pag. 1 di 4 CONSERVATORIO STATALE DI MUSICA “D. CIMAROSA” AVELLINO Istituzione di Alta Cultura ANNO ACCADEMICO 2013-2014 CORSO DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO AD INDIRIZZO DIDATTICO PER L’INSEGNAMENTO NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO CLASSE DI ABILITAZIONE A077 – BIENNIO AA.AA. 2013-2014 / 2014-2015 SETTORE ARTISTICO DISCIPLINARE: ELEMENTI DI COMPOSIZIONE PER D.D.M. - CODD/02 ELEMENTI DI COMPOSIZIONE E ANALISI PER DIDATTICA DELLA MUSICA in 1ª annualità (corrente a.a.) - Corso di 50 ore / 5 Crediti Formativi Accademici / Esame in 2ª annualità (a.a. 2014-2015) - Laboratorio di 20 ore / 1 Credito Formativo Accademico / Idoneità docente: prof. Renato Colella OBIETTIVI DEL CORSO Recuperando ed ampliando elementi di conoscenza, repertorio terminologico ed analisi relativi ai fondamenti grammaticali dell’armonia tonale di fine ‘700 - metà ‘800 secondo le teorie dell’armonia funzionale nonché ai princìpi per una corretta armonizzazione della melodia, il corso intende fornire strumenti utili alla comprensione della sintassi del discorso musicale e della sua articolazione in forme storicamente codificate e non, del senso di struttura/forma in musica, della creazione di schemi temporali tramite segmentazione percettiva, della strutturazione sequenziale del tempo e dell’organizzazione gerarchizzata degli eventi sonori. Ed inoltre, il corso intende porre la ricerca sonora, le idee musicali e la elaborazione degli elementi musicali e della forma ad imprescindibili presupposti per la composizione e l’improvvisazione - quest’ultima vista soprattutto come sperimentazione nella prima fase del processo compositivo -, approfondendo quindi gli strumenti di conoscenza, analisi, comprensione e pratica dei principali percorsi alla base della creatività in musica, con finale prevalente attenzione a sistemi e grammatiche non-tonali ed a linguaggi meta- ed extra-musicali. L’attività di studio non viene disgiunta da elementare pratica compositiva e dalla realizzazione di percorsi didattici al fine precipuo di imparare a concepire, organizzare e realizzare materiali e percorsi didattici destinati agli allievi di strumento nella scuola secondaria di primo grado, affinché possano essi maturare una conoscenza/coscienza degli elementi grammaticali, sintattici, strutturali e formali dell’oggetto musicale tramite l’ascolto attivo, analitico ed interpretativo nonché tramite l’esercizio e l’acquisizione di abilità compositive ed improvvisative. PROGRAMMA DEL CORSO PARTE PRIMA GRAMMATICA DI BASE DELL’ARMONIA TONALE E SUA ELABORAZIONE MELODICA, STRUTTURALE, FORMALE • I differenti sistemi sonori di riferimento nella composizione musicale: un excursus dai Greci alla contemporaneità. • Le principali successioni armoniche (Cadenze) secondo i princìpi della Teoria funzionale dell’armonia tonale - Gradi indipendenti e gradi derivati. • Gli accordi diatonici di triade, di 7a e di 9a nel modo Maggiore - Accordi principali ed accordi secondari - preparazione delle dissonanze armoniche. • Gli accordi di triade, di 7a e di 9a nel modo minore armonico - Accordi principali ed accordi secondari - preparazione delle dissonanze armoniche. • Accordi diatonici “sospesi” di dominante con la 6ª (5ª omissis) e con la 4ª (3ª omissis) in ambo i modi. • Elementi di armonia cromatica (1): Accordi contenenti la nota del VI grado abbassato (Modo “Maggiore armonico”). continua A077 - Programma di Elementi di composizione e analisi per D.d.M - pag. 2 di 4 • Elementi di armonia cromatica (2): Accordi alterati sui gradi diatonici indipendenti / secondari e princìpi per un loro appropriato utilizzo (Potenziamento della funzione dominantica). • Elementi di armonia cromatica (3): Accordi di triade diminuita, di settima di terza specie e di settima diminuita derivati dagli accordi con “Potenziamento della funzione dominantica”. • Elementi di armonia cromatica (4): Gli accordi del V grado con la 5a aumentata o/e diminuita ed i corrispondenti derivati sul VII. • Elementi di armonia cromatica (5): Accordi ”di sesta aumentata” nell’Area di Sottodominante contenenti il suono del IV alterato e del VI abbassato (sesta italiana, sesta tedesca e sesta francese). • Elementi di armonia cromatica (6): Accordo ”di sesta napoletana” sul II abbassato in ambo i modi. • La modulazione: dai più semplici procedimenti modulanti alle modulazioni complesse realizzate attraverso l’enarmonia degli accordi di settima diminuita, degli accordi di settima di dominante, degli accordi di sesta tedesca, degli accordi di settima diminuita con abbassamento di uno o più dei quattro suoni costitutivi. • L’analisi melodica. • L’armonizzazione della melodia: primi elementi per una corretta costruzione fraseologica di sequenze accordali e di interi percorsi armonici, con realizzazione della linea di basso strumentale. • L’articolazione melodica della musica: morfologia e funzione - L’intervallo melodico e sue particolarità: direzionalità, complementarietà-rivoltabilità, inversioneretrogradazione-retrogrado dell’inversione, consonanza-dissonanza. - Linearità melodica e suoi modelli. - Elaborazioni lineari del motivo; elaborazioni lineari col motivo. - Contesti e tecniche mono- e poli-melodiche. • Melodia / Motivo / Tema - Definizioni e differenze concettuali; loro importanza in rapporto a struttura e forma. - Distinte tipologie in base ad elementi melodici, armonici, metrico-ritmici, timbrici, strutturali, funzionali, formali. - Motivi/tema “periodizzati” ed “energetici”; il “motivo integrato”. - Formazione dei temi: la proposizione, l’antecedente ed il conseguente. - L’accompagnamento; il carattere espressivo; la melodia e il tema. - I tipi tematici; le configurazioni tematiche bipartite. - Tipi motivico/tematici dispari, irregolari, asimmetrici. • Strutturazione ed organizzazione della forma e sue espressioni codificate - I concetti di struttura e forma. - Periodo e frase; strutture “chiuse”, “aperte” e “sfrangiate”; Fortspinnung. - Le forme a giustapposizione: Lied mono, bi- e tri-partito; la “Piccola forma ternaria con ripresa” A-B-A’ e la “Forma ternaria composta con ripresa” (Minuetto/Scherzo e Trio); le forme di Rondò. - Le forme a sviluppo: Sonata, Rondò-Sonata, Fuga, Tema con Variazioni. PARTE SECONDA SUONO, STRUTTURA, FORMA NELLA DIDATTICA DELLA MUSICA • La forma nella didattica della musica - Logica, coerenza e chiarezza della forma: grammatica, sintassi, sistemi di riferimento nel discorso musicale. - Importanza della coscienza della forma nell’educazione musicale. - Il pensiero formale nella cultura occidentale. - Percezione, interpretazione, coscienza della forma attraverso l’individuazione tematica e la segmentazione in strutture/parti del brano. - Identità e contrasto nella segmentazione come strumento per l’acquisizione della coscienza formale. - Tempo musicale: sua organizzazione e sua progettazione nell’attività creativa. - Il piano retorico-espressivo: un elemento essenziale per l’ascolto e la composizione. - Il “senso” della forma nelle composizioni strofiche e non strofiche; ritornelli, Barform e forme strofiche ad incremento; strutture ipotattiche e paratattiche nelle composizioni musicali. - I modelli musicali di forma nel quotidiano infantile ed adolescenziale; conferma e delusione delle aspettative d’ascolto non prescindendo da differenze culturali e contesti formativi. - Ordine, caos, organizzazione e ri-organizzazione per la conquista di una coscienza formale. - Immaginazione, invenzione, improvvisazione sui confini dell’organizzazione. - Poiesis e didattica della musica; scoperta ed invenzione per la creatività formale. - Ambivalenza versus polarità; connessione vs opposizione; ordine vs disordine. continua A077 - Programma di Elementi di composizione e analisi per D.d.M - pag. 3 di 4 - Il caos: una necessità palingenetica? Ordine dall’ordine: assemblaggi orizzontale e verticale; phasing. Trasformazione e tempo lineare: ordine dal disordine; dall’ordine al disordine (entropia e degradazione). Tempo sincretico: ordine e disordine. Binomi fantastici. • Organizzare e realizzare percorsi didattici sull’improvvisazione: esplorare, ricercare, inventare, comporre. - Fare musica, improvvisare e comporre a scuola; dai modelli alle cornici; la creatività come base del curricolo scolastico e dell’insegnamento/apprendimento tecnico-strumentale e dell’attività interpretativa. - La musica contemporanea per un approccio creativo alla didattica. Ascolto passivo e ascolto creativo. - Dal semplice suono alla struttura per una realtà esprimibile oltre le parole; dall’imitazione alla stilizzazione ri-creativa per un’autonomia dell’espressione musicale. - La lezione come laboratorio: risorse, brainstorming, ruolo dell’insegnante e valore dell’improvvisazione. • Il materiale sonoro nella musica. - Ascolto ed esplorazione dei suoni: risorse dal silenzio. Comprensione ed imitazione delle caratteristiche morfologiche del suono; statistica e stilizzazione nella rappresentazione sonora; dal reale all’immaginazione. - Natura e suono; registrazione delle fonti; discriminazione e rielaborazione dei materiali. I suoni della natura nel repertorio di musica colta: tecniche di rappresentazione, stilizzazione, elaborazione e sviluppo. - Il suono dagli oggetti quotidiani; rapporto tra selezione e composizione; improvvisazione ad esplorazione sonora. Oggetti come materiali per costruire nuovi strumenti; gamelan scolastici; sculture sonore. - L’organologia strumentale e il suo sviluppo in rapporto all’attività improvvisativa e compositiva; gli esempi nel repertorio di musica colta; pianoforte preparato e suoni inusuali su strumenti classici. • La ίδέα in musica: “vedere” qualcosa nel suo presentarsi e divenire. - Requisiti di caratterizzazione di un’idea musicale; parametri di riferimento per un’elaborazione del materiale di partenza; l’idea come germe per l’intera struttura. Il “gesto” musicale. - Memoria individuale e collettiva di “idee” musicali. Spunti per laboratori sulla memoria musicale del proprio territorio o attingendo a patrimoni di generi di larga diffusione. Musica-esperanto? Nuovi linguaggi. - Idee e sviluppo; stimolo e azione. Proporzioni del brano come risultato del carattere delle idee e dei suoi elementi o pre-requisito. L’elaborazione d’idea in altri linguaggi. Improvvisazione come ”fare” e seme delle idee; improvvisazione/composizione/interpretazione come ciclo del fare musica. “Idee di musica”: i titoli. - L’ideazione di nuove grammatiche per le nostre idee: suggestioni da altri contesti etno-musicali fino a stimoli meta- ed extra-musicali; haiku e climi aforistici. • Dall’ίδέα al pensiero formale: pensare e realizzare un’improvvisazione o un brano completo. - Ascoltare - dal suono al brano - per andare oltre, conoscendo, assumendo, negando: suoni insoliti, peculiarità parametriche tradite. Sistemi di controllo e disciplina; rottura di modelli ed auto-limitazioni. Tecnica e stile. - Unità e varietà: requisiti imprescindibili nella creatività. Tecniche, sistemi e modelli per generare logica e coerenza di melodia, armonia, forma: ostinati, armonie derivate dalla melodia, strutture fisse (blues), altri sistemi di riferimento (cromatismo, serialità, dodecafonia). Sangita e gagaku. La Sezione Aurea in musica. - “Il tutto è più della somma delle sue parti”. Rapporti e dinamiche interne nella costruzione improvvisativa e formale; elementi progressivi e regressivi nello sviluppo e nel finale, anche in merito agli strumenti utilizzati. - Dal controllo totale alla componente del “caso” nei materiali sonori e negli strumenti, nell’improvvisazione e nella composizione: musica aleatoria, musica indeterminata, forme aperte; dall’I-Ching alla minimal-music. • La musica: un’architettura nel/del tempo a strumento di creatività ed improvvisazione. - Cura degli elementi progressivi e regressivi nella strutturazione formale. Paradigmi formali classici di dinamiche e meccanismi di processo strutturale applicati a materiali de-classicizzati spinti fino a fonemi puri. - Un’altra idea di forma: “monoliti” nel tempo, elementi privi di ripetizione, elaborazione, sviluppo o apparente relazione; idee per una sua utilizzazione in ambito improvvisativo e compositivo. - Un altro elemento strutturante auto-sufficiente: la melodia. Una chiave di lettura per la “forma-canzone”? Rapporto tra testo e linea melodica. Equilibri di struttura; schemi formali; modelli di slanci e regressioni. - Un ultimo elemento strutturante: relazione tra le proporzioni delle sezioni di un brano; un semplice intuito, un preciso calcolo. Approfondimento della Sezione Aurea nell’improvvisazione e nella composizione. • LABORATORIO: pratica delle competenze acquisite, realizzando attività di concreto utilizzo didattico. Al fine di esercitare l’individuazione degli elementi strutturali/formali di un brano attraverso la sola percezione uditiva e di elementi utili alla realizzazione di percorsi improvvisativi, durante il corso viene praticata analisi tonale, melodica, armonica, modale, dodecafonica e seriale, ritmica, strutturale e formale di brani tratti dalla specifica esperienza nel campo della didattica musicale nonché da letterature musicali e repertori attinenti ai più vari sistemi di riferimento, generi e culture, con l’ausilio di materiali audio-video ed anche in assenza di spartiti o partiture, attività non disgiunta dalla pratica di composizione di temi e materiali musicali elaborati secondo i sistemi studiati, partendo da semplici enunciati quindi sviluppati in strutture articolate nelle forme oggetto di studio. continua A077 - Programma di Elementi di composizione e analisi per D.d.M - pag. 4 di 4 Materiali di studio e spunti metodologici. A cura del Docente: - dispense (Fondamenti dell'Armonia Tonale); - undici melodie per l’analisi melodica e lo studio dell’armonizzazione; - materiali per esercitazioni (Accordi da riconoscere, classificare o costruire); - analisi (Beethoven, Sonata “Patetica”, 2° tempo “Adagio Cantabile”); - materiali audio, video e pdf a corredo degli argomenti di studio contenuti nei testi in adozione; - altri materiali a sunto degli argomenti di studio. TESTI DI STUDIO DI PARTICOLARE IMPORTANZA PER LO SVOLGIMENTO DEL PROGRAMMA DEL CORSO; DI ESSI VIENE RICHIESTA UNA CONOSCENZA APPROFONDITA . - AA.VV., Capire la forma - Idee per una didattica del discorso musicale, Torino, EDT 2004. - AZZARONI Loris, Canone Infinito - Lineamenti di teoria della musica, Bologna, CLUEB 1997 (capitoli 4, 5, 6, 8). - PAYNTER John, Suono e struttura, Torino, EDT 1996. - SCHÖNBERG Arnold, Elementi di composizione musicale, Milano, Edizioni Suvini Zerboni 1969 (o ristampe). Altri testi di riferimento: • per lo studio dell’armonia, della composizione e dell’armonizzazione della melodia: - AZZARONI Loris, La teoria funzionale dell’armonia, Clueb, Bologna - de la MOTTE Diether, Manuale di Armonia, La Nuova Italia, Firenze - DE NINNO Alfredo, Trattato di Armonia, voll. 1 e 2, Curci, Milano - PISTON Walter, Armonia, EDT, Torino • per la pratica dell’analisi: - BENT Ian, Analisi musicale, EDT, Torino - NIELSEN Riccardo, Le forme musicali, Bongiovanni, Bologna - ROSEN Charles, La generazione romantica, Adelphi, Milano - ROSEN Charles, Lo stile classico, Feltrinelli, Milano Al fine di personalizzare il proprio percorso, esercitare abilità telematiche e maturare senso critico nella selezione di materiali, gli Allievi possono reperire e scegliere sulla rete Internet ulteriori materiali di studio ed approfondimento utili al compimento o all’ampliamento del programma del corso o all’elaborazione del proprio lavoro di ricerca e di preparazione dell’esame di fine corso, valutandone la qualità e motivandone elezione e proponibilità. Prove d’esame e di laboratorio 1. (agli esami di fine corso in 1ª annualità) Conoscenza degli argomenti di studio, dei libri di testo e dei materiali didattici forniti dal Docente previsti dal presente programma. 2. (agli esami di fine corso in 1ª annualità o in avvio del Laboratorio in 2ª annualità) Presentazione e discussione di un proprio lavoro di ricerca - operata anche solo per via telematica - su un argomento a scelta tra quelli previsti dal programma o desunto dal materiale in consegna. L’elaborato potrà avere la forma di saggio breve. Il lavoro dovrà essere redatto in forma non eccedente le 5 cartelle (corpo “12” - interlinea “1,5” - spaziatura paragrafo “6”) e potrà in aggiunta contenere argomentazioni personali; l’inserimento di estratti, immagini, stampe di pagine web o quant’altro d’altrui elaborazione, possono comunque essere allegati a corredo del proprio lavoro ma solo esplicitandone rigorosamente la fonte; possono altresì essere prodotti in allegato propri elaborati notazionali, musicali, ipertestuali, ipermediali o di presentazione. 3. (a compimento del Laboratorio in 2ª annualità) Presentazione e discussione di un’unità didattica/di apprendimento di propria originale concezione - preferibilmente collegata al lavoro di cui al punto 2. - realizzata in forma di lavoro multimediale secondo i princìpi dettati dal corso e chiaramente volta al raggiungimento di un obiettivo didatticoeducativo, su un argomento a scelta tra quelli indicati dal programma o ispirato dai testi in adozione. N.B.: Gli elaborati musicali, testuali, di presentazione e multimediali previsti dalle prove d’esame e di laboratorio verranno realizzati utilizzando applicazioni di notazione musicale, di word processing, di presentazione, di registrazione audio e/o video, di editing multimediale e quant’altro opportuno per il conseguimento dell’obiettivo didattico-educativo. Agli esami di fine corso e durante lo svolgimento del laboratorio è auspicabile presentare ed elaborare i propri lavori su un proprio laptop. Il Docente prof. Renato Colella _______________________________
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