Anno VIII Numero 14 Marzo 2014 Chiamati a scegliere C ari Amici e Benefattori, rieccoci nuovamente, dopo una pausa di qualche mese, a darvi risonanza del cammino dei nostri giovani in formazione che, con l’inizio dell’anno pastorale in corso, si sono avviati con entusiasmo chi nel corso di studi teologici, chi nel tirocinio, chi nella formazione spirituale e pastorale, chi muovendo i primi passi nell’esperienza del noviziato. Saranno loro a presentarsi e a dirci il perché della loro scelta, ma soprattutto a ricordarci che “la vita è fatta di scelte”. Una frase questa, che in sè non esprime nulla di rivoluzionario o di speciale. Ciascuno, nella sua esperienza di vita, potrà dire che dall’infanzia siamo stati costretti ad effettuare scelte giorno dopo giorno, alcune in maniera consapevole altre in maniera inconscia, eppure siamo tutti soggetti a questo ciclo continuo di cambiamenti che la Vita ci propone e che noi dobbiamo affrontare. Anzi è proprio nello scegliere che ribadiamo il concetto di essere liberi, perfettamente consape- voli dei nostri desideri e delle nostre voglie. Alle volte poi, facciamo in modo che tutto ruoti intorno alle nostre esigenze e ce la prendiamo ogni volta che qualcuno decide per noi e ci impone scelte che non condividiamo. Si arriva, però, ad un punto della propria vita in cui scegliere non è legato solo al capire di cosa ho voglia e fare in modo di ottenerlo, ma è legato al fatto di capire e scegliere che tipo di persona voglio essere e cosa voglio diventare. I giovani che nelle pagine che seguono si raccontano, hanno scelto di essere felici! Una felicità che gradualmente stanno riscoprendo e conquistando attraverso un percorso ben preciso… quel tipo di percorso che ti rende persona libera. È il ‘percorso formativo’, fatto di domande sincere e di risposte precise affrontate con coraggio e umiltà. Con la nostra preghiera, vicinanza e amicizia… continuiamo ad accompagnarli. don Domenico Foglio informativo del cammino vocazionale nei Seminari dell’Opera don Guanella - Provincia S.Cuore La piccola strada a cura della Comunità S.Giuseppe di Como e Casa Don Guanella di Barza d’Ispra (VA) LA PI CC Album dei ricordi AD TR AS OL - 3 An .14 a cura di don Giuseppe G. Noviziato S. Maria Nascente Eccoti, caro lettore, alcune pagine di un ALBUM DEI RICORDI ormai ingiallito dal tempo ma sempre ricco di memorie. Si tratta di semplici annotazioni di vita seminaristica guanelliana che fanno rivivere episodi di cronaca che sembrano diventare storia. Casa Don Guanella- Piazza Don Guanella, 43 - 21027 Barza d’Ispra (Varese) tel . 0332 783 111 www.casadonguanella.it - [email protected] a cura dei NOVIZI di CASA DON GUANELLA PERSONAGGI SPECIALI nell’ambiente “familiare” del Seminario CELESTIN CUNTENT CUN “MEZZAGAMBA” In ascolto del Maestro i Novizi si presentano C LA hi ha vissuto in “Istituto S.Giuseppe” nel periodo del Seminario ad Anzano del Parco, certamente sorriderà nel vedere il volto di Celestin. Un uomo laborioso, simpatico, sorridente, sempre disponibile per i lavori dei campi e della stalla. Con coraggio ci si aggancia al secolo scorso, negli anni ’60-’70 ma le persone con il sorriso e le mani callose forse ne troviamo ancora. Noi ragazzi seminaristi, ogni giorno, durante la ricreazione del pomeriggio, incontravamo il sig. Celestin che ci osservava mentre giocavamo al pallone o a pallavolo, o a bocce o altro e ci coinvolgeva raccontando alcuni episodi della sua vita contadina e concludeva il flash dicendo “adesso sono qui con voi, con mezza gamba in meno”. A questo punto il suo sorriso diventava nostalgico, triste, rassegnato. Pensava che l’ “andare in pensione mentre era ancora in età di produzione” forse poteva essere capito come un “vivere alle spalle altrui”. Celestin non si sentiva un “ricoverato”, ma un giovane pre-pensionato a riposo con par-time di attività. Era un uomo dell’età di circa sessanta anni, invalido per un infortunio alla gamba sinistra e…senza famiglia: eravamo noi la sua famiglia. Nessuno di noi pensava di renderlo ridicolo per questa sua situazione di distrofia muscolare. Noi gli volevamo bene e con la nostra vitalità sportiva lo facevamo sentire “di casa”, come fosse un altro “zio”. Ecco alcuni suoi gesti premurosi: in autunno ci raccoglieva l’uva in grappoli profumati, le castagne sorridenti, le mele piccole e gustose, i funghetti del bosco vicino, portava il becchime alle galline che gli regalavano uova fresche e opportune per noi seminaristi. Partecipava con noi alla S. Messa domenicale, con il vestito della festa, la camicia stirata e la cravatta con il nodo fatto ad arte. Un giorno ci mostrò un suo sgualcito libretto di preghiere dicendo: “è quello che usava mia nonna, donna di fede”. Poi lo avvolse in un fazzoletto come una reliquia e lo ripose in tasca della giacca. Io penso che anche la fede se la portava nel cuore con pacatezza, quasi con pudore. Ciao, Celestin, ti ricordo quando lavoravi nelle stalle e in campagna per i miei parenti. Ti ricordo attento anche al muggito delle mucche nelle stalle o premuroso alle esigenze dei vitellini da latte. Ti ricordo, caro Celestin, quando, da solo, parlavi col cavallo dal mantello nero, attento al tuo cenno e tu lo accarezzavi, delicato, sul muso. Io credo che tu, senza essere “confratello” sei un esempio molto bello di “ospite del Guanella”. L’accoglienza è ricchezza nella reciprocità. ● PI CC AD TR AS OL - 2 .14 An Mi chiamo Domenico Rizzi, ho 32 anni e sono di Barletta, città della Puglia. Ho conosciuto la Congregazione dei Servi della Carità nell’anno 2009 quando ho cominciato a frequentare la cappella universitaria del Politecnico di Bari, gestita dai Padri guanelliani. Avendo cominciato a lavorare nel Giugno 2009 nel campus universitario in cui la cappella è ubicata, ho avuto la possibilità di partecipare assiduamente alle iniziative proposte ai giovani universitari da parte dei cappellani allora presenti. In particolare, tra tutte queste varie iniziative ho preso parte, con altri giovani, ad un cammino di discernimento vocazionale consistente in incontri/ritiri mensili svoltisi presso la Comunità Vocazionale guanelliana di Bari. Del Carisma guanelliano mi colpiva il fatto che fosse fondato sulla carità: ricordo che allora intendevo la carità come il dono gratuito per gli altri, ovvero “dare agli altri senza pretendere da essi nulla in cambio”. Il mio desiderio era dunque quello di “imparare a donare agli altri”, oltreché capire cosa fosse la “volontà di Dio” e come metterla in pratica nella mia vita. Al termine di questa esperienza, con l’aiuto del Signore e del mio padre spirituale - don Tommaso, uno dei due cappellani del Politecnico - ho deciso di fare un passo in avanti, ovvero di trasferirmi a Bari nella stessa Comunità Vocazionale in cui si svolgevano i ritiri mensili, per vivere un’esperienza residenziale in comunità (Aspirantato) e discernere meglio se il Signore mi stesse chiamando ad una vita di consacrazione. Pertanto al termine di questo anno ho deciso di “bussare” alla porta della Congregazione in modo più serio, lasciando il mio lavoro di ricerca scientifica che svolgevo al campus universitario e cominciando una nuova tappa del cammino di discernimen- 1 2 3 LA 4 PI CC AD TR AS OL - 5 An .14 1 Nov. Domenico Rizzi 2 Nov. Giovanni Russo 3 Nov. Marcin Mistur 4 I Novizi con il Padre Maestro, don Domenisco Scibetta, davanti alla casa del Noviziato 5 Momento conviviale dei Novizi col Padre Maestro 6 Celebrazione di ingresso in Noviziato 7 Fr. Paolo Pozzoli 8 Fr. Daniel Ekoue I FRATELLI IN FORMAZIONE NELLA NOSTRA CASA LA Fr. Daniel (ghanese) e fr. Paolo (brianzolo) hanno iniziato la frequenza ai corsi di studio di Scuola di Teologia per laici a Gazzada (Va) e al Corso per Operatori pastorali a Milano. Il periodo che li prepara ai voti perpetui è anche per loro intenso, tra servizio operativo e approfondimenti pastorali. Ci racconteranno nel prossimo numero. PI CC AD TR AS OL - 4 to (Probandato) che si è dispiegata in due anni. Dopo tre anni vissuti a Bari (1 anno di Aspirantato e 2 anni di Probandato in cui ho effettuato e ultimato gli studi di filosofia presso l’Istituto Teologico Pugliese di Molfetta), lo scorso 7 Settembre 2013 c’è stato per me l’ingresso in Noviziato. Nov. Domenico Rizzi *** Mi chiamo Marcin Mistur, ho 35 anni, sono Polacco. Ho conosciuto i Servi della Carità pochi anni fa su internet. La conoscenza virtuale si è trasformata in reale dopo qualche mese. Ho partecipato ad esercizi spirituali e “Discoteche del Silenzio”. Ho avuto il primo serio contatto con il Carisma guanelliano nel 2005, quando ho fatto volontariato nel Centro Anziani di Como e ho potuto visitare i luoghi guanelliani, in particolare Fraciscio, paese natale di San Luigi Guanella. Nov. Marcin Mistur *** Mi chiamo Giovanni Russo, ho 21 anni e provengo da Messina. Io ho conosciuto i guanelliani grazie alla mia parrocchia di Messina (affidata proprio ai guanelliani), nella quale ho potuto vivere alcune esperienze come il grest, campi estivi, incontri del movimento giovanile guanelliano, esperienze di volontariato…Sono rimasto affascinato dal loro carisma, un carisma fondato sulla carità, dove hanno un ruolo particolare i poveri, i “piccoli”, chiunque si trova in una situazione di bisogno; quindi nel tempo conoscendo meglio il carisma, la spiritualità e la figura di don Guanella, e svolgendo alcune esperienze 5 7 6 8 di servizio (come il volontariato dai buoni figli), desideravo vivere questo stile di vita e mettermi alla sequela di Cristo seguendo l’esempio di don Guanella. Nel settembre del 2011 ho iniziato il cammino di Aspirantato (per- corso di discernimento vocazionale) nella Comunità vocazionale a Bari, con gli studi filosofici alla Facoltà Teologica Pugliese di Molfetta e nell’Ottobre 2012 ho iniziato il cammino del Probandato, approfondendo sempre di più la decisione di proseguire in questo mio cammino vocazionale e prepararmi per l’esperienza del Noviziato, tappa iniziata il 7 settembre 2013. Nov. Giovanni Russo Qualora, nelle vostre possibilità, vogliate inviarci durante l’anno il vostro libero contributo, potete farlo inviandolo sul: C/C Postale n. 17828211 (Intestato a: Casa Don Guanella) Codice IBAN: IT62 D0335 9016 0010 0000 006735 (Intestato a: Centro Studi di Formazione - Casa Don Guanella) L’angolo della Provvidenza io ne lla su a protez el la rico lm i de an Gu o! i Di ig di Lu ia n or Sa ig lie : a lo de e gl le vo st re fam Un apposito spazio per esprimere il nostro GRAZIE ai numerosi benefattori che in tanti modi manifestano vicinanza e sostegno alle nostre iniziative. Impossibile menzionarli tutti perché, oltre alla probabilità di dimenticarne qualcuno, molti rimarrebbero sconosciuti, anche per loro desiderio. Ci stiamo attivando per sostenere i lavori di restauro e di adeguamento della nostra bella ‘Chiesa del S. Cuore’ (tinteggiatura, illuminazione, riscaldamento): la Provvidenza ci sta davvero benedicendo! A tutti i benefattori di ogni tempo, noti e sconosciuti e a quelli che ancora oggi si sono impegnati a continuare un aiuto concreto per i lavori e le opere in corso, va il ricordo nella preghiera e il sentito ringraziamento di tutti noi. .14 An 0 n. 1 14 La piccola strada COMUNITÀ S.GIUSEPPE - Como CASA DON GUANELLA - Barza d’Ispra (VA) ar z o 20 In se rto m allegato al n. 14/2014 della rivista collegiata di Santa Maria. Mons. Brambilla ha esortato nella sua omelia: Va’ e fa’ anche tu lo stesso ad appoggiarsi ai progetti di Dio perché si rischia di naufragare e a guardare al modello di Don Michele novello sacerdote don Guanella che è riuscito a coniugare missioon grande gioia il giorno 23 novembre ne e carità. 2013 ho ricevuto l’ordinazione sacerdotale Il giorno dopo sempre nella collegiata di Arona per l’imposizione delle mani di Mons. Brambil- la prima messa ha visto una partecipazione la Franco Giulio, Vescovo di Novara, nella mia massiccia di fedeli e di confratelli. parrocchia di Arona. Non dimenticherò mai la La giornata del 24 novembre 2013 ha conclunumerosa partecipazione a questa mia ordi- so l’anno della fede ricco di eventi importanti nazione. La presenza di tanti confratelli nel sa- ed era la solennità di Cristo Re. cerdozio delle diocesi di Novara e Milano oltre Tanti i motivi di gratitudine da presentare ai miei confratelli dell’Opera don Guanella e nell’Eucaristia al Signore. Don Angelo Gottardi religiosi francescani. La presenza anche di con- nella sua omelia ha richiamato sulla responsafratelli laici, di suore degli ordini presenti ad Aro- bilità del sacerdozio e ha invitato tutti a sostena e di tanti fedeli provenienti da diverse parti nermi con la preghiera. Questo invito lo faccio ha richiamato tutti sulla cattolicità della Chiesa, presente a tutti voi cari lettori perché il mio ovvero l’universalità. ministero si conformi sempre più a Cristo buon Il ringraziamento va all’Opera don Guanella, pastore e pietoso samaritano. ma anche alla parrocchia di provenienza Un pranzo nella Casa di Barza per amici, pache ha sostenuto l’iniziativa di proce- renti e confratelli ha proseguito questo momendere all’ordinazione nella storica to di gioia. ● di DON MICHELE CERUTTI C 51a Giornata mondiale di preghiera per le Vocazioni Messaggio per la 51a Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni Le vocazioni Testimonianza della Verità Cari fratelli e sorelle! LA PI CC Il Vangelo racconta che «Gesù percorreva tutte le città e i villaggi … Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe”» (Mt 9,35-38). Queste parole ci sorprendono, perché tutti sappiamo che occorre prima arare, seminare e coltivare per poter poi, a tempo debito, mietere una messe abbondante. Gesù afferma invece che «la messe è abbondante». Ma chi ha lavorato perché il risultato fosse tale? La risposta è una sola: Dio. Evidentemente il campo di cui parla Gesù è l’umanità, siamo AD TR AS OL - 6 .14 An -7- noi. E l’azione efficace che è causa del «molto frutto» è la grazia di Dio, la comunione con Lui (cfr Gv 15,5). La preghiera che Gesù chiede alla Chiesa, dunque, riguarda la richiesta di accrescere il numero di coloro che sono al servizio del suo Regno.[…] Perciò ogni vocazione, pur nella pluralità delle strade, richiede sempre un esodo da se stessi per centrare la propria esistenza su Cristo e sul suo Vangelo. Sia nella vita coniugale, sia nelle forme di consacrazione religiosa, sia nella vita sacerdotale, occorre superare i modi di pensare e di agire non conformi alla volontà di Dio. E’ un «esodo che ci porta a un cammino di adorazione del Signore, di servizio a Lui nei fratelli La piccola strada Inserto n. 10 / 2014 PREGHIERA PER LE VOCAZIONI SIGNORE GESÙ, PASTORE BUONO, hai offerto la tua vita per la salvezza di tutti; dona a noi la pienezza della tua Verità e rendici capaci di testimoniarla e di comunicarla agli altri. Signore Gesù, dona il tuo Santo Spirito a tutte le persone, particolarmente ai giovani e alle giovani, che tu chiami al tuo servizio; illuminale nelle scelte; aiutale nelle difficoltà; sostienile nella fedeltà. Rendile pronte e coraggiose nell’offrire la loro vita, secondo il tuo esempio, affinché altri incontrino Te, Via, Verità e Vita. e nelle sorelle». Perciò siamo tutti chiamati ad adorare Cristo nei nostri cuori (cfr 1 Pt 3,15) per lasciarci raggiungere dall’impulso della grazia contenuto nel seme della Parola, che deve crescere in noi e trasformarsi in servizio concreto al prossimo. Non dobbiamo avere paura: Dio segue con passione e perizia l’opera uscita dalle sue mani, in ogni stagione della vita. Non ci abbandona mai! Ha a cuore la realizzazione del suo progetto su di noi e, tuttavia, intende conseguirlo con il nostro assenso e la nostra collaborazione. […] La vocazione è un frutto che matura nel campo ben coltivato dell’amore reciproco che si fa servizio vicendevole, nel contesto di un’autentica vita ecclesiale. Nessuna vocazione nasce da sé o vive per se stessa. La vocazione scaturisce dal cuore di Dio e germoglia nella ter- ra buona del popolo fedele, nell’esperienza dell’amore fraterno. Non ha forse detto Gesù: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35)? Disponiamo dunque il nostro cuore ad essere “terreno buono” per ascoltare, accogliere e vivere la Parola e portare così frutto. Quanto più sapremo unirci a Gesù con la preghiera, la Sacra Scrittura, l’Eucaristia, i Sacramenti celebrati e vissuti nella Chiesa, con la fraternità vissuta, tanto più crescerà in noi la gioia di collaborare con Dio al servizio del Regno di misericordia e di verità, di giustizia e di pace. E il raccolto sarà abbondante, proporzionato alla grazia che con docilità avremo saputo accogliere in noi. Messaggio completo al seguente indirizzo http://bit.ly/1hIl8Di La piccola strada Inserto n. 10 / 2014 “Perché la vostra gioia sia piena” Un invito alla Preghiera, a cura dei seminaristi Canto di introduzione Saluto iniziale G. Gioia: un parola, si dice, che raramente descrive l’atteggiamento di noi cristiani, sempre severi nel giudizio e poco contagiati da quella esultanza che esprime nel suo Magnificat la Vergine Maria, modello di chi accoglie la sorprendente novità dell’Evangelo. Riflettendo sulle parole del Santo Padre e di Don Guanella vogliamo interrogarci su come fare spazio, nel nostro cuore, alla gioia che non delude e non si spegne. L. Dagli Scritti di San Luigi Guanella Non è vero che il tuo cuore non si accontenta in altri che in Dio? Ebbene, ama la giustizia del Signore e sarai beato. Né potendo più stare in te per il colmo di gioia, cercherai di diffondere i beni che possiedi a tutti i fratelli che ne sono privi e così sarai misericordioso, e perciò ancor più beato. Beatitudine alta è altresì quella di chi stando in terra vede dappertutto la presenza di Dio, come generalmente tutti cristiani puri di cuore. Sei dunque pervenuto al cospetto di Dio, ora ecco che un’alta pace ti inonda l’anima. Sia tu sempre pacifico in te, pacificatore tra fratelli, e così sarai due volte beato. Nel cammino delle beatitudini tu soffri, o fratello, ma se ben guardi là scorgi la beatitudine eterna che ti attende. Poi il Signore ti conforta l’animo, come è del contadino che mentre suda al campo si consola nel veder spuntare copiosi e svariati i fiori, perché sa che a stagione opportuna matureranno altrettanto copiosi e cari i frutti. Intanto come è vero che l’agricoltore povero ed innocente gode assai più felicità che il ricco immerso nell’abbondanza e affogato nei godimenti del senso, così è verissimo che il cristiano giusto ancora in terra gode un saggio della felicità che l’aspetta in paradiso. Perciò tu che viaggi allegro e sicuro su per il monte delle beatitudini, chiama forte con la voce, e non cessare finché gli infelici i quali si trattengono nei piani di Babilonia si affrettino a raggiungerti. (da Andiamo al Paradiso) Momento di silenzio (Da una rielaborazione della preghiera di Giovanni Paolo Il per la 19’ GMPV, 1982) -8- -9- Mandaci apostoli secondo il tuo Cuore! LA La piccola strada PI CC An AD TR AS OL - 11 Inserto n. 10 / 2014 .14 LA PAROLA DEL MAGISTERO L Dall’ Esortazione apostolica Evangelii Gaudium (EG 3;8) Invito ogni cristiano, in qualsiasi luogo e situazione si trovi, a rinnovare oggi stesso il suo incontro personale con Gesù Cristo o, almeno, a prendere la decisione di lasciarsi incontrare da Lui, di cercarlo ogni giorno senza sosta. Non c’è motivo per cui qualcuno possa pensare che questo invito non è per lui, perché «nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore» (Paolo VI). Chi rischia, il Signore non lo delude, e quando qualcuno fa un piccolo passo verso Gesù, scopre che Lui già aspettava il suo arrivo a braccia aperte. Solo grazie a quest’incontro – o reincontro – con l’amore di Dio, che si tramuta in felice amicizia, siamo riscattati dalla nostra coscienza isolata e dall’autoreferenzialità. Giungiamo ad essere pienamente umani quando siamo più che umani, quando permettiamo a Dio di condurci al di là di noi stessi perché raggiungiamo il nostro essere più vero. Opera PREGHIERA PER LE VOCAZIONI GUANELLIANE Breve omelia Fa’ , o San Giuseppe, che si moltiplichino le vocazioni religiose in quest’opera santa di misericordia, e con esse si moltiplichino pure i cooperatori, a maggior gloria di Dio e a tuo onore, a sollievo e a conforto di tanti fratelli che soffrono nella miseria e nell’abbandono. PREGHIAMO INSIEME Sii benedetto, Signore, per la gioia che mi doni gioia più grande di tutte le gioie: la gioia della salvezza che hai offerto, la gioia della risurrezione che promette futuro, la gioia del Vangelo che è messaggio di vita, la gioia della tua parola, Signore, più ricca di tutti i tesori, più splendente di tutti gli onori. Grande è la mia allegria, o Signore, perché tu mi ami. Fa’ crescere in me, Signore, la gioia di offrire e la gioia di perdonare, la gioia di servire e la gioia di condividere, la gioia di credere e la gioia di sperare. Grande è la mia allegria, o Signore, perché tu mi ami. Il tuo sole entri nella mia casa e la tua gioia illumini il mio volto. Perdona le mie arie accigliate, i miei sorrisi stereotipati, le mie debolezze e i miei scoraggiamenti. Perdona se dimentico l’immensa felicità di vivere. Grande è la mia allegria, o Signore, perché tu mi ami. Aiutami a scoprire la faccia luminosa di ogni persona che incontro, e che un raggio di sole brilli su tutti coloro che sono nella miseria. Donami un cuore inondato di sole perché sappia offrire ad ogni istante un viso gioioso. Grande è la mia allegria, o Signore, perché tu mi ami. Padre Nostro - Benedizione - Canto finale COMUNITÀ SAN GIUSEPPE Opera Don Guanella Via Luigi Guanella, 13 - 22100 COMO (Italy) tel. (+39) 031 296 795 - fax (+39) 031 296 790 www.donguanellavocazioni.it - [email protected] - 10 - *** Chi volesse ricevere in formato elettronico e/o cartaceo il nostro Foglio informativo segnali il proprio indirizzo al nostro riportato qui a fianco. Italia - Como LE VOCAZIONI TESTIMONIANZA DELLA VERITÀ La vocazione scaturisce dal cuore di Dio e germoglia nella terra buona del popolo fedele, nell’esperienza dell’amore fraterno. (Papa Francesco) “Ma tu hai visto la luce?”. Guardo con simpatia la giovane che mi pone questa domanda a proposito della fede e in particolare della vocazione. Lì per lì mi verrebbe da risponderle: “ho sentito la chiamata e ho detto sì!”. Ma poi ci penso e le dico: “no nessuna luce ma ho incontrato una persona, anzi una comunità”. Ogni volta che ripenso a questo episodio mi viene da sorridere, anche perché non è raro trovare qualcuno che sia incuriosito e voglia sapere come, quando, perché… di gente in ricerca ce n’è tanta! Certamente gente figlia del nostro tempo in cui il sentire sembra essere l’unico criterio per compiere delle nella on Gua D scelte, tralasciando che siamo fatti anche di tanto altro e non solo di sentire. Sono convinto del fatto che la vocazione non riguarda solo una parte della persona ma la coinvolge tutta: memoria, volontà, sentire, mente, cuore, desiderio. Come anche del fatto che essa non è primariamente opera dell’uomo ma opera di Dio, che nasce dal suo cuore come seme gettato con abbondanza nel campo che Lui fa crescere, germogliare, fiorire ma che occorre dissodare il terreno, concimarlo, prepararlo con la certezza che siamo terra buona. Una terra che è poi la nostra umanità tanto ricca e tanto complessa, a volte confusa ma pur - Como sempre bella! Da essa non possiamo prescindere come non possiamo pensare alla chiamata di Dio al di fuori della nostra quotidianità. Abitare la quotidianità delle persone è la sfida più bella e più alta che la Chiesa ha davanti a sé. Certamente ci sono momenti topici che si imprimono nella memoria (che con gratitudine va alimentata) ma è nelle pieghe del quotidiano che si giocano le scelte e che si è chiamati a testimoniare la verità! Quella verità che è il Vangelo, che è Cristo, lui che ci ha detto “non c’è amore più grande di chi da la vita per gli altri” senza tornaconti personali. don Roberto Progetto comunitario 2013-14 La consegna del Progetto Comunitario, prodotto finale di un lavoro di riflessione iniziato nello scorso novembre, è avvenuta durante l’Eucarestia presieduta dal Provinciale don Marco che ci ha esortato a vivere ogni giorno quanto abbiamo insieme scelto come priorità: l’accoglienza reciproca, il divenire padri e fratelli l’uno per l’altro, il partecipare alla comune missione, la cura per la preghiera. Tradizionale cazuolata Come ormai da diversi anni a questa parte, festeggiamo il giorno di san Valentino con il piatto tipico lombardo della cazuola. Una serata in fraternità e allegria condivisa tra confratelli, parenti e giovani. La cena non poteva concludersi senza dare voce alle emozioni con vari canti popolari italiani e non…proprio una cena saporita! Giovani in Servizio Civile LA PI CC .14 An AD TR AS O L - 12 Ha preso il via nello scorso mese di febbraio una nuova esperienza di Servizio Civile. Nove i giovani che tra Italia e Africa avranno l’occasione di vivere in una realtà guanelliana. Tre di loro qui al Nord (Como e Caidate), due in Nigeria e quattro in Ghana. Li accompagniamo e sosteniamo perché sia veramente un anno che cambi la loro vita! .14 Con grande gioia lo scorso 30 gennaio, don Michele Cerutti, novello sacerdote guanelliano ha presieduto l’Eucarestia con gli anziani della nostra Casa di Riposo di Como, dove don Michele aveva prestato servizio per tre anni. Il pomeriggio, iniziato all’insegna della festa e del gioco, è culminato nella celebrazione in cui come Comunità abbiamo partecipato. Grazie don Michele e ad multos annos! An AD TR AS OL - 13 Don Michele tra noi CC Domenica 19 gennaio un vispo gruppetto di ministranti della Parrocchia di Rovellasca è venuto a farci visita per conoscere meglio san Luigi e il suo piccolo chierichetto Alessandrino Mazzucchi. Dopo aver celebrato insieme l’Eucarestia, la visita al Museo Don Guanella, il pranzo al sacco, qualche gioco e momento di preghiera finale all’altare dei Santi. Un bell’esempio e un invito che estendiamo a tutti! PI Chierichetti di Rovellasca (CO) Tirocinio LA Fotogrammi nell’apostolato ARNOLD si racconta L’ESPERIENZA DEL TIROCINIO M i chiamo Arnold Mata Mbunga Jerome, sono un religioso della Congregazione dei Servi della Carità e mi sto preparando a diventare un sacerdote guanelliano. Vengo dalla Repubblica Democratica del Congo, un Paese francofono situato al centro dell’ Africa. Dopo un percorso di studi a Kinshasa e in Nigeria, mi è stato proposto di vivere un anno di tirocinio alla Casa dell’Angelo di Genova, una casa guanelliana vivace che accoglie ragazzi con problemi familiari. All’inizio l’esperienza è stata molto pesante: sono arrivato il 22 Agosto 2013, non parlavo bene l’italiano, neanche lo capivo, non conoscevo le abitudini della Casa e soprattutto non ero abituato alla cultura italiana che è diversa da quella del mio Paese. Queste circostanze hanno fatto parte delle mie difficoltà iniziali per cui mi sono un po’ spaventato. Però desidero precisare che ho trovato una comunità molto accogliente, dove c’è un clima di collaborazione tra i sacerdoti, gli educatori e i ragazzi e questo mi ha colpito molto. Per questo ora sono contento di aver avuto l’opportunità di vivere quest’esperienza apostolica alla Casa dell’Angelo. Sono stato coinvolto nelle attività educative della Casa: il lavoro, il gioco, lo sport e anche l’aiuto ai ragazzi per i compiti scolastici. Quest’ ultima incombenza è necessaria perché tanti dei nostri ragazzi fanno fatica con la scuola, che è per loro un’esperienza molto impegnativa, pesante e difficile. Eppure, malgrado le difficoltà che incontrano, tanti di loro sono ottimi studenti. Altri, invece, sono meno brillanti; però si distinguono nelle attività manuali e pratiche della Casa. Questa è la bellezza della varietà umana; nel senso che siamo diversi e abbiamo qualità e capacità diverse. Quindi bisogna lavorare insieme per ottenere il massimo della sinergia. E questo infatti fa parte del nostro lavoro: aiutare i ragazzi, non solo ad eseguire i compiti scolastici ma anche a scoprire e valorizzare le proprie qualità. Inoltre, bisogna aggiungere un altro aspetto che mi sembra molto importante: la nostra relazione con i ragazzi non è assolutamente asimmetrica, nel senso che noi li educhiamo e basta; ma è anche simmetrica; cioè, noi aiutiamo i ragazzi con una formazione educativa e loro magari ci aiutano a conoscere meglio noi stessi per coltivare la nostra vita umana e spirituale. In questo modo c’è reciprocità. Che bell’esperienza! Ch. Arnold Mata Mbunga Jerome LA PI Dai nostri seminari - Dai nostri seminari - Dai nostri seminari - Dai nostri seminari CC ROMA .14 RD Congo An AD TR AS OL - 15 Italia KINSHASA IL MONDO IN CASA C LA redo che sia il progetto o il sogno di molti di noi conoscere il mondo, viaggiare, conoscere culture altre, diverse dalla nostra. Ma quanti di noi hanno l’opportunità di avere … il mondo in casa propria?!? Beh, è proprio la sensazione e l’opportunità che in questi mesi sto vivendo da quando, alla fine dello scorso settembre, sono arrivato al Seminario Teologico ‘Mons. Bacciarini’ in Roma. La nostra è una comunità a misura di famiglia (siamo in tutto ventitré tra confratelli studenti e formatori), ma abbraccia come provenienze tutti e quattro i continenti dove la nostra Congregazione è presente: tra noi ci sono confratelli delle varie nazioni dell’Africa, dell’India, dell’America Latina, degli Stati Uniti d’America, della Polonia … ironia della Provvidenza, siamo soltanto due italiani, uno del nord Italia e uno del sud. Tutto ciò contribuisce a dare al nostro stare insieme e formarci, giorno dopo giorno, un respiro davvero multiculturale, una consapevolezza aperta all’intero pianeta: caratteristica, questa, veramente guanelliana! Proprio lo scorso novembre abbiamo vissuto tutti insieme una preziosa giornata in cui i confratelli di ogni nazione hanno raccontato a tutti gli altri un aspetto UNA VITA ATTIVA IN CONTEMPLAZIONE C PI CC .14 An AD TR AS O L - 14 tipico o una usanza della cultura di provenienza, o preparato un piatto per la ‘cena etnica’. In questo clima di fraternità e familiarità, le giornate trascorrono veloci ed intense: studio teologico, preghiera comunitaria (spesso con canti e liturgie multilingue), momenti di formazione, di condivisione e festa, apostolato ( noi confratelli del primo anno di teologia a servizio dei buoni figli ospitati nella Casa San Giuseppe, dove è situato il Seminario, nel secondo e terzo anno in parrocchia). E poi quel senso di universalità e cattolicità proprio della città di Roma, cuore della cristianità, crocevia di culture per la presenza di moltissimi sacerdoti, religiosi e religiose provenienti da ogni angolo della terra. Prepararsi al ministero sacerdotale così è davvero una grande grazia e una sfida positiva da accogliere con entusiasmo. Nelle prossime ‘puntate’ di questa rubrica, spero di poter condividere con voi altre impressioni ed avvenimenti di questa esperienza che il Signore mi concede di vivere. ch. Stefano Biancotto ’è una immagine di Don Guanella a cui ci siamo ispirati per questa breve riflessione. Nell’immagine ci sono: una Bibbia, un martello, una cazzuola e altri strumenti da lavoro, tutti segni di una vita equilibrata tra azione e contemplazione, cioè una vita attiva in contemplazione. È su questo punto di vista che si fonda la nostra vita di tutti i giorni e dal quale vi presentiamo la nostra realtà comunitaria. Il seminario internazionale di Kinshasa “Scolasticat Sainte Famille de Nazareth” è localizzato al centro della città di Kinshasa, la città capitale della Repubblica Democratica del Congo. Lo Scolasticat Sainte Famille de Nazareth risplende in una buona atmosfera di vita religiosa, lavoro manuale e vita accademica. I membri che lo compongono sono di tre posizioni differenti, cioè ci sono dei confratelli che sono al primo anno di teologia, altri al secondo di teologia e di altri ancora al terzo di teologia. Inoltre c’è un confratello, candidato fratello che studia diritto civile all’università Libera di Kinshasa e un’equipe formativa costituita dal Superiore, da vice-Rettore e dall’economo. Siamo comunità internazionale perché proveniamo da tre differenti nazioni: Ghana, RD Congo, Nigeria. È importante notare che in questa stessa comunità ci sono otto probandi che si preparano al noviziato. La nostra comunità vive di momenti ordinari e altri straordinari, come ad esempio il picnic dell’anno passato (26 dicembre 2013) come momenti che fanno crescere il nostro sentirci una grande famiglia. Nel suo calendario settimanale, tutti i giorni sono ben organizzati e tutti i confratelli si impegnano nelle varie attività comunitarie con devozione, spirito di servizio e di carità. Ogni ultimo venerdì del mese cogliamo l’occasione di festeggiare insieme i diversi compleanni del mese con giochi, scherzi e quanto ci aiuta a crescere nell’amicizia e nella fraternità. Il mercoledì è dedicato allo sport e lo sport più praticato dalla comunità è il calcio. Il week-end è dedicato all’apostolato: alcuni confratelli nei nostri centri guanelliani, altri nelle differenti par- rocchie dell’arcidiocesi di Kinshasa. Nel programma annuale trova ampio spazio la cura della vita spirituale che si nutre in particolare della celebrazione eucaristica, della Liturgia delle Ore, della meditazione sulle nostre Costituzioni, della Lectio Divina ed del sacramento della riconciliazione. Così, tutto si svolge a meraviglia. È vero che la comunità ideale, concepita nel senso di una comunità priva di ogni difficoltà e così perfetta, non esiste; la comunità ideale è solamente la comunità nella quale si è, si vive e si sforza di camminare verso Dio nell’umiltà e sotto l’azione della grazia. Abbiamo solo provato ad abbozzare certi punti importanti e capitali della vita quotidiana dei membri di questa comunità. Per il resto, dicevamo che siamo comunità internazionale perché proveniamo da tre differenti nazioni: Ghana, RDCongo, Nigeria. Dunque l’unità nella diversità arricchisce questa comunità e una vita equilibrata in dare il ‘’Signore’’ e il ‘’pane’’ è una vita attiva in contemplazione. ch. Joseph Obichi Nweke come aiutare i nostri SEMINARISTI versamento bancario: B.Popolare Sondrio - fil. Delebio - Intestato a: Casa Accoglienza Vocazionale - IBAN: IT97 N056 9652 1400 0000 3792 X71 La nostra Casa di Formazione vive grazie alla generosità di molte persone che la portano nel cuore e offrono per essa preghiere e contributi materiali. A loro va la nostra più viva riconoscenza per il gesto della loro vicinanza che rende visibile l’agire della Provvidenza che continua a benedire e sostenere l’opera intrapresa. Chi volesse esprimere la sua “vicinanza” e sostegno alla nostra Comunità S. Giuseppe (seminario guanelliano) può mettersi in contatto con il Direttore (tel. 031 296 788). Opera anella Don Gu Via L.Guanella 13 - 22100 Como tel. (+39) 031 296 795 fax (+39) 031 296 790 http://www.donguanellavocazioni.it email [email protected] grafica e impaginazione: Gianmario Colciago - stampa: Graphic Team - Monticello B. Andiano a Gesù con Fratel GIOVANNI VACCARI In occasione del centenario della nascita e della prossima traslazione del suo corpo nella Chiesa del Sacro Cuore a Barza d’Ispra, la nostra collana “Andiamo a Gesù con…” si arricchisce di un altro testimone guanelliano: FRATEL GIOVANNI VACCARI. Premuroso e attento ha in particolare curato la Pastorale Vocazionale accompagnando molti nella vita religiosa.
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