8 [ PRIMO PIANO ] Terra e Vita 1 n. 36/2014 13 settembre 2014 2 [ ESTERI ] La risposta, in serra, al costo crescente dei combustibili. Centinaia di impianti in pochi anni Efficienza e risparmio energetico in Olanda con la cogenerazione [ DI FRANCESCO BATTISTEL E PAOLO BATTISTEL ] CERES S.r.l. – Società di Consulenza nel settore delle colture protette Dall’agricoltura il 15% del fabbisogno nazionale. Meglio di un’unica centrale [ CONFRONTI Meno costi e inquinamento L’ energia rappresenta da sempre uno dei mag giori costi per i serri coltori, ammontando fino al 25 35% del costo totale. In base al clima l’energia serve per il riscal damento d’inverno o per il raf freddamento d’estate, o anche per alimentare le lampade artifi ciali nelle serre più avanzate che vogliono avere una produzione continua nel corso dell’anno. Il problema del costo dei combustibili è diventato sempre I più pressante negli ultimi anni, in cui la tendenza generale dei prezzi è stata verso l’alto. Facen do riferimento all’Olanda, il prezzo del gas naturale è passa to dai circa 0,16 €/m3 di 78 anni fa fino a picchi di 0,29 €/m3 l’an no scorso; un’analoga tendenza si è registrata in Italia, da 0,200,22 €/m3 fino a 0,420,43 €/m3 oggi. A dire il vero negli ultimi mesi il prezzo in Olanda è ridi sceso addirittura a 0,140,15 €/ n un normale motore a gas, indipenden temente dalle dimensioni più o meno grandi, dalla combustione si ottengono tre prodotti: elettricità, calore e anidride carbo nica. Solitamente interessa solo il primo pro dotto, mentre gli altri due sono scarti che devono essere smaltiti. Nel caso delle centrali elettriche spesso è utilizzata l’acqua dei fiumi per raffreddare il motore e deve poi essere reimmessa nell’ambiente a temperature non molto differenti, per non causare gravi danni alla fauna ittica. La CO2 invece viene immessa nell’atmosfera, contribuendo all’inquinamento e all’effetto serra, in un momento storico in cui sarebbe di vitale importanza ridurne le emissioni. m3, perché a causa di un inverno 201314 particolarmente mite i grandi serbatoi olandesi di gas liquefatto sono rimasti pratica mente pieni: essi dovrebbero ora essere ricaricati con nuove scorte provenienti da paesi co me la Russia, coi quali sussisto no contratti internazionali a lun go termine che non possono es sere annullati, pertanto il gas ancora presente viene svenduto sul mercato a basso prezzo. Questa situazione è dunque Un motore a cogenerazione, conosciuto anche come CHP (Com bined heat and power), cioè che produce sia calore che elettricità, risolve molti di questi problemi, soprattutto per un serricoltore. Infatti, l’acqua calda può essere inviata direttamente alla serra attraverso tubazioni per il riscaldamento, oppure immagazzinata per la notte in un serbatoio (buffer), isolato quanto possibile dall’ambien te esterno e spesso verticale in modo che l’acqua calda, più leggera, si stratifichi in alto. La CO2 d’altra parte viene estratta dai fumi di combustione attraverso impianti di condensazione e purificazione e immessa in serra (solo durante il giorno, quando gli stomi delle piante sono aperti). L’anidride carbonica si è dimostrata d’importanza strategica per i coltivatori, poiché ottimizzando il processo di fotosintesi essa n. 36/2014 13 settembre 2014 [ PRIMO PIANO ] [ 1 Gli impianti di cogenerazione, per produrre contemporaneamente elettricità, calore e CO2, in Olanda hanno completamente sostituito le tradizionali caldaie per il riscaldamento delle serre. Da sinistra: locale termico con due grossi camini per l’impianto di cogenerazione e uno alto e sottile per la caldaia; serbatoio per l’accumulo di acqua calda (buffer); serra. [ 2 Il mercato europeo dell’energia cambia continuamente, quindi è fondamentale prevederne gli sviluppi, per orientare al meglio gli investimenti. La Germania ha realizzato enormi campi eolici al confine con l’Olanda, quindi ne ha destabilizzato il mercato vendendo energia rinnovabile a prezzi competitivi con quella prodotta da centrali elettriche e impianti di cogenerazione al servizio delle serre. [ 3 Coltivazione di pomodoro in Olanda, con riscaldamento ad acqua e illuminazione artificiale. L’elettricità prodotta dall’impianto di cogenerazione può essere usata d’inverno per alimentare le lampade e d’estate venduta sul mercato; il calore recuperato dal raffreddamento del motore scalda la serra e la CO2 filtrata dai fumi aumenta la fotosintesi fino al 35%. temporanea e i prezzi sono de stinati a salire nuovamente, co me hanno già ricominciato a fa re per colpa delle tensioni politi che tra Russia e Ucraina. Un’attenta gestione dei con sumi energetici è pertanto di primaria importanza per pre sentarsi competitivi sul merca to. Negli ultimi anni l’Olanda si è mossa particolarmente in tal senso, attuando tutta una serie di misure per migliorare l’effi cienza energetica, come l’ado zione di impianti a metano inve ce che a gasolio, l’utilizzo di si stemi di riscaldamento ad acqua calda invece che ad aria, l’uso di schermi energetici in grado di ridurre le dispersioni termiche della metà, la concentrazione dei serricoltori in gruppi per ri durre le spese e avere più peso nelle contrattazioni di mercato. L’innovazione più importan In linea di massima, se una serra non utilizza l’illuminazio ne artificiale, servono ca. 0,40,6 MW/ha, altrimenti servono 0,71,0 MW/ha per alimentare lampade da 7501000 W. Comu nemente i singoli motori vanno da 1 a 5 MW e spesso un’azien da ne possiede più d’uno. Essendo molto rumorosi, so no tenuti in locali appositi, alta mente isolati a livello acustico. Sono anche necessari un grande serbatoio di olio da motore e ap parecchiature computerizzate per il controllo dei fumi. Questi ultimi sono catalizzati e filtrati da uno specifico impianto di pu rificazione che utilizza urea per l’eliminazione degli ossidi di azoto, i quali si formano nella combustione ad alta temperatu ra del gas naturale. Oltre alla cogenerazione le aziende possiedono anche la te tuttavia è stata forse l’introdu zione della cogenerazione su larga scala, con la costruzione di centinaia d’impianti in meno di una decina d’anni. Grazie a ciò, tra i vari vantaggi, il settore agri colo è arrivato a rappresentare un importante fornitore di ener gia della rete elettrica principale (addirittura il 1215% del fabbi sogno nazionale), sia per le di mensioni, sia per la flessibilità di un sistema che può essere acce so o spento molto più facilmente di un’unica grande centrale. [ L’IMPIANTO E LA GESTIONE L’investimento per un motore a cogenerazione è piuttosto cospi cuo, pertanto è importante che l’impianto sia adatto alle di mensioni della serra e alle esi genze di coltivazione, tenendo conto delle realtà specifiche e delle strutture già esistenti. offre rese superiori del 1520% d’estate e fino al 2535% d’inverno, con considerevoli ricadute economiche, tanto che ormai è praticamente irri nunciabile per i serricoltori olandesi. Ovviamente anche l’elettricità è importante: è usata d’inverno per le lampade artificiali nelle serre che ne sono dotate, o durante la maggior parte dell’anno viene venduta alla rete elettrica principale, per rientrare quanto più possibile coi costi del gas, della manutenzione e dell’investi mento per l’impianto stesso, che ha una durata di circa 10 anni. Un ulteriore vantaggio di una capillare diffusione della cogenerazione, oltre alla flessibilità, è la diminuzione dei costi di trasporto, sempre alti per l’energia, sia per il coltivatore, sia per la comunità e l’ambiente. Va ricordato poi che spesso la costruzione di grandi centrali è osteggiata dalle realtà locali, mentre una produzione localizzata è più ben accetta. n Terra e Vita 9 3 caldaia per il riscaldamento, che veniva utilizzata largamente prima dell’impiego di questi nuovi impianti, mentre ora con tribuisce solo per il 410% al fab bisogno a seconda dei casi. Tut tavia, per quanto sia una tecno logia vecchia, è molto affidabile e non comporta praticamente alcun costo (tranne che per il gas), assumendo una certa im portanza nei periodi particolar mente freddi, o in quei momenti in cui non conviene accendere i motori a cogenerazione, perché il prezzo di vendita dell’elettri cità è troppo basso e le necessità di produzione non sono strin genti. In effetti, l’attività giornalie ra per chi in serra si occupa della gestione dell’energia è abba stanza intensa: la cogenerazione offre molte interessanti possibi lità, ma bisogna saperle sfrutta [ Particolare di un grosso motore da 10 MW di potenza per cogenerazione, al servizio di un grande complesso serricolo 10 [ PRIMO PIANO ] Terra e Vita [ FUTURO Soluzione migliore anche per l’Italia L a cogenerazione non produce solo elet tricità, ma recupera anche il calore della combustione e l’anidride carbonica, che di ventano quindi una preziosa risorsa per il ser ricoltore, mentre solitamente sono scarti da smaltire per un normale impianto a gas. Ottimizza l’efficienza energetica con benefici per le colture, ma anche per l’ambiente e rappresenta un sistema di produzione dell’ener gia alquanto flessibile, in grado di fornire prontamente elettricità alla rete principale durante i picchi dei consumi (ad esempio alle 8 di mattina quando tutti iniziano a lavorare). Ovviamente durante questi picchi l’energia viene pagata a caro prezzo al coltivatore, che può fare dei profitti non trascurabili. La redditività dell’impianto, che ha una durata di una decina d’anni, dipende da vari fattori, quali la dimensione dell’investimento, i costi di manutenzione e l’incremento della produzione, sia in termini di resa che di qualità e, conseguentemente, di prezzo; tuttavia, uno dei fattori più critici è rappresentato dalle fluttuazioni dei prezzi di mercato per comprare il gas e vendere l’elettricità, poiché non dipendono dal coltivatore, ma da fattori esterni. Se fino a qualche anno fa il gas costava relativamente poco e l’elettricità veniva pagata a caro prezzo, garantendo un ampio margine re al meglio perché sono allo stesso tempo costose. Facciamo qualche esempio. Un motore a cogenerazione (CHP) ha bisogno di circa 275 m3 di gas olandese per produrre 1 MWh di elettricità, oltre a calo re e anidride carbonica. Per pro [ Coltivazione di pomodoro con illuminazione artificiale. Normalmente si usano lampade da 1.000 W di potenza per erogare un’intensità di ca. 12.000 lux. L’energia elettrica per il loro funzionamento può essere fornita dall’impianto di cogenerazione dell’agricoltore, o acquistata in rete se più conveniente. [ Grossi manicotti di plastica sotto le canalette di coltivazione distribuiscono aria che può essere scaldata o raffreddata, deumidificata o arricchita di vapore acqueo, per ottenere sempre il clima ideale per la coltura; distribuiscono anche la CO2 recuperata dai fumi del motore per condensazione e catalisi con urea. n. 36/2014 13 settembre 2014 di profitto con la cogenerazione, da un paio d’anni il mercato è stato sconvolto dallo sviluppo delle energie rinnovabili in Germania. Essa, infatti, ha investito molto negli scorsi anni nel solare e nell’eolico, costruendo diversi impianti nel nord presso l’Olanda. Se ci sono vento e sole, i pannelli solari producono corrente e le pale eoliche vengono messe in funzione. Però l’energia elettrica in queste quantità non può essere immagazzinata, ma una volta prodotta dev’es sere consumata. È accaduto che il nord della Germania non riesca a consumare tutta l’energia elettrica da fonti rinnovabili che essa produ ce, pertanto viene venduta alla vicina Olanda a prezzi altamente con correnziali. Unitariamente all’aumento del prezzo dei combustibili, la forbice tra costi e ricavi si è drammaticamente stretta per i serricoltori. I coltivatori olandesi stanno mettendo in atto diverse misure per contenere queste difficoltà, dalla ricerca di una maggiore efficienza energetica a un uso più oculato delle risorse; alcuni stanno anche costruendo dei pozzi geotermici (profondi ben 2500 metri) per ottenere il calore, ma è un settore ancora agli inizi. Altri hanno cominciato a scom mettere sul prezzo del gas e dell’elettricità a lungo termine, comprando e vendendo più e più volte come in borsa, al fine di sfruttare le fluttuazioni del mercato, in particolare utilizzando gli stessi indicatori finanziari che sono di comune utilizzo tra i broker. Non è certamente la soluzione del problema, ma può aiutare a superare al meglio questo periodo. durre lo stesso quantitativo di calore a una caldaia serve invece la metà di tale quantità di gas. Se il gas costa 0,25 €/m3, la CHP costa oggi circa 70 € per MWh, cui vanno aggiunti 10 € che van no messi da parte per la manu tenzione, per un totale di 80 €. La caldaia sarebbe costata la me tà di 70, ovvero 35 €. Se il prezzo dell’elettricità è maggiore della differenza, 45 €/MWh, convie ne usare la CHP e vendere l’energia elettrica, altrimenti è meglio accendere la caldaia (nella giornata l’elettricità varia oggi per la maggior parte tra 30 e 70 €/MWh). Tuttavia, questo vale se si era interessati solo al calore, mentre se alle piante serve la CO2, che può essere prodotta con la CHP, si preferisce spendere un po’ di più, ma assecondando le esi genze di produzione. Alla stes sa maniera, se devono essere ac cese le luci artificiali, si bada meno al prezzo di vendita del l’energia e si accendono comun que le CHP. Insomma non sono poi più di tante le occasioni in [ Scambiatore di calore per geotermia. Da sola non basta per la serra, ma potrà ridurre in futuro l’uso di combustibili fossili di circa il 2030%. cui si usa la caldaia. Tutti questi parametri, dal prezzo dell’elettricità alle neces sità della serra in termini di energia elettrica, calore e anidri de carbonica, sono tenuti co stantemente sotto controllo da programmi che hanno la facoltà di accendere o spegnere auto maticamente i motori. L’agricol n. 36/2014 13 settembre 2014 [ PRIMO PIANO ] Terra e Vita 11 [ MIPAAF ] Passo dopo passo secondo Martina [ Trivellazione di un pozzo geotermico nel Nord dell’Olanda a 2.500 m di profondità, per ottenere acqua calda a ca. 7080 °C per riscaldare le serre. I mille giorni dell’agricoltura La situazione in Italia è invece piuttosto diversa. Da noi la diffusione della cogenerazione è veramente li mitata, si preferiscono impianti di ri scaldamento ad aria invece che ad acqua (più efficiente) e basati sul ga solio invece che sul metano (da cui è possibile estrarre la preziosissima CO2) e le aziende sono spesso piccole, frammentate e disunite. È vero che soprattutto nel sud l’estate è molto più calda e lunga che in Olanda, per cui in quel periodo non si può recuperare il calore, che perde quindi il suo valore economico, ma questo non dovrebbe scoraggiare la ricerca e la sperimenta zione di idee innovative. La cogenerazione insomma offrirebbe anche da noi grandi possibilità di sviluppo, così come in Olanda resta tuttora la soluzione migliore nonostante le forti difficoltà economiche del momento. n bbiamo davanti un lavoro in tenso e appas sionante per far crescere un nuovo modello di sviluppo agricolo e agroalimentare. In questi mesi abbiamo lavorato, in una prima fase, al migliora mento dell’impiego delle ri sorse europee, a nuove azioni per l’occupazione e a forti mi sure di semplificazione am ministrativa, come fatto con “Campolibero” nel dl compe titività. Da oggi l’obiettivo rinnovato è potenziare sem pre di più il made in Italy, con centrando la nostra azione su due fronti decisivi: innovazio ne organizzativa e tecnologi ca ed export. Il sistema agroa limentare italiano costituisce un’esperienza decisiva per il futuro del nostro Paese». Così il ministro Maurizio Martina, commenta la pub blicazione sul sito http://passo dopopasso.italia.it delle prime misure da realizzare nei pros simi mille giorni per l’agricol tura. «Puntiamo a creare occu pazione – ha aggiunto il Mini stro – e per farlo cerchiamo di coltivare i nostri talenti mi gliori spingendo sul tasso di innovazione nel settore. Ab biamo già predisposto il pia no nazionale della ricerca e dell’innovazione, per coordi nare gli investimenti nazio nali e regionali dei prossimi 7 anni nel comparto. Quasi 1 miliardo di euro è già destina to a queste attività con i fondi comunitari agricoli, ai quali si aggiungono i progetti che verranno presentati all’inter [ Magazzino che raccoglie e lavora il pomodoro di ca. 300 ha di serre. Per poter affrontare meglio i mercati orticoli, ma anche i grossi players del mercato energetico (gas ed energia elettrica), in Olanda cresce ogni giorno di più la concentrazione dell’offerta in gruppi di coltivatori che possono arrivare fino anche a 8001000 ha di serre. tore ogni giorno inserisce nel programma quello che servirà alle piante in base alla sua espe rienza, con la possibilità di ge stire manualmente in ogni mo mento le CHP. Bisogna sempre ricordare che l’obiettivo primario del col tivatore è il suo prodotto (po modori, peperoni, fiori…) e non vendere elettricità, pertanto è sempre importante trovare il giusto equilibrio tra minimizza zione dei costi, qualità e quanti tà del prodotto. Il coltivatore vuole, cioè, rimetterci il meno possibile sul versante energeti co, tanto meglio se poi le condi zioni del mercato gli permetto no di guadagnarci. n «A Da 48.000 a 60.000 imprese agricole gestite da giovani. Da 33 a 50 miliardi l’export nel 2020 no dei circa 4 miliardi di euro previsti da Horizon 2020 e gli altri disponibili nei fondi coe sione. Sono stati individuati, con il decreto “Terrevive”, 5.500 ha di terreni dello Stato da riportare all’agricoltura, at traverso l’affitto o la vendita ai giovani. Tutte componenti di un grande piano per rag giungere l’obiettivo di au mentare le imprese agricole gestite da giovani da 48.000 a 60.000. Con il decreto “Sblocca Italia” abbiamo gettato le basi per un altro traguardo ambi zioso ma raggiungibile: por tare il volume dell’export del made in Italy agroalimentare da 33 a 50 miliardi entro il 2020. In questo, naturalmen te, Expo giocherà un ruolo fondamentale per entrare in contatto diretto con oltre 140 Paesi mostrando loro la reale forza del made in Italy». «Una delle sfide più im portanti che ci aspettano è l’attuazione della nuova Pac, 52 miliardi di euro sui quali abbiamo già impostato un la voro con le Regioni per l’adattamento alle specifiche caratteristiche dei vari terri tori. nT.V.
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