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LA
LA STAMPA
STAMPA
QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 1 ANNO 148 N. 327 1 1,70 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
Anziani vittime in Sicilia e Molise. La Liguria ferma i trattamenti
MA IL VERO
Vaccino anti-influenza
tre morti sospette
L’Aifa blocca due lotti
Sono fiale di Fluad non vendute in farmacia
EUGENIA TOGNOTTI
Ebola, una via
italiana
per la cura
C’
Il medico contagiato
migliora con il plasma
della spagnola guarita
PERICOLO
È LA PSICOSI
Vaccinazione anti-influenza
Russo, Rizzato e Pieracci ALLE PAGINE 6 E 7
IL CASO
è davvero da augurarsi che non prevalgano,
come troppo spesso
accade nel nostro Paese, psicosi e allarmismo.
Fabio Di Todaro
CONTINUA A PAGINA 33
Il premier: il Paese cambia con onore e disciplina. Draghi si sfila per il dopo-Napolitano, la minoranza Pd attacca il segretario
A PAGINA 7
Internet e regole
“Conti pubblici, 2015 a rischio”
I deputati Ue
contro Google
“Separare
Oggi il giudizio della Commissione. Juncker a Renzi: le promesse non bastano i suoi servizi”
L’EUROPA
SI SALVA SOLO
SE SI RITROVA
MARIO DEAGLIO
I
n un mondo che la sta
lasciando indietro, all’Europa non basta recuperare un mezzo
punto percentuale del
tasso di crescita, e nemmeno
ridurre di qualche punto la
percentuale dei disoccupati,
per continuare a giocare un
ruolo di rilievo. Non si salverà con il piano presentato
dal presidente della Commissione, Juncker, estremo
sforzo di una burocrazia
sempre più chiusa in se stessa, i cui effetti sull’economia
reale sono sicuramente insufficienti a un rapido rilancio: non sarebbero avvertibili per produzione e occupazione, prima di un anno e
mezzo o due perché questi
sono i tempi tecnici per la
progettazione e l’apertura
dei cantieri. Non si salverà
con i tentativi, sempre frenati, della Banca Centrale
Europea, di immettere grandi quantità di liquidità nello
stesso momento in cui si impongono alle banche nuovi
vincoli per l’uso di questa liquidità. Non si salverà con
l’esame dei conti pubblici da
parte della Commissione,
che proprio oggi metterà in
guardia l’Italia dal rischio di
un significativo sforamento
il prossimo anno.
CONTINUA A PAGINA 33
CORRISPONDENTE DA BRUXELLES
Q
uattro mesi per salvare
la Legge di stabilità. La
Commissione Ue ha preso per buoni i «fattori rilevanti» - recessione e riforme -, non
chiede correzioni e rinvia il
giudizio a marzo.
CONTINUA A PAGINA 2
Espulsioni contestate
Assedio a casa Grillo
Fitto va alla scalata
del fortino di Forza Italia
Sentenza on line contro Pinna e Artini Gira l’Italia, riunisce parlamentari
E il leader riceve i militanti a Bibbona e punta a candidarsi alle primarie
Francesco Maesano A PAGINA 11
Mattia Feltri A PAGINA 9
La donna che deciderà il prezzo del petrolio
MastrobuonieSodano A PAG. 26
E UN COMMENTO DEL DIRETTORE DI
WIRED, Massimo Russo, A PAG. 33
CALCIO-BASKET
Prandelli-Messina
l‘oppostodestino
degliexct
Prandelli esonerato dal
Galatasaray, mentre Messina diventa il primo coach
straniero nella Nba. Scibetta
1
e Zonca ALLE PAGINE 44 E 45
EUROPA LEAGUE
Toro, passo avanti
verso i sedicesimi
Pareggio con il Bruges
L’Inter vince ed è prima
HERBERT PFARRHOFER/EPA
La nigeriana Diezani Kogbeni Alison-Madueke è il primo presidente donna dell’Opec
MASSIMO GRAMELLINI
1 Il progetto intorno al quale Nichi Vendola intende ri-
9 771122 176126
LA POLITICA
GLI SCEICCHI SAUDITI ALLEATI CON PUTIN: FANNO CROLLARE IL GREGGIO SOTTO I 70 DOLLARI PER DANNEGGIARE GLI USA
Buongiorno
41128
L’Europarlamento apre
le ostilità contro Google e
vota una risoluzione non
vincolante per la Commissione Ue, cui chiede la separazione tra i servizi di ricerca e quelli commerciali, in
modo «da impedire ogni
abuso».
1
MARCO ZATTERIN
fondare la sinistra italiana si chiama «Human Factor» e
non è una battuta, come sulle prime mi ero augurato,
soprattutto per lui. Chi arriccia il naso quando Renzi va
da Maria De Filippi ha scelto un nome che strizza l’occhio a un programma televisivo di successo e lascia immaginare selezioni di candidati affidate ai compagni
Morgan e Mika (molto più autorevoli degli attuali addetti alla compilazione delle liste elettorali). Chi combatte gli algidi sacerdoti del capitalismo finanziario ha
deciso di ricorrere alla stessa lingua universale e impersonale che quelli usano per tagliare teste e spostare
denari. Il classico esempio di un’iniziativa politica che
nell’atto stesso della sua nascita riconosce di avere già
Fattore umano
perduto la partita culturale, scimmiottando l’avversario che vorrebbe sconfiggere.
I nomi non sono un’etichetta delle cose. Sono le cose.
E «fattore umano» è espressione talmente forte. C’era
davvero bisogno di tradurla nel latinorum parlato da
una società che di quel fattore fa sistematicamente
strame? L’inglese va bene per strappare un applauso
nei convegni delle élite. Ma per chi ha bisogno di ritrovare consensi nei supermercati sarebbe auspicabile rivolgersi ancora all’italiano, come ha imparato a fare
persino Salvini. Se il modello di riferimento restano i
greci di Syriza e gli spagnoli di Podemos, il primo passo
potrebbe consistere nell’accorgersi che si chiamano
Syriza e Podemos, mica Left Coalition e We Can.
Grassia e Molinari A PAGINA 5
Condio e Oddenino ALLE PAGINE 42 E 43
1
2 .Primo Piano
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
U
FINANZA PUBBLICA
LE PAGELLE DI BRUXELLES
Promossa la legge di stabilità
Ma nel 2015 obiettivi a rischio
Il giudizio della Ue:a marzo laverifica dellecose fatte su riformee conti
MARCO ZATTERIN
CORRISPONDENTE DA BRUXELLES
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
M
a avverte: il pericolo di sforare nel 2015 è
concreto.
I tecnici di
Bruxelles hanno studiato attentamente le carte arrivate
da Roma, il bilancio come le
precisazioni sugli interventi
strutturali giunte venerdì
scorso. Tanto basta, per il momento. La manovra può andare avanti verso il Parlamento
senza alcuna raccomandazione europea. Nell’opinione che
sarà diffusa oggi, il «Team
Juncker» denuncia tuttavia
«il rischio di una significativa
deviazione» dagli obiettivi di
bilancio fissati per il 2015. Per
questo «invita» l’amministrazione «a prendere le necessarie misure» perché i risultati
dell’anno venturo siano in linea col Patto di Stabilità. Non
sono richieste azioni specifiche sul debito da record, né
quantitative né temporali. Il
che vale un sospiro di sollievo,
ma abbassare la guardia è
fuori discussione.
«Si è cercato di leggere i numeri nel contesto», racconta
una fonte. Lo sforzo è evidente. «Politico». I numeri della
contabilità italiana - contemplati «nel braccio preventivo»
del Patto che impone già ora
una graduale correzione del
debito - non assomigliano a
quelli prescritti delle regole di
governance che i Ventotto si
sono dati. Bruxelles riconosce
che le riforme sono ambiziose
e che i «tempi difficili» impedi-
ISTITUTO LEONI
Liberalizzazioni,
l’Italia è in fondo
alla classifica Ue
CD/ANSA
133,1%
3%
1%
Il debito
il deficit
l’aggiustamento
Il rapporto tra debito
pubblico e pil, uno dei
parametri più allarmanti
per Bruxelles
Il vincolo del rapporto tra
deficit e pil che l’Italia
è tenuta a rispettare
per le regole europee
L’aggiustamento minimo
in rapporto al pil che
potrebbe essere deciso
dalla Ue in primavera
Irap, sconto agli artigiani
Padoan frena sulle cessioni
“Pericolo disoccupazione”
Tasso dei Btp al 2,05%: è il minimo storico
Il governo ha fretta. Fra sabato e domenica ci sarà il via
libera definitivo dell’aula
della Camera alla legge di
Stabilità con tre voti di fiducia. Le modifiche approvate
dalla Commissione Bilancio
valgono circa 300 milioni di
euro di maggiori spese nel
2015 coperte qui e là attingendo ad altri capitoli. Ma
non è finita qui: la maggioranza si è accordata per affrontare i nodi più difficili in
Senato. Sono due, ed entrambi di difficile soluzione.
Il primo: che fare con le Regioni, le quali insistono per
uno sconto sui tagli imposti
Il Paese economicamente più liberalizzato
d’Europa è il Regno Unito, quello che lo è meno è
la Grecia, mentre l’Italia
occupa l’undicesima posizione su 15 Stati presi
in considerazione dalla
classifica dell’Istituto
Bruno Leoni. «Tale risultato è frutto di un posizionamento mediocre
in tutti i settori e pessimo in alcuni, senza punti di vera eccellenza» si
legge nel rapporto, anche se rispetto al 2013 il
nostro Paese fa qualche
piccolo passo avanti.
1
Nel fine settimana il via libera alla manovra
ALESSANDRO BARBERA
ROMA
scono di compiere progressi
sufficienti verso gli Obiettivi di
medio termine (Omt), in sostanza verso la prossimità al pareggio di bilancio e l’alleggerimento del passivo storico che
punta al 133,1% del pil.
Per il 2014 siamo dunque assolti. Le condizioni economiche
«eccezionalmente severe» che
hanno riportato l’Italia in recessione e innalzato l’output
gap (il divario fra pil effettivo e
potenziale) giustificano la non
richiesta di centrare alla lettera i requisiti di aggiustamento
strutturale verso gli Omt. Ci
aiutano anche se non abbiamo
rispettato la raccomandazione
dell’Ecofin (8 luglio) che voleva
un rafforzamento delle misure
fiscali per il 2014, soprattutto
delle manchevolezze nella sistematica riduzione del debito.
Non fatto. Ma l’immunità si
esaurisce qui. La Commissione
ricorda all’Italia che le previsioni d’autunno evidenziano
una congiuntura più favorevole
nel 2015, in cui le «possibili significative deviazioni» dagli
obiettivi e dai benchmark di
dal governo. Due: come evitare che l’anno prossimo gli artigiani si ritrovino a pagare più
Irap di quanto non ne hanno
pagato quest’anno. Per capire
il problema occorre fare un
passo indietro: a primavera
Renzi aveva deciso di tagliare
del dieci per cento l’Irap a tutte le imprese. Con la legge di
Stabilità, per accontentare le
grandi imprese, si è deciso di
azzerare la componente lavoro, ovvero la parte di Irap che
le imprese pagano per ciascun
dipendente. Con un ma: per
far tornare i conti il Tesoro ha
deciso di fare marcia indietro
sul taglio orizzontale del dieci
per cento. Un’ottima notizia
per chi ha molti dipendenti,
pessima per chi ne ha pochi o
nessuno, ovvero per tutte le
imprese artigiane.
La riduzione del dieci per
cento valeva 2,4 miliardi di euro; recuperare lo sconto a favore delle sole imprese individuali potrebbe costare fra i
700 milioni e il miliardo di euro. Il Tesoro non sa dove prenderli, a Palazzo Chigi e nella
maggioranza sono determinati a trovare un compromesso.
«La questione va risolta, la
settimana prossima discuteremo come», spiega il viceministro Enrico Morando. «Ma
senza dubbio una soluzione la
dobbiamo trovare». La sinistra Pd insiste poi per aumentare la dote degli ammortizza-
tori sociali: aveva chiesto 1,5
miliardi in più l’anno, per ora
ne ha ottenuti 400 in due. «Il
Senato valuterà», si schermisce il ministro Poletti. Ma da
dove arriveranno i fondi?
Più il governo cerca risorse,
più emerge il ritardo nella predisposizione dei tagli alla spesa e delle misure che permettono di fare cassa, poco importa si tratti di fondi necessari a
finanziare tagli di tasse o la riduzione del debito. Ieri, a precisa domanda dei deputati in
aula, il ministro Padoan ha ribadito la volontà del governo
di realizzare dieci miliardi
l’anno (lo 0,7 per cento del Pil)
con le privatizzazioni. E però
allo stesso tempo ha messo in
guardia dal rischio di «impatti
occupazionali».
Quelle delle vendite di
pezzi del patrimonio è un tira
e molla senza fine. I piani del
governo prevedevano entro
la fine di quest’anno la quotazione del quaranta per cento
di Poste, ma nel frattempo il
nuovo amministratore delegato Francesco Caio ha chiesto tempo. Sono andate
avanti solo operazioni minori: lo sbarco in Borsa di Fincantieri, del 30 per cento delle torri di RaiWay, la vendita
ai cinesi (ma in questo caso
da parte della Cassa depositi
ROBERTO MONALDO / LAPRESSE
La cessione della
quota di Enel avverrà
in un momento
più favorevole
del mercato
Pier Carlo Padoan
Ministro
dell’Economia
spesa saranno pesate con severità diversa.
Roma ha guadagnato tempo
invocando meno dogmatismi e
più flessibilità nel rispetto delle
regole (fermo è stata l’adesione
al limite del 3% del deficit sul
pil), invitando a Bruxelles a considerare che le riforme hanno
prima un costo e poi un ritorno.
La Commissione Juncker, appena insediata, aveva molti motivi per rispondere affermativamente e lo ha fatto. Prima di
aprire procedure contro gli stati si voleva avere un orizzonte
più chiaro. Per questo nell’opinione odierna si fa riferimento
al marzo 2015. A quel punto ci
saranno le nuove previsioni e si
capirà se le ambizioni del governo decollano davvero.
L’Italia non può deludere.
Sulla base delle stime autunnali
dell’esecutivo, per ottenere a
bocce ferme l’aggiustamento richiesto dagli Omt nel 2015 occorrerebbe un avanzo strutturale di un punto di pil. Nell’ottica dell’aggiustamento strutturale minimo, il ritocco appare
pure più netto: avrebbe dovuto
essere di 1,2 punti di pil nel 2014
e sarebbe di 2,5 punti nel 2015. I
numeri sono però ballerini. C’è
la recessione, vanno scontate le
riforme e l’approccio meno burocratico del nuovo esecutivo.
In primavera l’Italia dovrà
dimostrare che le riforme sono
sul binario giusto e così i requisiti per scongiurare le «significative deviazioni» dal Patto, almeno a grandi linee. Bruxelles
ha buone possibilità di invocare
una revisione. «Lo 0,5 di pil nel
2015 è il minimo», si stima (l’Italia s’è impegnata a 0,3). Non è
escluso che si si muova in una
forchetta di 0,7-1,2 punti di pil,
dunque fra 10 e 18 miliardi. Negoziabili, sia chiaro. Sennò?
Sennò ci sarà una procedura
per il debito che cala lento e magari una per il mancato rispetto
dei parametri della sorveglianza macroeconomica, per la quale siamo già avvisati da quasi un
anno. Bisognerà fare attenzione alle idi di marzo fiscali. E’
una sfida ardua, contabilmente
e politicamente, ma il peggio
può essere ancora evitato. Basta mantenere le promesse.
e prestiti) del 30 per cento
dei tubi di Snam e Terna. Per
recuperare terreno, a fine
agosto, il Tesoro aveva fatto
trapelare l’intenzione di cedere già questo autunno il
cinque per cento di Eni ed
Enel, intenzione poi smentita da Renzi in una intervista.
Il balletto è ripreso in questi
giorni: avviata la procedura
per la privatizzazione di Trenitalia (ma si partirà dal boccone più piccolo, Grandi stazioni) ora Padoan frena di
nuovo sulla vendita della
tranche di Enel: «La cessione
avverrà in un momento più
favorevole delle condizioni
del mercato».
Il ministro del Tesoro si
muove con la disinvoltura di
chi è convinto che nei prossimi mesi l’Italia non abbia nulla da temere né dai mercati,
né tantomeno dall’Europa
che ci ha appena concesso
«circostanze eccezionali» e
allontanato il rischio di una
procedura di infrazione sul
mancato rispetto della regola
del debito. Per il momento i
terminali di Borsa gli danno
ragione: lo spread tra un Btp
decennale e il Bund tedesco
ieri è sceso a 135,5 punti base,
con il tasso al nuovo minimo
storico del 2,05%.
Twitter @alexbarbera
LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
DAL CORRISPONDENTE A BRUXELLES
«H
o preso
la decisione di
non colp i r e
Francia e Italia, sarebbe stato
troppo facile, hai le regole, applichi le regole, le sanzioni, le
multe: invece ho ritenuto di
fare altrimenti». A leggere il
racconto al Financial Times di
Jean-Claude Juncker, la gestazione delle opinioni sulle
Leggi di stabilità dei Paesi dell’Eurozona deve essere stata
tutt’altro che semplice. La
Commissione poteva punire
Parigi e Roma per una contabilità pubblica fuori linea rispetto al Patto di Stabilità.
Non lo ha fatto. Ha chiesto impegni chiari, e offerto altri
quattro mesi per rimettersi in
regola. Non senza aver detto,
a François Hollande come a
Matteo Renzi, che «le promesse non bastano».
L’ex premier lussemburghese, 60 anni, popolare dall’anima sociale, guida l’esecutivo Ue da 28 giorni che già
sembrano una vita. Sono state
settimane dure, agitate dallo
scandalo seguito alla pubblicazione delle intese segrete
fra multinazionali e Gran Ducato, accordi da cui hanno
avuto origine miliardi e miliardi di elusione fiscale. Ieri
Juncker ha superato tranquillo la mozione di censura di un
Europarlamento che pure ha
accolto il suo Piano Investimenti con un enfasi accentuata dalla dura offensiva contraria di Le Pen e soci antieuro.
Oggi il «Team» firma le prime
pagelle fiscali della sua storia
con un inchiostro intriso di
pazienza, volontà di dialogo e
garbati ultimatum.
Dice Juncker che di aver insistito nei colloqui con Hollande e Renzi - «ne ho avuti tre o
quattro nelle ultime sei settimane» - sul fatto che «io vorrei
non solo promesse ma un chia-
“Le promesse non bastano
A Renzi e Hollande
chiedo impegni precisi”
Juncker al Financial Times: nessuno scontro al G20
Ma gli Stati facciano quello che devono fare
SCADENZE CHIARE
Voglio un calendario
su quando le riforme
saranno adottate
e quando i Parlamenti
faranno altrettanto
PAGELLE IN SOSPESO
A Roma e a Parigi
c’è un’ampia
consapevolezza
che bisogna compiere
sforzi ulteriori
FRA QUATTRO MESI
FREDERICK FLORIN /AFP
ro calendario, con indicazioni
precise su quando le riforme saranno adottate e quando ci si
aspetta che i parlamenti facciano altrettanto». Il premier e il
presidente della Commissione
ne hanno parlato a margine del
g20 di Brisbane e poi martedì a
Strasburgo. Si sono spiegati e
rassicurati ognuno per la propria parte, suggeriscono più
fonti. Il rinvio di ogni richiamo
sulla Legge di Stabilità a marzo
nasce in questo nuovo clima.
Per questo il lussemburghese ha ammesso al «Ft» di essere
rimasto sorpreso di leggere che
gli incontri australiani con Hollande e Renzi siano andati male.
«E’ il contrario - ha spiegato -.
Sui due fronti c’è una ampia
consapevolezza che bisogna
compiere sforzi ulteriori». Alla
luce di ciò, arriveranno le pagelle che, precisa Juncker, «non
saranno molto benevole per almeno uno dei due Paesi» (la
Francia, ndr) e «questo perché
dobbiamo dire la verità: o l’azione è efficace, oppure no».
Diverso è, secondo il capo della Commissione, aprire una procedura. I governi italiano, francese e belga hanno spedito delle lettere e «ne terremo conto» perché parlano di riforme, «l’essenza» del discorso. La filosofia di
Juncker consiste nel domandare
agli stati di precisare cosa vogliono fare e non viceversa. Anche
se, si racconta a Palazzo Berlaymont, il taglia e cuci delle valuta-
Draghi rilancia l’integrazione
“La Bce da sola non basta
Serve l’unione di bilancio”
Un discorso alto, politico, allarmato. Mario Draghi ha
messo ieri in guardia i governi europei, parlando al Parlamento finlandese, sul fatto
che «se vi sono parti dell’area
dell’euro che si trovano in
condizioni peggiori partecipando all’Unione, potrebbe
sorgere il dubbio che alla fine
si ritrovino a doverla lasciare». Il suo ormai leggendario
«whatever il takes» del 2012,
è il sottotesto del presidente
della Bce, funzionò anche
perché i mercati avevano
sottovalutato la volontà politica dei governi dell’area euro di mandare avanti il progetto della moneta unica.
«Un comune equivoco sul-
Dovremo dire
la verità: o l’azione
per correggere
i bilanci pubblici
è efficace oppure no
Il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker
Il numero uno della Banca centrale europea
TONIA MASTROBUONI
INVIATA A BERLINO
Primo Piano .3
.
l’Unione europea - e sull’area
dell’euro - scaturisce dal fatto
che si tratta di un’unione economica senza un’unione politica alla base» ha sottolineato
Draghi ieri.
Tuttavia, alla luce delle inquietanti dinamiche economiche degli ultimi mesi, in particolare al rischio di una terza
recessione e di una deflazione,
ma anche dell’esaurirsi progressivo delle possibilità di interventi di politica monetaria,
il numero uno dell’Eurotower
ha ricordato ai governanti che
sarebbe molto pericoloso crogiolarsi nello status quo. La tenuta dell’euro, è il messaggio
chiave, non è garantita a priori.
La volontà di andare avanti
con l’integrazione europea deve riemergere con forza, altri-
menti l’unione monetaria è a
rischio: «I dubbi sulla sostenibilità dell’euro saranno dissipati interamente solo quando
l’avremo completata sotto tutti
gli aspetti pertinenti», quando
ci saranno l’unione bancaria e
dei mercati finanziari, ma anche «economica e di bilancio».
Insomma, «malgrado la sua
tenuta - ha precisato - la nostra
unione è ancora incompleta».
La convergenza successiva, ha
aggiunto Draghi, non può che
avvenire sul piano delle riforme e di istanze europee che ne
controllino il cammino: «Vi sono ottime ragioni perché la sovranità sulle politiche economiche pertinenti sia esercitata
in maniera congiunta. Si tratta
innanzitutto delle riforme
strutturali».
SERGIO OLIVERIO/IMAGOECONOMICA /
Un equivoco sulla Ue
scaturisce dal fatto che
si tratta di un’unione
economica senza
un’unione politica
Mario Draghi
Presidente della
Banca centrale europea
zioni in arrivo è stato sensibile.
Dal testo sulla Germania risulta
essere saltato un rifornimento
alla cattiva influenza per il resto
dell’Europa costituita dallo scarso sostegno a domanda e investimenti. Un altro cruciale punto
che slitta alla primavera.
E poi? Juncker conferma al
quotidiano economico europeo
che il giudizio finale avverrà in
«Marzo-Aprile». Lo si vuol fare
sulla base delle previsioni economiche fresche che saranno
stata presentate dalla Commissione e alla luce dei primi risultati dell’esecuzione delle Leggi
di Stabilità. Si desidera avere il
massimo degli elementi possibili per una valutazione «appropriata». Perché le promesse sono una cosa, ribadisce l’ex premier lussemburghese, ma alla
fine devono arrivare anche i fatti. Altrimenti, attitudine alla
flessibilità o meno, sparisce
ogni alternativa ad applicare
regole, sanzioni e multe. [M. ZAT.]
Per i Paesi membri, inoltre,
stare dentro la moneta unica
deve essere conveniente: «Gli
Stati devono trovarsi in condizioni migliori aderendovi anziché restandone fuori». Molto esplicitamente, Draghi ha
evocato lo spettro di fratture
permanenti tra le economie
degli Stati membri: «Se in
un’unione monetaria alcuni
Paesi mostrano sistematicamente un aggiustamento più
lento rispetto ad altri, è probabile che presentino sempre
una maggiore disoccupazione». E se continuano anche a
crescere poco, prosegue l’ex
governatore della Banca
d’Italia, «è più probabile che
tale disoccupazione si cristallizzi e diventi strutturale». Ecco perché le riforme strutturali sono importanti: devono
scongiurare abissi tra le economie: sotto questo profilo,
aggiunge, nessuno può disinteressarsi se gli altri le fanno o
meno. Per essere sicuri che i
Paesi stiano meglio dentro
l’euro che fuori «occorrono altre modalità per agevolare la
ripartizione di tali costi».
L’onere di «espletare questo
ruolo incombe in particolare
sulla ripartizione del rischio
nel settore privato».
Draghi ha tentato ieri a Helsinki, nuovamente, di allonta-
nare aspettative eccessive da
sé. Dopo le affermazioni ripetute sulla volontà di agire immediatamente, se l’inflazione
«dovesse rimanere troppo
bassa a lungo», la Bce è attesa
ora alla prova della capacità di
superare le resistenze tedesche e completare il quantitative easing, l’acquisto in massa
di titoli privati e pubblici annunciato più volte. Ormai è
quasi certo, tuttavia, che non
accadrà alla riunione del consiglio direttivo di dicembre.
Vitor Constancio, vicepresidente dell’Eurotower, ha annunciato una finestra possibile, l’altroieri: il primo trimestre del 2015.
Jena
Motti
Onore e disciplina?
Il Duce ne ha detti anche
di meglio.
[email protected]
1232456 89 3A12BC42 8DEF LA STAMPA F
LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
Primo Piano .5
.
U
ENERGIA
GLI EQUILIBRI GLOBALI
Petrolio, russi e sauditi contro gli Usa
Nientetagliodellaproduzione,crollailgreggio.IlnumerounodiLukoil:cosìcollasseràlo“ShaleOil”americano
MAURIZIO MOLINARI
CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME
L’Opec decide di non tagliare
la produzione di greggio premiando la strategia saudita
di tenere bassi i prezzi per
mettere in difficoltà i produttori nordamericani di “Shale
Oil”, contando sul sostegno
della Russia di Putin. Dall’andamento della sbrigativa riunione dell’Organizzazione
dei 12 maggiori produttori di
greggio (Opec) a Vienna esce
una duplice novità: gli sceicchi di Riad considerano lo
“Shale Oil” a stelle e strisce il
maggior avversario e per
metterlo fuori mercato sono
alla guida di una coalizione di
pozzi da Hormuz alla Siberia. È la cronaca di quanto
avviene dentro e fuori della
sede Opec a Vienna che descrive i contenuti del «summit petrolifero più importante del secolo» come alcuni
analisti lo definiscono. Il ministro saudita del Petrolio,
Ali al-Naimi, inizia la giornata con un comunicato diffuso
prima di uscire dall’hotel:
«C’è l’accordo con i Paesi del
Consiglio di Cooperazione
del Golfo sul mantenimento
della produzione a 30 milioni
di barili al giorno». Ovvero:
Kuwait, Emirati Arabi Uniti
e Qatar fanno quadrato con
Riad. Poco dopo, entrando
nella sede del summit, al-Naimi ricorda ai reporter in attesa che «c’è convergenza
con la Russia». Mosca non
appartiene all’Opec ma è uno
dei maggiori produttori, teoricamente dovrebbe sostene-
JASON REED /REUTERS
Il presidente Obama fotografato vicino a un pozzo di petrolio
re un taglio della produzione
perché ha bisogno di prezzi alti per equilibrare le finanze
pubbliche ma sei giorni prima
al Cremlino il ministro degli
Esteri Segrei Lavrov ha siglato un patto con il collega saudita Saud Al-Faisal su «crisi regionali e greggio» che include
l’avallo alla strategia di Riad. Il
sostegno di Mosca conta per
Ali al-Naimi perché è la carta
che, al tavolo del summit, gli
consente di neutralizzare l’opposizione dell’Iran, favorevole
assieme a Iraq, Algeria, Venezuela e Libia a tagliare la
produzione di 1 o 2 milioni di
barili. Mosca è l’alleata strategica di Teheran in Medio
Oriente - dalla difesa di Bashar
Assad in Siria, al negoziato sul
programma nucleare ancora
in corso fino al patto per la fornitura di otto reattori - e gli
ayatollah non vanno contro il
Cremlino. La seduta del summit Opec dunque si conclude
senza storia - assicura chi siede nella sala - e poco dopo le 16
l’intesa è ufficiale: «La produzione resta stabile, niente vertici straordinari fino a giu-
gno». Immediata la reazione
sui mercati con il Brent che
perde 6 dollari, attestandosi a
71,25 a barile. «E’ una grande
decisione» commenta Ali alNaimi sfoggiando il sorriso del
vincitore mentre da Mosca è
Leonid Fedun, vicepresidente
del gigante energetico Lukoil,
a chiarire i motivi della scelta
di Lavrov: «La politica Opec
Ma la benzina e il gasolio
non si accorgono del tracollo:
nel 2014 prezzi quasi fermi
LUIGI GRASSIA
Il divario
a benzina non smette
di stupire. Ieri i prezzi
del petrolio, cioè della
materia prima per raffinare
i carburanti delle auto, sono
crollati dopo la decisione
dell’Opec di non tagliare le
quote di produzione. Il barile di Brent che fa da riferimento in Europa è sceso a
72,94 dollari e il Wti americano a 69,28 dollari. Gli automobilisti non pretendono
che la benzina e il gasolio si
adeguino di minuto in minuto, ma ormai il movimento al ribasso del greggio dura da cinque mesi ed è un
fatto curioso che i prezzi dei
distributori non se ne siano
quasi accorti.
Indice dei prezzi settimanali del petrolio (Brent) e della benzina. Base gennaio 2014=100)
Un gap che si allarga
Ricostruiamo in poche battute la storia del 2014. Fra gennaio e giugno il Brent oscillava
fra 105 e 115 dollari al barile e
la benzina in Italia costava fra
1,7 e 1,8 euro al litro. La situazione era stabile e la relazione
fra i prezzi di greggio e carbu-
110
Petrolio
stiene che la vera variabile a cui
guardare non è il prezzo del barile di greggio ma quello dei carburanti raffinati, di cui l’indice
Platts costituisce la sintesi. Ebbene, neanche da questa variabile arriva una giustificazione
plausibile per la benzina troppo
timida nell’andare giù: le quotazioni Platts sono scese negli ultimi mesi in parallelo con quelle
del barile.
del prezzo del petrolio negli
undici mesi si riduce di poco
se il barile si misura in euro
(-26,2% anziché -29%).
Fonte: elaborazione
LA STAMPA su dati Investing
e Min. sviluppo economico
Benzina
100
90 1° dato
80
di gennaio 2014:
27 novembre 2014:
Petrolio: 107,78 $/barile
Benzina: 1,729 €/litro
Petrolio: 76,26 $/barile (-29%)
Benzina: 1,718 €/litro (-0,6%)
rante appariva consolidata (e
fondata, si suppone, su parametri oggettivi). Poi per il petrolio
sono cominciati cinque mesi di
declino ma con effetti insignificanti sui listini di benzina e gasolio (il che mette in dubbio l’oggettività dei parametri). Impressionante il confronto complessivo sugli undici mesi, fra il
5 gennaio e il 27 novembre:
Brent a 107,78 dollari al barile e
benzina a 1,729 al litro come dati
di partenza, e come numeri finali 76,26 dollari e 1,718 euro al
litro. Quindi il Brent in dollari
ha perso il 29% e la benzina in
euro solo lo 0,6 per cento.
Perché tanta timidezza
Le compagnie petrolifere
potrebbero accampare tre
No
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70
Ge
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L
porterà al collasso la produzione di Shale Oil americano». Il
riferimento è al boom di estrazione di greggio estratto con la
tecnologia del “fracking” in
Usa e Canada che sta consentendo al gigante nordamericano di emanciparsi dalla dipendenza dal Golfo fino ad accarezzare il miraggio dell’indpendenza energetica. Per gli
sceicchi del Golfo significa
perdere l’acquirente più importante e la contromossa sono i prezzi bassi perché, come
spiega Olivier Jakob di “Petromatrix”, «l’interesse dell’Opec
è rallentare lo sviluppo dei
progetti energetici in Nordamerica» che diventano fuori
mercato se il prezzo dei barile
si avvicina a 60 dollari. Non a
caso il ministro del Petrolio kuwaitiano, Ali Saleh al-Omair, e
quello iracheno, Adel Abdel
Mehdi, parlano di un «limite
minimo di 60-65 dollari» che
consentirà «un nuovo equilibrio negli anni a venire sopra
gli 80 dollari». È la scommessa
di Riad e Mosca: trasformare
lo Shale Oil americano in un
prodotto troppo caro al fine di
prendere, assieme, le redini
del mercato dell’energia globale. Per gli sceicchi di Riad significa fare lo sgambetto all’alleato Usa, partner privilegiato
nel petrolio dai tempi di
Franklin D. Roosevelt, mentre
per Mosca è quella che alcuni
reporter arabi definiscono
“vendetta ucraina”: la risposta
di Putin alla scelta di Washington di giocare la carta delle
sanzioni economiche per mettere alle strette la Russia.
giustificazioni. Siccome i
prezzi del barile e del litro
sono espressi in valute differenti, la diversa dinamica
dei listini potrebbe essere
attribuita alla variazione del
cambio tra monete. Ma non
è vero. Il cambio al 5 gennaio
era 1,302 dollari per un euro,
ieri ne bastavano 1,2481 ma
la variazione percentuale
La scusa delle scorte
Un’altra giustificazione tradizionale da parte delle compagnie è che bisogna prima smaltire le scorte di greggio comprate ad alto prezzo e solo in seguito, man mano che affluisce il petrolio meno caro, si possono
adeguare al ribasso il listino della benzina e quello del gasolio.
Ma neanche questa scusa regge. Fatto 100 il prezzo di inizio
gennaio, le ultime scorte di
greggio comprate a prezzo 100
risalgono a luglio; da allora a novembre si è smaltito così poco
da giustificare un taglio del
prezzo finale di appena lo 0,6
per cento?
Le quotazioni Platts
Dulcis in fundo la spiegazione
più tecnica fornita dalle compagnie petrolifere: quella che fa riferimento alle quotazioni Platts.
Quando né le variazioni del
cambio né lo smaltimento delle
scorte vengono in aiuto, si so-
Tabarelli: 4,2 cent di troppo
Davide Tabarelli, presidente di
Nomisma Energia, dice al telefono che «il Platts benzina il primo giugno era a 55 centesimi di
euro al litro, adesso» (cioè ieri,
ndr) «è sceso a 44,5 centesimi»,
quindi in calo drastico. Stessa
storia per il prezzo Platts gasolio: «Il primo giugno era 56 centesimi, poi è crollato a 48,6».
Nomisma Energia pubblica
regolarmente nel suo sito web
l’andamento di quello che definisce il «prezzo ottimale» della benzina e del gasolio, confrontati con l’andamento dei
prezzi reali. Nella schermata
di ieri fra il prezzo ottimale
della benzina, basato sulle
quotazioni Platts, e quello effettivo al distributore, risultava uno scarto di 4,2 centesimi
al litro, e per il gasolio un divario di 2,6 centesimi calcolato
con gli stessi criteri.
Ma Tabarelli non è ottimista sul calo dei prezzi dei carburanti: fra l’altro segnala come possibile, e forse anche
probabile, un rimbalzo del petrolio, che per le compagnie
chiuderebbe il discorso.
6 .Primo Piano
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
U
SANITÀ
LE EPIDEMIE
Tre morti in sei giorni, bloccati i vaccini
L’Aifa congela due lotti dell’antinfluenzale della Novartis. La società: “Fluad conforme ai controlli”
PAOLO RUSSO
ROMA
Nuova tempesta sui vaccini.
Questa volta però di mezzo
non c’è l’autismo, ma tre morti sospette e un novantaduenne in gravissime condizioni
per una encefalite. Tutti e
quattro si erano immunizzati
contro l’influenza oramai alle
porte con il vaccino «Fluad»
della Novartis. Il comunicato
emesso ieri dall’Aifa, l’Agenzia ministeriale del farmaco,
parla di eventi con «esordio
entro le 48 ore», ma sembra
che i sintomi si siano scatenati a distanza di poco più di due
ore dalla somministrazione
del vaccino. Che comunque
non è in vendita nella farmacie ma distribuito soltanto
nelle Asl e negli studi dei medici di famiglia. «Connessioni
tra i decessi e la vaccinazione
non se ne possono assolutamente fare», chiarisce Luca
Pani, direttore dall’Aifa, che
però a scopo precauzionale
ha subito disposto il divieto di
utilizzo dei due lotti, il 142701
e 143301, ora all’esame dei laboratori dell’Iss, l’Istituto superiore di sanità.
Nella nota l’agenzia invita
chiunque abbia in casa un
vaccino Fluad a verificare
sulla confezione se il numero
del lotto corrisponda a uno
dei due posti sotto divieto. In
tal caso non resta che gettare
tutto nel cestino e rivolgersi al
proprio medico per un’alternativa vaccinale, che di certo
non manca.
In serata la Novartis si è affrettata a precisare di essersi
«immediatamente adoperata
in una revisione preliminare
dei lotti di vaccino interessati»
e che l’esito avrebbe «riconfermato la qualità e la conformità
del vaccino Fluad». Insomma,
il prodotto sarebbe sicuro.
Conclusioni che Novartis ha
già tirato perché le vaccinazioni sarebbero avvenute tra il 12
e il 18 novembre. Resta quindi
da capire come mai il divieto
«cautelativo» sia scattato soltanto ieri. Anche perché tre di
quelli che l’Aifa definisce
«eventi avversi» hanno cause
scatenanti quasi identiche: encefalite in due casi e meningite
in un altro, mentre uno dei decessi sembrerebbe causato da
un attacco cardiaco.
Le vittime sono un uomo di
68 anni e una donna di 87, entrambi di Siracusa ed affetti da
altre patologie, e un’anziana di
79 anni residente in Molise. Il figlio ha dichiarato di aver chiesto la cartella clinica all’ospedale San Timoteo. Sempre in Molise sarebbe stato colpito da encefalite un novantaduenne che
ENTRAMBI I CASI A SIRACUSA
I due pensionati siciliani
affetti da patologie serie
I due casi siciliani sono
concentrati in un’unica provincia, quella di Siracusa
che peraltro ospita l’Azienda sanitaria capofila per le
vaccinazioni antinfluenzali.
Il primo caso si è verificato
lo scorso 12 novembre: ad
Augusta un uomo di 69 anni
si è sentito male appena
un’ora dopo che il suo medico curante gli aveva iniettato una dose del vaccino; pochi minuti dopo è morto,
stroncato da un infarto. La
procura ha aperto un’in-
1
chiesta e ordinato l’autopsia, i cui esiti non sono ancora noti. Il secondo decesso è
avvenuto pochi giorni dopo:
un anziano di 87 anni. Secondo l’assessore siciliano
alla salute, Lucia Borsellino,
entrambe le persone decedute erano affette da patologie come glicemia e tiroidite. Il presidente della Regione Crocetta ha fatto sapere
che con quello stesso lotto di
vaccino sono stati vaccinati
molti altri pazienti senza
che sia accaduto nulla. [F. ALB.]
PUBLIC HEALTH AGENCY OF CANADA/REUTERS
versa ora in gravi condizioni.
Per conoscere i risultati delle
analisi in corso all’Iss occorreranno ancora alcuni giorni, ma
intanto la Liguria ha deciso di
sospendere le vaccinazioni anti
influenzali, in attesa di sapere
se in qualche farmacia o Asl si
nasconda qualche partita del
vaccino «sotto inchiesta». Stessa sospensione l’ha decisa
l’ospedale di Campobasso,
mentre il Veneto si è limitato a
far partire verifiche a raffica.
«Certo non ci voleva che
con la campagna di vaccinazione in corso si diffondessero
voci su un prodotto dei più utilizzati qual è il Fluad», lamenta il segretario del sindacato
dei medici di famiglia Fimmg,
Giacomo Milillo.
Un flop che si aggiungerebbe
alla già poca propensione degli
italiani ad immunizzarsi contro
l’influenza. «Che in Italia, soprattutto tra gli anziani, fa circa
ottomila morti l’anno e contro
la quale si vaccina a malapena
un italiano su dieci», denuncia
Gianni Rezza dell’Iss.
Per gli anti influenzali quello
di ieri non è pero il primo allarme. Solo due anni fa alcuni lotti,
sempre della Novartis, e della
Crucell, furono ritirati a scopo
cautelativo. Contenevano alcune impurità rivelatesi al seguito delle analisi assolutamente
ininfluenti ai fini della sicurezza dei pazienti. Una tempesta
in un bicchier d’acqua, come
potrebbe rivelarsi ora questa.
Che oggi come ieri rischia di
spingere molti italiani a non
vaccinarsi. Anche quando età e
condizioni di salute consiglierebbero di farlo.
LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
Intervista
I vaccini restano
la più grande
conquista
dell’umanità in ambito
medico. Inclusi quelli
contro l’influenza,
un male che
nel mondo arriva
a causare ogni anno
fino a 500 mila morti
STEFANO RIZZATO
a cautela prima di tutto. Se davvero c’è un
legame tra quelle tre
morti sospette e i vaccini
antinfluenzali, è tutto ancora da verificare. E, se pure
fosse confermato, bisogna
ricordare una cosa: «I vaccini restano la più grande conquista dell’umanità in ambito medico. Inclusi quelli
contro l’influenza, un male
che nel mondo arriva a causare - ogni anno - fino a 500
mila morti». A spiegarlo,
mettendo un freno ad ogni
genere di allarmismo, è
Giorgio Palù, presidente
della Società Europea di Virologia e ordinario all’Università di Padova.
L
Professore, quali sono e dove sono i margini di rischio
legati ai vaccini?
«Non negli antigeni, le molecole che costituiscono il nucleo dei vaccini e hanno il
compito di indurre la risposta degli anticorpi: queste
sono molecole sicure, perché la loro formulazione è la
stessa ormai da tempo.
Qualche problema in più
pongono invece i cosiddetti
adiuvanti, ovvero sostanze
che possono - in alcuni casi provocare reazioni allergiche su alcuni pazienti. Lo
squalene, per esempio, o
MF59, è una di queste sostanze ed è presente anche
nel Fluad della Novartis».
I soggetti predisposti
possono avere gravi
crisi anche solo
mangiando delle
fragole. Quindi non
vorrei che si creassero
allarmi ingiustificati
Giorgio Palù
Presidente della società
europea di virologia
“Niente allarmismi inutili
Potrebbe trattarsi
di allergie allo squalene”
Il virologo: non abbiamo altre armi contro i virus
Di cosa si tratta?
«È una sostanza naturale, un
lipide contenuto nelle pinne
degli squali. Come tutti gli
adiuvanti, ha la funzione di
segregare - come si dice - gli
antigeni ed esporli alle cellule
del sistema immunitario per
farle reagire. Detto in termini
più semplici, è una sostanza
che potenzia l’efficacia del
vaccino. È questa parte, e non
l’antigene, che può dar luogo
ad eventuali reazioni allergiche. Ma bisognerebbe anche
capire di cosa esattamente siano morte queste tre persone, perché i soggetti predisposti possono avere forti e
gravi crisi anche solo mangiando delle fragole. Quindi
non vorrei che si creassero allarmi ingiustificati e soprattutto generalizzati».
Nel complesso, quindi, i vaccini contro l’influenza si possono considerare sicuri?
«Sì, e sono importantissimi.
Le vaccinazioni antinfluenzali
che si fanno oggi sono quella
trivalente e quadrivalente, indirizzate sui ceppi di tipo A e
B dell’influenza e in particolare su quelli circolati negli ultimi anni. Compresa l’influenza
A/H1N1 della California, il
ceppo suino che causò la grave pandemia del 2009, che
molti ricorderanno».
Anche in generale, il valore
dei vaccini non va messo in
discussione?
«Sì. È grazie a loro che abbiamo debellato malattie gravi e
letali come la poliomielite, il
vaiolo, la rosolia. I vaccini sono senza dubbio la più grande
conquista che l’umanità ha
fatto in ambito medico. Episodi di reazioni allergiche - lo ripeto - possono succedere. Ma
sono casi isolati, che vanno
valutati e accertati singolarmente, senza arrivare a conclusioni affrettate. Senza sintomi gravi entro 48 ore dall’assunzione del vaccino antinfluenzale, si può stare ragionevolmente tranquilli. E
anche il legame tra vaccini e
autismo, di cui si parla molto
in questi giorni, non ha nulla
di scientifico».
Primo Piano .7
.
«Stop in Liguria
ma solo per cautela»
3
domande
a
Claudio Montaldo
Assessore alla Salute della Liguria
ALESSANDRA PIERACCI
GENOVA
La Regione Liguria, su decisione dell’assessore alla Salute Claudio Montaldo, ha
sospeso immediatamente
le vaccinazioni antinfluenzali finché non saranno terminati i controlli sulla presenza dei lotti sospetti. Una
decisione che spicca per
tempestività e unicità.
«Per quanto riguarda le altre
Regioni, non ho fatto in tempo a sentire nessuno. Appena
avvertito della notizia dei lotti a rischio la mia prima preoccupazione è stata quella di
attivare tutta la rete: gli uffici, l’agenzia sanitaria regionale, verificando la trasmissione della note dell’Aifa ai responsabili della farmaceutica
e dell’igiene delle Asl. Io personalmente ho chiamato tutti
i direttori generali e direttori
sanitari perché facessero
rientrare il personale in ufficio. E prima di avere le certezze sulle forniture di vaccino, a titolo prudenziale abbiamo deciso per la sospensione.
La Asl genovese e quella imperiese nel tardo pomeriggio
hanno escluso la presenza dei
lotti segnalati, invece in serata è stata confermata la consegna di 1500 vaccini di uno
dei due lotti alla Asl savonese
il 19 e il 26 novembre».
Ora che cosa succederà?
«Una parte ovviamente non
era stata ancora somministrata, sulla fornitura precedente
stiamo controllando anche con
i medici di famiglia per una ricostruzione capillare, chiamando eventualmente i pazienti vaccinati in questi ultimi
giorni. Non crediamo esistano
rischi, ma vogliamo garantire
la massima sicurezza.»
Pensa che questo allarme
possa avere un effetto dissuasivo sulla popolazione, oltretuttoinunaregioneconalta percentuale di anziani,
quindi soggetti tra i più a rischio per gli effetti di influenze e complicazioni?
«Spero di no, perché i vaccini
fanno bene. Ma purtroppo l’effetto ci sarà e sarà necessario
lavorare per ricostruire il clima di fiducia. Questo però non
è il problema di stasera».
Ebola, il medico italiano curato
col plasma della spagnola guarita
Mercoledì timori per la febbre alta, ieri un miglioramento
il caso
ROMA
il plasma dell’infermiera spagnola contagiata
e poi guarita dal virus
di Ebola l’arma che allo Spallanzani di Roma stanno utilizzando per sconfiggere l’infezione che ha colpito Fabrizio, il medico siciliano ricoverato in stato di massimo isolamento da martedì nell’ospedale romano. I medici
che lo stanno seguendo minuto per minuto dicono che
questa è la fase più delicata
nel decorso della malattia,
che nasconde più insidie proprio nei primi dieci giorni dal
manifestarsi dei primi sintomi. E ieri l’altro il paziente
Ebola numero 1 «ha presentato un rialzo febbrile ed un
peggioramento delle condizioni cliniche e dei parametri
ematologici», recita il terzo
bollettino medico.
In realtà nel pomeriggio di
mercoledì Fabrizio è stato
proprio male. Dolori e febbre
sopra i 40, globuli bianchi e
piastrine scesi di parecchio.
Ma il nostro dottore ha una
fibra di ferro e in serata, sparita la febbre, si è nuovamen-
È
te alzato dal letto ed è tornato
a comunicare con medici e familiari. Questi ultimi solo tramite cellulare, perché ogni visita è assolutamente vietata.
Quel che più conta però è che
non presenta i sintomi caratteristici della malattia quando
questa è in stato avanzato, ossia emorragie e disidratazione.
«Sta affrontando la malattia con grande carattere», ha
confidato il ministro della salute, Beatrice Lorenzin.
Il siero estratto dal plasma
dell’infermiera spagnola convalescente contiene un concentrato di anticorpi che i medici dello Spallanzani confidano essere in grado di bloccare
la riproduzione del virus nell’organismo. Studi clinici che
possano dimostrarne scientificamente l’efficacia non ne esistono ancora, ma sui militari
americani infettati in Africa
sembra sia riuscito a mettere
ko il virus. Oltre al siero i sanitari stanno utilizzando anche
una seconda arma, un farmaco
antivirale in fase sperimentale, in grado anch’esso di produrre una risposta immunitaria nel paziente. Entrambi gli
antidoti possono però provocare danni all’organismo e per
questo Fabrizio è costantemente monitorato.
Intanto l’Oms ha diffuso ieri i nuovi dati sulla diffusione
di Ebola in Africa, dove il conteggio delle vittime è salito a
5689. Ma mentre l’epidemia
sembra stabile o in regressione in Guina e Liberia, «è senza
dubbio in crescita in Sierra
Leone». E uno studio pubblicato dal New England Journal
of Medicine rivela che proprio
qui, dove il nostro medico cinquantenne ha contratto l’infezione, il virus è più aggressivo, con tassi di mortalità del
74%, che salgono però al 94%
negli over 45.
[PAO. RUS.]
Il medico
L'infettivologo Emanuele
Nicastri mentre spiega le
condizioni
del paziente
GIAMPIERO SPOSITO/REUTERS
La ricerca sul virus
L’antidoto è sicuro, parte la fase due
per verificarne l’efficacia in Africa
FABIO DI TODARO
Sicuro lo è: senza ombra dubbio. Quanto risulti pure efficace
sulle popolazioni a rischio, sarà
invece più chiaro nel 2015,
quando inizieranno i test di fase
II e III - mirati ad attestare l’effetto su un campione più ampio, anche rispetto ad altri antidoti - sulla popolazione africana. Nel frattempo, però, la sfida
che punta a scoprire un vaccino
in grado di proteggere dal virus
ebola ha fatto registrare un primo successo. Da ieri, infatti,
sulle colonne del «New England
Journal of Medicine» campeggiano i risultati dello studio in
cui è stata valutata sull’uomo la
sicurezza del vaccino cAd3EBO. Un mese dopo la profilassi, i venti adulti sani arruolati
nella sperimentazione avevano
sviluppato una risposta immunitaria adeguata nei confronti
dei sierotipi del patogeno più
aggressivi: lo Zaire, responsabile dell’epidemia nei Paesi dell’Africa subsahariana occidentale, e il Sudan. «I riscontri osservati sono coerenti con quelli
ottenuti nelle valutazioni compiute su primati non umani»,
affermano gli autori della ricerca, tra cui ci sono due scienziati
italiani: Riccardo Cortese e Alfredo Nicosia, partiti dai laboratori del Centro di ingegneria
genetica di Napoli e oggi a capo
della società di biotecnologie
Oikaros, di base a Pomezia.
Il vaccino, messo a punto da
GlaxoSmith-Kline in collaborazione con gli Istituti di sanità
americani, è stato ottenuto «cucendo» un gene che codifica per
una proteina presente sulla
membrana del virus ebola nel
genoma di un adenovirus che
colpisce gli scimpanzé. In prati-
ca: con l’aiuto di un virus ingegnerizzato si cercherà adesso
di sconfiggerne un altro, ben
più letale. Inoculato con diversi
dosaggi nei soggetti sani, l’antidoto ha comportato un aumento degli anticorpi e dei linfociti
T, le cellule deputate a eliminare il temuto patogeno. Tra gli effetti collaterali osservati, occorrerà ridurre la «reattività» che
ha generato la febbre subito dopo la vaccinazione. A gennaio
inizierà la sperimentazione sulle popolazioni di Liberia e Sierra Leone. Nel frattempo proseguono altre ricerche. Quella in
fase più avanzata, autorizzata
dal governo canadese, si basa
sul medesimo principio. A ospitare i frammenti del virus Ebola, in questo caso, è quello della
stomatite vescicolare, responsabile di una malattia che colpisce il bestiame.
Twitter @fabioditodaro
8 .Primo Piano
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
U
PARLAMENTO
LO SCONTRO NEI PARTITI
Nel Pd parte la guerriglia sul Colle
La sinistra avverte Renzi: serve un presidente garante per il Paese. No ad accordi al ribasso con Berlusconi
CARLO BERTINI
ROMA
C’è un Parlamento che ribolle:
tra i mille emendamenti alla
Camera sulla riforma costituzionale ora spunta pure una
trappola per l’Italicum: che
dovrebbe essere sottoposto a
giudizio preventivo della Corte costituzionale, come chiede
una norma transitoria proposta da Bindi, Cuperlo e D’Attorre. Tutte le strade sono
buone e fa niente che l’Italicum sia in Senato.
Dove due senatrici della
minoranza si fanno sostituire
in commissione Lavoro per
non essere costrette a votare
il jobs act. Che passa però liscio nella Commissione guidata da Sacconi e arriva martedì in aula, con il timore di un
non voto dei civatiani come
Tocci, Mineo, Ricchiuti e Casson. Ma il governo non se ne
preoccupa, la volta scorsa finì
con 165 voti a favore malgrado
l’uscita dall’aula di tre civatiani. «Sento parlare di fiducia,
non so cosa faremo noi, ma
non si può andare avanti a
strappi, asfaltando tutto», dice Mineo. Ma la trentina di
bersaniani (sui cento senatori
del Pd), voterà comunque
senza fare scherzi, specie se
verrà posta la fiducia come
ombrello per garantire tutti.
Retroscena
FABIO MARTINI
ROMA
l più autorevole candidato
alla successione di Giorgio Napolitano non sarà
della partita. Nei giorni scorsi, attraverso i canali più
adatti per una personalità di
quella influenza, il presidente della Bce Mario Draghi ha
fatto sapere di voler restare a
Francoforte, chiedendo di tenerlo fuori dai pourparler
che precederanno l’inizio
delle votazioni per il Quirinale. Il mandato di Draghi scade il 31 ottobre 2019 e il presi-
I
Alfredo D’Attorre
Non deve essere
il garante
del governo Renzi,
ma di tutto il Paese
Matteo Renzi
Davide Zoggia
Lanciano diktat
su Quirinale e Jobs act?
Affari loro, io rispondo
ai lavoratori e ai cittadini
Renzi deve lavorare
per creare intese,
ma spetta al Pd fare
la prima mossa
Stefano Fassina
Deve essere una figura
indipendente
non subalterna
agli interessi del governo
Il premier Matteo Renzi
«La fiducia passerà anche per
le dinamiche interne e non visibili tra il Pd e la sedicente opposizione berlusconiana», prevede caustico l’uomo forte di Bersani in Senato, Miguele Gotor.
Tradotto, «se servirà, qualcuno
uscirà dall’aula per far scendere il quorum».
E poi c’è la partita cruciale
del voto per il futuro inquilino
del Colle, il campo di gioco più
insidioso per Renzi. E già parte
la guerriglia della minoranza
Dem con l’avvertimento di non
scodellare un nome secco concordato con Berlusconi. Perché
- e questo non lo dicono - potrebbe franare sotto i colpi dei
nuovi franchi traditori. «Sul
Quirinale ci faremo sentire»,
minaccia Stefano Fassina intervistato da QN, alludendo a quel
correntino di una trentina di
deputati che non hanno votato
il jobs act alla Camera: «Siamo
FABIO CIMAGLIA / LAPRESSE/LAPRESSE
in molti dentro il Pd a condividere l’idea che serva una figura
autorevole e indipendente, non
subalterna al governo e ai suoi
interessi». Insomma, la minoranza non vuol essere tagliata
fuori dalla partita per il Colle.
Ne sono un segnale le parole di
Speranza a questo giornale, sul
metodo di «condivisione» che
Renzi dovrà seguire per ottenere la «massima coesione». Concetto rilanciato brutalmente da
Alfredo D’Attorre. «Mi auguro
che Renzi non immagini un percorso in cui si concordi con Berlusconi un candidato che non
abbia caratteristiche di autonomia e autorevolezza. Noi dobbiamo eleggere un Presidente
che deve essere il garante per il
Paese per sette anni, non per il
governo Renzi. No ad accordi
su un nome al ribasso». Toni
più soft da Davide Zoggia: «Napolitano ha garantito credibili-
tà e forza al paese anche a livello internazionale, serve una figura con uno standing alto.
Renzi deve lavorare per creare
intese sia con il Pd che con altre
forze, ma sapendo che spetta al
Pd fare la prima mossa. Un Pd
che deve presentarsi unito».
È chiaro che tutte le partite
si tengono, Italicum e abolizione del Senato sono terreno fertile per la guerriglia anti-premier. «Se Renzi vuole andare al
voto anticipato potrà farlo solo
con il Consultellum alla Camera e al Senato», si compiace Gotor. Sì perché ormai a palazzo
Madama tutti danno per scontato che l’Italicum passerà in
Commissione a dicembre, diretto verso l’aula, solo se conterrà una clausola di salvaguardia sulla durata della legislatura, a cui il governo dovrebbe dare il suo placet: che il nuovo sistema di voto maggioritario sia
valido solo quando sarà stata
votata la riforma costituzionale. E che ci dovrà essere una
norma che aggiusti il Consultellum inserendo la parità di genere, per renderlo subito applicabile in caso di bisogno. Un’arma
spuntata dunque in mano al
premier: un sistema proporzionale senza premio di maggioranza, con il rischio di doversi
acconciare a urne chiuse a larghe intese con Berlusconi...
Draghi si chiama fuori dalla corsa al Quirinale
e chiede di non essere coinvolto nella mischia
Tra i papabili entra Cantone che avrebbe molti consensi anche tra i 5 Stelle
Matteo Orfini
«NonsiusiilLavoro
pertrattaresulColle»
1 «Comunico a chi oggi
POLE POSITION
Si fanno i nomi
di Franco Bassanini
e del ministro Padoan
ROMANO PRODI
Resta in campo
nonostante l’ostilità
manifestata da Berlusconi
Il Quirinale: Giorgio Napolitano deciso a lasciare la presidenza nelle prime settimane del 2015
dente della Bce intende onorarlo sino in fondo, non soltanto perché in questo modo
continuerà a restare l’uomo
più influente d’Europa. Difficile dire se l’importante forfeit di Draghi rappresenti per
Matteo Renzi un problema in
più o uno in meno. Certamente, da 48 ore, dopo l’intenso
colloquio con Giorgio Napolitano nel corso del quale il Capo dello Stato ha confermato
la sua intenzione di lasciare
nelle prime settimane del
2015, il presidente del Consiglio ha preso atto che è giun-
ta l’ora di affrontare la questione per lui più complessa.
Questione storicamente
complessa, perché da quando si
elegge un Presidente, quasi tutti i capi-partito non sono riusciti a portare al Quirinale i propri
candidati preferiti. Ma questione complessa anche dal punto
di vista della contingenza: Renzi sa di dover fronteggiare
l’ostilità dei tanti “grandi elettori” che, forti del voto segreto,
punteranno ad un Quirinale il
più possibile indipendente da
palazzo Chigi. Renzi invece, come ha spiegato informalmente
ANSA
ai suoi, punta ad un Capo dello
Stato che, davanti al bivio di
uno scioglimento anticipato
delle Camere, ascolti nel dovuto
conto le sue opinioni. Quelle poche volte che ha parlato in pubblico, Renzi si è espresso con
chiarezza: «Per quell’incarico
serve una figura istituzionale,
con un profilo che non si presta
ad essere discusso sui social
network». Un metter le mani
avanti davanti a candidati dal
profilo sbiadito? Una cosa sola è
certa: a circa due mesi dall’inizio delle votazioni per il nuovo
Capo dello Stato, si è almeno
definito il campo di gioco nel
quale i contendenti disputeranno la partita. Renzi punta su un
outsider, il più glamour possibile, meglio se sensibile e riconoscente a palazzo Chigi, mentre
la minoranza del Pd ha scelto
una posizione abile, almeno sulla carta, in grado di condizionare il loro “nemico”. Dice Alfredo
D’Attorre: «Mi auguro che Renzi non concordi con Berlusconi
un candidato privo di autonomia e autorevolezza. Il Presidente della Repubblica deve essere il garante per il Paese, non
per il governo Renzi».
usa la discussione sul lavoro
per “trattare” sul Quirinale
che al Quirinale un presidente c’è. Ed è pure piuttosto
bravo». Lo scrive su Twitter il
presidente dell’Assemblea
Pd Matteo Orfini, con riferimento al dibattito che si è
aperto nel partito. Il riferimento è a Roberto Speranza,
che in un’intervista ha invitato Renzi a «cambiare registro» se non vuole sorprese
sul Quirinale.
Certo, il premier terrà coperte le sue carte fino all’ultimo, come nella vicenda Gentiloni-Esteri, nella quale ha dimostrato di essere abilissimo
nelle manovre di palazzo, nella capacità di esporre una carta, farla bruciare, tenendo coperta quella vincente. Ma partendo dall’identikit da lui stesso tracciato - un profilo istituzionale, impermeabile ai mugugni della rete - i primi tre
nomi in pole position sono
quelli di Pier Carlo Padoan,
Carlo Cantone e Franco Bassanini. Il ministro dell’Econo-
mia, che Renzi chiama stabilmente «Pier Carlo», in nove
mesi ha dimostrato di saper
soffocare con sapienza i dissensi dal premier, dal quale
non si è mai differenziato in
modo apprezzabile. E, per
quanto non sia Carlo Azeglio
Ciampi, Padoan è conosciuto
negli ambienti internazionali
che contano. Appeal diverso
(ma anche una personalità
forte) per il presidente dell’Autorità anti-corruzione
Raffaele Cantone, del quale
l’Espresso ha ricostruito di recente il buon rapporto personale con il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, uno
dei capofila dei Cinque Stelle,
possessori di un pacchetto di
141 grandi elettori. Nella casella degli autorevoli, una volta
auto-escluso Draghi, resta in
campo Romano Prodi. Stavolta Grillo saprà lanciarlo all’ultimo momento utile per mettere in imbarazzo Renzi? E
Berlusconi ripeterà che lui è
pronto a lasciare l’Italia se al
Quirinale andasse il Professore? Nel frattempo Prodi, chiamato a testimoniare al processo che vede imputato Berlusconi a Napoli per la compravendita del senatore De Gregorio, non si è costituito parte
civile e ha messo a verbale che
le manovre per il passaggio di
parlamentari al centrodestra
durante il suo governo erano
«chiacchiere quotidiane».
LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
AMEDEO LA MATTINA
ROMA
Domani, per la prima da
quando è ai servizi sociali,
Berlusconi torna in piazza,
nella sua Milano. Si presenterà nel pomeriggio al gazebo di
Piazza San Fedele per il «No
Tax Day»: non è previsto un
comizio, ma parlerà ai giornalisti. Parlerà di Fitto, polemizzerà con il «parroco di Lecce»
(così lo chiama il Cavaliere)? I
suoi collaboratori dicono di
no, anzi sperano di no, «però
si sa com’è il Presidente...».
Dovrebbe parlare solo di
tasse e di economia. «Berlusconi - spiega un parlamentare che è stato a Palazzo Grazioli in queste ultime ore - sta
studiando i dossier economici: non si occupa delle questioni interne di Fi, non gli interessa un fico secco
(l’espressione è più colorita
ndr) di Fitto, lascia ai professionisti della politica organizzare i convegni». È un cazzotto in faccia a Fitto che ieri al
Teatro di Adriano ha riunito
Confcommercio, Confartigianato e Confedilizia (tre categorie di riferimento elettorale
Personaggio
MATTIA FELTRI
ROMA
uelli sul palco una volta
avevano stampato in
fronte un nome: Berlusconi. Sono Corrado Sforza
Fogliani, presidente di Confedilizia, Cesare Fumagalli, segretario generale di Confartigianato, Mariano Bella, direttore del centro studi Confcommercio, tutti (ex) portatori di consenso, e per un pomeriggio eccellentissimi valletti di Raffaele Fitto. Si parla
di concretezze somme, all’incontro nel tempio di Adriano,
e il dispiacere è per i giornali,
infiammabili soltanto per la
puntata quotidiana della faida. E infatti: la faida si gioca
anche lì, col terzetto dell’Italia
produttiva avvelenato con
Matteo Renzi, e Fitto che parla di programmi, strategie,
progetti credibili. Intanto pare avere un progetto su di sé: il
9 novembre aveva messo assieme Paolo Savona, presidente del Fondo interbancario, e altri supersapienti universitari a discutere di Europa, e dieci giorni prima i protagonisti erano stati alcuni ragazzi a ricordare l’abbattimento del Muro, ragazzi dell’89, anno in cui Berlino fu di
nuovo unita. Nei dintorni si
aggira una bestiaccia, è Luigi
Crespi, celebre ideatore del
contratto con gli italiani di Silvio Berlusconi. Ora si occupa
di Fitto, ci fanno sapere che in
sei mesi i follower di twitter
sono passati da un migliaio a
13 mila, ma sono dettagli, naturalmente. Più indicativa è
stata la decisione di Fitto di
candidarsi alle Europee, per
svincolarsi un poco dal bla bla
romano, e girare l’Italia. Nell’ultimo mese è stato a Cagliari, Verona, Milano, Frosinone,
Perugia, così, per cominciare
a mettere la faccia fuori dalla
Puglia e scansare la fama di
leader locale.
Intanto qui, al tempio di
Adriano, l’imperativo del cronista è contare i parlamentari, ma è una fatica inutile: all’ultima riunione erano in 34 e
cresceremo, dicono. Anche
perché i numeri sono l’unico
argomento convincente con
Berlusconi: con 34 in meno
non si aiuta Renzi ad approvare una sola riforma né legge
Q
Berlusconi: mi faccio
da parte se trovate
un giovane all’altezza
Il leader contro Fitto: Alfano rispetto a lui è Messi
ma in Parlamento i dissidenti si preparano alla battaglia
una volta vicini a Fi) per parlare del programma alternativo
al governo. Il «parroco di Lecce» si è messo in testa di essere
il candidato premier del centrodestra? Parla di economia e
tasse come se fosse a capo di
un’altra Forza Italia? E allora
domani sarà Berlusconi a indicare la linea, senza stare lì a
baccagliare con Fitto che vorrebbe «un partito vecchia maniera, con le tessere, una vec-
chia Dc, roba che sa di muffa».
«Io sono pronto a fare il regista,
a mettere un giovane al posto
mio - ha detto ieri durante il
pranzo di lavoro a Palazzo Grazioli - ma trovatelo. Chi è Fitto?
Alfano rispetto a lui è Messi».
Salvini? «Uno che segna va
messo in squadra, ma non può
essere l’unica punta». Questo
nelle discussioni riservate. Poi
in pubblico dice che sono state
scritte tante «sciocchezze» sul-
le sue parole su Salvini, che «si
è rivelato un ottimo goleador
per la Lega e per il centrodestra. Ha naturalmente bisogno
di un centrocampo che organizzi il gioco, che prepari l’azione e
gli passi la palla». Il capitano rimane lui: «Non ne conosco un
altro migliore. Lui - aggiunge il
Cavaliere parlando in terza
persona - il leader lo è e lo fa da
più di cinquant’anni fuori dalla
politica o nella politica». Dun-
que Fitto stia al suo posto. Le
sue proposte sono irricevibili. Il
ribelle di Maglie avrebbe voluto
metterle sul tavolo di Berlusconi ieri a pranzo, parlarne a
quattr’occhi. Quando invece ha
saputo che c’erano Brunetta,
Romani, Toti, Rossi e Bergamini ha declinato l’invito. Anche
perchè al pranzo c’era il capogruppo del Senato di cui chiede
la testa. Fitto vorrebbe essere il
coordinatore unico di Fi, ma
non vuole fare la fine di Alfano
segretario del Pdl quando «il
partito era controllato da Verdini». Fitto vuole prima il controllo del territorio e dei gruppi
parlamentari. Chiede di poter
scegliere almeno 5 coordinatori regionali (oltre la sua Puglia,
Campania, Calabria, Sicilia e
Piemonte). Alla Camera va bene il capogruppo Brunetta forte oppositore di Renzi, ma al
Senato Romani viene considerato troppo seduto. Berlusconi
mai accetterebbe di perdere il
controllo di quello che rimane
di Fi. Allora, dicono i ribelli, sarà guerriglia: non gli faremo fare niente in Parlamento, gli accordi che firmerà Berlusconi
saranno scritto sulla sabbia.
La lunga marcia di Fitto, dalla Puglia
all’assedio del fortino di Forza Italia
L’azzardo: scalare un partito che per 20 anni è stato monarchico
Il leader Ncd
«Coalizionemoderata
impossibileconlaLega»
1 Gruppi unici in Parla-
LAPRESSE
Gianni Alemanno
ANSA
Augusto Minzolini
LAPRESSE
ANSA
L’ex governatore della Puglia, Raffaele Fitto
Francesco Storace
né nulla. Il capo si infuria. L’ultima volta saltellava imbestialito,
con l’indice puntato a due centimetri dal naso di Fitto. Gli diceva traditore, gli diceva democristiano e figlio di democristiano
e poi si è pentito perché il padre
di Fitto è morto a quarantasette anni quando Fitto ne aveva
diciannove. Fitto gli dice, senti,
delle due l’una: o si va avanti come dici tu, e fra sei mesi non c’è
più niente, un solo elettore, oppure si fa come dico io, si cambia classe dirigente, modo di selezionarla, si smette coi filarini
coi due Mattei, e allora forse nasce qualcosa di nuovo e fondata
Fitto. «No di certo: dico che,
quando si libera uno spazio, lo
si occupa. E si vede un sacco di
gente ritrovare coraggio». Qui,
al tempio di Adriano, si vedono
tipi scomparsi dagli orizzonti.
L’ex sindaco Gianni Alemanno
(«Vado a vedere tutto quello
che si muove»), Adolfo Urso,
Andrea Ronchi («Bisogna riunire il centrodestra, dalla Lega
a chi ci sta dell’Ncd»), pure
Francesco Storace («Fitto ha
preso il 10 per cento dei voti
raccolti da Forza Italia alle Europee, è già un leader»). È una
piccola e miracolosa ricomparsa del Msi. Fitto si alza e dice
sulla difesa del tuo ventennio.
Dunque, via il cerchio magico, i
Paolo Romani e i Giovanni Toti
e le Maria Rosaria Rossi, via i
coordinatori regionali, e poi primarie e primarie. Sebbene questa pretesa di rendere scalabile
Forza Italia dopo due decenni
di monarchia divina sembra
tardiva e furbetta. L’obiezione è
che l’anomalia aveva un senso
quando funzionava, ora perde
acqua e la svolta, dicono, serve
anche per salvare Berlusconi.
Il titolo del giorno è di Augusto Minzolini: «Quando tutto
sta finendo, anche i codardi si
fanno eroi». Non si riferisce a
mento con l’Udc e un unico
partito dei moderati al governo alternativi alla sinistra. Arriverà a breve la risposta di
Angelino Alfano all’offerta di
Silvio Berlusconi di ricostruire
insieme il centrodestra, ma
con la co-leadership dell’antieuropeista e lepenista Matteo Salvini, indigeribile per
l’Ncd. Il no del leader Ncd è
stato inequivoco. E ieri l’ha ribadito con maggiore forza:
«Non si può svendere il centrodestra a chi dice no all’Ue». Alfano ha poi rilanciato
l’idea di costruire una coalizione moderata alternativa al
centrosinistra, nel nome del
Ppe. In questo modo Alfano si
divincola anche dalla possibile spaccatura del suo partito,
dove c’è chi guarda al Partito
della Nazione di Renzi e chi
considera imprescindibile
l’alleanza con Forza Italia. Su
una cosa però, sono tutti
d’accordo: no al leader leghista Salvini. E Quagliariello
lancia una provocazione a
Forza italia: «E come lo va a
spiegare Berlusconi in Europa
che ha scelto Salvini? Esce dal
Partito Popolare Europeo?».
che gli errori sono stati commessi, e da tutti, e ora tocca
cambiare le regole e riproporre
idee. Chi pensa che potrebbe
andarsene alla Angelino Alfano
non ci prende: Fitto vuole restare lì dentro - per ora è uscito
dalla Puglia - e giocarsi la partita e non arretrerà. È capitato
che Berlusconi gli offrisse un
ruolo, magari coordinatore, ma
non lo farà mai, così, alla Alfano, senza un potere concreto,
col partito che va dove tira il
vento. Né, dice in giro, lo fa per
candidarsi alle primarie. Quello lo si valuterà. Ma non gli crede nessuno.
Primo Piano .9
.
Taccuino
MARCELLO
SORGI
I generali non
controllano più
le proprie truppe
a recrudescenza delle
minoranze interne e la
riscossa di capicorrente maturi e neonati, specie
nei due maggiori partiti, Pd e
Forza Italia, hanno una stretta relazione con l’approssimarsi della scadenza del
Quirinale. Come già avvenne
nel 2013, quando l’impennata
dei franchi tiratori silurò le
candidature di Franco Marini e Romano Prodi (abbattuto, quest’ultimo, dal cecchinaggio dei famosi 101 deputati e senatori, dopo l’ovazione
all’unanimità che aveva salutato la sua candidatura all’assemblea dei gruppi), la sensazione è che i leader dei partiti non siano in grado di controllare le proprie truppe, e
corrano il rischio di dover
scontare sorprese che alla fine si ribalterebbero su di loro, logorandoli.
Bersani uscì dimissionario dalla partita del Colle.
Renzi non corre questo pericolo, ma tra i suoi si fa strada
il timore di un’elezione a dispetto di un candidato non
renziano, come era accaduto
varie volte alla Dc nelle precedenti votazioni per il Capo
dello Stato (l’ultima, nel ’92,
con Scalfaro dopo l’abbattimento di Forlani e Andreotti). Stavolta più di altre infatti
i capicorrente si preparano a
trattare in proprio, portando
pacchetti di voti che alla fine,
dopo una serie di votazioni a
vuoto, potrebbero risultare
decisivi. Il prototipo di questa fase nuova è il capo della
minoranza interna di Forza
Italia Raffaele Fitto, che ieri
ha rifiutato una nuova pace
con Berlusconi e si muove ormai autonomamente con un
pacchetto di una cinquantina di voti strategici dalla
quarta votazione in poi,
quando il Presidente potrà
essere eletto con la maggioranza semplice dei Grandi
elettori, poco più di 500 voti.
Fitto punta a rompere l’asse
tra l’ex-Cavaliere e il premier,
ma soprattutto vuole giocare
da interlocutore in prima
persona nelle trattative che
si sono ormai aperte.
Non è il solo. Con energie
più limitate, anche dentro
Ncd c’è Il coordinatore Quagliariello che punta a consolidare i rapporti con il centrosinistra (anche attraverso un
accordo per la Regione Campania), mentre il ministro
Lupi guarda più verso Berlusconi. Al Senato si muove allo stesso modo il gruppo delle Autonomie, all’interno del
quale manovra Paolo Naccarato. Quanto al Pd, è ormai
diviso in tre parti, i renziani, i
bersaniani (cioè la parte dialogante della minoranza) e i
fuorusciti (non dal partito,
ma dall’aula della Camera
che votava il Jobs Act).
Le combinazioni tra questi numerosi tronconi dei
partiti tendono all’infinito,
ma tutti sanno di dover trattare con Renzi: il quale, privo
ormai della leva del voto anticipato, dovrà mettere in conto che se il Presidente della
Repubblica sarà eletto con
una maggioranza diversa da
quella che attualmente sorregge il governo, ad elezione
avvenuta un riequilibrio, e
forse un rimpasto, potrebbero diventare inevitabili.
L
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LA STAMPA
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Primo Piano .11
.
U
5 STELLE
IL CASO ESPULSIONI
FRANCESCO MAESANO
ROMA
Sei deputati della Repubblica
trattano con una domestica.
Chiedono di entrare a villa
Corallina, Marina di Bibbona,
residenza marittima di Beppe Grillo. E lei, irremovibile,
ripete che no, senza un cenno
d’assenso di quella chioma
riccioluta non se ne fa nulla.
Sono passate da poco le
nove della sera. Hanno percorso chilometri d’asfalto
fuori dal blog per incontrarlo, per rendere tangibile uno
sfaldamento che, dopo
l’espulsione di Massimo Artini e Paola Pinna, parlamentari dissidenti, rischia di farsi
slavina portando via tutto:
dal mito della trasparenza a
quell’uno vale uno che scolora di fronte all’ultima decisione presa dall’alto, scavalcando i gruppi parlamentari,
negando ai reprobi il diritto
di difesa.
Lo chiamano al telefono e
parte la trattativa. Alla fine
Grillo acconsente e concede
loro udienza. C’è Artini, fresco d’espulsione: per lui e
per la Pinna la rete ha deciso
di ratificare la decisione
presa dai vertici del Movimento col 69,8 per cento dei
sì. Ci sono Tatiana Basilio,
Federica Daga, Marco Baldassarre, Silvia Benedetti.
Nell’incontro Grillo ammette di aver scavalcato i deputati perché «altrimenti l’assemblea non avrebbe mai
preso quella decisione».
Fuori aspetta più di una
cinquantina di attivisti toscani. Con loro un altro deputato, Samuele Segoni. Quando nella mattina di ieri ha letto il post di Grillo ha radunato gli attivisti e, da prima che
si conoscesse il risultato del
referendum, s’è piazzato là
fuori. Il diarca genovese del
Movimento l’ha pure ricevuto, alle sei, prima che arrivassero gli altri. «Mi ha fatto stare un metro dentro il viale,
praticamente sul cancello»,
racconta. «È stato come
sbattere contro un muro.
Non c’erano margini di dialogo, ormai le decisioni erano
già prese, non so quanto da
lui o da altri. L’ha messa sul
piano della fiducia, mi ha
chiesto di continuare a fidarmi di lui. Sembrava di parlare con il Governo».
La Casaleggio Associati
I parlamentari che sono partiti in delegazione per la Toscana sono stufi delle decisioni calate dall’alto. «Non si
capisce dove finisce la Casaleggio e inizia il M5S – prosegue Segoni – né dove finisce
il Movimento e inizia il gruppettino di quelli che comandano a Roma».
A capirlo sono rimasti in
pochi e lo sanno anche i vertici del Movimento. Contravvenendo allo statuto del
gruppo parlamentare si sono
rivolti direttamente alla rete,
sapendo che l’espulsione difficilmente sarebbe stata ratificata da un voto dell’assemblea congiunta. E poi c’è la
motivazione fornita per chiedere l’espulsione. «Un pretesto», ribattono per tutto il
giorno Artioni e la Pinna,
producendo bonifici e ricevute, cercando di dimostrare
che loro hanno restituito
tanto se non più degli altri.
L’area dissidente, spesso
disunita, si stringe intorno a
un documento comune in fase
di elaborazione: primo vero
gesto politico di critica. Una
scissione? «È tutto talmente
La pagina del blog per accedere al voto
L’opzione presentata agli utenti
La conferma del voto sull’espulsione
Altri due grillini cacciati dal blog
Grillo ammette: “Scavalcati i parlamentari, altrimenti non sarebbero stati espulsi”
Il tweet del
sindaco di Parma
La protesta
Oltre ad Artini
che è partito
ieri sera per
andare a
parlare con
Grillo, molti
attivisti si
sono radunati
a Bibbona per
protestare
Spero che qualcuno riprenda
lucidità e si fermi in tempo
Non ho sacrificato la mia vita
per vedere accadere tutto questo
Federico Pizzarotti
ANSA
Paola Pinna
È accusata di non fare bonifici sul fondo da quasi
un anno: lei smentisce
Massimo Artini
Da gennaio avrebbe applicato un sistema di rendicontazione personale. Lui: «Falso»
fluido che dobbiamo aspettare
qualche ora», spiega uno di loro
al termine di una riunione pomeridiana per fare il punto. A
loro guarda con interesse e
speranza Federico Pizzarotti,
durissimo nel condannare
l’esclusione dei parlamentari
dal processo decisionale: «Pretendiamo il rispetto delle regole. E allora, a maggior ragione,
dovremmo essere noi i primi a
rispettarle», ha scritto ieri a
proposito di una consultazione
che per lui «non ha nulla di democratico, ma assume gli
aspetti più biechi dell’inquisizione in piazza».
I fedeli alla linea tengono il
fortino. In televisione si presenta Alberto Airola, capogruppo al Senato. Lo seguono
Rocco Casalino, responsabile
della comunicazione a palazzo
Madama, e «Nick il Nero», che
si presenta negli studi di La7
armato di telecamera come
per testimoniare il trattamento che il suo eletto starà per subire. Il senatore torinese sarà
l’unico a metterci la faccia in
una giornata dove scompaiono
le prime file. Non parla Di Battista, non compare Di Maio.
Mentre si fanno sentire tanti
tra deputati e senatori, anche
non ascrivibili all’area dissidente, ora l’ultima parola sull’espulsione ce l’ha il capogruppo alla Camera, Andrea Cecconi. Senza la sua firma l’espulsione non ha effetti, e in rete
parte l’hashtag: #CecconiNonFirmare.
@unodelosBuendia
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LA STAMPA
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Primo Piano .13
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GIUSTIZIA
PROCESSI E POLEMICHE
“Io unica vestita alle cene con Berlusconi”
Patrizia D’Addario parla in tribunale a Bari nel processo a Tarantini per induzione alla prostituzione
GUIDO RUOTOLO
BARI
Trema, piange, si alza, chiede di andare in bagno. E poi
battibecca con le difese, rilancia alle domande maliziose, si fa riprendere dal
presidente del collegio. Patrizia D’Addario, l’escort più
famosa al mondo che nega
di «essere mai stata una
prostituta», racconta con
dovizie di particolari le due
serate a Palazzo Grazioli,
con il Presidente Silvio Berlusconi, che pure di stare
con lei, «diserta la festa per
l’elezione del presidente
Momenti di tensione
in aula: la teste trema,
piange, si allontana,
fa arrabbiare i giudici
americano Barack Obama».
E ricorda che fuori la camera da letto «c’erano le buste
con i soldi».
Silvio Berlusconi è il convitato di pietra del processo.
È lui l’«utilizzatore finale»
(mai più infelice fu il giudizio
del difensore dell’ex premier, Niccolò Ghedini) di
questa «associazione a delinquere finalizzata allo
sfruttamento, favoreggiamento e induzione della prostituzione», finita sotto processo a Bari.
Patrizia D’Addario era diventata un simbolo, in quegli
anni. Mica un secolo fa, stia-
mo parlando del giugno del
2009 quando esplose il caso
Bari. Simbolo di emancipazione, di voglia di riscatto, per
la capacità di di essere riuscita a svelare un certo modello
di vita dell’allora Presidente
del Consiglio, Silvio Berlusconi. Che usciva dalla amicizia
molto discussa con la minorenne napoletana Noemi, e
doveva ancora essere travolto
dalla vicenda Ruby.
La vicenda D’Addario tenne banco a livello internazionale. Lei fu l’acclamata l’eroina che era riuscita a mettere
all’angolo Silvio Berlusconi, e
per questo venne intervistata
da Parigi a Madrid dai giornali alle televisioni di tutto il
mondo. Addirittura si «presentò» come una star al Festival del Cinema di Venezia, come se aspettasse di ricevere
un oscar alla carriera. Ma ieri, cinque anni dopo tutto
questo, Patrizia D’Addario è
apparsa in un’aula del Tribunale nella sua fragilità, accompagnata da una psicologa
(«Sto male, soffro di crisi di
panico, ho tanti tremori»,
ammette la donna). E, rispondendo alle domande dei pm,
dei difensori degli imputati,
delle parti civili, si è soffermata sui particolari boccacceschi delle sue relazioni con
il Presidente Berlusconi o
con gli amici baresi.
All’epoca sembrava che
fosse lei la testimone decisiva
per fare scacco matto al re, al
premier Berlusconi. E invece
1
ncipit del comunicato che
presenta il nuovo numero
della rivista Micromega:
«Renzi peggio di Berlusconi».
Il direttore Paolo Flores d’Arcais ne racconta la genesi:
«Un mio collaboratore aveva
scritto un comunicato molto
ragionato, gli ho spiegato che
scritti così servono a poco,
senza una frase che colpisca
quella vil razza dannata che
sono i giornalisti. Così è nata
quella frase. Deduco che ha
funzionato».
I
Era un’esagerazione?
«No. Che il renzismo sia la prosecuzione e il compimento del
berlusconismo ormai non è
un’opinione ma un fatto acclarato, tanto da essere rivendicato da Berlusconi e Ferrara».
In che cosa consiste l’essere
peggiore?
«Renzi, più capace, riesce in
ciò che Berlusconi voleva ma
non riusciva a fare, realizzando ad esempio l’aspetto marchionnista del diritto del lavoro. In tal senso Renzi è meglio
da un punto di vista berlusconiano (Ferrara ne è entusiasta: l’erede fa meglio del padre); peggio da quello di un
democratico anche tiepido».
Dovevo andare
a Roma o a Milano
e prendere il ruolo
di Nicole Minetti, cioè
accogliere le ragazze
Per la prima cena a
Palazzo Grazioli le
ragazze erano tutte
svestite. Forse l’unica
vestita ero io
Patrizia D’Addario
Racconta nei dettagli
quel sistema che
portava a Roma le
ragazze dalla Puglia
l’inchiesta barese aveva contato (e intercettato) complessivamente 26 donne portate
ai festini del Cavaliere da
Gianpi Tarantini e dai suoi
collaboratori.
Barbara Montereale, ieri
sera, ha rivelato che «Gianpi
mi disse che se fosse successo
(la notte d’amore con il Presidente Berlusconi, ndr), mi
avrebbe direttamente pagato
(Berlusconi, ndr) 5.000 euro».
In aula c’è l’imputato nu-
posto di Nicole Minetti, cioè
accogliere le ragazze».
Ripercorre la storia delle
cene a Palazzo Grazioli,
l’escort barese. Dei gusti estetici di Silvio Berlusconi che
voleva che le ragazze indossassero vestiti neri e che non
portassero le calze. Il salone,
le ragazze quasi nude («io ero
l’unica vestita») i video «Meno male che Silvio c’é... E Forza Italia...». Le farfalle, Bush,
il cagnolino Frufrù, la musica,
e il letto con il baldacchino regalo di Putin. Una storia sentita mille volte. Che non ha
avuto una buona fine.
Patrizia D’Addario ha testimoniato ieri in aula a Bari
LE ACCUSE
Intervista
GIUSEPPE SALVAGGIULO
mero uno, l’imprenditore della sanità pugliese, Gianpaolo
Tarantini, che pensava di
aver trovato la fortuna in Silvio Berlusconi. Non era solo
«Gianpi», c’era anche l’ «Ape
Regina», Sabina Began, che si
ingegnava a procurare belle
ragazze per le serate.
Che tristezza il mondo che
racconta Patrizia D’Addario.
Cocaina e donne a pagamento. «A un certo punto Gianpi
e Max Verdoscia si convinsero che dovevano trasferirsi a
Roma per gestire le donne
del Presidente Berlusconi e
io stessa dovevo andare a Roma o a Milano e prendere il
C’erano 25 ragazze
e gli unici uomini erano
lui e Tarantini
Ma Berlusconi
aveva puntato me
Il Jobs Act
Via l’articolo 18, cosa
che a Berlusconi fu
impedita dall’opposizione: Per Flores
d’Arcais è un esempio
paradigmatico
2
Il Csm
Considerato «attappetato» all’esecutivo,
desiderio che Berlusconi aveva sempre avuto
ma non era mai riuscito a realizzare
3
Le nomine
Berlusconi non avrebbe mai coinvolto
Gratteri e Cantone,
ma per Micromega
sono nomine svuotate
di ogni potere
4
L’informazione
Berlusconi era
in conflitto di interessi,
Renzi non ce l’ha,
ma questo rende
il suo piano egemonico
più pericoloso
Il nuovo incubo di Micromega
“Matteo peggio di Silvio, è più bravo”
Il direttore Paolo Flores D’Arcais all’attacco del premier
Renzi, più capace,
riesce in ciò che
Berlusconi voleva
ma non riusciva a fare
È peggio di lui
Renzi sta realizzando
il programma di
Berlusconi, in modo
più sottile ed efficace
Paolo Flores D’Arcais
Direttore
di Micromega
Il tema della giustizia è centrale per l’antiberlusconismo: lo è
anche per l’antirenzismo?
«È il tema che condiziona tutti
gli altri da un quarto di secolo.
Renzi sta portando a compimento il programma di Berlusconi, in modo più sottile ed più
efficace. Anziché smettere la
lotta alla mafia proclamando
che Mangano è un eroe, la indebolisce annunciando di condurla senza quartiere. Ma effettivamente realizza misure berlusconiane».
Per esempio?
«Tutti gli operatori dell’antimafia sostengono che è ineludibile
l’introduzione del reato di autoriciclaggio. Eppure non segue
nulla. E se si comincia a discuterne, spuntano dieci emendamenti che lo rendono insignificante. Anche sulla prescrizione, cartina di tornasole per chi
vuole combattere il crimine,
stessa politica di Berlusconi ma
più efficace. Basterebbe un decreto di una riga per fermarla
dopo il rinvio a giudizio, invece
il governo presenta una proposta che è un minestrone farraginoso che non cambia nulla».
Però Berlusconi era anche accusato di voler «normalizzare
la magistratura».
«Ma Renzi ha ottenuto un Csm
attappetato, cosa che a Berlusconi non era mai riuscita fino
in fondo. E si appresta a pensionare in un colpo centinaia di
magistrati, azzerando tutte le
posizioni apicali con un effetto
devastante: un Csm malleabile
nominerà tutti i capi degli uffici. E poi la responsabilità civile: il principio “chi sbaglia paga” esiste già ed è sacrosanto,
ma qui si vuole intimidire le
Procure».
E le nomine di Gratteri a consulente di Palazzo Chigi e Cantone all’Anticorruzione?
«Ecco la triste “genialità”! Renzi chiede a uno straordinario
pm antimafia come Gratteri di
fare il ministro e poi lo cancella,
e gli dà la guida di una commissione per la riforma della giustizia, ben sapendo che le sue proposte sono l’opposto della politica del ministro della Giustizia,
che infatti ha rifiutato un confronto pubblico da noi richiesto.
Anche Cantone, persona specchiata e valida, non ha nessun
potere. Era più efficace come
magistrato».
Il paragone con Berlusconi cade di fronte alle leggi ad personam che Renzi non fa?
«Ma non cancella quelle fatte
da Berlusconi, il che equivale a
ribadirle. Come ci hanno insegnato al catechismo, si pecca
anche per omissione».
Altra differenza è il conflitto di
interessi, che condizionava
Berlusconi sull’informazione e
viceversa.
«Ma la forza di Renzi è proprio
di non avere il conflitto di interessi, per poter fare come quello che ce l’aveva. Nella Rai vuole
rafforzare il peso dell’esecutivo,
in un contesto in cui la riforma
costituzionale e l’Italicum daranno a una forza politica minoritaria il controllo dell’unico ramo legislativo del Parlamento,
con un effetto moltiplicatore su
tutti gli altri mali. Finora al
massimo la maggioranza prendeva 4-5 posti nel CdA su 7.
Renzi vuole consegnarne 4 o 5
su 5 a chi ha un consenso risibile. Questi sono fatti, non opinioni. E ancora discutiamo?».
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LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
Primo Piano .15
.
U
LE INCHIESTE
GRANDI EVENTI
Milano, patteggia la cupola dell’Expo
Sei imputati ammettono i reati e nonostante la recidiva non andranno in carcere. Risarciti 160 mila euro
FABIO POLETTI
MILANO
Al telefonino intercettato se
la ridevano: «Noi siamo una
squadra...». Più di sei mesi
dopo sono diventati «una cupola». Secondo il pubblico
ministero Claudio Gittardi,
«una cupola con appoggi politici bipartisan» in grado di
pilotare gli appalti di Expo
2015. Mancano 154 giorni al
Grande Evento e un altro capitolo giudiziario si chiude.
Magari non il più importante
per volume d’affari. Di sicuro
quello che ha destato più
scalpore per il nome dei tangentisti. Tutte vecchie conoscenze fin dai tempi di Tangentopoli. Da Primo Greganti, il compagno G delle mazzette targate Pci e che oggi
secondo l’accusa avrebbe
giocato in proprio e che ha
patteggiato 3 anni di carcere
più di 10 mila euro di risarcimento. A Gianstefano Frigerio, l’uomo della Dc, che stavolta se la cava con una pena
patteggiata a 3 anni e 4 mesi.
Fino all’ex senatore del Pdl
Luigi Grillo che risarcisce 50
mila euro e chiude la partita
con una condanna a 2 anni e
otto mesi di carcere ma ci tiene a far sapere che c’entra
I protagonisti
Primo
Greganti
Ex funzionario del Pci, già
passato da
Tangentopoli,
noto come
Compagno G
3
Anni
Gianstefano
Frigerio
Democristiano di lungo
corso, poi
passato a
Forza Italia
3,4
Anni
LUCA BRUNO/AP
Luigi
Grillo
Ex senatore
del Pdl, coinvolto in diverse indagini
giudiziarie
2,8
Anni
Resta aperto il filone
investigativo
sull’ex responsabile
del Padiglione Italia
niente e il patteggiamento è
solo per definire la vicenda.
Carcere virtuale si capisce. Sono agli arresti domiciliari dal primo giorno. Hanno
già passato sei mesi di detenzione a casa. Hanno diritto di
accedere alle misure alternative. E fa niente se sono recidivi. Dai reati di allora ad oggi sono passati molto più di
quei 5 anni che per la legge
sono un’aggravante. Quindi
tutto in regola, nessuno abbia da ridire. Anche se l’8
maggio quando vennero arrestati, più di uno rimase colpito da quella sfilza di nomi
d’antan che faceva tanto Prima Repubblica. Basito l’ex
magistrato Gherardo Colombo: «Non è cambiato nulla».
Basiti al Financial Times:
«Stesso copione degli Anni
Novanta».
Da aggiornare giusto il tariffario delle mazzette. Dal
solito 3% abbassabile fino al
2,20% causa crisi. Ma su appalti stramilionari, come
quello sulle Architetture di
servizio che valeva ben 67
milioni di euro. A spartirsi la
torta a parte «i politici»
c’erano anche lì i soliti noti.
Dall’imprenditore Enrico
Maltauro che patteggia una
condanna a 2 anni e 10 mesi
all’ex esponente ligure dell’Udc-Ndc Sergio Cattozzo
che se la cava con 3 anni e 2
mesi all’ex manager di Expo
Angelo Paris che chiude la
sua pendenza giudiziaria con
una condanna patteggiata a
2 anni 6 mesi e 20 giorni e che
risarcisce la stessa Expo
2015 con 100 mila euro. Alla
fine fra tutti hanno restituito
160 mila euro che sembra
una miseria. Rimane fuori da
questa tornata di patteggiamenti Antonio Rognoni, ex direttore generale di Infrastrutture Lombarde, la società finita sotto inchiesta e all’origine
di questa sottoindagine. Sta
aspettando di trovare un accordo con Expo per non averla
tra le parti civile. Processata la
«cupola» rimane da vedere se
Expo 2015 arriverà indenne al
Al lavoro
Il cantiere
dell’Expo di
Milano, che
aprirà nel
maggio 2015
traguardo e riuscirà a sopravvivere ad altre indagini. Tra
quelle note ci sono quella sui
lavori della piastra e per le Vie
d’acqua che ha portato in carcere Antonio Acerbo accusato
di aver favorito il figlio con alcune commesse. Acerbo prima
che si dimettesse era il responsabile del Padiglione Italia, la
vetrina sul Grande Evento.
Allarme in Comune
Minacce
a Pisapia
con il simbolo
delle Br
Neanche 24 ore dopo aver
confessato il costante arrivo
di minacce sulla sua scrivania - che però non l’avevano
convinto ad accettare la
scorta - il sindaco di Milano,
Giuliano Pisapia torna a essere obiettivo di un messaggio minatorio. Questa volta
però la scritta porta una firma che rimanda al passato:
quel «Pisapia boia» tracciato
in rosso nei bagni di una delle
sedi comunali è accompagnata dalla firma «W. Alasia», con tanto di stella a cinque punte e la sigla Br.
«Questo episodio non
cambierà in nessun modo il
mio impegno per la città. Come ho detto
ieri, le minacce non ci
fanno paura, continuerò a girare per Milano tra i
cittadini come faccio Giuliano
tutti i gior- Pisapia
ni», è la risposta del sindaco.
Al primo cittadino arriva
immediata la solidarietà, tra
gli altri, anche del ministro
della Giustizia, Andrea Orlando, che esprime «vicinanza e solidarietà», oltre a una
«condanna ferma delle intimidazioni».
Un nome, quello di Walter
Alasia, che a Milano ricorda
attentati, uccisioni, gambizzazioni. Brigatista rosso con
il nome di battaglia di «Compagno Luca», dopo la sua
morte in un conflitto a fuoco,
ad Alasia fu intitolata la «colonna» milanese dell’organizzazione terroristica. Sono
state subito avvisate Digos e
polizia locale che sono intervenute per i rilievi.
16 .Primo Piano
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
U
TURCHIA
LA VISITA DEL PONTEFICE
Reportage
MARTA OTTAVIANI
ISTANBUL
na piccola città
nella città, ma dedicata a lui. Istanbul si prepara ad
accogliere oggi
Papa Francesco con i suoi ritmi frenetici, il suo traffico ingestibile e un vento freddo che
viene da Mar Nero. Ma nella
comunità cattolica, che conta
circa 20mila persone, le ultime ore prima dell’arrivo di
Bergoglio sono all’insegna degli ultimi, frenetici preparativi. L’arrivo del Pontefice è vissuto in modo discreto, ma
l’emozione non manca.
Il punto di ritrovo è la Cattedrale di Santo Spirito. Appena si entra nel cortile si viene investiti da addetti della
Nunziatura Apostolica che
corrono da una parte all’altra, telefoni che suonano,
spedizionieri che arrivano e
una sola espressione che regna sovrana: siamo in ritardo. Andres fa parte della comunità spagnola. È a lui che
in questo momento è assegnata la funzione più importante: quella logistica. E se gli
si vuole parlare, bisogna seguirlo da un capo all’altro dell’edificio, fargli domande
mentre istruisce ordini e, nell’evenienza, anche aiutare a
spostare un confessionale.
«Dobbiamo fare del nostro
meglio – spiega Andres -. La
U
Ci ha lasciati il
prof. Aldo Fasolo
Accademico delle
Scienze di Torino
Accademico dei Lincei
Paola, Davide e familiari tutti piangono
l’uomo saggio e buono che ha messo
insieme mente e cuore. Ci ha regalato luce, sorrisi e presenza. Per data e
orario Funerali telefonare a Onoranze
Funebri, Trento, 0461.884301.
– Torino, 27 novembre 2014
Caro ALDO ci mancheranno la tua intelligenza e la tua umanità. Ida, Paolo,
Guido.
Mario, Chiara e Pietro e tutta la famiglia sono vicini a Paola e Davide nel
ricordo dello zio ALDO.
Elisa Iris e Nereo Segnan si stringono
nel dolore a Paola e Davide per la perdita di ALDO.
Abbiamo condiviso bellezza, pensieri,
amicizia. ALDO, vogliamo ancora pensarti con noi, intento a leggere guardando l’orizzonte lontano per poterci
offrire, come sempre, una chiave di
lettura dotta e speciale della vita. Paola, cara amica, ti stringiamo forte.
Noi, amici veri in una inta Accademia,
ci siamo. Paolo e Adriana, Giorgio e
Paola, Franco e Mariuccia, Fiorenzo e
Maria Teresa, Mario e Brunella, Beppe
e Eva.
Carola, Franca, Giorgio sono vicini a
Paola con tanto affetto.
Franco e Cicci Ricca commossi partecipano al dolore di Paola e di tutta la
famiglia.
Il Presidente, il Vice Presidente, il Consiglio Generale, il Comitato di Gestione, il Collegio dei Revisori, il Segretario
Generale e il personale della Compagnia di San Paolo commossi partecipano al dolore della famiglia per la
scomparsa del
prof. Aldo Fasolo
0,2%
fedeli
La percentuale di turchi di
fede cristiana. Erano il 20%
durante la Prima Guerra
mondiale
Oggi l’arrivo
Papa Francesco
visiterà Istanbul, oggi
la messa, e Ankara
A destra, la Chiesa
di Sant’Antonio
OZAN KOSE /AFP
Istanbul, fra gli ultimi cristiani
che aspettano Papa Francesco
Immigrati, profughi in fuga dal Califfo e volontari: “La chiesa non basterà”
chiesa è piccola potrebbe contenere al massimo 300 persone, le
richieste arrivate sono oltre
1400. Come faccio a farcele stare
tutte?». Battaglia persa in partenza. «Lavoriamo alla visita da
settimane siamo decine di persone divise in vari gruppi: sicurezza, pulizia, musica, logistica».
A proposito di musica, la palma del più emozionato spetta
sicuramente a Padre Giuseppe.
Sarà lui ad accompagnare all’organo la messa del Papa e al
pensiero non sta nella pelle.
«Provo ininterrottamente da
giorni – spiega-. Ho perso peso e
mi è persino scesa la glicemia
da quando mi hanno detto che
avrei accompagnato la celebrazione del Papa con l’organo. È
un’emozione inspiegabile».
Su tanto fermento veglia
Monsignor Louis Pelatre, Vicario Apostolico di Istanbul:
«La visita del Papa è un momento di grande gioia e speranza. La visita di quest’anno
assume un significato particolare perché avviene nell’anniversario dei 50 anni dall’incontro di Paolo VI con il Patriarca
Athenagora, che sancì la ripre-
sa del dialogo interreligioso
fra cattolici e ortodossi. Certo
rimane aperta la questione del
mancato riconoscimento giuridico dei cattolici».
Una libertà di culto a cui corrisponde un divieto assoluto di
proselitismo. La possibilità di
praticare il proprio credo, cercando di non dare troppo nell’occhio all’esterno. Ma alla
Luciano Pandiani ricorda l’AMICO carissimo.
Piangono l’improvvisa scomparsa della lucida intelligenza di
ANNIVERSARI
Maria Claudia e Elena piangono ALDO,
amico sincero, affettuoso e illuminato
e abbracciano forte Paola.
stringendosi a Paola e Davide in
quest’ora di dolore gli amici:
Ermanno e Elena Barni
Gian Luigi e Lella Beccaria
Angelo e Cristiana Benessia
Amalia Bosia
Salvatore e Luisa Coluccia
Alberto Conte
Gastone e Silvana Cottino
Giovanni Ferraris
Maria Itala Ferrero
Vincenzo e Tiziana Ferrone
Gian Franco e Maria Grazia Gianotti
Gabriele Lolli
Davide e Carla Lovisolo
Marina Marchisio
Franco Marenco
Angelo Raffaele e Silvia Meo
Marco Mezzalama
Massimo e Giovanna Mori
Maurizio Pandoli
Franco e Imma Pastrone
Alberto e Ada Piazza
Enrico e Cristiana Predazzi
Carola Ponzetto
Franco e Amalia Ricca
Giuseppe e Maria Luisa Ricuperati
Pietro e Helga Rossi
Antonio Rosetta e
Anna Rossomando
Rosalino Sacchi
Massimo e Edda Salvadori
Fulvia Skof
Carlo Augusto e Giorgia Viano
Rodolfo e Maria Zich
– Torino, 27 novembre 2014
La Human Genetics Foundation con
i suoi enti fondatori Compagnia di
San Paolo, Università e Politecnico di
Torino e con tutti i suoi ricercatori,
partecipa commossa al dolore della
comunità scientiica torinese per la
perdita del
Mariolina Chiara e Bruno abbracciano
Paola e ricordano ALDO grande scienziato ma soprattutto grande, cara e
bellissima persona.
Piero e Elena Bianucci si stringono
affettuosamente a Paola e Davide nel
ricordo del carissimo ALDO.
Pippo Poli, Giacomo e Maria Giuseppina Giacobini partecipano commossi al
dolore per la morte dell’amico ALDO.
Con grande sgomento l’Associazione
CentroScienza si unisce al dolore della
famiglia per l’improvvisa scomparsa di
Aldo Fasolo
amico, insostituibile riferimento e guida per tutti noi.
– Torino, 27 novembre 2014
Giancarlo e Carla Panzica rimpiangono
la scomparsa del carissimo ALDO, nostro Maestro ed amico e si stringono
con affetto a Paola e Davide.
Gli amici, i colleghi e gli allievi di Biologia Vegetale e del CNR sono vicini
con affetto a Paola e Davide per la
perdita di
Aldo
ricordandone la grande umanità, intelligenza e cultura.
– Torino, 27 novembre 2014
Gli amici, i colleghi, gli allievi e tutto
il personale del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi,
commossi sono vicini con affetto alla
collega Paola e alla famiglia per la prematura scomparsa dello stimatissimo
Maestro, già Direttore del Dipartimento, Professore Emerito
Aldo Fasolo
Aldo Fasolo
Il Direttore della Clinica Neurologica 1
dell’Università di Torino prof. Lorenzo
Pinessi unitamente allo staff medico
partecipa al cordoglio per la perdita
dell’amico e collega
prof. Aldo Fasolo
– Torino, 27 novembre 2014
Il Direttore e tutto il personale del Dipartimento di Neuroscienze condividono il dolore di Paola e Davide e di
tutti i colleghi del Dottorato in Neuroscienze e della Scuola di Scienze per la
perdita del carissimo amico e collega
prof. Aldo Fasolo
componente del Consiglio Generale
dal 2004 al 2007 e del Comitato di
Gestione della Compagnia di San Paolo dal 2008 al 2011, e ne ricordano
le grandi capacità professionali e doti
umane.
– Torino, 27 novembre 2014
– Torino, 27 novembre 2014
Aldo Fasolo
Aldo Fasolo
Laura Celeghin si stringe con affetto a
Paola e Davide per l’improvvisa scomparsa dell’amico ALDO.
ma oggi solo un grande vuoto. Gianfranco.
– Torino, 27 novembre 2014
Direttore della classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali.
– Torino, 27 novembre 2014
Solo ieri il consueto incontro veloce in
corridoio con un saluto, un sorriso e
un prezioso consiglio dal grande Maestro
– Torino, 27 novembre 2014
L’Accademia delle Scienze di Torino
partecipa con profondo cordoglio la
scomparsa del socio
prof. Aldo Fasolo
che con spirito lungimirante e sapiente contribuì alla nascita e allo sviluppo
della Fondazione.
– Torino, 27 novembre 2014
E’ mancata all’affetto dei suoi cari
Giovanna Ancillotti
(Vanna)
ved. Decastelli
di anni 84
Ne danno l’annuncio: i igli Luigi, Enrico e i parenti tutti. Funerale sabato 29
c.m. alle ore 8,30 parrocchia Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. La Tumulazione nel Cimitero di Pamparato (CN).
– Torino, 27 novembre 2014
Tragicamente è mancato
Dario Andreis
anni 40
Lo annunciano il papà Giovanni, la
moglie Marilisa con il iglio Simone,
parenti tutti. Rosario venerdì ore 19 e
Funerali sabato ore 10,45 parrocchia
San Grato (Bertolla), Torino.
– Rivoli, 20 novembre 2014
O.F. Fenoglio e igli - tel. 011.2731405
E’ serenamente mancata
Marcella Gatteschi
Gianluca, Stefano ed Alessandro danno l’annuncio della morte della loro
mamma. Ricordano con grande affetto la loro nonna Anna, Valentina,
Mara e Giulia. Le nuore avranno sempre per lei un tenero e affettuoso pensiero. Funerali sabato 29 novembre
alle ore 10 presso la parrocchia Santi
Angeli Custodi.
– Torino, 27 novembre 2014
O.F. Gavina & Balbo
tel. 011.8981334
Fabris Maria Teresa e igli sono vicini al
dolore di Stefano e famiglia.
Giancarlo, Chiara, Carlo Guaschino
con Andrea partecipano affettuosamente al dolore di Gianluca e famiglia.
Piera, Sandro e Francesca sono vicini
alla famiglia nel dolore per la perdita
della carissima MARCELLA.
2008
2014
Mirella Argento Ferraris
Sempre nel cuore. I tuoi cari.
2012
2014
Roberto Gili
So che sei sempre con me. Tua Nicoletta.
2004
2014
Battista Francesco Giovetti
Sempre nei nostri cuori.
Chiesa di Sant’Antonio da Padova, sulla centralissima Istiklal Caddesi, basta varcare il
cancello per venire catapultati
in un’atmosfera di euforia e festa. Un poster raffigurante Papa Francesco con il Patriarca
Ecumenico di Costantinopoli,
Bartolomeo I, e la scritta «Hosgeldiniz» (benvenuto) accoglie
i visitatori. L’unico segno tangibile dell’arrivo del Pontefice in
tutta Istanbul.
«Certo che potevano farla
qui la messa – si lamentano
Meyrem e Laure, rispettivamente turca e francese – così almeno lo vedevamo tutti. La
chiesa è più grande ma ci hanno
detto che è anche più esposta e
quindi il Papa sarebbe più difficile da proteggere».
Ad aspettare Francesco, ci
sono anche tre ragazzi cristiani caldei che arrivano da Baghdad. L’oratorio Don Bosco di
Istanbul si sta prendendo cura
di loro. «Sono arrivato qui
quattro mesi fa – spiega Marsel
– con la mia famiglia abbiamo
deciso di scappare perché ormai la situazione era diventata
insostenibile e come cristiani
rischiavamo la vita». Storie da
una Istanbul sempre più cosmopolita, ma dove la comunità cattolica sta lentamente
perdendo la sua identità originaria e dove la tradizione delle
grandi famiglie levantine sta
svanendo, lasciando il posto
nuovi cattolici che si trasferiscono in Turchia, soprattutto
filippini e nigeriani e da quelli
di passaggio, che non bastano
però a perpetuare una presenza millenaria.
Il commento di Andrea Tornielli
A PAG. 33
LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
Primo Piano .17
.
U
STATI UNITI
LA RIVOLTA DEI NERI
Personaggio
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A NEW YORK
A
spettano un figlio, l’agente
Wilson e sua moglie Barbara. Vogliono «una vita
normale». Tipo la trama di
«Gone Girl», dove la ragazza
killer finge la gravidanza per
essere compatita, e poi usa
la tv per annunciare al mondo la riconciliazione col marito. Solo che qui stiamo parlando della realtà più tragica
americana, colpevole o no
che sia lui della morte di Michael Brown. E come nei
film, Darren ha usato anche
barbe finte e parrucche, per
proteggere il suo anonimato
durante il procedimento del
Grand giury che lunedì lo ha
scagionato.
La mattina del 19 agosto
scorso, come hanno raccontato gli avvocati del poliziotto
al «Washington Post» e alla
Cnn, Wilson stava tagliando
l’erba nel giardino della sua
casa tipo ranch, che condivideva con la collega Barbara
Spralding. Qualcuno lo ha avvertito che l’indirizzo era finito su Internet: Manda Lane, a Crestwood, un sobborgo di St. Louis che dista circa
mezz’ora di strada da Ferguson. Là dieci giorni prima
Darren aveva ucciso il diciottenne nero Mike, e mezzo
mondo lo stava cercando: le
minacce di morte delle nuove
Black Panthers erano solo le
ultime nella lista delle sue
preoccupazioni. Aveva lasciato subito gli attrezzi in
giardino, era corso in casa e
aveva fatto la valigia. Sentiva
di avere i minuti contati,
chiunque poteva venire a
cercarlo per fare giustizia a
modo proprio.
Wilson aveva chiesto aiuto
a un parente con un cognome
Le nozze, un figlio e una parrucca
I tre mesi in fuga dell’agente Wilson
L’uomo che ha sparato: “Il mio indirizzo è finito sul Web, tosavo il prato, sono corso via”
Cleveland
Pubblicatoilvideo
del12enneucciso
1 La polizia di Cleveland,
nell’Ohio, ha diffuso il video
che riprende la scena nella
quale sabato due poliziotti
hanno ucciso un ragazzino di
12 anni che armeggiava una
pistola finta. Nel video si vedono i due agenti, Timothy Loehmann, 26 anni, e Frank Garmback, 46, intimare tre volte alla
vittima, Tamir Rice, di alzare le
mani, prima di sparagli nel giro di pochi secondi.
JIM YOUNG/REUTERS
Una donna nel luogo in cui è stato ucciso Michael Brown a Ferguson, in Missouri
REUTERS
Wilson dopo la sparatoria
diverso, e si era trasferito da
lui, pensando che bastasse a
scomparire dal radar. La sera
stessa, però, i giornalisti erano
arrivati davanti alla porta del-
il caso
FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
U
n interrogativo sta dominando nelle ultime ore le polemiche su Ferguson, una domanda che ha creato una frattura
in seno alla comunità nera americana. Anche perché a porla è stata
una personalità che tra gli afroamericani riscuote successo e ammirazione. Parliamo di Pharrell
Williams, musicista e produttore,
pluripremiato ai Grammy Awards
e giudice del programma «The Voice», i cui brani vengono considerati
«liriche contagiose», come «Happy», il tormentone che ha spopolato in tutto il mondo. «Perché non si
parla dell’atteggiamento da teppista di Michael Brown?», ha osato
chiedere Williams, utilizzando il
termine «bullyish».
Non che la questione non fosse
stata sollevata prima, ma se a farlo è un nero che dai neri è considerato un’icona, allora le cose cambiano. Nel corso di un’intervista a
«Ebony», Williams è andato diritto sul tema: «Non parlo spesso di
questioni razziali, ma sono contrariato per quello che è successo
a Ferguson», dice l’artista spiegando che il suo disappunto è mol-
la nuova casa. Allora l’agente
di Ferguson era scappato ancora, trovando rifugio da uno
dei suoi avvocati, Greg Kloeppel. Si era fermato là per circa
una settimana, prima di scegliere quella che i suoi legali
descrivono ora come la sua
nuova «collocazione permanente». E segreta.
Da quel momento in poi,
per tre mesi e mezzo, il poliziotto più ricercato d’America
si è nascosto. Primo, per la
sua incolumità; secondo, perché gli avvocati avevano deciso che era meglio se fosse rimasto zitto, evitando di farsi
vedere in giro. Era al minimo
della popolarità, ma i suoi legali pensavano di poter sfruttare le contraddizioni dei testimoni per salvarlo. A patto
però che la sua versione restasse sempre e solo quella dichiarata appena subito dopo
l’uccisione di Brown: «Mi aveva aggredito, sono stato costretto a difendermi».
Darren ha rivelato di aver
usato tecniche di mimetizzazione apprese nella polizia, per
tenersi nascosto: «A un certo
punto mi sono anche fatto crescere la barba. Era molto fastidiosa». E non solo. Il suo avvo-
cato, scherzando ma non troppo, ha aggiunto che «ha indossato anche parecchi travestimenti da donna».
Per passare il tempo, e non
morire di noia o di paura, Wilson andava parecchio al cinema. Si chiudeva dentro ai teatri bui, dove non poteva essere
riconosciuto, e restava seduto
per diverse proiezioni in silenzio: «Stai sempre in guardia ha raccontato Darren alla Abc
- chiedendoti se qualcuno ti ha
riconosciuto, o qualcuno ti sta
seguendo. Ancora adesso
prendo precauzioni ovunque
vado, da dove siedo al ristoran-
te alla corsia dove guido la
macchina. Ti passa per la testa
ogni paura, devi considerare
tutte le possibilità peggiori».
Pensava che quando tutto
questo sarebbe finito, lui
avrebbe ripreso la sua vita da
poliziotto a Ferguson. Fino a
quando il suo avvocato lo ha riportato con i piedi sulla terra:
«Ah sì, davvero? E sai quale sarà la prima chiamata che riceverai, quando tornerai in servizio? Quella che ti attirerà in
un vicolo buio, dove ti ammazzeranno». Darren allora si è
MIMETIZZAZIONE
Ha usato le tecniche
apprese nella polizia
«Ma la barba dava fastidio»
rassegnato: «Capisco, la realtà
è questa». Finora non ha presentato le dimissioni, solo perché farlo durante il Grand Jury
avrebbe somigliato ad una dichiarazione di colpevolezza,
ma è solo questione di giorni.
Eppure, anche vivendo in
questa clandestinità, lui, 28
anni, e Barbara, 37, hanno trovato il tempo e il modo di sposarsi. Era il 24 ottobre scorso,
e il giudice Christopher Graville li ha uniti in matrimonio
a Oakland, Missouri. Neanche un mese dopo, aspettano
il primo figlio: «Siamo persone normali, vogliamo solo vivere una vita normale. Cioè,
una vita più normale possibile. Sappiamo che le cose saranno diverse. Però ci sarà
una nuova normalità. Non so
ancora quale, ma in qualche
modo la troveremo».
Il cantante di “Happy” rompe il fronte
“Brown era un teppista, parliamone”
Pharrel Williams contro i “fratelli neri”: anche la vittima ha sbagliato
Ha
detto
IL FASTIDIO
DANNY MOLOSHOK /REUTERS
Musicista
e produttore
Pharrell Williams, pluripremiato
ai Grammy Awards e giudice
del programma Usa «The Voice»,
è diventato famoso con «Happy»
teplice. «L’atteggiamento del ragazzo era quello di un teppista e a
me crea fastidio. Non che ce l’abbia
con lui, ma dovremmo riflettere su
tutto ciò che è accaduto nella sua
L’atteggiamento
del ragazzo era quello
di un teppista e a me
dà fastidio. Dovremmo
riflettere su questo
IN CERCA DI GUAI
Credo che l’agente che
ha sparato vada punito
Ma se un poliziotto
ti dice di fermarti e non lo fai
allora sei in cerca di guai
vita tanto da fargli pensare che
comportarsi così fosse giusto - prosegue Williams -. Perché non parliamo di questo?».
Il riferimento è al video del minimarket dove Brown ha rubato i sigari, un negozio proprio come quello
dove, ironia della sorte, è ambientata
una parte del video di «Happy». Non
che per questo Brown dovesse morire: «Credo che l’agente debba essere
punito e messo in prigione, la sua risposta è stata eccessiva, specie nei
confronti di un ragazzino», sottolinea la star, che però aggiunge «se un
agente ti dice di fermarti e tu disobbedisci, per di più dopo aver messo le
mani addosso a un negoziante, allora
sei in cerca di guai». Il cantante, tuttavia, individua tra le cause degli accadimenti di Ferguson una serie di
fattori, come la eccessiva militarizzazione della polizia, ma anche il fatto che una parte della comunità nera
ha dimenticato personaggi come
Emmett Till e il Movimento per i diritti civili: «Così si sta consumando
una lacerazione profonda». Non ri-
sparmia neanche Barack Obama:
«Non doveva prendere una parte, ma
è il presidente, un uomo del popolo, e
sarebbe dovuto andare lì da loro, sull’esempio di quanto facevano Gandhi
e Martin Luther King Jr». Infine il
monito: «Temo che la “sbornia” di
Ferguson durerà a lungo».
La reazione sui social è stata immediata: «Pharrel è un grande musicista ma codardo», «Le tue parole sono un affronto per tutti i ragazzini neri che subiscono le brutalità della polizia», e ancora «Hey bianchi, lo volete Williams?». Ma c’è anche chi plaude: «Grazie, questo è ciò che dovrebbe dire ai fratelli». A dirla tutta, non è
la prima volta che l’artista si rivela
una «voce-contro» della Black Nation. In un’intervista con Oprah Winfrey affermò: «Le nuove generazioni
di neri non devono prendersela con le
altre razze per ottenere qualcosa,
non è un fatto di pigmentazione, ma
di mentalità». Abbastanza perché su
Twitter si scatenasse la protesta sotto l’hashtag #whatkindofblackareyou (che razza di nero sei).
1232456 89 3A12BC42 8DEF LA STAMPA E9
La Stampa - 28/11/2014
Chi è Terna
Il Gruppo Terna è proprietario in Italia della Rete di Trasmissione Nazionale di energia elettrica con oltre 63.500 km di linee in Alta Tensione su tutto il territorio
nazionale. Terna ha la responsabilità di sviluppare la rete dell’Alta Tensione per migliorare la sicurezza e l’efficienza e ridurre il costo per imprese e cittadini.
Terna è anche responsabile, 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, della trasmissione e del dispacciamento dell’energia e quindi della gestione in sicurezza dell’equilibrio
tra la domanda e l’offerta di energia elettrica nel paese. Quotata alla Borsa Italiana dal 2004, la Società provvede alla manutenzione e allo sviluppo della rete
elettrica nel rispetto dell'ambiente, coniugando competenze e tecnologie per migliorarne l'efficienza. Il Gruppo Terna è una realtà di eccellenza europea, con
oltre 3500 professionisti impegnati quotidianamente nella sicurezza del sistema elettrico nazionale. La Società è responsabile della programmazione, sviluppo e
manutenzione della Rete, coniugando competenze, tecnologie e innovazione in linea con le best practices internazionali.
Perché serve realizzare l’opera
Le opere in progetto si collocano nell’ambito dell’attuazione del Protocollo di Intesa stipulato tra Terna, Regione Piemonte e Città di Torino, finalizzato a
realizzare un complesso di interventi di potenziamento, riassetto e riequilibrio territoriale della rete a 220 kV.
Il suddetto Protocollo associa agli interventi di adeguamento e potenziamento della rete, interventi di miglioramento delle condizioni di inserimento ambientale
delle linee elettriche, nonché, a fronte di interventi di nuova realizzazione, anche opere di compensazione ambientale riguardanti in primo luogo la rete
esistente.
Le opere previste riguardano le attuali linee 220 kV T.217 Moncalieri – Martinetto, T.231 Pianezza – Piossasco, T.233 Pianezza – Pellerina, T.254 Pianezza – Torino
Nord: a fronte di 4,7 km realizzati ne verranno demoliti 6,5 km, mentre saranno realizzati 12 nuovi sostegni a fronte della demolizione di 17 sostegni.
Benefici dell’opera
I benefici attesi dalla realizzazione della nuova opera sono:
• Benefici del sistema elettrico: finalizzati a migliorare la qualità, la continuità del servizio e la sicurezza di esercizio del sistema di trasmissione nell’area urbana di
Torino.
• Benefici di carattere ambientale: riduzione delle aree attraversate per la minore estensione dei nuovi tratti di linea rispetto ai tratti demoliti.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.terna.it nella sezione Cantieri Terna per l’Italia.
AVVISO AL PUBBLICO
Razionalizzazione Rete Elettrica 220 kV della città di Torino - Riassetto degli ingressi delle linee a 220 kV alla
S.E. Pianezza T.217 “Pianezza – Moncalieri”, T.231 “Pianezza – Piossasco”, T.233 “Pianezza – Pellerina”, T.254
“Pianezza – Torino Nord” nei Comuni di Pianezza e Collegno in Provincia di Torino. Posizione EL-341.
Ai sensi e per gli effetti della Legge 7 agosto 1990 n° 241 e dell’art. 52/ter del D.lgs. n° 330 del 27.12.2004 e del
vigente D.P.R. 8 Giugno 2001 n° 327, “Testo Unico sulle disposizioni legislative e regolamentari in materia di
espropriazioni per pubblica utilità”.
RENDE NOTO
- Che con riferimento alla procedura autorizzativa per la realizzazione dei riassetti degli ingressi delle linee a 220 kV alla
S.E. Pianezza T.217 “Pianezza – Moncalieri”, T.231 “Pianezza – Piossasco”, T.233 “Pianezza – Pellerina”, T.254
“Pianezza – Torino Nord” nei Comuni di Pianezza e Collegno in Provincia di Torino. Posizione EL-341;
La Terna S.p.A. ha inoltrato Istanza al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero dell’Ambiente – preordinata
all’adozione dell’atto di autorizzazione alla costruzione con dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza
dell’opera; inoltre ha richiesto all’Amministrazione comunale, in parola, la pronuncia motivata sull’opera in oggetto e
l’apposizione sulle aree interessate dai lavori, del vincolo preordinato all’esproprio (asservimento) ai sensi del sopra
citato DPR 327/01.
- Che con l’apposizione del vincolo, le opere saranno dichiarate inamovibili ed ad esse non si applicheranno le
disposizioni previste dal 4° e 5° c. art. 122 del T.U. 1775/33.
- Chiunque ne possa avere interesse ai sensi della normativa sopra citata, è invitato a prendere conoscenza degli anzidetti
atti, e se lo ritenesse necessario, presentare eventuali osservazioni in merito, al Ministero dello Sviluppo Economico –
Direzione Generale per il mercato elettrico, le energie rinnovabili e l’efficienza energetica, il nucleare - Ex Divisione III –
Reti Elettriche – via Molise, 2 – 00187 Roma o presso la stessa Segreteria comunale entro i trenta giorni successivi
l’avvenuta pubblicazione simultanea, del presente avviso, all’Albo Pretorio dei Comuni di Collegno e Pianezza, sul Sito
Informatico della Regione Piemonte e sui quotidiani a diffusione nazionale (Libero) e locale (La Stampa).
Per maggior completezza, detti Atti sono depositati e pubblicati anche presso gli Uffici del Comune di Collegno - Piazza
del Municipio, 1 – 10093 Collegno TO e del Comune di Pianezza - Piazza Leumann, 1 - 10044 Pianezza TO.
IMMOBILI INTERESSATI DALLE LINEE DI NUOVA REALIZZAZIONE
Comune di Collegno
Foglio 4
Map.le 568 di DENTIS Giuseppe n. a VENARIA il 14/01/1944 c.f. DNTGPP44A14L727Z, DENTIS Luigi n. a VENARIA il
16/12/1947 c.f. DNTLGU47T16L727R.
GIORDANA Michele Angelo Vincenzo n. a PIANEZZA il 27/05/1949 c.f. GRDMHL49E27G559O; map.li 74. 77 di ENTE
URBANO; map.li 39. 27 di GIORDANA Michele Angelo Vincenzo n. a PIANEZZA il 27/05/1949 c.f. GRDMHL49E27G559O;
map.le 78 di TRUMAN S.A.S. DI ACQUAFRESCA MARIANO & C. con sede in ALPIGNANO c.f. 09659410014; map.le 37 di
CIBRARIO Maria n. a PIANEZZA il 31/12/1934 c.f. CBRMRA34T71G559H; map.le 34 di CIBRARIO Giacomo n. a DRUENTO
il 29/01/1942 c.f. CBRGCM42A29D373S.
Foglio 25
Map.li 60. 61. 62. 165 di ROVEI Silvano n. a TORINO il 03/05/1977 c.f. RVOSVN77E03L219D, ROVEY Fulvio n. a TORINO il
06/11/1971 c.f. RVYFLV71S06L219K; map.le 421 di G.A.L.F. IMMOBILIARE S.A.S. DI SANTAMATO LUCIA E C. con sede
in PIANEZZA c.f. 09141210014; map.li 166. 167. 217. 218. 170. 174. 269 di COMUNE DI PIANEZZA con sede in
PIANEZZA c.f. 01299070019; map.le 367 di ENTE URBANO; map.le 175 di ROVEI Luigi n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f.
RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Luigi Celeste n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Pierfelice n. a
COLLEGNO il 07/02/1946 c.f. RVOPFL46B07C860J, TABASSO Giuseppina Teresa n. a TORINO il 01/10/1951 c.f.
TBSGPP51R41L219L; map.le 21 di GILI Anna Maria n. a PIANEZZA il 25/07/1960 c.f. GLINMR60L65G559U, ROVEI Luigi n.
a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Luigi Celeste n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f.
RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Pierfelice n. a COLLEGNO il 07/02/1946 c.f. RVOPFL46B07C860J, TABASSO Giuseppina
Teresa n. a TORINO il 01/10/1951 c.f. TBSGPP51R41L219L; map.li 71. 66 di GIANOTTI Dario n. a PIANEZZA il 02/02/1947
c.f. GNTDRA47B02G559P; map.le 19 di MOSSO Domenico FU NICOLA MAR MATTIOTTO; map.le 75 di GIACOMETTO
Lucia n. a PIANEZZA il 28/05/1929 c.f. GCMLCU29E68G559I; map.li 15. 16. 17. 18 di GENOVA Maria Teresa n. a
PIANEZZA il 29/05/1954 c.f. GNVMTR54E69G559X; map.li 5. 6 di FERRERO Aldo n. a PIANEZZA il 12/03/1966 c.f.
FRRLDA66C12G559D, FERRERO Ezio n. a PIANEZZA il 01/01/1954 c.f. FRRZEI54A01G559N; map.le 7 di FERRERO Aldo n.
a PIANEZZA il 12/03/1966 c.f. FRRLDA66C12G559D; map.le 65 di BOGETTO Giacomo n. a PIANEZZA il 15/10/1956 c.f.
BGTGCM56R15G559Z, BOGETTO Giovanni n. a PIANEZZA il 11/10/1921 c.f. BGTGNN21R11G559P, BOGETTO Maria
Adelaide n. a PIANEZZA il 14/10/1948 c.f. BGTMDL48R54G559E; map.le 8 di ROVEI Claudio Celeste n. a TORINO il
27/06/1978 c.f. RVOCDC78H27L219U, ROVEI Luigi n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Silvano
n. a TORINO il 03/05/1977 c.f. RVOSVN77E03L219D; map.le 2 di MILETTO Alberto n. a TORINO il 10/12/1951 c.f.
MLTLRT51T10L219T, MILETTO Ettore n. a TORINO il 01/08/1955 c.f. MLTTTR55M01L219L, MILETTO Matilde n. a
PIANEZZA il 11/10/1930 c.f. MLTMLD30R51G559X; map.le 413 di ARCURI Luisella n. a TORINO il 12/09/1937 c.f.
RCRLLL37P52L219F; map.le 117 di ENTE URBANO; map.le 59. 171 di BOGETTO Giacomo n. a PIANEZZA il 15/10/1956 c.f.
BGTGCM56R15G559Z, BOGETTO Giovanni n. a PIANEZZA il 11/10/1921 c.f. BGTGNN21R11G559P, BOGETTO Maria
Adelaide n. a PIANEZZA il 14/10/1948 c.f. BGTMDL48R54G559E; map.le 168 di BOGETTO Giovanni n. a PIANEZZA il
11/10/1921 c.f. BGTGNN21R11G559P, MARCHETTO Elisa n. a PIANEZZA il 11/04/1955 c.f. MRCLSE55D51G559M.
Foglio 26
Map.le 168 di ENTE URBANO; map.le 33 di T.E.R.NA. TRASMISSIONE ELETTRICITA’ RETE NAZIONALE SPA con sede in
ROMA c.f. 05779661007; map.li 25. 46. 47. 48. 54. 58 di ROVEI Silvano n. a TORINO il 03/05/1977 c.f.
RVOSVN77E03L219D, ROVEY Fulvio n. a TORINO il 06/11/1971 c.f. RVYFLV71S06L219K; map.le 37 di SACIM S.R.L. con
sede in RIVOLI c.f. 06755040018M.
IMMOBILI INTERESSATI DALLE LINEE IN DISMISSIONE
Comune di Pianezza
Foglio 17
Map.li 442. 444. 356. 181. 178 di ROVEI Luigi n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Luigi Celeste
n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Pierfelice n. a COLLEGNO il 07/02/1946 c.f.
RVOPFL46B07C860J, TABASSO Giuseppina Teresa n. a TORINO il 01/10/1951 c.f. TBSGPP51R41L219L; map.le 183 di
GIACOLETTO Irma n. a NOLE il 19/03/1941 c.f. GCLRMI41C59F925Q, MAROCCO Lorenzo n. a DRUENTO il 28/11/1939
c.f. MRCLNZ39S28D373N; map.le 283 di RELIT STRAD; map.le 352 di MAROCCO Antonio n. a TORINO il 25/11/1964 c.f.
MRCNTN64S25L219I, MAROCCO Carlo n. a TORINO il 07/11/1973 c.f. MRCCRL73S07L219S, MAROCCO Giovanni n. a
TORINO il 08/07/1975 c.f. MRCGNN75L08L219G, MAROCCO Lorenzo n.a DRUENTO il 28/11/1939 c.f.
MRCLNZ39S28D373N, MAROCCO Paolo n. a PIANEZZA il 10/04/1967 c.f. MRCPLA67D10G559F; map.li 170. 171. 172.
175 di SOC. SEMPLICE “IMMOBILIARE PENTURE” con sede RIVOLI; map.le 354 di COMUNE DI PIANEZZA con sede in
PIANEZZA c.f. 01299070019; map.le 88 di MORONI Graziella n. a SONDRIO il 02/01/1945 c.f. MRNGZL45A42I829N,
MORONI Laura n. a PIANEZZA il 06/02/1950 c.f. MRNLRA50B46G559V, MORONI Rosanna n. a PIANEZZA il 15/10/1951
c.f. MRNRNN51R55G559I; map.le 344 di FERRO MILONI Luigi n. a COLLEGNO il 30/04/1937 c.f. FRRLGU37D30C860H;
map.li 342. 330 di CEBRARIO Guido n. a PIANEZZA il 25/05/1953 c.f. CBRGDU53E25G559C, CEBRARIO Maria Luisa n. a
PIANEZZA il 20/03/1957 c.f. CBRMLS57C60G559V, CEBRARIO Paolo n. a PIANEZZA il 06/01/1952 c.f.
CBRPLA52A06G559F, FERRO FAMIL Franca n. a TORINO il 04/07/1932 c.f. FRRFNC32L44L219Z; map.le 28 di ALEMANNO
Giuseppe n. a AVIGLIANA il 14/01/1940; map.le 293 di RAMELLO Gabriella n. a TORINO il 20/12/1952 c.f.
RMLGRL52T60L219T, RAMELLO Marco n. a TORINO il 01/07/1965 c.f. RMLMRC65L01L219E; map.le 284 di BOSCO Felice
n. a PIANEZZA il 03/03/1931 c.f. BSCFLC31C03G559V; map.li 294. 295. 332. 343. 345. 341. 340. 337 di PROVINCIA DI
TORINO con sede in TORINO c.f. 01907990012; map.le 441 di ENTE URBANO; map.li 439. 437 di BERTON Giuseppe n. a
SAUZE DI CESANA il 05/09/1947 c.f. BRTGPP47P05I465T.
Foglio 24
Map.le 18 di CHIONO Paola n. a TORINO il 12/08/1940 c.f. CHNPLA40M52L219W, DE MARCHI Eralda n. a TORINO il
25/06/1938 c.f. DMRRLD38H65L219K, DE MARCHI SCHIERANO Alessandra n. a TORINO il 25/06/1970 c.f.
DMRLSN70H65L219Y, DE MARCHI SCHIERANO Emanuela n. a TORINO il 12/11/1966 c.f. DMRMNL66S52L219V, DE
MARCHI SCHIERANO Umberto n. a TORINO il 29/08/1965 c.f. DMRMRT65M69L219N; map.le 19 di RAMELLO Gabriella n.
a TORINO il 20/12/1952 c.f. RMLGRL52T60L219T, RAMELLO Marco n. a TORINO il 01/07/1965 c.f. RMLMRC65L01L219E;
map.li 15. 21. 22 di SOCIETÀ AGRICOLA ROVEI SOCIETÀ SEMPLICE con sede in PIANEZZA c.f. 09877230012; map.le 23
di ISTITUTO DIOCESIANO PER IL SOSTENTAMENTO DEL CLERO con sede in TORINO c.f. 097517320012; map.le 13 di
RAMELLO Gabriella n. a TORINO il 20/12/1952 c.f. RMLGRL52T60L219T, RAMELLO Marco n. a TORINO il 01/07/1965 c.f.
RMLMRC65L01L219E; map.le 12 di GENOVA Mauro n. a PIANEZZA il 25/09/1941 c.f. GNVMRA41P25G559B; map.le 24
di BOSCO Giuseppe Alessandro n. a RIVOLI il 02/03/1961 c.f. BSCGPP61C02H355B, GATELLI Lauretta n. a TORINO il
12/07/1964 c.f. GTLLTT64L52L219X; map.le 25 di MALANDRINO Bianca; MAR BOSCO n. a VAL DELLA TORRE il
27/02/1929 c.f. MLNBNC29B67L555V; map.le 32 di BOSCO Giuseppe Alessandro n. a RIVOLI il 02/03/1961 c.f.
BSCGPP61C02H355B, BOSCO Maria Teresa n. a PIANEZZA il 11/05/1953 c.f. BSCMTR53E51G559L, MALANDRINO
Bianca; MAR BOSCO n. a VAL DELLA TORRE il 27/02/1929 c.f. MLNBNC29B67L555V; map.le 75 di TRUMAN S.A.S. DI
ACQUAFRESCA MARIANO & C. con sede in ALPIGNANO c.f. 09659410014; map.le 59 di GIORDANA Michele Angelo
Vincenzo n. a PIANEZZA il 27/05/1949 c.f. GRDMHL49E27G559O; map.le 72 di PROVINCIA DI TORINO con sede in
TORINO c.f. 01907990012; map.le 73 di ROVEI Maria Grazia n. a TORINO il 12/03/1964 c.f. RVOMGR64C52L219A,
ROVEJ Paolo Luigi n. a TORINO il 01/02/1966 c.f. RVJPLG66B01L219E, ROVEY Fulvio n. a TORINO il 06/11/1971 c.f.
RVYFLV71S06L219K; map.li 60. 58 di PROVINCIA DI TORINO con sede in TORINO c.f. 01907990012; map.le 61 di
Comune di Collegno
Foglio 4
Map.le 568 di DENTIS Giuseppe n. a VENARIA il 14/01/1944 c.f. DNTGPP44A14L727Z, DENTIS Luigi n. a VENARIA il
16/12/1947 c.f.
Comune di Pianezza
Foglio 17
Map.le 187 di ENTE URBANO; map.le 445 di ROVEI Claudioi Celeste n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f.
RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Luigi Celeste n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Pierfelice n. a
COLLEGNO il 07/02/1946 c.f. RVOPFL46B07C860J, ROVEI Silvano n. a TORINO il 03/05/1977 c.f. RVOSVN77E03L219D,
TABASSO Giuseppina Teresa n. a TORINO il 01/10/1951 c.f. TBSGPP51R41L219L; map.li 444. 442. 178 di ROVEI Luigi n. a
PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Luigi Celeste n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f.
RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Pierfelice n. a COLLEGNO il 07/02/1946 c.f. RVOPFL46B07C860J, TABASSO Giuseppina
Teresa n. a TORINO il 01/10/1951 c.f. TBSGPP51R41L219L; map.li 170. 171. 172. 175 di SOC. SEMPLICE “IMMOBILIARE
PENTURE” con sede RIVOLI; map.le 183 di GIACOLETTO Irma n. a NOLE il 19/03/1941 c.f. GCLRMI41C59F925Q,
MAROCCO Lorenzo n. a DRUENTO il 28/11/1939 c.f. MRCLNZ39S28D373N; map.le 352 di MAROCCO Antonio n. a
TORINO il 25/11/1964 c.f. MRCNTN64S25L219I, MAROCCO Carlo n. a TORINO il 07/11/1973 c.f. MRCCRL73S07L219S,
MAROCCO Giovanni n. a TORINO il 08/07/1975 c.f. MRCGNN75L08L219G, MAROCCO Lorenzo n. a DRUENTO il
28/11/1939 c.f. MRCLNZ39S28D373N, MAROCCO Paolo n. a PIANEZZA il 10/04/1967 c.f. MRCPLA67D10G559F; map.li
342. 330 di CEBRARIO Guido n. a PIANEZZA il 25/05/1953 c.f CBRGDU53E25G559C, CEBRARIO Maria Luisa n. a
PIANEZZA il 20/03/1957 c.f. CBRMLS57C60G559V, CEBRARIO Paolo n. a PIANEZZA il 06/01/1952 c.f.
CBRPLA52A06G559F, FERRO FAMIL Franca n. a TORINO il 04/07/1932 c.f. FRRFNC32L44L219Z; map.le 344 di FERRO
MILONI Luigi n. a COLLEGNO il 30/04/1937 c.f. FRRLGU37D30C860H; map.le 88 di MORONI Graziella n. a SONDRIO il
02/01/1945 c.f. MRNGZL45A42I829N, MORONI Laura n. a PIANEZZA il 06/02/1950 c.f. MRNLRA50B46G559V, MORONI
Rosanna n. a PIANEZZA il 15/10/1951 c.f. MRNRNN51R55G559I; map.le 28 di ALEMANNO Giuseppe n. a AVIGLIANA il
14/01/1940; map.li 343. 345. 341. 340 di PROVINCIA DI TORINO con sede in TORINO c.f. 01907990012; map.le 441 di
ENTE URBANO; map.le 439 di BERTON Giuseppe n. a SAUZE DI CESANA il 05/09/1947 c.f. BRTGPP47P05I465T.
Foglio 19
Map.le 20 di FERRO MILON Giuseppina n. a COLLEGNO il 28/10/1944 c.f. FRRGPP44R68C860G; map.le 53 di ROVEY
Fulvio n. a TORINO il 06/11/1971 c.f. RVYFLV71S06L219K; map.le 54 di PROVINCIA DI TORINO con sede in TORINO c.f.
01907990012; map.le 55 di ROVEY Fulvio n. a TORINO il 06/11/1971 c.f. RVYFLV71S06L219K; map.le 50 di BOSCO
Carlo; DI GIUSEPPE, BOSCO Felice; DI GIUSEPPE.
Foglio 20
Map.li 62. 139 di CAVALLOTTI Maria n. a TORINO il 02/01/1933 c.f. CVLMRA33A42L219E, SOFFIETTI Giuseppe n. a
TORINO il 08/03/1955 c.f. SFFGPP55C08L219E, SOFFIETTI Rosa n. a PIANEZZA il 27/11/1958 c.f. SFFRSO58S67G559S;
map.le 61 di BONINO Angela; DI CARLO MAR GILI n. a. PIANEZZA il 15/05/1911 c.f. BNNNGL11E55G559P; map.le 59 di
VOTTA Dario n. a BUSSOLENO il 15/12/1930.
Foglio 24
Map.le 19 di RAMELLO Gabriella n. a TORINO il 20/12/1952 c.f. RMLGRL52T60L219T, RAMELLO Marco n. a TORINO il
01/07/1965 c.f. RMLMRC65L01L219E; map.li 21. 22. 15 di SOCIETÀ AGRICOLA ROVEI SOCIETÀ SEMPLICE con sede in
PIANEZZA c.f. 09877230012; map.le 23 di ISTITUTO DIOCESIANO PER IL SOSTENTAMENTO DEL CLERO con sede in
TORINO c.f. 097517320012; map.le 13 di RAMELLO Gabriella n. a TORINO il 20/12/1952 c.f. RMLGRL52T60L219T,
LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
Primo Piano .19
.
Tre casi simbolo
Atleti a Kabul
Mahboba
Ahdyar
è stata
l’unica donna
(in una squadra
di 4 atleti) a
rappresentare
l’Afghanistan
alle Olimpiadi
di Pechino
Sotto il regime
dei taleban
era impensabile
per le donne
praticare sport
FREE GHONCHEH CAMPAIGN/AP
Iran
Il divieto di partecipare a eventi
sportivi maschili è il simbolo
di una diversità che vede la donna
contare la metà di un uomo
AHMAD MASOOD /REUTERS
DALL’ARABIA ALL’AFGHANISTAN EDUCAZIONE FISICA NEL MIRINO
L’ultima jihad islamista
ora è contro lo sport
FRANCESCA PACI
ROMA
Da mesi i tagliagole moralizzatori dello Stato Islamico proibiscono la ginnastica agli studenti di Mosul. Lo sport è considerato una minaccia alla virtù come lo era nell’Afghanistan dei taleban, che usavano
lo stadio di Kabul per lapidare
le adultere, ma come lo è anche a Riad, dove sebbene il
75% delle donne soffra di obesità l’educazione fisica resta
fuori dalle scuole pubbliche
femminili, e nell’Iran che condanna Ghoncheh Ghavami a
un anno di carcere per il tentativo di assistere a una partita
di pallavolo maschile (è stata
appena liberata su cauzione).
Le teocrazie, al contrario
delle dittature, non vanno
d’accordo con lo sport. Mentre
i regimi passati e presenti, dal
nazi-fascismo al comunismo
sovietico fino all’Uganda di
Amin o alla Corea del Nord,
hanno sempre pompato (anche letteralmente) i propri atleti perché rappresentassero
la Potenza Nazionale e al tempo stesso assorbissero le energie giovanili, chi detta legge
nel nome di Dio fa leva sull’antinomia corpo/spirito a tutto
danno del primo.
Il problema non è la religione in sè, come prova la sovrapposizione di umano e divino nei
giochi olimpici dell’antica Grecia. Secondo lo studioso di ori-
gine algerine Mahfoud Amara
gli sviluppi novecenteschi dello sport l’hanno associato al
capitalismo e all’occidentale in
modo tale da mandare in palla
il mondo islamico: «Da una
parte le società musulmane
hanno accettato l’evoluzione
dello sport come strumento di
modernizzazione ma dall’altro
molti movimenti islamisti vi
hanno visto il simbolo del secolarismo e della deviazione dalla retta via della Umma». Gratta gratta però, lascia intendere
Amara, dietro la paura del corpo c’è quella del corpo femminile, atavica ossessione del monoteismo assoluto ereditata alla grande dai custodi dell’integralismo islamico.
RAMELLO Marco n. a TORINO il 01/07/1965 c.f. RMLMRC65L01L219E; map.le 11 di BOGETTO Giacomo n. a PIANEZZA il
15/10/1956 c.f. BGTGCM56R15G559Z, BOGETTO Giovanni n. a PIANEZZA il 11/10/1921 c.f. BGTGNN21R11G559P,
BOGETTO Maria Adelaide n. a PIANEZZA il 14/10/1948 c.f. BGTMDL48R54G559E; map.le 9 di GALLINO Carla Marta n. a
TORINO il 28/09/1964 c.f. GLLCLM64P68L219D, GALLINO Giuseppe n. a PIANEZZA il 14/11/1947 c.f.
GLLGPP47S14G559H; map.le 73 di ROVEI Maria Grazia n. a TORINO il 12/03/1964 c.f. RVOMGR64C52L219A, ROVEJ
Paolo Luigi n. a TORINO il 01/02/1966 c.f. RVJPLG66B01L219E, ROVEY Fulvio n. a TORINO n. a 06/11/1971 c.f.
RVYFLV71S06L219K; map.le 25 di MALANDRINO Bianca;MAR BOSCO n. a VAL DELLA TORRE il 27/02/1929 c.f.
MLNBNC29B67L555V; map.le 24 di BOSCO Giuseppe Alessandro n. a RIVOLI il 02/03/1961 c.f. BSCGPP61C02H355B,
GATELLI Lauretta n. a TORINO il 12/07/1964 c.f. GTLLTT64L52L219X; map.le 59 di GIORDANA Michele Angelo Vincenzo
n. a PIANEZZA il 27/05/1949 c.f. GRDMHL49E27G559O; map.le 60 di PROVINCIA DI TORINO con sede in TORINO c.f.
01907990012; map.le 61 di GIORDANA Michele Angelo Vincenzo n. a PIANEZZA il 27/05/1949 c.f.
GRDMHL49E27G559O; map.li 39. 27 di GIORDANA Michele Angelo Vincenzo n. a PIANEZZA il 27/05/1949 c.f.
GRDMHL49E27G559O; map.le 77 di ENTE URBANO; map.le 78 di TRUMAN S.A.S. DI ACQUAFRESCA MARIANO & C. con
sede in ALPIGNANO c.f. 09659410014; map.le 37 di CIBRARIO Maria n. a PIANEZZA il 31/12/1934 c.f.
CBRMRA34T71G559H; map.le 34 di CIBRARIO Giacomo n. a DRUENTO il 29/01/1942 c.f. CBRGCM42A29D373S.
Foglio 25
Map.le 124 di ROVEY Fulvio n. a TORINO il 06/11/1971 c.f. RVYFLV71S06L219K; map.le 10 di ROVEI Maria Grazia n. a
TORINO il 12/03/1964 c.f. RVOMGR64C52L219A, ROVEY Fulvio n. a TORINO il 06/11/1971 c.f. RVYFLV71S06L219K,
ROVEY Paolo n. a TORINO il 01/02/1966 c.f. RVYPLA66B01L219B, SRA Franca n. a TORINO il 03/06/1933 c .f.
SRAFNC33H43L219D; map.le 117 di ENTE URBANO; map.le 61 di ROVEI Silvano n. a TORINO il 03/05/1977 c.f.
RVOSVN77E03L219D, ROVEY Fulvio n. a TORINO il 06/11/1971 c.f. RVYFLV71S06L219K; map.le 407 di ENTE URBANO;
map.li 421. 422 di G.A.L.F. IMMOBILIARE S.A.S. DI SANTAMATO LUCIA E C. con sede in PIANEZZA c.f. 09141210014;
map.le 165. 60. 62. 61 di ROVEI Silvano n. a TORINO il 03/05/1977 c.f. RVOSVN77E03L219D, ROVEY Fulvio n. a TORINO
il 06/11/1971 c.f. RVYFLV71S06L219K; map.li 166. 217. 218. 174. 170. 167. 269 di COMUNE DI PIANEZZA con sede in
PIANEZZA c.f. 01299070019; map.li 352. 353. 367 di ENTE URBANO; map.le 175. 173 di ROVEI Luigi n. a PIANEZZA il
27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Luigi Celeste n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI
Pierfelice n. a COLLEGNO il 07/02/1946 c.f. RVOPFL46B07C860J, TABASSO Giuseppina Teresa n. a TORINO il 01/10/1951
c.f. TBSGPP51R41L219L; map.li 71. 66 di GIANOTTI Dario n. a PIANEZZA il 02/02/1947 c.f. GNTDRA47B02G559P; map.le
21. 9 di GILI Anna Maria n. a PIANEZZA il 25/07/1960 c.f. GLINMR60L65G559U, ROVEI Luigi n. a PIANEZZA il 27/03/1955
c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Luigi Celeste n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Pierfelice n.
a COLLEGNO il 07/02/1946 c.f. RVOPFL46B07C860J, TABASSO Giuseppina Teresa n. a TORINO il 01/10/1951 c.f.
TBSGPP51R41L219L; map.le 15. 18 di GENOVA Maria Teresa n. a PIANEZZA il 29/05/1954 c.f. GNVMTR54E69G559X;
map.li 75. 20 di GIACOMETTO Lucia n. a PIANEZZA il 28/05/1929 c.f. GCMLCU29E68G559I; map.li 6. 5 di FERRERO Aldo
n. a PIANEZZA il 12/03/1966 c.f. FRRLDA66C12G559D, FERRERO Ezio n. a PIANEZZA il 01/01/1954 c.f.
FRRZEI54A01G559N; map.le 7 di FERRERO Aldo n. a PIANEZZA il 12/03/1966 c.f. FRRLDA66C12G559D; map.le 4 di
ARCURI Guido n. a TORINO il 17/09/1934 c.f. RCRGDU34P17L219R; map.le 2 di MILETTO Alberto n. a TORINO il
10/12/1951 c.f. MLTLRT51T10L219T, MILETTO Ettore n. a TORINO il 01/08/1955 c.f. MLTTTR55M01L219L, MILETTO
Matilde n. a PIANEZZA il 11/10/1930 c.f. MLTMLD30R51G559X; map.le 413 di ARCURI Luisella n. a TORINO il 12/09/1937
c.f. RCRLLL37P52L219F; map.le 123 di ROVEI Luigi Celeste n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI
Luigi Celeste n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Pierfelice n. a COLLEGNO il 07/02/1946 c.f.
RVOPFL46B07C860J, TABASSO Giuseppina Teresa n. a TORINO il 01/10/1951 c.f. TBSGPP51R41L219L; map.le 8 di ROVEI
I duri e puri non fanno distinzioni di sesso. Non ne fa per
esempio il leader di Boko Haram Shekau, che a nome dei taleban d’Africa ha condannato
lo sport prima di fare strage
tra i tifosi nigeriani di BrasileMessico radunati per i Mondiali 2014. Non ne fanno neppure i fondamentalisti somali di
Al Shabaab, anche loro balzati
sul campionato di calcio per
seminare morte nei bar del
Kenya. E non ne fa il kamikaze
che pochi giorni fa si è fatto
esplodere in Afghanistan durante un torneo di pallavolo uccidendo 47 persone. Già i taleban «istituzionali» però, pur
vietando una lunga lista di attività fisiche, dalle gare di aquiloni alle competizioni di
buzkashi, chiudevano un occhio sul cricket: troppo popolare per essere bandito e, quantomeno, riservato agli uomini.
Si perché dall’Arabia Saudita che impedisce alle ragazze il
corpo libero (ma fa affari con gli
alleati del Golfo lanciati nel business di calcio e Formula 1) a
Gaza, dove nel 2013 l’Onu ha
cancellato la maratona interna-
zionale perché Hamas non voleva che uomini e donne corressero insieme, la questione femminile si è andata sempre più
intrecciando a quella sportiva.
Nonostante poche atlete musulmane partecipino alle Olimpiadi sin dal 1964, la competizione ginnica è diventata la proiezione di quell’affermazione
sociale in altre sfere negata. Così per esempio l’oro ai Giochi di
Barcellona del ’92 costò l’esilio
dell’algerina Hassiba Boulmerka, rea di aver corso i 1500 metri in shorts e messa al bando
dagli estremisti del suo Paese.
L’islam in realtà non impone
solo ora et labora, come suggeriscono i più radicali tra i predicatori, tipo il qatarino al Qaradawi. Ma il rigore dello spirito
dettato ai sunniti dal neosalafismo e agli sciiti dai rigidi ayatollah fa a pugni con la fisicissima
pilota iraniana Lale Seddigh o
con la sprinter di Kabul Rubina
Muqimyar, sotto sotto accusate
in patria di prestarsi alla propaganda occidentale. Lo sport come avanguardia dell’emancipazione? Anche. Altrimenti perché averne tanta paura?
ALI JAREKJI /REUTERS
Arabia Saudita
Nel 2013 Riad ha autorizzato
l’educazione fisica
nelle scuole femminili,
ma solo private
AHMAD MASOOD/REUTERS
Afghanistan
Le prime afgane partecipano
alle Olimpiadi nel 2004
A Londra 2012 debutta
la pioniera delle pugili
Claudio Celeste n. a TORINO il 27/06/1978 c.f. RVOCDC78H27L219U, ROVEI Luigi n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f.
RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Silvano n. a TORINO il 03/05/1977 c.f. RVOSVN77E03L219D; map.le 65. 59. 171 di
BOGETTO Giacomo n. a PIANEZZA il 15/10/1956 c.f. BGTGCM56R15G559Z, BOGETTO Giovanni n. a PIANEZZA il
11/10/1921 c.f. BGTGNN21R11G559P, BOGETTO Maria Adelaide n. a PIANEZZA il 14/10/1948 c.f. BGTMDL48R54G559E;
map.le 74 di MOSSO Carlo n. a PIANEZZA il 26/03/1942 c.f. MSSCRL42C26G559R, MOSSO Clara n. a PIANEZZA il
13/12/1913 c.f. MSSCLR13T53G559P, MOSSO Giovanni n. a PIANEZZA il 04/09/1912 c.f. MSSGNN12P44G559U; map.le
67 di GADRINO Angelo n. a TORINO il 14/11/1960 c.f. GDRNGL60S14L219K, GADRINO Franco n. a TORINO il 17/06/1967
c.f. GDRFNC67H17L219S, MARTINI Clelia n. a CASTAGNOLE DELLE LANZE il 30/10/1937 c.f. MRTCLL37R70C049U;
map.le 19 di MOSSO Domenico FU NICOLA MAR MATTIOTTO.
Foglio 26
Map.le 168 di ENTE URBANO; map.le 33 di T.E.R.NA. TRASMISSIONE ELETTRICITÀ RETE NAZIONALE SPA con sede in
ROMA c.f. 05779661007; map.li 48. 25. 47. 46. 54. 58 di ROVEI Silvano n. a TORINO il 03/05/1977 c.f.
RVOSVN77E03L219D, ROVEY Fulvio n. a TORINO il 06/11/1971 c.f. RVYFLV71S06L219K; map.le 37 di SACIM S.R.L. con
sede in RIVOLI c.f. 06755040018.
Terna Rete Italia SpA – Viale Egidio Galbani, 70 - 00156 Roma - Italia
Reg. Imprese di Roma, C.F. e P.I. 11799181000 - REA 1328587
Capitale Sociale 120.000,00 Euro i.v.
20 .Cronache
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
IL BOTTINO VALEVA CINQUE MILIONI. IN PASSATO ALTRI DUE COLPI SIMILI ERANO ANDATI A SEGNO
Barriere infuocate e mitra
Fallisce la rapina sull’A1
Autosole bloccata per ore. È caccia in tutto il Nord ai banditi in fuga
FRANCO GIUBILEI
LODI
Un commando di almeno
quindici persone ha sbarrato
l’Autosole in entrambe le direzioni con veicoli incendiati
e ha tentato l’assalto a un furgone blindato portavalori,
pur di mettere le mani su cinque milioni di euro. Solo il
sangue freddo del personale
della security ha evitato che
il colpo andasse a segno: nonostante i chiodi a quattro
punte sparsi a decine sull’asfalto e le raffiche di mitra
sparate contro il mezzo, il
conducente è riuscito a forzare il blocco e a raggiungere
la sede dell’agenzia a Milano.
Nel frattempo, i banditi si sono dileguati dopo aver aperto
un varco nel guard-rail: cinque
auto parcheggiate nelle vicinanze dell’autostrada erano lì
ad aspettarli.
Sembra il frammento di un
film d’azione ad alto contenuto
spettacolare e invece è il racconto dell’attacco di una banda di professionisti, forse la
stessa che aveva depredato
con successo due furgoni portavalori (della stessa ditta di
ieri, ndr) sulla Milano-Como,
un anno fa: molto simili la dinamica e la tecnica, con un Tir
in fiamme messo in mezzo alle
corsie, i chiodi e le armi da
guerra. Solo che in quell’occasione i rapinatori erano riusciti a portarsi via tutto il bottino,
valutato sui dieci milioni di euro in banconote e lingotti d’oro.
Stavolta invece la violenza e
la determinazione dei banditi
non sono state sufficienti, e la
tentata rapina si è risolta in un
ingorgo colossale sull’A1: oltre
al lavoro dei vigili del fuoco che
hanno sgomberato l’autostrada dalle carcasse e dai chiodi,
ci sono volute ore per permettere agli inquirenti di fare i rilievi. Fortunatamente non ci
sono feriti.
Tutto comincia quand’è ancora buio, ieri mattina intorno
alle 6.20: è l’ora in cui il 118 di
Pavia riceve la telefonata di un
automobilista che segnala un
incidente con veicoli in fiamme sull’Autosole, nel Lodigiano. In realtà quel che sembra
un incidente nasconde ben altro: alcuni membri del com-
mando, guidando un camion
in direzione nord, lo mettono
di traverso e gli danno fuoco
all’altezza di Livraga, al chilometro 36, quindi buttano i
chiodi. Nel frattempo, la stessa operazione viene compiuta
da alcuni complici sull’altra
carreggiata, formando una
barriera di due camioncini e
un’auto a una decina di chilometri di distanza, al chilometro 24, dando fuoco e spargendo chiodi anche qui. Lo scopo
è proteggersi la via di fuga.
Quando il furgone portavalori con una scorta di due mezzi arriva vicino al blocco, sulla
carreggiata nord, viene affiancato da una o più auto: partono
le raffiche di mitra, ma mentre
i furgoni di scorta si fermano
TENTATO OMICIDIO NELLE CAMPAGNE DI ROMA
Lui in carcere a Rebibbia, lei
in ospedale a lottare contro
la morte. Una tragedia consumata mercoledì sera in un
casolare di Sacrofano, nelle
campagne a nord di Roma,
dove lui, il 42enne Ignazio
Serata, risiede. Un colpo di
fucile esploso in circostanze
ancora da chiarire ha centrato alla nuca lei, la 22enne
Gloria Boemia, riducendola
in fin di vita. Sottoposta ad
un delicato intervento chirurgico nella notte, è ora ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale
Sant’Andrea.
È stato proprio l’ex compagno a dare l’allarme. I soccorritori del 118 hanno trovato la ragazza a terra in
una pozza di sangue e allertato i carabinieri che, giunti
sul posto, hanno proceduto
al fermo di Serata per tentato omicidio.
Dipendente di un’azienda
agricola della zona, Serata
aveva conosciuto la ragazza
dopo che anche lei si era trasferita dalla capitale, dove
dopo la separazione dei genitori aveva vissuto per un periodo con la madre, per motivi di lavoro.
Per tutta la giornata di ieri,
i militari del Nucleo investigativo di Ostia sono stati impegnati nei rilievi tecnici sulla scena del crimine. Le indagini, coordinate dalla procura
della Repubblica di Tivoli,
puntano ora a chiarire i motivi e la dinamica dell’accaduto.
Non si esclude alcuna pista:
dalla lite culminata in tragedia, che al momento non troverebbe però alcuna conferma stando alle prime testimonianze raccolte, all’incidente.
Per quanto ricostruito finora,
i due avrebbero avuto una relazione, poi finita, ma avrebbero ripreso a vedersi. Mercoledì, lei si sarebbe trovata a
ta ha risposto al fuoco, solo diverse ore più tardi il capo della
squadra mobile di Lodi, Alessandro Battista, ha fatto sapere che il portavalori trasportava cinque milioni in contanti e
che i banditi dovevano essere
MALTEMPO IN ARRIVO
Meteo, torna l’allerta 2 in Liguria
Tasse comunali sospese per gli alluvionati
Le spara alla nuca a cena
22enne in fin di vita
ANTONIO PITONI
ROMA
con le ruote a terra, il blindato
coi soldi riesce a forzare la
barricata e a riprendere la corsa. Intanto, agli automobilisti
fermi a distanza viene intimato in italiano perfetto: «State
indietro». Nessuno della scor-
LAPRESSE
I rilievi nel casolare di Sacrofano nelle campagne a Nord di Roma
casa dell’ex per una cena. Poi
la tragedia e il colpo d’arma
da fuoco esploso, a quanto pare, da una fucile con la matricola abrasa.
Ieri, in giornata, si era diffusa erroneamente la notizia
della morte della donna. Rettificata successivamente, con
tanto di scuse ai parenti e agli
organi di informazione, da
parte della direzione sanitaria
del Sant’Andrea. Il cuore di
Gloria «batte ancora». Un
«errore di comunicazione interna», lo ha definito un portavoce dell’ospedale, dovuto
alla «concitazione delle prime
fasi dell’assistenza». Ma le sue
condizioni restano «gravissime». Dopo l’intervento chirurgico d’urgenza subito nella
notte tra mercoledì e giovedì,
la ragazza «è priva di coscienza e la prognosi è riservata».
Lei sospesa tra la vita e la
morte, lui con tanti interrogativi a cui rispondere.
UFFICIO STAMPA/ VIGILI DEL FUOCO/ANSA
1 Nuovo allarme meteo per Genova. La Protezione civile della Re-
gione Liguria ha infatti diramato uno stato di allerta 2, il livello massimo, a partire dalle 21 di ieri fino alle 18 di oggi sui bacini marittimi di
Centro e di Levante (da Noli a Sarzana) e sui bacini padani di Levante
(Val Trebbia, Scrivia e Aveto). Allerta 1 invece per i bacini di Ponente
(Val Bormida e Valle Stura) mentre da Noli a Ventimiglia è prevista
criticità ordinaria. Nel frattempo la giunta comunale di Genova ha sospeso fino al 31 dicembre i pagamenti di Imu, Tasi e Cosap per coloro
che hanno subito danni durante l’alluvione del 9 e 10 ottobre. Per usufruire della proroga sarà sufficiente l’autocertificazione sia dei contribuenti che hanno subito danni il 15 novembre, sia il 9 e 10 ottobre.
LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
Cronache .21
.
ANSA
Il blocco dell’A1 messo in atto dai banditi sulla carreggiata Sud con due autocarri e una vettura
almeno 15. Altri dettagli sul
tentato colpo li ha rivelati
Marco Meletti, responsabile
comunicazione della Battistolli, la ditta che organizzava il
trasporto: «I nostri uomini
hanno dimostrato di essere ot-
timamente addestrati: quando
i tre autisti hanno visto la malaparata, quello che era appena avanti al furgone che trasportava il denaro si è spostato di lato al volo, permettendogli così di passare, facendogli
strada ed evitando che continuasse sulla corsia dove erano
stati posti i chiodi».
Dopo l’assalto, i malviventi
sono scappati su cinque macchine rivelatesi poi rubate,
imboccando strade laterali di
campagna. Ma qualcosa dev’essere andato storto anche
qui, forse le auto per la fuga
non erano sufficienti: a Borghetto Lodigiano quattro persone armate hanno costretto
una donna a scendere dalla
sua macchina, un’utilitaria, e
si sono allontanati a bordo
dell’auto.
Che si tratti di gente decisa
a tutto lo conferma il procuratore capo della repubblica di
Lodi, Vincenzo Russo, che co-
NOVE COLTELLATE ALL’ADDOME, ARRESTATO
È PRECIPITATO DAL 4° PIANO DI UN PALAZZO
Uccide il cognato vedovo
che si era rifatto una vita
Giallo a Bucarest
Muore dirigente Enel
ROMA
Ha atteso davanti al portone
che rientrasse a casa in via
Monte delle Capre, al Trullo,
quartiere della periferia romana. E quando è sceso dallo scooter, lo ha aggredito,
prima di darsi alla fuga, colpendolo all’addome con nove
coltellate letali che non gli
hanno lasciato scampo. Un
delitto sullo sfondo di un lutto familiare abbattutosi sulle
loro vite tre anni prima.
Filippo Bonura, non aveva accettato che la vittima,
l’ex cognato Amedeo Maramao, si fosse rifatto una vita
dopo la morte della sorella.
Sarebbe stato proprio il suo
rancore ad armare, l’altra
sera, intorno alle 23, la sua
mano omicida.
Inutile la corsa in ambulanza all’ospedale San Camillo, dove Maramao (42 anni) è morto poco dopo a causa delle profonde ferite ri-
portate. Sul luogo del delitto,
subito dopo l’accaduto, dopo il
primo intervento degli agenti
del commissariato San Paolo,
la polizia scientifica e gli investigatori della Squadra Mobile hanno avviato immediatamente le indagini. Poche ore
dopo hanno fermato il presunto responsabile dell’omicidio.
Bonura, ex cognato e coetaneo della vittima, è stato
rintracciato ieri in un appartamento di Tor Bella Monaca,
alla periferia Est di Roma, dove aveva tentato, inutilmente,
di nascondersi. Dopo l’aggressione alcuni testimoni
hanno raccontato di aver visto un uomo scappare a bordo di un’auto. Le indagini si
sono fin da subito concentrate sulla sfera familiare: già i
primi indizi avevano messo
gli uomini della Mobile sulle
tracce dell’ex cognato che già
in passato avrebbe minacciato più volte la vittima.
I rapporti tra i due sareb-
BUCAREST
ANSA/ UFFICIO STAMPA/ QUESTURA DI ROMA /ANSA
L’arresto del presunto assassino
bero ulteriormente peggiorati dopo la morte, tre anni fa,
dell’ex compagna di Maramao e sorella di Bonura. Quest’ultimo avrebbe iniziato a
covare un profondo rancore
da quando l’ex cognato aveva
iniziato una relazione con
un’altra compagna. Una nuova convivenza che gli sarebbe
stata fatale perché considerata da Bonura, probabilmente, un’inaccettabile mancanza di rispetto nei confronti di sua sorella con la quale
Maramao aveva avuto anche
dei figli. Una rabbia tanto
profonda da spingerlo a trasformarsi in assassino.
Per ora è un giallo la morte
del dirigente dell’Enel Matteo Cassani, 41 anni, responsabile di Enel Energie ed
Enel Energie Muntenia, precipitato dal palazzo sede della compagnia nel centro di
Bucarest.
La polizia romena la definisce una «morte sospetta»
e come tale la sta trattando.
«Potrebbe essere caduto dal
tetto dell’edificio - ha spiegato un portavoce della polizia
romena - Qualcuno ci ha avvertiti che c’era un uomo
morto sul marciapiedi vicino
all’edificio di Enel». Alcuni
giornali romeni, tuttavia,
parlano di una caduta da una
finestra del quarto piano
dell’edificio.
Originario di Crema e
sposato, Cassani lavorava in
Romania da una decina di
anni. Un mercato, quello romeno, interessante per
l’azienda italiana visto che
Enel Energie serve circa un
milione e mezzo di clienti
mentre Energie Muntenia alimenta la capitale e le contee a
nord del Danubio per altri 1,1
milioni di utenti.
Enel ha comunicato ufficialmente che le cause della
morte del suo dirigente sono
ignote e che è stata aperta
un’indagine interna per fare
luce sulla vicenda. Alcuni
giornali romeni, tuttavia, parlano di un suicidio e lo mettono in relazione con un’inchiesta aperta dalla Direzione nazionale sulla corruzione sul
caso Anre-Enel-Electroalfa.
Indagine che sta creando non
pochi imbarazzi all’interno del
governo romeno per via delle
bustarelle che sarebbero state
pagate ai politici romeni da alcune compagnie per ottenere
appalti nel loro Paesi. Tra le
aziende finite nel mirino dell’autorità anticorruzione ci sarebbe, appunto, anche Enel.
ordina le indagini in collaborazione col sostituto Nicola De
Caria: «I malviventi hanno
esploso diversi colpi da armi
da guerra durante l’azione».
La caccia all’uomo è aperta in
tutto il Nord Italia.
Il Lotto
ConcorsoN.142-Giovedì27novembre2014
Bari
Cagliari
Firenze
Genova
Milano
Napoli
Palermo
Roma
Torino
Venezia
Nazionale
40
46
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6
2
51
SUPERENALOTTO
Combinazione vincente
13 18 26
53 54 70
numerojolly 45
superstar 54
MONTEPREMI 1.349.068,73 €
JACKPOT
11.610.301,76 €
Nessun 6
-
Nessun 5 +
Ai3 con punti5
Ai561 con punti4
Ai23.172 con punti3
67.453,44 €
364,45 €
17,55 €
10 e LOTTO
Numeri vincenti
2 3 4 9 14 15 20 28 32 36
40 46 48 56 58 67 70 78 83 86
12 45 46 41 78 9A 9B A6 CD 1E B7 B9
22 .Cronache
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
RICERCA DEL CNR
La storia
In vent’anni
dimezzata
la nebbia
in Val Padana
MAURIZIO VEZZARO
MONESI DI TRIORA (IMPERIA)
uando la neve ovattata cade su Monesi, la stazione sciistica imperiese al
confine con le Alpi
francesi e che negli irripetibili Anni 60 veniva chiamata
con orgoglio la «piccola Sestriere», sembra di stare in
una «boule à neige», una di
quelle palle di vetro che si regalano ai bambini. E se si ha
la fortuna di avvistare un gallo forcello potrebbe sembrare
di stare dentro a un film
d’animazione della Disney.
Ma il quadretto idilliaco, da
fiaba, è rovinato in questi
giorni dalle polemiche, legate
proprio alla presenza del raro
e prezioso gallo, il fagiano di
monte, che deve il nome alla
particolare forma della coda,
simile appunto a una forcella
Per tutelarlo, il comune di
Triora da cui dipende amministrativamente Monesi, ha
emesso un’ordinanza che vieta, fuori dalle piste, la pratica
di trekking, sci alpinismo, arrampicate, e persino le ciaspolate. «È come se in Riviera
proibissero i bagni e le immersioni per salvaguardare
l’accoppiamento di specie rare di pesci» dice Rinaldo Sartore, presidente dell’associazione Monesi Borgo Antico,
che raggruppa una nutrita
schiera di commercianti e cittadini che cercano di valorizzare e promuovere il paese. Il
commento si riferisce appunto alla recente ordinanza firmata dal sindaco Angelo Lanteri. Le potenzialità turistiche, e le entrate, sacrificate
dunque sull’altare della protezione dell’ambiente? Nes-
Q
Due sportivi accanto alle piste da sci di Monesi
Il gallo forcello o fagiano di monte, molto raro a sud delle Alpi
Vietato sciare e ciaspolare
Si disturba il gallo forcello
Monesi (Imperia), si ribella al sindaco: così muore la piccola Sestriere ligure
suna possibile forma di convivenza tra il fagiano di monte e i
tanti appassionati di sport alpini che alla prima neve salgono
a Monesi, 1376 metri sopra il livello del mare e ai piedi del
Monte Saccarello (2201 metri
d’altezza)?
Il volatile in questione, dicono i naturalisti, potrebbe essere infastidito dall’eccessiva
presenza umana, visto che
d’inverno scava gallerie sotto
la neve per preservare le energie in prospettiva degli accoppiamenti, che iniziano a marzo
e si protraggono fino a giugno.
A Monesi l’hanno presa molto
male perché i turisti, specie nel
periodo invernale, sono la manna per l’economia del piccolo
Comune. Hai voglia che il sindaco abbia spiegato di essere
stato costretto a emettere i divieti perché così impone la Regione più preoccupata di salvare i volatili che dello sviluppo
del turismo. Il gallo forcello diventa così motivo di contesa e,
pur se dall’aspetto elegante e
bello a vedersi, rischia di attirarsi le antipatie degli abitanti
del luogo e soprattutto degli
operatori del settore ricettivo.
«Con queste misure assurde si
rischia di far morire Monesi commenta Monica Arnaldi,
che gestisce il ristorante-albergo La vecchia Partenza -. Anche se il sindaco ritirerà l’ordinanza ormai il danno è fatto. La
gente resterà condizionata e
andrà da qualche alta parte a
praticare gli sport invernali».
Pure l’anno scorso venne preso
un provvedimento analogo ma
era molto meno restrittivo. Ora
tuonano tutti, dalle associazio-
ni dei commercianti a quelle
che promuovono cultura e tradizioni locali: «Dov’è il problema? - chiede ancora Sartore - .
Si vuole ostacolare o bloccare
la costruzione del secondo
tratto di seggiovia? Perché impedire l’accesso agli sportivi
che amano la natura quando
quad e moto da cross, da primavera al tardo autunno, si
inoltrano sui sentieri e sui rododendri?». Altro che quadretto fiabesco: a Monesi si litiga, e
di brutto. Per l’innocente e raro
galletto di montagna.
Dai primi anni ’90 a oggi sono
diminuiti di circa il 50 per
cento gli episodi di nebbia nella Pianura Padana, si è abbassata la concentrazione di inquinanti in essa contenuta e
ridotta di 10 volte l’acidità,
che oggi è prossima alla neutralità. Sono i primi risultati
di uno studio ventennale, condotto dall’Istituto di scienza
dell’atmosfera e del clima del
Consiglio nazionale delle ricerche (ISAC-Cnr) di Bologna, pubblicato sulla rivista
internazionale Atmospheric
Environment.
La Pianura Padana è una
delle aree più inquinate d’Europa; l’orografia del territorio
favorisce, durante la stagione
invernale, la stagnazione dell’aria intrappolando gli inquinanti nei bassi strati dell’atmosfera. Con la nebbia l’alta
concentrazione di microscopiche goccioline di acqua riduce sensibilmente la visibilità, con pesanti ricadute su
traffico e viabilità. «Le stesse
goccioline agiscono, inoltre,
come veri e propri assorbitori
e concentratori degli inquinanti presenti nell’aria, che in
tal modo sono più facilmente
trasportati nell’atmosfera, depositati sulla vegetazione e
inalati nelle nostre vie respiratorie», ha spiegato Sandro
Fuzzi, ricercatore dell’IsacCnr e responsabile della ricerca. Lo studio evidenzia una
tendenza alla diminuzione
della frequenza degli episodi
di nebbia del 47 per cento.
LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
Colloquio
FULVIA CAPRARA
TORINO
n signore decide
di cucinare gli
spaghetti alla
carbonara. Non
conosce la ricetta, prende il cellulare e telefona alla moglie per avere chiarimenti. Una, due, tre volte, fino a quando lei non decide di
alzarsi dalla poltrona del salotto e raggiungerlo in cucina.
Bruno Bozzetto, che racconta la storiella, non ha dubbi: se dovesse inventare oggi
un nuovo ciclo di avventure
del Signor Rossi partirebbe
«dall’alienazione da telefonino». E di cose da narrare ne
avrebbe tante: «L’altro giorno
ho visto cinque ragazzi seduti
insieme in un bar, stavano uno
di fronte all’altro e chattavano
senza guardarsi in faccia... Ho
dei nipotini che, per cambiare
pagina, fanno scivolare il dito
sul libro e si stupiscono perché non succede niente. Telefoni, tablet e il resto sono giocattoli nuovi, come era a suo
tempo la tv, non abbiamo ancora capito come usarli».
Anche Internet non sempre aiuta. Anzi: «Io mi scoraggio, siamo immersi in un flusso ininterrotto di comunicazione, sappiamo tutto e invece
non sappiamo niente. Se uno,
al Polo Nord, dà un pugno alla
zia, noi siamo immediatamente informati e subito dopo ci
dicono anche come, perché, e
che cosa ne pensano gli altri,
sulla Rete». Così cadono le più
granitiche certezze: «Sapevo
che “Una mela al giorno leva il
medico di torno”, di recente
ho letto da qualche parte che
mangiare troppe mele equivale a fumare un numero spropositato di sigarette».
L’uomo medio, quello che il
famoso disegnatore ha raccontato con i suoi personalissimi tratti a partire dagli Anni
Sessanta, era, e continua a essere, fragile, sovrastato dagli
avvenimenti e dall’inarrestabile corsa del progresso: «Dal
punto di vista umano nulla è
cambiato, il fatto è che oggi ci
sono troppe distrazioni».
E soprattutto, dice Bozzetto, troppo rumore: «Il silenzio
è il modo migliore per riordinare le idee e farsele venire,
l’uomo forzatamente distratto non riesce a confrontarsi
con se stesso. Ovunque c’è
sempre musica, ma vivere co-
U
.
Società .23
“Il mio signor Rossi
non sa più parlare
senza il telefonino”
Bruno Bozzetto premiato al Torino Film Festival
ci racconta l’uomo medio, eroe di molte sue storie
I suoi capolavori
Qui sopra, immagini dei film di Bozzetto: in alto da sinistra, lo
spaghetti-western animato «West and Soda (1965) e «Vi p- Mio
fratello superuomo» (1968); sotto da sinistra, il capolavoro a tecnica mista «Allegro non troppo» (1976) e l’unico film solo di attori
«Sotto il ristorante cinese» (1987)
Un classico
Bruno Bozzetto,
76 anni, con il
personaggio più
noto, il signor
Rossi, simbolo
dell’uomo medio, protagonista
di molti corto e
lungometraggi; il
Torino Film Festival ha assegnato
a Bozzetto il
premio «Adriana
Prolo» per il
complesso della
sua carriera
me in un film è alienante. Così
stiamo perdendo l’abitudine di
parlare con gli altri, e questa è
una tragedia».
Se non ci guardiamo più in
faccia, se non ci scambiamo
sentimenti ed emozioni, diventa impossibile inventare, muoversi tra pieni e vuoti, tracciare
linee che possono diventare
tutto: «Mancano gli spazi bianchi, e la creatività si spegne. È
tutto barocco, carico, anche al
cinema, con tutti quegli effetti
speciali».
Essere in troppi può far male: «Sono sempre stato appas-
sionato di libri di etologia, se si
aumenta il numero degli animali in una gabbia i comportamenti cambiano, l’uomo, in fondo, è
come un topo, la sovrappopolazione sta deformando la nostra
mente». Lui, che ha letto undici
volte «Il deserto dei tartari» e
quando è andato a vederlo al cinema è uscito dopo dieci minuti
dalla sala («Me l’ero immaginato troppo bene, era come se
l’avessi già visto»), ricomincerebbe dal futuro: «Sto preparando un lungometraggio, ho in
testa una storia su una società
tutta piena, occupata da macchine, cose, persone».
Il metodo di lavoro è sempre
lo stesso: «Mi guardo intorno,
sto attento a tutto, se trovo uno
spunto che mi piace lo sviluppo,
poi lascio sedimentare... Ci ritorno sopra dopo un po’ e, se mi
piace ancora, vuol dire che funziona». Se dovesse fare un film
sull’Italia di oggi, Bozzetto inizierebbe analizzando tutte le
categorie, «quelli vessati, quelli
che rubano» e tutte le angolazioni «l’Italia rispetto all’Europa, l’Italia nella Storia».
Ne verrebbe fuori un nuovo
racconto, diretto ed essenziale,
uguale a un signore di 76 anni,
premiato in tutto il mondo, vitale come un ragazzino, e convinto che, per ritrovarsi, basterebbe fare due cose: «Guardare il
cielo vale più che andare in
chiesa, osservare le stelle ci fa
capire chi siamo». La seconda è
premiare chi vale: «Per far andare avanti il mondo, bisogna
incoraggiare quelli che meritano. Al bambino che ruba la marmellata è giusto dare una sberla. L’etica purtroppo è diventata mimetica, e io invece sono
per la meritocrazia».
1232456 89 3A12BC42 8DEF LA STAMPA 8F
LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
L’origine Arrivate dal Giappone un secolo fa
in Italia, si diffondono negli Anni Sessanta
grazie ai libri e agli esemplari di Piero Hillebrand
PAOLO PEJRONE
P
er le camelie Sasanqua
la vera primavera è l’autunno: aspettano sì e no
la partenza delle rondini
per incominciare a fiorire. Qui in giardino le più generose e
solerti hanno debuttato da più di un
mese e, se felici ed appagate, andranno avanti fin dopo Natale.
Danno il loro meglio quando la
stagione è umida, piovosa e
temperata: non amano infatti i geli improvvisi ed i repentini cali di temperatura.
Spesso sopportano la luce
del sole ed i secchi estivi con
maggior nonchalance delle
altre camelie e, da cenerentole, possono diventare (tremate, vecchie camelie Japonica!) delle giovani e felici
principesse di bellezza.
Arrivate dal Giappone in
Europa da poco più di un secolo, le camelie Sasanqua
hanno dovuto aspettare,
forse per trascuratezza, più
di cinquant’anni prima di
.
Società .25
La mostra-mercato A Verbania il 6 dicembre
si apre la consueta esposizione a Villa Giulia:
60 le varietà, tutte nomenclate e etichettate
La primavera d’autunno
delle camelie Sasanqua
Hanno iniziato a fiorire un mese fa, continueranno dopo Natale
trascurate o in certi casi quasi maltrattate. Se lasciate libere e non ossessionate da tagli e potature, se
quasi abbandonate, prendono forme
aperte, leggere e armoniche: se si
può, è molto meglio lasciarle crescere in piena libertà, in modo che la
chioma rimanga poco compatta e
leggera, non impacciata.
Un gruppo di tre o quattro camelie Sasanqua, possibilmente della
stessa varietà e dello stesso clone,
possono rendere piacevoli ed attraenti anche in inverno gli angoli
meno luminosi del giardino.
Ricordo una volta di aver visto
(e molto ammirato) un piccolo
e anonimo cortile in quel di
Venezia, stretto tra muri antichi e ricoperti di muschio: pochi vasi di camelie Sasanqua
riuscivano a trasformarlo in
un sobrio ed elegante giardino.
Il 6 di dicembre si aprirà a
Verbania, nei giardini di Villa
Giulia, l’XI edizione della
«Mostra della camelia invernale»: per tutto il week-end si
susseguiranno avvenimenti e
visite, affiancate da un’ammi-
IL LORO MEGLIO
LA ROBUSTEZZA
Danno il massimo
con la stagione umida
piovosa e temperata
Non è pianta da terrazzi
ma da giardini non assolati
che colora anche d’inverno
essere capite, coltivate e
piantate nei giardini.
In Italia la loro fortuna la
devono in gran parte a Piero
Hillebrand, che delle camelie, soprattutto quelle dei laghi, fece negli Anni Sessanta
e Settanta conoscere bellezza, robustezza e generosità:
con i suoi libri, e soprattutto
con le sue piante, ha dato un
vivace ed essenziale apporto
alla diffusione delle camelie
a fioritura invernale, che in
pochi lustri sono diventate,
da rare e quasi sconosciute,
comuni e apprezzatissime,
soprattutto nelle zone del Centro
Italia, dove il freddo, quello serio,
non arriva che dopo l’Epifania.
Ammirati dalla sua estemporaneità, i veri giardinieri, quelli che
moltiplicano, che selezionano e che
ibridano, si sono buttati con interesse e curiosità nel gradevolissimo mondo delle camelie invernali,
5
metri
Tanto può essere
alto, al massimo,
il fusto
della pianta
Sasanqua comprese. Una delle più
rustiche è la camelia Sasanqua Narumigata, bellissima e dai grandi fiori bianco crema, con leggeri colpi di
rosa ai margini dei petali, e soprattutto profumati, ben rara dote per il
genere Camellia.
Un leggero aroma di tè che ricorda la stretta parentela con la camelia
Sinensis. Non è pianta molto adatta
ai terrazzi ma piuttosto ai giardini,
meglio di tutti quelli luminosi ma non
assolati. A detta di tutti i giardinieri
attenti e osservatori, può competere
in quanto a robustezza soltanto con
la Camellia sinensis «Crimson King»,
a fiore semplice e rosso vivace.
Talmente robuste da poter essere
-10
gradi
Il limite di resistenza al freddo
della camelia
Sasanqua
Dalle martiri Perpetua e Felicita all’imperatrice Nur Mahal
midoppio di un brillante rosa cremisi,
è un ibrido di Rosa moschata, creata
dal Reverendo Pemberton nel 1923.
Una rosa ingiustamente troppo poco
considerata.
Amata, profumata e ancora molto
popolare è la rampicante, di un caldo
giallo-albicocca-arancio, Lady Hillingdon, dedicata alla moglie del secondo
Barone Hillingdon. La vita di Lady Alice si svolge in eleganti possedimenti di
campagna, è un’ottima padrona di casa, impegnata in attività mondane, assistenziali, private e pubbliche. La sua
Dietro ogni grande fiore
c’è una donna straordinaria
ANNA PEYRON
M
IL
ROMANZO
DELLA
ROSA
26
artiri, mogli, amanti, sovrane,
tutte con una rosa a loro dedicata. Molte di queste rose sono estinte o ne è sopravvissuto solo
qualche esemplare in pochi grandi roseti sparsi per il mondo. Altre sono ancora coltivate oggi, abbelliscono i nostri giardini o ne vanno ad abbellire
ogni anno dei nuovi.
A chi è dedicata la gallica Rosa
Mundi che possiamo incontrare in
una siepe di grande effetto, nel celebre giardino di Hidcote? Molte leggende circondano la giovane e virtuosa
Rosamunda, amante del re Enrico II
d’Inghilterra. Una di queste vuole che,
all’annuncio della sua morte, sia lo
stesso Enrico a ordinare che una rosa
dai petali insolitamente screziati rosa
e bianchi, colta nel suo giardino, porti
il nome della sua amata costretta a
una tragica fine: scegliere tra un colpo
di pugnale o una pozione di veleno. E
la bella Rosamunda sceglie il veleno.
Due cartaginesi, martiri cristiane,
la nobile Felicita e la sua serva Perpetua, danno il nome alla rosa Félicité et
Perpétue, una nuvola di pompon bianchi, punteggiati da tondi boccioli rubino. La possiamo ammirare, nel frutteto di Vita Sackville-West, salire lungo
il tronco di un vecchio albero, per torreggiare e poi ricadere libera.
«Invece di intristire contro un muro – racconta la stessa Vita - preferisco che l’aria soffi liberamente tra i
suoi rami… raggiungerà almeno i sei
metri di altezza, fedele al suo nome,
poiché santa Perpetua ebbe la visione
di una meravigliosa scala a pioli che si
prolungava fino al Cielo».
La nobile persiana Nur Mahal, o
«Luce dei Palazzi» come la chiama
l’innamoratissimo marito schiavo dell’oppio e dell’alcol, arriva, grazie alle
sue doti in politica, in economia e nelle
arti a salvare la dinastia Moghol, subentrandogli nel governo dell’impero.
Alla fine di una vita di successi, ma anche di dure battaglie, l’imperatrice riposerà in un monumento funebre, a
fianco di quello del consorte, in due
tombe da lei disegnate, abbellite d’affreschi floreali e circondate da giardini ricchi di rose e di profumi. L’arbusto che porta il suo nome, dal fiore se-
ratissima esposizione di ben
sessanta varietà di camelie,
accuratamente nomenclate
ed etichettate.
E poi la mostra-mercato dei
vivaisti del Consorzio fiori tipici del Lago Maggiore, dove
sarà possibile acquistare il
non plus ultra in fatto di camelie invernali: non soltanto Sasanqua di ogni forma e colore,
ma anche, per esempio, delle
rarissime varietà di camelia
Granthamiana, i cui grandi
fiori bianchi sbocciano da dicembre fino a febbraio. Molto
proposta, lo si legge già dai comunicati stampa, è la Camelia vernalis «Yuletide», dal bel fiore a cinque
petali, di un raro rosso, intenso e acceso. Viene addirittura suggerita come nuova «pianta di Natale» (una
pianta panettone?): speriamo di no,
non sarebbe la prima pianta rovinata
dal troppo successo. Né purtroppo
l’ultima.
LA MISTICA
La Félicité et Pérpetue risale
i tronchi per metri, come
la scala della Santa fino al Cielo
LA LADY
Fu dedicata a Lady Hillington
dal marito: è una rampicante
di un caldo albicocca-arancio
GETTY
Rosa Mundi
Narra la leggenda che il re Enrico II d’Inghilterra
ordinò che una rosa insolitamente screziata
portasse il nome della sua amata Rosamunda
vita matrimoniale scorre serena e irreprensibile, come testimonia lei stessa con sincerità disarmante: «Sono felice che ora Charles salga nella mia camera da letto meno di frequente…
Quando sento i suoi passi avvicinarsi,
mi sdraio, chiudo gli occhi, apro le
gambe e penso all’Inghilterra».
«Good in bed, but better against a
wall», buona in aiuola ma migliore
contro un muro: così descriverà più
tardi questa rosa un vivaista. E la definizione non può che farci sorridere.
26
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
In Italia
FTSE/MIB
FTSEItaliaAllShare
Euro-Dollaro
CAMBIO
+0,81%
+0,81%
All’estero
DOWJONES(NewYork)
NASDAQ(NewYork)
DAX(Francoforte)
1,2481
Petrolio
dollaro/barile
FTSE(Londra)
S Oro
69,28
euro/grammo
chiusa
chiusa
+0,60%
-0,09%
S
31,0602
ECONOMIA
FINANZA
&
SU 384 DEPUTATI VOTANTI, 174 NO E 56 ASTENUTI. ORA IL DOSSIER PASSA NELLE MANI DELL’ESECUTIVO
L’Europarlamento: dividere i servizi Google
La risoluzione chiede alla Commissione di valutare l’obbligo di “spacchettare” ricerche e marketing
MARCO SODANO
È solo un voto dell’Europarlamento, e ha prodotto solo una
risoluzione non vincolante
per la Commissione europea:
ieri però Strasburgo ha in
qualche modo ufficializzato
l’apertura delle ostilità chiedendo che i servizi di ricerca
internet siano separati dagli
altri servizi commerciali con
una mozione (384 votanti, 174
no). Il bersaglio dell’iniziativa
è con tutta evidenza Google.
Se davvero una separazione
del genere diventasse obbligatoria, il modello di business
dell’azienda di Mountain
View si scioglierebbe come
neve al sole: e chissà se gli eurodeputati hanno riflettuto
sul fatto che, non potendo usare le preziosissime informazioni commerciali contenute
nelle ricerche di tutti i suoi
clienti, probabilmente Google
non avrebbe nessun motivo
per offrire un servizio di ricerca a titolo gratuito (per non
parlare di e-mail, mappe, fotografie eccetera).
Certo alcuni motivi di preoccupazione sono condivisibili. Da tempo la Commissione
lavora per accertare fino a che
punto alcuni servizi di marketing offerti da Google possano
essere considerati dannosi
per la concorrenza: il motore
di ricerca organizza le ricerche dando maggior più risalto
a prodotti o servizi che pagano per avere maggiore visibilità o che fanno parte della galassia degli interessi di Google. Naturalmente il caso è
stato sollevato da concorrenti
di Google: sul fronte delle ven-
dite online, però, non su quello
delle ricerche. Nella legislatura
appena conclusa l’allora commissario Antitrust Joaquin Almunia non è riuscito a chiudere
un’intesa con Google: era considerata troppo favorevole per gli
americani.
Ora il Parlamento chiede alla
Commissione - e quindi alla
nuova commissaria Margrethe
Vestager - «di fare in modo da
impedire ogni abuso nel marketing di servizi correlati da parte
dei motori di ricerca» e esorta
la Commissione a impegnarsi
Un altro rinvio
Finedelroaming
nonc’èaccordo
Mountain
View
Il quartier
generale
di Google,
in California
1 Non è ancora tempo
per la fine del roaming,
balzello doganale sopravvissuto alla libera circolazione i 28 sono troppo lontani, l’abolizione degli extra costi per usare cellulari
e smartphone all’estero
viene rinviata a data da stabilirsi, nonostante l’impegno che aveva visto Commissione e Parlamento Ue
proporre rispettivamente
le scadenze di primo luglio
2016 e 15 dicembre 2015.
Fredda la commissaria
alla Concorrenza
«Dovremo essere
del tutto imparziali»
ANSA
perché i risultati delle ricerche
«non siano discriminatori». La
risoluzione chiede che «l’indicizzazione, la valutazione, la
presentazione e il ranking da
parte dei motori di ricerca devono essere imparziali e trasparenti». Resta il fatto che, per
avere tanta grazia e trasparenza, forse bisognerebbe essere
disposti anche a pagarlo, quel
servizio. Strada che in rete, almeno per ora, sembra tutt’altro
che praticabile.
La commissaria comunque
non sembra granché convinta.
Ieri il suo portavoce ha spiegato
che «crede che l’indagine dell’Antitrust debba restare limitata a ciò che possono essere
chiaramente identificate come
questioni che riguardano la
concorrenza. Inoltre è obbligo
della Commissione rispettare i
diritti di tutte le parti e restare
neutrale e giusta». Contro lo
spacchettamento forzato s’è
anche il sottosegretario italiano Antonello Giacomelli (ha la
delega alle tlc): «Non è l’approccio culturale che preferisco».
Sulla stessa linea il commissario europeo per il digitale Oettinger: «Non credo sia
la soluzione migliore, più che
di separazione più che di separazione parlerei di applicazione coerente del diritto sulla concorrenza». L’idea piace
invece all’editore Carlo De
Benedetti: «Può ristabilire
condizioni competitive messe
a rischio dalla trasformazione
dei motori di ricerca nelle
porte d’ingresso della rete,
con la raccolta di dati personali che vengono poi usati per
creare vantaggi altrimenti
non possibili».
Hypo Alpe Adria Bank S.p.A.
Via Alpe Adria, 6 - 33010 Tavagnacco (UD)
Capitale Sociale € 318.187.600,00 i.v.
Cod. Fiscale / Partita IVA / Registro imprese n. 01452770306
Codice ABI 3011.4 iscritta all’Albo delle banche e dei Gruppi Bancari
Con riferimento al provvedimento concernente l’applicazione di sanzioni amministrative e pecuniarie, ai sensi dell’art. 145 del D.Lgs. 385/1993, la Banca
d’Italia ha sanzionato i Signori Johannes Leopold Proksch, Rainer Maria Sichert, Lorenzo Snaidero, Stephan Holzer, Gottwald Kranebitter, Stefan Barth
e Francesco Amendola, ex Amministratori della società, con l’ammenda di
€ 22.500,00 ciascuno; è stato inoltre sanzionato il Signor Lorenzo Di Tommaso, ex Amministratore Delegato e Direttore Generale della società,
con l’ammenda di € 33.500,00. Quanto precede per l’inosservanza degli obblighi di pubblicità previsti dagli articoli 53, co. 1, lett. b) e d), 117 e 118 del
D.Lgs. 385/1993, nonché del Provvedimento del Governatore della Banca
d’Italia del 29/07/2009, come modificato dal Provvedimento del Governatore
della Banca d’Italia del 20/06/2012 - “Disposizioni in materia di trasparenza
delle operazioni dei servizi bancari e finanziari. Correttezza delle relazioni
tra intermediari e clienti”. Il presente è pubblicato su due quotidiani a diffusione nazionale, di cui uno economico.
Heta Asset Resolution Italia S.r.l.
(già Hypo Alpe-Adria-Leasing S.r.l.)
Via Alpe Adria, 6 - 33010 Tavagnacco (UD)
Capitale Sociale 47.000.000 i.v.
Cod. Fiscale / Partita IVA / Registro imprese n. 02338310309
Codice ABI 16963 iscritta nell’elenco speciale degli intermediari finanziari di cui all’art. 107 del T.U.B.
Con riferimento al provvedimento concernente l’applicazione di sanzioni amministrative e pecuniarie, ai sensi dell’art. 145 del D. Lgs. 385/1993, la Banca
d’Italia ha sanzionato i Signori Lorenzo Di Tommaso, Johannes Leopold
Proksch, Albert De Cillia, Stephan Holzer e Daniele Metus - ex Amministratori
con l’ammenda di € 22.500,00 ciascuno; è stato inoltre sanzionato il Signor
Paolo Pellicciotti, ex Direttore Generale della società, con l’ammenda di
€ 30.000,00. Quanto precede per l’inosservanza delle disposizioni in materia
di trasparenza da parte di componenti ed ex componenti il Consiglio di Amministrazione e dell’ex Direttore Generale ai sensi degli artt. 116, 117 e 119 del
D. Lgs. 385/1993, nonché del Provvedimento del Governatore della Banca d’Italia del 29/07/2009, come modificato dal Provvedimento del Governatore della
Banca d’Italia del 20/06/2012 - “Disposizioni in materia di trasparenza delle
operazioni dei servizi bancari e finanziari. Correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti”. Il presente è pubblicato su due quotidiani a diffusione nazionale, di cui uno economico.
Gli avversari più duri
sono i tedeschi
Temono il monopolio
Retroscena
TONIA MASTROBUONI
INVIATA A BERLINO
uando si muovono i pesi massimi, difficile far
finta di niente. E quando Mathias Doepfner, il numero uno del più grande
gruppo editoriale in Europa,
Axel Springer, vergò ad aprile una lettera alla Frankfurter Allgemeine Zeitung sostenendo che «abbiamo paura
di Google», a qualcuno devono essere tremati i polsi. Non
solo in California: anche a
Bruxelles. «Devo dirlo con
grande chiarezza e sincerità
- scrisse l’ad del colosso editoriale di Berlino che pubblica, tra gli altri, il tabloid Bild
- perché nessuno dei miei
colleghi ha il coraggio di farlo
pubblicamente. Ed essendo i
più grandi tra i piccoli, dobbiamo forse imparare a parlare con chiarezza, in questo
dibattito».
Nella lettera, Doepfner
accusò Google di voler istituire un monopolio e uno
Stato sovrannazionale, di favorire le proprie aziende, di
essere poco trasparente. Soprattutto, puntò il dito contro la Commissione europea,
rea di «non essere all’altezza
del compito», di non aver
agito con forza sufficiente
per proteggere ad esempio
gli editori. Quelli tedeschi
sono in primo piano da tempo per rivendicare anche il
Q
te, il voto di ieri del Parlamento
europeo. Anche il governo tedesco ha aumentato le pressioni, ultimamente. A metà novembre il vicecancelliere e ministro dell’Economia Sigmar
Gabriel (Spd) e altri tre colleghi hanno scritto una lettera a
Bruxelles chiedendo che «venga analizzato in che modo per i
motori di ricerca si possa introdurre una regolamentazione che vada al di là del divieto
di cartello».
Uno dei due promotori della
risoluzione approvata è proprio un tedesco e sul suo profilo non sono mancate le polemiEditore che. Il collegio elettorale dell’europarlamentare Andreas
Mathias Doepfner, capo del
Schwab (Cdu) è infatti Offengruppo Axel Springer
burg, dove è situato il quartier
generale dell’altro grande
gruppo editoriale con sede in
fatto che il motore di ricerca Germania che sta muovendo
paghi per gli articoli che appa- da tempo, insieme ad Axel
iono nelle sue ricerche.
Springer, contro Google: BurPoco prima, a febbraio, il da. Tra l’altro Schwab lavora
commissario uscente all’Anti- per lo studio legale CMS Hatrust, Joaquin Almunia, aveva sche Sigle, lo stesso di Ole Jani,
accettato la terza proposta di il padre tedesco del “LeistunGoogle di garantire la stessa gsschutzgesetz”, la legge che
posizione a tutti
punta a protegnelle ricerche,
I DUBBI gere gli editori
con la possibilità
ai moAnche la Germania chiedendo
di favorire chi
tori di ricerca di
sa che non è facile pagare per gli aravrebbe pagato
di più. Per le applicare lo scorporo ticoli pubblicati.
Sulla richieaziende europee
che stanno muovendo contro il sta del Parlamento europeo colosso di Cupertino, una solu- non vincolante - di spezzare
zione inaccettabile. Soprattut- Google, Schwab ha ammesso
to su pressione della Germania già giorni fa che «non è ancora
e della Francia, Almunia ha chiaro come potrà essere eseriaperto la procedura, poi ce- guita». La palla ora passa alla
duta alla sua erede, Marga- Commissione europea. E la Verethe Vestager, che dovrà stager ha già detto che si prenprendere una decisione in me- derà tutto il tempo necessario
rito. Su cui peserà, ovviamen- per decidere.
LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
Economia .27
.
Settore
strategico
LA PROCURA DI TEMPIO PAUSANIA CONTESTA LA GESTIONE A PARTIRE DAL 2011
“Gravi irregolarità in Meridiana
Compagnia da commissariare”
Nel mirino del pm
l’acquisto di AirItaly
che ha sommato
una crisi all’altra
Il disastro
Lavoratori
di Meridiana
protestano
per la
gestione
che ha fatto
licenziare
1634
dipendenti
NICOLA PINNA
OLBIA
«Gravi irregolarità» nella gestione di Meridiana: il procuratore Domenico Fiordalisi le
elenca senza usare il condizionale. E partendo da quelle
stranezze, ieri mattina ha
chiesto al tribunale civile di
Tempio Pausania di avviare
subito un’ispezione e di nominare un amministratore giudiziario per la compagnia aerea sarda. Tradotto: se i giudici accoglieranno l’istanza del
magistrato, il nuovo ad Richard Creagh, arrivato in Sardegna il 19 novembre, potrebbe essere costretto a lasciare
gli uffici di Olbia prima di mettere in atto il piano di tagli.
L’obiettivo del pubblico ministero, che conduce parallelamente un’inchiesta penale
per truffa ai danni dello Stato
e falso in comunicazioni sociali, è quello di salvare la compagnia aerea dell’Aga Khan attraverso l’intervento di un
amministratore giudiziario,
che ponga rimedio alle scelte
considerate dannose per
l’azienda e i dipendenti. Ma
anche per i soci, visto che fino
al 2013 Meridiana era una società quotata in Borsa.
ANSA
Shopping
Blackrocksopra
il5%diRaiWay
1 Blackrock aggiunge
un altro tassello alla sua
ampia collezione di quote
in gruppi made in Italy. Il
gestore americano, il più
grande al mondo con oltre
4 miliardi di dollari di asset,
è entrato nella mappa degli azionisti della neo quotata Rai Way con il 5,02 per
cento. La soglia del 5 è stata superata il giorno della
quotazione, 19 novembre.
Le operazioni che hanno
messo a rischio la tenuta della
compagnia – secondo i primi accertamenti svolti dalla procura
di Tempio – risalgono al 2011.
Poco dopo aver dichiarato lo
stato di crisi e aver ottenuto
dall’Inps i benefici della cassa
integrazione, Meridiana ha acquisito AirItaly, «una società
già pignorata da alcuni istituti
bancari», sottolineano dalla
procura. La prima domanda, alla quale darà una risposta l’inchiesta penale, è questa: come
mai un’azienda che dichiara di
essere in crisi e fa ricorso agli
ammortizzatori sociali acquista un’altra compagnia? Anche
quello che è successo dopo, al
procuratore Domenico Fiorda-
lisi suona molto strano: come
mai Meridiana nel corso dei tre
anni ha passato «sotto banco» il
lavoro alla controllata? Come
mai ha deciso di licenziare 1634
dipendenti e di cedere contemporaneamente le rotte a AirItaly? Proprio queste, secondo la
denuncia presentata dal pubblico ministero al tribunale civile, sono le azioni che hanno arrecato «gravissimo danno alla
società, ai creditori, ai dipendenti e ai soci». I soci e dipendenti, spesso, sono le stesse
persone, perché molti dei lavoratori avevano deciso di acquistare le quote di Meridiana
quando la compagnia era stata
quotata in Borsa. La richiesta
di eseguire un’ispezione e di nominare un amministratore giudiziario è prevista dall’articolo
2409 del codice civile «se vi è
fondato sospetto che gli amministratori, in violazione dei loro
doveri, abbiano compiuto gravi
irregolarità nella gestione che
possono arrecare danno alla società, a una o più società controllate o ai soci».
La compagnia fa sapere di
non avere nulla da nascondere
e si dice «a disposizione delle
autorità per fornire ogni informazione sui rapporti tra Meridiana fly e AirItaly, come già effettuato con il Ministero del Lavoro e la Sezione Lavoro del
Tribunale di Tempio, sempre
vedendo riconosciuta la correttezza del proprio operato». I lavoratori, ora, sperano più nei
provvedimenti dei giudici che
nei tavoli sindacali.
Alla metalmeccanica
si deve
più di metà
dell’export
italiano
IMAGOECONOMICA
L’ASSOCIAZIONE DI SETTORE LANCIA L’ALLARME
Per la metalmeccanica
caduta continua (-1,9%)
Il calo del fatturato
trimestrale
si confronta con
il +1,2% europeo
MARINA CASSI
TORINO
È stata la giornata dell’orgoglio metalmeccanico. Così l’ha
definita il presidente di Federmeccanica, Fabio Storchi.
Ieri l’associazione delle imprese meccaniche di Confindustria ha presentato in contemporanea in 60 città italiane l’indagine trimestrale.
E i numeri non sono belli.
La produzione industriale nel
terzo trimestre dell’anno è
scesa di un ulteriore 1,5 per
cento dopo il calo del 2% registrato nel trimestre precedente. L’indagine sottolinea
anche un calo dell’1,9% rispetto al terzo trimestre del 2013.
Dato sconsolante perché nettamente peggiore della media
europea che nell’ultimo anno
ha registrato una crescita dell’1,2%. L’unico dato positivo è
ancora una volta legato all’export: cresciute dello 0,8% in
particolare verso Cina e Usa.
Storchi ha spiegato che anche il
futuro non riserva grandi sorprese positive: «Il quarto trimestre non dovrebbe presentare
grandi mutamenti, il primo trimestre del 2015 potrebbe essere ancora negativo, speriamo
nel secondo». Notizie non buone, per un settore nodale per
l’economia del Paese. La metalmeccanica fattura 400 miliardi di euro e contribuisce per
circa l’8 per cento al Pil e per
quasi metà alla ricchezza prodotta dalla manifattura. Vende
all’estero prodotti per quasi 190
miliardi, oltre metà del totale
delle esportazioni italiane.
Dall’inizio della crisi il settore ha pagato un prezzo altissimo: in sette anni infatti la produzione è calata di 33 punti e ha
subito un ridimensionamento
del 25% della capacità produttiva installata.
12 45 67 18
59A97BC 8D AE59F79 82 LA STAMPA 8D
LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
Panorama
Con Lion Air
MOLTE OFFERTE, DALLA MODA ALL’ELETTRONICA, IN CATENE E SITI
Il venerdì dei super-sconti
vuole conquistare l’Italia
Finmeccanica
contratto
I big delle vendite online importano dagli Usa le offerte prenatalizie
da 1 miliardo
Finmeccanica ha firmato un
contratto del valore di un miliardo di dollari con la compagnia aerea indonesiana Lion Air per quaranta velivoli
Atr. Lo riferisce una nota,
sottolineando che si tratta
della più grande commessa
di aerei Atr degli ultimi 20
anni. Il contratto riguarda la
fornitura di 40 velivoli Atr
72-600 destinati a soddisfare
la crescente domanda di trasporto aereo di corto-medio
raggio nella regione indonesiana e del Sud-Est asiatico:
le consegne inizieranno a
partire da gennaio 2016 e
proseguiranno sino a dicembre 2018.
[R. E.]
Premio europeo
“ItaliaIndependent
vincenteall’estero”
talia Independent, la società fondata da Lapo Elkann
e Andrea Tessitore, si è aggiudicata il premio European
Small and Mid-Cap Awards
2104 per la categoria most internationally-minded newcomer. Il premio ha riconosciuto gli ottimi risultati della società in termini di sviluppo
sui mercati internazionali,
crescita di utili e volumi. Un
riconoscimento per aver sviluppato un’importante presenza all’estero dimostrando
di avere una strategia vincente e di saper cogliere opportunità al di fuori del paese di
appartenenza.
[R. E.]
SANDRA RICCIO
MILANO
Arriva anche da noi il Black
Friday americano, il “venerdì nero” degli acquisti sfrenati, che cade oggi. Finora
ne avevamo solo sentito parlare come di una grande abbuffata di supersconti che
spinge gli americani ad acquisti folli prima del Natale.
Da adesso è una realtà pure
in salsa italiana. Non che oggi ci ritroveremo con file di
acquirenti davanti ai negozi
come succede in America.
Questo rito consumistico da
noi sta prendendo piede solo
piano piano (e soprattutto
online). Quest’anno però si
vede una decisa accelerata.
Per ora sembra più che altro il tentativo di trasformare quello che è un periodo
nero per i consumi, in una
giornata di festa. Anche perché per il Natale 2014 già si
EdisoninEgitto
conunacentrale
dison ha firmato due
memorandum con Qalaa e Egyptian General
Petroleum Corporation per
la costruzione di una centrale termoelettrica a ciclo combinato a gas di 180 Megawatt,
che produrrà energia elettrica efficiente e sostenibile per
la clientela egiziana. La centrale (ciclo combinato a gas),
produrrà energia elettrica sicura e sostenibile per la
clientela egiziana, utilizzando il gas prodotto dalla concessione di Abu Qir nel Delta
del Nilo: parte della produzione del giacimento sarà destinata all’uso della nuova
centrale.
[R. E.]
E
La risposta nostrana
REPORTERS
È nel periodo natalizio che si concentra il massimo delle vendite
preannunciano spese in calo
del 5%, almeno.
A tentare di far attecchire
questa tradizione americana
anche da noi, sono i grandi big
dell’e-commerce di nascita
Usa, come Apple, Amazon ed
eBay. Amazon.it ha addirittura già anticipato il “venerdì
nero” e si è lanciata per tutta
la settimana in una serie di
sconti che, in alcuni casi, durano 24 ore, in altri solo poche
ore, e che si alterneranno fino
Le grandi catene italiane dell’elettronica non stanno a guardare. Anche loro si sono buttate in questa nuova avventura.
Unieuro, per esempio, un minuto dopo la mezzanotte di ieri
ha dato il via alla sua speciale
giornata di “I love Black Friday” con maxi-saldi del 22% fino alle ore 21.
Ad approfittare della grande abbuffata di acquisti ci si è
messo anche il settore della
moda. Per esempio, la catena
di abbigliamento Brooks
Brothers è su piazza con tagli
del 40% nel suo outlet di saldi
privati.
Il marchio fashion Desigual
ha già iniziato il suo Black Friday con riduzioni del 25% su
tutto l’online. L’elenco delle
proposte è lungo e di sicuro ci
sarà da tenere gli occhi aperti
in questi giorni per nuove iniziative che potrebbero aggiungersi all’ultimo momento.
Comunque niente paura. Chi
non sarà riuscito ad approfittare del Black Friday potrà rifarsi con il Cyber Monday, il
lunedì che cade fra tre giorni.
Un clone del “venerdì nero”
inventato pochi anni fa dai negozi di e-commerce e che è dedicato prevalentemente alla
tecnologia.
C’è da dire comunque che
in queste ultime settimane si
stanno moltiplicando offerte e
sconti un po’ ovunque. Anche
nelle grandi mecche degli acquisti che fino a qualche anno
fa non avrebbero mai osato
queste politiche. L’obiettivo è
quello di cercare di accaparrarsi prima della concorrenza
i pochi soldi che le famiglie
spenderanno per i regali da
mettere sotto l’albero. Chi prima inizia a esporre i cartelli
dei saldi, più vendite riuscirà
a portare a casa. E il richiamo
alle abitudini d’Oltreoceano è
un modo per far diventare più
cool lo shopping sottocosto
prenatalizio.
Negli States i negozi
attendono un assalto
che vale 50 miliardi
I
Energia
al 30 novembre. Ce n’è per
tutti i gusti: dalle macchine fotografie, all’aspirapolvere robot, fino al servizio di piatti,
alla musica. Anche eBay sta
per aprire le sue porte alle
maxi-riduzioni con il suo “Super Week End” del Black Friday (dal 27 al 30 novembre).
Offre tagli fino al 70% e in aggiunta la spedizione a casa è
gratuita.
Economia .29
.
E lunedì è Cyber Monday: si compra su Internet
il caso
FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
opo il tacchino, gli acquisti. Terminato il
Thanksgiving, gli americani si preparano alla maratona dello shopping che come
da consuetudine li attende
l’ultimo fine settimana di novembre. Si parte col Black
Friday, primo giorno del tour
de force di saldi nei negozi o su
Internet - sino al 70% - che
aprono ufficialmente la stagione degli acquisti natalizi.
Le città degli Stati Uniti si
trasformano in mecche dello
shopping, con veri e propri
pellegrinaggi da parte di milioni di consumatori disposti a
lunghe code all’addiaccio pur
di non perdere la pole position. Quest’anno le attese sono elevate, grazie anche alla
ritrovata spinta della locomotiva americana, come dimostrano gli ultimi dati macroeconomici. Le previsioni parlano di 140 milioni di “shop-
D
Oro: Lascia
o Raddoppia?
619
+4%
miliardi
la crescita
La previsione
delle vendite
complessive per Natale
nel 2014
Rispetto al 2013:
il clima di fiducia fa ben
sperare i commercianti
d’oltreoceano
La coda dei clienti durante il black friday 2013
pers” pronti a mettere mano ai
portafogli nei negozi, per un totale di 50 miliardi di dollari generati nell’intero fine settimana. Una manna, dal momento
che il weekend dopo il Ringraziamento rappresenta a sua
volta un barometro dello stato
di salute del Paese, ancor più
perché negli Usa i consumi contribuiscono per oltre i due terzi
alla realizzazione del Pil.
La crisi del resto sembra ormai alle spalle, e gli americani
sono pronti a recuperare quelle
spinte consumistiche scritte
nel loro Dna, ma a cui hanno dovuto mettere le briglia gli anni
passati. Howard Davidowitz,
analista del commercio al dettaglio, spiega che la gran parte
del volume d’affari sarà realiz-
zato online e che i segmenti più
redditizi saranno quelli del lusso, dei prodotti per la casa e delle vetture. Inoltre, a riempire le
casse degli esercenti, contribuiranno in particolare i benestanti: «Il 10% dei più ricchi contribuisce ormai al 50% della spesa
complessiva - prosegue Davidowitz - La situazione della
classe media non è ancora così
buona e per questo molti puntano alle grandi occasioni».
Nonostante ciò la fiducia è
maggiore rispetto al passato,
non fanno paura neppure il
maltempo e gli appelli a boicottare lo shopping giunti da alcune personalità, in segno di protesta per i fatti di Ferguson. E
non solo riguardo al fine settimana, ma per l’intera stagione
dello shopping natalizio, in cui
sono attese vendite per 619,9
miliardi di dollari, secondo i dati della National Retail Federation, ovvero il 4,1% in più rispetto allo scorso anno e il massimo
dal 2011. Il Black Friday, il venerdì nero, è così chiamato perchè per la gran parte degli esercizi commerciali è il momento
in cui i bilanci annuali passano
dal passivo all’attivo, ovvero dal
rosso al nero.
E’ il giorno in cui si scatena
l’inferno, con street ed avenue
che diventano gironi danteschi,
e dove le corse per conquistare
gli oggetti del desiderio si trasformano talvolta in risse con
tanto di feriti e, come accaduto
negli anni passati, persino morti. Proprio per evitare incidenti,
Come avvicinarsi al mercato dell’oro?
L’economista Carlo Alberto De Casa
presenta tutti i segreti del metallo giallo.
Prefazione di Mario Deaglio
le grandi catene come Macy’s,
Best Buy, e Toys R Us, hanno
aperto i cancelli ai reduci del
tacchino già ieri nel tardo pomeriggio. Si prosegue sabato
con lo “Small business day”, iniziativa sponsorizzata da American Express che prevede promozioni e sconti volti a sostenere le attività dei piccoli esercenti di tremila distretti di tutti gli
Stati Uniti. Ultima tappa è il
“Cyber Monday”, il lunedì degli
sconti online, anche se negli anni scorsi alcuni siti sono finiti ko
per i troppi visitatori. Tanto
che quest’anno i rivenditori
hanno potenziato le piattaforme per agevolare il traffico online e consentire agli americani
di riscoprirsi in pieno i grandi
consumisti di sempre.
Disponibile in tutte
le migliori librerie
e su www.hoepli.it
12 45 67 18
59A97BC 8D AE59F79 82 LA STAMPA Borsa .31
LA STAMPA
.
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
LEGENDA
AZIONI: il prezzo ufficiale rappresenta il prezzo medio dell’intera quantità di
titoli trattata nella seduta. Il prezzo di riferimento è costituito dal prezzo medio dell’ultimo 10% di titoli trattati. La capitalizzazione è espressa in milioni di
Euro. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro: lettera è il prezzo di chi vende; denaro quello di chi acquista.
OBBLIGAZIONI 27-11-2014
il punto
TITOLI
IL MIGLIORE
+11,21%
Visibilia Editore
IL PEGGIORE
-4,85%
Saipem
12,17
1,2
Ven
Lun
Mar
Mer
Gio
Ven
Lun
Mar
Mer
PREZZO
Atlantia nv18 TF Eur 3.6
B IMI dc15 Tv Eur
B IMI giu17 Eur TV Minim
B Pop lg17 Mc Eur
Barclays gen15 Eur 3.25
Barclays mag16 Cap&Floor
Bco Popolare nv20 TF LT
Bei /19 Eu. St. B.
Centrob /18 Rfc
Centrob /19 Sdeb
Centrob /19 Sdi Tse
Comit 97/27 Zc
Comit 98/28 Zc
Crediop /19 Float1
Crediop /19 St Dw3
Crediop /24 St Dw2
Crediop 98/18 Tf Capped
Dexia Cr/15 ST Gen05
Dexia Cred. Gn16 Eur 3.6
Dexia dic17 Serie Ord. T
Dexia Mz16 4.85
Dexia ott18 Ser.Spec.2 T
Enel 07/15 Eu 5.25%
Enel 07/15 Ind
Enel 10/16 TV Eur
Enel feb18 TF 4.875% Eur
Eni giu 15 4% Eur
Eni giu 15 Eurib 6m+0.89
Eni ott 17 4.875
IMI fb15 Bposta MC Eur
IMI mar15 Tasso Misto
IMI Mz 17 Mc Eur
IMI MZ15 MC eur
Med Lom /19 1 Sd
Med Lom /19 3 Rfc
LUIGI
GRASSIA
Gio
BOOM SAFILO E WORLD DUTY FREE
PRECIPITANO SAIPEM E TENARIS
C
hiusura di seduta in rialzo per la Borsa con l’indice
Ftse Mib +0,81% al pari dell’All Share. Tra le banche
spicca il +2,51% di Banco Popolare e di Bper. Ubi sale
dell’1,98%, Intesa Sanpaolo fa +2%, Unicredit +2,05%, Mediobanca +2,19%. Nell’energia Enel guadagna l’1,99%. Invece
Eni soffre il calo del greggio con un -1,96%, giù anche Saipem
(-4,85%) e Tenaris (-3,61%).
Bene Buzzi (+1,91%) e Telecom (+2%). Nel lusso in evidenzia gli occhiali con Safilo +4,31% e Luxottica +1,66%, bene
anche Tod’s (+1,27%) e Yoox (+1,20%). Torna a salire World
Duty Free (+3,71%), Atlantia guadagna il 3,17%.
Continua la corsa all’acquisto dei titoli di Stato italiani
sulle attese per la prossima riunione della Bce del 4 dicembre. Il rendimento del Btp decennale sul mercato obbligazionario secondario ha chiuso sui nuovi minimi storici al 2,07%
dopo essere sceso fino al 2,05%, con lo spread coi Bund tedeschi ridotto a 136 punti base.
Mercati
Fondi su LaStampa.it
1 34567 67 7589AB7C95B4 A454 45 D759 AE FBC7B
9 45AEDBD7 D756774 111234564784296ABCDE9
111.14
101.10
98.50
105.15
100.20
102.05
106.80
125.88
112.18
113.26
97.64
69.75
67.46
105.00
147.34
136.15
105.38
99.71
101.92
106.44
103.00
95.13
100.58
100.09
100.66
112.99
102.12
100.46
112.50
107.91
100.10
104.33
100.02
97.80
112.43
FUTURES SU FTSE MIB
TITOLI
Medio ap23 Lower Tier2 T
Medio Cen 18 Floor Top S
Medio Cen 19 Step Down Z
Medio dc23 MB29 TM Cap F
Medio dic17 Zc Eur
Medio giu21 TV 4to Atto
Medio mag20 Eur 4.5
Medio Nv 20 Eur 5
Medio ot23 MB25 TM Cap F
Medio ot23 MB25 TM Cap F
Medio/15 Plus BP II
Mediobanca ap19 MB14 Tas
Mediobanca ge19 MB10 Tas
Mediobanca ge22 MB30 Tas
Mediobanca nov17 MB8 Tas
Mediobanca nov21 Sintesi
Mediocr C/28 Zc
Mediocr L/28 Zc 25.Ma
Mpaschi 99/29 4
Mpaschi 99/29 8
Mps nov17 Stepbystep 5%
MPS ot17 Mc Eur
MPS set17 MC Eur
Rbs 01-20 tv Eurib.
Rbs 01-20 tv sicur.
Rbs 10-19 6%
RBS GN20 Eur 5
RBS mag17 TF Step Up
RBS MZ20 Tsf
RBS nov16 Tasso Misto BP
RBS ott16 Tasso Misto BP
Rep Aus/CMS 2035
Soc Gen AG15 TV Eur
Spaolo 97/22 115 Zc
TIP 2014/2020 TF Eur 4.7
INDICE BORSA
VALORI DI MILANO
FTSE MIB
FTSE Italia All Share
FTSE Italia Mid Cap
FTSE Italia MIB Storico
FTSE Italia Stars
FTSE Italia Small Cap
D.J.Eurostoxx 50
PREZZO
114.58
99.60
134.39
105.02
97.28
107.96
114.26
110.07
105.19
105.19
110.25
100.97
102.92
105.34
102.65
104.91
66.57
66.81
118.16
116.90
108.45
104.48
104.03
130.50
109.90
99.17
118.76
109.45
97.03
99.86
99.86
101.06
99.75
85.43
106.12
EURIBOR
27-11-2014
VAR.%
20100,53
21199,26
25434,20
16691,58
18546,63
16803,36
3244,92
+0,81
+0,81
+1,26
+0,25
+0,67
+0,52
+0,58
PER.
TA.360 TA.365
1 sett
1 mese
2 mesi
3 mesi
6 mesi
9 mesi
12 mesi
0,0050
0,0160
0,0440
0,0820
0,1810
0,2570
0,3310
Il Mercato Azionario del 27-11-2014
0,0050
0,0162
0,0446
0,0831
0,1835
0,2605
0,3356
TITOLI
PREZZO
UBI giu18 TF Sub Lowtier
UBI giu19 MC eur
UBI mar19 LowT2 Call
UBI nov15 LowT2 Amor
UBI nov17 Eur 4.3
UBI nv18 Mc Eur
UBI ott19 Lower Tier II
UBI ott19 Lower Tier II
UniCr ag18 TF 5.65% Banc
UniCr/16 LT
UniCr/16 LT 2
105.31
101.18
101.29
99.61
104.26
97.44
107.97
109.47
115.45
101.56
101.37
TITOLI DI STATO
BoT 13-12/12/14 A
14-31/12/14 S
14-14/01/15 A
14-13/02/15 A
14-27/02/15 S
12-01/03/15 S
14-13/03/15 A
14-31/03/15 S
14-14/04/15 A
14-30/04/15 S
14-14/05/15 A
14-29/05/15 S
14-12/06/15 A
14-14/07/15 A
14-14/08/15 A
14-14/09/15 A
14-14/10/15 A
14-13/11/15 A
CcT 13-31/12/14 A
08-01/09/15 S 0.22%
10-15/12/15 S 0.58%
09-01/07/16 S 0.30%
12-01/12/16 S 3.00%
10-01/03/17 S 0.22%
12-15/06/17 S 1.44%
10-15/10/17 S 0.50%
11-15/04/18 S 0.60%
13-01/11/18 S 1.00%
13-15/11/19 S 0.69%
14-15/12/20 S 0.58%
CTz 13-30/06/15 A
13-31/12/15 A
14-29/04/16 A
14-30/08/16 A
100.00
99.99
99.98
99.97
99.96
100.57
99.95
99.94
99.91
99.89
99.89
99.87
99.86
99.82
99.79
99.77
99.76
99.69
99.99
100.10
100.62
100.10
104.15
100.08
105.07
100.96
101.38
104.33
102.34
100.02
99.81
99.56
99.34
99.13
SCADENZA
Dic14
Mar15
Giu15
Set15
CAMBI VALUTE
APERT.
CHIUS.
MIN.
MAS.
19980
20015
-
20125
20155
19800
19713
19920
19975
-
20175
20190
-
MONETE AUREE
VALUTA
EURO
Sterlina (v.c)
Sterlina (n.c)
Sterlina (post.74)
Marengo Italiano
Marengo Svizzero
Marengo Francese
Marengo Belga
Marengo Austriaco
20 Marchi
10 Dollari liberty
10 Dollari Indiano
20 Dollari liberty
20 Dollari St.Gaude
220,290 - 240,840
220,540 - 245,490
220,540 - 245,490
170,420 - 196,050
167,710 - 194,430
165,680 - 193,790
165,420 - 193,790
165,270 - 193,790
218,840 - 231,540
483,230 - 546,490
488,330 - 558,880
960,480 - 1110,950
969,790 - 1175,030
MERCATI
EURO
%
Dollaro Usa
1,2480
1 0,8013
Yen giapponese
146,6700
100 0,6818
Sterlina inglese
0,7920
1 1,2626
Franco Svizzero
1,2022
1 0,8318
Corona ceca
27,609
100
3,622
Corona danese
7,440
10
1,344
Corona islandese
100
Corona norvegese
8,597
10
1,163
Corona svedese
9,261
10
1,080
Dollaro australiano
1,456
1
0,687
Dollaro canadese
1,404
1
0,712
Dollaro Hong Kong
9,675
1
0,103
Dollaro neozelandese
1,581
1
0,633
Dollaro Singapore
1,620
1
0,617
Fiorino ungherese
307,140
100
0,326
Litas lituano
3,453
1
0,290
Leu rumeno
4 10000 2262,188
Lev bulgaro
1,956
1
0,511
Lira cipriota
1
Lira maltese
1
Lira turca
2,766
1
0,361
Rand sudafricano
13,683
1
0,073
-0,04
0,16
-0,13
0,03
-0,11
0,00
AZIONI
A A.S. Roma
A2A
Acea
Acque Potabili
Acsm-Agam
AdF-Aerop.Firenze
Aedes
Aiòn Renewables
Alba Private Eq.
Alerion
Ambienthesis
Anima Holding
Arena
ASTM
Atlantia
Autogrill
Autostrade Mer.
Azimut
B Banca Generali
Banco Popolare
Basicnet
Bastogi
Bca Carige
Bca Carige r
Bca Intermobiliare
Bca Pop.Milano
Bca Pop.Spoleto
Bca Popolare Italiana 10 warr
Bca Profilo
Bco Desio-Brianza
Bco Desio-Brianza rnc
Bco Santander
Bco Sardegna rnc
BE
Beghelli
Beni Stabili
Best Union Co.
Bialetti Industrie
Bioera
Boero Bart.
Bon.Ferraresi
Borgosesia
Borgosesia rnc
Brioschi
Brunello Cucinelli
Buzzi Unicem
Buzzi Unicem rnc
C Caleffi
Caltagirone
Caltagirone Ed.
Campari
Carraro
Cattolica As
Ceram. Ricchetti
Cerved
CHL
CIA
Ciccolella
Cir
Class Editori
CNH Industrial
Cofide
Cogeme Set
Conafi Prestito'
Cred. Artigiano
Cred. Emiliano
Cred. Valtellinese
Crespi
Csp
CTI Biopharma
D D'Amico 16 warr
Damiani
Danieli
Danieli rnc
Divid.
0,593
0,837
9,200
0,969
1,116
13,030
1,160
0,621
2,280
2,484
0,422
4,162
0,005
10,200
20,170
5,980
15,000
18,420
-1,66
+0,84
+2,85
+6,96
-0,89
0,00
-2,52
0,00
+1,33
-2,66
-0,78
+3,28
0,00
+2,10
+3,17
+1,18
-1,90
+1,43
0,596
0,830
9,092
0,966
1,108
13,091
1,181
0,622
2,254
2,512
0,421
4,105
0,005
10,146
19,938
5,937
15,009
18,428
21,550
11,030
2,650
2,194
0,069
1,347
3,510
0,598
1,794
+2,52
+2,51
+2,32
-3,35
-1,85
-0,96
0,00
+1,36
0,00
0,00
+2,84
+0,43
-0,83
+1,13
+0,96
+4,32
+0,88
+0,81
-0,20
-4,22
-1,26
0,00
-0,55
+0,13
+8,28
-0,74
+0,28
+1,91
+1,62
21,395 0,950
10,930
nr
2,623
nr
2,221
nr
0,070
nr
1,353
nr
3,504
nr
0,595
nr
1,796
nr
nr
0,351 0,003
2,314 0,021
2,259 0,036
7,166 0,151
10,598 0,300
0,495
nr
0,444
nr
0,559 0,022
2,012
nr
0,562
nr
0,290 0,010
19,500
nr
25,263 0,040
0,741
nr
0,850
nr
0,094
nr
17,677 0,110
12,226 0,050
7,187 0,050
0,355
2,320
2,162
7,190
10,500
0,507
0,449
0,560
2,036
0,556
0,282
19,500
25,170
0,768
0,850
0,094
17,800
12,250
7,215
1,399
2,086
0,990
5,595
2,042
5,640
0,245
4,314
0,042
0,236
0,266
0,870
0,306
6,485
0,413
0,048
0,285
6,275
0,793
0,026
1,497
1,777
0,073
1,343
19,830
13,740
-0,07
+2,56
-0,55
+0,72
+3,65
+2,27
+1,07
+0,33
+2,21
0,00
+2,54
+4,19
-1,13
+1,41
+6,69
0,00
+1,46
0,00
+1,46
+0,38
0,00
-0,73
+0,74
1,360
2,052
0,980
5,596
2,030
5,589
0,246
4,325
0,042
0,230
0,261
0,844
0,307
6,437
0,401
0,049
0,285
6,225
0,787
0,025
1,468
1,773
Minimi
Anno
Massimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
TITOLI PUBBLICI
REND.
USA 10 anni
CAN 10 anni
UK 10 anni
GER 10 anni
FRA 10 anni
TITOLI PUBBLICI
2,245%
1,906%
1,923%
0,701%
0,994%
REND.
ESP 10 anni
HOL 10 anni
SVE 10 anni
GIA 10 anni
1,900%
0,821%
1,020%
0,423%
nr 0,462 0,852 447997
237
0,033 0,696 1,016 13717169 2602
0,170 8,054 11,171 164635 1936
nr 0,759 1,447
10834
35
0,045 1,001 1,369
48167
85
0,040 9,622 13,859
0
118
nr 1,005 5,382
66683 1292
nr 0,622 0,622
0
11
0,096 1,777 2,644
7354
23
0,080 2,512 3,957
42820
109
nr 0,381 0,675
9481
39
nr 3,681 4,592 356423 1231
nr 0,005 0,007
0
9
0,450 9,351 12,839 124727
893
0,355 16,498 21,298 2741549 16464
nr 4,993 7,666 1217515 1510
0,200 14,767 17,266
1004
66
0,700 16,425 25,586 939124 2640
0,010
0,030
nr
0,080
nr
0,450
nr
nr
nr
nr
nr
nr
nr
0,200
nr
nr
0,060
nr
0,120
nr
nr
0,050
nr
18,248 25,136 227894
9,111 15,631 3638756
2,092 2,623 177334
0,813 3,718
14142
0,064 0,277 22940366
0,904 1,975
2920
3,115 3,675
34903
0,388 0,723 45796644
1,796 1,796
0
0,200
2,198
2,038
6,268
9,510
0,258
0,386
0,477
1,482
0,222
0,221
18,389
25,087
0,734
0,783
0,078
14,854
9,618
5,721
0,479 2738254
3,395
27955
3,135
19427
7,889
2613
11,914
3902
0,647 478442
0,619
86597
0,666 1584754
2,241
2918
0,845 462290
0,452 414102
23,750
0
38,858
2353
0,933
10816
1,195
805
0,147 411711
26,230 106006
15,134 1295500
7,987
54993
1,341 1,674
1632
1,880 2,996
38086
0,944 1,359
4477
5,132 6,405 1393100
1,706 3,385
40914
4,975 12,093 3124282
0,184 0,389 119666
4,324 5,011 346486
0,037 0,059 4624042
0,225 0,311
22825
0,238 0,419
40548
0,768 1,214 1602614
0,179 0,402 1134265
5,954 8,793 3617012
0,358 0,569 153756
0,049 0,049
0
0,223 0,655
69555
5,662
0,711
0,025
1,324
1,443
7,670 135411
1,225 5605622
0,025
0
2,021
5805
3,101 188253
+4,43 0,071
nr 0,058 0,128
+2,91 1,336
nr 1,110 1,780
-0,25 19,875 0,300 17,697 26,687
-1,01 13,816 0,321 13,678 17,992
61900
35114
11691
16304
2474
3959
160
40
707
3
547
2611
53
0
238
271
30
90177
70
67
89
1270
19
42
10
85
142
28
1
74
1202
2022
293
17
246
123
3250
93
302
20
843
10
21
47
670
87
8717
288
3
13
0
2069
873
4
49
313
0
110
812
558
AZIONI
De'Longhi
Delclima
Diasorin
Dmail Group
16,140
1,760
32,890
2,520
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
+1,51 15,985 0,400 11,869 16,933
+0,86 1,746
nr 1,200 1,746
+2,14 32,583 0,550 27,907 35,923
+2,02 2,537
nr 2,044 4,488
E Edison r
0,855 0,00 0,854
EEMS
0,195 -2,45 0,198
Enel
3,894 +1,99 3,874
Enel Green Pw
1,945 +1,67 1,931
Enervit
3,738 0,00 3,670
Eni
16,520 -1,96 16,598
Erg
9,385 -1,26 9,444
Ergy Capital
0,096 -4,08 0,097
Ergy Capital 16 warr 0,012 0,00 0,012
Eukedos
0,980 +0,41 0,987
Exor
35,900 +1,44 35,823
Quantità
trattate Capitalizz.
33971
211820
53051
1000
2390
261
1823
4
0,050 0,828 1,051 171614
94
nr 0,171 0,539 191276
9
0,130 3,151 4,454 42320474 36430
0,032 1,761 2,154 8315778 9653
0,045 3,147 5,848
0
65
0,560 15,768 20,365 24485277 60319
1,000 8,446 12,045 121396 1420
nr 0,063 0,190 987628
16
nr 0,009 0,031
0
0
nr 0,620 1,132
15191
18
0,335 27,314 35,823 454080 8821
F FCA-Fiat Chrysler Aut.
Ferragamo
Fincantieri
FinecoBank
Finmeccanica
FNM
Fullsix
10,070
21,860
0,756
4,574
7,690
0,593
1,667
+0,30 10,080
nr 6,769 10,147 6568705 12296
+0,88 21,829 0,400 17,840 27,699 279039 3676
+2,09 0,757
nr 0,613 0,780 2929675 1280
+2,60 4,549
nr 3,788 4,549 1058655 2758
+0,85 7,654
nr 5,480 7,766 3040990 4425
-1,33 0,600 0,013 0,485 0,690 275883
261
+0,30 1,647
nr 1,629 3,158
4602
18
G Gabetti Pro.Sol.
0,929
3,890
17,280
2,680
0,990
18,890
-1,64 0,929
nr 0,869 2,141 241321
40
+5,76 3,810 0,160 3,517 5,061
16653
171
+1,11 17,249 0,450 14,688 17,523 5102944 26855
+2,45 2,639 0,060 2,217 3,408 486063
684
+2,06 0,975
nr 0,830 1,962 528183
402
+0,21 18,855 0,750 15,605 24,030 204379 3299
Gas Plus
Generali
Geox
Gruppo Edit. L'Espresso
Gtech
H Hera
I I Grandi Viaggi
IGD
Il Sole 24 Ore
Immsi
Indesit
Industria e Inn
Intek Group
Intek Group rnc
Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo rnc
Invest e Sviluppo
Iren
Isagro Azioni Sviluppo
Italcementi
Italmobiliare
Italmobiliare rnc
IVS Group
IVS Group 16 warr
2,042 +0,59
0,551
0,651
0,609
0,505
10,970
0,441
0,337
0,588
2,454
2,150
0,516
0,957
1,259
4,870
19,300
13,700
8,050
0,325
2,036 0,090
1,641
2,167
435412
+0,27 0,551
nr 0,383 0,858
16
25
+0,15 0,650 0,065 0,570 1,085 930584
492
+0,16 0,604
nr 0,588 1,307 137232
26
+1,10 0,509
nr 0,447 0,793 499620
173
0,00 10,972 0,170 9,387 11,386
68819 1253
-0,20 0,419
nr 0,419 0,977
7467
10
-0,38 0,341
nr 0,316 0,490 190245
118
+0,77 0,583
nr 0,406 0,661
25206
29
+2,00 2,430 0,050 1,803 2,626 122604372 37705
+1,99 2,130 0,050 1,469 2,234 3849134 1986
+3,24 0,500
nr 0,457 0,839
1011
3
+1,22 0,950 0,052 0,886 1,343 1205860 1123
+0,16 1,242
nr 1,150 1,789
23938
18
+0,41 4,900 0,060 4,136 8,618 1129649 1712
-1,53 19,579 0,150 17,949 34,475
9321
434
+1,11 13,771 0,255 12,261 22,828
8110
225
-1,41 8,103 0,120 7,204 9,341
1043
316
+3,14 0,286
nr 0,200 0,500
65813
0
J Juventus FC
0,228 -0,52
0,229
nr
0,210
0,252 1311145
K K.R.Energy
0,881 -2,06
1,052 +5,25
0,878
nr
1,025 0,010
0,778
1,007
1,908
2,525
Kinexia
L Lazio
Luxottica
Lventure Group
M M&C
Maire Tecnimont
Mediacontech
Mediaset
Mediobanca
Mediolanum
Meridie
Mid Industry Cap
Mittel
MolMed
Moncler
Mondadori
Monrif
Monte Paschi Si.
Moviemax
N Noemalife
Noemalife 15 warr
0,530 -0,84 0,533
nr 0,490 0,601
42,820 +1,66 42,586 0,650 35,509 43,036
0,672 +2,60 0,669
nr 0,407 1,487
0,096
1,891
0,892
3,230
7,240
5,620
0,108
1,294
0,450
11,750
0,820
0,303
0,657
0,035
3033
-1,73 0,096
+0,80 1,878
+1,25 0,888
+0,37 3,224
+2,19 7,209
+1,35 5,605
+3,17 0,105
0,00
+0,78 1,286
+0,58 0,454
-0,17 11,761
+2,44 0,802
-2,10 0,301
-0,45 0,659
-1,41 0,035
4,680 -1,22
0,130 0,00
4,650
0,127
129159
487058
3,473
0,085
6,054
0,430
29
57
144861
36
596494 20501
130994
12
nr 0,088 0,168
29811
nr 1,487 2,884 1793778
nr 0,826 2,300
7659
nr 2,504 4,363 8143456
0,150 5,924 8,394 4544577
0,150 4,879 7,128 2335033
nr 0,078 0,183
22858
1,300
nr 1,202 1,824
18364
nr 0,447 0,849 1096197
0,100 10,224 16,314 289742
nr 0,583 1,541 1724767
nr 0,277 0,605
61291
nr 0,625 2,558 38292134
nr 0,033 0,100 657532
nr
nr
231
1358
0
45
574
16
3808
6211
4131
5
0
113
106
2940
210
45
3370
3
36
0
AZIONI
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
QUOTAZIONI BOT
SCADENZA
PREZZO
TASSO %
11
44
74
102
134
164
193
225
256
287
317
347
99,997
99,984
99,970
99,951
99,912
99,886
99,856
99,824
99,788
99,766
99,761
99,691
0,000
0,040
0,060
0,100
0,160
0,170
0,210
0,240
0,270
0,260
0,240
0,280
12/12/14
14/01/15
13/02/15
13/03/15
14/04/15
14/05/15
12/06/15
14/07/15
14/08/15
14/09/15
14/10/15
13/11/15
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
0,800
0,00
0,800
nr
0,702
0,935
0
11
O Olidata
0,368 +3,08
0,362
nr
0,322
0,534
282426
12
0,029 2,365 2,548 347407
nr 1,353 1,537
14374
0,092 1,987 2,969 1643716
nr 0,515 0,822
25527
nr
nr 2,924 5,043
92982
0,020 1,527 2,355
44774
0,320 9,867 12,717 1857612
0,390 8,763 10,927
9883
0,020 0,208 0,456
69415
nr
nr 5,010 8,726 3104525
0,050 2,991 4,439 756427
nr 0,246 0,758 2755244
nr 0,215 0,413
51214
0,420 12,647 19,565 1203943
4436
0
868
34
0
102
77
5393
127
30
-0,31 3,165
nr 3,061 3,208 340506
+1,92 2,517 0,100 2,181 2,721
6616
-0,20 0,977
nr 0,844 1,800 951559
+0,87 13,905 0,260 10,290 14,027 103964
-0,43 0,598
nr 0,481 0,781 1773024
+1,19 0,118
nr 0,086 0,237 336050
0,00 1,231
nr 1,229 1,604
0
861
69
510
2908
98
213
14
2,432 +1,16 2,423
Parmalat 15 warr
1,414 +1,43 1,407
Piaggio
2,380 +4,02 2,388
Pierrel
0,705 -1,19 0,712
Pierrel 12 war
0,00
Pininfarina
3,412 +1,25 3,392
Piquadro
1,521 -1,11 1,533
Pirelli & C.
11,360 -0,26 11,336
Pirelli & C. rnc
10,310 +0,68 10,337
Poligrafici Editoriale 0,230 +2,13 0,230
Pop Emilia 01/07
0,00
Pop.Emilia Romagna 5,720 +2,51 5,683
Pop.Sondrio
3,200 +1,52 3,177
Prelios
0,330 +5,00 0,332
Premuda
0,220 +0,87 0,218
Prysmian
14,770 -1,01 14,748
R Rai Way
Ratti
RCS Mediagroup
Recordati
Retelit
Risanamento
Rosss
S Safilo Group
Saipem
Saipem risp
Salini Impregilo
Salini Impregilo rnc
Saras
Sat
Save
Screen Service BT
Seat PG
Seat PG r
Servizi Italia 15 warr
Sesa
SIAS
Sintesi
Snai
Snam
Sol
Sorin
Space
Space warr
Stefanel
Stefanel risp
STMicroelectr.
T Tamburi
3,170
2,548
0,981
13,940
0,584
0,119
1,221
+4,31 10,582
-4,85 12,323
0,00 18,200
+2,50 3,107
-1,49 9,846
-0,55 0,813
0,00 13,670
0,00 13,090
0,00 0,038
0,00 0,001
+4,98 0,980
-1,72 0,285
+0,08 12,413
+2,86 7,838
+2,19 0,065
+2,91 1,331
+0,09 4,216
+2,45 6,918
+2,66 1,914
+0,41 9,700
0,00
0,344 -0,09 0,345
146,000 0,00 146,000
6,010 +0,84 5,981
10,640
12,170
18,200
3,118
9,900
0,821
13,670
13,100
0,038
0,001
0,980
0,285
12,460
7,900
0,065
1,346
4,218
6,890
1,930
9,700
nr 9,224
0,050 11,887
0,710 16,220
1,490 2,167
0,260 9,159
nr 0,717
0,090 10,750
0,520 11,844
nr 0,034
nr 0,001
nr 0,480
nr 0,235
0,450 11,476
0,140 7,252
nr 0,050
nr 1,088
0,150 3,857
0,100 5,651
nr 1,667
nr 9,630
nr
nr 0,239
nr 146,000
0,100 5,006
2735
1440
168
41
3193
19,075
20,887
20,990
4,910
12,876
1,290
14,256
13,737
0,180
0,002
1,295
0,528
14,123
9,753
0,124
2,277
4,554
7,194
2,300
11,056
410493
662
7886907 5438
0
2
3473188 1529
105
16
2095147
773
0
135
2739
724
0
5
93963465
19
134
1
3185
0
9021
194
453450 1783
604814
3
58332
155
8579071 14257
16388
627
622895
916
150
126
0
0,457 150128
29
147,000
0
0
7,366 2646696 5447
2,492
0,490
0,458
0,892
0,914
0,556
0,701
13,900
3,872
0,060
0,000
72,000
2,812
+0,97 2,474 0,083 2,160 2,810
6425
355
0,00 0,480
nr 0,322 0,815
0
0
0,00 0,458
nr 0,424 0,626
5351
19
+2,00 0,886 0,020 0,712 1,000 60627899 11937
+0,83 0,909
nr 0,836 2,080
62784
94
0,00 0,556
nr 0,171 0,921
270
3
+1,37 0,697 0,028 0,563 0,784 9135443 4201
-3,61 14,069 0,150 14,069 18,180 2688022 16609
+1,15 3,857 0,070 3,568 4,124 9251733 7752
+6,21 0,061
nr 0,040 0,080 317332907
113
0,00 0,000
nr 0,000 0,001
0
0
+1,27 71,652 2,700 66,101 120,260
83198 2193
-0,50 2,803 0,130 2,672 5,723 249053
462
Unicredit
Unicredit risp
Unipol
Unipol pr
UnipolSai
UnipolSai risp
UnipolSai risp B
6,185
5,970
8,020
4,116
3,806
2,316
244,900
2,240
+1,98 6,142
+2,05 5,924
-1,60 8,102
+1,08 4,094
+0,58 3,780
+0,61 2,309
+0,12 244,845
+0,45 2,244
V Valsoia
14,600 -0,68 14,584 0,230 10,252 15,526
Tamburi 15 warr
TAS
Telecom IT
Telecom IT Media
Telecom IT Media rnc
Telecom IT rnc
Tenaris
Terna
Tiscali
Tiscali 14 warr
Tod's
Trevi Fin.Ind.
U UBI Banca
0,08
0,02
(Prezzi vendita in $ per oncia). Un’oncia Troy=gr.31,1035
SCADENZA
0,060 4,895 7,420 4592122 5539
0,100 5,117 6,834 50157094 34734
0,100 7,525 9,435
2231
20
0,162 3,393 5,700 476116 1818
0,182 3,132 5,043 475284 1034
nr 1,961 2,701 4595641 5255
nr 175,065 279,317
858
313
nr 1,941 2,645 462868
846
7784
152
27-11-2014
Londra
Milano (Euro/gr.)
Argento (Euro/Kg.)
1194,75
31,0602
442,1800
26-11-2014
EURO
1197,50 957,3317
31,0659
452,7199
-
BORSE ESTERE
GIORNI
Novare
P Parmalat
-1,01
-0,11
0,73
0,13
-0,02
0,72
0,20
-0,18
0,00
-0,07
0,00
ORO CHIUSURE
MERCATI
QUOTAZ.
VAR.%
Amsterdam (Aex)
Bruxelles (Bel 20)
Francoforte (Dax Xetra)
Hong Kong (Hang Seng)
Londra (Ftse 100)
Madrid (Ibex 35)
Parigi (Cac 40)
Sydney (AllOrd)
Tokio (Nikkei)
Zurigo (Smi)
New York (Dow Jones)
Nasdaq
425.75
3284.27
9974.87
24004.28
6723.42
10727.60
4382.34
5381.35
17248.50
9129.15
+0.42
+0.63
+0.60
-0.45
-0.09
+0.76
+0.20
+0.02
-0.78
+0.78
chiusa
chiusa
VWP è il Prezzo calcolato sui dati dell’intera seduta di negoziazione, comprese le fasi d’asta
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
X
RENDIMENTI ESTERI
Dati forniti da IL SOLE 24 ORE - RADIOCOR.
I dividendi indicati si riferiscono all'anno solare corrente o a quello precedente.
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
QUOT.
AZIONI
Vianini Industria
Vianini Lavori
W World Duty Free
Y Yoox
Z Zucchi
Zucchi 14 warr
Zucchi rnc
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
1,300 +0,78
5,350 +0,19
1,285 0,020
5,339 0,100
1,094
4,588
1,541
6,440
7,690 +3,71
7,631
6,291 10,905 1983136
1942
nr 14,250 34,569 1300195
1108
18,590 +1,20 18,557
0,057 -1,57
0,000 0,00
0,172 +0,12
0,058
0,000
0,176
nr
nr
nr
nr
Quantità
trattate Capitalizz.
2900
280
39
234
0,049
0,000
0,167
0,143 2624316
0,008 2481358
0,294
1030
22
0
1
nr 12,328
nr 0,730
0,043 4,025
0,160 6,589
0,120 1,688
0,190 5,046
0,320 5,407
0,570 11,790
7,000 112,051
0,010 0,361
nr 0,460
nr 0,478
0,180 5,016
0,035 2,715
0,500 18,923
0,300 3,641
0,270 4,764
0,260 8,528
0,080 4,164
0,060 1,733
0,017 0,341
nr 2,388
0,160 7,659
nr 1,204
nr 2,179
0,420 33,649
0,500 16,021
0,027 1,420
0,025 0,593
0,656 36,263
0,089 5,286
nr 1,417
nr 0,634
0,032 0,904
nr 2,405
nr 5,322
nr 2,749
1,250 25,543
0,170 8,795
0,010 1,686
nr 1,433
nr 1,347
0,121 3,917
nr 0,973
0,580 10,931
nr 1,038
nr 0,500
0,120 4,012
0,043 2,650
nr 1,136
nr 5,029
nr 9,295
nr 0,262
0,700 49,074
1,000 10,449
0,150 5,700
0,167 4,575
0,140 3,685
0,130 1,948
0,060 1,416
0,016 0,595
0,250 6,896
0,180 8,492
0,220 4,928
22,772
782
2,388 330789
5,021 301721
9,184 886540
2,331 157196
8,372 478400
8,612
1514
16,383
34398
185,298
5130
0,585 301409
1,053 1556423
0,837 281856
9,609
67459
4,081
8455
29,592
84558
5,299
870
7,745
43619
12,298
8769
7,237
94117
5,897
20598
0,733 884446
4,221
81
9,964
10517
1,628 392297
3,740
5348
43,537
42072
25,139
9500
2,033 163134
1,058 150523
53,806
2006
8,712
67626
2,639
69020
0,998 406611
1,487 201499
3,579
4540
8,759 307606
4,228
6846
39,275 166474
11,196 139737
2,248
6435
2,312
46307
2,094
11712
6,770
19763
1,582 123982
14,403
26158
1,738 215583
2,225 494186
5,319
5510
3,599
55
1,606
6158
8,131
1440
15,715
5145
0,361 300663
66,064
2868
14,295
2380
8,844
12686
7,824
15360
5,649
7804
4,961 488495
2,372
18675
0,904
46254
11,972
27695
10,749
9210
6,389
9540
52
253
1116
1674
421
540
60
723
2196
159
108
19
231
71
1838
36
430
186
800
28
174
44
527
499
47
1195
118
103
131
482
311
61
39
292
15
274
48
1233
1191
51
38
12
208
130
881
228
48
189
311
59
53
141
109
526
132
99
44
123
280
58
68
94
575
461
STAR
Acotel Group
12,440
Aeffe
2,378
Amplifon
4,984
Ansaldo Sts
8,335
Ascopiave
1,810
Astaldi
5,490
B&C Speakers
5,435
Banca Ifis
13,390
BB Biotech
187,000
Bca Finnat
0,439
Bca Pop.Etruria e Lazio 0,491
Biancamano
0,538
Biesse
8,355
Bolzoni
2,724
Brembo
27,800
Cad It
3,950
Cairo Comm.
5,490
Cembre
10,870
Cementir Hold
5,005
Cent. Latte Torino
2,818
D'Amico
0,412
Dada
2,656
Datalogic
9,030
Dea Capital
1,625
Digital Bros
3,260
EI Towers
42,620
El.En.
24,510
Elica
1,613
Emak
0,795
Engineering
38,800
Esprinet
5,975
Eurotech
1,728
Exprivia
0,756
Falck Renewables
0,998
Fidia
3,002
Fiera Milano
6,520
Gefran
3,340
Ima
33,550
Interpump
11,000
Irce
1,800
Isagro
1,595
IT WAY
1,505
La Doria
6,745
Landi Renzo
1,159
MARR
13,220
Moleskine
1,071
Mondo Tv
1,809
Mutuionline
4,840
Nice
2,720
Panariagroup
1,310
Poligr. S.Faustino
6,400
Prima Industrie
13,550
R. De Medici
0,286
Reply
56,050
Sabaf S.p.a.
11,420
Saes
6,740
Saes rnc
5,940
Servizi Italia
4,350
Sogefi
2,342
TerniEnergia
1,539
Tesmec
0,638
TXT e-solution
8,045
Vittoria Ass.
8,560
Zignago Vetro
5,235
+0,40 12,415
+1,97 2,360
+0,12 4,976
-0,18 8,368
+0,89 1,797
+0,73 5,488
+0,65 5,412
-0,07 13,432
+1,36 185,298
-0,90 0,439
-2,33 0,497
-0,74 0,547
-1,24 8,426
-0,58 2,718
+0,62 27,517
-0,25 3,955
+0,83 5,484
+1,59 10,969
-1,38 5,029
-0,07 2,812
-1,20 0,413
-0,08 2,656
+0,33 9,019
+0,93 1,628
-0,67 3,301
+2,45 42,272
-0,37 24,421
+1,70 1,622
+0,76 0,799
+1,31 38,541
+0,17 5,926
+1,65 1,715
+6,48 0,744
+0,96 1,002
-1,18 2,984
+3,49 6,508
+1,33 3,336
+1,98 33,474
+0,64 10,940
-1,59 1,805
+4,25 1,567
+0,40 1,506
+0,15 6,718
+1,67 1,158
+0,23 13,248
+0,09 1,076
+2,20 1,805
+1,13 4,791
+0,97 2,683
+0,85 1,302
+2,73 6,165
+0,82 13,413
-1,38 0,289
-0,44 56,209
+0,97 11,415
-0,30 6,739
+0,59 5,911
+0,23 4,323
-3,22 2,361
+0,26 1,532
+0,08 0,634
+2,35 7,981
-0,52 8,529
+0,19 5,239
32 .Lettere e Commenti
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
LA STAMPA
LETTERE AL DIRETTORE
MARIO
CALABRESI
Taranto e il rischio
di creare città “dannate”
aro Direttore, ci tenevamo a scrivere questa
lettera perché purtroppo, negli ultimi tempi i
media nazionali hanno parlato di una Taranto
che ormai ha come cognome Ilva; la nostra città sta
diventando famosa per i veleni e per gli atti mafiosi
visti anche gli ultimi cinquantadue arresti.
La descrizione è quella di una realtà tragica priva di
risorse, ove l’unica speranza data alla comunità non
può che essere l’esodo verso altri lidi fuori da questo
territorio. Noi non siamo scappati, purtroppo o per fortuna abbiamo voluto crederci, rimboccandoci le maniche per contribuire nel nostro piccolo alla crescita economica di questo territorio, non avanzando semplicemente delle richieste allo Stato, ma avviando un progetto innovativo, che avesse come pilastro portante il
merito e le competenze.
Abbiamo avviato una Azienda con tanti sacrifici,
studio e lavoro per veder nascere questo progetto, sentivamo la necessità di raccontare la nostra storia per
dare fiducia e speranza alle generazioni come la nostra
e ai nostri amici, che vengono lasciati soli e senza opportunità di crescita professionale.
Non possiamo non prendere atto delle reali problematiche che attanagliano la nostra città evidenziando
anche i «tentativi» ostruzionistici delle istituzioni locali
che abbiamo incontrato nel nostro percorso, ne potremmo raccontare mille di peripezie affrontate e che ancora
ci troviamo a dover risolvere... Ringraziamo il Comando
di Polizia Locale che nel nostro percorso ha saputo fornirci tante spiegazioni, tanti dettagli per avviare l’attività in modo confacente al rispetto delle norme vigenti.
Ma la nostra convinzione e determinazione nel credere in modalità legali che funzionano e pretendere
che lo facciano non può che indurre questa città ad
ottenere risultati migliori.
Abbiamo una logica imprenditoriale 2.0 ovvero di-
C
Un tetto subito
alle pensioni d’oro
Se al potere
non vanno i migliori
1 Dopo anni di super
1 Parlando della crisi
stipendi volete anche una
super pensione? Dovete solo
vergognarvi. Si può vivere
dignitosamente con una
super pensione da 2000 euro
al mese. Più leggo queste
cose, più mi disgusta vivere
in un paese come il nostro.
Un paese che non applica
«La legge è uguale per tutti»;
un paese che non condanna
mai i responsabili di
tragedie, stragi, rapine,
bancarotta; un paese che
premia la criminalità e che
non difende il cittadino
onesto che paga le tasse
senza ricevere niente in
cambio da questo Stato che
si definisce democratico.
La cosa bella è che, per
questa notizia, qualcuno
dice: «è giusto ed è
eticamente corretto, perché
le generazioni future devono
avere una pensione
dignitosa».
Le generazioni future, me
compreso, non solo non
avranno la pensione, ma
neanche la possibilità di
vivere dignitosamente, se si
continua a ragionare in
questo modo. La pensione
deve essere equiparata per
tutti i cittadini
indipendentemente dal tipo
di lavoro svolto e risolviamo
tutti i problemi. Semplice
vero? Ma in Italia le cose
semplici nessuno le vede o
non le vuol vedere.
MAURO PINNA
dell’impero romano, Fanfani
affermava: «La capacità di
conquista dei romani creò i
presupposti per la formazione
di un grande mercato unitario,
ma l’incapacità politica dei
dirigenti non ne consentì la
conservazione. L’insufficienza
politica sarebbe stata possibile
ove avesse funzionato
liberamente il ricambio sociale
ed i migliori, ad ogni
generazione, fossero ascesi
alla direzione della cosa
pubblica?». Sembra parli
dell’Europa: si erano formati i
presupposti per un’Europa
unita, ma l’incapacità politica
dei dirigenti ne sta impedendo
il perfezionamento, e il
mancato accesso dei migliori
alla cosa pubblica non ne è
fattore secondario.
ASCANIO DE SANCTIS
L’arrembaggio
alle case popolari
1 L’arrembaggio alle case
popolari visto a Milano e
messo in atto da disperati
versa molto spesso da realtà aziendali che appartengono ad una obsoleta gestione delle attività commerciali
targate Anni Novanta, ma abbiamo la consapevolezza
che nonostante i problemi economici si possa fare impresa soprattutto rispettando la legge.
Uno dei momenti più belli della nostra avventura imprenditoriale è stato ricevere una Pec inviata dal ministero dello Sviluppo Economico con la quale la Up Media Srls veniva riconosciuta come Start Up Innovativa.
Ne siamo fieri perché siamo la prima nel Comune di
Leporano ove ha residenza la Società e la quinta nella
Città di Taranto.
Concludiamo evidenziando il nostro personale parere sulla nostra generazione, non chiediamo posti
fissi e sussidi economici statali, bensì solo ed esclusivamente una opportunità per dimostrare le nostre
competenze che sicuramente saranno utili alla stessa
comunità, nella speranza che un giorno anche l’Italia
possa essere un Paese meritocratico.
MARCELLO MURGIA AMMINISTRATORE UNICO
UP MEDIA SRLS, TARANTO
Questa lettera, che meritava la pubblicazione già soltanto perché è in
controtendenza e parla di entusiasmo e speranza, ci racconta la prima delle nostre urgenze: dare una possibilità ai ventenni e ai trentenni di oggi. Aprire una porta e mostrare uno spazio.
Ma ci deve far riflettere anche su un’altra cosa, che riguarda soprattutto l’informazione e le reazioni dell’opinione pubblica: il rischio di
cancellare intere città che diventano dannate. Spesso ci troviamo
chiusi tra il dovere di denunciare malaffare e disastri ambientali e il
disagio di costruire un’immagine che poi difficilmente potrà essere
rimossa o dimenticata. Condannando così un’intera comunità che
verrà danneggiata due volte.
Dovremmo avere la forza e la capacità di raccontare anche la città che
continua ad andare avanti e che merita sostegno e attenzione.
Penso a Genova, che dopo le alluvioni e le mille inchieste sui disastri
idrogeologici, vive giorni di totale solitudine, con un crollo di presenze turistiche nonostante la situazione sia tornata alla normalità. Una
beffa oltre al danno.
www.lastampa.it/lettere
senza tetto, italiani e stranieri,
è cosa miserevole. Il fatto che i
Governi di questi ultimi
decenni non abbiano fatto
nulla per ovviare a tanta
miseria non è da paese civile.
Tanto meno è civile un paese
quando nello stesso tempo
emana una legge come la
23/2011 (cedolare secca sugli
affitti) che beneficia medi e
grandi proprietari immobiliari
con sgravi fiscali dell’ordine di
miliardi. Bene le riforme ma
un paese democratico deve
cancellare subito simili
vergogne.
L.N. MODENA
La manutenzione
del ”sociale”
1 C’è una regola non scritta
che pervade il mondo del
sociale (del bene organizzato):
ogni intervento fatto in buona
fede dà risultati positivi o al
massimo neutri. Se aiuto una
persona, male che vada, il mio
intervento non avrà alcun
effetto, ma non le farà danno.
Se tuttavia pensiamo che il
ruolo del sociale sia un po’
come quello di un’auto:
portare una persona da un
luogo (la povertà) a un altro (il
c.
LE LETTERE VANNO INVIATE A
LA STAMPA VIA LUGARO 15,
10126 TORINO
contatti
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Editrice La Stampa
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Italia 6 numeri (c.c.p. 950105) consegna dec. posta anno e 402,50; Estero: e 858,50.
Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata.
benessere) non è marginale se
il «mezzo» sia senza freni o
senza ammortizzatori. La cura
del «mezzo» è un aspetto
cruciale se non vogliamo far
schiantare il nostro povero che
chiede aiuto e farlo stare un
po’ peggio di quando lo
abbiamo incontrato.
FABRIZIO FLORIS
Renzi ricordi i beni
confiscati alla mafia
1 Apprendiamo con
interesse della visita del
Premier Renzi a Catania, oggi.
Siamo consapevoli che
sarebbero molteplici le realtà
catanesi che il Premier
avrebbe il diritto e il dovere di
conoscere personalmente ma
ci auguriamo che in questa o
in una prossima visita
istituzionale, il Premier possa
dedicare un po’ del proprio
tempo alle realtà delle aziende
confiscate alla mafia che a
Catania sono moltissime e
coinvolgono centinaia di
lavoratori, spiegando per
esempio la ragione per cui ad
oggi non è ancora stato
nominato il Consiglio Direttivo
dell’Agenzia Nazionale dei
Beni Sequestrati e Confiscati
che di fatto blocca
l’assegnazione di tali beni.
E’ bene ribadire il concetto
che si tratta di aziende che
non appartengono più alla
mafia ma allo Stato e dello
Stato hanno bisogno, per
continuare a produrre utili e
mantenere inalterati i livelli
occupazionali.
Quotidiano fondato nel 1867
2
DIRETTORE RESPONSABILE
MARIO CALABRESI
VICEDIRETTORI
MICHELE BRAMBILLA, MASSIMO GRAMELLINI,
FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO), LUCA UBALDESCHI
REDATTORI CAPO CENTRALI
FLAVIO CORAZZA, GUIDO BOFFO
MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR)
LAURA CARASSAI
(RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA)
CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA
ANDREA MALAGUTI
ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO
REDAZIONI
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MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA,
PIERO NEGRI SCAGLIONE SOCIETÀ, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI,
PAOLO BRUSORIO SPORT, GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO
2
EDITRICE LA STAMPA SPA
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2
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LA TIRATURA DI GIOVEDÌ 27 NOVEMBRE 2014 È STATA DI 253.462 COPIE
TM
L’editoriale
dei
lettori
CHI GIUDICA
I GIUDICANTI
PIERGIORGIO STRATA
di questi giorni la notizia dell’assegno bimestrale che il Ministero della Salute dovrà versare a vita a un bimbo affetto da
autismo, a cui nel 2006 fu iniettato il vaccino esavalente InfanrixHexaSk. Lo stabilisce una sentenza del Tribunale del Lavoro di Milano. Tale decisione torna ad alimentare la fobia per
la quale le vaccinazioni sarebbero causa di autismo.
Tutto ha avuto inizio nel ’98, quando il medico inglese Andrew Wakefield ha pubblicato sulla rivista
Lancet un articolo in cui ha sostenuto la correlazione, poi smentita, tra il vaccino trivalente MPR (morbillo, parotite, rosolia) e la comparsa di autismo e
malattie intestinali. Una frode scientifica che ha gettato nel panico il Regno Unito: vaccinazioni crollate
al 50% e decessi di bambini causati dal morbillo. In
realtà, ad oggi, non è stato pubblicato nessuno studio che dimostri la pericolosità dei vaccini che, al
contrario, hanno debellato il vaiolo, praticamente
sconfitto la poliomielite e limitato a pochi casi altre
malattie infettive. I vaccini sconfiggeranno ebola e
sono sulla soglia di essere efficaci per i tumori. Inoltre, la decisione assunta - il cui costo riguarda tutti i
cittadini e non soltanto i malati – si colloca sulla scia
dei casi Di Bella, Stamina, Ogm: come può un magistrato esprimersi su materie riguardanti la salute e
la ricerca? Al magistrato vengono affiancati consulenti iscritti a precisi albi, che spesso producono
pronunciamenti opposti alle verità acquisite dalle
autorità scientifiche nazionali ed internazionali.
Che fare? L’ex Ministro Balduzzi suggerisce di
aprire una discussione in seno al CSM per fornire ai
giudici un bagaglio culturale adatto a disporre su determinate questioni scientifiche. Non basta! Ci sono
da rivedere i criteri di iscrizione agli albi dei periti
dei tribunali: chi giudica i giudicanti? Un passo in
avanti potrebbe essere formalizzato in una proposta
di legge che preveda che il magistrato scelga il suo
consulente fra una rosa di 3-5 nomi designati caso
per caso da una società scientifica riconosciuta, ad
esempio dall’Agenzia Italiana del Farmaco.
È
Professore Emerito, Università di Torino
ADDIOPIZZO CATANIA
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LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
L’EUROPA
SI SALVA SOLO
SE SI RITROVA
MARIO DEAGLIO
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
a salvezza dell’Europa, ossia la
sua continuazione come soggetto culturale e politico prima ancora che economico, sta su ben
altro piano che può essere
esemplificato così: l’Europa si salverà se
saprà migliorare la propria identità europea, il che significa, tra le cose più importanti, produrre in tempi ragionevolmente
brevi, uno o più manuali di storia che siano
accettati e utilizzati nelle scuole di ogni
parte del continente. I giovani europei non
hanno infatti difficoltà a riconoscersi nel
mercato comune (che peraltro sorpassa
ormai i confini dell’Europa), nelle regole
merceologiche comuni, nella comune politica antinquinamento, frutto dell’opera dei
loro padri. Hanno invece molta difficoltà a
riconoscersi come frutto di un passato comune, una premessa per costruire insieme il futuro.
L’assenza di una lettura condivisa del
passato è particolarmente bruciante a un
secolo dal 1914, anno in cui tramontò l’illusione di una comune cultura inter-europea
basata sulla convergenza degli stili di vita
delle classi medio-alte che sapevano tutte
un po’ di francese. In pochi mesi questo carattere multinazionale e cosmopolita si
spense nel fango delle trincee e ancora oggi, nei libri di storia, francesi e tedeschi si
accusano reciprocamente di avere provocato il conflitto. In un’ottima mostra di documenti sulla Prima guerra mondiale alla
Biblioteca Nazionale di Vienna sono esposti alcuni disegni di bambini delle scuole
elementari dell’impero austriaco, eseguiti
su indicazione dei loro insegnanti. In uno
di questi, è raffigurata l’impiccagione di
Cesare Battisti, considerato un traditore.
A un secolo di distanza, Cesare Battisti
continua a essere un traditore per gli austriaci e un eroe nazionale per gli italiani.
La spinta più forte all’unità culturale
europea deriva dallo sport, in particolare
del calcio, con le coppe europee che attirano un interesse crescente che va a sovrapporsi a quello dei campionati nazionali; è naturalmente insufficiente, considerando che, come dimostrano gli incidenti di Genova di poche settimane fa,
durante la partita Italia-Serbia, anche
nel calcio si annidano fortissime resistenze nazionalistiche.
Se non si supera questo clima di rinnovato nazionalismo, è inutile pensare a
grandi progetti, dietro i quali le imprese
cercano di fare i propri affari mentre la ricaduta sull’occupazione è inizialmente
scarsa. E’ inutile soprattutto se, a livello
L
MA IL VERO
PERICOLO
È LA PSICOSI
EUGENIA TOGNOTTI
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
uesto in attesa della prova che
«gli eventi avversi» - di cui tre
morti - abbiano, al di là di ogni
ragionevole dubbio, un rapporto di causalità (o relazione ) con
il vaccino antinfluenzale Fluad della casa
farmaceutica Novartis, di cui l’Agenzia
Italiana del Farmaco ha disposto, cautelativamente, il divieto di utilizzo, ritirando due lotti.
Un provvedimento più che opportuno,
Q
GOOGLE, L’UE
VA CONTRO
L’INNOVAZIONE
MASSIMO RUSSO*
l Parlamento europeo pensa di aver votato
contro Google. In realtà ha approvato una risoluzione contro l’innovazione. Bruxelles ieri ha
promosso un documento, con 384 eurodeputati favorevoli e 174 contrari, in cui si chiede alla
Commissione di «considerare proposte volte alla
separazione dei motori di ricerca da altri servizi
commerciali».
Il pronunciamento ha un valore simbolico e
l’azienda americana non è nemmeno menzionata.
Ma il messaggio al neo-commissario per la Concorrenza Margrethe Vestager è chiaro: sono finiti i
tempi del suo collega Joaquín Almunia, accusato da
più parti di essere stato troppo morbido nella sua
inchiesta antitrust contro Google, non ancora arrivata a conclusione. È il momento di usare le maniere forti.
La risoluzione – votata in modo bipartisan da popolari e socialisti - mostra quanto siano scoperti i
nervi dell’Europa continentale rispetto a due questioni.
In primo luogo il timore nei confronti del potere
crescente delle grandi piattaforme digitali. Non si
tratta solo di Google, nel mirino per presunte violazioni del copyright («prende i contenuti senza pagare»), per questioni fiscali («approfitta delle falle nelle normative») e per la sua posizione dominante nel
mercato della ricerca, della pubblicità, dei sistemi
operativi mobili, con Android. In buona compagnia
- come osservate speciali - ci sono Amazon, Apple,
Facebook, per non dimenticare Airbnb e Uber, che
mettono a repentaglio con i loro modelli innovativi
l’industria alberghiera e il settore dei taxi.
Il secondo tema è geopolitico: dopo le rivelazioni
di Edward Snowden sullo spionaggio da parte dell’agenzia governativa americana Nsa nei confronti
dei cittadini e delle cancellerie europee, l’Atlantico
si è allargato. Il voto di ieri è un buon metro di questa frattura non ricomposta.
Tra gli avversari più determinati di Google ci sono gli editori, con in testa il gruppo tedesco Axel
Springer. Non è un mistero che il parlamentare che
ha promosso la mozione, Andreas Schwab, sia vicino a Springer. E non c’è da meravigliarsi che la linea
europea non si sia incrinata di fronte ad alcune evidenze: nei mercati oggetto dell’inchiesta contro Google, negli ultimi anni in realtà la concorrenza è aumentata, e le potenziali vittime degli abusi sono cresciute. Ma non è questo il punto. La politica è fatta
anche di interessi economici contrapposti, e quando si confrontano in modo trasparente non c’è nulla
di male. Quel che rischia di passare in secondo piano, tuttavia, è il danno collaterale di questa battaglia. Se la risoluzione di ieri diventasse legge, significherebbe che nell’Unione non potrebbero più crescere società che si occupino sia di ricerca, sia di
altri servizi. È proprio questa attitudine culturale,
che vede sempre il rischio prima dell’opportunità,
che rischia di farci perdere la corsa all’innovazione,
l’unica forza che può rimettere in moto in modo stabile la crescita e l’ascensore sociale nei nostri Paesi.
Non è un caso se Google & C. sono nate nella Silicon
Valley e non in riva al Reno o nella pianura Padana.
Inoltre, una posizione di questo genere non tiene
conto del fatto che a livello globale abbiamo forse
più interessi in comune e affinità con il modello
americano, piuttosto che con i giganti asiatici come
Alibaba e Tencent, che hanno ormai dimensioni
planetarie.
Come durante la prima rivoluzione industriale
non bastarono i picchetti per le strade a fermare i
telai a vapore, così oggi non sarà sufficiente un
voto di Bruxelles a tenerci al sicuro dal mondo
che cambia. Ma il rischio è che invece concorra a
farci perdere le possibilità offerte dall’epoca della
conoscenza.
I
Illustrazione
di Irene
Bedino
europeo, si continua con il disinteresse per
l’arrivo, ai confini europei, di migliaia di immigrati irregolari al giorno, considerando
tale problema di competenza esclusiva del
Paese che, per un capriccio geografico è,
volta a volta, interessato a quest’immigrazione. Più in generale, francesi, tedeschi, italiani e quasi tutti gli altri si guardano con
crescente diffidenza, con una sorta di inimicizia che è sfociata in, sia pur piccoli, attentati a sedi di banche tedesche; il primo ministro britannico, Cameron, fa le pulci sui conti e non vuole pagare i contributi comunitari
mentre sa benissimo di doverli pagare a seguito dei trattati che il suo Paese ha sottoscritto.
In un simile, sconsolato, panorama, forse
l’unico comparto della costruzione europea
che può essere considerato molto positivo è
il progetto Erasmus. Esso fa sì che, ogni anno, per diversi mesi centinaia di migliaia di
studenti universitari svolgano una parte dei
loro studi in un altro Paese europeo, sostenendo esami che saranno validi in patria per
il loro corso di laurea; i risultati accademici
non sono sempre ottimi, ma è ottima la naturalezza con la quale gli studenti in que-
stione riescono quasi sempre a superare
pregiudizi e confini. Purtroppo alla crescita
dell’Erasmus si stanno lesinando le risorse
finanziarie.
A questa messa in comune di risorse culturali deve accompagnarsi una messa in comune di risorse finanziarie: un’imposta europea deve sostituirsi parzialmente a Irpef
e simili e parallelamente alcune competenze degli Stati nazionali vanno trasferite a livello centrale, partendo - perché no - proprio dal finanziamento delle università, per
le ricerche scientifiche delle quali sono già
disponibili non piccole risorse europee. L’innalzamento a livello europeo della vigilanza
sulle banche è un passo, incerto ma molto
significativo, in questo senso. Tra i settori di
spesa pubblica che troverebbero una più efficiente collocazione a livello europeo ci sono il controllo delle frontiere e un embrione
di assistenza sociale, con particolare riguardo alle famiglie giovani. Solo in quest’Europa mentalmente e culturalmente allargata il
programma di Juncker ha veramente senso. Rischia altrimenti di essere un’inutile
goccia che cade su una pietra riarsa.
dettato dalla giusta preoccupazione per la
sicurezza. Niente sarebbe più pericoloso,
in questo momento, di un allarmismo sconsiderato che minaccia di far danno, mettendo fra parentesi la prevenzione e seminando dubbi e paure che potrebbero ripercuotersi sulla campagna vaccinale appena
avviata per prevenire le complicanze e ridurre la mortalità tra anziani e soggetti a
rischio, essendo anche l’influenza stagionale un problema di sanità pubblica non
certo irrilevante. Senza parlare della demonizzazione di un farmaco, il Fluad, utilizzato da più di un quindicennio e il cui livello di sicurezza è comprovato da decine
di milioni di dosi distribuite nell’intero pianeta e dai dati emersi dagli studi clinici nei
quali è stato coinvolto un enorme numero
di pazienti.
Ma è difficile che questi dati abbiano la
meglio contro i pregiudizi seminati dai profeti antivaccini, corroborati, proprio questi
giorni, dall’incredibile sentenza del tribu-
nale di Milano, che ha disposto il risarcimento di un bambino diventato autistico, a
causa, secondo il perito nominato dai giudici, del vaccino esavalente. Allo stato attuale
delle conoscenze, manca ogni evidenza
scientifica anche solo per sospettare un
nesso di causa-effetto, a conferma del peso
e dell’influenza della cultura scientifica in
Italia.
Non resta, ora, che aspettare i risultati
della verifica sulla sicurezza e i chiarimenti
dell’Aifa circa la causa di quelle morti sospette, sulle quali sono già in corso degli accertamenti. E, intanto, servirà volgere lo sguardo
al passato. E tenere ben presente che i vaccini rappresentano uno dei maggiori successi
delle scienze biomediche e rappresentano un
prezioso strumento di sanità pubblica, a cui
devono essere riconosciuti i più esaltanti
successi contro le malattie infettive e la drastica riduzione della mortalità infantile che
svuotava le culle, in un tempo neppure troppo lontano da noi, nel cuore del Novecento.
[email protected]
L’ABBRACCIO DI FRANCESCO
ALLA CHIESA D’ORIENTE
ANDREA TORNIELLI
l viaggio di tre giorni che comincia oggi
porterà Francesco ad Ankara e Istanbul, quasi ai confini con il Califfato, in
una Turchia alla ricerca di un’identità,
sospesa tra la laicità e la rinascita dell’identità musulmana. Il Papa incontrerà Erdogan, i leader islamici e i profughi iracheni e
siriani fuggiti dalla guerra o scacciati dalle
loro case. Sarà l’occasione per tornare a condannare chi abusa del nome di Dio per giustificare violenze e massacri, e indicare la via
del dialogo alla ricerca di soluzioni pacifiche
per i conflitti in Medio Oriente. Ma il motivo
I
Lettere e Commenti .33
.
del viaggio e il suo culmine è la presenza del
vescovo di Roma al Phanar di Istanbul, la sede
del patriarcato ecumenico di Costantinopoli, a
fianco di Bartolomeo, il successore dell’apostolo Andrea, fratello di Pietro, che gode di un
primato d’onore su tutte le Chiese del mondo
ortodosso.
Che Papa Francesco e Bartolomeo si incontrino e firmino dichiarazioni congiunte - come
accadrà domenica - non è una novità. Nel maggio scorso entrambi si sono mossi, da Roma e da
Istanbul, per tornare a Gerusalemme e commemorare insieme lo storico abbraccio di cinquant’anni fa tra Paolo VI e Atenagora, dopo secoli di
divisione e di reciproche scomuniche. Dopo
quel viaggio di Papa Montini, nel gennaio 1964,
sembrava che l’unità fosse vicina. Non è stato
così. Ma è fuori dubbio che tanti passi siano stati compiuti e si ha la sensazione che il cammino
sia ora di fronte a una nuova accelerazione.
Da una parte c’è un Papa, Francesco, che ha
voluto un governo più collegiale della Chiesa
(aspetto fondamentale della tradizione ortodossa) istituendo un consiglio permanente di cardinali provenienti da ogni parte del mondo, e che
ha ripetuto l’appello lanciato quasi vent’anni fa
da Giovanni Paolo II, dicendosi disposto a studiare una forma di esercizio del primato di Pietro accettabile anche dagli ortodossi. Dall’altra
c’è un Patriarca che, come il predecessore di
mezzo secolo fa, crede fermamente nell’ecumenismo e lavora per l’unità.
Il dialogo fra le Chiese di Roma e di Costantinopoli, a guardare i loro rispettivi leader, non
potrebbe andare meglio. Appare evidente che
se dipendesse solo da loro, l’unità sarebbe a
*Direttore di Wired
portata di mano, senza che una realtà assorba
l’altra, senza che una Chiesa imponga nulla all’altra, secondo quanto era condiviso e vissuto
nel primo millennio di storia cristiana, quando
tutte le Chiese riconoscevano che quella di Roma «presiede nella carità».
In realtà il sentimento ecumenico di Bartolomeo non è sempre accettato e condiviso nelle
gerarchie ortodosse. Un appuntamento cruciale in questo senso è il Concilio panortodosso del
2016, che potrebbe segnare una svolta nel cammino verso l’unità. Un’unità sempre più urgente
anche di fronte alle persecuzioni contro i cristiani, a motivo di quello che Francesco chiama
«ecumenismo del sangue»: i persecutori, quando uccidono, non fanno differenze tra le varie
confessioni. Nella dichiarazione congiunta che
il Papa e il Patriarca firmeranno sarà presente
la preoccupazione per i cristiani e per tutte le
minoranze religiose vittime delle violenze e dei
conflitti in Medio Oriente.
34
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
DOMANI SU TUTTOLIBRI
SABA
Anche le sigarette recitano
NUMERO
1936
- ANNO XXXVIII - SABATO 29 NOVEMBRE 2014
BRUNO GAMBAROTTA
Cine-oggetti: perché sullo schermo contano
più degli attori. Danilo Kis: l’agonia dello
scrittore nell’Europa in frantumi. Cronache di
autismo. David Eggers come George Orwell.
Voci dalla Turchia. Peter Sloterdijk: tutto il
mondo è bolla. L’Urss in cucina: il gulag
avvelena le madeleines. Diario di lettura:
Valerio Massimo Manfredi stregato da Omero.
S
Inquestonumero:
l’Europaspezzata
diDaniloKiš;
DaveEggers
nelcerchiodelWeb;
Vociturche
tramodernità
etradizione
Asli Erdogan
Sloterdijk,critica
dellaragionsferica;
Diariodiletturacon
ValerioMassimo
Manfredi
video
intervista
XX ccc
e questo, invece di
un libro, fosse un
medicinale, sarebbe dotato di un bugiardino che segnalerebbe due effetti collaterali. Per i cinefili: la lettura di
questo saggio vi farà cambiare per sempre il vostro modo
di guardare i film; in meglio,
naturalmente. Perderete l’innocenza, forse, ma verrete
dotati di un formidabile dispositivo di realtà aumentata
e di consapevolezza critica.
Per quegli attori copernicani
convinti che tutto ruoti attorno a loro: fate attenzione, il
vostro ego potrebbe restare
mortalmente ferito dalla dimostrazione che le cose (certe cose) nei film sono altrettanto, e forse più importanti,
di voi.
Il titolo è una citazione dal
libro del 1998 di Jean-Luc Godard, Histoire(s) du cinema: la
mela è una di quelle «incredibili mele e pere dipinte da Cézanne» che Woody Allen, in
Manhattan, mette fra le dieci
cose per le quali vale la pena
vivere; l’accendino è quello di
Delitto per delitto. Pochi conservano memoria dei quadri
di Cézanne in confronto ai
tanti che ricordano l’accendino, che serviva per incastrare un innocente ma rischiava
di cadere in un tombino.
Il libro di Antonio Costa è
un’opera/mondo, realizza
l’ambizione di dare conto dell’intera galassia delle cose
nei film (ventiquattro pagine
fitte di bibliografia!).
Nel cinema non c’è un solo tipo di oggetto: ci sono
l’oggetto trovato, l’oggetto
utile e l’oggetto investito di
una precisa attenzione visiva e pittorica, ed è quest’ultimo che qui interessa. Citiamo un solo esempio per dare
conto del livello di lettura
delle immagini: nella sequenza di apertura di Provaci ancora Sam di Herbert
Ross, Woody Allen è rapito
dalla visione di Casablanca.
Abbandonato dalla moglie,
che lo giudica un noioso intellettuale, riceve la visita di
un amico venuto a consolarlo. Costa ci fa notare che sulla scacchiera posata sul tavolino del soggiorno, attorno al quale sono seduti i due
amici, è impostata la stessa
partita sulla quale sta riflettendo Humphrey Bogart che
gioca con Peter Lorre all’inizio di Casablanca. Cose nei
film sono anche terra, acqua, aria, fuoco, e qui siamo
portati a riflettere su quanta
acqua scorra e sia comunque presente nel cinema
francese fin dalle origini; va
detto che l’autore prende in
considerazione i film di tutti
i tempi, compreso il cosiddetto pre-cinema realizzato
dagli scienziati per studiare
il movimento degli esseri vi-
Dall’alto: l’Aston Martin guidata
da James Bond in «Missione
Goldfinger» di Guy Hamilton;
la finestra da cui James Stewart
assiste all’omicidio nella
«Finestra sul cortile» di Alfred
Hitchcock.
Da sinistra: la pistola a pois usata da Michel Piccoli
in «Dillinger è morto» di Marco Ferreri; la scacchiera
su cui riflettono Humphrey Bogart e Peter Lorre in
«Casablanca» di Michael Curtiz.
Qui sopra, l’iconica sigaret
in «Colazione da Tiffan
UN CATALOGO CINEFILO
Antonio Costa
«La mela
di Cézanne
e l’accendino
di Hitchcock»
Einaudi
pp. 387, € 30
Questa sigaretta
è una
star
Accendini e bambole, automobili e winchester:
perché gli oggetti nel cinema (talvolta) contano più de
menso nel quale l’autore scorrazza felice.
Le pagine dedicate al tema
della finestra sono un romanzo
nel romanzo; qui impariamo la
nozione di surcadrage: «Nel cinema inquadrare una finestra
significa introdurre un’inquadratura dentro l’inquadratura». Al momento di parlare
dello specchio, l’autore compone un vero poema sinfonico, su
temi proposti da Luchino Vi-
le, i manichini, gli automi, i ro- re di porte e passaggi da un
bot, i cyborg e le loro meta- ambiente a un altro. Correda il
morfosi. All’opposto troviamo volume un dizionario degli oggli attori trasformati in mani- getti al cinema in undici voci,
chini di carne. Costa cita Home da «Automobile» a «Zippo».
Nel Sorpasso di Dino Risi
Stories, un lavoro del 1990 di
Matthias Müller dove attrici (1962) quanto ha contato, nella
diverse compiono gli stessi ge- costruzione del personaggio di
sti, che montati in rapide Dai primi lungometraggi di Méliès
sequenze dimostrano la ai gialli di Alfred Hitchcock,
loro natura ai quadri che ammira Woody Allen
impresa, l’autor
to da un bre
del 1975, Uscendo
scrive: «Og
ma è il cinema
bandona la
che ne ha g
fortune. Per
in un solo luog
no principa
sua anima divisa
rie televisiv
Siamo di
CULTURA
SPETTACOLI
&
FRANCA D’AGOSTINI
C
omunismo ermeneutico, di Gianni
Vattimo e Santiago Zabala, è un libro che è necessario leggere, per chiunque sia
interessato alla filosofia, alla
politica, e ai rapporti tra l’una
e all’altra. Non perché sia
ineccepibile (al contrario
avrei da eccepire a diverse tesi presentate dai due autori)
ma per un’altra ragione, più
seria e profonda.
Dal punto di vista ideologico-politico viviamo in un’epoca di morti viventi: teorie già
morte e finite, che però continuano a fare danno (si possono tralasciare gli esempi:
chiunque potrebbe citare due
o tre casi, da destra o da sinistra). Ma viviamo anche in
un’epoca di sepolti vivi: teorie
e ipotesi che sono state affrettatamente tumulate, prima
che riuscissero a svilupparsi
pienamente e a manifestare i
loro meriti e le loro ragioni. E
uno di questi sepolti vivi è precisamente, io credo, quella variante dell’ermeneutica che
Vattimo pensò come «pensiero debole»: una posizione filosofica che è stata troppo rapidamente liquidata, quando
aveva ancora qualcosa da dire, o anzi (mia opinione) non
aveva ancora incominciato a
dire il meglio di quel che doveva-poteva dire.
Uno degli aspetti centrali
del debolismo ermeneutico
era la sua ricaduta politica, e
in particolare l’idea che l’erEFFETTO CHAVEZ
Fa discutere l’idea che
il modello siano i governi
di sinistra sudamericani
meneutica (la filosofia dell’interpretazione elaborata da
Hans Georg Gadamer, Paul
Ricoeur, Luigi Pareyson) potesse configurarsi non tanto
come «pensiero debole», ma
come «pensiero dei deboli»:
voce delle parti più sfortunate della società, e parola pronunciata in loro difesa. Questo aspetto legava il pensiero
debole di Vattimo al Cristianesimo, creando l’idea paradossale ma plausibile di un
Gesù «nichilista», pronto a
mettere in discussione le (false) verità degli scribi, dei sacerdoti, dei farisei.
In Comunismo ermeneutico i due autori non sviluppano
molto le basi filosofiche della
loro prospettiva. E non c’è
molto, nel libro, delle posizioni
originarie di Vattimo. C’è invece una rapida liquidazione
delle problematiche della verità, del realismo, della metafisica, semplicemente identificati come i tre costituenti della «politica delle descrizioni»
che secondo gli autori starebbe alla base del capitalismo. E
per tutto il libro con ostinazione si ripete che «l’imposizione
della verità e la difesa del realismo» sono i grandi nemici
della giustizia globale. L’ermeneutica, in quanto pensiero
interpretativo e non descrittivo, si contrapporrebbe a tali
nemici, in una guerra che è la
nostra attuale «emergenza»,
secondo gli autori. Si tratta allora di contrastare il ferreo
ordine capitalistico mondiale
con un pensiero che non aspi-
In Italia
Pubblicato tre anni fa
nei Paesi anglosassoni
Comunismo Ermeneutico
(pp 178, €22) è appena uscito
da Garzanti nel nostro Paese.
Gianni Vattimo è il padre
del «pensiero debole», Santiago Zabala
è professore Icrea all’Università di Barcellona
Marx più Heidegger
Ecco il comunismo 2.0
È uscito il saggio di Gianni Vattimo e Santiago Zabala
sull’idea d’una società alternativa. A differenza dal passato
però la violenza rivoluzionaria è esplicitamente rifiutata
CLAUDIO GALLO
Professor Vattimo, secondo Comunismo ermeneutico, l’attuale democrazia sarebbe l’ultimo bastione di
quella metafisica che una parte crucialedellafilosofiadelNovecentoha
dichiarato inconsistente: è per questo che la chiamate democrazia
bloccata?
«La chiamiamo democrazie bloccata
perché è condizionata da di un sistema di equilibri internazionali dominati dall’alto. Come sempre, non
pensiamo che la situazione politica
dipenda da un qualche errore filosofico, ma semplicemente ci sembra
che la filosofia, in questo caso l’ultima sopravvivenza della metafisica,
faccia parte della situazione politica
e non la determini».
Talvolta il libro sembra suggerire
una società anarchica piuttosto che
comunista
«Una politica “anarchica” sembra
oggi l’unica possibilità di emancipa-
ra né alla verità né all’oggettività, e neppure alla forza rivoluzionaria, ma si concede libero al
conflitto delle interpretazioni.
Non so se davvero il capitalismo in questa fase storica terminale debba davvero descriversi (interpretarsi) come «politica delle descrizioni». Non so
se i nemici che i poveri del mondo devono combattere siano
davvero la metafisica, il concetto di verità, o quella astrazione
che gli autori chiamano «realismo», e che a me sembra una
specie di caricatura del cosiddetto «realismo ingenuo». Dubito che sia così. Inoltre, i due
IL FILOSOFO DEL PENSIERO DEBOLE
“Uno, cento, mille conflitti sociali
contro la democrazia bloccata dall’alto”
Gianni
Vattimo
(a sinistra)
insieme con
Santiago
Zabala
zione e quindi anche di preparazione
di una futura società comunista. Realisticamente non possiamo pensare
a una rivoluzione comunista a breve
scadenza. Disturbare il sistema capitalistico avviato al suicidio è per ora
il solo modo di combatterlo, “hagan
lio”, fate casino, come dice il Papa».
E’ curioso che pur individuando
enormi disagi sociali nelle società
capitalistiche poi diciate di voler evitare una prospettiva rivoluzionaria,
di mutamento radicale.
«Anche qui è questione di realismo.
La prospettiva rivoluzionaria è in
questo momento velleitaria o avven-
LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
Young Factor diffonde nelle superiori
la cultura economica-finanziaria
Il film «H.» di Biennale College nominato
agli Independent Spirit Awards
E’ stata inaugurata a Firenze, alla presenza di Jean-Claude Trichet, la
prima edizione del progetto «Young Factor» promosso
dall’Osservatorio Permanente Giovani–Editori, presieduto da Andrea
Ceccherini. Il progetto vuole diffondere una maggior cultura
economico-finanziaria tra i giovani. Nell’anno scolastico 2014/15,
partecipano 330.081 studenti delle secondarie superiori italiane.
Il lungometraggio «H.» (foto) di Rania Attieh (Libano) e Daniel
Garcia (Usa), realizzato per l’ultima edizione di Biennale CollegeCinema del Festival di Venezia, ha ottenuto la nomination dedicata a
filmmaker di talento emergenti («Someone to Watch Award») agli
Independent Spirit Awards a Los Angeles. La storia è una
rivisitazione moderna e lirica di una sorta di tragedia greca.
autori citano la politica di
Chávez come «la grande novità
della politica mondiale». Ma ci
chiediamo: davvero il «nuovo»
di Chávez, e di Morales, Correa,
Mujica e dei Kirchner, e «persino Papa Bergoglio» ha come
sfondo filosofico il rifiuto della
verità e il contrasto tra descrizioni e interpretazioni? L’aggancio tra l’ermeneutica debolista e il decisionismo forte, veritativo e descrittivo, necessario
per una politica concreta (specie di stampo comunista) sembra delineato nel libro in modo
piuttosto vago.
Ma è ovvio che Vattimo e Zabala lavorano in un linguaggio
speciale, che hanno ereditato
da interpretazioni e reinterpretazioni di Rorty, Derrida, Heidegger, Nietzsche; e per capire
la loro proposta occorre entrare in questo linguaggio, e condividerne le regole. Per esempio,
ciò che unisce Marx e Heidegger, dicono, è la critica della metafisica, ma «metafisica» non è
la disciplina filosofica che ha
questo nome, bensì un modo di
vedere la realtà funzionale agli
interessi dei potenti della Terra. Ciò che chiamano «descrizioni» non è il semplice descrivere cose più o meno reali o immaginate, ma la pretesa «oggettivistica» di catturare il
mondo «dall’alto», con le parole
i discorsi i concetti, e imprigionare in tale cattura anche le libere esistenze dei singoli umani. E il comunismo a cui pensano Vattimo e Zabala non è ciò
che canonicamente si può intendere per comunismo ma il
principio della comunanza,
quale si esprime nel vangelo di
Matteo: «Dovunque due o tre
sono radunati nel nome mio,
quivi son io in mezzo a loro». E
«nel nome mio», spiegano gli
autori, significa «nel nome della
giustizia, della fraternità, e della solidarietà».
Iniziamo dunque a vedere la
ragione per cui occorre leggere
Comunismo ermeneutico: per riprendere il discorso sul rapporto tra filosofia e «pensiero dei
deboli», e se mai confermare
che la filosofia (anche nella variante quasi «anti-filosofica»
delineata da Vattimo e Zabala)
in definitiva è sempre stata e
dovrebbe continuare a essere,
come diceva Jean-François
Lyotard, la force des faibles.
turistica. Uno cento mille conflitti
sociali sono la sola cosa a cui possiamo realisticamente mirare per
spingere i governi a una politica
meno disumana».
Nel marxismo il cambiamento verso una società più giusta era spinto
delle contraddizioni del capitalismo che avrebbero dovuto portare
gli sfruttati a rovesciare i rapporti
diclasse:qualèilmotoredelcomunismo ermeneutico?
«Il motore è lo stesso. L’ermeneutica lavora di più per limitare
l’influenza addormentante dei
mass media che sono il vero oppio
di cui parlava Marx».
Come mai questo libro, che pure è
stato molto tradotto all’estero, arriva in Italia tre anni dopo l’edizione inglese?
«Dipende un po’ dalla scelta di
averlo pubblicare anzitutto in Inglese, “colpire il centro del impero.”
Il resto dipende dal normali scelte
editoriali».
La Gran Bretagna piange
la baronessa del delitto
È morta a Londra P. D. James, aveva 94 anni. Una vita speciale: da impiegata
a giallista di fama mondiale col suo ispettore Dalgliesh, protagonista di 13 libri
P
Cartesio
MARIO
BAUDINO
Frecciarossa
con poeti
e stazioni
indondate
Il treno del mito
Enfant terrible
Newton Compton festeggia 45 anni di attività e si
mette in mostra nella grande libreria Arion al Palazzo
Esposizioni romano fino al
31 gennaio. Ieri si sono
aperte le porte su un mondo che a tratti, negli ultimi
anni, è sembrato alternativo a tutta l’editoria tradizionale, inventando ad
esempio i molto deprecati
libri low cost. Deprecati, e
imitati. Enfant grandicello,
ma terrible.
Phyllis
Dorothy
James,
baronessa
James di
Holland Park,
nella sua
casa
di Londra
Aveva 94 anni
Buon appetito.
NELLA NOBILTÀ
Vicina ai Conservatori
ricevette il titolo
dalla regina nel 1991
KRISTIAN BUUS/IN PICTURES/CORBI
gialli, l’ultimo dei quali fu
pubblicato nel 2008.
Quell’ispettore non sarà
Poirot e P. D. James non sarà
Agatha Christie. Ma certamente detective e scrittrice
non sono lontani da queste
due icone della detective
story inglese. E, almeno nel
Regno Unito, grazie agli
adattamenti televisivi la loro
notorietà non è di molto inferiore a quella della Christie e
di Poirot.
Molti dei gialli di P. D. James hanno per sfondo gli apparati burocratici britannici,
in particolare quelli di cui
l’autrice aveva esperienza diretta, quelli della Sanità Pubblica e dell’amministrazione
giudiziaria (dopo la morte del
marito, e fino al 1978, P. D. James lavorò infatti al Ministero degli Interni). Molti, soprattutto, toccano i grandi temi che preoccupano e interessano l’opinione pubblica, la
droga, i pericoli del nucleare,
dando ad essi una dimensione
di attualità e di serietà: l’indagine non si muove in un mon-
35
Per ora sono duecento, duecento poeti che viaggeranno sul Frecciarossa da
Napoli (o stazioni intermedie) a Milano. Organizzati
da Tomaso Kemeny, con
ospiti quali Giovanni Giovannetti (fotografo editore
e blogger) o Roberto Barbolini in veste di narratore,
vogliono inondare di poesia le stazioni ferroviarie
con versi propri e altri, e
regalare libri a tutti i passeggeri. Il viaggio è previsto per il 6 dicembre, gran
finale nella Galleria Vittorio Emanuele a Milano, anche per ricordare l’azione
futurista del 1910, commemorata in un celebre quadro Boccioni. La definiscono un’azione mito-modernista, in nome della bellezza. E si sono pure pagati il
biglietto.
PAOLO BERTINETTI
hyllis Dorothy James, baronessa di
Holland Park, morta serenamente
nella sua casa di
Oxford all’età di 94 anni, pubblicò il suo primo romanzo nel
1962, quando già aveva 42 anni e baronessa non era. Era
un’impiegata, lavorava nell’amministrazione di un ente
ospedaliero e aveva una famiglia da mantenere (due figlie
e un marito da tempo ricoverato in un ospedale psichiatrico). Ma aveva trovato il
tempo e l’ispirazione per scrivere un giallo, Copritele il volto. Fu un vero successo. Il libro piacque molto e altrettanto piacque il suo protagonista, l’ispettore di Scotland
Yard Adam Dalgliesh, che era
quasi l’opposto dell’agente
James Bond che proprio
quell’anno trionfava sugli
schermi di tutto il mondo grazie al fascinoso Sean Connery
di 007 licenza di uccidere.
Dalgliesh era una figura
rassicurante, il poliziotto su
cui contare perché le persone per bene possano sentirsi tranquille e protette dalla
legge: un uomo coraggioso e
intelligente, ma anche comprensivo, delicato, sensibile.
Un ispettore-poeta, si disse.
Dalgliesh (cognome scozzese che dovrebbe essere pronunciato «delglìsc») divenne il protagonista di altri 13
.
do di fantasia (alla Fleming / zione inspiegabile» e, sopratJames Bond) o in un mondo tutto, «non deve raccogliere in«privato» (alla Christie), ma nel dizi che non siano subito messi
mondo reale con i suoi proble- a conoscenza del lettore».
La Baronessa Phyllis Domi reali. In alcuni degli ultimi,
per la verità, l’ambiente era più rothy James, di famiglia modechiuso, ristretto, forse anche sta, che aveva frequentato la
come conseguenza del suo rela- scuola solo fino all’età di sedici
tivo ritirarsi dalla scena pubbli- anni per andare a lavorare, era
però una convinta sostenitrice
ca anche per ragioni d’età.
Ma sia nei primi che negli ul- delle posizioni del Partito Contimi suoi lavori, mai si dimenti- servatore. E come tale sedette
cava del fatto che, naturalmen- nella Camera dei Lords, dove la
te, un giallo è un giallo. E P. D. regina Elisabetta l’aveva insediata nel 1991, (E,
James non solo
non ambiva a
L’ULTIMA OPERA in particolare, si
protagonimodificare le reUn thriller che s’inizia rese
sta di una camgole del genere,
dove finiva pagna clamoroma addirittura,
come scrisse nel Orgoglio e Pregiudizio sa contro alcuni
boss della Bbc).
suo libro A proP. D. James non scrisse solposito del giallo, pensava che
tutto sommato bisognasse atte- tanto i gialli con protagonista
nersi ad almeno alcune di quel- l’Ispettore Dalgliesh, ma anle che nel lontano 1929 aveva che quelli con protagonista
enunciato il teologo e scrittore Cordelia Gray; e un romanzo
Ronald Knox. Magari non quel- distopico, I figli degli uomini,
la per cui «non devono compa- pubblicato nel 1992, che fu
rire dei cinesi»; ma sicuramen- adattato per il grande schermo
te quella per cui il detective e nel 2006 divenne il film diret«non deve giovarsi di un’intui- to da Alfonso Cuarón, con Ju-
lianne Moore e Michael Caine.
E infine, a conclusione della
sua lunghissima carriera di
scrittrice, nel 2013, scrisse un
anomalo giallo, Death Comes to
Pemberley, che prende spunto
dai personaggi di uno dei romanzi più popolari e più amati
di tutta la letteratura inglese:
Orgoglio e pregiudizio di Jane
Austen. Milioni di lettori e di
lettrici sanno che, alla fine del
romanzo, Elizabeth e Darcy si
fidanzeranno. Diventeranno
marito e moglie, avranno dei
bei bimbi, vivranno felicemente
nella loro bella magione nella
campagna inglese. Ma a quel
punto, immagina P. D. James, in
quel luogo di pace avviene un
delitto. E qui scatta il giallo. In
una deliziosa e autoironica dichiarazione , la «baronessa del
delitto» (così fu battezzata dai
media inglesi) chiese scusa a
Jane Austen per avere immaginato una storia del genere.
«Mai la Austen l’avrebbe scritta - dichiarò P. D. James -. Ma se
l’avesse fatto l’avrebbe certo
fatto meglio».
Ma in tema di mass
market, arriva dall’America una novità destinata a
deliziare molti giovani lettori. Hunger Games continua. Il film in questi giorni
sui nostri schermi, (Il canto
della rivolta, Parte 1) tratto
come gli altri dalla saga per
ragazzi di Suzanne Collins
uscita in Italia per Mondadori con lo stesso titolomarchio (che tradotto vorrebbe dire all’incirca «I
giochi della fame») non sarà l’ultimo, anche se non ci
sono al momento più nuovi
libri cui attingere. Continuerà sullo schermo in
perfetta autonomia, ha annunciato il regista Francis
Lawrence. Alla fame non si
comanda..
La carta è stanca
Il mercato dei libri cartacei migliora un poco. Nel
2013 era sotto di oltre il
cinque, quest’anno farà 4,6 per cento. Lo attesta
l’indagine Nielsen che sarà presentata a «Più libri
più liberi» (dal 4 dicembre
a Roma) nell’incontro dell’Aie. Crollano però le copie vendute: 5, 5 milioni in
meno, 18 mila al giorno. La
carta è stanca.
36 .Spettacoli
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
Intervista
La svolta
Joe Bastianich, 46 anni,
giudice di MasterChef
e prossimamente musicista
Avrò tempo per
provare con la mia
band, tutti di Eataly
a New York. Ed è quasi
pronto un programma
tv, ma niente cucina
EGLE SANTOLINI
MILANO
A
46 anni Joe Bastianich, il giudice
cattivo di MasterChef, dà una sterzata: niente più
edizione americana del programma a cui partecipava dal
2010, niente più allenamenti
ossessivi per il torneo Iron
Man, ovvero il triathlon ai
massimi livelli. Gli si liberano un bel po’ di tempo e di
energie, che ha voglia di
dedicare, oltre che alla famiglia, «alla musica, suonata e composta, a un nuovo libro, spero anche a un
film sulla tragedia dei profughi
istriani. Il cibo, ora, è meno importante». Le sue esistenze
precedenti sono dunque consegnate al libro in uscita per
Utet, Giuseppino, scritto con
Sara Porro, in cui racconta come da nipote di istriani emigrati a New York sia diventato
giovane broker di Wall Street,
e poi gestore di ristoranti, e poi
star televisiva, e poi socio di
Eataly, e poi, e poi.
Joe, come mai dice addio a
MasterChef Usa?
«Niente rancori: sono stati dei
gran begli anni ma era ora
smettere. Nella vita è bello
cambiare».
Il suo contraltare e collega di
set Gordon Ramsay si sentirà
perso, vista la sana competitività che si era instaurata fra
di voi. Tanto che aveva voluto concorrere anche lui all’Iron Man.
«Ma non ce l’abbiamo fatta a
verificare chi sarebbe stato il
migliore, perché l’estate scorsa, come rievoco nel libro, sono caduto dalla bicicletta e mi
sono rotto la clavicola e due
costole. Ora va meglio, però in
bici non ci sono più salito. Anche se alla Maratona di New
York non ho rinunciato».
Nella nuova edizione
di Masterchef Italia mi
vedrete più paterno
E saranno i concorrenti
ad emergere sempre
di più nello show
FOTO LUCA CATTORETTI
JOE BASTIANICH
“Basta cibo, cambio vita
la musica nel mio futuro”
Il giudice dà l’addio a MasterChef Usa: “È bello fare cose nuove”
In uscita la biografia”Giuseppino”, poi il sogno è fare un film
«Sarà sempre più narrazione:
non siamo noi giudici l’elemento che conta, sono i racconti dei
concorrenti, le loro storie, che
emergeranno nella loro totalità.
Non ci sarà più il caso dell’isolata Rachida contro il gruppo:
ciascuno avrà il suo spazio».
Da grande farà il musicista?
«Più buono l’ha detto lei, io preferirei più paterno, più simile al
Joe di tutti i giorni. Uno degli
obbiettivi che volevo raggiungere nel programma era quello
di una mia evoluzione: direi che
ci sto riuscendo».
«Di certo avrò più tempo per
provare con i Ramps, la mia
band, tutta fatta di gente che lavora da Eataly a New York. Il 15
dicembre suoniamo qui a Milano, alla Salumeria della Musica,
per una serata che sarà simile a
un cabaret americano, molto
parlata e con un po’ di teatro.
C’è qualcosa di quasi pronto anche per la tivù, un programma
tutto nuovo e che con la cucina
non c’entra, di cui presto verranno rivelati i particolari».
E il format in sé dove sta andando?
D’estate, mentre registrate il
programma, vivete da reclusi
L’incidente, la voglia di dedicarsi ad altro. Joe, non è che
per la 4a edizione di MasterChef Italia, in onda su Sky
Uno dal 14 dicembre, rischia
di diventarci troppo buono?
negli studi di via Mecenate. Ci
racconta come funziona?
«Si lavora, si lavora, si lavora e
poi basta. La tensione cresce e
tu devi rimanere concentrato».
Ed è allora che l’ego dei giudici
esplode. Si favoleggia di gran
scenate dietro le quinte.
«Dodici ore a brasare lì dentro,
ad aria condizionata spenta perché il rumore disturberebbe le riprese. Non siamo santi».
Apropositodifrizioni:nellibro
non la manda a dire a Carlin
Petrini, che ha fortemente criticato il concetto del programma ma che, dice lei, si è fatto
pubblicità ospitando a Pollenzo una delle prove in esterna.
«Stimo Petrini perché è forse
l’uomo che al mondo ha fatto di
più per il cibo, ma confermo
quello che ho scritto».
Vi siete sentiti dopo la polemica, magari con la mediazione
di Oscar Farinetti?
«No. Ma se vuole lo aspetto con
un bicchiere di barolo».
Quanto hanno contato le
esperienze precedenti, come
quella da lupo di Wall Street,
nella sua attuale carriera?
«Quanto vi piace questa storia di
Wall Street! Eppure sono stati
soltanto otto mesi. Ma lo capisco:
per voi italiani New York è una
storia d’amore, i ragazzi italiani
che vengono a lavorare a
Manhattan fanno un sacco di sacrifici ma si divertono pure come
pazzi. Li vedo tutti i giorni, ne abbiamo un gran bisogno e cerchiamo di aiutarli e di ospitarli».
Che cosa le manca dell’America quando è in Italia?
«La puntualità. Le sembra possibile che certi produttori tivù,
oggi, mi abbiano fatto aspettare
per un’ora? ».
twitter @esantoli
“Il mio Beethoven
parla a tutti
di amore e giustizia”
“Fidelio” apre la stagione della Scala
La regista Warner: ideali universali
ALBERTO MATTIOLI
MILANO
Pare già di sentirli. I reperti
assiro-milanesi del Sant’Ambroeus della Scala troveranno
sicuramente «molto cupo» e
«poco sfarzoso» lo spettacolo.
La colpa è di Beethoven, che
ha avuto la pessima idea di
ambientare il suo Fidelio in un
carcere, luogo raramente allegro e men che meno lussuoso.
Per il resto del mondo, invece, l’appuntamento è intrigante e non solo perché Daniel
Barenboim dirige il suo ultimo 7 dicembre (a proposito:
ieri ha fatto sapere di aver
cambiato idea e ha ricollocato
i primi due numeri dell’opera
nell’ordine in cui li aveva messi Beethoven, invece di invertirli come aveva minacciato.
Confermata invece la bizzarra
idea di scegliere come ouver-
gione non è tale, «piuttosto una
specie di carcere temporaneo,
come una fabbrica abbandonata dove si smistano i prigionieri.
Si capisce che fuori c’è un regime, probabilmente già minacciato, quindi ancora più feroce». Ogni riferimento ai tagliagole dell’Isis che hanno usato
come campo di concentramento un’ex fabbrica è puramente
voluto. «Ma non ci saranno riferimenti alla cronaca. L’ambientazione è contemporanea ma
astratta», spiega Warner. Beethoven vola più alto delle contingenze della cronaca: «Quest’opera è universale, parla a
tutti di amore e di giustizia».
Poi c’è il problema della prima metà del primo atto, che
sembra sempre un’opera buffa
appiccicata a un dramma: «Io
non credo che i personaggi
“piccoli” di Fidelio non debbano
Signore
La regista
Deborah Warner e il soprano Anja Kampe
ture la Leonora 2). Di estremo
interesse è anche il ritorno alla Scala di Deborah Warner,
già a Milano con una bellissima Death in Venice di Britten.
Warner non scatenerà le ire
delle balcony girls del loggione perché è una regista di rito
anglosassone, dunque racconterà la storia invece di commentarla o di riscriverla; ma
non è nemmeno un’arredatrice modello Pizzi & merletti.
Infatti è stata interessante
perfino la rituale conferenza
stampa prima della «prima»,
di solito una spremuta di luoghi comuni. Per esempio,
l’idea che la storia di Fidelio
sia il mito di Orfeo a parti rovesciate, con lei che scende
agli inferi per salvare lui. Molto sottile anche la scelta dell’ambientazione (le scene sono di Chloé Obolensky): la pri-
essere presi sul serio. Il loro è
un ambiente misero. L’aria dell’oro di Rocco non ha senso se è
l’autogratificazione di un borghese soddisfatto, ne ha e molto se effettivamente si tratta di
un uomo povero che pregusta il
denaro. E poi nel Fidelio gli
amori sono due: uno ha un lieto
fine, quello di Leonora per Florestano, l’altro, quello di Marzeline per Leonora travestita
da Fidelio, no».
Resta da capire come un’artista straniera affronti l’enorme grancassa mediatico-demenziale della «prima» della
Scala: divertita? Preoccupata? «Io penso che sia bellissimo che l’opera faccia notizia.
Il glamour non importa: importa, ed è molto bello, che per
un giorno l’arte sia centrale
nella vita del Paese». In bocca
al lupo, signora.
LA STAMPA
TorinoFilmFestival2014
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
vampiri moderni mettono la
sveglia per alzarsi appena fa
notte. Lavorano a maglia.
Fanno la raccolta differenziata
dei rifiuti. Badano molto a crearsi
un look «morto ma squisito» tipo
pantaloni di pelle nera, maglietta
bianca e collanine, giacche militari con mostrine, insomma
un’immagine molto rock. E se vivono sotto lo stesso tetto fanno
«riunioni d’appartamento» in cui
litigare su chi lava i piatti. Trasuda
situazioni ironiche abbondanti
Nick Cave
il suo passato
come un regalo
BRUNO RUFFILLI
entimila giorni della vita di
Nick Cave in un poco più di
un’ora e mezza: è 20.000
Days On Earth, presentato al Torino
Film Festival. Scritto e diretto da Ian
Forsyth e Jane Pollard con la
collaborazione dello stesso Cave, il
docu-filmarriveràneicinemaitaliani
il 2 e 3 dicembre. Il più letterato dei
cantanti, il più cantante dei letterati,
qui cerca di avvicinarsi al mistero
della creazione artistica: «Le parole
che ho scritto sono solo la superficie
– dice – ci sono verità che emergono
all’improvviso come un mostro
marino e poi scompaiono. Per me
canzoni e concerti sono tentativi di
richiamarlo alla superficie, creare
uno spazio tra reale e immaginario
dove il mostro possa apparire. È qui
che esistono l’amore, le lacrime e la
gioia, è qui che noi viviamo».
20.000 Days On Earth è il tassello
mancante tra gli ultimi due dischi di
Nick Cave (lo splendido Push The Sky
Away e Live from KCRW) e il suo
secondo romanzo The Death Of
Bunny Munro. Dei dischi ci sono
l’immagine di copertina, proprio
all’inizio (è la camera da letto del
cantante australiano) e alcuni
spezzoni live del live, del libro è il
paesaggio intorno a Brighton, la
cittadinanelsuddell’Inghilterradove
vive con la famiglia. Una scena
rimanda poi direttamente al
romanzo, con Cave alla guida di una
Jaguar e Kylie Minogue sul sedile
posteriore che racconta la difficoltà
di accettare che fama e notorietà
possano svanire. Tenero ed
egocentrico, 20.000 Days On Earth è
un regalo per gli appassionati che ci
troverannopurelarispostaalmistero
dell’abbandono di Blixa Bargeld
(chitarristadeiBadSeeds,labandche
lohaaccompagnatoalsuccesso).Per
glialtrièunbelfilm,conunmonito:«I
nostri giorni sono contati, non
possiamo permetterci di rimanere
fermi».OggiNickCaveèunsignoredi
57anni.Tuttiigiorniinufficioscrivele
sue canzoni maledette, poi torna a
casa e divide una pizza con i bambini
davantiallatv.
V
Fermo
immagine
I
Vampiri e zombie fanno ridere
L’horror? È tutto introspettivo
quasi quanto gli spargimenti di
sangue What we do in the shadows, mockumentary neozelandese, proposta sicuramente audace e
inaspettata per il concorso. I vampiri in questo Festival sono in buona compagnia con gli zombie: in Life after Beth, storia sentimentale
CLAUDIA
FERRERO
.
Spettacoli .37
con una zombie tormentata dal
«vivere insieme per sempre» con il
suo fidanzato umano, tutto si può
dire ma non che regni la paura: anzi, si ride dell’assurda liaison. Buttiamoci allora sull’horror. Qui prendono vita sentimenti paurosi soffocati tanto da materializzarsi: It follows mette in scena l’incubo degli
adolescenti di venire seguiti da
qualcuno; Babadook il trauma non
superato di una madre per la morte
violenta del marito. Interessanti i
temi, moderata la tensione.
The Duke
of Burgundy
ALESSANDRA LEVANTESI KEZICH
ffacciate sulla tangenziale di Parigi, le
torri gemelle «Les
Mercuriales» si ergono sulla periferia circostante simili a due imponenti
gendarmi. È in questo luogo ultramoderno e straniato che si incontrano le hostess occasionali
Joane e Lisa, protagoniste del
film di Virgil Vernier, realizzato
con il sostegno del Torino FilmLab. Aggraziate, deliziose subito
instaurano un rapporto di sorellanza: in un’opera erratica in bilico tra naturalismo e simbolismo, le gemelle Mercuriales del
titolo sono anche loro. Lisa è venuta dalla Moldavia sulle tracce
di un’amica partita per la Francia e sparita nel nulla; reduce da
un tentativo di suicido e lap-dancer quando capita, Joane vive in
un condominio di case fatiscenti
e divide l’appartamento con una
giovane africana, madre single
di una bimba di nove anni. È agosto, il girovagare delle ragazze le
porta qui e là, un tuffo in piscina
con la piccola inquilina, una tavolata, una festa di matrimonio,
un weekend in Alsazia e una notte brava con la gioventù locale.
Poi la separazione, Lisa riparte e
nel finale una gru che sembra la
bocca di un drago comincia a
buttar giù pezzo dopo pezzo il
palazzo dove le due amiche hanno condiviso riso, pianto, affetto.
La voce fuoricampo di Lisa, o
forse di Joane, a un certo punto
aveva detto: Mercurio è il pianeta
più veloce, in un emisfero è sempre giorno, nell’altro sempre notte. E manca l’aria.
Potrebbe vincere il concorso
l’opera seconda di Vernier, presentata in chiusura con l’horror
comedy neozelandese What We
Do in the Shadows? Probabilmente no, ha buoni momenti di cinema, ma resta troppo evanescente, irrisolta. Abbiamo visto pellicole più solide come Felix & Meira
del canadese Maxime Giroux dove Meira in ribellione alle rigide regole imposte dal marito
ebreo ortodosso intreccia un delicato rapporto con il vulnerato Felix che ne comprende la sensibilità; come N-Capace di Eleonora
Danco che nasce da un coerente
A
Felix & Meira
Solido il film
del canadese
Maxime Giroux
con la protagonista Meira in
ribellione alle
rigide regole
imposte dal
marito ebreo
ortodosso
L’originale film
di Peter Strickland, fantasia
sado-maso
costruita con
padronanza di
stile fra Bunüel
e cinema pornosoft Anni ’60
Se gli adolescenti del Tff
ci raccontano il domani
I film in concorso favoriti da “Mercuriales” a “N-Capace”
Le protagoniste di «Mercuriales» del francese Virgil Vernier
nucleo poetico; come The Duke of
Burgundy di Peter Strickland, fantasia sado-maso costruita con padronanza di stile fra Bunüel e cinema pornosoft Anni Sessanta. E tuttavia, Les Mercuriales è un film che
rappresenta perfettamente vizi e
virtù della selezione «Torino 32».
Come la maggior parte dei titoli
in gara cerca di conciliare una doppia vocazione a stare nella realtà e
a trasferirla su un piano narrativo.
E di nuovo, al pari del messicano
Annuncian sismos, il belga Violet, il
singaporeano As We Were, l’italiano
Frastuono di Davide Maldi, pedina
giovanissimi che si muovono in un
paesaggio senza coordinate, privo
di riferimenti alla Storia. La memoria è un fatto intimo, la comunicazione ellittica, l’idea di avvenire
nebbiosa per questa generazione
che fluisce con la propria durata.
Fino a poco tempo fa un film sulle borgate e sui giovani avrebbe
avuto ambizioni sociologiche,
avrebbe sottolineato i problemi di
integrazione, droga, povertà, disoccupazione. Ora, in una quasi totale assenza di presenze istituzionali, abbiamo ragazzi immersi in se
stessi che neppure si domandano
se possono incidere sui fatti, che
non hanno alcuna motivazione ideologica, alcuna voglia di mobilitazione. Eppure nella loro vaghezza
autodistruttiva, queste giovani
monadi non vanno nella direzione
indicata dai poteri forti, non appaiono tentate dal profitto. Ignari di
dove abita la politica, sono esseri
naturalmente alternativi, ingovernabili. buoni film
Questo ci raccontano molti dei
protagonisti del cinema di Torino
32. Il contraltare positivo è il loro
spontaneo adeguamento al cronico
stato di emergenza di un mondo in
transizione, l’attitudine sentimentale, l’accettazione della molteplicità etnico-razziale. Forse, senza
averne coscienza, certi adolescenti
già hanno messo un piede in quel
misterioso domani che noi adulti
non ci sappiamo prefigurare.
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Non ci resta che ridere.
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VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
gg Speciale/Broletto
39
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MANUELA GANDINI
NOVARA
i apre domani a Novara, al Complesso
Monumentale del
Broletto, «In principio. Dalla nascita
dell’Universo all’origine dell’arte», una mostra che coniuga la sfera scientifica a quella
artistica. Ideata da Sergio Risaliti, co-curatore con Stefano
Baldi e Silvia Bencivelli, è un
tentativo di riunire linguaggi
normalmente separati. Ne
parliamo con Risaliti.
S
Perché il titolo biblico “In
principio …” ?
«Perché ci riporta subito ai
primordi e, in una mostra
scientifica, non poteva mancare la tradizione basilare
fondante la nostra cultura occidentale che è quella dell’inizio, della creazione. È un titolo
importante che deve comunicare al pubblico una cultura
non solo scientifica ma anche
un’idea basata su figure forti
che hanno fissato nel nostro
immaginario l’inizio del mondo, del cosmo dell’universo,
come ad esempio la volta della
Cappella Sistina».
Atlante (1645-1646) di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino
Musei Civici Fiorentini - Museo Stefano Bardini.
A destra Dall’Atlante al vuoto. In ordine alfabetico,
di Giulio Paolini Electa, Milano 2010. Con una stampa litografica a
colori su carta fustellata. Originale dell’artista
Nel testo in catalogo, lei cita
un pensiero di T.S Eliot : «Non
finiremo mai di esplorare / E
dopo tanto esplorare saremo di nuovo / Al punto di
partenza /E conosceremo finalmente/ Il posto per la prima volta». Continuiamo a rigirare su noi stessi?
«Volevo dare il senso di un
viaggio ciclico, circolare che
partendo dal macrocosmo,
dall’infinitamente lontano, da
quasi l’irrappresentabile come il Big Bang, giungesse poi
al microcosmo, alle cose che
abbiamo più vicine e che comunque sono altrettanto distanti da noi, inconoscibili e
difficilmente rappresentabili,
come le strutture più infinitesimali della realtà. All’inizio
avevo immaginato come sottotitolo “Dal Big Bang al giardino di casa”. Poi siamo andati
dall’origine dell’universo al taglio di Fontana e all’origine
dell’arte. La mostra è un tour
de force, un’esperienza di iniziazione alla scienza e all’arte
o alle nostre domande più antiche e ripetute sull’origine
dei pianeti, dell’uomo, del linguaggio, della paura. L’origine
delle nostre sensazioni più
perturbanti: le paure, le angosce, che dall’antichità abbiamo fissato in certi miti, in certe figure da Medusa a Cerbero. E infine ci si interroga sull’origine dell’arte, del primo
gesto umano di un uomoscimmia che ha raccolto nel
IN PRINCIPIO
La ricerca delle origini
tra scienza e arte
Si apre domani a Novara una grande mostra che sposa
linguaggi a lungo separati. La presenta il curatore Sergio Risaliti
greto di un fiume un ciottolo su
cui ha fissato lo sguardo e ha riconosciuto una testa umanoide:
due occhi, le narici e la bocca».
Vi sono anche interviste a
scienziati che danno una visione interdisciplinare. Come è
articolata la mostra?
«Con me hanno lavorato Stefano Baldi e Silvia Bencivelli,
II sismografo elettromagnetico Palmieri
due autorevoli studiosi di
scienza. Insieme abbiamo deciso di dare voce a sette importanti firme che accompagnano, sezione per sezione, il visitatore con delle piccole interviste, piccoli focus che sintetizzano i singoli argomenti. Le sezioni sono: Big Bang con Amedeo Balbi, astrofisico; Terra e
Fino al 6 aprile
La mostra In Principio,
è aperta al pubblico da domani
al 6 aprile al Complesso
Monumentale del Broletto in
via Fratelli Rosselli 20 a Novara.
Ideata da Sergio Risaliti e curata
dallo stesso Risaliti con Silvia
Bencivelli e Stefano Papi, è
prodotta da Fondazione Teatro
Coccia Onlus in partnership con
Codice Idee per la Cultura. La
promuovono il Comune di
Novara e l’Assessorato alla
Cultura della Regione Piemonte.
Si giova della collaborazione di
INAF- Istituto Nazionale di
Astrofisica e di INGV - Istituto
Nazionale di Geofisica e
Vulcanologia, è sostenuta
da sponsor pubblici e
privati, e si avvale di
Civita per la
comunicazione. Info
www.mostra
inprincipio.it
Tel. 199.15.11.15
Untitled di Anish
Kapoor (2014).
Courtesy
dell’artita e della
galleria
Continua
Sotto Il decimo
giorno del sesto
mese dell’anno
millenovecentoo
ttantanove... di
Alighiero Boetti
Courtesy della
Fondazione
Boetti, Roma
Dintorni con la geologa Claudia
Piromallo; Comincia la vita con
Enzo Gallori che si occupa di
biologia; La sfida di Prometeo
con Giorgio Manzi, antropologo; Il buio oltre la siepe con
Giorgio Vallortigara esperto di
neuroscienze; Bla bla bla con
Andrea Moro, linguista; e infine Perché non parli? con Achille
Bonito Oliva, sull’estetica».
Come sono stati scelti gli artisti e quali sono i rapporti tra
opere e documenti scientifici?
«Questo è un viaggio alla scoperta di misteriosi argomenti
che riguarda l’origine del mondo e dell’opera d’arte. Per questo ad esempio c’è un’opera di
Anish Kapoor come origine. Si
tratta di una mostra diacronica
trasversale dove giocano le assonanze, le suggestioni i rimandi tra un’opera d’arte e un mito,
tra un volume antico e un documento scientifico. Non c’è solo il
contemporaneo, perché preferisco spaziare. La mostra è volutamente didattica, si pone le
grandi domande sui misteri
della natura e l’arte in modo
semplice e suggestivo con l’uso
di tutti media. Vi sono i disegni
originali di Galileo Galilei prestati dalla Galleria Nazionale di
Firenze, vicino a fumetti didattici che hanno il compito di informare sull’origine dell’Universo. È una mostra apparentemente complessa ma in realtà
molto semplice. Si parte da
un’opera di Guercino, un capolavoro che raffigura il mito di
Atlante. C’è Dudreville con le
Quattro stagioni della collezione
Giannone del museo di Novara.
Vi sono delle riproduzioni ad alta definizione di Jan Brueghel il
fuoco e l’acqua, stampate in dimensioni molto più grandi.
Opere di Thomas Ruff, Mimmo
Paladino, Giulio Paolini, Alberto Burri, Lucio Fontana, Alberto di Fabio, Sabrina Torelli e
Giuliana Cuneaz. Questa mostra potrebbe diventare un museo permanente realizzato in
sette grandi sezioni che di volta
in volta potrebbero cambiare
opere e argomenti e riproporre
le nostre eterne domande: chi
siamo?, da dove veniamo?, dove
andremo?».
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GUARDIAMO OLTRE
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LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
.
Spettacoli .41
Programmi tv
I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi
del 28 novembre 2014
Rai 1
6.00 Euronews
6.10 Il caffè di Raiuno
6.45 Unomattina Attualità
10.55 Rai Player Rubrica
11.00 Tg 1
11.10 A conti fatti Attualità
12.00 La prova del cuoco
13.30 Telegiornale
14.00 Tg 1 Economia Attualità
14.05 Dolci dopo il Tiggì
14.40 Torto o ragione? Il verdetto finale Attualità
16.00 La vita in diretta Attualità Cristina Parodi e
Marco Liorni sono
padroni di casa del
pomeriggio di Rai1
17.00 Zecchino d’oro Varietà
18.50 L’eredità Game show
20.00 Telegiornale
20.30 Affari tuoi Game show
21.10 Carosello Reloaded
Rai 2
7.05 Army Wives Serie
8.30 Il tocco di un angelo TF
10.00 Tg2 Insieme Attualità
11.00 I fatti vostri Varietà
13.00 Tg 2 Giorno
13.30 Tg2 Eat Parade
13.50 Tg2 Sì, Viaggiare
14.00 Detto fatto Attualità
16.15 Castle Telefilm
17.00 SuperMax Tv Varietà
17.45 Rai Parlamento Telegiornale Attualità
17.55 Tg2 Flash L.I.S.
18.00 Rai Player Rubrica
18.05 Tg sport
18.20 Tg 2
18.50 NCIS: Los Angeles TF
19.40 NCIS Telefilm
20.30 Tg 2 20.30
21.00 Impazienti Sitcom con
Enrico Bertolino e Max
Tortora
21.15
Tale e quale show
21.10
Killer Elite
VARIETÀ. La finalissima dello
show di Carlo Conti stasera proclamerà il campionissimo. A
contendersi il titolo, sei finalisti
di questa edizione e sei campioni della stagione 2013
FILM.
0.10 TV 7 Attualità Lo storico
rotocalco di Raiuno
1.15 Tg 1 - Notte.
Che tempo fa
1.50 Cinematografo
2.40 Sottovoce Attualità
2.55 Rewind - Visioni private
Rai 3
Canale 5
6.00 Tg 5 Prima pagina
7.54 Traffico
8.00 Tg 5 Mattina
8.45 Mattino Cinque
11.00 Forum Attualità
13.00 Tg 5. Meteo.it
13.40 Beautiful Soap opera
14.15 Centovetrine Soap
opera
14.45 Uomini e donne
16.15 Il segreto Telenovela
17.00 Pomeriggio cinque
Attualità Approfondimenti e dibattiti in studio su temi di cronaca,
politica, attualità e spettacolo in compagnia di
Barbara D’Urso
18.45 Avanti un altro! Game
show
20.00 Tg 5. Meteo.it
20.40 Striscia la notizia
8.00 Agorà Attualità
10.00 Mi manda Raitre
11.00 Elisir Attualità
12.00 Tg 3
12.45 Pane quotidiano
13.10 Il Tempo e la Storia
14.00 Tg Regione. Tg Regione
Meteo
14.20 Tg 3. Meteo 3
14.50 Tgr Leonardo Attualità
15.00 Tg3 Lis
15.05 Tgr Piazza Affari
15.10 Rai Player
15.15 Terra nostra 2 - La speranza Telenovela
16.00 Aspettando Geo
16.40 Geo Documentari
19.00 Tg 3. Tg Regione. Tgr
Meteo
20.00 Blob Videoframmenti
20.15 Sconosciuti Attualità
20.35 Un posto al sole SO
Italia 1
7.15 Mike & Molly Sitcom
8.10 Psych Telefilm
10.05 The closer Serie
12.05 Cotto e mangiato Il menù del giorno
12.25 Studio Aperto
13.00 Sport Mediaset Sport
14.05 I Simpson Cartoni
14.35 Futurama Cartoni
15.00 Big Bang Theory Sitcom
15.50 E alla fine arriva mamma
Sitcom
16.45 White Collar Telefilm
Neal Caffrey, un giovane genio della truffa, si
ritrova costretto, suo
malgrado, a lavorare
come consulente per
l’agente dell’Fbi Peter
Burke
18.30 Studio Aperto. Meteo
19.20 CSI New York Telefilm
Rete 4
La 7
6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo.
Traffico
7.00 Omnibus - Rassegna
stampa Attualità
7.30 Tg La7
7.55 Omnibus Attualità
9.45 Coffee break Attualità
11.00 L’aria che tira Attualità
Il programma di economia condotto in studio
da Myrta Merlino
13.30 Tg La7
14.00 Tg La7 Cronache
14.40 Il commissario Maigret
Telefilm
Con Bruno Cremer
16.30 Suor Therese Telefilm
18.15 Il commissario Cordier
Telefilm
Con Pierre Mondy
20.00 Tg La7
20.30 Otto e mezzo Attualità
7.10 Hunter Telefilm
8.05 Cuore ribelle Telenovela
9.30 Carabinieri Telefilm
10.35 Sai cosa mangi?
10.45 Ricette all’italiana
11.30 Tg 4 - Telegiornale
12.00 Detective in corsia TF
13.00 La signora in giallo TF
14.00 Lo sportello di Forum
15.30 Ieri e oggi in tv speciale
15.45 Pt 109 - Posto di combattimento Film (guerra,
1963) con Cliff Robertson, Ty Hardin. Regia di
Leslie Martinson. Vicenda vera del giovane
guardiamarina John F.
Kennedy, futuro presidente. ★★
18.55 Tg4 - Telegiornale
19.35 Il segreto Telenovela
20.30 Tempesta d’amore SO
21.15
Quarto grado
★★
21.05
Questioni di famiglia
21.10
Il segreto VIII
21.10
Contraband
(azione, 2011) con Clive
Owen, Robert De Niro. Regia di G.
McKendry.Alcuniexmembridelle
forze speciali britanniche sono
braccati da un gruppo di assassini guidati da un ex Navy Sea
ATTUALITÀ. Seconda puntata del
programma che ha l’obiettivo di
raccontare e intervenire nella
realtà della famiglia italiana.
Alla conduzione Marida Lombardo Pijola
TELENOVELA. Sebastian spiega a
FILM. (thriller, 2012) con Mark
ATTUALITÀ. Ogni venerdì, con ser-
21.10
Crozza nel paese
delle meraviglie
Francisca la situazione: Ayala e
i suoi uomini vogliono il denaro e faranno di tutto per ottenerlo. Le cose si mettono molto
male per lei
Wahlberg,KateBeckinsale.Regia
di Baltasar Kormákur. Remake.
Chris Farraday è un ex marinaio,
licenziato dalla nave per contrabbando di merci rubate
vizi, inchieste, esperti, testimoni e
iniziative di sensibilizzazione, il
settimanale di Gianluigi Nuzzi e
Alessandra Viero, combatte la
violenza contro le donne
VARIETÀ. Tra monologhi, musica e irresistibili parodie, ingredienti dello show, Maurizio
Crozza affronta in chiave satirica la nostra attualità
23.15 Tg2
23.30 Troppo Giusti Magazine
0.00 Killer Joe Film (dramm.,
2011) con Matthew
McConaughey, Emile
Hirsch ★★★
1.40 Hawaii Five-0 Telefilm
23.10 Hotel 6 Stelle Attualità
0.00 Tg3 Linea Notte
1.05 Rai Parlamento Telegiornale Attualità
1.15 Appuntamento
al cinema
1.20 Magazzini Einstein
23.30 I cerchi nell’acqua
Miniserie
Con Vanessa Incontrada
1.20 Tg 5 Notte. Rassegna
stampa. Meteo.it
2.00 Striscia la notizia Varietà
satirico (R)
★★
23.30 Le iene show Varietà
satirico
1.10 Sport Mediaset Sport
1.35 Studio aperto
La giornata
1.50 Trasformat Quiz
3.40 La moglie vergine Film
UNA MARCIA IN PIÙ ALLE
TUE DIFESE? SU CON
IMMUNO
0.20 Colpevole d’omicidio Film
(pol., 2002) con Robert
De Niro, Frances McDormand. Regia di Michael
Caton-Jones ★★
2.25 ... E vennero in quattro per
uccidere Sartana! Film
22.40 Bersaglio mobile
Un programma di Enrico Mentana
0.45 Tg La7
1.00 Otto e mezzo (R)
1.45 Coffee break (R)
3.00 L’aria che tira (R)
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digitale terrestre
RAI 4
21
16.25 The Lying Game
Serie
17.10 Rai News - Giorno
17.15 Streghe Serie
18.00 Xena Serie
18.45 La Spada della
Verità Serie
19.30 Rai Player
19.40 Supernatural Serie
20.25 Beauty and the
Beast Serie
21.10 Final Destination
3 Film
22.45 Wonderland 2014
Magazine
RAI 5
23
15.55 Teatro - Uomo e
Galantuomo Teatro
18.40 Rai News - Giorno
18.45 Storia e
Splendore dei
Palazzi Reali
19.40 Divini Devoti
20.25 Rai Player
20.35 Passepartout: Una
Famiglia Perbene
21.15 Versione di Mario
Film
22.50 Scaramouche
Scaramouche
Cortometraggio
17.50 Shaolin Soccer - Arbitri,
rigori e filosofia zen
Sing crea una squadra
di calcio con i suoi 5
fratelli, tutti ex monaci
shaolin SKY COMEDY
19.00 xXx Praga: Xander
Cage deve infiltrarsi in
un gruppo che vuole
distruggere il mondo
SKY HITS
Casanova ‘70 Marcello
Mastroianni, in convalescenza, si dedica allo
sport preferito dall’uomo SKY CLASSICS
Sotto il sole della
Toscana L’americana
Diane Lane acquista un
casa in Toscana. Ma
l’architetto è Raoul
Bova SKY PASSION
Il volo della Fenice
Remake dell’omonimo,
celebre film di Aldrich
(1965), secondo film di
John Moore SKY MAX
19.25 Tutto tutto niente niente Cetto La Qualunque
dopo la salita in politica infila la discesa SKY
COMEDY
21.00 Gaya Storia fantasy
dove i personaggi di un
serial televisivo irrompono nella realtà SKY
RAI STORIA 54
19.10 Magazzini
Einstein
19.35 Italia in 4d - anni
‘70: Glamorama
fenomeni di fine
decennio
20.30 Il giorno e la storia
20.50 Il tempo e la storia
21.35 14-18 Grande
Guerra cento anni
dopo
22.35 Nancy Wake:la
ricercata numero
uno della Gestapo
RAI MOVIE
13.55
14.05
15.45
17.30
17.35
17.45
19.15
21.15
22.45
0.50
Rai Player
Flashdance Film
Indiscreto Film
Rai News - Giorno
Rai Player
Sperduti a
Manhattan Film
Per vivere meglio,
divertitevi con
noi Film
Unico testimone
Film
World Trade
Center Film
Rai News - Notte
film
serie tv
Blades of Glory Il
mondo del pattinaggio
maschile è dominato
da 2 atleti americani
che si odiano SKY
16.30 CSI Miami FOX CRIME
16.40 Lie to Me FOX
17.05 Project Runway USA 9
COMEDY
Think Like a Man La
storia di un sognatore
dal talento culinario e
di una esecutive molto
potente SKY PASSION
Smiley Ashley non sa se
sta perdendo la testa o
se è diventata la vittima di un killer SKY MAX
21.10 G.I. Joe - La vendetta
La lotta contro l’acerrimo nemico Cobra e
contro il governo degli
Stati Uniti SKY HITS
La mafia uccide solo
d’estate Il piccolo
Arturo ha un segreto
romantico che condivide con un giudice e
Flora SKY CINEMA 1
22.35 Parental Guidance Billy
Crystal fa da babysitter
ai nipoti secondo le
norme dettate da sua
figlia SKY CINEMA FAMILY
22.40 Italians Gli italiani
all’estero, secondo un
ritratto buonista di
Giovanni Veronesi SKY
CINEMA FAMILY
COMEDY
La battaglia di Alamo
Texas, 1836: Davy
Crockett, Travis, Bowie
e i loro uomini vengono massacrati SKY
I segreti non riposano
in pace I giurati che
condannarono un serial
killer misteriosamente
cominciano a morire
CLASSICS
SKY MAX
FOX LIFE
17.25 CSI New York
FOX
FOX
LIFE
18.15 Cold Case FOX CRIME
18.30 Castle FOX
18.50 Quincy DIVA UNIVERSAL
18.55 Grey’s Anatomy FOX
LIFE
19.10 Elementary FOX CRIME
19.20 I Simpson FOX
19.45 I Simpson FOX
19.50 Poirot DIVA UNIVERSAL
Il tocco dello chef FOX
LIFE
FOX
20.35 The Big Bang Theory
9.10 Sua Maestà viene
da Las Vegas Film
11.05 Bello come un
arcangelo Film
12.50 Hazzard Telefilm
15.00 Amico, stammi
lontano almeno
un palmo... Film
17.05 Il bambino e il
poliziotto Film
19.15 Hazzard Telefilm
21.00 Rocky Balboa Film
23.05 Rocky Film
1.25 Sogni di gloria - La
rivincita di Raf Film
UNIVERSAL
NATIONAL GEOGRAPHIC
America’s Next Top
Model SKY UNO
19.05 Fast N’ Loud
19.10 Cambio cuoco LEI
19.20 Le Italie della Moda:
Affari di creatività
CRIME
The Carrie Diaries
FOX
LIFE
Homeland FOX
21.55 Profiling FOX CRIME
Nashville FOX LIFE
The Big Bang Theory
NATIONAL
GEOGRAPHIC
19.45 X Factor Daily SKY UNO
19.50 Sonic Highways:
Nashville ARTE
20.00 Affari a quattro ruote
DISCOVERY CHANNEL
20.05 Cuochi e fiamme LEI
20.20 America’s Got Talent
20.25 Stupidi al quadrato
NATIONAL GEOGRAPHIC
20.55 Truffato a Buenos
Aires! NATIONAL
GEOGRAPHIC
ARTE
Affari a quattro ruote
Mamme estreme LEI
21.10 Bill Cunningham New
York ARTE
Got to Dance - Nati
per ballare UK SKY
UNO
21.55 Malattie misteriose
LEI
Autostrada per l’infer-
FOX
22.25 The Big Bang Theory
FOX
DIVA
MTV
26
14.30 MasterChef
Australia Varietà
15.15 SkyTg24 mezzogiorno
15.30 MasterChef
Australia Varietà
16.30 Fratelli in affari
17.30 Buying & Selling
18.30 Fratelli in affari
19.15 Affari al buio
20.15 Affari di famiglia
21.10 Cucine da incubo
2 Varietà
0.15 Sesso made in
Germany Doc.
8
14.20 Ginnaste - Vite
Parallele Varietà
15.10 Catfish: False
Identita’ Magazine
17.00 Friendzone: Amici
o Fidanzati?
Varietà
17.50 Teen Mom 2
19.50 Motorhome Piloti di Famiglia
Varietà
20.15 Il Testimone
23.00 Ridiculousness:
Veri American
Idiots Varietà
no NATIONAL
GEOGRAPHIC
22.00 Fast N’ Loud
DISCOVERY CHANNEL
REAL TIME
31
16.45 Abito da sposa
cercasi: i consigli
di Randy Varietà
17.15 Quattro matrimoni
19.10 Cucine da incubo
USA Varietà
20.10 Bake Off Italia:
dolci in forno
21.10 Il boss delle torte:
la sfida
23.05 La chef e la boss
0.05 Malattie misteriose
1.05 Malattie imbarazzanti: Visite di
controllo
DMAX
PREMIUM CINEMA ENERGY
16.20 Showgirls Ex squillo
divenuta ballerina, si
illude di far carriera
senza compromessi
17.10 Bandits Joe e Terry si
scontrano per amore
della donna che hanno
rapito. Con B. Willis
PREMIUM COMEDY
17.35 I giorni dell’abbandono
Margherita Buy viene
abbandonata da Luca
Zingaretti per una
donna più giovane
PREMIUM CINEMA EMOTION
17.40 L’uomo in più Le vicende parallele del cantante Toni Servillo e dello
stopper Andrea Renzi
PREMIUM CINEMA
19.15 Amnèsia A Ibiza le
vicende di un regista
porno, sua figlia e un
amico. Di Salvatores
PREMIUM CINEMA EMOTION
Benvenuti al Nord
Sequel di “Benvenuti al
Sud”, che mostra l’altra
faccia del dualismo
nazionale PREMIUM
COMEDY
19.30 Ci vuole un gran fisico
Eva lotta con l’avvento
dei cinquant’anni,
prima di trovare l’amore PREMIUM CINEMA
19.35 Thunderbirds Dalla
serie animata anni 70.
Un gruppo di eroi lotta
per salvare il mondo
PREMIUM CINEMA ENERGY
21.15 The Breed - La razza
del male Cinque amici
si apprestano a passare
un tranquillo weekend
su un’isola. Horror
PREMIUM CINEMA ENERGY
Un corpo da reato Bella
e perversa, Liv Tyler fa
perdere la testa a Matt
Dillon e Michael
Douglas PREMIUM
COMEDY
Il silenzio degli innocenti Per catturare uno
psicopatico, Jodie
Foster contatta in carcere Anthony Hopkins
PREMIUM UNIVERSAL
22.55 Il peggior Natale della
mia vita Tre giorni a
Natale: Fabio de Luigi
guida la sua mini-car
senza patente PREMIUM
COMEDY
23.25 Ritorno al futuro parte
III Michael J. Fox torna
(indietro nel tempo)
nel vecchio West per
salvare Doc PREMIUM
UNIVERSAL
0.35 Johnny Mnemonic
Keanu Reeves ha nel
cervello un microchip
zeppo di dati che
fanno gola a Kitano
PREMIUM CINEMA ENERGY
52
6.25 London Garage
7.15 Brutti, sporchi e
affamati
8.10 Affari a quattro
ruote
10.50 River Monsters
11.45 Banco dei pugni
15.10 Affare fatto!
19.00 Banco dei pugni
21.10 Swords: pesca in
alto mare Sport
22.00 Epidemie killer
22.50 1000 modi per
morire
23.40 Video del tubo
film
16.05 Green Zone L’ufficiale
Miller deve trovare
introvabili armi di
distruzione di massa
PREMIUM UNIVERSAL
ARTE
19.25 Gli anni ‘90
DISCOVERY CHANNEL
FOX
CIELO
intrattenimento
18.55 Esperimenti esplosivi
21.00 Destini incrociati hotel
FOX
20.50 Donne nel mito:
Rachel Carson DIVA
22.35 The Phone Call
22
SKY UNO
20.00 Bones FOX LIFE
20.05 NCIS FOX CRIME
20.10 The Big Bang Theory
21.00 Criminal Minds
IRIS
DISCOVERY CHANNEL
CRIME
17.35 Castle FOX
18.00 Grey’s Anatomy
UNIVERSAL
24
serie tv
14.40 The Transporter: The
Series ACTION
14.50 Pretty Little Liars MYA
Dr. House - Medical
division JOI
15.30 Hostages ACTION
15.40 Una Famiglia... Quasi
Perfetta MYA
15.45 Distretto di Polizia 8
TOP CRIME
16.20 Grimm ACTION
16.30 Friends JOI
16.40 All That Glitters MYA
16.50 Parks And Recreation
JOI
17.05 The Transporter: The
Series ACTION
17.20 Suburgatory JOI
17.45 Flikken - Coppia in
giallo TOP CRIME
17.55 Hostages ACTION
18.15 Mike & Molly JOI
18.30 Pretty Little Liars MYA
18.45 Grimm ACTION
The middle JOI
19.10 Are You There,
Chelsea? JOI
19.25 Law & Order: Unità
Speciale TOP CRIME
Una mamma per
amica MYA
19.30 The Transporter: The
Series ACTION
19.35 Psych JOI
20.20 Una mamma per
amica MYA
20.25 Hostages ACTION
21.05 Longmire TOP CRIME
21.15 Chicago Fire ACTION
Pretty Little Liars MYA
Super Fun Night JOI
22.05 Gossip Girl MYA
42
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
Pagelle
SPORT
Passo avanti
Il Toro ritrova gioco e occasioni, ma non i gol: pari col Bruges, sedicesimi più vicini
6
PADELLI
6,5
BOVO
6,5
JANSSON
6
MORETTI
TORINO
P
iù che il risultato,
mai come ieri sera
era importante la
prestazione. Contro
il Bruges, il Toro doveva dare un segnale per ricucire in fretta lo strappo con la sua
gente causato dalle ultime povere esibizioni. Doveva dare
tutto, giocare con intensità e ardore, provare con corsa e ritmo
a battere una squadra che non
perde da 3 mesi. S’è vestito di
azzurro carico, forse per esorcizzare il recente granata sbiadito, e ha fatto un bel passo
avanti, pur senza vincere. Ha
però trovato uno 0-0 (il 5° stagionale) diverso dal solito: ricco
di gioco, personalità e occasioni, con il portiere avversario
nettamente migliore in campo.
Cinque gli interventi decisivi di
Ryan, mezza la parata di Padelli. Non è però bastato per centrare un successo che, visto il
2-1 dell’Helsinki sul Copenaghen, sarebbe valso il pass. Tra
Reattivo al 21’ sul
tentativo ravvicinato di Castillo. Poi deve solo gestire.
Ritrova il campo
dopo quasi 50 giorni: gioca
con intelligenza e imposta
senza sprecare un pallone.
Non
soffre
Vazquez e poi sportella senza
sosta con Castillo. Ormai è una
certezza.
Inizio brillante,
sfiora un gol di testa al 14’, poi
cala nella ripresa quando deve
affrontare Gedoz. Se la cava
con mestiere.
SEGNALI DI RIPRESA
Ultima gara contro
il Copenaghen già fuori:
al 99% basterà un punto
DARMIAN
Da capitano prova
a dare la carica. Alterna ottimi
spunti con errori sciocchi, ma
al 41’ st non è fortunato nel tiro che sfiora il palo.
BENASSI
Ritrova il campo
dopo la debacle di Helsinki.
Inizio faticoso, poi prende fiducia ed è uno dei più positivi
per intensità, voglia e tentativi
(dal 33’ st VIVES SV).
6,5
GAZZI
6
EL KADDOURI
Chi sale
Ryan
L’uomo-diga del
centrocampo non sbaglia un
colpo e cerca anche fortuna
nell’area avversaria.
Fa cose bellissime,
sfiorando due gol, e poi regala
bruttezze inspiegabili. A corrente alternata, peccato.
5,5
8
E
Chi scende
Gedoz
5
MOLINARO
I soliti cross sballati
e un tiro sbilenco che per poco
non diventa gol. Ormai gioca
solo in coppa, ma non sfrutta
la chance.
5
AMAURI
6,5
MARTINEZ
Non combina nulla, a parte aizzare la folla granata dal campo.
Inizio da fumetto
per movimenti e tiri. Poi diventa un furetto e sfiora il gol più
volte. Solo Ryan gli nega la
gioia con due interventi, uno
per tempo (dal 43’ st LARRONDO 6: si rivede dopo un’eternità e quasi segna).
[G. ODD.]
T
due giovedì il Toro potrebbe
farcela anche perdendo in Danimarca. E, comunque, un pari
lo rassicurerebbe al 99%.
Il gruppo, dunque, resta nelle mani del Bruges. D’altra parte, il differente approccio alla
coppa dei due club è evidente. Il
Toro non ha mai giocato con la
miglior formazione, i fiamminghi lo hanno fatto sempre.
Tranne ieri, quando, mancando
solo 3 giorni al big-match di
campionato in casa dell’Anderlecht, hanno lasciato fuori 5 titolari impiegati sabato scorso
nel 4-2 sul Beveren. Tra questi,
gli attaccanti Refaelov e De
Sutter, due che al pari del compagno di reparto Castillo schierato invece dal 1’, non erano disponibili nell’andata contro i
granata. Guarda caso, dopo
quello 0-0, con il recupero delle
sue punte, il Bruges ha segnato
la bellezza di 42 gol in 14 partite.
Tanto, in assoluto. Persino
troppo se confrontato con il digiuno prolungato del Toro che,
dopo essersi divertito con il
Bromma, ha poi trovato la rete
soltanto 12 volte in 19 match.
Tra il pranzo indigesto consumato domenica con il Sassuolo e il velenoso apericena
che lo aspetta nel derby delle 18
di domenica, ieri Ventura ha deciso, come sempre usa fare nelle transizioni campionato-coppa, di dare una decisa rimescolata. Ha riproposto soltanto
Moretti, Darmian, Gazzi ed El
Kaddouri e il prodotto dell’ennesimo nuovo Toro è stato più
convincente. I granata hanno
pressato e cercato la conclusione fin da subito, hanno anche rischiato il ko a metà primo tempo, ma non sono mai arrivati co-
sì spesso a essere pericolosi sulle fasce con Darmian e Molinaro. Il problema, però, sono poi
stati i cross sbilenchi (sul terzo
toppato dall’ex juventino si sono uditi i primi fischi della serata) o gli interventi fuori tempo
quando non velleitari (come un
incomprensibile tentativo di
tacco di Amauri) delle punte.
La nota positiva restava, finalmente, un Martinez meno
5
Fermati
Tra i tifosi
belgi prima
del match:
tentavano
di entrare
in un altro
settore
pasticcione e più dentro il gioco.
Avrebbe meritato il gol al 26’, a
coronamento di un bel triangolo
con El Kaddouri, ma Ryan gli ha
negato la gioia con una paratona. Il portiere dell’Australia
mondiale si superava poi nel
ruggente avvio di ripresa del
Toro, con due mezzi miracoli
consecutivi su un coast-to-coast
di El Kaddouri e un’inzuccata in
tuffo ancora di Martinez. E si ri-
peteva nel finale su Molinaro e
Larrondo, appena entrato. Cantavano a squarciagola, i duemila
tifosi del Bruges che prima della
partita s’erano azzuffati con le
forze dell’ordine (5 fermati) e a
lungo avevano sfottuto i rivali
gridando «Juve, Juve». Sono
quasi promossi, loro. Ma lo è anche il Toro, che arriva un po’ più
rinfrancato al derby. Anche se il
gol resta un miraggio.
Agnelli stuzzica Cairo
“Non segnate da 15 anni...”
Il derby è già cominciato
Personaggi
TORINO
ROBERTO CONDIO
L’analisi
GIANLUCA ODDENINO
6,5
Tragedia nel cricket: il famoso battitore australiano Phillip
Hughes, colpito alla testa martedì da una pallina a 140 km
all’ora, è morto in ospedale a Sydney. Hughes, 25 anni, era
stato centrato dal battitore mentre lanciava per i South
Australia. La pallina si era infilata alla base del cranio
provocandogli una frattura e un’emorragia interna.
Operato, gli era stato indotto un coma artificiale.
EUROPA LEAGUE, IL MATCH DELL’OLIMPICO
Gazzi lucido
Martinez
è un furetto
6
Cricket: morto Hughes, colpito alla testa
TORINO
I
l tempo per preparare il derby è poco. Sul campo, perché a parole la sfida tra Juve
e Toro invece è già iniziata con
largo anticipo. E ieri si è infiammata nel giorno in cui la città di
Torino ha presentato il suo anno da capitale europea dello
sport. Forse miglior modo per
farlo non c'era, grazie alle due
eterne rivali impegnate in
Champions e Europa League
che domenica allo Stadium si
incroceranno nella partita più
attesa (in campo alle 18, Orsato
sarà l’arbitro). Il primo incontro ravvicinato, però, l’hanno
avuto Andrea Agnelli e Urbano
Cairo. E il siparietto tra numeri
uno ha acceso immediatamente il derby. «Dal calcio vanno
eliminati la violenza negli stadi
e il razzismo - ha detto il presi-
Incontro
Agnelli e
Cairo (a destra) ieri
insieme per
Torino 2015
REPORTERS
dente bianconero -, non l’ironia
e lo sfottò che sono il sale di
questo sport. Poi noi giochiamo
sempre per vincere, loro da oltre 15 anni non vincono e neanche segnano». In verità il Toro
non fa un gol alla Juve dal febbraio 2002 e non la batte dall’aprile 1995, ma il patron granata non si affida alla matematica per ribattere. Semplicemente si appella alla temibile
legge del gol dell’ex. «Finora
non abbiamo avuto molte soddisfazioni - ha risposto Cairo -,
ma spero che quest’anno le cose possano cambiare dopo aver
conquistato l’Europa che mancava da vent’anni. Chi sarà decisivo nella sfida con la Juve?
Spero siano Amauri e Quagliarella... Abbiamo voglia di fare
una grande prestazione domenica». Anche se il Toro rischia
di non avere il pieno sostegno
dei propri tifosi, visto che è stata venduta solo la metà dei duemila biglietti del settore ospite.
Gli sfottò, però, viaggiano a pie[G. ODD.]
no regime.
LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
Azzurre sconfitte, niente Mondiale
Oggi in Tv
Sfuma il sogno delle azzurre che perdono 2-1 contro
l’Olanda, dopo il pari dell’andata (1-1), nella partita che
poteva qualificarle al Mondiale (nella foto Rosucci e Worm).
L’Italia di Cabrini, davanti al presidente Figc Tavecchio e al ct
Conte, a Verona va sotto di 2 gol (doppietta di Miedema)
nei primi 45’ e nonostante l’autorete di Van der Gragt a
inizio ripresa non riesce a completare la rimonta.
13,00 Sport Mediaset
Italia1
13,00 Curling. Europei semifinali
Eurosport
14,30 Calcio. Camp India: Delhi-Mumbai Eurosport2
16,30 Pomeriggio da campioni
RaiSport1
16,45 Salto con sci. Coppa del Mondo
Eurosport
19,00 Basket. Nba: Boston-Chicago
Sky Sport 2
La partita
Ryan miracoloso:
l’ultima parata
è su Larrondo
0
Bruges
0
V
Torino
Bruges
(3-5-2)
(4-3-1-2)
Padelli 6; Bovo 6,5
Jansson 6,5, Moretti 6; Darmian 6, Benassi 6,5 (33’ st Vives sv), Gazzi 6,5, El
Kaddouri 6, Molinaro 5,5; Amauri 5,
Martinez 6,5 (43’ st
Larrondo 6)
Ryan 8; Meunier 6,
Duarte 5,5, Mechele 6, De Bock 5,5;
Silva 5,5 (18’ st Vormer 5,5), Simons 6,
Fernando
6;
Vazquez 6,5 (18’ st
Refaelov 6); Castillo
6 (43’ st De Sutter
sv), Gedoz 5
ietato patteggiare
con l’Atletico Madrid, martedì 9 dicembre allo Juventus Stadium,
ultima udienza del girone di
Champions. E mica solo per ragioni di fair play o di legalità.
Con gli spagnoli già qualificati e
i bianconeri a un punto dalla
meta, un pareggio spedirebbe
entrambi agli ottavi di finale:
Atletico primo, Juve seconda.
ANSA
Tutti felici e contenti. Macché: Fernando Llorente, 29 anni: ha segnato 22 gol in 60 presenze con la Juve (3 in 9 di Champions)
oltre a essere un affronto allo
spirito del gioco, nonché della
casa («vincere è l’unica cosa
che conta»…), sarebbe uno
sgarbo al buon senso.
Basta dare un’occhiata al
probabile menù degli ottavi,
dove la riffa fa incrociare prime e seconde dei gironi: tra le
teste di serie incombono
Bayern Monaco, Real Madrid
e Chelsea. Ovvero le tre contro cui difficilmente te la giochi e puoi azzardare pensieri
di vittoria solo con probabilità
da Superenalotto. Nel catalogo ci saranno pure Borussia
Dortmund e Porto, non impossibili, ma che s’annunciano comunque più esperte delle Che invece si può pilotare. Di- nando Llorente: «Possiamo ar- per smentire uno dei luoghi cocompagne dei loro dintorni. E fatti, ancora in hotel a Malmoe, rivare primi e dobbiamo pro- muni più falsi nella storia dello
se tra Psg e Barcellona (grup- Massimiliano Allegri già aveva varci». Anche perché il nemico sport: che prima o poi bisogna
po F) sarebbe in ogni caso un fissato il bersaglio: «Puntiamo è superabile: «L’Atletico in casa incontrare tutti. Mica vero, socattivo pescare, la differenza al primo posto del girone». Che è una squadra, in trasferta prattutto nei tornei con tabellotra le sfidanti nelle due urne è si debba giocare per vincere e un’altra - ragiona il navarro -: ho ne tennistico. Dal Bayern al Reimbarazzante. Per questo me- non per pareggiare non dev’es- giocato tante volte contro di lo- al, meglio evitare gli arcinemici:
glio giocare per
a primavera le sfide possono
sere così ovvio: ro, possiamo batterli».
vincere contro
Basterebbe prendere a mo- avere anche un’altra faccia, e
LLORENTE CI CREDE dai tweet alle
l’Atletico, con
sul- dello l’ultimo giro della Cham- anche la Juve. Non per offende«La squadra di chiacchiere
due gol di scarl’aereo dei tifosi pions di due stagioni fa, quando re gli dei, ma al Mondiale 2006
to, s’intende: Simeone in casa è una juventini, fino ai la Juve di Conte andò a Donetsk, evitare Argentina e Brasile per
andare in «all- cosa. Fuori è un’altra» giornali, s’è già con lo Shakhtar qualificato, an- gli azzurri non fu una sventura.
in», direbbe un
aperto dibattito. cora a caccia del punto qualifi- Va da sé che l’obiettivo dei bianincallito pokerista. Non signi- Rispolverando la diplomazia cazione. La Juve sbancò, 0-1, coneri è la qualificazione, ma in
fica o la va o la spacca: la Juve del prato, i gentleman agree- beffando Lucescu e il sorteggio, questo caso l’occasione (di arriha qualità ed esperienza per ment annodati a partita in cor- che agli ottavi donò il Celtic. Do- vare primi) deve farsi obbligo.
imbastire una gara offensiva so: della serie, se non attacchi podiché arrivò il Bayern, ma si «Abbiamo meno punti di quelli
senza consegnarsi al nemico.
l’Atletico, l’Atletico farà lo stes- era già ai quarti, tra le migliori che meritiamo», diceva l’altra
Rinunciare vorrebbe dire so. Per carità. Diceva bene, al- otto d’Europa. Fa la sua diffe- notte Allegri: il 9 dicembre saspostare più in là il destino. l’uscita degli spogliatoi, Fer- renza, anche economica. Tanto rebbe ora di riprenderseli.
Champions, missione Juve
Battere l’Atletico
per puntare al primo posto
6,5 ALL. Preud’homme 5,5
26’pt
Vantaggio sfiorato
12’st
Brivido El Kaddouri
44’st
Chance finale
Sfortunato
Josef
Martinez,
21 anni,
al tiro:
il portiere
Ryan gli
ha negato
due gol
18,05 Tg Sport
Rai2
18,45 Basket. Eurolega Istanbul-Sassari Fox Sp. 2
20,25 Pallanuoto. A1 f Bogliasco-Messina RaiSport2
20,30 Calcio. Serie B: Pescara-Lanciano Sky Sport 1
20,30 Calcio. Marsiglia-Nantes
Fox Sports
20,30 Calcio. Friburgo-Stoccarda
Sky Supercalcio
20,40 Calcio. Lega Pro: Spal-Pisa
RaiSport1
20,45 Basket. Eurolega Barcellona-Milano Fox Sp. 2
MASSIMILIANO NEROZZI
TORINO
ARBITRO: Nijhuis (Olanda) 6
AMMONITI: Benassi, Moretti, Castillo,
Gazzi, De Bock, Ryan, Molinaro
SPETTATORI: paganti 10.705, abbonati
4397; incasso 312.298 euro
LAPRESSE
43
Retroscena
Torino
ALL. Ventura
.
Con gli spagnoli basterà un pari per qualificarsi
Ma vincendo il girone eviterebbe Real, Bayern e Chelsea
Tre minuti dopo un pericoloso
tiro di Vazquez da fuori area, il
Toro va vicino al gol con un diagonale di Martinez che il portiere belga devia in corner.
Doppia prodezza del portiere
Ryan. Prima sul tiro ravvicinato
di El Kaddouri, poi sul colpo di
testa in tuffo di Martinez nell’area piccola.
Jannson e Molinaro vanno vicini
al gol qualificazione, ma la
chance più grande capita a Larrondo: sul suo colpo di testa
(cross di Vives) Ryan è super.
Le altre italiane: anche Inter e Napoli qualificate, Handanovic para il 6° rigore di fila
1 Imprigionato nello Sky box
a causa di una squalifica, Mancini ha telecomandato l’Inter fino
ai sedicesimi di Europa League.
C’è però da lavorare: la vittoria
per 2-1 contro il Dnipro non deve trarre in inganno perché i nerazzurri hanno sofferto e sono
stati salvati da Handanovic. Il
Dnipro a sorpresa pressa altissimo mentre l’Inter perde tanti
palloni. E infatti da una palla
persa da Juan Jesus nasce la rete
di Rotan. Guarin atterra in area
Cheberyachko, ma Handanovic
fa l’ennesimo miracolo e para il
6° rigore di fila, la vittima è Konoplyanka. Pochi minuti dopo
arriva il pareggio di Kuzmanovic. Ranocchia lascia in 10 l’Inter
ma ci pensa Osvaldo a sistemare
le cose. Missione compiuta con
tanto di primato nel girone. Anche Il Napoli si qualifica ma a
Praga non va oltre lo 0-0, la Fiorentina, invece, battendo il
Guingamp per 2-1 vede i sedicesimi da prima della classe. [L. BAN.]
Inter
2
Guingamp
1
Sparta Praga
0
Dnipro
1
Fiorentina
2
Napoli
0
Inter
Dnipro
Guingamp
Fiorentina
Sparta Praga
Napoli
(4-3-3)
(4-4-1-1)
(4-5-1)
(3-5-2)
(4-3-3)
(4-2-3-1)
Handanovic 7,5;
Nagatomo 5,5 (35’
pt Campagnaro
5,5), Ranocchia 4,
Juan Jesus 5, Dodò
5,5; Guarin 5,5, Medel 6, Kuzmanovic
6; Hernanes 6 (15’ st
Obi 6), Osvaldo 6,5,
Icardi 5 (10’ st Andreolli 6)
Boyko 6; Fedetskyi
5,5 (25’ st Matheus
5,5), Douglas 6,
Mazuch 6 (38’ st Seleznyov sv), Vlad 6;
Luchkevych 5,5, Kravchenko 5,5 (28’ st
Gama sv),Cheberyachko 5,5, Konoplyanka 7; Rotan 6,5;
Kalinic 6,5
Lössl 6; Jacobsen 6
Kerbrat 6 Sorbon 6
Sanko 6; Yatabaré
6,5 Diallo 6 Mathis
5,5 Pied 6 (33’st
Schwartz sv) Beauvue 5,5; Marveaux
5,5 (45’st Giresse sv)
Tatarusanu 6; Richards 6 Tomovic 5,5 Basanta 5,5; Kurtic 6
Aquilani 6 Badelj 6,5
(25’st Alonso 6) Lazzari 6 (7’st Cuadrado
6) Vargas 6 Marin 6,5
(7’st Savic 6) Babacar
6,5
Stech 6; Kaderabek
6,5, Brabec 6, Holek
5,5, Costa 6; Husbauer 6,5 (22’ st
Prikryl 6), Marecek
6,5, Matejovsky 7
(45’ st Vacek sv);
Dockal 5,5, Lafata 5,
Krejci 5,5
Rafael 6,5; Mesto 6,
Albiol 6,5, Koulibaly
6, Britos 5,5; Lopez 6,
Gargano 6; Callejon
6, Jorginho 5,5 (31’ st
Ghoulam sv), Hamsik
6; Higuain 5,5 (23’ st
Zapata 6)
ALL. Nuciari
6 ALL. Markevych
6
RETI: 16’ pt Rotan, 31’ pt Kuzmanovic, 5’
st Osvaldo
ARBITRO: Madden (SCO) 6
AMMONITI: Ranocchia, Guarin
ESPULSO: Ranocchia
SPETTATORI: 29.150
ALL. Gourvennec
6 ALL. Montella
6,5
ALL. Lavicka
6 ALL. Benitez
RETI: pt 6’ Marin 13’ Babacar, 44’ Beauvue (rig.)
ARBITRO: Eskov (Russia) 5
AMMONITI: Babacar, Savic
ESPULSI: pt 44’ Basanta
SPETTATORI: 15 mila circa
ARBITRO: Marriner (Inghilterra) 6,5
AMMONITI: Britos, Matejovsky, Brabec
SPETTATORI: 16 mila circa
Qualificata agli ottavi
HJK Helsinki
Copenaghen
TORINO
Bruges
PROSSIMO
TURNO
11 dicembre
2
1
0
0
B
INTER
Dnipro
Saint Etienne
Qarabag
Bruges-HJK Helsinki
Copenaghen-Torino
PROSSIMO
TURNO
11 dicembre
CLASSIFICA
2
1
1
1
F
Dnipro-Saint Etienne
Qarabag-Inter
CLASSIFICA
Bruges
9 TORINO
8
INTER
11 Qarabag
5
HJK Helsinki
6 Copenaghen
4
Saint
Etienne
5 Dnipro
4
6
Slovan Bratislava
Young Boys
Sparta Praga
NAPOLI
PROSSIMO
TURNO
11 dicembre
1
3
0
0
I
Guingamp
FIORENTINA
Dinamo Minsk
Paok Salonicco
Napoli-Sl. Bratislava
Young Boys-Sparta Praga
1
2
0
2
K
PROSSIMO Fiorentina-Dinamo Minsk
TURNO
Paok-Guingamp
11 dicembre
CLASSIFICA
CLASSIFICA
NAPOLI
10 Sparta
Praga
10
FIORENTINA 13 Guingamp
Young
Boys
9 Slovan
Bratislava
0
Paok
Salonicco
7 Dinamo
Minsk
7
1
1
44 .Sport
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
IL DESTINO OPPOSTO DI DUE EX CT: NEL CALCIO ARRIVA UN FALLIMENTO, NEL BASKET UN’IMPRESA
Panchine girevoli
Q
uando sei stato allenatore dell’Italia la rappresenti sempre
un po’, l’etichetta è difficile da strappare perché legata a sentimenti appiccicosi. Patria, onore, concetti che lo sport esalta
e tritura con uguale ossessività. Entrambi hanno vinto in azzurro un
argento Europeo. Messina ha lasciato quella panchina subito dopo,
Prandelli ha provato a chiudere la crisi del calcio e ci è affogato den-
GIULIA ZONCA
Il nuovo flop di Prandelli
La fuga in Turchia
dura solo cinque mesi
I
l secondo addio di Prandelli è molto più crudele
del primo e sembra che
arrivi decenni dopo il
precedente e invece il
tecnico non è rimasto al Galatasaray nemmeno un’intera
stagione. A cinque mesi dal
flop Mondiale, che l’ex ct ha
cercato orgogliosamente di
superare prendendosi tutte le
responsabilità, tocca al fallimento turco e Prandelli pare
una canzone di Lucio Dalla:
«Io con la barba più bianca e
la valigia in mano». Solo che
non sono passati 20 anni. E tagliarsi la barba non è servito.
Se ne va un’altra volta, probabilmente si era preso una
delle panchine più instabili
d’Europa quindi non è una
sorpresa, ma proprio in quella partenza istintiva, forse
troppo frettolosa e legata alla
voglia di riscatto, c’è il germe
dell’insuccesso. Prandelli ha
lasciato l’Italia amareggiato,
inseguito da accuse becere
sul valore dello stipendio e dagli echi sul famoso codice etico. Quell’insieme di regole di
comportamento e buon senso
varate e mai veramente rispettate che alla lunga gli è si
tro. Sono emigrati: uno per ambizione, l’altro per riscatto. E le motivazioni contano. Messina ha avuto successo quasi ovunque. Prandelli è
scappato al Galatasaray e ha scoperto presto che non era il posto migliore dove andare. Nello stesso giorno vivono il momento più alto, un
italiano head coach in Nba, e più basso, un esonero frustrante, nella
carriera da ex ct. Titolo con cui dovranno sempre fare i conti. [G. ZON.]
Dopo la Nazionale al Galatasaray: già esonerato
8
Club
Allenati
da Prandelli
in carriera,
più l’Italia
dal 2010
al 2014:
quella
a Istanbul
era la prima
esperienza
all’estero
SPAZIO AFFARI >
Gli avvisi si ordinano presso:
TORINO - via Lugaro 15, tel. 011.6665211/258;
PIEMONTE NORD- via Colombo 4, Biella
tel. 015.2522926-8353508;
PIEMONTE SUD - corso Giolitti 21bis, Cuneo
tel. 0171.609122;
LIGURIA - corso Italia 20/4, Savona
tel. 019.8429950;
Il prezzo delle inserzioni risulta dal prodotto del
numero di parole (minimo 15) per la tariffa della
Rubrica, con l’aggiunta dei diritti fissi e delle imposte pari al 22% globale e deve essere corrisposto
anticipatamente.
PREZZI A PAROLA DELLE RUBRICHE
(IVA ESCLUSA)
1 Affari e Capitali, 2 Attività Commerciali, 5 Immobiliare Vendita, 6 Immobiliare Acquisto Euro
2,84 /// 3 Lavoro Offerte, 7 Affitti Offerte, 8 Affitti
Domande, 9 Autoveicoli, 10 Viaggi e Vacanze, 11
Matrimoniali, 12 Investigazioni, 13 Varie Euro 2,61
/// 4 Lavoro Domande: - operai, autisti, fattorini,
personale pubblici esercizi, impiegati, personale
domestico, baby sitter, lavori vari e part-time, assistenza sanitaria, Euro 0,91 /// tecnici Euro 1,59 ///
altre domande Euro 2,61
Avvisi urgenti, data fissa, o neretti: il doppio.
Neretti urgenti, data fissa: il quadruplo. Urgentissimi: il triplo. Elementi aggiuntivi: Fondino
colorato: +25%; Keyword: €5,00; “A.”: €3,17;
Logotipo: €23,00
è ritorto conto. La sua nazionale si è sciolta dopo un Europeo
rigenerante, una finale devastante e un Mondiale da dimenticare. Un tonfo troppo inaspettato per non avere conseguenze
travolgenti. Cambiata la Federazione, cambiato il tecnico, la
comunicazione e ancora non
l’Italia che latita. L’ex ct ha preso le distanze, è quasi scappato.
La Turchia doveva essere
una rivincita ma nella squadra
che ha preso in consegna mancavano i presupposti fin dall’inizio. Liquidato l’amato Terim, archiviato il referenziatissimo Mancini e licenziato pure
il temerario Prandelli.
Non è mai riuscito a gestire
Il disastro Mondiale
LAPRESSE
Eliminato dall’Uruguay il 24 giugno
Dopo il 2° posto a Euro 2012, Prandelli (nella foto
con Balotelli) fallisce il Mondiale in Brasile:
out nel girone, passano Costa Rica e Uruguay
giocatori irrequieti, non ha mai to risposte, solo più confusione
conquistato l’ambiente e so- e questo saluto non ha nemmeprattutto ha vissuto una Cham- no la fierezza del taglio netto
pions League da incubo. La rot- vissuto in azzurro perché il
tura arriva dopo l’ennesimo contratto firmato fino al 2016,
tonfo contro l’Anderlecht. Il Ga- alla considerevole cifra di 4,5
latasaray langue
milioni a stagioall’ultimo posto
ne, è pieno di cadel girone, senza ESPERIENZA DIFFICILE villi e di inevitaneppure una sin- Per il riscatto ha scelto bili code. Quegola vittoria a
di soldi non
una squadra instabile stioni
mitigare il malupiù di onore.
Fatale la Champions
more di piazza e
Le colpe sono
senza possibilità
difficili da tracdi raggiungere i belgi al terzo ciare in una situazione tanto caposto, non c’è nemmeno da spe- otica, però, ora che invece di un
rare nella redenzione in Europa addio deve smaltirne due, meLeague. In campionato non va glio non prendere decisioni afmeglio, il club è terzo e destabi- frettate in futuro. E che la proslizzato. Prandelli non ha trova- sima panchina sia per amore.
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LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
Coppia
Sport .45
.
Una carriera inimitabile
Ettore
Messina, 55
anni, con
Manu Ginobili
(37) durante
il match vinto
106-100 con
gli Spurs
sui Pacers
In breve
Serie B, l’anticipo
C’è Pescara-Lanciano
1 Il
derby d’Abruzzo apre
il 16° turno di B: stasera
(20,30, Sky sport 1 e Premium calcio) Pescara-Lanciano.
Francia, per la testata
Argento a Euro ’97
Campione a Mosca
Dopo i trionfi con la
Virtus (tra cui 2 volte
l’Eurolega), guida
l’Italia dal ’92 al ’97:
2° posto all’Europeo
Dopo Treviso, Messina
sceglie il Cska (2005-09
e ’12-14): altri 2 trionfi
in Eurolega. In mezzo,
il Real e i LA Lakers
GETTY IMAGES
Messina scrive la storia
Nba, il primo coach
straniero è made in Italy
PHOTOPRESS
Contestato
Cesare
Prandelli,
57 anni,
19 punti in 10
gare di campionato e 1 in
5 di Champions con il
Galatasaray
Basket, ha guidato San Antonio al successo con Indiana
PIETRO SCIBETTA
L
a notte tra mercoledì e
giovedì è destinata a rimanere una data storica per appassionati di basket
o semplici amanti delle pietre
miliari. La notte in cui coach
Gregg Popovich, a causa di
una indisposizione, ha lasciato la sua panchina dei San Antonio Spurs a Ettore Messina.
L’allenatore italiano diventa
così il primo nato in Europa a
figurare come «head coach»
in una partita ufficiale nella
Nba. Era successo già in precampionato, a Phoenix, ma
questa gara vinta contro gli
Indiana Pacers (106-100) con-
ta moltissimo per lui e per tut- po la sua esperienza ai Lakers
to il basket internazionale. Una da consulente (2011/12), sia stastoria bellissima per Messina, to proprio Popovich a San Anche nel corso degli anni è di- tonio, la più inclusiva tra le
ventato un personaggio auto- franchigie Nba relativamente
revole e ascoltato nella Nba al basket internazionale. Il deper via della sua brillante car- stino ha voluto che fosse Manu
riera europea e
Ginobili (28 pungrazie all’invi- POPOVICH AMMALATO ti, 21 dopo l’interdiabile capacità
dopo i coGrande debutto da capo vallo),
di comprendere
muni trionfi boe studiare ogni allenatore: «Altra vittoria lognesi all’inizio
che devo a Ginobili» del millennio, a
aspetto della sua
sfera professioregalargli questa
nale e non solo.
vittoria che sposta poco nella
Curioso del mondo, autore di stagione degli Spurs, ma segna
libri, Messina aveva tutto per forse un punto di svolta per la
sedurre anche oltre l’Atlantico carriera stessa di Messina, che
e non è un caso che a dargli un sembra destinato a diventare
ruolo di primissimo piano, do- head coach Nba, presto o tardi.
29
Trofei
Per Messina
da tecnico:
spiccano le 4
vittorie
in Eurolega
(2 Virtus,
2 Cska)
e i 10
campionati
(4 italiani,
6 russi)
«Devo fare in mondo di non
chiamare tutti gli schemi per
Manu», aveva detto Messina
prima della partita. Quindi è
tornato a coccolare l’argentino
anche dopo la sirena: «Gli devo
un’altra vittoria».
Bastava farsi un giro sui social network all’alba, se non già
durante la notte: gli appassionati italiani ed europei hanno
accolto la vittoria di San Antonio con un’emozione particolare, un ben diverso senso di appartenenza: del resto è la squadra con cui un italiano, Marco
Belinelli, ha vinto per la prima
volta il titolo. Ora è stata anche
la prima franchigia diretta da
bordo campo da un allenatore
nostro: e per nostro intendiamo l’Europa, che si porta dietro
una scuola e una filosofia cestistica (con dentro molte anime)
che negli ultimi anni si sta fondendo con quella americana.
Tutto questo avviene in una
stagione che, a partire dalla firma di David Blatt a Cleveland
(campione d’Europa con il
Maccabi) e dal record battuto
di giocatori stranieri nella Lega, ha tutto per diventare a tutti gli effetti un pezzo di storia
dello sport professionistico
americano.
Brandao in prigione?
1 Il
tribunale di Parigi ha
condannato Brandao, punta
del Bastia, a un mese di prigione senza condizionale e a
20 mila euro di multa per la
testata a Thiago Motta (Psg).
Basket, Eurolega
Oggi Milano e Sassari
1 Seconda
giornata di ritorno: oggi Efes IstanbulSassari (18,45, Fox Sports 2)
e Barcellona-Milano (20,45,
Fox Sports 2).
F1, Raikkonen su Vettel
«Ci divertiremo»
1 Raikkonen
è felice di
avere Vettel in squadra: «Insieme ci potremo divertire e
riportare la Ferrari in alto».
Sci, libera uomini
Nevica, no alla 2a prova
1 Per
una forte nevicata è
stata annullata la 2ª prova
cronometrata della discesa
di CdM maschile a Lake Louise (Can). La gara è in programma domani e sarà seguita domenica dal superG.
Atletica, doping
Leonardi positivo
1 Le
controanalisi del maratoneta Massimo Leonardi,
trovato positivo il 26 ottobre
dopo la 42 km di Venezia,
confermano il doping.
12 45 67 18
59A97BC 8D AE59F79 82 LA STAMPA 9A
PER L’«ITALIAN-GERMAN HIGH LEVEL DIALOGUE»
L’11 dicembre arriva
il presidente Napolitano
Il presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, e il Presidente della Repubblica Federale di Germania, Joachim
Gauck, inaugureranno a Torino, giovedi 11 dicembre, la prima edizione dell’«Italian-German High Level Dialogue».
IL TEMPO IN CITTÀ
Oggi
MIN (˚C)
Un anno fa
7
7.0
-1.5
MAX
Ieri
8
8.5
7.6
Diario
L’iniziativa, alla quale prenderanno parte 40 rappresentanti
delle istituzioni, dell’imprenditoria, della cultura e dell’informazione dei due Paesi, mira - informa una nota del Quirinale - a valorizzare gli eccezionali legami
esistenti ed intensificare il dialo-
REUTERS
Napolitano e Joachim Gauck
12 45 67 18
go fra Italia e Germania. «Siamo
orgogliosi di ospitare il vertice»
dice, soddisfatto, Fassino: «La
scelta è riconoscimento al forte
impegno internazionale ed europeista della città, che pochi giorni fa - in occasione dei 25 anni
della caduta del Muro - ha inaugurato “Torino incontra Berlino”, manifestazione che nel 2015
promuoverà con istituzioni berlinesi un programma di eventi
culturali, sociali ed economici,
contribuendo così a rafforzare le
relazioni italo-tedesche».
TORINO
LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
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Contrabbando
di sigarette
Undici arresti
per Yesmoke
Per l’azienda di Settimo
anche una maxi accusa
di evasione fiscale
Giacomino e Peggio
A PAGINA 52
Özpetek apre
il dibattito
sul festival gay
I CONTI IN ROSSO DAL 2011 UNA FUGA DI MALATI VERSO IL RESTO D’ITALIA
Pazienti in trasferta
Un conto da 50 milioni
Un salasso per il Piemonte da chi sceglie la sanità di altre regioni
CAPITALE EUROPEA DELLO SPORT: LA CITTÀ HA PRESENTATO LA SUA SFIDA
dei malati. Se ne
* Esodo
parla poco, ma è una delle
emergenze che deve affrontare la Sanità piemontese: l’esodo dei malati verso altre regioni, in cerca di
cure migliori. Fenomeno
che si ripercuote in negativo sui conti del Piemonte e
impone di correggere la
rotta.
La sfida agli steccati
del presidente della giuria
del Torino Film Festival
Lisa, Minucci, Platzer e Rosso
DA PAGINA 63 A PAGINA 65
Mondo A PAGINA 50
Moncalieri
il nuovo
scoglio del Pd
REPORTAGE
Domenica si vota
Riconferma difficile
per l’attuale sindaco
Giuseppe Legato
A PAGINA 59
Storie di nati
alla fine
del mondo
Le esperienze
di medici e infermieri
al lavoro in Africa
Marco Accossato
A PAGINA 55
Pronto soccorso
ultima frontiera
L’azzurro Aguero (a sinistra) contrasta il sudafricano Strauss
Lo sport incorona Torino
Alberto Dolfin, Silvia Garbarino E UN COMMENTO DI Guido Tiberga ALLE PAGINE 48 E 49
Le sale d’aspetto
diventano rifugio
per chi non ha casa
Assandri e Coccorese
A PAGINA 51
A spasso con la capra
LETIZIA TORTELLO
L
ei si chiama Argentine,
ha 4 zampe e 3 anni. Gironzola sul marciapiedi
senza guinzaglio, ma il padrone la tiene sott’occhio, tra gli
sguardi stupiti della gente.
Una cagnolina? No, una capra.
Muso nero, corpo bianco e un
bel paio di corna. Ieri, nella zona di corso Francia, via Beaumont e via Somis Argentine è
scesa da una vecchia «Giardiniera» e ha iniziato a passeggiare. Più docile e fedele di un
cane, neanche un belato alla
folla che si è fermata ad accarezzarla.
La capra è arrivata con la testa fuori dal tettuccio dell’auto
del suo padrone, Valentino
Frattaruolo: «Abitiamo a Exilles, siamo scesi per una commissione» ha detto. Valentino
porta spesso in giro Argentine
giù dalla montagna: «E’ la mia
mascotte». La folla si raduna,
tutti sfoderano i cellulari per fotografarla. Qualcuno avvisa i vigili: «Come si permette, è maltrattamento di animali!». La capra e Valentino non si scompongono. Arrivano all’ingresso di
un bar e fanno per entrare. Una
cliente commenta: «Oggi almeno il caffè corretto con latte di
capra sarà freschissimo».
Cara
Torino
LUIGI
LA SPINA
Verità scomode
e cifre
allarmanti
D
al mondo della sanità piemontese arrivano spesso notizie
sconcertanti. L’ultima riguarda la crescita, davvero impressionante negli ultimi anni, del saldo negativo tra pazienti che si vanno a curare in altre regioni
e quelli che arrivano in
Piemonte dalle altre parti
d’Italia. Con il relativo aumento del costo dei rimborsi che si devono versare nelle casse delle sanità
regionali che ospitano i
malati piemontesi.
Le cifre sono così eloquenti che basta citarne
poche: nel 2011, la spesa
per questi rimborsi ammontava a 2,9 milioni, passati, l’anno dopo, a 13 milioni e saliti, nel 2013, a 30.
Per quest’anno le previsioni sono ancor più catastrofiche: si parla di un costo
che sfiorerà i 50 milioni di
euro. Si tratta di un fenomeno talmente allarmante
da meritare una seria riflessione sulle cause, anche perché l’analisi forse
aiuta a smentire alcuni
luoghi comuni sulla sanità
che impediscono di comprendere i veri mali di un
settore che ha subìto molte trasformazioni negli ultimi tempi.
CONTINUA A PAGINA 50
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48 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
gg Dossier/Appuntamento con il 2015
Eventi internazionali
Rugby, Giro
e volley
sono i big
Dal calcio alla pallanuoto, dal
rugby al Giro d’Italia per
chiudere con il volley e i
Campionati italiani assoluti
di pattinaggio su ghiaccio.
Una decina gli eventi
internazionali durante tutto
il 2015. S’inizia il 20 gennaio
con la World League
maschile di pallanuoto, il 31
marzo arrivano gli azzurri di
Antonio Conte per una
amichevole tra Italia e
Inghilterra di scena
all’Olimpico. Esattamente due
mesi dopo, il 31 maggio, è
prevista la partenza da Torino
dell’ultima tappa del Giro
d’Italia, mentre nel pieno del
caldo agostano, il giorno 22,
torna protagonista l’Olimpico
dove va in scena il test match
della nazionale di rugby contro
la Scozia. A ottobre l’impianto
olimpico del Palavela ospita gli
Europei maschili di volley. [O.S.]
Tra gioco e agonismo
Il calciobalilla
avrà
il suo Mundial
Non solo grandi eventi
sportivi, anche tante
manifestazioni curiose al
confine tra agonismo e gioco.
Ecco ad aprile i Mondiali di
calciobalilla. Per gli amanti
delle corse non convenzionali
torna a maggio la Color Run,
al parco del Valentino,
mentre a ottobre è prevista
la Electric Run: due
manifestazioni che ben poco
hanno a che fare con lo sport.
Dal 24 al 27 settembre è
previsto il campionato italiano
di tiro alla targa al Nebiolo del
Parco Ruffini: nulla di
pericoloso per le auto dei
torinesi, solo una variante del
tiro con l’arco. Dalle frecce al
ballo, con il Festival
internazionale di tango
argentino e i Mondiali di danze
caraibiche.
[O.SER.]
Testimonial
Capitale europea
dello Sport
Torino è già pronta
Svelato un programma ricco di eventi e di gare
Fassino:“Torniamo a scrivere un pezzo di storia”
ALBERTO DOLFIN
Quando nel dicembre del 2011,
Torino annunciava la sua candidatura formale quale Capitale Europea dello Sport per il
2015, in pochi avevano dato rilevanza a questa mossa e forse in ancora meno ci credevano. E anche quando poi effettivamente la città era stata insignita ufficialmente del riconoscimento dall’Aces Europe al
Parlamento Europeo di Bruxelles, lo scetticismo continuava a regnare sovrano. In
effetti, Torino aveva ricevuto
sì un titolo, ma ancora tutto
da conquistare con i fatti e, soprattutto, con gli eventi. Dubbi che però sono stati definitivamente fugati ieri mattina
alla presentazione del fitto
programma per l’anno venturo nella gremitissima sala della Fondazione Sandretto Re
Rebaudengo, con tanti ospiti
che non sono riusciti ad entrare ed hanno dovuto seguire la
conferenza sugli schermi allestiti all’esterno. Esclusi che
potranno rifarsi il 30 gennaio
in occasione della festa di
apertura ufficiale al Palavela.
I promotori
In prima fila
anche Vezzali
e Straneo
Una pioggia di medaglie dai
nove testimonial di Torino
Capitale Europea dello sport.
Da Matteo Anesi, che all’Oval
ai Giochi del 2006, conquistò
l’oro nella velocità su pista
lunga, così come Cristian
Zorzi che vinse la staffetta di
sci di fondo. Tutti hanno un
legame con il Piemonte, dalle
promesse del canottaggio
Guido Gravina e Francesco
Pegoraro a Elisa Longo
Borghini, ciclista di Ornavasso.
C’è la maratoneta alessandrina
Valeria Straneo, argento ai
Mondiali di Mosca, la
moncalierese Elisabetta Mijno,
seconda nel tiro con l’arco alle
Paralimpiadi. E anche i due
atleti più vincenti della recente
storia dello sport italiano:
Valentina Vezzali e Armin
Zöggeler.
[O.SER.]
Tra chi ha creduto sin dall’inizio in Torino Capitale Europea
dello Sport c’è sicuramente il
sindaco Piero Fassino che, con
l’aiuto dell’assessore Stefano
Gallo, è riuscito a proporre un
2015 ricco di appuntamenti,
con la conferma di alcuni
eventi di spicco che già si erano tenuti negli ultimi anni e
l’aggiunta di nuovi appuntamenti disseminati per i dodici
mesi del prossimo anno. «Abbiamo lavorato intensamente
in questi anni, scandendoli con
alcune competizioni di rilievo
che ci hanno accompagnato a
questo grande momento del
2015. Ci siamo e siamo preparati perché Torino onori al me-
ACCORDO SIGLATO
La Rai trasmetterà tutte le gare
e le manifestazioni collaterali
Il momento dell’accordo siglato tra Gubitosi e Fassino
Una stanza al primo piano della Fondazione Sandretto, un tavolo e un plico di fogli: lo stretto necessario per la
firma dell’accordo tra Rai e il Comune di Torino per l’anno
di sport che vede protagonista Torino nel 2015. «Il programma degli eventi è molto vasto - ha detto il direttore
generale della Rai, Luigi Gubitosi, intervenuto alla presentazione del calendario di Torino Capitale Europea dello
Sport - ma rafforzeremo le strutture e gli impegni per seguire tutte le gare sportive e le manifestazioni collaterali.
Il legame dell’azienda con il territorio è fortissimo e continuerà a rimanere forte». «Ancora una volta - ha commentato il sindaco Piero Fassino - si conferma la salda alleanza
della Rai con la città, che affonda le radici in tempi molto
lontani: la Rai è nata a Torino».
1
glio la sua grande tradizione
sportiva – ha spiegato il primo
cittadino torinese -. Questa città
ha scritto la storia dello sport
italiano ed internazionale, oltre
ad essere la culla delle Universiadi e ad essere stata sede dell’Olimpiade invernale del 2006,
evento che ha portato ad un
cambiamento radicale di Torino. Inoltre, il 2015 sarà ricco di
eventi non solo sportivi, come
l’ostensione della Sindone con la
visita di Papa Francesco».
Fiori all’occhiello
La World League di pallanuoto,
l’amichevole di calcio tra ItaliaInghilterra, il test match premondiale di rugby tra Italia e
Scozia sono soltanto alcuni dei
grandi eventi che si terranno a
Torino da qui al dicembre 2015.
Un programma che non sarà
votato soltanto all’agonismo,
ma anche alla cultura sportiva
e alla pratica fisica per tutti,
sull’onda lunga dello strepitoso
successo dei World Masters
Games dello scorso anno. Il deciso sostegno dei due massimi
esponenti dello sport italiano, il
presidente del Coni Giovanni
Malagò ed il numero uno del
AP
movimento paralimpico Luca
Pancalli, così come quella di
grandi campioni azzurri conosciuti in tutto il mondo quali Valentina Vezzali ed Armin Zoeggeler sono ulteriori testimonianze dell’importanza dell’investitura.
Derby griffato
Anche la Juventus e il Torino
nel derby di domenica omaggeranno Torino Capitale Europea dello Sport, apponendo il
logo ufficiale sulle proprie casacche. Il capoluogo sabaudo è
dunque pronto a prendere il
testimone da Cardiff e a porsi
come modello sportivo del
Vecchio Continente per 365
giorni, con quell’entusiasmo
ereditato dal doppio evento
olimpico e paralimpico ospitato nel 2006 che ha fatto scoprire Torino a chi ancora non la
conosceva.
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LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
.
Cronaca di Torino .49
g
UNA NUOVA
SFIDA
AGLI SCETTICI
GUIDO TIBERGA
ue anni fa, quando Torino vinse la
non irresistibile
sfida con Cracovia per diventare
«capitale europea», il mondo
dello sport torinese reagì come fa da decenni: con ostentato e ironico scetticismo. Lo
stesso sentimento che accolse i World Master Games del
2013, difesi da pochi (tra questi, va detto, il sindaco Fassino) e oggi celebrati da tutti.
«Capitale dello sport» è
un’etichetta che si appiccica
su una scatola vuota: spetta a
chi la riceve decidere che cosa metterci dentro. A molte
delle città designate in passato è bastato un elenco di competizioni più o meno importanti. Ma chi ha ospitato le
Olimpiadi non può definirsi
«capitale» solo perché riempie gli stadi un po’ più spesso
del solito.
Torino, al di là delle dichiarazioni ufficiali della sovraffollata cerimonia di ieri, ha
scelto una strada più difficile:
affiancare alle gare dei campioni il coinvolgimento della
città: interventi nelle scuole,
giornate con ingressi gratuiti
negli impianti sportivi, convegni per addetti ai lavori in cui
la parola sport verrà declinata in termini scientifici, economici, turistici.
Il grande calcio, il grande
basket, la pallavolo e il rugby
di vertice possono essere testimoni importanti, così come la nazionale di calcio o i
campioni dell’atletica, del ciclismo, del nuoto o della
scherma. Ma i veri protagonisti di questo anno da «capitale» devono essere altri: non
tanto e non solo l’esercito di
runner e di ciclisti che già ora
affollano le strade o i parchi
della città, o i tennisti, i nuotatori, i canottieri in attività.
La sfida potrà dirsi vinta
solo se, alla fine di tutto, ci saranno più runner, più ciclisti,
più tennisti, più nuotatori, più
canottieri. Soprattutto più
bambini che chiedono di fare
sport e trovano un posto dove
farlo. Perché «capitale» si resta per un anno, ma lo sport
dura per tutta la vita. Solo così gli scettici dovranno cambiare idea anche questa volta.
D
Kelly Haimona, azzurro del rugby, sarà protagonista a Torino ad agosto con Italia-Scozia
Il presidente del Coni
“Avete gli impianti
migliori d’Italia”
SILVIA GARBARINO
Presidente Malagò
soddisfatto del cartellone di Torino Capitale Europea dello
Sport?
«Ci sono federazioni che
hanno aderito in modo sostanzioso e hanno capito
l’opportunità che veniva loro
offerta e altre che sono state
più gelide. Basta scorrere il
calendario per rendersene
conto. Del resto è sempre
una questione di uomini e
non di progetti, c’è chi ci cre-
de e si adopera e chi crede meno. Nell’insieme però ritengo
che la città vivrà un anno molto intenso e bello».
La candidatura di Roma per
le Olimpiadi del 2024 potrebbe coinvolgere anche Torino?
«È risaputo che il calcio olimpico può essere spalmato su
tutto il territorio nazionale e
l’ippica e la vela hanno siti separati dalla città candidata, la
Cina ha insegnato. Questo per
dire che bisognerà rivedere la
proposta italiana con Gover-
Giovanni
Malagò,
presidente
del Coni
italiano
dal
febbraio 2013
no e il comune di Roma per
avere in mano e una candidature vincente. Ma non posso
accelerare le tappe e sino all’8
e 9 dicembre (riunione Cio a
Montecarlo, ndr) stiamo ad
osservare».
Quindi presidente, chance a
cinque cerchi per Torino?
«La vostra città ha la miglior
offerta impiantistica d’Italia,
grazie anche ai Giochi invernali del 2006. Ci sono alcune
criticità, è vero e sono anche
note, ma la sua pagella è da
prima delle classe».
Scuole
I canestri
nuovi
nelle palestre
Torino Capitale Europea
dello Sport è anche cultura
sportiva, da praticare e
insegnare sin dalle scuole.
Per questo il Comune
adotterà una serie di progetti
per coinvolgere oltre 55mila
studenti delle scuole
cittadine con gli istruttori
messi a disposizione dalle
federazioni; 3.500 dei quali
parteciperanno a tornei
interdisciplinari, tipo Mini
olimpiadi in ogni
circoscrizione e alcuni comuni
della cintura. E poi canestri
nuovi per riqualificare una
serie di palestre scolastiche e
ogni mercoledì del mese la
possibilità di provare uno
sport gratuitamente. Sull’asse
sport-istruzione verranno
premiate le due migliori tesi di
laurea su «Salute e BenEssere» e sullo «Sport a
[O.SER.]
Torino».
Social
Video e foto
per lasciare
il segno
Un evento di tali proporzioni
non poteva essere sguarnito
di tecnologia e social media.
«Torino 2015 on campus» è il
blog creato dall’Università e
sarà luogo di interazione
virtuale che consentirà di
comunicare con altri utenti,
quindi largo a video, podcast
audio, interviste, photo
gallery. Ieri è anche scattato
il primo contest, ovvero una
competizione fotografica su
Instagram sul tema dello
sport come gioco. Il contest è
aperto a tutti e invita a
raccontare in una fotografia la
passione per lo sport vissuto
come divertimento e
momento di aggregazione. Le
3 immagini vincitrici si
aggiudicheranno 3 voucher
per l’acquisto di attività
sportive al Cus Torino. [S.GAR.]
Incontri
Stadi, doping
business
cultura a 360°
Molti gli incontri culturali.
Si comincia a dicembre con
una trilogia di appuntamenti
organizzati con il Politecnico
e l’Università, su temi di
doping, l’urbanistica e gli
stadi cittadini, la
comunicazione della
passione sportiva. Il
mercoledì dalle 17,30 alle 19
nel palazzo del Rettorato o
nell’Aula Magna del Poli. Tra
gli altri incontri previsti nel
2015: Sport e Sanità a cura di
FederSanità Piemonte; la
presentazione del rapporto
delle ricadute economiche
delle manifestazioni sportive;
incontri sullo sport a cura
dell’ Associazione Culturale
Granata. E poi gli stretti
legami con il Museo del
Cinema e il Salone
internazionale del Libro [S.GAR]
12 45 67 18
50 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
gg Dossier/I nodi dell’assistenza
Pazienti in fuga
Asl
Alessandria
CASI
SPESA IN EURO
1.268.977
248.804.784
Asl
Vercelli
Asl
Novara
739.320
43.133.846
Asl To1
Asl
VCO
331.087
22.331.590
Asl To4, Canavese
655.448
17.004.431
e valli di Lanzo
235.580
15.111.399
Asl
Cuneo
276.369
14.015.338
Asl To2
Asl To3, Collegno, Rivoli,
Orbassano, Giaveno e Susa
431.690
13.619.775
Asl
Biella
168.855
13.328.961
Torino centro
199.288
12.330.804
192.905
11.060.017
Asl
Asti
112.971
9.196.125
Asl TO5, Chieri, Carmagnola,
Moncalieri, Nichelino
129.351
7.227.891
Torino città
Asl
Alba
e Bra
76.922
5.347.120
Sanità, malati in fuga verso altre regioni
Aumenta il numero dei piemontesi che scelgono di farsi assistere altrove: il record è detenuto dalla Lombardia
Il fenomeno prosciuga le risorse della Regione: dai 2,9 milioni persi nel 2011 ai meno 50 previsti quest’anno
ALESSANDRO MONDO
Ci sono dinamiche che si comprendono partendo dai numeri.
Nel 2015 l’obiettivo tassativo
della Sanità piemontese, vigilata dal ministero e soggetta al
piano di rientro del debito, sarà
contare esclusivamente sui trasferimenti statali: 8 miliardi.
Non un euro dalla Regione. Di
più: un centinaio di milioni dovrà essere risparmiato e reinvestito in nuove tecnologie, oltre
che nell’edilizia sanitaria, per
rendere il comparto più moderno, efficiente, concorrenziale. In
una parola: al passo con i tempi.
Conti fuori controllo
È la stessa Sanità che nel 2013,
dal confronto tra gli incassi della mobilità attiva e le spese della
mobilità passiva, ha registrato
un saldo negativo di 30 milioni.
Quest’anno la cifra salirà a -50.
Nel 2011 era di -2,9 milioni. Dove
per «mobilità attiva» si intendono i pazienti di altre regioni che
vengono a farsi curare in Piemonte, il quale si vede rimborsare i costi delle prestazioni dal
sistema sanitario della Lombardia, piuttosto che del Veneto,
dell’Emilia o della Toscana. La
«mobilità passiva», invece, rimanda ai piemontesi che scel-
LOMBARDIA
PROV. BOLZANO
64.158.102
157.875.552
-93.717.450
PROV. TRENTO
227.075
362.188
-135.113
FRIULI V. G.
256.265
589.617
-332.352
Incasso pazienti
in entrata
Spesa pazienti
in uscita
1.019.010
946.063
72.947
Saldo
LUIGI LA SPINA
VALLE D'AOSTA
13.220.453
5.774.006
7.446.447
EMILIA
ROMAGNA
VENETO
3.228.203
5.932.636
-2.704.433
gono di farsi curare altrove: in
questo caso è il nostro sistema
sanitario a mettere mano al
portafoglio. Il raffronto tra gli
incassi e le spese dimostra che
ci rimettiamo, e pesantemente.
In altre regioni la «mobilità passiva» scontata dal Piemonte è
diventata una voce di entrata significativa.
Da qui la preoccupazione
dell’assessore alla Sanità Antonio Saitta. Se è indubbio che i
malati possono farsi curare dove vogliono, l’esodo verso altre
regioni pone un problema di attrattività e quindi di costi per la
Sanità subalpina: in soli due anni (tre con quello in corso) ha visto impennarsi il deficit tra entrate e uscite.
SEGUE DA PAGINA 47
Incassi
e spese
UMBRIA
MARCHE
844.112
577.774
266.338
1.318.267
852.151
466.116
(anno 2013)
LIGURIA
ABRUZZO
52.851.243
33.966.237
18.891.759
TOSCANA
5.326.979
7.264.554
-1.397.575
SARDEGNA
5.085.298
2.100.432
2.984.866
SICILIA
14.710.161
3.906.047
10.804.114
TOTALE
MOBILITA’
REGIONALE
L’esodo dei malati
Piaccia o meno, è aumentato il
numero di piemontesi che per
un motivo o per l’altro vanno a
cercare le cure oltreconfine sulla base di input diversi: dai consigli dei medici di base al passaparola con parenti e amici. Insomma: quello che facciamo
tutti quando noi o i nostri cari
abbiamo un problema di salute
di una certa rilevanza. Manco a
dirlo, le prime richieste sono
l’appropriatezza delle prestazioni e la sicurezza degli interventi. Particolare non trascurabile, i flussi in uscita non riguar-
Le verità
scomode
in corsia
5.575.603
14.957.129
-9.381.525
2.209.930
784.079
1.425.852
LAZIO
Centimetri
LA STAMPA
5.190.114
3.501.257
1.688.857
IL FENOMENO
Riguarda anche Torino,
non soltanto
le province di confine
Cara
Torino
dano solo malati residenti nelle
province confinanti con la Lombardia, da Novara ad Alessandria, ma anche quelli residenti a
Torino.
«Troppi tagli al personale»
Come ci si è arrivati? Per un insieme di fattori. Uno su tutti, a detta
di Saitta: la riduzione della quantità e della qualità delle prestazioni erogate. Il che, sempre secondo
MOLISE
CAMPANIA
729.383
311.928
417.454
PUGLIA
14.868.525
3.714.270
11.154.255
10.318.556
2.641.250
7.677.306
BASILICATA
CALABRIA
2.420.744
628.014
1.792.731
14.703.646
2.187.959
12.515.687
2011
2012
2013
229.265.862
221.041.104
218.261.671
232.243.671
234.106.915
248.873.143
SALDO
2014
-2.977.810
-13.065.811
-30.611.472
-50.000.000
l’assessore, chiama in causa la riduzione del personale: «Si è ritenuto che per rimettere in equilibrio i conti bastasse non ridurre
gli sprechi gestionali ma il costo
del personale sanitario con il
blocco del turn-over. Risultato:
sono aumentate le liste d’attesa,
così pure i piemontesi che hanno
scelto giustamente di rivolgersi
ad altre regioni». Non solo: «I costi della Regione sono peggiorati.
Negli ultimi quattro anni la spesa
del personale è stata ridotta di 110
milioni. In compenso, il saldo passivo della mobilità cumulato è di
95 milioni e si è ridotta l’offerta sanitaria». Non a caso Saitta punta
ad ottenere dal ministero una deroga al blocco del turn over per
assunzioni mirate dove gli organici mostrano la corda.
«Sanità obsoleta»
L’altro nodo sono le performance
di un sistema sanitario complessivamente di discreto livello che
però sconta un modello organizzativo ormai obsoleto, frutto di
scelte rinviate troppo a lungo: talora sotto la spinta di interessi
strumentali. Responsabilità che
l’assessore addebita al centrodestra come al centrosinistra: in
pratica, a chi ha governato la Regione negli ultimi decenni.
n Piemonte, dal 2012 ad
oggi, si è constatato un
andamento paradossale: i tagli del personale avvenuti nella sanità pubblica piemontese non hanno
fatto scendere i costi complessivi del settore, perché
hanno finito per ridurre la
produzione, per usare un
termine aziendalistico non
certo gradevole visto che
si parla di cure e non di un
qualsiasi mercato, ma utile
per capire la realtà. Così,
negli ultimi anni, la spesa
della sanità in Piemonte è
salita a 95 milioni di euro,
ma è aumentata anche la
mobilità dei pazienti che
risiedono nella nostra regione, i quali non hanno
giudicato sufficiente la
quantità e la qualità del
servizio offerto e si sono rivolti alle strutture delle altre regioni italiane.
Il primo luogo comune
da sfatare, dunque, è quello che sostiene l’equivalenza tra alti costi della sanità
e alta qualità e quantità
del servizio. Se, poi, si
scende un po’ più in profondità nei dettagli delle
cifre si scoprono altri dati
interessanti e sorprendenti: non è vero, ad esempio, che le migrazioni, per
ragioni di cura, in altre regioni siano più numerose
nelle zone più vicine ai
confini con la Lombardia o
la Liguria. Basterebbe citare i numeri della provincia di Torino.
Sotto le cifre, si nascondono pure verità scomode
da accettare, anche per la
nostra classe medica piemontese che soffre di un
invecchiamento medio
preoccupante: servirebbe
un forte innesto di giovani,
più motivati nell’entusiasmo per la professione e
più aggiornati negli studi,
ma il blocco delle assunzioni negli ospedali piemontesi lo impedisce. Insomma, ci vorrebbe il coraggio di cambiare, senza
ricorrere a ricette che non
funzionano più.
I
12 45 67 18
LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
.
Cronaca di Torino .51
g
Come un
magazzino
Al pronto soccorso
l’ultimo rifugio dei disperati
Gli ausili
destinati
ai malati
assistiti
a domicilio
sono
accatastati
ovunque
Decine di clochard dormono nelle sale d’attesa per stare al caldo
Allarme in via Gradisca
Cavi volanti e scatoloni
L’ufficio pubblico dell’Asl
sembra uno scantinato
Reportage
FABRIZIO ASSANDRI
PAOLO COCCORESE
e cose più preziose,
Sabrina, 46 anni, gli
ultimi due vissuti in
strada dopo lo sfratto, le tiene in un
astuccio. I documenti, un rosario spezzato per pregare e il
mascara per sentirsi più bella
in un mondo di facce stanche,
sudice, di chi chiude gli occhi
per dormire, ma non ha forza
di sognare. «I dormitori non
sono controllati – dice - si riempiono di ex detenuti e tossici.
Non ci vado perché mi hanno
molestata». È rannicchiata
sulle sedie del pronto soccorso
del Mauriziano. «Qui è sicuro,
fa caldo. Fino alle sei, uno può
provare a dormire. Ma non ti
riposi mai». Questa sera le
hanno somministrato dei calmanti. «Lieve stato ansioso in
relazione alla difficile situazione socioeconomica», si legge
sul referto. E’ una delle sei ombre illuminate dai neon nella
sala d’aspetto.
L
«Non ho più nulla»
Altro ospedale, stessa notte di
sonno precario al Martini.
Sembrerebbe una paziente in
attesa di essere medicata una
signora sulla sessantina con
escoriazioni alle gambe e una
borsa del ghiaccio sulla fronte.
Invece si è fatta male in sala
d’attesa. Assopita, ha perso
l’equilibrio e si è risvegliata a
terra. È una dei sette clochard
che qui trovano rifugio. Uno è
appisolato scomposto su una
carrozzina: dietro una porta a
vetri, come se lo avessero nascosto. È meno accogliente del
Mauriziano: a volte, il bagno
viene chiuso a mezzanotte, altre volte chiamano la polizia.
«Ci dicono di andare a farci un
giro, ma sanno che torniamo»,
dice Alessandro. È giovane,
una vita di strada appena ini-
MARCO ACCOSSATO
REPORTERS
«Qui siamo al sicuro»
Nei pronto soccorso degli ospedali Mauriziano e Martini (foto) passano la notte
molti senzatetto: «Qui è sicuro, puoi provare a dormire - dicono - ma non ti riposi mai»
Sulla «Stampa»
Dario, clochard portato
in ambulanza in ospedale,
curato solo dopo due giorni.
più nulla». È lui che ha assistito
Dario, 75 anni, clochard di piazza Rivoli arrivato in ambulanza
domenica e rimasto due notti in
sala d’attesa. Pensavano che anche lui cercasse solo un posto al
caldo. Invece stava male davvero. Curato martedì, grazie all’interessamento dei cittadini del
quartiere, ieri è stato preso in
carico dai servizi sociali. «Ha fatto il bagno, l’ho visto rasserenato
da tante attenzioni», racconta
Franco, uno degli amici che anche ieri è andato a trovarlo.
1
ziata. «Sono stato sfrattato due
settimane fa. Ho dormito una
notte al parco di Italia ’61 e mi
hanno rubato la valigia. Non ho
Stordirsi per dormire
La vita in strada è una lotta. Lo è
anche trovare posto al dormitorio. In quello di via Carrera raccontano che la scorsa notte in
dieci sono rimasti fuori. Dove
vanno?
Ogni notte, una cinquantina i
clochard dormono sotto i portici
del centro. Italiani e stranieri,
tutti seguiti dai servizi sociali,
molti schiavi dell’alcol, qualcuno
un passato in carcere. Ogni mattina, i vigili li svegliano e portano
via i cartoni dei giacigli. Loro
tornano, puntuali come le lamentele dei negozianti. Carletto
dorme sotto i portici di corso
Vittorio Emanuele II. Non vede
medici da tempo. Si sfrega gli occhi gonfi e rossi, ha una grave
forma di congiuntivite. «Andare
in ospedale non serve, al massimo mi danno un collirio».
A Porta Nuova, vive François,
28 anni. Beve vino in cartone.
Barcolla. Si stordisce per riuscire ad addormentarsi, rannicchiato contro i muri imponenti
della grande stazione e sotto le
sue luci di Natale.
Guarda la fotogallery su
www.lastampa.it/cronaca
Più che un ufficio è un magazzino. Un magazzino disordinato: scatoloni a terra, sotto le
scrivanie, di fronte alle porte
che dovrebbero essere lasciate libere da ogni ostacolo in
caso di fuga. Scatoloni in ogni
angolo possibile sul pavimento. E poi cavi elettrici volanti,
allacciati a prese multiple per
alimentare i computer e i lettori digitali delle ricette mediche. E ancora: ausili accatastati in disordine in armadi
metallici senza porte. E sedie
rotte, ammucchiate in un angolo, destinate alla discarica.
Ecco l’ufficio destinato alla
gestione delle cure domiciliari
in via Gradisca 10, Asl To1. Qui
- al piano terra - si consegnano i farmaci e gli ausili ai familiari di chi è assistito a casa.
Mogli, mariti, figli e figlie che
assistono un malato cronico
che non può più essere tenuto
in ospedale, né è stato trasferito in casa di riposo. Ogni
giorno un viavai di decine di
persone. In spazi allucinanti,
dove - disordine a parte - la sicurezza stessa dei lavoratori
(vittime loro stessi della situazione) sembra a rischio.
Per questo, lo scorso 6 novembre, i rappresentanti della Sicurezza dei lavoratori
hanno inviato una lettera alla
direzione generale dell’Asl, e
ai direttori dei Distretti 2 e 3
e del Settore Cure domiciliari: denunciano «il sovraffollamento degli spazi, l’inquinamento acustico, le scanalature sul pavimento a rischio infortunio», fino alla
«mancanza dei rilevatori di
fumo e alle porte non a nor-
MARIA TERESA MARTINENGO
Anche il presidente della Regione Sergio Chiamparino,
domani alle 11, all’Ipercoop di
via Livorno, metterà nel carrello una «spesa speciale». Ritorna, domani, la Colletta alimentare organizzata dal Banco Alimentare del Piemonte.
In tutta Italia la raccolta di cibo a lunga conservazione -
Guarda le foto su
www.lastampa.it/torino
Anche quest’anno
i volontari saranno presenti
in centinaia di supermercati
e ipermercati della città
e della provincia
Ritorna la Colletta Alimentare
per donare cibo a 80 mila poveri
olio, alimenti per l’infanzia, riso, biscotti, sughi e pelati - si
svolgerà in 11.000 supermercati. Gli alimenti saranno poi smistati a 8898 strutture per aiutare due milioni di persone povere. I dati sulla povertà in Italia
forniti dall’Istat parlano di una
situazione drammatica: oltre 6
milioni di persone senza cibo e
beni primari. Fra questi, un milione e mezzo di minori. Sempre secondo l’Istat il 14,2% degli
italiani non può permettersi neanche un pasto con un contenuto proteico adeguato una volta
ogni due giorni.
Nel 2013 in Piemonte Banco
Alimentare ha raccolto, con un
lavoro costante, oltre 810 tonnellate di alimenti in più di 1.150
ma nel locale adibito a magazzino dei farmaci». «Nessuna
risposta», protestano.
Gli spazi dia via Gradisca 10
sono occupati ogni giorno soprattutto dagli infermieri addetti al servizio cure domiciliari. Che confermano i numerosi
disagi e la loro preoccupazione: «Oltre che ad essere a rischio la sicurezza - conferma il
Collegio Ipasvi - qui è evidentemente lesa la dignità dei lavoratori». Per questa ragione sta
per partire proprio dagli infermieri dell’Ipasvi una segnalazione all’Ispettorato del Lavoro. Si chiede un intervento immediato.
Parlano chiaro le fotografie.
Inequivocabilmente chiaro. Ma
se non bastassero le immagini,
lo scorso 14 agosto il Servizio di
Prevenzione della stessa Asl di
via San Secondo ha compiuto
un sopralluogo. Risultato? Dieci
contestazioni e una conclusione inequivocabile: «L’attuale situazione può costituire un rischio di danno ai lavoratori e
agli utenti del servizio».
Le pettorine gialle
Domani in città e in provincia
Nel 2014 distribuite
in Piemonte
5000 tonnellate
tramite 598 centri
Fili volanti alle scrivanie
supermercati, grazie a 10.000
volontari. «Nel 2014 abbiamo
distribuito - spiega Salvatore
Collarino, presidente del Banco
del Piemonte - 5000 tonnellate
di cibo, per un valore di 15 milioni di euro, alle 598 strutture caritative convenzionate che offrono aiuto alimentare a
121.000 persone povere di cui
circa 43.000 a Torino e 34.000
nella provincia». Un lavoro apprezzato dalle istituzioni. «In
un momento in cui nuove povertà si sommano alle vecchie,
cresce quotidianamente il bisogno di generi di prima necessità, il cibo su tutti. Il Banco Alimentare - ha detto il vice sindaco Elide Tisi - contribuisce trasformando gli sprechi in risor-
sa». Augusto Ferrari, assessore
regionale alle Politiche sociali,
ha ringraziato i volontari «che
si adoperano per alleviare le
sofferenze di tante persone».
I numeri
Nel magazzino centrale di Moncalieri i volontari impegnati sono 117 e solo 7 sono i dipendenti
del Banco rimunerati in tutto il
Piemonte. In questi ultimi anni
le attività del Banco Alimentare
hanno continuato a progredire
per quantità di derrate recuperate e ridistribuite sia per il numero delle persone assistite
tramite le 598 strutture caritative accreditate. Dal 2005 al
2014 le tonnellate consegnate
sono passate da 3.000 a 5.000.
I punti vendita della grande
distribuzione, da cui settimanalmente si ritirano prodotti a
breve scadenza, sono passati
dai 111 del 2010 ai 150 attuali e le
quantità raccolte da 650 a 1.265
tonnellate. Nello stesso periodo
al Caat di Orbassano, si è passati da 74 a 336 tonnellate. Le
mense, da 4 a 26 e le porzioni da
12 mila a 100 mila. L’insieme dei
settori, raggruppati nell’iniziativa Siticibo, nel 2014 ha offerto
2.278 tonnellate, 337 in più del
2013 (+ 17,4%). In pratica, ogni
persona assistita costa al Banco Alimentare meno di 5 euro
all’anno e ogni euro dato alla associazione si moltiplica per 25
in termini di valore di cibo distribuito. Si può sostenere Banco Alimentare anche inviando
un sms al 45504 o chiamando
da rete fissa per donare 2 euro.
12 45 67 18
7
52 .Cronaca di Torino
LA STAMPA
.VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
I dipendenti
Reportage
«Increduli,
qui si lavora
e si assume»
MASSIMILIANO PEGGIO
ulla è affidato al
caso ma
tutto è
p r o grammato e predisposto per il
contrabbando». Ecco com’è
descritta la Yesmoke di Settimo Torinese, una delle due
imprese italiane produttrici
di sigarette, negli atti dell’inchiesta che ieri ha portato in
carcere i titolari, i fratelli Carlo e Gian Paolo Messina; due
manager, Paolo Arpellino e
Oscar Parisi; cinque «collaboratori» stranieri, russi e kazaki, (fermati in Germania)
utilizzati per contrabbandare
i carichi di bionde. Arresti domiciliari per due segretarie,
così di fiducia da occuparsi direttamente della contabilità
delle forniture in nero.
«N
Affari di tabacco
I numeri a raccontano questa
storia di frode internazionale.
Dal 2011 al 2014, stando ai conteggi del Gico della Guardia di
LE ACCUSE
Metà della produzione
sarebbe finita
in canali abusivi
Finanza di Torino e dell’agenzia delle Dogane e Monopoli,
Yesmoke ha contrabbandato
più di 609 tonnellate di sigarette, evitando di pagare accise per 69,7 milioni di euro, e
Iva per 20,7 milioni. A conti
fatti, facendo una media ponderata, quasi la metà della
produzione della Yesmoke degli ultimi 3 anni sarebbe finita
al «mercato nero» delle bancarelle, attraverso un astuto
sistema di false forniture, «dirottate» e vendute sulla carta
a società con sede in paesi extraeuropei. In tutto sono 11 le
persone raggiunte dal provvedimento di custodia cautelare
emesso dal Gip Roberta Vicini, richiesto dal pm Marco
Gianoglio, al termine di un’inchiesta che ha coinvolto autorità investigative di mezza Europa, in particolare tedesche,
con la collaborazione preziosa
dell’ufficio antifrode della
Commissione Europea. Sono
accusati di associazione in
contrabbando internazionale.
Per smascherare i traffici illeciti, i finanzieri al comando
del generale Gioacchino Angeloni, hanno utilizzato intercettazioni telefoniche e impianti Gps, per seguire i tir di
GIANNI GIACOMINO
REPORTERS
L’accusa: milioni di euro risparmiati in Iva e accise
Per smascherare i traffici illeciti, i finanzieri hanno utilizzato intercettazioni telefoniche e impianti Gps
per seguire i tir di bionde inviati in giro per l’Europa (Ucraina, Polonia, Serbia), in alcuni casi ad indirizzi fantasma.
Yesmoke, la sfida
alle multinazionali
diventa una truffa
Undici fermi per contrabbando di sigarette
609
90
tonnellate
milioni di euro
È la quantità di sigarette
contrabbandate contestata
finora dalla procura, frutto
di false esportazioni
È l’ammontare del danno
subito dallo Stato, con il
mancato versamento
di accise e Iva
bionde inviati in giro per l’Europa (Ucraina, Polonia, Serbia), in
alcuni casi in indirizzi fantasma. Ad esempio alla società
Sarmat Plus con sede in Transnistria, lo stato fantasma indipendente dalla Moldavia, regno
di traffici illeciti e paradiso di
osserva il gip - veniva raggirato
dagli indagati che facevano
uscire la merce dal loro deposito con la copertura della documentazione doganale... che attestava l’uscita dal territorio
europeo». Carte false per far
«sparire» i tir di sigarette. Ma i
titolari della Yesmoke hanno
fatto di più. Con l’intensificarsi
dei controlli sulla società, finita
nel mirino degli uffici centrali
della dogana e della finanza per
ripetute anomalie nel recapito
della merce, la sede madre ha
creato in Germania, nel 2013, la
Yesmoke Gmbh. Di fatto una
sorta di società scudo a «protezione di quella italiana», capace
di assorbire le problematiche
derivanti dagli eventuali sequestri. Se infatti le sigarette con i
aziende refrattarie alle regole.
L’architettura della frode
Per capire la frode orchestrata
dall’azienda di Settimo, bisogna
partire dal fatto che i controlli
doganali si basano su verifiche
documentali. «Tale sistema -
Sulla «Stampa»
SETTIMO ACCOLTO IL RICORSO CHE CONTESTAVA LA DECISIONE DI ROMA
“Salvate il lavoro”
La scelta del Tar
riaccende Yesmoke
Il tribunale amministrativo contro i Monopoli
“Il Paese è in crisi: essenziale garantire i posti”
NADIA BERGAMINI
Yesmoke, l’unica fabbrica di
sigarette italiana, con sede a
Settimo, può continuare a lavorare. Lo ha deciso il Tar
del Piemonte, cui la società
era ricorsa dopo il provvedimento di Aams (l’amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato) che a fine novembre ha ritirato l’autoriz-
I vertici della società
hanno già annunciato
26 assunzioni dalla
«I Monopoli difendono
le multinazionali
l’8 febbraio? «Il Tar ritiene il
ricorso meritevole di scrutinio
favorevole – scrive il presidente Vincenzo Salamone della
Seconda Sezione - Il primo
provvedimento di Aams non è
adeguatamente motivato perché non indica le ragioni per le
quali non si possa attendere il
perfezionamento della fideiussione dal momento che l’Unicredit è disponibile a concedere i fondi necessari. Inoltre viene riscontrato un danno grave
alla società che non può protrarre l’attività e consegnare
la merce già lavorata. Un dan-
Nel gennaio 2012 il Tar
aveva dato ragione alla Yesmoke, annullando lo stop all’attività giunto dai Monopoli.
1
documenti irregolari venivano
intercettate dalle autorità doganali, la società avrebbe potuto disconoscerne la provenienza denunciandone la contraffazione. Per questo tutti gli indagati «erano consapevoli delle
attività di contrabbando della
Yesmoke»: sede legale a Roma,
opificio a Settimo, amministratore Carlo Messina, azienda
controllata prima da una società lussemburghese, composta a
sua volta da società panamensi
e una delle Isole Vergini. Assetto societario poi mutato nel corso delle indagini. Nelle conversazioni gli indagati parlano anche dei «consigli» ricevuti o richiesti ai consulenti di fiducia:
un avvocato, uno studio di commercialisti e un notaio.
I dipendenti della Yesmoke
sono smarriti, guardano i finanzieri entrare e uscire dallo
stabilimento, messo sotto sequestro ieri con il primo turno
delle 6. «È stato un fulmine a
ciel sereno, nessuno di noi poteva immaginare – dice Valter
De Bei, venditore e rappresentante Rsu della Cisl – anche perché, all’interno dell’azienda c’è un presidio della
finanza e del monopolio di
Stato, tutte le spedizioni vengono controllate. Boh, mi
chiedo come sia possibile parlare di contrabbando».
Oggi i sindacati incontreranno il commissario giudiziale, nominato dalla procura
per garantire la continuità
dell’attività
industriale.
«Chiederemo che la Yesmoke
possa approvvigionarsi di tabacco e consegnare le sigarette almeno sul mercato italiano» afferma Antonio Serlenga
della Cisl. Il terrore dell’ottantina di addetti è che tutto si inchiodi per chissà quanto tempo. «Sarebbe un peccato: a
breve era prevista l’assunzione di nuovi operai visto che
sono stati acquistati dei macchinari per potenziare la produzione», si arrabbia Flavio
Sannino, in Yesmoke dal 2007,
reparto linee per filtri. Incalza: «In questi anni, con tutta
la dirigenza, si è instaurato un
rapporto umano, di collaborazione e fiducia, e non sono mai
mancate le commesse». Poco
per volta, in via San Giusto,
arrivano altri dipendenti.
L’età media è 30 anni e la Yesmoke ha sempre garantito
stipendi da 1000 a 1200 euro
al mese. «In tempi di crisi questa fabbrica è un’isola felice –
ammette Alessandro Spena,
di Leinì, che si occupa della lavorazione del tabacco – Qui
siamo in tanti ad aver messo
su famiglia e acceso un mutuo
per acquistare una casa».
Parlano fitto, sono preoccupati. Qualcuno confida:
«D’altronde, si sa, abbiamo
sempre dato parecchio fastidio alle “big tobacco”». E, infatti, alla Yesmoke è stato addirittura dedicato un film di
Michele Fornasero, proiettato
domani al Festival dei Popoli
di Firenze, che racconta l’avventura dei fratelli Messina
come una lotta impari contro i
sette big mondiali del tabacco.
2
Un lettore scrive:
tra i cittadini che
hanno appreso con grande piacere l’intenzione del Comune di
risistemare la pavimentazione
di piazza Castello che si presenta ora come una scacchiera di
pietra e asfalto. Speriamo lo si
faccia in fretta. Intendo segnalare un caso analogo di “pavimentazione” con asfalto. E’ stato da qualche tempo completato il restauro del palazzo storico
che sta tra via dei Mastri Minusieri e via Stampatori. A parte
che nel lungo tempo richiesto
dal restauro è sparito il balcone
originario tardo secentesco, sostituito con l’attuale di povera
fattura moderna (per di più posato su mensole di pietra nuovissime e tagliate ad angolo vivo), la lastricatura della via, su
tutta la lunghezza del palazzo,
contro la facciata finalmente restaurata, è stata sostituita da
una striscia di asfalto che veramente risulta incongrua nei
confronti della via totalmente
12344567 936 A3B26
1 «Sono
2
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2
lastricata oltre che bruttissima.
Possiamo sperare in un intervento di lastricatura rapida?»
PIER LUIGI MARTINI
Un lettore scrive:
1 «Mercoledì scorso mi reco a
Porta Nuova per prendere il treno delle 6,25 diretto a Ventimiglia,
via Cuneo-Limone. Il tabellone indicaunritardodi30minuti.Insieme ad altre persone in attesa mi
reco all’ufficio informazioni dove
ci comunicano di aver inoltrato richiesta perché venga mantenuta
la coincidenza a Fossano. Il treno
arriva a Fossano con 42 minuti di
ritardo, la coincidenza è saltata e
l’addetto di Trenitalia – dopo un
avviso trasmesso all’altoparlante
non molto comprensibile – passa
nei corridoi a chiarire che i viaggiatori diretti a Ventimiglia dovranno proseguire su quel treno
fino a Savona e che in quella stazione(dovesicambieràtreno)dovranno provvedere a regolarizzare il biglietto. Ho sentito alcuni
viaggiatori protestare vivamente
ma l’interlocutore in divisa confermava la necessità dell’integrazione.Già,ildannoelabeffa!Subitodopovenivanofattipassarecon
insistenza i messaggi relativi all’obbligodiessereinpossessodititolo di viaggio valido e circa la ve-
ste di pubblico ufficiale rivestita
dal personale di Trenitalia nell’esercizio delle proprie funzioni.
La ripetizione di tali messaggi a
quelpuntosortivaunosgradevole
effetto minaccioso.
«Non c’è molto da commentare.
Ho provveduto a pagare la differenza del biglietto. Naturalmente
sono arrivato in ritardo a destinazione. Vorrei sporgere reclamo e
richiedere quanto indebitamente
sborsatoinpiù,conrelativaperditaditempo.Aquandoilviaggiatore (non chiamiamolo cliente, per
carità) sarà per Trenitalia degno
di rispetto?».
BRUNO C.
Un lettore scrive:
Valle di Susa è spesso
terradiscoperte,dacercareforse
in quei luoghi ritenuti “minori”,
meno blasonati secondo alcuni rispetto ai siti olimpici più famosi,
ma che conservano ancora oggi
una ricca memoria del passato,
nonostante le trasformazioni della montagna e l’insensata cementificazione proseguita nel corso
degli anni.
«Una borgata, un forno comunitario restaurato da volontari, le
condotte che portano l’acqua di
sorgente per chilometri attraverso il bosco alle coltivazioni più in
basso, i sentieri percorribili e te-
1 «La
nuti in buono stato: sono alcuni
esempi di come le cose riescono a
funzionare anche senza opere
inutili o megaprogetti che si sgonfiano in pochi anni. Le cave del
gesso di Signols, borgata di Oulx
sulla statale per Bardonecchia,
sono una di queste piacevoli sorprese. Le indicazioni e le mappe
delle bacheche, la segnaletica e la
protezione della comoda strada
sterrata o del sentiero che portano in quota fino alle gallerie e ai
resti di un’imponente teleferica,
permettono ai fortunati escursionisti di conoscere il lavoro dell’uomo e la bellezza della natura che li
sorprende. Complimenti agli amministratori del Comune di Oulx
e al Geoparco Alpi Cozie, per questo angolo di montagna fatto rivivere al meglio».
RENZO CANALIA
[email protected]
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
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LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
.
Cronaca di Torino .55
Quando si nasce alla fine del mondo
L’ esperienza di medici e infermieri per assistere mamme e neonati in Angola, Mozambico, Tanzania, e Uganda
Domani, nell’aula magna del Politecnico, le testimonianze di chi è in prima linea e quelle di Quirico e Prodi
MARCO ACCOSSATO
Al Sant’Anna
Per tre anni hanno messo a
disposizione la loro vita,
l’esperienza e la professionalità per assistere migliaia di
mamme e di neonati nell’ultimo miglio del pianeta, là dove
il bisogno di cure e assistenza
è spesso un miraggio, e dove
nascere può diventare un rischio mortale. Angola, Etiopia, Tanzania e Uganda. Per
tre anni hanno garantito assistenza alla gravidanza e al
parto in quattro ospedali e in
22 centri di salute nella periferia della periferia del mondo.
E domani, nell’aula magna del
Politecnico, presenteranno i
risultati di questa prima fase
del loro ambizioso - ma possibile - progetto di solidarietà.
Sono i Medici con l’Africa
Cuamm, prima organizzazione italiana che si è spesa per
la promozione e la tutela della
salute delle popolazioni africane. Grazie a un progetto sostenuto da quattro fondazioni
bancarie (Cariparo, Cariplo,
Cariverona e Compagnia di
San Paolo) e dal contributo di
privati cittadini, aziende, enti
Quaranta euro
per garantire
un parto sicuro
Alle mamme
che partoriscono
a Torino si chiede
un aiuto concreto
IL PROGETTO
Sostenuto da donazioni
private e da quattro
fondazioni bancarie
e agenzie internazionali, i medici del Cuamm puntano ad
assistere in 5 anni 125 mila
parti, 70 mila dei quali già seguiti con successo nei primi
36 mesi del progetto.
FOTO NICOLA BERTI
Un ponte di solidarietà Italia-Africa
«Ancora oggi in Africa - spiegano i promotori dell’iniziativa - molte mamme e molti
bambini muoiono perché non hanno la possibilità di avere servizi sanitari adeguati».
Sfida da vincere
Una sfida. Una battaglia con le
armi della medicina per combattere la mortalità materna e
infantile. «Ancora oggi in Africa - spiegano i promotori dell’iniziativa - molte mamme e
molti bambini muoiono perché
non hanno la possibilità di avere servizi sanitari adeguati. I
problemi sono molti, a volte banali: i costi, la difficoltà dei trasporti, la scarsità e la bassa
qualità dei servizi locali».
L’appuntamento, alle 11, nell’aula magna del Politecnico, è
aperto a tutti. Un’opportunità
per medici, ostetriche, infermieri e studenti in formazione
in ambito sanitario. Sarà l’occasione per ascoltare, dalla vo-
ce di chi ha vissuto l’esperienza,
che cosa ha significato assistere
queste mamme. Parleranno fra
gli altri Donata della Riva, che
dopo tre anni di missione in Mozambico e Tanzania oggi è responsabile dei progetti medici
del Cuamm; Anna Dotta, pediatra torinese appena rientrata in
Italia dall’ospedale di Beira,
sempre in Mozambico. Parlerà
alle 13,15 - in un dialogo con Domenico Quirico, l’inviato de La
Stampa in Sierra Leone - Chiara
Maretti, ostetrica, rientrata a
ottobre da una Paese che oggi
combatte anche contro ebola.
Cura e ricerca
«In Etiopia la mortalità materna
risulta molto elevata per la mancanza di accesso all’assistenza
per le emergenze ostetriche».
Medici per l’Africa Cuamm significa non solo cura, ma anche
ricerca: in Uganda è stato dimostrato che consentire alle donne
di utilizzare gratuitamente qualunque mezzo di trasporto per
raggiungere il più vicino centro
di salute aiuta ad affrontare
tempestivamente qualunque
problema possa insorgere durante la gravidanza. «Nei primi
7 mesi di intervento, in alcune
unità sanitarie del distretto di
Oyam - sottolineano i medici del
Cuamm - questi “Transport
voucher” hanno portato, a un
aumento del 137 per cento nel
numero di parti assistiti». Per
garantire la cura del neonato, a
ogni neomamma viene consegnata una bacinella di plastica,
mezza barra di sapone, un lenzuolo, un pezzo di tessuto per
avvolgere il bimbo, mezzo chilo
di zucchero».
Ad aprire il meeting saranno
Piero Badaloni e Mario Calabresi, direttore de La Stampa.
Parleranno fra gli altri il rettore
del Politecnico, Marco Gilli; Romano Prodi, presidente della
Fondazione per la collaborazione tra i popoli; il viceministro
agli Affari Esteri, Lapo Pistelli,
e il direttore generale della Cooperazione allo Sviluppo,
Giampaolo Cantini.
Quaranta euro. Basta questa somma per aiutare un
bambino a nascere, là dove
l’assistenza sanitaria non è
mai garantita. Quaranta euro è la cifra che i Medici per
l’Africa Cuamm chiederanno alle neo mamme torinesi
di donare perché anche in
Tanzania, Etiopia e Uganda
una donna abbia come loro
la garanzia di non essere lasciata sola al momento del
parto.
Il progetto si chiama
«Una vita per un’altra vita»,
e verrà presentato domani
al Politecnico, durante il meeting «Prima le mamme poi i
bambini» promosso dai medici del Cuamm.
Già sperimentato con successo nel Torinese all’ospedale di Chieri (oltre che in diverse altre strutture italiani), sarà ora esteso al Sant’Anna, centro di riferimento
regionale per mamma e
bambino.
«Hai mai pensato cosa significa nascere in Africa
Sub Sahariana dove esiste
una sola ostetrica ogni 20
mila abitanti? E dove 265 mila mamme muoiono ogni anno durante il parto?», si legge sul volantino che verrà
consegnato alle neo madri
anche al termine dei corsi.
«La maternità vista dal nostro Paese ci porta troppo
spesso a dare per scontata
l’assistenza ospedaliera che
viene garantita alle future
mamme».
Quaranta euro regaleranno a una futura mamma
non soltanto la possibilità
L’ospedale Sant’Anna
di essere seguita al momento
di dare alla luce un figlio dove la mortalità neonatale resta altissima, ma anche di finanziare eventuali farmaci,
e i controlli necessari durante i nove mesi della gravidanza, e un’équipe per il taglio
cesareo in caso di complicanze. Un gemellaggio a migliaia di chilometri. Un prendersi cura concretamente,
da lontano.
La missione che i medici
per l’Africa del Cuamm sostengono anche grazie a questo ponte di solidarietà fra
mamme riguarda gli ospedali
di Chiulo (Angola), Wolisso
(Etiopia), Aber (Uganda) e
Tosamaganga (Tanzania), oltre ai distretti da cui dipendono questi centri. Un progetto
che coinvolge attivamente le
comunità locali, le autorità sanitarie pubbliche, i servizi privati non profit, e che ha permesso nei soli primi due anni
di attività di formare oltre 300
persone e garantire quasi 91
mila visite prenatali. Ma nell’arco dei 5 anni l’obiettivo è
assicurare complessivamente
oltre 125 mila parti assistiti, di
cui 39 mila negli ospedali e 86
mila - con le medesime garanzie - nei centri di salute governativi del territorio.
[M.ACC.]
UNIVERSITÀ IN LUTTO. HA INSEGNATO PER TRENTATRÉ ANNI
Addio a Fasolo, biologo e intellettuale
Si è anche occupato
di ricerche sulle
cellule staminali
e sul sistema nervoso
GUIDO NOVARIA
Lutto nel mondo scientifico
italiano. È morto ieri, all’età
di 71 anni, il professor Aldo
Fasolo, dal 1980 al 2013 professore ordinario di anatomia comparata e biologia
dello sviluppo all’Università
di Torino e che stava per essere nominato professore
emerito. «Le sue ultime ricerche hanno riguardato
prevalentemente lo studio
delle cellule staminali e della
neurogesi nel sistema nervoso
adulto» ricordano i suoi allievi
dell’Università.
In cattedra
Originario di Alba, Aldo Fasolo,
nel 1967, si laurea in scienze biologiche all’Università di Torino:
nello stesso anno vince una borsa di studio del Centro nazionale delle ricerche. Dal 1968 al
1980 è assistente di anatomia
comparata presso l’Università
torinese; dal 1973 è professore
incaricato e dal 1980 è ordinario
presso la stessa Università.
Ha insegnato anatomia
umana, neurologia comparata, neurobiologia e introduzione alla biologia. Nel 1985 gli è
stato assegnato dall’Accademia dei Lincei il Premio «Gol-
gi» per le straordinarie ricerche sull’anatomia del sistema
nervoso.
Nel triennio 1988-1991 è stato direttore del Dipartimento
di Biologia animale dell’Università di Torino, dal 1991 al
1992 membro eletto del Senato Accademico Integrato e
membro eletto del Consiglio
d’amministrazione dell’Università di Torino dal 1991 al
1996. Dal 2002 ha ricoperto
l’incarico di presidente della
Commissione ricerca dell’Ateneo torinese.
Conosciuto all’estero
Aldo Fasolo ha anche rappresentato un preciso punto di riferimento per i biologi e i ricercatori di neuroscienze di molte
università europee.
E’ stato, infatti, professore
invitato nelle Università di Parigi (Université Pierre et Marie Curie) e ha fatto parte di
comitati di revisione di istituti
di ricerca, nel campo delle
neuroscienze, dell’Inserm e
del Cnrs francese.
Ha ricoperto la carica di
presidente del comitato scientifico del Museo Regionale di
Scienze Naturali di Torino, vicedirettore della Rivista L’Indice dei Libri, e presidente (sino al 2004) di CentroScienza e
nel biennio 2003-2004 è stato
coordinatore del Dizionario di
biologia della Utet.
Nel suo straordinario curriculum vi è anche l’esperienza
di membro del Consiglio Generale della Compagnia di San
Paolo, di socio corrispondente
Aldo Fasolo
ha pubblicato
oltre 200
lavori in
extenso,
ha presentato
circa 300
comunicazioni a congressi
e ha scritto
un centinaio
di articoli
divulgativi
dell’Accademia Nazionale dei
Lincei (dal 1998) e dell’Istituto
Veneto di Scienze, Lettere ed
Arti (dal 2005).
La sua attività di ricerca, attraverso numerose esperienze
di collaborazioni in Italia ed all’estero, si è concentrata in
particolare su tre campi: gli
studi di neuroanatomia comparata; quelli comparativi sulla biologia dei neuropeptidi e
sull’organizzazione neurochimica dell’encefalo; gli studi
sulla biologia cellulare e molecolare del sistema olfattivo.
12 45 67 18
56 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
Diario
Gli inspiegabili scontri
con i tifosi del Club Brugge
Scadono i termini della carcerazione per 29 indagati
Proteste contro gli sfratti,
gli anarchici tornano liberi
Libertà in vista per anarchici e antagonisti arrestati per
le proteste contro gli sfratti. Scadono infatti il 3 dicembre i
termini della carcerazione per 29 indagati dell’inchiesta sulle
violenze tra settembre 2012 e gennaio 2014: tra gli episodi
contestati, anche i sequestri di persona della proprietaria di
un immobile e di ufficiali giudiziari incaricati di eseguire gli
sfratti, e una sorta di assedio messo in atto alla stazione dei
carabinieri di Barriera di Milano al termine di una manifestazione. Ieri, all’udienza preliminare, si è parlato anche di cartoline con frasi minatorie inviate al giudice Cristiano Trevisan che a giugno ordinò l’arresto di anarchici e antagonisti,
tra i quali anche i 4 No Tav a processo per terrorismo. Il gup
contro il parere dei pm, ha rinviato l’udienza al 17 dicembre,
per pronunciarsi sulle istanze di scarcerazione dei difensori
degli imputati, due settimane dopo la scadenza dei termini.
1
Violenza senza motivo. Un buttafuori in ospedale, due belgi arrestati
Pub
presidiati
Per tutta la
giornata di
ieri le forze
dell’ordine
hanno controllato la
birrerie
Huntsman e
Murphy’s di
corso Vittorio,
dove mercoledì sera sono
scoppiate
violente risse
ue tifosi del Club
Brugge arrestati, un locale in
larga parte danneggiato, un buttafuori finito in ospedale. Poi,
poco più tardi in un altro locale, una rissa che ha coinvolto altri tifosi provenienti dal
Belgio, a Torino per assistere
alla gara di Europa League
contro il Toro, e che ha avuto
come conseguenza il ferimento lieve di alcune persone. Questo il bilancio di quanto accaduto nella tarda serata di martedì in due pub del
centro di Torino, entrambi in
Corso Vittorio Emanuele II.
Erano da poco passate le
21,30 quando una lite tra tifosi belgi e clienti del pub Mur-
Sudoku
D
REPORTERS
phy’s, intenti a seguire in televisione la partita tra Malmoe e
Juventus, è degenerata, portando al ferimento di un buttafuori, intervenuto per placare
gli animi e trasportato poi al
Mauriziano, dove è stato trattenuto a causa delle ferite e
delle contusioni riportate.
Tanti danni al locale, costretto
ieri ad abbassare la saracine-
sca, arrestati due uomini di 37
e 41 anni, tifosi della squadra
belga ma residenti in Spagna.
Un paio d’ore più tardi, a poche decine di metri di distanza, un’altra rissa, stavolta all’Huntsman, pub all’interno
del quale era forte la presenza
di tifosi del Brugge che lì avevano trascorso le ultime ore.
Una cinquantina di persone –
Il sudoku
Medio
Il gioco consiste nel riempire tutte le caselle in modo tale che
ogni riga, ogni colonna e ogni settore contenga tutti i numeri
senza alcuna ripetizione: negli junior sudoku sono in gioco
i numeri da 1 a 6, nel sudoku medio e difficile i numeri da 1 a 9
Junior 2
3
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1
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1 4 3
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3 5 6
4 2 1
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5
6
Alla fine gli stipendi di novembre arriveranno regolarmente, ma non c’è nessuna garanzia su quelli di dicembre.
Una doccia fredda per gli oltre 500 dipendenti della Fondazione Maugeri – un centinaio della Clinica Major di Torino –
che continuano lo stato di agitazione, dopo che l’azienda ha
annunciato due giorni fa il blocco dei salari a seguito del congelamento dei conti bancari, nonostante il Tribunale abbia
ordinato di mettere a disposizione la somma. A rischio anche
la Tredicesima mensilità: verrà consentito il pagamento solo
degli ultimi due mesi a causa di un debito pregresso, fa sapere
in una nota l’azienda. Una decisione che non arriva improvvisa, spiega il segretario Assomed Mario Vitale, ma ha alzato il
livello di tensione del personale sanitario e non, che nei prossimi giorni aderirà alla manifestazione nazionale a Pavia di
tutti i dipendenti della Maugeri.
[E.BAR.]
1
6 5
1
1
Junior 1
Problemi con le banche
A dicembre in forse gli stipendi
Difficile
3 4
Junior Sudoku
Clinica Major
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9 8 1
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2 6
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9 5 8
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5 1 7
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9 7
Il tempo: fine settimana autunnale, piogge oggi e domenica
SOLE
NUVOLOSO
COPERTO
POCO NUVOLOSO
OGGI
SVIZZERA
Annecy
PIOGGIA DEBOLEMODERATA
VARIABILE
Verbania
PIOGGIA INTENSA
Nuvoloso con piogge estese da moderate
a intense, specie sulla Liguria, valli cuneesi
e alto Tanaro, Appennino, zone collinari e tra
Canavese, Valle d’Aosta orientale, Biellese
e Sesia. Nevicate oltre i 1500-1800 metri.
NEBBIA
TEMPORALE
MARE CALMO
DOMANI
SVIZZERA
Annecy
Verbania
AOSTA
AOSTA
Biella
MILANO
Novara
Vercelli
Grenoble
Pavia
TORINO
Asti
Alessandria
Gap
GENOVA
Cuneo
VENTO
NEVE
Savona
FRANCIA
Situazione e avvisi meteo
La Spezia
Biella
Temperature ˚C
CITTÀ
MIN MAX
AOSTA
VERBANIA
BIELLA
NOVARA
VERCELLI
TORINO
ASTI
ALESSANDRIA
CUNEO
MILANO
GENOVA
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9
7
11
14
15
15
A cura di www.nimbus.it
Un sistema depressionario sviluppato dalla Groenlandia al Nord Africa indirizza aria
umida verso le regioni alpine, con un fronte perturbato che si presenterà più attivo in
giornata, con una generale estensione delle piogge. Una depressione tenderà a isolarsi
sul Mediterraneo occidentale, e dopo una relativa pausa delle piogge nella giornata di
domani tenderà a ristendere nubi e piogge nel corso di domenica.
Centimetri-LA STAMPA
MILANO
Novara
Vercelli
Grenoble
Pavia
TORINO
Asti
Alessandria
Gap
GENOVA
Cuneo
FRANCIA
Nizza
Savona
La Spezia
Imperia
MARE MOSSO
MARE AGITATO
Nuvoloso con piogge tendenti a localizzarsi
sul Cuneese, specie nelle valli, al mattino
ancora presenti sul Torinese e in cessazione
altrove, con qualche schiarita tra Valle
d’Aosta e nord Piemonte. Tra pomeriggio
e sera ripresa delle piogge su Liguria e basso
Piemonte.
Temperature ˚C
CITTÀ
MIN MAX
AOSTA
VERBANIA
BIELLA
NOVARA
VERCELLI
TORINO
ASTI
ALESSANDRIA
CUNEO
MILANO
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IMPERIA
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10
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LA LUNA A TORINO
IL SOLE
A TORINO
Sorge
alle ore 7.40
POCO MOSSO
Si leva alle ore 12.16
Cala alle ore 23.27
Fasi Lunari
Culmina
alle ore 12.16
Tramonta
alle ore 16.54
DOMANI
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3
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6
4
2 7
1
7 9
4
La soluzione
dei giochi di ieri
8
Medio
IVANA CROCIFISSO
Difficile
il caso
4
della cui identificazione si sta
occupando la Questura – hanno preso d’assalto il locale: non
ci sono stati danni all’interno
della struttura e l’intervento
della polizia (c’è stato anche
un lancio di lacrimogeni) ha
evitato il peggio. Secondo la ricostruzione degli agenti intervenuti sul posto, gli aggressori
si sarebbero presentati con
spranghe e coltelli.
L’immediata vicinanza, ventiquattro ore dopo, del match
di Europa League, aveva fatto
pensare ad un assalto da parte
di tifosi granata: non ci sono
però riscontri e a circolare è la
voce che vedrebbe i due avvenimenti collegati tra loro. Come se quella dell’Huntsman
fosse stata una rappresaglia a
seguito di quanto accaduto nel
primo dei due locali. Nella
giornata di ieri un blindato della polizia ha presidiato il luogo
dell’ultimo dei due scontri: non
si è registrato nessun altro incidente e i tifosi del Brugge vi
hanno trascorso l’intero pomeriggio prima di spostarsi in direzione dello stadio Olimpico.
14 DIC
22 DIC
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23 25
LA STAMPA
.
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
il caso
BEPPE MINELLO
isto? Solo
camere
d’albergo.
Finalmente si
smetterà di dire che qui
avremmo fatto appartamenti.
Pensate che, ancora recentemente, ho incontrato gente
che mi chiedeva i prezzi».
C’era un leggero velo d’amarezza, ieri, nelle parole di Federico De Giuli all’inaugurazione dell’elegante «Piazza
Carlina», il quinto in città gestito dagli spagnoli del Gruppo NH (il 51° in Italia), che ha
visto la luce dopo quasi un decennio di parole, qualche polemica, due anni di lavori e un
investimento (compresa la
decina di milioni spesi per
l’acquisto con annessi e connessi) di circa 35 milioni.
Amarezza ovviamente diluita
«V
Apre il Piazza Carlina
“Qui nessun appartamento”
La vita da hotel di casa Gramsci è realtà. Fuori Rifondazione protesta
Le 160 camere
Fitness con vista Mole
1 L’albergo aprirà al
FESTA SOTTOTONO
Nessun eccesso
Il concordato preoccupa
la famiglia De Giuli
dalla soddisfazione dell’impresa che regala «alla Torino
del fare, alla Torino che guarda al futuro» un albergo elegantissimo (categoria «Collection» che per NH «corrisponde a un 5 stelle superior»
ha spiegato Eduardo Bosch,
direttore di NH Italia) in un
momento non facile per i fratelli De Giuli.
Understatement sabaudo
La loro famiglia è parte integrante (possiede un terzo delle azioni e, va da sè, dei possibili guai) della DeGa, la storica impresa edile fondata con
la famiglia Gallesio, che ha
contribuito in maniera determinante alla trasformazione
della nuova Torino. Azienda
oggi in difficoltà, tanto da aver
chiesto il concordato al Tribunale. «In una situazione come
questa - commentava De Giuli
a margine della breve cerimonia con il sindaco Fassino non avrebbe avuto senso
Cronaca di Torino .57
REPORTERS
Il ristorante ha l’orto sul tetto
Il ristorante dell’«Albergo Carlina« verrà gestito in sinergia con gli altri due ristoranti dei fratelli
De Giuli: i Tre Galli e le Tre galline. Il cuoco si fornirà di verdure nell’orto realizzato sul tetto
un’inaugurazione con tutti i crismi, magari con duemila persone festanti. No, meglio così». Un
understatement adeguato al
momento. Federico e il fratello
Riccardo che, da tempo, hanno
orientato il loro business sulla
ristorazione e l’hotellerie, hanno realizzato il nuovo albergo
attraverso la srl «Carlina»: «La
DeGa ha invece realizzato solo
una parte del progetto. Nel cantiere hanno però girato e lavorato le stesse piccole imprese e
quegli artigiani che ora finiranno nel concordato. È facile im-
maginare i loro pensieri e sospetti: “Ecco, spendono qui i
soldi che attendiamo...”». Ovviamente non è così e tra i ringraziamenti, De Giuli ha sottolineato quelli alle banche che
hanno concesso i mutui.
I 7 anni di Gramsci
Denaro che ha trasformato l’exAlbergo di Virtù, poi anche casa per 7 anni di Antonio Gramsci e, infine, casa popolare gestita dall’Atc («Per rimettere a
posto l’edificio che rischiava di
crollare avremmo dovuto sbor-
sare una montagna di miliardi
delle lire dell’epoca, altro che
speculazione» ricorda Giorgio
Ardito, ex- presidente Atc), in
un albergo con 160 camere, dallo stile sobrio ed elegante, molto torinese, che porta la firma
degli architetti Fusaro, Dutto,
Pistis e dello stesso Federico De
Giuli. I clienti - «L’anno che arriva porterà milioni di turisti» ha
ricordato un soddisfatto Fassino - a fianco dell’ingresso potranno ammirare l’antica targa
che ricorda il soggiorno di
Gramsci. Ieri, un gruppo di Ri-
pubblico il 1° dicembre e, a
parte il periodo natalizio e
le sue promozioni, la tariffa standard sarà di 169 euro. L’hotel, all’ultimo piano, è dotato di una zona
fitness e wellness con vista
sulla città. Nelle camere, al
di là dei Led Tv, gli ospiti
troveranno, tante amenities come, ad esempio, le
macchinette del Nespresso. Sullo spettacolare cortile interno, presto si affacceranno due opere dell’artista De Paris: «Due esterni
organici, di acciaio e verde,
che si completeranno nel
tempo».
fondazione comunista, guidato
dal segretario Locatelli, ha manifestato contro quella che, per
loro, è un’offesa alla memoria
del fondatore del Pci. Polemica
antica alla quale i De Giuli hanno elegantemente risposto offrendo all’Istituto Gramsci
(presente all’inaugurazione) un
locale annesso all’albergo. «E
poi - ha aggiunto Fassino che di
Gramsci se ne intende - quale
miglior strumento di un albergo, visitato da migliaia di persone, per diffondere la conoscenza del fondatore del Pci?».
REGIONE
Chiamparino
blocca
la buonuscita
ai dirigenti
ALESSANDRO MONDO
Un putiferio. È quello scoppiato in Consiglio regionale, più
precisamente nella maggioranza, alla notizia dell’imminente approvazione in giunta
della delibera che, sulla base di
un accordo con i sindacati nella giunta Cota, riconosce 24
mensilità ad una trentina di dirigenti regionali disposti al
pensionamento anticipato.
Immediata la levata di scudi
di Pd e Sel. Ieri sulla vicenda è
intervenuto lo stesso Chiamparino, a Roma per la Conferenza
Stato-Regioni ma attento alle
magagne domestiche: «Ho
chiesto il rinvio della delibera.
Si basa su un accordo fatto in
un’altra epoca, non coerente
con l’attuale clima di spending
review. Valuteremo come migliorarlo, magari prevedendo
un trattamento differenziato
per i dirigenti in questione, a seconda dei casi. Se ci saranno ricorsi, pace». Posizione sposata
dall’assessore Ferraris, comunque convinto della «ratio» del
provvedimento: pagare oggi
per risparmiare domani. «La
delibera può essere migliorata,
troveremo una mediazione».
Il tutto sotto gli strali di chi,
come il capogruppo di Sel Marco Grimaldi, si è appellato direttamente a Chiamparino:
«Rottamare per ottenere un risparmio ponderato va bene, ma
non possiamo prendere in giro i
dipendenti della Regione e i piemontesi». Dello stesso avviso
Davide Gariglio, numero uno
del Pd: «Incentivare il pensio-
DA LUNEDÌ SUI MEZZI PUBBLICI
Sergio Chiamparino
Una tessera elettronica
per treni, bus, tram e bici
L’abbonamento
cartaceo sparisce
La novità riguarda
600 mila piemontesi
ANDREA ROSSI
Da lunedì cambia la vita di
600 mila piemontesi, coloro
che sono abbonati al circuito Formula che ingloba treni, autobus urbani ed extraurbani, car sharing e bike
sharing. Tutti gli abbonamenti per viaggiare sui mezzi pubblici in Piemonte, e anche dentro Torino (bus, metrò, bici, auto) saranno soltanto elettronici. Di più, i
passeggeri li dovranno vidimare quando salgono e anche quando scendono, o - sui
treni - mostrarli ai controllori che saranno dotati di un
apparecchio simile al pos
dei bancomat.
sarà definire una tariffa unica
Una mezza rivoluzione, tappa di integrata a livello piemontese»,
un percorso cominciato a marzo spiega l’assessore regionale ai
del 2013. Ora, con la stessa tesse- Trasporti Francesco Balocco.
ra si potranno usare vari mezzi Insomma, in futuro si dovrebbe
di trasporto indistintamente. E pagare la stessa cifra, ovunque,
si rinnoverà l'abbonamento in base alla distanza percorsa.
semplicemente ricariLa transizione da
cando la tessera.
carta a supporto
In Piemonte,
elettronico non
nei mesi scorsi,
dovrebbe essei 1.200 punti
re particolarvendita automente traurizzati sono
matica. A ogstati attrezgi,
solo a ToriLa tessera si può acquistare
zati per gestino, sono state
nei 1.200 punti autorizzati,
re i supporti
rilasciate già
in 38 biglietterie ferroviarie
elettronici. A
210 mila tessere
e in 96 macchine
questi, da lunedì,
Bip. Il che signifiself service
si aggiungeranno le
ca che solo una par38 biglietterie Trenitate degli abbonati al cirlia e le 96 macchine self servi- cuito Formula dovrà in questi
ce che si trovano nelle stazioni ultimi giorni procurarsi la tesferroviarie: anche lì sarà pos- sera elettronica.
sibile acquistare e rinnovare
La corsa singola
la tessera.
Introdurre il cosiddetto Bip, La rivoluzione del primo dicemil biglietto integrato, ha com- bre, dicevamo, riguarda solo gli
portato un investimento di 27 abbonamenti. Per le corse singomilioni. «Il prossimo obiettivo le si utilizzerà ancora il vecchio
Investiti 27 milioni
1.300
punti vendita
REPORTERS
Da lunedì tutti gli abbonamenti Formula saranno elettronici
biglietto cartaceo. Ma anche
questo verrà progressivamente
sostituito. Cominceranno, entro
la prossima estate, le 21 storiche
concessionarie del trasporto
pubblico extraurbano torinese
riunite nel consorzio ExtraTo.
Poi, probabilmente, a inizio 2016,
toccherà a Gtt: bus, tram, metropolitana. Così ha annunciato
qualche giorno fa l’assessore comunale ai trasporti Claudio Lubatti. Lo stesso Lubatti che, nella
sua veste di presidente dell’Agenzia per la mobilità metropolitana (l’ente che organizza il
trasporto pubblico in Torino e
cintura), intende sfruttare il Bip
anche per avere una mappatura
completa degli spostamenti delle persone in città. «Dobbiamo
rimodulare l’offerta in base alle
reali esigenze del territorio»,
spiega, lasciando intendere che
tra non molto la rete di trasporto
di Torino potrebbe essere riveduta e corretta. Per la verità sarebbe già bell’e pronto un piano
del Politecnico - commissionato
e pagato da Gtt - che consentirebbe di spendere meno erogando un servizio migliore. È stato
consegnato quest’estate. Ma, pare, è rimasto chiuso nei cassetti.
namento è condivisibile, ma nel
caso della Regione è assurdo
prevedere gli stessi incentivi a
tutti». Contrario anche il presidente del Consiglio Mauro
Laus, tra i primi a contestare il
vecchio accordo.
Sempre ieri l’aula ha approvato l’assestamento del bilancio
2014. In particolare, spiega l’assessore Reschigna, vengono rafforzati gli interventi nelle politiche sociali: più 5,5 milioni. Incrementate le borse di studio universitarie (7 milioni), l’edilizia
universitaria (500 mila euro), le
scuole materne (500 mila euro),
il trasporto pubblico (6 milioni),
il sistema-Province (19 milioni).
Soddisfatto l'assessore Cerutti:
«La Regione garantirà la borsa
di studio all’85% degli aventi diritto, il 30% in più rispetto all’anno accademico 2013/14». Grimaldi rivendica lo stanziamento
di 500 mila euro per riaprire la
residenza universitaria in via
Verdi 15. «Approvata la nostra
spending review, risparmiato
un milione e destinati 1,5 milioni
per le politiche sociali», esultano
i Cinque Stelle. Anche Forza Italia (Pichetto, Porchietto) ha portato a casa una serie di risultati:
dall’autorecupero del patrimonio immobiliare Atc al sostegno
delle «start up» che escono dall’incubatore universitario.
12 14
58 .Quartieri
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30.
Orario minimo 9-19,30: strada San Mauro
179; via Garibaldi 26; via Frejus 41; via Asinari
Bernezzo 134; via San Secondo 46; via Rivalta
56/d; via Tunisi 99; via Giolitti 7/C; corso regio
Parco 38; via Fologno 69; corso Orbassano
216; corso Maromcelli 28; corso Giulio Cesare
118; corso U. Sovietica 397.
Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo 37; via
Sacchi 4; corso Traiano 73; corso Francia 1/bis.
Dinotte(19,30-9):corsoBelgio151/B;viaNizza65;
corso Vittorio Emanuele II 66; piazza Massaua 1.
Informazioni: www.farmapiemonte.org
QUARTIERI
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Bertolla
Amiat
“Radiazioni non pericolose
ma la gente soffre”
Anche se
è rotto
non si butta
Ora si ricicla
CRISTINA INSALACO
Lite in Sala Rossa sulla ricerca dell’Arpa in via Centallo
BEPPE MINELLO
e onde elettromagnetiche che colpiscono le case di via Centallo, quelle
che sorgono di fronte e attorno alle parabole di Skylogic,
hanno la stessa intensità e pericolosità delle radiazioni che
affliggono il resto della città.
Vale a dire che sono, almeno
per le conoscenze attuali, innocue. Parola di Arpa e dei
suoi specialisti che le hanno,
per la seconda volta e a distanza di oltre un quinquennio, misurate e, contemporaneamente, valutato le condizioni di salute di chi abita da
quelle parti. I quali però, stanno ugualmente malissimo.
L
I «mostri» alla finestra
Lo stress di vivere con quelle
padelle davanti al balcone e
solo il sospetto - ma per i più è
la certezza - che possano fare
male, gli sta rovinando la vita.
E la paura è la peggiore condizione. «Le “patologie da
stress correlate” (da infarti a
ipertensione, da quelle dell’apparato digerente alle traumatiche e violente, fino alle
tumorali maligne e benigne,
ndr) sono presenti in eccesso
nella popolazione di via Centallo» ha spiegato il dottor Ennio Cadum che con il collega
D’Amore, entrambi dell’Arpa,
sono arrivati ieri nella Sala
dell’Orologio per illustrare la
ricerca. I cui risultati erano
già stati comunicati alla Commissione presieduta da Lucia
Centillo, del Pd, ma erano finite affogate nel solito, pericoloso, scambio di invettive tra i
presunti paladini dei cittadini
guidati da Enzo Liardo, capogruppo dell’Ncd, e Silvio Viale, medico ginecologo, polemista straordinario, e in qualche
modo difensore delle ragioni e
del rigore della scienza. Una
Le parabole nel mirino degli abitanti di via Centallo
rivalità che, in passato, è pure
finita sui social network perchè
i due consiglieri comunali, durante la ricognizione in via Centallo, erano quasi giunti alle mani ripresi dai telefonini di colleghi e cittadini.
«Strumentalizzi la gente»
E ieri, non è andata meglio. Le
ironie di Liardo sulle competenze in materia di Viale («E’ (solo,
ndr) un ginecologo»), le battute
del radicale Pd («Vedo che le
malformazioni sono diminuite:
scusate, ma paradossalmente si
potrebbe dire che le radiazioni
fanno bene») hanno presto fatto precipitare la situazione.
Liardo, infatti, non ha trovato di
meglio che fare un ardito paragone con «le vittime dell’Eternit e della Thyssen» scatenando l’ira di Viale: «Vergognati! La
tua è una vigliaccata, una porcheria. Non te ne frega niente di
chi vive in via Centallo. Le stai
solo strumentalizzando». Il tutto tra scene madri di disperati
residenti di via Centallo che, di
fronte a simili battibecchi, trovano ulteriori motivi per ali-
mentare le loro paure. Come finirà? Intanto Liardo ha girato
la ricerca Arpa a Guariniello.
Il difficile trasloco
Lucia Centillo ha invece cercato di portare il problema su binari consoni e utili chiedendo
all’assessore Passoni di approfondire la possibilità di spostare le antenne da via Centallo.
Impresa improba: «Skylogic ha
una concessione valida 99 anni,
dà lavoro a 70 persone e se chiude via Centallo vuole andare a
Cagliari»
Li buttiamo nel bidone dei
«rifiuti non recuperabili», ma
se invece li potessimo recuperare? Dai giocattoli alle forchette, sono tanti i rifiuti che
gettiamo nell’immondizia e
che potrebbero invece essere
riutilizzati ed avere una seconda vita. Ieri mattina, all ’e c o c e n t r o
Amiat di via
Arbe, è stato
presentato il
progetto «cit
ma
bôn»,
«piccolo ma
utile». È un
progetto promosso dalla cooperativa sociale Triciclo in collaborazione con Amiat, con l’obiettivo
di sensibilizzare le famiglie
torinesi al riuso.
Il progetto è stato avviato
in via sperimentale ad ottobre, con la collaborazione di
cento nuclei familiari. Alle famiglie è stato consegnato un
contenitore domiciliare, chiamato «cit ma bôn», nel quale
raccogliere tutti quegli oggetti di piccola o media dimensione, dagli elettrodomestici
ai soprammobili, che andrebbero gettati tra i rifiuti non
recuperabili, e che potrebbero invece rappresentare una
risorsa se si trovasse un canale adeguato per avviarli al
riuso. «La breve sperimentazione, finora compiuta in collaborazione con l’associazione Tesso, la cooperativa Orso
e l’Ufficio Ambiente di Collegno, ha dato esiti positivi ed
evidenziato l’utilità della proposta», dicono da Triciclo,
che nelle prossime settimane
implementerà il progetto.
«Si è dato il via ad un’altra
buona pratica, che ci permette di arricchire l’attività
di recupero e riciclo che da
tempo caratterizza positivamente la città» dice Enzo
Lavolta, assessore all’ambiente di Torino
La scuola media Drovetti
San Paolo
Bidella finisce
in ospedale
colpita
da un allievo
Ancora gravi problemi di disciplina alla scuola Drovetti di
via Bardonecchia, la media
dell’istituto comprensivo
Racconigi: un’operatrice scolastica ieri mattina è finita al
pronto soccorso (la prognosi
è di tre giorni) dopo che un allievo l’ha spintonata, facendola cadere. L’episodio è avvenuto in presenza di un’insegnante nell’aula dove la bidella aveva ricondotto il ragazzo («andato di sua iniziativa in un’altra classe», dicono testimoni).
Le famiglie che hanno portato i figli in altre scuole (la
Drovetti ha oggi una sola prima di 14 allievi) e numerosi
docenti (attuali ed ex) descrivono l’istituto come «ormai in
mano ai bulli: i ragazzi sanno
che senza studiare alla fine
saranno promossi e si permettono qualsiasi cosa». Molti sono i segnali che qualcosa
non va. Sempre ieri un allievo
che non voleva saperne di una
verifica, ha rovesciato il banco davanti alla docente. Ma in
aule e corridoi sono storia
quotidiana, dice chi ci lavora,
insulti, volgarità, episodi di
piccola violenza e la generale
impossibilità di mantenere la
disciplina «perché la dirigente non prende provvedimenti». Il caso Drovetti è stato segnalato alle autorità scolastiche anche dal consiglio della
Circoscrizione 3.
[M. T. M.]
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LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
Chieri, ritrovato l’anziano scomparso
Ettore Castellani, l’85enne scomparso mercoledì
pomeriggio lungo la strada di casa, è stato ritrovato
ieri verso le 16 in aperta campagna dai vigili del
fuoco. Confuso e infreddolito, aveva percorso due
chilometri a piedi. Rimasto senza benzina, cercava
un distributore.
[F. GEN.]
Metropoli .59
.
ETROPOLI
M
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Filmati dalla
telecamera
Moncalieri
Hanno fatto
irruzione in
sette nella
farmacia di
via Circonvallazione, ma
non hanno
trovato nulla
Primarie Pd, ultimo scontro
per il voto di domenica
Colpi bassi tra sindaco e vice. Montagna: “Taglierò 300 mila euro”
Orbassano
GIUSEPPE LEGATO
Domenica - dalle 8 alle 20 - si
vota a Moncalieri per le primarie del Pd. La sfida è tra gli
attuali sindaco e vicesindaco:
Roberta Meo contro Paolo
Montagna. Già, proprio
«contro», nonostante la bandiera dello stesso partito.
Possono votare tutti i cittadini residenti a Moncalieri che
abbiano compiuto 16 anni.
Svaligiano la farmacia
prima ancora che apra
Roberta Meo
sindaco
Dove sono i sette seggi
Ci sono sette seggi: corso Roma 62/c (sede Pd), via Fiume
17, corso Trieste 57/E, via santa Maria 27/bis, Via Real Collegio 20, bocciofila Turati via
Ada Negri, piazza Marconi 1.
Saranno primarie gratis. Non
per questo saranno consultazioni semplici. I due contendenti si lanciano le bordate
delle ultime ore. Roberta Meo:
«Sono stata eletta nel 2010 come donna della società civile
per dare una svolta rispetto al
passato. Bisogna dare continuità al cambiamento per non
tornare indietro. Lo avrei fatto
É partita la corsa per il municipio di Moncalieri
ma il partito del Pd locale ha deciso di indire le primarie perché
il mio vicesindaco, ancora in carica, ha deciso di contrapporsi
alla mia giunta di cui lui fa parte
da cinque anni. La gente non
comprende questa stranezza.
Con me i cittadini sceglieranno
una politica del fare, concreta,
giovane e trasparente». E Montagna? Prima bordata: «Se domenica sera sarò il candidato
vincente e se dovessimo, come
credo fortemente, vincere le elezioni amministrative, taglierò
subito i costi del portavoce, più
di 300 mila euro. La voce me la
porterò da solo tra i miei cittadi-
Paolo
Montagna
ni». E a chi gli rimprovera di
aver governato a fianco della sua
sfidante per cinque anni replica
secco: «Ce ne volevamo andare
due anni e mezzo fa, ma la città
usciva da un trauma politico e
dal commissariamento. Siamo
rimasti a presidiare istruzione,
infanzia e giovani». Sfida aperta.
MASSIMO MASSENZIO
La parafarmacia San Giuseppe di via Circonvallazione
avrebbe dovuto aprire al
pubblico solo il prossimo 9 dicembre, ma i ladri hanno deciso di anticipare decisamente i tempi.
La scorsa notte, intorno alle 4,30, un commando composto da 7 banditi incappucciati ha sfondato la vetrina
del negozio utilizzando una
Fiat Tipo come ariete. Tre
colpi, uno dietro l’altro. E poi
la saracinesca si è piegata
aprendo un varco per i predoni. Incuranti delle telecamere, dell’antifurto che suonava all’impazzata e dei residenti affacciati alle finestre,
tre uomini si sono introdotti
nel locale, ma sono usciti dopo
pochi secondi a mani vuote.
Con le torce hanno illuminato
gli scaffali, ma, quando si sono
resi conto che non avrebbero
trovato farmaci esposti, hanno
preferito rinunciare. Non prima di aver assestato un quarto
colpo alla vetrata, forse per
rabbia, per poi salire in tutta
fretta a bordo di un furgone
bianco e di un’Alfa Romeo 147.
I carabinieri di Orbassano li
hanno mancati per pochi istanti e in via Circonvallazione
hanno trovato solo la vecchia
Tipo, rubata pochi giorni fa da
un asilo di Dogliani. «In questi
mesi abbiamo lavorato sodo
per riuscire ad aprire in tempo
- commenta amareggiata la direttrice – I danni sono ingenti,
adesso non so se ce la faremo».
12 45 67 18
59A97BC 8D AE59F79 82 LA STAMPA 59A97BC 8D AE59F79 82 LA STAMPA 2
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59A97BC 8D AE59F79 82 LA STAMPA 8
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LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
In città .63
.
INCITTA’
I migliori baristi in gara
Oggi e domani dalle 10 alle 18 nel Salone Massena
dell’Ascom si svolgeranno le competizioni per
decretare i tre migliori baristi che si aggiudicheranno il
diritto di concorrere alle finali nazionali del 17 al 21
gennaio a Rimini: un’intensa due giorni riservata ai
baristi professionisti di tutta Italia
Per le vostre segnalazioni: [email protected]
Lettera
«Festa Mobile»
ANDIAMO L’omaggio
OLTRE di Segre
LE BARRIERE a Carlo
Ö
Colnaghi
FERZAN
ZPETEK
entile Direttore,
nel riportare di un
mio incontro tenuto
ieri alla Scuola Holden di
Torino, La Stampa titola:
«Özpetek contro il Festival
gay» .
Mi preme precisare, al
di là di ogni possibile fraintendimento, che ho espresso nell’occasione l’auspicio
che in futuro non lontano
si possano superare le
barriere del discrimine tra
cinema di genere gay e
non, e ottenere per tutte le
opere la giusta collocazione in ogni manifestazione
culturale. Al tempo stesso
rinnovo la mia stima e
riconoscenza per il lavoro
del Torino Gay and Lesbian Film Festival che
peraltro fu il primo nel
1997 a proiettare il trailer
del mio film «Il bagno
turco».
Cordialmente
G
REPORTERS
La lezione alla scuola Holden
Il regista mercoledì ha parlato a braccio per un paio di ore intrattenendo gli studenti
che partecipano al corso di «filmmaking» presso la scuola Holden
Polemica
“L’amore è uno come dice Özpetek
ma i pregiudizi sono ancora troppi”
Il regista ha aperto il dibatto sul festival gay. Barbera: ce n’è ancora bisogno
EMANUELA M INUCCI
ue giorni fa il regista Özpetek alla scuola Holden,
durante una lectio magistralis
sul fare regia, aveva gettato il
sasso nello stagno: «L’amore
è uno solo, anche il Festival
Cinema Gay è un approccio
che non condivido. Qualsiasi
etichetta nuoce, crea un recinto, io parlo dell’amore, che
non ha sesso». Ma ieri ha precisato: «Auspico che in futuro
si possano superare le barriere tra cinema di genere gay e
non. E poi rinnovo la mia stima per il lavoro del Torino
Gay and Lesbian Film Festival, tra l’altro il primo a proiettare nel 1997 il trailer del
mio film Il bagno turco».
Ma il dibattito resta. Anche perché il ragionamento
fatto da Özpetek è sottile. Il
succo delle reazioni è che la
sua opinione è molto condivisibile, ma troppo avanti. E
che quel futuro auspicato dal
D
«Solo in una società
ideale che ha già vinto
tutti i pregiudizi non ci
sarebbe bisogno del
Festival Cinema Gay»
Giovanni Minerba
Antonella Parigi
Direttore
Museo del Cinema
Direttore
festival Lgbt
Assessore regionale
alla Cultura
Si parla di «Postcinema»
Oggi alle 17,30 alla scuola Holden il docente di
Cinema Simone Arcagni terrà una lezione sulla
galassia «Postcinema» nell’era del web 2.0
Özpetek contro
il Festival Gay
“L’amore è uno solo”
La lezione
alla scuola
Holden
Ieri Ferzan
Özpetek ha
tenuto agli
studenti della
Scuola
Holden una
lezione di
regia.
Il regista: le ghettizzazioni fanno solo danni
il caso
EMANUELA MINUCCI
I
La fatidica domanda
Lui parla e la squadra dei
«piccoli registi crescono»
prende appunti sul tablet, sino
a quando uno di loro scodella la
fatidica domanda di cui il regista ammette - con la faccia di
Jerry Lewis - che ne sentiva la
mancanza: «Nei suoi film ricorre la tematica di problemi legati
all’omosessualità...». Un incipit
su cui il regista - che già nel
2008 dichiarò che «essere diventato un’icona gay a tempo
pieno è diventato insopportabile» - si scatena: «Per quale motivo lei non va a chiedere a Muccino come mai fa sempre film
sugli eterosessuali?». E poi: «Io
sono contro ogni tipo di etichetta, di suddivisione per categorie. Prendete il Festival Cinema
Gay per esempio, magari sarà
pure scomodo dirlo qui a Torino, ma questo genere di iniziative pone l’accento su una diversità che non esiste o meglio, non
va intesa come tale. Io parlo di
amore nei miei film, e l’amore
non fa differenza. È amore. E
una storia è una storia». Poi,
siccome Özpetek (il cui compagno Simone ascolta la sua lezio-
REPORTERS
«Le ghettizzazioni
nuocciono
alla “causa”
io parlo dell’amore
che non ha sesso»
«Nessuno chiede
a Muccino perché
continua a fare
film con personaggi
eterosessuali»
regista delle «Fate ignoranti» è
ancora troppo lontano. Nel
senso che la società non è ancora matura per accoglierlo.
L’amore non fa differenze, ma
la gente ancora sì, troppe.
La direzione della Mole
Ha
detto
ne seduto in ultima fila) nella
sua carriera di battute sul cinema «per gay» se n’è sentite fare
parecchie, ci tiene a volare alto.
«Il discorso è complesso»
«Mi rendo conto che certe affermazioni meritano un discorso più ampio. Altrimenti, giustamente, quelli del Cinema
Gay magari si offendono: io dico
solo che si può parlare di amore
e diritti legati al medesimo, delle coppie fra persone dello stesso sesso, senza creare dimensioni appartate, steccati, che oltre a discutere di questi temi,
creano di per sé, anche solo dal
punto di vista concettuale, una
discriminazione». Özpetek parla e gli studenti non fiatano.
Molti annuiscono. Quindi si può
tornare a parlare di regia allo
stato puro, di come s’impara a
fare film.
State in mezzo alla gente
Una delle regole base spiegate
dal regista è quella di stare appena si può fra la gente: «Se volete fare i registi o gli sceneggiatori, prendete i tram, il metrò,
andate al mercato, state insomma in mezzo alle persone». E ricorda la scena iniziale de «La finestra di fronte» dove un bra-
vissimo Massimo Girotti vaga
per Roma alla ricerca di una casa che non ritrova per colpa dell’Alzheimer. «Io quel signore
l’avevo incontrato sul serio,
pochi mesi prima: teneva in
mano una manciata di banconote, implorava attenzione,
chiedeva a me e al mio amico
di aiutarlo. Abbiamo vagato a
lungo prima di arrivare alla
meta, ma alla fine ce l’abbiamo
fatta. Ecco, i film cominciano
così, da uno spunto vero. Poi
voi dovete aggiungervi la fantasia, che prenderà da sola per
mano la storia».
twitter@emanuelaminucci
Sul giornale di ieri l’affondo di Ferzan Özpetek
sul festival gay: «Le ghettizzazioni fanno solo danni».
1
«Il discorso del regista
è condivisibile ma vale
lo stesso discorso
delle cosiddette
quote rosa»
Alberto Barbera
Sulla «Stampa»
n piedi accanto alla
non-cattedra - è grande come un banco - della scuola Holden c’è
Özpetek. Il regista del
«Bagno turco», «La finestra
di fronte» e «Le fate ignoranti (nonché presidente
della giuria del Tff) parlerà
a braccio, all’americana, bevendo solo due sorsi d’acqua, per tre ore. I ragazzi
che si sono alzati presto ieri
mattina per nutrirsi del suo
Verbo frequentano il corso
di film-making.
«Finché ci saranno
ragazzini che vengono
picchiati perché gay,
ci sarà bisogno
di rompere il silenzio»
Il primo a commentare le frasi
del regista è il direttore del
Museo del Cinema Alberto
Barbera: «Il suo è un ragionamento che fila liscio come l’olio
in un mondo che ha vinto completamente ogni pregiudizio.
Ecco perché penso che ci sia
ancora bisogno di parlare di
certi temi e parlarne sempre di
più. In questo contesto trovo
abbia ancora parecchio senso
la “militanza” per così dire del
Festival Cinema Gay». L’assessore alla Cultura della Regione
Antonella Parigi fa un ragionamento articolato: «Comprendo
il senso delle parole di Özpetek: si tratta di un principio in
linea generale condivisibile,
ma che va calato nella realtà
delle cose, nel contesto della
nostra società. Che purtroppo
non guarda tutti con gli stessi
occhi e mette etichette e discrimina: basti pensare, ad esempio, a quanta strada c’è ancora
da compiere verso una vera parità uomo/donna». E conclude:
«Come credo che le “quote ro-
sa” abbiano comunque il pregio di forzare un processo, di
stimolare un’evoluzione etica,
analogamente occasioni di affermazione dell’identità omosessuale servono a farci sentire vicine storie e persone altrimenti relegate nel cono d’ombra del moralismo imperante».
Si sentirebbero tutti meglio,
insomma, avvolti in un clima
meno pesante dove i diritti delle nuove famiglie non hanno bisogno di marce e l’essere gay
non è più ascritto a un mondo
di diversità.
«Siamo ancora immaturi»
Anche l’assessore alla Cultura
del Comune Maurizio Braccialarghe pensa che non siano ancora i tempi per fare a meno di
realtà come il Festival Cinema
Gay: «Se vivessimo nella migliore delle società possibili
tutti penserebbero che gli amori sono uguali, ma siccome non
siamo ancora tanto maturati,
c’è bisogno di porre i riflettori
su questi temi». Il commento
più amaro è di Giovanni Minerba, che da più di un quarto di
secolo è l’anima del festival di
cinema Lgbt: «Tutti noi vorremmo che non ci fosse la necessità di porre l’attenzione a
questi temi. Ma finché ci saranno ragazzini che vengono picchiati perché gay, o entrano in
crisi perché devono rivelarlo ai
genitori ci sarà bisogno di rompere il silenzio».
twitter@emanuelaminucci
TIZIANA PLATZER
stato l’incontro
più importante da
quando faccio il
regista». Lo dice in modo
asciutto e cercando di rendere trasparente qualunque
enfasi Daniele Segre, ma il legame nato nel 1983 con l’attore Carlo Colnaghi aveva bisogno di un racconto. Anzi, di
un percorso completo dell’esperienza vissuta insieme,
come artisti e come amici.
«Ho avuto l’esigenza di realizzare un omaggio a quest’uomo, a 15 anni dalla sua
scomparsa - continua l’autore torinese -. E sono felice
che sia stato selezionato dal
Torino Film Festival, perchè
Carlo, d’origine milanese, si è
trasferito qui agli inizi degli
Anni 70 e non se n’è più andato». Un film inserito in «Festa Mobile - Ritratti d’artista»: «Il viaggio di Carlo»
passa al Reposi 5 alle 17,30
(replica domani alle 15) presentato dallo stesso Segre.
Per conoscere Carlo Colnaghi bisogna tornare al teatro degli Anni Settanta, «del
quale fu una grande promessa. Un attore che lavorò con
personaggi come Pistoletto e
Carlo Cecchi», prosegue Daniele Segre, che scoprì il suo
passato artistico nel 1983,
quando in abito elegante andò a cercarlo per chiedergli
se aveva un lavoro per lui.
«Teneva stretta una cartellina, una raccolta con tutti i
suoi spettacoli. Mi disse che
poi aveva avuto un periodo di
distacco dalle scene». Il secondo incontro Colnaghi non
lo potè programmare, «io
stavo partendo per presentare il mio film «Testadura» e
passando in via Nizza angolo
corso Marconi lo vidi: era un
senzatetto. Quella scoperta
mi lasciò stordito».
Il periodo di lontananza dal
palcoscenico era dovuto a
problemi psichiatrici. «Una
crisi depressiva importante,
come è accaduto a tanti artisti
in quel periodo. Decidemmo
di scommettere in due, sullo
stesso progetto: il suo ritorno
a recitare. A essere persona e
personaggio, che era poi la
sua condizione psicologica».
Un lavoro di rieducazione artistica fatto da Segre con lo
psichiatra Luciano Sorrentino, per capire fino a dove le
capacità attoriali avrebbero
potuto riemergere dal disagio
mentale. «Ci abbiamo messo
anni, ma poi abbiamo girato
“Manila Paloma Blanca”, andato a Venezia nel ’92 e uscito
nelle sale», continua il regista,
che ha chiaro nella mente
ogni passaggio. «E’ una storia
positiva quella di Carlo, e questo mio film, di 30 minuti, fa
comprendere attraverso un
montaggio di sequenze, delle
sue interpretazioni teatrali e
del video sul viaggio in treno
per il festival di Venezia,
quanto lui abbia vinto la sua
sfida: è tornato a essere il protagonista della sua vita. Facendo il suo mestiere».
«È
12 45 67 18
64 .In città
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
Via senza sciarpa
Sapete quante sciarpe o cappelli si perdono ogni
giorno al Torino Film Festival? Circa un centinaio. Ma
non c’è da disperare: finiscono nella scatola comune.
Da non perdere
Togliattigrad
Il documentario
viene
proposto
alle 17,15
nella sala
Due
del Reposi
Il genio di Spielberg resiste
anche in un film di 40 anni fa
Viaggio tra gli spettatori che passano le loro giornate tra una sala e l’altra
“Il festival è ormai il nostro appuntamento privilegiato con il cinema”
ELENA LISA
Reposi Due
La città fabbrica
“Togliattigrad”
Appuntamento alle 17,15 al Reposi Due
per «Togliatti (grad)», il documentario di
Gian Piero Palombini e Federico Schiavi
che ricostruisce la storia della costruzione
alla fine degli anni Sessanta della
gigantesca città-fabbrica di Togliatti,
realizzata nel cuore della steppa russa in
appena trentasei mesi, « città simbolo
dell’incontro tra due visioni del mondo in
totale contrasto; da una parte la Fiat di
Torino, dall’altra l’Unione Sovietica».
Senza
Lucio
Mario Sesti
presenta
alle 19 al
Massimo
Due
il lavoro
in cui ha
ripercorso
la vita di
Lucio Dalla
Massimo Due
Ricordo in immagini
di Lucio Dalla
Per «Ritratti d’artista», il Massimo Due
propone alle 19 il documentario di Mario
Sesti in ricordo di Lucio Dalla: s’intitola
«Senza Lucio», ripercorre attraverso le
immagini e le interviste la vita
professionale e privata del grande autore
bolognese. Marco Alemanno conduce
per mano lo spettatore nella vita di Lucio
Dalla, fra gli interventi Renzo Arbore,
Peppe e Toni Servillo, Paolo Nutini, John
Turturro. Al termine, incontro con Sesti.
Profondo
rosso
Dario
Argento
presenta la
versione
restaurata
del suo
film
alle 22,30
Massimo Uno
Dario Argento
e “Profondo rosso”
Il maestro italiano del brivido Dario
Argento presenta alle 22,30 al Massimo
Uno la versione restaurata del suo
capolavoro «Profondo rosso» con David
Hemmings, Daria Nicolodi e Gabriele
Lavia. Girato a Torino nel 1975, il film
narra la storia di un giovane pianista che
assiste ad un omicidio: nel tentativo di
scoprire l’assassino l’uomo s’imbatte in
altri cadaveri.
A CURA DI DANIELE CAVALLA
P
are che il Tff faccia
anche questo: rinvigorisca. Perchè si
passa un anno a desiderare di andare
al cinema, ma prendono il sopravvento il lavoro, la stanchezza, gli impegni, i figli, i nipoti, e si finisce per guardare
solo la tivù.
Poi però a novembre arriva
lui, il festival, con i suoi abbonamenti e riduzioni - per dire: una
giornata a 12 euro per tutti gli
spettacoli fino alle 19 - e subito
parte l’entusiasmo. Ci si sente
elettrizzati. In preda a una strana dipendenza si studiano strategie per incastrare orari e fare
scorpacciate di film.
Contagiati dall’euforia
Per quale altra ragione Franco
Valiri 72 anni e Silvia Domma
(di 70: lo scriviamo tra parentesi, è una signora) se ne starebbero stati alle cinque di ieri
pomeriggio, rinchiusi al Reposi, a guardare una pellicola di
40 anni fa? D’accordo che il regista è Steven Spielberg, d’accordo che il film si ispira a una
storia vera, ma davvero non
c’era altro posto dove stare, altro spettacolo da guardare?
«Cosa vuole che dica - spiega
lui - il Tff ci fa questo effetto. Restiamo contagiati dall’atmosfera. Lo seguiamo da diversi anni,
è diventato il nostro appuntamento con il cinema. Perché negli altri periodi è tutto più complicato. Così cerchiamo di vedere il più possibile: ci muoviamo
dal Massimo al Reposi. Non ci
stanchiamo. Ci orientiamo con
il nome di regista e interpreti e
con la trama». «Sugarland express» - questo il titolo del film
del 1974 - è così attuale che più
attuale non si può. La scelta di
inserirlo nella 32ª edizione della
rassegna è stata involontariamente profetica.
La violenza di Ferguson
Il tema è la ribellione di due genitori, sbandati nella vita ma
con l’animo sano e onesto, contro la decisione degli assistenti
sociali di affidare il loro unico figlio a una coppia più stabile. Il
prototipo dell’uomo e della donna borghese in là con gli anni:
esteriormente ordinati, uniti,
perbene. E che in bella vista,
nella vetrina del salotto della
villa bianca con il prato curato,
tengono quattro fucili. Tutto il
film ruota attorno alla violenza.
Alla facilità con cui in America
si spara. «Penso a cosa è appena
accaduto a Ferguson - dice la signora Domma - all’uccisione di
un dodicenne per mano di un
tutore della legge mentre armeggiava con una pistola finta.
Sono rimasta molto impressionata da questo film».
Dei 90 posti in sala, quelli occupati sono poco più della metà.
La maggior parte di chi ha scelto
«Sugarland Express» ha un badge al collo e il cinema lo fa o lo studia. A parte l’eccezione di Franco
Valiri e Silvia Domma. Caterina e
Solimia hanno 22 anni. Sono stu-
«Sugarland express»
Ieri cinofili, appassionati e studiosi hanno dimostrato di apprezzare
«Sugarland express», film girato nel 1974 dal grande regista Steven Spielberg
12
euro
È l’abbonamento giornaliero per
assistere agli
spettacoli
fino alle 19
40
gli anni
Il film proiettato è stato
girato da un
giovanissimo
Spielberg
nel 1974
45
spettatori
La sala numero 4 del Reposi contiene 90
posti e ieri
erano occupati circa la
metà
dentesse del Dams, il dipartimento di Cinema dell’Università, e attaccano con lo spiegone
tecnico: «Il regista già si dimostrava capacissimo. Il processo
di identificazione con lo spettatore è puntuale. Il primo piano attonito del ragazzo davanti agli
sparicheidueadulticonluirivolgono a tre esseri umani, è la chiave di lettura».
Le domande sceme
Il bello di poter entrare in una
sala qualsiasi durante il Torino
Film Festival, se poi si ha anche
l'opportunità di commentare il
film con spettatori sconosciuti, è
fondamentalmente questo: raccogliere impressioni di «pancia»
e di «testa». Frutto di emozioni e
di sapere. E poi di uscire arricchiti. E con il desiderio in più di
farsi un esame di coscienza.
Sarà pure per via di una rimozione freudiana, ma per
esempio capita di perdersi battute che qualcuno richiama alla
mente: «Il film è una critica alla
legge ottusa, alla violenza e alle
domande sceme di certi giornalisti», spiega Osvaldo Riti, 44 anni, curatore di un cineforum a
Chieri. Domande sceme? «Non
ha sentito quello con il microfono sotto la bocca della mamma
affidataria? Ha detto: “Siamo
qui per il bambino. Quanti anni
ha? Due. Lo chiami ci piacerebbe intervistarlo”».
Dal giardiniere
MARCO GIACOSA
Quell’impresa impossibile
di caricare i cellulari
S
cusi, sa per caso dove
Il necessitante si trasforma
posso trovare una
in detective, e scopre che:
presa per ricaricare il
al Reposi le prese sono nei
cellulare?
bagni, zona lavandini; nella
Una cassiera del Reposi
sala 2 del Massimo il
risponde che lei «è del
telefono può essere
Festival», e non conosce il
ricaricato appoggiato a
cinema. Una maschera dice terra nel corridoio, alla
che in sala 1 sicuramente
mercé dei piedi della massa
non ci sono. Un tecnico
entrante; sempre al
dice: «Può sempre
Massimo, varcati i controlli
chiedere al
per la sala 1, a
lanciatore di
NESSUNO SA NIENTE sinistra,
sottotitoli la
la
Nella varie sale finalmente
cortesia di
possibilità di
risposte differenti rigenerare
utilizzare la
per un problema di tutti ogni
ciabatta».
Una
apparecchiatu
maschera del Massimo,
ra elettronica in maniera
invece, comunica che le
ortodossa, accanto a
prese sono qui e là, sparse
seggiole.
Domanda: non è forse utile,
in sala.
Scusate, Apple e Samsung,
per lo spettatore che passa
potete cercare di
tutto il giorno al Tff, la
aumentare la durata delle
torretta elettrica già oggi
batterie dei vostri
in molti aeroporti, in alcuni
prodotti?
esercizi illuminati?
12 45 67 18
LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
In città .65
.
Abbonati rimasti fuori
Come a teatro
Profondo esaurito
Ieri diversi abbonati sono rimasti fuori dal
Massimo: il film su Mirafiori era esaurito. Con due
sale in meno è fatale. E nel weekend sarà peggio.
Al Torino Film Festival se si arriva un secondo dopo
l’inizio del film, non si può più entrare, come a
teatro. Andare al cinema è un rito religioso.
Ieri mattina i biglietti in vendita per «Profondo
Rosso» (oggi 22,30 Massimo Uno), capolavoro di
Dario Argento, sono finiti in un’ora.
L’allegra
famiglia
«The homesman»
I protagonisti del film
abitano in
una bella
casa, polverosa e cigolante a
Wellington.
Viago ha
379 anni,
Deacon 183
e Vladislav
ben 862
Tommy Lee
Jones è il
regista del
film nonchè
interprete di
George
Briggs,
protagonista accanto
a Hilary
Swank
Dalla Nuova Zelanda
la vita dei vampiri
che fa morire (dal ridere)
FRANCESCA ROSSO
C
hi ha paura degli horror
lo sa: a volte si ride per
il terrore. In «What we
do in the Shadows» in concorso al Tff (oggi alle 12 Reposi 2 e
19.30 Reposi 3, domani 11.15
Reposi 3) si ride. Da morire.
Perché il film è divertente, imprevedibile, apparentemente
sgangherato ma classico nella
visione del mondo. Si ride a
partire dall’idea: un mockumentary (da mock, «fare il
verso» e documentary), un
falso documentario sulla vita
di un gruppo di vampiri che
spesso guardano in camera,
con perfetto stile televisivo,
diretto e interpretato da
Jemaine Clement e Taika
Waititi, artisti e comici neozelandesi di grande successo.
Nessun castello in Transilvania ma una bella casa, polverosa e cigolante a Wellington. Viago (379 anni, Waititi),
Deacon (183, Jonathan Brugh)
e Vladislav (862, Clement)
hanno i problemi di tutti i
coinquilini umani: i turni per
lavare i piatti macchiati di
sangue, le tecniche per non
sporcare troppo in casa quan-
do si azzannano le vittime su
collo, l’immondizia da portare
fuori, i vicini che si lamentano.
La storia
Con loro vive anche l’ottomillenne Petyr, una specie di Nosferatu che però non esce più
dalla bara ma che vampirizza il
giovane hipster Nick. Vampiro
senza esperienza, viene istruito
dai più esperti in cambio di lezioni sulla modernità: musica,
ORRORE SENZA ORRORE
Un mix di suoni
da tutto il mondo
segna l’atmosfera
skype e ricerche in Internet. Un
giorno Nick porta in casa Stu,
un amico umano e il gruppo impara cosa vuol dure amicizia: rinunciare a mangiare, anche se
lo si desidera, per non rinunciare alla sua presenza. Il ballo di
fine anno con zombie e streghe
è l’occasione non solo per vestirsi a festa (da vampiri è impossibile vedersi allo specchio,
quindi bisogna aiutarsi con
schizzi e disegni), ma anche per
rincontrare vecchi amori finiti
male o mai cominciati fra gelo-
Un western atipico
tra pionieri
e uomini disperati
TIZIANA PLATZER
sie e rimpianti. I sentimenti sono roventi e passionali anche in
cuori di ghiaccio e senza battito, e così difendere chi si ama
dal gruppo degli eterni rivali, i
lupi mannari, è la cosa più naturale che ci sia, come litigare e
fare pace. Anche se si vola nel
vuoto o ci si trasforma in pipistrelli. La realtà è tragica: è
brutto morire o vedere morire
ma bisogna anche «diffidare da
chi vi dice che è bello essere
vampiri: non posso stare al sole,
non posso uscire, non posso
mangiare cibi solidi come le mie
adorate patatine», spiega Nick.
C
he si va a vedere? Un
western. Calma, per
scenografia da paesaggi sconfinati, ambientazione,
cavalli e linguaggio rude il genere è rappresentato in tutta
la sua cruda poetica. Ma non
si pensi ai pistoleri, ai saloon e
al whisky trangugiato con
rabbia: è come se una storia
attuale, o di qualunque epoca
e territorio geografico, fosse
precipitata fra pionieri e uomini disperati con cinturone
e fondina, per caso nel Vecchio West. Nei Territori che
distano dall’Est, dall’Iowa,
forse 5 settimane, forse mesi.
Chi parte con un carro, ha davanti solo arido deserto e notti gelide, di più non c’è previsione. Questo è quanto sa
Mary Bee Cuddy, una trentenne solitaria giunta ai confini del mondo da New York per
coltivare il grano ed essere al
comando di una fattoria in
mezzo alla polvere. E’ la premessa del film «The homesman» di Tommy Lee Jones,
alla regia nonchè interprete
di George Briggs, protagonista accanto a Hilary Swank/
Gli interpreti
Straordinari trucco, costumi,
scene e musica, eclettico mix di
suoni neozelandesi, indiani, gitani, punk e folk da tutto il mondo. E grandiosa l’interpretazione degli attori. Il film è ispirato
a un cortometraggio degli autori ma ci sono voluti otto anni
per realizzare il lungo: copione,
improvvisazione e 125 ore di riprese da trasformare, con un
attento montaggio durato un
anno, in 86 godibilissimi minuti.
Persino per la proiezione stampa, terminata con un lunghissimo applauso. Da premio.
Mary nel programma di «Festa
Mobile».
Purchè ci si sposi
Ora, che Mary Bee non sia partita da New York solo per arare
i campi secchi, viene svelato
presto, dal suo sguardo duro
eppure in cerca di conferme: lei
vuole sposarsi. Avere dei figli.
E il suo terrore di essere al limite del tempo concesso alle donne del West, le fa perdere il senLA STORIA
Una carovana
della disperazione
nei territori dell’est
so della diginità: «Perchè non ci
sposiamo?», domanda gelida
rivolta al bracciante sbagliato.
Per questo non ha nulla da perdere e allora la sua vita si mette
in marcia: si offre di andare a
recuperare in zone isolate tre
donne in preda alla pazzia, per
portarle nell’Iowa. Guidata dalla fede e dalla pena.
La paura della follia
Non ha nulla da perdere neppure George Briggs, un uomo che
vive di espedienti, un disertore
«Nessuno siamo perfetti»
Un documentario svela la vita segreta
del creatore degli incubi di Dylan Dog
Giancarlo Soldi
racconta
il genio
di Tiziano Sclavi
STEVE DELLA CASA
«Stella stellina – stella stellà
– la filastrocca – comincia
qua». Una delle più note filastrocche tra quelle che
hanno avvicinato i più piccoli alla lettura è opera di
uno scrittore che è noto soprattutto per i suoi incubi
diventati romanzi («Nero»,
«Dellamorte Dellamore») e
soprattutto fumetti come Dylan Dog. Stiamo ovviamente
parlando di Tiziano Sclavi,
uno degli uomini che hanno
rivoluzionato la storia del fumetto in Italia.
Un caso editoriale
Dylan Dog è stato negli anni
Ottanta un vero e proprio caso editoriale, diventando in
breve tempo il fumetto più
venduto in edicola. L’investigatore dell’incubo, che ha il
bel volto dell’attore Rupert
Everett e che è sempre accompagnato dal fido Groucho
che stempera con le sue battute le atmosfere più cupe, è
un personaggio in continua
evoluzione, tanto da avere
avuto di recente un totale restyling con un vero e proprio
«nuovo inizio».
L’autore
Ma di Tiziano Sclavi si sa invece poco o niente, ed è difficile
persino il disporre di una sua
fotografia recente. Sclavi non
ama la pubblicità, non gioisce
di fronte alle folle plaudenti.
Preferisce vivere appartato,
far sapere poco di sé, alimentando così ogni possibile interpretazione di questo suo atteggiamento. C’è stato in passato anche chi dubitava che
esistesse un Tiziano Sclavi, e
che quello fosse solo uno pseudonimo di un altro scrittore e
autore di sceneggiature.
Dylan Dog
Grande fenomeno editoriale, è stato a
lungo il fumetto più
venduto
Il film
Bene, da oggi non sarà più
così. Al Torino Film Festival
viene infatti presentato
«Nessuno siamo perfetti»,
uno straordinario documentario che Giancarlo Soldi ha
voluto dedicare a uno degli
scrittori più eccentrici della
narrativa contemporanea.
Soldi era certamente il regista giusto per compiere que-
st’opera. In passato Soldi ha
infatti portato nel lontano
1992 sullo schermo «Nero»,
il romanzo di Sclavi, proponendo tra gli interpreti anche Sergio Castellitto e Hugo Pratt, l’indimenticabile
creatore del personaggio di
Corto Maltese. Inoltre ha
dedicato a un altro dei fumetti più popolari e amati
dal pubblico, il Tex Willer
dell’esercito che ha combattuto
gli indiani e che per denaro sale
sul carro «delle pazze». Tre
storie terribili narrate con dura umanità. Tre donne che urlano come animali il loro dolore
mentale. Per la perdita dei figli,
per la violenza del marito, per
aver ucciso il proprio bambino
appena venuto al mondo.
Una carovana della disperazione, e quando a un certo punto Mary Bee chiede a George
spiegazioni sulla strada scelta,
lui gira il volto che con quelle
rughe scolpite racconta tutto il
West, e risponde semplice:
«Potremmo incontrare carri
con gente che non vuole vedere
i pazzi, trafficanti che vogliono
violentarvi e indiani che vogliono uccidervi». Così i due, generazioni distanti, si conoscono,
accudiscono le donne, le salvano da una morte sicura e a quel
punto Mary Bee una notte da
voce al suo incubo: «Perchè
non ci sposiamo?». E ottiene il
nuovo, tragico rifiuto. Insopportabile per il suo desiderio di
futuro. Eppure, questa volta,
l’uomo aveva compreso la sua
generosità.
Reposi 3 alle 22
domani al reposi 2 alle 22,15
nato dalla fantasia e dal talento di Gian Luigi Bonelli,
un documentario ricco di
spunti, di riflessioni e di notizie inedite, «Come Tex nessuno mai», uscito con successo anche in edicola. Insomma, un vero amante del
fumetto e un profondo conoscitore dell’opera di Sclavi.
«Nessuno siamo perfetti»
si avvale di molti interventi,
tra i quali spiccano quello di
Dario Argento e quello di
Mauro Marcheselli, l’uomo
macchina della Sergio Bonelli editore, l’edizione che
ha creduto fin da subito in
Dylan Dog. Ma soprattutto
ci fa scoprire tanti aspetti
non noti della personalità di
Tiziano Sclavi e di come nasce il suo talento narrativo.
E alla fine del documentario
si capisce che lo Sclavi delle
filastrocche non è un’altra
persona rispetto al narratore degli incubi: i due generi
sono contigui, bisogna solo
essere capaci a raccontarli.
12 45 67 18
66 .In città
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
Parco Gran Paradiso nella «Green list»
A Sydney, nel congresso internazionale dei Parchi
promosso dall’Unione Mondiale Conservazione
della Natura, il Gran Paradiso è entrato a far parte
della «Green list» delle aree protette, prima
certificazione a livello mondiale che riconosce
efficacia ed equità nella gestione dei Parchi.
ONTAGNA
M
A CURA DI GUIDO NOVARIA
La storia
AlpStoria
L’ingegnere che esporta
trekking per stranieri
1874, nasce
l’alpinismo
invernale
Roberto, guida nella natura: “Montagna senza confini con il web”
Il castello di Bruzolo
Valsusa
CHIARA PRIANTE
Dice convinto che l’Orrido di
Chianocco non ha nulla da
invidiare alla «Grande muraglia cinese». Tan Li Ting, forse esagera, ma è contentissimo di essere venuto in Valsusa per un trekking, scoperto
mentre si trovava per lavoro
in Olanda. Dietro di lui, passo deciso e sorriso che supera barriere linguistiche, c’è
Roberto Calcagno, classe
’85, originario di Rivoli, ingegnere delle telecomunicazioni con laurea al Poli, un dottorato iniziato e mai finito in
Thailandia, Roberto accompagna gruppi in trekking
sulle montagne della zona. I
suoi clienti sono soprattutto
escursionisti provenienti da
Sudafrica, Cina, Finlandia,
India, America, Romania.
ROBERTO MANTOVANI
I
Vagabondo
«La passione per la montagna
me l’ha trasmessa mio papà
Piero. Trascorrevamo le estati
a Cogne e lì, nel Parco del Gran
Paradiso, ho imparato a immergermi nella» racconta il rivolese, oggi trapiantato a Collegno. Mentre studiava, Roberto
è andato all’estero in cerca di
monti: un anno e mezzo in Cile
e tutte le Ande da scoprire, poi
due mesi in Himalaya.
Prima di partire per la
Thailandia per il dottorato,
s’iscrive a un corso della Regione a Venaria per guide naturalistiche.
Quando torna, l’idea di
proporre trekking sulle nostre montagne. «Sottovalutiamo questo patrimonio. Chi
arriva da fuori vede l’Italia
solo come ricca di città e arte. Se pensa ai monti guarda,
al massimo, alle Dolomiti». E’
una mossa di marketing a
lanciarlo.
«Propongo percorsi straordinari»
Roberto Calcagno, a destra, è riuscito a conquistare la clientela straniera proponendo
salite affascinanti nelle valli di Susa e di Lanzo: «Non hanno nulla da invidiare alle Dolomiti»
Sito vincente
Con il cognato Giorgio crea
www.trekking-alps.com, sito
che ha appendice su Facebook: chi cerca trekking sulle
Alpi, trova lui. Le foto sono però quelle delle valli di Susa,
Lanzo e del Pellice. «Mi scrivono da tutto il mondo: organizzo trekking brevi o di 4-5 giorni, cuciti sulle esigenze di chi
mi cerca».
Le sue proposte piacciono
agli stranieri. «Il territorio è
incontaminato, avventuroso.
La valle di Lanzo regala esperienze mistiche, in cinque giorni non s’incontra nessuno, ma
gli stranieri amano anche scoprire i trinceramenti della Val
Susa e la storia».
E c’è pure chi vuole vedere
cervi e animali. Tutto questo,
Roberto lo fa incastrando i
trekking negli orari di lavoro da
ingegnere e nelle ferie, con
grande complicità e supporto
della fidanzata Laura.
Dalla Danimarca
Il primo cliente, un ragazzo danese di nome Morten, è ritornato
l’estate scorsa, per rivedere le
valli di Lanzo. Roberto è rientrato martedì dal Sudafrica: «L’incontro con altre culture contagia
tutti. C’è grande disponibilità
verso gli stranieri da chi abita in
montagna e lavora nei rifugi racconta -. Una volta ho lasciato
degli indiani vicino a una baita:
quando sono tornato mangiavano formaggio con il margaro».
l 1874 non segna soltanto la nascita del Museo
nazionale della Montagna, ricordata nei giorni
scorsi a Torino. Quell’anno
nacque anche l’alpinismo
invernale in Italia. Un evento che ebbe come scenario
il «Cervino delle Valli di
Lanzo», l’Uja di Mondrone
(2964 metri), bella cima situata sullo spartiacque tra
la Val d’Ala e la Val Grande
di Lanzo, nelle Alpi Graie.
Il merito della prima ascensione invernale dell’alpinismo italiano spetta alla mitica guida valligiana Antonio Castagneri (nella foto),
detto Tòni dìi Toùni, classe
1845, di Balme, e ai più giovani torinesi Luigi Vaccarone e Alessandro Martelli.
La comitiva si riunì a Balme, già sepolta dalle prime
cospicue nevicate la sera
del 23 dicembre; l’ascensione si svolse la mattina
seguente, in una bella giornata di sole, lungo la parete sud est e la cresta sud.
Al ritorno, dopo l’accoglienza festosa del parroco
e dei valligiani, gli alpinisti
presenziarono alla messa
solenne di Natale, accanto
al sindaco, ai notabili e all’intera popolazione di Balme.. Un piccolo frammento
di memoria alpinistica che
dimostra come non sempre le storie più belle scelgono come teatro le vette
più famose.
Teatro
Mostra
Le fatiche del Tor
Le imprese del Duca
I sentieri battuti
Vivere la Montagna propone
oggi alle 20,30, alla sala «Felice Carena» di via Ferrero 11 a
Cumiana, un incontro con
Marzia Verona e Massimo
Apicella, che presentano i
volumi «Lungo il sentiero» e
«Cerchio d’acqua». Giovedì 4
dicembre alle 18, al Museomontagna di Torino, sarà
proposto «Magica Mistery Tor-Fatiche e facezie di
uno che il Tor non lo voleva proprio fare» di Giorgio
Macchiavello (foto), che dialogherà con Enrico
Martinet. Sempre giovedì 4, alle 18,30 alla libreria
La Montagna di via Sacchi 28 bis, sarà la volta de
«Il fuoco e il gelo» di Enrico Camanni.
Prosegue a Torre Pellice la
rassegna «MontagnArt» organizzata dal Cai Uget Valpellice.
Alle 21, al Teatro del Forte,
Francesco Micca del Faber
Teater porta in scena «Scie del
mare» (7 euro, info
339/73.86.532), monologo dedicato a Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi
(foto), ai suoi viaggi e alle sue imprese. Micca rievoca
le spedizioni in Alaska, verso il Polo Nord, in Karakorum; la vita di un uomo di mare, comandante in campo
delle Forze Navali Riunite durante la Prima Guerra
Mondiale, ma anche le avventure di un pilota automobilistico, un alpinista himalayano, un colono in Africa.
Domani,ore 15, il Filatoio di
Caraglio inaugura la mostra
curata da a.titolo «Les sentiers
battus sont pleins de fictions
endormies/ I sentieri battuti
sono pieni di visioni addormentate» un percorso che ha
coinvolto 8 giovani artisti
italiani,residenti in Italia e in Francia, chiamati a
reinterpretare il territorio transfrontaliero.Si tratta
di Franco Ariaudo, Giorgio Cugno, Irene Dionisio,
Luca Giacosa, Daniella Isamit Morales, Stephen
Loye, Matthieu Montchamp, Cosimo Veneziano. Li
hanno guidati due tutor: l’artista italiano Luca Vitone (Genova, 1964) e il francese Saâdane Afif.
Libri
Mille voti
per salvare
il castello
VALTER GIULIANO
Domenica scade l’iniziativa
del Fai dei Luoghi del Cuore e
la neonata associazione
«Amici del castello di Bruzolo» si è mobilitata per candidare il suo antico castello, uno
dei più celebri della Valsusa.
Per volere testamentario dell’ultima proprietaria, la professoressa Raffaella Marconcini, il castello è stato destinato proprio al Fai. Realizzato
nel XIII secolo, è entrato nella
storia il 25 aprile 1610, quando
in una delle sue sale - poi denominata Sala del Trattato furono firmati i «Trattati di
Bruzolo» fra Carlo Emanuele
I di Savoia e gli emissari di
Enrico IV Re di Francia.
La mobilitazione dei bruzolesi è dovuta al fatto che il
Fai, in qualità di «chiamato all’eredità», non ha ancora
sciolto le riserve. Negli ultimi
giorni si è aperto uno spiraglio per ipotizzare una cordata di soggetti pubblici e privati che possano farsi carico,
con la regia regionale e insieme al Fai, di trovare una prospettiva che consenta il recupero e la valorizzazione di
questa antica dimora storica
e del patrimonio che raccoglie. Per sostenere la candidatura: iluoghidelcuore.it/luoghi/to/bruzolo/castello-dibruzolo/12355.
«Il Castello, con la sua
struttura cinquecentesca ben
conservata, con all’esterno il
ricetto ancora perfettamente
leggibile e abitato, circondato
sul lato posteriore dalle campagne e anteriormente dal
pergolato delle “topie”, con
all’interno i soffitti a cassettoni “alla francese” e i preziosi
arredi, costituisce sicuramente un unicum in Valle Susa e nel Piemonte» scrivono i
promotori del Gruppo in un
appello per cercare sostenitori. L’obiettivo, è di arrivare
a superare almeno la soglia
minima di 1000 voti.
Spiegano a Bruzolo: «Questo insieme storico, architettonico e ambientale, abitato
con continuità dal 1200 a oggi, rappresenta un complesso
patrimoniale significativo per
l’identità di Bruzolo, della
Valle di Susa e del Piemonte»
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LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
.
Sport Cronaca .67
PORT
S
Danza sportiva, Godano iridata di salsa nella categoria unisex
Genny Godano è diventata campionessa mondiale di salsa. E’ successo a
Brisbane dopo aver vinto le selezioni regionali ad Alpignano e aver superato la
finale nazionale a Milano contro 14 avversarie. La giovane danzatrice della
Dance school grazie ad una sponsorizzazione di un privato ha avuto la
possibilità di rappresentare l’Italia nel Campionato del mondo più importante
di specialità che richiede di realizzare una coreografia da soli.
[a.bru.]
A CURA DI SILVIA GARBARINO
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Scherma
Basket
Torino capitale del fioretto
L’Italia sfodera il Dream Team
Mancinelli in campo
tra un mese
“Spero nel derby”
DOMENICO LATAGLIATA
ALBERTO DOLFIN
All’indomani della presentazione del programma per il
2015, anno in cui sarà Capitale Europea dello Sport, Torino affila le armi e comincia a
farsi bella con il «Trofeo Inalpi», appuntamento inaugurale del Grand Prix Fie di scherma 2014/2015. Dopo aver regolarmente ospitato negli ultimi anni la tappa di Coppa
del Mondo di fioretto femminile, questo weekend il capoluogo piemontese raddoppia
il suo impegno, aprendo anche agli uomini, come previsto dal circuito delle Grand
Prix Series, con tre competizioni stagionali per ogni arma
che vedono uomini e donne
parallelamente in pedana e
punteggi maggiorati rispetto
alle altre gare.
Non poteva che essere
l’Italia ad aprire le danze nel
fioretto, arma in cui può vantare una gloriosa tradizione.
Addirittura, in campo femminile, il nostro paese domina il
ranking mondiale grazie alla
bicampionessa mondiale
Arianna Errigo, all’olimpioni-
Favorite
Le azzurre Di Francisca, Arrigo, Batini e Vezzali
ca della prova individuale di
Londra 2012 Elisa Di Francisca, alla plurititolata Valentina
Vezzali ed all’emergente Martina Batini. Insieme le quattro
azzurre del Dream Team hanno conquistato l’oro nella rassegna iridata della scorsa estate a Kazan ed è un vero peccato
che, in virtù del rigido regolamento olimpico, soltanto due di
queste potranno essere protagoniste tra due anni all’Olimpiade brasiliana, vista l’assenza
della gara a squadre.
Di sicuro non ha nessuna voglia di farsi da parte l’eterna
Vezzali, a caccia della sua sesta
Olimpiade. «Io ci credo e se ho
continuato a fare scherma a dispetto dell’età e di tutti gli impegni schermistici è perché mi
SCONTO
25%
piacciono le sfide - dichiara decisa la quarantenne jesina – Voglio dimostrare che, se si vuole
fortemente qualcosa, lo si può
ottenere, anche se sembra impossibile. Io a Rio ci sarò».
L’Italia coltiva grandi speranze anche tra gli uomini con i
quattro moschettieri dell’oro a
squadre di Londra 2012: Andrea Baldini, Andrea Cassarà,
Giorgio Avola e Valerio Aspromonte. Quest’ultimo si dividerà tra l’esordio stagionale in
pedana e la puntata dello show
«Ballando con le Stelle» di domani sera in televisione. Gran
parte degli atleti sarà impegnata stamattina (dalle ore 9)
alla Sisport Fiat di via Olivero
per le qualificazioni del torneo
femminile, mentre alle 12 sarà
la volta delle qualificazioni maschili. Poi ci si sposterà al PalaRuffini, dove domani si terranno le fasi finali del tabellone
femminile, mentre domenica si
concluderà la gara maschile.
Il «Trofeo Inalpi» sarà trasmesso sabato e domenica
(dalle 22,30 alle 24) in differita su Rai Sport 1 e lunedì in
sintesi (dalle 11 alle 12) su Eurosport HD.
Ancora un mese di pazienza.
Stefano Mancinelli, rientrato
a Torino nei giorni scorsi dopo l’operazione al gomito sinistro effettuata a inizio novembre, era presente ieri alla cerimonia di presentazione di Torino Capitale Europea dello
Sport 2015: rilassato e quasi
di buon umore, pur consapevole che il rientro in campo
con la maglia della Pms Manital non è proprio dietro l’angolo. «Penso ci vorrà ancora
circa un mese, ma valuteremo
strada facendo - ha spiegato -.
Ogni quindici giorni effettuiamo un controllo e valutiamo
come procedere: il prossimo è
in programma il 5 dicembre e
da quello dipenderà il modo in
cui proseguirò nella rieducazione». Salvo miglioramenti
repentini e nuove tabelle di
marcia, insomma, l’ex capitano della nazionale dovrebbe
perdere ancora le partite contro Trieste (lunedì sera, al
Ruffini), Agrigento, Barcellona e Veroli, mettendo nel mirino il derby casalingo con Casale (28 dicembre) o la trasferta di Verona contro la ca-
Stefano Mancinelli, infortunato
polista del 4 gennaio. Inutile peraltro forzarne il recupero e il
rientro, vista la delicatezza dell’articolazione e il periodo della
stagione.
Stasera infine lo stesso
«Mancio», nato a Chieti il 17
marzo di 31 anni fa, riceverà
presso il Circolo dei Lettori di
via Bogino (ore 21) il Premio
«Giorgio Cavallo» (indimenticato Rettore dell’Università di
Torino) della Famiglia Abruzzese e Molisana in Piemonte e
Valle d’Aosta. Motivazione:
«Per i prestigiosi traguardi
sportivi raggiunti nella sua carriera, per i profondi collegamenti tra Piemonte e Abruzzo
e per il suo attaccamento alla
terra natia».
12 45 67 18
68 .Dove andiamo
STAMPA
.LA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
Musei
ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011 0897370). Lun-mar-gio-ven-sab-
dom 10-18. Mer chiuso. Mostra «Terre di Kaunas e Vilnius. Maestri ceramisti lituani contemporanei», fino al
16 novembre. Visite guidate; sab ore 16, dom e festivi ore 11 e 16.
A... COME AMBIENTE (c.so Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-9, ultimo ingresso alle 18.
ARCHIVIO DI STATO (p.zza Castello 209, tel. 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario:
lun-ven 8-18,30, sab 8-14.
ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (via Barbaroux 32, tel. 011 4431811). Orario: lun-ven 8,30-18,30, dom
10,30-18,30.
ARMERIA REALE (bigl. unica Palazzo Reale p. Castello 191, tel. 011 543889). Or.: mar-dom e festivi 8,30-19,30.
BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Lundom. 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven. 10-18, sabato 9,30-19, dom 12,45-19.
BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven
8,15-13,45; 14-18,45; sab 8,15-13,45.
BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, tel. 011 4431701). Orario: Rocca, da mar a
dom e festivi 10-18. Ultimo ingresso 45 minuti prima. Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19.
FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: gio-dom 14-19. Visite guidate su prenotazione.
FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). mardom 10-13, 14-18. Solo visite guidate. Fino all’11 gennaio 2015, mostra «Giovanni Battista Quadrone, un
“iperrealista” nella pittura piemontese dell’Ottocento». Dall’11 novembre all’11 gennaio: «Luois Michel Van
Loo. Le tre principessine di casa Savoia».
FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19.
FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19.
GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-dom 10-18. Mostre: «Cecily Brown», fino al 1° febbraio.
«Roy Lichtenstein, opera prima», fino al 25 gennaio. «Vitrine, Felipe Aguila», fino al 6 gennaio. «Felice Casorati, il pensiero assorto», fino al 1° febbraio. La biglietteria chiude un’ora prima.
JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10,30-19, sab-dom e festivi
10,30-19,30, mar chiuso. Per info www.juventus.com.
MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: mar-dom. 10-18, lun chiuso.
La bigl. chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingr. gratuito al museo – visita 4 euro).
MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3, tel. 011/309.01.15; 011/76.04.88). Or. visita guidata:
lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; Ricovero antiaereo sab-dom 17.15.
MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (C.so Agnelli ang. c.so Sebastopoli, tel. 011/19785617; [email protected]). Mar-ven 14-18, sab-dom 10-18 Visite allo Stadio ogni ora. Chiuso per le partite.
MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel. 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.:
da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19,30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita.
MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18.
MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino
1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso.
MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, tel 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30, lun chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima.
MUSEO ETTORE FICO (via F. Cigna 114, tel. 011 853065). Orario: mer-ven-sab-dom 11-19. Gio 11-22
MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, tel. 011 8138560). Orario:
tutti i giorni 9-20, lun chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Mostre: «Visioni tra le rocce» fino al 30/11; «Collezionisti di Montagne». Dal 19/11 al 26/4/2015.
MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147).
Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun chiuso.
MUSEO PIETRO MICCA (Via Guicciardini 7/a tel. 011 54 63 17). Mar-dom 10-18 (ultimo ingresso 17). Visite
guidate 10,30, 14,30, 16,30.
MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso.
MUSEO STORICO REALE MUTUA (Via Garibaldi 22) . Mar e gio 16-18, primo e terzo weekend del mese sab
14,30 – 18, dom 10 - 18. Su prenotazione lun- gio 9 – 13.
MUSLI – MUSEO DELLA SCUOLA E DEL LIBRO PER L’INFANZIA (Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/c, tel.
011/197.84.944). lun-ven 9,30-12,30; ogni seconda dom del mese 15,30-18,30. Visita guidata 5 euro.
PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti:
mar-sab ore 10-18; dom. 10-19. Scalone: mar-dom ore 10-19, ingresso libero.
PALAZZO REALE (p. Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10.
PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven 15-18, sab-dom 12-19.
PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713). Orario:
mar-dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15.
PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Mar-sab 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30.
SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingr. libero: lun-ven 10-19,
sab 10-20, dom 16-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne: museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5
euro - Visita guidata diurna sab e dom ore 17,30.
TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente:
«La Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Mer-ven 15-19, sab-dom 10-19.
PROVINCIA
CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, tel. 011 9565220/22). Or.:
mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso.
FORTE DI FENESTRELLE. Or: da gio a lun 10-17; chiuso mar e mer. Prenotazioni tel. 0121 83600.
MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, tel. 011 8118740,
www.planetarioditorino.it).
REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Le mostre: «A
occhi aperti» «La Regia Scuderia». Da martedì al venerdì 9-17, sabato, domenica e festivi 9.30-19.30. Orari
GIARDINI: mar-ven 9-17, sab-dom.9.30-18.
PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario mar-ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17);
sab-dom 10-18.30 (ultimo ingresso 18). Tel. 011/013.30.73
[email protected]
12 45 67 18
LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
Dove andiamo .69
.
I Cinema del 28 novembre 2014
Le trame
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Se chiudo gli occhi non sono più quì
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La spia - A most wanted man
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Scusate se esisto!
Sala 2
P 17.50-20.10-22.30
Vivere la felicità
Sala 3
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ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50
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Viviane
Sala 1
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Diplomacy - Una notte per salvare Parigi
P 16.00-18.00-20.00-22.00
Sala 2
Torneranno i prati
Sala 3
P 15.30-17.15-19.00-20.45-22.30
IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi:
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3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
P 15.00-17.30-20.00-22.30
I Pinguini di Madagascar
P 15.10-17.00-18.50-20.40-22.30
Scusate se esisto!
P 15.45-18.00-20.15-22.30
Il mio amico Nanuk
P 15.00-16.45
Interstellar
P 18.30-21.45
La scuola più bella del mondo
P 15.30-20.20-22.30
Andiamo a quel paese
P 17.45
THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 8,00 int.; € 5,00 over 60; €
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Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
P 16.45-19.40-22.35
Sala 1
I Pinguini di Madagascar Sala 2
P 15.00-17.25-19.50
La scuola più bella del mondo
Sala 2
P 22.15
Andiamo a quel paese Sala 3
P 15.15-20.00
I Vichinghi
Sala 3
P 17.40-22.25
Scusate se esisto!
Sala 4
P 14.40-17.15-19.50-22.25
Il mio amico Nanuk
Sala 5
P 16.50
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Sala 5
P 19.10
Andiamo a quel paese Sala 5
P 22.10
Ogni maledetto Natale Sala 6
P 15.20-17.45-20.10-22.40
Interstellar
Sala 7
P 14.30-18.10-21.50
I Pinguini di Madagascar Sala 8
P 15.30-20.10
Cub - Piccole prede
Sala 8
P 17.50-22.45
LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 7,50
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60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Sala 1
P 17.50-20.10-22.30
I Pinguini di Madagascar Sala 2
P 16.45-18.30-20.30
Lo sciacallo - Nightcrawler Sala 2
P 22.30
Il mio amico Nanuk
Sala 3
P 16.45
Interstellar
Sala 3
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MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi Massimo 1 e 2:
€ 7,00 int.; € 5,00 rid., Aiace, stud. univ.; € 4,00 over 60. Massimo 3: € 6,00
int.; € 4,00 rid., Aiace; € 3,00 over 60. Proiezioni 3D € 10,00 int.; € 8,00 rid.
32° Torino Film Festival Massimo 1
P
32° Torino Film Festival Massimo 2
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32° Torino Film Festival Massimo 3
P
NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.;
€ 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 over 60; € 5,00 1 e 2
spett. pom.; Abb. 14 € 4,40
Il sale della terra
Nazionale 1
16.00-18.00-20.05-22.10
Due giorni, una notte Nazionale 2
16.00-18.00-20.00-22.00
REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 7,50
int. serale; € 5,50 int. pomeridiano, Militari, Under 18, Universitari, Io studio; € 5,00 ridotto Aiace; € 4,50 over 60; € 27,00 abb. 6 ingr.; € 51,00
abb. 12 ingr.; abb. Arthouse accettato; Abb. Agis accettato. Proiezioni 3D:
int. € 10,00, rid. € 8,00
32° Torino Film Festival Reposi 1
P
32° Torino Film Festival Reposi 2
P
32° Torino Film Festival Reposi 3
P
32° Torino Film Festival Reposi 4
32° Torino Film Festival Reposi 5
La scuola più bella del mondo
Reposi 6
15.00-19.50
Interstellar 4K
Reposi 6
16.50-21.45
Il mio amico Nanuk
Reposi 7
15.00
Scusate se esisto!
Reposi 7
16.50-18.40-20.30-22.30
UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: € 8,00
int.; € 6,30 studenti; € 5,80 bimbi fino a 8 anni; € 6,00 over 65; € 8,00 notturno. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali 3D € 1,00
Trash
P 14.15-16.55-19.35-22.10
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
P 14.30
Cub - Piccole prede
P 17.25-20.00-22.30
Doraemon
P 15.00
I Vichinghi
P 17.20-19.55-22.15
Ogni maledetto Natale
P 14.45-17.15-19.50-22.20
I Pinguini di Madagascar
P 14.30-17.00-19.30-22.00
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
P 15.30-18.30-21.30
Vicky il Vichingo
P 14.15
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
P 16.20-19.15-22.10
Il mio amico Nanuk
P 15.00
La scuola più bella del mondo
P 17.20-19.50-22.10
Interstellar
P 14.10-17.50-21.30
Scusate se esisto!
P 14.30-17.10-19.45-22.20
I Pinguini di Madagascar
P 15.00-17.30
Andiamo a quel paese
P 20.00-22.20
Cinema: Torino e altre visioni
ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474.
Boyhood
21.15
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153.
E fu sera e fu mattina
21.00
CUORGNÈ
AUDITORIUM MAGNETTO via Avigliana 17, tel. 34826.62.696.
Come il vento
18.30-21.15
MARGHERITA 0124657.523.
Scusate se esisto!
BARDONECCHIA
IVREA
SABRINA 012299.633.
Trash
21.15
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THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone,
tel. 892111. Prezzi: € 8,90 int.; € 6,90 rid., ragazzi fino 10 anni; €
6,20 over 65, studenti universitari. Proiezioni 3D: € 10,50 int., € 8,50 rid.
Ogni maledetto Natale Sala 1
16.40-19.05-21.30-23.55
I Pinguini di Madagascar Sala 2
16.20-18.40-21.00-23.20
I Vichinghi
Sala 3
15.50
Interstellar
Sala 3
18.00-21.40
Cub - Piccole prede
Sala 4
17.00-21.30-23.50
I Vichinghi
Sala 4
19.15
Scusate se esisto!
Sala 5
16.50-19.20-21.50-0.20
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Sala 6
16.00-18.50-21.40-0.30
Il mio amico Nanuk
Sala 7
17.20
La scuola più bella del mondo
Sala 7
20.05
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Sala 7
22.30
I Pinguini di Madagascar Sala 8
17.20
Andiamo a quel paese Sala 8
19.35-21.55-0.20
Trash
Sala 9
16.15-19.00-21.45-0.30
CHIERI
SPLENDOR 01194.21.601.
Scusate se esisto!
20.10-22.10
CHIVASSO
POLITEAMA 01191.01.433.
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I 18.30
La scuola più bella del mondo
21.00
CONDOVE
CONDOVE piazza Marteri della Libertà 13, tel. 01196.44.128.
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I 21.15
A CURA DI Daniele Cavalla
ANDIAMO A QUEL PAESE
··· Commedia. Regia di e con Ficarra
e Picone. Durata: 90 minuti. Rimasti
disoccupati, gli amici di vecchia data
Salvo e Valentino decidono di lasciare
la città per trasferirsi in un piccolo comune siciliano.
DUE GIORNI, UNA NOTTE
···· Drammatico. Regia dei fratelli
Dardenne, con Marion Cotillard e Fabrizio Rongione. Durata: 96 minuti.
Sandra ha un weekend per convincere
i colleghi a rinunciare al loro premio di
produzione in modo che lei possa conservare il posto di lavoro.
DIPLOMACY
··· Drammatico. Regia di Volker
Schlöndorff, con André Dussollier e
Niels Arestrup. Durata: 85 minuti. 25
agosto 1944. Gli alleati entrano a Parigi. Poco prima dell’alba, il generale tedesco Dietrich von Choltitz, governatore militare di Parigi, si prepara ad
eseguire l’ordine di Adolph Hitler di distruggere la capitale francese.
HUNGER GAMES
··· Fantasy. Regia di Francis Lawrence, con Jennifer Lawrence. Durata:
123 minuti. Terzo capitolo della saga,
narra le gesta di Katniss, simbolo della
rivolta contro la dittatura.
INTERSTELLAR
···· Fantascienza. Regia di Christopher Nolan, con Matthew McConaughey e Anne Hathaway. Durata:
169’. La terra sta morendo, la Nasa individua nuovi pianeti dove abitare: il
pilota Cooper viene mandato in esplorazione. Dall’autore di «Inception».
LO SCIACALLO
···· Azione. Regia di Dan Gilroy, con
Jake Gyllenhaal e Rene Russo. Durata:
117 minuti. Lou passa le notti con la
sua videocamera correndo sui luoghi
delle emergenze, per riprendere le scene cruente e vendere il materiale ai
network tv. Un lavoro pericoloso.
LA SCUOLA PIU’ BELLA DEL ...
·· Commedia. Regia di Luca Miniero,
con Christian De Sica e Rocco Papaleo.
Durata: 98 minuti. Per vincere la coppa
di Scuola dell’Anno, un preside invita
alcuni studenti di Accra, in Ghana: per
un disguido arriveranno da Acerra.
SCUSATE SE ESISTO!
··· Commedia. Regia di Riccardo Milani, con Paola Cortellesi e Raoul Bova.
Durata: 106 minuti. Tornata in Italia, la
talentuosa architetto Serena fatica a
trovare attenzione dal mondo del lavoro «maschile» e chiede aiuto a Francesco, in realtà omosessuale.
LA SPIA
Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia
ALMESE
BRUTTO · MEDIOCRE ··
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I Pinguini di Madagascar
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Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I 20.15-22.30
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intero; € 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al
costo di € 1,00
I Pinguini di Madagascar 3D
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Andiamo a quel paese
P 17.30-20.00-22.30
Interstellar
P 14.00-17.40-21.20
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
P 16.00-19.00-22.00
Trash
P 14.00-16.35-19.10-21.45
La scuola più bella del mondo
P 15.00-17.20-20.00-22.30
Il mio amico Nanuk
P 15.05-17.30
Clown V.M. 14
P 19.50-22.25
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
P 16.30-19.30-22.30
Scusate se esisto!
P 14.30-17.10-19.45-22.30
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
P 15.30-18.30-21.30
I Pinguini di Madagascar
P 15.00-17.25-19.50-22.20
I Pinguini di Madagascar
P 14.15-16.40
Scusate se esisto!
P 19.10
Interstellar
P 21.50
Mio papà
P 15.45-18.05-20.20-22.35
Doraemon
P 14.30-17.00
Frank
P 19.40
Dracula Untold
P 22.20
Ogni maledetto Natale
P 15.10-17.40-20.05-22.25
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I Pinguini di Madagascar
Ogni maledetto Natale
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Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
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17.30-19.15-21.00-22.45
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20.10-22.30
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I Pinguini di Madagascar
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Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
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I Pinguini di Madagascar 3D
Sala 1
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Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Sala 2
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Scusate se esisto!
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21.30
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
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I Pinguini di Madagascar
P 20.30
La spia - A most wanted man
P 22.30
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
P 20.00-22.30
Scusate se esisto!
P 20.30-22.30
···· Thriller. Regia di Anton Corbijn,
con Philip Seymour Hoffman e Robin
Wright. Durata: 122 minuti. Dal romanzo di John Le Carrè, i tentativi del
capo dell’antiterrorismo tedesco di assicurare alla giustizia un terrorista. Ultimo film di Seymour Hoffman.
THE JUDGE
···· Drammatico. Regia di David
Dobkin, con Robert Downey Jr. e Robert Duvall. Durata: 141 minuti.. Il
rampante avvocato Palmer torna nella
cittadina dove è cresciuto per i funerali
della madre: sarà costretto a difendere
il padre, giudice con cui non parla da
anni, dall’accusa di omicidio.
I TONI DELL’AMORE
···· Commedia drammatica. Regia
di Ira Sachs, con John Lithgow e Alfred
Molina. Durata: 94’. La felicità di Ben e
George, da 28 anni insieme, viene infranta dal licenziamento di uno dei
due: rimasti senza un soldo, chiedono
aiuto ad amici e parenti.
TORNERANNO I PRATI
···· Drammatico. Regia di Ermanno
Olmi, con Claudio Santamaria e Alessandro Sperduti. Durata: 80’. Un anziano pastore ricorda i combattimenti
della prima guerra mondiale. Dall’autore de «L’albero degli zoccoli» .
TRASH
···· Commedia drammatica. Regia
di Stephen Daldry, con Martin Sheen e
Rooney Mara. Durata: 114 minuti. Rovistando fra i rifiuti nelle favelas di Rio
de Janeiro, due ragazzi trovano un
portafogli: la loro vita cambierà per
sempre. Dall’autore di «Billy Elliot».
VIVIANE
···· Drammatico. Regia di di Ronit
Elkabetz, Shlomi Elkabetz. Durata:
115 minuti. Da tre anni Viviane Amsalem cerca invano di ottenere il divorzio
dal marito Elisha, davanti all’unica autorità che in Israele possa concederglielo: il tribunale rabbinico
Teatri del 28 novembre 2014
AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I,
tel. 011 81.93.529. Sabato 29 ore 21 Nitsky,
Nietzsche ditirambo folie prosa Regia di A.
Paglietti, domenica 30 ore 16.30 le Marionettegrilli presentano CenerentolaSpettacolo per attore e figure, Sabato 6 dicembre
ore 21 e domenica 7 ore 16.30 la Compagnia Alfafolies presenta Le mille e una notteoperetta in due tempi di J. Strauss con
musica dal vivo. Si prenota per la Grande
Serata di Capodanno con lo spettacolo Polveri di stellevarietà comico musicale e serata prolungata con ballo e premi
ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800.
Staseraore20.45aCompagniadell’Albaèin
scena con“Aggiungiunpostoatavola”commedia musicale di Garinei e Giovannini,
con le musiche di Armando Trovajoli. Si
prenota per Don Giovannicon Alessandro
Preziosi in scena dal 2 al 7 dicembre
AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011
81.04.653. ConcertoSteven Mercurio direttore, Lara St. John violino. Ore 20.30
CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Stasera
ore 20.45 “Re Lear” da W. Shakespeare, diretto e interpretato da Michele Placido,
Goldenart Production. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita degli abbonamenti e biglietti stagione Teatro Stabile,
abbonamenti e biglietti Torinodanza
CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Fer-
raris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande:L’apprendistastregone–scuoladimagia,
La Piccionaia. Sabato ore 21, Domenica ore
16.30.
SalaPiccola:Antartica–Lostraordinarioviaggio di Shackleton, Onda Teatro. Sabato ore
21, Domenica ore 16.30
COLOSSEO via M. Cristina 71, tel. 011
66.98.034. Stasera ore 21 50 sfumature di
Pintusdi e con Angelo Pintus. Martedì 2 dicembre La vita è un viaggiodi e con Beppe
Severgnini. Venerdì 5 e Sabato 6 dicembre
Nuda proprietàcon Lella Costa e Paolo Calabresi
ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447.
Stasera ore 21 è in scena “La vita che ti diedi”diLuigiPirandello,conPatriziaMilanieCarlo Simoni, per la regia di Marco Bernardi. In
venditabigliettiper“Lemenzognedellamente”,inscenail1°dicore21,per”Latvchemipiace”, in scena il 2 dicembre ore 21 e per “Tango di luna”, in scena il 3 di ore 21
GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo
31bis,tel.01158.05.768.Sonoinvenditaibigliettiper“UnamericanoaTorino”,conDaniel McVicar e la Compagnia Torino Soettacoli, in scena dal 3 dicembre al 6 gennaio. Sono in vendita i biglietti e gli abbonamenti per tutti gli spettacoli in programma per il 2014-2015 nei Teatri Erba, Alfieri
e Gioiello
GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO
via Rossini 8, tel. 800.235.333. Stasera ore
20.45 “Lolita” regia Silvia Battaglio
Cie.ZerogrammiincollaborazioneconCompagnia Silvia Battaglio con il sostegno di Sistema Teatro Torino e Provincia. Prosegue
in biglietteria e on-line la vendita degli abbonamenti e biglietti stagione Teatro Stabile, biglietti Torinodanza
LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011
40.33.800.Re-mappingthebodyCompagnia
Linga. Coreografia Katarzyna Gdaniec e
MarcoCantalupo,musichediChristopheCalpini. Sabato 6 dicembre. Ore 21. BTT scuola
di danza e perfezionamento nuova sede
via Cigna 5 Torino audizioni e iscrizioni anno scolastico 2014-15
LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone
16,tel.0161840.796.Domenica07dicembre
ore16(martedì09dicembrealleore10perle
scuole), per l’Undicesima Stagione di Teatro di Figura Le Figure dell’Inverno al Teatro Educatorio della Provvidenza di Torino,
LaBottegaTeatralediTorinopresentalospettacolo La Mia Vera Storia di Natale. Le scuole possono prenotare per questo spettacolo e per gli altri in cartellone
MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88,
tel. 800.235.333. Stasera ore 20.45 “Go-
spodin”,conClaudioSantamaria,regiaGiorgio Barberio Corsetti, Fattore K., “L’uovo”
Teatro Stabile Di Innovazione. Prosegue in
biglietteria e on-line la vendita degli abbonamenti e biglietti stagione Teatro Stabile,
biglietti Torinodanza
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011
23.04.153. Stasera ore 21, per la III° Rassegna di Teatro del Sacro “Venite e vedrete”
programmazionecinematograficaconilfilm
“E fu sera e fu mattina”
Sono aperte le prevendite per il “Gran Galà
di capodanno” con la Compagnia “TrediPicche” che presenta “Come quando fuori
piove”
OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A, tel.
01173.99.833.PerilprogettoResponsability
diCristinaPistolettoeAndreaRoccioletti,nell’ambito di Stalker Teatro 39, domenica 30
ore 17 conferenza a ingresso libero, dal 1°
al 5 dicembre workshop, sabato 6 dicembre ore 21 performance
PICCOLOREGIOGIACOMOPUCCINI.Ore15.30
Al Regio dietro le quinte. Domani ore 15
ultima recita di Giulio Cesare di G.F. Händel. A. De Marchi direttore. Regia di L. Pelly. Biglietteria (ore 10.30-18) - Tel.
0118815241/242
PICCOLOTEATROPEREMPRUNER-Grugliasco,
tel. 011 787.780. GilgamesCompagnia Viar-
tisti. Lunedì 8 dicembre. Ore 21 (Chalet Allemand di Grugliasco)
SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa della Salute 17/b, tel. 011 22.15.161. Foolsdi N.
Simon.GruppoSkenaSpettacolo.Sabato29.
Ore 21
SANPIETROINVINCOLI-ZONATEATROviaSan
Pietro in Vincoli 28, tel. 011 52.17.099. Metrop’souls spettacolo-concerto di voci e
corpi con Domenico Castaldo e il LabPerm.
Ore 21
TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel.
011 338.698. Martedì 2 dicembre ore 21 al
Teatro Erba - La Tv che mi piace, di e con
Alessandra Comazzi, Bruno Gambarotta,
Bruno Maria Ferraro e la partecipazione in
video di Piero Chiambretti
TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011
30.42.808. Domenicamattinateatro – il 30
novembrealleore10.00e11.30Officinaper
la Scena in “Pippi dalle Calzelunghe”. Insolito – il 3 dicembre alle ore 21.00 Assemblea Teatro in “Jack Frusciante è uscito dal
gruppo”
TEATRO ASTRA via Rosolino Pilo 6.. Oggi ore
15 Palazzo Nuovo/Auditorium Quazza Incontro con Roberto Herlitzka e i docenti
del DAMS.
Stasera ore 21 Una giovinezza enormementegiovanediGianniBorgna,ispiratoatestidi
PierPaoloPasolini,conRobertoHerlitzka,regia di Antonio Calenda
TEATROBARETTIviaBaretti4,tel.011655.187.
Eros e Thanatoscon Sax Nicosia, Serena Sinigaglia, Sandra Zoccolan. Ore 21
TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello
32, tel. 011 257.881. Venerdì 28 e Sabato 29
ore 21 Comedy Academy in Cena a sorpresa. Domenica 30 ore 21 Su al Nord. Venerdì
5dicembreore21WalterLeonardiinA-Men.
Sabato 6 dicembre ore 21 In&Out. Domenica 7 dicembre Al Mondream in Concerto
Gospel.Giovedì11dicembreore21CarloTedeschi in Presepe, il musical
TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese,
tel. 011 80.28.501. Sabato 29 ore 21.30 Almateatro in “Chi è l’ultima?” regia Gabriella Bordin.
Venerdì 5 dicembre ore 21.30 per “Settimo
Ride” TAC Tutta un’Altra Comicità e Bteatro in “Il derbi”. Sabato 13 ore 21.30 Mario
Perrotta/Teatro dell’Argine in “Un bes –
Antonio Ligabue” Premio Ubu 2013 Premio Hystrio/Twister
TEATRO CIVICO MATTEOTTI via Matteotti 1 Moncalieri, tel. 011 64.03.700. Porcheriedi
econLucaOccelli,da“Taccuinodiunvecchio
sporcaccione” di Charles Bukowski. Sabato
29. Ore 21
TEATRO GOBETTI via M. Libertà 17 - S. Mauro Torinese, tel. 347 25.47.687. Giovedì 4 dicembreore21AssociazionelaFunicolarePremiata pasticceria bellavista di Vincenzo Salemme. Adattamento e Regia di Salvatore
Consiglio.
TEATROILMULINOviaRivaPo9-Piossasco,tel.
011 90.41.984. Zuppa di latteil racconto
della nascita di Slow Food Teatro degli Aceri. Da un’idea di Carlin Petrini. Ore 21
TEATRO REGIO. Ore 17.30 in Sala Caminetto: Da straniero inizio il cammino. Schubert, l’ultimo anno, presentazione del libro di S. Cappelletto (ed. Accademia Perosi). Con S. Cappelletto, A. Benessia, V. Sabadin. A. Sinigaglia. Esecuzioni del Quartetto
Perosi con S. Blanc violoncello. Ingresso libero. Info 0118815557
TEATRO SAN PAOLO via Berton 1.. Mi hanno
rimastosolodieconMicheleCompagniaMichele La Ginestra. Venerdì 5 e Sabato 6. Ore
20.50
TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino www.teatrosuperga.it, tel. 011
62.79.789. Stagione Lirica: 13/12 ore 20.30
“Cenerentola” Orchestra Cantieri d’Arte e
Coro dell’Opera di Parma. Stagione prosa: 19/12 “Le ho mai raccontato del vento
del nord” Con Chiara Caselli e Roberto
Citran
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70
PUBLIKOMPASS
SERVIZI PROMOZIONALI
SPECIALE ESTETICA
CON ELIANA MONTI E I SUOI SPECIALISTI
Una forma perfetta prima di Natale
Per non rischiare chili in più
Manca poco, pochissimo, il tempo stringe e il
giro vita è ancora troppo largo. Per questo ci si
deve affidare agli specialisti del dimagrimento per arrivare in forma alle feste di Natale,
ma soprattutto di Capodanno, per infilare
quel tubino nero così bello e così stretto. Il
metodo di dimagrimento Eliana Monti è rivoluzionario perchè lavora contemporaneamente su tutte le potenziali cause del sovrappeso: cattiva alimentazione, rapporto sbagliato col cibo, disinformazione sulle proprietà
degli alimenti, aspetto emozionale (intenso
come rapporti affettivi, realizzazione personale……) eccessiva sedenteriatà. Si sa che le
diete non funzionano se non si fa un po’ di
moto e se non si stimola il metabolismo. Il
metodo Monti è naturale e non invasivo quindi utilizzabile da chiunque, uomini e donne
in qualunque fascia di età. Spesso è proprio
l’età quella che inibisce il dimagrimento, più
di va avanti con gli anni e più difficile diventa
dimagrire.
INTERATTIVO
Il metodo Eliana Monti è interattivo, le persone che vivono distanti da una delle sedi della
linea Eliana Monti possono essere seguite rimanendo comodamente a casa loro, grazie ad
un programma progettato esplicitamente per
venire incontro a tutti. E poi parliamo di risultati e garanzie: i risultati del metodo Monti
sono garantiti da apposito certificato sottoscritto. E ancora i clienti acquisiscono un metodo che gli permetterà di mantenere i risultati nel tempo, nel pieno rispetto della loro
salute.
PERSONALIZZAZIONE
Il metodo prevede anche la personalizzazione: ogni cliente è seguito individualmente da
uno staff di professionisti ed in più gli viene
affidato un tutor che lo affiancherà durante
tutto il percorso non lasciandolo mai solo. Il
tutor darà consigli e servirà anche e soprattutto da supporto psicologico. Ogni persona che
affronta un percorso di dimagrimento spesso
incontra periodi di sconforto nei quali è necessario un confronto e un aiuto morale per
proseguire senza arrendersi. Il metodo Eliana
Monti, pur seguendo linee guida predefinite,
viene adattato ad ogni cliente affinchè non
debba stravolgere le abitudini di vita sue e dei
suoi famigliari. Allora è arrivato il momento
di affidarsi a uno dei centri super specializzati Eliana Monti, proprio prima delle feste perché si sa che durante i pasti di Natale e di Capodanno sono in agguato i chili in più.
www.elianamontidimagrimento.it
1
LA STAMPA
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
Il tempo
Piogge in prevalenza al Nord, passaggi nuvolosi al Sud
SITUAZIONE
NORD
CENTRO
SUD
La vasta depressione presente
tra l’Atlantico e l’Europa
occidentale indirizza oggi una
perturbazione al Nord, ma più
attiva sul Nord-Ovest; un’altra
perturbazione è attesa
domenica e si estenderà anche
alle zone centrali, lasciando
ancora il Sud in condizioni
in parte soleggiate.
Nuvoloso con piogge estese
al Nord-Ovest, anche con
temporali sulla Liguria; piogge
più irregolari sulla Lombardia
ed Emilia Romagna, assenti su
alto Adige, bassa Emilia
e Romagna. In serata cessano
le piogge sul Nord-Est.
Ampie schiarite sulla
Sardegna, a parte qualche
passaggio nuvoloso nella
prima parte della giornata;
sulla Toscana parzialmente
nuvoloso con qualche pioggia
sulla Garfagnana e zona di
Massa e velature estese
altrove. Venti moderati o forti
da sud-est e mari mossi.
Parzialmente
o irregolarmente nuvoloso
sulla zona ionica e sulla
Puglia, con qualche goccia
di pioggia al mattino;
altrove poco o parzialmente
nuvoloso per passaggi
nuvolosi estesi. Venti
moderati o forti da sud-est,
con mari mossi o molto
mossi.
NUVOLOSO
POCO NUVOLOSO
IN EUROPA
Il Sole
LE PREVISIONI DI OGGI
SOLE
COPERTO
DOMANI
VARIABILE
Tempo .71
.
PIOGGIA DEBOLE-MODERATA
PIOGGIA INTENSA
TEMPORALE
NEBBIA
NEVE
VENTO
Culmina
alle ore
11.58
Sorge
alle ore
7.12
Tramonta
alle ore
16.43
PRIMO
QUARTO
La Luna
Si leva Cala
alle ore alle ore
23.10
11.52
Domani
MARE CALMO
POCO MOSSO
MARE MOSSO
Nubi irregolari
e solo in parte
soleggiato con
rovesci di pioggia
a tratti su Portogallo
e Spagna; nuvoloso
ma in gran parte
asciutto su Regno
Unito, Svezia, zona
baltica, Russia e
intorno al Mar Nero.
Ampie schiarite
sulla Germania.
MARE AGITATO
Le precipitazioni attese oggi
LA TENDENZA DELLE
TEMPERATURE
In aumento
di qualche grado.
Trento
7 11
Aosta
7 8
Torino
7 8
Milano
8 11
Genova
12 14
Bologna
9 12
Venezia
9 13
Firenze
12 17
Perugia
8 15
Parzialmente nuvoloso per nubi stratificate estese;
più nuvoloso al Nord-Ovest e sulla Sardegna con
piogge in ripresa su Ponente ligure e Cuneese.
Trieste
10 15
Ancona
10 16
Roma
11
DOPODOMANI
DEBOLI
L‘Aquila
7 16
Campobasso
6 16
FORTI
MOLTO FORTI
Foggia
9 18
Vigilanza meteo di oggi e domani
Bari
11 19
Napoli
11 22
Alghero
15 22
MODERATE
Piogge estese al Nord-Ovest, irregolari
su Lombardia e Emilia.
Potenza
6 16
Cagliari
16 22
Catanzaro
10 19
Palermo
17 22
Reggio Calabria
14 22
Catania
16 20
Nuvoloso con piogge in estensione al Nord e su
parte del Centro, specie su Toscana e Marche;
abbastanza soleggiato al Sud.
MODERATA
ELEVATA
ESTREMA
A cura di www.nimbus.it
Centimetri-LA STAMPA
Venerdì Al mare
Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa
CITTÀ
MIN ˚C MAX ˚C OGGI
CITTÀ
ALGERI
ANKARA
BAGHDAD
BANGKOK
BEIRUT
BOMBAY
BRASILIA
BUENOS AIRES
CALGARY
CARACAS
CASABLANCA
CHICAGO
CITTÀ DEL CAPO
CITTÀ DEL MESSICO
DAKAR
DUBAI
FILADELFIA
GERUSALEMME
HONG KONG
IL CAIRO
JOHANNESBURG
KINSHASA
LA MECCA
L'AVANA
LOS ANGELES
MANILA
MELBOURNE
MIAMI
MONTREAL
NAIROBI
NEW YORK
NUOVA DELHI
PECHINO
SHANGHAI
SINGAPORE
TOKYO
WASHINGTON
11
3
15
27
14
21
21
18
-11
25
15
-13
15
3
24
25
-2
10
24
14
15
23
22
12
16
26
12
11
-4
17
-2
14
-1
13
25
13
0
AMSTERDAM
ATENE
BARCELLONA
BELGRADO
BERLIN
BERNA
BRATISLAVA
BRUSSELS
BUCAREST
BUDAPEST
COPENHAGEN
DUBLIN
EDIMBURGO
HELSINKI
ISTANBUL
LISBONA
LONDRA
LUBIANA
MADRID
MOSCA
OSLO
PARIGI
PODGORICA
PRAGA
REYKJAVIK
ROMA
SARAJEVO
S. PIETROBURGO
SOFIA
STOCCOLMA
TALLINN
TIRANA
VARSAVIA
VIENNA
VILNIUS
ZAGABRIA
26
7
19
34
21
35
28
31
-10
32
19
1
24
20
27
28
4
14
28
21
28
31
33
22
23
31
25
21
-1
26
4
28
7
18
32
21
5
NESSUNA
Qualche temporale intenso sulla Liguria.
MIN ˚C MAX ˚C OGGI
6
11
15
2
0
4
2
6
-2
1
3
7
6
0
5
11
7
5
7
-10
0
8
13
0
7
11
5
-4
4
3
-4
9
-6
1
-6
3
9
15
16
10
1
5
4
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2
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8
1
10
12
11
10
9
-6
1
13
16
2
9
20
15
-3
11
4
-2
19
-1
2
-4
7
Fine settimana ancora molto perturbato
La scienza quasi perfetta delle previsioni
GIANFRANCO MEGGIORIN
L
e carte Navimeteo mostrano
per il fine settimana tempo ancora molto perturbato su quasi
tutto il Paese. Una depressione tra sabato e domenica si sposterà dal Mare
di Alboran fino alle Baleari portando
piogge su tutte le regioni centro-settentrionali, in particolare nella giornata di domenica, in spostamento
successivo anche a quelle meridionali. Su tutti i bacini occidentali soffieranno venti tesi da Sud-Est e i mari
saranno molto mossi, agitati il Mare
di Sardegna e il Mare di Corsica.
All’inizio della prossima settimana
permarranno condizioni di tempo instabile in molte zone d’Italia, anche
se assisteremo a un progressivo calo
del vento. La situazione dunque tenderà a un generale miglioramento so-
lo a partire dalla metà della settimana prossima.
Spesso i meteorologi parlano di
modelli di previsione ma non è sempre facile capire a cosa si riferiscono.
In pratica tutto deriva dalla capacità
che i calcolatori hanno di elaborare
delle proiezioni sull’evoluzione dei vari fattori meteorologici nelle diverse
zone a medio o lungo termine.
Di conseguenza i centri principali,
che sono anche quelli che hanno una
maggior capacità di calcolo, inizializzano il processo di previsione partendo dalla raccolta di un’infinità di dati
osservati in ogni luogo ove vi sia una
stazione meteorologica. A ciò si aggiungono i dati satellitari che consentono di visualizzare e monitorare i sistemi frontali. Tutto si traduce in
mappe meteorologiche colorate, intuitive e rappresentative del tempo
che farà. Semplicemente i modelli
non sono altro che delle simulazioni
grafiche e matematiche del tempo
previsto e ogni centro regionale adatta i modelli su larga scala alle proprie
zone di interesse puntando al miglior
dettaglio locale possibile.
I parametri principali sono la pressione, la temperatura, il vento, le precipitazioni, l’umidità e la copertura
nuvolosa. Con questo supporto informatico, il meteorologo emette un bollettino che, a parità di elaborazione,
può differenziarsi a seconda della sua
interpretazione ed esperienza. Quello del meteorologo è un mestiere che
fonde la tecnologia con l’esperienza e
la capacità di sintesi. E nonostante
ciò la previsione resta ancora soggetta a errori marcati che la ricerca sta
in ogni modo puntando a mitigare.
www.navimeteo.com
IN ABBINAMENTO CON IL SETTIMANALE GRAZIA, SOLO ED ESCLUSIVAMENTE AL SABATO, NELLE PROVINCE DI AOSTA, IMPERIA E SAVONA. IL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE € 1,70 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE:
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