12 45 67 18 LA LA STAMPA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 1 ANNO 148 N. 327 1 1,70 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it Anziani vittime in Sicilia e Molise. La Liguria ferma i trattamenti MA IL VERO Vaccino anti-influenza tre morti sospette L’Aifa blocca due lotti Sono fiale di Fluad non vendute in farmacia EUGENIA TOGNOTTI Ebola, una via italiana per la cura C’ Il medico contagiato migliora con il plasma della spagnola guarita PERICOLO È LA PSICOSI Vaccinazione anti-influenza Russo, Rizzato e Pieracci ALLE PAGINE 6 E 7 IL CASO è davvero da augurarsi che non prevalgano, come troppo spesso accade nel nostro Paese, psicosi e allarmismo. Fabio Di Todaro CONTINUA A PAGINA 33 Il premier: il Paese cambia con onore e disciplina. Draghi si sfila per il dopo-Napolitano, la minoranza Pd attacca il segretario A PAGINA 7 Internet e regole “Conti pubblici, 2015 a rischio” I deputati Ue contro Google “Separare Oggi il giudizio della Commissione. Juncker a Renzi: le promesse non bastano i suoi servizi” L’EUROPA SI SALVA SOLO SE SI RITROVA MARIO DEAGLIO I n un mondo che la sta lasciando indietro, all’Europa non basta recuperare un mezzo punto percentuale del tasso di crescita, e nemmeno ridurre di qualche punto la percentuale dei disoccupati, per continuare a giocare un ruolo di rilievo. Non si salverà con il piano presentato dal presidente della Commissione, Juncker, estremo sforzo di una burocrazia sempre più chiusa in se stessa, i cui effetti sull’economia reale sono sicuramente insufficienti a un rapido rilancio: non sarebbero avvertibili per produzione e occupazione, prima di un anno e mezzo o due perché questi sono i tempi tecnici per la progettazione e l’apertura dei cantieri. Non si salverà con i tentativi, sempre frenati, della Banca Centrale Europea, di immettere grandi quantità di liquidità nello stesso momento in cui si impongono alle banche nuovi vincoli per l’uso di questa liquidità. Non si salverà con l’esame dei conti pubblici da parte della Commissione, che proprio oggi metterà in guardia l’Italia dal rischio di un significativo sforamento il prossimo anno. CONTINUA A PAGINA 33 CORRISPONDENTE DA BRUXELLES Q uattro mesi per salvare la Legge di stabilità. La Commissione Ue ha preso per buoni i «fattori rilevanti» - recessione e riforme -, non chiede correzioni e rinvia il giudizio a marzo. CONTINUA A PAGINA 2 Espulsioni contestate Assedio a casa Grillo Fitto va alla scalata del fortino di Forza Italia Sentenza on line contro Pinna e Artini Gira l’Italia, riunisce parlamentari E il leader riceve i militanti a Bibbona e punta a candidarsi alle primarie Francesco Maesano A PAGINA 11 Mattia Feltri A PAGINA 9 La donna che deciderà il prezzo del petrolio MastrobuonieSodano A PAG. 26 E UN COMMENTO DEL DIRETTORE DI WIRED, Massimo Russo, A PAG. 33 CALCIO-BASKET Prandelli-Messina l‘oppostodestino degliexct Prandelli esonerato dal Galatasaray, mentre Messina diventa il primo coach straniero nella Nba. Scibetta 1 e Zonca ALLE PAGINE 44 E 45 EUROPA LEAGUE Toro, passo avanti verso i sedicesimi Pareggio con il Bruges L’Inter vince ed è prima HERBERT PFARRHOFER/EPA La nigeriana Diezani Kogbeni Alison-Madueke è il primo presidente donna dell’Opec MASSIMO GRAMELLINI 1 Il progetto intorno al quale Nichi Vendola intende ri- 9 771122 176126 LA POLITICA GLI SCEICCHI SAUDITI ALLEATI CON PUTIN: FANNO CROLLARE IL GREGGIO SOTTO I 70 DOLLARI PER DANNEGGIARE GLI USA Buongiorno 41128 L’Europarlamento apre le ostilità contro Google e vota una risoluzione non vincolante per la Commissione Ue, cui chiede la separazione tra i servizi di ricerca e quelli commerciali, in modo «da impedire ogni abuso». 1 MARCO ZATTERIN fondare la sinistra italiana si chiama «Human Factor» e non è una battuta, come sulle prime mi ero augurato, soprattutto per lui. Chi arriccia il naso quando Renzi va da Maria De Filippi ha scelto un nome che strizza l’occhio a un programma televisivo di successo e lascia immaginare selezioni di candidati affidate ai compagni Morgan e Mika (molto più autorevoli degli attuali addetti alla compilazione delle liste elettorali). Chi combatte gli algidi sacerdoti del capitalismo finanziario ha deciso di ricorrere alla stessa lingua universale e impersonale che quelli usano per tagliare teste e spostare denari. Il classico esempio di un’iniziativa politica che nell’atto stesso della sua nascita riconosce di avere già Fattore umano perduto la partita culturale, scimmiottando l’avversario che vorrebbe sconfiggere. I nomi non sono un’etichetta delle cose. Sono le cose. E «fattore umano» è espressione talmente forte. C’era davvero bisogno di tradurla nel latinorum parlato da una società che di quel fattore fa sistematicamente strame? L’inglese va bene per strappare un applauso nei convegni delle élite. Ma per chi ha bisogno di ritrovare consensi nei supermercati sarebbe auspicabile rivolgersi ancora all’italiano, come ha imparato a fare persino Salvini. Se il modello di riferimento restano i greci di Syriza e gli spagnoli di Podemos, il primo passo potrebbe consistere nell’accorgersi che si chiamano Syriza e Podemos, mica Left Coalition e We Can. Grassia e Molinari A PAGINA 5 Condio e Oddenino ALLE PAGINE 42 E 43 1 2 .Primo Piano STAMPA .LA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 U FINANZA PUBBLICA LE PAGELLE DI BRUXELLES Promossa la legge di stabilità Ma nel 2015 obiettivi a rischio Il giudizio della Ue:a marzo laverifica dellecose fatte su riformee conti MARCO ZATTERIN CORRISPONDENTE DA BRUXELLES SEGUE DALLA PRIMA PAGINA M a avverte: il pericolo di sforare nel 2015 è concreto. I tecnici di Bruxelles hanno studiato attentamente le carte arrivate da Roma, il bilancio come le precisazioni sugli interventi strutturali giunte venerdì scorso. Tanto basta, per il momento. La manovra può andare avanti verso il Parlamento senza alcuna raccomandazione europea. Nell’opinione che sarà diffusa oggi, il «Team Juncker» denuncia tuttavia «il rischio di una significativa deviazione» dagli obiettivi di bilancio fissati per il 2015. Per questo «invita» l’amministrazione «a prendere le necessarie misure» perché i risultati dell’anno venturo siano in linea col Patto di Stabilità. Non sono richieste azioni specifiche sul debito da record, né quantitative né temporali. Il che vale un sospiro di sollievo, ma abbassare la guardia è fuori discussione. «Si è cercato di leggere i numeri nel contesto», racconta una fonte. Lo sforzo è evidente. «Politico». I numeri della contabilità italiana - contemplati «nel braccio preventivo» del Patto che impone già ora una graduale correzione del debito - non assomigliano a quelli prescritti delle regole di governance che i Ventotto si sono dati. Bruxelles riconosce che le riforme sono ambiziose e che i «tempi difficili» impedi- ISTITUTO LEONI Liberalizzazioni, l’Italia è in fondo alla classifica Ue CD/ANSA 133,1% 3% 1% Il debito il deficit l’aggiustamento Il rapporto tra debito pubblico e pil, uno dei parametri più allarmanti per Bruxelles Il vincolo del rapporto tra deficit e pil che l’Italia è tenuta a rispettare per le regole europee L’aggiustamento minimo in rapporto al pil che potrebbe essere deciso dalla Ue in primavera Irap, sconto agli artigiani Padoan frena sulle cessioni “Pericolo disoccupazione” Tasso dei Btp al 2,05%: è il minimo storico Il governo ha fretta. Fra sabato e domenica ci sarà il via libera definitivo dell’aula della Camera alla legge di Stabilità con tre voti di fiducia. Le modifiche approvate dalla Commissione Bilancio valgono circa 300 milioni di euro di maggiori spese nel 2015 coperte qui e là attingendo ad altri capitoli. Ma non è finita qui: la maggioranza si è accordata per affrontare i nodi più difficili in Senato. Sono due, ed entrambi di difficile soluzione. Il primo: che fare con le Regioni, le quali insistono per uno sconto sui tagli imposti Il Paese economicamente più liberalizzato d’Europa è il Regno Unito, quello che lo è meno è la Grecia, mentre l’Italia occupa l’undicesima posizione su 15 Stati presi in considerazione dalla classifica dell’Istituto Bruno Leoni. «Tale risultato è frutto di un posizionamento mediocre in tutti i settori e pessimo in alcuni, senza punti di vera eccellenza» si legge nel rapporto, anche se rispetto al 2013 il nostro Paese fa qualche piccolo passo avanti. 1 Nel fine settimana il via libera alla manovra ALESSANDRO BARBERA ROMA scono di compiere progressi sufficienti verso gli Obiettivi di medio termine (Omt), in sostanza verso la prossimità al pareggio di bilancio e l’alleggerimento del passivo storico che punta al 133,1% del pil. Per il 2014 siamo dunque assolti. Le condizioni economiche «eccezionalmente severe» che hanno riportato l’Italia in recessione e innalzato l’output gap (il divario fra pil effettivo e potenziale) giustificano la non richiesta di centrare alla lettera i requisiti di aggiustamento strutturale verso gli Omt. Ci aiutano anche se non abbiamo rispettato la raccomandazione dell’Ecofin (8 luglio) che voleva un rafforzamento delle misure fiscali per il 2014, soprattutto delle manchevolezze nella sistematica riduzione del debito. Non fatto. Ma l’immunità si esaurisce qui. La Commissione ricorda all’Italia che le previsioni d’autunno evidenziano una congiuntura più favorevole nel 2015, in cui le «possibili significative deviazioni» dagli obiettivi e dai benchmark di dal governo. Due: come evitare che l’anno prossimo gli artigiani si ritrovino a pagare più Irap di quanto non ne hanno pagato quest’anno. Per capire il problema occorre fare un passo indietro: a primavera Renzi aveva deciso di tagliare del dieci per cento l’Irap a tutte le imprese. Con la legge di Stabilità, per accontentare le grandi imprese, si è deciso di azzerare la componente lavoro, ovvero la parte di Irap che le imprese pagano per ciascun dipendente. Con un ma: per far tornare i conti il Tesoro ha deciso di fare marcia indietro sul taglio orizzontale del dieci per cento. Un’ottima notizia per chi ha molti dipendenti, pessima per chi ne ha pochi o nessuno, ovvero per tutte le imprese artigiane. La riduzione del dieci per cento valeva 2,4 miliardi di euro; recuperare lo sconto a favore delle sole imprese individuali potrebbe costare fra i 700 milioni e il miliardo di euro. Il Tesoro non sa dove prenderli, a Palazzo Chigi e nella maggioranza sono determinati a trovare un compromesso. «La questione va risolta, la settimana prossima discuteremo come», spiega il viceministro Enrico Morando. «Ma senza dubbio una soluzione la dobbiamo trovare». La sinistra Pd insiste poi per aumentare la dote degli ammortizza- tori sociali: aveva chiesto 1,5 miliardi in più l’anno, per ora ne ha ottenuti 400 in due. «Il Senato valuterà», si schermisce il ministro Poletti. Ma da dove arriveranno i fondi? Più il governo cerca risorse, più emerge il ritardo nella predisposizione dei tagli alla spesa e delle misure che permettono di fare cassa, poco importa si tratti di fondi necessari a finanziare tagli di tasse o la riduzione del debito. Ieri, a precisa domanda dei deputati in aula, il ministro Padoan ha ribadito la volontà del governo di realizzare dieci miliardi l’anno (lo 0,7 per cento del Pil) con le privatizzazioni. E però allo stesso tempo ha messo in guardia dal rischio di «impatti occupazionali». Quelle delle vendite di pezzi del patrimonio è un tira e molla senza fine. I piani del governo prevedevano entro la fine di quest’anno la quotazione del quaranta per cento di Poste, ma nel frattempo il nuovo amministratore delegato Francesco Caio ha chiesto tempo. Sono andate avanti solo operazioni minori: lo sbarco in Borsa di Fincantieri, del 30 per cento delle torri di RaiWay, la vendita ai cinesi (ma in questo caso da parte della Cassa depositi ROBERTO MONALDO / LAPRESSE La cessione della quota di Enel avverrà in un momento più favorevole del mercato Pier Carlo Padoan Ministro dell’Economia spesa saranno pesate con severità diversa. Roma ha guadagnato tempo invocando meno dogmatismi e più flessibilità nel rispetto delle regole (fermo è stata l’adesione al limite del 3% del deficit sul pil), invitando a Bruxelles a considerare che le riforme hanno prima un costo e poi un ritorno. La Commissione Juncker, appena insediata, aveva molti motivi per rispondere affermativamente e lo ha fatto. Prima di aprire procedure contro gli stati si voleva avere un orizzonte più chiaro. Per questo nell’opinione odierna si fa riferimento al marzo 2015. A quel punto ci saranno le nuove previsioni e si capirà se le ambizioni del governo decollano davvero. L’Italia non può deludere. Sulla base delle stime autunnali dell’esecutivo, per ottenere a bocce ferme l’aggiustamento richiesto dagli Omt nel 2015 occorrerebbe un avanzo strutturale di un punto di pil. Nell’ottica dell’aggiustamento strutturale minimo, il ritocco appare pure più netto: avrebbe dovuto essere di 1,2 punti di pil nel 2014 e sarebbe di 2,5 punti nel 2015. I numeri sono però ballerini. C’è la recessione, vanno scontate le riforme e l’approccio meno burocratico del nuovo esecutivo. In primavera l’Italia dovrà dimostrare che le riforme sono sul binario giusto e così i requisiti per scongiurare le «significative deviazioni» dal Patto, almeno a grandi linee. Bruxelles ha buone possibilità di invocare una revisione. «Lo 0,5 di pil nel 2015 è il minimo», si stima (l’Italia s’è impegnata a 0,3). Non è escluso che si si muova in una forchetta di 0,7-1,2 punti di pil, dunque fra 10 e 18 miliardi. Negoziabili, sia chiaro. Sennò? Sennò ci sarà una procedura per il debito che cala lento e magari una per il mancato rispetto dei parametri della sorveglianza macroeconomica, per la quale siamo già avvisati da quasi un anno. Bisognerà fare attenzione alle idi di marzo fiscali. E’ una sfida ardua, contabilmente e politicamente, ma il peggio può essere ancora evitato. Basta mantenere le promesse. e prestiti) del 30 per cento dei tubi di Snam e Terna. Per recuperare terreno, a fine agosto, il Tesoro aveva fatto trapelare l’intenzione di cedere già questo autunno il cinque per cento di Eni ed Enel, intenzione poi smentita da Renzi in una intervista. Il balletto è ripreso in questi giorni: avviata la procedura per la privatizzazione di Trenitalia (ma si partirà dal boccone più piccolo, Grandi stazioni) ora Padoan frena di nuovo sulla vendita della tranche di Enel: «La cessione avverrà in un momento più favorevole delle condizioni del mercato». Il ministro del Tesoro si muove con la disinvoltura di chi è convinto che nei prossimi mesi l’Italia non abbia nulla da temere né dai mercati, né tantomeno dall’Europa che ci ha appena concesso «circostanze eccezionali» e allontanato il rischio di una procedura di infrazione sul mancato rispetto della regola del debito. Per il momento i terminali di Borsa gli danno ragione: lo spread tra un Btp decennale e il Bund tedesco ieri è sceso a 135,5 punti base, con il tasso al nuovo minimo storico del 2,05%. Twitter @alexbarbera LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 DAL CORRISPONDENTE A BRUXELLES «H o preso la decisione di non colp i r e Francia e Italia, sarebbe stato troppo facile, hai le regole, applichi le regole, le sanzioni, le multe: invece ho ritenuto di fare altrimenti». A leggere il racconto al Financial Times di Jean-Claude Juncker, la gestazione delle opinioni sulle Leggi di stabilità dei Paesi dell’Eurozona deve essere stata tutt’altro che semplice. La Commissione poteva punire Parigi e Roma per una contabilità pubblica fuori linea rispetto al Patto di Stabilità. Non lo ha fatto. Ha chiesto impegni chiari, e offerto altri quattro mesi per rimettersi in regola. Non senza aver detto, a François Hollande come a Matteo Renzi, che «le promesse non bastano». L’ex premier lussemburghese, 60 anni, popolare dall’anima sociale, guida l’esecutivo Ue da 28 giorni che già sembrano una vita. Sono state settimane dure, agitate dallo scandalo seguito alla pubblicazione delle intese segrete fra multinazionali e Gran Ducato, accordi da cui hanno avuto origine miliardi e miliardi di elusione fiscale. Ieri Juncker ha superato tranquillo la mozione di censura di un Europarlamento che pure ha accolto il suo Piano Investimenti con un enfasi accentuata dalla dura offensiva contraria di Le Pen e soci antieuro. Oggi il «Team» firma le prime pagelle fiscali della sua storia con un inchiostro intriso di pazienza, volontà di dialogo e garbati ultimatum. Dice Juncker che di aver insistito nei colloqui con Hollande e Renzi - «ne ho avuti tre o quattro nelle ultime sei settimane» - sul fatto che «io vorrei non solo promesse ma un chia- “Le promesse non bastano A Renzi e Hollande chiedo impegni precisi” Juncker al Financial Times: nessuno scontro al G20 Ma gli Stati facciano quello che devono fare SCADENZE CHIARE Voglio un calendario su quando le riforme saranno adottate e quando i Parlamenti faranno altrettanto PAGELLE IN SOSPESO A Roma e a Parigi c’è un’ampia consapevolezza che bisogna compiere sforzi ulteriori FRA QUATTRO MESI FREDERICK FLORIN /AFP ro calendario, con indicazioni precise su quando le riforme saranno adottate e quando ci si aspetta che i parlamenti facciano altrettanto». Il premier e il presidente della Commissione ne hanno parlato a margine del g20 di Brisbane e poi martedì a Strasburgo. Si sono spiegati e rassicurati ognuno per la propria parte, suggeriscono più fonti. Il rinvio di ogni richiamo sulla Legge di Stabilità a marzo nasce in questo nuovo clima. Per questo il lussemburghese ha ammesso al «Ft» di essere rimasto sorpreso di leggere che gli incontri australiani con Hollande e Renzi siano andati male. «E’ il contrario - ha spiegato -. Sui due fronti c’è una ampia consapevolezza che bisogna compiere sforzi ulteriori». Alla luce di ciò, arriveranno le pagelle che, precisa Juncker, «non saranno molto benevole per almeno uno dei due Paesi» (la Francia, ndr) e «questo perché dobbiamo dire la verità: o l’azione è efficace, oppure no». Diverso è, secondo il capo della Commissione, aprire una procedura. I governi italiano, francese e belga hanno spedito delle lettere e «ne terremo conto» perché parlano di riforme, «l’essenza» del discorso. La filosofia di Juncker consiste nel domandare agli stati di precisare cosa vogliono fare e non viceversa. Anche se, si racconta a Palazzo Berlaymont, il taglia e cuci delle valuta- Draghi rilancia l’integrazione “La Bce da sola non basta Serve l’unione di bilancio” Un discorso alto, politico, allarmato. Mario Draghi ha messo ieri in guardia i governi europei, parlando al Parlamento finlandese, sul fatto che «se vi sono parti dell’area dell’euro che si trovano in condizioni peggiori partecipando all’Unione, potrebbe sorgere il dubbio che alla fine si ritrovino a doverla lasciare». Il suo ormai leggendario «whatever il takes» del 2012, è il sottotesto del presidente della Bce, funzionò anche perché i mercati avevano sottovalutato la volontà politica dei governi dell’area euro di mandare avanti il progetto della moneta unica. «Un comune equivoco sul- Dovremo dire la verità: o l’azione per correggere i bilanci pubblici è efficace oppure no Il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker Il numero uno della Banca centrale europea TONIA MASTROBUONI INVIATA A BERLINO Primo Piano .3 . l’Unione europea - e sull’area dell’euro - scaturisce dal fatto che si tratta di un’unione economica senza un’unione politica alla base» ha sottolineato Draghi ieri. Tuttavia, alla luce delle inquietanti dinamiche economiche degli ultimi mesi, in particolare al rischio di una terza recessione e di una deflazione, ma anche dell’esaurirsi progressivo delle possibilità di interventi di politica monetaria, il numero uno dell’Eurotower ha ricordato ai governanti che sarebbe molto pericoloso crogiolarsi nello status quo. La tenuta dell’euro, è il messaggio chiave, non è garantita a priori. La volontà di andare avanti con l’integrazione europea deve riemergere con forza, altri- menti l’unione monetaria è a rischio: «I dubbi sulla sostenibilità dell’euro saranno dissipati interamente solo quando l’avremo completata sotto tutti gli aspetti pertinenti», quando ci saranno l’unione bancaria e dei mercati finanziari, ma anche «economica e di bilancio». Insomma, «malgrado la sua tenuta - ha precisato - la nostra unione è ancora incompleta». La convergenza successiva, ha aggiunto Draghi, non può che avvenire sul piano delle riforme e di istanze europee che ne controllino il cammino: «Vi sono ottime ragioni perché la sovranità sulle politiche economiche pertinenti sia esercitata in maniera congiunta. Si tratta innanzitutto delle riforme strutturali». SERGIO OLIVERIO/IMAGOECONOMICA / Un equivoco sulla Ue scaturisce dal fatto che si tratta di un’unione economica senza un’unione politica Mario Draghi Presidente della Banca centrale europea zioni in arrivo è stato sensibile. Dal testo sulla Germania risulta essere saltato un rifornimento alla cattiva influenza per il resto dell’Europa costituita dallo scarso sostegno a domanda e investimenti. Un altro cruciale punto che slitta alla primavera. E poi? Juncker conferma al quotidiano economico europeo che il giudizio finale avverrà in «Marzo-Aprile». Lo si vuol fare sulla base delle previsioni economiche fresche che saranno stata presentate dalla Commissione e alla luce dei primi risultati dell’esecuzione delle Leggi di Stabilità. Si desidera avere il massimo degli elementi possibili per una valutazione «appropriata». Perché le promesse sono una cosa, ribadisce l’ex premier lussemburghese, ma alla fine devono arrivare anche i fatti. Altrimenti, attitudine alla flessibilità o meno, sparisce ogni alternativa ad applicare regole, sanzioni e multe. [M. ZAT.] Per i Paesi membri, inoltre, stare dentro la moneta unica deve essere conveniente: «Gli Stati devono trovarsi in condizioni migliori aderendovi anziché restandone fuori». Molto esplicitamente, Draghi ha evocato lo spettro di fratture permanenti tra le economie degli Stati membri: «Se in un’unione monetaria alcuni Paesi mostrano sistematicamente un aggiustamento più lento rispetto ad altri, è probabile che presentino sempre una maggiore disoccupazione». E se continuano anche a crescere poco, prosegue l’ex governatore della Banca d’Italia, «è più probabile che tale disoccupazione si cristallizzi e diventi strutturale». Ecco perché le riforme strutturali sono importanti: devono scongiurare abissi tra le economie: sotto questo profilo, aggiunge, nessuno può disinteressarsi se gli altri le fanno o meno. Per essere sicuri che i Paesi stiano meglio dentro l’euro che fuori «occorrono altre modalità per agevolare la ripartizione di tali costi». L’onere di «espletare questo ruolo incombe in particolare sulla ripartizione del rischio nel settore privato». Draghi ha tentato ieri a Helsinki, nuovamente, di allonta- nare aspettative eccessive da sé. Dopo le affermazioni ripetute sulla volontà di agire immediatamente, se l’inflazione «dovesse rimanere troppo bassa a lungo», la Bce è attesa ora alla prova della capacità di superare le resistenze tedesche e completare il quantitative easing, l’acquisto in massa di titoli privati e pubblici annunciato più volte. Ormai è quasi certo, tuttavia, che non accadrà alla riunione del consiglio direttivo di dicembre. Vitor Constancio, vicepresidente dell’Eurotower, ha annunciato una finestra possibile, l’altroieri: il primo trimestre del 2015. Jena Motti Onore e disciplina? Il Duce ne ha detti anche di meglio. [email protected] 1232456 89 3A12BC42 8DEF LA STAMPA F LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 Primo Piano .5 . U ENERGIA GLI EQUILIBRI GLOBALI Petrolio, russi e sauditi contro gli Usa Nientetagliodellaproduzione,crollailgreggio.IlnumerounodiLukoil:cosìcollasseràlo“ShaleOil”americano MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME L’Opec decide di non tagliare la produzione di greggio premiando la strategia saudita di tenere bassi i prezzi per mettere in difficoltà i produttori nordamericani di “Shale Oil”, contando sul sostegno della Russia di Putin. Dall’andamento della sbrigativa riunione dell’Organizzazione dei 12 maggiori produttori di greggio (Opec) a Vienna esce una duplice novità: gli sceicchi di Riad considerano lo “Shale Oil” a stelle e strisce il maggior avversario e per metterlo fuori mercato sono alla guida di una coalizione di pozzi da Hormuz alla Siberia. È la cronaca di quanto avviene dentro e fuori della sede Opec a Vienna che descrive i contenuti del «summit petrolifero più importante del secolo» come alcuni analisti lo definiscono. Il ministro saudita del Petrolio, Ali al-Naimi, inizia la giornata con un comunicato diffuso prima di uscire dall’hotel: «C’è l’accordo con i Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo sul mantenimento della produzione a 30 milioni di barili al giorno». Ovvero: Kuwait, Emirati Arabi Uniti e Qatar fanno quadrato con Riad. Poco dopo, entrando nella sede del summit, al-Naimi ricorda ai reporter in attesa che «c’è convergenza con la Russia». Mosca non appartiene all’Opec ma è uno dei maggiori produttori, teoricamente dovrebbe sostene- JASON REED /REUTERS Il presidente Obama fotografato vicino a un pozzo di petrolio re un taglio della produzione perché ha bisogno di prezzi alti per equilibrare le finanze pubbliche ma sei giorni prima al Cremlino il ministro degli Esteri Segrei Lavrov ha siglato un patto con il collega saudita Saud Al-Faisal su «crisi regionali e greggio» che include l’avallo alla strategia di Riad. Il sostegno di Mosca conta per Ali al-Naimi perché è la carta che, al tavolo del summit, gli consente di neutralizzare l’opposizione dell’Iran, favorevole assieme a Iraq, Algeria, Venezuela e Libia a tagliare la produzione di 1 o 2 milioni di barili. Mosca è l’alleata strategica di Teheran in Medio Oriente - dalla difesa di Bashar Assad in Siria, al negoziato sul programma nucleare ancora in corso fino al patto per la fornitura di otto reattori - e gli ayatollah non vanno contro il Cremlino. La seduta del summit Opec dunque si conclude senza storia - assicura chi siede nella sala - e poco dopo le 16 l’intesa è ufficiale: «La produzione resta stabile, niente vertici straordinari fino a giu- gno». Immediata la reazione sui mercati con il Brent che perde 6 dollari, attestandosi a 71,25 a barile. «E’ una grande decisione» commenta Ali alNaimi sfoggiando il sorriso del vincitore mentre da Mosca è Leonid Fedun, vicepresidente del gigante energetico Lukoil, a chiarire i motivi della scelta di Lavrov: «La politica Opec Ma la benzina e il gasolio non si accorgono del tracollo: nel 2014 prezzi quasi fermi LUIGI GRASSIA Il divario a benzina non smette di stupire. Ieri i prezzi del petrolio, cioè della materia prima per raffinare i carburanti delle auto, sono crollati dopo la decisione dell’Opec di non tagliare le quote di produzione. Il barile di Brent che fa da riferimento in Europa è sceso a 72,94 dollari e il Wti americano a 69,28 dollari. Gli automobilisti non pretendono che la benzina e il gasolio si adeguino di minuto in minuto, ma ormai il movimento al ribasso del greggio dura da cinque mesi ed è un fatto curioso che i prezzi dei distributori non se ne siano quasi accorti. Indice dei prezzi settimanali del petrolio (Brent) e della benzina. Base gennaio 2014=100) Un gap che si allarga Ricostruiamo in poche battute la storia del 2014. Fra gennaio e giugno il Brent oscillava fra 105 e 115 dollari al barile e la benzina in Italia costava fra 1,7 e 1,8 euro al litro. La situazione era stabile e la relazione fra i prezzi di greggio e carbu- 110 Petrolio stiene che la vera variabile a cui guardare non è il prezzo del barile di greggio ma quello dei carburanti raffinati, di cui l’indice Platts costituisce la sintesi. Ebbene, neanche da questa variabile arriva una giustificazione plausibile per la benzina troppo timida nell’andare giù: le quotazioni Platts sono scese negli ultimi mesi in parallelo con quelle del barile. del prezzo del petrolio negli undici mesi si riduce di poco se il barile si misura in euro (-26,2% anziché -29%). Fonte: elaborazione LA STAMPA su dati Investing e Min. sviluppo economico Benzina 100 90 1° dato 80 di gennaio 2014: 27 novembre 2014: Petrolio: 107,78 $/barile Benzina: 1,729 €/litro Petrolio: 76,26 $/barile (-29%) Benzina: 1,718 €/litro (-0,6%) rante appariva consolidata (e fondata, si suppone, su parametri oggettivi). Poi per il petrolio sono cominciati cinque mesi di declino ma con effetti insignificanti sui listini di benzina e gasolio (il che mette in dubbio l’oggettività dei parametri). Impressionante il confronto complessivo sugli undici mesi, fra il 5 gennaio e il 27 novembre: Brent a 107,78 dollari al barile e benzina a 1,729 al litro come dati di partenza, e come numeri finali 76,26 dollari e 1,718 euro al litro. Quindi il Brent in dollari ha perso il 29% e la benzina in euro solo lo 0,6 per cento. Perché tanta timidezza Le compagnie petrolifere potrebbero accampare tre No ve mb re Ot to br e Se tte mb re Ag os to Lu gli o Gi ug no M ag gio Ap rile M ar zo Fe bb ra io 70 Ge nn aio L porterà al collasso la produzione di Shale Oil americano». Il riferimento è al boom di estrazione di greggio estratto con la tecnologia del “fracking” in Usa e Canada che sta consentendo al gigante nordamericano di emanciparsi dalla dipendenza dal Golfo fino ad accarezzare il miraggio dell’indpendenza energetica. Per gli sceicchi del Golfo significa perdere l’acquirente più importante e la contromossa sono i prezzi bassi perché, come spiega Olivier Jakob di “Petromatrix”, «l’interesse dell’Opec è rallentare lo sviluppo dei progetti energetici in Nordamerica» che diventano fuori mercato se il prezzo dei barile si avvicina a 60 dollari. Non a caso il ministro del Petrolio kuwaitiano, Ali Saleh al-Omair, e quello iracheno, Adel Abdel Mehdi, parlano di un «limite minimo di 60-65 dollari» che consentirà «un nuovo equilibrio negli anni a venire sopra gli 80 dollari». È la scommessa di Riad e Mosca: trasformare lo Shale Oil americano in un prodotto troppo caro al fine di prendere, assieme, le redini del mercato dell’energia globale. Per gli sceicchi di Riad significa fare lo sgambetto all’alleato Usa, partner privilegiato nel petrolio dai tempi di Franklin D. Roosevelt, mentre per Mosca è quella che alcuni reporter arabi definiscono “vendetta ucraina”: la risposta di Putin alla scelta di Washington di giocare la carta delle sanzioni economiche per mettere alle strette la Russia. giustificazioni. Siccome i prezzi del barile e del litro sono espressi in valute differenti, la diversa dinamica dei listini potrebbe essere attribuita alla variazione del cambio tra monete. Ma non è vero. Il cambio al 5 gennaio era 1,302 dollari per un euro, ieri ne bastavano 1,2481 ma la variazione percentuale La scusa delle scorte Un’altra giustificazione tradizionale da parte delle compagnie è che bisogna prima smaltire le scorte di greggio comprate ad alto prezzo e solo in seguito, man mano che affluisce il petrolio meno caro, si possono adeguare al ribasso il listino della benzina e quello del gasolio. Ma neanche questa scusa regge. Fatto 100 il prezzo di inizio gennaio, le ultime scorte di greggio comprate a prezzo 100 risalgono a luglio; da allora a novembre si è smaltito così poco da giustificare un taglio del prezzo finale di appena lo 0,6 per cento? Le quotazioni Platts Dulcis in fundo la spiegazione più tecnica fornita dalle compagnie petrolifere: quella che fa riferimento alle quotazioni Platts. Quando né le variazioni del cambio né lo smaltimento delle scorte vengono in aiuto, si so- Tabarelli: 4,2 cent di troppo Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, dice al telefono che «il Platts benzina il primo giugno era a 55 centesimi di euro al litro, adesso» (cioè ieri, ndr) «è sceso a 44,5 centesimi», quindi in calo drastico. Stessa storia per il prezzo Platts gasolio: «Il primo giugno era 56 centesimi, poi è crollato a 48,6». Nomisma Energia pubblica regolarmente nel suo sito web l’andamento di quello che definisce il «prezzo ottimale» della benzina e del gasolio, confrontati con l’andamento dei prezzi reali. Nella schermata di ieri fra il prezzo ottimale della benzina, basato sulle quotazioni Platts, e quello effettivo al distributore, risultava uno scarto di 4,2 centesimi al litro, e per il gasolio un divario di 2,6 centesimi calcolato con gli stessi criteri. Ma Tabarelli non è ottimista sul calo dei prezzi dei carburanti: fra l’altro segnala come possibile, e forse anche probabile, un rimbalzo del petrolio, che per le compagnie chiuderebbe il discorso. 6 .Primo Piano STAMPA .LA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 U SANITÀ LE EPIDEMIE Tre morti in sei giorni, bloccati i vaccini L’Aifa congela due lotti dell’antinfluenzale della Novartis. La società: “Fluad conforme ai controlli” PAOLO RUSSO ROMA Nuova tempesta sui vaccini. Questa volta però di mezzo non c’è l’autismo, ma tre morti sospette e un novantaduenne in gravissime condizioni per una encefalite. Tutti e quattro si erano immunizzati contro l’influenza oramai alle porte con il vaccino «Fluad» della Novartis. Il comunicato emesso ieri dall’Aifa, l’Agenzia ministeriale del farmaco, parla di eventi con «esordio entro le 48 ore», ma sembra che i sintomi si siano scatenati a distanza di poco più di due ore dalla somministrazione del vaccino. Che comunque non è in vendita nella farmacie ma distribuito soltanto nelle Asl e negli studi dei medici di famiglia. «Connessioni tra i decessi e la vaccinazione non se ne possono assolutamente fare», chiarisce Luca Pani, direttore dall’Aifa, che però a scopo precauzionale ha subito disposto il divieto di utilizzo dei due lotti, il 142701 e 143301, ora all’esame dei laboratori dell’Iss, l’Istituto superiore di sanità. Nella nota l’agenzia invita chiunque abbia in casa un vaccino Fluad a verificare sulla confezione se il numero del lotto corrisponda a uno dei due posti sotto divieto. In tal caso non resta che gettare tutto nel cestino e rivolgersi al proprio medico per un’alternativa vaccinale, che di certo non manca. In serata la Novartis si è affrettata a precisare di essersi «immediatamente adoperata in una revisione preliminare dei lotti di vaccino interessati» e che l’esito avrebbe «riconfermato la qualità e la conformità del vaccino Fluad». Insomma, il prodotto sarebbe sicuro. Conclusioni che Novartis ha già tirato perché le vaccinazioni sarebbero avvenute tra il 12 e il 18 novembre. Resta quindi da capire come mai il divieto «cautelativo» sia scattato soltanto ieri. Anche perché tre di quelli che l’Aifa definisce «eventi avversi» hanno cause scatenanti quasi identiche: encefalite in due casi e meningite in un altro, mentre uno dei decessi sembrerebbe causato da un attacco cardiaco. Le vittime sono un uomo di 68 anni e una donna di 87, entrambi di Siracusa ed affetti da altre patologie, e un’anziana di 79 anni residente in Molise. Il figlio ha dichiarato di aver chiesto la cartella clinica all’ospedale San Timoteo. Sempre in Molise sarebbe stato colpito da encefalite un novantaduenne che ENTRAMBI I CASI A SIRACUSA I due pensionati siciliani affetti da patologie serie I due casi siciliani sono concentrati in un’unica provincia, quella di Siracusa che peraltro ospita l’Azienda sanitaria capofila per le vaccinazioni antinfluenzali. Il primo caso si è verificato lo scorso 12 novembre: ad Augusta un uomo di 69 anni si è sentito male appena un’ora dopo che il suo medico curante gli aveva iniettato una dose del vaccino; pochi minuti dopo è morto, stroncato da un infarto. La procura ha aperto un’in- 1 chiesta e ordinato l’autopsia, i cui esiti non sono ancora noti. Il secondo decesso è avvenuto pochi giorni dopo: un anziano di 87 anni. Secondo l’assessore siciliano alla salute, Lucia Borsellino, entrambe le persone decedute erano affette da patologie come glicemia e tiroidite. Il presidente della Regione Crocetta ha fatto sapere che con quello stesso lotto di vaccino sono stati vaccinati molti altri pazienti senza che sia accaduto nulla. [F. ALB.] PUBLIC HEALTH AGENCY OF CANADA/REUTERS versa ora in gravi condizioni. Per conoscere i risultati delle analisi in corso all’Iss occorreranno ancora alcuni giorni, ma intanto la Liguria ha deciso di sospendere le vaccinazioni anti influenzali, in attesa di sapere se in qualche farmacia o Asl si nasconda qualche partita del vaccino «sotto inchiesta». Stessa sospensione l’ha decisa l’ospedale di Campobasso, mentre il Veneto si è limitato a far partire verifiche a raffica. «Certo non ci voleva che con la campagna di vaccinazione in corso si diffondessero voci su un prodotto dei più utilizzati qual è il Fluad», lamenta il segretario del sindacato dei medici di famiglia Fimmg, Giacomo Milillo. Un flop che si aggiungerebbe alla già poca propensione degli italiani ad immunizzarsi contro l’influenza. «Che in Italia, soprattutto tra gli anziani, fa circa ottomila morti l’anno e contro la quale si vaccina a malapena un italiano su dieci», denuncia Gianni Rezza dell’Iss. Per gli anti influenzali quello di ieri non è pero il primo allarme. Solo due anni fa alcuni lotti, sempre della Novartis, e della Crucell, furono ritirati a scopo cautelativo. Contenevano alcune impurità rivelatesi al seguito delle analisi assolutamente ininfluenti ai fini della sicurezza dei pazienti. Una tempesta in un bicchier d’acqua, come potrebbe rivelarsi ora questa. Che oggi come ieri rischia di spingere molti italiani a non vaccinarsi. Anche quando età e condizioni di salute consiglierebbero di farlo. LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 Intervista I vaccini restano la più grande conquista dell’umanità in ambito medico. Inclusi quelli contro l’influenza, un male che nel mondo arriva a causare ogni anno fino a 500 mila morti STEFANO RIZZATO a cautela prima di tutto. Se davvero c’è un legame tra quelle tre morti sospette e i vaccini antinfluenzali, è tutto ancora da verificare. E, se pure fosse confermato, bisogna ricordare una cosa: «I vaccini restano la più grande conquista dell’umanità in ambito medico. Inclusi quelli contro l’influenza, un male che nel mondo arriva a causare - ogni anno - fino a 500 mila morti». A spiegarlo, mettendo un freno ad ogni genere di allarmismo, è Giorgio Palù, presidente della Società Europea di Virologia e ordinario all’Università di Padova. L Professore, quali sono e dove sono i margini di rischio legati ai vaccini? «Non negli antigeni, le molecole che costituiscono il nucleo dei vaccini e hanno il compito di indurre la risposta degli anticorpi: queste sono molecole sicure, perché la loro formulazione è la stessa ormai da tempo. Qualche problema in più pongono invece i cosiddetti adiuvanti, ovvero sostanze che possono - in alcuni casi provocare reazioni allergiche su alcuni pazienti. Lo squalene, per esempio, o MF59, è una di queste sostanze ed è presente anche nel Fluad della Novartis». I soggetti predisposti possono avere gravi crisi anche solo mangiando delle fragole. Quindi non vorrei che si creassero allarmi ingiustificati Giorgio Palù Presidente della società europea di virologia “Niente allarmismi inutili Potrebbe trattarsi di allergie allo squalene” Il virologo: non abbiamo altre armi contro i virus Di cosa si tratta? «È una sostanza naturale, un lipide contenuto nelle pinne degli squali. Come tutti gli adiuvanti, ha la funzione di segregare - come si dice - gli antigeni ed esporli alle cellule del sistema immunitario per farle reagire. Detto in termini più semplici, è una sostanza che potenzia l’efficacia del vaccino. È questa parte, e non l’antigene, che può dar luogo ad eventuali reazioni allergiche. Ma bisognerebbe anche capire di cosa esattamente siano morte queste tre persone, perché i soggetti predisposti possono avere forti e gravi crisi anche solo mangiando delle fragole. Quindi non vorrei che si creassero allarmi ingiustificati e soprattutto generalizzati». Nel complesso, quindi, i vaccini contro l’influenza si possono considerare sicuri? «Sì, e sono importantissimi. Le vaccinazioni antinfluenzali che si fanno oggi sono quella trivalente e quadrivalente, indirizzate sui ceppi di tipo A e B dell’influenza e in particolare su quelli circolati negli ultimi anni. Compresa l’influenza A/H1N1 della California, il ceppo suino che causò la grave pandemia del 2009, che molti ricorderanno». Anche in generale, il valore dei vaccini non va messo in discussione? «Sì. È grazie a loro che abbiamo debellato malattie gravi e letali come la poliomielite, il vaiolo, la rosolia. I vaccini sono senza dubbio la più grande conquista che l’umanità ha fatto in ambito medico. Episodi di reazioni allergiche - lo ripeto - possono succedere. Ma sono casi isolati, che vanno valutati e accertati singolarmente, senza arrivare a conclusioni affrettate. Senza sintomi gravi entro 48 ore dall’assunzione del vaccino antinfluenzale, si può stare ragionevolmente tranquilli. E anche il legame tra vaccini e autismo, di cui si parla molto in questi giorni, non ha nulla di scientifico». Primo Piano .7 . «Stop in Liguria ma solo per cautela» 3 domande a Claudio Montaldo Assessore alla Salute della Liguria ALESSANDRA PIERACCI GENOVA La Regione Liguria, su decisione dell’assessore alla Salute Claudio Montaldo, ha sospeso immediatamente le vaccinazioni antinfluenzali finché non saranno terminati i controlli sulla presenza dei lotti sospetti. Una decisione che spicca per tempestività e unicità. «Per quanto riguarda le altre Regioni, non ho fatto in tempo a sentire nessuno. Appena avvertito della notizia dei lotti a rischio la mia prima preoccupazione è stata quella di attivare tutta la rete: gli uffici, l’agenzia sanitaria regionale, verificando la trasmissione della note dell’Aifa ai responsabili della farmaceutica e dell’igiene delle Asl. Io personalmente ho chiamato tutti i direttori generali e direttori sanitari perché facessero rientrare il personale in ufficio. E prima di avere le certezze sulle forniture di vaccino, a titolo prudenziale abbiamo deciso per la sospensione. La Asl genovese e quella imperiese nel tardo pomeriggio hanno escluso la presenza dei lotti segnalati, invece in serata è stata confermata la consegna di 1500 vaccini di uno dei due lotti alla Asl savonese il 19 e il 26 novembre». Ora che cosa succederà? «Una parte ovviamente non era stata ancora somministrata, sulla fornitura precedente stiamo controllando anche con i medici di famiglia per una ricostruzione capillare, chiamando eventualmente i pazienti vaccinati in questi ultimi giorni. Non crediamo esistano rischi, ma vogliamo garantire la massima sicurezza.» Pensa che questo allarme possa avere un effetto dissuasivo sulla popolazione, oltretuttoinunaregioneconalta percentuale di anziani, quindi soggetti tra i più a rischio per gli effetti di influenze e complicazioni? «Spero di no, perché i vaccini fanno bene. Ma purtroppo l’effetto ci sarà e sarà necessario lavorare per ricostruire il clima di fiducia. Questo però non è il problema di stasera». Ebola, il medico italiano curato col plasma della spagnola guarita Mercoledì timori per la febbre alta, ieri un miglioramento il caso ROMA il plasma dell’infermiera spagnola contagiata e poi guarita dal virus di Ebola l’arma che allo Spallanzani di Roma stanno utilizzando per sconfiggere l’infezione che ha colpito Fabrizio, il medico siciliano ricoverato in stato di massimo isolamento da martedì nell’ospedale romano. I medici che lo stanno seguendo minuto per minuto dicono che questa è la fase più delicata nel decorso della malattia, che nasconde più insidie proprio nei primi dieci giorni dal manifestarsi dei primi sintomi. E ieri l’altro il paziente Ebola numero 1 «ha presentato un rialzo febbrile ed un peggioramento delle condizioni cliniche e dei parametri ematologici», recita il terzo bollettino medico. In realtà nel pomeriggio di mercoledì Fabrizio è stato proprio male. Dolori e febbre sopra i 40, globuli bianchi e piastrine scesi di parecchio. Ma il nostro dottore ha una fibra di ferro e in serata, sparita la febbre, si è nuovamen- È te alzato dal letto ed è tornato a comunicare con medici e familiari. Questi ultimi solo tramite cellulare, perché ogni visita è assolutamente vietata. Quel che più conta però è che non presenta i sintomi caratteristici della malattia quando questa è in stato avanzato, ossia emorragie e disidratazione. «Sta affrontando la malattia con grande carattere», ha confidato il ministro della salute, Beatrice Lorenzin. Il siero estratto dal plasma dell’infermiera spagnola convalescente contiene un concentrato di anticorpi che i medici dello Spallanzani confidano essere in grado di bloccare la riproduzione del virus nell’organismo. Studi clinici che possano dimostrarne scientificamente l’efficacia non ne esistono ancora, ma sui militari americani infettati in Africa sembra sia riuscito a mettere ko il virus. Oltre al siero i sanitari stanno utilizzando anche una seconda arma, un farmaco antivirale in fase sperimentale, in grado anch’esso di produrre una risposta immunitaria nel paziente. Entrambi gli antidoti possono però provocare danni all’organismo e per questo Fabrizio è costantemente monitorato. Intanto l’Oms ha diffuso ieri i nuovi dati sulla diffusione di Ebola in Africa, dove il conteggio delle vittime è salito a 5689. Ma mentre l’epidemia sembra stabile o in regressione in Guina e Liberia, «è senza dubbio in crescita in Sierra Leone». E uno studio pubblicato dal New England Journal of Medicine rivela che proprio qui, dove il nostro medico cinquantenne ha contratto l’infezione, il virus è più aggressivo, con tassi di mortalità del 74%, che salgono però al 94% negli over 45. [PAO. RUS.] Il medico L'infettivologo Emanuele Nicastri mentre spiega le condizioni del paziente GIAMPIERO SPOSITO/REUTERS La ricerca sul virus L’antidoto è sicuro, parte la fase due per verificarne l’efficacia in Africa FABIO DI TODARO Sicuro lo è: senza ombra dubbio. Quanto risulti pure efficace sulle popolazioni a rischio, sarà invece più chiaro nel 2015, quando inizieranno i test di fase II e III - mirati ad attestare l’effetto su un campione più ampio, anche rispetto ad altri antidoti - sulla popolazione africana. Nel frattempo, però, la sfida che punta a scoprire un vaccino in grado di proteggere dal virus ebola ha fatto registrare un primo successo. Da ieri, infatti, sulle colonne del «New England Journal of Medicine» campeggiano i risultati dello studio in cui è stata valutata sull’uomo la sicurezza del vaccino cAd3EBO. Un mese dopo la profilassi, i venti adulti sani arruolati nella sperimentazione avevano sviluppato una risposta immunitaria adeguata nei confronti dei sierotipi del patogeno più aggressivi: lo Zaire, responsabile dell’epidemia nei Paesi dell’Africa subsahariana occidentale, e il Sudan. «I riscontri osservati sono coerenti con quelli ottenuti nelle valutazioni compiute su primati non umani», affermano gli autori della ricerca, tra cui ci sono due scienziati italiani: Riccardo Cortese e Alfredo Nicosia, partiti dai laboratori del Centro di ingegneria genetica di Napoli e oggi a capo della società di biotecnologie Oikaros, di base a Pomezia. Il vaccino, messo a punto da GlaxoSmith-Kline in collaborazione con gli Istituti di sanità americani, è stato ottenuto «cucendo» un gene che codifica per una proteina presente sulla membrana del virus ebola nel genoma di un adenovirus che colpisce gli scimpanzé. In prati- ca: con l’aiuto di un virus ingegnerizzato si cercherà adesso di sconfiggerne un altro, ben più letale. Inoculato con diversi dosaggi nei soggetti sani, l’antidoto ha comportato un aumento degli anticorpi e dei linfociti T, le cellule deputate a eliminare il temuto patogeno. Tra gli effetti collaterali osservati, occorrerà ridurre la «reattività» che ha generato la febbre subito dopo la vaccinazione. A gennaio inizierà la sperimentazione sulle popolazioni di Liberia e Sierra Leone. Nel frattempo proseguono altre ricerche. Quella in fase più avanzata, autorizzata dal governo canadese, si basa sul medesimo principio. A ospitare i frammenti del virus Ebola, in questo caso, è quello della stomatite vescicolare, responsabile di una malattia che colpisce il bestiame. Twitter @fabioditodaro 8 .Primo Piano STAMPA .LA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 U PARLAMENTO LO SCONTRO NEI PARTITI Nel Pd parte la guerriglia sul Colle La sinistra avverte Renzi: serve un presidente garante per il Paese. No ad accordi al ribasso con Berlusconi CARLO BERTINI ROMA C’è un Parlamento che ribolle: tra i mille emendamenti alla Camera sulla riforma costituzionale ora spunta pure una trappola per l’Italicum: che dovrebbe essere sottoposto a giudizio preventivo della Corte costituzionale, come chiede una norma transitoria proposta da Bindi, Cuperlo e D’Attorre. Tutte le strade sono buone e fa niente che l’Italicum sia in Senato. Dove due senatrici della minoranza si fanno sostituire in commissione Lavoro per non essere costrette a votare il jobs act. Che passa però liscio nella Commissione guidata da Sacconi e arriva martedì in aula, con il timore di un non voto dei civatiani come Tocci, Mineo, Ricchiuti e Casson. Ma il governo non se ne preoccupa, la volta scorsa finì con 165 voti a favore malgrado l’uscita dall’aula di tre civatiani. «Sento parlare di fiducia, non so cosa faremo noi, ma non si può andare avanti a strappi, asfaltando tutto», dice Mineo. Ma la trentina di bersaniani (sui cento senatori del Pd), voterà comunque senza fare scherzi, specie se verrà posta la fiducia come ombrello per garantire tutti. Retroscena FABIO MARTINI ROMA l più autorevole candidato alla successione di Giorgio Napolitano non sarà della partita. Nei giorni scorsi, attraverso i canali più adatti per una personalità di quella influenza, il presidente della Bce Mario Draghi ha fatto sapere di voler restare a Francoforte, chiedendo di tenerlo fuori dai pourparler che precederanno l’inizio delle votazioni per il Quirinale. Il mandato di Draghi scade il 31 ottobre 2019 e il presi- I Alfredo D’Attorre Non deve essere il garante del governo Renzi, ma di tutto il Paese Matteo Renzi Davide Zoggia Lanciano diktat su Quirinale e Jobs act? Affari loro, io rispondo ai lavoratori e ai cittadini Renzi deve lavorare per creare intese, ma spetta al Pd fare la prima mossa Stefano Fassina Deve essere una figura indipendente non subalterna agli interessi del governo Il premier Matteo Renzi «La fiducia passerà anche per le dinamiche interne e non visibili tra il Pd e la sedicente opposizione berlusconiana», prevede caustico l’uomo forte di Bersani in Senato, Miguele Gotor. Tradotto, «se servirà, qualcuno uscirà dall’aula per far scendere il quorum». E poi c’è la partita cruciale del voto per il futuro inquilino del Colle, il campo di gioco più insidioso per Renzi. E già parte la guerriglia della minoranza Dem con l’avvertimento di non scodellare un nome secco concordato con Berlusconi. Perché - e questo non lo dicono - potrebbe franare sotto i colpi dei nuovi franchi traditori. «Sul Quirinale ci faremo sentire», minaccia Stefano Fassina intervistato da QN, alludendo a quel correntino di una trentina di deputati che non hanno votato il jobs act alla Camera: «Siamo FABIO CIMAGLIA / LAPRESSE/LAPRESSE in molti dentro il Pd a condividere l’idea che serva una figura autorevole e indipendente, non subalterna al governo e ai suoi interessi». Insomma, la minoranza non vuol essere tagliata fuori dalla partita per il Colle. Ne sono un segnale le parole di Speranza a questo giornale, sul metodo di «condivisione» che Renzi dovrà seguire per ottenere la «massima coesione». Concetto rilanciato brutalmente da Alfredo D’Attorre. «Mi auguro che Renzi non immagini un percorso in cui si concordi con Berlusconi un candidato che non abbia caratteristiche di autonomia e autorevolezza. Noi dobbiamo eleggere un Presidente che deve essere il garante per il Paese per sette anni, non per il governo Renzi. No ad accordi su un nome al ribasso». Toni più soft da Davide Zoggia: «Napolitano ha garantito credibili- tà e forza al paese anche a livello internazionale, serve una figura con uno standing alto. Renzi deve lavorare per creare intese sia con il Pd che con altre forze, ma sapendo che spetta al Pd fare la prima mossa. Un Pd che deve presentarsi unito». È chiaro che tutte le partite si tengono, Italicum e abolizione del Senato sono terreno fertile per la guerriglia anti-premier. «Se Renzi vuole andare al voto anticipato potrà farlo solo con il Consultellum alla Camera e al Senato», si compiace Gotor. Sì perché ormai a palazzo Madama tutti danno per scontato che l’Italicum passerà in Commissione a dicembre, diretto verso l’aula, solo se conterrà una clausola di salvaguardia sulla durata della legislatura, a cui il governo dovrebbe dare il suo placet: che il nuovo sistema di voto maggioritario sia valido solo quando sarà stata votata la riforma costituzionale. E che ci dovrà essere una norma che aggiusti il Consultellum inserendo la parità di genere, per renderlo subito applicabile in caso di bisogno. Un’arma spuntata dunque in mano al premier: un sistema proporzionale senza premio di maggioranza, con il rischio di doversi acconciare a urne chiuse a larghe intese con Berlusconi... Draghi si chiama fuori dalla corsa al Quirinale e chiede di non essere coinvolto nella mischia Tra i papabili entra Cantone che avrebbe molti consensi anche tra i 5 Stelle Matteo Orfini «NonsiusiilLavoro pertrattaresulColle» 1 «Comunico a chi oggi POLE POSITION Si fanno i nomi di Franco Bassanini e del ministro Padoan ROMANO PRODI Resta in campo nonostante l’ostilità manifestata da Berlusconi Il Quirinale: Giorgio Napolitano deciso a lasciare la presidenza nelle prime settimane del 2015 dente della Bce intende onorarlo sino in fondo, non soltanto perché in questo modo continuerà a restare l’uomo più influente d’Europa. Difficile dire se l’importante forfeit di Draghi rappresenti per Matteo Renzi un problema in più o uno in meno. Certamente, da 48 ore, dopo l’intenso colloquio con Giorgio Napolitano nel corso del quale il Capo dello Stato ha confermato la sua intenzione di lasciare nelle prime settimane del 2015, il presidente del Consiglio ha preso atto che è giun- ta l’ora di affrontare la questione per lui più complessa. Questione storicamente complessa, perché da quando si elegge un Presidente, quasi tutti i capi-partito non sono riusciti a portare al Quirinale i propri candidati preferiti. Ma questione complessa anche dal punto di vista della contingenza: Renzi sa di dover fronteggiare l’ostilità dei tanti “grandi elettori” che, forti del voto segreto, punteranno ad un Quirinale il più possibile indipendente da palazzo Chigi. Renzi invece, come ha spiegato informalmente ANSA ai suoi, punta ad un Capo dello Stato che, davanti al bivio di uno scioglimento anticipato delle Camere, ascolti nel dovuto conto le sue opinioni. Quelle poche volte che ha parlato in pubblico, Renzi si è espresso con chiarezza: «Per quell’incarico serve una figura istituzionale, con un profilo che non si presta ad essere discusso sui social network». Un metter le mani avanti davanti a candidati dal profilo sbiadito? Una cosa sola è certa: a circa due mesi dall’inizio delle votazioni per il nuovo Capo dello Stato, si è almeno definito il campo di gioco nel quale i contendenti disputeranno la partita. Renzi punta su un outsider, il più glamour possibile, meglio se sensibile e riconoscente a palazzo Chigi, mentre la minoranza del Pd ha scelto una posizione abile, almeno sulla carta, in grado di condizionare il loro “nemico”. Dice Alfredo D’Attorre: «Mi auguro che Renzi non concordi con Berlusconi un candidato privo di autonomia e autorevolezza. Il Presidente della Repubblica deve essere il garante per il Paese, non per il governo Renzi». usa la discussione sul lavoro per “trattare” sul Quirinale che al Quirinale un presidente c’è. Ed è pure piuttosto bravo». Lo scrive su Twitter il presidente dell’Assemblea Pd Matteo Orfini, con riferimento al dibattito che si è aperto nel partito. Il riferimento è a Roberto Speranza, che in un’intervista ha invitato Renzi a «cambiare registro» se non vuole sorprese sul Quirinale. Certo, il premier terrà coperte le sue carte fino all’ultimo, come nella vicenda Gentiloni-Esteri, nella quale ha dimostrato di essere abilissimo nelle manovre di palazzo, nella capacità di esporre una carta, farla bruciare, tenendo coperta quella vincente. Ma partendo dall’identikit da lui stesso tracciato - un profilo istituzionale, impermeabile ai mugugni della rete - i primi tre nomi in pole position sono quelli di Pier Carlo Padoan, Carlo Cantone e Franco Bassanini. Il ministro dell’Econo- mia, che Renzi chiama stabilmente «Pier Carlo», in nove mesi ha dimostrato di saper soffocare con sapienza i dissensi dal premier, dal quale non si è mai differenziato in modo apprezzabile. E, per quanto non sia Carlo Azeglio Ciampi, Padoan è conosciuto negli ambienti internazionali che contano. Appeal diverso (ma anche una personalità forte) per il presidente dell’Autorità anti-corruzione Raffaele Cantone, del quale l’Espresso ha ricostruito di recente il buon rapporto personale con il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, uno dei capofila dei Cinque Stelle, possessori di un pacchetto di 141 grandi elettori. Nella casella degli autorevoli, una volta auto-escluso Draghi, resta in campo Romano Prodi. Stavolta Grillo saprà lanciarlo all’ultimo momento utile per mettere in imbarazzo Renzi? E Berlusconi ripeterà che lui è pronto a lasciare l’Italia se al Quirinale andasse il Professore? Nel frattempo Prodi, chiamato a testimoniare al processo che vede imputato Berlusconi a Napoli per la compravendita del senatore De Gregorio, non si è costituito parte civile e ha messo a verbale che le manovre per il passaggio di parlamentari al centrodestra durante il suo governo erano «chiacchiere quotidiane». LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 AMEDEO LA MATTINA ROMA Domani, per la prima da quando è ai servizi sociali, Berlusconi torna in piazza, nella sua Milano. Si presenterà nel pomeriggio al gazebo di Piazza San Fedele per il «No Tax Day»: non è previsto un comizio, ma parlerà ai giornalisti. Parlerà di Fitto, polemizzerà con il «parroco di Lecce» (così lo chiama il Cavaliere)? I suoi collaboratori dicono di no, anzi sperano di no, «però si sa com’è il Presidente...». Dovrebbe parlare solo di tasse e di economia. «Berlusconi - spiega un parlamentare che è stato a Palazzo Grazioli in queste ultime ore - sta studiando i dossier economici: non si occupa delle questioni interne di Fi, non gli interessa un fico secco (l’espressione è più colorita ndr) di Fitto, lascia ai professionisti della politica organizzare i convegni». È un cazzotto in faccia a Fitto che ieri al Teatro di Adriano ha riunito Confcommercio, Confartigianato e Confedilizia (tre categorie di riferimento elettorale Personaggio MATTIA FELTRI ROMA uelli sul palco una volta avevano stampato in fronte un nome: Berlusconi. Sono Corrado Sforza Fogliani, presidente di Confedilizia, Cesare Fumagalli, segretario generale di Confartigianato, Mariano Bella, direttore del centro studi Confcommercio, tutti (ex) portatori di consenso, e per un pomeriggio eccellentissimi valletti di Raffaele Fitto. Si parla di concretezze somme, all’incontro nel tempio di Adriano, e il dispiacere è per i giornali, infiammabili soltanto per la puntata quotidiana della faida. E infatti: la faida si gioca anche lì, col terzetto dell’Italia produttiva avvelenato con Matteo Renzi, e Fitto che parla di programmi, strategie, progetti credibili. Intanto pare avere un progetto su di sé: il 9 novembre aveva messo assieme Paolo Savona, presidente del Fondo interbancario, e altri supersapienti universitari a discutere di Europa, e dieci giorni prima i protagonisti erano stati alcuni ragazzi a ricordare l’abbattimento del Muro, ragazzi dell’89, anno in cui Berlino fu di nuovo unita. Nei dintorni si aggira una bestiaccia, è Luigi Crespi, celebre ideatore del contratto con gli italiani di Silvio Berlusconi. Ora si occupa di Fitto, ci fanno sapere che in sei mesi i follower di twitter sono passati da un migliaio a 13 mila, ma sono dettagli, naturalmente. Più indicativa è stata la decisione di Fitto di candidarsi alle Europee, per svincolarsi un poco dal bla bla romano, e girare l’Italia. Nell’ultimo mese è stato a Cagliari, Verona, Milano, Frosinone, Perugia, così, per cominciare a mettere la faccia fuori dalla Puglia e scansare la fama di leader locale. Intanto qui, al tempio di Adriano, l’imperativo del cronista è contare i parlamentari, ma è una fatica inutile: all’ultima riunione erano in 34 e cresceremo, dicono. Anche perché i numeri sono l’unico argomento convincente con Berlusconi: con 34 in meno non si aiuta Renzi ad approvare una sola riforma né legge Q Berlusconi: mi faccio da parte se trovate un giovane all’altezza Il leader contro Fitto: Alfano rispetto a lui è Messi ma in Parlamento i dissidenti si preparano alla battaglia una volta vicini a Fi) per parlare del programma alternativo al governo. Il «parroco di Lecce» si è messo in testa di essere il candidato premier del centrodestra? Parla di economia e tasse come se fosse a capo di un’altra Forza Italia? E allora domani sarà Berlusconi a indicare la linea, senza stare lì a baccagliare con Fitto che vorrebbe «un partito vecchia maniera, con le tessere, una vec- chia Dc, roba che sa di muffa». «Io sono pronto a fare il regista, a mettere un giovane al posto mio - ha detto ieri durante il pranzo di lavoro a Palazzo Grazioli - ma trovatelo. Chi è Fitto? Alfano rispetto a lui è Messi». Salvini? «Uno che segna va messo in squadra, ma non può essere l’unica punta». Questo nelle discussioni riservate. Poi in pubblico dice che sono state scritte tante «sciocchezze» sul- le sue parole su Salvini, che «si è rivelato un ottimo goleador per la Lega e per il centrodestra. Ha naturalmente bisogno di un centrocampo che organizzi il gioco, che prepari l’azione e gli passi la palla». Il capitano rimane lui: «Non ne conosco un altro migliore. Lui - aggiunge il Cavaliere parlando in terza persona - il leader lo è e lo fa da più di cinquant’anni fuori dalla politica o nella politica». Dun- que Fitto stia al suo posto. Le sue proposte sono irricevibili. Il ribelle di Maglie avrebbe voluto metterle sul tavolo di Berlusconi ieri a pranzo, parlarne a quattr’occhi. Quando invece ha saputo che c’erano Brunetta, Romani, Toti, Rossi e Bergamini ha declinato l’invito. Anche perchè al pranzo c’era il capogruppo del Senato di cui chiede la testa. Fitto vorrebbe essere il coordinatore unico di Fi, ma non vuole fare la fine di Alfano segretario del Pdl quando «il partito era controllato da Verdini». Fitto vuole prima il controllo del territorio e dei gruppi parlamentari. Chiede di poter scegliere almeno 5 coordinatori regionali (oltre la sua Puglia, Campania, Calabria, Sicilia e Piemonte). Alla Camera va bene il capogruppo Brunetta forte oppositore di Renzi, ma al Senato Romani viene considerato troppo seduto. Berlusconi mai accetterebbe di perdere il controllo di quello che rimane di Fi. Allora, dicono i ribelli, sarà guerriglia: non gli faremo fare niente in Parlamento, gli accordi che firmerà Berlusconi saranno scritto sulla sabbia. La lunga marcia di Fitto, dalla Puglia all’assedio del fortino di Forza Italia L’azzardo: scalare un partito che per 20 anni è stato monarchico Il leader Ncd «Coalizionemoderata impossibileconlaLega» 1 Gruppi unici in Parla- LAPRESSE Gianni Alemanno ANSA Augusto Minzolini LAPRESSE ANSA L’ex governatore della Puglia, Raffaele Fitto Francesco Storace né nulla. Il capo si infuria. L’ultima volta saltellava imbestialito, con l’indice puntato a due centimetri dal naso di Fitto. Gli diceva traditore, gli diceva democristiano e figlio di democristiano e poi si è pentito perché il padre di Fitto è morto a quarantasette anni quando Fitto ne aveva diciannove. Fitto gli dice, senti, delle due l’una: o si va avanti come dici tu, e fra sei mesi non c’è più niente, un solo elettore, oppure si fa come dico io, si cambia classe dirigente, modo di selezionarla, si smette coi filarini coi due Mattei, e allora forse nasce qualcosa di nuovo e fondata Fitto. «No di certo: dico che, quando si libera uno spazio, lo si occupa. E si vede un sacco di gente ritrovare coraggio». Qui, al tempio di Adriano, si vedono tipi scomparsi dagli orizzonti. L’ex sindaco Gianni Alemanno («Vado a vedere tutto quello che si muove»), Adolfo Urso, Andrea Ronchi («Bisogna riunire il centrodestra, dalla Lega a chi ci sta dell’Ncd»), pure Francesco Storace («Fitto ha preso il 10 per cento dei voti raccolti da Forza Italia alle Europee, è già un leader»). È una piccola e miracolosa ricomparsa del Msi. Fitto si alza e dice sulla difesa del tuo ventennio. Dunque, via il cerchio magico, i Paolo Romani e i Giovanni Toti e le Maria Rosaria Rossi, via i coordinatori regionali, e poi primarie e primarie. Sebbene questa pretesa di rendere scalabile Forza Italia dopo due decenni di monarchia divina sembra tardiva e furbetta. L’obiezione è che l’anomalia aveva un senso quando funzionava, ora perde acqua e la svolta, dicono, serve anche per salvare Berlusconi. Il titolo del giorno è di Augusto Minzolini: «Quando tutto sta finendo, anche i codardi si fanno eroi». Non si riferisce a mento con l’Udc e un unico partito dei moderati al governo alternativi alla sinistra. Arriverà a breve la risposta di Angelino Alfano all’offerta di Silvio Berlusconi di ricostruire insieme il centrodestra, ma con la co-leadership dell’antieuropeista e lepenista Matteo Salvini, indigeribile per l’Ncd. Il no del leader Ncd è stato inequivoco. E ieri l’ha ribadito con maggiore forza: «Non si può svendere il centrodestra a chi dice no all’Ue». Alfano ha poi rilanciato l’idea di costruire una coalizione moderata alternativa al centrosinistra, nel nome del Ppe. In questo modo Alfano si divincola anche dalla possibile spaccatura del suo partito, dove c’è chi guarda al Partito della Nazione di Renzi e chi considera imprescindibile l’alleanza con Forza Italia. Su una cosa però, sono tutti d’accordo: no al leader leghista Salvini. E Quagliariello lancia una provocazione a Forza italia: «E come lo va a spiegare Berlusconi in Europa che ha scelto Salvini? Esce dal Partito Popolare Europeo?». che gli errori sono stati commessi, e da tutti, e ora tocca cambiare le regole e riproporre idee. Chi pensa che potrebbe andarsene alla Angelino Alfano non ci prende: Fitto vuole restare lì dentro - per ora è uscito dalla Puglia - e giocarsi la partita e non arretrerà. È capitato che Berlusconi gli offrisse un ruolo, magari coordinatore, ma non lo farà mai, così, alla Alfano, senza un potere concreto, col partito che va dove tira il vento. Né, dice in giro, lo fa per candidarsi alle primarie. Quello lo si valuterà. Ma non gli crede nessuno. Primo Piano .9 . Taccuino MARCELLO SORGI I generali non controllano più le proprie truppe a recrudescenza delle minoranze interne e la riscossa di capicorrente maturi e neonati, specie nei due maggiori partiti, Pd e Forza Italia, hanno una stretta relazione con l’approssimarsi della scadenza del Quirinale. Come già avvenne nel 2013, quando l’impennata dei franchi tiratori silurò le candidature di Franco Marini e Romano Prodi (abbattuto, quest’ultimo, dal cecchinaggio dei famosi 101 deputati e senatori, dopo l’ovazione all’unanimità che aveva salutato la sua candidatura all’assemblea dei gruppi), la sensazione è che i leader dei partiti non siano in grado di controllare le proprie truppe, e corrano il rischio di dover scontare sorprese che alla fine si ribalterebbero su di loro, logorandoli. Bersani uscì dimissionario dalla partita del Colle. Renzi non corre questo pericolo, ma tra i suoi si fa strada il timore di un’elezione a dispetto di un candidato non renziano, come era accaduto varie volte alla Dc nelle precedenti votazioni per il Capo dello Stato (l’ultima, nel ’92, con Scalfaro dopo l’abbattimento di Forlani e Andreotti). Stavolta più di altre infatti i capicorrente si preparano a trattare in proprio, portando pacchetti di voti che alla fine, dopo una serie di votazioni a vuoto, potrebbero risultare decisivi. Il prototipo di questa fase nuova è il capo della minoranza interna di Forza Italia Raffaele Fitto, che ieri ha rifiutato una nuova pace con Berlusconi e si muove ormai autonomamente con un pacchetto di una cinquantina di voti strategici dalla quarta votazione in poi, quando il Presidente potrà essere eletto con la maggioranza semplice dei Grandi elettori, poco più di 500 voti. Fitto punta a rompere l’asse tra l’ex-Cavaliere e il premier, ma soprattutto vuole giocare da interlocutore in prima persona nelle trattative che si sono ormai aperte. Non è il solo. Con energie più limitate, anche dentro Ncd c’è Il coordinatore Quagliariello che punta a consolidare i rapporti con il centrosinistra (anche attraverso un accordo per la Regione Campania), mentre il ministro Lupi guarda più verso Berlusconi. Al Senato si muove allo stesso modo il gruppo delle Autonomie, all’interno del quale manovra Paolo Naccarato. Quanto al Pd, è ormai diviso in tre parti, i renziani, i bersaniani (cioè la parte dialogante della minoranza) e i fuorusciti (non dal partito, ma dall’aula della Camera che votava il Jobs Act). Le combinazioni tra questi numerosi tronconi dei partiti tendono all’infinito, ma tutti sanno di dover trattare con Renzi: il quale, privo ormai della leva del voto anticipato, dovrà mettere in conto che se il Presidente della Repubblica sarà eletto con una maggioranza diversa da quella che attualmente sorregge il governo, ad elezione avvenuta un riequilibrio, e forse un rimpasto, potrebbero diventare inevitabili. L 1232456 89 3A12BC42 8DEF LA STAMPA ED 1 LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 Primo Piano .11 . U 5 STELLE IL CASO ESPULSIONI FRANCESCO MAESANO ROMA Sei deputati della Repubblica trattano con una domestica. Chiedono di entrare a villa Corallina, Marina di Bibbona, residenza marittima di Beppe Grillo. E lei, irremovibile, ripete che no, senza un cenno d’assenso di quella chioma riccioluta non se ne fa nulla. Sono passate da poco le nove della sera. Hanno percorso chilometri d’asfalto fuori dal blog per incontrarlo, per rendere tangibile uno sfaldamento che, dopo l’espulsione di Massimo Artini e Paola Pinna, parlamentari dissidenti, rischia di farsi slavina portando via tutto: dal mito della trasparenza a quell’uno vale uno che scolora di fronte all’ultima decisione presa dall’alto, scavalcando i gruppi parlamentari, negando ai reprobi il diritto di difesa. Lo chiamano al telefono e parte la trattativa. Alla fine Grillo acconsente e concede loro udienza. C’è Artini, fresco d’espulsione: per lui e per la Pinna la rete ha deciso di ratificare la decisione presa dai vertici del Movimento col 69,8 per cento dei sì. Ci sono Tatiana Basilio, Federica Daga, Marco Baldassarre, Silvia Benedetti. Nell’incontro Grillo ammette di aver scavalcato i deputati perché «altrimenti l’assemblea non avrebbe mai preso quella decisione». Fuori aspetta più di una cinquantina di attivisti toscani. Con loro un altro deputato, Samuele Segoni. Quando nella mattina di ieri ha letto il post di Grillo ha radunato gli attivisti e, da prima che si conoscesse il risultato del referendum, s’è piazzato là fuori. Il diarca genovese del Movimento l’ha pure ricevuto, alle sei, prima che arrivassero gli altri. «Mi ha fatto stare un metro dentro il viale, praticamente sul cancello», racconta. «È stato come sbattere contro un muro. Non c’erano margini di dialogo, ormai le decisioni erano già prese, non so quanto da lui o da altri. L’ha messa sul piano della fiducia, mi ha chiesto di continuare a fidarmi di lui. Sembrava di parlare con il Governo». La Casaleggio Associati I parlamentari che sono partiti in delegazione per la Toscana sono stufi delle decisioni calate dall’alto. «Non si capisce dove finisce la Casaleggio e inizia il M5S – prosegue Segoni – né dove finisce il Movimento e inizia il gruppettino di quelli che comandano a Roma». A capirlo sono rimasti in pochi e lo sanno anche i vertici del Movimento. Contravvenendo allo statuto del gruppo parlamentare si sono rivolti direttamente alla rete, sapendo che l’espulsione difficilmente sarebbe stata ratificata da un voto dell’assemblea congiunta. E poi c’è la motivazione fornita per chiedere l’espulsione. «Un pretesto», ribattono per tutto il giorno Artioni e la Pinna, producendo bonifici e ricevute, cercando di dimostrare che loro hanno restituito tanto se non più degli altri. L’area dissidente, spesso disunita, si stringe intorno a un documento comune in fase di elaborazione: primo vero gesto politico di critica. Una scissione? «È tutto talmente La pagina del blog per accedere al voto L’opzione presentata agli utenti La conferma del voto sull’espulsione Altri due grillini cacciati dal blog Grillo ammette: “Scavalcati i parlamentari, altrimenti non sarebbero stati espulsi” Il tweet del sindaco di Parma La protesta Oltre ad Artini che è partito ieri sera per andare a parlare con Grillo, molti attivisti si sono radunati a Bibbona per protestare Spero che qualcuno riprenda lucidità e si fermi in tempo Non ho sacrificato la mia vita per vedere accadere tutto questo Federico Pizzarotti ANSA Paola Pinna È accusata di non fare bonifici sul fondo da quasi un anno: lei smentisce Massimo Artini Da gennaio avrebbe applicato un sistema di rendicontazione personale. Lui: «Falso» fluido che dobbiamo aspettare qualche ora», spiega uno di loro al termine di una riunione pomeridiana per fare il punto. A loro guarda con interesse e speranza Federico Pizzarotti, durissimo nel condannare l’esclusione dei parlamentari dal processo decisionale: «Pretendiamo il rispetto delle regole. E allora, a maggior ragione, dovremmo essere noi i primi a rispettarle», ha scritto ieri a proposito di una consultazione che per lui «non ha nulla di democratico, ma assume gli aspetti più biechi dell’inquisizione in piazza». I fedeli alla linea tengono il fortino. In televisione si presenta Alberto Airola, capogruppo al Senato. Lo seguono Rocco Casalino, responsabile della comunicazione a palazzo Madama, e «Nick il Nero», che si presenta negli studi di La7 armato di telecamera come per testimoniare il trattamento che il suo eletto starà per subire. Il senatore torinese sarà l’unico a metterci la faccia in una giornata dove scompaiono le prime file. Non parla Di Battista, non compare Di Maio. Mentre si fanno sentire tanti tra deputati e senatori, anche non ascrivibili all’area dissidente, ora l’ultima parola sull’espulsione ce l’ha il capogruppo alla Camera, Andrea Cecconi. Senza la sua firma l’espulsione non ha effetti, e in rete parte l’hashtag: #CecconiNonFirmare. @unodelosBuendia 1232456 89 3A12BC42 8DEF LA STAMPA E8 LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 Primo Piano .13 . U GIUSTIZIA PROCESSI E POLEMICHE “Io unica vestita alle cene con Berlusconi” Patrizia D’Addario parla in tribunale a Bari nel processo a Tarantini per induzione alla prostituzione GUIDO RUOTOLO BARI Trema, piange, si alza, chiede di andare in bagno. E poi battibecca con le difese, rilancia alle domande maliziose, si fa riprendere dal presidente del collegio. Patrizia D’Addario, l’escort più famosa al mondo che nega di «essere mai stata una prostituta», racconta con dovizie di particolari le due serate a Palazzo Grazioli, con il Presidente Silvio Berlusconi, che pure di stare con lei, «diserta la festa per l’elezione del presidente Momenti di tensione in aula: la teste trema, piange, si allontana, fa arrabbiare i giudici americano Barack Obama». E ricorda che fuori la camera da letto «c’erano le buste con i soldi». Silvio Berlusconi è il convitato di pietra del processo. È lui l’«utilizzatore finale» (mai più infelice fu il giudizio del difensore dell’ex premier, Niccolò Ghedini) di questa «associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento, favoreggiamento e induzione della prostituzione», finita sotto processo a Bari. Patrizia D’Addario era diventata un simbolo, in quegli anni. Mica un secolo fa, stia- mo parlando del giugno del 2009 quando esplose il caso Bari. Simbolo di emancipazione, di voglia di riscatto, per la capacità di di essere riuscita a svelare un certo modello di vita dell’allora Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Che usciva dalla amicizia molto discussa con la minorenne napoletana Noemi, e doveva ancora essere travolto dalla vicenda Ruby. La vicenda D’Addario tenne banco a livello internazionale. Lei fu l’acclamata l’eroina che era riuscita a mettere all’angolo Silvio Berlusconi, e per questo venne intervistata da Parigi a Madrid dai giornali alle televisioni di tutto il mondo. Addirittura si «presentò» come una star al Festival del Cinema di Venezia, come se aspettasse di ricevere un oscar alla carriera. Ma ieri, cinque anni dopo tutto questo, Patrizia D’Addario è apparsa in un’aula del Tribunale nella sua fragilità, accompagnata da una psicologa («Sto male, soffro di crisi di panico, ho tanti tremori», ammette la donna). E, rispondendo alle domande dei pm, dei difensori degli imputati, delle parti civili, si è soffermata sui particolari boccacceschi delle sue relazioni con il Presidente Berlusconi o con gli amici baresi. All’epoca sembrava che fosse lei la testimone decisiva per fare scacco matto al re, al premier Berlusconi. E invece 1 ncipit del comunicato che presenta il nuovo numero della rivista Micromega: «Renzi peggio di Berlusconi». Il direttore Paolo Flores d’Arcais ne racconta la genesi: «Un mio collaboratore aveva scritto un comunicato molto ragionato, gli ho spiegato che scritti così servono a poco, senza una frase che colpisca quella vil razza dannata che sono i giornalisti. Così è nata quella frase. Deduco che ha funzionato». I Era un’esagerazione? «No. Che il renzismo sia la prosecuzione e il compimento del berlusconismo ormai non è un’opinione ma un fatto acclarato, tanto da essere rivendicato da Berlusconi e Ferrara». In che cosa consiste l’essere peggiore? «Renzi, più capace, riesce in ciò che Berlusconi voleva ma non riusciva a fare, realizzando ad esempio l’aspetto marchionnista del diritto del lavoro. In tal senso Renzi è meglio da un punto di vista berlusconiano (Ferrara ne è entusiasta: l’erede fa meglio del padre); peggio da quello di un democratico anche tiepido». Dovevo andare a Roma o a Milano e prendere il ruolo di Nicole Minetti, cioè accogliere le ragazze Per la prima cena a Palazzo Grazioli le ragazze erano tutte svestite. Forse l’unica vestita ero io Patrizia D’Addario Racconta nei dettagli quel sistema che portava a Roma le ragazze dalla Puglia l’inchiesta barese aveva contato (e intercettato) complessivamente 26 donne portate ai festini del Cavaliere da Gianpi Tarantini e dai suoi collaboratori. Barbara Montereale, ieri sera, ha rivelato che «Gianpi mi disse che se fosse successo (la notte d’amore con il Presidente Berlusconi, ndr), mi avrebbe direttamente pagato (Berlusconi, ndr) 5.000 euro». In aula c’è l’imputato nu- posto di Nicole Minetti, cioè accogliere le ragazze». Ripercorre la storia delle cene a Palazzo Grazioli, l’escort barese. Dei gusti estetici di Silvio Berlusconi che voleva che le ragazze indossassero vestiti neri e che non portassero le calze. Il salone, le ragazze quasi nude («io ero l’unica vestita») i video «Meno male che Silvio c’é... E Forza Italia...». Le farfalle, Bush, il cagnolino Frufrù, la musica, e il letto con il baldacchino regalo di Putin. Una storia sentita mille volte. Che non ha avuto una buona fine. Patrizia D’Addario ha testimoniato ieri in aula a Bari LE ACCUSE Intervista GIUSEPPE SALVAGGIULO mero uno, l’imprenditore della sanità pugliese, Gianpaolo Tarantini, che pensava di aver trovato la fortuna in Silvio Berlusconi. Non era solo «Gianpi», c’era anche l’ «Ape Regina», Sabina Began, che si ingegnava a procurare belle ragazze per le serate. Che tristezza il mondo che racconta Patrizia D’Addario. Cocaina e donne a pagamento. «A un certo punto Gianpi e Max Verdoscia si convinsero che dovevano trasferirsi a Roma per gestire le donne del Presidente Berlusconi e io stessa dovevo andare a Roma o a Milano e prendere il C’erano 25 ragazze e gli unici uomini erano lui e Tarantini Ma Berlusconi aveva puntato me Il Jobs Act Via l’articolo 18, cosa che a Berlusconi fu impedita dall’opposizione: Per Flores d’Arcais è un esempio paradigmatico 2 Il Csm Considerato «attappetato» all’esecutivo, desiderio che Berlusconi aveva sempre avuto ma non era mai riuscito a realizzare 3 Le nomine Berlusconi non avrebbe mai coinvolto Gratteri e Cantone, ma per Micromega sono nomine svuotate di ogni potere 4 L’informazione Berlusconi era in conflitto di interessi, Renzi non ce l’ha, ma questo rende il suo piano egemonico più pericoloso Il nuovo incubo di Micromega “Matteo peggio di Silvio, è più bravo” Il direttore Paolo Flores D’Arcais all’attacco del premier Renzi, più capace, riesce in ciò che Berlusconi voleva ma non riusciva a fare È peggio di lui Renzi sta realizzando il programma di Berlusconi, in modo più sottile ed efficace Paolo Flores D’Arcais Direttore di Micromega Il tema della giustizia è centrale per l’antiberlusconismo: lo è anche per l’antirenzismo? «È il tema che condiziona tutti gli altri da un quarto di secolo. Renzi sta portando a compimento il programma di Berlusconi, in modo più sottile ed più efficace. Anziché smettere la lotta alla mafia proclamando che Mangano è un eroe, la indebolisce annunciando di condurla senza quartiere. Ma effettivamente realizza misure berlusconiane». Per esempio? «Tutti gli operatori dell’antimafia sostengono che è ineludibile l’introduzione del reato di autoriciclaggio. Eppure non segue nulla. E se si comincia a discuterne, spuntano dieci emendamenti che lo rendono insignificante. Anche sulla prescrizione, cartina di tornasole per chi vuole combattere il crimine, stessa politica di Berlusconi ma più efficace. Basterebbe un decreto di una riga per fermarla dopo il rinvio a giudizio, invece il governo presenta una proposta che è un minestrone farraginoso che non cambia nulla». Però Berlusconi era anche accusato di voler «normalizzare la magistratura». «Ma Renzi ha ottenuto un Csm attappetato, cosa che a Berlusconi non era mai riuscita fino in fondo. E si appresta a pensionare in un colpo centinaia di magistrati, azzerando tutte le posizioni apicali con un effetto devastante: un Csm malleabile nominerà tutti i capi degli uffici. E poi la responsabilità civile: il principio “chi sbaglia paga” esiste già ed è sacrosanto, ma qui si vuole intimidire le Procure». E le nomine di Gratteri a consulente di Palazzo Chigi e Cantone all’Anticorruzione? «Ecco la triste “genialità”! Renzi chiede a uno straordinario pm antimafia come Gratteri di fare il ministro e poi lo cancella, e gli dà la guida di una commissione per la riforma della giustizia, ben sapendo che le sue proposte sono l’opposto della politica del ministro della Giustizia, che infatti ha rifiutato un confronto pubblico da noi richiesto. Anche Cantone, persona specchiata e valida, non ha nessun potere. Era più efficace come magistrato». Il paragone con Berlusconi cade di fronte alle leggi ad personam che Renzi non fa? «Ma non cancella quelle fatte da Berlusconi, il che equivale a ribadirle. Come ci hanno insegnato al catechismo, si pecca anche per omissione». Altra differenza è il conflitto di interessi, che condizionava Berlusconi sull’informazione e viceversa. «Ma la forza di Renzi è proprio di non avere il conflitto di interessi, per poter fare come quello che ce l’aveva. Nella Rai vuole rafforzare il peso dell’esecutivo, in un contesto in cui la riforma costituzionale e l’Italicum daranno a una forza politica minoritaria il controllo dell’unico ramo legislativo del Parlamento, con un effetto moltiplicatore su tutti gli altri mali. Finora al massimo la maggioranza prendeva 4-5 posti nel CdA su 7. Renzi vuole consegnarne 4 o 5 su 5 a chi ha un consenso risibile. Questi sono fatti, non opinioni. E ancora discutiamo?». 1232456 89 3A12BC42 8DEF LA STAMPA EF mediaworld.it dal 28 novembre al 7 dicembre La miglior tecnologia SOTTOCOSTO 4G LTE 249 " 5,5 Smartphone GALAXY NOTE 3 NEO • Display 5,5” HD sAmoled • Fotocamera posteriore 8 Mega Pixel • Fotocamera anteriore 2 Mega Pixel • Processore Quad-core da 1.3 GHz + Dual-Core 1.7 GHz • Sistema Operativo Android COD. 669506 SOTTO 15.000 pezzi COSTO " 40 Ultra HD 4K 499 SOTTO COSTO 9.500 pezzi TV LED 40" 40HU6900 • Risoluzione 3840x2160 • Tecnologia 200 Hz CMR • Sintonizzatore digitale terrestre HD e satellitare • Classe energetica B COD. 672401 ULTRA HD 4K CONNECTED TV Wi-Fi LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 Primo Piano .15 . U LE INCHIESTE GRANDI EVENTI Milano, patteggia la cupola dell’Expo Sei imputati ammettono i reati e nonostante la recidiva non andranno in carcere. Risarciti 160 mila euro FABIO POLETTI MILANO Al telefonino intercettato se la ridevano: «Noi siamo una squadra...». Più di sei mesi dopo sono diventati «una cupola». Secondo il pubblico ministero Claudio Gittardi, «una cupola con appoggi politici bipartisan» in grado di pilotare gli appalti di Expo 2015. Mancano 154 giorni al Grande Evento e un altro capitolo giudiziario si chiude. Magari non il più importante per volume d’affari. Di sicuro quello che ha destato più scalpore per il nome dei tangentisti. Tutte vecchie conoscenze fin dai tempi di Tangentopoli. Da Primo Greganti, il compagno G delle mazzette targate Pci e che oggi secondo l’accusa avrebbe giocato in proprio e che ha patteggiato 3 anni di carcere più di 10 mila euro di risarcimento. A Gianstefano Frigerio, l’uomo della Dc, che stavolta se la cava con una pena patteggiata a 3 anni e 4 mesi. Fino all’ex senatore del Pdl Luigi Grillo che risarcisce 50 mila euro e chiude la partita con una condanna a 2 anni e otto mesi di carcere ma ci tiene a far sapere che c’entra I protagonisti Primo Greganti Ex funzionario del Pci, già passato da Tangentopoli, noto come Compagno G 3 Anni Gianstefano Frigerio Democristiano di lungo corso, poi passato a Forza Italia 3,4 Anni LUCA BRUNO/AP Luigi Grillo Ex senatore del Pdl, coinvolto in diverse indagini giudiziarie 2,8 Anni Resta aperto il filone investigativo sull’ex responsabile del Padiglione Italia niente e il patteggiamento è solo per definire la vicenda. Carcere virtuale si capisce. Sono agli arresti domiciliari dal primo giorno. Hanno già passato sei mesi di detenzione a casa. Hanno diritto di accedere alle misure alternative. E fa niente se sono recidivi. Dai reati di allora ad oggi sono passati molto più di quei 5 anni che per la legge sono un’aggravante. Quindi tutto in regola, nessuno abbia da ridire. Anche se l’8 maggio quando vennero arrestati, più di uno rimase colpito da quella sfilza di nomi d’antan che faceva tanto Prima Repubblica. Basito l’ex magistrato Gherardo Colombo: «Non è cambiato nulla». Basiti al Financial Times: «Stesso copione degli Anni Novanta». Da aggiornare giusto il tariffario delle mazzette. Dal solito 3% abbassabile fino al 2,20% causa crisi. Ma su appalti stramilionari, come quello sulle Architetture di servizio che valeva ben 67 milioni di euro. A spartirsi la torta a parte «i politici» c’erano anche lì i soliti noti. Dall’imprenditore Enrico Maltauro che patteggia una condanna a 2 anni e 10 mesi all’ex esponente ligure dell’Udc-Ndc Sergio Cattozzo che se la cava con 3 anni e 2 mesi all’ex manager di Expo Angelo Paris che chiude la sua pendenza giudiziaria con una condanna patteggiata a 2 anni 6 mesi e 20 giorni e che risarcisce la stessa Expo 2015 con 100 mila euro. Alla fine fra tutti hanno restituito 160 mila euro che sembra una miseria. Rimane fuori da questa tornata di patteggiamenti Antonio Rognoni, ex direttore generale di Infrastrutture Lombarde, la società finita sotto inchiesta e all’origine di questa sottoindagine. Sta aspettando di trovare un accordo con Expo per non averla tra le parti civile. Processata la «cupola» rimane da vedere se Expo 2015 arriverà indenne al Al lavoro Il cantiere dell’Expo di Milano, che aprirà nel maggio 2015 traguardo e riuscirà a sopravvivere ad altre indagini. Tra quelle note ci sono quella sui lavori della piastra e per le Vie d’acqua che ha portato in carcere Antonio Acerbo accusato di aver favorito il figlio con alcune commesse. Acerbo prima che si dimettesse era il responsabile del Padiglione Italia, la vetrina sul Grande Evento. Allarme in Comune Minacce a Pisapia con il simbolo delle Br Neanche 24 ore dopo aver confessato il costante arrivo di minacce sulla sua scrivania - che però non l’avevano convinto ad accettare la scorta - il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia torna a essere obiettivo di un messaggio minatorio. Questa volta però la scritta porta una firma che rimanda al passato: quel «Pisapia boia» tracciato in rosso nei bagni di una delle sedi comunali è accompagnata dalla firma «W. Alasia», con tanto di stella a cinque punte e la sigla Br. «Questo episodio non cambierà in nessun modo il mio impegno per la città. Come ho detto ieri, le minacce non ci fanno paura, continuerò a girare per Milano tra i cittadini come faccio Giuliano tutti i gior- Pisapia ni», è la risposta del sindaco. Al primo cittadino arriva immediata la solidarietà, tra gli altri, anche del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che esprime «vicinanza e solidarietà», oltre a una «condanna ferma delle intimidazioni». Un nome, quello di Walter Alasia, che a Milano ricorda attentati, uccisioni, gambizzazioni. Brigatista rosso con il nome di battaglia di «Compagno Luca», dopo la sua morte in un conflitto a fuoco, ad Alasia fu intitolata la «colonna» milanese dell’organizzazione terroristica. Sono state subito avvisate Digos e polizia locale che sono intervenute per i rilievi. 16 .Primo Piano STAMPA .LA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 U TURCHIA LA VISITA DEL PONTEFICE Reportage MARTA OTTAVIANI ISTANBUL na piccola città nella città, ma dedicata a lui. Istanbul si prepara ad accogliere oggi Papa Francesco con i suoi ritmi frenetici, il suo traffico ingestibile e un vento freddo che viene da Mar Nero. Ma nella comunità cattolica, che conta circa 20mila persone, le ultime ore prima dell’arrivo di Bergoglio sono all’insegna degli ultimi, frenetici preparativi. L’arrivo del Pontefice è vissuto in modo discreto, ma l’emozione non manca. Il punto di ritrovo è la Cattedrale di Santo Spirito. Appena si entra nel cortile si viene investiti da addetti della Nunziatura Apostolica che corrono da una parte all’altra, telefoni che suonano, spedizionieri che arrivano e una sola espressione che regna sovrana: siamo in ritardo. Andres fa parte della comunità spagnola. È a lui che in questo momento è assegnata la funzione più importante: quella logistica. E se gli si vuole parlare, bisogna seguirlo da un capo all’altro dell’edificio, fargli domande mentre istruisce ordini e, nell’evenienza, anche aiutare a spostare un confessionale. «Dobbiamo fare del nostro meglio – spiega Andres -. La U Ci ha lasciati il prof. Aldo Fasolo Accademico delle Scienze di Torino Accademico dei Lincei Paola, Davide e familiari tutti piangono l’uomo saggio e buono che ha messo insieme mente e cuore. Ci ha regalato luce, sorrisi e presenza. Per data e orario Funerali telefonare a Onoranze Funebri, Trento, 0461.884301. – Torino, 27 novembre 2014 Caro ALDO ci mancheranno la tua intelligenza e la tua umanità. Ida, Paolo, Guido. Mario, Chiara e Pietro e tutta la famiglia sono vicini a Paola e Davide nel ricordo dello zio ALDO. Elisa Iris e Nereo Segnan si stringono nel dolore a Paola e Davide per la perdita di ALDO. Abbiamo condiviso bellezza, pensieri, amicizia. ALDO, vogliamo ancora pensarti con noi, intento a leggere guardando l’orizzonte lontano per poterci offrire, come sempre, una chiave di lettura dotta e speciale della vita. Paola, cara amica, ti stringiamo forte. Noi, amici veri in una inta Accademia, ci siamo. Paolo e Adriana, Giorgio e Paola, Franco e Mariuccia, Fiorenzo e Maria Teresa, Mario e Brunella, Beppe e Eva. Carola, Franca, Giorgio sono vicini a Paola con tanto affetto. Franco e Cicci Ricca commossi partecipano al dolore di Paola e di tutta la famiglia. Il Presidente, il Vice Presidente, il Consiglio Generale, il Comitato di Gestione, il Collegio dei Revisori, il Segretario Generale e il personale della Compagnia di San Paolo commossi partecipano al dolore della famiglia per la scomparsa del prof. Aldo Fasolo 0,2% fedeli La percentuale di turchi di fede cristiana. Erano il 20% durante la Prima Guerra mondiale Oggi l’arrivo Papa Francesco visiterà Istanbul, oggi la messa, e Ankara A destra, la Chiesa di Sant’Antonio OZAN KOSE /AFP Istanbul, fra gli ultimi cristiani che aspettano Papa Francesco Immigrati, profughi in fuga dal Califfo e volontari: “La chiesa non basterà” chiesa è piccola potrebbe contenere al massimo 300 persone, le richieste arrivate sono oltre 1400. Come faccio a farcele stare tutte?». Battaglia persa in partenza. «Lavoriamo alla visita da settimane siamo decine di persone divise in vari gruppi: sicurezza, pulizia, musica, logistica». A proposito di musica, la palma del più emozionato spetta sicuramente a Padre Giuseppe. Sarà lui ad accompagnare all’organo la messa del Papa e al pensiero non sta nella pelle. «Provo ininterrottamente da giorni – spiega-. Ho perso peso e mi è persino scesa la glicemia da quando mi hanno detto che avrei accompagnato la celebrazione del Papa con l’organo. È un’emozione inspiegabile». Su tanto fermento veglia Monsignor Louis Pelatre, Vicario Apostolico di Istanbul: «La visita del Papa è un momento di grande gioia e speranza. La visita di quest’anno assume un significato particolare perché avviene nell’anniversario dei 50 anni dall’incontro di Paolo VI con il Patriarca Athenagora, che sancì la ripre- sa del dialogo interreligioso fra cattolici e ortodossi. Certo rimane aperta la questione del mancato riconoscimento giuridico dei cattolici». Una libertà di culto a cui corrisponde un divieto assoluto di proselitismo. La possibilità di praticare il proprio credo, cercando di non dare troppo nell’occhio all’esterno. Ma alla Luciano Pandiani ricorda l’AMICO carissimo. Piangono l’improvvisa scomparsa della lucida intelligenza di ANNIVERSARI Maria Claudia e Elena piangono ALDO, amico sincero, affettuoso e illuminato e abbracciano forte Paola. stringendosi a Paola e Davide in quest’ora di dolore gli amici: Ermanno e Elena Barni Gian Luigi e Lella Beccaria Angelo e Cristiana Benessia Amalia Bosia Salvatore e Luisa Coluccia Alberto Conte Gastone e Silvana Cottino Giovanni Ferraris Maria Itala Ferrero Vincenzo e Tiziana Ferrone Gian Franco e Maria Grazia Gianotti Gabriele Lolli Davide e Carla Lovisolo Marina Marchisio Franco Marenco Angelo Raffaele e Silvia Meo Marco Mezzalama Massimo e Giovanna Mori Maurizio Pandoli Franco e Imma Pastrone Alberto e Ada Piazza Enrico e Cristiana Predazzi Carola Ponzetto Franco e Amalia Ricca Giuseppe e Maria Luisa Ricuperati Pietro e Helga Rossi Antonio Rosetta e Anna Rossomando Rosalino Sacchi Massimo e Edda Salvadori Fulvia Skof Carlo Augusto e Giorgia Viano Rodolfo e Maria Zich – Torino, 27 novembre 2014 La Human Genetics Foundation con i suoi enti fondatori Compagnia di San Paolo, Università e Politecnico di Torino e con tutti i suoi ricercatori, partecipa commossa al dolore della comunità scientiica torinese per la perdita del Mariolina Chiara e Bruno abbracciano Paola e ricordano ALDO grande scienziato ma soprattutto grande, cara e bellissima persona. Piero e Elena Bianucci si stringono affettuosamente a Paola e Davide nel ricordo del carissimo ALDO. Pippo Poli, Giacomo e Maria Giuseppina Giacobini partecipano commossi al dolore per la morte dell’amico ALDO. Con grande sgomento l’Associazione CentroScienza si unisce al dolore della famiglia per l’improvvisa scomparsa di Aldo Fasolo amico, insostituibile riferimento e guida per tutti noi. – Torino, 27 novembre 2014 Giancarlo e Carla Panzica rimpiangono la scomparsa del carissimo ALDO, nostro Maestro ed amico e si stringono con affetto a Paola e Davide. Gli amici, i colleghi e gli allievi di Biologia Vegetale e del CNR sono vicini con affetto a Paola e Davide per la perdita di Aldo ricordandone la grande umanità, intelligenza e cultura. – Torino, 27 novembre 2014 Gli amici, i colleghi, gli allievi e tutto il personale del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, commossi sono vicini con affetto alla collega Paola e alla famiglia per la prematura scomparsa dello stimatissimo Maestro, già Direttore del Dipartimento, Professore Emerito Aldo Fasolo Aldo Fasolo Il Direttore della Clinica Neurologica 1 dell’Università di Torino prof. Lorenzo Pinessi unitamente allo staff medico partecipa al cordoglio per la perdita dell’amico e collega prof. Aldo Fasolo – Torino, 27 novembre 2014 Il Direttore e tutto il personale del Dipartimento di Neuroscienze condividono il dolore di Paola e Davide e di tutti i colleghi del Dottorato in Neuroscienze e della Scuola di Scienze per la perdita del carissimo amico e collega prof. Aldo Fasolo componente del Consiglio Generale dal 2004 al 2007 e del Comitato di Gestione della Compagnia di San Paolo dal 2008 al 2011, e ne ricordano le grandi capacità professionali e doti umane. – Torino, 27 novembre 2014 – Torino, 27 novembre 2014 Aldo Fasolo Aldo Fasolo Laura Celeghin si stringe con affetto a Paola e Davide per l’improvvisa scomparsa dell’amico ALDO. ma oggi solo un grande vuoto. Gianfranco. – Torino, 27 novembre 2014 Direttore della classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali. – Torino, 27 novembre 2014 Solo ieri il consueto incontro veloce in corridoio con un saluto, un sorriso e un prezioso consiglio dal grande Maestro – Torino, 27 novembre 2014 L’Accademia delle Scienze di Torino partecipa con profondo cordoglio la scomparsa del socio prof. Aldo Fasolo che con spirito lungimirante e sapiente contribuì alla nascita e allo sviluppo della Fondazione. – Torino, 27 novembre 2014 E’ mancata all’affetto dei suoi cari Giovanna Ancillotti (Vanna) ved. Decastelli di anni 84 Ne danno l’annuncio: i igli Luigi, Enrico e i parenti tutti. Funerale sabato 29 c.m. alle ore 8,30 parrocchia Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. La Tumulazione nel Cimitero di Pamparato (CN). – Torino, 27 novembre 2014 Tragicamente è mancato Dario Andreis anni 40 Lo annunciano il papà Giovanni, la moglie Marilisa con il iglio Simone, parenti tutti. Rosario venerdì ore 19 e Funerali sabato ore 10,45 parrocchia San Grato (Bertolla), Torino. – Rivoli, 20 novembre 2014 O.F. Fenoglio e igli - tel. 011.2731405 E’ serenamente mancata Marcella Gatteschi Gianluca, Stefano ed Alessandro danno l’annuncio della morte della loro mamma. Ricordano con grande affetto la loro nonna Anna, Valentina, Mara e Giulia. Le nuore avranno sempre per lei un tenero e affettuoso pensiero. Funerali sabato 29 novembre alle ore 10 presso la parrocchia Santi Angeli Custodi. – Torino, 27 novembre 2014 O.F. Gavina & Balbo tel. 011.8981334 Fabris Maria Teresa e igli sono vicini al dolore di Stefano e famiglia. Giancarlo, Chiara, Carlo Guaschino con Andrea partecipano affettuosamente al dolore di Gianluca e famiglia. Piera, Sandro e Francesca sono vicini alla famiglia nel dolore per la perdita della carissima MARCELLA. 2008 2014 Mirella Argento Ferraris Sempre nel cuore. I tuoi cari. 2012 2014 Roberto Gili So che sei sempre con me. Tua Nicoletta. 2004 2014 Battista Francesco Giovetti Sempre nei nostri cuori. Chiesa di Sant’Antonio da Padova, sulla centralissima Istiklal Caddesi, basta varcare il cancello per venire catapultati in un’atmosfera di euforia e festa. Un poster raffigurante Papa Francesco con il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, e la scritta «Hosgeldiniz» (benvenuto) accoglie i visitatori. L’unico segno tangibile dell’arrivo del Pontefice in tutta Istanbul. «Certo che potevano farla qui la messa – si lamentano Meyrem e Laure, rispettivamente turca e francese – così almeno lo vedevamo tutti. La chiesa è più grande ma ci hanno detto che è anche più esposta e quindi il Papa sarebbe più difficile da proteggere». Ad aspettare Francesco, ci sono anche tre ragazzi cristiani caldei che arrivano da Baghdad. L’oratorio Don Bosco di Istanbul si sta prendendo cura di loro. «Sono arrivato qui quattro mesi fa – spiega Marsel – con la mia famiglia abbiamo deciso di scappare perché ormai la situazione era diventata insostenibile e come cristiani rischiavamo la vita». Storie da una Istanbul sempre più cosmopolita, ma dove la comunità cattolica sta lentamente perdendo la sua identità originaria e dove la tradizione delle grandi famiglie levantine sta svanendo, lasciando il posto nuovi cattolici che si trasferiscono in Turchia, soprattutto filippini e nigeriani e da quelli di passaggio, che non bastano però a perpetuare una presenza millenaria. Il commento di Andrea Tornielli A PAG. 33 LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 Primo Piano .17 . U STATI UNITI LA RIVOLTA DEI NERI Personaggio PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK A spettano un figlio, l’agente Wilson e sua moglie Barbara. Vogliono «una vita normale». Tipo la trama di «Gone Girl», dove la ragazza killer finge la gravidanza per essere compatita, e poi usa la tv per annunciare al mondo la riconciliazione col marito. Solo che qui stiamo parlando della realtà più tragica americana, colpevole o no che sia lui della morte di Michael Brown. E come nei film, Darren ha usato anche barbe finte e parrucche, per proteggere il suo anonimato durante il procedimento del Grand giury che lunedì lo ha scagionato. La mattina del 19 agosto scorso, come hanno raccontato gli avvocati del poliziotto al «Washington Post» e alla Cnn, Wilson stava tagliando l’erba nel giardino della sua casa tipo ranch, che condivideva con la collega Barbara Spralding. Qualcuno lo ha avvertito che l’indirizzo era finito su Internet: Manda Lane, a Crestwood, un sobborgo di St. Louis che dista circa mezz’ora di strada da Ferguson. Là dieci giorni prima Darren aveva ucciso il diciottenne nero Mike, e mezzo mondo lo stava cercando: le minacce di morte delle nuove Black Panthers erano solo le ultime nella lista delle sue preoccupazioni. Aveva lasciato subito gli attrezzi in giardino, era corso in casa e aveva fatto la valigia. Sentiva di avere i minuti contati, chiunque poteva venire a cercarlo per fare giustizia a modo proprio. Wilson aveva chiesto aiuto a un parente con un cognome Le nozze, un figlio e una parrucca I tre mesi in fuga dell’agente Wilson L’uomo che ha sparato: “Il mio indirizzo è finito sul Web, tosavo il prato, sono corso via” Cleveland Pubblicatoilvideo del12enneucciso 1 La polizia di Cleveland, nell’Ohio, ha diffuso il video che riprende la scena nella quale sabato due poliziotti hanno ucciso un ragazzino di 12 anni che armeggiava una pistola finta. Nel video si vedono i due agenti, Timothy Loehmann, 26 anni, e Frank Garmback, 46, intimare tre volte alla vittima, Tamir Rice, di alzare le mani, prima di sparagli nel giro di pochi secondi. JIM YOUNG/REUTERS Una donna nel luogo in cui è stato ucciso Michael Brown a Ferguson, in Missouri REUTERS Wilson dopo la sparatoria diverso, e si era trasferito da lui, pensando che bastasse a scomparire dal radar. La sera stessa, però, i giornalisti erano arrivati davanti alla porta del- il caso FRANCESCO SEMPRINI NEW YORK U n interrogativo sta dominando nelle ultime ore le polemiche su Ferguson, una domanda che ha creato una frattura in seno alla comunità nera americana. Anche perché a porla è stata una personalità che tra gli afroamericani riscuote successo e ammirazione. Parliamo di Pharrell Williams, musicista e produttore, pluripremiato ai Grammy Awards e giudice del programma «The Voice», i cui brani vengono considerati «liriche contagiose», come «Happy», il tormentone che ha spopolato in tutto il mondo. «Perché non si parla dell’atteggiamento da teppista di Michael Brown?», ha osato chiedere Williams, utilizzando il termine «bullyish». Non che la questione non fosse stata sollevata prima, ma se a farlo è un nero che dai neri è considerato un’icona, allora le cose cambiano. Nel corso di un’intervista a «Ebony», Williams è andato diritto sul tema: «Non parlo spesso di questioni razziali, ma sono contrariato per quello che è successo a Ferguson», dice l’artista spiegando che il suo disappunto è mol- la nuova casa. Allora l’agente di Ferguson era scappato ancora, trovando rifugio da uno dei suoi avvocati, Greg Kloeppel. Si era fermato là per circa una settimana, prima di scegliere quella che i suoi legali descrivono ora come la sua nuova «collocazione permanente». E segreta. Da quel momento in poi, per tre mesi e mezzo, il poliziotto più ricercato d’America si è nascosto. Primo, per la sua incolumità; secondo, perché gli avvocati avevano deciso che era meglio se fosse rimasto zitto, evitando di farsi vedere in giro. Era al minimo della popolarità, ma i suoi legali pensavano di poter sfruttare le contraddizioni dei testimoni per salvarlo. A patto però che la sua versione restasse sempre e solo quella dichiarata appena subito dopo l’uccisione di Brown: «Mi aveva aggredito, sono stato costretto a difendermi». Darren ha rivelato di aver usato tecniche di mimetizzazione apprese nella polizia, per tenersi nascosto: «A un certo punto mi sono anche fatto crescere la barba. Era molto fastidiosa». E non solo. Il suo avvo- cato, scherzando ma non troppo, ha aggiunto che «ha indossato anche parecchi travestimenti da donna». Per passare il tempo, e non morire di noia o di paura, Wilson andava parecchio al cinema. Si chiudeva dentro ai teatri bui, dove non poteva essere riconosciuto, e restava seduto per diverse proiezioni in silenzio: «Stai sempre in guardia ha raccontato Darren alla Abc - chiedendoti se qualcuno ti ha riconosciuto, o qualcuno ti sta seguendo. Ancora adesso prendo precauzioni ovunque vado, da dove siedo al ristoran- te alla corsia dove guido la macchina. Ti passa per la testa ogni paura, devi considerare tutte le possibilità peggiori». Pensava che quando tutto questo sarebbe finito, lui avrebbe ripreso la sua vita da poliziotto a Ferguson. Fino a quando il suo avvocato lo ha riportato con i piedi sulla terra: «Ah sì, davvero? E sai quale sarà la prima chiamata che riceverai, quando tornerai in servizio? Quella che ti attirerà in un vicolo buio, dove ti ammazzeranno». Darren allora si è MIMETIZZAZIONE Ha usato le tecniche apprese nella polizia «Ma la barba dava fastidio» rassegnato: «Capisco, la realtà è questa». Finora non ha presentato le dimissioni, solo perché farlo durante il Grand Jury avrebbe somigliato ad una dichiarazione di colpevolezza, ma è solo questione di giorni. Eppure, anche vivendo in questa clandestinità, lui, 28 anni, e Barbara, 37, hanno trovato il tempo e il modo di sposarsi. Era il 24 ottobre scorso, e il giudice Christopher Graville li ha uniti in matrimonio a Oakland, Missouri. Neanche un mese dopo, aspettano il primo figlio: «Siamo persone normali, vogliamo solo vivere una vita normale. Cioè, una vita più normale possibile. Sappiamo che le cose saranno diverse. Però ci sarà una nuova normalità. Non so ancora quale, ma in qualche modo la troveremo». Il cantante di “Happy” rompe il fronte “Brown era un teppista, parliamone” Pharrel Williams contro i “fratelli neri”: anche la vittima ha sbagliato Ha detto IL FASTIDIO DANNY MOLOSHOK /REUTERS Musicista e produttore Pharrell Williams, pluripremiato ai Grammy Awards e giudice del programma Usa «The Voice», è diventato famoso con «Happy» teplice. «L’atteggiamento del ragazzo era quello di un teppista e a me crea fastidio. Non che ce l’abbia con lui, ma dovremmo riflettere su tutto ciò che è accaduto nella sua L’atteggiamento del ragazzo era quello di un teppista e a me dà fastidio. Dovremmo riflettere su questo IN CERCA DI GUAI Credo che l’agente che ha sparato vada punito Ma se un poliziotto ti dice di fermarti e non lo fai allora sei in cerca di guai vita tanto da fargli pensare che comportarsi così fosse giusto - prosegue Williams -. Perché non parliamo di questo?». Il riferimento è al video del minimarket dove Brown ha rubato i sigari, un negozio proprio come quello dove, ironia della sorte, è ambientata una parte del video di «Happy». Non che per questo Brown dovesse morire: «Credo che l’agente debba essere punito e messo in prigione, la sua risposta è stata eccessiva, specie nei confronti di un ragazzino», sottolinea la star, che però aggiunge «se un agente ti dice di fermarti e tu disobbedisci, per di più dopo aver messo le mani addosso a un negoziante, allora sei in cerca di guai». Il cantante, tuttavia, individua tra le cause degli accadimenti di Ferguson una serie di fattori, come la eccessiva militarizzazione della polizia, ma anche il fatto che una parte della comunità nera ha dimenticato personaggi come Emmett Till e il Movimento per i diritti civili: «Così si sta consumando una lacerazione profonda». Non ri- sparmia neanche Barack Obama: «Non doveva prendere una parte, ma è il presidente, un uomo del popolo, e sarebbe dovuto andare lì da loro, sull’esempio di quanto facevano Gandhi e Martin Luther King Jr». Infine il monito: «Temo che la “sbornia” di Ferguson durerà a lungo». La reazione sui social è stata immediata: «Pharrel è un grande musicista ma codardo», «Le tue parole sono un affronto per tutti i ragazzini neri che subiscono le brutalità della polizia», e ancora «Hey bianchi, lo volete Williams?». Ma c’è anche chi plaude: «Grazie, questo è ciò che dovrebbe dire ai fratelli». A dirla tutta, non è la prima volta che l’artista si rivela una «voce-contro» della Black Nation. In un’intervista con Oprah Winfrey affermò: «Le nuove generazioni di neri non devono prendersela con le altre razze per ottenere qualcosa, non è un fatto di pigmentazione, ma di mentalità». Abbastanza perché su Twitter si scatenasse la protesta sotto l’hashtag #whatkindofblackareyou (che razza di nero sei). 1232456 89 3A12BC42 8DEF LA STAMPA E9 La Stampa - 28/11/2014 Chi è Terna Il Gruppo Terna è proprietario in Italia della Rete di Trasmissione Nazionale di energia elettrica con oltre 63.500 km di linee in Alta Tensione su tutto il territorio nazionale. Terna ha la responsabilità di sviluppare la rete dell’Alta Tensione per migliorare la sicurezza e l’efficienza e ridurre il costo per imprese e cittadini. Terna è anche responsabile, 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, della trasmissione e del dispacciamento dell’energia e quindi della gestione in sicurezza dell’equilibrio tra la domanda e l’offerta di energia elettrica nel paese. Quotata alla Borsa Italiana dal 2004, la Società provvede alla manutenzione e allo sviluppo della rete elettrica nel rispetto dell'ambiente, coniugando competenze e tecnologie per migliorarne l'efficienza. Il Gruppo Terna è una realtà di eccellenza europea, con oltre 3500 professionisti impegnati quotidianamente nella sicurezza del sistema elettrico nazionale. La Società è responsabile della programmazione, sviluppo e manutenzione della Rete, coniugando competenze, tecnologie e innovazione in linea con le best practices internazionali. Perché serve realizzare l’opera Le opere in progetto si collocano nell’ambito dell’attuazione del Protocollo di Intesa stipulato tra Terna, Regione Piemonte e Città di Torino, finalizzato a realizzare un complesso di interventi di potenziamento, riassetto e riequilibrio territoriale della rete a 220 kV. Il suddetto Protocollo associa agli interventi di adeguamento e potenziamento della rete, interventi di miglioramento delle condizioni di inserimento ambientale delle linee elettriche, nonché, a fronte di interventi di nuova realizzazione, anche opere di compensazione ambientale riguardanti in primo luogo la rete esistente. Le opere previste riguardano le attuali linee 220 kV T.217 Moncalieri – Martinetto, T.231 Pianezza – Piossasco, T.233 Pianezza – Pellerina, T.254 Pianezza – Torino Nord: a fronte di 4,7 km realizzati ne verranno demoliti 6,5 km, mentre saranno realizzati 12 nuovi sostegni a fronte della demolizione di 17 sostegni. Benefici dell’opera I benefici attesi dalla realizzazione della nuova opera sono: • Benefici del sistema elettrico: finalizzati a migliorare la qualità, la continuità del servizio e la sicurezza di esercizio del sistema di trasmissione nell’area urbana di Torino. • Benefici di carattere ambientale: riduzione delle aree attraversate per la minore estensione dei nuovi tratti di linea rispetto ai tratti demoliti. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.terna.it nella sezione Cantieri Terna per l’Italia. AVVISO AL PUBBLICO Razionalizzazione Rete Elettrica 220 kV della città di Torino - Riassetto degli ingressi delle linee a 220 kV alla S.E. Pianezza T.217 “Pianezza – Moncalieri”, T.231 “Pianezza – Piossasco”, T.233 “Pianezza – Pellerina”, T.254 “Pianezza – Torino Nord” nei Comuni di Pianezza e Collegno in Provincia di Torino. Posizione EL-341. Ai sensi e per gli effetti della Legge 7 agosto 1990 n° 241 e dell’art. 52/ter del D.lgs. n° 330 del 27.12.2004 e del vigente D.P.R. 8 Giugno 2001 n° 327, “Testo Unico sulle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazioni per pubblica utilità”. RENDE NOTO - Che con riferimento alla procedura autorizzativa per la realizzazione dei riassetti degli ingressi delle linee a 220 kV alla S.E. Pianezza T.217 “Pianezza – Moncalieri”, T.231 “Pianezza – Piossasco”, T.233 “Pianezza – Pellerina”, T.254 “Pianezza – Torino Nord” nei Comuni di Pianezza e Collegno in Provincia di Torino. Posizione EL-341; La Terna S.p.A. ha inoltrato Istanza al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero dell’Ambiente – preordinata all’adozione dell’atto di autorizzazione alla costruzione con dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza dell’opera; inoltre ha richiesto all’Amministrazione comunale, in parola, la pronuncia motivata sull’opera in oggetto e l’apposizione sulle aree interessate dai lavori, del vincolo preordinato all’esproprio (asservimento) ai sensi del sopra citato DPR 327/01. - Che con l’apposizione del vincolo, le opere saranno dichiarate inamovibili ed ad esse non si applicheranno le disposizioni previste dal 4° e 5° c. art. 122 del T.U. 1775/33. - Chiunque ne possa avere interesse ai sensi della normativa sopra citata, è invitato a prendere conoscenza degli anzidetti atti, e se lo ritenesse necessario, presentare eventuali osservazioni in merito, al Ministero dello Sviluppo Economico – Direzione Generale per il mercato elettrico, le energie rinnovabili e l’efficienza energetica, il nucleare - Ex Divisione III – Reti Elettriche – via Molise, 2 – 00187 Roma o presso la stessa Segreteria comunale entro i trenta giorni successivi l’avvenuta pubblicazione simultanea, del presente avviso, all’Albo Pretorio dei Comuni di Collegno e Pianezza, sul Sito Informatico della Regione Piemonte e sui quotidiani a diffusione nazionale (Libero) e locale (La Stampa). Per maggior completezza, detti Atti sono depositati e pubblicati anche presso gli Uffici del Comune di Collegno - Piazza del Municipio, 1 – 10093 Collegno TO e del Comune di Pianezza - Piazza Leumann, 1 - 10044 Pianezza TO. IMMOBILI INTERESSATI DALLE LINEE DI NUOVA REALIZZAZIONE Comune di Collegno Foglio 4 Map.le 568 di DENTIS Giuseppe n. a VENARIA il 14/01/1944 c.f. DNTGPP44A14L727Z, DENTIS Luigi n. a VENARIA il 16/12/1947 c.f. DNTLGU47T16L727R. GIORDANA Michele Angelo Vincenzo n. a PIANEZZA il 27/05/1949 c.f. GRDMHL49E27G559O; map.li 74. 77 di ENTE URBANO; map.li 39. 27 di GIORDANA Michele Angelo Vincenzo n. a PIANEZZA il 27/05/1949 c.f. GRDMHL49E27G559O; map.le 78 di TRUMAN S.A.S. DI ACQUAFRESCA MARIANO & C. con sede in ALPIGNANO c.f. 09659410014; map.le 37 di CIBRARIO Maria n. a PIANEZZA il 31/12/1934 c.f. CBRMRA34T71G559H; map.le 34 di CIBRARIO Giacomo n. a DRUENTO il 29/01/1942 c.f. CBRGCM42A29D373S. Foglio 25 Map.li 60. 61. 62. 165 di ROVEI Silvano n. a TORINO il 03/05/1977 c.f. RVOSVN77E03L219D, ROVEY Fulvio n. a TORINO il 06/11/1971 c.f. RVYFLV71S06L219K; map.le 421 di G.A.L.F. IMMOBILIARE S.A.S. DI SANTAMATO LUCIA E C. con sede in PIANEZZA c.f. 09141210014; map.li 166. 167. 217. 218. 170. 174. 269 di COMUNE DI PIANEZZA con sede in PIANEZZA c.f. 01299070019; map.le 367 di ENTE URBANO; map.le 175 di ROVEI Luigi n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Luigi Celeste n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Pierfelice n. a COLLEGNO il 07/02/1946 c.f. RVOPFL46B07C860J, TABASSO Giuseppina Teresa n. a TORINO il 01/10/1951 c.f. TBSGPP51R41L219L; map.le 21 di GILI Anna Maria n. a PIANEZZA il 25/07/1960 c.f. GLINMR60L65G559U, ROVEI Luigi n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Luigi Celeste n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Pierfelice n. a COLLEGNO il 07/02/1946 c.f. RVOPFL46B07C860J, TABASSO Giuseppina Teresa n. a TORINO il 01/10/1951 c.f. TBSGPP51R41L219L; map.li 71. 66 di GIANOTTI Dario n. a PIANEZZA il 02/02/1947 c.f. GNTDRA47B02G559P; map.le 19 di MOSSO Domenico FU NICOLA MAR MATTIOTTO; map.le 75 di GIACOMETTO Lucia n. a PIANEZZA il 28/05/1929 c.f. GCMLCU29E68G559I; map.li 15. 16. 17. 18 di GENOVA Maria Teresa n. a PIANEZZA il 29/05/1954 c.f. GNVMTR54E69G559X; map.li 5. 6 di FERRERO Aldo n. a PIANEZZA il 12/03/1966 c.f. FRRLDA66C12G559D, FERRERO Ezio n. a PIANEZZA il 01/01/1954 c.f. FRRZEI54A01G559N; map.le 7 di FERRERO Aldo n. a PIANEZZA il 12/03/1966 c.f. FRRLDA66C12G559D; map.le 65 di BOGETTO Giacomo n. a PIANEZZA il 15/10/1956 c.f. BGTGCM56R15G559Z, BOGETTO Giovanni n. a PIANEZZA il 11/10/1921 c.f. BGTGNN21R11G559P, BOGETTO Maria Adelaide n. a PIANEZZA il 14/10/1948 c.f. BGTMDL48R54G559E; map.le 8 di ROVEI Claudio Celeste n. a TORINO il 27/06/1978 c.f. RVOCDC78H27L219U, ROVEI Luigi n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Silvano n. a TORINO il 03/05/1977 c.f. RVOSVN77E03L219D; map.le 2 di MILETTO Alberto n. a TORINO il 10/12/1951 c.f. MLTLRT51T10L219T, MILETTO Ettore n. a TORINO il 01/08/1955 c.f. MLTTTR55M01L219L, MILETTO Matilde n. a PIANEZZA il 11/10/1930 c.f. MLTMLD30R51G559X; map.le 413 di ARCURI Luisella n. a TORINO il 12/09/1937 c.f. RCRLLL37P52L219F; map.le 117 di ENTE URBANO; map.le 59. 171 di BOGETTO Giacomo n. a PIANEZZA il 15/10/1956 c.f. BGTGCM56R15G559Z, BOGETTO Giovanni n. a PIANEZZA il 11/10/1921 c.f. BGTGNN21R11G559P, BOGETTO Maria Adelaide n. a PIANEZZA il 14/10/1948 c.f. BGTMDL48R54G559E; map.le 168 di BOGETTO Giovanni n. a PIANEZZA il 11/10/1921 c.f. BGTGNN21R11G559P, MARCHETTO Elisa n. a PIANEZZA il 11/04/1955 c.f. MRCLSE55D51G559M. Foglio 26 Map.le 168 di ENTE URBANO; map.le 33 di T.E.R.NA. TRASMISSIONE ELETTRICITA’ RETE NAZIONALE SPA con sede in ROMA c.f. 05779661007; map.li 25. 46. 47. 48. 54. 58 di ROVEI Silvano n. a TORINO il 03/05/1977 c.f. RVOSVN77E03L219D, ROVEY Fulvio n. a TORINO il 06/11/1971 c.f. RVYFLV71S06L219K; map.le 37 di SACIM S.R.L. con sede in RIVOLI c.f. 06755040018M. IMMOBILI INTERESSATI DALLE LINEE IN DISMISSIONE Comune di Pianezza Foglio 17 Map.li 442. 444. 356. 181. 178 di ROVEI Luigi n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Luigi Celeste n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Pierfelice n. a COLLEGNO il 07/02/1946 c.f. RVOPFL46B07C860J, TABASSO Giuseppina Teresa n. a TORINO il 01/10/1951 c.f. TBSGPP51R41L219L; map.le 183 di GIACOLETTO Irma n. a NOLE il 19/03/1941 c.f. GCLRMI41C59F925Q, MAROCCO Lorenzo n. a DRUENTO il 28/11/1939 c.f. MRCLNZ39S28D373N; map.le 283 di RELIT STRAD; map.le 352 di MAROCCO Antonio n. a TORINO il 25/11/1964 c.f. MRCNTN64S25L219I, MAROCCO Carlo n. a TORINO il 07/11/1973 c.f. MRCCRL73S07L219S, MAROCCO Giovanni n. a TORINO il 08/07/1975 c.f. MRCGNN75L08L219G, MAROCCO Lorenzo n.a DRUENTO il 28/11/1939 c.f. MRCLNZ39S28D373N, MAROCCO Paolo n. a PIANEZZA il 10/04/1967 c.f. MRCPLA67D10G559F; map.li 170. 171. 172. 175 di SOC. SEMPLICE “IMMOBILIARE PENTURE” con sede RIVOLI; map.le 354 di COMUNE DI PIANEZZA con sede in PIANEZZA c.f. 01299070019; map.le 88 di MORONI Graziella n. a SONDRIO il 02/01/1945 c.f. MRNGZL45A42I829N, MORONI Laura n. a PIANEZZA il 06/02/1950 c.f. MRNLRA50B46G559V, MORONI Rosanna n. a PIANEZZA il 15/10/1951 c.f. MRNRNN51R55G559I; map.le 344 di FERRO MILONI Luigi n. a COLLEGNO il 30/04/1937 c.f. FRRLGU37D30C860H; map.li 342. 330 di CEBRARIO Guido n. a PIANEZZA il 25/05/1953 c.f. CBRGDU53E25G559C, CEBRARIO Maria Luisa n. a PIANEZZA il 20/03/1957 c.f. CBRMLS57C60G559V, CEBRARIO Paolo n. a PIANEZZA il 06/01/1952 c.f. CBRPLA52A06G559F, FERRO FAMIL Franca n. a TORINO il 04/07/1932 c.f. FRRFNC32L44L219Z; map.le 28 di ALEMANNO Giuseppe n. a AVIGLIANA il 14/01/1940; map.le 293 di RAMELLO Gabriella n. a TORINO il 20/12/1952 c.f. RMLGRL52T60L219T, RAMELLO Marco n. a TORINO il 01/07/1965 c.f. RMLMRC65L01L219E; map.le 284 di BOSCO Felice n. a PIANEZZA il 03/03/1931 c.f. BSCFLC31C03G559V; map.li 294. 295. 332. 343. 345. 341. 340. 337 di PROVINCIA DI TORINO con sede in TORINO c.f. 01907990012; map.le 441 di ENTE URBANO; map.li 439. 437 di BERTON Giuseppe n. a SAUZE DI CESANA il 05/09/1947 c.f. BRTGPP47P05I465T. Foglio 24 Map.le 18 di CHIONO Paola n. a TORINO il 12/08/1940 c.f. CHNPLA40M52L219W, DE MARCHI Eralda n. a TORINO il 25/06/1938 c.f. DMRRLD38H65L219K, DE MARCHI SCHIERANO Alessandra n. a TORINO il 25/06/1970 c.f. DMRLSN70H65L219Y, DE MARCHI SCHIERANO Emanuela n. a TORINO il 12/11/1966 c.f. DMRMNL66S52L219V, DE MARCHI SCHIERANO Umberto n. a TORINO il 29/08/1965 c.f. DMRMRT65M69L219N; map.le 19 di RAMELLO Gabriella n. a TORINO il 20/12/1952 c.f. RMLGRL52T60L219T, RAMELLO Marco n. a TORINO il 01/07/1965 c.f. RMLMRC65L01L219E; map.li 15. 21. 22 di SOCIETÀ AGRICOLA ROVEI SOCIETÀ SEMPLICE con sede in PIANEZZA c.f. 09877230012; map.le 23 di ISTITUTO DIOCESIANO PER IL SOSTENTAMENTO DEL CLERO con sede in TORINO c.f. 097517320012; map.le 13 di RAMELLO Gabriella n. a TORINO il 20/12/1952 c.f. RMLGRL52T60L219T, RAMELLO Marco n. a TORINO il 01/07/1965 c.f. RMLMRC65L01L219E; map.le 12 di GENOVA Mauro n. a PIANEZZA il 25/09/1941 c.f. GNVMRA41P25G559B; map.le 24 di BOSCO Giuseppe Alessandro n. a RIVOLI il 02/03/1961 c.f. BSCGPP61C02H355B, GATELLI Lauretta n. a TORINO il 12/07/1964 c.f. GTLLTT64L52L219X; map.le 25 di MALANDRINO Bianca; MAR BOSCO n. a VAL DELLA TORRE il 27/02/1929 c.f. MLNBNC29B67L555V; map.le 32 di BOSCO Giuseppe Alessandro n. a RIVOLI il 02/03/1961 c.f. BSCGPP61C02H355B, BOSCO Maria Teresa n. a PIANEZZA il 11/05/1953 c.f. BSCMTR53E51G559L, MALANDRINO Bianca; MAR BOSCO n. a VAL DELLA TORRE il 27/02/1929 c.f. MLNBNC29B67L555V; map.le 75 di TRUMAN S.A.S. DI ACQUAFRESCA MARIANO & C. con sede in ALPIGNANO c.f. 09659410014; map.le 59 di GIORDANA Michele Angelo Vincenzo n. a PIANEZZA il 27/05/1949 c.f. GRDMHL49E27G559O; map.le 72 di PROVINCIA DI TORINO con sede in TORINO c.f. 01907990012; map.le 73 di ROVEI Maria Grazia n. a TORINO il 12/03/1964 c.f. RVOMGR64C52L219A, ROVEJ Paolo Luigi n. a TORINO il 01/02/1966 c.f. RVJPLG66B01L219E, ROVEY Fulvio n. a TORINO il 06/11/1971 c.f. RVYFLV71S06L219K; map.li 60. 58 di PROVINCIA DI TORINO con sede in TORINO c.f. 01907990012; map.le 61 di Comune di Collegno Foglio 4 Map.le 568 di DENTIS Giuseppe n. a VENARIA il 14/01/1944 c.f. DNTGPP44A14L727Z, DENTIS Luigi n. a VENARIA il 16/12/1947 c.f. Comune di Pianezza Foglio 17 Map.le 187 di ENTE URBANO; map.le 445 di ROVEI Claudioi Celeste n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Luigi Celeste n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Pierfelice n. a COLLEGNO il 07/02/1946 c.f. RVOPFL46B07C860J, ROVEI Silvano n. a TORINO il 03/05/1977 c.f. RVOSVN77E03L219D, TABASSO Giuseppina Teresa n. a TORINO il 01/10/1951 c.f. TBSGPP51R41L219L; map.li 444. 442. 178 di ROVEI Luigi n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Luigi Celeste n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Pierfelice n. a COLLEGNO il 07/02/1946 c.f. RVOPFL46B07C860J, TABASSO Giuseppina Teresa n. a TORINO il 01/10/1951 c.f. TBSGPP51R41L219L; map.li 170. 171. 172. 175 di SOC. SEMPLICE “IMMOBILIARE PENTURE” con sede RIVOLI; map.le 183 di GIACOLETTO Irma n. a NOLE il 19/03/1941 c.f. GCLRMI41C59F925Q, MAROCCO Lorenzo n. a DRUENTO il 28/11/1939 c.f. MRCLNZ39S28D373N; map.le 352 di MAROCCO Antonio n. a TORINO il 25/11/1964 c.f. MRCNTN64S25L219I, MAROCCO Carlo n. a TORINO il 07/11/1973 c.f. MRCCRL73S07L219S, MAROCCO Giovanni n. a TORINO il 08/07/1975 c.f. MRCGNN75L08L219G, MAROCCO Lorenzo n. a DRUENTO il 28/11/1939 c.f. MRCLNZ39S28D373N, MAROCCO Paolo n. a PIANEZZA il 10/04/1967 c.f. MRCPLA67D10G559F; map.li 342. 330 di CEBRARIO Guido n. a PIANEZZA il 25/05/1953 c.f CBRGDU53E25G559C, CEBRARIO Maria Luisa n. a PIANEZZA il 20/03/1957 c.f. CBRMLS57C60G559V, CEBRARIO Paolo n. a PIANEZZA il 06/01/1952 c.f. CBRPLA52A06G559F, FERRO FAMIL Franca n. a TORINO il 04/07/1932 c.f. FRRFNC32L44L219Z; map.le 344 di FERRO MILONI Luigi n. a COLLEGNO il 30/04/1937 c.f. FRRLGU37D30C860H; map.le 88 di MORONI Graziella n. a SONDRIO il 02/01/1945 c.f. MRNGZL45A42I829N, MORONI Laura n. a PIANEZZA il 06/02/1950 c.f. MRNLRA50B46G559V, MORONI Rosanna n. a PIANEZZA il 15/10/1951 c.f. MRNRNN51R55G559I; map.le 28 di ALEMANNO Giuseppe n. a AVIGLIANA il 14/01/1940; map.li 343. 345. 341. 340 di PROVINCIA DI TORINO con sede in TORINO c.f. 01907990012; map.le 441 di ENTE URBANO; map.le 439 di BERTON Giuseppe n. a SAUZE DI CESANA il 05/09/1947 c.f. BRTGPP47P05I465T. Foglio 19 Map.le 20 di FERRO MILON Giuseppina n. a COLLEGNO il 28/10/1944 c.f. FRRGPP44R68C860G; map.le 53 di ROVEY Fulvio n. a TORINO il 06/11/1971 c.f. RVYFLV71S06L219K; map.le 54 di PROVINCIA DI TORINO con sede in TORINO c.f. 01907990012; map.le 55 di ROVEY Fulvio n. a TORINO il 06/11/1971 c.f. RVYFLV71S06L219K; map.le 50 di BOSCO Carlo; DI GIUSEPPE, BOSCO Felice; DI GIUSEPPE. Foglio 20 Map.li 62. 139 di CAVALLOTTI Maria n. a TORINO il 02/01/1933 c.f. CVLMRA33A42L219E, SOFFIETTI Giuseppe n. a TORINO il 08/03/1955 c.f. SFFGPP55C08L219E, SOFFIETTI Rosa n. a PIANEZZA il 27/11/1958 c.f. SFFRSO58S67G559S; map.le 61 di BONINO Angela; DI CARLO MAR GILI n. a. PIANEZZA il 15/05/1911 c.f. BNNNGL11E55G559P; map.le 59 di VOTTA Dario n. a BUSSOLENO il 15/12/1930. Foglio 24 Map.le 19 di RAMELLO Gabriella n. a TORINO il 20/12/1952 c.f. RMLGRL52T60L219T, RAMELLO Marco n. a TORINO il 01/07/1965 c.f. RMLMRC65L01L219E; map.li 21. 22. 15 di SOCIETÀ AGRICOLA ROVEI SOCIETÀ SEMPLICE con sede in PIANEZZA c.f. 09877230012; map.le 23 di ISTITUTO DIOCESIANO PER IL SOSTENTAMENTO DEL CLERO con sede in TORINO c.f. 097517320012; map.le 13 di RAMELLO Gabriella n. a TORINO il 20/12/1952 c.f. RMLGRL52T60L219T, LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 Primo Piano .19 . Tre casi simbolo Atleti a Kabul Mahboba Ahdyar è stata l’unica donna (in una squadra di 4 atleti) a rappresentare l’Afghanistan alle Olimpiadi di Pechino Sotto il regime dei taleban era impensabile per le donne praticare sport FREE GHONCHEH CAMPAIGN/AP Iran Il divieto di partecipare a eventi sportivi maschili è il simbolo di una diversità che vede la donna contare la metà di un uomo AHMAD MASOOD /REUTERS DALL’ARABIA ALL’AFGHANISTAN EDUCAZIONE FISICA NEL MIRINO L’ultima jihad islamista ora è contro lo sport FRANCESCA PACI ROMA Da mesi i tagliagole moralizzatori dello Stato Islamico proibiscono la ginnastica agli studenti di Mosul. Lo sport è considerato una minaccia alla virtù come lo era nell’Afghanistan dei taleban, che usavano lo stadio di Kabul per lapidare le adultere, ma come lo è anche a Riad, dove sebbene il 75% delle donne soffra di obesità l’educazione fisica resta fuori dalle scuole pubbliche femminili, e nell’Iran che condanna Ghoncheh Ghavami a un anno di carcere per il tentativo di assistere a una partita di pallavolo maschile (è stata appena liberata su cauzione). Le teocrazie, al contrario delle dittature, non vanno d’accordo con lo sport. Mentre i regimi passati e presenti, dal nazi-fascismo al comunismo sovietico fino all’Uganda di Amin o alla Corea del Nord, hanno sempre pompato (anche letteralmente) i propri atleti perché rappresentassero la Potenza Nazionale e al tempo stesso assorbissero le energie giovanili, chi detta legge nel nome di Dio fa leva sull’antinomia corpo/spirito a tutto danno del primo. Il problema non è la religione in sè, come prova la sovrapposizione di umano e divino nei giochi olimpici dell’antica Grecia. Secondo lo studioso di ori- gine algerine Mahfoud Amara gli sviluppi novecenteschi dello sport l’hanno associato al capitalismo e all’occidentale in modo tale da mandare in palla il mondo islamico: «Da una parte le società musulmane hanno accettato l’evoluzione dello sport come strumento di modernizzazione ma dall’altro molti movimenti islamisti vi hanno visto il simbolo del secolarismo e della deviazione dalla retta via della Umma». Gratta gratta però, lascia intendere Amara, dietro la paura del corpo c’è quella del corpo femminile, atavica ossessione del monoteismo assoluto ereditata alla grande dai custodi dell’integralismo islamico. RAMELLO Marco n. a TORINO il 01/07/1965 c.f. RMLMRC65L01L219E; map.le 11 di BOGETTO Giacomo n. a PIANEZZA il 15/10/1956 c.f. BGTGCM56R15G559Z, BOGETTO Giovanni n. a PIANEZZA il 11/10/1921 c.f. BGTGNN21R11G559P, BOGETTO Maria Adelaide n. a PIANEZZA il 14/10/1948 c.f. BGTMDL48R54G559E; map.le 9 di GALLINO Carla Marta n. a TORINO il 28/09/1964 c.f. GLLCLM64P68L219D, GALLINO Giuseppe n. a PIANEZZA il 14/11/1947 c.f. GLLGPP47S14G559H; map.le 73 di ROVEI Maria Grazia n. a TORINO il 12/03/1964 c.f. RVOMGR64C52L219A, ROVEJ Paolo Luigi n. a TORINO il 01/02/1966 c.f. RVJPLG66B01L219E, ROVEY Fulvio n. a TORINO n. a 06/11/1971 c.f. RVYFLV71S06L219K; map.le 25 di MALANDRINO Bianca;MAR BOSCO n. a VAL DELLA TORRE il 27/02/1929 c.f. MLNBNC29B67L555V; map.le 24 di BOSCO Giuseppe Alessandro n. a RIVOLI il 02/03/1961 c.f. BSCGPP61C02H355B, GATELLI Lauretta n. a TORINO il 12/07/1964 c.f. GTLLTT64L52L219X; map.le 59 di GIORDANA Michele Angelo Vincenzo n. a PIANEZZA il 27/05/1949 c.f. GRDMHL49E27G559O; map.le 60 di PROVINCIA DI TORINO con sede in TORINO c.f. 01907990012; map.le 61 di GIORDANA Michele Angelo Vincenzo n. a PIANEZZA il 27/05/1949 c.f. GRDMHL49E27G559O; map.li 39. 27 di GIORDANA Michele Angelo Vincenzo n. a PIANEZZA il 27/05/1949 c.f. GRDMHL49E27G559O; map.le 77 di ENTE URBANO; map.le 78 di TRUMAN S.A.S. DI ACQUAFRESCA MARIANO & C. con sede in ALPIGNANO c.f. 09659410014; map.le 37 di CIBRARIO Maria n. a PIANEZZA il 31/12/1934 c.f. CBRMRA34T71G559H; map.le 34 di CIBRARIO Giacomo n. a DRUENTO il 29/01/1942 c.f. CBRGCM42A29D373S. Foglio 25 Map.le 124 di ROVEY Fulvio n. a TORINO il 06/11/1971 c.f. RVYFLV71S06L219K; map.le 10 di ROVEI Maria Grazia n. a TORINO il 12/03/1964 c.f. RVOMGR64C52L219A, ROVEY Fulvio n. a TORINO il 06/11/1971 c.f. RVYFLV71S06L219K, ROVEY Paolo n. a TORINO il 01/02/1966 c.f. RVYPLA66B01L219B, SRA Franca n. a TORINO il 03/06/1933 c .f. SRAFNC33H43L219D; map.le 117 di ENTE URBANO; map.le 61 di ROVEI Silvano n. a TORINO il 03/05/1977 c.f. RVOSVN77E03L219D, ROVEY Fulvio n. a TORINO il 06/11/1971 c.f. RVYFLV71S06L219K; map.le 407 di ENTE URBANO; map.li 421. 422 di G.A.L.F. IMMOBILIARE S.A.S. DI SANTAMATO LUCIA E C. con sede in PIANEZZA c.f. 09141210014; map.le 165. 60. 62. 61 di ROVEI Silvano n. a TORINO il 03/05/1977 c.f. RVOSVN77E03L219D, ROVEY Fulvio n. a TORINO il 06/11/1971 c.f. RVYFLV71S06L219K; map.li 166. 217. 218. 174. 170. 167. 269 di COMUNE DI PIANEZZA con sede in PIANEZZA c.f. 01299070019; map.li 352. 353. 367 di ENTE URBANO; map.le 175. 173 di ROVEI Luigi n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Luigi Celeste n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Pierfelice n. a COLLEGNO il 07/02/1946 c.f. RVOPFL46B07C860J, TABASSO Giuseppina Teresa n. a TORINO il 01/10/1951 c.f. TBSGPP51R41L219L; map.li 71. 66 di GIANOTTI Dario n. a PIANEZZA il 02/02/1947 c.f. GNTDRA47B02G559P; map.le 21. 9 di GILI Anna Maria n. a PIANEZZA il 25/07/1960 c.f. GLINMR60L65G559U, ROVEI Luigi n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Luigi Celeste n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Pierfelice n. a COLLEGNO il 07/02/1946 c.f. RVOPFL46B07C860J, TABASSO Giuseppina Teresa n. a TORINO il 01/10/1951 c.f. TBSGPP51R41L219L; map.le 15. 18 di GENOVA Maria Teresa n. a PIANEZZA il 29/05/1954 c.f. GNVMTR54E69G559X; map.li 75. 20 di GIACOMETTO Lucia n. a PIANEZZA il 28/05/1929 c.f. GCMLCU29E68G559I; map.li 6. 5 di FERRERO Aldo n. a PIANEZZA il 12/03/1966 c.f. FRRLDA66C12G559D, FERRERO Ezio n. a PIANEZZA il 01/01/1954 c.f. FRRZEI54A01G559N; map.le 7 di FERRERO Aldo n. a PIANEZZA il 12/03/1966 c.f. FRRLDA66C12G559D; map.le 4 di ARCURI Guido n. a TORINO il 17/09/1934 c.f. RCRGDU34P17L219R; map.le 2 di MILETTO Alberto n. a TORINO il 10/12/1951 c.f. MLTLRT51T10L219T, MILETTO Ettore n. a TORINO il 01/08/1955 c.f. MLTTTR55M01L219L, MILETTO Matilde n. a PIANEZZA il 11/10/1930 c.f. MLTMLD30R51G559X; map.le 413 di ARCURI Luisella n. a TORINO il 12/09/1937 c.f. RCRLLL37P52L219F; map.le 123 di ROVEI Luigi Celeste n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Luigi Celeste n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Pierfelice n. a COLLEGNO il 07/02/1946 c.f. RVOPFL46B07C860J, TABASSO Giuseppina Teresa n. a TORINO il 01/10/1951 c.f. TBSGPP51R41L219L; map.le 8 di ROVEI I duri e puri non fanno distinzioni di sesso. Non ne fa per esempio il leader di Boko Haram Shekau, che a nome dei taleban d’Africa ha condannato lo sport prima di fare strage tra i tifosi nigeriani di BrasileMessico radunati per i Mondiali 2014. Non ne fanno neppure i fondamentalisti somali di Al Shabaab, anche loro balzati sul campionato di calcio per seminare morte nei bar del Kenya. E non ne fa il kamikaze che pochi giorni fa si è fatto esplodere in Afghanistan durante un torneo di pallavolo uccidendo 47 persone. Già i taleban «istituzionali» però, pur vietando una lunga lista di attività fisiche, dalle gare di aquiloni alle competizioni di buzkashi, chiudevano un occhio sul cricket: troppo popolare per essere bandito e, quantomeno, riservato agli uomini. Si perché dall’Arabia Saudita che impedisce alle ragazze il corpo libero (ma fa affari con gli alleati del Golfo lanciati nel business di calcio e Formula 1) a Gaza, dove nel 2013 l’Onu ha cancellato la maratona interna- zionale perché Hamas non voleva che uomini e donne corressero insieme, la questione femminile si è andata sempre più intrecciando a quella sportiva. Nonostante poche atlete musulmane partecipino alle Olimpiadi sin dal 1964, la competizione ginnica è diventata la proiezione di quell’affermazione sociale in altre sfere negata. Così per esempio l’oro ai Giochi di Barcellona del ’92 costò l’esilio dell’algerina Hassiba Boulmerka, rea di aver corso i 1500 metri in shorts e messa al bando dagli estremisti del suo Paese. L’islam in realtà non impone solo ora et labora, come suggeriscono i più radicali tra i predicatori, tipo il qatarino al Qaradawi. Ma il rigore dello spirito dettato ai sunniti dal neosalafismo e agli sciiti dai rigidi ayatollah fa a pugni con la fisicissima pilota iraniana Lale Seddigh o con la sprinter di Kabul Rubina Muqimyar, sotto sotto accusate in patria di prestarsi alla propaganda occidentale. Lo sport come avanguardia dell’emancipazione? Anche. Altrimenti perché averne tanta paura? ALI JAREKJI /REUTERS Arabia Saudita Nel 2013 Riad ha autorizzato l’educazione fisica nelle scuole femminili, ma solo private AHMAD MASOOD/REUTERS Afghanistan Le prime afgane partecipano alle Olimpiadi nel 2004 A Londra 2012 debutta la pioniera delle pugili Claudio Celeste n. a TORINO il 27/06/1978 c.f. RVOCDC78H27L219U, ROVEI Luigi n. a PIANEZZA il 27/03/1955 c.f. RVOLCL55C27G559Y, ROVEI Silvano n. a TORINO il 03/05/1977 c.f. RVOSVN77E03L219D; map.le 65. 59. 171 di BOGETTO Giacomo n. a PIANEZZA il 15/10/1956 c.f. BGTGCM56R15G559Z, BOGETTO Giovanni n. a PIANEZZA il 11/10/1921 c.f. BGTGNN21R11G559P, BOGETTO Maria Adelaide n. a PIANEZZA il 14/10/1948 c.f. BGTMDL48R54G559E; map.le 74 di MOSSO Carlo n. a PIANEZZA il 26/03/1942 c.f. MSSCRL42C26G559R, MOSSO Clara n. a PIANEZZA il 13/12/1913 c.f. MSSCLR13T53G559P, MOSSO Giovanni n. a PIANEZZA il 04/09/1912 c.f. MSSGNN12P44G559U; map.le 67 di GADRINO Angelo n. a TORINO il 14/11/1960 c.f. GDRNGL60S14L219K, GADRINO Franco n. a TORINO il 17/06/1967 c.f. GDRFNC67H17L219S, MARTINI Clelia n. a CASTAGNOLE DELLE LANZE il 30/10/1937 c.f. MRTCLL37R70C049U; map.le 19 di MOSSO Domenico FU NICOLA MAR MATTIOTTO. Foglio 26 Map.le 168 di ENTE URBANO; map.le 33 di T.E.R.NA. TRASMISSIONE ELETTRICITÀ RETE NAZIONALE SPA con sede in ROMA c.f. 05779661007; map.li 48. 25. 47. 46. 54. 58 di ROVEI Silvano n. a TORINO il 03/05/1977 c.f. RVOSVN77E03L219D, ROVEY Fulvio n. a TORINO il 06/11/1971 c.f. RVYFLV71S06L219K; map.le 37 di SACIM S.R.L. con sede in RIVOLI c.f. 06755040018. Terna Rete Italia SpA – Viale Egidio Galbani, 70 - 00156 Roma - Italia Reg. Imprese di Roma, C.F. e P.I. 11799181000 - REA 1328587 Capitale Sociale 120.000,00 Euro i.v. 20 .Cronache STAMPA .LA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 IL BOTTINO VALEVA CINQUE MILIONI. IN PASSATO ALTRI DUE COLPI SIMILI ERANO ANDATI A SEGNO Barriere infuocate e mitra Fallisce la rapina sull’A1 Autosole bloccata per ore. È caccia in tutto il Nord ai banditi in fuga FRANCO GIUBILEI LODI Un commando di almeno quindici persone ha sbarrato l’Autosole in entrambe le direzioni con veicoli incendiati e ha tentato l’assalto a un furgone blindato portavalori, pur di mettere le mani su cinque milioni di euro. Solo il sangue freddo del personale della security ha evitato che il colpo andasse a segno: nonostante i chiodi a quattro punte sparsi a decine sull’asfalto e le raffiche di mitra sparate contro il mezzo, il conducente è riuscito a forzare il blocco e a raggiungere la sede dell’agenzia a Milano. Nel frattempo, i banditi si sono dileguati dopo aver aperto un varco nel guard-rail: cinque auto parcheggiate nelle vicinanze dell’autostrada erano lì ad aspettarli. Sembra il frammento di un film d’azione ad alto contenuto spettacolare e invece è il racconto dell’attacco di una banda di professionisti, forse la stessa che aveva depredato con successo due furgoni portavalori (della stessa ditta di ieri, ndr) sulla Milano-Como, un anno fa: molto simili la dinamica e la tecnica, con un Tir in fiamme messo in mezzo alle corsie, i chiodi e le armi da guerra. Solo che in quell’occasione i rapinatori erano riusciti a portarsi via tutto il bottino, valutato sui dieci milioni di euro in banconote e lingotti d’oro. Stavolta invece la violenza e la determinazione dei banditi non sono state sufficienti, e la tentata rapina si è risolta in un ingorgo colossale sull’A1: oltre al lavoro dei vigili del fuoco che hanno sgomberato l’autostrada dalle carcasse e dai chiodi, ci sono volute ore per permettere agli inquirenti di fare i rilievi. Fortunatamente non ci sono feriti. Tutto comincia quand’è ancora buio, ieri mattina intorno alle 6.20: è l’ora in cui il 118 di Pavia riceve la telefonata di un automobilista che segnala un incidente con veicoli in fiamme sull’Autosole, nel Lodigiano. In realtà quel che sembra un incidente nasconde ben altro: alcuni membri del com- mando, guidando un camion in direzione nord, lo mettono di traverso e gli danno fuoco all’altezza di Livraga, al chilometro 36, quindi buttano i chiodi. Nel frattempo, la stessa operazione viene compiuta da alcuni complici sull’altra carreggiata, formando una barriera di due camioncini e un’auto a una decina di chilometri di distanza, al chilometro 24, dando fuoco e spargendo chiodi anche qui. Lo scopo è proteggersi la via di fuga. Quando il furgone portavalori con una scorta di due mezzi arriva vicino al blocco, sulla carreggiata nord, viene affiancato da una o più auto: partono le raffiche di mitra, ma mentre i furgoni di scorta si fermano TENTATO OMICIDIO NELLE CAMPAGNE DI ROMA Lui in carcere a Rebibbia, lei in ospedale a lottare contro la morte. Una tragedia consumata mercoledì sera in un casolare di Sacrofano, nelle campagne a nord di Roma, dove lui, il 42enne Ignazio Serata, risiede. Un colpo di fucile esploso in circostanze ancora da chiarire ha centrato alla nuca lei, la 22enne Gloria Boemia, riducendola in fin di vita. Sottoposta ad un delicato intervento chirurgico nella notte, è ora ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Sant’Andrea. È stato proprio l’ex compagno a dare l’allarme. I soccorritori del 118 hanno trovato la ragazza a terra in una pozza di sangue e allertato i carabinieri che, giunti sul posto, hanno proceduto al fermo di Serata per tentato omicidio. Dipendente di un’azienda agricola della zona, Serata aveva conosciuto la ragazza dopo che anche lei si era trasferita dalla capitale, dove dopo la separazione dei genitori aveva vissuto per un periodo con la madre, per motivi di lavoro. Per tutta la giornata di ieri, i militari del Nucleo investigativo di Ostia sono stati impegnati nei rilievi tecnici sulla scena del crimine. Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Tivoli, puntano ora a chiarire i motivi e la dinamica dell’accaduto. Non si esclude alcuna pista: dalla lite culminata in tragedia, che al momento non troverebbe però alcuna conferma stando alle prime testimonianze raccolte, all’incidente. Per quanto ricostruito finora, i due avrebbero avuto una relazione, poi finita, ma avrebbero ripreso a vedersi. Mercoledì, lei si sarebbe trovata a ta ha risposto al fuoco, solo diverse ore più tardi il capo della squadra mobile di Lodi, Alessandro Battista, ha fatto sapere che il portavalori trasportava cinque milioni in contanti e che i banditi dovevano essere MALTEMPO IN ARRIVO Meteo, torna l’allerta 2 in Liguria Tasse comunali sospese per gli alluvionati Le spara alla nuca a cena 22enne in fin di vita ANTONIO PITONI ROMA con le ruote a terra, il blindato coi soldi riesce a forzare la barricata e a riprendere la corsa. Intanto, agli automobilisti fermi a distanza viene intimato in italiano perfetto: «State indietro». Nessuno della scor- LAPRESSE I rilievi nel casolare di Sacrofano nelle campagne a Nord di Roma casa dell’ex per una cena. Poi la tragedia e il colpo d’arma da fuoco esploso, a quanto pare, da una fucile con la matricola abrasa. Ieri, in giornata, si era diffusa erroneamente la notizia della morte della donna. Rettificata successivamente, con tanto di scuse ai parenti e agli organi di informazione, da parte della direzione sanitaria del Sant’Andrea. Il cuore di Gloria «batte ancora». Un «errore di comunicazione interna», lo ha definito un portavoce dell’ospedale, dovuto alla «concitazione delle prime fasi dell’assistenza». Ma le sue condizioni restano «gravissime». Dopo l’intervento chirurgico d’urgenza subito nella notte tra mercoledì e giovedì, la ragazza «è priva di coscienza e la prognosi è riservata». Lei sospesa tra la vita e la morte, lui con tanti interrogativi a cui rispondere. UFFICIO STAMPA/ VIGILI DEL FUOCO/ANSA 1 Nuovo allarme meteo per Genova. La Protezione civile della Re- gione Liguria ha infatti diramato uno stato di allerta 2, il livello massimo, a partire dalle 21 di ieri fino alle 18 di oggi sui bacini marittimi di Centro e di Levante (da Noli a Sarzana) e sui bacini padani di Levante (Val Trebbia, Scrivia e Aveto). Allerta 1 invece per i bacini di Ponente (Val Bormida e Valle Stura) mentre da Noli a Ventimiglia è prevista criticità ordinaria. Nel frattempo la giunta comunale di Genova ha sospeso fino al 31 dicembre i pagamenti di Imu, Tasi e Cosap per coloro che hanno subito danni durante l’alluvione del 9 e 10 ottobre. Per usufruire della proroga sarà sufficiente l’autocertificazione sia dei contribuenti che hanno subito danni il 15 novembre, sia il 9 e 10 ottobre. LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 Cronache .21 . ANSA Il blocco dell’A1 messo in atto dai banditi sulla carreggiata Sud con due autocarri e una vettura almeno 15. Altri dettagli sul tentato colpo li ha rivelati Marco Meletti, responsabile comunicazione della Battistolli, la ditta che organizzava il trasporto: «I nostri uomini hanno dimostrato di essere ot- timamente addestrati: quando i tre autisti hanno visto la malaparata, quello che era appena avanti al furgone che trasportava il denaro si è spostato di lato al volo, permettendogli così di passare, facendogli strada ed evitando che continuasse sulla corsia dove erano stati posti i chiodi». Dopo l’assalto, i malviventi sono scappati su cinque macchine rivelatesi poi rubate, imboccando strade laterali di campagna. Ma qualcosa dev’essere andato storto anche qui, forse le auto per la fuga non erano sufficienti: a Borghetto Lodigiano quattro persone armate hanno costretto una donna a scendere dalla sua macchina, un’utilitaria, e si sono allontanati a bordo dell’auto. Che si tratti di gente decisa a tutto lo conferma il procuratore capo della repubblica di Lodi, Vincenzo Russo, che co- NOVE COLTELLATE ALL’ADDOME, ARRESTATO È PRECIPITATO DAL 4° PIANO DI UN PALAZZO Uccide il cognato vedovo che si era rifatto una vita Giallo a Bucarest Muore dirigente Enel ROMA Ha atteso davanti al portone che rientrasse a casa in via Monte delle Capre, al Trullo, quartiere della periferia romana. E quando è sceso dallo scooter, lo ha aggredito, prima di darsi alla fuga, colpendolo all’addome con nove coltellate letali che non gli hanno lasciato scampo. Un delitto sullo sfondo di un lutto familiare abbattutosi sulle loro vite tre anni prima. Filippo Bonura, non aveva accettato che la vittima, l’ex cognato Amedeo Maramao, si fosse rifatto una vita dopo la morte della sorella. Sarebbe stato proprio il suo rancore ad armare, l’altra sera, intorno alle 23, la sua mano omicida. Inutile la corsa in ambulanza all’ospedale San Camillo, dove Maramao (42 anni) è morto poco dopo a causa delle profonde ferite ri- portate. Sul luogo del delitto, subito dopo l’accaduto, dopo il primo intervento degli agenti del commissariato San Paolo, la polizia scientifica e gli investigatori della Squadra Mobile hanno avviato immediatamente le indagini. Poche ore dopo hanno fermato il presunto responsabile dell’omicidio. Bonura, ex cognato e coetaneo della vittima, è stato rintracciato ieri in un appartamento di Tor Bella Monaca, alla periferia Est di Roma, dove aveva tentato, inutilmente, di nascondersi. Dopo l’aggressione alcuni testimoni hanno raccontato di aver visto un uomo scappare a bordo di un’auto. Le indagini si sono fin da subito concentrate sulla sfera familiare: già i primi indizi avevano messo gli uomini della Mobile sulle tracce dell’ex cognato che già in passato avrebbe minacciato più volte la vittima. I rapporti tra i due sareb- BUCAREST ANSA/ UFFICIO STAMPA/ QUESTURA DI ROMA /ANSA L’arresto del presunto assassino bero ulteriormente peggiorati dopo la morte, tre anni fa, dell’ex compagna di Maramao e sorella di Bonura. Quest’ultimo avrebbe iniziato a covare un profondo rancore da quando l’ex cognato aveva iniziato una relazione con un’altra compagna. Una nuova convivenza che gli sarebbe stata fatale perché considerata da Bonura, probabilmente, un’inaccettabile mancanza di rispetto nei confronti di sua sorella con la quale Maramao aveva avuto anche dei figli. Una rabbia tanto profonda da spingerlo a trasformarsi in assassino. Per ora è un giallo la morte del dirigente dell’Enel Matteo Cassani, 41 anni, responsabile di Enel Energie ed Enel Energie Muntenia, precipitato dal palazzo sede della compagnia nel centro di Bucarest. La polizia romena la definisce una «morte sospetta» e come tale la sta trattando. «Potrebbe essere caduto dal tetto dell’edificio - ha spiegato un portavoce della polizia romena - Qualcuno ci ha avvertiti che c’era un uomo morto sul marciapiedi vicino all’edificio di Enel». Alcuni giornali romeni, tuttavia, parlano di una caduta da una finestra del quarto piano dell’edificio. Originario di Crema e sposato, Cassani lavorava in Romania da una decina di anni. Un mercato, quello romeno, interessante per l’azienda italiana visto che Enel Energie serve circa un milione e mezzo di clienti mentre Energie Muntenia alimenta la capitale e le contee a nord del Danubio per altri 1,1 milioni di utenti. Enel ha comunicato ufficialmente che le cause della morte del suo dirigente sono ignote e che è stata aperta un’indagine interna per fare luce sulla vicenda. Alcuni giornali romeni, tuttavia, parlano di un suicidio e lo mettono in relazione con un’inchiesta aperta dalla Direzione nazionale sulla corruzione sul caso Anre-Enel-Electroalfa. Indagine che sta creando non pochi imbarazzi all’interno del governo romeno per via delle bustarelle che sarebbero state pagate ai politici romeni da alcune compagnie per ottenere appalti nel loro Paesi. Tra le aziende finite nel mirino dell’autorità anticorruzione ci sarebbe, appunto, anche Enel. ordina le indagini in collaborazione col sostituto Nicola De Caria: «I malviventi hanno esploso diversi colpi da armi da guerra durante l’azione». La caccia all’uomo è aperta in tutto il Nord Italia. Il Lotto ConcorsoN.142-Giovedì27novembre2014 Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia Nazionale 40 46 28 58 32 20 78 86 56 14 35 67 2 56 14 9 15 70 70 36 4 26 3 48 83 7 71 22 54 38 90 81 75 10 44 61 40 67 17 38 7 7 69 67 69 82 48 36 81 5 14 57 6 2 51 SUPERENALOTTO Combinazione vincente 13 18 26 53 54 70 numerojolly 45 superstar 54 MONTEPREMI 1.349.068,73 € JACKPOT 11.610.301,76 € Nessun 6 - Nessun 5 + Ai3 con punti5 Ai561 con punti4 Ai23.172 con punti3 67.453,44 € 364,45 € 17,55 € 10 e LOTTO Numeri vincenti 2 3 4 9 14 15 20 28 32 36 40 46 48 56 58 67 70 78 83 86 12 45 46 41 78 9A 9B A6 CD 1E B7 B9 22 .Cronache STAMPA .LA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 RICERCA DEL CNR La storia In vent’anni dimezzata la nebbia in Val Padana MAURIZIO VEZZARO MONESI DI TRIORA (IMPERIA) uando la neve ovattata cade su Monesi, la stazione sciistica imperiese al confine con le Alpi francesi e che negli irripetibili Anni 60 veniva chiamata con orgoglio la «piccola Sestriere», sembra di stare in una «boule à neige», una di quelle palle di vetro che si regalano ai bambini. E se si ha la fortuna di avvistare un gallo forcello potrebbe sembrare di stare dentro a un film d’animazione della Disney. Ma il quadretto idilliaco, da fiaba, è rovinato in questi giorni dalle polemiche, legate proprio alla presenza del raro e prezioso gallo, il fagiano di monte, che deve il nome alla particolare forma della coda, simile appunto a una forcella Per tutelarlo, il comune di Triora da cui dipende amministrativamente Monesi, ha emesso un’ordinanza che vieta, fuori dalle piste, la pratica di trekking, sci alpinismo, arrampicate, e persino le ciaspolate. «È come se in Riviera proibissero i bagni e le immersioni per salvaguardare l’accoppiamento di specie rare di pesci» dice Rinaldo Sartore, presidente dell’associazione Monesi Borgo Antico, che raggruppa una nutrita schiera di commercianti e cittadini che cercano di valorizzare e promuovere il paese. Il commento si riferisce appunto alla recente ordinanza firmata dal sindaco Angelo Lanteri. Le potenzialità turistiche, e le entrate, sacrificate dunque sull’altare della protezione dell’ambiente? Nes- Q Due sportivi accanto alle piste da sci di Monesi Il gallo forcello o fagiano di monte, molto raro a sud delle Alpi Vietato sciare e ciaspolare Si disturba il gallo forcello Monesi (Imperia), si ribella al sindaco: così muore la piccola Sestriere ligure suna possibile forma di convivenza tra il fagiano di monte e i tanti appassionati di sport alpini che alla prima neve salgono a Monesi, 1376 metri sopra il livello del mare e ai piedi del Monte Saccarello (2201 metri d’altezza)? Il volatile in questione, dicono i naturalisti, potrebbe essere infastidito dall’eccessiva presenza umana, visto che d’inverno scava gallerie sotto la neve per preservare le energie in prospettiva degli accoppiamenti, che iniziano a marzo e si protraggono fino a giugno. A Monesi l’hanno presa molto male perché i turisti, specie nel periodo invernale, sono la manna per l’economia del piccolo Comune. Hai voglia che il sindaco abbia spiegato di essere stato costretto a emettere i divieti perché così impone la Regione più preoccupata di salvare i volatili che dello sviluppo del turismo. Il gallo forcello diventa così motivo di contesa e, pur se dall’aspetto elegante e bello a vedersi, rischia di attirarsi le antipatie degli abitanti del luogo e soprattutto degli operatori del settore ricettivo. «Con queste misure assurde si rischia di far morire Monesi commenta Monica Arnaldi, che gestisce il ristorante-albergo La vecchia Partenza -. Anche se il sindaco ritirerà l’ordinanza ormai il danno è fatto. La gente resterà condizionata e andrà da qualche alta parte a praticare gli sport invernali». Pure l’anno scorso venne preso un provvedimento analogo ma era molto meno restrittivo. Ora tuonano tutti, dalle associazio- ni dei commercianti a quelle che promuovono cultura e tradizioni locali: «Dov’è il problema? - chiede ancora Sartore - . Si vuole ostacolare o bloccare la costruzione del secondo tratto di seggiovia? Perché impedire l’accesso agli sportivi che amano la natura quando quad e moto da cross, da primavera al tardo autunno, si inoltrano sui sentieri e sui rododendri?». Altro che quadretto fiabesco: a Monesi si litiga, e di brutto. Per l’innocente e raro galletto di montagna. Dai primi anni ’90 a oggi sono diminuiti di circa il 50 per cento gli episodi di nebbia nella Pianura Padana, si è abbassata la concentrazione di inquinanti in essa contenuta e ridotta di 10 volte l’acidità, che oggi è prossima alla neutralità. Sono i primi risultati di uno studio ventennale, condotto dall’Istituto di scienza dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (ISAC-Cnr) di Bologna, pubblicato sulla rivista internazionale Atmospheric Environment. La Pianura Padana è una delle aree più inquinate d’Europa; l’orografia del territorio favorisce, durante la stagione invernale, la stagnazione dell’aria intrappolando gli inquinanti nei bassi strati dell’atmosfera. Con la nebbia l’alta concentrazione di microscopiche goccioline di acqua riduce sensibilmente la visibilità, con pesanti ricadute su traffico e viabilità. «Le stesse goccioline agiscono, inoltre, come veri e propri assorbitori e concentratori degli inquinanti presenti nell’aria, che in tal modo sono più facilmente trasportati nell’atmosfera, depositati sulla vegetazione e inalati nelle nostre vie respiratorie», ha spiegato Sandro Fuzzi, ricercatore dell’IsacCnr e responsabile della ricerca. Lo studio evidenzia una tendenza alla diminuzione della frequenza degli episodi di nebbia del 47 per cento. LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 Colloquio FULVIA CAPRARA TORINO n signore decide di cucinare gli spaghetti alla carbonara. Non conosce la ricetta, prende il cellulare e telefona alla moglie per avere chiarimenti. Una, due, tre volte, fino a quando lei non decide di alzarsi dalla poltrona del salotto e raggiungerlo in cucina. Bruno Bozzetto, che racconta la storiella, non ha dubbi: se dovesse inventare oggi un nuovo ciclo di avventure del Signor Rossi partirebbe «dall’alienazione da telefonino». E di cose da narrare ne avrebbe tante: «L’altro giorno ho visto cinque ragazzi seduti insieme in un bar, stavano uno di fronte all’altro e chattavano senza guardarsi in faccia... Ho dei nipotini che, per cambiare pagina, fanno scivolare il dito sul libro e si stupiscono perché non succede niente. Telefoni, tablet e il resto sono giocattoli nuovi, come era a suo tempo la tv, non abbiamo ancora capito come usarli». Anche Internet non sempre aiuta. Anzi: «Io mi scoraggio, siamo immersi in un flusso ininterrotto di comunicazione, sappiamo tutto e invece non sappiamo niente. Se uno, al Polo Nord, dà un pugno alla zia, noi siamo immediatamente informati e subito dopo ci dicono anche come, perché, e che cosa ne pensano gli altri, sulla Rete». Così cadono le più granitiche certezze: «Sapevo che “Una mela al giorno leva il medico di torno”, di recente ho letto da qualche parte che mangiare troppe mele equivale a fumare un numero spropositato di sigarette». L’uomo medio, quello che il famoso disegnatore ha raccontato con i suoi personalissimi tratti a partire dagli Anni Sessanta, era, e continua a essere, fragile, sovrastato dagli avvenimenti e dall’inarrestabile corsa del progresso: «Dal punto di vista umano nulla è cambiato, il fatto è che oggi ci sono troppe distrazioni». E soprattutto, dice Bozzetto, troppo rumore: «Il silenzio è il modo migliore per riordinare le idee e farsele venire, l’uomo forzatamente distratto non riesce a confrontarsi con se stesso. Ovunque c’è sempre musica, ma vivere co- U . Società .23 “Il mio signor Rossi non sa più parlare senza il telefonino” Bruno Bozzetto premiato al Torino Film Festival ci racconta l’uomo medio, eroe di molte sue storie I suoi capolavori Qui sopra, immagini dei film di Bozzetto: in alto da sinistra, lo spaghetti-western animato «West and Soda (1965) e «Vi p- Mio fratello superuomo» (1968); sotto da sinistra, il capolavoro a tecnica mista «Allegro non troppo» (1976) e l’unico film solo di attori «Sotto il ristorante cinese» (1987) Un classico Bruno Bozzetto, 76 anni, con il personaggio più noto, il signor Rossi, simbolo dell’uomo medio, protagonista di molti corto e lungometraggi; il Torino Film Festival ha assegnato a Bozzetto il premio «Adriana Prolo» per il complesso della sua carriera me in un film è alienante. Così stiamo perdendo l’abitudine di parlare con gli altri, e questa è una tragedia». Se non ci guardiamo più in faccia, se non ci scambiamo sentimenti ed emozioni, diventa impossibile inventare, muoversi tra pieni e vuoti, tracciare linee che possono diventare tutto: «Mancano gli spazi bianchi, e la creatività si spegne. È tutto barocco, carico, anche al cinema, con tutti quegli effetti speciali». Essere in troppi può far male: «Sono sempre stato appas- sionato di libri di etologia, se si aumenta il numero degli animali in una gabbia i comportamenti cambiano, l’uomo, in fondo, è come un topo, la sovrappopolazione sta deformando la nostra mente». Lui, che ha letto undici volte «Il deserto dei tartari» e quando è andato a vederlo al cinema è uscito dopo dieci minuti dalla sala («Me l’ero immaginato troppo bene, era come se l’avessi già visto»), ricomincerebbe dal futuro: «Sto preparando un lungometraggio, ho in testa una storia su una società tutta piena, occupata da macchine, cose, persone». Il metodo di lavoro è sempre lo stesso: «Mi guardo intorno, sto attento a tutto, se trovo uno spunto che mi piace lo sviluppo, poi lascio sedimentare... Ci ritorno sopra dopo un po’ e, se mi piace ancora, vuol dire che funziona». Se dovesse fare un film sull’Italia di oggi, Bozzetto inizierebbe analizzando tutte le categorie, «quelli vessati, quelli che rubano» e tutte le angolazioni «l’Italia rispetto all’Europa, l’Italia nella Storia». Ne verrebbe fuori un nuovo racconto, diretto ed essenziale, uguale a un signore di 76 anni, premiato in tutto il mondo, vitale come un ragazzino, e convinto che, per ritrovarsi, basterebbe fare due cose: «Guardare il cielo vale più che andare in chiesa, osservare le stelle ci fa capire chi siamo». La seconda è premiare chi vale: «Per far andare avanti il mondo, bisogna incoraggiare quelli che meritano. Al bambino che ruba la marmellata è giusto dare una sberla. L’etica purtroppo è diventata mimetica, e io invece sono per la meritocrazia». 1232456 89 3A12BC42 8DEF LA STAMPA 8F LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 L’origine Arrivate dal Giappone un secolo fa in Italia, si diffondono negli Anni Sessanta grazie ai libri e agli esemplari di Piero Hillebrand PAOLO PEJRONE P er le camelie Sasanqua la vera primavera è l’autunno: aspettano sì e no la partenza delle rondini per incominciare a fiorire. Qui in giardino le più generose e solerti hanno debuttato da più di un mese e, se felici ed appagate, andranno avanti fin dopo Natale. Danno il loro meglio quando la stagione è umida, piovosa e temperata: non amano infatti i geli improvvisi ed i repentini cali di temperatura. Spesso sopportano la luce del sole ed i secchi estivi con maggior nonchalance delle altre camelie e, da cenerentole, possono diventare (tremate, vecchie camelie Japonica!) delle giovani e felici principesse di bellezza. Arrivate dal Giappone in Europa da poco più di un secolo, le camelie Sasanqua hanno dovuto aspettare, forse per trascuratezza, più di cinquant’anni prima di . Società .25 La mostra-mercato A Verbania il 6 dicembre si apre la consueta esposizione a Villa Giulia: 60 le varietà, tutte nomenclate e etichettate La primavera d’autunno delle camelie Sasanqua Hanno iniziato a fiorire un mese fa, continueranno dopo Natale trascurate o in certi casi quasi maltrattate. Se lasciate libere e non ossessionate da tagli e potature, se quasi abbandonate, prendono forme aperte, leggere e armoniche: se si può, è molto meglio lasciarle crescere in piena libertà, in modo che la chioma rimanga poco compatta e leggera, non impacciata. Un gruppo di tre o quattro camelie Sasanqua, possibilmente della stessa varietà e dello stesso clone, possono rendere piacevoli ed attraenti anche in inverno gli angoli meno luminosi del giardino. Ricordo una volta di aver visto (e molto ammirato) un piccolo e anonimo cortile in quel di Venezia, stretto tra muri antichi e ricoperti di muschio: pochi vasi di camelie Sasanqua riuscivano a trasformarlo in un sobrio ed elegante giardino. Il 6 di dicembre si aprirà a Verbania, nei giardini di Villa Giulia, l’XI edizione della «Mostra della camelia invernale»: per tutto il week-end si susseguiranno avvenimenti e visite, affiancate da un’ammi- IL LORO MEGLIO LA ROBUSTEZZA Danno il massimo con la stagione umida piovosa e temperata Non è pianta da terrazzi ma da giardini non assolati che colora anche d’inverno essere capite, coltivate e piantate nei giardini. In Italia la loro fortuna la devono in gran parte a Piero Hillebrand, che delle camelie, soprattutto quelle dei laghi, fece negli Anni Sessanta e Settanta conoscere bellezza, robustezza e generosità: con i suoi libri, e soprattutto con le sue piante, ha dato un vivace ed essenziale apporto alla diffusione delle camelie a fioritura invernale, che in pochi lustri sono diventate, da rare e quasi sconosciute, comuni e apprezzatissime, soprattutto nelle zone del Centro Italia, dove il freddo, quello serio, non arriva che dopo l’Epifania. Ammirati dalla sua estemporaneità, i veri giardinieri, quelli che moltiplicano, che selezionano e che ibridano, si sono buttati con interesse e curiosità nel gradevolissimo mondo delle camelie invernali, 5 metri Tanto può essere alto, al massimo, il fusto della pianta Sasanqua comprese. Una delle più rustiche è la camelia Sasanqua Narumigata, bellissima e dai grandi fiori bianco crema, con leggeri colpi di rosa ai margini dei petali, e soprattutto profumati, ben rara dote per il genere Camellia. Un leggero aroma di tè che ricorda la stretta parentela con la camelia Sinensis. Non è pianta molto adatta ai terrazzi ma piuttosto ai giardini, meglio di tutti quelli luminosi ma non assolati. A detta di tutti i giardinieri attenti e osservatori, può competere in quanto a robustezza soltanto con la Camellia sinensis «Crimson King», a fiore semplice e rosso vivace. Talmente robuste da poter essere -10 gradi Il limite di resistenza al freddo della camelia Sasanqua Dalle martiri Perpetua e Felicita all’imperatrice Nur Mahal midoppio di un brillante rosa cremisi, è un ibrido di Rosa moschata, creata dal Reverendo Pemberton nel 1923. Una rosa ingiustamente troppo poco considerata. Amata, profumata e ancora molto popolare è la rampicante, di un caldo giallo-albicocca-arancio, Lady Hillingdon, dedicata alla moglie del secondo Barone Hillingdon. La vita di Lady Alice si svolge in eleganti possedimenti di campagna, è un’ottima padrona di casa, impegnata in attività mondane, assistenziali, private e pubbliche. La sua Dietro ogni grande fiore c’è una donna straordinaria ANNA PEYRON M IL ROMANZO DELLA ROSA 26 artiri, mogli, amanti, sovrane, tutte con una rosa a loro dedicata. Molte di queste rose sono estinte o ne è sopravvissuto solo qualche esemplare in pochi grandi roseti sparsi per il mondo. Altre sono ancora coltivate oggi, abbelliscono i nostri giardini o ne vanno ad abbellire ogni anno dei nuovi. A chi è dedicata la gallica Rosa Mundi che possiamo incontrare in una siepe di grande effetto, nel celebre giardino di Hidcote? Molte leggende circondano la giovane e virtuosa Rosamunda, amante del re Enrico II d’Inghilterra. Una di queste vuole che, all’annuncio della sua morte, sia lo stesso Enrico a ordinare che una rosa dai petali insolitamente screziati rosa e bianchi, colta nel suo giardino, porti il nome della sua amata costretta a una tragica fine: scegliere tra un colpo di pugnale o una pozione di veleno. E la bella Rosamunda sceglie il veleno. Due cartaginesi, martiri cristiane, la nobile Felicita e la sua serva Perpetua, danno il nome alla rosa Félicité et Perpétue, una nuvola di pompon bianchi, punteggiati da tondi boccioli rubino. La possiamo ammirare, nel frutteto di Vita Sackville-West, salire lungo il tronco di un vecchio albero, per torreggiare e poi ricadere libera. «Invece di intristire contro un muro – racconta la stessa Vita - preferisco che l’aria soffi liberamente tra i suoi rami… raggiungerà almeno i sei metri di altezza, fedele al suo nome, poiché santa Perpetua ebbe la visione di una meravigliosa scala a pioli che si prolungava fino al Cielo». La nobile persiana Nur Mahal, o «Luce dei Palazzi» come la chiama l’innamoratissimo marito schiavo dell’oppio e dell’alcol, arriva, grazie alle sue doti in politica, in economia e nelle arti a salvare la dinastia Moghol, subentrandogli nel governo dell’impero. Alla fine di una vita di successi, ma anche di dure battaglie, l’imperatrice riposerà in un monumento funebre, a fianco di quello del consorte, in due tombe da lei disegnate, abbellite d’affreschi floreali e circondate da giardini ricchi di rose e di profumi. L’arbusto che porta il suo nome, dal fiore se- ratissima esposizione di ben sessanta varietà di camelie, accuratamente nomenclate ed etichettate. E poi la mostra-mercato dei vivaisti del Consorzio fiori tipici del Lago Maggiore, dove sarà possibile acquistare il non plus ultra in fatto di camelie invernali: non soltanto Sasanqua di ogni forma e colore, ma anche, per esempio, delle rarissime varietà di camelia Granthamiana, i cui grandi fiori bianchi sbocciano da dicembre fino a febbraio. Molto proposta, lo si legge già dai comunicati stampa, è la Camelia vernalis «Yuletide», dal bel fiore a cinque petali, di un raro rosso, intenso e acceso. Viene addirittura suggerita come nuova «pianta di Natale» (una pianta panettone?): speriamo di no, non sarebbe la prima pianta rovinata dal troppo successo. Né purtroppo l’ultima. LA MISTICA La Félicité et Pérpetue risale i tronchi per metri, come la scala della Santa fino al Cielo LA LADY Fu dedicata a Lady Hillington dal marito: è una rampicante di un caldo albicocca-arancio GETTY Rosa Mundi Narra la leggenda che il re Enrico II d’Inghilterra ordinò che una rosa insolitamente screziata portasse il nome della sua amata Rosamunda vita matrimoniale scorre serena e irreprensibile, come testimonia lei stessa con sincerità disarmante: «Sono felice che ora Charles salga nella mia camera da letto meno di frequente… Quando sento i suoi passi avvicinarsi, mi sdraio, chiudo gli occhi, apro le gambe e penso all’Inghilterra». «Good in bed, but better against a wall», buona in aiuola ma migliore contro un muro: così descriverà più tardi questa rosa un vivaista. E la definizione non può che farci sorridere. 26 STAMPA .LA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 In Italia FTSE/MIB FTSEItaliaAllShare Euro-Dollaro CAMBIO +0,81% +0,81% All’estero DOWJONES(NewYork) NASDAQ(NewYork) DAX(Francoforte) 1,2481 Petrolio dollaro/barile FTSE(Londra) S Oro 69,28 euro/grammo chiusa chiusa +0,60% -0,09% S 31,0602 ECONOMIA FINANZA & SU 384 DEPUTATI VOTANTI, 174 NO E 56 ASTENUTI. ORA IL DOSSIER PASSA NELLE MANI DELL’ESECUTIVO L’Europarlamento: dividere i servizi Google La risoluzione chiede alla Commissione di valutare l’obbligo di “spacchettare” ricerche e marketing MARCO SODANO È solo un voto dell’Europarlamento, e ha prodotto solo una risoluzione non vincolante per la Commissione europea: ieri però Strasburgo ha in qualche modo ufficializzato l’apertura delle ostilità chiedendo che i servizi di ricerca internet siano separati dagli altri servizi commerciali con una mozione (384 votanti, 174 no). Il bersaglio dell’iniziativa è con tutta evidenza Google. Se davvero una separazione del genere diventasse obbligatoria, il modello di business dell’azienda di Mountain View si scioglierebbe come neve al sole: e chissà se gli eurodeputati hanno riflettuto sul fatto che, non potendo usare le preziosissime informazioni commerciali contenute nelle ricerche di tutti i suoi clienti, probabilmente Google non avrebbe nessun motivo per offrire un servizio di ricerca a titolo gratuito (per non parlare di e-mail, mappe, fotografie eccetera). Certo alcuni motivi di preoccupazione sono condivisibili. Da tempo la Commissione lavora per accertare fino a che punto alcuni servizi di marketing offerti da Google possano essere considerati dannosi per la concorrenza: il motore di ricerca organizza le ricerche dando maggior più risalto a prodotti o servizi che pagano per avere maggiore visibilità o che fanno parte della galassia degli interessi di Google. Naturalmente il caso è stato sollevato da concorrenti di Google: sul fronte delle ven- dite online, però, non su quello delle ricerche. Nella legislatura appena conclusa l’allora commissario Antitrust Joaquin Almunia non è riuscito a chiudere un’intesa con Google: era considerata troppo favorevole per gli americani. Ora il Parlamento chiede alla Commissione - e quindi alla nuova commissaria Margrethe Vestager - «di fare in modo da impedire ogni abuso nel marketing di servizi correlati da parte dei motori di ricerca» e esorta la Commissione a impegnarsi Un altro rinvio Finedelroaming nonc’èaccordo Mountain View Il quartier generale di Google, in California 1 Non è ancora tempo per la fine del roaming, balzello doganale sopravvissuto alla libera circolazione i 28 sono troppo lontani, l’abolizione degli extra costi per usare cellulari e smartphone all’estero viene rinviata a data da stabilirsi, nonostante l’impegno che aveva visto Commissione e Parlamento Ue proporre rispettivamente le scadenze di primo luglio 2016 e 15 dicembre 2015. Fredda la commissaria alla Concorrenza «Dovremo essere del tutto imparziali» ANSA perché i risultati delle ricerche «non siano discriminatori». La risoluzione chiede che «l’indicizzazione, la valutazione, la presentazione e il ranking da parte dei motori di ricerca devono essere imparziali e trasparenti». Resta il fatto che, per avere tanta grazia e trasparenza, forse bisognerebbe essere disposti anche a pagarlo, quel servizio. Strada che in rete, almeno per ora, sembra tutt’altro che praticabile. La commissaria comunque non sembra granché convinta. Ieri il suo portavoce ha spiegato che «crede che l’indagine dell’Antitrust debba restare limitata a ciò che possono essere chiaramente identificate come questioni che riguardano la concorrenza. Inoltre è obbligo della Commissione rispettare i diritti di tutte le parti e restare neutrale e giusta». Contro lo spacchettamento forzato s’è anche il sottosegretario italiano Antonello Giacomelli (ha la delega alle tlc): «Non è l’approccio culturale che preferisco». Sulla stessa linea il commissario europeo per il digitale Oettinger: «Non credo sia la soluzione migliore, più che di separazione più che di separazione parlerei di applicazione coerente del diritto sulla concorrenza». L’idea piace invece all’editore Carlo De Benedetti: «Può ristabilire condizioni competitive messe a rischio dalla trasformazione dei motori di ricerca nelle porte d’ingresso della rete, con la raccolta di dati personali che vengono poi usati per creare vantaggi altrimenti non possibili». Hypo Alpe Adria Bank S.p.A. Via Alpe Adria, 6 - 33010 Tavagnacco (UD) Capitale Sociale € 318.187.600,00 i.v. Cod. Fiscale / Partita IVA / Registro imprese n. 01452770306 Codice ABI 3011.4 iscritta all’Albo delle banche e dei Gruppi Bancari Con riferimento al provvedimento concernente l’applicazione di sanzioni amministrative e pecuniarie, ai sensi dell’art. 145 del D.Lgs. 385/1993, la Banca d’Italia ha sanzionato i Signori Johannes Leopold Proksch, Rainer Maria Sichert, Lorenzo Snaidero, Stephan Holzer, Gottwald Kranebitter, Stefan Barth e Francesco Amendola, ex Amministratori della società, con l’ammenda di € 22.500,00 ciascuno; è stato inoltre sanzionato il Signor Lorenzo Di Tommaso, ex Amministratore Delegato e Direttore Generale della società, con l’ammenda di € 33.500,00. Quanto precede per l’inosservanza degli obblighi di pubblicità previsti dagli articoli 53, co. 1, lett. b) e d), 117 e 118 del D.Lgs. 385/1993, nonché del Provvedimento del Governatore della Banca d’Italia del 29/07/2009, come modificato dal Provvedimento del Governatore della Banca d’Italia del 20/06/2012 - “Disposizioni in materia di trasparenza delle operazioni dei servizi bancari e finanziari. Correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti”. Il presente è pubblicato su due quotidiani a diffusione nazionale, di cui uno economico. Heta Asset Resolution Italia S.r.l. (già Hypo Alpe-Adria-Leasing S.r.l.) Via Alpe Adria, 6 - 33010 Tavagnacco (UD) Capitale Sociale 47.000.000 i.v. Cod. Fiscale / Partita IVA / Registro imprese n. 02338310309 Codice ABI 16963 iscritta nell’elenco speciale degli intermediari finanziari di cui all’art. 107 del T.U.B. Con riferimento al provvedimento concernente l’applicazione di sanzioni amministrative e pecuniarie, ai sensi dell’art. 145 del D. Lgs. 385/1993, la Banca d’Italia ha sanzionato i Signori Lorenzo Di Tommaso, Johannes Leopold Proksch, Albert De Cillia, Stephan Holzer e Daniele Metus - ex Amministratori con l’ammenda di € 22.500,00 ciascuno; è stato inoltre sanzionato il Signor Paolo Pellicciotti, ex Direttore Generale della società, con l’ammenda di € 30.000,00. Quanto precede per l’inosservanza delle disposizioni in materia di trasparenza da parte di componenti ed ex componenti il Consiglio di Amministrazione e dell’ex Direttore Generale ai sensi degli artt. 116, 117 e 119 del D. Lgs. 385/1993, nonché del Provvedimento del Governatore della Banca d’Italia del 29/07/2009, come modificato dal Provvedimento del Governatore della Banca d’Italia del 20/06/2012 - “Disposizioni in materia di trasparenza delle operazioni dei servizi bancari e finanziari. Correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti”. Il presente è pubblicato su due quotidiani a diffusione nazionale, di cui uno economico. Gli avversari più duri sono i tedeschi Temono il monopolio Retroscena TONIA MASTROBUONI INVIATA A BERLINO uando si muovono i pesi massimi, difficile far finta di niente. E quando Mathias Doepfner, il numero uno del più grande gruppo editoriale in Europa, Axel Springer, vergò ad aprile una lettera alla Frankfurter Allgemeine Zeitung sostenendo che «abbiamo paura di Google», a qualcuno devono essere tremati i polsi. Non solo in California: anche a Bruxelles. «Devo dirlo con grande chiarezza e sincerità - scrisse l’ad del colosso editoriale di Berlino che pubblica, tra gli altri, il tabloid Bild - perché nessuno dei miei colleghi ha il coraggio di farlo pubblicamente. Ed essendo i più grandi tra i piccoli, dobbiamo forse imparare a parlare con chiarezza, in questo dibattito». Nella lettera, Doepfner accusò Google di voler istituire un monopolio e uno Stato sovrannazionale, di favorire le proprie aziende, di essere poco trasparente. Soprattutto, puntò il dito contro la Commissione europea, rea di «non essere all’altezza del compito», di non aver agito con forza sufficiente per proteggere ad esempio gli editori. Quelli tedeschi sono in primo piano da tempo per rivendicare anche il Q te, il voto di ieri del Parlamento europeo. Anche il governo tedesco ha aumentato le pressioni, ultimamente. A metà novembre il vicecancelliere e ministro dell’Economia Sigmar Gabriel (Spd) e altri tre colleghi hanno scritto una lettera a Bruxelles chiedendo che «venga analizzato in che modo per i motori di ricerca si possa introdurre una regolamentazione che vada al di là del divieto di cartello». Uno dei due promotori della risoluzione approvata è proprio un tedesco e sul suo profilo non sono mancate le polemiEditore che. Il collegio elettorale dell’europarlamentare Andreas Mathias Doepfner, capo del Schwab (Cdu) è infatti Offengruppo Axel Springer burg, dove è situato il quartier generale dell’altro grande gruppo editoriale con sede in fatto che il motore di ricerca Germania che sta muovendo paghi per gli articoli che appa- da tempo, insieme ad Axel iono nelle sue ricerche. Springer, contro Google: BurPoco prima, a febbraio, il da. Tra l’altro Schwab lavora commissario uscente all’Anti- per lo studio legale CMS Hatrust, Joaquin Almunia, aveva sche Sigle, lo stesso di Ole Jani, accettato la terza proposta di il padre tedesco del “LeistunGoogle di garantire la stessa gsschutzgesetz”, la legge che posizione a tutti punta a protegnelle ricerche, I DUBBI gere gli editori con la possibilità ai moAnche la Germania chiedendo di favorire chi tori di ricerca di sa che non è facile pagare per gli aravrebbe pagato di più. Per le applicare lo scorporo ticoli pubblicati. Sulla richieaziende europee che stanno muovendo contro il sta del Parlamento europeo colosso di Cupertino, una solu- non vincolante - di spezzare zione inaccettabile. Soprattut- Google, Schwab ha ammesso to su pressione della Germania già giorni fa che «non è ancora e della Francia, Almunia ha chiaro come potrà essere eseriaperto la procedura, poi ce- guita». La palla ora passa alla duta alla sua erede, Marga- Commissione europea. E la Verethe Vestager, che dovrà stager ha già detto che si prenprendere una decisione in me- derà tutto il tempo necessario rito. Su cui peserà, ovviamen- per decidere. LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 Economia .27 . Settore strategico LA PROCURA DI TEMPIO PAUSANIA CONTESTA LA GESTIONE A PARTIRE DAL 2011 “Gravi irregolarità in Meridiana Compagnia da commissariare” Nel mirino del pm l’acquisto di AirItaly che ha sommato una crisi all’altra Il disastro Lavoratori di Meridiana protestano per la gestione che ha fatto licenziare 1634 dipendenti NICOLA PINNA OLBIA «Gravi irregolarità» nella gestione di Meridiana: il procuratore Domenico Fiordalisi le elenca senza usare il condizionale. E partendo da quelle stranezze, ieri mattina ha chiesto al tribunale civile di Tempio Pausania di avviare subito un’ispezione e di nominare un amministratore giudiziario per la compagnia aerea sarda. Tradotto: se i giudici accoglieranno l’istanza del magistrato, il nuovo ad Richard Creagh, arrivato in Sardegna il 19 novembre, potrebbe essere costretto a lasciare gli uffici di Olbia prima di mettere in atto il piano di tagli. L’obiettivo del pubblico ministero, che conduce parallelamente un’inchiesta penale per truffa ai danni dello Stato e falso in comunicazioni sociali, è quello di salvare la compagnia aerea dell’Aga Khan attraverso l’intervento di un amministratore giudiziario, che ponga rimedio alle scelte considerate dannose per l’azienda e i dipendenti. Ma anche per i soci, visto che fino al 2013 Meridiana era una società quotata in Borsa. ANSA Shopping Blackrocksopra il5%diRaiWay 1 Blackrock aggiunge un altro tassello alla sua ampia collezione di quote in gruppi made in Italy. Il gestore americano, il più grande al mondo con oltre 4 miliardi di dollari di asset, è entrato nella mappa degli azionisti della neo quotata Rai Way con il 5,02 per cento. La soglia del 5 è stata superata il giorno della quotazione, 19 novembre. Le operazioni che hanno messo a rischio la tenuta della compagnia – secondo i primi accertamenti svolti dalla procura di Tempio – risalgono al 2011. Poco dopo aver dichiarato lo stato di crisi e aver ottenuto dall’Inps i benefici della cassa integrazione, Meridiana ha acquisito AirItaly, «una società già pignorata da alcuni istituti bancari», sottolineano dalla procura. La prima domanda, alla quale darà una risposta l’inchiesta penale, è questa: come mai un’azienda che dichiara di essere in crisi e fa ricorso agli ammortizzatori sociali acquista un’altra compagnia? Anche quello che è successo dopo, al procuratore Domenico Fiorda- lisi suona molto strano: come mai Meridiana nel corso dei tre anni ha passato «sotto banco» il lavoro alla controllata? Come mai ha deciso di licenziare 1634 dipendenti e di cedere contemporaneamente le rotte a AirItaly? Proprio queste, secondo la denuncia presentata dal pubblico ministero al tribunale civile, sono le azioni che hanno arrecato «gravissimo danno alla società, ai creditori, ai dipendenti e ai soci». I soci e dipendenti, spesso, sono le stesse persone, perché molti dei lavoratori avevano deciso di acquistare le quote di Meridiana quando la compagnia era stata quotata in Borsa. La richiesta di eseguire un’ispezione e di nominare un amministratore giudiziario è prevista dall’articolo 2409 del codice civile «se vi è fondato sospetto che gli amministratori, in violazione dei loro doveri, abbiano compiuto gravi irregolarità nella gestione che possono arrecare danno alla società, a una o più società controllate o ai soci». La compagnia fa sapere di non avere nulla da nascondere e si dice «a disposizione delle autorità per fornire ogni informazione sui rapporti tra Meridiana fly e AirItaly, come già effettuato con il Ministero del Lavoro e la Sezione Lavoro del Tribunale di Tempio, sempre vedendo riconosciuta la correttezza del proprio operato». I lavoratori, ora, sperano più nei provvedimenti dei giudici che nei tavoli sindacali. Alla metalmeccanica si deve più di metà dell’export italiano IMAGOECONOMICA L’ASSOCIAZIONE DI SETTORE LANCIA L’ALLARME Per la metalmeccanica caduta continua (-1,9%) Il calo del fatturato trimestrale si confronta con il +1,2% europeo MARINA CASSI TORINO È stata la giornata dell’orgoglio metalmeccanico. Così l’ha definita il presidente di Federmeccanica, Fabio Storchi. Ieri l’associazione delle imprese meccaniche di Confindustria ha presentato in contemporanea in 60 città italiane l’indagine trimestrale. E i numeri non sono belli. La produzione industriale nel terzo trimestre dell’anno è scesa di un ulteriore 1,5 per cento dopo il calo del 2% registrato nel trimestre precedente. L’indagine sottolinea anche un calo dell’1,9% rispetto al terzo trimestre del 2013. Dato sconsolante perché nettamente peggiore della media europea che nell’ultimo anno ha registrato una crescita dell’1,2%. L’unico dato positivo è ancora una volta legato all’export: cresciute dello 0,8% in particolare verso Cina e Usa. Storchi ha spiegato che anche il futuro non riserva grandi sorprese positive: «Il quarto trimestre non dovrebbe presentare grandi mutamenti, il primo trimestre del 2015 potrebbe essere ancora negativo, speriamo nel secondo». Notizie non buone, per un settore nodale per l’economia del Paese. La metalmeccanica fattura 400 miliardi di euro e contribuisce per circa l’8 per cento al Pil e per quasi metà alla ricchezza prodotta dalla manifattura. Vende all’estero prodotti per quasi 190 miliardi, oltre metà del totale delle esportazioni italiane. Dall’inizio della crisi il settore ha pagato un prezzo altissimo: in sette anni infatti la produzione è calata di 33 punti e ha subito un ridimensionamento del 25% della capacità produttiva installata. 12 45 67 18 59A97BC 8D AE59F79 82 LA STAMPA 8D LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 Panorama Con Lion Air MOLTE OFFERTE, DALLA MODA ALL’ELETTRONICA, IN CATENE E SITI Il venerdì dei super-sconti vuole conquistare l’Italia Finmeccanica contratto I big delle vendite online importano dagli Usa le offerte prenatalizie da 1 miliardo Finmeccanica ha firmato un contratto del valore di un miliardo di dollari con la compagnia aerea indonesiana Lion Air per quaranta velivoli Atr. Lo riferisce una nota, sottolineando che si tratta della più grande commessa di aerei Atr degli ultimi 20 anni. Il contratto riguarda la fornitura di 40 velivoli Atr 72-600 destinati a soddisfare la crescente domanda di trasporto aereo di corto-medio raggio nella regione indonesiana e del Sud-Est asiatico: le consegne inizieranno a partire da gennaio 2016 e proseguiranno sino a dicembre 2018. [R. E.] Premio europeo “ItaliaIndependent vincenteall’estero” talia Independent, la società fondata da Lapo Elkann e Andrea Tessitore, si è aggiudicata il premio European Small and Mid-Cap Awards 2104 per la categoria most internationally-minded newcomer. Il premio ha riconosciuto gli ottimi risultati della società in termini di sviluppo sui mercati internazionali, crescita di utili e volumi. Un riconoscimento per aver sviluppato un’importante presenza all’estero dimostrando di avere una strategia vincente e di saper cogliere opportunità al di fuori del paese di appartenenza. [R. E.] SANDRA RICCIO MILANO Arriva anche da noi il Black Friday americano, il “venerdì nero” degli acquisti sfrenati, che cade oggi. Finora ne avevamo solo sentito parlare come di una grande abbuffata di supersconti che spinge gli americani ad acquisti folli prima del Natale. Da adesso è una realtà pure in salsa italiana. Non che oggi ci ritroveremo con file di acquirenti davanti ai negozi come succede in America. Questo rito consumistico da noi sta prendendo piede solo piano piano (e soprattutto online). Quest’anno però si vede una decisa accelerata. Per ora sembra più che altro il tentativo di trasformare quello che è un periodo nero per i consumi, in una giornata di festa. Anche perché per il Natale 2014 già si EdisoninEgitto conunacentrale dison ha firmato due memorandum con Qalaa e Egyptian General Petroleum Corporation per la costruzione di una centrale termoelettrica a ciclo combinato a gas di 180 Megawatt, che produrrà energia elettrica efficiente e sostenibile per la clientela egiziana. La centrale (ciclo combinato a gas), produrrà energia elettrica sicura e sostenibile per la clientela egiziana, utilizzando il gas prodotto dalla concessione di Abu Qir nel Delta del Nilo: parte della produzione del giacimento sarà destinata all’uso della nuova centrale. [R. E.] E La risposta nostrana REPORTERS È nel periodo natalizio che si concentra il massimo delle vendite preannunciano spese in calo del 5%, almeno. A tentare di far attecchire questa tradizione americana anche da noi, sono i grandi big dell’e-commerce di nascita Usa, come Apple, Amazon ed eBay. Amazon.it ha addirittura già anticipato il “venerdì nero” e si è lanciata per tutta la settimana in una serie di sconti che, in alcuni casi, durano 24 ore, in altri solo poche ore, e che si alterneranno fino Le grandi catene italiane dell’elettronica non stanno a guardare. Anche loro si sono buttate in questa nuova avventura. Unieuro, per esempio, un minuto dopo la mezzanotte di ieri ha dato il via alla sua speciale giornata di “I love Black Friday” con maxi-saldi del 22% fino alle ore 21. Ad approfittare della grande abbuffata di acquisti ci si è messo anche il settore della moda. Per esempio, la catena di abbigliamento Brooks Brothers è su piazza con tagli del 40% nel suo outlet di saldi privati. Il marchio fashion Desigual ha già iniziato il suo Black Friday con riduzioni del 25% su tutto l’online. L’elenco delle proposte è lungo e di sicuro ci sarà da tenere gli occhi aperti in questi giorni per nuove iniziative che potrebbero aggiungersi all’ultimo momento. Comunque niente paura. Chi non sarà riuscito ad approfittare del Black Friday potrà rifarsi con il Cyber Monday, il lunedì che cade fra tre giorni. Un clone del “venerdì nero” inventato pochi anni fa dai negozi di e-commerce e che è dedicato prevalentemente alla tecnologia. C’è da dire comunque che in queste ultime settimane si stanno moltiplicando offerte e sconti un po’ ovunque. Anche nelle grandi mecche degli acquisti che fino a qualche anno fa non avrebbero mai osato queste politiche. L’obiettivo è quello di cercare di accaparrarsi prima della concorrenza i pochi soldi che le famiglie spenderanno per i regali da mettere sotto l’albero. Chi prima inizia a esporre i cartelli dei saldi, più vendite riuscirà a portare a casa. E il richiamo alle abitudini d’Oltreoceano è un modo per far diventare più cool lo shopping sottocosto prenatalizio. Negli States i negozi attendono un assalto che vale 50 miliardi I Energia al 30 novembre. Ce n’è per tutti i gusti: dalle macchine fotografie, all’aspirapolvere robot, fino al servizio di piatti, alla musica. Anche eBay sta per aprire le sue porte alle maxi-riduzioni con il suo “Super Week End” del Black Friday (dal 27 al 30 novembre). Offre tagli fino al 70% e in aggiunta la spedizione a casa è gratuita. Economia .29 . E lunedì è Cyber Monday: si compra su Internet il caso FRANCESCO SEMPRINI NEW YORK opo il tacchino, gli acquisti. Terminato il Thanksgiving, gli americani si preparano alla maratona dello shopping che come da consuetudine li attende l’ultimo fine settimana di novembre. Si parte col Black Friday, primo giorno del tour de force di saldi nei negozi o su Internet - sino al 70% - che aprono ufficialmente la stagione degli acquisti natalizi. Le città degli Stati Uniti si trasformano in mecche dello shopping, con veri e propri pellegrinaggi da parte di milioni di consumatori disposti a lunghe code all’addiaccio pur di non perdere la pole position. Quest’anno le attese sono elevate, grazie anche alla ritrovata spinta della locomotiva americana, come dimostrano gli ultimi dati macroeconomici. Le previsioni parlano di 140 milioni di “shop- D Oro: Lascia o Raddoppia? 619 +4% miliardi la crescita La previsione delle vendite complessive per Natale nel 2014 Rispetto al 2013: il clima di fiducia fa ben sperare i commercianti d’oltreoceano La coda dei clienti durante il black friday 2013 pers” pronti a mettere mano ai portafogli nei negozi, per un totale di 50 miliardi di dollari generati nell’intero fine settimana. Una manna, dal momento che il weekend dopo il Ringraziamento rappresenta a sua volta un barometro dello stato di salute del Paese, ancor più perché negli Usa i consumi contribuiscono per oltre i due terzi alla realizzazione del Pil. La crisi del resto sembra ormai alle spalle, e gli americani sono pronti a recuperare quelle spinte consumistiche scritte nel loro Dna, ma a cui hanno dovuto mettere le briglia gli anni passati. Howard Davidowitz, analista del commercio al dettaglio, spiega che la gran parte del volume d’affari sarà realiz- zato online e che i segmenti più redditizi saranno quelli del lusso, dei prodotti per la casa e delle vetture. Inoltre, a riempire le casse degli esercenti, contribuiranno in particolare i benestanti: «Il 10% dei più ricchi contribuisce ormai al 50% della spesa complessiva - prosegue Davidowitz - La situazione della classe media non è ancora così buona e per questo molti puntano alle grandi occasioni». Nonostante ciò la fiducia è maggiore rispetto al passato, non fanno paura neppure il maltempo e gli appelli a boicottare lo shopping giunti da alcune personalità, in segno di protesta per i fatti di Ferguson. E non solo riguardo al fine settimana, ma per l’intera stagione dello shopping natalizio, in cui sono attese vendite per 619,9 miliardi di dollari, secondo i dati della National Retail Federation, ovvero il 4,1% in più rispetto allo scorso anno e il massimo dal 2011. Il Black Friday, il venerdì nero, è così chiamato perchè per la gran parte degli esercizi commerciali è il momento in cui i bilanci annuali passano dal passivo all’attivo, ovvero dal rosso al nero. E’ il giorno in cui si scatena l’inferno, con street ed avenue che diventano gironi danteschi, e dove le corse per conquistare gli oggetti del desiderio si trasformano talvolta in risse con tanto di feriti e, come accaduto negli anni passati, persino morti. Proprio per evitare incidenti, Come avvicinarsi al mercato dell’oro? L’economista Carlo Alberto De Casa presenta tutti i segreti del metallo giallo. Prefazione di Mario Deaglio le grandi catene come Macy’s, Best Buy, e Toys R Us, hanno aperto i cancelli ai reduci del tacchino già ieri nel tardo pomeriggio. Si prosegue sabato con lo “Small business day”, iniziativa sponsorizzata da American Express che prevede promozioni e sconti volti a sostenere le attività dei piccoli esercenti di tremila distretti di tutti gli Stati Uniti. Ultima tappa è il “Cyber Monday”, il lunedì degli sconti online, anche se negli anni scorsi alcuni siti sono finiti ko per i troppi visitatori. Tanto che quest’anno i rivenditori hanno potenziato le piattaforme per agevolare il traffico online e consentire agli americani di riscoprirsi in pieno i grandi consumisti di sempre. Disponibile in tutte le migliori librerie e su www.hoepli.it 12 45 67 18 59A97BC 8D AE59F79 82 LA STAMPA Borsa .31 LA STAMPA . VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LEGENDA AZIONI: il prezzo ufficiale rappresenta il prezzo medio dell’intera quantità di titoli trattata nella seduta. Il prezzo di riferimento è costituito dal prezzo medio dell’ultimo 10% di titoli trattati. La capitalizzazione è espressa in milioni di Euro. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro: lettera è il prezzo di chi vende; denaro quello di chi acquista. OBBLIGAZIONI 27-11-2014 il punto TITOLI IL MIGLIORE +11,21% Visibilia Editore IL PEGGIORE -4,85% Saipem 12,17 1,2 Ven Lun Mar Mer Gio Ven Lun Mar Mer PREZZO Atlantia nv18 TF Eur 3.6 B IMI dc15 Tv Eur B IMI giu17 Eur TV Minim B Pop lg17 Mc Eur Barclays gen15 Eur 3.25 Barclays mag16 Cap&Floor Bco Popolare nv20 TF LT Bei /19 Eu. St. B. Centrob /18 Rfc Centrob /19 Sdeb Centrob /19 Sdi Tse Comit 97/27 Zc Comit 98/28 Zc Crediop /19 Float1 Crediop /19 St Dw3 Crediop /24 St Dw2 Crediop 98/18 Tf Capped Dexia Cr/15 ST Gen05 Dexia Cred. Gn16 Eur 3.6 Dexia dic17 Serie Ord. T Dexia Mz16 4.85 Dexia ott18 Ser.Spec.2 T Enel 07/15 Eu 5.25% Enel 07/15 Ind Enel 10/16 TV Eur Enel feb18 TF 4.875% Eur Eni giu 15 4% Eur Eni giu 15 Eurib 6m+0.89 Eni ott 17 4.875 IMI fb15 Bposta MC Eur IMI mar15 Tasso Misto IMI Mz 17 Mc Eur IMI MZ15 MC eur Med Lom /19 1 Sd Med Lom /19 3 Rfc LUIGI GRASSIA Gio BOOM SAFILO E WORLD DUTY FREE PRECIPITANO SAIPEM E TENARIS C hiusura di seduta in rialzo per la Borsa con l’indice Ftse Mib +0,81% al pari dell’All Share. Tra le banche spicca il +2,51% di Banco Popolare e di Bper. Ubi sale dell’1,98%, Intesa Sanpaolo fa +2%, Unicredit +2,05%, Mediobanca +2,19%. Nell’energia Enel guadagna l’1,99%. Invece Eni soffre il calo del greggio con un -1,96%, giù anche Saipem (-4,85%) e Tenaris (-3,61%). Bene Buzzi (+1,91%) e Telecom (+2%). Nel lusso in evidenzia gli occhiali con Safilo +4,31% e Luxottica +1,66%, bene anche Tod’s (+1,27%) e Yoox (+1,20%). Torna a salire World Duty Free (+3,71%), Atlantia guadagna il 3,17%. Continua la corsa all’acquisto dei titoli di Stato italiani sulle attese per la prossima riunione della Bce del 4 dicembre. Il rendimento del Btp decennale sul mercato obbligazionario secondario ha chiuso sui nuovi minimi storici al 2,07% dopo essere sceso fino al 2,05%, con lo spread coi Bund tedeschi ridotto a 136 punti base. Mercati Fondi su LaStampa.it 1 34567 67 7589AB7C95B4 A454 45 D759 AE FBC7B 9 45AEDBD7 D756774 111234564784296ABCDE9 111.14 101.10 98.50 105.15 100.20 102.05 106.80 125.88 112.18 113.26 97.64 69.75 67.46 105.00 147.34 136.15 105.38 99.71 101.92 106.44 103.00 95.13 100.58 100.09 100.66 112.99 102.12 100.46 112.50 107.91 100.10 104.33 100.02 97.80 112.43 FUTURES SU FTSE MIB TITOLI Medio ap23 Lower Tier2 T Medio Cen 18 Floor Top S Medio Cen 19 Step Down Z Medio dc23 MB29 TM Cap F Medio dic17 Zc Eur Medio giu21 TV 4to Atto Medio mag20 Eur 4.5 Medio Nv 20 Eur 5 Medio ot23 MB25 TM Cap F Medio ot23 MB25 TM Cap F Medio/15 Plus BP II Mediobanca ap19 MB14 Tas Mediobanca ge19 MB10 Tas Mediobanca ge22 MB30 Tas Mediobanca nov17 MB8 Tas Mediobanca nov21 Sintesi Mediocr C/28 Zc Mediocr L/28 Zc 25.Ma Mpaschi 99/29 4 Mpaschi 99/29 8 Mps nov17 Stepbystep 5% MPS ot17 Mc Eur MPS set17 MC Eur Rbs 01-20 tv Eurib. Rbs 01-20 tv sicur. Rbs 10-19 6% RBS GN20 Eur 5 RBS mag17 TF Step Up RBS MZ20 Tsf RBS nov16 Tasso Misto BP RBS ott16 Tasso Misto BP Rep Aus/CMS 2035 Soc Gen AG15 TV Eur Spaolo 97/22 115 Zc TIP 2014/2020 TF Eur 4.7 INDICE BORSA VALORI DI MILANO FTSE MIB FTSE Italia All Share FTSE Italia Mid Cap FTSE Italia MIB Storico FTSE Italia Stars FTSE Italia Small Cap D.J.Eurostoxx 50 PREZZO 114.58 99.60 134.39 105.02 97.28 107.96 114.26 110.07 105.19 105.19 110.25 100.97 102.92 105.34 102.65 104.91 66.57 66.81 118.16 116.90 108.45 104.48 104.03 130.50 109.90 99.17 118.76 109.45 97.03 99.86 99.86 101.06 99.75 85.43 106.12 EURIBOR 27-11-2014 VAR.% 20100,53 21199,26 25434,20 16691,58 18546,63 16803,36 3244,92 +0,81 +0,81 +1,26 +0,25 +0,67 +0,52 +0,58 PER. TA.360 TA.365 1 sett 1 mese 2 mesi 3 mesi 6 mesi 9 mesi 12 mesi 0,0050 0,0160 0,0440 0,0820 0,1810 0,2570 0,3310 Il Mercato Azionario del 27-11-2014 0,0050 0,0162 0,0446 0,0831 0,1835 0,2605 0,3356 TITOLI PREZZO UBI giu18 TF Sub Lowtier UBI giu19 MC eur UBI mar19 LowT2 Call UBI nov15 LowT2 Amor UBI nov17 Eur 4.3 UBI nv18 Mc Eur UBI ott19 Lower Tier II UBI ott19 Lower Tier II UniCr ag18 TF 5.65% Banc UniCr/16 LT UniCr/16 LT 2 105.31 101.18 101.29 99.61 104.26 97.44 107.97 109.47 115.45 101.56 101.37 TITOLI DI STATO BoT 13-12/12/14 A 14-31/12/14 S 14-14/01/15 A 14-13/02/15 A 14-27/02/15 S 12-01/03/15 S 14-13/03/15 A 14-31/03/15 S 14-14/04/15 A 14-30/04/15 S 14-14/05/15 A 14-29/05/15 S 14-12/06/15 A 14-14/07/15 A 14-14/08/15 A 14-14/09/15 A 14-14/10/15 A 14-13/11/15 A CcT 13-31/12/14 A 08-01/09/15 S 0.22% 10-15/12/15 S 0.58% 09-01/07/16 S 0.30% 12-01/12/16 S 3.00% 10-01/03/17 S 0.22% 12-15/06/17 S 1.44% 10-15/10/17 S 0.50% 11-15/04/18 S 0.60% 13-01/11/18 S 1.00% 13-15/11/19 S 0.69% 14-15/12/20 S 0.58% CTz 13-30/06/15 A 13-31/12/15 A 14-29/04/16 A 14-30/08/16 A 100.00 99.99 99.98 99.97 99.96 100.57 99.95 99.94 99.91 99.89 99.89 99.87 99.86 99.82 99.79 99.77 99.76 99.69 99.99 100.10 100.62 100.10 104.15 100.08 105.07 100.96 101.38 104.33 102.34 100.02 99.81 99.56 99.34 99.13 SCADENZA Dic14 Mar15 Giu15 Set15 CAMBI VALUTE APERT. CHIUS. MIN. MAS. 19980 20015 - 20125 20155 19800 19713 19920 19975 - 20175 20190 - MONETE AUREE VALUTA EURO Sterlina (v.c) Sterlina (n.c) Sterlina (post.74) Marengo Italiano Marengo Svizzero Marengo Francese Marengo Belga Marengo Austriaco 20 Marchi 10 Dollari liberty 10 Dollari Indiano 20 Dollari liberty 20 Dollari St.Gaude 220,290 - 240,840 220,540 - 245,490 220,540 - 245,490 170,420 - 196,050 167,710 - 194,430 165,680 - 193,790 165,420 - 193,790 165,270 - 193,790 218,840 - 231,540 483,230 - 546,490 488,330 - 558,880 960,480 - 1110,950 969,790 - 1175,030 MERCATI EURO % Dollaro Usa 1,2480 1 0,8013 Yen giapponese 146,6700 100 0,6818 Sterlina inglese 0,7920 1 1,2626 Franco Svizzero 1,2022 1 0,8318 Corona ceca 27,609 100 3,622 Corona danese 7,440 10 1,344 Corona islandese 100 Corona norvegese 8,597 10 1,163 Corona svedese 9,261 10 1,080 Dollaro australiano 1,456 1 0,687 Dollaro canadese 1,404 1 0,712 Dollaro Hong Kong 9,675 1 0,103 Dollaro neozelandese 1,581 1 0,633 Dollaro Singapore 1,620 1 0,617 Fiorino ungherese 307,140 100 0,326 Litas lituano 3,453 1 0,290 Leu rumeno 4 10000 2262,188 Lev bulgaro 1,956 1 0,511 Lira cipriota 1 Lira maltese 1 Lira turca 2,766 1 0,361 Rand sudafricano 13,683 1 0,073 -0,04 0,16 -0,13 0,03 -0,11 0,00 AZIONI A A.S. Roma A2A Acea Acque Potabili Acsm-Agam AdF-Aerop.Firenze Aedes Aiòn Renewables Alba Private Eq. Alerion Ambienthesis Anima Holding Arena ASTM Atlantia Autogrill Autostrade Mer. Azimut B Banca Generali Banco Popolare Basicnet Bastogi Bca Carige Bca Carige r Bca Intermobiliare Bca Pop.Milano Bca Pop.Spoleto Bca Popolare Italiana 10 warr Bca Profilo Bco Desio-Brianza Bco Desio-Brianza rnc Bco Santander Bco Sardegna rnc BE Beghelli Beni Stabili Best Union Co. Bialetti Industrie Bioera Boero Bart. Bon.Ferraresi Borgosesia Borgosesia rnc Brioschi Brunello Cucinelli Buzzi Unicem Buzzi Unicem rnc C Caleffi Caltagirone Caltagirone Ed. Campari Carraro Cattolica As Ceram. Ricchetti Cerved CHL CIA Ciccolella Cir Class Editori CNH Industrial Cofide Cogeme Set Conafi Prestito' Cred. Artigiano Cred. Emiliano Cred. Valtellinese Crespi Csp CTI Biopharma D D'Amico 16 warr Damiani Danieli Danieli rnc Divid. 0,593 0,837 9,200 0,969 1,116 13,030 1,160 0,621 2,280 2,484 0,422 4,162 0,005 10,200 20,170 5,980 15,000 18,420 -1,66 +0,84 +2,85 +6,96 -0,89 0,00 -2,52 0,00 +1,33 -2,66 -0,78 +3,28 0,00 +2,10 +3,17 +1,18 -1,90 +1,43 0,596 0,830 9,092 0,966 1,108 13,091 1,181 0,622 2,254 2,512 0,421 4,105 0,005 10,146 19,938 5,937 15,009 18,428 21,550 11,030 2,650 2,194 0,069 1,347 3,510 0,598 1,794 +2,52 +2,51 +2,32 -3,35 -1,85 -0,96 0,00 +1,36 0,00 0,00 +2,84 +0,43 -0,83 +1,13 +0,96 +4,32 +0,88 +0,81 -0,20 -4,22 -1,26 0,00 -0,55 +0,13 +8,28 -0,74 +0,28 +1,91 +1,62 21,395 0,950 10,930 nr 2,623 nr 2,221 nr 0,070 nr 1,353 nr 3,504 nr 0,595 nr 1,796 nr nr 0,351 0,003 2,314 0,021 2,259 0,036 7,166 0,151 10,598 0,300 0,495 nr 0,444 nr 0,559 0,022 2,012 nr 0,562 nr 0,290 0,010 19,500 nr 25,263 0,040 0,741 nr 0,850 nr 0,094 nr 17,677 0,110 12,226 0,050 7,187 0,050 0,355 2,320 2,162 7,190 10,500 0,507 0,449 0,560 2,036 0,556 0,282 19,500 25,170 0,768 0,850 0,094 17,800 12,250 7,215 1,399 2,086 0,990 5,595 2,042 5,640 0,245 4,314 0,042 0,236 0,266 0,870 0,306 6,485 0,413 0,048 0,285 6,275 0,793 0,026 1,497 1,777 0,073 1,343 19,830 13,740 -0,07 +2,56 -0,55 +0,72 +3,65 +2,27 +1,07 +0,33 +2,21 0,00 +2,54 +4,19 -1,13 +1,41 +6,69 0,00 +1,46 0,00 +1,46 +0,38 0,00 -0,73 +0,74 1,360 2,052 0,980 5,596 2,030 5,589 0,246 4,325 0,042 0,230 0,261 0,844 0,307 6,437 0,401 0,049 0,285 6,225 0,787 0,025 1,468 1,773 Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. TITOLI PUBBLICI REND. USA 10 anni CAN 10 anni UK 10 anni GER 10 anni FRA 10 anni TITOLI PUBBLICI 2,245% 1,906% 1,923% 0,701% 0,994% REND. ESP 10 anni HOL 10 anni SVE 10 anni GIA 10 anni 1,900% 0,821% 1,020% 0,423% nr 0,462 0,852 447997 237 0,033 0,696 1,016 13717169 2602 0,170 8,054 11,171 164635 1936 nr 0,759 1,447 10834 35 0,045 1,001 1,369 48167 85 0,040 9,622 13,859 0 118 nr 1,005 5,382 66683 1292 nr 0,622 0,622 0 11 0,096 1,777 2,644 7354 23 0,080 2,512 3,957 42820 109 nr 0,381 0,675 9481 39 nr 3,681 4,592 356423 1231 nr 0,005 0,007 0 9 0,450 9,351 12,839 124727 893 0,355 16,498 21,298 2741549 16464 nr 4,993 7,666 1217515 1510 0,200 14,767 17,266 1004 66 0,700 16,425 25,586 939124 2640 0,010 0,030 nr 0,080 nr 0,450 nr nr nr nr nr nr nr 0,200 nr nr 0,060 nr 0,120 nr nr 0,050 nr 18,248 25,136 227894 9,111 15,631 3638756 2,092 2,623 177334 0,813 3,718 14142 0,064 0,277 22940366 0,904 1,975 2920 3,115 3,675 34903 0,388 0,723 45796644 1,796 1,796 0 0,200 2,198 2,038 6,268 9,510 0,258 0,386 0,477 1,482 0,222 0,221 18,389 25,087 0,734 0,783 0,078 14,854 9,618 5,721 0,479 2738254 3,395 27955 3,135 19427 7,889 2613 11,914 3902 0,647 478442 0,619 86597 0,666 1584754 2,241 2918 0,845 462290 0,452 414102 23,750 0 38,858 2353 0,933 10816 1,195 805 0,147 411711 26,230 106006 15,134 1295500 7,987 54993 1,341 1,674 1632 1,880 2,996 38086 0,944 1,359 4477 5,132 6,405 1393100 1,706 3,385 40914 4,975 12,093 3124282 0,184 0,389 119666 4,324 5,011 346486 0,037 0,059 4624042 0,225 0,311 22825 0,238 0,419 40548 0,768 1,214 1602614 0,179 0,402 1134265 5,954 8,793 3617012 0,358 0,569 153756 0,049 0,049 0 0,223 0,655 69555 5,662 0,711 0,025 1,324 1,443 7,670 135411 1,225 5605622 0,025 0 2,021 5805 3,101 188253 +4,43 0,071 nr 0,058 0,128 +2,91 1,336 nr 1,110 1,780 -0,25 19,875 0,300 17,697 26,687 -1,01 13,816 0,321 13,678 17,992 61900 35114 11691 16304 2474 3959 160 40 707 3 547 2611 53 0 238 271 30 90177 70 67 89 1270 19 42 10 85 142 28 1 74 1202 2022 293 17 246 123 3250 93 302 20 843 10 21 47 670 87 8717 288 3 13 0 2069 873 4 49 313 0 110 812 558 AZIONI De'Longhi Delclima Diasorin Dmail Group 16,140 1,760 32,890 2,520 Divid. Minimi Anno Massimi Anno +1,51 15,985 0,400 11,869 16,933 +0,86 1,746 nr 1,200 1,746 +2,14 32,583 0,550 27,907 35,923 +2,02 2,537 nr 2,044 4,488 E Edison r 0,855 0,00 0,854 EEMS 0,195 -2,45 0,198 Enel 3,894 +1,99 3,874 Enel Green Pw 1,945 +1,67 1,931 Enervit 3,738 0,00 3,670 Eni 16,520 -1,96 16,598 Erg 9,385 -1,26 9,444 Ergy Capital 0,096 -4,08 0,097 Ergy Capital 16 warr 0,012 0,00 0,012 Eukedos 0,980 +0,41 0,987 Exor 35,900 +1,44 35,823 Quantità trattate Capitalizz. 33971 211820 53051 1000 2390 261 1823 4 0,050 0,828 1,051 171614 94 nr 0,171 0,539 191276 9 0,130 3,151 4,454 42320474 36430 0,032 1,761 2,154 8315778 9653 0,045 3,147 5,848 0 65 0,560 15,768 20,365 24485277 60319 1,000 8,446 12,045 121396 1420 nr 0,063 0,190 987628 16 nr 0,009 0,031 0 0 nr 0,620 1,132 15191 18 0,335 27,314 35,823 454080 8821 F FCA-Fiat Chrysler Aut. Ferragamo Fincantieri FinecoBank Finmeccanica FNM Fullsix 10,070 21,860 0,756 4,574 7,690 0,593 1,667 +0,30 10,080 nr 6,769 10,147 6568705 12296 +0,88 21,829 0,400 17,840 27,699 279039 3676 +2,09 0,757 nr 0,613 0,780 2929675 1280 +2,60 4,549 nr 3,788 4,549 1058655 2758 +0,85 7,654 nr 5,480 7,766 3040990 4425 -1,33 0,600 0,013 0,485 0,690 275883 261 +0,30 1,647 nr 1,629 3,158 4602 18 G Gabetti Pro.Sol. 0,929 3,890 17,280 2,680 0,990 18,890 -1,64 0,929 nr 0,869 2,141 241321 40 +5,76 3,810 0,160 3,517 5,061 16653 171 +1,11 17,249 0,450 14,688 17,523 5102944 26855 +2,45 2,639 0,060 2,217 3,408 486063 684 +2,06 0,975 nr 0,830 1,962 528183 402 +0,21 18,855 0,750 15,605 24,030 204379 3299 Gas Plus Generali Geox Gruppo Edit. L'Espresso Gtech H Hera I I Grandi Viaggi IGD Il Sole 24 Ore Immsi Indesit Industria e Inn Intek Group Intek Group rnc Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo rnc Invest e Sviluppo Iren Isagro Azioni Sviluppo Italcementi Italmobiliare Italmobiliare rnc IVS Group IVS Group 16 warr 2,042 +0,59 0,551 0,651 0,609 0,505 10,970 0,441 0,337 0,588 2,454 2,150 0,516 0,957 1,259 4,870 19,300 13,700 8,050 0,325 2,036 0,090 1,641 2,167 435412 +0,27 0,551 nr 0,383 0,858 16 25 +0,15 0,650 0,065 0,570 1,085 930584 492 +0,16 0,604 nr 0,588 1,307 137232 26 +1,10 0,509 nr 0,447 0,793 499620 173 0,00 10,972 0,170 9,387 11,386 68819 1253 -0,20 0,419 nr 0,419 0,977 7467 10 -0,38 0,341 nr 0,316 0,490 190245 118 +0,77 0,583 nr 0,406 0,661 25206 29 +2,00 2,430 0,050 1,803 2,626 122604372 37705 +1,99 2,130 0,050 1,469 2,234 3849134 1986 +3,24 0,500 nr 0,457 0,839 1011 3 +1,22 0,950 0,052 0,886 1,343 1205860 1123 +0,16 1,242 nr 1,150 1,789 23938 18 +0,41 4,900 0,060 4,136 8,618 1129649 1712 -1,53 19,579 0,150 17,949 34,475 9321 434 +1,11 13,771 0,255 12,261 22,828 8110 225 -1,41 8,103 0,120 7,204 9,341 1043 316 +3,14 0,286 nr 0,200 0,500 65813 0 J Juventus FC 0,228 -0,52 0,229 nr 0,210 0,252 1311145 K K.R.Energy 0,881 -2,06 1,052 +5,25 0,878 nr 1,025 0,010 0,778 1,007 1,908 2,525 Kinexia L Lazio Luxottica Lventure Group M M&C Maire Tecnimont Mediacontech Mediaset Mediobanca Mediolanum Meridie Mid Industry Cap Mittel MolMed Moncler Mondadori Monrif Monte Paschi Si. Moviemax N Noemalife Noemalife 15 warr 0,530 -0,84 0,533 nr 0,490 0,601 42,820 +1,66 42,586 0,650 35,509 43,036 0,672 +2,60 0,669 nr 0,407 1,487 0,096 1,891 0,892 3,230 7,240 5,620 0,108 1,294 0,450 11,750 0,820 0,303 0,657 0,035 3033 -1,73 0,096 +0,80 1,878 +1,25 0,888 +0,37 3,224 +2,19 7,209 +1,35 5,605 +3,17 0,105 0,00 +0,78 1,286 +0,58 0,454 -0,17 11,761 +2,44 0,802 -2,10 0,301 -0,45 0,659 -1,41 0,035 4,680 -1,22 0,130 0,00 4,650 0,127 129159 487058 3,473 0,085 6,054 0,430 29 57 144861 36 596494 20501 130994 12 nr 0,088 0,168 29811 nr 1,487 2,884 1793778 nr 0,826 2,300 7659 nr 2,504 4,363 8143456 0,150 5,924 8,394 4544577 0,150 4,879 7,128 2335033 nr 0,078 0,183 22858 1,300 nr 1,202 1,824 18364 nr 0,447 0,849 1096197 0,100 10,224 16,314 289742 nr 0,583 1,541 1724767 nr 0,277 0,605 61291 nr 0,625 2,558 38292134 nr 0,033 0,100 657532 nr nr 231 1358 0 45 574 16 3808 6211 4131 5 0 113 106 2940 210 45 3370 3 36 0 AZIONI Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP QUOTAZIONI BOT SCADENZA PREZZO TASSO % 11 44 74 102 134 164 193 225 256 287 317 347 99,997 99,984 99,970 99,951 99,912 99,886 99,856 99,824 99,788 99,766 99,761 99,691 0,000 0,040 0,060 0,100 0,160 0,170 0,210 0,240 0,270 0,260 0,240 0,280 12/12/14 14/01/15 13/02/15 13/03/15 14/04/15 14/05/15 12/06/15 14/07/15 14/08/15 14/09/15 14/10/15 13/11/15 Divid. Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. 0,800 0,00 0,800 nr 0,702 0,935 0 11 O Olidata 0,368 +3,08 0,362 nr 0,322 0,534 282426 12 0,029 2,365 2,548 347407 nr 1,353 1,537 14374 0,092 1,987 2,969 1643716 nr 0,515 0,822 25527 nr nr 2,924 5,043 92982 0,020 1,527 2,355 44774 0,320 9,867 12,717 1857612 0,390 8,763 10,927 9883 0,020 0,208 0,456 69415 nr nr 5,010 8,726 3104525 0,050 2,991 4,439 756427 nr 0,246 0,758 2755244 nr 0,215 0,413 51214 0,420 12,647 19,565 1203943 4436 0 868 34 0 102 77 5393 127 30 -0,31 3,165 nr 3,061 3,208 340506 +1,92 2,517 0,100 2,181 2,721 6616 -0,20 0,977 nr 0,844 1,800 951559 +0,87 13,905 0,260 10,290 14,027 103964 -0,43 0,598 nr 0,481 0,781 1773024 +1,19 0,118 nr 0,086 0,237 336050 0,00 1,231 nr 1,229 1,604 0 861 69 510 2908 98 213 14 2,432 +1,16 2,423 Parmalat 15 warr 1,414 +1,43 1,407 Piaggio 2,380 +4,02 2,388 Pierrel 0,705 -1,19 0,712 Pierrel 12 war 0,00 Pininfarina 3,412 +1,25 3,392 Piquadro 1,521 -1,11 1,533 Pirelli & C. 11,360 -0,26 11,336 Pirelli & C. rnc 10,310 +0,68 10,337 Poligrafici Editoriale 0,230 +2,13 0,230 Pop Emilia 01/07 0,00 Pop.Emilia Romagna 5,720 +2,51 5,683 Pop.Sondrio 3,200 +1,52 3,177 Prelios 0,330 +5,00 0,332 Premuda 0,220 +0,87 0,218 Prysmian 14,770 -1,01 14,748 R Rai Way Ratti RCS Mediagroup Recordati Retelit Risanamento Rosss S Safilo Group Saipem Saipem risp Salini Impregilo Salini Impregilo rnc Saras Sat Save Screen Service BT Seat PG Seat PG r Servizi Italia 15 warr Sesa SIAS Sintesi Snai Snam Sol Sorin Space Space warr Stefanel Stefanel risp STMicroelectr. T Tamburi 3,170 2,548 0,981 13,940 0,584 0,119 1,221 +4,31 10,582 -4,85 12,323 0,00 18,200 +2,50 3,107 -1,49 9,846 -0,55 0,813 0,00 13,670 0,00 13,090 0,00 0,038 0,00 0,001 +4,98 0,980 -1,72 0,285 +0,08 12,413 +2,86 7,838 +2,19 0,065 +2,91 1,331 +0,09 4,216 +2,45 6,918 +2,66 1,914 +0,41 9,700 0,00 0,344 -0,09 0,345 146,000 0,00 146,000 6,010 +0,84 5,981 10,640 12,170 18,200 3,118 9,900 0,821 13,670 13,100 0,038 0,001 0,980 0,285 12,460 7,900 0,065 1,346 4,218 6,890 1,930 9,700 nr 9,224 0,050 11,887 0,710 16,220 1,490 2,167 0,260 9,159 nr 0,717 0,090 10,750 0,520 11,844 nr 0,034 nr 0,001 nr 0,480 nr 0,235 0,450 11,476 0,140 7,252 nr 0,050 nr 1,088 0,150 3,857 0,100 5,651 nr 1,667 nr 9,630 nr nr 0,239 nr 146,000 0,100 5,006 2735 1440 168 41 3193 19,075 20,887 20,990 4,910 12,876 1,290 14,256 13,737 0,180 0,002 1,295 0,528 14,123 9,753 0,124 2,277 4,554 7,194 2,300 11,056 410493 662 7886907 5438 0 2 3473188 1529 105 16 2095147 773 0 135 2739 724 0 5 93963465 19 134 1 3185 0 9021 194 453450 1783 604814 3 58332 155 8579071 14257 16388 627 622895 916 150 126 0 0,457 150128 29 147,000 0 0 7,366 2646696 5447 2,492 0,490 0,458 0,892 0,914 0,556 0,701 13,900 3,872 0,060 0,000 72,000 2,812 +0,97 2,474 0,083 2,160 2,810 6425 355 0,00 0,480 nr 0,322 0,815 0 0 0,00 0,458 nr 0,424 0,626 5351 19 +2,00 0,886 0,020 0,712 1,000 60627899 11937 +0,83 0,909 nr 0,836 2,080 62784 94 0,00 0,556 nr 0,171 0,921 270 3 +1,37 0,697 0,028 0,563 0,784 9135443 4201 -3,61 14,069 0,150 14,069 18,180 2688022 16609 +1,15 3,857 0,070 3,568 4,124 9251733 7752 +6,21 0,061 nr 0,040 0,080 317332907 113 0,00 0,000 nr 0,000 0,001 0 0 +1,27 71,652 2,700 66,101 120,260 83198 2193 -0,50 2,803 0,130 2,672 5,723 249053 462 Unicredit Unicredit risp Unipol Unipol pr UnipolSai UnipolSai risp UnipolSai risp B 6,185 5,970 8,020 4,116 3,806 2,316 244,900 2,240 +1,98 6,142 +2,05 5,924 -1,60 8,102 +1,08 4,094 +0,58 3,780 +0,61 2,309 +0,12 244,845 +0,45 2,244 V Valsoia 14,600 -0,68 14,584 0,230 10,252 15,526 Tamburi 15 warr TAS Telecom IT Telecom IT Media Telecom IT Media rnc Telecom IT rnc Tenaris Terna Tiscali Tiscali 14 warr Tod's Trevi Fin.Ind. U UBI Banca 0,08 0,02 (Prezzi vendita in $ per oncia). Un’oncia Troy=gr.31,1035 SCADENZA 0,060 4,895 7,420 4592122 5539 0,100 5,117 6,834 50157094 34734 0,100 7,525 9,435 2231 20 0,162 3,393 5,700 476116 1818 0,182 3,132 5,043 475284 1034 nr 1,961 2,701 4595641 5255 nr 175,065 279,317 858 313 nr 1,941 2,645 462868 846 7784 152 27-11-2014 Londra Milano (Euro/gr.) Argento (Euro/Kg.) 1194,75 31,0602 442,1800 26-11-2014 EURO 1197,50 957,3317 31,0659 452,7199 - BORSE ESTERE GIORNI Novare P Parmalat -1,01 -0,11 0,73 0,13 -0,02 0,72 0,20 -0,18 0,00 -0,07 0,00 ORO CHIUSURE MERCATI QUOTAZ. VAR.% Amsterdam (Aex) Bruxelles (Bel 20) Francoforte (Dax Xetra) Hong Kong (Hang Seng) Londra (Ftse 100) Madrid (Ibex 35) Parigi (Cac 40) Sydney (AllOrd) Tokio (Nikkei) Zurigo (Smi) New York (Dow Jones) Nasdaq 425.75 3284.27 9974.87 24004.28 6723.42 10727.60 4382.34 5381.35 17248.50 9129.15 +0.42 +0.63 +0.60 -0.45 -0.09 +0.76 +0.20 +0.02 -0.78 +0.78 chiusa chiusa VWP è il Prezzo calcolato sui dati dell’intera seduta di negoziazione, comprese le fasi d’asta Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP X RENDIMENTI ESTERI Dati forniti da IL SOLE 24 ORE - RADIOCOR. I dividendi indicati si riferiscono all'anno solare corrente o a quello precedente. Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP QUOT. AZIONI Vianini Industria Vianini Lavori W World Duty Free Y Yoox Z Zucchi Zucchi 14 warr Zucchi rnc Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP Divid. Minimi Anno Massimi Anno 1,300 +0,78 5,350 +0,19 1,285 0,020 5,339 0,100 1,094 4,588 1,541 6,440 7,690 +3,71 7,631 6,291 10,905 1983136 1942 nr 14,250 34,569 1300195 1108 18,590 +1,20 18,557 0,057 -1,57 0,000 0,00 0,172 +0,12 0,058 0,000 0,176 nr nr nr nr Quantità trattate Capitalizz. 2900 280 39 234 0,049 0,000 0,167 0,143 2624316 0,008 2481358 0,294 1030 22 0 1 nr 12,328 nr 0,730 0,043 4,025 0,160 6,589 0,120 1,688 0,190 5,046 0,320 5,407 0,570 11,790 7,000 112,051 0,010 0,361 nr 0,460 nr 0,478 0,180 5,016 0,035 2,715 0,500 18,923 0,300 3,641 0,270 4,764 0,260 8,528 0,080 4,164 0,060 1,733 0,017 0,341 nr 2,388 0,160 7,659 nr 1,204 nr 2,179 0,420 33,649 0,500 16,021 0,027 1,420 0,025 0,593 0,656 36,263 0,089 5,286 nr 1,417 nr 0,634 0,032 0,904 nr 2,405 nr 5,322 nr 2,749 1,250 25,543 0,170 8,795 0,010 1,686 nr 1,433 nr 1,347 0,121 3,917 nr 0,973 0,580 10,931 nr 1,038 nr 0,500 0,120 4,012 0,043 2,650 nr 1,136 nr 5,029 nr 9,295 nr 0,262 0,700 49,074 1,000 10,449 0,150 5,700 0,167 4,575 0,140 3,685 0,130 1,948 0,060 1,416 0,016 0,595 0,250 6,896 0,180 8,492 0,220 4,928 22,772 782 2,388 330789 5,021 301721 9,184 886540 2,331 157196 8,372 478400 8,612 1514 16,383 34398 185,298 5130 0,585 301409 1,053 1556423 0,837 281856 9,609 67459 4,081 8455 29,592 84558 5,299 870 7,745 43619 12,298 8769 7,237 94117 5,897 20598 0,733 884446 4,221 81 9,964 10517 1,628 392297 3,740 5348 43,537 42072 25,139 9500 2,033 163134 1,058 150523 53,806 2006 8,712 67626 2,639 69020 0,998 406611 1,487 201499 3,579 4540 8,759 307606 4,228 6846 39,275 166474 11,196 139737 2,248 6435 2,312 46307 2,094 11712 6,770 19763 1,582 123982 14,403 26158 1,738 215583 2,225 494186 5,319 5510 3,599 55 1,606 6158 8,131 1440 15,715 5145 0,361 300663 66,064 2868 14,295 2380 8,844 12686 7,824 15360 5,649 7804 4,961 488495 2,372 18675 0,904 46254 11,972 27695 10,749 9210 6,389 9540 52 253 1116 1674 421 540 60 723 2196 159 108 19 231 71 1838 36 430 186 800 28 174 44 527 499 47 1195 118 103 131 482 311 61 39 292 15 274 48 1233 1191 51 38 12 208 130 881 228 48 189 311 59 53 141 109 526 132 99 44 123 280 58 68 94 575 461 STAR Acotel Group 12,440 Aeffe 2,378 Amplifon 4,984 Ansaldo Sts 8,335 Ascopiave 1,810 Astaldi 5,490 B&C Speakers 5,435 Banca Ifis 13,390 BB Biotech 187,000 Bca Finnat 0,439 Bca Pop.Etruria e Lazio 0,491 Biancamano 0,538 Biesse 8,355 Bolzoni 2,724 Brembo 27,800 Cad It 3,950 Cairo Comm. 5,490 Cembre 10,870 Cementir Hold 5,005 Cent. Latte Torino 2,818 D'Amico 0,412 Dada 2,656 Datalogic 9,030 Dea Capital 1,625 Digital Bros 3,260 EI Towers 42,620 El.En. 24,510 Elica 1,613 Emak 0,795 Engineering 38,800 Esprinet 5,975 Eurotech 1,728 Exprivia 0,756 Falck Renewables 0,998 Fidia 3,002 Fiera Milano 6,520 Gefran 3,340 Ima 33,550 Interpump 11,000 Irce 1,800 Isagro 1,595 IT WAY 1,505 La Doria 6,745 Landi Renzo 1,159 MARR 13,220 Moleskine 1,071 Mondo Tv 1,809 Mutuionline 4,840 Nice 2,720 Panariagroup 1,310 Poligr. S.Faustino 6,400 Prima Industrie 13,550 R. De Medici 0,286 Reply 56,050 Sabaf S.p.a. 11,420 Saes 6,740 Saes rnc 5,940 Servizi Italia 4,350 Sogefi 2,342 TerniEnergia 1,539 Tesmec 0,638 TXT e-solution 8,045 Vittoria Ass. 8,560 Zignago Vetro 5,235 +0,40 12,415 +1,97 2,360 +0,12 4,976 -0,18 8,368 +0,89 1,797 +0,73 5,488 +0,65 5,412 -0,07 13,432 +1,36 185,298 -0,90 0,439 -2,33 0,497 -0,74 0,547 -1,24 8,426 -0,58 2,718 +0,62 27,517 -0,25 3,955 +0,83 5,484 +1,59 10,969 -1,38 5,029 -0,07 2,812 -1,20 0,413 -0,08 2,656 +0,33 9,019 +0,93 1,628 -0,67 3,301 +2,45 42,272 -0,37 24,421 +1,70 1,622 +0,76 0,799 +1,31 38,541 +0,17 5,926 +1,65 1,715 +6,48 0,744 +0,96 1,002 -1,18 2,984 +3,49 6,508 +1,33 3,336 +1,98 33,474 +0,64 10,940 -1,59 1,805 +4,25 1,567 +0,40 1,506 +0,15 6,718 +1,67 1,158 +0,23 13,248 +0,09 1,076 +2,20 1,805 +1,13 4,791 +0,97 2,683 +0,85 1,302 +2,73 6,165 +0,82 13,413 -1,38 0,289 -0,44 56,209 +0,97 11,415 -0,30 6,739 +0,59 5,911 +0,23 4,323 -3,22 2,361 +0,26 1,532 +0,08 0,634 +2,35 7,981 -0,52 8,529 +0,19 5,239 32 .Lettere e Commenti STAMPA .LA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 LA STAMPA LETTERE AL DIRETTORE MARIO CALABRESI Taranto e il rischio di creare città “dannate” aro Direttore, ci tenevamo a scrivere questa lettera perché purtroppo, negli ultimi tempi i media nazionali hanno parlato di una Taranto che ormai ha come cognome Ilva; la nostra città sta diventando famosa per i veleni e per gli atti mafiosi visti anche gli ultimi cinquantadue arresti. La descrizione è quella di una realtà tragica priva di risorse, ove l’unica speranza data alla comunità non può che essere l’esodo verso altri lidi fuori da questo territorio. Noi non siamo scappati, purtroppo o per fortuna abbiamo voluto crederci, rimboccandoci le maniche per contribuire nel nostro piccolo alla crescita economica di questo territorio, non avanzando semplicemente delle richieste allo Stato, ma avviando un progetto innovativo, che avesse come pilastro portante il merito e le competenze. Abbiamo avviato una Azienda con tanti sacrifici, studio e lavoro per veder nascere questo progetto, sentivamo la necessità di raccontare la nostra storia per dare fiducia e speranza alle generazioni come la nostra e ai nostri amici, che vengono lasciati soli e senza opportunità di crescita professionale. Non possiamo non prendere atto delle reali problematiche che attanagliano la nostra città evidenziando anche i «tentativi» ostruzionistici delle istituzioni locali che abbiamo incontrato nel nostro percorso, ne potremmo raccontare mille di peripezie affrontate e che ancora ci troviamo a dover risolvere... Ringraziamo il Comando di Polizia Locale che nel nostro percorso ha saputo fornirci tante spiegazioni, tanti dettagli per avviare l’attività in modo confacente al rispetto delle norme vigenti. Ma la nostra convinzione e determinazione nel credere in modalità legali che funzionano e pretendere che lo facciano non può che indurre questa città ad ottenere risultati migliori. Abbiamo una logica imprenditoriale 2.0 ovvero di- C Un tetto subito alle pensioni d’oro Se al potere non vanno i migliori 1 Dopo anni di super 1 Parlando della crisi stipendi volete anche una super pensione? Dovete solo vergognarvi. Si può vivere dignitosamente con una super pensione da 2000 euro al mese. Più leggo queste cose, più mi disgusta vivere in un paese come il nostro. Un paese che non applica «La legge è uguale per tutti»; un paese che non condanna mai i responsabili di tragedie, stragi, rapine, bancarotta; un paese che premia la criminalità e che non difende il cittadino onesto che paga le tasse senza ricevere niente in cambio da questo Stato che si definisce democratico. La cosa bella è che, per questa notizia, qualcuno dice: «è giusto ed è eticamente corretto, perché le generazioni future devono avere una pensione dignitosa». Le generazioni future, me compreso, non solo non avranno la pensione, ma neanche la possibilità di vivere dignitosamente, se si continua a ragionare in questo modo. La pensione deve essere equiparata per tutti i cittadini indipendentemente dal tipo di lavoro svolto e risolviamo tutti i problemi. Semplice vero? Ma in Italia le cose semplici nessuno le vede o non le vuol vedere. MAURO PINNA dell’impero romano, Fanfani affermava: «La capacità di conquista dei romani creò i presupposti per la formazione di un grande mercato unitario, ma l’incapacità politica dei dirigenti non ne consentì la conservazione. L’insufficienza politica sarebbe stata possibile ove avesse funzionato liberamente il ricambio sociale ed i migliori, ad ogni generazione, fossero ascesi alla direzione della cosa pubblica?». Sembra parli dell’Europa: si erano formati i presupposti per un’Europa unita, ma l’incapacità politica dei dirigenti ne sta impedendo il perfezionamento, e il mancato accesso dei migliori alla cosa pubblica non ne è fattore secondario. ASCANIO DE SANCTIS L’arrembaggio alle case popolari 1 L’arrembaggio alle case popolari visto a Milano e messo in atto da disperati versa molto spesso da realtà aziendali che appartengono ad una obsoleta gestione delle attività commerciali targate Anni Novanta, ma abbiamo la consapevolezza che nonostante i problemi economici si possa fare impresa soprattutto rispettando la legge. Uno dei momenti più belli della nostra avventura imprenditoriale è stato ricevere una Pec inviata dal ministero dello Sviluppo Economico con la quale la Up Media Srls veniva riconosciuta come Start Up Innovativa. Ne siamo fieri perché siamo la prima nel Comune di Leporano ove ha residenza la Società e la quinta nella Città di Taranto. Concludiamo evidenziando il nostro personale parere sulla nostra generazione, non chiediamo posti fissi e sussidi economici statali, bensì solo ed esclusivamente una opportunità per dimostrare le nostre competenze che sicuramente saranno utili alla stessa comunità, nella speranza che un giorno anche l’Italia possa essere un Paese meritocratico. MARCELLO MURGIA AMMINISTRATORE UNICO UP MEDIA SRLS, TARANTO Questa lettera, che meritava la pubblicazione già soltanto perché è in controtendenza e parla di entusiasmo e speranza, ci racconta la prima delle nostre urgenze: dare una possibilità ai ventenni e ai trentenni di oggi. Aprire una porta e mostrare uno spazio. Ma ci deve far riflettere anche su un’altra cosa, che riguarda soprattutto l’informazione e le reazioni dell’opinione pubblica: il rischio di cancellare intere città che diventano dannate. Spesso ci troviamo chiusi tra il dovere di denunciare malaffare e disastri ambientali e il disagio di costruire un’immagine che poi difficilmente potrà essere rimossa o dimenticata. Condannando così un’intera comunità che verrà danneggiata due volte. Dovremmo avere la forza e la capacità di raccontare anche la città che continua ad andare avanti e che merita sostegno e attenzione. Penso a Genova, che dopo le alluvioni e le mille inchieste sui disastri idrogeologici, vive giorni di totale solitudine, con un crollo di presenze turistiche nonostante la situazione sia tornata alla normalità. Una beffa oltre al danno. www.lastampa.it/lettere senza tetto, italiani e stranieri, è cosa miserevole. Il fatto che i Governi di questi ultimi decenni non abbiano fatto nulla per ovviare a tanta miseria non è da paese civile. Tanto meno è civile un paese quando nello stesso tempo emana una legge come la 23/2011 (cedolare secca sugli affitti) che beneficia medi e grandi proprietari immobiliari con sgravi fiscali dell’ordine di miliardi. Bene le riforme ma un paese democratico deve cancellare subito simili vergogne. L.N. MODENA La manutenzione del ”sociale” 1 C’è una regola non scritta che pervade il mondo del sociale (del bene organizzato): ogni intervento fatto in buona fede dà risultati positivi o al massimo neutri. Se aiuto una persona, male che vada, il mio intervento non avrà alcun effetto, ma non le farà danno. Se tuttavia pensiamo che il ruolo del sociale sia un po’ come quello di un’auto: portare una persona da un luogo (la povertà) a un altro (il c. LE LETTERE VANNO INVIATE A LA STAMPA VIA LUGARO 15, 10126 TORINO contatti E-MAIL: [email protected] FAX: 011 6568924 Editrice La Stampa REDAZIONE AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Lugaro 15, telefono 011.6568111, fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, telefono 06.47661, fax 06.486039/06.484885; Milano, via Paleocapa 7, telefono 02.762181, fax 02.780049. Internet: www.lastampa.it. ABBONAMENTI 10126 Torino, via Lugaro 21, telefono 011.56381, fax 011.5627958. Italia 6 numeri (c.c.p. 950105) consegna dec. posta anno e 402,50; Estero: e 858,50. Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata. benessere) non è marginale se il «mezzo» sia senza freni o senza ammortizzatori. La cura del «mezzo» è un aspetto cruciale se non vogliamo far schiantare il nostro povero che chiede aiuto e farlo stare un po’ peggio di quando lo abbiamo incontrato. FABRIZIO FLORIS Renzi ricordi i beni confiscati alla mafia 1 Apprendiamo con interesse della visita del Premier Renzi a Catania, oggi. Siamo consapevoli che sarebbero molteplici le realtà catanesi che il Premier avrebbe il diritto e il dovere di conoscere personalmente ma ci auguriamo che in questa o in una prossima visita istituzionale, il Premier possa dedicare un po’ del proprio tempo alle realtà delle aziende confiscate alla mafia che a Catania sono moltissime e coinvolgono centinaia di lavoratori, spiegando per esempio la ragione per cui ad oggi non è ancora stato nominato il Consiglio Direttivo dell’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati che di fatto blocca l’assegnazione di tali beni. E’ bene ribadire il concetto che si tratta di aziende che non appartengono più alla mafia ma allo Stato e dello Stato hanno bisogno, per continuare a produrre utili e mantenere inalterati i livelli occupazionali. Quotidiano fondato nel 1867 2 DIRETTORE RESPONSABILE MARIO CALABRESI VICEDIRETTORI MICHELE BRAMBILLA, MASSIMO GRAMELLINI, FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO), LUCA UBALDESCHI REDATTORI CAPO CENTRALI FLAVIO CORAZZA, GUIDO BOFFO MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR) LAURA CARASSAI (RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA) CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA ANDREA MALAGUTI ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO REDAZIONI GIANNI ARMAND-PILON ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI, MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA, PIERO NEGRI SCAGLIONE SOCIETÀ, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI, PAOLO BRUSORIO SPORT, GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO 2 EDITRICE LA STAMPA SPA PRESIDENTE JOHN ELKANN AMMINISTRATORI LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE, GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. LGS.196/2003): MARIO CALABRESI 2 REDAZIONE AMMINISTRAZIONE E TIPOGRAFIA: VIA LUGARO 15 - 10126 TORINO, TEL. 011.6568111 STAMPA IN FACSIMILE: LA STAMPA, VIA GIORDANO BRUNO 84, TORINO LITOSUD SRL, VIA CARLO PESENTI 130, ROMA ETIS 2000, 8A STRADA, CATANIA, ZONA INDUSTRIALE RCS PRODUZIONI MILANO S.P.A., VIA ROSA LUXEMBURG 2 – PESSANO CON BORNAGO L’UNIONE SARDA S.P.A. – VIA OMODEO, 5 , ELMAS (CAGLIARI) ©2014 EDITRICE LA STAMPA S.P.A. REG. TRIB. DI TORINO N. 26 14/5/1948 CERTIFICATO ADS 7742 DEL 18/12/2013. LA TIRATURA DI GIOVEDÌ 27 NOVEMBRE 2014 È STATA DI 253.462 COPIE TM L’editoriale dei lettori CHI GIUDICA I GIUDICANTI PIERGIORGIO STRATA di questi giorni la notizia dell’assegno bimestrale che il Ministero della Salute dovrà versare a vita a un bimbo affetto da autismo, a cui nel 2006 fu iniettato il vaccino esavalente InfanrixHexaSk. Lo stabilisce una sentenza del Tribunale del Lavoro di Milano. Tale decisione torna ad alimentare la fobia per la quale le vaccinazioni sarebbero causa di autismo. Tutto ha avuto inizio nel ’98, quando il medico inglese Andrew Wakefield ha pubblicato sulla rivista Lancet un articolo in cui ha sostenuto la correlazione, poi smentita, tra il vaccino trivalente MPR (morbillo, parotite, rosolia) e la comparsa di autismo e malattie intestinali. Una frode scientifica che ha gettato nel panico il Regno Unito: vaccinazioni crollate al 50% e decessi di bambini causati dal morbillo. In realtà, ad oggi, non è stato pubblicato nessuno studio che dimostri la pericolosità dei vaccini che, al contrario, hanno debellato il vaiolo, praticamente sconfitto la poliomielite e limitato a pochi casi altre malattie infettive. I vaccini sconfiggeranno ebola e sono sulla soglia di essere efficaci per i tumori. Inoltre, la decisione assunta - il cui costo riguarda tutti i cittadini e non soltanto i malati – si colloca sulla scia dei casi Di Bella, Stamina, Ogm: come può un magistrato esprimersi su materie riguardanti la salute e la ricerca? Al magistrato vengono affiancati consulenti iscritti a precisi albi, che spesso producono pronunciamenti opposti alle verità acquisite dalle autorità scientifiche nazionali ed internazionali. Che fare? L’ex Ministro Balduzzi suggerisce di aprire una discussione in seno al CSM per fornire ai giudici un bagaglio culturale adatto a disporre su determinate questioni scientifiche. Non basta! Ci sono da rivedere i criteri di iscrizione agli albi dei periti dei tribunali: chi giudica i giudicanti? Un passo in avanti potrebbe essere formalizzato in una proposta di legge che preveda che il magistrato scelga il suo consulente fra una rosa di 3-5 nomi designati caso per caso da una società scientifica riconosciuta, ad esempio dall’Agenzia Italiana del Farmaco. È Professore Emerito, Università di Torino ADDIOPIZZO CATANIA Usa La Stampa (Usps 684-930) published daily in Turin Italy. Periodicals postage paid at L.I.C. New York and address mailing offices. Send address changes to La Stampa c/o speedimpex Usa inc.- 3502 48th avenue - L.I.C. NY 11101-2421. SERVIZIO ABBONATI Abbonamento postale annuale 6 giorni: e 402,50. Per sottoscrivere l’abbonamento inoltrare la richiesta tramite Fax al numero 011 5627958; tramite Posta indirizzando a: La Stampa, via Lugaro 21, 10126 Torino; per telefono: 011.56381; indicando: Cognome, Nome, Indirizzo, Cap, Telefono. Forme di pagamento: c. c. postale 950105; bonifico bancario sul conto n. 12601 Istituto Bancario S. Paolo; Carta di Credito telefonando al numero 011-56.381 oppure collegandosi al sito www.lastampashop.it; presso gli sportelli del Salone La Stampa, via Lugaro 21, Torino. INFORMAZIONI Servizio Abbonati tel. 011 56381; fax 011 5627958. 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LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 L’EUROPA SI SALVA SOLO SE SI RITROVA MARIO DEAGLIO SEGUE DALLA PRIMA PAGINA a salvezza dell’Europa, ossia la sua continuazione come soggetto culturale e politico prima ancora che economico, sta su ben altro piano che può essere esemplificato così: l’Europa si salverà se saprà migliorare la propria identità europea, il che significa, tra le cose più importanti, produrre in tempi ragionevolmente brevi, uno o più manuali di storia che siano accettati e utilizzati nelle scuole di ogni parte del continente. I giovani europei non hanno infatti difficoltà a riconoscersi nel mercato comune (che peraltro sorpassa ormai i confini dell’Europa), nelle regole merceologiche comuni, nella comune politica antinquinamento, frutto dell’opera dei loro padri. Hanno invece molta difficoltà a riconoscersi come frutto di un passato comune, una premessa per costruire insieme il futuro. L’assenza di una lettura condivisa del passato è particolarmente bruciante a un secolo dal 1914, anno in cui tramontò l’illusione di una comune cultura inter-europea basata sulla convergenza degli stili di vita delle classi medio-alte che sapevano tutte un po’ di francese. In pochi mesi questo carattere multinazionale e cosmopolita si spense nel fango delle trincee e ancora oggi, nei libri di storia, francesi e tedeschi si accusano reciprocamente di avere provocato il conflitto. In un’ottima mostra di documenti sulla Prima guerra mondiale alla Biblioteca Nazionale di Vienna sono esposti alcuni disegni di bambini delle scuole elementari dell’impero austriaco, eseguiti su indicazione dei loro insegnanti. In uno di questi, è raffigurata l’impiccagione di Cesare Battisti, considerato un traditore. A un secolo di distanza, Cesare Battisti continua a essere un traditore per gli austriaci e un eroe nazionale per gli italiani. La spinta più forte all’unità culturale europea deriva dallo sport, in particolare del calcio, con le coppe europee che attirano un interesse crescente che va a sovrapporsi a quello dei campionati nazionali; è naturalmente insufficiente, considerando che, come dimostrano gli incidenti di Genova di poche settimane fa, durante la partita Italia-Serbia, anche nel calcio si annidano fortissime resistenze nazionalistiche. Se non si supera questo clima di rinnovato nazionalismo, è inutile pensare a grandi progetti, dietro i quali le imprese cercano di fare i propri affari mentre la ricaduta sull’occupazione è inizialmente scarsa. E’ inutile soprattutto se, a livello L MA IL VERO PERICOLO È LA PSICOSI EUGENIA TOGNOTTI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA uesto in attesa della prova che «gli eventi avversi» - di cui tre morti - abbiano, al di là di ogni ragionevole dubbio, un rapporto di causalità (o relazione ) con il vaccino antinfluenzale Fluad della casa farmaceutica Novartis, di cui l’Agenzia Italiana del Farmaco ha disposto, cautelativamente, il divieto di utilizzo, ritirando due lotti. Un provvedimento più che opportuno, Q GOOGLE, L’UE VA CONTRO L’INNOVAZIONE MASSIMO RUSSO* l Parlamento europeo pensa di aver votato contro Google. In realtà ha approvato una risoluzione contro l’innovazione. Bruxelles ieri ha promosso un documento, con 384 eurodeputati favorevoli e 174 contrari, in cui si chiede alla Commissione di «considerare proposte volte alla separazione dei motori di ricerca da altri servizi commerciali». Il pronunciamento ha un valore simbolico e l’azienda americana non è nemmeno menzionata. Ma il messaggio al neo-commissario per la Concorrenza Margrethe Vestager è chiaro: sono finiti i tempi del suo collega Joaquín Almunia, accusato da più parti di essere stato troppo morbido nella sua inchiesta antitrust contro Google, non ancora arrivata a conclusione. È il momento di usare le maniere forti. La risoluzione – votata in modo bipartisan da popolari e socialisti - mostra quanto siano scoperti i nervi dell’Europa continentale rispetto a due questioni. In primo luogo il timore nei confronti del potere crescente delle grandi piattaforme digitali. Non si tratta solo di Google, nel mirino per presunte violazioni del copyright («prende i contenuti senza pagare»), per questioni fiscali («approfitta delle falle nelle normative») e per la sua posizione dominante nel mercato della ricerca, della pubblicità, dei sistemi operativi mobili, con Android. In buona compagnia - come osservate speciali - ci sono Amazon, Apple, Facebook, per non dimenticare Airbnb e Uber, che mettono a repentaglio con i loro modelli innovativi l’industria alberghiera e il settore dei taxi. Il secondo tema è geopolitico: dopo le rivelazioni di Edward Snowden sullo spionaggio da parte dell’agenzia governativa americana Nsa nei confronti dei cittadini e delle cancellerie europee, l’Atlantico si è allargato. Il voto di ieri è un buon metro di questa frattura non ricomposta. Tra gli avversari più determinati di Google ci sono gli editori, con in testa il gruppo tedesco Axel Springer. Non è un mistero che il parlamentare che ha promosso la mozione, Andreas Schwab, sia vicino a Springer. E non c’è da meravigliarsi che la linea europea non si sia incrinata di fronte ad alcune evidenze: nei mercati oggetto dell’inchiesta contro Google, negli ultimi anni in realtà la concorrenza è aumentata, e le potenziali vittime degli abusi sono cresciute. Ma non è questo il punto. La politica è fatta anche di interessi economici contrapposti, e quando si confrontano in modo trasparente non c’è nulla di male. Quel che rischia di passare in secondo piano, tuttavia, è il danno collaterale di questa battaglia. Se la risoluzione di ieri diventasse legge, significherebbe che nell’Unione non potrebbero più crescere società che si occupino sia di ricerca, sia di altri servizi. È proprio questa attitudine culturale, che vede sempre il rischio prima dell’opportunità, che rischia di farci perdere la corsa all’innovazione, l’unica forza che può rimettere in moto in modo stabile la crescita e l’ascensore sociale nei nostri Paesi. Non è un caso se Google & C. sono nate nella Silicon Valley e non in riva al Reno o nella pianura Padana. Inoltre, una posizione di questo genere non tiene conto del fatto che a livello globale abbiamo forse più interessi in comune e affinità con il modello americano, piuttosto che con i giganti asiatici come Alibaba e Tencent, che hanno ormai dimensioni planetarie. Come durante la prima rivoluzione industriale non bastarono i picchetti per le strade a fermare i telai a vapore, così oggi non sarà sufficiente un voto di Bruxelles a tenerci al sicuro dal mondo che cambia. Ma il rischio è che invece concorra a farci perdere le possibilità offerte dall’epoca della conoscenza. I Illustrazione di Irene Bedino europeo, si continua con il disinteresse per l’arrivo, ai confini europei, di migliaia di immigrati irregolari al giorno, considerando tale problema di competenza esclusiva del Paese che, per un capriccio geografico è, volta a volta, interessato a quest’immigrazione. Più in generale, francesi, tedeschi, italiani e quasi tutti gli altri si guardano con crescente diffidenza, con una sorta di inimicizia che è sfociata in, sia pur piccoli, attentati a sedi di banche tedesche; il primo ministro britannico, Cameron, fa le pulci sui conti e non vuole pagare i contributi comunitari mentre sa benissimo di doverli pagare a seguito dei trattati che il suo Paese ha sottoscritto. In un simile, sconsolato, panorama, forse l’unico comparto della costruzione europea che può essere considerato molto positivo è il progetto Erasmus. Esso fa sì che, ogni anno, per diversi mesi centinaia di migliaia di studenti universitari svolgano una parte dei loro studi in un altro Paese europeo, sostenendo esami che saranno validi in patria per il loro corso di laurea; i risultati accademici non sono sempre ottimi, ma è ottima la naturalezza con la quale gli studenti in que- stione riescono quasi sempre a superare pregiudizi e confini. Purtroppo alla crescita dell’Erasmus si stanno lesinando le risorse finanziarie. A questa messa in comune di risorse culturali deve accompagnarsi una messa in comune di risorse finanziarie: un’imposta europea deve sostituirsi parzialmente a Irpef e simili e parallelamente alcune competenze degli Stati nazionali vanno trasferite a livello centrale, partendo - perché no - proprio dal finanziamento delle università, per le ricerche scientifiche delle quali sono già disponibili non piccole risorse europee. L’innalzamento a livello europeo della vigilanza sulle banche è un passo, incerto ma molto significativo, in questo senso. Tra i settori di spesa pubblica che troverebbero una più efficiente collocazione a livello europeo ci sono il controllo delle frontiere e un embrione di assistenza sociale, con particolare riguardo alle famiglie giovani. Solo in quest’Europa mentalmente e culturalmente allargata il programma di Juncker ha veramente senso. Rischia altrimenti di essere un’inutile goccia che cade su una pietra riarsa. dettato dalla giusta preoccupazione per la sicurezza. Niente sarebbe più pericoloso, in questo momento, di un allarmismo sconsiderato che minaccia di far danno, mettendo fra parentesi la prevenzione e seminando dubbi e paure che potrebbero ripercuotersi sulla campagna vaccinale appena avviata per prevenire le complicanze e ridurre la mortalità tra anziani e soggetti a rischio, essendo anche l’influenza stagionale un problema di sanità pubblica non certo irrilevante. Senza parlare della demonizzazione di un farmaco, il Fluad, utilizzato da più di un quindicennio e il cui livello di sicurezza è comprovato da decine di milioni di dosi distribuite nell’intero pianeta e dai dati emersi dagli studi clinici nei quali è stato coinvolto un enorme numero di pazienti. Ma è difficile che questi dati abbiano la meglio contro i pregiudizi seminati dai profeti antivaccini, corroborati, proprio questi giorni, dall’incredibile sentenza del tribu- nale di Milano, che ha disposto il risarcimento di un bambino diventato autistico, a causa, secondo il perito nominato dai giudici, del vaccino esavalente. Allo stato attuale delle conoscenze, manca ogni evidenza scientifica anche solo per sospettare un nesso di causa-effetto, a conferma del peso e dell’influenza della cultura scientifica in Italia. Non resta, ora, che aspettare i risultati della verifica sulla sicurezza e i chiarimenti dell’Aifa circa la causa di quelle morti sospette, sulle quali sono già in corso degli accertamenti. E, intanto, servirà volgere lo sguardo al passato. E tenere ben presente che i vaccini rappresentano uno dei maggiori successi delle scienze biomediche e rappresentano un prezioso strumento di sanità pubblica, a cui devono essere riconosciuti i più esaltanti successi contro le malattie infettive e la drastica riduzione della mortalità infantile che svuotava le culle, in un tempo neppure troppo lontano da noi, nel cuore del Novecento. [email protected] L’ABBRACCIO DI FRANCESCO ALLA CHIESA D’ORIENTE ANDREA TORNIELLI l viaggio di tre giorni che comincia oggi porterà Francesco ad Ankara e Istanbul, quasi ai confini con il Califfato, in una Turchia alla ricerca di un’identità, sospesa tra la laicità e la rinascita dell’identità musulmana. Il Papa incontrerà Erdogan, i leader islamici e i profughi iracheni e siriani fuggiti dalla guerra o scacciati dalle loro case. Sarà l’occasione per tornare a condannare chi abusa del nome di Dio per giustificare violenze e massacri, e indicare la via del dialogo alla ricerca di soluzioni pacifiche per i conflitti in Medio Oriente. Ma il motivo I Lettere e Commenti .33 . del viaggio e il suo culmine è la presenza del vescovo di Roma al Phanar di Istanbul, la sede del patriarcato ecumenico di Costantinopoli, a fianco di Bartolomeo, il successore dell’apostolo Andrea, fratello di Pietro, che gode di un primato d’onore su tutte le Chiese del mondo ortodosso. Che Papa Francesco e Bartolomeo si incontrino e firmino dichiarazioni congiunte - come accadrà domenica - non è una novità. Nel maggio scorso entrambi si sono mossi, da Roma e da Istanbul, per tornare a Gerusalemme e commemorare insieme lo storico abbraccio di cinquant’anni fa tra Paolo VI e Atenagora, dopo secoli di divisione e di reciproche scomuniche. Dopo quel viaggio di Papa Montini, nel gennaio 1964, sembrava che l’unità fosse vicina. Non è stato così. Ma è fuori dubbio che tanti passi siano stati compiuti e si ha la sensazione che il cammino sia ora di fronte a una nuova accelerazione. Da una parte c’è un Papa, Francesco, che ha voluto un governo più collegiale della Chiesa (aspetto fondamentale della tradizione ortodossa) istituendo un consiglio permanente di cardinali provenienti da ogni parte del mondo, e che ha ripetuto l’appello lanciato quasi vent’anni fa da Giovanni Paolo II, dicendosi disposto a studiare una forma di esercizio del primato di Pietro accettabile anche dagli ortodossi. Dall’altra c’è un Patriarca che, come il predecessore di mezzo secolo fa, crede fermamente nell’ecumenismo e lavora per l’unità. Il dialogo fra le Chiese di Roma e di Costantinopoli, a guardare i loro rispettivi leader, non potrebbe andare meglio. Appare evidente che se dipendesse solo da loro, l’unità sarebbe a *Direttore di Wired portata di mano, senza che una realtà assorba l’altra, senza che una Chiesa imponga nulla all’altra, secondo quanto era condiviso e vissuto nel primo millennio di storia cristiana, quando tutte le Chiese riconoscevano che quella di Roma «presiede nella carità». In realtà il sentimento ecumenico di Bartolomeo non è sempre accettato e condiviso nelle gerarchie ortodosse. Un appuntamento cruciale in questo senso è il Concilio panortodosso del 2016, che potrebbe segnare una svolta nel cammino verso l’unità. Un’unità sempre più urgente anche di fronte alle persecuzioni contro i cristiani, a motivo di quello che Francesco chiama «ecumenismo del sangue»: i persecutori, quando uccidono, non fanno differenze tra le varie confessioni. Nella dichiarazione congiunta che il Papa e il Patriarca firmeranno sarà presente la preoccupazione per i cristiani e per tutte le minoranze religiose vittime delle violenze e dei conflitti in Medio Oriente. 34 STAMPA .LA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 DOMANI SU TUTTOLIBRI SABA Anche le sigarette recitano NUMERO 1936 - ANNO XXXVIII - SABATO 29 NOVEMBRE 2014 BRUNO GAMBAROTTA Cine-oggetti: perché sullo schermo contano più degli attori. Danilo Kis: l’agonia dello scrittore nell’Europa in frantumi. Cronache di autismo. David Eggers come George Orwell. Voci dalla Turchia. Peter Sloterdijk: tutto il mondo è bolla. L’Urss in cucina: il gulag avvelena le madeleines. Diario di lettura: Valerio Massimo Manfredi stregato da Omero. S Inquestonumero: l’Europaspezzata diDaniloKiš; DaveEggers nelcerchiodelWeb; Vociturche tramodernità etradizione Asli Erdogan Sloterdijk,critica dellaragionsferica; Diariodiletturacon ValerioMassimo Manfredi video intervista XX ccc e questo, invece di un libro, fosse un medicinale, sarebbe dotato di un bugiardino che segnalerebbe due effetti collaterali. Per i cinefili: la lettura di questo saggio vi farà cambiare per sempre il vostro modo di guardare i film; in meglio, naturalmente. Perderete l’innocenza, forse, ma verrete dotati di un formidabile dispositivo di realtà aumentata e di consapevolezza critica. Per quegli attori copernicani convinti che tutto ruoti attorno a loro: fate attenzione, il vostro ego potrebbe restare mortalmente ferito dalla dimostrazione che le cose (certe cose) nei film sono altrettanto, e forse più importanti, di voi. Il titolo è una citazione dal libro del 1998 di Jean-Luc Godard, Histoire(s) du cinema: la mela è una di quelle «incredibili mele e pere dipinte da Cézanne» che Woody Allen, in Manhattan, mette fra le dieci cose per le quali vale la pena vivere; l’accendino è quello di Delitto per delitto. Pochi conservano memoria dei quadri di Cézanne in confronto ai tanti che ricordano l’accendino, che serviva per incastrare un innocente ma rischiava di cadere in un tombino. Il libro di Antonio Costa è un’opera/mondo, realizza l’ambizione di dare conto dell’intera galassia delle cose nei film (ventiquattro pagine fitte di bibliografia!). Nel cinema non c’è un solo tipo di oggetto: ci sono l’oggetto trovato, l’oggetto utile e l’oggetto investito di una precisa attenzione visiva e pittorica, ed è quest’ultimo che qui interessa. Citiamo un solo esempio per dare conto del livello di lettura delle immagini: nella sequenza di apertura di Provaci ancora Sam di Herbert Ross, Woody Allen è rapito dalla visione di Casablanca. Abbandonato dalla moglie, che lo giudica un noioso intellettuale, riceve la visita di un amico venuto a consolarlo. Costa ci fa notare che sulla scacchiera posata sul tavolino del soggiorno, attorno al quale sono seduti i due amici, è impostata la stessa partita sulla quale sta riflettendo Humphrey Bogart che gioca con Peter Lorre all’inizio di Casablanca. Cose nei film sono anche terra, acqua, aria, fuoco, e qui siamo portati a riflettere su quanta acqua scorra e sia comunque presente nel cinema francese fin dalle origini; va detto che l’autore prende in considerazione i film di tutti i tempi, compreso il cosiddetto pre-cinema realizzato dagli scienziati per studiare il movimento degli esseri vi- Dall’alto: l’Aston Martin guidata da James Bond in «Missione Goldfinger» di Guy Hamilton; la finestra da cui James Stewart assiste all’omicidio nella «Finestra sul cortile» di Alfred Hitchcock. Da sinistra: la pistola a pois usata da Michel Piccoli in «Dillinger è morto» di Marco Ferreri; la scacchiera su cui riflettono Humphrey Bogart e Peter Lorre in «Casablanca» di Michael Curtiz. Qui sopra, l’iconica sigaret in «Colazione da Tiffan UN CATALOGO CINEFILO Antonio Costa «La mela di Cézanne e l’accendino di Hitchcock» Einaudi pp. 387, € 30 Questa sigaretta è una star Accendini e bambole, automobili e winchester: perché gli oggetti nel cinema (talvolta) contano più de menso nel quale l’autore scorrazza felice. Le pagine dedicate al tema della finestra sono un romanzo nel romanzo; qui impariamo la nozione di surcadrage: «Nel cinema inquadrare una finestra significa introdurre un’inquadratura dentro l’inquadratura». Al momento di parlare dello specchio, l’autore compone un vero poema sinfonico, su temi proposti da Luchino Vi- le, i manichini, gli automi, i ro- re di porte e passaggi da un bot, i cyborg e le loro meta- ambiente a un altro. Correda il morfosi. All’opposto troviamo volume un dizionario degli oggli attori trasformati in mani- getti al cinema in undici voci, chini di carne. Costa cita Home da «Automobile» a «Zippo». Nel Sorpasso di Dino Risi Stories, un lavoro del 1990 di Matthias Müller dove attrici (1962) quanto ha contato, nella diverse compiono gli stessi ge- costruzione del personaggio di sti, che montati in rapide Dai primi lungometraggi di Méliès sequenze dimostrano la ai gialli di Alfred Hitchcock, loro natura ai quadri che ammira Woody Allen impresa, l’autor to da un bre del 1975, Uscendo scrive: «Og ma è il cinema bandona la che ne ha g fortune. Per in un solo luog no principa sua anima divisa rie televisiv Siamo di CULTURA SPETTACOLI & FRANCA D’AGOSTINI C omunismo ermeneutico, di Gianni Vattimo e Santiago Zabala, è un libro che è necessario leggere, per chiunque sia interessato alla filosofia, alla politica, e ai rapporti tra l’una e all’altra. Non perché sia ineccepibile (al contrario avrei da eccepire a diverse tesi presentate dai due autori) ma per un’altra ragione, più seria e profonda. Dal punto di vista ideologico-politico viviamo in un’epoca di morti viventi: teorie già morte e finite, che però continuano a fare danno (si possono tralasciare gli esempi: chiunque potrebbe citare due o tre casi, da destra o da sinistra). Ma viviamo anche in un’epoca di sepolti vivi: teorie e ipotesi che sono state affrettatamente tumulate, prima che riuscissero a svilupparsi pienamente e a manifestare i loro meriti e le loro ragioni. E uno di questi sepolti vivi è precisamente, io credo, quella variante dell’ermeneutica che Vattimo pensò come «pensiero debole»: una posizione filosofica che è stata troppo rapidamente liquidata, quando aveva ancora qualcosa da dire, o anzi (mia opinione) non aveva ancora incominciato a dire il meglio di quel che doveva-poteva dire. Uno degli aspetti centrali del debolismo ermeneutico era la sua ricaduta politica, e in particolare l’idea che l’erEFFETTO CHAVEZ Fa discutere l’idea che il modello siano i governi di sinistra sudamericani meneutica (la filosofia dell’interpretazione elaborata da Hans Georg Gadamer, Paul Ricoeur, Luigi Pareyson) potesse configurarsi non tanto come «pensiero debole», ma come «pensiero dei deboli»: voce delle parti più sfortunate della società, e parola pronunciata in loro difesa. Questo aspetto legava il pensiero debole di Vattimo al Cristianesimo, creando l’idea paradossale ma plausibile di un Gesù «nichilista», pronto a mettere in discussione le (false) verità degli scribi, dei sacerdoti, dei farisei. In Comunismo ermeneutico i due autori non sviluppano molto le basi filosofiche della loro prospettiva. E non c’è molto, nel libro, delle posizioni originarie di Vattimo. C’è invece una rapida liquidazione delle problematiche della verità, del realismo, della metafisica, semplicemente identificati come i tre costituenti della «politica delle descrizioni» che secondo gli autori starebbe alla base del capitalismo. E per tutto il libro con ostinazione si ripete che «l’imposizione della verità e la difesa del realismo» sono i grandi nemici della giustizia globale. L’ermeneutica, in quanto pensiero interpretativo e non descrittivo, si contrapporrebbe a tali nemici, in una guerra che è la nostra attuale «emergenza», secondo gli autori. Si tratta allora di contrastare il ferreo ordine capitalistico mondiale con un pensiero che non aspi- In Italia Pubblicato tre anni fa nei Paesi anglosassoni Comunismo Ermeneutico (pp 178, €22) è appena uscito da Garzanti nel nostro Paese. Gianni Vattimo è il padre del «pensiero debole», Santiago Zabala è professore Icrea all’Università di Barcellona Marx più Heidegger Ecco il comunismo 2.0 È uscito il saggio di Gianni Vattimo e Santiago Zabala sull’idea d’una società alternativa. A differenza dal passato però la violenza rivoluzionaria è esplicitamente rifiutata CLAUDIO GALLO Professor Vattimo, secondo Comunismo ermeneutico, l’attuale democrazia sarebbe l’ultimo bastione di quella metafisica che una parte crucialedellafilosofiadelNovecentoha dichiarato inconsistente: è per questo che la chiamate democrazia bloccata? «La chiamiamo democrazie bloccata perché è condizionata da di un sistema di equilibri internazionali dominati dall’alto. Come sempre, non pensiamo che la situazione politica dipenda da un qualche errore filosofico, ma semplicemente ci sembra che la filosofia, in questo caso l’ultima sopravvivenza della metafisica, faccia parte della situazione politica e non la determini». Talvolta il libro sembra suggerire una società anarchica piuttosto che comunista «Una politica “anarchica” sembra oggi l’unica possibilità di emancipa- ra né alla verità né all’oggettività, e neppure alla forza rivoluzionaria, ma si concede libero al conflitto delle interpretazioni. Non so se davvero il capitalismo in questa fase storica terminale debba davvero descriversi (interpretarsi) come «politica delle descrizioni». Non so se i nemici che i poveri del mondo devono combattere siano davvero la metafisica, il concetto di verità, o quella astrazione che gli autori chiamano «realismo», e che a me sembra una specie di caricatura del cosiddetto «realismo ingenuo». Dubito che sia così. Inoltre, i due IL FILOSOFO DEL PENSIERO DEBOLE “Uno, cento, mille conflitti sociali contro la democrazia bloccata dall’alto” Gianni Vattimo (a sinistra) insieme con Santiago Zabala zione e quindi anche di preparazione di una futura società comunista. Realisticamente non possiamo pensare a una rivoluzione comunista a breve scadenza. Disturbare il sistema capitalistico avviato al suicidio è per ora il solo modo di combatterlo, “hagan lio”, fate casino, come dice il Papa». E’ curioso che pur individuando enormi disagi sociali nelle società capitalistiche poi diciate di voler evitare una prospettiva rivoluzionaria, di mutamento radicale. «Anche qui è questione di realismo. La prospettiva rivoluzionaria è in questo momento velleitaria o avven- LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 Young Factor diffonde nelle superiori la cultura economica-finanziaria Il film «H.» di Biennale College nominato agli Independent Spirit Awards E’ stata inaugurata a Firenze, alla presenza di Jean-Claude Trichet, la prima edizione del progetto «Young Factor» promosso dall’Osservatorio Permanente Giovani–Editori, presieduto da Andrea Ceccherini. Il progetto vuole diffondere una maggior cultura economico-finanziaria tra i giovani. Nell’anno scolastico 2014/15, partecipano 330.081 studenti delle secondarie superiori italiane. Il lungometraggio «H.» (foto) di Rania Attieh (Libano) e Daniel Garcia (Usa), realizzato per l’ultima edizione di Biennale CollegeCinema del Festival di Venezia, ha ottenuto la nomination dedicata a filmmaker di talento emergenti («Someone to Watch Award») agli Independent Spirit Awards a Los Angeles. La storia è una rivisitazione moderna e lirica di una sorta di tragedia greca. autori citano la politica di Chávez come «la grande novità della politica mondiale». Ma ci chiediamo: davvero il «nuovo» di Chávez, e di Morales, Correa, Mujica e dei Kirchner, e «persino Papa Bergoglio» ha come sfondo filosofico il rifiuto della verità e il contrasto tra descrizioni e interpretazioni? L’aggancio tra l’ermeneutica debolista e il decisionismo forte, veritativo e descrittivo, necessario per una politica concreta (specie di stampo comunista) sembra delineato nel libro in modo piuttosto vago. Ma è ovvio che Vattimo e Zabala lavorano in un linguaggio speciale, che hanno ereditato da interpretazioni e reinterpretazioni di Rorty, Derrida, Heidegger, Nietzsche; e per capire la loro proposta occorre entrare in questo linguaggio, e condividerne le regole. Per esempio, ciò che unisce Marx e Heidegger, dicono, è la critica della metafisica, ma «metafisica» non è la disciplina filosofica che ha questo nome, bensì un modo di vedere la realtà funzionale agli interessi dei potenti della Terra. Ciò che chiamano «descrizioni» non è il semplice descrivere cose più o meno reali o immaginate, ma la pretesa «oggettivistica» di catturare il mondo «dall’alto», con le parole i discorsi i concetti, e imprigionare in tale cattura anche le libere esistenze dei singoli umani. E il comunismo a cui pensano Vattimo e Zabala non è ciò che canonicamente si può intendere per comunismo ma il principio della comunanza, quale si esprime nel vangelo di Matteo: «Dovunque due o tre sono radunati nel nome mio, quivi son io in mezzo a loro». E «nel nome mio», spiegano gli autori, significa «nel nome della giustizia, della fraternità, e della solidarietà». Iniziamo dunque a vedere la ragione per cui occorre leggere Comunismo ermeneutico: per riprendere il discorso sul rapporto tra filosofia e «pensiero dei deboli», e se mai confermare che la filosofia (anche nella variante quasi «anti-filosofica» delineata da Vattimo e Zabala) in definitiva è sempre stata e dovrebbe continuare a essere, come diceva Jean-François Lyotard, la force des faibles. turistica. Uno cento mille conflitti sociali sono la sola cosa a cui possiamo realisticamente mirare per spingere i governi a una politica meno disumana». Nel marxismo il cambiamento verso una società più giusta era spinto delle contraddizioni del capitalismo che avrebbero dovuto portare gli sfruttati a rovesciare i rapporti diclasse:qualèilmotoredelcomunismo ermeneutico? «Il motore è lo stesso. L’ermeneutica lavora di più per limitare l’influenza addormentante dei mass media che sono il vero oppio di cui parlava Marx». Come mai questo libro, che pure è stato molto tradotto all’estero, arriva in Italia tre anni dopo l’edizione inglese? «Dipende un po’ dalla scelta di averlo pubblicare anzitutto in Inglese, “colpire il centro del impero.” Il resto dipende dal normali scelte editoriali». La Gran Bretagna piange la baronessa del delitto È morta a Londra P. D. James, aveva 94 anni. Una vita speciale: da impiegata a giallista di fama mondiale col suo ispettore Dalgliesh, protagonista di 13 libri P Cartesio MARIO BAUDINO Frecciarossa con poeti e stazioni indondate Il treno del mito Enfant terrible Newton Compton festeggia 45 anni di attività e si mette in mostra nella grande libreria Arion al Palazzo Esposizioni romano fino al 31 gennaio. Ieri si sono aperte le porte su un mondo che a tratti, negli ultimi anni, è sembrato alternativo a tutta l’editoria tradizionale, inventando ad esempio i molto deprecati libri low cost. Deprecati, e imitati. Enfant grandicello, ma terrible. Phyllis Dorothy James, baronessa James di Holland Park, nella sua casa di Londra Aveva 94 anni Buon appetito. NELLA NOBILTÀ Vicina ai Conservatori ricevette il titolo dalla regina nel 1991 KRISTIAN BUUS/IN PICTURES/CORBI gialli, l’ultimo dei quali fu pubblicato nel 2008. Quell’ispettore non sarà Poirot e P. D. James non sarà Agatha Christie. Ma certamente detective e scrittrice non sono lontani da queste due icone della detective story inglese. E, almeno nel Regno Unito, grazie agli adattamenti televisivi la loro notorietà non è di molto inferiore a quella della Christie e di Poirot. Molti dei gialli di P. D. James hanno per sfondo gli apparati burocratici britannici, in particolare quelli di cui l’autrice aveva esperienza diretta, quelli della Sanità Pubblica e dell’amministrazione giudiziaria (dopo la morte del marito, e fino al 1978, P. D. James lavorò infatti al Ministero degli Interni). Molti, soprattutto, toccano i grandi temi che preoccupano e interessano l’opinione pubblica, la droga, i pericoli del nucleare, dando ad essi una dimensione di attualità e di serietà: l’indagine non si muove in un mon- 35 Per ora sono duecento, duecento poeti che viaggeranno sul Frecciarossa da Napoli (o stazioni intermedie) a Milano. Organizzati da Tomaso Kemeny, con ospiti quali Giovanni Giovannetti (fotografo editore e blogger) o Roberto Barbolini in veste di narratore, vogliono inondare di poesia le stazioni ferroviarie con versi propri e altri, e regalare libri a tutti i passeggeri. Il viaggio è previsto per il 6 dicembre, gran finale nella Galleria Vittorio Emanuele a Milano, anche per ricordare l’azione futurista del 1910, commemorata in un celebre quadro Boccioni. La definiscono un’azione mito-modernista, in nome della bellezza. E si sono pure pagati il biglietto. PAOLO BERTINETTI hyllis Dorothy James, baronessa di Holland Park, morta serenamente nella sua casa di Oxford all’età di 94 anni, pubblicò il suo primo romanzo nel 1962, quando già aveva 42 anni e baronessa non era. Era un’impiegata, lavorava nell’amministrazione di un ente ospedaliero e aveva una famiglia da mantenere (due figlie e un marito da tempo ricoverato in un ospedale psichiatrico). Ma aveva trovato il tempo e l’ispirazione per scrivere un giallo, Copritele il volto. Fu un vero successo. Il libro piacque molto e altrettanto piacque il suo protagonista, l’ispettore di Scotland Yard Adam Dalgliesh, che era quasi l’opposto dell’agente James Bond che proprio quell’anno trionfava sugli schermi di tutto il mondo grazie al fascinoso Sean Connery di 007 licenza di uccidere. Dalgliesh era una figura rassicurante, il poliziotto su cui contare perché le persone per bene possano sentirsi tranquille e protette dalla legge: un uomo coraggioso e intelligente, ma anche comprensivo, delicato, sensibile. Un ispettore-poeta, si disse. Dalgliesh (cognome scozzese che dovrebbe essere pronunciato «delglìsc») divenne il protagonista di altri 13 . do di fantasia (alla Fleming / zione inspiegabile» e, sopratJames Bond) o in un mondo tutto, «non deve raccogliere in«privato» (alla Christie), ma nel dizi che non siano subito messi mondo reale con i suoi proble- a conoscenza del lettore». La Baronessa Phyllis Domi reali. In alcuni degli ultimi, per la verità, l’ambiente era più rothy James, di famiglia modechiuso, ristretto, forse anche sta, che aveva frequentato la come conseguenza del suo rela- scuola solo fino all’età di sedici tivo ritirarsi dalla scena pubbli- anni per andare a lavorare, era però una convinta sostenitrice ca anche per ragioni d’età. Ma sia nei primi che negli ul- delle posizioni del Partito Contimi suoi lavori, mai si dimenti- servatore. E come tale sedette cava del fatto che, naturalmen- nella Camera dei Lords, dove la te, un giallo è un giallo. E P. D. regina Elisabetta l’aveva insediata nel 1991, (E, James non solo non ambiva a L’ULTIMA OPERA in particolare, si protagonimodificare le reUn thriller che s’inizia rese sta di una camgole del genere, dove finiva pagna clamoroma addirittura, come scrisse nel Orgoglio e Pregiudizio sa contro alcuni boss della Bbc). suo libro A proP. D. James non scrisse solposito del giallo, pensava che tutto sommato bisognasse atte- tanto i gialli con protagonista nersi ad almeno alcune di quel- l’Ispettore Dalgliesh, ma anle che nel lontano 1929 aveva che quelli con protagonista enunciato il teologo e scrittore Cordelia Gray; e un romanzo Ronald Knox. Magari non quel- distopico, I figli degli uomini, la per cui «non devono compa- pubblicato nel 1992, che fu rire dei cinesi»; ma sicuramen- adattato per il grande schermo te quella per cui il detective e nel 2006 divenne il film diret«non deve giovarsi di un’intui- to da Alfonso Cuarón, con Ju- lianne Moore e Michael Caine. E infine, a conclusione della sua lunghissima carriera di scrittrice, nel 2013, scrisse un anomalo giallo, Death Comes to Pemberley, che prende spunto dai personaggi di uno dei romanzi più popolari e più amati di tutta la letteratura inglese: Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen. Milioni di lettori e di lettrici sanno che, alla fine del romanzo, Elizabeth e Darcy si fidanzeranno. Diventeranno marito e moglie, avranno dei bei bimbi, vivranno felicemente nella loro bella magione nella campagna inglese. Ma a quel punto, immagina P. D. James, in quel luogo di pace avviene un delitto. E qui scatta il giallo. In una deliziosa e autoironica dichiarazione , la «baronessa del delitto» (così fu battezzata dai media inglesi) chiese scusa a Jane Austen per avere immaginato una storia del genere. «Mai la Austen l’avrebbe scritta - dichiarò P. D. James -. Ma se l’avesse fatto l’avrebbe certo fatto meglio». Ma in tema di mass market, arriva dall’America una novità destinata a deliziare molti giovani lettori. Hunger Games continua. Il film in questi giorni sui nostri schermi, (Il canto della rivolta, Parte 1) tratto come gli altri dalla saga per ragazzi di Suzanne Collins uscita in Italia per Mondadori con lo stesso titolomarchio (che tradotto vorrebbe dire all’incirca «I giochi della fame») non sarà l’ultimo, anche se non ci sono al momento più nuovi libri cui attingere. Continuerà sullo schermo in perfetta autonomia, ha annunciato il regista Francis Lawrence. Alla fame non si comanda.. La carta è stanca Il mercato dei libri cartacei migliora un poco. Nel 2013 era sotto di oltre il cinque, quest’anno farà 4,6 per cento. Lo attesta l’indagine Nielsen che sarà presentata a «Più libri più liberi» (dal 4 dicembre a Roma) nell’incontro dell’Aie. Crollano però le copie vendute: 5, 5 milioni in meno, 18 mila al giorno. La carta è stanca. 36 .Spettacoli STAMPA .LA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 Intervista La svolta Joe Bastianich, 46 anni, giudice di MasterChef e prossimamente musicista Avrò tempo per provare con la mia band, tutti di Eataly a New York. Ed è quasi pronto un programma tv, ma niente cucina EGLE SANTOLINI MILANO A 46 anni Joe Bastianich, il giudice cattivo di MasterChef, dà una sterzata: niente più edizione americana del programma a cui partecipava dal 2010, niente più allenamenti ossessivi per il torneo Iron Man, ovvero il triathlon ai massimi livelli. Gli si liberano un bel po’ di tempo e di energie, che ha voglia di dedicare, oltre che alla famiglia, «alla musica, suonata e composta, a un nuovo libro, spero anche a un film sulla tragedia dei profughi istriani. Il cibo, ora, è meno importante». Le sue esistenze precedenti sono dunque consegnate al libro in uscita per Utet, Giuseppino, scritto con Sara Porro, in cui racconta come da nipote di istriani emigrati a New York sia diventato giovane broker di Wall Street, e poi gestore di ristoranti, e poi star televisiva, e poi socio di Eataly, e poi, e poi. Joe, come mai dice addio a MasterChef Usa? «Niente rancori: sono stati dei gran begli anni ma era ora smettere. Nella vita è bello cambiare». Il suo contraltare e collega di set Gordon Ramsay si sentirà perso, vista la sana competitività che si era instaurata fra di voi. Tanto che aveva voluto concorrere anche lui all’Iron Man. «Ma non ce l’abbiamo fatta a verificare chi sarebbe stato il migliore, perché l’estate scorsa, come rievoco nel libro, sono caduto dalla bicicletta e mi sono rotto la clavicola e due costole. Ora va meglio, però in bici non ci sono più salito. Anche se alla Maratona di New York non ho rinunciato». Nella nuova edizione di Masterchef Italia mi vedrete più paterno E saranno i concorrenti ad emergere sempre di più nello show FOTO LUCA CATTORETTI JOE BASTIANICH “Basta cibo, cambio vita la musica nel mio futuro” Il giudice dà l’addio a MasterChef Usa: “È bello fare cose nuove” In uscita la biografia”Giuseppino”, poi il sogno è fare un film «Sarà sempre più narrazione: non siamo noi giudici l’elemento che conta, sono i racconti dei concorrenti, le loro storie, che emergeranno nella loro totalità. Non ci sarà più il caso dell’isolata Rachida contro il gruppo: ciascuno avrà il suo spazio». Da grande farà il musicista? «Più buono l’ha detto lei, io preferirei più paterno, più simile al Joe di tutti i giorni. Uno degli obbiettivi che volevo raggiungere nel programma era quello di una mia evoluzione: direi che ci sto riuscendo». «Di certo avrò più tempo per provare con i Ramps, la mia band, tutta fatta di gente che lavora da Eataly a New York. Il 15 dicembre suoniamo qui a Milano, alla Salumeria della Musica, per una serata che sarà simile a un cabaret americano, molto parlata e con un po’ di teatro. C’è qualcosa di quasi pronto anche per la tivù, un programma tutto nuovo e che con la cucina non c’entra, di cui presto verranno rivelati i particolari». E il format in sé dove sta andando? D’estate, mentre registrate il programma, vivete da reclusi L’incidente, la voglia di dedicarsi ad altro. Joe, non è che per la 4a edizione di MasterChef Italia, in onda su Sky Uno dal 14 dicembre, rischia di diventarci troppo buono? negli studi di via Mecenate. Ci racconta come funziona? «Si lavora, si lavora, si lavora e poi basta. La tensione cresce e tu devi rimanere concentrato». Ed è allora che l’ego dei giudici esplode. Si favoleggia di gran scenate dietro le quinte. «Dodici ore a brasare lì dentro, ad aria condizionata spenta perché il rumore disturberebbe le riprese. Non siamo santi». Apropositodifrizioni:nellibro non la manda a dire a Carlin Petrini, che ha fortemente criticato il concetto del programma ma che, dice lei, si è fatto pubblicità ospitando a Pollenzo una delle prove in esterna. «Stimo Petrini perché è forse l’uomo che al mondo ha fatto di più per il cibo, ma confermo quello che ho scritto». Vi siete sentiti dopo la polemica, magari con la mediazione di Oscar Farinetti? «No. Ma se vuole lo aspetto con un bicchiere di barolo». Quanto hanno contato le esperienze precedenti, come quella da lupo di Wall Street, nella sua attuale carriera? «Quanto vi piace questa storia di Wall Street! Eppure sono stati soltanto otto mesi. Ma lo capisco: per voi italiani New York è una storia d’amore, i ragazzi italiani che vengono a lavorare a Manhattan fanno un sacco di sacrifici ma si divertono pure come pazzi. Li vedo tutti i giorni, ne abbiamo un gran bisogno e cerchiamo di aiutarli e di ospitarli». Che cosa le manca dell’America quando è in Italia? «La puntualità. Le sembra possibile che certi produttori tivù, oggi, mi abbiano fatto aspettare per un’ora? ». twitter @esantoli “Il mio Beethoven parla a tutti di amore e giustizia” “Fidelio” apre la stagione della Scala La regista Warner: ideali universali ALBERTO MATTIOLI MILANO Pare già di sentirli. I reperti assiro-milanesi del Sant’Ambroeus della Scala troveranno sicuramente «molto cupo» e «poco sfarzoso» lo spettacolo. La colpa è di Beethoven, che ha avuto la pessima idea di ambientare il suo Fidelio in un carcere, luogo raramente allegro e men che meno lussuoso. Per il resto del mondo, invece, l’appuntamento è intrigante e non solo perché Daniel Barenboim dirige il suo ultimo 7 dicembre (a proposito: ieri ha fatto sapere di aver cambiato idea e ha ricollocato i primi due numeri dell’opera nell’ordine in cui li aveva messi Beethoven, invece di invertirli come aveva minacciato. Confermata invece la bizzarra idea di scegliere come ouver- gione non è tale, «piuttosto una specie di carcere temporaneo, come una fabbrica abbandonata dove si smistano i prigionieri. Si capisce che fuori c’è un regime, probabilmente già minacciato, quindi ancora più feroce». Ogni riferimento ai tagliagole dell’Isis che hanno usato come campo di concentramento un’ex fabbrica è puramente voluto. «Ma non ci saranno riferimenti alla cronaca. L’ambientazione è contemporanea ma astratta», spiega Warner. Beethoven vola più alto delle contingenze della cronaca: «Quest’opera è universale, parla a tutti di amore e di giustizia». Poi c’è il problema della prima metà del primo atto, che sembra sempre un’opera buffa appiccicata a un dramma: «Io non credo che i personaggi “piccoli” di Fidelio non debbano Signore La regista Deborah Warner e il soprano Anja Kampe ture la Leonora 2). Di estremo interesse è anche il ritorno alla Scala di Deborah Warner, già a Milano con una bellissima Death in Venice di Britten. Warner non scatenerà le ire delle balcony girls del loggione perché è una regista di rito anglosassone, dunque racconterà la storia invece di commentarla o di riscriverla; ma non è nemmeno un’arredatrice modello Pizzi & merletti. Infatti è stata interessante perfino la rituale conferenza stampa prima della «prima», di solito una spremuta di luoghi comuni. Per esempio, l’idea che la storia di Fidelio sia il mito di Orfeo a parti rovesciate, con lei che scende agli inferi per salvare lui. Molto sottile anche la scelta dell’ambientazione (le scene sono di Chloé Obolensky): la pri- essere presi sul serio. Il loro è un ambiente misero. L’aria dell’oro di Rocco non ha senso se è l’autogratificazione di un borghese soddisfatto, ne ha e molto se effettivamente si tratta di un uomo povero che pregusta il denaro. E poi nel Fidelio gli amori sono due: uno ha un lieto fine, quello di Leonora per Florestano, l’altro, quello di Marzeline per Leonora travestita da Fidelio, no». Resta da capire come un’artista straniera affronti l’enorme grancassa mediatico-demenziale della «prima» della Scala: divertita? Preoccupata? «Io penso che sia bellissimo che l’opera faccia notizia. Il glamour non importa: importa, ed è molto bello, che per un giorno l’arte sia centrale nella vita del Paese». In bocca al lupo, signora. LA STAMPA TorinoFilmFestival2014 VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 vampiri moderni mettono la sveglia per alzarsi appena fa notte. Lavorano a maglia. Fanno la raccolta differenziata dei rifiuti. Badano molto a crearsi un look «morto ma squisito» tipo pantaloni di pelle nera, maglietta bianca e collanine, giacche militari con mostrine, insomma un’immagine molto rock. E se vivono sotto lo stesso tetto fanno «riunioni d’appartamento» in cui litigare su chi lava i piatti. Trasuda situazioni ironiche abbondanti Nick Cave il suo passato come un regalo BRUNO RUFFILLI entimila giorni della vita di Nick Cave in un poco più di un’ora e mezza: è 20.000 Days On Earth, presentato al Torino Film Festival. Scritto e diretto da Ian Forsyth e Jane Pollard con la collaborazione dello stesso Cave, il docu-filmarriveràneicinemaitaliani il 2 e 3 dicembre. Il più letterato dei cantanti, il più cantante dei letterati, qui cerca di avvicinarsi al mistero della creazione artistica: «Le parole che ho scritto sono solo la superficie – dice – ci sono verità che emergono all’improvviso come un mostro marino e poi scompaiono. Per me canzoni e concerti sono tentativi di richiamarlo alla superficie, creare uno spazio tra reale e immaginario dove il mostro possa apparire. È qui che esistono l’amore, le lacrime e la gioia, è qui che noi viviamo». 20.000 Days On Earth è il tassello mancante tra gli ultimi due dischi di Nick Cave (lo splendido Push The Sky Away e Live from KCRW) e il suo secondo romanzo The Death Of Bunny Munro. Dei dischi ci sono l’immagine di copertina, proprio all’inizio (è la camera da letto del cantante australiano) e alcuni spezzoni live del live, del libro è il paesaggio intorno a Brighton, la cittadinanelsuddell’Inghilterradove vive con la famiglia. Una scena rimanda poi direttamente al romanzo, con Cave alla guida di una Jaguar e Kylie Minogue sul sedile posteriore che racconta la difficoltà di accettare che fama e notorietà possano svanire. Tenero ed egocentrico, 20.000 Days On Earth è un regalo per gli appassionati che ci troverannopurelarispostaalmistero dell’abbandono di Blixa Bargeld (chitarristadeiBadSeeds,labandche lohaaccompagnatoalsuccesso).Per glialtrièunbelfilm,conunmonito:«I nostri giorni sono contati, non possiamo permetterci di rimanere fermi».OggiNickCaveèunsignoredi 57anni.Tuttiigiorniinufficioscrivele sue canzoni maledette, poi torna a casa e divide una pizza con i bambini davantiallatv. V Fermo immagine I Vampiri e zombie fanno ridere L’horror? È tutto introspettivo quasi quanto gli spargimenti di sangue What we do in the shadows, mockumentary neozelandese, proposta sicuramente audace e inaspettata per il concorso. I vampiri in questo Festival sono in buona compagnia con gli zombie: in Life after Beth, storia sentimentale CLAUDIA FERRERO . Spettacoli .37 con una zombie tormentata dal «vivere insieme per sempre» con il suo fidanzato umano, tutto si può dire ma non che regni la paura: anzi, si ride dell’assurda liaison. Buttiamoci allora sull’horror. Qui prendono vita sentimenti paurosi soffocati tanto da materializzarsi: It follows mette in scena l’incubo degli adolescenti di venire seguiti da qualcuno; Babadook il trauma non superato di una madre per la morte violenta del marito. Interessanti i temi, moderata la tensione. The Duke of Burgundy ALESSANDRA LEVANTESI KEZICH ffacciate sulla tangenziale di Parigi, le torri gemelle «Les Mercuriales» si ergono sulla periferia circostante simili a due imponenti gendarmi. È in questo luogo ultramoderno e straniato che si incontrano le hostess occasionali Joane e Lisa, protagoniste del film di Virgil Vernier, realizzato con il sostegno del Torino FilmLab. Aggraziate, deliziose subito instaurano un rapporto di sorellanza: in un’opera erratica in bilico tra naturalismo e simbolismo, le gemelle Mercuriales del titolo sono anche loro. Lisa è venuta dalla Moldavia sulle tracce di un’amica partita per la Francia e sparita nel nulla; reduce da un tentativo di suicido e lap-dancer quando capita, Joane vive in un condominio di case fatiscenti e divide l’appartamento con una giovane africana, madre single di una bimba di nove anni. È agosto, il girovagare delle ragazze le porta qui e là, un tuffo in piscina con la piccola inquilina, una tavolata, una festa di matrimonio, un weekend in Alsazia e una notte brava con la gioventù locale. Poi la separazione, Lisa riparte e nel finale una gru che sembra la bocca di un drago comincia a buttar giù pezzo dopo pezzo il palazzo dove le due amiche hanno condiviso riso, pianto, affetto. La voce fuoricampo di Lisa, o forse di Joane, a un certo punto aveva detto: Mercurio è il pianeta più veloce, in un emisfero è sempre giorno, nell’altro sempre notte. E manca l’aria. Potrebbe vincere il concorso l’opera seconda di Vernier, presentata in chiusura con l’horror comedy neozelandese What We Do in the Shadows? Probabilmente no, ha buoni momenti di cinema, ma resta troppo evanescente, irrisolta. Abbiamo visto pellicole più solide come Felix & Meira del canadese Maxime Giroux dove Meira in ribellione alle rigide regole imposte dal marito ebreo ortodosso intreccia un delicato rapporto con il vulnerato Felix che ne comprende la sensibilità; come N-Capace di Eleonora Danco che nasce da un coerente A Felix & Meira Solido il film del canadese Maxime Giroux con la protagonista Meira in ribellione alle rigide regole imposte dal marito ebreo ortodosso L’originale film di Peter Strickland, fantasia sado-maso costruita con padronanza di stile fra Bunüel e cinema pornosoft Anni ’60 Se gli adolescenti del Tff ci raccontano il domani I film in concorso favoriti da “Mercuriales” a “N-Capace” Le protagoniste di «Mercuriales» del francese Virgil Vernier nucleo poetico; come The Duke of Burgundy di Peter Strickland, fantasia sado-maso costruita con padronanza di stile fra Bunüel e cinema pornosoft Anni Sessanta. E tuttavia, Les Mercuriales è un film che rappresenta perfettamente vizi e virtù della selezione «Torino 32». Come la maggior parte dei titoli in gara cerca di conciliare una doppia vocazione a stare nella realtà e a trasferirla su un piano narrativo. E di nuovo, al pari del messicano Annuncian sismos, il belga Violet, il singaporeano As We Were, l’italiano Frastuono di Davide Maldi, pedina giovanissimi che si muovono in un paesaggio senza coordinate, privo di riferimenti alla Storia. La memoria è un fatto intimo, la comunicazione ellittica, l’idea di avvenire nebbiosa per questa generazione che fluisce con la propria durata. Fino a poco tempo fa un film sulle borgate e sui giovani avrebbe avuto ambizioni sociologiche, avrebbe sottolineato i problemi di integrazione, droga, povertà, disoccupazione. Ora, in una quasi totale assenza di presenze istituzionali, abbiamo ragazzi immersi in se stessi che neppure si domandano se possono incidere sui fatti, che non hanno alcuna motivazione ideologica, alcuna voglia di mobilitazione. Eppure nella loro vaghezza autodistruttiva, queste giovani monadi non vanno nella direzione indicata dai poteri forti, non appaiono tentate dal profitto. Ignari di dove abita la politica, sono esseri naturalmente alternativi, ingovernabili. buoni film Questo ci raccontano molti dei protagonisti del cinema di Torino 32. Il contraltare positivo è il loro spontaneo adeguamento al cronico stato di emergenza di un mondo in transizione, l’attitudine sentimentale, l’accettazione della molteplicità etnico-razziale. Forse, senza averne coscienza, certi adolescenti già hanno messo un piede in quel misterioso domani che noi adulti non ci sappiamo prefigurare. in streaming su live.la7.it #crozzanelpaesedellemeraviglie Non ci resta che ridere. Stasera le nuove esilaranti interpretazioni di Maurizio Crozza. Alle 21.10, solo su LA7. 1232456 89 3A12BC42 8DEF LA STAMPA 9 LOCMAN ITALY ® MONTECRISTO AUTOMATIC Cronografo con movimento meccanico automatico S.I.O. (Scuola Italiana di Orologeria). Titanio e acciaio. Vetro zaffiro. Impermeabile fino a 10 atm. WWW.LOCMAN.IT LOCMAN S . P. A . - MARINA DI CAMPO - ISOLA D’ELBA SPECIALE LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 gg Speciale/Broletto 39 g MANUELA GANDINI NOVARA i apre domani a Novara, al Complesso Monumentale del Broletto, «In principio. Dalla nascita dell’Universo all’origine dell’arte», una mostra che coniuga la sfera scientifica a quella artistica. Ideata da Sergio Risaliti, co-curatore con Stefano Baldi e Silvia Bencivelli, è un tentativo di riunire linguaggi normalmente separati. Ne parliamo con Risaliti. S Perché il titolo biblico “In principio …” ? «Perché ci riporta subito ai primordi e, in una mostra scientifica, non poteva mancare la tradizione basilare fondante la nostra cultura occidentale che è quella dell’inizio, della creazione. È un titolo importante che deve comunicare al pubblico una cultura non solo scientifica ma anche un’idea basata su figure forti che hanno fissato nel nostro immaginario l’inizio del mondo, del cosmo dell’universo, come ad esempio la volta della Cappella Sistina». Atlante (1645-1646) di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino Musei Civici Fiorentini - Museo Stefano Bardini. A destra Dall’Atlante al vuoto. In ordine alfabetico, di Giulio Paolini Electa, Milano 2010. Con una stampa litografica a colori su carta fustellata. Originale dell’artista Nel testo in catalogo, lei cita un pensiero di T.S Eliot : «Non finiremo mai di esplorare / E dopo tanto esplorare saremo di nuovo / Al punto di partenza /E conosceremo finalmente/ Il posto per la prima volta». Continuiamo a rigirare su noi stessi? «Volevo dare il senso di un viaggio ciclico, circolare che partendo dal macrocosmo, dall’infinitamente lontano, da quasi l’irrappresentabile come il Big Bang, giungesse poi al microcosmo, alle cose che abbiamo più vicine e che comunque sono altrettanto distanti da noi, inconoscibili e difficilmente rappresentabili, come le strutture più infinitesimali della realtà. All’inizio avevo immaginato come sottotitolo “Dal Big Bang al giardino di casa”. Poi siamo andati dall’origine dell’universo al taglio di Fontana e all’origine dell’arte. La mostra è un tour de force, un’esperienza di iniziazione alla scienza e all’arte o alle nostre domande più antiche e ripetute sull’origine dei pianeti, dell’uomo, del linguaggio, della paura. L’origine delle nostre sensazioni più perturbanti: le paure, le angosce, che dall’antichità abbiamo fissato in certi miti, in certe figure da Medusa a Cerbero. E infine ci si interroga sull’origine dell’arte, del primo gesto umano di un uomoscimmia che ha raccolto nel IN PRINCIPIO La ricerca delle origini tra scienza e arte Si apre domani a Novara una grande mostra che sposa linguaggi a lungo separati. La presenta il curatore Sergio Risaliti greto di un fiume un ciottolo su cui ha fissato lo sguardo e ha riconosciuto una testa umanoide: due occhi, le narici e la bocca». Vi sono anche interviste a scienziati che danno una visione interdisciplinare. Come è articolata la mostra? «Con me hanno lavorato Stefano Baldi e Silvia Bencivelli, II sismografo elettromagnetico Palmieri due autorevoli studiosi di scienza. Insieme abbiamo deciso di dare voce a sette importanti firme che accompagnano, sezione per sezione, il visitatore con delle piccole interviste, piccoli focus che sintetizzano i singoli argomenti. Le sezioni sono: Big Bang con Amedeo Balbi, astrofisico; Terra e Fino al 6 aprile La mostra In Principio, è aperta al pubblico da domani al 6 aprile al Complesso Monumentale del Broletto in via Fratelli Rosselli 20 a Novara. Ideata da Sergio Risaliti e curata dallo stesso Risaliti con Silvia Bencivelli e Stefano Papi, è prodotta da Fondazione Teatro Coccia Onlus in partnership con Codice Idee per la Cultura. La promuovono il Comune di Novara e l’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte. Si giova della collaborazione di INAF- Istituto Nazionale di Astrofisica e di INGV - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è sostenuta da sponsor pubblici e privati, e si avvale di Civita per la comunicazione. Info www.mostra inprincipio.it Tel. 199.15.11.15 Untitled di Anish Kapoor (2014). Courtesy dell’artita e della galleria Continua Sotto Il decimo giorno del sesto mese dell’anno millenovecentoo ttantanove... di Alighiero Boetti Courtesy della Fondazione Boetti, Roma Dintorni con la geologa Claudia Piromallo; Comincia la vita con Enzo Gallori che si occupa di biologia; La sfida di Prometeo con Giorgio Manzi, antropologo; Il buio oltre la siepe con Giorgio Vallortigara esperto di neuroscienze; Bla bla bla con Andrea Moro, linguista; e infine Perché non parli? con Achille Bonito Oliva, sull’estetica». Come sono stati scelti gli artisti e quali sono i rapporti tra opere e documenti scientifici? «Questo è un viaggio alla scoperta di misteriosi argomenti che riguarda l’origine del mondo e dell’opera d’arte. Per questo ad esempio c’è un’opera di Anish Kapoor come origine. Si tratta di una mostra diacronica trasversale dove giocano le assonanze, le suggestioni i rimandi tra un’opera d’arte e un mito, tra un volume antico e un documento scientifico. Non c’è solo il contemporaneo, perché preferisco spaziare. La mostra è volutamente didattica, si pone le grandi domande sui misteri della natura e l’arte in modo semplice e suggestivo con l’uso di tutti media. Vi sono i disegni originali di Galileo Galilei prestati dalla Galleria Nazionale di Firenze, vicino a fumetti didattici che hanno il compito di informare sull’origine dell’Universo. È una mostra apparentemente complessa ma in realtà molto semplice. Si parte da un’opera di Guercino, un capolavoro che raffigura il mito di Atlante. C’è Dudreville con le Quattro stagioni della collezione Giannone del museo di Novara. Vi sono delle riproduzioni ad alta definizione di Jan Brueghel il fuoco e l’acqua, stampate in dimensioni molto più grandi. Opere di Thomas Ruff, Mimmo Paladino, Giulio Paolini, Alberto Burri, Lucio Fontana, Alberto di Fabio, Sabrina Torelli e Giuliana Cuneaz. Questa mostra potrebbe diventare un museo permanente realizzato in sette grandi sezioni che di volta in volta potrebbero cambiare opere e argomenti e riproporre le nostre eterne domande: chi siamo?, da dove veniamo?, dove andremo?». 1232456 89 3A12BC42 8DEF LA STAMPA FD GUARDIAMO OLTRE PERCHÉ QUALCOSA C’È SEMPRE. BETTER STARTS NOW RADIOCONTROLLATO • PRECISIONE ASSOLUTA L’orologio riceve, con trasmissione via onde radio, il segnale generato da un orologio atomico: la sua precisione ha una tolleranza di 1 sec. ogni 10 milioni di anni. SISTEMA ECO-DRIVE • ENERGIA INESAURIBILE Basta una minima esposizione alla luce naturale o artificiale per accumulare una grande quantità di energia e garantire il funzionamento dell’orologio, senza pila. SUPERTITANIUM • IL PIÙ LEGGERO, IL PIÙ RESISTENTE Molto più dell’acciaio e del normale titanio, sia per leggerezza che per resistenza alla corrosione e all’usura: il Super Titanio viene utilizzato anche nell’industria aerospaziale. LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 . Spettacoli .41 Programmi tv I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi del 28 novembre 2014 Rai 1 6.00 Euronews 6.10 Il caffè di Raiuno 6.45 Unomattina Attualità 10.55 Rai Player Rubrica 11.00 Tg 1 11.10 A conti fatti Attualità 12.00 La prova del cuoco 13.30 Telegiornale 14.00 Tg 1 Economia Attualità 14.05 Dolci dopo il Tiggì 14.40 Torto o ragione? Il verdetto finale Attualità 16.00 La vita in diretta Attualità Cristina Parodi e Marco Liorni sono padroni di casa del pomeriggio di Rai1 17.00 Zecchino d’oro Varietà 18.50 L’eredità Game show 20.00 Telegiornale 20.30 Affari tuoi Game show 21.10 Carosello Reloaded Rai 2 7.05 Army Wives Serie 8.30 Il tocco di un angelo TF 10.00 Tg2 Insieme Attualità 11.00 I fatti vostri Varietà 13.00 Tg 2 Giorno 13.30 Tg2 Eat Parade 13.50 Tg2 Sì, Viaggiare 14.00 Detto fatto Attualità 16.15 Castle Telefilm 17.00 SuperMax Tv Varietà 17.45 Rai Parlamento Telegiornale Attualità 17.55 Tg2 Flash L.I.S. 18.00 Rai Player Rubrica 18.05 Tg sport 18.20 Tg 2 18.50 NCIS: Los Angeles TF 19.40 NCIS Telefilm 20.30 Tg 2 20.30 21.00 Impazienti Sitcom con Enrico Bertolino e Max Tortora 21.15 Tale e quale show 21.10 Killer Elite VARIETÀ. La finalissima dello show di Carlo Conti stasera proclamerà il campionissimo. A contendersi il titolo, sei finalisti di questa edizione e sei campioni della stagione 2013 FILM. 0.10 TV 7 Attualità Lo storico rotocalco di Raiuno 1.15 Tg 1 - Notte. Che tempo fa 1.50 Cinematografo 2.40 Sottovoce Attualità 2.55 Rewind - Visioni private Rai 3 Canale 5 6.00 Tg 5 Prima pagina 7.54 Traffico 8.00 Tg 5 Mattina 8.45 Mattino Cinque 11.00 Forum Attualità 13.00 Tg 5. Meteo.it 13.40 Beautiful Soap opera 14.15 Centovetrine Soap opera 14.45 Uomini e donne 16.15 Il segreto Telenovela 17.00 Pomeriggio cinque Attualità Approfondimenti e dibattiti in studio su temi di cronaca, politica, attualità e spettacolo in compagnia di Barbara D’Urso 18.45 Avanti un altro! Game show 20.00 Tg 5. Meteo.it 20.40 Striscia la notizia 8.00 Agorà Attualità 10.00 Mi manda Raitre 11.00 Elisir Attualità 12.00 Tg 3 12.45 Pane quotidiano 13.10 Il Tempo e la Storia 14.00 Tg Regione. Tg Regione Meteo 14.20 Tg 3. Meteo 3 14.50 Tgr Leonardo Attualità 15.00 Tg3 Lis 15.05 Tgr Piazza Affari 15.10 Rai Player 15.15 Terra nostra 2 - La speranza Telenovela 16.00 Aspettando Geo 16.40 Geo Documentari 19.00 Tg 3. Tg Regione. Tgr Meteo 20.00 Blob Videoframmenti 20.15 Sconosciuti Attualità 20.35 Un posto al sole SO Italia 1 7.15 Mike & Molly Sitcom 8.10 Psych Telefilm 10.05 The closer Serie 12.05 Cotto e mangiato Il menù del giorno 12.25 Studio Aperto 13.00 Sport Mediaset Sport 14.05 I Simpson Cartoni 14.35 Futurama Cartoni 15.00 Big Bang Theory Sitcom 15.50 E alla fine arriva mamma Sitcom 16.45 White Collar Telefilm Neal Caffrey, un giovane genio della truffa, si ritrova costretto, suo malgrado, a lavorare come consulente per l’agente dell’Fbi Peter Burke 18.30 Studio Aperto. Meteo 19.20 CSI New York Telefilm Rete 4 La 7 6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo. Traffico 7.00 Omnibus - Rassegna stampa Attualità 7.30 Tg La7 7.55 Omnibus Attualità 9.45 Coffee break Attualità 11.00 L’aria che tira Attualità Il programma di economia condotto in studio da Myrta Merlino 13.30 Tg La7 14.00 Tg La7 Cronache 14.40 Il commissario Maigret Telefilm Con Bruno Cremer 16.30 Suor Therese Telefilm 18.15 Il commissario Cordier Telefilm Con Pierre Mondy 20.00 Tg La7 20.30 Otto e mezzo Attualità 7.10 Hunter Telefilm 8.05 Cuore ribelle Telenovela 9.30 Carabinieri Telefilm 10.35 Sai cosa mangi? 10.45 Ricette all’italiana 11.30 Tg 4 - Telegiornale 12.00 Detective in corsia TF 13.00 La signora in giallo TF 14.00 Lo sportello di Forum 15.30 Ieri e oggi in tv speciale 15.45 Pt 109 - Posto di combattimento Film (guerra, 1963) con Cliff Robertson, Ty Hardin. Regia di Leslie Martinson. Vicenda vera del giovane guardiamarina John F. Kennedy, futuro presidente. ★★ 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.35 Il segreto Telenovela 20.30 Tempesta d’amore SO 21.15 Quarto grado ★★ 21.05 Questioni di famiglia 21.10 Il segreto VIII 21.10 Contraband (azione, 2011) con Clive Owen, Robert De Niro. Regia di G. McKendry.Alcuniexmembridelle forze speciali britanniche sono braccati da un gruppo di assassini guidati da un ex Navy Sea ATTUALITÀ. Seconda puntata del programma che ha l’obiettivo di raccontare e intervenire nella realtà della famiglia italiana. Alla conduzione Marida Lombardo Pijola TELENOVELA. Sebastian spiega a FILM. (thriller, 2012) con Mark ATTUALITÀ. Ogni venerdì, con ser- 21.10 Crozza nel paese delle meraviglie Francisca la situazione: Ayala e i suoi uomini vogliono il denaro e faranno di tutto per ottenerlo. Le cose si mettono molto male per lei Wahlberg,KateBeckinsale.Regia di Baltasar Kormákur. Remake. Chris Farraday è un ex marinaio, licenziato dalla nave per contrabbando di merci rubate vizi, inchieste, esperti, testimoni e iniziative di sensibilizzazione, il settimanale di Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero, combatte la violenza contro le donne VARIETÀ. Tra monologhi, musica e irresistibili parodie, ingredienti dello show, Maurizio Crozza affronta in chiave satirica la nostra attualità 23.15 Tg2 23.30 Troppo Giusti Magazine 0.00 Killer Joe Film (dramm., 2011) con Matthew McConaughey, Emile Hirsch ★★★ 1.40 Hawaii Five-0 Telefilm 23.10 Hotel 6 Stelle Attualità 0.00 Tg3 Linea Notte 1.05 Rai Parlamento Telegiornale Attualità 1.15 Appuntamento al cinema 1.20 Magazzini Einstein 23.30 I cerchi nell’acqua Miniserie Con Vanessa Incontrada 1.20 Tg 5 Notte. Rassegna stampa. Meteo.it 2.00 Striscia la notizia Varietà satirico (R) ★★ 23.30 Le iene show Varietà satirico 1.10 Sport Mediaset Sport 1.35 Studio aperto La giornata 1.50 Trasformat Quiz 3.40 La moglie vergine Film UNA MARCIA IN PIÙ ALLE TUE DIFESE? SU CON IMMUNO 0.20 Colpevole d’omicidio Film (pol., 2002) con Robert De Niro, Frances McDormand. Regia di Michael Caton-Jones ★★ 2.25 ... E vennero in quattro per uccidere Sartana! Film 22.40 Bersaglio mobile Un programma di Enrico Mentana 0.45 Tg La7 1.00 Otto e mezzo (R) 1.45 Coffee break (R) 3.00 L’aria che tira (R) Per preparare il tuo organismo all’arrivo della stagione fredda e quando le tue difese immunitarie sono messe a dura prova dalle molteplici situazioni di stress, SU con Sustenium Immuno Energy. La sua formula a doppia azione, con GLICINA, GLUTAMMINA, VITAMINE e ZINCO, è studiata per ATTIVARE e RINFORZARE le tue difese immunitarie. 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Ma l’architetto è Raoul Bova SKY PASSION Il volo della Fenice Remake dell’omonimo, celebre film di Aldrich (1965), secondo film di John Moore SKY MAX 19.25 Tutto tutto niente niente Cetto La Qualunque dopo la salita in politica infila la discesa SKY COMEDY 21.00 Gaya Storia fantasy dove i personaggi di un serial televisivo irrompono nella realtà SKY RAI STORIA 54 19.10 Magazzini Einstein 19.35 Italia in 4d - anni ‘70: Glamorama fenomeni di fine decennio 20.30 Il giorno e la storia 20.50 Il tempo e la storia 21.35 14-18 Grande Guerra cento anni dopo 22.35 Nancy Wake:la ricercata numero uno della Gestapo RAI MOVIE 13.55 14.05 15.45 17.30 17.35 17.45 19.15 21.15 22.45 0.50 Rai Player Flashdance Film Indiscreto Film Rai News - Giorno Rai Player Sperduti a Manhattan Film Per vivere meglio, divertitevi con noi Film Unico testimone Film World Trade Center Film Rai News - Notte film serie tv Blades of Glory Il mondo del pattinaggio maschile è dominato da 2 atleti americani che si odiano SKY 16.30 CSI Miami FOX CRIME 16.40 Lie to Me FOX 17.05 Project Runway USA 9 COMEDY Think Like a Man La storia di un sognatore dal talento culinario e di una esecutive molto potente SKY PASSION Smiley Ashley non sa se sta perdendo la testa o se è diventata la vittima di un killer SKY MAX 21.10 G.I. Joe - La vendetta La lotta contro l’acerrimo nemico Cobra e contro il governo degli Stati Uniti SKY HITS La mafia uccide solo d’estate Il piccolo Arturo ha un segreto romantico che condivide con un giudice e Flora SKY CINEMA 1 22.35 Parental Guidance Billy Crystal fa da babysitter ai nipoti secondo le norme dettate da sua figlia SKY CINEMA FAMILY 22.40 Italians Gli italiani all’estero, secondo un ritratto buonista di Giovanni Veronesi SKY CINEMA FAMILY COMEDY La battaglia di Alamo Texas, 1836: Davy Crockett, Travis, Bowie e i loro uomini vengono massacrati SKY I segreti non riposano in pace I giurati che condannarono un serial killer misteriosamente cominciano a morire CLASSICS SKY MAX FOX LIFE 17.25 CSI New York FOX FOX LIFE 18.15 Cold Case FOX CRIME 18.30 Castle FOX 18.50 Quincy DIVA UNIVERSAL 18.55 Grey’s Anatomy FOX LIFE 19.10 Elementary FOX CRIME 19.20 I Simpson FOX 19.45 I Simpson FOX 19.50 Poirot DIVA UNIVERSAL Il tocco dello chef FOX LIFE FOX 20.35 The Big Bang Theory 9.10 Sua Maestà viene da Las Vegas Film 11.05 Bello come un arcangelo Film 12.50 Hazzard Telefilm 15.00 Amico, stammi lontano almeno un palmo... Film 17.05 Il bambino e il poliziotto Film 19.15 Hazzard Telefilm 21.00 Rocky Balboa Film 23.05 Rocky Film 1.25 Sogni di gloria - La rivincita di Raf Film UNIVERSAL NATIONAL GEOGRAPHIC America’s Next Top Model SKY UNO 19.05 Fast N’ Loud 19.10 Cambio cuoco LEI 19.20 Le Italie della Moda: Affari di creatività CRIME The Carrie Diaries FOX LIFE Homeland FOX 21.55 Profiling FOX CRIME Nashville FOX LIFE The Big Bang Theory NATIONAL GEOGRAPHIC 19.45 X Factor Daily SKY UNO 19.50 Sonic Highways: Nashville ARTE 20.00 Affari a quattro ruote DISCOVERY CHANNEL 20.05 Cuochi e fiamme LEI 20.20 America’s Got Talent 20.25 Stupidi al quadrato NATIONAL GEOGRAPHIC 20.55 Truffato a Buenos Aires! NATIONAL GEOGRAPHIC ARTE Affari a quattro ruote Mamme estreme LEI 21.10 Bill Cunningham New York ARTE Got to Dance - Nati per ballare UK SKY UNO 21.55 Malattie misteriose LEI Autostrada per l’infer- FOX 22.25 The Big Bang Theory FOX DIVA MTV 26 14.30 MasterChef Australia Varietà 15.15 SkyTg24 mezzogiorno 15.30 MasterChef Australia Varietà 16.30 Fratelli in affari 17.30 Buying & Selling 18.30 Fratelli in affari 19.15 Affari al buio 20.15 Affari di famiglia 21.10 Cucine da incubo 2 Varietà 0.15 Sesso made in Germany Doc. 8 14.20 Ginnaste - Vite Parallele Varietà 15.10 Catfish: False Identita’ Magazine 17.00 Friendzone: Amici o Fidanzati? Varietà 17.50 Teen Mom 2 19.50 Motorhome Piloti di Famiglia Varietà 20.15 Il Testimone 23.00 Ridiculousness: Veri American Idiots Varietà no NATIONAL GEOGRAPHIC 22.00 Fast N’ Loud DISCOVERY CHANNEL REAL TIME 31 16.45 Abito da sposa cercasi: i consigli di Randy Varietà 17.15 Quattro matrimoni 19.10 Cucine da incubo USA Varietà 20.10 Bake Off Italia: dolci in forno 21.10 Il boss delle torte: la sfida 23.05 La chef e la boss 0.05 Malattie misteriose 1.05 Malattie imbarazzanti: Visite di controllo DMAX PREMIUM CINEMA ENERGY 16.20 Showgirls Ex squillo divenuta ballerina, si illude di far carriera senza compromessi 17.10 Bandits Joe e Terry si scontrano per amore della donna che hanno rapito. Con B. Willis PREMIUM COMEDY 17.35 I giorni dell’abbandono Margherita Buy viene abbandonata da Luca Zingaretti per una donna più giovane PREMIUM CINEMA EMOTION 17.40 L’uomo in più Le vicende parallele del cantante Toni Servillo e dello stopper Andrea Renzi PREMIUM CINEMA 19.15 Amnèsia A Ibiza le vicende di un regista porno, sua figlia e un amico. Di Salvatores PREMIUM CINEMA EMOTION Benvenuti al Nord Sequel di “Benvenuti al Sud”, che mostra l’altra faccia del dualismo nazionale PREMIUM COMEDY 19.30 Ci vuole un gran fisico Eva lotta con l’avvento dei cinquant’anni, prima di trovare l’amore PREMIUM CINEMA 19.35 Thunderbirds Dalla serie animata anni 70. Un gruppo di eroi lotta per salvare il mondo PREMIUM CINEMA ENERGY 21.15 The Breed - La razza del male Cinque amici si apprestano a passare un tranquillo weekend su un’isola. Horror PREMIUM CINEMA ENERGY Un corpo da reato Bella e perversa, Liv Tyler fa perdere la testa a Matt Dillon e Michael Douglas PREMIUM COMEDY Il silenzio degli innocenti Per catturare uno psicopatico, Jodie Foster contatta in carcere Anthony Hopkins PREMIUM UNIVERSAL 22.55 Il peggior Natale della mia vita Tre giorni a Natale: Fabio de Luigi guida la sua mini-car senza patente PREMIUM COMEDY 23.25 Ritorno al futuro parte III Michael J. Fox torna (indietro nel tempo) nel vecchio West per salvare Doc PREMIUM UNIVERSAL 0.35 Johnny Mnemonic Keanu Reeves ha nel cervello un microchip zeppo di dati che fanno gola a Kitano PREMIUM CINEMA ENERGY 52 6.25 London Garage 7.15 Brutti, sporchi e affamati 8.10 Affari a quattro ruote 10.50 River Monsters 11.45 Banco dei pugni 15.10 Affare fatto! 19.00 Banco dei pugni 21.10 Swords: pesca in alto mare Sport 22.00 Epidemie killer 22.50 1000 modi per morire 23.40 Video del tubo film 16.05 Green Zone L’ufficiale Miller deve trovare introvabili armi di distruzione di massa PREMIUM UNIVERSAL ARTE 19.25 Gli anni ‘90 DISCOVERY CHANNEL FOX CIELO intrattenimento 18.55 Esperimenti esplosivi 21.00 Destini incrociati hotel FOX 20.50 Donne nel mito: Rachel Carson DIVA 22.35 The Phone Call 22 SKY UNO 20.00 Bones FOX LIFE 20.05 NCIS FOX CRIME 20.10 The Big Bang Theory 21.00 Criminal Minds IRIS DISCOVERY CHANNEL CRIME 17.35 Castle FOX 18.00 Grey’s Anatomy UNIVERSAL 24 serie tv 14.40 The Transporter: The Series ACTION 14.50 Pretty Little Liars MYA Dr. House - Medical division JOI 15.30 Hostages ACTION 15.40 Una Famiglia... Quasi Perfetta MYA 15.45 Distretto di Polizia 8 TOP CRIME 16.20 Grimm ACTION 16.30 Friends JOI 16.40 All That Glitters MYA 16.50 Parks And Recreation JOI 17.05 The Transporter: The Series ACTION 17.20 Suburgatory JOI 17.45 Flikken - Coppia in giallo TOP CRIME 17.55 Hostages ACTION 18.15 Mike & Molly JOI 18.30 Pretty Little Liars MYA 18.45 Grimm ACTION The middle JOI 19.10 Are You There, Chelsea? JOI 19.25 Law & Order: Unità Speciale TOP CRIME Una mamma per amica MYA 19.30 The Transporter: The Series ACTION 19.35 Psych JOI 20.20 Una mamma per amica MYA 20.25 Hostages ACTION 21.05 Longmire TOP CRIME 21.15 Chicago Fire ACTION Pretty Little Liars MYA Super Fun Night JOI 22.05 Gossip Girl MYA 42 STAMPA .LA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 Pagelle SPORT Passo avanti Il Toro ritrova gioco e occasioni, ma non i gol: pari col Bruges, sedicesimi più vicini 6 PADELLI 6,5 BOVO 6,5 JANSSON 6 MORETTI TORINO P iù che il risultato, mai come ieri sera era importante la prestazione. Contro il Bruges, il Toro doveva dare un segnale per ricucire in fretta lo strappo con la sua gente causato dalle ultime povere esibizioni. Doveva dare tutto, giocare con intensità e ardore, provare con corsa e ritmo a battere una squadra che non perde da 3 mesi. S’è vestito di azzurro carico, forse per esorcizzare il recente granata sbiadito, e ha fatto un bel passo avanti, pur senza vincere. Ha però trovato uno 0-0 (il 5° stagionale) diverso dal solito: ricco di gioco, personalità e occasioni, con il portiere avversario nettamente migliore in campo. Cinque gli interventi decisivi di Ryan, mezza la parata di Padelli. Non è però bastato per centrare un successo che, visto il 2-1 dell’Helsinki sul Copenaghen, sarebbe valso il pass. Tra Reattivo al 21’ sul tentativo ravvicinato di Castillo. Poi deve solo gestire. Ritrova il campo dopo quasi 50 giorni: gioca con intelligenza e imposta senza sprecare un pallone. Non soffre Vazquez e poi sportella senza sosta con Castillo. Ormai è una certezza. Inizio brillante, sfiora un gol di testa al 14’, poi cala nella ripresa quando deve affrontare Gedoz. Se la cava con mestiere. SEGNALI DI RIPRESA Ultima gara contro il Copenaghen già fuori: al 99% basterà un punto DARMIAN Da capitano prova a dare la carica. Alterna ottimi spunti con errori sciocchi, ma al 41’ st non è fortunato nel tiro che sfiora il palo. BENASSI Ritrova il campo dopo la debacle di Helsinki. Inizio faticoso, poi prende fiducia ed è uno dei più positivi per intensità, voglia e tentativi (dal 33’ st VIVES SV). 6,5 GAZZI 6 EL KADDOURI Chi sale Ryan L’uomo-diga del centrocampo non sbaglia un colpo e cerca anche fortuna nell’area avversaria. Fa cose bellissime, sfiorando due gol, e poi regala bruttezze inspiegabili. A corrente alternata, peccato. 5,5 8 E Chi scende Gedoz 5 MOLINARO I soliti cross sballati e un tiro sbilenco che per poco non diventa gol. Ormai gioca solo in coppa, ma non sfrutta la chance. 5 AMAURI 6,5 MARTINEZ Non combina nulla, a parte aizzare la folla granata dal campo. Inizio da fumetto per movimenti e tiri. Poi diventa un furetto e sfiora il gol più volte. Solo Ryan gli nega la gioia con due interventi, uno per tempo (dal 43’ st LARRONDO 6: si rivede dopo un’eternità e quasi segna). [G. ODD.] T due giovedì il Toro potrebbe farcela anche perdendo in Danimarca. E, comunque, un pari lo rassicurerebbe al 99%. Il gruppo, dunque, resta nelle mani del Bruges. D’altra parte, il differente approccio alla coppa dei due club è evidente. Il Toro non ha mai giocato con la miglior formazione, i fiamminghi lo hanno fatto sempre. Tranne ieri, quando, mancando solo 3 giorni al big-match di campionato in casa dell’Anderlecht, hanno lasciato fuori 5 titolari impiegati sabato scorso nel 4-2 sul Beveren. Tra questi, gli attaccanti Refaelov e De Sutter, due che al pari del compagno di reparto Castillo schierato invece dal 1’, non erano disponibili nell’andata contro i granata. Guarda caso, dopo quello 0-0, con il recupero delle sue punte, il Bruges ha segnato la bellezza di 42 gol in 14 partite. Tanto, in assoluto. Persino troppo se confrontato con il digiuno prolungato del Toro che, dopo essersi divertito con il Bromma, ha poi trovato la rete soltanto 12 volte in 19 match. Tra il pranzo indigesto consumato domenica con il Sassuolo e il velenoso apericena che lo aspetta nel derby delle 18 di domenica, ieri Ventura ha deciso, come sempre usa fare nelle transizioni campionato-coppa, di dare una decisa rimescolata. Ha riproposto soltanto Moretti, Darmian, Gazzi ed El Kaddouri e il prodotto dell’ennesimo nuovo Toro è stato più convincente. I granata hanno pressato e cercato la conclusione fin da subito, hanno anche rischiato il ko a metà primo tempo, ma non sono mai arrivati co- sì spesso a essere pericolosi sulle fasce con Darmian e Molinaro. Il problema, però, sono poi stati i cross sbilenchi (sul terzo toppato dall’ex juventino si sono uditi i primi fischi della serata) o gli interventi fuori tempo quando non velleitari (come un incomprensibile tentativo di tacco di Amauri) delle punte. La nota positiva restava, finalmente, un Martinez meno 5 Fermati Tra i tifosi belgi prima del match: tentavano di entrare in un altro settore pasticcione e più dentro il gioco. Avrebbe meritato il gol al 26’, a coronamento di un bel triangolo con El Kaddouri, ma Ryan gli ha negato la gioia con una paratona. Il portiere dell’Australia mondiale si superava poi nel ruggente avvio di ripresa del Toro, con due mezzi miracoli consecutivi su un coast-to-coast di El Kaddouri e un’inzuccata in tuffo ancora di Martinez. E si ri- peteva nel finale su Molinaro e Larrondo, appena entrato. Cantavano a squarciagola, i duemila tifosi del Bruges che prima della partita s’erano azzuffati con le forze dell’ordine (5 fermati) e a lungo avevano sfottuto i rivali gridando «Juve, Juve». Sono quasi promossi, loro. Ma lo è anche il Toro, che arriva un po’ più rinfrancato al derby. Anche se il gol resta un miraggio. Agnelli stuzzica Cairo “Non segnate da 15 anni...” Il derby è già cominciato Personaggi TORINO ROBERTO CONDIO L’analisi GIANLUCA ODDENINO 6,5 Tragedia nel cricket: il famoso battitore australiano Phillip Hughes, colpito alla testa martedì da una pallina a 140 km all’ora, è morto in ospedale a Sydney. Hughes, 25 anni, era stato centrato dal battitore mentre lanciava per i South Australia. La pallina si era infilata alla base del cranio provocandogli una frattura e un’emorragia interna. Operato, gli era stato indotto un coma artificiale. EUROPA LEAGUE, IL MATCH DELL’OLIMPICO Gazzi lucido Martinez è un furetto 6 Cricket: morto Hughes, colpito alla testa TORINO I l tempo per preparare il derby è poco. Sul campo, perché a parole la sfida tra Juve e Toro invece è già iniziata con largo anticipo. E ieri si è infiammata nel giorno in cui la città di Torino ha presentato il suo anno da capitale europea dello sport. Forse miglior modo per farlo non c'era, grazie alle due eterne rivali impegnate in Champions e Europa League che domenica allo Stadium si incroceranno nella partita più attesa (in campo alle 18, Orsato sarà l’arbitro). Il primo incontro ravvicinato, però, l’hanno avuto Andrea Agnelli e Urbano Cairo. E il siparietto tra numeri uno ha acceso immediatamente il derby. «Dal calcio vanno eliminati la violenza negli stadi e il razzismo - ha detto il presi- Incontro Agnelli e Cairo (a destra) ieri insieme per Torino 2015 REPORTERS dente bianconero -, non l’ironia e lo sfottò che sono il sale di questo sport. Poi noi giochiamo sempre per vincere, loro da oltre 15 anni non vincono e neanche segnano». In verità il Toro non fa un gol alla Juve dal febbraio 2002 e non la batte dall’aprile 1995, ma il patron granata non si affida alla matematica per ribattere. Semplicemente si appella alla temibile legge del gol dell’ex. «Finora non abbiamo avuto molte soddisfazioni - ha risposto Cairo -, ma spero che quest’anno le cose possano cambiare dopo aver conquistato l’Europa che mancava da vent’anni. Chi sarà decisivo nella sfida con la Juve? Spero siano Amauri e Quagliarella... Abbiamo voglia di fare una grande prestazione domenica». Anche se il Toro rischia di non avere il pieno sostegno dei propri tifosi, visto che è stata venduta solo la metà dei duemila biglietti del settore ospite. Gli sfottò, però, viaggiano a pie[G. ODD.] no regime. LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 Azzurre sconfitte, niente Mondiale Oggi in Tv Sfuma il sogno delle azzurre che perdono 2-1 contro l’Olanda, dopo il pari dell’andata (1-1), nella partita che poteva qualificarle al Mondiale (nella foto Rosucci e Worm). L’Italia di Cabrini, davanti al presidente Figc Tavecchio e al ct Conte, a Verona va sotto di 2 gol (doppietta di Miedema) nei primi 45’ e nonostante l’autorete di Van der Gragt a inizio ripresa non riesce a completare la rimonta. 13,00 Sport Mediaset Italia1 13,00 Curling. Europei semifinali Eurosport 14,30 Calcio. Camp India: Delhi-Mumbai Eurosport2 16,30 Pomeriggio da campioni RaiSport1 16,45 Salto con sci. Coppa del Mondo Eurosport 19,00 Basket. Nba: Boston-Chicago Sky Sport 2 La partita Ryan miracoloso: l’ultima parata è su Larrondo 0 Bruges 0 V Torino Bruges (3-5-2) (4-3-1-2) Padelli 6; Bovo 6,5 Jansson 6,5, Moretti 6; Darmian 6, Benassi 6,5 (33’ st Vives sv), Gazzi 6,5, El Kaddouri 6, Molinaro 5,5; Amauri 5, Martinez 6,5 (43’ st Larrondo 6) Ryan 8; Meunier 6, Duarte 5,5, Mechele 6, De Bock 5,5; Silva 5,5 (18’ st Vormer 5,5), Simons 6, Fernando 6; Vazquez 6,5 (18’ st Refaelov 6); Castillo 6 (43’ st De Sutter sv), Gedoz 5 ietato patteggiare con l’Atletico Madrid, martedì 9 dicembre allo Juventus Stadium, ultima udienza del girone di Champions. E mica solo per ragioni di fair play o di legalità. Con gli spagnoli già qualificati e i bianconeri a un punto dalla meta, un pareggio spedirebbe entrambi agli ottavi di finale: Atletico primo, Juve seconda. ANSA Tutti felici e contenti. Macché: Fernando Llorente, 29 anni: ha segnato 22 gol in 60 presenze con la Juve (3 in 9 di Champions) oltre a essere un affronto allo spirito del gioco, nonché della casa («vincere è l’unica cosa che conta»…), sarebbe uno sgarbo al buon senso. Basta dare un’occhiata al probabile menù degli ottavi, dove la riffa fa incrociare prime e seconde dei gironi: tra le teste di serie incombono Bayern Monaco, Real Madrid e Chelsea. Ovvero le tre contro cui difficilmente te la giochi e puoi azzardare pensieri di vittoria solo con probabilità da Superenalotto. Nel catalogo ci saranno pure Borussia Dortmund e Porto, non impossibili, ma che s’annunciano comunque più esperte delle Che invece si può pilotare. Di- nando Llorente: «Possiamo ar- per smentire uno dei luoghi cocompagne dei loro dintorni. E fatti, ancora in hotel a Malmoe, rivare primi e dobbiamo pro- muni più falsi nella storia dello se tra Psg e Barcellona (grup- Massimiliano Allegri già aveva varci». Anche perché il nemico sport: che prima o poi bisogna po F) sarebbe in ogni caso un fissato il bersaglio: «Puntiamo è superabile: «L’Atletico in casa incontrare tutti. Mica vero, socattivo pescare, la differenza al primo posto del girone». Che è una squadra, in trasferta prattutto nei tornei con tabellotra le sfidanti nelle due urne è si debba giocare per vincere e un’altra - ragiona il navarro -: ho ne tennistico. Dal Bayern al Reimbarazzante. Per questo me- non per pareggiare non dev’es- giocato tante volte contro di lo- al, meglio evitare gli arcinemici: glio giocare per a primavera le sfide possono sere così ovvio: ro, possiamo batterli». vincere contro Basterebbe prendere a mo- avere anche un’altra faccia, e LLORENTE CI CREDE dai tweet alle l’Atletico, con sul- dello l’ultimo giro della Cham- anche la Juve. Non per offende«La squadra di chiacchiere due gol di scarl’aereo dei tifosi pions di due stagioni fa, quando re gli dei, ma al Mondiale 2006 to, s’intende: Simeone in casa è una juventini, fino ai la Juve di Conte andò a Donetsk, evitare Argentina e Brasile per andare in «all- cosa. Fuori è un’altra» giornali, s’è già con lo Shakhtar qualificato, an- gli azzurri non fu una sventura. in», direbbe un aperto dibattito. cora a caccia del punto qualifi- Va da sé che l’obiettivo dei bianincallito pokerista. Non signi- Rispolverando la diplomazia cazione. La Juve sbancò, 0-1, coneri è la qualificazione, ma in fica o la va o la spacca: la Juve del prato, i gentleman agree- beffando Lucescu e il sorteggio, questo caso l’occasione (di arriha qualità ed esperienza per ment annodati a partita in cor- che agli ottavi donò il Celtic. Do- vare primi) deve farsi obbligo. imbastire una gara offensiva so: della serie, se non attacchi podiché arrivò il Bayern, ma si «Abbiamo meno punti di quelli senza consegnarsi al nemico. l’Atletico, l’Atletico farà lo stes- era già ai quarti, tra le migliori che meritiamo», diceva l’altra Rinunciare vorrebbe dire so. Per carità. Diceva bene, al- otto d’Europa. Fa la sua diffe- notte Allegri: il 9 dicembre saspostare più in là il destino. l’uscita degli spogliatoi, Fer- renza, anche economica. Tanto rebbe ora di riprenderseli. Champions, missione Juve Battere l’Atletico per puntare al primo posto 6,5 ALL. Preud’homme 5,5 26’pt Vantaggio sfiorato 12’st Brivido El Kaddouri 44’st Chance finale Sfortunato Josef Martinez, 21 anni, al tiro: il portiere Ryan gli ha negato due gol 18,05 Tg Sport Rai2 18,45 Basket. Eurolega Istanbul-Sassari Fox Sp. 2 20,25 Pallanuoto. A1 f Bogliasco-Messina RaiSport2 20,30 Calcio. Serie B: Pescara-Lanciano Sky Sport 1 20,30 Calcio. Marsiglia-Nantes Fox Sports 20,30 Calcio. Friburgo-Stoccarda Sky Supercalcio 20,40 Calcio. Lega Pro: Spal-Pisa RaiSport1 20,45 Basket. Eurolega Barcellona-Milano Fox Sp. 2 MASSIMILIANO NEROZZI TORINO ARBITRO: Nijhuis (Olanda) 6 AMMONITI: Benassi, Moretti, Castillo, Gazzi, De Bock, Ryan, Molinaro SPETTATORI: paganti 10.705, abbonati 4397; incasso 312.298 euro LAPRESSE 43 Retroscena Torino ALL. Ventura . Con gli spagnoli basterà un pari per qualificarsi Ma vincendo il girone eviterebbe Real, Bayern e Chelsea Tre minuti dopo un pericoloso tiro di Vazquez da fuori area, il Toro va vicino al gol con un diagonale di Martinez che il portiere belga devia in corner. Doppia prodezza del portiere Ryan. Prima sul tiro ravvicinato di El Kaddouri, poi sul colpo di testa in tuffo di Martinez nell’area piccola. Jannson e Molinaro vanno vicini al gol qualificazione, ma la chance più grande capita a Larrondo: sul suo colpo di testa (cross di Vives) Ryan è super. Le altre italiane: anche Inter e Napoli qualificate, Handanovic para il 6° rigore di fila 1 Imprigionato nello Sky box a causa di una squalifica, Mancini ha telecomandato l’Inter fino ai sedicesimi di Europa League. C’è però da lavorare: la vittoria per 2-1 contro il Dnipro non deve trarre in inganno perché i nerazzurri hanno sofferto e sono stati salvati da Handanovic. Il Dnipro a sorpresa pressa altissimo mentre l’Inter perde tanti palloni. E infatti da una palla persa da Juan Jesus nasce la rete di Rotan. Guarin atterra in area Cheberyachko, ma Handanovic fa l’ennesimo miracolo e para il 6° rigore di fila, la vittima è Konoplyanka. Pochi minuti dopo arriva il pareggio di Kuzmanovic. Ranocchia lascia in 10 l’Inter ma ci pensa Osvaldo a sistemare le cose. Missione compiuta con tanto di primato nel girone. Anche Il Napoli si qualifica ma a Praga non va oltre lo 0-0, la Fiorentina, invece, battendo il Guingamp per 2-1 vede i sedicesimi da prima della classe. [L. BAN.] Inter 2 Guingamp 1 Sparta Praga 0 Dnipro 1 Fiorentina 2 Napoli 0 Inter Dnipro Guingamp Fiorentina Sparta Praga Napoli (4-3-3) (4-4-1-1) (4-5-1) (3-5-2) (4-3-3) (4-2-3-1) Handanovic 7,5; Nagatomo 5,5 (35’ pt Campagnaro 5,5), Ranocchia 4, Juan Jesus 5, Dodò 5,5; Guarin 5,5, Medel 6, Kuzmanovic 6; Hernanes 6 (15’ st Obi 6), Osvaldo 6,5, Icardi 5 (10’ st Andreolli 6) Boyko 6; Fedetskyi 5,5 (25’ st Matheus 5,5), Douglas 6, Mazuch 6 (38’ st Seleznyov sv), Vlad 6; Luchkevych 5,5, Kravchenko 5,5 (28’ st Gama sv),Cheberyachko 5,5, Konoplyanka 7; Rotan 6,5; Kalinic 6,5 Lössl 6; Jacobsen 6 Kerbrat 6 Sorbon 6 Sanko 6; Yatabaré 6,5 Diallo 6 Mathis 5,5 Pied 6 (33’st Schwartz sv) Beauvue 5,5; Marveaux 5,5 (45’st Giresse sv) Tatarusanu 6; Richards 6 Tomovic 5,5 Basanta 5,5; Kurtic 6 Aquilani 6 Badelj 6,5 (25’st Alonso 6) Lazzari 6 (7’st Cuadrado 6) Vargas 6 Marin 6,5 (7’st Savic 6) Babacar 6,5 Stech 6; Kaderabek 6,5, Brabec 6, Holek 5,5, Costa 6; Husbauer 6,5 (22’ st Prikryl 6), Marecek 6,5, Matejovsky 7 (45’ st Vacek sv); Dockal 5,5, Lafata 5, Krejci 5,5 Rafael 6,5; Mesto 6, Albiol 6,5, Koulibaly 6, Britos 5,5; Lopez 6, Gargano 6; Callejon 6, Jorginho 5,5 (31’ st Ghoulam sv), Hamsik 6; Higuain 5,5 (23’ st Zapata 6) ALL. Nuciari 6 ALL. Markevych 6 RETI: 16’ pt Rotan, 31’ pt Kuzmanovic, 5’ st Osvaldo ARBITRO: Madden (SCO) 6 AMMONITI: Ranocchia, Guarin ESPULSO: Ranocchia SPETTATORI: 29.150 ALL. Gourvennec 6 ALL. Montella 6,5 ALL. Lavicka 6 ALL. Benitez RETI: pt 6’ Marin 13’ Babacar, 44’ Beauvue (rig.) ARBITRO: Eskov (Russia) 5 AMMONITI: Babacar, Savic ESPULSI: pt 44’ Basanta SPETTATORI: 15 mila circa ARBITRO: Marriner (Inghilterra) 6,5 AMMONITI: Britos, Matejovsky, Brabec SPETTATORI: 16 mila circa Qualificata agli ottavi HJK Helsinki Copenaghen TORINO Bruges PROSSIMO TURNO 11 dicembre 2 1 0 0 B INTER Dnipro Saint Etienne Qarabag Bruges-HJK Helsinki Copenaghen-Torino PROSSIMO TURNO 11 dicembre CLASSIFICA 2 1 1 1 F Dnipro-Saint Etienne Qarabag-Inter CLASSIFICA Bruges 9 TORINO 8 INTER 11 Qarabag 5 HJK Helsinki 6 Copenaghen 4 Saint Etienne 5 Dnipro 4 6 Slovan Bratislava Young Boys Sparta Praga NAPOLI PROSSIMO TURNO 11 dicembre 1 3 0 0 I Guingamp FIORENTINA Dinamo Minsk Paok Salonicco Napoli-Sl. Bratislava Young Boys-Sparta Praga 1 2 0 2 K PROSSIMO Fiorentina-Dinamo Minsk TURNO Paok-Guingamp 11 dicembre CLASSIFICA CLASSIFICA NAPOLI 10 Sparta Praga 10 FIORENTINA 13 Guingamp Young Boys 9 Slovan Bratislava 0 Paok Salonicco 7 Dinamo Minsk 7 1 1 44 .Sport STAMPA .LA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 IL DESTINO OPPOSTO DI DUE EX CT: NEL CALCIO ARRIVA UN FALLIMENTO, NEL BASKET UN’IMPRESA Panchine girevoli Q uando sei stato allenatore dell’Italia la rappresenti sempre un po’, l’etichetta è difficile da strappare perché legata a sentimenti appiccicosi. Patria, onore, concetti che lo sport esalta e tritura con uguale ossessività. Entrambi hanno vinto in azzurro un argento Europeo. Messina ha lasciato quella panchina subito dopo, Prandelli ha provato a chiudere la crisi del calcio e ci è affogato den- GIULIA ZONCA Il nuovo flop di Prandelli La fuga in Turchia dura solo cinque mesi I l secondo addio di Prandelli è molto più crudele del primo e sembra che arrivi decenni dopo il precedente e invece il tecnico non è rimasto al Galatasaray nemmeno un’intera stagione. A cinque mesi dal flop Mondiale, che l’ex ct ha cercato orgogliosamente di superare prendendosi tutte le responsabilità, tocca al fallimento turco e Prandelli pare una canzone di Lucio Dalla: «Io con la barba più bianca e la valigia in mano». Solo che non sono passati 20 anni. E tagliarsi la barba non è servito. Se ne va un’altra volta, probabilmente si era preso una delle panchine più instabili d’Europa quindi non è una sorpresa, ma proprio in quella partenza istintiva, forse troppo frettolosa e legata alla voglia di riscatto, c’è il germe dell’insuccesso. Prandelli ha lasciato l’Italia amareggiato, inseguito da accuse becere sul valore dello stipendio e dagli echi sul famoso codice etico. Quell’insieme di regole di comportamento e buon senso varate e mai veramente rispettate che alla lunga gli è si tro. Sono emigrati: uno per ambizione, l’altro per riscatto. E le motivazioni contano. Messina ha avuto successo quasi ovunque. Prandelli è scappato al Galatasaray e ha scoperto presto che non era il posto migliore dove andare. Nello stesso giorno vivono il momento più alto, un italiano head coach in Nba, e più basso, un esonero frustrante, nella carriera da ex ct. Titolo con cui dovranno sempre fare i conti. [G. ZON.] Dopo la Nazionale al Galatasaray: già esonerato 8 Club Allenati da Prandelli in carriera, più l’Italia dal 2010 al 2014: quella a Istanbul era la prima esperienza all’estero SPAZIO AFFARI > Gli avvisi si ordinano presso: TORINO - via Lugaro 15, tel. 011.6665211/258; PIEMONTE NORD- via Colombo 4, Biella tel. 015.2522926-8353508; PIEMONTE SUD - corso Giolitti 21bis, Cuneo tel. 0171.609122; LIGURIA - corso Italia 20/4, Savona tel. 019.8429950; Il prezzo delle inserzioni risulta dal prodotto del numero di parole (minimo 15) per la tariffa della Rubrica, con l’aggiunta dei diritti fissi e delle imposte pari al 22% globale e deve essere corrisposto anticipatamente. PREZZI A PAROLA DELLE RUBRICHE (IVA ESCLUSA) 1 Affari e Capitali, 2 Attività Commerciali, 5 Immobiliare Vendita, 6 Immobiliare Acquisto Euro 2,84 /// 3 Lavoro Offerte, 7 Affitti Offerte, 8 Affitti Domande, 9 Autoveicoli, 10 Viaggi e Vacanze, 11 Matrimoniali, 12 Investigazioni, 13 Varie Euro 2,61 /// 4 Lavoro Domande: - operai, autisti, fattorini, personale pubblici esercizi, impiegati, personale domestico, baby sitter, lavori vari e part-time, assistenza sanitaria, Euro 0,91 /// tecnici Euro 1,59 /// altre domande Euro 2,61 Avvisi urgenti, data fissa, o neretti: il doppio. Neretti urgenti, data fissa: il quadruplo. Urgentissimi: il triplo. Elementi aggiuntivi: Fondino colorato: +25%; Keyword: €5,00; “A.”: €3,17; Logotipo: €23,00 è ritorto conto. La sua nazionale si è sciolta dopo un Europeo rigenerante, una finale devastante e un Mondiale da dimenticare. Un tonfo troppo inaspettato per non avere conseguenze travolgenti. Cambiata la Federazione, cambiato il tecnico, la comunicazione e ancora non l’Italia che latita. L’ex ct ha preso le distanze, è quasi scappato. La Turchia doveva essere una rivincita ma nella squadra che ha preso in consegna mancavano i presupposti fin dall’inizio. Liquidato l’amato Terim, archiviato il referenziatissimo Mancini e licenziato pure il temerario Prandelli. Non è mai riuscito a gestire Il disastro Mondiale LAPRESSE Eliminato dall’Uruguay il 24 giugno Dopo il 2° posto a Euro 2012, Prandelli (nella foto con Balotelli) fallisce il Mondiale in Brasile: out nel girone, passano Costa Rica e Uruguay giocatori irrequieti, non ha mai to risposte, solo più confusione conquistato l’ambiente e so- e questo saluto non ha nemmeprattutto ha vissuto una Cham- no la fierezza del taglio netto pions League da incubo. La rot- vissuto in azzurro perché il tura arriva dopo l’ennesimo contratto firmato fino al 2016, tonfo contro l’Anderlecht. Il Ga- alla considerevole cifra di 4,5 latasaray langue milioni a stagioall’ultimo posto ne, è pieno di cadel girone, senza ESPERIENZA DIFFICILE villi e di inevitaneppure una sin- Per il riscatto ha scelto bili code. Quegola vittoria a di soldi non una squadra instabile stioni mitigare il malupiù di onore. Fatale la Champions more di piazza e Le colpe sono senza possibilità difficili da tracdi raggiungere i belgi al terzo ciare in una situazione tanto caposto, non c’è nemmeno da spe- otica, però, ora che invece di un rare nella redenzione in Europa addio deve smaltirne due, meLeague. In campionato non va glio non prendere decisioni afmeglio, il club è terzo e destabi- frettate in futuro. E che la proslizzato. Prandelli non ha trova- sima panchina sia per amore. LAVORO OFFERTE Operai, autisti, fattorini OFFICINA meccanica in strada del Francese a Torino, cerca aggiustatore montatore con esperienza e conoscenza di impianti pneumatici e lavorazioni su macchine utensili. 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Una carriera inimitabile Ettore Messina, 55 anni, con Manu Ginobili (37) durante il match vinto 106-100 con gli Spurs sui Pacers In breve Serie B, l’anticipo C’è Pescara-Lanciano 1 Il derby d’Abruzzo apre il 16° turno di B: stasera (20,30, Sky sport 1 e Premium calcio) Pescara-Lanciano. Francia, per la testata Argento a Euro ’97 Campione a Mosca Dopo i trionfi con la Virtus (tra cui 2 volte l’Eurolega), guida l’Italia dal ’92 al ’97: 2° posto all’Europeo Dopo Treviso, Messina sceglie il Cska (2005-09 e ’12-14): altri 2 trionfi in Eurolega. In mezzo, il Real e i LA Lakers GETTY IMAGES Messina scrive la storia Nba, il primo coach straniero è made in Italy PHOTOPRESS Contestato Cesare Prandelli, 57 anni, 19 punti in 10 gare di campionato e 1 in 5 di Champions con il Galatasaray Basket, ha guidato San Antonio al successo con Indiana PIETRO SCIBETTA L a notte tra mercoledì e giovedì è destinata a rimanere una data storica per appassionati di basket o semplici amanti delle pietre miliari. La notte in cui coach Gregg Popovich, a causa di una indisposizione, ha lasciato la sua panchina dei San Antonio Spurs a Ettore Messina. L’allenatore italiano diventa così il primo nato in Europa a figurare come «head coach» in una partita ufficiale nella Nba. Era successo già in precampionato, a Phoenix, ma questa gara vinta contro gli Indiana Pacers (106-100) con- ta moltissimo per lui e per tut- po la sua esperienza ai Lakers to il basket internazionale. Una da consulente (2011/12), sia stastoria bellissima per Messina, to proprio Popovich a San Anche nel corso degli anni è di- tonio, la più inclusiva tra le ventato un personaggio auto- franchigie Nba relativamente revole e ascoltato nella Nba al basket internazionale. Il deper via della sua brillante car- stino ha voluto che fosse Manu riera europea e Ginobili (28 pungrazie all’invi- POPOVICH AMMALATO ti, 21 dopo l’interdiabile capacità dopo i coGrande debutto da capo vallo), di comprendere muni trionfi boe studiare ogni allenatore: «Altra vittoria lognesi all’inizio che devo a Ginobili» del millennio, a aspetto della sua sfera professioregalargli questa nale e non solo. vittoria che sposta poco nella Curioso del mondo, autore di stagione degli Spurs, ma segna libri, Messina aveva tutto per forse un punto di svolta per la sedurre anche oltre l’Atlantico carriera stessa di Messina, che e non è un caso che a dargli un sembra destinato a diventare ruolo di primissimo piano, do- head coach Nba, presto o tardi. 29 Trofei Per Messina da tecnico: spiccano le 4 vittorie in Eurolega (2 Virtus, 2 Cska) e i 10 campionati (4 italiani, 6 russi) «Devo fare in mondo di non chiamare tutti gli schemi per Manu», aveva detto Messina prima della partita. Quindi è tornato a coccolare l’argentino anche dopo la sirena: «Gli devo un’altra vittoria». Bastava farsi un giro sui social network all’alba, se non già durante la notte: gli appassionati italiani ed europei hanno accolto la vittoria di San Antonio con un’emozione particolare, un ben diverso senso di appartenenza: del resto è la squadra con cui un italiano, Marco Belinelli, ha vinto per la prima volta il titolo. Ora è stata anche la prima franchigia diretta da bordo campo da un allenatore nostro: e per nostro intendiamo l’Europa, che si porta dietro una scuola e una filosofia cestistica (con dentro molte anime) che negli ultimi anni si sta fondendo con quella americana. Tutto questo avviene in una stagione che, a partire dalla firma di David Blatt a Cleveland (campione d’Europa con il Maccabi) e dal record battuto di giocatori stranieri nella Lega, ha tutto per diventare a tutti gli effetti un pezzo di storia dello sport professionistico americano. Brandao in prigione? 1 Il tribunale di Parigi ha condannato Brandao, punta del Bastia, a un mese di prigione senza condizionale e a 20 mila euro di multa per la testata a Thiago Motta (Psg). Basket, Eurolega Oggi Milano e Sassari 1 Seconda giornata di ritorno: oggi Efes IstanbulSassari (18,45, Fox Sports 2) e Barcellona-Milano (20,45, Fox Sports 2). F1, Raikkonen su Vettel «Ci divertiremo» 1 Raikkonen è felice di avere Vettel in squadra: «Insieme ci potremo divertire e riportare la Ferrari in alto». Sci, libera uomini Nevica, no alla 2a prova 1 Per una forte nevicata è stata annullata la 2ª prova cronometrata della discesa di CdM maschile a Lake Louise (Can). La gara è in programma domani e sarà seguita domenica dal superG. Atletica, doping Leonardi positivo 1 Le controanalisi del maratoneta Massimo Leonardi, trovato positivo il 26 ottobre dopo la 42 km di Venezia, confermano il doping. 12 45 67 18 59A97BC 8D AE59F79 82 LA STAMPA 9A PER L’«ITALIAN-GERMAN HIGH LEVEL DIALOGUE» L’11 dicembre arriva il presidente Napolitano Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il Presidente della Repubblica Federale di Germania, Joachim Gauck, inaugureranno a Torino, giovedi 11 dicembre, la prima edizione dell’«Italian-German High Level Dialogue». IL TEMPO IN CITTÀ Oggi MIN (˚C) Un anno fa 7 7.0 -1.5 MAX Ieri 8 8.5 7.6 Diario L’iniziativa, alla quale prenderanno parte 40 rappresentanti delle istituzioni, dell’imprenditoria, della cultura e dell’informazione dei due Paesi, mira - informa una nota del Quirinale - a valorizzare gli eccezionali legami esistenti ed intensificare il dialo- REUTERS Napolitano e Joachim Gauck 12 45 67 18 go fra Italia e Germania. «Siamo orgogliosi di ospitare il vertice» dice, soddisfatto, Fassino: «La scelta è riconoscimento al forte impegno internazionale ed europeista della città, che pochi giorni fa - in occasione dei 25 anni della caduta del Muro - ha inaugurato “Torino incontra Berlino”, manifestazione che nel 2015 promuoverà con istituzioni berlinesi un programma di eventi culturali, sociali ed economici, contribuendo così a rafforzare le relazioni italo-tedesche». TORINO LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail [email protected] 1 [email protected] 1 [email protected] Contrabbando di sigarette Undici arresti per Yesmoke Per l’azienda di Settimo anche una maxi accusa di evasione fiscale Giacomino e Peggio A PAGINA 52 Özpetek apre il dibattito sul festival gay I CONTI IN ROSSO DAL 2011 UNA FUGA DI MALATI VERSO IL RESTO D’ITALIA Pazienti in trasferta Un conto da 50 milioni Un salasso per il Piemonte da chi sceglie la sanità di altre regioni CAPITALE EUROPEA DELLO SPORT: LA CITTÀ HA PRESENTATO LA SUA SFIDA dei malati. Se ne * Esodo parla poco, ma è una delle emergenze che deve affrontare la Sanità piemontese: l’esodo dei malati verso altre regioni, in cerca di cure migliori. Fenomeno che si ripercuote in negativo sui conti del Piemonte e impone di correggere la rotta. La sfida agli steccati del presidente della giuria del Torino Film Festival Lisa, Minucci, Platzer e Rosso DA PAGINA 63 A PAGINA 65 Mondo A PAGINA 50 Moncalieri il nuovo scoglio del Pd REPORTAGE Domenica si vota Riconferma difficile per l’attuale sindaco Giuseppe Legato A PAGINA 59 Storie di nati alla fine del mondo Le esperienze di medici e infermieri al lavoro in Africa Marco Accossato A PAGINA 55 Pronto soccorso ultima frontiera L’azzurro Aguero (a sinistra) contrasta il sudafricano Strauss Lo sport incorona Torino Alberto Dolfin, Silvia Garbarino E UN COMMENTO DI Guido Tiberga ALLE PAGINE 48 E 49 Le sale d’aspetto diventano rifugio per chi non ha casa Assandri e Coccorese A PAGINA 51 A spasso con la capra LETIZIA TORTELLO L ei si chiama Argentine, ha 4 zampe e 3 anni. Gironzola sul marciapiedi senza guinzaglio, ma il padrone la tiene sott’occhio, tra gli sguardi stupiti della gente. Una cagnolina? No, una capra. Muso nero, corpo bianco e un bel paio di corna. Ieri, nella zona di corso Francia, via Beaumont e via Somis Argentine è scesa da una vecchia «Giardiniera» e ha iniziato a passeggiare. Più docile e fedele di un cane, neanche un belato alla folla che si è fermata ad accarezzarla. La capra è arrivata con la testa fuori dal tettuccio dell’auto del suo padrone, Valentino Frattaruolo: «Abitiamo a Exilles, siamo scesi per una commissione» ha detto. Valentino porta spesso in giro Argentine giù dalla montagna: «E’ la mia mascotte». La folla si raduna, tutti sfoderano i cellulari per fotografarla. Qualcuno avvisa i vigili: «Come si permette, è maltrattamento di animali!». La capra e Valentino non si scompongono. Arrivano all’ingresso di un bar e fanno per entrare. Una cliente commenta: «Oggi almeno il caffè corretto con latte di capra sarà freschissimo». Cara Torino LUIGI LA SPINA Verità scomode e cifre allarmanti D al mondo della sanità piemontese arrivano spesso notizie sconcertanti. L’ultima riguarda la crescita, davvero impressionante negli ultimi anni, del saldo negativo tra pazienti che si vanno a curare in altre regioni e quelli che arrivano in Piemonte dalle altre parti d’Italia. Con il relativo aumento del costo dei rimborsi che si devono versare nelle casse delle sanità regionali che ospitano i malati piemontesi. Le cifre sono così eloquenti che basta citarne poche: nel 2011, la spesa per questi rimborsi ammontava a 2,9 milioni, passati, l’anno dopo, a 13 milioni e saliti, nel 2013, a 30. Per quest’anno le previsioni sono ancor più catastrofiche: si parla di un costo che sfiorerà i 50 milioni di euro. Si tratta di un fenomeno talmente allarmante da meritare una seria riflessione sulle cause, anche perché l’analisi forse aiuta a smentire alcuni luoghi comuni sulla sanità che impediscono di comprendere i veri mali di un settore che ha subìto molte trasformazioni negli ultimi tempi. CONTINUA A PAGINA 50 12 45 67 18 48 .Cronaca di Torino STAMPA .LA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 gg Dossier/Appuntamento con il 2015 Eventi internazionali Rugby, Giro e volley sono i big Dal calcio alla pallanuoto, dal rugby al Giro d’Italia per chiudere con il volley e i Campionati italiani assoluti di pattinaggio su ghiaccio. Una decina gli eventi internazionali durante tutto il 2015. S’inizia il 20 gennaio con la World League maschile di pallanuoto, il 31 marzo arrivano gli azzurri di Antonio Conte per una amichevole tra Italia e Inghilterra di scena all’Olimpico. Esattamente due mesi dopo, il 31 maggio, è prevista la partenza da Torino dell’ultima tappa del Giro d’Italia, mentre nel pieno del caldo agostano, il giorno 22, torna protagonista l’Olimpico dove va in scena il test match della nazionale di rugby contro la Scozia. A ottobre l’impianto olimpico del Palavela ospita gli Europei maschili di volley. [O.S.] Tra gioco e agonismo Il calciobalilla avrà il suo Mundial Non solo grandi eventi sportivi, anche tante manifestazioni curiose al confine tra agonismo e gioco. Ecco ad aprile i Mondiali di calciobalilla. Per gli amanti delle corse non convenzionali torna a maggio la Color Run, al parco del Valentino, mentre a ottobre è prevista la Electric Run: due manifestazioni che ben poco hanno a che fare con lo sport. Dal 24 al 27 settembre è previsto il campionato italiano di tiro alla targa al Nebiolo del Parco Ruffini: nulla di pericoloso per le auto dei torinesi, solo una variante del tiro con l’arco. Dalle frecce al ballo, con il Festival internazionale di tango argentino e i Mondiali di danze caraibiche. [O.SER.] Testimonial Capitale europea dello Sport Torino è già pronta Svelato un programma ricco di eventi e di gare Fassino:“Torniamo a scrivere un pezzo di storia” ALBERTO DOLFIN Quando nel dicembre del 2011, Torino annunciava la sua candidatura formale quale Capitale Europea dello Sport per il 2015, in pochi avevano dato rilevanza a questa mossa e forse in ancora meno ci credevano. E anche quando poi effettivamente la città era stata insignita ufficialmente del riconoscimento dall’Aces Europe al Parlamento Europeo di Bruxelles, lo scetticismo continuava a regnare sovrano. In effetti, Torino aveva ricevuto sì un titolo, ma ancora tutto da conquistare con i fatti e, soprattutto, con gli eventi. Dubbi che però sono stati definitivamente fugati ieri mattina alla presentazione del fitto programma per l’anno venturo nella gremitissima sala della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, con tanti ospiti che non sono riusciti ad entrare ed hanno dovuto seguire la conferenza sugli schermi allestiti all’esterno. Esclusi che potranno rifarsi il 30 gennaio in occasione della festa di apertura ufficiale al Palavela. I promotori In prima fila anche Vezzali e Straneo Una pioggia di medaglie dai nove testimonial di Torino Capitale Europea dello sport. Da Matteo Anesi, che all’Oval ai Giochi del 2006, conquistò l’oro nella velocità su pista lunga, così come Cristian Zorzi che vinse la staffetta di sci di fondo. Tutti hanno un legame con il Piemonte, dalle promesse del canottaggio Guido Gravina e Francesco Pegoraro a Elisa Longo Borghini, ciclista di Ornavasso. C’è la maratoneta alessandrina Valeria Straneo, argento ai Mondiali di Mosca, la moncalierese Elisabetta Mijno, seconda nel tiro con l’arco alle Paralimpiadi. E anche i due atleti più vincenti della recente storia dello sport italiano: Valentina Vezzali e Armin Zöggeler. [O.SER.] Tra chi ha creduto sin dall’inizio in Torino Capitale Europea dello Sport c’è sicuramente il sindaco Piero Fassino che, con l’aiuto dell’assessore Stefano Gallo, è riuscito a proporre un 2015 ricco di appuntamenti, con la conferma di alcuni eventi di spicco che già si erano tenuti negli ultimi anni e l’aggiunta di nuovi appuntamenti disseminati per i dodici mesi del prossimo anno. «Abbiamo lavorato intensamente in questi anni, scandendoli con alcune competizioni di rilievo che ci hanno accompagnato a questo grande momento del 2015. Ci siamo e siamo preparati perché Torino onori al me- ACCORDO SIGLATO La Rai trasmetterà tutte le gare e le manifestazioni collaterali Il momento dell’accordo siglato tra Gubitosi e Fassino Una stanza al primo piano della Fondazione Sandretto, un tavolo e un plico di fogli: lo stretto necessario per la firma dell’accordo tra Rai e il Comune di Torino per l’anno di sport che vede protagonista Torino nel 2015. «Il programma degli eventi è molto vasto - ha detto il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, intervenuto alla presentazione del calendario di Torino Capitale Europea dello Sport - ma rafforzeremo le strutture e gli impegni per seguire tutte le gare sportive e le manifestazioni collaterali. Il legame dell’azienda con il territorio è fortissimo e continuerà a rimanere forte». «Ancora una volta - ha commentato il sindaco Piero Fassino - si conferma la salda alleanza della Rai con la città, che affonda le radici in tempi molto lontani: la Rai è nata a Torino». 1 glio la sua grande tradizione sportiva – ha spiegato il primo cittadino torinese -. Questa città ha scritto la storia dello sport italiano ed internazionale, oltre ad essere la culla delle Universiadi e ad essere stata sede dell’Olimpiade invernale del 2006, evento che ha portato ad un cambiamento radicale di Torino. Inoltre, il 2015 sarà ricco di eventi non solo sportivi, come l’ostensione della Sindone con la visita di Papa Francesco». Fiori all’occhiello La World League di pallanuoto, l’amichevole di calcio tra ItaliaInghilterra, il test match premondiale di rugby tra Italia e Scozia sono soltanto alcuni dei grandi eventi che si terranno a Torino da qui al dicembre 2015. Un programma che non sarà votato soltanto all’agonismo, ma anche alla cultura sportiva e alla pratica fisica per tutti, sull’onda lunga dello strepitoso successo dei World Masters Games dello scorso anno. Il deciso sostegno dei due massimi esponenti dello sport italiano, il presidente del Coni Giovanni Malagò ed il numero uno del AP movimento paralimpico Luca Pancalli, così come quella di grandi campioni azzurri conosciuti in tutto il mondo quali Valentina Vezzali ed Armin Zoeggeler sono ulteriori testimonianze dell’importanza dell’investitura. Derby griffato Anche la Juventus e il Torino nel derby di domenica omaggeranno Torino Capitale Europea dello Sport, apponendo il logo ufficiale sulle proprie casacche. Il capoluogo sabaudo è dunque pronto a prendere il testimone da Cardiff e a porsi come modello sportivo del Vecchio Continente per 365 giorni, con quell’entusiasmo ereditato dal doppio evento olimpico e paralimpico ospitato nel 2006 che ha fatto scoprire Torino a chi ancora non la conosceva. 12 45 67 18 LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .49 g UNA NUOVA SFIDA AGLI SCETTICI GUIDO TIBERGA ue anni fa, quando Torino vinse la non irresistibile sfida con Cracovia per diventare «capitale europea», il mondo dello sport torinese reagì come fa da decenni: con ostentato e ironico scetticismo. Lo stesso sentimento che accolse i World Master Games del 2013, difesi da pochi (tra questi, va detto, il sindaco Fassino) e oggi celebrati da tutti. «Capitale dello sport» è un’etichetta che si appiccica su una scatola vuota: spetta a chi la riceve decidere che cosa metterci dentro. A molte delle città designate in passato è bastato un elenco di competizioni più o meno importanti. Ma chi ha ospitato le Olimpiadi non può definirsi «capitale» solo perché riempie gli stadi un po’ più spesso del solito. Torino, al di là delle dichiarazioni ufficiali della sovraffollata cerimonia di ieri, ha scelto una strada più difficile: affiancare alle gare dei campioni il coinvolgimento della città: interventi nelle scuole, giornate con ingressi gratuiti negli impianti sportivi, convegni per addetti ai lavori in cui la parola sport verrà declinata in termini scientifici, economici, turistici. Il grande calcio, il grande basket, la pallavolo e il rugby di vertice possono essere testimoni importanti, così come la nazionale di calcio o i campioni dell’atletica, del ciclismo, del nuoto o della scherma. Ma i veri protagonisti di questo anno da «capitale» devono essere altri: non tanto e non solo l’esercito di runner e di ciclisti che già ora affollano le strade o i parchi della città, o i tennisti, i nuotatori, i canottieri in attività. La sfida potrà dirsi vinta solo se, alla fine di tutto, ci saranno più runner, più ciclisti, più tennisti, più nuotatori, più canottieri. Soprattutto più bambini che chiedono di fare sport e trovano un posto dove farlo. Perché «capitale» si resta per un anno, ma lo sport dura per tutta la vita. Solo così gli scettici dovranno cambiare idea anche questa volta. D Kelly Haimona, azzurro del rugby, sarà protagonista a Torino ad agosto con Italia-Scozia Il presidente del Coni “Avete gli impianti migliori d’Italia” SILVIA GARBARINO Presidente Malagò soddisfatto del cartellone di Torino Capitale Europea dello Sport? «Ci sono federazioni che hanno aderito in modo sostanzioso e hanno capito l’opportunità che veniva loro offerta e altre che sono state più gelide. Basta scorrere il calendario per rendersene conto. Del resto è sempre una questione di uomini e non di progetti, c’è chi ci cre- de e si adopera e chi crede meno. Nell’insieme però ritengo che la città vivrà un anno molto intenso e bello». La candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024 potrebbe coinvolgere anche Torino? «È risaputo che il calcio olimpico può essere spalmato su tutto il territorio nazionale e l’ippica e la vela hanno siti separati dalla città candidata, la Cina ha insegnato. Questo per dire che bisognerà rivedere la proposta italiana con Gover- Giovanni Malagò, presidente del Coni italiano dal febbraio 2013 no e il comune di Roma per avere in mano e una candidature vincente. Ma non posso accelerare le tappe e sino all’8 e 9 dicembre (riunione Cio a Montecarlo, ndr) stiamo ad osservare». Quindi presidente, chance a cinque cerchi per Torino? «La vostra città ha la miglior offerta impiantistica d’Italia, grazie anche ai Giochi invernali del 2006. Ci sono alcune criticità, è vero e sono anche note, ma la sua pagella è da prima delle classe». Scuole I canestri nuovi nelle palestre Torino Capitale Europea dello Sport è anche cultura sportiva, da praticare e insegnare sin dalle scuole. Per questo il Comune adotterà una serie di progetti per coinvolgere oltre 55mila studenti delle scuole cittadine con gli istruttori messi a disposizione dalle federazioni; 3.500 dei quali parteciperanno a tornei interdisciplinari, tipo Mini olimpiadi in ogni circoscrizione e alcuni comuni della cintura. E poi canestri nuovi per riqualificare una serie di palestre scolastiche e ogni mercoledì del mese la possibilità di provare uno sport gratuitamente. Sull’asse sport-istruzione verranno premiate le due migliori tesi di laurea su «Salute e BenEssere» e sullo «Sport a [O.SER.] Torino». Social Video e foto per lasciare il segno Un evento di tali proporzioni non poteva essere sguarnito di tecnologia e social media. «Torino 2015 on campus» è il blog creato dall’Università e sarà luogo di interazione virtuale che consentirà di comunicare con altri utenti, quindi largo a video, podcast audio, interviste, photo gallery. Ieri è anche scattato il primo contest, ovvero una competizione fotografica su Instagram sul tema dello sport come gioco. Il contest è aperto a tutti e invita a raccontare in una fotografia la passione per lo sport vissuto come divertimento e momento di aggregazione. Le 3 immagini vincitrici si aggiudicheranno 3 voucher per l’acquisto di attività sportive al Cus Torino. [S.GAR.] Incontri Stadi, doping business cultura a 360° Molti gli incontri culturali. Si comincia a dicembre con una trilogia di appuntamenti organizzati con il Politecnico e l’Università, su temi di doping, l’urbanistica e gli stadi cittadini, la comunicazione della passione sportiva. Il mercoledì dalle 17,30 alle 19 nel palazzo del Rettorato o nell’Aula Magna del Poli. Tra gli altri incontri previsti nel 2015: Sport e Sanità a cura di FederSanità Piemonte; la presentazione del rapporto delle ricadute economiche delle manifestazioni sportive; incontri sullo sport a cura dell’ Associazione Culturale Granata. E poi gli stretti legami con il Museo del Cinema e il Salone internazionale del Libro [S.GAR] 12 45 67 18 50 .Cronaca di Torino STAMPA .LA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 gg Dossier/I nodi dell’assistenza Pazienti in fuga Asl Alessandria CASI SPESA IN EURO 1.268.977 248.804.784 Asl Vercelli Asl Novara 739.320 43.133.846 Asl To1 Asl VCO 331.087 22.331.590 Asl To4, Canavese 655.448 17.004.431 e valli di Lanzo 235.580 15.111.399 Asl Cuneo 276.369 14.015.338 Asl To2 Asl To3, Collegno, Rivoli, Orbassano, Giaveno e Susa 431.690 13.619.775 Asl Biella 168.855 13.328.961 Torino centro 199.288 12.330.804 192.905 11.060.017 Asl Asti 112.971 9.196.125 Asl TO5, Chieri, Carmagnola, Moncalieri, Nichelino 129.351 7.227.891 Torino città Asl Alba e Bra 76.922 5.347.120 Sanità, malati in fuga verso altre regioni Aumenta il numero dei piemontesi che scelgono di farsi assistere altrove: il record è detenuto dalla Lombardia Il fenomeno prosciuga le risorse della Regione: dai 2,9 milioni persi nel 2011 ai meno 50 previsti quest’anno ALESSANDRO MONDO Ci sono dinamiche che si comprendono partendo dai numeri. Nel 2015 l’obiettivo tassativo della Sanità piemontese, vigilata dal ministero e soggetta al piano di rientro del debito, sarà contare esclusivamente sui trasferimenti statali: 8 miliardi. Non un euro dalla Regione. Di più: un centinaio di milioni dovrà essere risparmiato e reinvestito in nuove tecnologie, oltre che nell’edilizia sanitaria, per rendere il comparto più moderno, efficiente, concorrenziale. In una parola: al passo con i tempi. Conti fuori controllo È la stessa Sanità che nel 2013, dal confronto tra gli incassi della mobilità attiva e le spese della mobilità passiva, ha registrato un saldo negativo di 30 milioni. Quest’anno la cifra salirà a -50. Nel 2011 era di -2,9 milioni. Dove per «mobilità attiva» si intendono i pazienti di altre regioni che vengono a farsi curare in Piemonte, il quale si vede rimborsare i costi delle prestazioni dal sistema sanitario della Lombardia, piuttosto che del Veneto, dell’Emilia o della Toscana. La «mobilità passiva», invece, rimanda ai piemontesi che scel- LOMBARDIA PROV. BOLZANO 64.158.102 157.875.552 -93.717.450 PROV. TRENTO 227.075 362.188 -135.113 FRIULI V. G. 256.265 589.617 -332.352 Incasso pazienti in entrata Spesa pazienti in uscita 1.019.010 946.063 72.947 Saldo LUIGI LA SPINA VALLE D'AOSTA 13.220.453 5.774.006 7.446.447 EMILIA ROMAGNA VENETO 3.228.203 5.932.636 -2.704.433 gono di farsi curare altrove: in questo caso è il nostro sistema sanitario a mettere mano al portafoglio. Il raffronto tra gli incassi e le spese dimostra che ci rimettiamo, e pesantemente. In altre regioni la «mobilità passiva» scontata dal Piemonte è diventata una voce di entrata significativa. Da qui la preoccupazione dell’assessore alla Sanità Antonio Saitta. Se è indubbio che i malati possono farsi curare dove vogliono, l’esodo verso altre regioni pone un problema di attrattività e quindi di costi per la Sanità subalpina: in soli due anni (tre con quello in corso) ha visto impennarsi il deficit tra entrate e uscite. SEGUE DA PAGINA 47 Incassi e spese UMBRIA MARCHE 844.112 577.774 266.338 1.318.267 852.151 466.116 (anno 2013) LIGURIA ABRUZZO 52.851.243 33.966.237 18.891.759 TOSCANA 5.326.979 7.264.554 -1.397.575 SARDEGNA 5.085.298 2.100.432 2.984.866 SICILIA 14.710.161 3.906.047 10.804.114 TOTALE MOBILITA’ REGIONALE L’esodo dei malati Piaccia o meno, è aumentato il numero di piemontesi che per un motivo o per l’altro vanno a cercare le cure oltreconfine sulla base di input diversi: dai consigli dei medici di base al passaparola con parenti e amici. Insomma: quello che facciamo tutti quando noi o i nostri cari abbiamo un problema di salute di una certa rilevanza. Manco a dirlo, le prime richieste sono l’appropriatezza delle prestazioni e la sicurezza degli interventi. Particolare non trascurabile, i flussi in uscita non riguar- Le verità scomode in corsia 5.575.603 14.957.129 -9.381.525 2.209.930 784.079 1.425.852 LAZIO Centimetri LA STAMPA 5.190.114 3.501.257 1.688.857 IL FENOMENO Riguarda anche Torino, non soltanto le province di confine Cara Torino dano solo malati residenti nelle province confinanti con la Lombardia, da Novara ad Alessandria, ma anche quelli residenti a Torino. «Troppi tagli al personale» Come ci si è arrivati? Per un insieme di fattori. Uno su tutti, a detta di Saitta: la riduzione della quantità e della qualità delle prestazioni erogate. Il che, sempre secondo MOLISE CAMPANIA 729.383 311.928 417.454 PUGLIA 14.868.525 3.714.270 11.154.255 10.318.556 2.641.250 7.677.306 BASILICATA CALABRIA 2.420.744 628.014 1.792.731 14.703.646 2.187.959 12.515.687 2011 2012 2013 229.265.862 221.041.104 218.261.671 232.243.671 234.106.915 248.873.143 SALDO 2014 -2.977.810 -13.065.811 -30.611.472 -50.000.000 l’assessore, chiama in causa la riduzione del personale: «Si è ritenuto che per rimettere in equilibrio i conti bastasse non ridurre gli sprechi gestionali ma il costo del personale sanitario con il blocco del turn-over. Risultato: sono aumentate le liste d’attesa, così pure i piemontesi che hanno scelto giustamente di rivolgersi ad altre regioni». Non solo: «I costi della Regione sono peggiorati. Negli ultimi quattro anni la spesa del personale è stata ridotta di 110 milioni. In compenso, il saldo passivo della mobilità cumulato è di 95 milioni e si è ridotta l’offerta sanitaria». Non a caso Saitta punta ad ottenere dal ministero una deroga al blocco del turn over per assunzioni mirate dove gli organici mostrano la corda. «Sanità obsoleta» L’altro nodo sono le performance di un sistema sanitario complessivamente di discreto livello che però sconta un modello organizzativo ormai obsoleto, frutto di scelte rinviate troppo a lungo: talora sotto la spinta di interessi strumentali. Responsabilità che l’assessore addebita al centrodestra come al centrosinistra: in pratica, a chi ha governato la Regione negli ultimi decenni. n Piemonte, dal 2012 ad oggi, si è constatato un andamento paradossale: i tagli del personale avvenuti nella sanità pubblica piemontese non hanno fatto scendere i costi complessivi del settore, perché hanno finito per ridurre la produzione, per usare un termine aziendalistico non certo gradevole visto che si parla di cure e non di un qualsiasi mercato, ma utile per capire la realtà. Così, negli ultimi anni, la spesa della sanità in Piemonte è salita a 95 milioni di euro, ma è aumentata anche la mobilità dei pazienti che risiedono nella nostra regione, i quali non hanno giudicato sufficiente la quantità e la qualità del servizio offerto e si sono rivolti alle strutture delle altre regioni italiane. Il primo luogo comune da sfatare, dunque, è quello che sostiene l’equivalenza tra alti costi della sanità e alta qualità e quantità del servizio. Se, poi, si scende un po’ più in profondità nei dettagli delle cifre si scoprono altri dati interessanti e sorprendenti: non è vero, ad esempio, che le migrazioni, per ragioni di cura, in altre regioni siano più numerose nelle zone più vicine ai confini con la Lombardia o la Liguria. Basterebbe citare i numeri della provincia di Torino. Sotto le cifre, si nascondono pure verità scomode da accettare, anche per la nostra classe medica piemontese che soffre di un invecchiamento medio preoccupante: servirebbe un forte innesto di giovani, più motivati nell’entusiasmo per la professione e più aggiornati negli studi, ma il blocco delle assunzioni negli ospedali piemontesi lo impedisce. Insomma, ci vorrebbe il coraggio di cambiare, senza ricorrere a ricette che non funzionano più. I 12 45 67 18 LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .51 g Come un magazzino Al pronto soccorso l’ultimo rifugio dei disperati Gli ausili destinati ai malati assistiti a domicilio sono accatastati ovunque Decine di clochard dormono nelle sale d’attesa per stare al caldo Allarme in via Gradisca Cavi volanti e scatoloni L’ufficio pubblico dell’Asl sembra uno scantinato Reportage FABRIZIO ASSANDRI PAOLO COCCORESE e cose più preziose, Sabrina, 46 anni, gli ultimi due vissuti in strada dopo lo sfratto, le tiene in un astuccio. I documenti, un rosario spezzato per pregare e il mascara per sentirsi più bella in un mondo di facce stanche, sudice, di chi chiude gli occhi per dormire, ma non ha forza di sognare. «I dormitori non sono controllati – dice - si riempiono di ex detenuti e tossici. Non ci vado perché mi hanno molestata». È rannicchiata sulle sedie del pronto soccorso del Mauriziano. «Qui è sicuro, fa caldo. Fino alle sei, uno può provare a dormire. Ma non ti riposi mai». Questa sera le hanno somministrato dei calmanti. «Lieve stato ansioso in relazione alla difficile situazione socioeconomica», si legge sul referto. E’ una delle sei ombre illuminate dai neon nella sala d’aspetto. L «Non ho più nulla» Altro ospedale, stessa notte di sonno precario al Martini. Sembrerebbe una paziente in attesa di essere medicata una signora sulla sessantina con escoriazioni alle gambe e una borsa del ghiaccio sulla fronte. Invece si è fatta male in sala d’attesa. Assopita, ha perso l’equilibrio e si è risvegliata a terra. È una dei sette clochard che qui trovano rifugio. Uno è appisolato scomposto su una carrozzina: dietro una porta a vetri, come se lo avessero nascosto. È meno accogliente del Mauriziano: a volte, il bagno viene chiuso a mezzanotte, altre volte chiamano la polizia. «Ci dicono di andare a farci un giro, ma sanno che torniamo», dice Alessandro. È giovane, una vita di strada appena ini- MARCO ACCOSSATO REPORTERS «Qui siamo al sicuro» Nei pronto soccorso degli ospedali Mauriziano e Martini (foto) passano la notte molti senzatetto: «Qui è sicuro, puoi provare a dormire - dicono - ma non ti riposi mai» Sulla «Stampa» Dario, clochard portato in ambulanza in ospedale, curato solo dopo due giorni. più nulla». È lui che ha assistito Dario, 75 anni, clochard di piazza Rivoli arrivato in ambulanza domenica e rimasto due notti in sala d’attesa. Pensavano che anche lui cercasse solo un posto al caldo. Invece stava male davvero. Curato martedì, grazie all’interessamento dei cittadini del quartiere, ieri è stato preso in carico dai servizi sociali. «Ha fatto il bagno, l’ho visto rasserenato da tante attenzioni», racconta Franco, uno degli amici che anche ieri è andato a trovarlo. 1 ziata. «Sono stato sfrattato due settimane fa. Ho dormito una notte al parco di Italia ’61 e mi hanno rubato la valigia. Non ho Stordirsi per dormire La vita in strada è una lotta. Lo è anche trovare posto al dormitorio. In quello di via Carrera raccontano che la scorsa notte in dieci sono rimasti fuori. Dove vanno? Ogni notte, una cinquantina i clochard dormono sotto i portici del centro. Italiani e stranieri, tutti seguiti dai servizi sociali, molti schiavi dell’alcol, qualcuno un passato in carcere. Ogni mattina, i vigili li svegliano e portano via i cartoni dei giacigli. Loro tornano, puntuali come le lamentele dei negozianti. Carletto dorme sotto i portici di corso Vittorio Emanuele II. Non vede medici da tempo. Si sfrega gli occhi gonfi e rossi, ha una grave forma di congiuntivite. «Andare in ospedale non serve, al massimo mi danno un collirio». A Porta Nuova, vive François, 28 anni. Beve vino in cartone. Barcolla. Si stordisce per riuscire ad addormentarsi, rannicchiato contro i muri imponenti della grande stazione e sotto le sue luci di Natale. Guarda la fotogallery su www.lastampa.it/cronaca Più che un ufficio è un magazzino. Un magazzino disordinato: scatoloni a terra, sotto le scrivanie, di fronte alle porte che dovrebbero essere lasciate libere da ogni ostacolo in caso di fuga. Scatoloni in ogni angolo possibile sul pavimento. E poi cavi elettrici volanti, allacciati a prese multiple per alimentare i computer e i lettori digitali delle ricette mediche. E ancora: ausili accatastati in disordine in armadi metallici senza porte. E sedie rotte, ammucchiate in un angolo, destinate alla discarica. Ecco l’ufficio destinato alla gestione delle cure domiciliari in via Gradisca 10, Asl To1. Qui - al piano terra - si consegnano i farmaci e gli ausili ai familiari di chi è assistito a casa. Mogli, mariti, figli e figlie che assistono un malato cronico che non può più essere tenuto in ospedale, né è stato trasferito in casa di riposo. Ogni giorno un viavai di decine di persone. In spazi allucinanti, dove - disordine a parte - la sicurezza stessa dei lavoratori (vittime loro stessi della situazione) sembra a rischio. Per questo, lo scorso 6 novembre, i rappresentanti della Sicurezza dei lavoratori hanno inviato una lettera alla direzione generale dell’Asl, e ai direttori dei Distretti 2 e 3 e del Settore Cure domiciliari: denunciano «il sovraffollamento degli spazi, l’inquinamento acustico, le scanalature sul pavimento a rischio infortunio», fino alla «mancanza dei rilevatori di fumo e alle porte non a nor- MARIA TERESA MARTINENGO Anche il presidente della Regione Sergio Chiamparino, domani alle 11, all’Ipercoop di via Livorno, metterà nel carrello una «spesa speciale». Ritorna, domani, la Colletta alimentare organizzata dal Banco Alimentare del Piemonte. In tutta Italia la raccolta di cibo a lunga conservazione - Guarda le foto su www.lastampa.it/torino Anche quest’anno i volontari saranno presenti in centinaia di supermercati e ipermercati della città e della provincia Ritorna la Colletta Alimentare per donare cibo a 80 mila poveri olio, alimenti per l’infanzia, riso, biscotti, sughi e pelati - si svolgerà in 11.000 supermercati. Gli alimenti saranno poi smistati a 8898 strutture per aiutare due milioni di persone povere. I dati sulla povertà in Italia forniti dall’Istat parlano di una situazione drammatica: oltre 6 milioni di persone senza cibo e beni primari. Fra questi, un milione e mezzo di minori. Sempre secondo l’Istat il 14,2% degli italiani non può permettersi neanche un pasto con un contenuto proteico adeguato una volta ogni due giorni. Nel 2013 in Piemonte Banco Alimentare ha raccolto, con un lavoro costante, oltre 810 tonnellate di alimenti in più di 1.150 ma nel locale adibito a magazzino dei farmaci». «Nessuna risposta», protestano. Gli spazi dia via Gradisca 10 sono occupati ogni giorno soprattutto dagli infermieri addetti al servizio cure domiciliari. Che confermano i numerosi disagi e la loro preoccupazione: «Oltre che ad essere a rischio la sicurezza - conferma il Collegio Ipasvi - qui è evidentemente lesa la dignità dei lavoratori». Per questa ragione sta per partire proprio dagli infermieri dell’Ipasvi una segnalazione all’Ispettorato del Lavoro. Si chiede un intervento immediato. Parlano chiaro le fotografie. Inequivocabilmente chiaro. Ma se non bastassero le immagini, lo scorso 14 agosto il Servizio di Prevenzione della stessa Asl di via San Secondo ha compiuto un sopralluogo. Risultato? Dieci contestazioni e una conclusione inequivocabile: «L’attuale situazione può costituire un rischio di danno ai lavoratori e agli utenti del servizio». Le pettorine gialle Domani in città e in provincia Nel 2014 distribuite in Piemonte 5000 tonnellate tramite 598 centri Fili volanti alle scrivanie supermercati, grazie a 10.000 volontari. «Nel 2014 abbiamo distribuito - spiega Salvatore Collarino, presidente del Banco del Piemonte - 5000 tonnellate di cibo, per un valore di 15 milioni di euro, alle 598 strutture caritative convenzionate che offrono aiuto alimentare a 121.000 persone povere di cui circa 43.000 a Torino e 34.000 nella provincia». Un lavoro apprezzato dalle istituzioni. «In un momento in cui nuove povertà si sommano alle vecchie, cresce quotidianamente il bisogno di generi di prima necessità, il cibo su tutti. Il Banco Alimentare - ha detto il vice sindaco Elide Tisi - contribuisce trasformando gli sprechi in risor- sa». Augusto Ferrari, assessore regionale alle Politiche sociali, ha ringraziato i volontari «che si adoperano per alleviare le sofferenze di tante persone». I numeri Nel magazzino centrale di Moncalieri i volontari impegnati sono 117 e solo 7 sono i dipendenti del Banco rimunerati in tutto il Piemonte. In questi ultimi anni le attività del Banco Alimentare hanno continuato a progredire per quantità di derrate recuperate e ridistribuite sia per il numero delle persone assistite tramite le 598 strutture caritative accreditate. Dal 2005 al 2014 le tonnellate consegnate sono passate da 3.000 a 5.000. I punti vendita della grande distribuzione, da cui settimanalmente si ritirano prodotti a breve scadenza, sono passati dai 111 del 2010 ai 150 attuali e le quantità raccolte da 650 a 1.265 tonnellate. Nello stesso periodo al Caat di Orbassano, si è passati da 74 a 336 tonnellate. Le mense, da 4 a 26 e le porzioni da 12 mila a 100 mila. L’insieme dei settori, raggruppati nell’iniziativa Siticibo, nel 2014 ha offerto 2.278 tonnellate, 337 in più del 2013 (+ 17,4%). In pratica, ogni persona assistita costa al Banco Alimentare meno di 5 euro all’anno e ogni euro dato alla associazione si moltiplica per 25 in termini di valore di cibo distribuito. Si può sostenere Banco Alimentare anche inviando un sms al 45504 o chiamando da rete fissa per donare 2 euro. 12 45 67 18 7 52 .Cronaca di Torino LA STAMPA .VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 I dipendenti Reportage «Increduli, qui si lavora e si assume» MASSIMILIANO PEGGIO ulla è affidato al caso ma tutto è p r o grammato e predisposto per il contrabbando». Ecco com’è descritta la Yesmoke di Settimo Torinese, una delle due imprese italiane produttrici di sigarette, negli atti dell’inchiesta che ieri ha portato in carcere i titolari, i fratelli Carlo e Gian Paolo Messina; due manager, Paolo Arpellino e Oscar Parisi; cinque «collaboratori» stranieri, russi e kazaki, (fermati in Germania) utilizzati per contrabbandare i carichi di bionde. Arresti domiciliari per due segretarie, così di fiducia da occuparsi direttamente della contabilità delle forniture in nero. «N Affari di tabacco I numeri a raccontano questa storia di frode internazionale. Dal 2011 al 2014, stando ai conteggi del Gico della Guardia di LE ACCUSE Metà della produzione sarebbe finita in canali abusivi Finanza di Torino e dell’agenzia delle Dogane e Monopoli, Yesmoke ha contrabbandato più di 609 tonnellate di sigarette, evitando di pagare accise per 69,7 milioni di euro, e Iva per 20,7 milioni. A conti fatti, facendo una media ponderata, quasi la metà della produzione della Yesmoke degli ultimi 3 anni sarebbe finita al «mercato nero» delle bancarelle, attraverso un astuto sistema di false forniture, «dirottate» e vendute sulla carta a società con sede in paesi extraeuropei. In tutto sono 11 le persone raggiunte dal provvedimento di custodia cautelare emesso dal Gip Roberta Vicini, richiesto dal pm Marco Gianoglio, al termine di un’inchiesta che ha coinvolto autorità investigative di mezza Europa, in particolare tedesche, con la collaborazione preziosa dell’ufficio antifrode della Commissione Europea. Sono accusati di associazione in contrabbando internazionale. Per smascherare i traffici illeciti, i finanzieri al comando del generale Gioacchino Angeloni, hanno utilizzato intercettazioni telefoniche e impianti Gps, per seguire i tir di GIANNI GIACOMINO REPORTERS L’accusa: milioni di euro risparmiati in Iva e accise Per smascherare i traffici illeciti, i finanzieri hanno utilizzato intercettazioni telefoniche e impianti Gps per seguire i tir di bionde inviati in giro per l’Europa (Ucraina, Polonia, Serbia), in alcuni casi ad indirizzi fantasma. Yesmoke, la sfida alle multinazionali diventa una truffa Undici fermi per contrabbando di sigarette 609 90 tonnellate milioni di euro È la quantità di sigarette contrabbandate contestata finora dalla procura, frutto di false esportazioni È l’ammontare del danno subito dallo Stato, con il mancato versamento di accise e Iva bionde inviati in giro per l’Europa (Ucraina, Polonia, Serbia), in alcuni casi in indirizzi fantasma. Ad esempio alla società Sarmat Plus con sede in Transnistria, lo stato fantasma indipendente dalla Moldavia, regno di traffici illeciti e paradiso di osserva il gip - veniva raggirato dagli indagati che facevano uscire la merce dal loro deposito con la copertura della documentazione doganale... che attestava l’uscita dal territorio europeo». Carte false per far «sparire» i tir di sigarette. Ma i titolari della Yesmoke hanno fatto di più. Con l’intensificarsi dei controlli sulla società, finita nel mirino degli uffici centrali della dogana e della finanza per ripetute anomalie nel recapito della merce, la sede madre ha creato in Germania, nel 2013, la Yesmoke Gmbh. Di fatto una sorta di società scudo a «protezione di quella italiana», capace di assorbire le problematiche derivanti dagli eventuali sequestri. Se infatti le sigarette con i aziende refrattarie alle regole. L’architettura della frode Per capire la frode orchestrata dall’azienda di Settimo, bisogna partire dal fatto che i controlli doganali si basano su verifiche documentali. «Tale sistema - Sulla «Stampa» SETTIMO ACCOLTO IL RICORSO CHE CONTESTAVA LA DECISIONE DI ROMA “Salvate il lavoro” La scelta del Tar riaccende Yesmoke Il tribunale amministrativo contro i Monopoli “Il Paese è in crisi: essenziale garantire i posti” NADIA BERGAMINI Yesmoke, l’unica fabbrica di sigarette italiana, con sede a Settimo, può continuare a lavorare. Lo ha deciso il Tar del Piemonte, cui la società era ricorsa dopo il provvedimento di Aams (l’amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato) che a fine novembre ha ritirato l’autoriz- I vertici della società hanno già annunciato 26 assunzioni dalla «I Monopoli difendono le multinazionali l’8 febbraio? «Il Tar ritiene il ricorso meritevole di scrutinio favorevole – scrive il presidente Vincenzo Salamone della Seconda Sezione - Il primo provvedimento di Aams non è adeguatamente motivato perché non indica le ragioni per le quali non si possa attendere il perfezionamento della fideiussione dal momento che l’Unicredit è disponibile a concedere i fondi necessari. Inoltre viene riscontrato un danno grave alla società che non può protrarre l’attività e consegnare la merce già lavorata. Un dan- Nel gennaio 2012 il Tar aveva dato ragione alla Yesmoke, annullando lo stop all’attività giunto dai Monopoli. 1 documenti irregolari venivano intercettate dalle autorità doganali, la società avrebbe potuto disconoscerne la provenienza denunciandone la contraffazione. Per questo tutti gli indagati «erano consapevoli delle attività di contrabbando della Yesmoke»: sede legale a Roma, opificio a Settimo, amministratore Carlo Messina, azienda controllata prima da una società lussemburghese, composta a sua volta da società panamensi e una delle Isole Vergini. Assetto societario poi mutato nel corso delle indagini. Nelle conversazioni gli indagati parlano anche dei «consigli» ricevuti o richiesti ai consulenti di fiducia: un avvocato, uno studio di commercialisti e un notaio. I dipendenti della Yesmoke sono smarriti, guardano i finanzieri entrare e uscire dallo stabilimento, messo sotto sequestro ieri con il primo turno delle 6. «È stato un fulmine a ciel sereno, nessuno di noi poteva immaginare – dice Valter De Bei, venditore e rappresentante Rsu della Cisl – anche perché, all’interno dell’azienda c’è un presidio della finanza e del monopolio di Stato, tutte le spedizioni vengono controllate. Boh, mi chiedo come sia possibile parlare di contrabbando». Oggi i sindacati incontreranno il commissario giudiziale, nominato dalla procura per garantire la continuità dell’attività industriale. «Chiederemo che la Yesmoke possa approvvigionarsi di tabacco e consegnare le sigarette almeno sul mercato italiano» afferma Antonio Serlenga della Cisl. Il terrore dell’ottantina di addetti è che tutto si inchiodi per chissà quanto tempo. «Sarebbe un peccato: a breve era prevista l’assunzione di nuovi operai visto che sono stati acquistati dei macchinari per potenziare la produzione», si arrabbia Flavio Sannino, in Yesmoke dal 2007, reparto linee per filtri. Incalza: «In questi anni, con tutta la dirigenza, si è instaurato un rapporto umano, di collaborazione e fiducia, e non sono mai mancate le commesse». Poco per volta, in via San Giusto, arrivano altri dipendenti. L’età media è 30 anni e la Yesmoke ha sempre garantito stipendi da 1000 a 1200 euro al mese. «In tempi di crisi questa fabbrica è un’isola felice – ammette Alessandro Spena, di Leinì, che si occupa della lavorazione del tabacco – Qui siamo in tanti ad aver messo su famiglia e acceso un mutuo per acquistare una casa». Parlano fitto, sono preoccupati. Qualcuno confida: «D’altronde, si sa, abbiamo sempre dato parecchio fastidio alle “big tobacco”». E, infatti, alla Yesmoke è stato addirittura dedicato un film di Michele Fornasero, proiettato domani al Festival dei Popoli di Firenze, che racconta l’avventura dei fratelli Messina come una lotta impari contro i sette big mondiali del tabacco. 2 Un lettore scrive: tra i cittadini che hanno appreso con grande piacere l’intenzione del Comune di risistemare la pavimentazione di piazza Castello che si presenta ora come una scacchiera di pietra e asfalto. Speriamo lo si faccia in fretta. Intendo segnalare un caso analogo di “pavimentazione” con asfalto. E’ stato da qualche tempo completato il restauro del palazzo storico che sta tra via dei Mastri Minusieri e via Stampatori. A parte che nel lungo tempo richiesto dal restauro è sparito il balcone originario tardo secentesco, sostituito con l’attuale di povera fattura moderna (per di più posato su mensole di pietra nuovissime e tagliate ad angolo vivo), la lastricatura della via, su tutta la lunghezza del palazzo, contro la facciata finalmente restaurata, è stata sostituita da una striscia di asfalto che veramente risulta incongrua nei confronti della via totalmente 12344567 936 A3B26 1 «Sono 2 12345678 3A6B5CCD8 DE FAE78 D6 8EA DE7ABAEC5 1D33ABDD 4A8BDA 5C53AAD6F6DAE7A1E5C5AB86A38A35DE2675566AD35 2 lastricata oltre che bruttissima. Possiamo sperare in un intervento di lastricatura rapida?» PIER LUIGI MARTINI Un lettore scrive: 1 «Mercoledì scorso mi reco a Porta Nuova per prendere il treno delle 6,25 diretto a Ventimiglia, via Cuneo-Limone. Il tabellone indicaunritardodi30minuti.Insieme ad altre persone in attesa mi reco all’ufficio informazioni dove ci comunicano di aver inoltrato richiesta perché venga mantenuta la coincidenza a Fossano. Il treno arriva a Fossano con 42 minuti di ritardo, la coincidenza è saltata e l’addetto di Trenitalia – dopo un avviso trasmesso all’altoparlante non molto comprensibile – passa nei corridoi a chiarire che i viaggiatori diretti a Ventimiglia dovranno proseguire su quel treno fino a Savona e che in quella stazione(dovesicambieràtreno)dovranno provvedere a regolarizzare il biglietto. Ho sentito alcuni viaggiatori protestare vivamente ma l’interlocutore in divisa confermava la necessità dell’integrazione.Già,ildannoelabeffa!Subitodopovenivanofattipassarecon insistenza i messaggi relativi all’obbligodiessereinpossessodititolo di viaggio valido e circa la ve- ste di pubblico ufficiale rivestita dal personale di Trenitalia nell’esercizio delle proprie funzioni. La ripetizione di tali messaggi a quelpuntosortivaunosgradevole effetto minaccioso. «Non c’è molto da commentare. Ho provveduto a pagare la differenza del biglietto. Naturalmente sono arrivato in ritardo a destinazione. Vorrei sporgere reclamo e richiedere quanto indebitamente sborsatoinpiù,conrelativaperditaditempo.Aquandoilviaggiatore (non chiamiamolo cliente, per carità) sarà per Trenitalia degno di rispetto?». BRUNO C. Un lettore scrive: Valle di Susa è spesso terradiscoperte,dacercareforse in quei luoghi ritenuti “minori”, meno blasonati secondo alcuni rispetto ai siti olimpici più famosi, ma che conservano ancora oggi una ricca memoria del passato, nonostante le trasformazioni della montagna e l’insensata cementificazione proseguita nel corso degli anni. «Una borgata, un forno comunitario restaurato da volontari, le condotte che portano l’acqua di sorgente per chilometri attraverso il bosco alle coltivazioni più in basso, i sentieri percorribili e te- 1 «La nuti in buono stato: sono alcuni esempi di come le cose riescono a funzionare anche senza opere inutili o megaprogetti che si sgonfiano in pochi anni. Le cave del gesso di Signols, borgata di Oulx sulla statale per Bardonecchia, sono una di queste piacevoli sorprese. Le indicazioni e le mappe delle bacheche, la segnaletica e la protezione della comoda strada sterrata o del sentiero che portano in quota fino alle gallerie e ai resti di un’imponente teleferica, permettono ai fortunati escursionisti di conoscere il lavoro dell’uomo e la bellezza della natura che li sorprende. Complimenti agli amministratori del Comune di Oulx e al Geoparco Alpi Cozie, per questo angolo di montagna fatto rivivere al meglio». RENZO CANALIA [email protected] via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi 59A97BC 8D AE59F79 82 LA STAMPA 12 45 67 18 12 45 67 18 59A97BC 8D AE59F79 82 LA STAMPA 12 45 67 18 LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .55 Quando si nasce alla fine del mondo L’ esperienza di medici e infermieri per assistere mamme e neonati in Angola, Mozambico, Tanzania, e Uganda Domani, nell’aula magna del Politecnico, le testimonianze di chi è in prima linea e quelle di Quirico e Prodi MARCO ACCOSSATO Al Sant’Anna Per tre anni hanno messo a disposizione la loro vita, l’esperienza e la professionalità per assistere migliaia di mamme e di neonati nell’ultimo miglio del pianeta, là dove il bisogno di cure e assistenza è spesso un miraggio, e dove nascere può diventare un rischio mortale. Angola, Etiopia, Tanzania e Uganda. Per tre anni hanno garantito assistenza alla gravidanza e al parto in quattro ospedali e in 22 centri di salute nella periferia della periferia del mondo. E domani, nell’aula magna del Politecnico, presenteranno i risultati di questa prima fase del loro ambizioso - ma possibile - progetto di solidarietà. Sono i Medici con l’Africa Cuamm, prima organizzazione italiana che si è spesa per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Grazie a un progetto sostenuto da quattro fondazioni bancarie (Cariparo, Cariplo, Cariverona e Compagnia di San Paolo) e dal contributo di privati cittadini, aziende, enti Quaranta euro per garantire un parto sicuro Alle mamme che partoriscono a Torino si chiede un aiuto concreto IL PROGETTO Sostenuto da donazioni private e da quattro fondazioni bancarie e agenzie internazionali, i medici del Cuamm puntano ad assistere in 5 anni 125 mila parti, 70 mila dei quali già seguiti con successo nei primi 36 mesi del progetto. FOTO NICOLA BERTI Un ponte di solidarietà Italia-Africa «Ancora oggi in Africa - spiegano i promotori dell’iniziativa - molte mamme e molti bambini muoiono perché non hanno la possibilità di avere servizi sanitari adeguati». Sfida da vincere Una sfida. Una battaglia con le armi della medicina per combattere la mortalità materna e infantile. «Ancora oggi in Africa - spiegano i promotori dell’iniziativa - molte mamme e molti bambini muoiono perché non hanno la possibilità di avere servizi sanitari adeguati. I problemi sono molti, a volte banali: i costi, la difficoltà dei trasporti, la scarsità e la bassa qualità dei servizi locali». L’appuntamento, alle 11, nell’aula magna del Politecnico, è aperto a tutti. Un’opportunità per medici, ostetriche, infermieri e studenti in formazione in ambito sanitario. Sarà l’occasione per ascoltare, dalla vo- ce di chi ha vissuto l’esperienza, che cosa ha significato assistere queste mamme. Parleranno fra gli altri Donata della Riva, che dopo tre anni di missione in Mozambico e Tanzania oggi è responsabile dei progetti medici del Cuamm; Anna Dotta, pediatra torinese appena rientrata in Italia dall’ospedale di Beira, sempre in Mozambico. Parlerà alle 13,15 - in un dialogo con Domenico Quirico, l’inviato de La Stampa in Sierra Leone - Chiara Maretti, ostetrica, rientrata a ottobre da una Paese che oggi combatte anche contro ebola. Cura e ricerca «In Etiopia la mortalità materna risulta molto elevata per la mancanza di accesso all’assistenza per le emergenze ostetriche». Medici per l’Africa Cuamm significa non solo cura, ma anche ricerca: in Uganda è stato dimostrato che consentire alle donne di utilizzare gratuitamente qualunque mezzo di trasporto per raggiungere il più vicino centro di salute aiuta ad affrontare tempestivamente qualunque problema possa insorgere durante la gravidanza. «Nei primi 7 mesi di intervento, in alcune unità sanitarie del distretto di Oyam - sottolineano i medici del Cuamm - questi “Transport voucher” hanno portato, a un aumento del 137 per cento nel numero di parti assistiti». Per garantire la cura del neonato, a ogni neomamma viene consegnata una bacinella di plastica, mezza barra di sapone, un lenzuolo, un pezzo di tessuto per avvolgere il bimbo, mezzo chilo di zucchero». Ad aprire il meeting saranno Piero Badaloni e Mario Calabresi, direttore de La Stampa. Parleranno fra gli altri il rettore del Politecnico, Marco Gilli; Romano Prodi, presidente della Fondazione per la collaborazione tra i popoli; il viceministro agli Affari Esteri, Lapo Pistelli, e il direttore generale della Cooperazione allo Sviluppo, Giampaolo Cantini. Quaranta euro. Basta questa somma per aiutare un bambino a nascere, là dove l’assistenza sanitaria non è mai garantita. Quaranta euro è la cifra che i Medici per l’Africa Cuamm chiederanno alle neo mamme torinesi di donare perché anche in Tanzania, Etiopia e Uganda una donna abbia come loro la garanzia di non essere lasciata sola al momento del parto. Il progetto si chiama «Una vita per un’altra vita», e verrà presentato domani al Politecnico, durante il meeting «Prima le mamme poi i bambini» promosso dai medici del Cuamm. Già sperimentato con successo nel Torinese all’ospedale di Chieri (oltre che in diverse altre strutture italiani), sarà ora esteso al Sant’Anna, centro di riferimento regionale per mamma e bambino. «Hai mai pensato cosa significa nascere in Africa Sub Sahariana dove esiste una sola ostetrica ogni 20 mila abitanti? E dove 265 mila mamme muoiono ogni anno durante il parto?», si legge sul volantino che verrà consegnato alle neo madri anche al termine dei corsi. «La maternità vista dal nostro Paese ci porta troppo spesso a dare per scontata l’assistenza ospedaliera che viene garantita alle future mamme». Quaranta euro regaleranno a una futura mamma non soltanto la possibilità L’ospedale Sant’Anna di essere seguita al momento di dare alla luce un figlio dove la mortalità neonatale resta altissima, ma anche di finanziare eventuali farmaci, e i controlli necessari durante i nove mesi della gravidanza, e un’équipe per il taglio cesareo in caso di complicanze. Un gemellaggio a migliaia di chilometri. Un prendersi cura concretamente, da lontano. La missione che i medici per l’Africa del Cuamm sostengono anche grazie a questo ponte di solidarietà fra mamme riguarda gli ospedali di Chiulo (Angola), Wolisso (Etiopia), Aber (Uganda) e Tosamaganga (Tanzania), oltre ai distretti da cui dipendono questi centri. Un progetto che coinvolge attivamente le comunità locali, le autorità sanitarie pubbliche, i servizi privati non profit, e che ha permesso nei soli primi due anni di attività di formare oltre 300 persone e garantire quasi 91 mila visite prenatali. Ma nell’arco dei 5 anni l’obiettivo è assicurare complessivamente oltre 125 mila parti assistiti, di cui 39 mila negli ospedali e 86 mila - con le medesime garanzie - nei centri di salute governativi del territorio. [M.ACC.] UNIVERSITÀ IN LUTTO. HA INSEGNATO PER TRENTATRÉ ANNI Addio a Fasolo, biologo e intellettuale Si è anche occupato di ricerche sulle cellule staminali e sul sistema nervoso GUIDO NOVARIA Lutto nel mondo scientifico italiano. È morto ieri, all’età di 71 anni, il professor Aldo Fasolo, dal 1980 al 2013 professore ordinario di anatomia comparata e biologia dello sviluppo all’Università di Torino e che stava per essere nominato professore emerito. «Le sue ultime ricerche hanno riguardato prevalentemente lo studio delle cellule staminali e della neurogesi nel sistema nervoso adulto» ricordano i suoi allievi dell’Università. In cattedra Originario di Alba, Aldo Fasolo, nel 1967, si laurea in scienze biologiche all’Università di Torino: nello stesso anno vince una borsa di studio del Centro nazionale delle ricerche. Dal 1968 al 1980 è assistente di anatomia comparata presso l’Università torinese; dal 1973 è professore incaricato e dal 1980 è ordinario presso la stessa Università. Ha insegnato anatomia umana, neurologia comparata, neurobiologia e introduzione alla biologia. Nel 1985 gli è stato assegnato dall’Accademia dei Lincei il Premio «Gol- gi» per le straordinarie ricerche sull’anatomia del sistema nervoso. Nel triennio 1988-1991 è stato direttore del Dipartimento di Biologia animale dell’Università di Torino, dal 1991 al 1992 membro eletto del Senato Accademico Integrato e membro eletto del Consiglio d’amministrazione dell’Università di Torino dal 1991 al 1996. Dal 2002 ha ricoperto l’incarico di presidente della Commissione ricerca dell’Ateneo torinese. Conosciuto all’estero Aldo Fasolo ha anche rappresentato un preciso punto di riferimento per i biologi e i ricercatori di neuroscienze di molte università europee. E’ stato, infatti, professore invitato nelle Università di Parigi (Université Pierre et Marie Curie) e ha fatto parte di comitati di revisione di istituti di ricerca, nel campo delle neuroscienze, dell’Inserm e del Cnrs francese. Ha ricoperto la carica di presidente del comitato scientifico del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, vicedirettore della Rivista L’Indice dei Libri, e presidente (sino al 2004) di CentroScienza e nel biennio 2003-2004 è stato coordinatore del Dizionario di biologia della Utet. Nel suo straordinario curriculum vi è anche l’esperienza di membro del Consiglio Generale della Compagnia di San Paolo, di socio corrispondente Aldo Fasolo ha pubblicato oltre 200 lavori in extenso, ha presentato circa 300 comunicazioni a congressi e ha scritto un centinaio di articoli divulgativi dell’Accademia Nazionale dei Lincei (dal 1998) e dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti (dal 2005). La sua attività di ricerca, attraverso numerose esperienze di collaborazioni in Italia ed all’estero, si è concentrata in particolare su tre campi: gli studi di neuroanatomia comparata; quelli comparativi sulla biologia dei neuropeptidi e sull’organizzazione neurochimica dell’encefalo; gli studi sulla biologia cellulare e molecolare del sistema olfattivo. 12 45 67 18 56 .Cronaca di Torino STAMPA .LA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 Diario Gli inspiegabili scontri con i tifosi del Club Brugge Scadono i termini della carcerazione per 29 indagati Proteste contro gli sfratti, gli anarchici tornano liberi Libertà in vista per anarchici e antagonisti arrestati per le proteste contro gli sfratti. Scadono infatti il 3 dicembre i termini della carcerazione per 29 indagati dell’inchiesta sulle violenze tra settembre 2012 e gennaio 2014: tra gli episodi contestati, anche i sequestri di persona della proprietaria di un immobile e di ufficiali giudiziari incaricati di eseguire gli sfratti, e una sorta di assedio messo in atto alla stazione dei carabinieri di Barriera di Milano al termine di una manifestazione. Ieri, all’udienza preliminare, si è parlato anche di cartoline con frasi minatorie inviate al giudice Cristiano Trevisan che a giugno ordinò l’arresto di anarchici e antagonisti, tra i quali anche i 4 No Tav a processo per terrorismo. Il gup contro il parere dei pm, ha rinviato l’udienza al 17 dicembre, per pronunciarsi sulle istanze di scarcerazione dei difensori degli imputati, due settimane dopo la scadenza dei termini. 1 Violenza senza motivo. Un buttafuori in ospedale, due belgi arrestati Pub presidiati Per tutta la giornata di ieri le forze dell’ordine hanno controllato la birrerie Huntsman e Murphy’s di corso Vittorio, dove mercoledì sera sono scoppiate violente risse ue tifosi del Club Brugge arrestati, un locale in larga parte danneggiato, un buttafuori finito in ospedale. Poi, poco più tardi in un altro locale, una rissa che ha coinvolto altri tifosi provenienti dal Belgio, a Torino per assistere alla gara di Europa League contro il Toro, e che ha avuto come conseguenza il ferimento lieve di alcune persone. Questo il bilancio di quanto accaduto nella tarda serata di martedì in due pub del centro di Torino, entrambi in Corso Vittorio Emanuele II. Erano da poco passate le 21,30 quando una lite tra tifosi belgi e clienti del pub Mur- Sudoku D REPORTERS phy’s, intenti a seguire in televisione la partita tra Malmoe e Juventus, è degenerata, portando al ferimento di un buttafuori, intervenuto per placare gli animi e trasportato poi al Mauriziano, dove è stato trattenuto a causa delle ferite e delle contusioni riportate. Tanti danni al locale, costretto ieri ad abbassare la saracine- sca, arrestati due uomini di 37 e 41 anni, tifosi della squadra belga ma residenti in Spagna. Un paio d’ore più tardi, a poche decine di metri di distanza, un’altra rissa, stavolta all’Huntsman, pub all’interno del quale era forte la presenza di tifosi del Brugge che lì avevano trascorso le ultime ore. Una cinquantina di persone – Il sudoku Medio Il gioco consiste nel riempire tutte le caselle in modo tale che ogni riga, ogni colonna e ogni settore contenga tutti i numeri senza alcuna ripetizione: negli junior sudoku sono in gioco i numeri da 1 a 6, nel sudoku medio e difficile i numeri da 1 a 9 Junior 2 3 4 1 5 1 4 5 2 6 3 3 6 5 4 6 2 4 2 3 Junior 1 1 4 3 2 6 5 5 3 4 6 1 2 3 5 6 4 2 1 2 1 6 5 4 3 6 4 2 3 1 5 5 3 1 4 2 6 Junior 2 2 6 1 4 5 3 5 1 4 6 3 2 3 2 6 1 4 5 5 2 6 1 4 3 4 6 3 5 1 2 3 1 2 4 5 6 Alla fine gli stipendi di novembre arriveranno regolarmente, ma non c’è nessuna garanzia su quelli di dicembre. Una doccia fredda per gli oltre 500 dipendenti della Fondazione Maugeri – un centinaio della Clinica Major di Torino – che continuano lo stato di agitazione, dopo che l’azienda ha annunciato due giorni fa il blocco dei salari a seguito del congelamento dei conti bancari, nonostante il Tribunale abbia ordinato di mettere a disposizione la somma. A rischio anche la Tredicesima mensilità: verrà consentito il pagamento solo degli ultimi due mesi a causa di un debito pregresso, fa sapere in una nota l’azienda. Una decisione che non arriva improvvisa, spiega il segretario Assomed Mario Vitale, ma ha alzato il livello di tensione del personale sanitario e non, che nei prossimi giorni aderirà alla manifestazione nazionale a Pavia di tutti i dipendenti della Maugeri. [E.BAR.] 1 6 5 1 1 Junior 1 Problemi con le banche A dicembre in forse gli stipendi Difficile 3 4 Junior Sudoku Clinica Major 8 9 8 1 3 2 3 2 6 8 4 3 9 1 9 5 8 6 3 2 5 1 7 6 2 5 1 4 5 9 7 Il tempo: fine settimana autunnale, piogge oggi e domenica SOLE NUVOLOSO COPERTO POCO NUVOLOSO OGGI SVIZZERA Annecy PIOGGIA DEBOLEMODERATA VARIABILE Verbania PIOGGIA INTENSA Nuvoloso con piogge estese da moderate a intense, specie sulla Liguria, valli cuneesi e alto Tanaro, Appennino, zone collinari e tra Canavese, Valle d’Aosta orientale, Biellese e Sesia. Nevicate oltre i 1500-1800 metri. NEBBIA TEMPORALE MARE CALMO DOMANI SVIZZERA Annecy Verbania AOSTA AOSTA Biella MILANO Novara Vercelli Grenoble Pavia TORINO Asti Alessandria Gap GENOVA Cuneo VENTO NEVE Savona FRANCIA Situazione e avvisi meteo La Spezia Biella Temperature ˚C CITTÀ MIN MAX AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA 7 8 7 7 8 7 8 7 6 8 12 12 13 8 10 9 9 9 8 9 9 7 11 14 15 15 A cura di www.nimbus.it Un sistema depressionario sviluppato dalla Groenlandia al Nord Africa indirizza aria umida verso le regioni alpine, con un fronte perturbato che si presenterà più attivo in giornata, con una generale estensione delle piogge. Una depressione tenderà a isolarsi sul Mediterraneo occidentale, e dopo una relativa pausa delle piogge nella giornata di domani tenderà a ristendere nubi e piogge nel corso di domenica. Centimetri-LA STAMPA MILANO Novara Vercelli Grenoble Pavia TORINO Asti Alessandria Gap GENOVA Cuneo FRANCIA Nizza Savona La Spezia Imperia MARE MOSSO MARE AGITATO Nuvoloso con piogge tendenti a localizzarsi sul Cuneese, specie nelle valli, al mattino ancora presenti sul Torinese e in cessazione altrove, con qualche schiarita tra Valle d’Aosta e nord Piemonte. Tra pomeriggio e sera ripresa delle piogge su Liguria e basso Piemonte. Temperature ˚C CITTÀ MIN MAX AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA 7 6 7 7 8 8 8 7 7 9 12 13 13 12 12 11 12 11 12 10 10 9 14 14 15 14 LA LUNA A TORINO IL SOLE A TORINO Sorge alle ore 7.40 POCO MOSSO Si leva alle ore 12.16 Cala alle ore 23.27 Fasi Lunari Culmina alle ore 12.16 Tramonta alle ore 16.54 DOMANI 6 DIC 8 7 5 9 2 1 3 4 6 3 2 1 6 4 7 8 5 9 6 9 4 3 5 8 1 2 7 1 3 2 4 6 9 5 7 8 7 5 6 1 8 3 2 9 4 9 4 8 5 7 2 6 3 1 5 1 7 8 3 4 9 6 2 2 6 9 7 1 5 4 8 3 4 8 3 2 9 6 7 1 5 6 9 4 5 3 1 8 2 7 5 2 1 7 9 8 4 3 6 8 3 7 2 4 6 1 9 5 9 5 3 6 8 4 2 7 1 7 4 6 1 2 5 3 8 9 1 8 2 9 7 3 6 5 4 4 7 5 3 1 2 9 6 8 3 6 8 4 5 9 7 1 2 2 1 9 8 6 7 5 4 3 9 3 9 6 3 5 6 4 2 7 1 7 9 4 La soluzione dei giochi di ieri 8 Medio IVANA CROCIFISSO Difficile il caso 4 della cui identificazione si sta occupando la Questura – hanno preso d’assalto il locale: non ci sono stati danni all’interno della struttura e l’intervento della polizia (c’è stato anche un lancio di lacrimogeni) ha evitato il peggio. Secondo la ricostruzione degli agenti intervenuti sul posto, gli aggressori si sarebbero presentati con spranghe e coltelli. L’immediata vicinanza, ventiquattro ore dopo, del match di Europa League, aveva fatto pensare ad un assalto da parte di tifosi granata: non ci sono però riscontri e a circolare è la voce che vedrebbe i due avvenimenti collegati tra loro. Come se quella dell’Huntsman fosse stata una rappresaglia a seguito di quanto accaduto nel primo dei due locali. Nella giornata di ieri un blindato della polizia ha presidiato il luogo dell’ultimo dei due scontri: non si è registrato nessun altro incidente e i tifosi del Brugge vi hanno trascorso l’intero pomeriggio prima di spostarsi in direzione dello stadio Olimpico. 14 DIC 22 DIC 1 23 25 LA STAMPA . VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 il caso BEPPE MINELLO isto? Solo camere d’albergo. Finalmente si smetterà di dire che qui avremmo fatto appartamenti. Pensate che, ancora recentemente, ho incontrato gente che mi chiedeva i prezzi». C’era un leggero velo d’amarezza, ieri, nelle parole di Federico De Giuli all’inaugurazione dell’elegante «Piazza Carlina», il quinto in città gestito dagli spagnoli del Gruppo NH (il 51° in Italia), che ha visto la luce dopo quasi un decennio di parole, qualche polemica, due anni di lavori e un investimento (compresa la decina di milioni spesi per l’acquisto con annessi e connessi) di circa 35 milioni. Amarezza ovviamente diluita «V Apre il Piazza Carlina “Qui nessun appartamento” La vita da hotel di casa Gramsci è realtà. Fuori Rifondazione protesta Le 160 camere Fitness con vista Mole 1 L’albergo aprirà al FESTA SOTTOTONO Nessun eccesso Il concordato preoccupa la famiglia De Giuli dalla soddisfazione dell’impresa che regala «alla Torino del fare, alla Torino che guarda al futuro» un albergo elegantissimo (categoria «Collection» che per NH «corrisponde a un 5 stelle superior» ha spiegato Eduardo Bosch, direttore di NH Italia) in un momento non facile per i fratelli De Giuli. Understatement sabaudo La loro famiglia è parte integrante (possiede un terzo delle azioni e, va da sè, dei possibili guai) della DeGa, la storica impresa edile fondata con la famiglia Gallesio, che ha contribuito in maniera determinante alla trasformazione della nuova Torino. Azienda oggi in difficoltà, tanto da aver chiesto il concordato al Tribunale. «In una situazione come questa - commentava De Giuli a margine della breve cerimonia con il sindaco Fassino non avrebbe avuto senso Cronaca di Torino .57 REPORTERS Il ristorante ha l’orto sul tetto Il ristorante dell’«Albergo Carlina« verrà gestito in sinergia con gli altri due ristoranti dei fratelli De Giuli: i Tre Galli e le Tre galline. Il cuoco si fornirà di verdure nell’orto realizzato sul tetto un’inaugurazione con tutti i crismi, magari con duemila persone festanti. No, meglio così». Un understatement adeguato al momento. Federico e il fratello Riccardo che, da tempo, hanno orientato il loro business sulla ristorazione e l’hotellerie, hanno realizzato il nuovo albergo attraverso la srl «Carlina»: «La DeGa ha invece realizzato solo una parte del progetto. Nel cantiere hanno però girato e lavorato le stesse piccole imprese e quegli artigiani che ora finiranno nel concordato. È facile im- maginare i loro pensieri e sospetti: “Ecco, spendono qui i soldi che attendiamo...”». Ovviamente non è così e tra i ringraziamenti, De Giuli ha sottolineato quelli alle banche che hanno concesso i mutui. I 7 anni di Gramsci Denaro che ha trasformato l’exAlbergo di Virtù, poi anche casa per 7 anni di Antonio Gramsci e, infine, casa popolare gestita dall’Atc («Per rimettere a posto l’edificio che rischiava di crollare avremmo dovuto sbor- sare una montagna di miliardi delle lire dell’epoca, altro che speculazione» ricorda Giorgio Ardito, ex- presidente Atc), in un albergo con 160 camere, dallo stile sobrio ed elegante, molto torinese, che porta la firma degli architetti Fusaro, Dutto, Pistis e dello stesso Federico De Giuli. I clienti - «L’anno che arriva porterà milioni di turisti» ha ricordato un soddisfatto Fassino - a fianco dell’ingresso potranno ammirare l’antica targa che ricorda il soggiorno di Gramsci. Ieri, un gruppo di Ri- pubblico il 1° dicembre e, a parte il periodo natalizio e le sue promozioni, la tariffa standard sarà di 169 euro. L’hotel, all’ultimo piano, è dotato di una zona fitness e wellness con vista sulla città. Nelle camere, al di là dei Led Tv, gli ospiti troveranno, tante amenities come, ad esempio, le macchinette del Nespresso. Sullo spettacolare cortile interno, presto si affacceranno due opere dell’artista De Paris: «Due esterni organici, di acciaio e verde, che si completeranno nel tempo». fondazione comunista, guidato dal segretario Locatelli, ha manifestato contro quella che, per loro, è un’offesa alla memoria del fondatore del Pci. Polemica antica alla quale i De Giuli hanno elegantemente risposto offrendo all’Istituto Gramsci (presente all’inaugurazione) un locale annesso all’albergo. «E poi - ha aggiunto Fassino che di Gramsci se ne intende - quale miglior strumento di un albergo, visitato da migliaia di persone, per diffondere la conoscenza del fondatore del Pci?». REGIONE Chiamparino blocca la buonuscita ai dirigenti ALESSANDRO MONDO Un putiferio. È quello scoppiato in Consiglio regionale, più precisamente nella maggioranza, alla notizia dell’imminente approvazione in giunta della delibera che, sulla base di un accordo con i sindacati nella giunta Cota, riconosce 24 mensilità ad una trentina di dirigenti regionali disposti al pensionamento anticipato. Immediata la levata di scudi di Pd e Sel. Ieri sulla vicenda è intervenuto lo stesso Chiamparino, a Roma per la Conferenza Stato-Regioni ma attento alle magagne domestiche: «Ho chiesto il rinvio della delibera. Si basa su un accordo fatto in un’altra epoca, non coerente con l’attuale clima di spending review. Valuteremo come migliorarlo, magari prevedendo un trattamento differenziato per i dirigenti in questione, a seconda dei casi. Se ci saranno ricorsi, pace». Posizione sposata dall’assessore Ferraris, comunque convinto della «ratio» del provvedimento: pagare oggi per risparmiare domani. «La delibera può essere migliorata, troveremo una mediazione». Il tutto sotto gli strali di chi, come il capogruppo di Sel Marco Grimaldi, si è appellato direttamente a Chiamparino: «Rottamare per ottenere un risparmio ponderato va bene, ma non possiamo prendere in giro i dipendenti della Regione e i piemontesi». Dello stesso avviso Davide Gariglio, numero uno del Pd: «Incentivare il pensio- DA LUNEDÌ SUI MEZZI PUBBLICI Sergio Chiamparino Una tessera elettronica per treni, bus, tram e bici L’abbonamento cartaceo sparisce La novità riguarda 600 mila piemontesi ANDREA ROSSI Da lunedì cambia la vita di 600 mila piemontesi, coloro che sono abbonati al circuito Formula che ingloba treni, autobus urbani ed extraurbani, car sharing e bike sharing. Tutti gli abbonamenti per viaggiare sui mezzi pubblici in Piemonte, e anche dentro Torino (bus, metrò, bici, auto) saranno soltanto elettronici. Di più, i passeggeri li dovranno vidimare quando salgono e anche quando scendono, o - sui treni - mostrarli ai controllori che saranno dotati di un apparecchio simile al pos dei bancomat. sarà definire una tariffa unica Una mezza rivoluzione, tappa di integrata a livello piemontese», un percorso cominciato a marzo spiega l’assessore regionale ai del 2013. Ora, con la stessa tesse- Trasporti Francesco Balocco. ra si potranno usare vari mezzi Insomma, in futuro si dovrebbe di trasporto indistintamente. E pagare la stessa cifra, ovunque, si rinnoverà l'abbonamento in base alla distanza percorsa. semplicemente ricariLa transizione da cando la tessera. carta a supporto In Piemonte, elettronico non nei mesi scorsi, dovrebbe essei 1.200 punti re particolarvendita automente traurizzati sono matica. A ogstati attrezgi, solo a ToriLa tessera si può acquistare zati per gestino, sono state nei 1.200 punti autorizzati, re i supporti rilasciate già in 38 biglietterie ferroviarie elettronici. A 210 mila tessere e in 96 macchine questi, da lunedì, Bip. Il che signifiself service si aggiungeranno le ca che solo una par38 biglietterie Trenitate degli abbonati al cirlia e le 96 macchine self servi- cuito Formula dovrà in questi ce che si trovano nelle stazioni ultimi giorni procurarsi la tesferroviarie: anche lì sarà pos- sera elettronica. sibile acquistare e rinnovare La corsa singola la tessera. Introdurre il cosiddetto Bip, La rivoluzione del primo dicemil biglietto integrato, ha com- bre, dicevamo, riguarda solo gli portato un investimento di 27 abbonamenti. Per le corse singomilioni. «Il prossimo obiettivo le si utilizzerà ancora il vecchio Investiti 27 milioni 1.300 punti vendita REPORTERS Da lunedì tutti gli abbonamenti Formula saranno elettronici biglietto cartaceo. Ma anche questo verrà progressivamente sostituito. Cominceranno, entro la prossima estate, le 21 storiche concessionarie del trasporto pubblico extraurbano torinese riunite nel consorzio ExtraTo. Poi, probabilmente, a inizio 2016, toccherà a Gtt: bus, tram, metropolitana. Così ha annunciato qualche giorno fa l’assessore comunale ai trasporti Claudio Lubatti. Lo stesso Lubatti che, nella sua veste di presidente dell’Agenzia per la mobilità metropolitana (l’ente che organizza il trasporto pubblico in Torino e cintura), intende sfruttare il Bip anche per avere una mappatura completa degli spostamenti delle persone in città. «Dobbiamo rimodulare l’offerta in base alle reali esigenze del territorio», spiega, lasciando intendere che tra non molto la rete di trasporto di Torino potrebbe essere riveduta e corretta. Per la verità sarebbe già bell’e pronto un piano del Politecnico - commissionato e pagato da Gtt - che consentirebbe di spendere meno erogando un servizio migliore. È stato consegnato quest’estate. Ma, pare, è rimasto chiuso nei cassetti. namento è condivisibile, ma nel caso della Regione è assurdo prevedere gli stessi incentivi a tutti». Contrario anche il presidente del Consiglio Mauro Laus, tra i primi a contestare il vecchio accordo. Sempre ieri l’aula ha approvato l’assestamento del bilancio 2014. In particolare, spiega l’assessore Reschigna, vengono rafforzati gli interventi nelle politiche sociali: più 5,5 milioni. Incrementate le borse di studio universitarie (7 milioni), l’edilizia universitaria (500 mila euro), le scuole materne (500 mila euro), il trasporto pubblico (6 milioni), il sistema-Province (19 milioni). Soddisfatto l'assessore Cerutti: «La Regione garantirà la borsa di studio all’85% degli aventi diritto, il 30% in più rispetto all’anno accademico 2013/14». Grimaldi rivendica lo stanziamento di 500 mila euro per riaprire la residenza universitaria in via Verdi 15. «Approvata la nostra spending review, risparmiato un milione e destinati 1,5 milioni per le politiche sociali», esultano i Cinque Stelle. Anche Forza Italia (Pichetto, Porchietto) ha portato a casa una serie di risultati: dall’autorecupero del patrimonio immobiliare Atc al sostegno delle «start up» che escono dall’incubatore universitario. 12 14 58 .Quartieri STAMPA .LA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30. Orario minimo 9-19,30: strada San Mauro 179; via Garibaldi 26; via Frejus 41; via Asinari Bernezzo 134; via San Secondo 46; via Rivalta 56/d; via Tunisi 99; via Giolitti 7/C; corso regio Parco 38; via Fologno 69; corso Orbassano 216; corso Maromcelli 28; corso Giulio Cesare 118; corso U. Sovietica 397. Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo 37; via Sacchi 4; corso Traiano 73; corso Francia 1/bis. Dinotte(19,30-9):corsoBelgio151/B;viaNizza65; corso Vittorio Emanuele II 66; piazza Massaua 1. Informazioni: www.farmapiemonte.org QUARTIERI Per le vostre segnalazioni [email protected] Bertolla Amiat “Radiazioni non pericolose ma la gente soffre” Anche se è rotto non si butta Ora si ricicla CRISTINA INSALACO Lite in Sala Rossa sulla ricerca dell’Arpa in via Centallo BEPPE MINELLO e onde elettromagnetiche che colpiscono le case di via Centallo, quelle che sorgono di fronte e attorno alle parabole di Skylogic, hanno la stessa intensità e pericolosità delle radiazioni che affliggono il resto della città. Vale a dire che sono, almeno per le conoscenze attuali, innocue. Parola di Arpa e dei suoi specialisti che le hanno, per la seconda volta e a distanza di oltre un quinquennio, misurate e, contemporaneamente, valutato le condizioni di salute di chi abita da quelle parti. I quali però, stanno ugualmente malissimo. L I «mostri» alla finestra Lo stress di vivere con quelle padelle davanti al balcone e solo il sospetto - ma per i più è la certezza - che possano fare male, gli sta rovinando la vita. E la paura è la peggiore condizione. «Le “patologie da stress correlate” (da infarti a ipertensione, da quelle dell’apparato digerente alle traumatiche e violente, fino alle tumorali maligne e benigne, ndr) sono presenti in eccesso nella popolazione di via Centallo» ha spiegato il dottor Ennio Cadum che con il collega D’Amore, entrambi dell’Arpa, sono arrivati ieri nella Sala dell’Orologio per illustrare la ricerca. I cui risultati erano già stati comunicati alla Commissione presieduta da Lucia Centillo, del Pd, ma erano finite affogate nel solito, pericoloso, scambio di invettive tra i presunti paladini dei cittadini guidati da Enzo Liardo, capogruppo dell’Ncd, e Silvio Viale, medico ginecologo, polemista straordinario, e in qualche modo difensore delle ragioni e del rigore della scienza. Una Le parabole nel mirino degli abitanti di via Centallo rivalità che, in passato, è pure finita sui social network perchè i due consiglieri comunali, durante la ricognizione in via Centallo, erano quasi giunti alle mani ripresi dai telefonini di colleghi e cittadini. «Strumentalizzi la gente» E ieri, non è andata meglio. Le ironie di Liardo sulle competenze in materia di Viale («E’ (solo, ndr) un ginecologo»), le battute del radicale Pd («Vedo che le malformazioni sono diminuite: scusate, ma paradossalmente si potrebbe dire che le radiazioni fanno bene») hanno presto fatto precipitare la situazione. Liardo, infatti, non ha trovato di meglio che fare un ardito paragone con «le vittime dell’Eternit e della Thyssen» scatenando l’ira di Viale: «Vergognati! La tua è una vigliaccata, una porcheria. Non te ne frega niente di chi vive in via Centallo. Le stai solo strumentalizzando». Il tutto tra scene madri di disperati residenti di via Centallo che, di fronte a simili battibecchi, trovano ulteriori motivi per ali- mentare le loro paure. Come finirà? Intanto Liardo ha girato la ricerca Arpa a Guariniello. Il difficile trasloco Lucia Centillo ha invece cercato di portare il problema su binari consoni e utili chiedendo all’assessore Passoni di approfondire la possibilità di spostare le antenne da via Centallo. Impresa improba: «Skylogic ha una concessione valida 99 anni, dà lavoro a 70 persone e se chiude via Centallo vuole andare a Cagliari» Li buttiamo nel bidone dei «rifiuti non recuperabili», ma se invece li potessimo recuperare? Dai giocattoli alle forchette, sono tanti i rifiuti che gettiamo nell’immondizia e che potrebbero invece essere riutilizzati ed avere una seconda vita. Ieri mattina, all ’e c o c e n t r o Amiat di via Arbe, è stato presentato il progetto «cit ma bôn», «piccolo ma utile». È un progetto promosso dalla cooperativa sociale Triciclo in collaborazione con Amiat, con l’obiettivo di sensibilizzare le famiglie torinesi al riuso. Il progetto è stato avviato in via sperimentale ad ottobre, con la collaborazione di cento nuclei familiari. Alle famiglie è stato consegnato un contenitore domiciliare, chiamato «cit ma bôn», nel quale raccogliere tutti quegli oggetti di piccola o media dimensione, dagli elettrodomestici ai soprammobili, che andrebbero gettati tra i rifiuti non recuperabili, e che potrebbero invece rappresentare una risorsa se si trovasse un canale adeguato per avviarli al riuso. «La breve sperimentazione, finora compiuta in collaborazione con l’associazione Tesso, la cooperativa Orso e l’Ufficio Ambiente di Collegno, ha dato esiti positivi ed evidenziato l’utilità della proposta», dicono da Triciclo, che nelle prossime settimane implementerà il progetto. «Si è dato il via ad un’altra buona pratica, che ci permette di arricchire l’attività di recupero e riciclo che da tempo caratterizza positivamente la città» dice Enzo Lavolta, assessore all’ambiente di Torino La scuola media Drovetti San Paolo Bidella finisce in ospedale colpita da un allievo Ancora gravi problemi di disciplina alla scuola Drovetti di via Bardonecchia, la media dell’istituto comprensivo Racconigi: un’operatrice scolastica ieri mattina è finita al pronto soccorso (la prognosi è di tre giorni) dopo che un allievo l’ha spintonata, facendola cadere. L’episodio è avvenuto in presenza di un’insegnante nell’aula dove la bidella aveva ricondotto il ragazzo («andato di sua iniziativa in un’altra classe», dicono testimoni). Le famiglie che hanno portato i figli in altre scuole (la Drovetti ha oggi una sola prima di 14 allievi) e numerosi docenti (attuali ed ex) descrivono l’istituto come «ormai in mano ai bulli: i ragazzi sanno che senza studiare alla fine saranno promossi e si permettono qualsiasi cosa». Molti sono i segnali che qualcosa non va. Sempre ieri un allievo che non voleva saperne di una verifica, ha rovesciato il banco davanti alla docente. Ma in aule e corridoi sono storia quotidiana, dice chi ci lavora, insulti, volgarità, episodi di piccola violenza e la generale impossibilità di mantenere la disciplina «perché la dirigente non prende provvedimenti». Il caso Drovetti è stato segnalato alle autorità scolastiche anche dal consiglio della Circoscrizione 3. [M. T. M.] FACTORY SHOP VENDITA DIRETTA Special Saturday Sabato 29 Novembre DA L L E 1 0 A L L E 1 8 ZO N A I N D U ST R I A L E D 5 V I A GA M B A L E R A , 1 6 8 A L E S SA N D R I A S P I N E T TA M A R E N G O 12 45 67 18 LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 Chieri, ritrovato l’anziano scomparso Ettore Castellani, l’85enne scomparso mercoledì pomeriggio lungo la strada di casa, è stato ritrovato ieri verso le 16 in aperta campagna dai vigili del fuoco. Confuso e infreddolito, aveva percorso due chilometri a piedi. Rimasto senza benzina, cercava un distributore. [F. GEN.] Metropoli .59 . ETROPOLI M Per le vostre segnalazioni [email protected] Filmati dalla telecamera Moncalieri Hanno fatto irruzione in sette nella farmacia di via Circonvallazione, ma non hanno trovato nulla Primarie Pd, ultimo scontro per il voto di domenica Colpi bassi tra sindaco e vice. Montagna: “Taglierò 300 mila euro” Orbassano GIUSEPPE LEGATO Domenica - dalle 8 alle 20 - si vota a Moncalieri per le primarie del Pd. La sfida è tra gli attuali sindaco e vicesindaco: Roberta Meo contro Paolo Montagna. Già, proprio «contro», nonostante la bandiera dello stesso partito. Possono votare tutti i cittadini residenti a Moncalieri che abbiano compiuto 16 anni. Svaligiano la farmacia prima ancora che apra Roberta Meo sindaco Dove sono i sette seggi Ci sono sette seggi: corso Roma 62/c (sede Pd), via Fiume 17, corso Trieste 57/E, via santa Maria 27/bis, Via Real Collegio 20, bocciofila Turati via Ada Negri, piazza Marconi 1. Saranno primarie gratis. Non per questo saranno consultazioni semplici. I due contendenti si lanciano le bordate delle ultime ore. Roberta Meo: «Sono stata eletta nel 2010 come donna della società civile per dare una svolta rispetto al passato. Bisogna dare continuità al cambiamento per non tornare indietro. Lo avrei fatto É partita la corsa per il municipio di Moncalieri ma il partito del Pd locale ha deciso di indire le primarie perché il mio vicesindaco, ancora in carica, ha deciso di contrapporsi alla mia giunta di cui lui fa parte da cinque anni. La gente non comprende questa stranezza. Con me i cittadini sceglieranno una politica del fare, concreta, giovane e trasparente». E Montagna? Prima bordata: «Se domenica sera sarò il candidato vincente e se dovessimo, come credo fortemente, vincere le elezioni amministrative, taglierò subito i costi del portavoce, più di 300 mila euro. La voce me la porterò da solo tra i miei cittadi- Paolo Montagna ni». E a chi gli rimprovera di aver governato a fianco della sua sfidante per cinque anni replica secco: «Ce ne volevamo andare due anni e mezzo fa, ma la città usciva da un trauma politico e dal commissariamento. Siamo rimasti a presidiare istruzione, infanzia e giovani». Sfida aperta. MASSIMO MASSENZIO La parafarmacia San Giuseppe di via Circonvallazione avrebbe dovuto aprire al pubblico solo il prossimo 9 dicembre, ma i ladri hanno deciso di anticipare decisamente i tempi. La scorsa notte, intorno alle 4,30, un commando composto da 7 banditi incappucciati ha sfondato la vetrina del negozio utilizzando una Fiat Tipo come ariete. Tre colpi, uno dietro l’altro. E poi la saracinesca si è piegata aprendo un varco per i predoni. Incuranti delle telecamere, dell’antifurto che suonava all’impazzata e dei residenti affacciati alle finestre, tre uomini si sono introdotti nel locale, ma sono usciti dopo pochi secondi a mani vuote. Con le torce hanno illuminato gli scaffali, ma, quando si sono resi conto che non avrebbero trovato farmaci esposti, hanno preferito rinunciare. Non prima di aver assestato un quarto colpo alla vetrata, forse per rabbia, per poi salire in tutta fretta a bordo di un furgone bianco e di un’Alfa Romeo 147. I carabinieri di Orbassano li hanno mancati per pochi istanti e in via Circonvallazione hanno trovato solo la vecchia Tipo, rubata pochi giorni fa da un asilo di Dogliani. «In questi mesi abbiamo lavorato sodo per riuscire ad aprire in tempo - commenta amareggiata la direttrice – I danni sono ingenti, adesso non so se ce la faremo». 12 45 67 18 59A97BC 8D AE59F79 82 LA STAMPA 59A97BC 8D AE59F79 82 LA STAMPA 2 12 45 67 18 12 45 67 18 59A97BC 8D AE59F79 82 LA STAMPA 8 12 45 67 18 LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 In città .63 . INCITTA’ I migliori baristi in gara Oggi e domani dalle 10 alle 18 nel Salone Massena dell’Ascom si svolgeranno le competizioni per decretare i tre migliori baristi che si aggiudicheranno il diritto di concorrere alle finali nazionali del 17 al 21 gennaio a Rimini: un’intensa due giorni riservata ai baristi professionisti di tutta Italia Per le vostre segnalazioni: [email protected] Lettera «Festa Mobile» ANDIAMO L’omaggio OLTRE di Segre LE BARRIERE a Carlo Ö Colnaghi FERZAN ZPETEK entile Direttore, nel riportare di un mio incontro tenuto ieri alla Scuola Holden di Torino, La Stampa titola: «Özpetek contro il Festival gay» . Mi preme precisare, al di là di ogni possibile fraintendimento, che ho espresso nell’occasione l’auspicio che in futuro non lontano si possano superare le barriere del discrimine tra cinema di genere gay e non, e ottenere per tutte le opere la giusta collocazione in ogni manifestazione culturale. Al tempo stesso rinnovo la mia stima e riconoscenza per il lavoro del Torino Gay and Lesbian Film Festival che peraltro fu il primo nel 1997 a proiettare il trailer del mio film «Il bagno turco». Cordialmente G REPORTERS La lezione alla scuola Holden Il regista mercoledì ha parlato a braccio per un paio di ore intrattenendo gli studenti che partecipano al corso di «filmmaking» presso la scuola Holden Polemica “L’amore è uno come dice Özpetek ma i pregiudizi sono ancora troppi” Il regista ha aperto il dibatto sul festival gay. Barbera: ce n’è ancora bisogno EMANUELA M INUCCI ue giorni fa il regista Özpetek alla scuola Holden, durante una lectio magistralis sul fare regia, aveva gettato il sasso nello stagno: «L’amore è uno solo, anche il Festival Cinema Gay è un approccio che non condivido. Qualsiasi etichetta nuoce, crea un recinto, io parlo dell’amore, che non ha sesso». Ma ieri ha precisato: «Auspico che in futuro si possano superare le barriere tra cinema di genere gay e non. E poi rinnovo la mia stima per il lavoro del Torino Gay and Lesbian Film Festival, tra l’altro il primo a proiettare nel 1997 il trailer del mio film Il bagno turco». Ma il dibattito resta. Anche perché il ragionamento fatto da Özpetek è sottile. Il succo delle reazioni è che la sua opinione è molto condivisibile, ma troppo avanti. E che quel futuro auspicato dal D «Solo in una società ideale che ha già vinto tutti i pregiudizi non ci sarebbe bisogno del Festival Cinema Gay» Giovanni Minerba Antonella Parigi Direttore Museo del Cinema Direttore festival Lgbt Assessore regionale alla Cultura Si parla di «Postcinema» Oggi alle 17,30 alla scuola Holden il docente di Cinema Simone Arcagni terrà una lezione sulla galassia «Postcinema» nell’era del web 2.0 Özpetek contro il Festival Gay “L’amore è uno solo” La lezione alla scuola Holden Ieri Ferzan Özpetek ha tenuto agli studenti della Scuola Holden una lezione di regia. Il regista: le ghettizzazioni fanno solo danni il caso EMANUELA MINUCCI I La fatidica domanda Lui parla e la squadra dei «piccoli registi crescono» prende appunti sul tablet, sino a quando uno di loro scodella la fatidica domanda di cui il regista ammette - con la faccia di Jerry Lewis - che ne sentiva la mancanza: «Nei suoi film ricorre la tematica di problemi legati all’omosessualità...». Un incipit su cui il regista - che già nel 2008 dichiarò che «essere diventato un’icona gay a tempo pieno è diventato insopportabile» - si scatena: «Per quale motivo lei non va a chiedere a Muccino come mai fa sempre film sugli eterosessuali?». E poi: «Io sono contro ogni tipo di etichetta, di suddivisione per categorie. Prendete il Festival Cinema Gay per esempio, magari sarà pure scomodo dirlo qui a Torino, ma questo genere di iniziative pone l’accento su una diversità che non esiste o meglio, non va intesa come tale. Io parlo di amore nei miei film, e l’amore non fa differenza. È amore. E una storia è una storia». Poi, siccome Özpetek (il cui compagno Simone ascolta la sua lezio- REPORTERS «Le ghettizzazioni nuocciono alla “causa” io parlo dell’amore che non ha sesso» «Nessuno chiede a Muccino perché continua a fare film con personaggi eterosessuali» regista delle «Fate ignoranti» è ancora troppo lontano. Nel senso che la società non è ancora matura per accoglierlo. L’amore non fa differenze, ma la gente ancora sì, troppe. La direzione della Mole Ha detto ne seduto in ultima fila) nella sua carriera di battute sul cinema «per gay» se n’è sentite fare parecchie, ci tiene a volare alto. «Il discorso è complesso» «Mi rendo conto che certe affermazioni meritano un discorso più ampio. Altrimenti, giustamente, quelli del Cinema Gay magari si offendono: io dico solo che si può parlare di amore e diritti legati al medesimo, delle coppie fra persone dello stesso sesso, senza creare dimensioni appartate, steccati, che oltre a discutere di questi temi, creano di per sé, anche solo dal punto di vista concettuale, una discriminazione». Özpetek parla e gli studenti non fiatano. Molti annuiscono. Quindi si può tornare a parlare di regia allo stato puro, di come s’impara a fare film. State in mezzo alla gente Una delle regole base spiegate dal regista è quella di stare appena si può fra la gente: «Se volete fare i registi o gli sceneggiatori, prendete i tram, il metrò, andate al mercato, state insomma in mezzo alle persone». E ricorda la scena iniziale de «La finestra di fronte» dove un bra- vissimo Massimo Girotti vaga per Roma alla ricerca di una casa che non ritrova per colpa dell’Alzheimer. «Io quel signore l’avevo incontrato sul serio, pochi mesi prima: teneva in mano una manciata di banconote, implorava attenzione, chiedeva a me e al mio amico di aiutarlo. Abbiamo vagato a lungo prima di arrivare alla meta, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Ecco, i film cominciano così, da uno spunto vero. Poi voi dovete aggiungervi la fantasia, che prenderà da sola per mano la storia». twitter@emanuelaminucci Sul giornale di ieri l’affondo di Ferzan Özpetek sul festival gay: «Le ghettizzazioni fanno solo danni». 1 «Il discorso del regista è condivisibile ma vale lo stesso discorso delle cosiddette quote rosa» Alberto Barbera Sulla «Stampa» n piedi accanto alla non-cattedra - è grande come un banco - della scuola Holden c’è Özpetek. Il regista del «Bagno turco», «La finestra di fronte» e «Le fate ignoranti (nonché presidente della giuria del Tff) parlerà a braccio, all’americana, bevendo solo due sorsi d’acqua, per tre ore. I ragazzi che si sono alzati presto ieri mattina per nutrirsi del suo Verbo frequentano il corso di film-making. «Finché ci saranno ragazzini che vengono picchiati perché gay, ci sarà bisogno di rompere il silenzio» Il primo a commentare le frasi del regista è il direttore del Museo del Cinema Alberto Barbera: «Il suo è un ragionamento che fila liscio come l’olio in un mondo che ha vinto completamente ogni pregiudizio. Ecco perché penso che ci sia ancora bisogno di parlare di certi temi e parlarne sempre di più. In questo contesto trovo abbia ancora parecchio senso la “militanza” per così dire del Festival Cinema Gay». L’assessore alla Cultura della Regione Antonella Parigi fa un ragionamento articolato: «Comprendo il senso delle parole di Özpetek: si tratta di un principio in linea generale condivisibile, ma che va calato nella realtà delle cose, nel contesto della nostra società. Che purtroppo non guarda tutti con gli stessi occhi e mette etichette e discrimina: basti pensare, ad esempio, a quanta strada c’è ancora da compiere verso una vera parità uomo/donna». E conclude: «Come credo che le “quote ro- sa” abbiano comunque il pregio di forzare un processo, di stimolare un’evoluzione etica, analogamente occasioni di affermazione dell’identità omosessuale servono a farci sentire vicine storie e persone altrimenti relegate nel cono d’ombra del moralismo imperante». Si sentirebbero tutti meglio, insomma, avvolti in un clima meno pesante dove i diritti delle nuove famiglie non hanno bisogno di marce e l’essere gay non è più ascritto a un mondo di diversità. «Siamo ancora immaturi» Anche l’assessore alla Cultura del Comune Maurizio Braccialarghe pensa che non siano ancora i tempi per fare a meno di realtà come il Festival Cinema Gay: «Se vivessimo nella migliore delle società possibili tutti penserebbero che gli amori sono uguali, ma siccome non siamo ancora tanto maturati, c’è bisogno di porre i riflettori su questi temi». Il commento più amaro è di Giovanni Minerba, che da più di un quarto di secolo è l’anima del festival di cinema Lgbt: «Tutti noi vorremmo che non ci fosse la necessità di porre l’attenzione a questi temi. Ma finché ci saranno ragazzini che vengono picchiati perché gay, o entrano in crisi perché devono rivelarlo ai genitori ci sarà bisogno di rompere il silenzio». twitter@emanuelaminucci TIZIANA PLATZER stato l’incontro più importante da quando faccio il regista». Lo dice in modo asciutto e cercando di rendere trasparente qualunque enfasi Daniele Segre, ma il legame nato nel 1983 con l’attore Carlo Colnaghi aveva bisogno di un racconto. Anzi, di un percorso completo dell’esperienza vissuta insieme, come artisti e come amici. «Ho avuto l’esigenza di realizzare un omaggio a quest’uomo, a 15 anni dalla sua scomparsa - continua l’autore torinese -. E sono felice che sia stato selezionato dal Torino Film Festival, perchè Carlo, d’origine milanese, si è trasferito qui agli inizi degli Anni 70 e non se n’è più andato». Un film inserito in «Festa Mobile - Ritratti d’artista»: «Il viaggio di Carlo» passa al Reposi 5 alle 17,30 (replica domani alle 15) presentato dallo stesso Segre. Per conoscere Carlo Colnaghi bisogna tornare al teatro degli Anni Settanta, «del quale fu una grande promessa. Un attore che lavorò con personaggi come Pistoletto e Carlo Cecchi», prosegue Daniele Segre, che scoprì il suo passato artistico nel 1983, quando in abito elegante andò a cercarlo per chiedergli se aveva un lavoro per lui. «Teneva stretta una cartellina, una raccolta con tutti i suoi spettacoli. Mi disse che poi aveva avuto un periodo di distacco dalle scene». Il secondo incontro Colnaghi non lo potè programmare, «io stavo partendo per presentare il mio film «Testadura» e passando in via Nizza angolo corso Marconi lo vidi: era un senzatetto. Quella scoperta mi lasciò stordito». Il periodo di lontananza dal palcoscenico era dovuto a problemi psichiatrici. «Una crisi depressiva importante, come è accaduto a tanti artisti in quel periodo. Decidemmo di scommettere in due, sullo stesso progetto: il suo ritorno a recitare. A essere persona e personaggio, che era poi la sua condizione psicologica». Un lavoro di rieducazione artistica fatto da Segre con lo psichiatra Luciano Sorrentino, per capire fino a dove le capacità attoriali avrebbero potuto riemergere dal disagio mentale. «Ci abbiamo messo anni, ma poi abbiamo girato “Manila Paloma Blanca”, andato a Venezia nel ’92 e uscito nelle sale», continua il regista, che ha chiaro nella mente ogni passaggio. «E’ una storia positiva quella di Carlo, e questo mio film, di 30 minuti, fa comprendere attraverso un montaggio di sequenze, delle sue interpretazioni teatrali e del video sul viaggio in treno per il festival di Venezia, quanto lui abbia vinto la sua sfida: è tornato a essere il protagonista della sua vita. Facendo il suo mestiere». «È 12 45 67 18 64 .In città STAMPA .LA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 Via senza sciarpa Sapete quante sciarpe o cappelli si perdono ogni giorno al Torino Film Festival? Circa un centinaio. Ma non c’è da disperare: finiscono nella scatola comune. Da non perdere Togliattigrad Il documentario viene proposto alle 17,15 nella sala Due del Reposi Il genio di Spielberg resiste anche in un film di 40 anni fa Viaggio tra gli spettatori che passano le loro giornate tra una sala e l’altra “Il festival è ormai il nostro appuntamento privilegiato con il cinema” ELENA LISA Reposi Due La città fabbrica “Togliattigrad” Appuntamento alle 17,15 al Reposi Due per «Togliatti (grad)», il documentario di Gian Piero Palombini e Federico Schiavi che ricostruisce la storia della costruzione alla fine degli anni Sessanta della gigantesca città-fabbrica di Togliatti, realizzata nel cuore della steppa russa in appena trentasei mesi, « città simbolo dell’incontro tra due visioni del mondo in totale contrasto; da una parte la Fiat di Torino, dall’altra l’Unione Sovietica». Senza Lucio Mario Sesti presenta alle 19 al Massimo Due il lavoro in cui ha ripercorso la vita di Lucio Dalla Massimo Due Ricordo in immagini di Lucio Dalla Per «Ritratti d’artista», il Massimo Due propone alle 19 il documentario di Mario Sesti in ricordo di Lucio Dalla: s’intitola «Senza Lucio», ripercorre attraverso le immagini e le interviste la vita professionale e privata del grande autore bolognese. Marco Alemanno conduce per mano lo spettatore nella vita di Lucio Dalla, fra gli interventi Renzo Arbore, Peppe e Toni Servillo, Paolo Nutini, John Turturro. Al termine, incontro con Sesti. Profondo rosso Dario Argento presenta la versione restaurata del suo film alle 22,30 Massimo Uno Dario Argento e “Profondo rosso” Il maestro italiano del brivido Dario Argento presenta alle 22,30 al Massimo Uno la versione restaurata del suo capolavoro «Profondo rosso» con David Hemmings, Daria Nicolodi e Gabriele Lavia. Girato a Torino nel 1975, il film narra la storia di un giovane pianista che assiste ad un omicidio: nel tentativo di scoprire l’assassino l’uomo s’imbatte in altri cadaveri. A CURA DI DANIELE CAVALLA P are che il Tff faccia anche questo: rinvigorisca. Perchè si passa un anno a desiderare di andare al cinema, ma prendono il sopravvento il lavoro, la stanchezza, gli impegni, i figli, i nipoti, e si finisce per guardare solo la tivù. Poi però a novembre arriva lui, il festival, con i suoi abbonamenti e riduzioni - per dire: una giornata a 12 euro per tutti gli spettacoli fino alle 19 - e subito parte l’entusiasmo. Ci si sente elettrizzati. In preda a una strana dipendenza si studiano strategie per incastrare orari e fare scorpacciate di film. Contagiati dall’euforia Per quale altra ragione Franco Valiri 72 anni e Silvia Domma (di 70: lo scriviamo tra parentesi, è una signora) se ne starebbero stati alle cinque di ieri pomeriggio, rinchiusi al Reposi, a guardare una pellicola di 40 anni fa? D’accordo che il regista è Steven Spielberg, d’accordo che il film si ispira a una storia vera, ma davvero non c’era altro posto dove stare, altro spettacolo da guardare? «Cosa vuole che dica - spiega lui - il Tff ci fa questo effetto. Restiamo contagiati dall’atmosfera. Lo seguiamo da diversi anni, è diventato il nostro appuntamento con il cinema. Perché negli altri periodi è tutto più complicato. Così cerchiamo di vedere il più possibile: ci muoviamo dal Massimo al Reposi. Non ci stanchiamo. Ci orientiamo con il nome di regista e interpreti e con la trama». «Sugarland express» - questo il titolo del film del 1974 - è così attuale che più attuale non si può. La scelta di inserirlo nella 32ª edizione della rassegna è stata involontariamente profetica. La violenza di Ferguson Il tema è la ribellione di due genitori, sbandati nella vita ma con l’animo sano e onesto, contro la decisione degli assistenti sociali di affidare il loro unico figlio a una coppia più stabile. Il prototipo dell’uomo e della donna borghese in là con gli anni: esteriormente ordinati, uniti, perbene. E che in bella vista, nella vetrina del salotto della villa bianca con il prato curato, tengono quattro fucili. Tutto il film ruota attorno alla violenza. Alla facilità con cui in America si spara. «Penso a cosa è appena accaduto a Ferguson - dice la signora Domma - all’uccisione di un dodicenne per mano di un tutore della legge mentre armeggiava con una pistola finta. Sono rimasta molto impressionata da questo film». Dei 90 posti in sala, quelli occupati sono poco più della metà. La maggior parte di chi ha scelto «Sugarland Express» ha un badge al collo e il cinema lo fa o lo studia. A parte l’eccezione di Franco Valiri e Silvia Domma. Caterina e Solimia hanno 22 anni. Sono stu- «Sugarland express» Ieri cinofili, appassionati e studiosi hanno dimostrato di apprezzare «Sugarland express», film girato nel 1974 dal grande regista Steven Spielberg 12 euro È l’abbonamento giornaliero per assistere agli spettacoli fino alle 19 40 gli anni Il film proiettato è stato girato da un giovanissimo Spielberg nel 1974 45 spettatori La sala numero 4 del Reposi contiene 90 posti e ieri erano occupati circa la metà dentesse del Dams, il dipartimento di Cinema dell’Università, e attaccano con lo spiegone tecnico: «Il regista già si dimostrava capacissimo. Il processo di identificazione con lo spettatore è puntuale. Il primo piano attonito del ragazzo davanti agli sparicheidueadulticonluirivolgono a tre esseri umani, è la chiave di lettura». Le domande sceme Il bello di poter entrare in una sala qualsiasi durante il Torino Film Festival, se poi si ha anche l'opportunità di commentare il film con spettatori sconosciuti, è fondamentalmente questo: raccogliere impressioni di «pancia» e di «testa». Frutto di emozioni e di sapere. E poi di uscire arricchiti. E con il desiderio in più di farsi un esame di coscienza. Sarà pure per via di una rimozione freudiana, ma per esempio capita di perdersi battute che qualcuno richiama alla mente: «Il film è una critica alla legge ottusa, alla violenza e alle domande sceme di certi giornalisti», spiega Osvaldo Riti, 44 anni, curatore di un cineforum a Chieri. Domande sceme? «Non ha sentito quello con il microfono sotto la bocca della mamma affidataria? Ha detto: “Siamo qui per il bambino. Quanti anni ha? Due. Lo chiami ci piacerebbe intervistarlo”». Dal giardiniere MARCO GIACOSA Quell’impresa impossibile di caricare i cellulari S cusi, sa per caso dove Il necessitante si trasforma posso trovare una in detective, e scopre che: presa per ricaricare il al Reposi le prese sono nei cellulare? bagni, zona lavandini; nella Una cassiera del Reposi sala 2 del Massimo il risponde che lei «è del telefono può essere Festival», e non conosce il ricaricato appoggiato a cinema. Una maschera dice terra nel corridoio, alla che in sala 1 sicuramente mercé dei piedi della massa non ci sono. Un tecnico entrante; sempre al dice: «Può sempre Massimo, varcati i controlli chiedere al per la sala 1, a lanciatore di NESSUNO SA NIENTE sinistra, sottotitoli la la Nella varie sale finalmente cortesia di possibilità di risposte differenti rigenerare utilizzare la per un problema di tutti ogni ciabatta». Una apparecchiatu maschera del Massimo, ra elettronica in maniera invece, comunica che le ortodossa, accanto a prese sono qui e là, sparse seggiole. Domanda: non è forse utile, in sala. Scusate, Apple e Samsung, per lo spettatore che passa potete cercare di tutto il giorno al Tff, la aumentare la durata delle torretta elettrica già oggi batterie dei vostri in molti aeroporti, in alcuni prodotti? esercizi illuminati? 12 45 67 18 LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 In città .65 . Abbonati rimasti fuori Come a teatro Profondo esaurito Ieri diversi abbonati sono rimasti fuori dal Massimo: il film su Mirafiori era esaurito. Con due sale in meno è fatale. E nel weekend sarà peggio. Al Torino Film Festival se si arriva un secondo dopo l’inizio del film, non si può più entrare, come a teatro. Andare al cinema è un rito religioso. Ieri mattina i biglietti in vendita per «Profondo Rosso» (oggi 22,30 Massimo Uno), capolavoro di Dario Argento, sono finiti in un’ora. L’allegra famiglia «The homesman» I protagonisti del film abitano in una bella casa, polverosa e cigolante a Wellington. Viago ha 379 anni, Deacon 183 e Vladislav ben 862 Tommy Lee Jones è il regista del film nonchè interprete di George Briggs, protagonista accanto a Hilary Swank Dalla Nuova Zelanda la vita dei vampiri che fa morire (dal ridere) FRANCESCA ROSSO C hi ha paura degli horror lo sa: a volte si ride per il terrore. In «What we do in the Shadows» in concorso al Tff (oggi alle 12 Reposi 2 e 19.30 Reposi 3, domani 11.15 Reposi 3) si ride. Da morire. Perché il film è divertente, imprevedibile, apparentemente sgangherato ma classico nella visione del mondo. Si ride a partire dall’idea: un mockumentary (da mock, «fare il verso» e documentary), un falso documentario sulla vita di un gruppo di vampiri che spesso guardano in camera, con perfetto stile televisivo, diretto e interpretato da Jemaine Clement e Taika Waititi, artisti e comici neozelandesi di grande successo. Nessun castello in Transilvania ma una bella casa, polverosa e cigolante a Wellington. Viago (379 anni, Waititi), Deacon (183, Jonathan Brugh) e Vladislav (862, Clement) hanno i problemi di tutti i coinquilini umani: i turni per lavare i piatti macchiati di sangue, le tecniche per non sporcare troppo in casa quan- do si azzannano le vittime su collo, l’immondizia da portare fuori, i vicini che si lamentano. La storia Con loro vive anche l’ottomillenne Petyr, una specie di Nosferatu che però non esce più dalla bara ma che vampirizza il giovane hipster Nick. Vampiro senza esperienza, viene istruito dai più esperti in cambio di lezioni sulla modernità: musica, ORRORE SENZA ORRORE Un mix di suoni da tutto il mondo segna l’atmosfera skype e ricerche in Internet. Un giorno Nick porta in casa Stu, un amico umano e il gruppo impara cosa vuol dure amicizia: rinunciare a mangiare, anche se lo si desidera, per non rinunciare alla sua presenza. Il ballo di fine anno con zombie e streghe è l’occasione non solo per vestirsi a festa (da vampiri è impossibile vedersi allo specchio, quindi bisogna aiutarsi con schizzi e disegni), ma anche per rincontrare vecchi amori finiti male o mai cominciati fra gelo- Un western atipico tra pionieri e uomini disperati TIZIANA PLATZER sie e rimpianti. I sentimenti sono roventi e passionali anche in cuori di ghiaccio e senza battito, e così difendere chi si ama dal gruppo degli eterni rivali, i lupi mannari, è la cosa più naturale che ci sia, come litigare e fare pace. Anche se si vola nel vuoto o ci si trasforma in pipistrelli. La realtà è tragica: è brutto morire o vedere morire ma bisogna anche «diffidare da chi vi dice che è bello essere vampiri: non posso stare al sole, non posso uscire, non posso mangiare cibi solidi come le mie adorate patatine», spiega Nick. C he si va a vedere? Un western. Calma, per scenografia da paesaggi sconfinati, ambientazione, cavalli e linguaggio rude il genere è rappresentato in tutta la sua cruda poetica. Ma non si pensi ai pistoleri, ai saloon e al whisky trangugiato con rabbia: è come se una storia attuale, o di qualunque epoca e territorio geografico, fosse precipitata fra pionieri e uomini disperati con cinturone e fondina, per caso nel Vecchio West. Nei Territori che distano dall’Est, dall’Iowa, forse 5 settimane, forse mesi. Chi parte con un carro, ha davanti solo arido deserto e notti gelide, di più non c’è previsione. Questo è quanto sa Mary Bee Cuddy, una trentenne solitaria giunta ai confini del mondo da New York per coltivare il grano ed essere al comando di una fattoria in mezzo alla polvere. E’ la premessa del film «The homesman» di Tommy Lee Jones, alla regia nonchè interprete di George Briggs, protagonista accanto a Hilary Swank/ Gli interpreti Straordinari trucco, costumi, scene e musica, eclettico mix di suoni neozelandesi, indiani, gitani, punk e folk da tutto il mondo. E grandiosa l’interpretazione degli attori. Il film è ispirato a un cortometraggio degli autori ma ci sono voluti otto anni per realizzare il lungo: copione, improvvisazione e 125 ore di riprese da trasformare, con un attento montaggio durato un anno, in 86 godibilissimi minuti. Persino per la proiezione stampa, terminata con un lunghissimo applauso. Da premio. Mary nel programma di «Festa Mobile». Purchè ci si sposi Ora, che Mary Bee non sia partita da New York solo per arare i campi secchi, viene svelato presto, dal suo sguardo duro eppure in cerca di conferme: lei vuole sposarsi. Avere dei figli. E il suo terrore di essere al limite del tempo concesso alle donne del West, le fa perdere il senLA STORIA Una carovana della disperazione nei territori dell’est so della diginità: «Perchè non ci sposiamo?», domanda gelida rivolta al bracciante sbagliato. Per questo non ha nulla da perdere e allora la sua vita si mette in marcia: si offre di andare a recuperare in zone isolate tre donne in preda alla pazzia, per portarle nell’Iowa. Guidata dalla fede e dalla pena. La paura della follia Non ha nulla da perdere neppure George Briggs, un uomo che vive di espedienti, un disertore «Nessuno siamo perfetti» Un documentario svela la vita segreta del creatore degli incubi di Dylan Dog Giancarlo Soldi racconta il genio di Tiziano Sclavi STEVE DELLA CASA «Stella stellina – stella stellà – la filastrocca – comincia qua». Una delle più note filastrocche tra quelle che hanno avvicinato i più piccoli alla lettura è opera di uno scrittore che è noto soprattutto per i suoi incubi diventati romanzi («Nero», «Dellamorte Dellamore») e soprattutto fumetti come Dylan Dog. Stiamo ovviamente parlando di Tiziano Sclavi, uno degli uomini che hanno rivoluzionato la storia del fumetto in Italia. Un caso editoriale Dylan Dog è stato negli anni Ottanta un vero e proprio caso editoriale, diventando in breve tempo il fumetto più venduto in edicola. L’investigatore dell’incubo, che ha il bel volto dell’attore Rupert Everett e che è sempre accompagnato dal fido Groucho che stempera con le sue battute le atmosfere più cupe, è un personaggio in continua evoluzione, tanto da avere avuto di recente un totale restyling con un vero e proprio «nuovo inizio». L’autore Ma di Tiziano Sclavi si sa invece poco o niente, ed è difficile persino il disporre di una sua fotografia recente. Sclavi non ama la pubblicità, non gioisce di fronte alle folle plaudenti. Preferisce vivere appartato, far sapere poco di sé, alimentando così ogni possibile interpretazione di questo suo atteggiamento. C’è stato in passato anche chi dubitava che esistesse un Tiziano Sclavi, e che quello fosse solo uno pseudonimo di un altro scrittore e autore di sceneggiature. Dylan Dog Grande fenomeno editoriale, è stato a lungo il fumetto più venduto Il film Bene, da oggi non sarà più così. Al Torino Film Festival viene infatti presentato «Nessuno siamo perfetti», uno straordinario documentario che Giancarlo Soldi ha voluto dedicare a uno degli scrittori più eccentrici della narrativa contemporanea. Soldi era certamente il regista giusto per compiere que- st’opera. In passato Soldi ha infatti portato nel lontano 1992 sullo schermo «Nero», il romanzo di Sclavi, proponendo tra gli interpreti anche Sergio Castellitto e Hugo Pratt, l’indimenticabile creatore del personaggio di Corto Maltese. Inoltre ha dedicato a un altro dei fumetti più popolari e amati dal pubblico, il Tex Willer dell’esercito che ha combattuto gli indiani e che per denaro sale sul carro «delle pazze». Tre storie terribili narrate con dura umanità. Tre donne che urlano come animali il loro dolore mentale. Per la perdita dei figli, per la violenza del marito, per aver ucciso il proprio bambino appena venuto al mondo. Una carovana della disperazione, e quando a un certo punto Mary Bee chiede a George spiegazioni sulla strada scelta, lui gira il volto che con quelle rughe scolpite racconta tutto il West, e risponde semplice: «Potremmo incontrare carri con gente che non vuole vedere i pazzi, trafficanti che vogliono violentarvi e indiani che vogliono uccidervi». Così i due, generazioni distanti, si conoscono, accudiscono le donne, le salvano da una morte sicura e a quel punto Mary Bee una notte da voce al suo incubo: «Perchè non ci sposiamo?». E ottiene il nuovo, tragico rifiuto. Insopportabile per il suo desiderio di futuro. Eppure, questa volta, l’uomo aveva compreso la sua generosità. Reposi 3 alle 22 domani al reposi 2 alle 22,15 nato dalla fantasia e dal talento di Gian Luigi Bonelli, un documentario ricco di spunti, di riflessioni e di notizie inedite, «Come Tex nessuno mai», uscito con successo anche in edicola. Insomma, un vero amante del fumetto e un profondo conoscitore dell’opera di Sclavi. «Nessuno siamo perfetti» si avvale di molti interventi, tra i quali spiccano quello di Dario Argento e quello di Mauro Marcheselli, l’uomo macchina della Sergio Bonelli editore, l’edizione che ha creduto fin da subito in Dylan Dog. Ma soprattutto ci fa scoprire tanti aspetti non noti della personalità di Tiziano Sclavi e di come nasce il suo talento narrativo. E alla fine del documentario si capisce che lo Sclavi delle filastrocche non è un’altra persona rispetto al narratore degli incubi: i due generi sono contigui, bisogna solo essere capaci a raccontarli. 12 45 67 18 66 .In città STAMPA .LA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 Parco Gran Paradiso nella «Green list» A Sydney, nel congresso internazionale dei Parchi promosso dall’Unione Mondiale Conservazione della Natura, il Gran Paradiso è entrato a far parte della «Green list» delle aree protette, prima certificazione a livello mondiale che riconosce efficacia ed equità nella gestione dei Parchi. ONTAGNA M A CURA DI GUIDO NOVARIA La storia AlpStoria L’ingegnere che esporta trekking per stranieri 1874, nasce l’alpinismo invernale Roberto, guida nella natura: “Montagna senza confini con il web” Il castello di Bruzolo Valsusa CHIARA PRIANTE Dice convinto che l’Orrido di Chianocco non ha nulla da invidiare alla «Grande muraglia cinese». Tan Li Ting, forse esagera, ma è contentissimo di essere venuto in Valsusa per un trekking, scoperto mentre si trovava per lavoro in Olanda. Dietro di lui, passo deciso e sorriso che supera barriere linguistiche, c’è Roberto Calcagno, classe ’85, originario di Rivoli, ingegnere delle telecomunicazioni con laurea al Poli, un dottorato iniziato e mai finito in Thailandia, Roberto accompagna gruppi in trekking sulle montagne della zona. I suoi clienti sono soprattutto escursionisti provenienti da Sudafrica, Cina, Finlandia, India, America, Romania. ROBERTO MANTOVANI I Vagabondo «La passione per la montagna me l’ha trasmessa mio papà Piero. Trascorrevamo le estati a Cogne e lì, nel Parco del Gran Paradiso, ho imparato a immergermi nella» racconta il rivolese, oggi trapiantato a Collegno. Mentre studiava, Roberto è andato all’estero in cerca di monti: un anno e mezzo in Cile e tutte le Ande da scoprire, poi due mesi in Himalaya. Prima di partire per la Thailandia per il dottorato, s’iscrive a un corso della Regione a Venaria per guide naturalistiche. Quando torna, l’idea di proporre trekking sulle nostre montagne. «Sottovalutiamo questo patrimonio. Chi arriva da fuori vede l’Italia solo come ricca di città e arte. Se pensa ai monti guarda, al massimo, alle Dolomiti». E’ una mossa di marketing a lanciarlo. «Propongo percorsi straordinari» Roberto Calcagno, a destra, è riuscito a conquistare la clientela straniera proponendo salite affascinanti nelle valli di Susa e di Lanzo: «Non hanno nulla da invidiare alle Dolomiti» Sito vincente Con il cognato Giorgio crea www.trekking-alps.com, sito che ha appendice su Facebook: chi cerca trekking sulle Alpi, trova lui. Le foto sono però quelle delle valli di Susa, Lanzo e del Pellice. «Mi scrivono da tutto il mondo: organizzo trekking brevi o di 4-5 giorni, cuciti sulle esigenze di chi mi cerca». Le sue proposte piacciono agli stranieri. «Il territorio è incontaminato, avventuroso. La valle di Lanzo regala esperienze mistiche, in cinque giorni non s’incontra nessuno, ma gli stranieri amano anche scoprire i trinceramenti della Val Susa e la storia». E c’è pure chi vuole vedere cervi e animali. Tutto questo, Roberto lo fa incastrando i trekking negli orari di lavoro da ingegnere e nelle ferie, con grande complicità e supporto della fidanzata Laura. Dalla Danimarca Il primo cliente, un ragazzo danese di nome Morten, è ritornato l’estate scorsa, per rivedere le valli di Lanzo. Roberto è rientrato martedì dal Sudafrica: «L’incontro con altre culture contagia tutti. C’è grande disponibilità verso gli stranieri da chi abita in montagna e lavora nei rifugi racconta -. Una volta ho lasciato degli indiani vicino a una baita: quando sono tornato mangiavano formaggio con il margaro». l 1874 non segna soltanto la nascita del Museo nazionale della Montagna, ricordata nei giorni scorsi a Torino. Quell’anno nacque anche l’alpinismo invernale in Italia. Un evento che ebbe come scenario il «Cervino delle Valli di Lanzo», l’Uja di Mondrone (2964 metri), bella cima situata sullo spartiacque tra la Val d’Ala e la Val Grande di Lanzo, nelle Alpi Graie. Il merito della prima ascensione invernale dell’alpinismo italiano spetta alla mitica guida valligiana Antonio Castagneri (nella foto), detto Tòni dìi Toùni, classe 1845, di Balme, e ai più giovani torinesi Luigi Vaccarone e Alessandro Martelli. La comitiva si riunì a Balme, già sepolta dalle prime cospicue nevicate la sera del 23 dicembre; l’ascensione si svolse la mattina seguente, in una bella giornata di sole, lungo la parete sud est e la cresta sud. Al ritorno, dopo l’accoglienza festosa del parroco e dei valligiani, gli alpinisti presenziarono alla messa solenne di Natale, accanto al sindaco, ai notabili e all’intera popolazione di Balme.. Un piccolo frammento di memoria alpinistica che dimostra come non sempre le storie più belle scelgono come teatro le vette più famose. Teatro Mostra Le fatiche del Tor Le imprese del Duca I sentieri battuti Vivere la Montagna propone oggi alle 20,30, alla sala «Felice Carena» di via Ferrero 11 a Cumiana, un incontro con Marzia Verona e Massimo Apicella, che presentano i volumi «Lungo il sentiero» e «Cerchio d’acqua». Giovedì 4 dicembre alle 18, al Museomontagna di Torino, sarà proposto «Magica Mistery Tor-Fatiche e facezie di uno che il Tor non lo voleva proprio fare» di Giorgio Macchiavello (foto), che dialogherà con Enrico Martinet. Sempre giovedì 4, alle 18,30 alla libreria La Montagna di via Sacchi 28 bis, sarà la volta de «Il fuoco e il gelo» di Enrico Camanni. Prosegue a Torre Pellice la rassegna «MontagnArt» organizzata dal Cai Uget Valpellice. Alle 21, al Teatro del Forte, Francesco Micca del Faber Teater porta in scena «Scie del mare» (7 euro, info 339/73.86.532), monologo dedicato a Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi (foto), ai suoi viaggi e alle sue imprese. Micca rievoca le spedizioni in Alaska, verso il Polo Nord, in Karakorum; la vita di un uomo di mare, comandante in campo delle Forze Navali Riunite durante la Prima Guerra Mondiale, ma anche le avventure di un pilota automobilistico, un alpinista himalayano, un colono in Africa. Domani,ore 15, il Filatoio di Caraglio inaugura la mostra curata da a.titolo «Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies/ I sentieri battuti sono pieni di visioni addormentate» un percorso che ha coinvolto 8 giovani artisti italiani,residenti in Italia e in Francia, chiamati a reinterpretare il territorio transfrontaliero.Si tratta di Franco Ariaudo, Giorgio Cugno, Irene Dionisio, Luca Giacosa, Daniella Isamit Morales, Stephen Loye, Matthieu Montchamp, Cosimo Veneziano. Li hanno guidati due tutor: l’artista italiano Luca Vitone (Genova, 1964) e il francese Saâdane Afif. Libri Mille voti per salvare il castello VALTER GIULIANO Domenica scade l’iniziativa del Fai dei Luoghi del Cuore e la neonata associazione «Amici del castello di Bruzolo» si è mobilitata per candidare il suo antico castello, uno dei più celebri della Valsusa. Per volere testamentario dell’ultima proprietaria, la professoressa Raffaella Marconcini, il castello è stato destinato proprio al Fai. Realizzato nel XIII secolo, è entrato nella storia il 25 aprile 1610, quando in una delle sue sale - poi denominata Sala del Trattato furono firmati i «Trattati di Bruzolo» fra Carlo Emanuele I di Savoia e gli emissari di Enrico IV Re di Francia. La mobilitazione dei bruzolesi è dovuta al fatto che il Fai, in qualità di «chiamato all’eredità», non ha ancora sciolto le riserve. Negli ultimi giorni si è aperto uno spiraglio per ipotizzare una cordata di soggetti pubblici e privati che possano farsi carico, con la regia regionale e insieme al Fai, di trovare una prospettiva che consenta il recupero e la valorizzazione di questa antica dimora storica e del patrimonio che raccoglie. Per sostenere la candidatura: iluoghidelcuore.it/luoghi/to/bruzolo/castello-dibruzolo/12355. «Il Castello, con la sua struttura cinquecentesca ben conservata, con all’esterno il ricetto ancora perfettamente leggibile e abitato, circondato sul lato posteriore dalle campagne e anteriormente dal pergolato delle “topie”, con all’interno i soffitti a cassettoni “alla francese” e i preziosi arredi, costituisce sicuramente un unicum in Valle Susa e nel Piemonte» scrivono i promotori del Gruppo in un appello per cercare sostenitori. L’obiettivo, è di arrivare a superare almeno la soglia minima di 1000 voti. Spiegano a Bruzolo: «Questo insieme storico, architettonico e ambientale, abitato con continuità dal 1200 a oggi, rappresenta un complesso patrimoniale significativo per l’identità di Bruzolo, della Valle di Susa e del Piemonte» 12 45 67 18 LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 . Sport Cronaca .67 PORT S Danza sportiva, Godano iridata di salsa nella categoria unisex Genny Godano è diventata campionessa mondiale di salsa. E’ successo a Brisbane dopo aver vinto le selezioni regionali ad Alpignano e aver superato la finale nazionale a Milano contro 14 avversarie. La giovane danzatrice della Dance school grazie ad una sponsorizzazione di un privato ha avuto la possibilità di rappresentare l’Italia nel Campionato del mondo più importante di specialità che richiede di realizzare una coreografia da soli. [a.bru.] A CURA DI SILVIA GARBARINO Per le vostre segnalazioni [email protected] Scherma Basket Torino capitale del fioretto L’Italia sfodera il Dream Team Mancinelli in campo tra un mese “Spero nel derby” DOMENICO LATAGLIATA ALBERTO DOLFIN All’indomani della presentazione del programma per il 2015, anno in cui sarà Capitale Europea dello Sport, Torino affila le armi e comincia a farsi bella con il «Trofeo Inalpi», appuntamento inaugurale del Grand Prix Fie di scherma 2014/2015. Dopo aver regolarmente ospitato negli ultimi anni la tappa di Coppa del Mondo di fioretto femminile, questo weekend il capoluogo piemontese raddoppia il suo impegno, aprendo anche agli uomini, come previsto dal circuito delle Grand Prix Series, con tre competizioni stagionali per ogni arma che vedono uomini e donne parallelamente in pedana e punteggi maggiorati rispetto alle altre gare. Non poteva che essere l’Italia ad aprire le danze nel fioretto, arma in cui può vantare una gloriosa tradizione. Addirittura, in campo femminile, il nostro paese domina il ranking mondiale grazie alla bicampionessa mondiale Arianna Errigo, all’olimpioni- Favorite Le azzurre Di Francisca, Arrigo, Batini e Vezzali ca della prova individuale di Londra 2012 Elisa Di Francisca, alla plurititolata Valentina Vezzali ed all’emergente Martina Batini. Insieme le quattro azzurre del Dream Team hanno conquistato l’oro nella rassegna iridata della scorsa estate a Kazan ed è un vero peccato che, in virtù del rigido regolamento olimpico, soltanto due di queste potranno essere protagoniste tra due anni all’Olimpiade brasiliana, vista l’assenza della gara a squadre. Di sicuro non ha nessuna voglia di farsi da parte l’eterna Vezzali, a caccia della sua sesta Olimpiade. «Io ci credo e se ho continuato a fare scherma a dispetto dell’età e di tutti gli impegni schermistici è perché mi SCONTO 25% piacciono le sfide - dichiara decisa la quarantenne jesina – Voglio dimostrare che, se si vuole fortemente qualcosa, lo si può ottenere, anche se sembra impossibile. Io a Rio ci sarò». L’Italia coltiva grandi speranze anche tra gli uomini con i quattro moschettieri dell’oro a squadre di Londra 2012: Andrea Baldini, Andrea Cassarà, Giorgio Avola e Valerio Aspromonte. Quest’ultimo si dividerà tra l’esordio stagionale in pedana e la puntata dello show «Ballando con le Stelle» di domani sera in televisione. Gran parte degli atleti sarà impegnata stamattina (dalle ore 9) alla Sisport Fiat di via Olivero per le qualificazioni del torneo femminile, mentre alle 12 sarà la volta delle qualificazioni maschili. Poi ci si sposterà al PalaRuffini, dove domani si terranno le fasi finali del tabellone femminile, mentre domenica si concluderà la gara maschile. Il «Trofeo Inalpi» sarà trasmesso sabato e domenica (dalle 22,30 alle 24) in differita su Rai Sport 1 e lunedì in sintesi (dalle 11 alle 12) su Eurosport HD. Ancora un mese di pazienza. Stefano Mancinelli, rientrato a Torino nei giorni scorsi dopo l’operazione al gomito sinistro effettuata a inizio novembre, era presente ieri alla cerimonia di presentazione di Torino Capitale Europea dello Sport 2015: rilassato e quasi di buon umore, pur consapevole che il rientro in campo con la maglia della Pms Manital non è proprio dietro l’angolo. «Penso ci vorrà ancora circa un mese, ma valuteremo strada facendo - ha spiegato -. Ogni quindici giorni effettuiamo un controllo e valutiamo come procedere: il prossimo è in programma il 5 dicembre e da quello dipenderà il modo in cui proseguirò nella rieducazione». Salvo miglioramenti repentini e nuove tabelle di marcia, insomma, l’ex capitano della nazionale dovrebbe perdere ancora le partite contro Trieste (lunedì sera, al Ruffini), Agrigento, Barcellona e Veroli, mettendo nel mirino il derby casalingo con Casale (28 dicembre) o la trasferta di Verona contro la ca- Stefano Mancinelli, infortunato polista del 4 gennaio. Inutile peraltro forzarne il recupero e il rientro, vista la delicatezza dell’articolazione e il periodo della stagione. Stasera infine lo stesso «Mancio», nato a Chieti il 17 marzo di 31 anni fa, riceverà presso il Circolo dei Lettori di via Bogino (ore 21) il Premio «Giorgio Cavallo» (indimenticato Rettore dell’Università di Torino) della Famiglia Abruzzese e Molisana in Piemonte e Valle d’Aosta. Motivazione: «Per i prestigiosi traguardi sportivi raggiunti nella sua carriera, per i profondi collegamenti tra Piemonte e Abruzzo e per il suo attaccamento alla terra natia». 12 45 67 18 68 .Dove andiamo STAMPA .LA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 Musei ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011 0897370). Lun-mar-gio-ven-sab- dom 10-18. Mer chiuso. Mostra «Terre di Kaunas e Vilnius. Maestri ceramisti lituani contemporanei», fino al 16 novembre. Visite guidate; sab ore 16, dom e festivi ore 11 e 16. A... COME AMBIENTE (c.so Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-9, ultimo ingresso alle 18. ARCHIVIO DI STATO (p.zza Castello 209, tel. 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario: lun-ven 8-18,30, sab 8-14. ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (via Barbaroux 32, tel. 011 4431811). Orario: lun-ven 8,30-18,30, dom 10,30-18,30. ARMERIA REALE (bigl. unica Palazzo Reale p. Castello 191, tel. 011 543889). Or.: mar-dom e festivi 8,30-19,30. BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Lundom. 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven. 10-18, sabato 9,30-19, dom 12,45-19. BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven 8,15-13,45; 14-18,45; sab 8,15-13,45. BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, tel. 011 4431701). Orario: Rocca, da mar a dom e festivi 10-18. Ultimo ingresso 45 minuti prima. Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19. FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: gio-dom 14-19. Visite guidate su prenotazione. FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). mardom 10-13, 14-18. Solo visite guidate. Fino all’11 gennaio 2015, mostra «Giovanni Battista Quadrone, un “iperrealista” nella pittura piemontese dell’Ottocento». Dall’11 novembre all’11 gennaio: «Luois Michel Van Loo. Le tre principessine di casa Savoia». FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19. FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19. GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-dom 10-18. Mostre: «Cecily Brown», fino al 1° febbraio. «Roy Lichtenstein, opera prima», fino al 25 gennaio. «Vitrine, Felipe Aguila», fino al 6 gennaio. «Felice Casorati, il pensiero assorto», fino al 1° febbraio. La biglietteria chiude un’ora prima. JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10,30-19, sab-dom e festivi 10,30-19,30, mar chiuso. Per info www.juventus.com. MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: mar-dom. 10-18, lun chiuso. La bigl. chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingr. gratuito al museo – visita 4 euro). MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3, tel. 011/309.01.15; 011/76.04.88). Or. visita guidata: lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; Ricovero antiaereo sab-dom 17.15. MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (C.so Agnelli ang. c.so Sebastopoli, tel. 011/19785617; [email protected]). Mar-ven 14-18, sab-dom 10-18 Visite allo Stadio ogni ora. Chiuso per le partite. MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel. 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.: da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19,30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita. MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18. MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso. MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, tel 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30, lun chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima. MUSEO ETTORE FICO (via F. Cigna 114, tel. 011 853065). Orario: mer-ven-sab-dom 11-19. Gio 11-22 MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, tel. 011 8138560). Orario: tutti i giorni 9-20, lun chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Mostre: «Visioni tra le rocce» fino al 30/11; «Collezionisti di Montagne». Dal 19/11 al 26/4/2015. MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147). Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun chiuso. MUSEO PIETRO MICCA (Via Guicciardini 7/a tel. 011 54 63 17). Mar-dom 10-18 (ultimo ingresso 17). Visite guidate 10,30, 14,30, 16,30. MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso. MUSEO STORICO REALE MUTUA (Via Garibaldi 22) . Mar e gio 16-18, primo e terzo weekend del mese sab 14,30 – 18, dom 10 - 18. Su prenotazione lun- gio 9 – 13. MUSLI – MUSEO DELLA SCUOLA E DEL LIBRO PER L’INFANZIA (Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/c, tel. 011/197.84.944). lun-ven 9,30-12,30; ogni seconda dom del mese 15,30-18,30. Visita guidata 5 euro. PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti: mar-sab ore 10-18; dom. 10-19. Scalone: mar-dom ore 10-19, ingresso libero. PALAZZO REALE (p. Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10. PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven 15-18, sab-dom 12-19. PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713). Orario: mar-dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15. PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Mar-sab 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30. SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingr. libero: lun-ven 10-19, sab 10-20, dom 16-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne: museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5 euro - Visita guidata diurna sab e dom ore 17,30. TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Mer-ven 15-19, sab-dom 10-19. PROVINCIA CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, tel. 011 9565220/22). Or.: mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso. FORTE DI FENESTRELLE. Or: da gio a lun 10-17; chiuso mar e mer. Prenotazioni tel. 0121 83600. MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, tel. 011 8118740, www.planetarioditorino.it). REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Le mostre: «A occhi aperti» «La Regia Scuderia». Da martedì al venerdì 9-17, sabato, domenica e festivi 9.30-19.30. Orari GIARDINI: mar-ven 9-17, sab-dom.9.30-18. PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario mar-ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17); sab-dom 10-18.30 (ultimo ingresso 18). Tel. 011/013.30.73 [email protected] 12 45 67 18 LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 Dove andiamo .69 . I Cinema del 28 novembre 2014 Le trame ALFIERI piazza Solferino 4, tel. 01156.23.800. Prezzi: € 6,50 int.; € 4,50 rid. over 60, under 26; € 2,50 abb+CVC Se chiudo gli occhi non sono più quì Solferino 1 P 20.00-22.00 Pelo Malo Solferino 2 P 20.00 Tre tocchi Solferino 2 P 22.00 AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Ogni maledetto Natale Sala 1 P 15.30-18.00-20.30-22.30 Trash Sala 2 P 15.00-17.30-20.00-22.30 The Judge Sala 3 15.00-17.30-20.00-22.30 CENTRALE ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 militari, universitari, Aiace, over 65, under 18 The Judge VO (inglese) 16.15-21.00 (sott.it.) Master of the universe VO (tedesca) 19.00 (sott.it.) CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461. Prezzi: € 7,50 int. serale; € 5,50 int. Pom., ridotto Aiace, militare, under 18, universitario; € 4,00 over 60 (fino alle 17,55); € 5,00 over 60 (dopo le 17,55); Abb. Agis accettato. Proiezioni 3D: € 8,00 Int; € 6,00 Rid. (supplemento occhialini 0.50 cent.) Ogni maledetto Natale P 14.50-16.45-18.40-20.30-22.30 Andiamo a quel paese P 22.30 Scusate se esisto! P 14.50-16.45-18.40-20.30-22.30 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 15.20-17.40-20.20-22.35 La scuola più bella del mondo P 17.30 Interstellar P 19.40-22.30 I Pinguini di Madagascar P 14.50-16.40-18.35-20.20 I Pinguini di Madagascar 3D P 15.40 CLASSICO piazza Vittorio Veneto 5, tel. 01153.63.323. Prezzi: € 6,00 int.; € 4,00 ridotto 32° Torino Film Festival P DUE GIARDINI ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Monfalcone 62, tel. 01132.72.214. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18; € 4,00 primo spettacolo; I toni dell’amore - Love is strange Nirvana P 16.10-18.10-20.10-22.00 Andiamo a quel paese Ombrerosse P 16.00-18.00-20.00-22.00 ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. 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Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 La spia - A most wanted man P 17.50-20.10-22.30 Sala 1 Scusate se esisto! Sala 2 P 17.50-20.10-22.30 Vivere la felicità Sala 3 P 18.30-20.30-22.30 ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 Over 60; Abb. 14 € 5,00; 1° e 2° spett. pom. Viviane Sala 1 P 15.30-17.40-19.50-22.00 Diplomacy - Una notte per salvare Parigi P 16.00-18.00-20.00-22.00 Sala 2 Torneranno i prati Sala 3 P 15.30-17.15-19.00-20.45-22.30 IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi: € 7,50 int. serale; € 5,50 int. pom., militari, under 18, universitari, Agis, Aiace, over 65 dopo le 17.55; € 4,50 over 65 fino alle 17.55; Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 15.00-17.30-20.00-22.30 I Pinguini di Madagascar P 15.10-17.00-18.50-20.40-22.30 Scusate se esisto! P 15.45-18.00-20.15-22.30 Il mio amico Nanuk P 15.00-16.45 Interstellar P 18.30-21.45 La scuola più bella del mondo P 15.30-20.20-22.30 Andiamo a quel paese P 17.45 THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 8,00 int.; € 5,00 over 60; € 5,00 Under 25 card Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 16.45-19.40-22.35 Sala 1 I Pinguini di Madagascar Sala 2 P 15.00-17.25-19.50 La scuola più bella del mondo Sala 2 P 22.15 Andiamo a quel paese Sala 3 P 15.15-20.00 I Vichinghi Sala 3 P 17.40-22.25 Scusate se esisto! Sala 4 P 14.40-17.15-19.50-22.25 Il mio amico Nanuk Sala 5 P 16.50 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 5 P 19.10 Andiamo a quel paese Sala 5 P 22.10 Ogni maledetto Natale Sala 6 P 15.20-17.45-20.10-22.40 Interstellar Sala 7 P 14.30-18.10-21.50 I Pinguini di Madagascar Sala 8 P 15.30-20.10 Cub - Piccole prede Sala 8 P 17.50-22.45 LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 1 P 17.50-20.10-22.30 I Pinguini di Madagascar Sala 2 P 16.45-18.30-20.30 Lo sciacallo - Nightcrawler Sala 2 P 22.30 Il mio amico Nanuk Sala 3 P 16.45 Interstellar Sala 3 P 18.30-21.30 MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi Massimo 1 e 2: € 7,00 int.; € 5,00 rid., Aiace, stud. univ.; € 4,00 over 60. Massimo 3: € 6,00 int.; € 4,00 rid., Aiace; € 3,00 over 60. Proiezioni 3D € 10,00 int.; € 8,00 rid. 32° Torino Film Festival Massimo 1 P 32° Torino Film Festival Massimo 2 P 32° Torino Film Festival Massimo 3 P NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 over 60; € 5,00 1 e 2 spett. pom.; Abb. 14 € 4,40 Il sale della terra Nazionale 1 16.00-18.00-20.05-22.10 Due giorni, una notte Nazionale 2 16.00-18.00-20.00-22.00 REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 7,50 int. serale; € 5,50 int. pomeridiano, Militari, Under 18, Universitari, Io studio; € 5,00 ridotto Aiace; € 4,50 over 60; € 27,00 abb. 6 ingr.; € 51,00 abb. 12 ingr.; abb. Arthouse accettato; Abb. Agis accettato. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 32° Torino Film Festival Reposi 1 P 32° Torino Film Festival Reposi 2 P 32° Torino Film Festival Reposi 3 P 32° Torino Film Festival Reposi 4 32° Torino Film Festival Reposi 5 La scuola più bella del mondo Reposi 6 15.00-19.50 Interstellar 4K Reposi 6 16.50-21.45 Il mio amico Nanuk Reposi 7 15.00 Scusate se esisto! Reposi 7 16.50-18.40-20.30-22.30 UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,30 studenti; € 5,80 bimbi fino a 8 anni; € 6,00 over 65; € 8,00 notturno. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali 3D € 1,00 Trash P 14.15-16.55-19.35-22.10 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 14.30 Cub - Piccole prede P 17.25-20.00-22.30 Doraemon P 15.00 I Vichinghi P 17.20-19.55-22.15 Ogni maledetto Natale P 14.45-17.15-19.50-22.20 I Pinguini di Madagascar P 14.30-17.00-19.30-22.00 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 15.30-18.30-21.30 Vicky il Vichingo P 14.15 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 16.20-19.15-22.10 Il mio amico Nanuk P 15.00 La scuola più bella del mondo P 17.20-19.50-22.10 Interstellar P 14.10-17.50-21.30 Scusate se esisto! P 14.30-17.10-19.45-22.20 I Pinguini di Madagascar P 15.00-17.30 Andiamo a quel paese P 20.00-22.20 Cinema: Torino e altre visioni ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474. Boyhood 21.15 MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153. E fu sera e fu mattina 21.00 CUORGNÈ AUDITORIUM MAGNETTO via Avigliana 17, tel. 34826.62.696. Come il vento 18.30-21.15 MARGHERITA 0124657.523. Scusate se esisto! BARDONECCHIA IVREA SABRINA 012299.633. Trash 21.15 BEINASCO THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone, tel. 892111. Prezzi: € 8,90 int.; € 6,90 rid., ragazzi fino 10 anni; € 6,20 over 65, studenti universitari. Proiezioni 3D: € 10,50 int., € 8,50 rid. Ogni maledetto Natale Sala 1 16.40-19.05-21.30-23.55 I Pinguini di Madagascar Sala 2 16.20-18.40-21.00-23.20 I Vichinghi Sala 3 15.50 Interstellar Sala 3 18.00-21.40 Cub - Piccole prede Sala 4 17.00-21.30-23.50 I Vichinghi Sala 4 19.15 Scusate se esisto! Sala 5 16.50-19.20-21.50-0.20 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 6 16.00-18.50-21.40-0.30 Il mio amico Nanuk Sala 7 17.20 La scuola più bella del mondo Sala 7 20.05 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 7 22.30 I Pinguini di Madagascar Sala 8 17.20 Andiamo a quel paese Sala 8 19.35-21.55-0.20 Trash Sala 9 16.15-19.00-21.45-0.30 CHIERI SPLENDOR 01194.21.601. Scusate se esisto! 20.10-22.10 CHIVASSO POLITEAMA 01191.01.433. Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I 18.30 La scuola più bella del mondo 21.00 CONDOVE CONDOVE piazza Marteri della Libertà 13, tel. 01196.44.128. Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I 21.15 A CURA DI Daniele Cavalla ANDIAMO A QUEL PAESE ··· Commedia. Regia di e con Ficarra e Picone. Durata: 90 minuti. Rimasti disoccupati, gli amici di vecchia data Salvo e Valentino decidono di lasciare la città per trasferirsi in un piccolo comune siciliano. DUE GIORNI, UNA NOTTE ···· Drammatico. Regia dei fratelli Dardenne, con Marion Cotillard e Fabrizio Rongione. Durata: 96 minuti. Sandra ha un weekend per convincere i colleghi a rinunciare al loro premio di produzione in modo che lei possa conservare il posto di lavoro. DIPLOMACY ··· Drammatico. Regia di Volker Schlöndorff, con André Dussollier e Niels Arestrup. Durata: 85 minuti. 25 agosto 1944. Gli alleati entrano a Parigi. Poco prima dell’alba, il generale tedesco Dietrich von Choltitz, governatore militare di Parigi, si prepara ad eseguire l’ordine di Adolph Hitler di distruggere la capitale francese. HUNGER GAMES ··· Fantasy. Regia di Francis Lawrence, con Jennifer Lawrence. Durata: 123 minuti. Terzo capitolo della saga, narra le gesta di Katniss, simbolo della rivolta contro la dittatura. INTERSTELLAR ···· Fantascienza. Regia di Christopher Nolan, con Matthew McConaughey e Anne Hathaway. Durata: 169’. La terra sta morendo, la Nasa individua nuovi pianeti dove abitare: il pilota Cooper viene mandato in esplorazione. Dall’autore di «Inception». LO SCIACALLO ···· Azione. Regia di Dan Gilroy, con Jake Gyllenhaal e Rene Russo. Durata: 117 minuti. Lou passa le notti con la sua videocamera correndo sui luoghi delle emergenze, per riprendere le scene cruente e vendere il materiale ai network tv. Un lavoro pericoloso. LA SCUOLA PIU’ BELLA DEL ... ·· Commedia. Regia di Luca Miniero, con Christian De Sica e Rocco Papaleo. Durata: 98 minuti. Per vincere la coppa di Scuola dell’Anno, un preside invita alcuni studenti di Accra, in Ghana: per un disguido arriveranno da Acerra. SCUSATE SE ESISTO! ··· Commedia. Regia di Riccardo Milani, con Paola Cortellesi e Raoul Bova. Durata: 106 minuti. Tornata in Italia, la talentuosa architetto Serena fatica a trovare attenzione dal mondo del lavoro «maschile» e chiede aiuto a Francesco, in realtà omosessuale. LA SPIA Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia ALMESE BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ···· PIANEZZA 21.30 BOARO 0125641.480. I Pinguini di Madagascar 20.00-22.00 POLITEAMA 0125641.571. Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I 20.15-22.30 MONCALIERI UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678. Prezzi: € 8,00 int.; € 5,70 rid.; € 4,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50 intero; € 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al costo di € 1,00 I Pinguini di Madagascar 3D P 14.50 Andiamo a quel paese P 17.30-20.00-22.30 Interstellar P 14.00-17.40-21.20 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 16.00-19.00-22.00 Trash P 14.00-16.35-19.10-21.45 La scuola più bella del mondo P 15.00-17.20-20.00-22.30 Il mio amico Nanuk P 15.05-17.30 Clown V.M. 14 P 19.50-22.25 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 16.30-19.30-22.30 Scusate se esisto! P 14.30-17.10-19.45-22.30 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 15.30-18.30-21.30 I Pinguini di Madagascar P 15.00-17.25-19.50-22.20 I Pinguini di Madagascar P 14.15-16.40 Scusate se esisto! P 19.10 Interstellar P 21.50 Mio papà P 15.45-18.05-20.20-22.35 Doraemon P 14.30-17.00 Frank P 19.40 Dracula Untold P 22.20 Ogni maledetto Natale P 15.10-17.40-20.05-22.25 Cub - Piccole prede P 15.50-18.10-20.25-22.40 I Vichinghi P 15.05-17.25-19.50-22.10 LUMIERE 01196.82.088. I Pinguini di Madagascar Ogni maledetto Natale Scusate se esisto! Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Andiamo a quel paese Il mio amico Nanuk 17.30-19.15-21.00 17.30-19.15-21.00-22.45 20.30-22.30 20.10-22.30 17.30 18.00 PINEROLO HOLLYWOOD 0121201.142. I Pinguini di Madagascar 20.30 MULTISALA 0121393.905. Trash Italia 200 P 21.00 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Italia 500 P 21.00 RITZ 0121374.957. Scusate se esisto! 21.00 SAN MAURO TORINESE GOBETTI via dei Martiri della Libertà 17, tel. 01103.75.408. Ogni maledetto Natale P 21.15 SETTIMO TORINESE PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050. I Pinguini di Madagascar 3D Sala 1 21.10 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 2 21.20 Scusate se esisto! Sala 3 21.30 VALPERGA AMBRA 0124617.122. I Pinguini di Madagascar Uno 21.30 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Due 21.30 VENARIA SUPERCINEMA 01145.94.406. I Pinguini di Madagascar P 20.30 La spia - A most wanted man P 22.30 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 20.00-22.30 Scusate se esisto! P 20.30-22.30 ···· Thriller. Regia di Anton Corbijn, con Philip Seymour Hoffman e Robin Wright. Durata: 122 minuti. Dal romanzo di John Le Carrè, i tentativi del capo dell’antiterrorismo tedesco di assicurare alla giustizia un terrorista. Ultimo film di Seymour Hoffman. THE JUDGE ···· Drammatico. Regia di David Dobkin, con Robert Downey Jr. e Robert Duvall. Durata: 141 minuti.. Il rampante avvocato Palmer torna nella cittadina dove è cresciuto per i funerali della madre: sarà costretto a difendere il padre, giudice con cui non parla da anni, dall’accusa di omicidio. I TONI DELL’AMORE ···· Commedia drammatica. Regia di Ira Sachs, con John Lithgow e Alfred Molina. Durata: 94’. La felicità di Ben e George, da 28 anni insieme, viene infranta dal licenziamento di uno dei due: rimasti senza un soldo, chiedono aiuto ad amici e parenti. TORNERANNO I PRATI ···· Drammatico. Regia di Ermanno Olmi, con Claudio Santamaria e Alessandro Sperduti. Durata: 80’. Un anziano pastore ricorda i combattimenti della prima guerra mondiale. Dall’autore de «L’albero degli zoccoli» . TRASH ···· Commedia drammatica. Regia di Stephen Daldry, con Martin Sheen e Rooney Mara. Durata: 114 minuti. Rovistando fra i rifiuti nelle favelas di Rio de Janeiro, due ragazzi trovano un portafogli: la loro vita cambierà per sempre. Dall’autore di «Billy Elliot». VIVIANE ···· Drammatico. Regia di di Ronit Elkabetz, Shlomi Elkabetz. Durata: 115 minuti. Da tre anni Viviane Amsalem cerca invano di ottenere il divorzio dal marito Elisha, davanti all’unica autorità che in Israele possa concederglielo: il tribunale rabbinico Teatri del 28 novembre 2014 AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I, tel. 011 81.93.529. Sabato 29 ore 21 Nitsky, Nietzsche ditirambo folie prosa Regia di A. Paglietti, domenica 30 ore 16.30 le Marionettegrilli presentano CenerentolaSpettacolo per attore e figure, Sabato 6 dicembre ore 21 e domenica 7 ore 16.30 la Compagnia Alfafolies presenta Le mille e una notteoperetta in due tempi di J. Strauss con musica dal vivo. Si prenota per la Grande Serata di Capodanno con lo spettacolo Polveri di stellevarietà comico musicale e serata prolungata con ballo e premi ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800. Staseraore20.45aCompagniadell’Albaèin scena con“Aggiungiunpostoatavola”commedia musicale di Garinei e Giovannini, con le musiche di Armando Trovajoli. Si prenota per Don Giovannicon Alessandro Preziosi in scena dal 2 al 7 dicembre AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011 81.04.653. ConcertoSteven Mercurio direttore, Lara St. John violino. Ore 20.30 CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Stasera ore 20.45 “Re Lear” da W. Shakespeare, diretto e interpretato da Michele Placido, Goldenart Production. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita degli abbonamenti e biglietti stagione Teatro Stabile, abbonamenti e biglietti Torinodanza CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Fer- raris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande:L’apprendistastregone–scuoladimagia, La Piccionaia. Sabato ore 21, Domenica ore 16.30. SalaPiccola:Antartica–Lostraordinarioviaggio di Shackleton, Onda Teatro. Sabato ore 21, Domenica ore 16.30 COLOSSEO via M. Cristina 71, tel. 011 66.98.034. Stasera ore 21 50 sfumature di Pintusdi e con Angelo Pintus. Martedì 2 dicembre La vita è un viaggiodi e con Beppe Severgnini. Venerdì 5 e Sabato 6 dicembre Nuda proprietàcon Lella Costa e Paolo Calabresi ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447. Stasera ore 21 è in scena “La vita che ti diedi”diLuigiPirandello,conPatriziaMilanieCarlo Simoni, per la regia di Marco Bernardi. In venditabigliettiper“Lemenzognedellamente”,inscenail1°dicore21,per”Latvchemipiace”, in scena il 2 dicembre ore 21 e per “Tango di luna”, in scena il 3 di ore 21 GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo 31bis,tel.01158.05.768.Sonoinvenditaibigliettiper“UnamericanoaTorino”,conDaniel McVicar e la Compagnia Torino Soettacoli, in scena dal 3 dicembre al 6 gennaio. Sono in vendita i biglietti e gli abbonamenti per tutti gli spettacoli in programma per il 2014-2015 nei Teatri Erba, Alfieri e Gioiello GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO via Rossini 8, tel. 800.235.333. Stasera ore 20.45 “Lolita” regia Silvia Battaglio Cie.ZerogrammiincollaborazioneconCompagnia Silvia Battaglio con il sostegno di Sistema Teatro Torino e Provincia. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita degli abbonamenti e biglietti stagione Teatro Stabile, biglietti Torinodanza LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011 40.33.800.Re-mappingthebodyCompagnia Linga. Coreografia Katarzyna Gdaniec e MarcoCantalupo,musichediChristopheCalpini. Sabato 6 dicembre. Ore 21. BTT scuola di danza e perfezionamento nuova sede via Cigna 5 Torino audizioni e iscrizioni anno scolastico 2014-15 LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone 16,tel.0161840.796.Domenica07dicembre ore16(martedì09dicembrealleore10perle scuole), per l’Undicesima Stagione di Teatro di Figura Le Figure dell’Inverno al Teatro Educatorio della Provvidenza di Torino, LaBottegaTeatralediTorinopresentalospettacolo La Mia Vera Storia di Natale. Le scuole possono prenotare per questo spettacolo e per gli altri in cartellone MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88, tel. 800.235.333. Stasera ore 20.45 “Go- spodin”,conClaudioSantamaria,regiaGiorgio Barberio Corsetti, Fattore K., “L’uovo” Teatro Stabile Di Innovazione. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita degli abbonamenti e biglietti stagione Teatro Stabile, biglietti Torinodanza MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011 23.04.153. Stasera ore 21, per la III° Rassegna di Teatro del Sacro “Venite e vedrete” programmazionecinematograficaconilfilm “E fu sera e fu mattina” Sono aperte le prevendite per il “Gran Galà di capodanno” con la Compagnia “TrediPicche” che presenta “Come quando fuori piove” OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A, tel. 01173.99.833.PerilprogettoResponsability diCristinaPistolettoeAndreaRoccioletti,nell’ambito di Stalker Teatro 39, domenica 30 ore 17 conferenza a ingresso libero, dal 1° al 5 dicembre workshop, sabato 6 dicembre ore 21 performance PICCOLOREGIOGIACOMOPUCCINI.Ore15.30 Al Regio dietro le quinte. Domani ore 15 ultima recita di Giulio Cesare di G.F. Händel. A. De Marchi direttore. Regia di L. Pelly. Biglietteria (ore 10.30-18) - Tel. 0118815241/242 PICCOLOTEATROPEREMPRUNER-Grugliasco, tel. 011 787.780. GilgamesCompagnia Viar- tisti. Lunedì 8 dicembre. Ore 21 (Chalet Allemand di Grugliasco) SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa della Salute 17/b, tel. 011 22.15.161. Foolsdi N. Simon.GruppoSkenaSpettacolo.Sabato29. Ore 21 SANPIETROINVINCOLI-ZONATEATROviaSan Pietro in Vincoli 28, tel. 011 52.17.099. Metrop’souls spettacolo-concerto di voci e corpi con Domenico Castaldo e il LabPerm. Ore 21 TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel. 011 338.698. Martedì 2 dicembre ore 21 al Teatro Erba - La Tv che mi piace, di e con Alessandra Comazzi, Bruno Gambarotta, Bruno Maria Ferraro e la partecipazione in video di Piero Chiambretti TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011 30.42.808. Domenicamattinateatro – il 30 novembrealleore10.00e11.30Officinaper la Scena in “Pippi dalle Calzelunghe”. Insolito – il 3 dicembre alle ore 21.00 Assemblea Teatro in “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” TEATRO ASTRA via Rosolino Pilo 6.. Oggi ore 15 Palazzo Nuovo/Auditorium Quazza Incontro con Roberto Herlitzka e i docenti del DAMS. Stasera ore 21 Una giovinezza enormementegiovanediGianniBorgna,ispiratoatestidi PierPaoloPasolini,conRobertoHerlitzka,regia di Antonio Calenda TEATROBARETTIviaBaretti4,tel.011655.187. Eros e Thanatoscon Sax Nicosia, Serena Sinigaglia, Sandra Zoccolan. Ore 21 TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011 257.881. Venerdì 28 e Sabato 29 ore 21 Comedy Academy in Cena a sorpresa. Domenica 30 ore 21 Su al Nord. Venerdì 5dicembreore21WalterLeonardiinA-Men. Sabato 6 dicembre ore 21 In&Out. Domenica 7 dicembre Al Mondream in Concerto Gospel.Giovedì11dicembreore21CarloTedeschi in Presepe, il musical TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese, tel. 011 80.28.501. Sabato 29 ore 21.30 Almateatro in “Chi è l’ultima?” regia Gabriella Bordin. Venerdì 5 dicembre ore 21.30 per “Settimo Ride” TAC Tutta un’Altra Comicità e Bteatro in “Il derbi”. Sabato 13 ore 21.30 Mario Perrotta/Teatro dell’Argine in “Un bes – Antonio Ligabue” Premio Ubu 2013 Premio Hystrio/Twister TEATRO CIVICO MATTEOTTI via Matteotti 1 Moncalieri, tel. 011 64.03.700. Porcheriedi econLucaOccelli,da“Taccuinodiunvecchio sporcaccione” di Charles Bukowski. Sabato 29. Ore 21 TEATRO GOBETTI via M. Libertà 17 - S. Mauro Torinese, tel. 347 25.47.687. Giovedì 4 dicembreore21AssociazionelaFunicolarePremiata pasticceria bellavista di Vincenzo Salemme. Adattamento e Regia di Salvatore Consiglio. TEATROILMULINOviaRivaPo9-Piossasco,tel. 011 90.41.984. Zuppa di latteil racconto della nascita di Slow Food Teatro degli Aceri. Da un’idea di Carlin Petrini. Ore 21 TEATRO REGIO. Ore 17.30 in Sala Caminetto: Da straniero inizio il cammino. Schubert, l’ultimo anno, presentazione del libro di S. Cappelletto (ed. Accademia Perosi). Con S. Cappelletto, A. Benessia, V. Sabadin. A. Sinigaglia. Esecuzioni del Quartetto Perosi con S. Blanc violoncello. Ingresso libero. Info 0118815557 TEATRO SAN PAOLO via Berton 1.. Mi hanno rimastosolodieconMicheleCompagniaMichele La Ginestra. Venerdì 5 e Sabato 6. Ore 20.50 TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino www.teatrosuperga.it, tel. 011 62.79.789. Stagione Lirica: 13/12 ore 20.30 “Cenerentola” Orchestra Cantieri d’Arte e Coro dell’Opera di Parma. Stagione prosa: 19/12 “Le ho mai raccontato del vento del nord” Con Chiara Caselli e Roberto Citran 12 45 67 18 70 PUBLIKOMPASS SERVIZI PROMOZIONALI SPECIALE ESTETICA CON ELIANA MONTI E I SUOI SPECIALISTI Una forma perfetta prima di Natale Per non rischiare chili in più Manca poco, pochissimo, il tempo stringe e il giro vita è ancora troppo largo. Per questo ci si deve affidare agli specialisti del dimagrimento per arrivare in forma alle feste di Natale, ma soprattutto di Capodanno, per infilare quel tubino nero così bello e così stretto. Il metodo di dimagrimento Eliana Monti è rivoluzionario perchè lavora contemporaneamente su tutte le potenziali cause del sovrappeso: cattiva alimentazione, rapporto sbagliato col cibo, disinformazione sulle proprietà degli alimenti, aspetto emozionale (intenso come rapporti affettivi, realizzazione personale……) eccessiva sedenteriatà. Si sa che le diete non funzionano se non si fa un po’ di moto e se non si stimola il metabolismo. Il metodo Monti è naturale e non invasivo quindi utilizzabile da chiunque, uomini e donne in qualunque fascia di età. Spesso è proprio l’età quella che inibisce il dimagrimento, più di va avanti con gli anni e più difficile diventa dimagrire. INTERATTIVO Il metodo Eliana Monti è interattivo, le persone che vivono distanti da una delle sedi della linea Eliana Monti possono essere seguite rimanendo comodamente a casa loro, grazie ad un programma progettato esplicitamente per venire incontro a tutti. E poi parliamo di risultati e garanzie: i risultati del metodo Monti sono garantiti da apposito certificato sottoscritto. E ancora i clienti acquisiscono un metodo che gli permetterà di mantenere i risultati nel tempo, nel pieno rispetto della loro salute. PERSONALIZZAZIONE Il metodo prevede anche la personalizzazione: ogni cliente è seguito individualmente da uno staff di professionisti ed in più gli viene affidato un tutor che lo affiancherà durante tutto il percorso non lasciandolo mai solo. Il tutor darà consigli e servirà anche e soprattutto da supporto psicologico. Ogni persona che affronta un percorso di dimagrimento spesso incontra periodi di sconforto nei quali è necessario un confronto e un aiuto morale per proseguire senza arrendersi. Il metodo Eliana Monti, pur seguendo linee guida predefinite, viene adattato ad ogni cliente affinchè non debba stravolgere le abitudini di vita sue e dei suoi famigliari. Allora è arrivato il momento di affidarsi a uno dei centri super specializzati Eliana Monti, proprio prima delle feste perché si sa che durante i pasti di Natale e di Capodanno sono in agguato i chili in più. www.elianamontidimagrimento.it 1 LA STAMPA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 Il tempo Piogge in prevalenza al Nord, passaggi nuvolosi al Sud SITUAZIONE NORD CENTRO SUD La vasta depressione presente tra l’Atlantico e l’Europa occidentale indirizza oggi una perturbazione al Nord, ma più attiva sul Nord-Ovest; un’altra perturbazione è attesa domenica e si estenderà anche alle zone centrali, lasciando ancora il Sud in condizioni in parte soleggiate. Nuvoloso con piogge estese al Nord-Ovest, anche con temporali sulla Liguria; piogge più irregolari sulla Lombardia ed Emilia Romagna, assenti su alto Adige, bassa Emilia e Romagna. In serata cessano le piogge sul Nord-Est. Ampie schiarite sulla Sardegna, a parte qualche passaggio nuvoloso nella prima parte della giornata; sulla Toscana parzialmente nuvoloso con qualche pioggia sulla Garfagnana e zona di Massa e velature estese altrove. Venti moderati o forti da sud-est e mari mossi. Parzialmente o irregolarmente nuvoloso sulla zona ionica e sulla Puglia, con qualche goccia di pioggia al mattino; altrove poco o parzialmente nuvoloso per passaggi nuvolosi estesi. Venti moderati o forti da sud-est, con mari mossi o molto mossi. NUVOLOSO POCO NUVOLOSO IN EUROPA Il Sole LE PREVISIONI DI OGGI SOLE COPERTO DOMANI VARIABILE Tempo .71 . PIOGGIA DEBOLE-MODERATA PIOGGIA INTENSA TEMPORALE NEBBIA NEVE VENTO Culmina alle ore 11.58 Sorge alle ore 7.12 Tramonta alle ore 16.43 PRIMO QUARTO La Luna Si leva Cala alle ore alle ore 23.10 11.52 Domani MARE CALMO POCO MOSSO MARE MOSSO Nubi irregolari e solo in parte soleggiato con rovesci di pioggia a tratti su Portogallo e Spagna; nuvoloso ma in gran parte asciutto su Regno Unito, Svezia, zona baltica, Russia e intorno al Mar Nero. Ampie schiarite sulla Germania. MARE AGITATO Le precipitazioni attese oggi LA TENDENZA DELLE TEMPERATURE In aumento di qualche grado. Trento 7 11 Aosta 7 8 Torino 7 8 Milano 8 11 Genova 12 14 Bologna 9 12 Venezia 9 13 Firenze 12 17 Perugia 8 15 Parzialmente nuvoloso per nubi stratificate estese; più nuvoloso al Nord-Ovest e sulla Sardegna con piogge in ripresa su Ponente ligure e Cuneese. Trieste 10 15 Ancona 10 16 Roma 11 DOPODOMANI DEBOLI L‘Aquila 7 16 Campobasso 6 16 FORTI MOLTO FORTI Foggia 9 18 Vigilanza meteo di oggi e domani Bari 11 19 Napoli 11 22 Alghero 15 22 MODERATE Piogge estese al Nord-Ovest, irregolari su Lombardia e Emilia. Potenza 6 16 Cagliari 16 22 Catanzaro 10 19 Palermo 17 22 Reggio Calabria 14 22 Catania 16 20 Nuvoloso con piogge in estensione al Nord e su parte del Centro, specie su Toscana e Marche; abbastanza soleggiato al Sud. MODERATA ELEVATA ESTREMA A cura di www.nimbus.it Centimetri-LA STAMPA Venerdì Al mare Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa CITTÀ MIN ˚C MAX ˚C OGGI CITTÀ ALGERI ANKARA BAGHDAD BANGKOK BEIRUT BOMBAY BRASILIA BUENOS AIRES CALGARY CARACAS CASABLANCA CHICAGO CITTÀ DEL CAPO CITTÀ DEL MESSICO DAKAR DUBAI FILADELFIA GERUSALEMME HONG KONG IL CAIRO JOHANNESBURG KINSHASA LA MECCA L'AVANA LOS ANGELES MANILA MELBOURNE MIAMI MONTREAL NAIROBI NEW YORK NUOVA DELHI PECHINO SHANGHAI SINGAPORE TOKYO WASHINGTON 11 3 15 27 14 21 21 18 -11 25 15 -13 15 3 24 25 -2 10 24 14 15 23 22 12 16 26 12 11 -4 17 -2 14 -1 13 25 13 0 AMSTERDAM ATENE BARCELLONA BELGRADO BERLIN BERNA BRATISLAVA BRUSSELS BUCAREST BUDAPEST COPENHAGEN DUBLIN EDIMBURGO HELSINKI ISTANBUL LISBONA LONDRA LUBIANA MADRID MOSCA OSLO PARIGI PODGORICA PRAGA REYKJAVIK ROMA SARAJEVO S. PIETROBURGO SOFIA STOCCOLMA TALLINN TIRANA VARSAVIA VIENNA VILNIUS ZAGABRIA 26 7 19 34 21 35 28 31 -10 32 19 1 24 20 27 28 4 14 28 21 28 31 33 22 23 31 25 21 -1 26 4 28 7 18 32 21 5 NESSUNA Qualche temporale intenso sulla Liguria. MIN ˚C MAX ˚C OGGI 6 11 15 2 0 4 2 6 -2 1 3 7 6 0 5 11 7 5 7 -10 0 8 13 0 7 11 5 -4 4 3 -4 9 -6 1 -6 3 9 15 16 10 1 5 4 12 2 3 5 11 8 1 10 12 11 10 9 -6 1 13 16 2 9 20 15 -3 11 4 -2 19 -1 2 -4 7 Fine settimana ancora molto perturbato La scienza quasi perfetta delle previsioni GIANFRANCO MEGGIORIN L e carte Navimeteo mostrano per il fine settimana tempo ancora molto perturbato su quasi tutto il Paese. Una depressione tra sabato e domenica si sposterà dal Mare di Alboran fino alle Baleari portando piogge su tutte le regioni centro-settentrionali, in particolare nella giornata di domenica, in spostamento successivo anche a quelle meridionali. Su tutti i bacini occidentali soffieranno venti tesi da Sud-Est e i mari saranno molto mossi, agitati il Mare di Sardegna e il Mare di Corsica. All’inizio della prossima settimana permarranno condizioni di tempo instabile in molte zone d’Italia, anche se assisteremo a un progressivo calo del vento. La situazione dunque tenderà a un generale miglioramento so- lo a partire dalla metà della settimana prossima. Spesso i meteorologi parlano di modelli di previsione ma non è sempre facile capire a cosa si riferiscono. In pratica tutto deriva dalla capacità che i calcolatori hanno di elaborare delle proiezioni sull’evoluzione dei vari fattori meteorologici nelle diverse zone a medio o lungo termine. Di conseguenza i centri principali, che sono anche quelli che hanno una maggior capacità di calcolo, inizializzano il processo di previsione partendo dalla raccolta di un’infinità di dati osservati in ogni luogo ove vi sia una stazione meteorologica. A ciò si aggiungono i dati satellitari che consentono di visualizzare e monitorare i sistemi frontali. Tutto si traduce in mappe meteorologiche colorate, intuitive e rappresentative del tempo che farà. Semplicemente i modelli non sono altro che delle simulazioni grafiche e matematiche del tempo previsto e ogni centro regionale adatta i modelli su larga scala alle proprie zone di interesse puntando al miglior dettaglio locale possibile. I parametri principali sono la pressione, la temperatura, il vento, le precipitazioni, l’umidità e la copertura nuvolosa. Con questo supporto informatico, il meteorologo emette un bollettino che, a parità di elaborazione, può differenziarsi a seconda della sua interpretazione ed esperienza. Quello del meteorologo è un mestiere che fonde la tecnologia con l’esperienza e la capacità di sintesi. E nonostante ciò la previsione resta ancora soggetta a errori marcati che la ricerca sta in ogni modo puntando a mitigare. www.navimeteo.com IN ABBINAMENTO CON IL SETTIMANALE GRAZIA, SOLO ED ESCLUSIVAMENTE AL SABATO, NELLE PROVINCE DI AOSTA, IMPERIA E SAVONA. IL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE € 1,70 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE: € 1,20 CON «PRIMO PIANO MOLISE», «LA VOCE DI MANTOVA»; € 1,30 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA», «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA», «NUOVA PRIMA PAGINA REGGIO», € 1,50 CON IL CORRIERE MERCANTILE», «LA GAZZETTA DEL LUNEDÌ». PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00 1 2343567 9A 4B23CD53 9EF LA STAMPA 9
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