IL CAFFÈ 5 ottobre 2014 6 ATTUALITÀ Ilcaso A Bellinzona, sullo sfondo di uno scontro educativo e religioso, la singolare storia di due suore Foto da www.istvonmentlen.ch La fuga delle monache ribelli del von Mentlen In un rapporto al Cantone dure accuse al Centro per ragazzi in dificoltà STEFANO PIANCA I l direttore di un centro per minorenni a Bellinzona che aiuta due suore in crisi di vocazione a fuggire dalla madre superiora. Ma anche una situazione di disagio e di assenze per malattia tra gli educatori, di cui uno viene sospeso e denunciato per presunti maltrattamenti a un ragazzo. E, su tutto, la rottura degli amministratori con la Congregazione religiosa che prestava le suore alla struttura educativa, tradendo così la volontà testamentaria della fondatrice Valeria von Mentlen, la “mater dolorosa” morta nel 1910. Accuse nero su bianco in un rapporto di una decina di pagine inviato qualche giorno fa al Cantone. Allo storico Istituto von Mentlen, aperto un secolo fa nella frazione di Ravecchia, le cose non funzionerebbero per il verso giusto stando a chi ha scritto il rapporto che denuncia un “progressivo deterioramento del clima di fiducia e di col- laborazione tra il personale e la direzione”. Nel lungo documento sono descritti gli “innumerevoli problemi e disfunzioni nella gestione” della struttura che aiuta bambini e ragazzi con situazioni familiari difficili. Contattato dal Caffè, il direttore Carlo Bizzozero ha preferito il silenzio: “Non sono autorizzato a dare informazioni, dovete rivolgervi al presidente della Fondazione. Ho le mie idee, ma non ve le dico. Parlate con Ivano Beltraminelli”. Impossibile però ottenere spiegazioni da quest’ultimo, perché il presidente, che è pure comandante della polizia comunale di Bellinzona, non ha risposto alle nostre ripetute sollecitazioni. “Voglio che la Direzione interna del Ricovero sia affidata alle Suore, possibilmente alle Suore della carità”. Questo il passaggio cruciale del testamento di Valeria von Mentlen, del 20 agosto 1907, che l’attuale vertice dell’istituto avrebbe tradito, secondo il rapporto, venendo meno alle disposizioni della benefattrice che so- L’ISTITUTO VON MENTLEN Il von Mentlen di Bellinzona, a Ravecchia, è al centro di una polemica iniziata con la decisione di alcune suore di rinunciare ai voti pravvisse ai suoi quattro figli. All’ultimo, Erminio, che si suicidò fu dedicato il luogo d’accoglienza di Bellinzona. Per decenni la gestione dell’istituto venne affidata alle suore. La prima cesura avviene negli anni ‘80 quando, dopo la conduzione di Maria Pascalina Hoffman della comunità di Menzingen, la direzione passa ad un laico. Ma non è un taglio netto, tanto che una presenza di religiose è mantenuta. Fino al maggio 2013 quando due delle tre suore della ‘Congregazione figlie di nostra signora della Misericordia’, dette le “filippine”, di Genova manifestano l’intenzione di lasciare la vita religiosa ma non l’istituto von Mentlen, dove lavorano come educatrici. La direzione è disposta ad accogliere la richiesta delle due donne, anche se ciò rischia di rompere gli impegni presi. Per la Congregazione infatti le due suore andrebbero sostituite con altre monache. A questo punto il racconto dei fatti assume toni manzoniani. Nel giugno 2013 la madre superiora piomba dalla Liguria a Bellinzona per discutere con le due “ribelli”. Ma al loro posto trova solo un bigliettino: “Ce ne siamo andate”. Le due, sostiene il rapporto, sarebbero state portate via in auto dal direttore Bizzozero. Un gesto di generosità o di scorrettezza, dipende dai punti di vista. Fatto sta che, dopo la decisione dell’istituto di tenere le due ex religiose, la frattura con la Congregazione diventa insanabile. “Ve ne mandiano altre” propone la madre superiora. “Ci spiace ma ora non abbiano nessun posto di lavoro da offrirvi”, ribattono dal von Mentlen. A questo punto la madre badessa getta la spugna e sfuma ogni presenza religiosa nell’istituto. Anzi, c’è un’ultima prova di forza, col parroco di Ravecchia che a fine agosto viene estromesso dalla commissione amministrativa dell’istituto e rimpiazzato, contro la propria volontà, dall’arciprete di Bellinzona. [email protected] Q@StefanoPianca x joh Mfbt bmmp njp x p qsffstbsjp w booj Psb eb opj dpo vo jodsfejcjmf mfbtjoh bmmp E/pE & tv uvuuj j npefmmj Wpmltxbhfo" þ ;Ô½‚‚'Õà\ › ö\Œ˛~\ ~\ŒŒÔþŵ \Œ ãþÅþÿÅèÿþ‰Å 4łł\àÕ˛t½Œ\ù˛½¬' t½¬ ©Õ'ł˛½ ‚\¬z ö'˛t½Œ˛ ¬î½ö˛ ½Õ~˛¬\à˛ èŸÅèÅèÿþ”Ý ö'˛t½Œ˛ ˛¬ ©Õ½¬à\ t½¬Û'`¬\ þ‰ÅþþÅèÿþ‰Å K½¬½ 'ÛtŒîÛ˛ ˛ ł½~'ŒŒ˛ '˝î©¶{ '˝2½Œ‚{ H\ÛÛ\à T\Õ˛\¬à t½¬ ©\tt˚'àའ1Œ''àŒ˛¬' ½ \ŒàÕ' ©Õ½ł½ù˛½¬˛ ‚Œ½àà\ Û½Ûà'¬îà' ~\Œ ‚\jjÕ˛t\¬à'Å 4łł\àÕ˛t½Œ\ù˛½¬' t½¬ Œ'\Û˛¬`á©Õ'ł˛½ \¬¬˛ö'ÕÛ\Õ˛½z þ‰ÅþþÅèÿþ‰Å K½¬½ 'ÛtŒîÛ˛ ˛ ł½~'ŒŒ˛ '˝î©¶{ '˝2½Œ‚{ ¬î½ö\ H\ÛÛ\à{ ¬î½ö\ M½î\Õ'`{ H˚\'ཬ ' H\ÛÛ\à T\Õ˛\¬à t½¬ ©\tt˚'àའ1Œ''àŒ˛¬' ½ \ŒàÕ' ©Õ½ł½ù˛½¬˛ ‚Œ½àà\ Û½Ûà'¬îà' ~\Œ ‚\jjÕ˛t\¬à'Å 4Œ ©Õ'ł˛½ ‚\¬ › tîłîŒ\j˛Œ' t½¬ ˛Œ ©Õ'ł˛½ \¬¬˛ö'ÕÛ\Õ˛½ ½ t½¬ ˛Œ Œ'\Û˛¬` \ŒŒ½ ÿʼnÿÀÅ 4Œ ©Õ'ł˛½ \¬¬˛ö'ÕÛ\Õ˛½ ' ˛Œ Œ'\Û˛¬` \ŒŒ½ ÿʼnÿÀ ¬½¬ Û½¬½ ©'Õ° tîłîŒ\j˛Œ˛ àÕ\ Œ½Õ½Å (½¬ Õ˛Û'Õö\ ~˛ ł½~˛‚˛t˚' ~'˛ ©Õ'ùù˛Å UPHOFUUJ BVUP Qbsuofs ej wfoejub; Wjb Tbo Hpuubsep 24:- 76:7 Hpsepmb Ufm/ 1:2 846 26 61- xxx/uphofuujbvup/di HBSBHF CV[[JOJ- Wjb Mpdbsop 31- 7723 Btdpob- Ufm/ 1:2 896 51 31 BVUP NBUUFJ- Wjb Dboupobmf- 7785 Tpnfp- Ufm/ 1:2 864 23 49
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