Lezione 01_Definizioni - Dipartimento di Scienze Chimiche

Università degli Studi di Padova - Dipartimento di Scienze Chimiche
Prof. A. A. Isse – Prof. L. Franco
A.A. 2014-2015
Corso di Laurea in CHIMICA INDUSTRIALE
CHIMICA FISICA I
Definizioni
Lezioni di Chimica Fisica I – A.A. 2014-2015
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La descrizione dello stato di un corpo macroscopico (contenente un
numero molto elevato di atomi/molecole) può essere ottenuta utilizzando
due approcci:
1) Descrizione microscopica: complessa, richiede la conoscenza delle
coordinate, massa e velocità di tutte le particelle del corpo, e ne
determina l’evoluzione temporale con le leggi della meccanica classica
o quantistica.
2) Descrizione macroscopica: semplice, e riferita all’insieme delle
proprietà macroscopiche misurabili.
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La termodinamica classica descrive le leggi che regolano le proprietà
macroscopiche di sistemi in condizioni di equilibrio.
Le proprietà macroscopiche in condizioni di equilibrio possono essere
stimate sulla base di un numero ridotto di variabili termodinamiche, senza
avere informazioni dettagliate su tutte le molecole.
Si definisce all’equilibrio termodinamico un sistema invariante nel tempo
(in assenza di pertubazioni esterne).
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L’equilibrio chimico da cosa è determinato?
Es:
1) NH3 (g) + HCl (g) ↔ NH4Cl (s)
2) 2NO2 (g) ↔ N2O4 (g)
Entrambe le reazioni liberano calore (‘esotermiche’): l’energia dei prodotti
è minore dell’energia dei reagenti, quindi dai reagenti è facile prevedere
che si ottengano i prodotti.
Ma come spiegare le seguenti osservazioni?
• Se si scalda NH4Cl si ha liberazione di NH3 e HCl
• Se si diminuisce la pressione si ha dissociazione di N2O4
Quindi il criterio della minima energia non è valido in generale.
Perché possono avvenire anche reazioni (processi) che aumentano
l’energia ?
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Un sistema termodinamico è la parte del mondo a cui facciamo
riferimento, distinto dall’ambiente che lo circonda.
L’universo è l’insieme del sistema+ambiente.
ambiente
sistema
Universo
L’ambiente viene considerato infinito, e i trasferimenti di energia (come
calore o lavoro) o di materia dal sistema non ne cambiano lo stato.
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I sistemi termodinamici possono essere:
Sistema isolato: non scambia con i dintorni né materia né energia.
Sistema chiuso: scambia energia ma non materia
Sistema aperto: scambia materia ed energia
Sulla base dello scambio di calore si definiscono sistemi
•
adiabatici, se non consentono lo scambio di calore;
•
diatermici, se invece lo consentono;
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Il sistema si suppone delimitato da pareti. Le pareti stabiliscono il contatto
tra il sistema e l’ambiente; manipolando le pareti si possono alterare le
condizioni del sistema. Le pareti possono essere fisse o mobili.
• Pareti diatermiche : permettono di cambiare lo stato del sistema senza
esecuzione di lavoro.
• Pareti adiabatiche : permettono di cambiare lo stato del sistema solo
con esecuzione di lavoro.
• Pareti impermeabili : non permettono il flusso di materia.
• Pareti semipermeabili : permettono il flusso selettivo di materia di un
certo tipo.
• Pareti rigide : non permettono l’esecuzione di lavoro di volume.
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Una fase è costituita da una porzione del sistema fisicamente e
chimicamente omogenea e separata da eventuali altre fasi del sistema
da una superficie definita.
¨Fisicamente¨ si riferisce a parametri quali temperatura, pressione, stato
di aggregazione, ed altri.
¨Chimicamente¨ si riferisce alla composizione.
Esempi
• il cemento Portland è una miscela delle fasi β-Ca2SiO4, Ca3SiO5, Ca3Al2O6,
Ca4Al2Fe2O10
• i colloidi sono sistemi eterogenei in cui qui le regioni omogenee hanno
dimensioni molto piccole (≤1 µm)
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Lo stato termodinamico del sistema viene rappresentato tramite
variabili chimico-fisiche misurabili, dette variabili di stato o proprietà di
stato. Le variabili di stato non sono definite per sistemi di non-equilibrio.
Si distinguono in:
1) proprietà estensive: dipendenti dall'estensione del sistema
(proporzionali alla quantità di materia).
Esempi: massa m, volume V, numero di moli dei componenti n1, n2, n3,
numero totale di moli n=∑i ni
2) proprietà intensive: indipendenti dall’estensione del sistema
Esempi: densità ρ = m/V, frazioni molari xi = ni/n, pressione P,
temperatura assoluta T, costante dielettrica, indice di rifrazione, ecc.
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Il rapporto I=E1/E2 fra due variabili di stato estensive E1,E2 è una variabile
di stato intensiva.
Esempio:
la densità ρ= m/V [kg m-3]
Proprietà molari
In molti casi è conveniente convertire una proprietà estensiva in una
intensiva, dividendola per il numero di moli. Si ottiene così la proprietà di
una singola mole di sostanza, detta grandezza molare.
Esempio:
volume molare V/n, [m3 mole-1]
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Trasformazione o processo termodinamici :
passaggio di un sistema dallo stato A allo stato B (A→B)
Trasformazione reversibile: può essere invertita, riportando sia il
sistema, sia l’ambiente allo stato iniziale (B→ A); gli stati intermedi sono
stati di equilibrio
Trasformazione irreversibile: NON può essere invertita, riportando sia il
sistema sia l’ambiente allo stato iniziale (B→ A), senza introdurre
modifiche; il sistema passa attraverso stati di non-equilibrio
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Funzione di stato: una qualsiasi funzione di variabili di stato. Ad esempio:
y(T, p) = p2 /T
z(V,T) = V e-cT
Esistono infinite possibili funzioni di stato. Le funzioni di stato definiscono
ulteriori variabili di stato (proprietà misurabili), che quindi sono infinite.
Distinzione tra variabili di stato indipendenti e dipendenti
Variabili di stato indipendenti: insieme di variabili di stato che determinano
univocamente lo stato termodinamico del sistema.
Equazioni di stato: relazione matematica tra più variabili di stato, che
descrive una variabile dipendente espressa come funzione di stato di
quelle indipendenti.
Il problema fondamentale della termodinamica è determinare le equazioni
di stato.
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Quante e quali variabili indipendenti sono necessarie per definire
univocamente uno stato termodinamico?
Per i sistemi chiusi costituiti da una sola fase (e quindi a composizione
fissata), T e P sono le variabili indipendenti più convenienti in quanto
facilmente misurabili (o imponibili dall'esterno).
Diagrammi di stato: rappresentazioni grafiche in 2 o 3 dimensioni che
rappresentano gli stati termodinamici in funzione di 1 o 2 variabili
Diagramma di stato con una variabile
indipendente
Y
Y= f(X)
X
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Esempio di diagramma di stato definito da 2 variabili indipendenti (X,Y)
Z(X,Y) funzione di stato rappresentata
da superficie nello spazio (X,Y,Z)
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Alcune grandezze fisiche spesso usate in termodinamica:
Unità di misura SI (Sistema Internazionale):
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Altre grandezze rilevanti in termodinamica
Forza: massa x accelerazione: nel SI l’unità è il Newton = kg m s-2
Pressione forza / superficie: nel SI l’unità è il Pascal = Newton/m2= kg s2 m-1
Altre unità spesso usate :
1 bar : = 105 Pa
1 Atm : = 1.01385 bar
1 mmHg (Torr) =1/760 Atm
Lavoro: grandezza fisica descritta dal prodotto scalare di una forza F che
agisce su una massa, per lo spostamento d della massa stessa
v v
L = F ⋅d
L’unità di misura del lavoro è quella dell’energia, il Joule (J):
1J = 1 N m = 1kg m 2 s-2
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Energia è la capacità di fare un lavoro. In genere i contributi all’energia
di un insieme di particelle sono:
Energia potenziale: dipende dalla posizione (es: energia potenziale
elettrostatica, energia potenziale gravitazionale)
Energia cinetica: dipende dal moto di un corpo: Ecin=1/2mv2
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Il lavoro è un modo di trasferire energia.
Si può trasferire energia in modo alternativo al lavoro. Questo modo
viene detto calore.
L'unità di misura dell'energia nel sistema internazionale è il Joule.
Nella letteratura scientifica vengono usate anche altre unità
Nome
Joule
Simbolo
J
Fattori di conversione
1 J = 1 Newton ⋅1 m = Kg m2 s-2
Erg
erg
1 J = 107 erg
Caloria
cal
1 cal = 4,184 J
Litro · atmosfera
Elettron-volt
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L atm
eV
1 L atm = 101.325 J
1 eV = 1.60219 × 10 -19 J = 96.485 kJ mol -1
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Esistono diversi tipi di lavoro che un sistema può effettuare o subire,
ad es:
lavoro di volume: la forza esterna è utilizzata per modificare il volume del
sistema. Il lavoro di volume sotto opportune condizioni può essere
restituito dal sistema (ciclo di compressione ed espansione).
lavoro elettrico: cariche in moto (corrente) sotto l’effetto di una differenza
di potenziale elettrico.
….
….
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La composizione chimica del sistema
quantitativamente mediante le frazioni molari.
si
può
descrivere
La frazione molare dell’i-esimo componente è data da:
ni
ni
xi =
=
n1 + n2 + .... ∑ ni
Si noti che
∑x
i
=1
i
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Notazione IUPAC e unità SI
Grandezza estensiva
E
Grandezza molare
Em
Grandezza parziale molare
Ej
numero di molecole
Nj
numero di moli
nj
frazione molare
xj
molarità (moli/m3)
Mj
molalità (moli/kg)
mj
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GRANDEZZA
temperatura
pressione
volume
energia interna
entalpia
calore
capacità termica
energia libera di Helmholtz
energia libera di Gibbs
entropia
carica
differenza di potenziale
corrente elettrica
coeff. compressibilità
coeff. espansione termica
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SIMBOLO
T
p
V
U
H
q
C
A
G
S
Q
∆V
i
kT
α
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UNITA’ DI MISURA
K
Pa
m3
J
J
J
J/K
J
J
J/K
C
V
A
1/Pa
1/K
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In generale possono esserci diversi tipi di forze generalizzate (ad esempio
la Pressione P [N m-2], la tensione superficiale γ [N m-1], ecc) alle quali si
associano spostamenti generalizzati (es: il volume V, l’area superficiale A,
ecc.).
Il prodotto di una forza generalizzata per uno spostamento associato è
una Energia (un Lavoro) [N m oppure Kg m2 s-2]:
Es:
P⋅V [N m-2⋅ m3 = N⋅m]
γ ⋅ A [N m-1 ⋅m2 = N⋅m]
ecc.
Nel seguito sarà spesso discusso il lavoro prodotto da una pressione che
produce una variazione di volume (¨lavoro di volume, PV¨)
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Stato di equilibrio:
Un sistema è all’equilibrio quando non variano nel tempo le variabili di
stato.
In generale l’equilibrio si realizza quando le forze (generalizzate) sono
bilanciate e la somma vettoriale è nulla.
Possono esserci diverse forme di equilibrio. Ad es:
Meccanico: equilibrio delle forze (es: pressione ai lati di una parete) che
non fa variare una coordinata (es:volume di un sistema).
Elettrico : equilibrio dei potenziali che non fa variare le posizioni delle
cariche
CHIMICO: equilibrio delle ¨forze¨ che fanno variare la composizione di un
sistema
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Principio Zero della Termodinamica
A
se
• A in equilibrio termico con B
B
C
A in equilibrio termico con C
• B in equilibrio termico con C
tutti i sistemi che si trovano in equilibrio termico con B vengono detti ‘alla medesima
temperatura’ → temperatura : proprietà associata all’equilibrio termico
equilibrio termico
⇔ T
il principio zero sta alla base delle misure di temperatura: il sistema B ha la funzione
di termometro.
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(X1, Y1 ), (X2, Y2 ), ….
(X1', Y1' ), (X2', Y2' ), ….
stati di A in equilibrio termico con
(X1', Y1‘) di B
stati di B in equilibrio termico con
(X1, Y1) di A
→ sono tutti alla stessa temperatura
→ sono tutti alla stessa temperatura
isoterma: luogo dei punti che rappresentano stati di A in equilibrio termico
con un medesimo stato di B (e analogamente si definisce isoterma per B)
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La temperatura si esprime :
Nell’uso comune si usa la scala Celsius o gradi centigradi (°C). In
questa scala i punti di riferimento sono la temperatura del ghiaccio
fondente (0°C) e quella dell’acqua bollente (100°C ).
In termodinamica la temperatura si esprime nella scala assoluta, cioè in
gradi Kelvin (K). La scala Celsius e quella Kelvin differiscono per
l’origine: lo zero della scala Kelvin corrisponde a - 273.15 °C e la
temperatura del ghiaccio fondente è di 273.15 K.
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termometro
liquido
gas (V cost)
resistenza (ddp cost)
termocoppia
radiazione di corpo nero
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caratteristica
termometrica
V
p
resistenza elettrica
FEM termica
potere emissivo
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Riassumendo alcuni concetti:
grandezza
intensiva
bilanciata
equilibrio meccanico
(p)
equilibrio termico
(T)
equilibrio chimico
(??)
equilibrio termodinamico
….
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