posizione anche nel Pd. «Io la delibera domani non la voto» commenta a caldo l’assessora all’ambiente Patrizia Trincanato. Volti scuri anche in casa Svp. Sylvia Hofer e l’assessora Judith Kofler Peintner mettono in chiaro che prima di approvare il testo del Pd occorre un passaggio nel coordinamento cittadino del partito. «Se arriverà la diffida della Signa holding allora approveremo la delibera con il bando» mette in chiaro il sindaco Spagnolli che non vuol rischiare che la città sia costretta pagare un risarcimento per non aver risposto nei tempi previsti dalla legge. L’applicazione della norma sui piani di riqualificazione urbana avrebbe dovuto facilitare il recupero di tutto l’areale dell’autostazione. A dare la spinta decisiva è stato l’immobiliarista austriaco Renè Benko che ha presentato un progetto per realizzare un megastore di 30mila metri quadri sopra l’attuale autostazione. Subito dopo mero di parcheggi, indice di cubatura, perimetrazione del parco — che si sta consumando lo scontro in maggioranza. Il nodo sono i tempi: quelli stabiliti dalla legge sono stati ampiamente superati e ora la Signa holding minaccia di chiedere i danni. «Non possiamo rischiare solo perchè non rispondiamo in tempo» avverte Spagnolli. Guido Margheri di Sel guida la rivolta dell’ala rossoverde. «Cedendo al ricatto di un privato si crea un precedente pericoloso per il Comune. Se ci saranno azioni legali non saranno solo da parte di Benko». L’Svp intanto chiede tempo. «Sono assessora dell’Svp e rispetto le decisioni el partito. Su un tema così delicato — dice l’assessora Peintner — deve decidere il coordinamento». Senza l’Svp e gli ecosociali, in giunta non ci sono i numeri per approvare il bando che probabilmente slitterà. Gelo L’assessora Trincanato insieme al sindaco Spagnolli A destra, una simulazione del progetto Benko Nomine Il nodo della legge anticorruzione. Casolari chiede una figura condivisa Aew, si allontana l’ipotesi Marchi BOLZANO — Sarà una settimana campale per la maggioranza comunale. Il sindaco ha infatti fissato tre appuntamenti per discutere del piano di riqualificazione dell’autostazione e anche di nomine. Il piatto forte è ovviamente Aew, la gallina dalle uova d’oro delle società comunali visto che tutte le altre — eccetto Fiera e Magazzini Generali — sono state rinnovate lo scorso anno. La partita Aew è la più delicata visto che proprio ora è in corso la deli- catissima trattativa con Sel in cui si sovrappongono i ricorsi per le concessioni idroelettriche, l’ipotesi di fusione tra le due società e dunque i futuri assetti dell’energia altoatesina. Bolzano ha dimostrato di voler chiudere la trattativa con la società provinciale, più scettica invece Merano che ha sempre tirato il freno. Nel prossimo triennio i rapporti di forza si invertiranno: anche se la proprietà rimarrà divisa al 50% a Bolzano spettano tre consiglieri tra cui il Data: 18/06/2014 | Testata: Corriere dell'Alto Adige | Pagina: 5 Euregio Marco Angelucci © RIPRODUZIONE RISERVATA presidente, a Merano il vice e un consigliere. Il predestinato è il consigliere comunale del Pd Mauro Marchi che però rischia di essere depotenziato visto che, proprio in quanto consigliere comunale, non potrebbe esercitare deleghe amministrative. Ma secondo i tecnici meranesi la norma anticorruzione vieterebbe addirittura a Marchi, come a tutti i consiglieri comunali, di assumere ruoli nelle società partecipate «La presidenza spetta a Bolzano ma chiediamo che il presidente sia una figura condivisa e, soprattutto, che porti avanti la linea condivisa che c’è stata finora» avverte Andrea Casolari che conferma i dubbi su Mauro Marchi. Degli altri due bolzanini appare, o quasi, scontata la conferma di Siegfried Tutzer mentre l’altro italiano lo sceglierà l’opposizione ammesso che riesca a mettersi d’accordo. Per quanto riguarda Merano invece viene data per scontata la conferma di Sturaro mentre al posto di Toni Gögele dovrebbe subentrare Renate König. M. An. © RIPRODUZIONE RISERVATA Vertice a Innsbruck. Mobilità interuniversitaria, stanziati 100.000 euro Storia, università e innovazione Siglato il patto dei tre governatori Un milione per la ricerca. Kompatscher: cooperazione più forte e liberalizzazione della scelta sanitaria per i cittadini delle tre aree territoriali e, infine, cooperazione interuniversitaria per la costituzione della «Università dell’Euregio» — gli accordi firmati ieri a Innsbruck sono principalmente incentrati sui temi della ricerca di una comune memoria storica e della cooperazione interuniversitaria nelle tecnologie avanzate. Presso il Landhaus di Innsbruck, ospitati da Günther Platter, Presidente di turno del Gect, il governatore bolzanino Arno Kompatscher e il suo omologo trentino Ugo Rossi hanno così presentato alla stampa sia lo stato attuale sia gli sviluppi futuri della collaborazione tra le tre realtà geograficamente contigue e storicamente non sempre in buoni rapporti. I tre governatori hanno annunciato che dal 1 luglio 2014 sarà attivo un nuovo portale internet (www.14-18.europaregion.info) commemorativo della Prima Guerra Mondiale, progettato da un gruppo di esperti che nei prossimi quattro anni cercheranno di onorarne nel miglior modo possibile la memoria. In questo senso, l’intento è di sensibilizzare la popolazione di confine verso una visione comune e condivisa sugli eventi drammatici che portarono al primo conflitto bellico. «La prima guerra mondiale: viverla, scoprirla e comprenderla» è il messaggio che sottende l'iniziativa, attraverso la quale l'Euregio si vuole porre come esempio di vei- ❜❜ A Fié il 5 luglio saranno presenti il capo del governo Matteo Renzi e il cancelliere austriaco Werner Faymann colo di pace e fratellanza tra i popoli. La riunificazione attraverso la collaborazione nei settori economico-sociali, quindi, come strumento per ricucire una divisione decretata dal Trattato di Saint Germain che assegnò il Welschtirol all'Italia. Rivolto principalmente ai giovani, al mondo della scuola e agli studiosi, il portale sarà aperto al contributo di esperti e utenti. Presentata anche la nuova edizione del libro di storia comune promosso dall'Euregio e aggiornato con gli ultimi sviluppi del Gect. Il volume è curato dallo storico Carlo Romeo con la collaborazione scientifica di Giuseppe Ferrandi, Wilfried Beimrohr, Andrea Di Michele, Christine Roilo, Luigi Blanco e Brigitte Mazohl. Nel Gect del futuro non mancherà lo spazio per l'attualità, grazie alla pubblicazione di un periodico dedicato ai lavori e ai risultati raggiunti nei numerosi ma ancora poco definiti ambiti nei quali il rafforzamento della collaborazione interregionale è stata definita. L’accordo siglato a Innsbruck all'interno del quadro normativo comunitario dell'Euregio, da parte dei tre presidente vuole essere anche un passo concreto per il rafforzamento della cooperazione interuniversitaria tra la Libera università di Bolzano, ieri rappresentata dal rettore Walter Lorenz; l'Università degli studi di Trento, rappresentata dal rettore Daria de Pretis e la Leopold Franzens Universität Innsbruck, rappresentata dal padrone di casa, il rettore Tilmann Märk. In particolare, è Platter a sottolineare la cifra dell'impegno finanziario messo in campo dalle tre realtà provinciali. «Vogliamo dare un impulso al nuovo Euregio, per questo abbiamo messo in comune circa 1 milione di euro per la ricerca e lo sviluppo e 100.000 euro per la mobilità universitaria. Dobbiamo finanziare sia le intelligenze che abbiamo sia i progetti meritevoli, perché fare sinergia delle risorse in futuro diventerà prioritario. Siamo sulla giusta strada e dobbia- Sinergie Günther Platter, Ugo Rossi e Arno Kompatscher a Innsbruck mo continuare a lavorare assieme per mettere definitivamente alle spalle la nostra storia comune. In pochi anni c'è da aspettarsi che gli stati centrali avranno meno poteri, tutto a vantaggio di realtà regionali che non si faranno trovare impreparati; come la nostra, che indicherà il futuro dell'Unione. Io la immagino così». Sullo stessa linea il governatore altoatesino Kompatscher che considera i circa 25 progetti comuni selezionati in futuro come un grimaldello per «avere un impatto reale e concreto sul futuro dell'Unione Europea, senza dimenticare che l’Europa si deve costruire dal basso, partendo ad esempio dal potenziamento del finanziamento della mobilità degli studenti, ma con calma e senza metter davanti al carro i buoi». Una collaborazione, quella tra le tre Università, che precede di diversi anni l'istituzione dell'Euregio, precisa il trentino Ugo Rossi sottolineando che «l'amicizia storica tra i tre atenei non dovrà certo finire qui, ma continuare nel settore produttivo, dove maggiori sono le sfide geopolitiche. Una esperienza, questa della cooperazione universitaria, che deve sviluppare le già esistenti sinergie quindi, fino al punto da interessare le istituzioni di Bruxelles, e così portare avanti gli interessi delle regioni alpine che — ipotizza Rossi — non potranno che confluire nella macro-regione delle Alpi». Non hanno mancato di esprimere la loro profonda soddisfazione i tre rappresentanti degli atenei partner nel progetto che porterà all'individuazione di programmi innovativi significativi per lo sviluppo dell'economia delle Provincie coinvolte. L'austriaco Märk ribadisce il ruolo centrale del suo ateneo, già esempio di integrazione e costantemente segnalato tra le migliori università europee: «Innsbruck non potrà che giovarsi da questa ulteriore collaborazione, sicuramente capace di migliorare il nostro profilo internazionale». Invece, è alla definizione di un nuovo ideale europeo che punta il rettore della Lub Lorenz. «La collaborazione avrà un significato speciale nel mettere in comune sia le nostre diversità sia le nostre realtà, troppo spesso divise dagli eventi storici. Abbiamo la possibilità di utilizzare gli strumenti forniti dall'Europa per sviluppare un nuovo rapporto tra centro e periferia: argomento che ha ormai una valenza internazionale. Questa esperienza può diventare una base concreta per progetti di più ampia portata, dove il ruolo delle regioni alpine nei settori dell'innovazione e dello sviluppo sarà decisiva». Differenze quindi, tra diverse realtà universitarie, ma che costituiscono la forza di questo accordo, secondo il rettore trentino de Pretis, la quale vede in quel milione di euro investito il primo passo verso la realizzazione del progetto Università Euregio. «L'Euregio ha scelto di investire sul terreno della cultura e della ricerca, indicando che le tre realtà politiche hanno abbracciato una visione futuristica dell'Europa. Abbiamo siglato un memorandum di internazionalizzazione grazie al quale — spiega de Pretis — l'Euregio potrà affacciarsi al mondo e competere con le realtà extraeuropee che ci incalzano». Jimmy Milanese © RIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio stampa ad esclusivo uso del destinatario, non riproducibile INNSBRUCK — Il capoluogo bolzanino si avvicina ulteriormente sia a Trento sia a Innsbruck, città nella quale ieri è stato siglato un accordo trilaterale di ampia collaborazione che prevede il rafforzamento della cooperazione transfrontaliera nell'ambito di quello che una volta era l'Euregio; dal 2009 Gruppo europeo di collaborazione territoriale transfrontaliera Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino (Gect). I tre governatori hanno anche confermato che il 5 luglio, al convegno sull’Europa di Castel Presule, ci saranno anche il premier italiano Matteo Renzi e il cancelliere austriaco Werner Faymann. La collaborazione transfrontaliera tra i tre capoluoghi confinanti vanta una storia decennale. Con l’ingresso dell'Austria nell’Ue, dal 1995 Bolzano, Trento e Innsbruck possono vantare un ufficio di collegamento comune a Bruxelles, al quale sono seguite una serie di tavole rotonde dei Presidenti dei rispettivi Consigli, fino all'approvazione dell'intesa del maggio 1998 sulla cooperazione transfrontaliera nell'ambito dell'Euroregione. Nel 2000 è la volta della prima partecipazione congiunta all’Expo di Hannover, mentre due anni dopo viene siglato il memorandum d’intesa fra gli Atenei di Trento, Bolzano e Innsbruck per la creazione della Bit: «The Bolzano, Innsbruck, Trento joint school for information technology». Il primo importante mattone dell'Euregio è posto nel dicembre 2009, quando viene inaugurato l'Ufficio di rappresentanza dell'Euregione nel capoluogo bolzanino. Invece, è del 14 giugno 2011 la firma dell'atto notarile presso Castel Thun, con il quale il Gect acquisisce ufficialmente una forma giuridica all’interno del quadro normativo comunitario. Se quell’accordo di collaborazione definiva i quattro principali ambiti di collaborazione interregionale — rafforzamento di soluzioni sostenibili al fabbisogno energetico, corridoio verde del Brennero, ampliamento Documento generato da Philip Santa (unibz) il 18/06/2014 alle 08:21:06 Powered by TCPDF (www.tcpdf.org) 1/1
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