1 La legatoria giapponese Watoji - Wahon Seihon 2 3 Al Maestro Kōjirō Ikegami 4 5 Indice La legatoria giapponese V° secolo Libro arrotolato Periodo Ehian Libri a fisarmonica Libro Farfalla /9 Kansubon / 11 Orihon / 15 Nori-ire gajō / 19 Nobiru gajō / 27 Sempūjō / 31 Detchōsō - Kochōsō / 35 XII° secolo Libri cuciti Retchōsō / 37 Periodo Edo Fukuro toji / 43 Yotsume toji / 45 Kangxi / 51 Asa-no-ha toji / 59 Kikkō toji / 65 Yamato toji / 69 Tōhon / 71 Registri e taccuini Chōmen / 73 Daifuku chō / 75 Antori chō / 77 Legatura a cavo piatto / 79 Legatura in stile Yamato / 81 Legatura a 3 fori / 83 Periodo Meiji / 85 Mani, cuore e memoria 6 / 87 7 La legatoria giapponese 8 Il Giappone ha ereditato dalla Cina, come molti altri aspetti della propria cultura, tutti gli elementi essenziali riguardo la produzione di libri: l’inchiostro, la scrittura, la carta, la stampa xilografica e la legatoria. Per quanto forte possa apparire questo retaggio culturale, cadremmo in errore se considerassimo questo appropriamento come mera “copiatura” di tecniche e conoscenze. Ha scritto Philippe D’Averio: “Si sa che i giapponesi più che inventori sono trasformatori metafisici”. Tutto quello che nel corso della storia è giunto fin lì ha subito un processo continuo e disciplinato di affinamento, divenendo giapponese. Tra le arti e i mestieri antichi tutt’oggi tramandati e praticati dentro e fuori il Giappone la legatoria sembra essere tra quelle meno conosciute e diffuse. Una tradizione millenaria, perfezionata nel corso dei secoli grazie soprattutto all’operosità dei monasteri buddhisti, ha permesso di custodire fino alle soglie del XX° secolo un mondo che per varietà, versatilità e semplice bellezza non ha eguali in altre culture. La legatoria giapponese è frutto di una sintesi che ha sviluppato, attraverso la misura e la leggerezza, oggetti di carta nei quali si traducono alcuni elementi essenziali dell’arte e della filosofia orientale. Strutturata in 18 stili differenti, comprese alcune variazioni di uno stesso modello, la legatoria tradizionale giapponese rappresenta un piccolo mondo che andrebbe riscoperto e valorizzato. 9 V° secolo Libro arrotolato Kansubon Il Kansubon è la prima forma di libro giapponese, è di origine cinese e risale al V° secolo; formato da lunghezze di carta o seta giuntate tra loro e arrotolate su un sottile cilindro di legno, questa legatura “arcaica” è rimasta in uso per i successivi 1000 anni, nonostante fosse scomoda da consultare e da archiviare. 10 11 12 13 Periodo Heian (794 - 1185) 14 Anticamente i monasteri, centri di ricchezza e di conoscenza, erano gli unici luoghi che potevano permettersi gli alti costi della carta; è grazie a queste comunità dedite al lavoro, allo studio e alla preghiera, che la cultura viene custodita, tramandata e protetta. Per quanto le tecniche di stampa xilografica (mediante blocchi di legno) erano note in Giappone sin dall’VIII° secolo (alcuni mantra buddisti risalenti a quell’epoca sono considerati tra i documenti stampati più antichi al mondo), queste rimasero per diversi secoli un monopolio buddista e di conseguenza il grosso del materiale stampato prima del XVII° secolo era rappresentato dai testi religiosi. La stampa era poco diffusa anche perchè la carta rimase per molto tempo estremamente costosa. Libri a fisarmonica Libro base Orihon Durante il periodo Heian diversi tipi di legature, sempre su modello cinese, si svilupparono parallelamente al libro formato da carta arrotolata (Kansubon) e ne segnarono il superamento. La forma più semplice di questa evoluzione fu l’Orihon - il libro a fisarmonica - costituito da una pila di fogli di carta giuntati tra loro e piegati avanti e indietro alla quale venivano aggiunte le copertine incollate sulla parte anteriore e posteriore. Questa legatura veniva utilizzata esclusivamente per la trascrizione e la stampa delle scritture buddiste. 15 16 17 Libri a fisarmonica Album Nori-ire gajō Questa variazione del libro a fisarmonica ricava la sua forma attraverso la piegatura e l’incollatura alternate delle pagine. Ne risulta un raffinato effetto ad onda. A differenza dell’Orihon, gli Album servivano per visualizzare modelli differenti di calligrafia e per la pittura. 18 19 20 21 22 23 24 25 Libri a fisarmonica Album Nobiru gajō Il Nobiru gajō si differenzia dal suo modello principale, l’Orihon, per le pagine a doppio foglio, elemento che anticipa una caratteristica molto comune a diversi stili successivi. Su questo particolare Album era possibile scrivere e stampare su entrambi i lati. 26 27 28 29 Difficile non subire il fascino di tanta bellezza: la legatoria giapponese è frutto di una sintesi che può, per certi versi, ricordare il buon Design dei grandi maestri italiani ed europei; oggetti d’uso in cui la funzionalità e la valenza estetica risultano inscindibili tra loro; oggetti “risolti”, la cui semplicità deriva da una meditata sottrazione. Libri a fisarmonica Album Sempūyō Quando una singola copertina avvolgeva un libro a fisarmonica dalla parte anteriore a quella posteriore si otteneva il Sempūyō, chiamato anche libro fluttuante o svolazzante. Scrive il Maestro Ikegami: “Le sue pagine, non essendo incollate al dorso, avrebbero potuto volare via al soffio di una leggera brezza”. 30 31 32 33 Libro Farfalla Detchōsō - Kochōsō Il Detchōsō o Kochōsō segna una più radicale innovazione. Chiamato anche libro Farfalla (originariamente detto semplicemente libro incollato), ha i fogli piegati a metà con le pieghe rivolte verso l’interno; le pagine sono poi impilate una sull’altra e incollate tra loro in prossimità del dorso mediante una porzione verticale in modo che il retro di ogni foglio risulti attaccato a quello del foglio adiacente. Aprendo il libro la pagina centrale rimane in piedi per l’intera porzione incollata, per poi ricadere dolcemente all’esterno su entrambi i lati: ecco le ali di Farfalla. Con questa legatura nasce il primo “libro a forma di libro”, uno stile che non verrà abbandonato prima del XVII° secolo. 34 35 XII° secolo 36 È ritenuto probabile che la predisposizione di certe legature agli attacchi di alcuni insetti, attirati dalle colle vegetali, diede impulso allo sviluppo degli stili cuciti. Libri cuciti Libro multisezione Retchōsō A partire dal XII° secolo si sviluppò un tipo di legatura a quinterni molto simile a quella occidentale, nonostante le due culture non fossero ancora venute a contatto tra loro. Lo stile Retchōsō nasce in Giappone ed è indipendente da qualsiasi altro stile di derivazione cinese. Questa legatura veniva usata quasi esclusivamente per copie manoscritte di letteratura nativa giapponese, antologie poetiche, racconti e diari. Ci si riferisce ad essa anche con il termine di legatura Yamato, il nome antico del Giappone, per sottolineare la sua origine. 37 38 39 40 41 Periodo Edo (1603 - 1868) 42 Durante il periodo Edo una serie di fattori favorirono la crescita e la diffusione della pubblicazione di libri. La riunificazione del paese sotto lo shogunato Tokugawa garantì un lungo periodo di pace, e le condizioni più stabili dal punto di vista economico e sociale favorirono la crescita delle città e una più diffusa alfabetizzazione. La carta cominciò ad essere più facilmente reperibile proprio nel momento in cui la domanda era in forte crescita. Importanti opere classiche di letteratura giapponese, come La storia di Genji e i Racconti di Ise, iniziarono a circolare in forma stampata, dando impulso alla diffusione di libri sui più disparati argomenti: romanzi popolari, storie illustrate, studi accademici sulla storia, la geografia e la matematica. Fukuro toji Verso il XIV° secolo cominciò a diffondersi il Fukuro toji, un tipo di legatura - sempre di origine cinese - che in breve tempo finì per soppiantare tutte le altre e che ancora oggi è considerato lo stile più tipico della legatoria giapponese. Questa legatura è caratterizzato dalle pagine “a sacchetto”, piegate a metà e cucite lungo il dorso sul lato aperto; ogni foglio, impilato sugli altri con le pieghe ben allineate sul davanti, crea una sorta di busta, aperta nella parte anteriore (testa) e inferiore (piede). Questa tecnica risolveva soprattutto un problema pratico: la carta giapponese, molto morbida e assorbente, non permetteva di scrivere o dipingere sul rovescio del foglio, in quanto gli inchiostri, penetrando molto in profondità, lo rendevano inutilizzabile. 43 Libri cuciti Fukuro toji Legatura a quattro fori Yotsume toji Lo Yotsume toji è la legatura base a quattro fori con pagine a sacchetto (Fukuro toji); con le sue tre varianti (Kangxi, Asa-no ha toji e kikkō toji) rappresenta lo stile più facilmente riconoscibile della legatoria tradizionale giapponese. Lo Yotsume toji presenta una cucitura visibile lungo la linea del dorso attraverso quattro fori equidistanti tra loro. La tipica pagina a sacchetto è realizzata lasciando la piega di ciascun foglio allineato sul margine anteriore del libro. Il testo viene precedentemente tenuto insieme mediante una doppia cucitura interna (Nakatoji) realizzata con una coppia di stringhe di carta. Un angolare (Kadogire) in carta o tela funge da raffinata decorazione. 44 45 46 47 48 49 Libri cuciti Fukuro toji Legatura a quattro fori 1° variazione Kangxi (Kōki toji) Questa prima variazione della legatura a quattro fori prende il nome dal primo imperatore cinese della dinastia Qing (16441912) e probabile ideatore. Due fori supplementari in corrispondenza degli angoli decorano la cucitura e rafforzano la legatura alle estremità, rendendo questo stile adatto ai libri di medie e grandi dimensioni. 50 51 52 53 54 55 56 57 Libri cuciti Fukuro toji Legatura a quattro fori 2° variazione Asa-no-ha toji La seconda variazione della legatura a quattro fori sviluppa la decorazione dello stile Kangxi riproducendo lungo il dorso la stilizzazione della foglia di Canapa. Un raffinato tocco estetico si ottiene eseguendo la seconda linea di cucitura in un colore differente. 58 59 60 61 62 63 Libri cuciti Fukuro toji Legatura a quattro fori 3° variazione Kikkō toji La terza variazione della legatura a quattro fori riproduce, attraverso il disegno particolare della cucitura, il pattern del guscio della Tartaruga, importante simbolo arcaico presente sin dalla più antica cultura cinese. 64 65 66 67 Libri cuciti Fukuro toji Legatura a quattro fori Stile cinese Tōhon (Tang) Il Tōhon è la legatura a quattro fori cinese originaria del più complesso e decorativo stile giapponese. I fori centrali risultano più ravvicinati rispetto a quelli esterni e la copertina è realizzata in modo più semplice. Non è previsto l’angolare (Kadogire). 68 69 Libri cuciti Fukuro toji Legatura a cavo piatto Yamato toji Nella legatura Yamato (il nome antico del Giappone) si utilizza un cavo piatto in carta o tela anzichè il sottile filo della legatura a quattro fori. È prevista sia la cucitura interna (Nakatoji) che l’angolare (Kadogire), che risulta più esteso lungo la linea del dorso. Le pagine sono a sacchetto (Fukuro toji) come per lo Yotsume toji e le sue tre varianti. Utilizzata ancora oggi come registro degli ospiti, registro dei matrimoni e per altre celebrazioni. 70 71 Registri e taccuini 72 In Giappone la professione del legatore di libri era distinta e separata da quella del legatore di piccoli taccuini e registri contabili, detti Chōmen. Per quanto piccole e più semplici da realizzare, queste legature non hanno nulla da invidiare agli stili più complessi. 73 Chōmen Libro contabile Daifuku chō Sin dal periodo Edo (1603-1868) questo semplice registro fu utilizzato come diario di viaggio, registro degli ospiti e come libro contabile per i mercanti. La parola Daifuku significa “grande fortuna”, e veniva spesso calligrafata sulla copertina per augurare prosperità. Il cordone in fibra vegetale che contraddistingue questo tipo di legatura serviva per appenderla e, in caso di incendi - molto frequenti negli affollati villaggi giapponesi gettarla in un pozzo nelle vicinanze per poi recuperarla. 74 75 Chōmen Bollettario Hantori chō Questo registro era utilizzato prevalentemente dai mercanti per le transazioni. Una cucitura interna lega insieme le pagine, formate da tre grossi quinterni, mentre il cordone esterno passa attraverso la piega del quinterno centrale. 76 77 Chōmen Taccuino Legatura a cavo piatto Questo piccolo taccuino è realizzato con un quinterno legato con un nastro alla copertina attraverso tre fori praticati sul dorso. 78 79 Chōmen Taccuino Legatura in stile Yamato La legatura Yamato, qui ridotta a soli due fori piatti praticati al centro in prossimità del dorso, è ripresa per realizzare questo semplice ed elegante taccuino. È prevista la cucitura interna (Nakatoji). 80 81 Chōmen Taccuino Legatura a 3 fori La tecnica di cucitura a quattro fori, qui ridotti a tre, è utilizzata per questa piccola legatura. A differenza del Fukuro toji le pagine sono singole. È prevista la cucitura interna (Nakatoji). 82 83 Periodo Meiji (1868 - 1912) 84 La restaurazione Meiji del 1868 e la conseguente introduzione della tecnologia occidentale portò ad una rivoluzione nel campo dell’editoria giapponese, favorendo la produzione di carta e di libri realizzati industrialmente mediante blocchi metallici. Questo delicato passaggio segnò l’inevitabile declino dell’onnipresente libro a sacchetto e dell’intero retaggio culturale e formale che la legatoria tradizionale giapponese aveva fino a quel momento custodito. 85 Mani, cuore e memoria Ho iniziato ad occuparmi di legatoria artigianale grazie ad un progetto sulla Memoria e la raccolta di storie di vita. Ho incontrato Franco Pirola, un vecchio legatore monzese, e nella sua bottega ho appreso le tecniche fondamentali di questo affascinante mestiere. Da sempre appassionato di arte e cultura giapponese ho studiato e continuo ad approfondire la legatoria tradizionale. Devo la mia conoscenza, il mio lavoro e tutto quello fin qui esposto ad un grande Maestro - Kōjirō Ikegami - che nel 1979 decise di depositare in un libro il suo immenso patrimonio di conoscenza. Il suo preziosissimo lascito è per me fonte continua di riflessione, ispirazione e profonda felicità. Al Maestro Ikegami va il mio sincero e devoto ringraziamento. Ha scritto Gustav Mahler: ...“La tradizione è la custodia del fuoco, non la contemplazione della cenere”... Viviamo in tempi sempre più accellerati. Le abitudini e i modelli dominanti spingono la società verso una sempre maggiore disumanizzazione e spersonalizzazione. Scompaiono le differenze a favore di una cosiddetta globalizzazione, il cui scopo non può che essere la mera mercificazione di falsi beni e falsi bisogni. Solamente attraverso la Memoria sarà possibile riattingere agli antichi saperi di molti lavori artigianali e tradizioni oggi in pericolo di estinzione. Un patrimonio culturale fatto soprattutto di grande intelligenza manuale e talento. Amore, cura, disciplina. Il tempo che scorre. La gioia di creare e di lasciare la propria impronta. Mani, occhi e cuore immersi nell’identica cosa. Teniamo acceso il fuoco, e non dimentichiamo. Luca Cisternino 86 87 Wahon - Seihon Legatoria giapponese 2014©Luca Cisternino Tutte le legature presenti in questo documento sono state realizzate a mano secondo le regole del Maestro Kōjirō Ikegami Ideazione - Fotografie - Logo - Grafica: Luca Cisternino japanese-bookbinding.com 88 89 japanese-bookbinding.com 90
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