Fogli o se ttimanal e PARROCCHIA B.V.M. del ROSARIO Anno VIII – n. 17 Via Cavour, 9 – 65123 Pescara tel. 085.4714969 Info: www.pa rrocchiadelrosario.pe.it E mail: parrdelrosario [email protected] Tempo di Natale Santa Famiglia di Gesù 27 dic. 2014 – 3 gen. 2015 Famiglia, diventa ciò che sei! In questa domenica facciamo memoria della Santa Famiglia di Nazaret. Ci viene spontaneo ricordare Gesù e Maria. San Giuseppe, invece, è un personaggio «che non fa notizia ». Egli evita di mettersi in most ra. Vive l'umiltà. S ue dot i sono il riserbo e la semplicità. Se il Vangelo riporta poche parole di Maria, di san Giuseppe non ne ricorda nessuna. L'umile artigiano ha cercato sempre e unicamente il Signore e la sua potenza, «ha cercato il suo volto». Giuseppe è uomo di fede autentica, genuina. Senza la fede non si capiscono le sue scelte e i suoi atteggiamenti. E in questo la sua testimonianza è preziosa per noi. Per la Santa Famiglia l’amore è diventato: silenzi, f idarsi al buio, impotenza di dare una casa accogliente al F iglio di Dio, f uga, paura davanti a un re geloso, esilio... Ma queste difficoltà non hanno rovinato l’amore tra Giuseppe, Maria, Gesù: l’hanno ancor più accresciuto. Quando si v uole il vero bene dell’altro e quando Dio è in mezzo, la famiglia non soltanto «tiene», ma giorno per giorno cresce nell’amore. Ecco il compito che ci è affidato ogni giorno. E mai da soli. Nella Chiesa e con t utti i cristiani. O gnuno deve sent irsi impegnato nel suo piccolo per difendere, sostenere, ridare boccate d'ossigeno alla realtà stessa e culla della vita che è la famiglia. E tutto questo a imit azione e fissando lo sguardo e invocando l'aiuto della Santa Famiglia di Nazaret. Fondata e vivificata dall’amore, la famiglia deve diventare una comunità di persone. Una comunità che mediante l’amore diventa comunione. C osì è stato per la Santa Famiglia. Quando si vuole il vero bene dell’altro e Dio è in mezzo, la famiglia ha tutte le potenzialità per reggere qualsiasi difficile passaggio e radicarsi nell’amore. Cerco un tetto A lla sera del giorno di fes ta, camminando solo nella mia città, mi se de tti s u una panchina, immerso nei miei pe nsieri. Dopo un'ora di me ditaz ione, g uardai di fianco a me e rimasi sorpreso nel vedere che un uomo mi sedeva accanto. Lo salutai, poi c hies i: - Sei stranie ro in ques ta città? - Sì - ris pose, - sono s traniero in ques ta città, come in ogni altra... E ho dis perato bisogno d' aiuto! Perplesso domandai: - Cos'è che vuoi? - Ho bisogno di una cas a. Ho bisogno di un luogo dove ripo sare... - Ti prego, accetta ques ti due de nari e vai ad alloggiare alla locanda. Ris pose mestame nte: - Ho prov ato in tutte le locande, ho bussato a tutte le porte, ma invano. Sono ferito, non affamato; sono deluso, no n stanco; non cerco un tetto, ma un rifug io umano! Allora proposi: - Vuoi accettare la mia ospitalità e venire a s tare in cas a mia? - Ho buss ato mille volte alla tua porta se nz a o ttene re risposta - replicò in to no severo. - Chi sei? indagai le ntamente, pie no di timore. - Sono l'AMORE, che l'egoismo degli uomini scaccia da ogni luogo! Così dicendo, si levò in pie di e io vidi i segni dei chiodi sulle s ue mani. Sconvolto, mi prostrai innanzi a lui e g ridai: Gesù!, Signore! Egli triste continuò: - La ge nte sta fa cendo festa in mio onore, ma io sono uno st raniero per t utt i. Ness uno mi accoglie. “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli i loro nidi, m a il Fig lio d ell'uomo non ha un posto dove posare il capo!” A que l punto aprii gli occhi e mi guardai attorno... Lo s traniero se n'era andato... La “paro la” di Papa Fran cesco Il messaggio che tutti aspetti amo, quello che tutti cerchiamo nel profondo della nostra anima, non é altro che l a tenere zza di Di o: Dio che ci guarda con occhi c olmi di a ffett o, c he accetta la nostra miseria, Dio innamorato della nostra piccolezza. Me ntre contempliamo il Bambino Gesù appena nato e deposto i n una mangiatoia, siamo invitati a riflettere. Come acc ogliamo la tenere zza di Dio? Mi lascio raggiungere da Lui, mi lascio abbracciare, oppure gli impedisco di avvicinarsi? Tuttavia, la cosa più importante non è cer-carlo, bensì l asci are c he si a Lui a trovarmi e ad acc arezzarmi c on amorevolezza. Questa è la domanda che il Bambino ci pone c on la sua sola presenza: pe rmetto a Dio di volermi bene ? (Papa Fra ncesc o, Omelia della n otte di Nata le) Maria e Giuseppe portarono il bam bino a Gerusalemme per presentarlo al Signore Preghiera Quei due anziani, Simeon e ed Ann a, sono il simbolo del tuo popolo, Ges ù, che nel te mpio, la casa del Padre tuo, ti riconoscono co me l’Atteso, l’Inviato di Dio, il suo Messia. Nei loro gesti, nelle loro parole si es pri me la stessa fiducia di Abra mo c he non ha dubit ato mai delle pro messe ricevut e. E la loro gioia fa ec o alla gioia di tutti coloro che nei sec oli costit uiscono il popolo dei credenti. È vero: vi sono uomini e donne c he v ogliono ignorare la tua offerta di amore e viv ono come se tu non fossi l’unico c he può strapparci al potere del peccato e del male. Ma in ogni tempo non sono mancati anc he uo mini e donne che hanno accolt o la tua offerta di salv ezza e si sono lasciati trasfor mare dalla tua bont à e dalla tua misericordia. Così sono ent rati in un dis egno c he li s upera da ogni parte e hanno viss uto l’avv ent ura di chi si lascia guidare dallo Spirito. Assieme a loro anche noi cantiamo la no str a gratitudine e facciamo fiorire sulle nostre labbra il canto di una lode senz a fine. Sì, benedetto sei Tu, venuto a l egarti con l’umanità in un’alleanza etern a. Preghiera per la famiglia Ti benediciamo, o Pa dre perc hé hai voluto che il tuo Figlio fa tto uomo appa rtenesse a una famiglia umana e crescendo nell'a mbiente familiare condividesse le gioie e i dolori. Guarda la nostra fam iglia sulla quale invoc hia mo il tuo aiuto: proteggila e custodiscila sempre, perché sostenuta dalla tua grazia viva nella prosperità e nella concordia e come piccola Chiesa domestic a testim oni nel m ondo la tua gloria. Te lo c hiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.
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