QUANDO GLI UOMINI RICAMANO

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Anno 7
N EWS
Numero 18
Giugno 2014
Giornale di informazione della Cooperativa “Domus Laetitiae”
QUANDO GLI UOMINI RICAMANO
LORENZO E MAX
FILIPPO, LORENZO, MAX
e altri ricamatori
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27 maggio 2014
C ARI LETTORI
Questa mattina insieme ad Alberto, Concetta, Elena, Gianni e all’educatrice Alessia ci siamo
incontrati per parlare del gruppo UFE (Utenti Familiari Esperti) di cui faccio parte da febbraio.
Abbiamo presentato ai responsabili il nostro libretto in cui viene spiegato cosa ci sia alla Domus e di come sia strutturata. Abbiamo spiegato che qui alla Domus ci sono ragazzi che ci
abitano, ragazzi che vengono al mattino e vanno a casa alla sera e ragazzi che vengono solo
per una riabilitazione.
Inoltre abbiamo raccontato della festa dei 30 anni della cooperativa, che si è tenuta due
settimane fa, in cui io e Concetta avevamo il compito di spiegare ai visitatori cosa facciamo
durante il catechismo e poi abbiamo preparato un piccolo gioco per i bambini.
Vicino alla chiesa si è tenuta una piccola lotteria, alla quale anche io ho partecipato e ho vinto un porta-fotografie. C’era molta gente che ha visitato i piani superiori e fra loro c’erano
anche i miei amici della Carrozza bianca. Abbiamo concluso il tutto con un delizioso apericena.
3 giugno 2014
Il mattino dello scorso giovedì (29 maggio) dopo essermi vestito, lavato, fatto colazione e
andato in bagno, alle 8.20 con Erica e l’assistente sociale Massimo siamo andati ad Aosta per
trovare mio fratello Mario e mia cognata Claudia. Entrambi lavorano in un negozio dove vendono cibo e oggetti per gli animali. C’era anche un bellissimo coniglietto che ho accarezzato
insieme ad Erica e Claudia mi ha fatto vedere gli uccellini in gabbia. Siamo poi usciti a prendere qualcosa da mangiare da McDonald e io ho preso un hamburger con patatine, il pollo,
l’acqua e come dolce ho preso il mcflurry con smarties (per chi non lo sapesse è un gelato
alla vaniglia con gli smarties).
Dopo il pranzo ci siamo diretti al cimitero in cui è sepolto mio padre e io ed Erica abbiamo
cercato un montacarichi per raggiungere la tomba ma non lo trovavamo e abbiamo dovuto
chiedere al guardiano del cimitero. Dopo un po’ siamo riusciti a trovare la tomba di mio padre perché non ricordavo bene dove fosse, visto che ero andato poche volte e quindi abbiamo faticato a trovarla, ma per fortuna ringraziando Dio ce l’abbiamo fatta e la prossima volta non mi perderò più. Erica mi ha posizionato davanti e ho pregato per mio padre recitando:
un Padre Nostro, due Ave Maria e un Eterno riposo.
Dopo questo momento di preghiera Erica mi ha riaccompagnato verso la macchina e siamo ripartiti per tornare alla Domus.
Fabrizio
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IL SIGNIFICATO DEI VOSTRI NOMI
Simone: per alcuni deriva dall’ebraico Shimeon e significa Dio ha esaudito. Per altri studiosi significa naso
schiacciato.
Erika: il nome ha origine nordica e significa 'sempre dominatore'. L’erica è un fiore con arbusto legnoso e
fiorellini violetti, è autunnale.
significato dei nomi.org
L’onomastico di Simone è il 28 ottobre e di Erika il 1° novembre.
Elena
Ieri 4 maggio sono andata a messa a Salussola; ho mangiato i panini con formaggio e salame, poi ho visto le
bancarelle. C’erano oggetti di legno e telefonini. Sono tornata alle 18. Mi è piaciuto.
Domenica 11 maggio sono andata alla Chiesa di San Paolo a Biella. Era la festa della pietra. C’era anche il
rinfresco con formaggio, salame, pizza, vaul au vent, la torta con la panna, poi sono andata a bere il caffè.
“Nella parrocchia di San Paolo si sono festeggiati i 100 anni della prima pietra della chiesa del quartiere. Dopo
la messa celebrata dal vescovo, nel pomeriggio i parrocchiani si sono radunati e, nel campo di calcio, hanno
indossato le magliette per comporre il logo della festa. Il quartiere è stato poi sorvolato da una mongolfiera
da cui sono state scattate le foto.”
Da Il Biellese
Venerdì 9 maggio alla Domus c’erano tanti libri sul tavolo. C’era tanta gente e tanti bambini, che sono andati
nei laboratori a sentire le favole con l’Anna Bonino e la Sabrina. C’era la musica con Maurizio Piatti. Ho mangiato la torta salata, salame, grissini, la torta con la marmellata. Alla fine è arrivata una torta grande con panna e cioccolata.
Elena
(vedi foto pag.12)
Che cosa nasce dall’incrocio tra un pitone
e un porcospino? Tre metri di filo spinato.
Durante la lezione di scienze la maestra
domanda a Pierino: Cosa succede all’oro
quando viene esposto all’aria aperta? Viene
rubato.
Un tifoso arrabbiato per la sconfitta della
propria squadra, si siede al ristorante. Il
cameriere si avvicina e chiede: Cosa mangerebbe volentieri il signore? L’arbitro.
Tutta la classe è nell’aula di fisica. A
un tratto il professore nota che il
cannocchiale non ha più la sua custodia. Rosso di rabbia grida: “Chi ha
scoperto il cannocchiale?” “Galilei.”
Risponde un allievo.” “E allora Galilei
vada fuori dalla classe.”
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INTERVISTA A GIORGIO
5) Ti sei sempre dato da fare per la
nostra biblioteca. Sei soddisfatto di
com'è oggi?
2a parte
sa che si arrabbia con me perché ho saltato un appuntamento
con lei, Claudio quando dice che da grande vuole venire ad abitare qui con me, regalare per Natale un libro di poesie spropo-
Certo, ci sono più di duemila libri, c’è sitato a chi mi pulisce la stanza, dimettere Alessandro perché
anche l’acquisto di libri e riviste nuo- ha raggiunto gli obiettivi prefissati, scoppiare i petardi per feve che vengono proposte dai soci e a steggiare la primavera.
chiunque viene. Dice ancora il poeta:
”Ora quelli, ora questi libri io inter-
7) Ci puoi dire qualcosa dei libri che hai scritto?
rogo/mi rispondono, per me cantano Comincerei dal libro di Virgilio (un ragazzo vissuto per molti
e parlano”. Alcune persone hanno la- anni qui in Domus che è stato per me un grande maestro) scritsciato libri, tesi, documenti e video to da chi l’ha conosciuto: operatori, volontari, amici e parenti.
in donazione. Siamo collegati al si- Il racconto scaturito è la storia delle nostre relazioni con lui.
stema bibliotecario nazionale, per Relazioni riduttive, filtrate, idealistiche, romanzate ma pur
cui possiamo svolgere ricerche in sempre vissute.
tutte le biblioteche d’Italia. Ci sono
la Dottoressa Renata Strona, le generose volontarie Flora e Germana
che si occupano di accogliere con
gentilezza chi entra, orientare chi
cerca, catalogare, archiviare notizie,
segnalare libri, articoli interessanti
Poi ho scritto altri libri sulla storia del quartiere Vernato di
Biella: uno sulla storia in generale, uno sulla vita del mondo contadino e due sull’ospizio di Carità di Biella. Inoltre sto scrivendo con altri un lavoro, che spero si trasformi in libro intitolato:
”Alzati e fai chilometri” dove si parla di persone che resistono
alle avversità della vita, si alleano con altre che le aiutano, trovano un appiglio, quando sono cadute in un torrente in piena.
e dare in prestito i libri. Abbiamo la 8) Quali sono i tuoi hobby?
Dott. Lorenza, una catalogatrice laureata che ci aiuta a catalogare i libri Passeggiate nella natura, fotografare, andare in bicicletta,
più difficili.
6) Cosa ti piace di più del tuo lavoro
di fisioterapista/psicomotricista?
La relazione con i clienti, le grandi
vetrate della mia stanza di terapia
con vista sui monti, la tavoletta di
cioccolata nel terzo cassetto, il tamburo che batto quando sono innervosito, il "memory" usato tanto con mio
figlio, il disegno che Nahim mi porta
come regalo da casa, Riccardo che mi
chiede un bacio prima di saltare, Ro-
letture molto varie (ma specialmente poesia), infine coltivo relazioni nell’aria e pomodori nell’orto.
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Un bambino senza niente
La descrizione di questa fotografia per me riguarda un bambino
da solo che si è perso sulla sabbia con un cestino in mano, alla
ricerca di cibo. Magari trova delle conchiglie, se le mette nel
cesto e le porta a casa, magari fa la collezione o una mostra o le
regala. Se dovessi essere io nei suoi panni, camminassi e mi
trovassi perso nella sabbia con un cestino in mano, mi sentirei
perso perché non saprei né da che parte andare né dove trovarmi
da mangiare. Perché non conoscendo il posto non saprei mai né
cosa trovo né dove lo trovo e né se è commestibile.
Fabrizio
E’ un bambino che va a cercare l’acqua per fare il tè e anche il caffè.
Marzia
Un bambino senza niente.
Alberto
Vedo un bambino che cammina sulla sabbia.
Davide
Mi fa ricordare la Toscana.
Andrea
Wislawa Szymborska è stata una grande poetessa polacca, premio Nobel per la letteratura nel 1996.
La fine e l’inizio
Dopo ogni guerra c’è chi deve ripulire.
In fondo un po’ d’ordine da solo non si fa.
C’è chi deve spingere le macerie ai bordi delle strade
per far passare i carri pieni di cadaveri.
Non è fotogenico e ci vogliono anni.
Tutte le telecamere sono già partite per un’altra guerra.
Chi sapeva di che si trattava,
deve far posto a quelli che ne sanno poco.
E meno di poco. E infine assolutamente nulla.
Sull’erba che ha ricoperto le cause e gli effetti
c’è chi deve starsene disteso con una spiga tra i denti
a fissare le nuvole.
Da “Vita non profit magazine” rivista presente nella nostra biblioteca.
Raccolto da Alberto Silvestrini
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Andrea Maffeo è un ragazzo di vent’anni di Candelo; qualche anno fa ha lasciato
la scuola e la famiglia per dedicarsi alla sua passione: fare il pastore. I genitori,
mamma insegnante e papà medico, dopo qualche perplessità, si lasciano convincere
dalla determinazione del figlio e accettano la sua decisione. Andrea comincia
cercando di imparare il mestiere da Niculin, pastore anziano. Adesso Andrea ha un
suo gregge e ha creato un marchio per valorizzare e diffondere la lana del biellese.
Una scelta di vita che si sta trasformando in una attività economica sostenibile. I
campanacci del gregge, il crepitio del fuoco e il tamburellare ritmico della pioggia sono i suoni che accompagnano
le giornate di Andrea. Fatica fisica, caldo, freddo, silenzio e solitudine; eppure Andrea arriva alla fine della
giornata stanco ma sorridente. Appoggiato al suo bastone sembra davvero un re. In questo regno Andrea si
muove con umiltà e rispetto. Parla dialetto e anche questo acquista un sapore di antico che si fa duro e
resistente come una roccia. Andrea alla luce di una candela si prepara un piatto di pasta cotta in un pentolone
sul fuoco. Si siede, in silenzio mangia. E sembra sereno. “Ho sempre fatto fatica a stare in mezzo alla gente. Mi
piace stare dietro alle bestie. Quando ho capito che andavo a scuola per scaldare la sedia ho preferito seguire
la mia passione. Perché è questo che voglio fare”. Silenzio e semplicità, questa è la colonna sonora di questa
storia. Autenticità la parola che sembra rappresentare meglio questo straordinario percorso di vita. La scelta di
Andrea è stata concreta, cioè di lavoro fisico che richiede tenacia, costanza, pazienza e spirito di adattamento,
incompatibile con la velocità del consumismo. Soprattutto è un lavoro che si svolge con gli animali, che sfida la
contemporaneità instillando il germe di un pensiero economico minimo ma sensato, a misura di persona. Poi è stata
poetica perché interroga in profondità il nostro bisogno di natura e contatto con la materia viva dell’esistenza;
poesia come vertigine dell’interiorità.
Esiste oggi una ricchezza assoluta che ha perso di vista il limite; una ricchezza volta al potere fine a se stesso;
una ricchezza che mutila il pensiero e annienta la spiritualità. Ci sono quelle organizzazioni che considerano il
prossimo, se va bene, come un cliente, più spesso come un consumatore, la maggior parte delle volte una preda.
Ricco è chi è in grado di far sentire l’altro ricco senza bisogno di oggetti o proprietà.
www.voglio viverecosì.com
Il pastore e le pecore mi piacciono, ma io non andrei a farlo, perché quando piove è difficile. Andrea Giannoni
Venerdì 30 maggio sono andata alla cena a Biella
di armi. Attualmente viene praticato in versione
con i miei cugini e quelli della lista di Torrazzo. La mia
sportiva (finalizzata ai risultati competitivi tipici
cuginetta non ha vinto, hanno vinto gli altri e lei è ar-
dell’agonismo occidentale) e in versione arte marziale
rabbiata.
tradizionale per difesa personale. Nel passato era
Sabato 31 siamo andati in gita al mattino presto, il
tempo non era bello. Siamo andati a Burolo, dalle parti
di Cuneo e Alba; pioveva anche là. Siamo andati a vedere come fanno il vino; nel viaggio di ritorno c’era la
studiato e praticato solo da uomini, ma col passare
dei secoli anche le donne si sono avvicinate a questa
disciplina. Le regole del Doio, che letteralmente significa“ luogo in cui si pratica la via” sono:
lotteria. Tutti hanno vinto qualcosa e io il sacchetto
Cerca di impegnarti costantemente;
del pane da portare a casa.
Cerca di essere giusto e sincero;
Il karate è un’arte marziale nata nelle isole Ryukyu in
Giappone. Fu sviluppato dai metodi di combattimento
indigeni. Prevede la difesa a mani nude, senza l’ausilio
Dobbiamo cercare di impegnarci con assidua costanza;
Dobbiamo cercare di agire nel rispetto cortesia;
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La mia nipotina Eleonora è andata a Ginevra alle 5 del mattiDobbiamo cercare di controllare i nostri istinti.
Da Wikipedia Flavia
Io l’ho visto in televisione e serve per
difendersi
Flavia
no ed è tornata alla sera tardi.
Andrea C.
Definita come “la più piccola” delle grandi metropoli o come “la
città della pace”, Ginevra ospita la sede europea dell’ONU. I
vialetti in riva al
lago Lemano, i parchi, le antiche viuz-
Alberto
è incuriosito
dalle discoteche
ze e le eleganti
americane. Guarda cosa abbiamo trovato
boutique
sono
su Internet:
invito
piacevoli
Testimonianza: sono stato in America a San
a
un
passeggiate.
Francisco per uno scambio scuola famiglia
Ginevra è collegata
quindi ho vissuto in prima persona quello
con le capitali eu-
che succede: per prima cosa non usa uscire
ropee grazie a un aeroporto internazionale e alla rete auto-
la sera bensì il pomeriggio e durante le loro
stradale e ferroviaria. E’ anche sede del Comitato Internazio-
uscite i ragazzi o vanno nei fast food, dove
nale della Croce Rossa. La seconda città della Svizzera ospita
mangiano e poi rimangono li a chiacchierare
una ventina di organizzazioni internazionali. E’ un centro aperto
oppure sono impegnati fino alle 18-18,30 in
sull’economia internazionale. E’ una città d’arte e di cultura, di
attività sportive o similari, tipo corsi o le-
spazi e sale da spettacolo, musei, biblioteche. E’ una delle città
zioni extra.
più verdi d’Europa: il 20% del territorio è costituito da aree
La sera invece quando escono si ritrovano a
casa di un ragazzo/a e passano il tempo a
guardare film, magari bevendo qualcosa. Per
conoscere i giovani, se sei italiano potresti
andare una giornata ad un college e, sta
tranquillo, trovi sicuramente qualcuno disposto a scambiare due chiacchiere considerando che gli americani sono molto incuriositi dagli stranieri, che si notano immediatamente a prima vista.
verdi; gli spazi verdi contribuiscono notevolmente alla qualità
della vita dei suoi abitanti. La fontana sul lago è il simbolo della Città di Ginevra e la sua principale attrattiva turistica. Sono
numerosi gli orologi collocati negli spazi pubblici; il più famoso
è senza dubbio l’Orologio fiorito. La cattedrale di Saint-Pierre
domina il centro storico e custodisce tesori archeologici. Nella
piazza delle Nazioni Unite sorge la sedia mutilata, opera
dell’artista ginevrino Daniel Berset e simbolo della lotta contro
le mine antiuomo.
Andrea C.
Da www.ville-geneve.ch
Sono andato a Venezia con il gruppo dello sport. Siamo partiti presto al mattino con il
pullman e siamo arrivati a mezzogiorno. Abbiamo mangiato in un self. C’erano pasta, carne e
frutta e mi è piaciuto molto. Dopo ci siamo recati a fare un giro per la città e ho visto un
sacco di negozi, abbiamo visitato anche i monumenti storici come piazza San Marco, il Duomo, il Campanile e il Canal grande. C’è stata la cerimonia di apertura dei giochi degli Special
Olympics con la sfilata. Io ho partecipato con il gruppo del golf e sono andato bene vincendo la medaglia d’argento. Dopo la gara abbiamo festeggiato al bar. Ero contento della mia
vittoria.
Filippo
Io sono andata a La Spezia in Liguria e ho vinto tre medaglie con l’atletica.
Flavia
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Termina qui il servizio sulle terme della Domus
Le case di soggiorno
Due sono le case di soggiorno di questa stazione idroterapica e climatica. Più antica è quella costituita dallo stabilimento idroterapico di Andorno, fondata nel 1860 dai Dottori Pietro Corte e fratelli Cerruti. Il grande caseggiato dello stabilimento è costituito essenzialmente da due corpi di fabbrica uniti fra di loro e che si svolgono sopra due cortili, dei quali, l’uno è attorniato da uno ampio e
comodo porticato e l’altro è aperto e prospetta sopra una terrazza con dinnanzi lo spettacolo d’un
meraviglioso parco naturale. Da due lati l’edificio è circondato da un giardino, ampio, originale, bellissimo, che può essere accessibile da ogni piano della casa, ed ha nella sua parte più elevata, uno
spazio aperto sulla vallata come un belvedere. Il fabbricato subì varie trasformazioni ed aggiunte
per opera specialmente degli ultimi proprietari, Dott.ri Toso, Vinaj e Canova; costituì un imponente
edificio, nel quale si trovavano 150 camere da letto, alcune eleganti e con servizio di toeletta in apposito camerino, tutte confortevolissime, con vaste sale per refezione, tavola in comune e restaurant, per conversazione, per lettura e per gioco. La casa è fornita di ascensore, ed è illuminata da
oltre 600 lampade elettriche ad incandescenza e da 9 lampade ad arco. I W. C. sono dei sistemi più
moderni.
Raccolto da Alberto
IL NOSTRO VIAGGIO IN INDIA
Questa mattina 20 maggio è venuta Silvia, sorella di Roberto Cadoni, con la
mamma e ci ha fatto vedere delle diapositive sull’India. C’era anche Denny che è
un indiano. Abbiamo visto i mezzi di trasporto come il risciò, il treno dove le
persone erano sul tetto. Gli animali come la tigre, l’elefante, il rinoceronte, il
leone, il cammello, la mucca che è ferma sulla strada e la lasciano stare, perché
è un animale sacro e il pavone. Abbiamo visto il matrimonio dove la sposa ha le
mani colorate; gli sposi camminano a piedi nudi sui petali di rosa perché porta
fortuna. Abbiamo parlato anche delle feste religiose, la festa dei colori. Gli indiani vanno tutti nel fiume Gange a tuffarsi una volta l’anno e a pregare. Amano
anche le danze. I personaggi famosi come Gandhi, piccolo ma importante, ha cercato di cambiare le cose in India e
la sua figura è stata stampata sul francobollo e sui soldi davanti e dietro; gli hanno fatto anche la statua.. Madre
Teresa di Calcutta, nella foto con Giovanni Paolo II; lei aiutava i bambini poveri e
malati. Il cibo col riso e lo zafferano che è un dolce, il pollo strano, le polpette,
le salse con il pane. C’era la scultura del fungo. La bandiera è bianca rossa e verde con il simbolo del pavone. Abbiamo anche visto l’alfabeto, scrivono diverso da
noi. Hanno tante case che insieme formano una città. La capitale è Nuova Delhi.
Un’altra città è di colore rosa; hanno i templi con tutte le immagini dei loro dei.
In India la città del cinema si chiama Bollywood. Abbiamo visto le foto del matrimonio della cugina di Silvia che ha sposato un indiano. Ci ha anche fatto vedere la foto dell’attrice e dell’attore più famosi in India. Danny arriva dalla zona sotto dell’India. Alla fine c’era
scritto ciao.
Il gruppo
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Caccia alle Parole
Logo
a cura di Antonello Morgante
immagine o scritta che rappresenta un servizio, un’azienda, un’associazione
(vedi logo Domus in prima pagina)
Impatto
scontro, urto (es. di due macchine)
Ambientalisti
coloro che proteggono la natura
Macerie
pezzi di muro caduti o abbattuti
College
scuola inglese
Archeologia
studio dei popoli antichi tramite monumenti o opere d’arte
Branco
gruppo di animali
A San Pietroburgo, bellissima città, è d’obbligo una visita all’Ermitage, il grande
Museo che contiene le opere di tanti artisti famosi. E fu proprio lì mentre stavamo ammirando le opere dei grandi pittori, che entrò un gruppo di uomini in grigio
con la cravatta; tutto in loro parlava in modo lampante di sicurezza. In mezzo una
donna in sari: Sonia Gandhi passò come una nuvola ma lasciò nel vederla qualcosa che ha a che fare col fascino, un fascino profondo emanato sì dalla sua persona, ma anche dalla storia tragica dei Gandhi in India. Anche nei lineamenti del
viso sembra indiana, cosa che così non è. Sonia Maino è pura razza italiana, nata nel Veneto e poi trasferita in
Piemonte. E ben si ricorda la signora Franca Cadoni di aver frequentato con lei il liceo linguistico. Fino a che
non conosce, a Cambridge, Rajiv Gandhi. Soggiornavano entrambi in Inghilterra per motivi di studio. Si sposarono nel 1968 e Sonia adottò la cittadinanza indiana nel 1983, dicono perché si rese conto che la sua cittadinanza italiana poteva intralciare la carriera politica del marito oppure perché l’India non permette la doppia
cittadinanza. Ma non dimentichiamo che nella sua biografia torreggiano queste parole: “Io sono indiana nel
cuore.” Sonia Gandhi ha sicuramente una storia non facile: il marito Rajiv Gandhi, figlio di Indira e nipote di
Nehru, fu assassinato allo stesso modo della madre. Presidente del Partito del Congresso, benché eletta candidata premier, nelle elezioni del 2004, rinunciò alla carica di Primo ministro. Nel 2010 fu rieletta per la quarta volta presidente del Partito del Congresso. Alle spalle dei membri della famiglia Gandhi il grande Mahatma
con cui non ha legami di sangue ma un rapporto molto saldo, che iniziò con Nehru. E’ stata scritta su di lei una
biografia non autorizzata, in cui l’autore dice, tra le altre cose, che fa politica ma non ama la politica, che non
si identifica con le sue origini, anzi ha paura che le rendano difficile la strada. Il 26 dicembre del 2012 è stato un giorno indimenticabile per l’India: una giovane studentessa è stata presa a mazzate, violentata e buttata
giù dall’autobus (proviamo a riflettere un attimo su queste tre azioni, altrimenti risultano troppo normali) da
un branco di assassini, delinquenti per cui è naturale chiedere giustizia, ma giustizia “dura”. Atti del genere
sono purtroppo frequenti. Ma stavolta l’India non ha chiuso gli occhi e migliaia di persone, soprattutto donne,
sono scese in piazza a protestare. La ragazza che le donne hanno chiamato Amanat, che significa tesoro, e
che si chiamava Nirbhaya è morta in un ospedale di Singapore. Le autorità indiane fino ad ora han preso sottogamba questi episodi, che purtroppo continuano, attribuendo la colpa alla donna e non emettendo leggi che
riconoscano una volta per tutte lo stupro per quello che è. Sonia Gandhi, ha accolto le ceneri della ragazza al
loro rientro in India. E adesso che il partito del Congresso ha perso, e di molto, le elezioni lei riuscirà ancora a
farsi ascoltare?
Renata Strona
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IL LEONE DALLA BELLA CRINIERA
Il leone è un carnivoro della famiglia dei Felidi. Dopo la tigre è
il più grande dei cinque grandi felini del genere Panthera, con
alcuni maschi la cui massa corporea supera i 250 kg. Il continuo
impoverimento del suo habitat naturale e il protrarsi della caccia di frodo ai suoi danni ne fanno una specie vulnerabile. Una
popolazione di dimensioni assai ridotte sopravvive in India. Date
le dimensioni e le abitudini, questo felino non può essere allevato al di fuori di aree protette e parchi naturali o zoologici. Anche se le cause del declino dei leoni non sono certe, il degrado
dell’habitat e i conflitti con l’uomo ne sembrano le cause predominanti. In natura un leone sopravvive da dieci a
quindici anni, mentre in cattività può arrivare a venti. I maschi in particolare, non superano spesso i dieci anni
di età in natura, in seguito agli infortuni derivanti dalle lotte con i rivali per il dominio del branco. Circa diecimila anni fa il leone era il secondo grande mammifero più diffuso dopo l’uomo. Ha uno spiccato senso di socialità. Un branco è formato generalmente da un maschio, un gruppo di femmine, imparentate tra loro, con cui questo si accoppia, e la loro prole. I cuccioli maschi restano all’interno del branco fino alla loro maturazione sessuale, quando vengono scacciati dal loro padre. I giovani maschi adulti, una volta allontanati dal vecchio branco,
possono per qualche tempo restare insieme formando un piccolo branco di soli maschi (fratelli) finché non decidano di separarsi per formare delle loro famiglie, in genere scacciando un altro maschio da un branco rivale.
Le femmine tipicamente cacciano insieme. Assai facile da distinguere è il maschio di leone che ha la criniera.
Davide da Wikipedia
A me piacciono tutti gli animali
Davide
CON MARZIA ALL’AUTODROMO DI MONZA
L’autodromo nazionale di Monza è un circuito automobilistico internazionale situato all’interno del parco di
Monza. E’ fra gli autodromi permanenti più antichi al mondo insieme a Indianapolis ed è famoso perché ospita
il Gran Premio d’Italia di Formula Uno. Le vetture di Formula Uno superano abbondantemente i 330 km orari.
Per il fatto di trovarsi all’interno di un parco, l’autodromo presenta problemi di impatto ambientale. Negli anni
settanta, per l’opposizione di alcuni gruppi ambientalisti si dovette lasciare a bordo pista, una grossa quercia
che solo dopo alcuni anni si poté abbattere. Nel 1994 i lavori, che comportavano l’abbattimento di oltre 500
alberi, furono vietati dalla Sovrintendenza ai beni ambientali. Si rischiò la cancellazione del Gran Premio d’Italia, che avrebbe comportato in pratica la chiusura dell’autodromo. Con un nuovo progetto si riduceva il numero di alberi da tagliare a circa 100. Un altro problema è quello del rumore, lamentato da alcuni residenti di
paesi vicini: negli ultimi anni vi sono stati ricorsi alla magistratura, con l’intento di imporre un limite alle emissioni sonore.
Wikipedia
Io sono andata a Monza a vedere le macchine nell’autodromo. Erano molto veloci, rosse gialle verdi, di tutti i
colori.
Marzia
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Mi chiamo Flavia Finotto, ho 53 anni. Sto con i miei cugini a Torrazzo, che è
un paesino della Serra. I miei genitori si chiamavano Mafalda Gerardo ed Ezio
Finotto. Il mio padrino si chiama come lui; i miei cugini si chiamano Elda Bottala, Rinaldo Finotto, Angelica Finotto; sono molto affezionata a lei, che mi vuole
molto bene ed è la più giovane; ha compiuto 27 anni a febbraio. Quando era
ancora vivo il mio papà abitavo a Biella in via Umbria 7.
Quand’ero piccola andavo all’asilo a Torrazzo, alle elementari sono andata a
Biella in piazza Curiel, al convitto ho fatto le medie, poi sono venuta alla Domus, dove lavoro al Centro diurno;
è al primo piano. Al lunedì lavoro in falegnameria con Anita, Alberto e Barbara; al pomeriggio faccio ginnastica
ritmica con Martina, Marzia e Chiara. Al martedì al mattino sono con Elena a chiedere agli operatori se vogliono le verdure; poi faccio il giornalino con Renata e Andrea, Filippo, Fabrizio, Davide, Marzia, Alberto e Lorenzo che è un volontario che studia a Torino; al pomeriggio faccio telaio con Anna Bonino, lavoriamo con la lana e
ci sono Roberto, Elena, Filippo, Francesco, Loa e Alberto.
So fare delle cose da sola: lavarmi, spostarmi e venire alla Domus; mangiare, vestirmi, poi vado in bagno, mi
faccio il letto, so telefonare e prendere il caffè nelle macchinette. La sera guardo la televisione, mi piace la
musica e più di tutti Max Gazzé: ho il suo cd; mi piacciono gli orologi e i braccialetti. Il mio colore preferito è
il giallo, mi piace mangiare la pasta, ma mangio di tutto .
E’ ORA DI MANGIARE IL GELATO E DI ANDARE IN PISCINA
C’è una gelateria, da 60 anni, a Vigliano Biellese, in via Milano, che si chiama
“Troppo buoni”.
I gelati sono fatti con: buon cioccolato, latte intero, panna fresca e tanta frutta di stagione.
Sorbetti prodotti con frutta e zucchero, acqua; tanti semifreddi sia alla frutta che alla
crema.
Da Il Biellese
Io vado in gelateria al Samurai che si trova ad Andorno. Io ordino il gelato alla cioccolata e alla
crema.
Elena
A me piacciono tutti i gelati.
Alberto
A me il gelato al cioccolato.
Flavia
A me piacciono tre gusti come la bandiera d’Italia: limone, menta,
fragola.
Marzia
A me piacciono tutti i gusti, ma di più alla crema.
Filippo
Io prendo la vaschetta.
Andrea
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9 MAGGIO 2014 30 ANNI DI NORMALI DIFFERENZE
Marco
Maurizio e Alessandra
L’angolo
a cura di Andrea Cimino
Io e la mamma siamo andati a vedere il
giro d’Italia dove c’è la fermata del
pullman, abbiamo visto i corridori bene in
faccia, ci sono passati davanti. Ha vinto
Enrico Battaglin, aveva la bici pitturata
di rosa. C’erano i palloncini rosa. Angelo
Leone è stato investito dalla moto della
rai, è al CTO di Torino in gravi condizioni, è ancora in prognosi riservata. Speriamo guarisca presto.
Alle elezioni ha vinto Matteo Renzi. Io
sono contento.
Il 16 giugno A Pralungo ha suonato la
banda musicale Juventus Nova. Ci sono tanti giovani, tra cui anche i figli di
Ludovico Chiarra, che suonava il sax e
Luca Aiazzone il clarinetto. Solo che poi
si è messo a piovere.