Ref. Ares(2014)359866 - 13/02/2014 COMMISSIONE EUROPEA DIREZIONE GENERALE DEGLI AFFARI MARITTIMI E DELLA PESCA ШЯШЯЯШШ SVILUPPO E COORDINAMENTO DELLE POLITICHE Documento di consultazione Messa a punto di un nuovo quadro di misure tecniche nella PCP riformata L'unico scopo di questa consultazione è raccogliere prove ed informazioni pertinenti da parte degli interessati per aiutare la Commissione a formarsi un'opinione nella materia in oggetto. Il presente documento non riflette necessariamente il parere della Commissione europea e non va interpretato come un impegno della Commissione in qualsivoglia iniziativa ufficiale nel settore. 1. CHE COSA SONO LE MISURE TECNICHE? La politica comune della pesca (PCP) include, come strumenti di gestione, i cosiddetti regolamenti concernenti misure tecniche. Essi definiscono dove, quando e come un'impresa di pesca può sfruttare le risorse del mare e l'ecosistema marino e interagire con essi. Le misure tecniche possono essere raggruppate in: • misure relative alle caratteristiche degli attrezzi, quali le dimensioni della maglia; • misure che disciplinano l'utilizzo degli attrezzi, ad esempio i limiti massimi per la lunghezza o il tipo di attrezzi che possono essere utilizzati, determinazione del tipo di reti che possono essere adoperate; • taglie minime di sbarco; e • limitazioni spazio-temporali come zone chiuse o ad accesso limitato e fermi stagionali. Con il presente documento la Commissione cerca di ottenere le opinioni delle parti interessate e del pubblico in generale sul modo migliore di modernizzare e razionalizzare le misure tecniche nel contesto della nuova PCP. I risultati della consultazione contribuiranno all'elaborazione di proposte legislative per la messa a punto di un nuovo quadro destinato alle misure tecniche. 2. QUALI SONO LE PRINCIPALI SFIDE? Le principali sfide in relazione alle misure tecniche esistenti sono state oggetto di intense consultazioni nella preparazione del pacchetto di riforma della PCP. Pertanto in questa sede tali sfide non sono riesaminate approfonditamente. Tuttavia, l'attuazione della nuova PCP richiede che le misure tecniche siano considerate in base alla nuova PCP appena entrata in vigore. Tali sfide riguardano in particolare: Una PCP regionalizzata con il coinvolgimento delle parti interessate La nuova PCP si basa sul principio della gestione orientata sui risultati ("management by result"). Il legislatore UE fissa obiettivi e standard e gli Stati membri collaborano a livello regionale con la partecipazione di tutte le parti interessate per realizzare strumenti atti al raggiungimento dei suddetti obiettivi e standard. Ciò richiede la riconsiderazione delle attuali misure tecniche in relazione alle esigenze della regionalizzazione e al coinvolgimento delle parti interessate. Sembra che il fatto di aver concentrato le misure tecniche sulla gestione degli aspetti tecnici e sulla minuziosa descrizione dei particolari relativi a che cosa possa o non possa essere usato, anziché dare i risultati sperati, abbia creato incentivi per ignorare o eludere i regolamenti, anziché fornire incentivi per una maggiore selettività ed evitare le catture accidentali. In questo contesto, l'innovazione tecnica emanante dall'industria si è concentrata piuttosto sulla riduzione di potenziali perdite di catture commerciali anziché su iniziative industriali orientate sulla conservazione. In alcuni casi ciò si è tradotto, ad esempio, in uno spostamento dello sforzo in attività di pesca in cui le norme sono interpretate in maniera meno restrittiva, o nell'uso di attrezzi che producono sull'ecosistema impatti simili a quelli degli attrezzi che hanno sostituito. 2 Norme chiare e semplici e incentivi destinati alle parti interessate Le misure tecniche sono diventate più numerose e complesse col passare del tempo. Ciò si è tradotto in un circolo vizioso di descrizioni tecniche ancor più minuziose (ad esempio prescrizioni sui pannelli superiori delle sfogliare) precisate in una normativa supplementare. Ciò può rendere più difficili l'osservanza delle norme e il relativo controllo. La semplificazione delle misure tecniche per renderle più comprensibili e facilitarne l'applicazione è pertanto un obiettivo fondamentale. Efficacia nel contesto degli obblighi di sbarco L'efficacia delle misure tecniche nel disciplinare i modelli di sfruttamento è lungi dall'essere ottimale. Le catture accidentali e i rigetti continuano ad essere prevalenti in importanti attività di pesca con alcuni attrezzi che, pur essendo legali, permangono non selettivi nonostante numerose siano le iniziative positive adottate dagli Stati membri e dal settore della pesca (ad esempio pesca dello scampo con reti a piccole maglie e pesca demersale multispecifica). D'altro canto, la selettività è migliorata in risposta a sfide specifiche (ad esempio la pesca del merluzzo bianco del Baltico e della pesca del gambero {Pandalus)). Al di fuori del Mediterraneo, le norme sulla composizione delle catture stabiliscono soltanto ciò che si può tenere a bordo ma non ciò che si cattura. Ciò può avere l'effetto opposto a quello che si vuole ottenere in quanto può sfociare in rigetti in mare indotti dalla normativa. La pesca effettuata nell'osservanza delle norme sulla composizione della catture e delle taglie minime di sbarco non ha fatto che incentivare il ricorso alla pratica dei rigetti. Gli attuali fermi di pesca per particolari zone o periodi possono essere nel frattempo superati o superflui e non apportare alcun beneficio tangibile in termini di conservazione delle specie. Promozione dell'approccio ecosistemico Le misure di limitazione dei rischi non hanno fornito una protezione sufficiente ad alcune parti dell'ecosistema quali gli habitat sensibili o le specie in pericolo, minacciate o protette. Continuano infatti ad essere segnalate catture accidentali di tali specie e l'impatto sugli habitat permane elevato in numerose zone nonostante l'introduzione di misure ad hoc (ad esempio la protezione delle barriere coralline di acqua fredda nell'ambito di Natura 2000). 3. COME POSSIAMO RACCOGLIERE LE SFIDE? Un esauriente e approfondito riesame dell'attuale normativa inerente alle misure tecniche riveste particolare importanza sotto il profilo della regionalizzazione e della gestione orientata sugli obiettivi nei piani pluriennali. Tale riesame deve comportare altresì un miglioramento generale della selettività delle attività di pesca per agevolare l'applicazione degli obblighi di sbarco e promuovere l'approccio su base ecosistemica. Seguendo questa logica e nell'intento di affrontare le sfide individuate, il nuovo approccio inerente alle misure tecniche dovrebbe concentrarsi sui seguenti principi: 3 • • • • semplificare e applicare la regionalizzazione; creare incentivi per il settore in modo da affidargli maggiori responsabilità; eliminare, ridurre ed evitare le catture accidentali; minimizzare l'impatto degli attrezzi da pesca sull'ecosistema. Semplificazione e regionalizzazione Un cambiamento fondamentale nel quadro della riforma della PCP è il passaggio verso la regionalizzazione. Si tratta di un'importante opportunità di semplificare le norme stabilite dal legislatore. Ciò è di particolare rilievo per l'utilizzo futuro delle misure tecniche in quanto strumenti di gestione nella regionalizzazione, dal momento che parte del problema dell'efficacia delle misure tecniche riguarda la struttura amministrativa all'interno della quale esse vengono applicate. La regionalizzazione consentirà la messa a punto di misure tecniche a livello regionale (ad esempio, in definitiva, nel quadro dei piani pluriennali oppure nel breve termine, eventualmente mediante altre misure a livello dell'Unione). Nell'ambito di un quadro giuridico semplificato, definito dal legislatore, le misure possono essere elaborate a livello regionale e adattate, per così dire su misura, alle peculiarità dei diversi tipi di pesca. Il quadro giuridico potrebbe contenere un numero limitato di disposizioni comuni e permanenti (ad esempio definizioni, divieto di utilizzo di determinati attrezzi, zone chiuse in ecosistemi marini vulnerabili (EMV) nonché norme di ordine più generale che tengano conto degli attuali modelli di sfruttamento (ad esempio attrezzi di riferimento anziché le norme attuali in materia di dimensione di maglia o composizione delle catture). Il futuro regolamento-quadro per le misure tecniche elaborato dal legislatore UE terrà conto della transizione dall'attuale situazione amministrativa alla regionalizzazione. Questo processo potrebbe richiedere del tempo e comporta la necessità che le norme attualmente in vigore continuino ad essere applicate fino a quando non saranno incorporate nella legislazione UE le misure di portata regionale destinate a sostituirle. Durante il periodo di transizione il regolamento-quadro garantirebbe chiarezza e certezza giuridica mentre la regionalizzazione (delle misure tecniche) prende forma. Con il passar del tempo, il contenuto di questa parte del quadro giuridico diminuirebbe progressivamente man mano che i piani vengono adottati e le misure di portata regionale sostituiscono gradualmente il corrispondente corpus normativo. Come possiamo garantire al meglio che le misure tecniche possano adattarsi e rispondere al mutare delle condizioni nelle attività di pesca a livello regionale? Quali elementi di base sono essenziali in una normativa-quadro di misure tecniche? Dovrebbero includere attrezzi di riferimento? Vi sono misure che voi considerate superflue e che andrebbero semplicemente soppresse? Questo punto di vista si basa sulla vostra esperienza oppure su valutazioni scientifiche? In che modo possiamo garantire che le norme siano chiare e semplici e che rimangano tali nel tempo? Offrire incentivi alle parti interessate Le norme di incentivazione fanno sì che le parti interessate la cui attività maggiormente influisce sulle risorse si rendano conto che la conservazione a lungo termine è nel loro stesso interesse e che lo sfruttamento eccessivo ha il suo prezzo. E di vitale importanza adottare metodi a carattere più partecipativo se vogliamo coinvolgere i pescatori nel processo inteso ad evitare le catture accidentali e a ridurre l'impatto sull'ecosistema. Le organizzazioni settoriali ed i consigli consultivi dovrebbero essere in grado di assumere maggiori responsabilità e di promuovere l'autoregolamentazione ma incombe alle parti interessate dimostrare il basso impatto delle loro attività (risultati basati sul monitoraggio). Il mancato rispetto di standard accettabili si tradurrebbe quindi in ulteriori misure precauzionali in materia di gestione nonché in un potenziamento dell'attività di monitoraggio. Un importante incentivo per far sì che le parti interessate adottino un comportamento responsabile è la chiarezza delle norme d'applicazione. L'introduzione dell'obbligo di sbarco con scadenze ben precise costituirà il motore del cambiamento in molte attività di pesca. Le misure di gestione devono raccogliere la sfida dell'obbligo di sbarco, creando incentivi per gli auspicati cambiamenti di comportamento. Per alcuni elementi degli attuali regolamenti relativi alle misure tecniche sarebbe possibile mettere a punto e applicare con il tempo forme di normativa non vincolante (soft law) (ad esempio certificazione delle dimensioni delle maglie per eliminare la necessità di misurarle in mare). Quali incentivi possono essere inseriti - e in che modo - nelle misure tecniche a livello regionale tenendo conto del fatto che l'introduzione dell'obbligo di sbarco costituisce un incentivo ad essere più selettivi ? Vi sono settori in cui la normativa non vincolante potrebbe essere applicata a sostegno delle misure tecniche? Eliminare, ridurre ed evitare le catture accidentali L'introduzione dell'obbligo di sbarco nell'ambito della nuova PCP costituisce un cambiamento fondamentale. L'obbligo di sbarco richiede e promuove una maggiore selettività nonché l'adeguamento delle strategie di pesca onde evitare o ridurre al minimo le catture accidentali. Gli adeguamenti delle strategie e delle tecniche di pesca sono essenziali ai fini del raggiungimento di questo obiettivo. La nuova PCP fissa scadenze ben precise per l'entrata in vigore delle singole fasi dell'obbligo di sbarco. A livello regionale possono essere elaborati piani in materia di rigetti che stabiliscano, tra l'altro, taglie minime di riferimento per la conservazione intese a agevolare l'effettiva attuazione dell'obbligo di sbarco. Con riserva dei pertinenti pareri scientifici, questa forma di governance comporta possibili modifiche di elementi specifici delle esistenti misure tecniche, in modo da tener conto delle esigenze legate all'attuazione dell'obbligo di sbarco. In futuro, sarebbe opportuno concentrarsi su che cosa si cattura e non su che cosa si sbarca. In molti tipi di pesca misti il miglioramento della selettività degli attrezzi in sé e per sé non sarà sufficiente ad ottenere modelli sostenibili di sfruttamento. Sarebbe opportuno prendere in considerazione strategie flessibili atte ad evitare catture accidentali 5 quali fermi di pesca in tempo reale e le disposizioni relative all'obbligo di cambiare zone di pesca. Esistono attività specifiche di pesca che richiedano di ridurre ed evitare immediatamente le catture accidentali? Se una maggiore selettività e misure di prevenzione quali fermi in tempo reale e l'obbligo di cambiare zone di pesca sono iniziative importanti per ridurre le catture accidentali, sarebbe opportuno svilupparle su scala regionale o mediante procedura di codecisone? Quali norme tecniche vi impediscono di pescare in maniera più selettiva e di evitare le catture accidentali o addirittura incoraggiano il ricorso alla pratica dei rigetti? Minimizzare l'impatto degli attrezzi da pesca sull'ecosistema La nuova PCP intende conformarsi più efficacemente a obiettivi di più vasto respiro, sia sotto il profilo ambientale che sotto il profilo ecologico, elencati nella Direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino (MSFD) e in NATURA 2000. La scelta delle misure intese a raggiungere gli obiettivi di conservazione può comportare la necessità di giungere ad un compromesso fra lo sfruttamento delle risorse e la conservazione delle specie protette e delle aree sensibili. Raggiungere l'equilibrio fra le legittime aspettative economiche dei pescatori e le aspettative della società di tutelare la fauna sarà una questione cruciale. Le misure tecniche sono importanti innanzitutto per la loro funzione di mitigazione ambientale, in quanto consentono di minimizzare le catture accidentali di specie sensibili nonché le ripercussioni negative sugli habitat sensibili, sugli organismi marini vulnerabili e sull'ecosistema in generale. La sfida fondamentale consisterà nelľistituire un quadro d'applicazione di tali misure in modo che esse possano tutelare nel modo più efficace possibile le specie più a rischio e le zone sensibili che devono essere protette. In che modo possiamo includere misure di mitigazione finalizzate alla protezione di specie quali cetacei, otarie e uccelli marini nonché di habitat sensibili nel quadro delle misure tecniche? Esistono misure di mitigazione che dovrebbero essere applicate in tutte le attività di pesca oppure si tratta di misure a carattere precipuamente regionale? 4. COME E QUANDO LE NORME DOVREBBERO ESSERE APPLICATE IN TUTTI I BACINI MARINI? Nella fase attuale le misure tecniche figurano in regolamenti distinti. La metodologia e la portata del cambiamento necessari per consentire all'attuale normativa di raccogliere le sfide della nuova PCP, possono variare notevolmente da una regione all'altra. È necessario definire quadri distinti di norme tecniche per i vari bacini marini o sarebbe piuttosto opportuno istituire un quadro comune? 6
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