Interessi professionali e lateralizzazione emisferica.

Interessi professionali e
lateralizzazione emisferica.
Andrea Laudadio
Università “La Sapienza” di Roma
Francisco Javier Fiz Perez
Università Pontificia Regina Apostolorum
Abstract
I recenti progressi delle neuroimmagini hanno suggerito
l’esistenza tra la lateralizzazione emisferica e gli stili di
pensiero. Zhang (2006) ha ipotizzato una relazione tra gli
stili di pensiero e gli interessi professionali. Nel suo studio (su
un campione di giovani cinesi) ha registrato una relazione tra
questi due costrutti. L’obiettivo del presente contributo è di
replicare lo studio di Zhang (2006) superando alcuni limiti
metodologici e in un contesto italiano. I risultati sembrano
confermare l’esistenza di una relazione tra: interessi artistici
e pensiero destro, interessi convenzionali e pensiero sinistro
e tra interessi investigativi e pensiero integrato.
Introduzione
Com’è noto, la frontiera delle neuroscienze è di identificare –
all’interno del Sistema Nervoso Centrale – la corretta
localizzazione delle funzioni cognitive dell’uomo e l’utilizzo
delle moderne tecniche basate sulle neuroimmagini sta
consentendo rapidi progressi in questo ambito.
Similmente, nel tempo, i progressi negli studi sul Sistema
Nervoso Centrale hanno influenzato – spesso fornendo nuovi
paradigmi – le discipline Psicologiche e Pedagogiche. Ad
esempio, in ambito psicologico, gli studi in relazione agli stili
di pensiero hanno adottato proprio dei modelli basati sulla
lateralizzazione degli emisferi, dove per lateralizzazione è
inteso un “uso” maggiore di una parte del cervello (es. la
destra) piuttosto che l’altra.
In termini generali, lo stile di pensiero sembrerebbe essere in
relazione con le modalità con cui un individuo compie delle
scelte (Scott & Bruce, 1995; Stanovich & West, 1998, 2000).
Secondo Hurst, Rush e White (1989) differenze individuali
nella lateralizzazione emisferica potrebbero produrre o
influenzare differenti stili cognitivi. Lo stile cognitivo può
essere definito come una modalità di pensare (Sternberg,
1997) relativa al “come” si elaborano e utilizzano le
informazioni (Kirton, 1994) e le proprie abilità (Huteau,
1987)1. Lo stile cognitivo, anche presentando delle differenze
in relazione al genere (Albaili, 1993 e Soliman, 1989), all’età
(Torrance, 1987) e alla cultura (Torrance & Sato, 1979), è
piuttosto stabile nel tempo (Kirton, 1987).
>>> Inserire Tabella 1 qui vicino <<<
Numerosi autori (Torrance, 1987; Kirton, 1987; Riding,
1991; Mintzberg, 1994; Allison & Hayes, 1996; Leonard &
Strauss; Sadler-Smith & Riding, 1999) identificano lo stile
cognitivo all’interno di un continuum dove alle estremità
possono essere collocate due tipologie di pensiero: destro e
sinistro.
o Il pensiero destro è tipico di soggetti dotati di forte
intuito, attratti dall’aspetto globale del problema
piuttosto che dai dettagli, in grado di trovare nuove
soluzioni e di cambiare gli schemi, portati al rischio e
al
cambiamento.
Questi
soggetti
preferiscono
utilizzare modalità di apprendimento collaborativo.
o Il pensiero sinistro è tipico di soggetti metodici,
conformi alle regole e alla tradizione. Hanno elevate
capacità analitiche e attenzione per i dettagli. tendono
all’autosufficienza sociale e professionale. Preferiscono
modalità di apprendimento individuali e step-by-step.
Similmente, in ambito psico-fisiologico, Hurst (1989)
suggerisce che la percezione e il pensiero sono correlati con
l’utilizzo dell’emisfero sinistro e l’intuizione e la sensazione
con l’emisfero destro.
Un modello differente è stato proposto da Sternberg (1988)
basato su tredici stili di pensiero. Sull base di questi stili, in
uno studio successivo (Zhang e Sternberg, 2005; 2007) sono
stati identificate tre tipologie di soggetti.
1
Non bisogna confondere le abilità con gli stili cognitivi. Mentre le prime
sono unipolari e misurate in termini di performance, i secondi sono bipolari o
multipolari e fanno riferimento alle modalità che caratterizzano tale
performance.
Tipo I. Creativo, possiede un livello cognitivo molto
alto in grado di padroneggiare problemi complessi.
Possiede uno stile di apprendimento globale.
o Tipo II. Tende a conformarsi alle norme ed è in grado
di padroneggiare livelli più bassi di complessità
cognitiva.
Possiede
uno
stile
superficiale
di
apprendimento.
o Tipo III. È in grado di utilizzare le due modalità di
pensiero a seconda delle caratteristiche del compito
che si appresta ad affrontare.
Da alcuni studi, sembrerebbe esistere una relazione tra lo
stile di pensiero e l’occupazione. Ad esempio, gli artisti
sembrano mostrare una maggiore propensione allo stile di
pensiero destro, mentre insegnanti e vigili presenterebbero
uno stile di pensiero sinistro (Torrance, 1987). Di
conseguenza, è stato ipotizzato da alcuni autori (Zhang,
2004) una possibile relazione tra lateralizzazione emisferica,
o meglio sile di pensiero, e interessi professionali.
In seguito, Zhang (2006) ha esplorato direttamente la
relazione tra lo stile di pensiero e gli interessi professionali
(attraverso il noto modello degli interessi di Holland 2).
o
2
Secondo Gottfredson (1999) il modello di Holland ha rivoluzionato il
discorso della consulenza di orientamento professionale nel mondo intero.
Gli assunti di base del modello di Holland sono tre:
o
Esistono sei tipi di personalità;
o
Esistono sei ambiti professionali;
o
Le persone ricercano ambienti che permettono di utilizzare
competenze, di esprimere atteggiamenti, valori e incarichi
piacevoli;
Pace e Sprini (2005) descrivono così i sei tipi:
Realistico: persone tendenzialmente dirette, naturali, con doti fisico-motorie;
che preferiscono trattare argomenti concreti piuttosto che astratti; che
evitano situazioni in cui sia fondamentale il contatto verbale; che amano
utilizzare utensili ed attrezzi e che si descrivono come spontanei, tenaci,
pratici.
Investigativo: coloro che hanno forti interessi verso la scienza e sono
comunque incuriositi da attività di ricerca; che prediligono lavorare in modo
indipendente; che non amano le attività ripetitive ed hanno un forte senso
del dovere; che si descrivono come curiosi, analitici e riservati.
Artistico: preferisce situazioni poco strutturate dove sia possibile la libera
espressione di se; è creativo, soprattutto in campo figurativo e musicale;
che tende a valorizzare le qualità estetiche e che si reputa anticonformista,
indipendente e intuitivo.
Sociale: ama prendersi la responsabilità di qualcuno; trova piacere nel
lavorare in gruppo piuttosto the da solo; possiede abilità comunicative e non
ha difficoltà a comunicare i propri sentimenti; che si percepisce amichevole,
generoso, responsabile, comprensivo.
Intraprendente: ha capacita verbali adatte al convincimento altrui; è
orientato verso attività the comportano rischio; ha una forte motivazione a
raggiungere una posizione in posti di potere o generalmente ben remunerati:
I risultati hanno mostrato come tutti e sei i tipi RIASEC siano
– in qualche modo – in relazione con lo stile di pensiero
Destro, Sinistro o Integrato. In particolare, lo stile di
pensiero Destro è risultato essere predittore di tutti i tipi ad
eccezione del Convenzionale, mentre lo stile Sinistro è
predittore esclusivamente del tipo Convenzionale. Mentre lo
stile integrato non è risultato predittore di nessun tipo.
Obiettivo e ipotesi
Lo studio di Zhang (2006) presenta alcuni limiti. In primo
luogo è stato realizzato con un campione di studenti
universitari molto giovani (età media 19 anni) e appartenenti
a facoltà essenzialmente afferenti all’area Imprenditoriale
(Economia e Finanza) e Investigativa (Biologia, Scienze
Alimentari e Ingegneria). L’età rappresenta un limite in
quanto gli interessi tendono a raggiungere una buona
definizione verso i 25 anni e un campione molto sbilanciato
verso alcune tipologie di interessi potrebbe aver distorto i
risultati. Inoltre, lo studio di Zhang non analizza la corretta
distribuzione normale dei punteggi di scala prima di utilizzarli
per le analisi successive.
Un secondo limite è legato alla tipologia di analisi dei dati
utilizzati. Zhang ha utilizzato un modello di regressione
lineare in cui gli stili di pensiero sono stati utilizzati come
predittori di ciascuna delle tipologie di interessi del modello di
Holland. Avendo utilizzato come strumento di rilevazione il
SOLAT (che prevede risposte poste in alternativa) il rischio è
che sia probabile la presenza di una forte collinearità tra i
predittori che abbia influenzato i risultati.
Un successivo elemento a supporto della necessità di nuovi
studi è dato dal fatto che Zhang ha utilizzato un campione di
studenti cinesi di Hong Kong, e visto che sia gli interessi sia
gli stili di pensiero sono sensibili alle influenze culturali è – a
nostro avviso - necessario realizzare ulteriori verifiche transculturali.
ha un alto senso pratico; si reputa aggressivo, simpatico, popolare e mostra
avversione verso le attività scientifiche.
Convenzionale: preferisce gli ambienti ben ordinati; è efficiente nei compiti
ben strutturati e tende a preferire relazioni umane non ambigue; si identifica
con il potere e valorizza i possedimenti materiali. Si definisce efficiente,
ordinato, accomodante.
Per questo motivo, l’obiettivo del presente studio è di
replicare lo studio di Zhang (2006) cercando – per quanto
possibile – di superare i limiti sopra citati.
In generale, l’ipotesi è che sia possibile identificare una
relazione tra gli stili di pensiero (Destro, Sinistro e Integrato)
e i sei tipi del modello di Holland (Realistico, Investigativo,
Artistico, Sociale, Imprenditoriale e Convenzionale). Nello
specifico che sia presente – come suggerito in letteratura una correlazione positiva tra:
1) Lo stile Destro e il Tipo Artistico. In base a quanto
indicato da Torrance (1987) e Mintzberg (1994) in
relazione alla creatività del pensiero Destro.
2) Lo stile Sinistro e il tipo Convenzionale. Sulla base di
quanto indicato da Torrance (1987) e Kirton (1987)
riguardo il carattere conformista e analitico dei
soggetti con un pensiero Sinistro.
3) Lo stile Integrato e il tipo Investigativo. Sulla base di
quanto suggerito da Zhang e Sternberg (2006) in
relazione al Tipo III in grado di adattare lo stile di
pensiero al contesto.
Metodo
Partecipanti
Hanno partecipato alla ricerca 720 soggetti di età compresa
tra i 21 e 34 anni con una media di 25 anni e un mese (d.s. 2
anni e 9 mesi) di cui il 50% femmine. Il 63,6% dei soggetti
possiede il Diploma Scuola Superiore, il 25,6% la Laurea o un
Diploma di laurea, il 4,9% il Diploma di Istituto Professionale,
il 4,7% il Diploma di Scuola Media Inferiore (l’1,2% dei
soggetti ha risposto “Altro”. Rispetto allo stato civile, il 93%
del campione è celibe/nubile mentre il 6,8% è coniugato e lo
0,1% separato. Riguardo alla condizione occupazionale
attuale, il 58,3% dei partecipanti alla ricerca sono studenti, il
34,6% occupati, il 6,2% in cerca di occupazione e lo 0,8%
casalinghe. Del totale dei soggetti studenti, il 13,8%
frequenta la facoltà di Medicina, il 12,4% Giurisprudenza, il
10,1% Lettere, l’8,4% Economia, il 5,6% Farmacia, il 4,2%
Ingegneria, il 3,7% Sociologia, l’1,9% Scienze della
Formazione, l’1,6% Scienze della Comunicazione, l’1,4%
Architettura, e il restante 31,6% Altre facoltà. Sono residenti
nel Lazio il 42,7% dei partecipanti, il 38,8% nella Campania,
il 3,4% nella Sicilia e il 3,0% nell’Abruzzo (Il 12,1% è
residente in altre regioni italiane).
Strumenti
Oltre a una scheda anagrafica, sono stati utilizzati 2
strumenti: Style of Learning and Thinking - (Torrance, 1987;
adattamento italiano di Antonietti, Fabio, Boari, & Bonanomi,
2005) e Le preferenze per il futuro (Gore, 1996; adattamento
italiano di Lent, Brown, Nota e Soresi, 2003).
Lo Style of Learning and Thinking (SOLAT) è un questionario
finalizzato ad indagare le differenze individuali nello stile di
pensiero. Lo strumento misura tre dimensioni: destro,
sinistro e integrato. Per ciascuna delle 28 affermazioni sono
riportate due alternative di risposta strutturate (una per lo
stile “destro” e una per lo stile “sinistro”) e le alternative
“entrambe” e “nessuna delle due” (che concorrono al
punteggio dello stile “integrato”). Il punteggio di ciascuna
dimensione è dato dal numero di risposte afferenti a ciascuno
dei tre stili di pensiero.
Il questionario Preferenze per il futuro indaga il profilo
orientativo di un soggetto sulla base del modello di Holland.
Lo strumento è articolato in 4 scale (interessi professionali,
Credenze di efficacia, Aspettative di risultato e Probabilità di
realizzazione) di 42 item ciascuna. All’interno della ricerca è
stata
utilizzata
esclusivamente
la
scala
“Interessi
professionali” dello strumento. La scala prevede una modalità
di risposta su scala Likert a 10 passi (da 0= per nulla a 9=
del tutto). La scala fornisce indicazioni in relazioni alle 6 aree
del modello di Holland: (R) Realistica, (I) Investigativa, (A)
Artistica,
(S)
Sociale,
(E)
Imprenditoriale
e
(C)
Convenzionale.
Procedura
I partecipanti
sono stati
contattati
attraverso un
campionamento by street svolto in prossimità dei principali
atenei della città di Roma. Dopo aver fornito le informazioni
di base sulla ricerca e in relazione al trattamento dei dati
personali, a ciascun soggetto sono stati somministrati (in
forma individuale) i due strumenti ed una scheda anagrafica.
A tutti i soggetti è stata offerta la possibilità di ricevere
tramite email una scheda sintetica del proprio profilo di
interesse.
Analisi dei dati
Per entrambi gli strumenti utilizzati è stato calcolato il livello
di attendibilità. Non essendo possibile utilizzare la tecnica
dell’α di Cronbach per il SOLAT è stato deciso di utilizzare per
entrambi gli strumenti la metodologia dello split-half
dividendo lo strumento in due metà equivalenti. In seguito,
per ciascuna dimensione e per ciascun soggetto è stato
calcolato il punteggio totale. Sul gruppo di riferimento sono
state calcolate la media, la devizione standard, l’indice di
asimmetria e di curtosi per avere una panoramica
quantitativa preliminare circa l’andamento delle diverse
variabili per verificarne la sovrapponibilità con una
distribuzione normale.
Per osservare i legami tra le tre dimensioni del SOLAT e le sei
dimensioni della scala di Interessi professionali del
questionario Preferenze per il futuro, è stata effettuata
un’analisi correlazionale (coefficiente r di Pearson), in seguito
l’analisi è stata replicata suddividendo il campione in base al
genere.
Per ottenere una sintesi grafica del quadro correlazionale
emerso, i dati sono stati sottoposti a una procedura di
Scaling Multidimensionale non metrico. Nello specifico, è
stata utilizzata la tecnica della Smallest Space Analysis
(Guttman, 1968).A partire dall’analisi delle correlazioni tra gli
item, la Smallest Space Analysis consente di individuare delle
regioni continue nello spazio, in cui più è elevata la
correlazione tra due item, minore sarà la loro distanza nello
spazio euclideo n-dimensionale (Capanna, Vecchione,
Schwartz, 2005). Per realizzare lo scaling multidimensionale
è stato utilizzato il software FACET.
All’interno di ciascuno dei due strumenti utilizzati esistono
delle forti correlazioni tra le scale che li compongono. Questo
potrebbe – nell’analisi delle correlazioni – nascondere il
contributo di ciascuna dimensione nello spiegare la variabilità
dei punteggi delle dimensioni correlate. Inoltre, per il SOLAT
esiste un problema di collinearità data dal fatto che le
risposte sono poste in alternativa tra loro.
Per questi motivi, abbiamo realizzato una regressione
multipla (metodo standard) utilizzando come predittori le
dimensioni di “Le preferenze per il futuro” e come variabile
criterio ciascuna delle tre dimensioni del SOLAT.
Per esplorare con maggiore accuratezza la relazione tra lo
stile di pensiero e gli interessi si è fatto ricorso alla
metodologia dei gruppi contrapposti. Per le tipologie di
interessi incluse nelle ipotesi (Artistico, Convenzionale e
Investigativo), dal campione totale dei soggetti sono stati
selezionati – per ciascuna dimensione – due sottogruppi: a)
soggetti con alti punteggi (superiori di una deviazione
standard alla media); b) soggetti con bassi punteggi (inferiori
di una deviazione standard alla media).
Per verificare la presenza di differenze tra questi due gruppi
(sempre per ciascuna delle tre tipologie di interessi) rispetto
ai tre stili di pensiero, è stata condotta una analisi della
varianza multivariata con campioni indipendenti (MANOVA),
mentre gli effetti univariati sono stati esaminati tramite test
ANOVA.
Risultati
Analisi preliminari
È stato esplorato il livello di attendibilità degli strumenti
attraverso la tecnica dello split-half. Tutte le scale dei due
strumenti sembrano mostrare un buon livello di attendibilità
(compreso tra 0,71 e 0,90). Per verificare la sovrapponibilità
dei punteggi di scala con una distribuzione normale, sono
stati calcolati l’indice di asimmetria e di curtosi. Tutti gli indici
sono compresi tra -1 e 1 e indicano una sostanziale normalità
distributiva dei punteggi.
>>> Inserire Tabella 2 qui vicino <<<
Analisi delle correlazioni
In relazione alla totalità dei soggetti emergono delle
correlazioni positive tra la lateralizzazione destra e gli
interessi
artistici (,209; p<.01), tra la lateralizzazione
sinistra e gli interessi Imprenditoriali (,215; p<.01) e
Convenzionali (,219; p<.01) e tra la lateralizzazione
integrata e gli interessi Investigativi (,340; p.01).
>>> Inserire Tabella 3 qui vicino <<<
Dividendo il campione in base al genere, sembrano
confermate le tendenze generali ed emerge una correlazione
positiva – valida solo per le femmine – tra gli interessi
Realistici e la lateralizzazione integrata.
Scaling multidimensionale
Le analisi preliminari hanno indicato la bontà di una soluzione
a due dimensioni che – per gli evidenti aspetti teorici – è la
soluzione preferenziale per la verifica di relazioni con il
modello esagonale di Holland.
>>> Inserire Tabella 4 qui vicino <<<
Il grafico di sintesi conferma la struttura esagonale del
modello di Holland e una maggiore prossimità tra alcuni
vertici dell’esagono e le tre modalità di lateralizzazione. In
particolare, la maggiore prossimità si registra tra:
Imprenditoriale e Sinistro, Investigativo e Integrato e
Artistico e Destro.
>>> Inserire Figura 1 qui vicino <<<
Regressione multipla
In relazione alla lateralizzazione destra, il coefficiente di
regressione è significativo F(6,719)= 27,831; p<,01). Sono
predittori positivi gli interessi Artistici e Realistici. Per la
lateralizzazione sinistra il coefficiente è significativo (F(6,719)=
20,214; p<,01) e risultano essere predittori positivi gli
interessi Convenzionali, Sociali e Imprenditoriali. In ultimo,
anche per la lateralizzazione integrata il coefficiente è
significativo (F(6,719)= 17,389; p<,01) e risulta essere
l’interesse Investigativo l’unico predittore positivo.
>>> Inserire Tabella 5 qui vicino <<<
Gruppi contrapposti
Con le modalità descritte nel paragrafo “Analisi dei dati” sono
stati costituiti per tre tipologie di interessi (Artistico,
Convenzionale e Investigativo) due gruppi: Basso punteggio
e Alto punteggio.
>>> Inserire Tabella 6 qui vicino <<<
Per tutte e tre le dimensioni di interessi: Artistico
(F(3,305)=14,08;
p<,01),
Convenzionale
(F(3,302)=19,78;
p<,01) e Investigativo (F(1,291)=23,68; p<,01) il test
MANOVA risulta significativo.
La scomposizione degli effetti univariati ha evidenziato che
per i soggetti con alti punteggi per gli interessi Artistici si
registrano punteggi più alti nel pensiero Destro e più bassi
nel pensiero Sinistro. Coloro che hanno alti punteggi negli
interessi Convenzionali hanno anche alti punteggi nel
pensiero Sinistro e bassi nel pensiero Destro. I soggetti con
alti punteggi negli interessi Investigativi hanno anche
punteggi più alti nel pensiero Integrato e più bassi sia per il
pensiero Destro sia per il pensiero Sinistro.
Discussione
L’analisi trasversale dei risultati sembrerebbe confermare le
ipotesi di ricerca. In relazione alla prima ipotesi, sembra
confermata l’esistenza di una relazione tra lo stile di pensiero
Destro e gli interessi Artistici come ampiamente suggerito in
letteratura (Torrance, 1987; Mintzberg, 1994). Anche la
seconda ipotesi è confermata, in quanto sembrerebbe che il
pensiero Sinistro sia legato ad interessi di tipo Convenzionale
(Torrance, 1987; Kirton, 1987). La terza ipotesi, originata
dagli studi di Zhang e Sternberg (2006) è anche essa
confermata. Interessi di tipo investigativi sono legati a stili di
pensiero integrati. In termini generali, l’analisi degli indici di
regressione multipla, sembrano suggerire che la relazione tra
stile di pensiero e interessi professionali sia in grado di
spiegare una quota di varianza compresa tra il 12 e il 18%.
In termini più qualitativi, il grafico risultato dallo scaling
multidimensionale
sembra
confermare
una
possibile
integrazione tra i due modelli teorici e sembrerebbe possibile
le due teorie una all’interno dell’altra. Il modello esagonale di
Holland potrebbe essere iscritto all’interno del modello degli
stili di pensiero basato sulle tre tipologie di Zhang e
Sternberg (2006).
Anche se in termini generali i risultati sono prossimi a quelli
dello studio di Zhang (2006), tuttavia esistono delle
differenze imputabili – probabilmente – alle caratteristiche
culturali dei due diversi campioni (studenti italiani e studenti
cinesi) e alle metodologie statistiche di analisi dei dati.
Conclusioni, limiti e sviluppi
Pur nei cambiamenti paradigmatici ed epistemologici che
hanno
interessato
e
interessano
la
Psicologia
dell’Orientamento, gli interessi mantengono una posizione
centrale all’interno del mutevole quadro delle “dimensioni
centrali” del processo di scelta.
A distanza di cento anni, sembra ancora molto attuale
l’indicazione di Parson (1909) circa i fattori da prendere in
considerazione nel momento della scelta professionale: 1)
una chiara comprensione di se stessi: delle proprie attitudini,
abilità, interessi, ambizioni, risorse, limitazioni, e la
conoscenza delle loro cause; 2) la conoscenza dei requisiti,
delle condizioni di successo, dei vantaggi e degli svantaggi,
delle opportunità e delle prospettive dei differenti ambiti
lavorativi; 3) un’adeguata connessione fra questi due aspetti.
La metafora del “motoscafo” utilizzata da Strong (1943)
chiarisce ulteriormente la centralità e l’importanza di una
corretta esplorazione degli interessi all’interno di un
approccio sistemico di orientamento. Un motoscafo perché
possa tenere il mare abbisogna del motore, del combustibile,
del timone e dello scafo. Il motore è l’equivalente delle
attitudini, il combustibile della motivazione, il timone degli
interessi, lo scafo, buono o cattivo, del carattere. La riuscita
di una persona dipenderà dalle attitudini, dalle motivazioni,
dagli interessi e dal carattere. In una prospettiva più
moderna e life long, possiamo sostituire le attitudini con le
competenze
e
la
dimensione
del
carattere
con
l’autodeterminazione del soggetto.
Se gli interessi rappresentano una (se non “la”) dimensione
centrale dell’orientamento è necessario e urgente porre al
centro della ricerca scientifica di supporto alla Psicologia
dell’Orientamento il ruolo, le funzioni e le dimensioni degli
interessi. Se gli interessi, come sostiene Polacek (2003) si
sviluppano all’interno dell’interazione tra individui e ambiente
è quanto mai urgente indagare il peso delle variabili
individuali (es. gli stili cognitivi o emotivi) e ambientali (es.
ruolo dei pari e della famiglia) nel determinare la nascita, lo
sviluppo e i cambiamenti degli interessi.
In realtà, molti di questi studi sono stati realizzati ma è
urgente indagare l’interazione tra le diverse dimensioni, in
modo tale da esplorare sia le cause, sia gli effetti. Inoltre, a
nostro avviso, è necessario sviluppare modelli interpretativi
innovativi che non si basino semplicemente su relazioni
causali di tipo lineare ma che siano in grado di tenere in
considerazione adeguata la complessità (probabilmente
dovuta a relazioni non-lineari) del fenomeno e siano in grado
di integrare più modelli teorici all’interno di meta-modelli
complessi.
In questa direzione è nato e si è sviluppato il presente
progetto di ricerca che ha voluto indagare – anche se
utilizzando modelli puramente lineari – l’interazione tra
dimensioni individuali (gli stili di pensiero) e gli interessi. I
risultati sembrerebbero incoraggianti. Circa il 12-18% della
varianza delle due dimensioni è spiegabile all’interno di una
cornice unitaria che suggerisce la possibilità che una
dimensione influenzi l’altra. Purtroppo, ed è questo uno dei
principali limiti della presente ricerca, non è chiaro quale sia
la causa e quale l’effetto. Se da una parte è pensabile che
stili di pensiero di un certo tipo (di conseguenza, è probabile
che esista anche una base fisiologica a questa relazione)
possano – nel tempo – produrre particolari forme di
interesse, è altrettanto probabile che l’attività svolta
all’interno di alcuni contesti di studio e di lavoro, attraverso il
meccanismo del rinforzo (Johnson & Gazzaniga, 1971)
producano e sviluppino determinati stili cognitivi.
Oltre a non chiarire l’eventuale nesso causale tra le due
dimensioni, il presente studio risente degli effetti dell’assenza
di una vera e propria procedura di campionamento (es. per
quote fisse sulla base degli interessi manifesti). Inoltre,
sempre all’interno della procedura di campionamento non è
stata tenuta in dovuta considerazione la variabile età.
A nostro avviso, la ricerca dovrebbe svilupparsi all’interno di
tre dimensioni: 1) chiarire il nesso causale tra le due
dimensioni, sviluppando ricerche di natura longitudinale; 2)
esplorare con maggior dettaglio la presenza – o assenza – i
differenze di genere all’interno della relazione tra stili di
pensiero e interessi professionali; 3) esaminare il ruolo e la
collocazione degli interessi sociali all’interno degli stili di
pensiero. Infatti, l’analisi della letteratura sembrerebbe
suggerire che gli interessi di tipo Sociale possano essere
collocali all’interno dello stile di pensiero destro (Riding,
1991; Sadler-Smith & Riding, 1999) relazione che non
sembra emergere dall’analisi dei dati in nostro possesso.
In termini più generali, sarebbe auspicabile che la relazione
tra stili di pensiero e interessi fosse esplorata all’interno di un
quadro sistemico che integri anche dimensioni come i valori,
la motivazione e l’autodeterminazione.
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Tabelle e figure
Tabella 1 – Sintesi delle posizioni teoriche
Autore
Torrance
Anno
1981; 1987
Kirton
1987
Riding
1991
Mintzberg
Allison & Hayes
1994
1996
Leonard & Strauss
1997
Sadler-Smith
Riding
&
Destro
Anticonformista. Preferisce compiti non
strutturati in cui può esplorare e fare nuove
scoperte. Predilige il codice visivo-spaziale
e produce idee per risolvere i problemi in
modo intuitivo e per inventare cose nuove.
Innovatore. Cerca di trovare nuove
soluzioni e di cambiare gli schemi o i
paradigmi. Portato al rischio e al
cambiamento.
Intuitivo. Socievole e stimolato da situazioni
di apprendimento collaborativo
Pensiero creativo
Tende a farsi guidare dalle sensazioni e
possiede un approccio globale ai problemi.
Sinistro
Conformista. Tende a perfezionare le cose
esistenti piuttosto che a inventarne di
nuove. Predilige compiti strutturati che gli
permettono di procede in modo sistematico
e estrarre informazioni in modo logico.
Adattatore. Approccia il problema senza
cambiarne il contesto, tende ad essere
metodico e conforme alle regole e alla
tradizione.
Tende
all’isolamento
sociale
e
all’autosufficienza
Pensiero analitico
Molto attratto dai dettagli e dal
ragionamento.
Apprende
secondo
metodologie
step-by-step
e
tende
all’indipendenza sociale e lavorativa.
Tende a raccogliere informazioni da fonti
diverse.
Poco attratto dai dettagli. Intuitivo.
Preferisce
avere
informazioni
dall’esperienza diretta.
Preferisce modalità di apprendimento
collaborativo come giochi di ruolo e
discussioni di gruppo.
1999
Tabella 2 – Attendibilità e distribuzione dei punteggi
Strumento
SOLAT
Preferenze per
il futuro
Scala
Destro
Sinistro
Integrato
Realistico
Investigativo
Artistico
Sociale
Imprenditoriale
Convenzionale
Attendibilità
,721
,753
,711
,821
,876
,865
,881
,854
,901
Media
9,84
8,44
9,57
17,71
27,97
29,73
25,92
26,00
19,64
d.s.
4,61
3,92
4,83
13,81
17,06
16,49
15,05
15,78
18,70
Skewness*
0,283
0,502
0,016
0,649
0,098
0,050
0,004
0,207
0,628
Kurtosis**
-0,266
-0,260
-0,441
-0,697
-0,988
-0,955
-0,884
-0,880
-0,948
* Errore standard = ,091; ** Errore standard = ,182
Tabella 3 – Correlazioni
SOLAT
Totale
Dx
-,085*
R
-,009
,077*
Maschi
Dx
-,158**
Sx
Int
Sx
.165**
Int
-.018
Femmine
Dx
Sx
-.060
-.232**
Int
.240**
I
-,246**
-,120**
,340**
-.087
-.093
.170**
-.372**
-.141**
.470**
A
,209**
-213**
-,025
.274**
-.256**
-.040
.175**
-.161**
-.044
S
-,030
,042
,001
.028
.042
-.065
-.066
.053
.029
E
-,180**
,215**
-,001
-.044
.251**
-.175**
-.325
.172**
.183
C
-,275**
,219**
,082*
-.149
.219**
-.059
-.384**
.217**
.204
* Correlazione significativa per p<.05 (2 code); ** p<.01 (2 code)
Tabella 4 – Dimensioni dello scaling multidimensionale
Dimensioni
Kruskal-Stress Index
2
.2734
3
.3981
4
.3321
5
.3888
Tabella 5 – Regressione multipla
Dimensione
R
Destro
B
,037
Err.Std.
,013
Beta
,111*
Sinistro
B
-,038
Err.Std.
,011
Beta
-,134*
Integrato
B
Err.Std.
-,005
,014
Beta
-,014
I
-,075
,010
-,277*
-,025
,009
-,111*
,104
,369*
,011
A
,092
,012
,330*
-,071
,011
-,300*
-,024
,013
-,082
S
-,021
,014
-,069*
,038
,012
,147*
-,014
,015
-,043
E
-,024
,015
-,082
,030
,013
,121*
-,003
,016
-,009
C
-,040
,013
-,164*
,034
,011
,160*
,004
,014
,014
R
,436
,381
,357
2
,190
,145
,128
2
,183
,138
,120
R
R Corretto
* Indice B significativo per p<.05
Tabella 6 – Numerosità dei gruppi
Dimensione
Investigativo
Gruppo
Basso
N
Convenzionale
Alto
150
Basso
145
Artistico
Alto
151
Basso
155
Tabella 7 – Scomposizione degli effetti univariati
SOLAT
Gruppo
Basso
Media
ANOVA
Alto
Err.Std.
Media
Err.Std.
Artistico
Destro
9,22
0,32
11,08
0,47
F(1,308)=11,05; p<,01
Sinistro
9,58
0,33
6,83
0,28
F(1,308)=40,19; p<,01
Integrato
9,09
0,34
9,97
0,48
F(1,308)=2,20; n.s.
Convenzionale
Destro
10,87
0,35
8,05
0,37
F(1,305)=31,43; p<,01
Sinistro
7,32
0,30
10,04
0,28
F(1,305)=43,68; p<,01
Integrato
9,69
0,39
9,74
0,39
F(1,305)=0,21; n.s.
Investigativi
Destro
10,77
0,36
7,71
0,35
F(1,294)=36,75; p<,01
Sinistro
9,00
0,34
7,59
0,30
F(1,294)=9,70; p<,01
Integrato
8,08
0,39
12,64
0,38
F(1,294)=69,20; p<,01
Alto
158
151
Destro
Sociale
Artistico
Sinistro
Imprenditoriale
Convenzionale
Realistico
Investigativo
Integrato
Figura 1 – Scaling multidimensionale