Copia di 5fdd5a98e5b49079ef5c1edab50a6195 Pavia MARTEDÌ 19 AGOSTO 2014 LA PROVINCIA PAVESE 15 i pericoli del fiume il monitoraggio Stanno bene i due fratellini salvati domenica Dieci anni di controlli ma pochi miglioramenti Stanno bene e stanno smaltendo lo spavento i due fratellini di Bereguardo che domenica pomeriggio hanno rischiato di annegare nelle acque del Ticino, nei pressi del Ponte in Barche. Una bambina di 9 ani e un ragazzo di 14 che stavano trascorrendo la giornata insieme alla famiglia sui ghiaioni del fiume. Erano le 16, i due bambini sono scesi in acqua ma a un certo punto dalla riva li hanno visti annaspare. Alcuni bagnanti si sono tuffati per riportarli a riva. Uno dei soccorritori, Giovanni Arena, 54 anni, durante la fase di recupero dei bambini è stato trascinato dalla corrente e ha picchiato la testa contro una barca ancorata a riva. Ha riportato un leggero trauma cranico. ◗ PAVIA Una foto dei soccorsi domenica al Ponte delle Barche di Bereguardo e sullo sfondo i bagnanti in riva al Ticino di Maria Grazia Piccaluga ◗ PAVIA Acque da bollino rosso. Vietato fare il bagno nel Ticino, infestato da colibatteri ed escherichia coli. Ma sono pochi i frequentatori del fiume che rispettano il divieto. E, tra inquinamento e corrente insidiosa, c’è chi ogni estate rischia la pelle. Domenica pomeriggio, sulla riva di Bereguardo a pochi passi dal ponte in chiatte, fratello e sorella di 14 e 9 anni sono stati ripescati e tratti in salvo. Corrente, mulinelli, buche. Trappole per chi non conosce il fiume. Ma nell’ex fiume azzurro è vietato bagnarsi anche perchè la qualità delle acque lascia a desiderare. Il report sul tavolo del dipartimento di Igiene e Prevenzione dell’Asl di Pavia anche quest’anno non lascia scampo: la carica batterica, di natura organica (depuratori e scarichi a monte della provincia di Pavia), è elevata. «All’inizio della stagione estiva abbiamo inviato una lettera a tutti i comuni rivieraschi chiedendo ai sindaci di emettere un’ordinanza che imponga il divieto di balneazione» spiega Luigi Camana, che coordina il dipartimento di prevenzione dell’Asl. «Il divieto di fare il bagno non è mai stato revocato – conferma Roberto Battagin, sindaco di Bereguardo – Le analisi che l’Asl ci fornisce purtroppo Nel Ticino da bollino rosso fare il bagno è proibito L’Asl: «È inquinato, sono rintracciabili batteri che mettono a rischio la salute» Ignorate le ordinanze dei sindaci dei comuni rivieraschi, poche però le multe depaoli (pavia) battagin (bereguardo) scudellari (linarolo) ‘‘ ‘‘ ‘‘ Divieto in vigore da anni, l’acqua è sempre sporca Anche quest’anno i dati delle analisi sconfortano La corrente è insidiosa, troppe le persone che rischiano sono sempre sconfortanti. Noi estendiamo il divieto anche a canali e fossi». Fino agli anni Settanta l’acqua era così limpida da poterla bere. I “vecchi” del fiume ricordano le brocche agganciate ai pali di legno infissi vicino alla riva, per dissetare chi navigava sul barcè. Oggi anche un sorso può trasformarsi in una minaccia per la salute. I cartelli di divieto ci sono, ma vengono ignorati. Soprattutto dagli stranieri che trascorrono il tempo PULIZIA INTORNO AL PILONE libero sul fiume. Multe poche, pochissime. Quest’anno la barca della polizia locale è in riparazione. E quella della polizia provinciale esce in perlustrazione solo due giorni a settimana. «Il compito della polizia fluviale – spiega l’assessore provinciale Francesco Brendolise – non è quello di fare multe ai bagnanti ma di fare prevenzione. Quando, passando in barca lungo una riva o nei pressi di un sabbione, gli agenti notano persone che si immergono le informano dei pericoli». «Giusto 20 giorni fa mi sono imbattuto in una famiglia straniera con tre bambini piccoli che facevano il bagno sulla sponda opposta a quella di Linarolo, nei pressi del ponte – dice Pietro Scudellari, sindaco di Linarolo – C’è un punto pericoloso. Purtroppo l’ordinanza viene poco rispettata». Il Ticino è alto. Questa estate il ghiaione del Vul è rimasto sommerso. E quella che era una delle spiagge preferite dai bagnanti abituali non è stata utilizzata. Il divieto vige anche lì, come del resto lungo i 15-20 chilometri di sponde tra Torre d’Isola e il confine estremo del territorio pavese. Le acque, che non hanno ancora recuperato limpidezza, sono inquinate. Colpa degli scolmatori e degli scarichi a monte, nell’area a nord di Milano che non ha ancora risolto i suoi problemi. Escherichia coli, streptococchi fecali, in prevalenza batteri di provenienza biologica, hanno fatto registrare un’impennata nell’arco di dieci anni. L’attività di monitoraggio delle acque del Ticino da parte del Parco è iniziata nel 1998. Ma dal 2001 al 2010 è stata eseguita una mappatura dettagliata delle analisi chimico-fisiche e microbiologiche ottenute sul fiume Ticino nelle diverse campagne di monitoraggio. Tra le stazioni più vicine monitorate dai tecnici del Parco e da quelli dell’Arpa ci sono le località di Motta Visconti, Pavia-Lido e Valle Salimbene. Un dato di raffronto che può far riflettere: se nel 2001 l’escherichia coli presente in 100 ml di acqua durante la stagione primavera-estate (quella in cui si fa il bagno) era di 744 al Lido. Nel 2007 era già 900 per 100 ml. Nel 2010 era balzata al 1600. I valori del periodo autunnale sono ancora più elevati: dai 1000 per 100ml del 2006, ai 4700 del 2009 per scendere a 1500 l’anno successivo. Una carica batterica che rende le acque dell’ex fiume azzurro non balneabili in sicurezza. Al fattore inquinamento si aggiunge anche il pericolo generato dalle correnti che solcano il Ticino. Il fiume segue un percorso non lineare, con tratti in cui l’acqua accelera vorticosamente, mulinelli che trascinano nel gorgo chi viene agganciato e profonde buche che si aprono nel letto del fiume anche in prossimità della riva. (m.g.p.) la conferenza Ponte della ferrovia, da domani la rimozione dei detriti Alla scoperta del Naviglio ◗ PAVIA La catasta di detriti addossata al ponte delle Fs sarà rimossa domani In queste ore il sindaco di Pavia, Massimo De Paoli, firmerà un’ordinanza invitando a navigare con cautela nel tratto di fiume compreso tra il ponte della Ferrovia e il tratto più a valle. Per domani, infatti, è previsto l’intervento di rimozione della catasta di legna, tronchi, rami e detriti ammassati contro un pilone del ponte delle Fs. Spetterebbe alla proprietà (Rfi) provvedere alla rimozione. Ma i detriti sono pericolosi e potrebbero sganciarsi andando a cozzare contro imbarcazioni o altre strutture più a valle. Il Comune di Pavia ha quin- di deciso di procedere alla pulizia con un “intervento straordinario preventivo”. L’operazione è affidata alla polizia locale che, insieme al nucleo di protezione civile, si avvarrà dell’ausilio dell’equipaggio dei vigili del fuoco che in questo periodo sta pattugliando il Ticino. L’ultima pulizia era stata effettuata un paio di anni fa. Ma questa estate le acque del fiume sono gonfie, la corrente scende veloce. E i tecnici, a cominciare da Forestale e guardie volontarie del Parco, temono che in autunno i detriti possano creare gravi problemi in caso di esondazioni e allagamenti. (m.g.p.) ◗ PAVIA Nel 2014 la World Canal Conference arriva per la prima volta in Italia ed avrà sede a Milano: la candidatura proposta da Navigli Lombardi è stata infatti accolta nel corso del 2012 dal Board dell’Insland Waterways International. L'evento si terrà da lunedì 1 a giovedì 4 settembre con appendici legate all’organizzazione di “post conference tours”. Diversi partner abituali di Navigli Lombardi offriranno alcuni servizi per la migliore riuscita nell’organizzazione della Conferenza: tra questi Camera di Commercio di Milano, Atm, fondazione Fiera, Padiglione Italia Expo 2015.Il programma è già abbozzato e saranno organizzate almeno 2 visite studio sui territori del sistema Navigli seguendo il fil rouge delle tracce lasciate dal genio di Leonardo da Vinci sugli storici canali milanesi offrendo così la possibilità di sperimentare in prima persona i “percorsi leonardeschi” che verranno proposti massicciamente durante l’Expo 2015 a Milano. L’una condurrà i partecipanti verso ovest per scoprire il Naviglio Grande ed il Naviglio di Bereguardo fino ad arrivare a Vigevano, l’altra verso est per scoprire il Navigli Martesana ed i siti Leonardeschi lungo il Fiume Adda.
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