2 / 13 Sotto osservazione internazionale 4 Il bat fant mont 7 ha ricevuto visite dall’OSCE Con la tecnologia più moderna 10 Il bat aiuto cond 9 scende in campo con il FIS FT «La brigata mi mancherà» Il brigadiere Stefano Mossi si congeda dopo sette anni 12 Editoriale Grazie di cuore, addio e buona fortuna Al 31 dicembre 2013 lascerò il comando della brigata. Dal 1. gennaio 2014 il colonnello SMG Maurizio Dattrino sarà promosso brigadiere e mi succederà. Un periodo di comando di sette anni è relativamente lungo e forse anche poco usuale, e quindi la volontà del Capo dell’e sercito di apportare un cambio al comando, oltre che assolutamente legittima, è anche del tutto comprensibile. Ciononostante il distacco da questa funzione, da questo compito, e in definitiva da tutti voi, sa rà comunque difficile e carico di emozioni. Quando il 2 gennaio 2007 ho preso possesso del mio ufficio e ho ini ziato questa attività, ero felice e timoroso allo stesso tempo: felice per la straordinaria opportunità ricevuta, e timoroso di fronte all’ampiez za e alla complessità del compito. In questi sette anni, sia perché la brigata ha quasi raddoppiato le sue dimensioni, sia perché le condi zioni in cui opera l’esercito si sono fatte più difficili, l’ampiezza e la complessità del compito sono aumentate. Il timore tuttavia è svanito di fronte all’esperienza accumulata. Mai, in questi anni, è subentrata la routine o, peggio, la noia. Ogni giorno ha riservato nuove sfide e nuove esperienze, che hanno rafforzato le miei personali risorse. I questi anni ho soprattutto apprezzato e amato il lavoro a stretto con tatto con la truppa, e quindi con tutti voi. I corsi dello stato maggiore di brigata, i corsi di ripetizione dei battaglioni, gli allenamenti sui va ri simulatori o i corsi con i quadri, hanno rappresentato i momenti migliori della mia attività di comandante. Il lavoro con e per la truppa rappresenta certamente il compito principale per il comandante. Tut tavia per me questo contatto andava ben al di là, non era solo un mo do per assolvere il mio compito, bensì un’occasione privilegiata per conoscervi e apprezzarvi. Osservare il vostro lavoro, valutare le vostre prestazioni, cercare di fornirvi informazioni e consigli, è sempre stato per me un piacere più che un lavoro. E quando poi vi era anche la possibilità di scambiare qualche parola, di sentire le vostre opinioni o le vostre idee, o magari, come è accaduto in qualche occasione durante un impiego o un eser cizio di truppa, soffermarmi un po’ più a lungo per bere un caffè e di scutere con voi nel cuore della notte, ho veramente apprezzato il mio compito. Un aspetto per me importante è stata la coesione culturale e linguisti ca che è stata raggiunta nella nostra brigata, composta come noto da militi della Svizzera tedesca, francese e italiana. Non ho mai percepito le naturali differenze di mentalità come un ostacolo: al contrario que ste diversità sono sempre state fonte di scambi di idee e di solidarietà. E a titolo personale, da rappresentante della minoranza italofona, ho sempre apprezzato la gentilezza e la comprensione di tutti i camerati tedescofoni e francofoni, che mai mi hanno rinfacciato il mio modo di esprimermi nelle loro lingue non sempre solido e preciso. Per me è stata una soddisfazione particolare apprezzare le vostre pre stazioni nel corso degli anni: quelle dei singoli, ma soprattutto quelle dei reparti dei quali fate parte. Prestazioni che sono state generalmen te buone, e a volte anche eccellenti. Certo, non è sempre stato il caso: di tanto in tanto qualche prestazione non è riuscita, e non ho potuto fare a meno di dirvelo. Tuttavia mai ho dovuto assistere a situazioni veramente negative e spiacevoli, che fossero da ricondurre a mancan 2 esercito.ch Brigata di fanteria di montagna 9 2 / 13 za di impegno o a malanimo. No, il vostro impegno, la vostra motiva zione e anche il vostro orgoglio non hanno fai fatto difetto, nemmeno quando la prestazione, alla fine, non era quelle attesa e desiderata. Anche per questo motivo i ricordi di voi che porto con me, e porterò sempre, sono esclusivamente positivi. Molte volte, magari anche per incoraggiarvi dopo qualche prestazio ne non proprio eccellente, vi ho ricordato che il nostro è un esercito di milizia, e che questa situazione, oltre che offrire numerosi e impor tanti vantaggi, comporta anche qualche svantaggio, come la brevità dei periodi di istruzione. E allora vi ho sempre spiegato come sia pres soché impossibile, in questi brevi periodi, raggiungere la perfezione, e come si tratti invece di raggiungere e mantenere una capacità e pron tezza di base che, in caso di bisogno, ci permetta di allenarci intensa mente e più a lungo per permetterci di andare in impiego. Oggi sono fermamente convinto che la brigata fanteria montagna 9 possa conta re su corpi di truppa, unità e singoli ufficiali, sottoufficiali e soldati che possiedono questa prontezza di base, e che, all’occorrenza, sa prebbero assolvere il compito loro assegnato. Il merito di questo è esclusivamente vostro: di voi comandanti, di voi quadri, e di tutti voi militi della brigata. Io parto, ma la brigata resta, e con essa tutti voi. Il vostro compito, la vostra responsabilità di cittadini e soldati non cambieranno, e dal 1. gennaio 2014 continuerete a lavorare con impegno e fornire le buone prestazioni alle quali siete abituati. Lo farete non tanto per il vostro comandante di brigata, bensì per il vostro paese, per i vostri concitta dini e per le vostre famiglie, affinché noi tutti si possa continuare a vi vere in una Svizzera prospera e pacifica. Per tutto quanto avete fatto, fate e farete ancora in futuro, io non pos so che ringraziarvi di tutto cuore, esprimendo la mia riconoscenza e quella del nostro paese. Voglio però ringraziarvi in modo particolare per tutti momenti belli che mi avete offerto in questi sette anni, mo menti che, nel loro insieme, fanno di questo periodo il più bello della mia vita. Questi ricordi resteranno sempre nel mio cuore. Ufficiali, sottoufficiali e soldati della brigata fanteria montagna 9, Come da tradizione, anche in questo caso vale il motto «Servire e spa rire». Dopo aver servito, ora non mi resta che sparire. A voi tutti au guro ogni bene, per la vostra vita militare, breve o lunga che sia, ma soprattutto per la vostra vita privata, famigliare e professionale, sperando che possano essere costellate di felicità e successo. Grazie, addio e buona fortuna! Foto: zvg Ufficiali, sottoufficiali e soldati della brigata fanteria montagna 9, Brigadiere Stefano Mossi Comandante br fant mont 9 Contenuto Immagine di copertina I lanciamine del bat fant mont 29 sulla piazza di tiro di Hinterrhein (GR). (Foto: cap Christoph Merki) Contenuto 4 Nuovo veicolo corazzato Gli autisti dell bat fant mont 7 sul Glaubenberg hanno guidato per la prima volta il nuovo veicolo protetto per il trasporto di truppa. 7 Nuovi volti Nella Brigata del Gottardo ci sono due nuovi comandanti. Una breve presentazione. 10 Nuove antenne I soldati appassionati di tecnologia hanno potuto mettere in esercizio per la prima volta il FIS FT. 12 Parole chiare Dopo sette anni alla testa della Brigata del Gottardo, il br Stefano Mossi traccia un suo bilancio. 6 Domande dirette 8 Assalto alla casa Il cdt C Dominique Andrey in visita al bat fant mont 48. 15 Attrazione turistica nel bunker Sul San Gottardo, in una vecchia fortezza militare, si possono ammirare gli spazi tematici «Sasso San Gottardo». 16 Piano dei servizi Per potenziare il nostro team comunicazione della brigata fanteria di montagna 9 cerchiamo: Traduttore DE → FR Traduttore DE → IT La Sua lingua madre corrisponde alla lingua finale e dispone di esperienza lavorativa nel campo della comunicazione/massmedia oppure del giornalismo? Nel nostro piccolo team ha la possibilità di svolgere il suo servizio militare nel campo della c omunicazione. Per ulteriori informazioni o per candidature può contattare il magg Stefan Lehmann al seguente indirizzo e-mail: [email protected] Il bat fant mont 29 allena la guerra urbana al simulatore. Impressum esercito.ch, la rivista dei militi della br fant mont 9, viene pubblicato due volte all’anno Editore: capo dell’esercito e comandante br fant mont 9 Indirizzo redazione: cdo br fant mont 9, casella postale 2018, 6501 Bellinzona Redazione: gruppo della comunicazione br fant mont 9: magg Stefan Lehmann, capo comca; sdt Elio Ferrari; sdt Beda Lötscher; sdt Thomas Oswald; sdt Jonas Rüegg; sdt Gregorio Schira Fotografo: sdt Marco Cortesi Traduzioni: I ten Gilles de Diesbach, sdt Elio Ferrari, sdt Johann Roduit Impaginazione: uff spec Christian Leeger, sdt Fabio Henggeler Stampa: Fratelli Roda SA, 6807 Taverne Cambiamenti d’indirizzo: tutti i militi incorporati annunciano i cambiamenti d’indirizzo per iscritto all’Ufficio controllo abitanti del luogo di domicilio Copyright: DDPS, settore Difesa Internet: www.esercito.ch www.armee.ch/gebinfbr9 esercito.ch Brigata di fanteria di montagna 9 2 / 13 3 Foto: cap Marc Liew Impiego Soldati del bat fant mont 7 sul Glaubenberg a nel canton Obvaldo. Il corso di ripetizione del bat fant mont 7 Collaudo sotto osservazione internazionale Il bat fant mont 7 ha svolto il suo CR annuale nella regione del Glaubenberg sopra Sarnen OW. Nelle tre settimane di giugno ha testato il nuovo regolamento di fanteria prima della sua introduzione. I soldati hanno brillato sotto lo sguardo critico di osservatori esteri. Sdt Beda Lötscher Con sguardo teso il primo tenente Marc Landolt della cp fant mont 7/2 osserva da una certa distanza il limitare del bosco, dal quale improvvisamente appare un gruppo di fuci lieri che, al comando «ispezionare la casa!», prende d’assalto il complesso di case confi nante e inizia l’ispezione. Presto vengono portati via i primi sospettati. Tuttavia, all’improvviso la situa zione diventa di nuovo critica: nell’aria il rumore di spari. I soldati riescono a ritirarsi dal campo soltanto sotto fuoco di copertura. In seguito, la critica del direttore dell’esercizio Landolt: i soldati non hanno 4 esercito.ch coperto a sufficienza i loro camerati durante i disturbi all’arma personale e non hanno mantenuto costantemente la formazione di combattimento. A parte questi punti deboli il bilancio di Landolt è positivo: «Esercizio superato!» Terreno messo in sicurezza La messa in sicurezza del territorio era sol tanto uno degli scenari dell’esercitazione effettuata dal bat fant mont 7 sul Glaubenberg. Partendo, la prima settimana di CR, dalla ripetizione di esercizi militari fondamentali, gli scenari sono diventati sempre più impegnativi e sono sfociati nell’esercizio COLISEUM nella terza settimana: a livello di Brigata di fanteria di montagna 9 2 / 13 compagnia i soldati hanno messo alla prova le loro capacità di mettere in sicurezza e ispezionare un terreno. Per il comandante di battaglione tenente colonnello SMG Frédéric Terrapon i vari ersercizi hanno rappresentato un’occasione per testare il regolamento di fanteria introdotto poi in luglio in seguito al CR. Terrapon spiega così i vantaggi di questa prova: «Qui i singoli elementi della rete inte grata di sensori ed effettori possono essere eseguiti e valutati nella pratica.» Esploratori e tiratori scelti alla prova La rete integrata di sensori ed effettori si com pone di sezioni di lanciamine e sensori. Di particolare importanza, spiega Terrapon, Impiego è la collaborazione tra sensori, e meglio tra esploratori, osservatori e tiratori scelti. La formazione del battaglione ha interes sato anche un pubblico internazionale. Nella seconda settimana il bat fant mont 7 è stato ispezionato da quattro osservatori dell’orga nizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE). I rappresentanti della Bo snia ed Erzegovina hanno seguito una parte degli esercizi. Oltre al programma standard di fanteria, come ad esempio la marcia di 12 chilometri e la consegna della bandiera, il CR offre una importante novità. Nell’ambito dell’eserci zio CORAZZA per la prima volta i soldati hanno avuto la possibilità di istruirsi all’uso del veicolo protetto per il trasporto di truppa (GMTF, vedi riquadro). L’autocritica del comandante Due osservatori OSCE della Bosnia ed Erzegovina in visita della truppa. Il cdt bat ten col SMG Terrapon ha effettuato per la seconda volta un CR con la sua truppa e, dopo essersi ambientato lo scorso anno, ha potuto ora concentrarsi sulle singole fasi del corso. In particolare i lavori del corso quadri sono migliorati notevolmente in confronto all’ultimo anno. In generale, l’andamento delle tre settimane lo ha sod disfatto. Tuttavia, Terrapon muove anche una cri tica al suo battaglione: «Qua sul Glaubenberg ci troviamo con tanti soldati in uno spazio ristretto. Nel campo dell’autodisciplina dei soldati e della vita comunitaria dobbiamo assolutamente migliorare.» Già l’anno prossimo ci sarà la possibilità di dimostrarlo al prossimo CR che il battaglione svolgerà a Walenstadt/St. Luzisteig. Il battaglione francofono di fanteria di montagna 7 è composto da cinque compa gnie e da un effettivo di oltre 1200 militi. Osservatore nella postazione dei tiratori scelti. Protezione da bombe e gas tossico L’esercito svizzero dispone di oltre 220 veicoli protetti per il trasporto di truppa (GMTF) acquistati nel 2012 per 396 milioni di franchi per completare l’effettivo di veicoli (carri armati granatieri ruotati 93 e carri armati granatieri 2000) già in impiego. Il GMTF, un ulteriore sviluppo del Duro-Transporter munito di mitragliatrice calibro 12,7 millimetri e otto lancianebbiogeni, serve ai battaglioni di fanteria per effettuare operazioni di ricognizione e sorveglianza. All’interno c’è spazio per un comandante di veicolo, un conducente, un tiratore e otto soldati. Il trasportatore pesa 14 tonnellate e può raggiungere una velocità massima di 100 chilometri all’ora. Il primo tenente Josh Brinkerhoff, istruttore degli equipaggi GMTF, è entusiasta del veicolo: «Il GMTF non solo ci protegge da attentati con esplosivo, ma anche da attacchi con gas tossico grazie alla sovrapressione interna. Inoltre, ogni soldato è sempre in contatto radio con il conducente e con il comandante del veicolo». Inoltre, il calcolo computerizzato della pressione degli pneumatici permette al veicolo di adattarsi costantemente al terreno in maniera ottimale. Uno dei 220 nuovi veicoli protetti per il trasporto di truppa. esercito.ch Brigata di fanteria di montagna 9 2 / 13 5 Impiego Il corso di ripetizione del bat fant mont 48 Programma intenso nella regione di Vaud Il corso di ripetizione di quest’anno ha portato il battaglione zughese nello Chablais vodese. Nonostante la canicola e il programma intenso, nel quinto CR la truppa ha ritrovato il vecchio spirito di corpo. Cap Joachim Adler «Il giusto nel modo giusto», recita il motto del bat fant mont 48. E quale miglior occasione, per il nuovo comandante di battaglione ten col SMG Filip Vincenz (Oberdiessbach BE), di creare un’esperienza indimenticabile con la presa della bandiera del 1. agosto, quando la truppa ha cantato l’Inno nazionale davanti alle maestosa scenografia regalata dalle Alpi vodesi. Il battaglione ha iniziato il servizio con motivazione. Il programma intenso prevede va anche l’introduzione al nuovo veicolo pro tetto per il trasporto di truppa (vedi riquadro a pagina 5). Nonostante due incidenti – senza feriti – il battaglione ha dimostrato proprio negli esercizi di salvaguardia delle condizioni d’esistenza che il nuovo veicolo è molto più di un Duro corazzato. Sorveglianza di una raffineria Invitati molto impressionati Nel 2004, dopo cento anni di lunga tradizio ne, la riforma Esercito XXI portò allo sciogli mento del bat fuc mont 48. Ma il suo spirito non è scomparso, e ha ritrovato nuova vita nel bat fant mont 48, nato quattro anni dopo, che ad oggi ha già svolto il suo quinto corso di ripetizione. Anche gli invitati che quest’anno hanno reso visita alla truppa lo hanno notato. «Sono impressionato di come si lavora qua», affer ma con stupore Urs Hürlimann, direttore del dipartimento della Sanità del Canton Zugo e brigadiere fuori servizio, che nell’ambito del giorno dedicato alle autorità e agli interessati ha assistito agli esercizi. Il comandante di corpo Dominique An drey ha raggiunto la truppa in uno dei pochi giorni di pioggia del corso di ripetizione e si è mostrato anch’egli molto contento. Nella discussione con i comandanti di compagnia, il comandante delle Forze terrestri ha chiesto informazioni sullo stato della formazione ed è stato informato sugli aspetti positivi e negativi del servizio attuale. Inoltre, Andrey ha voluto sapere dai comandanti come fanno a conciliare gli obblighi militari con quelli professionali. Nella discussione dell’esercizio sulla pista di ghiaccio di Monthey, il cdt di C Andrey a colto, infine, l’occasione per ringra ziare i quadri e i soldati per l’impegno. Comandante di corpo Dominique Andrey. Congedati con applauso La sfilata di Aigle ha rappresentato l’ultimo momento memorabile del corso di ripetizio ne. Anche il ten col SMG Vincenz è rimasto stupito dalla quantità di spettatori ai bordi della strada venuti a rendere omaggio al suo battaglione con un applauso. Foto: Luca Artari Il ten col SMG Vincenz ci teneva molto ad allenare con il suo battaglione tutti gli aspetti della moderna fanteria. Lo Chablais ha offer to varie opportunità per raggiungere questo obiettivo: porre la raffineria di Collombey sotto un livello di sorveglianza minimo, libe rare dagli estremisti la centrale termoelettri ca fuori servizio «di Chavalon» presso Vouv ry e, infine, allenare l’impiego massiccio di tutti i mezzi di fanteria sulle piazze di tiro di Hongrin. Per i quadri e i soldati questo allenamen to ha significato immedesimarsi di volta in volta in nuovi scenari e ponderare accurata mente il proprio comportamento e l’impiego dei mezzi a disposizione. Il bat fant mont 48 alla resa della bandiera a Aigle VD. 6 esercito.ch Brigata di fanteria di montagna 9 1 / 13 Cambiamenti nel personale Due nuovi comandanti alla brigata del Gottardo Alla brigata fanteria di montagna 9 ci sono stati due cambiamenti ai vertici del bat fant mont 30 e del gr art 49. Ecco i nuovi comandanti e i loro obiettivi. Redazione: Sdt Jonas Rüegg Bat fant mont 30 Ultimo comandante: ten col SMG Marco Mudry Nuovo comandante dal 1.10.2013: ten col Giovanni Ortelli Residenza: Caneggio (TI) Data di nascita: 22.1.1974 Stato civile: sposato, padre di una bimba di 5 anni Professione: ufficiale professionista Funzione militare svolta finora: Sost cdt bat bat fant mont 30 ten col Giovanni Ortelli Obiettivi: Alla ricerca delle orme del passato, con lo sguardo rivolto al futuro, ancorati al presente. Migliorasi sempre e in ogni campo! Il bat fant mont 30 si compone di 1’190 militi provenienti per la maggior parte dalla Svizzera italiana. Tra i suoi compiti, oltre alla messa in sicurezza del territorio e alla difesa, anche quello di aiutare in casi di emergenza. Si tratta prevalentemente di compiti di appoggio, che l’esercito svolge a favore d ella popolazione civile: aiuto in caso di catastrofe, protezione di ambasciate o in occasione di conferenze internazionali, ma anche aiuto nell’ambito di eventi di importanza nazionale. Gr art 49 Comandante attuale: ten col Michele Paganini Nuovo comandante a partire dal 1.1.2014: magg SMG Manuel Rigozzi Residenza: Giubiasco (TI) Data di nascita: 18.6.1976 Stato civile: impegnato Professione: gestore di uno studio d’ingegneria - Dipl. Masch.-Ing. ETH – Executive MBA Funzione militare svolta finora: uff SMG Op 1, FGG 3 SM br fant mont 9 magg SMG Manuel Rigozzi Obiettivi: Gli obiettivi verranno comunicati al momento dell’entrata in servizio Il gr art 49 è composto da 930 militi provenienti per la maggior parte dal Canton Ticino. Tra i suoi compiti rientra la raccolta di informazioni nell’ambito di una rete integrata, la neutralizzazione di infrastrutture, di posti militari e mezzi di condotta dell’avversario. È anche responsabile del sostegno ad altri battaglioni. esercito.ch Brigata di fanteria di montagna 9 2 / 13 7 Impiego Il corso di ripetizione del bat fant mont 29 Guerra urbana nel più moderno simulatore I soldati del battaglione fanteria di montagna 29 hanno esercitato la guerra urbana e di prossimità nel simulatore più moderno d’Europa. Il loro impiego nella regione di Walenstadt - Sargans ha impressionato anche il capo dell’esercito. Sdt Beda Lötscher una tecnologia di simulazione basata sui laser. All’inizio non succede proprio niente, nel villaggio d’addestramento del centro d’addestramento al combattimento di Wa lenstadt (GAZ Ost). La dimostrazione alla giornata delle porte aperte inizia senza parti colari eventi. I soldati della compagnia 29/1 avanzano concentrati e silenziosi sotto gli occhi degli ospiti. Tra il pubblico, Urs Küchler presiden te del Parlamento obvaldese, Toni Moser presidente del Parlamento urano, Josef Dittli presidente del Governo urano e Alois Bissig, Consigliere di stato del Canton Nidvaldo. I soldati mettono in sicurezza le singole case nel nucleo del paese d’esercitazione denomi nato «Äuli». I soldati di fanteria si ritrovano improv visamente sotto al fuoco di mitragliatrice. Evidentemente non si contano perdite reali. L’impiego avviene con l’utilizzo del LASSIM, Come nei videogiochi Richieste soluzioni intelligenti La regia dei simulatori di tutte e due le piazze d’armi di Walenstadt e del St. Luzisteig è par zialmente in mano a ufficiali professionisti del Foto: cap Christoph Merki I dati dell’esercizio convergono nel centro di combattimento del GAZ Ost chiamato anche «Black box», dove il tenente colonnello Paolo Pellegatta (Walenstadt SG), comandante del centro d’addestramento, spiega i vantaggi del training al simulatore: «Le simulazioni ci permettono di rappresentare in maniera rea listica il combattimento sia in ambiente urba no che sui terreni naturali.» Tutti i partecipanti all’esercizio, le armi e i veicoli sono muniti di sensori. Questo per mette il monitoraggio in tempo reale degli eventi. Numerose telecamere garantiscono la visione sul terreno e negli stabili. «Come in un videogioco», dice Pellegat ta, «la mia gente siede davanti a uno schermo e disturba il corso dell’esercizio inscenando vari problemi.» Il monitoraggio serve anche per la di scussione dell’esercizio con i soldati. Errori nella condotta di combattimento, come ad esempio l’avanzata senza copertura oppu re il friendly fire, possono essere mostrati direttamente. Per questi motivi il coman dante vede nel centro gestito dalla RUAG il punto d’attrazione per gli esercizi di combat timento. Le condizioni realistiche sono apprezzate anche dal sergente Manuel Schuler (Svitto SZ), capo gruppo nella prima compagnia. «Per noi è difficile eseguire gli esercizi. Ma sono stupito dell’impegno dei miei soldati.» Alla sera sono esausti a causa del calore, del movimento conti nuo e del peso dell’apparecchio di simulazione. Soldati avanzano protetti da un carro armato granatieri ruotato. 8 esercito.ch Brigata di fanteria di montagna 9 2 / 13 Impiego GAZ Ost. Uno di loro, il tenente c olonnello SMG Daniel Steiner (Savognin GR), dirige lo scenario d’esercizio alla giornata delle porte aperte e certifica un buon livello a l comandan te della compagnia 29/1. «Le case sono state messe bene in sicurezza e i quadri hanno con dotto bene», dice Steiner. Non è sicuramente una cosa facile quando – come nell’esercizio – la controparte si mischia con la popolazione civile e i soldati devono limitare l’uso della forza al minimo necessario, nel rispetto della proporzionalità. Anche i capisezione hanno agito in m odo corretto fino all’intervento nelle case, dice il regista dell’esercizio ten col SMG S teiner. «Poi però si sono fatti sorprendere». Durante il rastrellamento degli stabili menti alcune sezioni sono state ridotte della metà. «Per garantire un’entrata ben protetta so no necessarie soluzioni intelligenti – non una semplice carica all’arma bianca» consiglia Stei ner. L’irruzione dall’ingresso principale sotto stretta sorveglianza può ad esempio essere evitata se i soldati riescono a crearsi un’entrata dalla finestra con l’appoggio del carro armato granatieri ruotato. I dati dell’esercizio di simulazione convergono nel centro di combattimento GAZ Ost. Entusiasmo per l’infrastruttura Gli errori inziali nel combattimento non di sturbano particolarmente il comandante di battaglione ten col SMG Elmar Ebener (Blatten/Lötschental VS). «La guerra urbana è uno dei compiti più difficili della fanteria», dice Ebener. Tuttavia, in pochi giorni si sono fatti enormi progressi. Inoltre, Ebener ha lodato l’eccellente infrastruttura di Walenstadt: «Al posto di preoccuparci dei letti e degli stand di tiro, in questo CR possiamo svolgere cinque esercizi di compagnia.» Questo al contrario del corso dell’anno prossimo, dove il bat taglione – nell’ambito della «Patrouille des Glaciers» – dovrà prepararsi da solo l’infra struttura necessaria. Il comandante di corpo André Blattmann discute l’andamento dell’esercizio. VIP nella tromba delle scale si è complimentato Blattmann. Il quale, poi, ha paragonato la prestazione con un esercizio in Belgio al quale ha assistito. «Era p raticamente lo stesso esercizio e non abbiamo niente da invidiare ai Belgi», sostiene con convinzione. «La nostra milizia è in grado di farlo.» Una sezione della cp fant mont 29/1 nel bel mezzo dell’allenamento di guerra urbana ha r icevuto la visita di un ospite d’eccezione. «Al momento dell’irruzione nella casa 14, improvvisamente, è comparsa una p ersona nella semioscurità delle scale», racconta il g iovane sergente Manuel Schuler, che riferisce dell’impiego del suo gruppo. «Guardando meglio abbiamo riconosciuto il comandante di corpo André Blattmann». Il capo dell’esercito osserva con curiosità i soldati che assaltano una casa. Il capo dell’esercito si è mostrato estremamente impressionato della prestazione dei s oldati. «Si sente la tensione nella sezione, questo è buon segno», sostiene Blattmann. Anche se l’esercito svizzero è un esercito di milizia, la sua qualità è paragonabile a uno di professionisti, La critica dell’esercizo per la compagnia ha è stato positivo. «La sistematica evidenzia il buon funzionamento e la truppa è convinta», sostiene il comandante di corpo. «Mi avete dimostrato che in caso di necessità possiamo contare sulla cp fant mont 29/1.» Dopo la comparsa all’esercizio a Walenstadt, Blattmann ha fatto visita ai lanciamine della compagnia di appoggio sulla piazza di tiro di Hinterrhein GR. esercito.ch Brigata di fanteria di montagna 9 2 / 13 9 Impiego Il corso di ripetizione del bat aiuto cond 9 Soldati motivati da una tecnologia all’avanguardia Dal CR di formazione 2013 il bat aiuto cond 9 fa affidamento su un nuovo sistema di comunicazione e scambio di informazioni. Il sistema di informazione e condotta delle Forze terrestri (FIS FT) sancisce in ambito di comunicazione militare l’ingresso nel XXI secolo. Una bella notizia per i soldati appassionati di tecnologia. Sdt Jonas Rüegg Foto : sdt Marco Cortesi «I nostri soldati amano la tecnica», dice il ten col SMG Daniele Meyerhofer (Losone TI), comandante del battaglione aiuto alla con dotta 9. Si riferisce al background professio nale dei suoi soldati: nella vita civile sono at tivi principalmente in settori tecnici. Nessun problema per loro, quindi, con l’introduzione a partire dal CR di quest’an no del FIS FT. Questa è l’abbreviazione di «sistema di informazione e condotta Forze terrestri». Il sistema elabora in immagini e in tempo reale la situazione delle forze im piegate e permette un moderno scambio di informazioni e dati. All’inizio del CR, durante il loro impiego i soldati del bat aiuto cond 9 sono stati for mati specificamente alla loro funzione con FIS FT. Esercito.ch ha reso loro visita durante un esercizio di compagnia in cui il sistema è stato impiegato per la prima volta sul c ampo. «Se funziona in piccoli settori, dovrebbe funzionare anche a distanza», sostiene il ten col SMG Meyerhofer fiducioso. Nello stesso tempo, però, si nota una certa tensione nel 36enne. 10 esercito.ch Brigata di fanteria di montagna 9 2 / 13 Le antenne sul carro RAP sono il punto di collegamento per il trasferimento dati via rete RITM. Impiego Scenario tetro Il sdt Reto Brunner siede nel suo Duro dove ha installato il FIS FT, ha programmato gli apparecchi radio e caricato il server con i dati. Davanti a lui due schermi. «Senza check list non funzionerebbe», sostiene il 27enne di Altdorf. Il suo veicolo è ora pronto per l’eser cizio QUARTIERE. Lo scenario dell’esercizio è molto te tro, e potrebbe verificarsi anche in Svizzera. Nella valle del Reno sangallese vi é stato un terremoto di magnitudo 7,2 sulla scala Richter. Vi sono numerosi morti e feriti gravi, nonché un’infrastruttura distrutta. Per far fronte alla catastrofe, i governi dei Can toni colpiti chiedono supporto all’esercito. Il compito della cp QG 9/1 consiste nell’alle stire e nel gestire un posto di comando nelle vicinanze del territorio colpito, di modo che il comandante della formazione d’impiego terrestre possa condurre sul posto la parte militare dell’impiego d’aiuto. Grande necessità di informazioni Negli ultimi anni le esigenze nella condotta militare sono aumentate. Ha guadagnato sempre più importanza la comunicazione. «Al giorno d’oggi, siamo portati a voler sape re tutto in ogni momento», spiega il ten col SMG Meyerhofer. In tal senso FIS FT sanci sce nell’ambito della comunicazione militare l’ingresso nel XXI secolo. Il funzionamento della comunicazione via FIS FT è nelle mani della cp QG 9/1, che deve garantire il collegamento del posto di comando con il sistema di telecomunicazione telefonico e di dati. Dapprima bisogna met tersi in contatto via radio VHF (Very High Frequency), in seguito via rete RITM (rete integrata delle telecomunicazioni militari). La rete RITM, una specie di internet militare, più prestante rispetto al contatto radio VHF, permette uno scambio di dati indipendente dai fornitori privati di telecomunicazioni. Salto di qualità nella condotta Il comandante di battaglione ten col SMG Meyerhofer opera una prima valutazione molto positiva della formazione FIS FT del suo battaglione: «I quadri hanno fatto un salto di qualità nella condotta e i soldati mo strano grande motivazione in rapporto al nuovo sistema». A favore del bat aiuto cond 9 gioca sicuramente il fatto che la piazza d’armi di Frauenfeld offre un’infrastruttura al top. Ma l’anno prossimo il CR si svolgerà in Le ventina, lontano da una piazza d’armi. Per tanto, il bat aiuto cond 9 sarà confrontato con nuove sfide. L’unione fa la forza. Trasferimento dati dal PC di Frauenfeld. La cp scagl cond 9/2 si esercita nell’allestimento di un posto di comando. Il ten col SMG Meyerhofer è fiero di avere un battaglione motivato. esercito.ch Brigata di fanteria di montagna 9 2 / 13 11 Foto: cap Christoph Merki Intervista «Dimostriamo ogni giorno come le tre lingue, culture e modi di pensare lavorano insieme senza problemi». Intervista di commiato con il brigadiere Stefano Mossi «È stato il coronamento di un lungo cammino» Per il brigadiere Mossi la condotta della brigata fanteria di montagna 9 è stata un’avventura. Ora, dopo sette anni è arrivato al capolinea. Alla fine del 2013 Mossi consegnerà la direzione della Brigata del Gottardo al col SMG Maurizio Dattrino. Mossi spiega a esercito.ch cosa ha vissuto in questi anni e cosa e cosa gli mancherà di più. Sdt Gregorio Schira Brigadiere Mossi, nel 2007 ha assunto il comando della brigata fanteria montagna 9. Che brigata e che esercito ha trovato allora e che brigata e che esercito lascia oggi? Nel 2007 l’esercito, rimaneggiato profondamente nel 2004 con l’attua zione della grande riforma Esercito XXI, stava già valutando i correttivi necessari per ovviare ai vari problemi constatati, che si sarebbero poi tradotti nella Fase di sviluppo 08/11. Soprattutto però l’esercito era già confrontato con il suo principale problema, ossia quello delle risorse finanziarie a sua disposizione. Fin dall’inizio queste risorse non sono mai state proporzionali alle prestazioni richieste all’esercito stesso, e questo problema si è protratto fino ad oggi ed è uno dei motivi che rendono oggi necessaria un’ulteriore riforma. La brigata a quell’epoca 12 esercito.ch Brigata di fanteria di montagna 9 2 / 13 era la più piccola delle Forze terrestri, con solo quattro battaglioni attivi, ed era esclusivamente incentrata sulla regione del Gottardo. Oggi, a seguito appunto della Fase di sviluppo 08/11, essa consta di sette corpi di truppa (un battaglione di aiuto alla condotta, cinque battaglioni di fanteria e un gruppo di artiglieria), con un effettivo di circa 7’000 militi incorporati. Soprattutto essa è divenuta la sola grande unità trilingue delle Forze terrestri, con un territorio di riferimento che dal Ticino si estende alla Svizzera centrale, ai cantoni di Berna, Vallese e Vaud, per arrivare fino al Canton Friburgo. Mi piace sottolineare questa caratteristica, perché fa della nostra brigata un modello in scala ridot ta dell’esercito, con il quale riusciamo a dimostrare quotidianamente come le tre lingue, le tre culture e i tre modi di pensare possano non solo convivere senza problemi, ma interagire per raggiungere obiettivi comuni. Paradossalmente il momento in cui la brigata raggiunge la Intervista sua forma ideale, con uno stato maggiore rodato e coeso, con batta glioni ben preparati e ben condotti, con una chiara filosofia e solide basi, coincide con l’inizio della fine della medesima. La futura riforma dell’esercito, conosciuta sotto la denominazione un poco anodina di «Ulteriore sviluppo dell’esercito», prevede infatti che, all’orizzonte del 2017, le quattro brigate di fanteria esistenti siano disciolte e i loro corpi di truppa ricollocati altrove. Si tratta a mio avviso di una decisione im provvida, che rimescolerà delle strutture consolidate, e che soprattutto indebolirà il legame vitale fra l’esercito e le regioni. Cosa l’ha spinta, sette anni fa, ad assumere questo incarico così oneroso? Dopo una carriera di milizia che mi aveva portato al massimo traguar do possibile, ossia la funzione di sostituto di un comandante di brigata, si presentava l’occasione forse irripetibile di succedere all’allora briga diere Roberto Fisch. Per un ufficiale di milizia profondamente legato all’istituzione e convinto di poter dare ancora di più al proprio Paese il richiamo era irresistibile. Il fatto poi di poter diventare comandante di una Grande Unità rappresentava un grande onore, il coronamento di un lungo cammino. Tutto ciò ha fatto sì che ogni eventuale riserva legata alla necessità di abbandonare in parte o totalmente la precedente attività professionale, e con essa una certa qual stabilità, passasse in secondo piano. Oggi l’Esercito svizzero è sempre più criticato (anche se poi, come ha dere di conoscere quali saranno le conseguenze in questo ambito della prossima riforma. Per quanto concerne l’immagine della Brigata fan teria montagna 9, non spetta certamente a me formulare dei giudizi. Se però mi è concessa una manifestazione di orgoglio, allora devo dire che se considero le capacità e le prestazioni dei miei quadri a tutti i l ivelli, allora credo di poter affrontare serenamente il giudizio degli altri. Quali sono le maggiori sfide che attendono il suo successore? Il colonnello SMG Dattrino avrà l’immenso piacere di poter svolgere questa magnifica funzione di comandante, e quindi dovrà innanzitutto essergli lasciato il tempo per assaporare questa sensazione e abituarvisi. Poi verranno senz’altro le sfide. La prima, probabilmente, sarà quella di fare la conoscenza della brigata, visto che il futuro comandante non vi ha mai prestato servizio. Una conoscenza che non sarà tanto quelle delle strutture o dell’organizzazione, ma piuttosto quella delle persone che la compongono, e che ne sono la componente più preziosa e importante. Poi non potrà fare a meno di continuare incessantemente nello sforzo quotidiano di reperire nuove leve per alimentare l’effettivo dei quadri a ogni livello. Infine dovrà gestire la transizione verso la prossima riforma e il conseguente scioglimento della brigata: si trat terà infatti di mantenere ovunque alta la motivazione fino all’ultimo, cercando in particolare di garantire ai quadri le giuste prospettive nell’esercito del futuro. E comunque, lo so per esperienza, di nuove e inattese sfide al nuovo comandante se ne presenteranno ogni giorno! dimostrato la votazione federale dello scorso settembre, trova ancora un grande consenso tra la popolazione). Qual è oggi la sua importanza, in un mondo le cui sfide legate alla sicurezza sono in rapido cambiamento? Non credo che l’esercito sia oggi più criticato che un tempo. Certo un’organizzazione così grande e complessa si presta a critiche puntuali e occasionali, a volte giustificate, altre volte meno. Tuttavia l’esercito nel suo insieme è tuttora apprezzato e sostenuto dalla gran parte della po polazione. Semmai sono criticate, di volta in volta, determinate scelte politiche che riguardano l’esercito e in generale la politica di sicurezza. I cittadini svizzeri hanno ben compreso come il mondo in cui viviamo e del quale facciamo parte, che ci piaccia o meno, sia oggi meno stabile e meno sicuro che in passato. Certamente nessun nemico in senso tradizionale sta alle nostre porte, e nemmeno dobbiamo attenderci lo scoppio di una guerra in Europa nei prossimi anni. Tuttavia la storia recente ci ammonisce e ci mostra come eventi epocali, e spesso violenti, possano verificarsi in modo del tutto inatteso e senza preavviso. Nella quotidianità viviamo ancora in una realtà relativamente tranquilla e protetta, ma se la situazione, per un qualsiasi motivo, dovesse de teriorarsi, il contributo dell’esercito, in qualsiasi forma, diverrebbe rapidamente indispensabile. L’esercito, in altre parole, è una polizza assicurativa che copre un ampio ventaglio di rischi. Costa, e nessuno di noi spende il denaro a cuor leggero, ma il giorno che dovesse veri ficarsi un «sinistro», allora al più tardi saremmo lieti di avere questa copertura! nell’esercito? Come viene considerata la brigata fanteria montagna 9 all’interno dell’esercito svizzero? Intanto è bene ricordare che la brigata fanteria montagna 9, pur essen do ufficialmente di lingua italiana, è composta solo al 35% da militi ticinesi. Non è quindi, in senso stretto, una formazione ticinese. Fatta questa premessa, devo dire che il Ticino non è affatto una «ruota di scorta». Dispone di battaglioni ben addestrati e ben condotti, e gli ufficiali ticinesi non hanno assolutamente nulla da invidiare ai came rati di oltre Gottardo. Ma anche i militi ticinesi si difendono, e spesso la loro latinità e il loro spirito di inventiva risultano vincenti. Sul piano delle infrastrutture il Ticino poi, anche per la sua particolare posizione geografica, non può affatto lamentarsi, e in passato ha dovuto accettare meno rinunce che altre regioni della Svizzera. Certo bisognerà atten Foto: sdt Marco Cortesi Il Ticino è spesso la «ruota di scorta» della Confederazione. Anche «Oggi l’esercito viene criticato meno rispetto al passato». Concludiamo questa intervista con un suo bilancio: cosa Le ha dato, a livello personale, questo incarico che ora lascia? Moltissimo, e da molti punti di vista. Certamente ho imparato a conoscere l’esercito e tutta l’amministrazione che vi orbita attorno come altrimenti mai avrei potuto fare. Oltre a ciò ho potuto aprire esercito.ch Brigata di fanteria di montagna 9 2 / 13 13 Intervista hanno arricchito le mie giornate e mi hanno obbligato a rimettermi costantemente in questione, e dunque a migliorare. Proprio sul piano umano questi sette anni mi hanno offerto le emozioni, i piaceri e le soddisfazioni più intense. In nessuna altra attività professionale potrò mai ritrovare qualcosa di simile, e tutto ciò mi mancherà. Di una cosa sono certo: se tornassi indietro farei esattamente la stessa scelta, senza alcuna esitazione. Foto: cap Christoph Merki i miei orizzonti nell’ambito della politica federale, così come anche in quello della sicurezza. Soprattutto però ho avuto molto sul piano umano. Il lavoro quotidiano con il mio piccolo team di collaboratori, l’intensa interazione con i miei sostituti, i miei capi di stato maggiore e i miei comandanti di battaglione, i contatti con i quadri di ogni livello, e infine anche quelli con la truppa – magari in circostanze e in orari del tutto particolari, e per questo ancora più spontanei – «Rifarei di nuovo esattamente quello che ho fatto senza esitazione». Il nuovo comandante di brigata È l’ora di Maurizio Dattrino Il Consiglio federale ha nominato, a partire dal 2014, il col SMG Maurizio Dattrino quale nuovo comandante della br fant mont 9. Il 47enne Dattrino è già il terzo comandante ticinese della Brigata del Gottardo fondata nel 2004. Finora è stato, tra le altre attività, comandante delle Scuole sanitarie di Airolo. Sdt Jonas Rüegg Il ten col SMG Maurizio Dattrino è un ufficiale professionista. Nel cor so della sua carriera militare ha condotto, dal 1999 al 2001, il battaglio ne fucilieri di montagna 9. In seguito ha svolto varie funzioni nello Sta to maggiore del reg ter 3. Dopo gli studi, il 47enne ha svolto la sua attività dapprima presso varie scuole di fanteria. Poi, dal novembre 2009 a fine maggio 2013, è stato comandante delle Scuole sanitarie 42 di Airolo. Attualmente il ticinese lavora a Berna, presso lo Stato mag giore delle Forze terrestri. Dattrino prenderà il comando della brigata il 1. gennaio 2014. Il nuovo comandante, originario di Giubiasco, è sposato e padre di una bambina. Dopo il defunto div Roberto Fisch e il br Stefano Mossi, Dattrino è il terzo ticinese ad assumere il comando della br fant mont 9. La brigata del Gottardo è stata creata nel 2004, nell’ambito della ri forma di esercito XXI, ed è la più grande formazione t rilingue delle for ze terrestri. Dattrino assume la responsabilità per la formazione del battaglione di aiuto alla condotta, dei cinque battaglioni di fanteria di montagna e del gruppo artiglieria, tutti subordinati alla brigata. 14 esercito.ch Brigata di fanteria di montagna 9 2 / 13 Prospettive Spazi tematici unici sul passo del S.Gottardo Nel massiccio del San Gottardo si nasconde un’attrazione turistica. Nei pressi dell’Ospizio, in territorio di Airolo, un’antica fortezza è stata trasformata in uno spazio tematico molto particolare, chiamato «Sasso San Gottardo». Vale una visita. Foto: Patrik Kummer Sasso San Gottardo All’interno della montagna ci sono tante cose da scoprire: nella foto lo spazio d’approfondimento «clima». Sdt Daniel Schriber Ai tempi della Seconda guerra mondiale e durante la Guerra fredda la fortezza del Sasso da Pigna sul passo del San Gottardo era segretissima. La messa fuori servizio è avve nuta alla fine del secolo scorso dopo oltre cinque decenni. Ora la fondazione Sasso San Gottardo vi ha creato un particolarissimo mondo. Atmosfera impressionante Nelle impressionanti gallerie e caverne di roccia all’interno della montagna, le sfide le gate alle risorse fondamentali per la vita sono al centro dell’attenzione. Una lunga, umida galleria di ben 200 metri conduce alle caverne della fortezza militare messa fuori servizio. Là, nella profondità della montagna, in un clima secco, i visitatori entrano in contatto con cinque spazi tematici: «acqua», «clima», «mobilità e spazio vitale», «energia» e «sicu rezza». Un miscuglio di sensazioni I contenuti, sviluppati in collaborazione con partner economici e scientifici, si orientano alle attuali conoscenze della ricerca. L’espe rienza coreografica unica si rivolge a un grande pubblico. Al posto di un sentiero didattico sterile, la fondazione Sasso San Gottardo vuole creare «un percorso atmosfe rico dei contrasti, volto a suscitare nello spet tatore sensazioni molto forti». Questa la spiegazione della curatrice Lisa Humbert Droz e dell’architetto Tristan Kobler all’aper tura nell’agosto 2012. Al centro dell’esposi zione: il rapporto dell’uomo con le risorse, le basi vitali di tutti i popoli. «Chi visita l’instal lazione scoprirà in modo interattivo cosa si gnifica veramente sostenibilità», aggiunge HumbertDroz. Un apposito spazio per il cristallo gigante Il visitatore trova ghiacciai sotterranei in scioglimento, cammina sull’acqua, s’immer ge nella storia dei trasporti e delle loro conse guenze, vive la «sicurezza» sotto un nuovo punto di vista e testa le proprie energie. Av volto nella musica, nelle voci e nella luce, in un ambiente surreale e semplice i visitatori vengono stimolati a considerare il loro rap porto con gli elementi fondamentali della vita. La direzione della mostra ha, inoltre, dedicato un apposito spazio al cristallo gi gante del Planggenstocks, un dono unico della montagna. Testimonianza della Seconda guerra mondiale La parte della fortezza storica «Sasso da Pigna» sotto tutela dei beni culturali rappre senta la testimonianza della precedente opera d’artiglieria della Seconda guerra mondiale. Grazie ai nuovi spazi tematici, ora è accessi bile al pubblico. La struttura, adatta alle fami glie, si trova all’altezza del passo del San Gottardo ed è raggiungibile a piedi in cinque minuti dall’Ospizio. Gli spazi tematici del Sasso San Gottardo completano in maniera ideale la proposta turistica della regione del San Gottardo, si rivolgono a visitatrici e visitatori di tutte le età e sono adatti anche alle famiglie. Il progetto è stato realizzato su incarico della fondazione Sasso San Gottardo con il soste gno di partner economici, di fondazioni e del settore pubblico. Gli spazi tematici «Sasso San Gottardo»sono aperti giornalmente dalle 10 alle 18, quando il passo è aperto. Nel prezzo d’entrata di 25 franchi è compresa anche una visita alla storica opera d’artiglieria. Per informazioni: www.sasso-sangottardo.ch esercito.ch Brigata di fanteria di montagna 9 2 / 13 15 Agenda Piano dei servizi 6.1. – 31.1.2014 Geb Inf Bat 17 Grigioni Impiego «WEF» 3.2. – 28.2.2014 Bat aiuto cond 9 Ticino CQ/CR 10.3. – 13.3.2014 Geb Inf Bat 48 (–) Thun ELTAM 24.3. – 28.3.2014 SM br fant mont 9 Kriens Corso SM I 14.4. – 9.5.2014 Geb Inf Bat 29 Vallese Impiego «Patrouille des Glaciers» 5.5. – 30.5.2014 Bat inf mont 7 Walenstadt / Luzisteig CQ/CR 19.5. – 13.6.2014 Bat fant mont 30 Ticino CQ/CR 23.6. – 27.6.2014 SM br fant mont 9 Andermatt Corso SM II 11.8. – 5.9.2014 Geb Inf Bat 48 Svizzera orientale CQ/CR 29.9. – 25.10.2014 Gr art 49 (–) Bière / Sempione CQ/CR 27.10. – 21.11.2014 Bttr art 49/1 Bière / Sempione CQ/CR 3.11. – 6.11.2014 Geb Inf Bat 29 (–) Thun ELTAM 24.11. – 27.11.2014 SM br fant mont 9 Tenero Corso SM III 28.11.2014 Ufficiali br fant mont 9 Rapporto di brigata 16 esercito.ch Brigata di fanteria di montagna 9 2 / 13 Zugo
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