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AGGIORNAMENTO FORMATIVO SULLA SICUREZZA
NEI LAVORI ELETTRICI
Parte V
Segreteria Tecnica
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Dispositivi di protezione individuale per il controllo
del rischio elettrico (DPI)
5. Premessa
Quando il rischio elettrico non può essere eliminato all’origine con adeguate misure di prevenzione,
si ricorre all’uso di mezzi di protezione. Un esempio tipico in tal senso è costituito dal lavoro sotto
tensione in bassa tensione dove per l’espletamento delle attività si accede intenzionalmente alle
parti in tensione, rispetto alle quali occorre quindi mettere in atto misure di protezione ad hoc. Il
controllo del rischio può essere affidato a mezzi individuali o collettivi. Nel primo caso si parla di
Dispostivi protezione individuali (DPI), nel secondo di attrezzature. Il TU, all’art. 74, c. 1, definisce
così i dispositivi di protezioni individuali: “S'intende per dispositivo di protezione individuale (DPI)
qualsiasi attrezzatura destinata a essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo
contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché
ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo”. Nell’Allegato VIII al TU - Indicazioni di
carattere generale relative a protezioni particolari - sono riportate le prescrizioni di carattere
generale a cui devono rispondere i DPI previsti per la protezione del capo, degli occhi, delle mani e
dei piedi.
5.1 Adempimenti relativi ai DPI
In appresso sono riportati gli obblighi che incombono ai DL, dirigenti, preposti e lavoratori in
ordine all’approvvigionamento, all’utilizzo e alla conservazione dei DPI stabiliti dal TU e dalle
disposizioni aziendali emesse che hanno, sotto l’aspetto antinfortunistico, pari valore.
Datori di lavoro:
•
provvedono alla fornitura.
Dirigenti (su delega dei D.L.):
•
individuano i DPI e le attrezzature in relazione ai rischi di attività;
•
effettuano la formazione e l’aggiornamento sull’impiego dei DPI e delle attrezzature quando
necessario anche con apposite esercitazioni;
•
aggiornano l’individuazione e la valutazione delle prestazioni dei DPI e delle attrezzature;
•
predispongono schede impiego/metodo di lavoro per DPI e attrezzature;
•
documentano la formazione del personale e la fornitura delle attrezzature e dei DPI (mediante la
tenuta di apposite schede/lavoratore).
Preposti:
•
esigono, dal personale sottoposto, l’impiego sul lavoro dei DPI e delle attrezzature previste dai
metodi di lavoro per le varie attività;
•
eseguono le verifiche periodiche sull’attrezzatura collettiva;
•
curano la custodia dell’attrezzatura collettiva.
Lavoratori:
•
si sottopongono alla formazione;
•
utilizzano i DPI e le attrezzature in modo conforme ed appropriato senza apportarvi modifiche;
•
si attengono alla nota informativa fornita dal costruttore dei DPI;
•
chiedono la sostituzione dei DPI in caso di usura e in tutti i casi previsti dalla nota informativa;
•
segnalano al preposto anomalie, guasti o altre deficienze rilevate nei DPI e nell’attrezzatura;
•
eseguono i controlli prima e dopo l’uso dei DPI e dell’attrezzatura utilizzata;
•
eseguono le verifiche e le prove previste dal costruttore sulla nota informativa di ciascun DPI in
dotazione;
•
curano la custodia dei DPI e dell’attrezzatura individuale.
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5.2 I principali DPI elettrici
Di seguito sono riportati i DPI il cui impiego è previsto nell’ambito dei lavori sotto tensione in BT,
a contatto o a distanza, ed anche in talune attività fuori tensione in MT e BT.
•
Elmetto isolante
•
Visiera
•
Occhiali
•
Guanti isolanti
•
Tronchetti isolanti
•
Vestiario
Fatta eccezione per il vestiario parzialmente ignifugo, i DPI devono
essere utilizzati anche nei lavori fuori tensione in quei casi dove
permangono, dopo la messa a terra ed in corto circuito dell’impianto sede
dei lavori, rischi elettrici residui che è possibile controllare o annullare
solamente associando alle misure di sicurezza generali l’utilizzo di taluni
DPI1. I DPI si suddividono in tre categorie in funzione dell’entità del
rischio dal quale proteggono. Ad esempio l’elmetto isolante, i guanti
isolanti e i tronchetti isolanti sono considerati DPI di terza categoria in
quanto offrono una protezione complessa, destinata a salvare la persona Fig. 5.1 La marcatura CE
da rischi di morte o di lesioni gravi e di carattere permanente. La dei DPI
costruzione è regolata dal D. Lgs. 4-12-1992 n. 475 - Attuazione della
Direttiva 89/686/CEE in materia di Dispositivi di Protezione Individuali. Norma che, tra l’altro,
impone l’obbligo di apporre, su ogni esemplare di DPI che viene commercializzato le seguenti
marcature:
•
marcatura o marchiatura CE (fig. 5.1);
•
nome del costruttore;
•
sigla del DPI;
•
data di costruzione;
•
nota informativa.
•
doppio triangolo (solo per i guanti isolanti, tronchetti isolanti e
elmetto isolante – fig. 5.2);
•
taglia e classe (solo per i guanti isolanti)
La marcatura CE costituisce la dimostrazione visiva, apposta dal
costruttore o dal suo mandatario, della conformità del prodotto ai requisiti
1000 V 01
delle direttive applicabili. È sempre apposta dal costruttore o da chi per
esso, che se ne assume la completa responsabilità civile e penale, anche Fig. 5.2 Marcatura del
quando viene coinvolto un ente certificatore esterno nella procedura di doppio triangolo
valutazione della conformità alle norme armonizzate. In questo caso la
marcatura CE garantisce anche la qualità del sistema di fabbricazione ed attesta che un numero
sufficiente di esemplari ha superato le prove tecniche contemplate da tutte le norme armonizzate.
Ogni esemplare deve essere accompagnato dalla nota informativa, dove sono riportati nella lingua
dell’utilizzatore:
•
i rischi per cui deve essere impiegato;
•
le caratteristiche prestazionali della protezione;
•
le modalità di utilizzo;
•
le modalità di conservazione.
1
L’aspetto del controllo dei rischi residui nei lavori fuori tensione viene approfondito nella Parte VII .
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5.3 Casco/elmetto isolante
Fino a qualche tempo fa era impiegato, anche per gli
installatori, il casco da lavoro con ridotte proprietà dielettriche.
Concepito infatti principalmente per la protezione della testa
dagli urti2 e per contatti diretti di natura accidentale per
tensioni fino 440 volt e rispondente alla norma di prodotto EN
397 (Fig. 5.3). La versione ora più adeguata è l’elmetto
isolante specifico per i lavori elettrici sotto tensione previsto
quando sussiste il rischio di contatto diretto del capo
dell’operatore con le parti attive in tensione. Secondo quanto
prescritto dalla norma CEI EN 50365 (CEI 11-73) il casco è un
elemento isolante per lavorare sotto tensione su impianti di
categoria 0 e Ia ed è costruito per resistere ad un tensione di 5
Fig. 5.3. Elmetto con visiera
kV per almeno tre minuti senza assorbire una corrente
incorporata a scomparsa
superiore a 3,5 mA. Dal punto di vista meccanico si
caratterizza per prestazioni antiurto conformi a quelle fissate
dalla norme EN 397 e EN 443. Se sono presenti fori per favorire il passaggio di aria di
refrigeramento questi non devono avere un grado di protezione inferiore a IPX3. Sull’elmetto non
devono essere presenti elementi conduttivi. Le norme d’uso prescrivono che l’elmetto deve essere
controllato da parte dell’operatore prima di ogni uso e deve essere mantenuto costantemente pulito e
non presentare screpolature o tagli. Nella figura 5.3 è
rappresentato un elmetto di ultima generazione con visiera
incorporata a scomparsa, mentre nella foto 5.4 la visiera e
smontabile dal casco. È ormai acquisito che il casco/elmetto
costituisce ormai un DPI di carattere generale che viene sempre
indossato appena si entra cantiere o si frequenta un posto di
lavoro, indipendentemente dalla durata e dalla effettiva
esposizione a rischi specifici.
5.4 Visiera e occhiali
La visiera e gli occhiali sono degli specifici DPI previsti per la
protezione degli occhi2 ed in generale del viso. Nel caso specifico
dei lavori elettrici la visiera protegge dagli effetti dell’arco
elettrico che può accidentalmente sprigionarsi durante
l’esecuzione di un lavoro elettrico sotto tensione. Tali effetti sono
principalmente costituiti dalle:
• elevate temperature, dalla proiezione di materiale fuso, che
provocano ustioni;
• emissioni di raggi ultravioletti particolarmente dannosi per la
2
Fig. 5.4. Casco
smontabile
con
visiera
Nell’Allegato VIII al TU - Indicazioni di carattere generale relative a protezioni particolari - è previsto che:
• “I lavoratori esposti a specifici pericoli di offesa al capo per caduta di materiali dall'alto o per contatti con elementi
comunque pericolosi devono essere provvisti di copricapo appropriato. Parimenti devono essere provvisti di adatti
copricapo i lavoratori che devono permanere, senza altra protezione, sotto l'azione prolungata dei raggi del sole”.
• “I lavoratori esposti al pericolo di offesa agli occhi per proiezioni di schegge o di materiali roventi, caustici,
corrosivi o comunque dannosi, devono essere muniti di occhiali, visiere o schermi appropriati”.
• “Nelle lavorazioni che presentano specifici pericoli di punture, tagli, abrasioni, ustioni, causticazioni alle mani, i
lavoratori devono essere forniti di guanti o altri appropriati mezzi di protezione”.
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retina degli occhi.
Le conseguenze sono tanto più gravi quanto più elevata è l’energia dissipata con alti valori della
corrente di corto circuito e il tempo di eliminazione del guasto. Dipendono anche dalla distanza fra
operatore e l’arco elettrico; ovviamente sono minori se gli archi accidentali s’innescano con
l’operatore posto a “distanza”. Operando sotto tensione a distanza è possibile far uso solamente
degli occhiali essendo il rischio costituito essenzialmente dall’emissione dei raggi ultravioletti. La
versione della visiera incorporata in modo inscindibile dall’elmetto è oramai la soluzione più
diffusa perché diminuisce il rischio involontario da parte dell’operatore di omettere la protezione in
questione nel momento in cui l’attività lavorativa si trasforma in un intervento sotto tensione a
contatto. La visiera in base alla norma UNI EN 166/2004 deve avere uno spessore minimo di 1,4
mm in modo da poter resistere ad un arco elettrico di circa 12 kA per la durata di 1 secondo alla
distanza di 30 cm. Sia la visiera sia le lenti degli occhiali sono di materiale inattinico in grado di
effettuare un filtraggio pressoché totale dei raggi ultravioletti. La visiera e gli occhiali devono
rispondere alle norme di prodotto UNI EN 166-168-170.
5.5 Guanti isolanti
Sono sicuramente il DPI più importante per i lavori elettrici
in special modo per quelli sotto tensione in BT. Essi
assolvono la funzione di proteggere l’operatore sia per
quanto riguarda lo shock elettrico sia per quanto attiene gli
effetti dell’arco elettrico che può investire le mani2. Sono
di un lattice naturale autoestinguente anche facilmente
danneggiabili dal punto di vista meccanico per cui in
qualche caso è necessario utilizzarli sotto i guanti lavoro
specialmente quelli di classe 003. Come vedremo nella
parte dedicata al lavoro sotto tensione questa tecnica
d’intervento obbliga sempre alla messa in opera della
doppia protezione isolante. I guanti isolanti possono essere Fig. 5.5 Guanti isolanti di classe 0
di classe 00, previsti per un impiego su impianti con
tensione fino a 500 volt, oppure di classe 0 da utilizzarsi su impianti con tensione fino a 1000 volt
(fig. 5.5). I primi hanno uno spessore di 0,5 mm contro 1 mm dei guanti di classe 0. Presentano
quindi una tenuta meccanica minore e di ciò occorre tenerne conto in relazione al tipo d’intervento.
Ai fini della tenuta contro lo shock elettrico i guanti di classe 00 sono provati per tenere tensione
crescente fino a 5 kV (nella misura di 1 kV applicato ogni secondo) e provati con una tensione di
2,5 kV per 3 minuti, durante i quali la corrente dispersa non deve superare 14 mA. Esistono anche
guanti isolanti di I, II e III classe per lavori su installazioni a MT che vengono utilizzati quasi
solamente nei laboratori e nelle sale prove. Devono essere mantenuti costantemente verificati
mediante prove dielettriche. I guanti devono essere controllati prima dell’uso per accertare, a vista,
l’assenza di abrasioni o rotture o altre anomalie. A tale scopo occorre esercitare una lieve pressione
soffiando all’interno di ciascun guanto e verificarne l’assenza di perdite. È necessario altresì
controllare la buona condizione di elasticità della gomma operando con le dita un lieve
allungamento di ciascun guanto. I guanti devono essere calzati in modo da proteggere anche
l’avambraccio. Durante l’impiego non devono venire a contatto con olio, grasso, essenza di
trementina, ragia minerale od acidi forti. In caso di contatto con composti di catrame o vernice,
pulire le parti colpite secondo le modalità ed utilizzando i prodotti solventi indicati dal costruttore.
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La norma CEI EN 50237 (CEI 11-44) fornisce la specifica tecnica per la costruzione di guanti da lavoro con
caratteristiche isolanti che però non trovano particolare diffusione.
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Per il loro lavaggio devono essere utilizzati acqua e sapone o detergenti di tipo neutro. La
temperatura dell’acqua non deve superare quella raccomandata dal costruttore. Al termine asciugare
accuratamente e spolverare con talco. Mantenerli conservati in luoghi lontani da fonti di calore. Per
quanto riguarda le prescrizione per la costruzione, il collaudo e la fornitura i guanti isolanti devono
rispondere alle norme di prodotto CEI EN 50235 (CEI 11-44) e CEI EN 60903 (CEI 11-31) che tra
l’altro stabiliscono il superamento di una prova di non propagazione della fiamma importante ai fini
della tenuta all’arco da corto circuito.
5.6 Tronchetti isolanti
Per realizzare la doppia protezione isolante nelle attività sotto
tensione in BT a contatto o a distanza possono essere utilizzate
anche delle speciali calzature4 isolanti denominate tronchetti
isolanti (fig. 5.6). Questo DPI viene anche usato nei lavori fuori
tensione dove sussistono rischi residui di trasferimento di
potenziali pericolosi sul posto di lavoro e nell’effettuazione di
alcuni tipi di manovra sugli impianti a MT, quando effettuate con
fioretto che va o può andare a contatto con parti attive in
tensione. Sono costruiti in conformità alle norme di prodotto5
Fig. 5.6. Tronchetto isolante
UNI EN 344, UNI EN 347 e CEI EN 50321 (CEI 11-59).
Quest’ultima prescrive tra l’altro una prova con tensione fino a 10 kV e una tenuta per tre minuti ad
una tensione di 20 kV durante la quale la corrente dispersa non deve superare 6 mA.
5.7 Vestiario ignifugo
Il giubbetto con proprietà ignifughe, previsto dalla norma
CEI 11-27, protegge l’operatore contro le azioni da arco
elettrico nelle attività sotto tensione in BT a contatto o a
distanza ravvicinata6. In realtà questo tipo di vestiario7 (fig.
5.8) non protegge in modo specifico dall’arco elettrico, ma
ha la proprietà di non aggravarne gli effetti. Infatti il
giubotto non deve bruciare quando, secondo la norma CEI
ENV 50354, un arco elettrico da 4 kA o da 7 kA, a seconda
si tratti di un esemplare di Classe 1 ovvero di Classe 2, lo
investe ad un a distanza di 30 cm per la durata di mezzo
secondo. È previsto si danneggi presentando buchi non
superiori di 5 cm. Il prodotto deve risultare conforme anche
4
Fig. 5.8 Giubbetto resistente agli
effetti dell’arco elettrico (fonte
Intercable)
I tronchetti isolanti non sono delle vere e proprie calzature da lavoro essi rispondono solo in parte alla prescrizione di
cui all’Allegato VIII al TU - Indicazioni di carattere generale relative a protezioni particolari. “Per la protezione dei
piedi nelle lavorazioni in cui esistono specifici pericoli di ustioni, di causticazione, di punture o di schiacciamento, i
lavoratori devono essere provvisti di calzature resistenti ed adatte alla particolare natura del rischio. Tali calzature
devono potersi sfilare rapidamente”. Non offrono quindi una protezione contro le azioni meccaniche di schiacciamento
e non hanno suola con caratteristiche antiperforanti come viene prescritto per gli addetti che operano in cantiere.
5
Il richiamo delle norme di prodotto a riguardo dei DPI, dell’attrezzatura e degli utensili che si fa in questa parte e in
quella successiva, intende costituire un riferimento operativo per i DL e i lavoratori autonomi che seguono il presente
aggiornamento, ai fini dell’approvvigionamento e della verifica di adeguatezza delle dotazioni.
6
In alcuni infortuni causati da esposizione agli effetti (specialmente per la proiezione di materiale incandescente)
dell’arco elettrico, le ustioni che hanno colpito l’operatore sono risultate particolarmente estese e gravi a seguito
dell’incendio del normale vestiario da lavoro previsto per la protezione dai rischi generici.
7
Progettato principalmente su iniziativa di Enel.
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Dispositivi di protezione individuale per il controllo
del rischio elettrico (DPI)
alle UNI EN 340 e 531.
agu
fine della Parte V
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