L’attuazione della Politica Europea per la Pesca: Dal FEP al FEAMP Bologna, 08 ottobre 2014 Regione Emilia Romagna FEP: Misura 5.1 “Assistenza tecnica” Dal FEP al FEAMP: quale transizione Giulio Malorgio Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari Università di Bologna La situazione del settore pesca 195.000 t 47.000 162.000 t 392.000 t 28.000 194.000 t Gli elementi fondamentali della riforma della PCP Obiettivo: competitività e sostenibilità biologica Peso crescente ai piani di gestione pluriennali come strumento per il Rendimento Massimo Sostenibile (2015): approccio ecosistemico Obbligo di sbarco: nel Mediterraneo per tutte le specie commerciali soggette a taglie minime entro il 2015 (specie pelagiche) o il 2019 (demersali). Da non destinare al consumo umano se sotto taglia. Decentramento del sistema di governance: maggiore responsabilità degli Stati membri e delle regioni per la gestione delle risorse; aumento del coinvolgimento degli operatori Concessioni di pesca trasferibili a discrezione degli stati ma adeguamento della capacità di pesca alle possibilità di pesca obbligatoria: la capacità di pesca può solo diminuire Sviluppo dell’acquacoltura: per soddisfare la domanda globale di pesce FEAMP: obiettivi e priorità La pesca: una delle componenti dell’economia marittima • Nuovo approccio dei fondi europei: il quadro strategico comune per il rafforzamento e integrazione della dimensione sociale, ambientale ed economica delle attività di pesca • PMI e GIZC: un raccordo coerente non a scapito della pesca • Obiettivi politici - sviluppo dell’acquacoltura sostenibile - misure legate ai rigetti e alla gestione delle concessioni trasferibili - fine dei piani di rottamazione, ma incitazione all’arresto dell’attività di pesca - diversificazione delle attività e nuove fonti di reddito • Attenzione al Rendimento Massimo Sostenibile: ma senza misure di accompagnamento e di sostegno al mercato Approccio finanziario Rafforzamento della coesione territoriale, sociale ed economica: • OT 3 – Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, il settore agricolo e il settore della pesca e acquacoltura • OT 4 – Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori • OT 6 – Tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse • OT 8 – Promuovere un’occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori Meccanismi di gestione Gestione diretta ------- dalla Commissione Gestione concorrente------ lo Stato membro nel quadro di un contratto di partenariato con il controllo della Commissione Chi sono i beneficiari •Pescatori e organizzazioni con differenziazione per sistema di pesca e per dimensione ( sostegno alla pesca artigianale costiera, OP). •Comunità scientifica per il trasferimento della conoscenza e l’innovazione •Imprese di sevizi e società impegnate nelle attività economiche costiere e off-shore •Imprese trasformazione e commercializzazione La ripartizione finanziaria tra Paesi Ripartizione dei fondi UE FEAMP Ripartizione delle risorse - gestione concorrente Confronto con il FEP • Pilastro pesca e acquacoltura = asse 1 e asse 2 • L’asse 3 (azioni collettive) vengono eliminate, ma sono distribuite nei nuovi capi I, II, III e IV • Forte rilevanza del finanziamento destinato allo sviluppo locale • Le misure a favore del settore a valle non sono più associate all’acquacoltura (vecchio asse 2) ma legati ad una misura specifica • Raddoppio dei mezzi dedicati al controllo • Aumento del finanziamento destinati alla raccolta dati • Misura specifica per P M I Capo I. Sviluppo sostenibile della pesca Conservazione e gestione delle risorse marine • Priorità nella conoscenza e gestione delle risorse marine: collaborazioni tra pescatori ed esperti scientifici, servizi di consulenza, progetti volti a e promuovere l’introduzione di innovazione delle tecniche e dei processi • Protezione e ripristino della biodiversità: partecipazione attività rete Natura 2000 • Riduzione dei rigetti: sostegno per attrezzi più selettivi, sostegno alla trasformazione a bordo, investimenti legati allo sbarco a terra dei rigetti, investimenti legati al controllo a bordo (almeno 60 gg di attività in 2 anni) Capo I. Sviluppo sostenibile della pesca Diversificazione e imprese • Sostegno per l’avviamento di imprese ai giovani (< 40 anni): 1) imbarcazione < 24 metri e 5-30 anni, aiuto max 75000 €, segmento della pesca in equilibrio • Investimenti per la diversificazione del reddito per attività complementari: 50% investimento • Costituzione di fondi di mutualizzazione per compensazioni in caso di eventi climatici avversi, emergenze ambientali Capo II. Misure per lo sviluppo sostenibile dell’acquacoltura Capo III. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca e acquacoltura Attraverso i Gruppi di Azione Costiera e i Piani di Azione Locale sono previste le seguenti misure: •Preparazione e attuazione di strategie e investimenti di sviluppo locale di tipo partecipativo per una maggiore valorizzazione e integrazione della filiera (turismo, ristorazione, servizi ambientali) rafforzamento dell’innovazione in tutte le fasi della filiera, promozione del patrimonio culturale marittimo, miglioramento del patrimonio ambientale, inserimento giovani … •Attività di cooperazione interterritoriale e transnazionale Capo IV. Misure per la commercializzazione e trasformazione Capo V. Politica marittima integrata • Promuovere la cooperazione e la governance marittima integrata a livello regionale, di bacino marittimo e a livello internazionale • Sviluppo di azioni intersettoriali • Protezione dell’ambiente marino e della gestione sostenibile delle risorse marine e costiere • Promuovere studi, gruppi di lavoro, sviluppo di reti informatiche, attività di coordimanento tra stati o regioni Considerazioni e quesiti aperti Favorire innovazione, ricerca e protezione dell’ambiente Sostenere l’impresa e il pescatore: principio di condizionalità • Principio di condizionalità: Il FEAMP condiziona la possibilità di aiuto, agli operatori del settore, al fatto che i medesimi siano in regola con una serie di adempimenti legati al rispetto della PCP: controlli ex ante? • Incentivazione alla collaborazione tra pescatori e comunità scientifica: quali forme partecipative? Quali percorsi? • Maggiore integrazione degli strumenti finanziari esistenti (FSE, sostegno alla PMI e dispositivi dell’OCM) in un unico Fondo: quale semplificazione amministrativa ? Considerazioni e quesiti • Diversificazione dell’attività ittica: una visione condivisa dagli operatori? Come individuare le misure efficaci per la formazione e per l’innovazione? • Riduzione obbligata della capacità (PCP) e dell’attività di pesca (piano sperimentale per l’Adriatico): non è meglio a questo punto andare verso le concessioni di pesca trasferibili? • GAC in ritardo in Italia rispetto alla media Europea: quali problemi e quali prospettive? • Migliorare la capacità di spesa per non andare incontro al disimpegno delle risorse: quale ruolo delle Regioni e delle Comunità territoriali ? e in che misura vengono distribuite le misure fra Stato e Regioni? Quale programmazione idonea e coerente?
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