Enel, a ottobre il cedolone Endesa

Mercati
Martedì 23 Settembre 2014
13
IL 29 DEL PROSSIMO MESE IN PAGAMENTO IL DIVIDENDO STRAORDINARIO POST-RIASSETTO
Enel, a ottobre il cedolone Endesa
Anche per Deutsche Bank e Merrill Lynch, advisor della controllata spagnola, gli 8,2 miliardi
offerti dalla capogruppo per gli asset sudamericani sono adeguati. Gallo e Viale nel cda di Madric
di Angela Zoppo
M
anca ancora un mese
ma è già tutto pronto per il 21 ottobre,
quando l’assemblea
straordinaria di Endesa sarà chiamata ad approvare il
progetto di riorganizzazione
delle attività sudamericane
voluto dalla capogruppo Enel.
Un’operazione da 8,2 miliardi
di euro che passa per l’acquisto
da parte di Enel Energy Europe (100% Enel) del capitale di
Enersis, capofila delle attività
latinoamericane del gruppo, ora
detenute da Endesa. Quest’ultima ha appena trasmesso alla
Cnmv (la Consob spagnola)
tutta la documentazione sulla
compravendita, da cui emerge
il coinvolgimento nel dossier di
altre due banche d’affari. Enel
ha scelto Mediobanca per la
valutazione degli asset prossimi a passare di mano, mentre
Endesa ha arruolato Deutsche
Bank e Merrill Lynch Capital
Markets España, che hanno dato parere positivo alla cessione di Enersis, giudicando fair
Enertronica
comincia
a produrre
in Sudafrica
di Valerio Testi
attiva nelle
Eduenertronica,
rinnovabili, ha costituito
società di diritto sudafricano che si occuperanno
di sistemi di ancoraggio per
impianti fotovoltaici e di gestione degli investimenti del
gruppo nel mercato africano.
Le prospettive di mercato e i
contatti in loco hanno portato
ad aumentare la presenza in
Sudafrica e richiesto lo spostamento di un business svolto finora in Italia. L’impianto
produttivo sarà localizzato a
Johannesburg ma prevederà
l’utilizzo di sistemi made in
Italy. L’investimento per il
sito produttivo è di circa 500
mila euro con un fatturato atteso nel biennio 2015-16 di
circa 5 milioni. «Enertronica
mounting systems», precisa
il presidente Vito Nardi, «nasce con un pacchetto di ordini interni di elevata importanza, grazie alle commesse
acquisite dalle controllate del
gruppo. Ma il sito produttivo, grazie alla flessibilità dei
macchinari acquistati, potrà
produrre profilati metallici
di alta qualità utilizzabili in
svariati settori, non solo nelle
rinnovabili».
E in Romania le cessioni di Starace fanno gola alla statale Nuclearelectrica
di Angelica Romani
interesse del governo rumeno per gli
L’
asset messi in vendita dall’Enel prende corpo. Tra i gruppi ancora in quota
pubblica pronti a fare un’offerta c’è anche Nuclearelectrica, l’azienda di Stato
attiva nella generazione nucleare (sua
la centrale di Cernavoda, con due reattori da 700 megawatt). Per diversificare
il suo portafoglio Nuclearelectrica ha in
programma investimenti strategici in società attive nel settore elettrico e per dare
maggiore concretezza a questo proposito
lo ha comunicato in un avviso rilevante
al Bucharest Stock Exchange. Eventuali
offerte per le società Enel in ogni caso
andranno prima approvate dagli azionisti.
Ma tra le banche d’affari l’attenzione è già
(adeguata) la cifra proposta da
Enel Energy Europe, che poi
tornerà al mittente sotto forma
di dividendo straordinario (tolti
i circa 660 milioni di euro che
andranno agli azionisti di minoranza). L’operazione infragruppo ha avuto disco verde anche
da PricewaterhouseCoopers,
alta. Raiffeisen Bank, per esempio, scommette su un interesse per Enel Dobrogea
perché entrare nel mercato della distribuzione consentirebbe a Nuclearelectrica di
compensare i cali dovuti all’oscillazione
del prezzo dell’energia sul fronte della
produzione. Ma allo stesso business guarda anche Electrica, l’altra utility di Stato
da poco quotata che è attiva proprio nel
settore della distribuzione. A Bucarest interessa solo che l’azionariato rimanga nei
confini nazionali. Per ribadire l’interesse
pubblico nelle cessioni avviate da Enel,
la settimana scorsa era venuto a Roma il
ministro dell’Energia, Razvan Nicolescu,
per confermare che suo governo considera
strategici gli asset della distribuzione, in
quanto di interesse nazionale. «Non incoraggeremo nessuno dall’esterno a pre-
relativamente alle ragioni strategiche del disinvestimento di
Endesa dalle sue attività latinoamericane, e da Clifford Chance, anche a tutela degli interessi
dei soci minori che rappresentano appena l’8% del capitale.
L’assemblea straordinaria avrà
anche una coda più istituziona-
sentare offerte alternative a quelle da parte
di società rumene», ha detto Nicolescu,
appellandosi al diritto di prelazione che i
patti parasociali attribuiscono all’azionista pubblico. Con gli advisor Citigroup e
Unicredit a seguire le operazioni, Enel in
Romania ha messo sul mercato le quote
di sei società di produzione e distribuzione: il 64,4% del capitale sociale di Enel
Distributie Muntenia e di Enel Energie
Muntenia, il 51% di Enel Distributie
Banat, di Enel Distributie Dobrogea e di
Enel Energie, e il 100% della società di
servizi Enel Romania (posseduti da Enel
per il tramite di Enel Investment Holding).
Insieme, le società Enel, hanno registrato
nello scorso esercizio ricavi per 1,11 miliardi di euro e un ebitda di 289 milioni di
euro. (riproduzione riservata)
le, che riguarderà le nomine in
consiglio d’amministrazione.
L’amministratore delegato di
Enel Francesco Starace, già
cooptato nel cda della controllata spagnola il 16 giugno
all’uscita del predecessore Fulvio Conti, verrà rieletto e con
lui entreranno altri due uomini
della capogruppo, Livio Gallo
ed Enrico Viale, in sostituzione
di Massimo Cioffi e Gianluca
Comin, precedentemente usciti dal gruppo e di conseguenza
Francesco
Starace
Poste rinuncia al gaming online e restituisce la licenza
di Maria Elena Zanini
P
oste Italiane non gioca più: il gruppo guidato da Francesco Caio ha restituito ai Monopoli di Stato la concessione per il gaming
online. La notizia, riportata ieri dall’agenzia
Agipronews, era nell’aria da tempo; a dire il
vero, le prime indiscrezioni sulla volontà di
abbandonare un business considerato non strategico erano iniziate a circolare addirittura già
qualche mese dopo l’acquisto, avvenuto nel
2011, della licenza comunitaria dai Monopoli
di Stato, pagata 350 mila euro. Poste Italiana
era stata la prima azienda ad acquistare le nuove licenze messe a disposizione dall’amministrazione autonoma Monopoli di Stato. Ma le
polemiche e gli attacchi di media e opinione
pubblica avevano sconsigliato da subito l’avvio di una campagna di marketing per Poste-
gioca, il marchio scelto per gestire i giochi
online, dalle scommesse ai casinò, dal bingo
al poker. Oltre alle critiche della stampa, nella
rinuncia di Poste ha giocato un ruolo determinante il ritardo con cui le nuove licenze sono
divenute operative. Tempi prolungati anche
dal ricorso di Stanleybet. Secondo quanto si
apprende, nel caso di Postemobile spa (la società che controllava la concessione) l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli avrebbe avviato una procedura di revoca concordata della
licenza di gioco, dietro richiesta della stessa
società. Insomma, nessuna vendita sul mercato secondario ma una vera e propria restituzione del titolo al ministero dell’Economia.
Intanto Poste Italiane ha lanciato ieri la nuova
polizza su misura tramite Poste Assicura, la
compagnia assicurativa Danni del gruppo.
(riproduzione riservata)
ENEL
quotazioni in euro
4,5
4,3
4,1
3,9
3,7
3,5
IERI
4,15 €
-0,34%
23 giu ’14
Aumento di capitale per il social lending di Prestiamoci
di Lucio Sironi
opo una fase di rilancio avvia quasi un anno
D
fa Prestiamoci, start-up dei prestiti fra privati,
punta ora sulla crescita del business in Italia.
Il team guidato da Michele Novelli sta mettendo a punto piani di comunicazione e azioni di
marketing per rafforzare il brand e aumentare
richiedenti e prestatori, cioè quanti vogliono
ottenere un prestito e investire denaro su www.
prestiamoci.it. Per dotarsi delle risorse necessarie la società ha varato un aumento di capitale da
450 mila euro, cui hanno partecipato pro quota
i precedenti azionisti, con in più l’ingresso di
qualche manager come il chief risk officer Federico Provinciali. Quasi il 25% della società fa
capo a Digital Magics, quotata all’Aim, e circa il
20% al management, mentre le altre quote sono
distribuite tra numerosi investitori privati, perlopiù imprenditori ed esperti di banca e finanza
tra cui Marco Valerio Bellini, Johan Bode, Pietro
Boroli, Luca Fabio Giacometti, Luigi Lanari,
Dario Levi, Giordano Martinelli, Stefano Miccinelli, Lodovico Rosnati. Prestiamoci è a oggi
l’unica start-up italiana autorizzata come finanziaria da Banca d’Italia per la gestione di una
piattaforma di social lending (prestiti personali
da privati a privati su internet). I suoi numeri
sono ancora contenuti (2 milioni di erogato) «ma
l’interesse a livello nazionale e internazionale
nei confronti del social lending è in aumento»,
osserva Novelli, partner di Digital Magics e managing director di Prestiamoci. «Il P2P lending
è un’idea straordinaria, che permette a prestatori
e richiedenti di avere benefici grazie alla trasparenza e alla possibilità di confrontare le opzioni», spiega Provinciali. Tra i punti di forza della
finanziaria, Novelli cita la rapidità dei processi di
valutazione e autorizzazione delle richieste, che
consentono un feedback quasi immediato.
22 set ’14
dal board della controllata.
Intanto ieri il titolo Enel si è
messo in luce in borsa (anche
se alla fine ha chiuso in calo
dello 0,3%) per l’ipotesi, annunciata dal gruppo l’11 settembre, che nella ridefinizione
della struttura finanziaria di
Endesa possa rientrare anche
«il pagamento di un ulteriore
dividendo straordinario». Nelle carte dell’assemblea straordinaria però per ora si fa riferimento alla sola cedola-extra
di 8,2 miliardi (7,795 euro per
azione) maturata dalla vendita
Enersis, che sarà in pagamento dal 29 ottobre. (riproduzione riservata)
Quotazioni, altre news e analisi su
www.milanofinanza.it/enel