SESSA AURUNCA - Diocesi Sessa

SESSA-09
in diocesi
Appuntamenti della settimana
www.diocesisessa.it
ggi: Pescopagano di Mondragone, ore
10:00, S. Messa e Cresime; Piedimonte di
O
Sessa, ore 17:30, Congresso diocesano AdP;
SESSA
AURUNCA
Domenica,
15 giugno 2014
Pagina a cura dell’UFFICIO
COMUNICAZIONI SOCIALI
Via XXI Luglio, 148
81037 Sessa Aurunca (Ce)
Tel/Fax: 0823.937167
email: [email protected]
La riflessione del vescovo Francesco Piazza
"La santità come cammino verso il Santo"
Il desiderio
di Dio
DI
ORAZIO FRANCESCO PIAZZA
l’incontro e la
comunione con il
Santo a trasformare in
santità la nostra quotidiana
esistenza. La Scrittura dice
con chiarezza chi è santo,
piuttosto il che cosa sia la
santità: santo è Dio, non
inteso nel modo vago del
numinoso, o nel generico
sacro e trascendente, ma
come l’Esistente. È la sua
vitalità personificata in
dono d’amore come Spirito,
alito, soffio di vita. Dire
La "prova" di Abramo
santo non è solo definire
Dio, ma voler dare al nome
di Dio una carica di vibrazione, il
volto di Dio). È divenire capaci di
fascino di un senso che non
affinità, di familiarità, di naturale
vuole avere limiti e che,
intesa con Dio, al punto da
sfuggendo alla pura astrazione,
collocare tutta la vita in un
interpella tutto l’uomo, nelle sue
percorso di incessante ricerca e di
dimensioni personale e
conoscenza del proprio essere,
relazionale, per chiamarlo alla
così da orientare l’agire
totalità di una esperienza
(puramente ordinato a…) e il
definitiva e compiuta. Per questo
comportamento (sentieri, via: da
la santità non può essere
qui l’insistenza del Salmista:
considerata come una condizione
fammi conoscere i tuoi sentieri e
statica dell’individuo, quasi come
le tue vie per poterli seguireuna veste indossata, ma è
imitare). Conoscendo le intime
connessione dinamica e vitale, è
ragioni del cuore di Dio e
rapporto vivo e personale con il
percorrendo le sue vie, i suoi
Santo che è Dio e che non smette
sentieri, l’uomo ha la
di donare il suo Spirito. È
consapevolezza di corrispondere,
contemplare il Volto di Dio per
con la vita e vivendo la propria
guardare la vita con il suo
specifica vocazione, all’impegno
sguardo di grazia. La santità è
di santificare il nome di Dio:
camminare nella nostra umanità
manifestare l’agire santo di Dio
con nuovi passi; è vivere e
attraverso il proprio agire giusto e
comprendere la vita dal punto di
autentico. Sul sentiero
vista di Dio. Fondamentalmente
dell’incontro e dell’azione, la
la santità richiama il desiderio di
Scrittura traccia quattro tappe di
Dio e il rapporto personale con il
riflessione per entrare nella
suo mistero (cercare, vedere il
contemplazione della Santità:
È
Il vescovo diocesano con i nuovi parroci della città di Mondragone
Mondragone - chiesa dell’Incaldana
Insediamento dei nuovi parroci
DI LUCA
CAIAZZO
on Franco, don Paolo, don Osvaldo, don Nando, don
Emilio. Sono i nuovi parroci, per la durata di nove anni
(Can 522 C.J.C.) che domenica di Pentecoste, nel Santuario
Maria SS. Incaldana hanno pronunciato, davanti al popolo di Dio
che è in Mondragone, il loro "Fiat!", come quando furono loro
imposte le mani. Pentecoste attorno a Maria, per formare un
nuovo stato nascente di Chiesa. Vocazione esclusiva del sacerdote,
chiamato a fare il parroco e dare la vita. La propria vita per gli altri,
secondo il disegno di Dio e le esigenze del tempo. Mons. Piazza é
stato diretto e colloquiale, come lo é nei momenti importanti e
familiari che ha già vissuto in questi mesi con noi. Ha detto
subito, salutando le autorità civili e militari, i fedeli e i familiari
dei sacerdoti, che è urgente comprende che solo il tenerci stretti
potrà salvarci attraverso una solidarietà vera. "Vi parlo a cuore
aperto, le emozioni e preoccupazioni, le sofferenze e le attese
nostre sono come quelle degli apostoli riuniti nel cenacolo". Poi,
ha delineato due caratteristiche che saranno il segno distintivo del
rinnovamento ecclesiale nell’unità pastorale cittadina di
Mondragone: per prima cosa la carità fraterna. Le urgenze sociali
portano con convinzione ad essere sempre più una Chiesa
testimone di carità. "Il mondo non trova pace, se non siamo uniti.
Se la Chiesa non é unita". In questo tempo intriso di soggettivismi
e personalismi, arenati in un stato emotivo che ci porta ad una
chiusura mentale verso l’altro, le parrocchie sono chiamate ad
essere come vasi comunicanti. "Non avete più solo un parroco ma
cinque". Ai laici é affidata una vocazione speciale: siamo chiamati
a vivere un impegno, frutto dello Spirito Santo. Quando il popolo
di Dio, ammira che i sacerdoti si vogliono bene, frequentandosi, si
stimano e confrontano, il laicato matura la scelta comunitaria è il
cammino insieme. La nostra Chiesa é chiamata a crescere. Ai laici,
ai religiosi ai sacerdoti, il Vescovo ha chiesto il sostegno in questa
missione. Il progetto primario di Mons. Piazza tende alla
comunione nella compagine ecclesiale per dare anche al tessuto
sociale una degna coesione per affrontare le situazioni che
quotidianamente ci fanno confrontare con realtà più grandi di
noi. Il Progetto é partito dall’interno della Chiesa ed è la seconda
caratteristica di questa svolta pastorale. Preti e fedeli insieme per la
comunione, mai più una Chiesa divisa in se stessa.
Allontaniamoci dall’idea erronea di vivere come "zone di
proprietà privata" le nostre parrocchie. Le identità parrocchiali
non sono cancellate, ma riunite per creare più forza. É ovvio che
sta nascendo una nuova interazione tra i sacerdoti. L’obiettivo é di
comprendere i problemi sociali, per risolverli nello stile di Gesù.
Gradualmente i parroci di Mondragone studieranno un progetto
pastorale, insieme, durante incontri di fraternità sacerdotale, anche
a pranzo. L’iter da seguire ha come punto di partenza la
parrocchia, arrivando ai centri di pastorale fino alla curia che sta
per essere riformata. Il credente, attivamente deve vivere la Chiesa
per trasformare il tessuto sociale della città: da credenti a cittadini
responsabili. L’entusiasmo apostolico chiesto ai preti é necessario
anche per il cammino dei laici. Significativa la promessa
d’obbedienza al vescovo, dopo la Professio Fidei. La Diocesi
attende da Mondragone, una spinta verso la Nuova
Evangelizzazione, partendo dall’Incaldana, che riunisce tutti nel
vincolo materno di Maria. Più saranno grandi le difficoltà più
dovremo dimostrare la grandezza dell’ amore che si porta nel
cuore. Da cristiani responsabili ora tocca a noi, realizzare insieme
ai nuovi parroci la comunione scaturita dalla Pentecoste.
D
cesco Piazza, alla presenza di numerosi sacerdoti e genitori degli stessi, ha presieduto
una celebrazione eucaristica per elevare al
Signore il ringraziamento per il dono del sacerdozio, che passa anche attraverso l’offerta della famiglia di origine. Il vescovo ha pregato per i genitori presenti e per quelli già
in cielo, non mancando di ricordare come la
famiglia sacerdotale (il presbiterio), a imitazione di quella
di sangue, deve necessariamente essere comunionale, di
supporto, di incoraggiamento, di comune sacrificio per il
bene reciproco. Ecco perchè - ha aggiunto il vescovo - l’amore non va trattenuto, ma deve scorrere e diventare vitale e fecondo, portando frutti. Un amore che diventa carità, fraternità, amicizia, nella comunione dello Spirito che
fa scorrere nel sangue la stessa linfa, che ci fa amare la stessa realtà, che è la Chiesa, animati dallo stesso Spirito che
ne motiva il senso. Per cui è molto bello poter cementare
tra di noi questa amicizia e sentire ognuno per l’altro il bisogno di stare accanto, di sostenere. Ognuno deve sentire
Il grande dono
del sacerdozio
DI
CARMINE BRASILE
er il mese di giugno, sentiamo nostro un indugio riflessivo su una
scelta di vita di generosità e di coraggio, quella del sacerdote. Si tratta, indubbiamente, della via, della verità e della vita indicata da Cristo, che fa sua chi
avverte nel profondo del suo io una voce viva, vibrante che lo chiama a porsi in
prima linea sulla strada del Signore, percependola, con la gioia dell’animo, lastricata delle pietre preziose dell’amore
esclusivo e supremo del Creatore del
mondo e delle umane creature. Certo, è
una scelta di alta caratura, che chiede, all’origine, un’urgenza d’impulso, un ardore di passione, una saldezza di persuasione, risorse che devono imprescindibilmente sottendere e sostenere una
coerenza di vita, una fedeltà di testimonianza, una totalità di dedizione, il tutto nel riflesso vissuto di una straordinaria luce interiore rischiarante e determinante ogni ora del
giorno o della notte,
sentita quale momento fortemente
impegnativo e ricco
della volontà di Dio.
Sentire, nella pienezza del convincimento della operatività quotidiana, ogni
frammento delle
proprie forze e del
proprio tempo soprattutto “sub specie
Dei”, vale a dire nello spirito del volere
divino, mentre richiede una singolarità
di vocazione sempre pronta al vigore della coerenza e del coraggio, nel contempo comporta una gioiosa gratificazione
intima nella rasserenante coscienza che
la propria umile individualità è al servizio preminente del progetto del Signore
del cosmo e della storia, storia di amore
e di bene, che s’inoltra oltre l’orizzonte
della terra e del tempo. Si tratta, senza
dubbio, di persuasioni grandemente elevate, che esigono la rimeditazione, la
ulteriore nutrizione, il mai spento fervore della preghiera ogni giorno, data la
straordinarietà della sfida che si affronta di fronte a se stessi, al cospetto delle
mille difficoltà, urgenze, sollecitazioni, di
vario tipo e segno, che propone la complessa contemporaneità. In questa, però,
con le sue tante strade, talvolta intricate,
non sempre rassicuranti, si ha la certezza di percorrere quella maestra, di ciascuno e di tutti, bene salvaguardato nella dimensione della terrestrità e della trascendenza. Il beneficio di cui si fa portatore il sacerdote, nella continuità e gratuità della donazione, da offrire in gaudio e senza risparmio, riguarda la totalità della persona, illuminandola nella
sua identità profonda, sorreggendola nella sua fondamentale scelta esistenziale.
Egli, è chiaro, deve avvertire, vivere, testimoniare, la bellezza del suo ministero, di particolare e privilegiato fratello
dell’uomo, principalmente di quello in
difficoltà ed in pena, la cui presenza è
così frequente nella contemporaneità,
nascosta o palese nella realtà sociale, mascherata nella parvenza del benessere,
dolorosamente segnata invece da molteplice e profondo malessere. La Chiesa
ed i suoi ministri - appassionatamente
consiglia Papa Francesco - devono uscire andando incontro alle “periferie”, dello spazio e dell’esistenza, cogliendone il
grido di bisogno e donando quanto è
possibile dare, con il massimo slancio
del cuore e con la consapevolezza confortante che, in questo modo, si fanno veramente osservanti della volontà di Dio
e fratelli concretamente amorevoli dell’uomo.
P
Cammina davanti a me e sii
integro (Gn 17, 1); Siate
santi, perché io, il Signore
Dio vostro, sono santo (Lv
19, 2); Amerai il Signore Dio
tuo con tutto il tuo cuore (Es
20; Dt 5); Cercate il diritto e
la giustizia (Mt 5, 20; Mt
1, 19). Approfondiamo
la prima di queste
quattro tappe: Cammina
davanti a me e sii integro.
È la santità del cammino
(cfGn 5, 24 e 6, 9).
Siamo chiamati ad un
continuo spostamento,
alla duttilità del
cambiamento, alla
disponibilità
dell’accogliere il novum di
Dio. Modello tipico è Abramo
che nel suo cammino incontra
Dio e la sua vicenda personale si
trasforma in storia di salvezza per
l’umanità. Questa relazione,
collocata nel contesto
dell’Alleanza, riguarda il rapporto
con Dio (cammina davanti a me)
e il rapporto con il prossimo (sii
integro). Nel difficile e
complesso cammino quotidiano,
Abramo scopre che l’esperienza
di Dio e della santità è un
cammino tracciato da Dio con
impegni che lo legano a Lui
(alleanza-adesione totale e
incondizionata) e al prossimo
(integrità-lealtà dei rapporti).
Anche il NT, con Paolo, vede
questa connessione tra santità e
cammino come icona
dell’esistenza del cristiano
(camminare secondo lo Spirito camminare secondo la carne (cf.
Rm 8 e Gal 5-6).
* Vescovo
La famiglia di sangue e la famiglia nello Spirito
artedì 10 giugno mattina, nel Santuario Ss. Casto e Secondino in Sessa AuM
runca, il vescovo diocesano, Mons. O. Fran-
Mondragone - San Rufino, ore 18:30, S. Messa
e Cresime; Compleanno di don Roberto
Guttoriello;
Venerdì 20 giugno: Anniversario ordinazione
presbiterale di don Louis Demornex;
Sabato 21 giugno: Lauro, ore 17:30, presa di
possesso canonico nuovo parroco; San
Castrese, ore 19:00, S. Messa e Cresime;
Onomastico di P. Casillo, don Capomaccio, don
Manica, don Demornex.
l’onore dell’altro come il proprio onore e
ognuno deve sentire i problemi degli altri come i propri problemi. Dobbiamo
pensare al bene di ciò che il Signore ci ha
chiamato a realizzare: quell’amore alla
Chiesa che diventa poi servizio di trasformazione del cuore del mondo. La Chiesa
è il luogo dove si diventa fratelli, dove si
acquisisce la consaguineità dello Spirito,
dove ci si sente veramente vincolati l’uno
all’altro. Il nostro essere sacerdoti in comunione, in un presbiterio che si impegna nella reciprocità, ci rende felici. E qualunque cosa siamo chiamati a fare e a vivere, se lo viviamo in questo spirito di servizio e
di fraternità reciproca, renderà felici i nostri familiari. Infine l’invito ai genitori dei sacerdoti ad incoraggiare i propri figli ad intraprendere con entusiasmo quello che il Signore sta chiedendo in questo momento alla nostra chiesa diocesana. Diamo il volto vero di ciò che siamo - ha concluso il vescovo - perché noi siamo una famiglia unita in
cui dobbiamo fare a gara a sostenerci a vicenda, nell’amore e nella verità, perché questo renderà sicuramente
più fecondo il cammino della nostra chiesa.
Cellole, il libro su "San Vito Martire"
Falciano San Rocco, Confraternita
Opera di restauro libri antichi
Mons. C. Capomaccio,
nel suo ultimo lavoro,
presenta un modello
di santità e di fede
a Confraternita Sacro Monte de’ Morti e S. Maria del
Suffragio di Falciano del Massico, nello spirito di voler
contribuire ad un servizio culturale e sociale per la
comunità cittadina e per la stessa confraternita, ha iniziato
un’opera di conservazione dei libri antichi, patrimonio
storico dell’archivio confraternale. Registri, Deliberazioni,
Giornali di cassa, corrispondenze: questi i primi documenti
riconsegnati al mittente dopo il trattamento di lifting. La
lodevole iniziativa, sotto la direzione del Priore Franco
D’Agostino, la collaborazione del direttivo ed il beneplacito
dei confratelli, è solo un primo passo di un ulteriore e
prezioso lavoro di pulizia, restauro e conservazione che sarà
fatto nel tempo con gli altri volumi in attesa di essere
recuperati. Merito soprattutto del prof. Giuseppe Toscano,
in prima persona impegnato nella ricerca dei documenti e,
si spera, nella successiva opera di completamento del
lavoro. I libri risistemati, saranno presentati ed esposti in
occasione dei festeggiamenti per il 50° anno di autonomia
del Comune di Falciano del Massico, il prossimo 1 luglio.
el mondo
contemporaneo è
ancora valida la
venerazione di un santo?
Sabato 7 giugno la comunità
di Cellole si è fermata a
riflettere su questo tema in
occasione della presentazione
del libro “San Vito Martire” di
Mons. Cosma Capomaccio.
Relatrice, suor Caterina
Ciriello della congregazione
N
“Figlie di Gesù” e docente
presso la Pontificia Università
Urbaniana di Roma. Troppo
spesso, ha fatto notare la
relatrice, si è portati a pensare
che la santità sia una meta
riservata soltanto a pochi,
dimentichiamo invece che
essa è una via, radicata
nell’adesione a Cristo per
mezzo della fede e del
battesimo, e che tutti siamo
chiamati a percorrere. Ed è in
quest’ottica che si inserisce
l’ultimo lavoro di Mons.
Capomaccio. L’autore ha
voluto indicare nella vita di S.
Vito Martire un modello di
santità, esempio generoso e
concreto di fede autentica
vissuta fino in fondo. Narrare
la vita di un santo,
specialmente se nato nella
penultima decade del III
secolo, è sicuramente impresa
ardua come tiene a precisare
lo stesso autore (p. 7). Ciò
nonostante, muovendosi
attraverso attestazioni storiche
frutto di scrupolosa ricerca
scientifica, ma anche
attraverso tradizioni che, pur
tra qualche vicissitudine
mitizzata, fondano la loro
esistenza nella religiosità
popolare, Mons. Capomaccio
ci consegna delle annotazioni
agiografiche e storiche di S.
Vito che, allo stato attuale
della ricerca, appaiono senza
dubbio tra le più affidabili sul
piano della ricostruzione
storica. Sono molte le
tradizioni agiografiche sul
santo che devono ancora
essere studiate. La
frammentaria ed esigua
certezza delle notizie storiche
che riguardano la vita,
l’operato, il martirio e la
sepoltura di S. Vito,
interessano ancora gli storici
ed i ricercatori per delineare
una attendibile ricostruzione
storica del Santo, ma non
avranno mai una qualche
influenza sulla devozione che
resiste alla Storia ed al tempo.
S. Vito Martire rappresenta
ancora un modello di vita e
L
Presentazione del libro
una speranza di aiuto nelle
difficoltà dell’esistenza, nel
refrigerio della sofferenza e
nella speranza di una
guarigione dalle malattie (p.
35). Certamente questo libro
contribuirà ad accrescere la
devozione nei confronti di S.
Vito e a tenere sempre vivo il
culto per questo grande
Santo.
Gaspare Rallo
?