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Coordinamento Libera La Spezia
Acli, Agesci, Auser, Arci La Spezia, Arci Valdimagra, Consorzio Cometa, Cooperativa
Magazzini del Mondo, GIT Banca Etica, L’égalité, Liceo classico statale “Tommaso
Parentucelli”, Presidio “Dario Capolicchio” di Sarzana, Presidio “Ida Castelluccio e
Antonino Agostino” della Spezia, Voce ai diritti, Volontari di Crescita Comunitaria
Progetto “La Spezia verso la XIX Giornata della Memoria e dell'Impegno
in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”
Il percorso
Il percorso in oggetto si propone di informare, sensibilizzare, dare strumenti di conoscenza e
approfondimento sul fenomeno delle mafie, anche al nord, dei comportamenti illegali e delle buone
prassi per costruire una cultura della legalità e della giustizia. Il percorso, inoltre, evidenzia il
bisogno di una lotta sinergica alla criminalità organizzata e alla cultura del malaffare, sottolineando
il ruolo fondamentale delle Istituzioni, dell'economia e dell'informazione. Le attività proposte
avranno un valore educativo e simbolico particolarmente pregnante, in quanto vedono come
momento apicale del percorso la partecipazione alla Giornata della Memoria e dell'Impegno in
ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Libera ha deciso di celebrare questo importante
momento di riflessione nella città di Latina, nel basso Lazio, dove le numerose operazioni delle
forze dell‟ordine e della magistratura raccontano un territorio profondamente compromesso, dove i
boss della camorra e della „ndrangheta controllano il territorio, gestiscono reti usuraie, impongono il
racket.
La partecipazione alla Giornata si articolerà in due momenti:
- il 21 marzo 2014: celebrazione territoriale alla Spezia.
- il 22 marzo 2014: celebrazione nazionale a Latina.
Gli obiettivi del progetto
-
Favorire, tra gli alunni, la diffusione e il consolidamento di comportamenti socialmente utili,
responsabili e costruttivi, concentrandosi sui valori condivisi di rispetto, legalità, democrazia
e trasparenza;
Coordinamento Libera La Spezia
Acli, Agesci, Auser, Arci La Spezia, Arci Valdimagra, Consorzio Cometa, Cooperativa
Magazzini del Mondo, GIT Banca Etica, L’égalité, Liceo classico statale “Tommaso
Parentucelli”, Presidio “Dario Capolicchio” di Sarzana, Presidio “Ida Castelluccio e
Antonino Agostino” della Spezia, Voce ai diritti, Volontari di Crescita Comunitaria
-
Partecipare alla XIX Giornata della Memoria e dell‟Impegno a Latina e alla giornata del 21
Marzo alla Spezia;
-
Incoraggiare e sostenere un percorso di aggregazione, sia scolastica che extrascolastica, che
possa permettere agli studenti di orientarsi nel proprio contesto scolastico e diffondere i
valori sopra citati.
I laboratori
1. Le mafie e la corruzione al nord.
«La Mafia ormai sta nelle maggiori città italiane dove ha fato grossi investimenti edilizi o
commerciali e magari industriali. Vede, a me interessa conoscere questa "accumulazione primitiva"
del capitale mafioso, questa fase di riciclaggio del denaro sporco, queste lire rubate, estorte che
architetti o grafici di chiara fama hanno trasformato in case moderne o alberghi e ristoranti a la
page. Ma mi interessa ancora di più la rete mafiosa di controllo, che grazie a quelle case, a quelle
imprese, a quei commerci magari passati a mani insospettabili, corrette, sta nei punti chiave,
assicura i rifugi, procura le vie di riciclaggio, controlla il potere».
Carlo Alberto Dalla Chiesa, 10 agosto 1982, Repubblica
«La Mafia – come tutti i fenomeni storici e sociali – è anche una sorta di “costruzione sociale”.
Nella definizione stessa dell’oggetto dell’analisi, infatti, entrano a far parte esperienze, punti di
vista, giudizi di valore e posizioni politiche in senso lato che stanno a monte e che si radicano
nell’orizzonte di senso, prima di tutto, di chi osserva».
Jedlowski e Siebert, 2006
Obiettivi:
• Analizzare i problemi legati alla presenza mafiosa e alla corruzione nel nord Italia;
• Far conoscere il radicamento territoriale delle organizzazioni criminali;
• Raccontare la storia dei protagonisti della lotta alle mafie (testimoni di giustizia,
magistrati, giornalisti, esponenti delle forze dell‟ordine);
Strumenti:
Verranno analizzati i temi sopra citati, entrando nel merito delle questioni e cercando di rifuggire gli
stereotipi più comuni, per una vera descrizione sociologica delle mafie nel nord Italia. Verranno
approfonditi i seguenti nuclei tematici:
• La mafiosità, atteggiamenti e cultura.
• La corruzione, ormai fenomeno collaterale e spesso complementare, della presenza mafiosa. La
Convenzione di Strasburgo del 1999, la storia di Raphael Rossi e il “caso Amiat”. Cenni sull'Italia e
la corruzione.
• Le mafie in Liguria
o Ordinanza di custodia cautelare dell‟operazione Maglio 3 (giugno 2011)
e relativa sentenza di primo grado (novembre 2012). La presenza della
'ndrangheta in Liguria: storia, attività e organizzazione.
Coordinamento Libera La Spezia
Acli, Agesci, Auser, Arci La Spezia, Arci Valdimagra, Consorzio Cometa, Cooperativa
Magazzini del Mondo, GIT Banca Etica, L’égalité, Liceo classico statale “Tommaso
Parentucelli”, Presidio “Dario Capolicchio” di Sarzana, Presidio “Ida Castelluccio e
Antonino Agostino” della Spezia, Voce ai diritti, Volontari di Crescita Comunitaria
o La presenza delle mafie e della criminalità organizzata in Liguria secondo le fonti della Direzione
Investigativa Antimafia e della Direzione Nazionale Antimafia.
o Scioglimento per infiltrazione mafiose dei Comuni di Bordighera (Marzo 2011, poi annullato dal
Consiglio di Stato) e di Ventimiglia (Febbraio 2012).
o Presentazione e discussione di alcuni articoli presenti nella rivista “Narcomafie” dove si analizza
la penetrazione di Cosa Nostra nei cantieri navali del Nord Italia e dove vengono analizzate le
operazioni“Caucedo” e “Hot List” riguardanti il territorio spezzino.
o Focus sul territorio della Spezia: presentazione e discussione dell‟opuscolo “Una storia semplice.
Pare che Sarzana è „ndranghetista”.
Articolazione del percorso:
Quattro incontri di due ore ciascuno. L‟organizzazione degli stessi verrà concordata con i singoli
Istituti scolastici sulla base del numero delle classi coinvolte e delle esigenze espresse dai docenti.
2. Economie di mafia: usura, gioco d'azzardo, riciclaggio.
«Non esiste il “gioco d'azzardo sociale”. O sei lì per strappare il cuore a un altro e divorarlo... o
sei un fesso. Se questa scelta non ti piace... non giocare».
Robert Anson Heinlein
L‟Italia è un Paese dove si spendono circa 1260 euro pro capite, neonati compresi, per tentare la
fortuna che possa cambiare la vita tra videopoker, slot-machine, gratta e vinci, sale bingo. Un
fatturato legale stimato in 76,1 miliardi di euro, a cui si devono aggiungere, mantenendoci prudenti,
i dieci miliardi di quello illegale. E' "la terza impresa" italiana, l'unica con un bilancio sempre in
attivo e che non risente della crisi. Sono ben 41 i clan che gestiscono "i giochi delle mafie". Queste
ultime non risentono mai di perdite e, di fatto, si accreditano ad essere l'undicesimo concessionario
"occulto" del Monopolio. Sono tante, svariate e di vera fantasia criminale i modi e le tipologie per
"fare bingo". Infiltrazioni delle società di gestione di punti scommesse, di Sale Bingo, che si
prestano in modo "legale" a essere le "lavanderie" per riciclaggio di soldi sporchi. Imposizione di
noleggio di apparecchi di videogiochi, gestione di bische clandestine, toto nero e clandestino. Il
grande mondo del calcio scommesse, un mercato che da solo vale oltre 2,5 miliardi di euro. La
grande giostra intorno alle scommesse delle corse clandestine dei cavalli e del mondo dell'ippica.
Sale giochi utilizzate per adescare le persone in difficoltà, bisognose di soldi, che diventano vittime
dell'usura. Il racket delle slot-machine. E non ultimo quello dell'acquisto da parte dei clan dei
biglietti vincenti di Lotto, Superenalotto, Gratta e vinci. I clan sono pronti infatti a comprare da
normali giocatori i biglietti vincenti, pagando un sovrapprezzo che va dal cinque al dieci per
cento: una maniera "pulita" per riciclare il denaro sporco. Non sono solo numeri: dietro ci sono
storie, fatiche, speranze che si trasformano per tanti in una trappola psicologica ed economica.
Secondo una Ricerca nazionale sulle abitudini di gioco degli italiani del novembre 2011 curata
dall'Associazione" Centro Sociale Papa Giovanni XXIII",e coordinata dal CONAGGA
(Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d'Azzardo) ci sono circa 800 mila dipendenti da
gioco d'azzardo all'interno di un'area di quasi due milioni di giocatori a rischio. Il gioco d'azzardo
risulta inoltre essere un ponte verso due fenomeni diversi ma di gestione e cultura mafiosa: usura e
riciclaggio, due facce della stessa medaglia. Il soggetto indebitato si trova a cercare liquidità e a
legarsi profondamente a colui, che con tassi di interesse inaccettabili, gli propone un'ancora di
salvezza che poi diventa una pietra verso l'abisso.
Obiettivi:
Coordinamento Libera La Spezia
Acli, Agesci, Auser, Arci La Spezia, Arci Valdimagra, Consorzio Cometa, Cooperativa
Magazzini del Mondo, GIT Banca Etica, L’égalité, Liceo classico statale “Tommaso
Parentucelli”, Presidio “Dario Capolicchio” di Sarzana, Presidio “Ida Castelluccio e
Antonino Agostino” della Spezia, Voce ai diritti, Volontari di Crescita Comunitaria
• Riflettere sull'importanza dell'uso consapevole del denaro.
• Approfondire le dinamiche del gioco d'azzardo legale e illegale.
• Approfondire il tema dell'indebitamento, dell‟usura e del riciclaggio.
Strumenti:
Per raggiungere gli obiettivi preposti saranno affrontati diversi nuclei tematici che verranno
sviluppati nel corso degli incontri. In particolare si analizzeranno:
• la storia e l‟evoluzione delle mafie nel nord Italia attraverso la ricostruzione
offerta da organi parlamentari, forze dell‟ordine, magistrati, esperti, e giornalisti;
• il gioco d‟azzardo, facendo riferimento al Dossier “Azzardopoli”, redatto da Libera in
collaborazione con Avviso Pubblico (www.avvisopubblico.it) e Legambiente.
Articolazione del percorso:
Quattro incontri di due ore ciascuno. L‟organizzazione degli stessi verrà concordata con i singoli
Istituti scolastici sulla base del numero delle classi coinvolte e delle esigenze espresse dai docenti.
3. I Beni confiscati alla criminalità organizzata.
«La cucina della casa di Nicola Schiavone, posta sotto sequestro nei giorni scorsi, è quella che tutti
desidererebbero avere. La scarpiera contiene solo calzature Hogan e Prada – dicono le cronache –
le sue preferite. […] Mi colpisce che non ci fosse un solo libro. Anzi, nemmeno una libreria. Eppure
la casa di Schiavone jr. è una pagina di mafia da leggere più che da vedere perché è l’esposizione
visiva del codice mentale delle mafie. Ma ancor di più perché con tutta evidenza ci dice che
l’antimafia non si fa soltanto con gli arresti e i sequestri ma anche con la cultura. Da proporre,
diffondere, sollecitare . . . Volendo massimizzare si direbbe che laddove ci sono i libri le mafie
facciano più fatica ad infiltrarsi e dove non ci sono c’è una buona probabilità che le
mafie prosperino e si rigenerino».
Tonio Dell‟Olio, Maggio 2012 da “Il Mosaico dei giorni”
L‟ordinamento giuridico italiano, a partire dal secondo dopoguerra, ha visto susseguirsi una serie di
provvedimenti legislativi volti a contrastare il fenomeno della criminalità organizzata. Il cammino
che ha portato lo Stato italiano a perfezionare nel corso dei decenni le modalità di aggressione ai
patrimoni mafiosi è lungo e costellato di sacrifici, violenze e ritardi, ma anche ricco di risultati un
tempo impensabili. Un cammino che presenta alcune tappe principali, dagli esordi degli anni ‟60,
fino alla legislazione degli anni ‟90, passando per lo spartiacque della legge Rognoni – La Torre
del 1982, per giungere, infine, ai giorni nostri e alla costituzione dell‟ Agenzia Nazionale per i Beni
Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC). Dopo il biennio delle stragi del
1992-93, la società civile riuscì a reagire e a organizzarsi. L‟associazione Libera, nel 1995, raccolse
un milione di firme a sostegno di una legge di iniziativa popolare: si proponeva al parlamento
un‟organica revisione della disciplina di destinazione dei beni confiscati, sottolineando in
particolare l‟importanza della restituzione alla collettività e del riutilizzo sociale. Il 7 Marzo 1996
venne così approvata all‟unanimità dal Parlamento la legge n. 190, “Disposizioni in materia di
gestione e destinazione di beni sequestrati o confiscati”.
Obiettivi:
• Riflettere sull'importanza della legge che prevede la confisca dei beni illecitamente accumulati
dalla criminalità organizzata.
Coordinamento Libera La Spezia
Acli, Agesci, Auser, Arci La Spezia, Arci Valdimagra, Consorzio Cometa, Cooperativa
Magazzini del Mondo, GIT Banca Etica, L’égalité, Liceo classico statale “Tommaso
Parentucelli”, Presidio “Dario Capolicchio” di Sarzana, Presidio “Ida Castelluccio e
Antonino Agostino” della Spezia, Voce ai diritti, Volontari di Crescita Comunitaria
• Approfondire le dinamiche del sequestro e della confisca con un focus sulla presenza di beni
territorio spezzino.
• Approfondire i buoni segni che derivano dal riutilizzo di proprietà o aziende, come la produzione e
commercializzazione dei prodotti a marchio Libera Terra.
Strumenti:
Per raggiungere gli obiettivi preposti saranno affrontati diversi nuclei tematici che verranno
sviluppati nel corso degli incontri. In particolare si analizzeranno:
• la storia e l‟evoluzione della legislazione riguardante il sequestro, la confisca e il riutilizzo dei
beni;
• il marchio Libera Terra, che contraddistingue le cooperative sociali nate su terreni confiscati alla
criminalità organizzata.
Articolazione del percorso:
Quattro incontri di due ore ciascuno. L‟organizzazione degli stessi verrà concordata con i singoli
Istituti scolastici sulla base del numero delle classi coinvolte e delle esigenze espresse dai docenti.
Ogni laboratorio includerà la partecipazione degli studenti alla celebrazione della XIX Giornata
della memoria e dell'impegno:
- il 21 marzo 2014: celebrazione territoriale alla Spezia. Gli studenti, in collaborazione con le
Istituzioni, ricorderanno le vittime innocenti delle mafie e testimonieranno sul proprio territorio,
insieme alla cittadinanza, il loro “no” alle mafie e alla cultura mafiosa.
- il 22 marzo 2014: celebrazione nazionale a Latina. Gli studenti avranno così la possibilità di
partecipare ad un evento di grande spessore, di stringersi accanto ai famigliari delle vittime e di
ascoltare esponenti di rilievo nella lotta alle mafie nazionali e internazionali.