Stefano Ciannella Keaton Fox a cura di Pia Lauro 31 ottobre - 1 novembre 2014 h. 21 Rialto Sant’Ambrogio, via di Sant’Ambrogio 18, Roma In occasione della prima edizione di GHETTO, festival di sperimentazione nelle arti visive, musica , informazione sociale, cinema d'impegno e teatro indipendente, a cura di Female CUT ed AMIGDALA, le sere del 31 ottobre e 1 novembre 2014 sarà esposta negli spazi del Rialto Sant’Ambrogio la mostra un-existing body a cura di Pia Lauro, con opere di Stefano Ciannella e Keaton Fox. Il corpo è il primo luogo abitato, è il primo spazio di sperimentazione e conoscenza, è la testimonianza della propria presenza, del proprio esistere, ed è anche il primo confine conosciuto e percepito. E' dunque il primo spazio che porta all’interazione e allo scontro nella ricerca e affermazione dell’identità del se. Nel lavoro di Stefano Ciannella e Keaton Fox la presenza fisica è sublimata da non presenze, che al tempo stesso ne testimoniano il passaggio. Entrambe i lavori, con prospettive diverse, indagano attraverso la non presenza del corpo universi intimi e interiori, passaggi di un vissuto. La perdita di un riferimento tangibile, del confine, del corpo non intacca però la percezione dell'esistenze. L'essenza del vissuto, di ciò che il corpo ha percepito, affrontato e metabolizzato non è escluso da queste analisi ma esaltato dal continuo rimando ad una identità e riconoscibilità corporea. Saranno esposti in mostra la serie fotografica di Stefano Ciannella I luoghi del corpo (2002) e l’opera video di Keaton Fox Like a Jellyfish in January (2012). Nel lavoro di Stefano Ciannella i luoghi, gli uomini, le relazioni sono tutti attori di un articolato processo di indagine che parte da una ricerca intima e personale per poi fondersi con un’analisi macroscopica dei rapporti e delle relazioni sociali. Secondo Ciannella è attraverso il corpo ed il suo movimento che si può compiere un collegamento tra emozioni, memoria e azione. Nella serie fotografica I luoghi del corpo la presenza umana è sostituita da frammenti di corpi che abitano lo spazio, interagiscono con esso e ne restano legati come frame di un evento trascorso che ha lasciato traccia. I manichini ritratti nelle foto sono stati mutilati delle braccia: il luogo del corpo attraverso il quale avviene l’incontro con l’altro. La negazione delle braccia è dunque impossibilità fisica di relazionarsi e negazione di ogni leggerezza. Keaton Fox usa il video come strumento primario per esplorare i temi dell'identità e della percezione attraverso la tecnologia, il che le permette di identificare quali potranno essere gli effetti futuri di questo processo sulla coscienza civile. Una non presenza, un non luogo, messaggi sospesi nel tempo di una segreteria telefonica che perdono il loro valore e significato se accostati al lento movimento di una medusa, è ciò che Keaton Fox propone nell’opera video Like a Jellyfish in January. L’animale, che privo di massa celebrale, di muscoli e sangue, vive indisturbato sulla terra da 650 milioni di anni, fluttua mentre i messaggi registrati dalla segreteria telefonica raccontano di un attimo sospeso nella vita di un individuo per una cosciente sottrazione alla relazione. ORARIO DALLE 20.00 ALLE 4.00 INGRESSO: 7 EURO + TESSERA ARCI
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