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Radio Tv News
04 APRILE 2014 - NUMERO 01
03
L’Editoriale
di Rodolfo De Laurentiis
04
Normativa
11
Mercato e Pubblicità
14
Tecnologie
Direttore Responsabile: Emilio Carelli | Direttore Editoriale: Andrea Franceschi
In redazione ([email protected]): Rosario A. Donato, Josè M. Casas, Elena Cappuccio, Annamaria La Cesa, Michele Farina, Carlo Cornelli
Editore: Confindustria Radio Televisioni, Viale Regina Margherita n. 286, Roma Tel. 06/4402104 - Fax 06/4402723 | www.confindustriaradiotvt.it |
[email protected]
Sommario
04. Normativa
04. Copyright online: in vigore il Regolamento AGCom
05. L’UE approva le norme sulla neutralita’ della rete
05. Numerazione dei canali del digitale terrestre
07.
UE: licenze multiterritoriali per la gestione collettiva dei
diritti d’autore on line. Escluso il settore radiotelevisivo
08. Il sistema delle televisioni locali necessita di
una profonda revisione normativa
09.
Web tax
09. 2014, cambia il contributo annuale all’AGCom
10. TV: entro l’anno liberate le frequenze interferenti
con l’estero
10. Innalzata la durata della tutela del diritto d’autore
1 1. Mercato e Pubblicità
1 1. Informazione: TV prima fra i media, ma il Web avanza
1 2. Accordi TV-telecom per i nuovi servizi VOD
1 2. Giglio Group continua l’espansione in Cina
1 2. Contributi ex L. 448/98
1 3. De Laurentiis: indispensabile difendersi dalla
pirateria online
1 4. Tecnologie
1 4. Google Chromecast: la chiavetta che rende
i televisori intelligenti
1 5. Debutto di Sky Online
1 5. TivùSat, 2,1 milioni di tessere
1 5. Catania nuovo presidente Confindustria Digitale
2
Editoriale
Con questo
numero avviamo la
pubblicazione della Newsletter
settimanale “Radio Tv News”. Un
appuntamento che ha l’ambizione
di rappresentare non solo un momento di informazione e approfondimento all’interno di Confindustria Radio Televisioni, ma anche
di diventare un punto di riferimento e di confronto nell’industria radiotelevisiva italiana. Vi troverete
quindi pagine riservate ai momenti
più rilevanti per la vita associativa,
agli accadimenti maggiormente
significativi per il settore, alle novità normative e alle scadenze con
un occhio attento ai nuovi scenari
digitali. Ci aspettano temi sfidanti
a cui “Radio e TV News” non man-
3
cherà di fornire il proprio contributo. Basti pensare alla formazione
del mercato unico dell’audiovisivo
dove venga assicurato un campo
di gara uguale per tutti in cui gli
operatori - broadcasting e nuovi
entrati OverTheTop - possano competere ad armi pari; la tutela della
proprietà intellettuale, tema che
con l’entrata in vigore del Regolamento AGCom sul Copyright online
allarga il proprio ambito; il tema
delle frequenze e dell’allocazione
efficiente dello spettro che non
può essere affrontato con sistematico sacrificio del mondo della
televisione; il riassetto del comparto dell’emittenza locale. Mentre
la squadra del nuovo Governo è or-
mai nel pieno dei propri poteri. La
Newsletter verrà pubblicata ogni
settimana sul sito internet istituzionale www.confindustriaradiotv.it.
Per renderla sempre più efficiente
e vivace attendiamo quindi da subito i vostri suggerimenti e idee. Non
mi resta che augurare alla redazione buon lavoro e ringraziare in
particolare il Vice Presidente e Direttore Responsabile Emilio Carelli
che ci assicurerà la sua esperienza
nelle sfide (anche editoriali) che ci
attendono.
Rodolfo De Laurentiis
Presidente di
Confindustria Radio Televisioni
Radio Tv News 04 Aprile 2014
Normativa
Copyright online: in vigore il Regolamento AGCom
Operativa la procedura di segnalazione delle violazioni su www.ddaonline.it
E’ entrato in vigore il 31 marzo
il Regolamento AGCom a tutela
del diritto d’autore sulle reti
di
comunicazione
elettronica,
approvato dal Consiglio dell’Autorità
il 12/12/2013. Il Regolamento
promuove l’offerta legale di
contenuti digitali e definisce le
procedure di enforcement nel
caso di violazioni commesse in
rete o sui mezzi radiotelevisivi. I
soggetti interessati a segnalare
alla AGCom presunte violazioni
del diritto d’autore o dei diritti
connessi di un’opera digitale o di
un servizio di media, possono farlo
esclusivamente attraverso una
procedura interamente telematica
che prevede la compilazione di
un modulo online reperibile sul
sito Internet www.ddaonline.it (il
4
servizio è raggiungibile anche dalla
home page del sito www.agcom.it).
Per avviare correttamente l’iter
previsto, sul sito è reperibile un kit
di autoistruzione composto da:
il ”Manuale d’uso” (consultabile
on-line o scaricabile in formato
PDF) che chiarisce chi, come e
con quale documentazione può
inviare l’istanza e assiste i soggetti
istanti nelle comunicazioni e nella
fase di esito dell’istanza; la “Guida
illustrata per la compilazione del
modulo elettronico”; una nutrita
serie di domande sul tema (FAQ)
articolate in quesiti di carattere
generale sul Regolamento e sulle
istanze per violazioni online o sui
mezzi radiotelevisivi; il numero
verde 800 186 056 (attivo dal
lunedì al venerdì dalle ore 10:00
alle 13:00) per rivolgere ad AGCom
quesiti specifici sull’applicazione
del Regolamento. Sul tema della
sensibilizzazione
al
rispetto
del diritto d’autore ricordiamo
infine che, ancora per qualche
giorno, è in programmazione sulla concessionaria pubblica ed
alcune emittenti associate - uno
spot televisivo e radiofonico a
cura di AGCom, con l’obiettivo
di
promuovere
la
fruizione
dell’offerta legale di opere digitali
soprattutto tra i più giovani.
“Informati, divertititi e condividi
esperienze con opere digitali
legali: permetterai alla cultura di
continuare a fiorire” è il messaggio
chiave dello spot, visibile anche su
www.agcom.it.
Radio Tv News 04 Aprile 2014
L’Ue approva le norme
sulla neutralita’ della rete
Limiti stretti per blocco internet, piu’ concorrenza per
i servizi, un voto a favore della neutralita’ della rete. Il
Parlamento Ue, approvando in prima lettura per 534 si’,
25 no e 58 astensioni il pacchetto Telecomunicazioni, ha
gettato la base legale per assicurare un internet libero
e senza discriminazioni per consumatori ed imprese. Il
testo assicura limiti chiari al blocco o rallentamento del
traffico internet e propone norme che assicurano una
maggiore concorrenza limitando il potere dei provider
di promuovere alcuni servizi a discapito di altri.
Numerazione dei canali del digitale terrestre
Il Commissario ad acta avvia la consultazione pubblica
Tutti i dettagli del provvedimento
La pubblicazione della
determinazione numero 3 sul sito
AGCom il 31 marzo scorso avvia
la consultazione pubblica sullo
schema di provvedimento sulla
numerazione automatica dei canali
della televisione digitale terrestre.
Il termine per far pervenire
osservazioni è di 30 giorni
dalla data di pubblicazione. La
determinazione n. 3 (a correzione
di un documento precedente
contenente errori materiali) è
stata emessa dal Commissario
ad acta, Prof. Marina Ruggeri,
nominato dal Consiglio di Stato
con sentenza n. 6012/2013. Nel
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primo arco di numerazione la
determina attribuisce ai canali
generalisti nazionali i numeri da
1 a 8 e, per quelli che non trovano
collocazione in tale sequenza,
i numeri 19 e 20; alle emittenti
locali i numeri da 9 a 18 e da 71 a
99 del primo arco di numerazione
(v. tabella ). L’attribuzione avviene
attraverso la pubblicazione da
parte del Ministero dello sviluppo
economico di due bandi, il primo
è un bando unico nazionale (più
che di un bando si dovrebbe
trattare di una semplice domanda
di assegnazione
in quanto la
determina non specifica alcun
criterio di partecipazione) per
l’attribuzione della numerazione ai
canali digitali terrestri a diffusione
nazionale in chiaro dal numero
21 al numero 70 del primo arco di
numerazione suddivisi in generi di
programmazione - semigeneralisti,
bambini e ragazzi, informazione,
cultura, sport musica e televendite.
Il secondo è riservato alle tv locali
in ogni regione e nelle province
autonome di Trento e Bolzano le
numerazioni del primo e secondo
arco di numerazione sono attribuite
sulla base di apposite graduatorie
predisposte dal MISE sulla base di
punteggi riferiti alla qualità della
Radio Tv News 04 Aprile 2014
programmazione, alle preferenze
degli utenti e al radicamento sul
territorio.
La determina del Commissario ad
acta, verosimilmente, genererà
nuovi
contenziosi
che
non
garantiranno stabilità al sistema,
soprattutto (ma non solo) in
relazione ai criteri di assegnazione
dei numeri all’emittenza locale.
Al riguardo Maurizio Giunco,
Presidente dell’Associazione TV
Locali ha commentato: “Rispetto al
regolamento precedente, per le Tv
Locali lo schema di provvedimento
del Commissario ad acta contiene
alcuni aspetti positivi ed altri
fortemente negativi. Quelli positivi
sono l’attribuzione alle emittenti
locali di una numerazione che
consente alle aziende il recupero
di posizioni sul telecomando e
l’assegnazione dei numeri da 75 a
84 alle emittenti che diffondono i
programmi in più di due regioni.
Quelli fortemente negativi si
riferiscono ai criteri di assegnazione
della numerazione da comprovarsi
attraverso la presentazione di ‘piani
editoriali degli ultimi cinque anni’
dai contenuti assolutamente non
verificabili o comunque di scarsa
attendibilità. Tali criteri - continua
Giunco - non tengono poi conto, se
non in minima parte, degli indici di
ascolto rilevati da Auditel nell’anno
in cui è avvenuto lo switchoff come
peraltro è stato raccomandato dal
Consiglio di Stato (vedi la Sentenza
n. 04659/2012 laddove si stabilisce
che”le abitudini e le preferenze
degli utenti si prestano ad essere
soppesate
più
correttamente
con riferimento all’unico indice
di ascolto di carattere diretto ed
endogeno cioè il livello di ascolto
di ciascuna emittente ed il suo
radicamento sul territorio. Mi
auguro - conclude Giunco - che, in
sede di consultazione pubblica, gli
attuali criteri di attribuzione della
numerazione per le TV Locali, con
particolare riferimento a quello
degli indici di ascolto, vengano
cambiati
nell’interesse
della
stabilità del sistema”.
I arco (1-99)
1-8
9-18
19-20
generalisti nazionali
locali
21-70
generalisti nazionali
nazionali suddivisi per genere
(semigeneralista, bambini e ragazzi, informazione,
cultura, sport, musica, televendite)
71-99
locali e locali nativi digitali
(75-84)
locali e locali nativi digitali pluri-regionali
II e III arco (101-199) ripetizione blocchi arco precedente
(101,108,119,120)
nazionali con programmazione differita
NB: a partire dal II arco eventuale inserimento
blocco televendite
IV e V arco (301-399 e 401-499): servizi AV pay
VI arco (501-599): servizi HD
VII e IX arco (611-699 e 801-899): locali e locali nativi digitali
VIII (701-799): servizi radio
X arco (900-999): usi e servizi futuri/sperimentali
Ai servizi di sistema vengono riservati i canali 100,
200, 300, 400, 500, 600, 700, 800, 900.
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Radio Tv News 04 Aprile 2014
UE: licenze multiterritoriali per la gestione collettiva dei diritti
d’autore on line. Escluso il settore radiotelevisivo
È stata pubblicata sulla Gazzetta
Ufficiale della Comunità Europea
G.U.U.E. del 20 marzo 2014
la
Direttiva
2014/26/UE
del
Parlamento Europeo e del Consiglio
del 26 febbraio 2014 sulla gestione
collettiva dei diritti d’autore e dei
diritti connessi e sulla concessione
di licenze multiterritoriali per i
diritti su opere musicali per l’uso
online nel mercato interno. Tale
direttiva, che entrerà in vigore
il 9 aprile 2014 e che prevede
come termine per il recepimento
da parte degli Stati membri il 10
aprile 2016, stabilisce i requisiti
necessari per garantire il buon
funzionamento della gestione dei
diritti d’autore e per la concessione
di licenze multiterritoriali da parte
di organismi di gestione collettiva
dei diritti d’autore per l’uso online
di opere musicali.
La nuova norma europea è
destinata ad incidere sensibilmente
sul nostro sistema di tutela del
diritto
d’autore,
imponendo
regole e principi cui il legislatore
italiano dovrà adeguarsi, incidendo
sull’attuale disciplina dell’attività
della SIAE. Tra le innovazioni più
importanti introdotte va citata la
licenza multi-territoriale, mediante
la quale la Direttiva vuole garantire
che, invece di dover ottenere una
licenza di copyright in ogni Stato
7
membro dell’UE, i rivenditori online
e i servizi di musica in streaming
siano in grado di ottenere una
licenza unica da organizzazioni di
gestione collettiva transfrontaliere.
Ciò avverrà grazie ad accordi tra le
varie organizzazioni di gestione.
Ovviamente, la Direttiva prevede
stringenti requisiti e gravosi
obblighi per le organizzazioni
che gestiranno le licenze multi
territoriali,
ma
il
legislatore
europeo si è preoccupato di
inserire una deroga in favore del
settore radiotelevisivo. Prevede
infatti l’art. 32 della Direttiva: “I
requisiti di cui al presente titolo
[ossia, i requisiti di trasparenza,
correttezza e capacità imposti per
la concessione delle licenze multiterritoriali] non si applicano agli
organismi di gestione collettiva
che
concedono,
sulla
base
dell’aggregazione volontaria dei
diritti richiesti e nel rispetto delle
norme sulla concorrenza stabilite
agli articoli 101 e 102 TFUE, una
licenza multiterritoriale per i diritti
su opere musicali online richiesta
da un’emittente per comunicare o
mettere a disposizione del pubblico
i propri programmi radiofonici o
televisivi
contemporaneamente
o dopo la prima trasmissione,
così come ogni altro materiale
online prodotto o commissionato
dall’emittente, anche come visione
anticipata, che sia accessorio
alla
prima
trasmissione
del
suo programma radiofonico o
televisivo”.
Gli organi europei hanno infatti
preso atto del fatto che le
radiotelevisioni di norma operano
in base a una licenza concessa
da una società di gestione
collettiva (per l’Italia, la SIAE) per
le loro trasmissioni radiofoniche
e televisive in cui si usano opere
musicali. Per fare in modo
che tale diffusione televisiva o
radiofonica sia disponibile anche
online sarebbe necessaria una
licenza per i diritti online su opere
musicali, con il problema di doverla
richiedere non solo all’organismo
di gestione nazionale, ma anche
a
innumerevoli
organismi
nazionali.
Dopo
l’attuazione
della Direttiva, invece, anche le
radiotelevisioni potranno accedere
alla concessione multi-territoriale
per l’uso online di opere musicali,
senza che le organizzazioni di
gestione debbano sottostare agli
stringenti requisiti richiesti per
le licenze concesse agli operatori
della rete.
Radio Tv News 04 Aprile 2014
Il sistema delle televisioni locali necessita di una profonda
revisione normativa
Intervento di Maurizio Giunco, Presidente Associazione Tv Locali
E’ indubitabile che le tv locali
siano una realtà di rilievo per
il sistema televisivo italiano.
Quelle a vocazione informativa
contribuiscono
infatti
alla
valorizzazione culturale e allo
sviluppo del territorio esercitando
anche un’ importante funzione
a
salvaguardia
della
libertà
di informazione. Il comparto
dell’emittenza locale si è sempre
contraddistinto
per
l’elevato
numero di soggetti presenti. Già
prima dell’avvento del dtt, le tv
locali (commerciali e comunitarie)
che operavano in analogico erano
più di 600 e, molte di queste, erano
aziende
non
sufficientemente
solide. A seguito dell’introduzione
del
dtt, anziché procedere ad
un’auspicata selezione, il numero
già elevato di soggetti operanti
si è ulteriormente accentuato.
A
digitalizzazione
avvenuta
risultano ora essere circa 3200 i
programmi ricevibili. E’ evidente
che un così elevato numero di
programmi (dei quali molti dai
contenuti editoriali inconsistenti
se non addirittura inesistenti)
è sproporzionato e causa la
dequalificazione del comparto a
danno delle aziende solide che
garantiscono occupazione e che
svolgono un ruolo informativo
sul territorio. A questa situazione
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si è poi sommata la perdurante
crisi economica del nostro paese
che ha ridotto enormemente i
fatturati delle aziende per effetto
della significativa diminuzione
della raccolta pubblicitaria che
ha determinato in molti casi la
chiusura delle imprese. Per cui
occorre chiedersi: il Governo ha
ancora interesse a mantenere
in vita le emittenti locali? Se la
risposta è sì è necessario che venga
varata una riforma normativa del
sistema televisivo locale che punti
alla sostenibilità delle aziende,
anche su base selettiva, che
favorisca la riduzione dei soggetti
operanti, premiando la capacità
d’impresa, gli ascolti rilevati, la
programmazione e l’occupazione.
Per questo occorre stabilizzare
sui volumi originali le misure di
sostegno di cui alla legge 448/98
evitando a c.d “distribuzione a
pioggia” delle risorse attraverso
un’urgente
revisione
del
regolamento di cui al D.M. 5
novembre 2004, n. 292, inserendo
quali requisiti di partecipazione
al bando un numero minimo di
dipendenti, il patrimonio netto,
e i dati di ascolto. E’ importante
prevedere una norma che porti
la
trasformazione
dell’attuale
contributo alle Tv Locali in “canone”
per i servizi informativi realizzati
dalle emittenti locali. Al fine di
agevolare la riduzione dei soggetti
operanti occorre poi procedere ad
una rottamazione volontaria delle
frequenze riservata agli operatori
di rete locali. Sempre in tale ottica,
un altro elemento da introdurre
per il riordino del sistema deve
poter consentire la condivisione
della frequenze su base volontaria
da parte di più soggetti, attraverso
assegnazioni riferite anche a parte
di banda trasmissiva dello stesso
multiplex. Ciò al fine di favorire
l’eliminazione di buona parte delle
problematiche
interferenziali.
E’ necessario infine
adottare
misure efficaci per contrastare
l’utilizzo abusivo delle numerazioni
LCN e cloni fissando tempi certi
di intervento per le attivazioni
abusive.
Radio Tv News 04 Aprile 2014
Web tax
Resta l’obbligo di partita IVA
Respinti in Commissione Bilancio e Finanze della
Camera quasi tutti gli emendamenti nel decreto Enti
Locali (c.d. Decreto Salva Roma, C.2162) e fra questi
quelli che proponevano di abolire l’obbligo della
tracciabilità delle transazioni online. Viene dunque
mantenuto il comma 178 della Legge di Stabilità che
prevede l’acquisto di servizi di pubblicità online e di
servizi ad essa ausiliari con bonifico bancario o postale
o altri strumenti di pagamento idonei a consentire
la piena tracciabilità delle operazioni e a veicolare la
partita Iva del beneficiario. Permane anche l’art. 177
sulla stabile organizzazione, per il quale non erano
stati proposti emendamenti. Voto contrario anche del
governo, in un’ottica di far procedere il provvedimento
anche se più volte Renzi in persona si era dichiarato
a favore dell’abolizione della web tax o meglio ad una
sua implementazione coordinata con il tema della
fiscalità in generale e a livello UE/internazionale.
Sulla necessità di un contrasto che abbia una valenza
multilaterale si è discusso il 21 Marzo all’Università
Cattolica di Milano, convegno “Web e fiscalità” dove
Marco Micenesi, Ordinario di Diritto Tributario ha
indicato l’OCSE e il piano BEPS (Base Erosion and Profit
Sharing) quale ambito in cui si è avviata una proficua
discussione già dal 2013. Nel frattempo si attende la
conversione in legge alle Camere.
2014, cambia il contributo annuale all’AGCom
Cambia il contributo annuale dovuto dagli operatori
all’autorità di settore AGCom. Entro il 30 aprile 2014
deve essere corrisposto, da parte dei soggetti operanti
nel settore delle comunicazioni, il contributo annuale a
favore dell’AGCom a copertura del fabbisogno stimato
per le sue spese di funzionamento. La misura e le
modalità di versamento del contributo sono stabiliti
dalla Delibera n. 547/13/CONS pubblicata sulla Gazzetta
Ufficiale n. 61 del 14 marzo 2014. Per l’anno in corso la
percentuale di calcolo della contribuzione è fissata all’1,4
per mille per mille (in luogo dell’1,9 per mille stabilito
nel 2013) dei ricavi (voce A1 ) del conto economico
risultante dall’ultimo bilancio approvato prima
dell’adozione della Delibera. Ai fini dell’adempimento,
occorrerà quindi considerare il bilancio 2012. Si
segnala che rispetto a quanto stabilito negli anni scorsi,
la già citata Delibera n. 547/13/CONS prevede che entro
il 30 aprile 2014, oltre all’effettuazione in tale data
9
del versamento, debba essere trasmesso all’Autorità
anche il previsto modello. Nelle istruzioni l’AGCom
precisa inoltre che coerentemente con l’impostazione
della Delibera n. 547/13/CONS quest’ anno devono
essere incluse nella base di calcolo tutte le voci di
ricavo comunque connesse all’offerta del servizio da
parte del dichiarante. Per cui non si possono escludere
i ricavi riversati ad operatori terzi (precedentemente
non compresi nel calcolo del contributo). Come in
precedenza sono esentati dall’obbligo di corrispondere
il contributo gli operatori il cui imponibile sia pari o
inferiore a 500 mila euro. Tutta la documentazione
relativa all’adempimento: la Delibera, il modello (nel
quale i soggetti tenuti al versamento dichiarano
i loro dati anagrafici ed economici) e le istruzioni è
disponibile nella “home page” del sito dell’Autorità.
Radio Tv News 04 Aprile 2014
TV: entro l’anno liberate le frequenze interferenti con l’estero Stanziati 20 milioni di euro a titolo di indennizzo
Entro fine anno le emittenti televisive dovranno liberare
le frequenze interferenti con gli stati esteri. L’obbligo è
contenuto nel decreto legge 23 dicembre 2013 n. 145,
recante interventi urgenti del piano “Destinazione
Italia” convertito in legge dall’ Assemblea del Senato
il 19 febbraio scorso. La Legge di conversione (L. 21
febbraio 2014 n. 9) del decreto, già in vigore, è stata
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 43 del 21 febbraio
2014. Il provvedimento prevede all’art. 6, commi 8, 9 e
9 bis, norme che dispongono la dismissione, entro il
31 dicembre 2014, di frequenze televisive riconosciute
anche a livello internazionale e assegnate ad operatori
di rete italiani (la quasi totalità dei quali opera in
ambito locale) e interferenti con quelle utilizzate dagli
stati esteri confinanti, come Slovenia, Croazia e Malta,
alla data del 23/12/2013.
In estrema sintesi le principali norme contenute nei
sopracitati commi prevedono: A) l’esclusione, da
parte dell’AGCom, dalla pianificazione delle frequenze
per il servizio televisivo digitale terrestre di quelle
riconosciute a livello internazionale, comprese quelle
definite EU Pilot - quelle cioè oggetto di problematiche
già segnalate a livello europeo - utilizzate dai paesi
confinanti, assegnate ad operatori di rete italiani e
oggetto di accertate situazioni interferenziali alla data
del 23/12/2013;
B) la liberazione delle frequenze entro il 31/12/2014.
Oltre tale data, in caso di inadempimento, è prevista la
disattivazione coattiva degli impianti. Tale liberazione
riguarda esclusivamente le frequenze oggetto di
accertate situazioni interferenziali, da parte del Mise,
con i paesi confinanti alla data del 23/12/2013. Ciò
escluderà eventuali contestazioni dei paesi esteri
successive a tale data; C) il volontario rilascio delle
frequenze comporterà l’attribuzione di contributi
economici di natura compensativa per un ammontare
complessivo di 20 milioni di euro. I criteri e le modalità
con cui verranno erogati tali contributi dovranno essere
definiti da un apposito decreto del Mise da emanarsi
entro trenta giorni dall’entrata in vigore della normativa.
La legge prevede che successivamente alla data del 31
dicembre 2014, eventuali risorse economiche residuali
potranno essere assegnate ai soggetti non più
utilmente collocati nelle graduatorie di cui all’’art. 4 del
DL 31.3.20111, n. 34 (misure di razionalizzazione dello
spettro radioelettrico), convertito con modificazioni
dalla legge 26 maggio 2011 n. 75. Per sapere quante e
quali frequenze verranno interessate dalla liberazione
occorrerà attendere la conclusione delle procedure
avviate dall’Agcom con delibera 26/14/CONS.
L’Associazione è in contatto con gli uffici del MISE e dell’
AGCom al fine di conoscere i termini e le modalità della
procedura.
Innalzata la durata della tutela del diritto d’autore
I diritti del produttore di fonogrammi sono stati estesi
da 50 a 70 anni. L’ 11 marzo 2014 è stato pubblicato in
Gazzetta Ufficiale il Decreto Legislativo 21 febbraio 2014,
n. 22 con il quale viene data attuazione alla direttiva
2011/77/UE che ha modificato la direttiva 2006/116/CE
in materia di durata di protezione del diritto d’autore e
di alcuni diritti connessi.La novità più significativa del
decreto legislativo riguarda la modifica all’art. 75 delle
legge 22 aprile 1941, n. 633 e la conseguente estensione
della durata dei diritti del produttore di fonogrammi
da cinquanta a settanta anni. La legge prevede infatti
10
che il diritto d’autore su di una specifica opera venga
prolungato dal precedente limite a quello fissato dal
nuovo decreto, aumentando così di un ventennio la
copertura del diritto e la garanzia a favore del titolare
del diritto stesso. L’attuale durata della protezione
del diritto d’autore (50 anni) è apparsa insufficiente
a proteggere l’esecuzione per l’arco della vita degli
artisti: ratio della norma è tutelarli in un periodo della
vita in cui potrebbero trovarsi a fronteggiare un calo
del loro reddito.
Radio Tv News 04 Aprile 2014
Mercato e Pubblicità
Informazione: Tv prima fra i media, ma il Web avanza Dall’indagine AGCom su servizi internet e pubblicità online
internazionale, Internet si attesta
addirittura al secondo posto dopo
la televisione.
E’ quanto risulta dall’ ”Indagine
conoscitiva sul settore dei servizi
Internet e sulla pubblicità online”
presentata il 21 febbraio scorso
dall’AGCom che racconta con
ricchezza di fonti, dati e uno sforzo
interpretativo e di sintesi inedito
l“ecosistema Internet”, sotto il
Internet si è già affermato come
fonte di primaria importanza per
il reperimento delle notizie in
Italia (indagine SWG, aprile 2013,
10.000 interviste): se la televisione
si conferma il mezzo di elezione
per informarsi (83%), seguita dai
quotidiani (45%), Internet segue
da vicino il 42%, distaccando di
molto la radio (18,5). Per la ricerca
di notizie di attualità nazionale e
profilo del funzionamento e degli
assetti competitivi. L’indagine si
declina anche in dettagli settoriali,
che si riportano nella tabella, dai
quali risulta una tenuta dei mezzi
tradizionali (televisioni nazionali e
locali) solo sulle news locali. Sono
dati di cui tener conto in vista delle
elezioni europee e in ambito di
revisione della par condicio.
Mezzi utilizzati per informarsi in Italia
(2013, % individui che si informano attivamente, max 3 scelte)
%
11
FATTI
TUTTI
FATTI
INTERNAZIONALI
FATTI
NAZIONALI
FATTI
LOCALI
TELEVISIONE GRATUITA
79,6
62,2
66,4
57,3
CANALI NAZIONALI
74,5
59,8
63,3
35,3
CANALI LOCALI
35,7
8,1
9,6
30,2
TELEVISIONE A PAGAMENTO
11,3
7,4
7,3
3,4
QUOTIDIANI
45,4
23
27,2
32,6
QUOTIDIANI NAZIONALI
31,3
19,4
22,9
10,3
QUOTIDIANI
LOCALI
QU
28,9
5,2
6,3
24,6
INTERNET
40,5
31,6
30,8
25,4
QUOTIDIANI E PERIODICI ONLINE
27,6
18,6
18
13,6
TESTATE NATIVE DIGITALI
5,8
2,8
3,2
2
AGGREGATORI SEARCH E PORTALI
12,3
8,1
7,6
5,2
SOCIAL NETWORK
12,2
7,4
7
7,1
BLOG
8,8
5
4,5
4,3
RADIO
17,8
10,5
11,7
10,1
PERIODICI
ALTRO
10,4
4,7
5
3,9
3,5
2,1
1,8
2,3
Radio Tv News 04 Aprile 2014
Accordi TV-telecom per i nuovi servizi VOD
Aumentano le possibilità di accedere a contenuti
premium televisivi sui nuovi device “intelligenti”.
Vodafone e Mediaset hanno appena siglato un
accordo per rendere accessibile Infinity servizio video
streaming di Mediaset. Tutti i clienti Vodafone (offerta
mobile con Internet incluso o offerta fissa) potranno
accedere ai contenuti Infinity gratuitamente per i primi
3 o 4 mesi e, successivamente, al costo di 9,99 euro al
mese. I contenuti saranno accessibili su ogni device
connettibile. Dal 14 Aprile sarà disponibile un’app
dedicata per utilizzare il servizio anche da smartphone.
Infinity è il servizio in streaming e noleggio lanciato da
Mediaset nel dicembre scorso. Offre per di 9,9 euro al
mese un catalogo di oltre 500 titoli di film, ma anche
cartoni animati e serie tv su ogni device connettibile.
Infinity sarà accessibile anche su Google Chromecast
entro l’estate.
È di questi giorni anche l’annuncio che Cubovision,
la TV on demand di Telecom Italia, trasmetterà su
smartphone e tablet il Campionato Mondiale di
Formula 1 2014. L’ iniziativa rientra nell’ ambito dell’
accordo siglato lo scorso novembre fra Telecom Italia
e Sky, che ha già permesso di vedere la Serie A TIM e
le Olimpiadi Invernali di Sochi sulle reti super-veloci
di TIM (3G e 4G). Il servizio sarà disponibile fino al 23
novembre, al prezzo di 6 euro al mese più un contributo
di attivazione di 9 euro.
Giglio Group continua l’espansione in Cina
Giglio Group editore dei canali Play.me e Acqua
(DTT) e Music Box e Yacht & Sail (Sky) aumenta la sua
espansione in Cina, un mercato di circa 400 milioni di
famiglie. Asse portante dell’espansione è far conoscere
il Made in Italy nell’impero del Sol Levante. Il gruppo,
già presente con la distribuzione di programmi italiani
sulle televisioni cinesi e, dallo scorso anno con 3 canali
( uno dedicato a food, lusso, arte e design, uno alla
moda, lifestyle e musica e uno a sport motori e nautica)
sul network pay della CCTV (China Central Television,
statale) e su CIBN (China International Broadcasting
Network) continua la sua espansione all’insegna del
Made in Italy: una co-produzione con CCTV di Made
in Italy, magazine settimanale sull’Italia; Italy 1, canale
gratuito su YouKuTudou, internet TV cinese, sempre
dedicato ai prodotti nostrani. Da maggio infine sui
canali del gruppo sarà possibile acquistare prodotti
nostrani.
Contributi ex L. 448/98 *
A breve le graduatorie 2014
Le graduatorie dei Corecom relative al Bando contributi
2014 saranno tutte pubblicate nel giro di poco tempo,
consentendo alle Tv locali che hanno fatto le domande
di accesso alle misure di sostegno di poter fruire dei
contributi in tempi più rapidi rispetto al passato. La
rassicurazione viene direttamente dal Presidente del
Coordinamento Nazionale dei Corecom, Dott. Filippo
Lucci, che ha sottolineato lo sforzo che i Corecom
stanno facendo, pur tra mille difficoltà di carattere
economico e di organico, per contribuire a risollevare
il settore delle tv locali ormai da troppo tempo in crisi.
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* La legge 448/98 stanzia contributi pubblici all’ emittenza locale
a carattere informativo.
Radio Tv News 04 Aprile 2014
De Laurentiis: indispensabile difendersi dalla pirateria online
La TV ha investito 2 miliardi di Euro in produzione di contenuti
“Negli ultimi 4 anni la TV ha destinato 2 miliardi di euro
alla produzione originale e indipendente, investimenti in
calo rispetto ai livelli del 2008, ma sostenuti in un perdurante periodo di crisi”: la centralità del mezzo televisivo
nel nuovo ecosistema digitale ha ispirato l’intervento del
Presidente di Confindustria Radio Televisioni Rodolfo De
Laurentiis nel convegno “Formare all’informazione” che
ha aperto il Master in Digital Journalism della Pontificia
Università Lateranense. Nella filiera cinematografica la
TV contribuisce il 34% del totale con il solo acquisto di
diritti; soprattutto “gli italiani continuano a dedicare al
piccolo schermo 4 ore e mezzo al giorno, in crescita rispetto allo scorso anno”. La “vecchia” TV (quest’anno ricorrono i sessant’anni della Rai) resta centrale nelle nuove
forme di fruizione, con contenuti gratuiti accessibili sul
Web (catch up tv), forme di abbonamento “leggero” e
non lineare (Infinity di Mediaset e SkyOnDemand di Sky)
e televisori “intelligenti”, piccoli hub della fruizione casalinga, sullo schermo e Over The Top. I contenuti TV sono
centrali nella fruizione web diretta (siti dei broadcaster)
e indotta: “se il cinema è creatore di immaginario, la TV
resta il mezzo privilegiato per la condivisione di eventi
live, che generano socialità. Non a caso nel prossimo
autunno lancerà Nielsen Twitter Tv ratings Italia”. La TV
“tradizionale” esce dalla digitalizzazione del segnale che
ha moltiplicato i canali (198 attualmente monitorati da
Auditel, di cui la metà accessibili gratuitamente su base
nazionale), gli editori (16 nazionali) e ha declinato l’offerta
per temi e target: “per la prima volta nella storia della TV
le reti generaliste non hanno raggiunto la quota complessiva del 60% di share nella giornata media: le nuove
audience sono parcellizzate fra molti canali, ma è una rivoluzione del mercato della pubblicità e della produzione”
ha chiosato De Laurentiis. E l’evoluzione digitale è ancora
in atto: 3D, ultra HD e digitale di seconda generazione.
In questo quadro la formazione del giornalista appare
tanto più urgente: “come broadcaster ne siamo consapevoli in questa fase in cui Confindustria Radio Televisioni
sta negoziando il nuovo contratto collettivo di settore”
ha aggiunto De Laurentiis. Il convegno si è tenuto il 20
Febbraio presso il Senato della Repubblica. Il Master, diretto da Emilio Carelli, alla sua II edizione è patrocinato
da Confindustria Radio Televisioni.
13
Radio Tv News 04 Aprile 2014
Tecnologie
Google Chromecast: la chiavetta che rende
i televisori intelligenti
Il termine tecnico è dongle, è una “chiave di protezione”
(o meglio un micro pc, dotato di hardware e contenuti)
un po’ più grande di una USB che si collega alla presa
HDMI del televisore. Il dongle è la chiave attraverso
la quale Google intende conquistare il salotto e
soprattutto lo schermo tv con contenuti multimediali,
musica, film, libri e riviste, giochi e applicazioni,
insomma tutto quello che è accessibile su Google Play
(e Youtube), gratuitamente e non. Google Chromecast,
presente sul mercato USA dalla scorsa estate, dal 19
marzo ha lanciato in 11 Paesi: Canada, Regno Unito,
Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Svezia, Italia,
Danimarca e Finlandia e, a breve, Norvegia.
Negli USA Chromecast, venduto a 35 US$ (circa 27 euro)
su Google Play, è andato sold out in poche ore e molte
volte nei mesi successivi, anche grazie alla promozione
in abbinamento con Netflix. In Italia debutta a 35 euro,
su Google Play e Amazon.
E Google TV? Nell’ottobre 2010 il gruppo di Mountain
View aveva lanciato con Sony, Intel e Logitech una
tecnologia sviluppata per consentire a tutti di avere un
televisore “smart”, che accedesse a contenuti online,
streaming, applicazioni, social network, navigazione
Web. Il progetto, mai decollato, è stato messo da parte
(l’app ufficiale su Youtube è stata ritirata dal Play Store).
Rispetto a Google TV, il dongle una volta installato
scompare dietro al televisore; economico, può essere
acquistato per tutti i televisori casalinghi raggiunti
dalla rete wi-fi domestica; soprattutto, Chromecast
rende ogni tv una Google tv.
Con quali contentuti? Con installazione (presa HDMI e
alimentazione attraverso cavo USB, collegabile a una
normale presa elettrica) e configurazione abbastanza
semplici Chromecast permette di riprodurre sulla TV
tutti quei contenuti multimediali solitamente accessibili
da smartphone, tablet e computer che diventano i
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nuovi telecomandi: sembra che per l’esecuzione dei
task ci vogliano un paio di secondi (lasso di tempo
penalizzante per le interazioni più spinte, come i
giochi), ma siamo in fase beta test e Google invita gli
sviluppatori a offrire servizi di supporto al device
(pacchetto SDK ufficiale a disposizione). Già sono state
lanciate apps per il mirroring da smartphone e tablet,
per la riproduzione di file audio e video e giochi, tutto
distribuito attraverso Playstore: suona familiare? Il
modello è quello di Apple e dell’i-tunes Store, non a
caso i prezzi sono simili: su Google Play, arrivato in Italia
lo scorso novembre, un film come Gravity, fresco di
Oscar, costa 4,99 euro a noleggio in HD (3,99 SD) e 16,99
in acquisto (13,99 SD). Google Play Music Unlimited è il
servizio streaming da 9,99 euro al mese che funziona
come una web radio e ha a catalogo 20 milioni di brani.
Apple tv è più performante ma più cara (109 euro) e
circoscritta al sistema Apple, Chromecast esclude solo
Windows Phone (10% del mercato in Italia).
La tv è morta? Si può usare Chromecast con il browser
Chrome su pc o mac scaricando l’estensione Google
Cast per guardare siti di news, social network o
servizi di film in streaming sullo schermo tv come da
pc: i primissimi test dicono però che l’esperienza è
deludente con ritardi nella trasmissione e audio fuori
sincrono. Ma il vero limite per ora riguarda i contenuti,
Radio Tv News 04 Aprile 2014
manca un servizio di streaming di contenuti pregiati. In Italia ci sono Infinity di Mediaset (oltre 5000 film), Chili
tv (3150 titoli), Cubo di Telecom (25 canali, 1000 titoli), Sky Online (canali premium, film, serie tv) e anche la
piattaforma Anica, appena lanciata, che offrono contenuti premium su ogni device a prezzi accessibili: ad oggi la
“vecchia tv” offre di più rispetto alla tv via web, i cataloghi di noleggio e streaming sono più limitati e la Tv ha più
flessibilità nel gestire le finestre.
Ma tutto cambia rapidamente: entro l’estate Infinity sarà accessibile su Google Chromecast in attesa dell’arrivo di
Netflix e della Kindle TV o di un nuovo dongle targato Amazon…
Debutto di Sky Online
Il 2 aprile è partito ufficialmente Sky Online, servizio
OTT dell’emittente pay che consente di accedere in
streaming a una selezione dell’offerta Sky su device
connettibili senza attivare un abbonamento satellitare.
Due le tipologie di offerta:
· Cinema e Serie TV, mensile (rispettivamente 19.90
euro e 9.90 euro al mese). Cinema dà accesso a 8 canali
Sky Cinema e una videoteca on demand; Serie TV ai
3 canali Fox, a una trentina di titoli di serie in onda
o complete. Dal 9 aprile sarà accessibile anche Sky
Atlantic, canale dedicato alle nuove serie TV.
· Sport, on demand, permette di acquistare a partire
da 5 euro per evento (ma sono previsti diverse
abbinamenti/pacchetti). Gli sport: calcio (Champions e
Europa League, mondiali 2014, Bundesliga…) Formula
1 e MotoGP, tennis (Wimbledon e ATP 1000), rugby,
golf.
Sky Online è da subito visibile su Pc/Mac, iPad, i
principali tablet Samsung e le Smart TV Samsung
(modelli 2012-13), su PlayStation 3 e 4 entro il 9 aprile, su
Xbox entro l’estate. Fino a un massimo di 3 dispositivi
possono essere associati a uno stesso account Sky.
TivùSat, 2,1 milioni di tessere
Catania nuovo presidente
Confindustria Digitale
Prosegue la diffusione della piattaforma gratuita
satellitare TivuSat, che a marzo registra 2,1 milioni di
tessere attive in 1,7 milioni di famiglie. Promossa e
gestita da Tivu per garantire la ricezione dell’offerta
gratuita terrestre anche nelle zone d’ombra del
segnale, la penetrazione di Tivusat ha superato il 10%
in 6 regioni e 11 province. Sono 62 i canali accessibili
gratuitamente sulla piattaforma, di cui alcuni in HD:
oltre a tutti i maggiori canali nazionali, importanti TV
internazionali (tra cui BBC, Euronews, France 24, TV5
Monde, Deutsche Welle, Bloomberg, Al Jazeera, CCTV
News, NHK) e 32 radio.
Elio Catania è il nuovo presidente di Confindustria
Digitale.
Catania,
ingegnere
con
esperienza
manageriale e Presidente Assinform succede a
Stefano Parisi, giunto alla scadenza del suo mandato.
All’insediamento Catania ha ribadito l’impegno
dell’associazione a rilanciare il settore e a sostenere
il Governo nell’attuazione dell’Agenda Digitale del
Governo. Il 1 aprile scorso l’assemblea ha anche eletto
gli organi direttivi per il prossimo biennio. Fondata nel
2011, Confindustria Digitale dichiara di rappresentare
in un’unica federazione tutta la filiera dell’ICT italiano
cui fanno capo 250.000 addetti per 75 mld di euro di
fatturato.
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