Quando la grande bellezza si macchia di sangue

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L’educazione (im)possibile
Fare i genitori
per avere
figli «educati»
Sabato 29 marzo 2014
■ L’educazione dell’individuo inizia in
famiglia, passa per la scuola e poi torna
all’individuoche deve completare un percorsofatto di conoscenza interiore in continuo miglioramento. Educare è difficile e
«l’educazione oggi trasmessa tende
all’oblioe alla banalità»,dice VittorinoAndreoli autore di «L’educazione (im)possibile» (Rizzoli). I giovani di oggi sono male-
ducati, immaturi, trasgressivi molto di
più di come lo eravano noi genitori e non
un secolo fa. Andreoli, uno dei maggiori
psichiatri italiani, da sempre attento al disagio psicologico di adolescenti e adulti,
ritienecheil fallimentoeducativoè unmalessere profondo che riguarda tutti, genitori e non, e che serve uno sforzo comune
per risolverlo. Perché la «maleducazione»
>AI:BED
dei nostri figli? Molto dipende dai ruoli di
genitori in crisi e di un sistema educativo
istituzionale che rinuncia a incidere nel
tessuto delle nuove generazioni. Ma educare i figli si può, assicura Andreoli, con
più unità tra genitori, responsabilità nella
conduzione dei compiti genitoriali e partecipazione coordinata tra tutte le figure
di riferimento che influenzano i ragazzi.
La Mosca
Cammina sul soffitto
e ha pure la proboscide
■ Sapete che nel mondo
esistono oltre 100 mila
specie di mosche? Verde,
azzurre, piccole o della
frutta, di ditteri ne è pieno
il mondo. Perché gli
piacciono gli umani, che
gli offrono rifugi caldi e
rifiuti da mangiare.
Disgustoso? Per niente, è
la natura spiegata ai
bambini. Curiosi, schifettosi ma anche pronti
a divertirsi e a farsi grasse grosse risate per
qualche stramberia. Come quella che gli
permette di camminare sui muri e sul soffitto
grazie a dei cuscinetti umidi situati alle
estremità delle zampe. O come l’altra che tira
in ballo la proboscide che consente alla mosca
di aspirare cibo liquido. E poi sputa nel piatto.
Rob.Mar.
SCIENZA
«La mosca» (Salani, pag.32, 7,90 euro) di Elise
Gravel: la scienza per i piccoli non è mai stata così
divertente.
Tommy la mummia e lo scarabeo d’oro
Quella strana amicizia
così buffa e molto dolce
■ Dolce come
ET–l’extraterrestre,
ironico quanto “Diario di
una schiappa”. È la buffa
disavventura che diverte i
ragazzi anche per le
illustrazioni di Elly Hees
che, nello stile, ricorda
maestri come Quentin
Blake e Tony Ross. Ma
piace ancor di più l’idea
della mummietta che torna a vivere in seguito
a un colpo di fulmine, che però non c’entra
nulla con l’amore ma piuttosto con la scarica
elettrica che l’ha riportata in vita mentre
veniva trasportata al museo egizio di Amsterdam. Si tratta di Tohuti Ormaki Msamaki
Minkabh Yanaro, il figlio del faraone Achnetut
I, ma per l’adolescente Gus è Tommy.
Rob.Mar.
LEGAMI
«Tommy la mummia e lo scarabeo d’oro» (Fabbri
Editori, pag.252, 12 euro) di Tosca Menten: la storia
di un’amicizia molto particolare.
PILLOLE
Femminicidio
IL MANIPOLATORE
E LE SUE MASCHERE
Campanelli d’allarme che non suonano. Le dieci tipologie dei serial killer
dell’anima. Errori tipici e credenze comuni sul femminicidio. Tecniche per
neutralizzare gli stalker. Ma c’è perfino
un’originalepropostasucomeprevenire la violenza sulle donne e fornire
un’adeguata tutela alle donne vittime di
violenzane“Ilmanipolatoreaffettivoele
sue maschere” (Sonda Editore,
pag.132, 12,50 euro). Scritto dalla
criminologaCinziaMammoliti,èunviaggio nellamente degli uomini: cosa scattain chi uccidela compagna?Perchéla
sorpresa è l’elemento che emerge più
spesso tra parenti e amici della vittima?
L’armaperdifendersidallaviolenzapsicologica e fisica è la consapevolezza.
L’autrice ha tracciato l’identikit del carnefice: dal cyber vampiro all’altruista,
dal salvatore al buon padre di famiglia,
le maschere descritte hanno un denominatore comune. Eppure sentirsi in
colpa per aver amato un manipolatore
è inutile. Colpa della “regressione”, un
meccanismo di difesa che rende incapacidi elaborareecomprenderele proprie emozioni.
Rob.Mar.
Hard-boiled
IL CLAN
DEI MISERABILI
E chissà perché quando un viaggio è
importante, e in questo caso lo è in modo particolare, è un viaggio di nozze,
ecco che il treno annuncia il suo ritardo
fatale.Coincidenzaoscherzodeldestino,atalerimandocorrispondeilritrovamento di un cadavere nascosto in una
cassapancaall'internodiunsetcinematografico. Il corpo esanime è quello di
Tibero De Santis, individuo equivoco,
già sentimentalmente legato a una funzionaria della società cinematografica
Lux Film. Il film? I Miserabili, diretto da
Riccardo Freda e interpretato da attori
delcalibrodiGinoCervieValentinaCortese. Il neo sposo è l'investigatore Bruno Astolfi, e «Il clan dei miserabili» (Cordero editore, pag. 168 euro 14) di Umberto Lenzi è la sesta e imperdibile avventuranatadallapennadiunodeiregisti italiani più apprezzati nel mondo. A
metà tra hard-boiled e crimen, la fantasia s'intreccia a narrativa e settima arte,
e il ritmo è garantito fino all'ultima pagina.Leggereperimmaginare,maicome
in questo caso.
Ver.Med.
«L’inganno della memoria» Il nuovo romanzo di Gianluca Arrighi
Quando la grande bellezza
si macchia di sangue
di Antonio Angeli
«I
n una luminosa mattinata di giugno,
piazza Navona risplendeva negli occhi
delle tante persone che l’affollavano.
Cassandra Lembi eraseduta sul bordodella ringhieradella fontanadei QuattroFiumi eguardava incuriosita una guida turistica che spiegava a
un gruppo di giapponesi la storia della chiesa di
Sant’Agnese. Abitava in un bilocale in via
dell’Arco della Pace...», luoghi idilliaci e turistici. A patto di non percorrere a piedi via di Tor
Sanguigna... dove si potrebbero fare brutti incontri. Roma non è solo una scenografia, una
quinta... un luogo. Roma in realtà è essa stessa
una protagonista nel ventre della quale si materializza quella «grande bellezza» della quale il
mondo, ogni quaranta o cinquant’anni, si accorge. Ma a Roma ci sono anche i romani, un
popolo insondabile e enigmatico.
E i romani sanno che la «grande bellezza»,
quella celebrata a Hollywood tra applausi e ammirazione, qualche volta si macchia di sangue.
Un «ponte», quello Roma-Hollywood, ben conosciuto e percorso da Gianluca Arrighi, classe
1972, uomo di legge con la passione del romanzo giallo. Anzi, del «legal thriller», come recita la
scritta sull’angolo della copertina della sua ultima fatica letteraria: «L’inganno della memoria». Arrighi di Roma è innamorato e ne ha fatto
la protagonista di questo suo ultimo romanzo,
nel quale meraviglia e orrore si fondono in un
grandioso crogiolo.
Il libro, che porta il lettore a spasso per Roma,
tenendolo per mano, tanto che si potrebbe fare
un’intera vacanza solo per visitare i luoghi descritti, rappresenta il collegamento tra il giallo
americano e quello all’italiana. La tradizione
del poliziesco tricolore è antica e nobile, ma
nelle pagine di Arrighi c’è solo l’ombra del commissarioMontalbano e del suo nobilepredecessore, il commissario Santamaria. Elio Preziosi,
il magistrato inquirente tormentato da incubi
antichi protagonista del racconto, è più imparentato con i personaggi sulfurei di Dashiell
Hammett e con con i loro figli: primo tra tutti il
Ecco Manolito
Ha quattrocchi il ragazzino
più simpatico del quartiere
■ L’ottava meraviglia del
mondo è un disegno.
Incarna un bimbo che
vive a Carabanchel Alto,
ha poca forza nelle braccia e molta parlantina. Fa
ridere e ride in coppia con
il nonno Superprostata.
Lui si chiama Manolito. La
madre di penna è un
scrittrice spagnola che
arriva a Bologna per la Fiera Internazionale
del Libro per Ragazzi. Le illustrazioni del libro
che presenta la serie (proseguirà in autunno
con il II volume “Bentornato Manolito”
tallonato dal terzo “Che forte, Manolito!”) il
cui protagonista è diventato un caso
editoriale, poi la star di due film e di una serie
televisiva trasmessa dalla spagnola Antena 3.
Rob.Mar.
FENOMENO
«Ecco Manolito» (Lapis Edizioni, pag.200, 12 euro)
di Elvira Lindo: un fenomeno intergenerazionale che
vanta numerose traduzioni nel mondo. Dai 10 anni.
La ricetta di un filosofo e un prefetto sull’informazione da dare al politico a tutela di Istituzioni e cittadini
Se l’intelligence si muove tra arte e scienza
Maurizio Piccirilli
M
Strategia
«Intelligence e
metodo
scientifico»
(Rubettino,
pag. 128 euro
12) di Dario
Antiseri e
Adriano Soi
ettiinsieme unfilosofoeunprefetto esperto di intelligence e ottieni
unlibro checoniuga scienza emetodi di lavoro nel campo della raccolta di
informazionieanalisi per la sicurezza.Dario Antiseri, docente di filosofia alla SapienzaeAdrianoSoi, prefettoe già direttore della Scola superiore dell’Amministrazione dell’Interno hanno realizzato per i
tipi di Rubettino «Intelligence e metodo
scientifico». Un volumetto per nulla dedicato ai soli cultori della materia. I due autori hanno sviluppato gli aspetti scientifici più rigorosi del metodo di indagine a
uso dell’intelligence. «l prezzo della libertà è l’eterna vigilanza». E compito degli
operatori dell’intelligence è esattamente
quello di fornire informazioni al decisore
politico in vista di una libera e sicura convivenza civile. È chiaro, d’altro canto, che
le informazioni prodotte dall’intelligence
o sono vere e proprie conoscenze oppure
restano notizie campate per aria e altrettanto inutilizzabili vaghi sospetti. E siccome autentiche conoscenze sono soltanto
quelle che risultano da indagini condotte
con metodo scientifico, ne consegue che
ogni fase del «ciclo dell’Intelligence» debba venir affrontata con coerenza logica e il
più severo controllo fattuale. In breve,
l’applicazione rigorosa del metodo scientifico ha da essere in funzione in ogni segmento dell’analisi. Tutto ciò nel dichiarato orizzonte di quella concezione fallibilista della scienza che vede la ricerca procedere per congetture e confutazioni, dove
anche la meglio consolidata teoria resta
sempresotto assedioe dovevale lìimpera-
tivo per cui: razionale non è un uomo che
vuoleavere ragione, ma è piuttosto un uomo che vuole imparare, imparare dai propri errori e da quelli altrui.
Il libro è ricco di citazioni da Einstein a
Conan Doyle che rendono la lettura appassionante. Questi esempi introducono
al «metodo di intelligence» alla valutazione delle fonti, al «circolo emeneutico»
con cui si analizza la notizia. Da qui, il filo
rosso sotteso alle riflessioni dei due autori
di «Intelligence e metodo di indagine»:
unaseria padronanza del dibattitoepistemologicocontemporaneo si configura come un presupposto ineliminabile nella
formazione professionale degli operatori
dell'Intelligence - di quei servitori dello
Stato i quali, talvolta anche a rischio della
vita, lavorano nell'ombra affinchè i cittadini possano vivere e agire alla luce del
sole, in sicurezza e libertà.