UNIFI - Gruppo di lavoro: Giovanni Michelazzo, Enio Paris e Luca

REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA
DELLA PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN
MODELLO DI INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL
RISCHIO IDRAULICO
Gruppo di Lavoro
Giovanni Michelazzo, Enio Paris, Luca Solari (referente)
16 Aprile 2014
1
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
IL LAVORO SVOLTO
 Definizione e aggiornamento del quadro conoscitivo – sviluppo di un S.I.T.
(Ing. Dadiv Settesoldi, Physis srl)
 Sviluppo di nuove metodologie per la valutazione del rischio idraulico in relazione
seguenti fenomeni:
o rottura arginale
o occlusione degli attraversamenti stradali
 Nuovo Regolamento di Piena: una visione di insieme delle criticità idrauliche
 Corso teorico-pratico per i tecnici della Provincia sulla misura delle portate di magra
2
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA
PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI
INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA:
UNA VISIONE DI INSIEME DELLE CRITICITA’ IDRAULICHE
3
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
ATTUALE SISTEMA DI VIGILANZA
Soglie di “criticità” stabilite in modo convenzionale in corrispondenza di alcune sezioni
strumentate (idrometri regolatori)
Idrometri regolatori
4
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
ATTUALE SISTEMA DI VIGILANZA
Quota z [m slm]
Soglie di “criticità” stabilite in modo convenzionale in corrispondenza di alcune sezioni
strumentate (idrometri regolatori)
Sa
1S
2S
3S
5
Idrometro Firenze Uffizi
• Guardia di sospetto o allertamento (Sa)
• Guardia effettiva = 1° stadio (1S)
• 2° stadio del servizio di vigilanza (2S)
• 3° stadio del servizio di vigilanza (3S)
40
39
38
37
36
35
34
33
32
31
30
15
y [m]
25
35
SOGLIA
LIVELLO ALTIMETRICO
rispetto al livello di guardia effettiva
Sa
-1 m oppure -1.5 m
2S
+1.5 m
3S
+2.5 m
5
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
ATTUALE SISTEMA DI VIGILANZA
Svantaggi
Vantaggi
- Semplicità:
procedure legate a pochi
indicatori prestabiliti
- Monitoraggio:
valori dei livelli idrometrici
trasmessi in automatico
- Visione locale:
mancanza di una visione
globale delle condizioni
idrauliche del tratto
- Possibili incoerenze tra soglie idrometriche
T. Mugnone
F. Arno
Ponte_alle_Mosse
!(
F. Arno
Le Cascine
®
0
0.3
0.6
0.9
1.2
Kilometers
Uffizi
Ponte Vecchio
!(
6
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
OBIETTIVI
 Analisi dell’attuale sistema di soglie idrometriche
 Valutazione dell’adeguatezza e dell’efficacia delle soglie ai fini del Servizio di Piena
 Visione di insieme della risposta idraulica del sistema idrografico
7
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
NUOVO APPROCCIO
 Passaggio da un’analisi locale sugli idrometri regolatori ad una visione di insieme
del funzionamento idraulico del sistema idrografico durante un evento di piena
 Studio della propagazione dell’onda di piena nel reticolo
 Individuazione di tratti “critici”
 Previsione di scenari di piena anche (e soprattutto!) sulle sezioni non strumentate
8
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
NUOVO APPROCCIO: METODOLOGIA
Zidr
Zmax
Zmagra
Riferimento (0m slm)
• Zmagra = livello di magra di riferimento in alveo
• Zidr = livello idrometrico
• Zmax = massimo livello contenibile in alveo prima della tracimazione (minima quota arginale)
• C = (Zidr – Zmagra)/( Zmax – Zmagra) = grado di contenimento della sezione
9
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
NUOVO APPROCCIO: METODOLOGIA
C = (Zidr – Zmagra)/( Zmax – Zmagra) = grado di contenimento della sezione
C = 0 % => magra
Zmax
Zmagra
Zidr
Riferimento (0m slm)
C = 100 % => massimo livello raggiunto!
Zidr
Zmax
Zmagra
Riferimento (0m slm)
10
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E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
RISULTATI: CONFRONTO TRA IDROMETRI REGOLATORI
11
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
RISULTATI: SIMULAZIONE IDRAULICA SCENARIO DI PIENA
Modello idraulico F. Arno e affluenti principali
• Genio Civile Firenze sul software Hec-Ras
• Simulazione scenario di piena (Tr = 200 anni)
F. Bisenzio
T. Ombrone
• Asta principale F. Arno e principali affluenti
(Mugnone, Greve, Vingone, Bisenzio, Ombrone, Elsa)
T. Mugnone
Firenze
T. Vingone
F. Arno
T. Greve
Non
-Ref
f265
user
Non
Geo-Ref
XS'
interpolated
entered
s
Geo-Ref
are user
not
XSGeo-Referenced
interpolated
XS
entered XSXS) (
12
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
RISULTATI: SIMULAZIONE IDRAULICA SCENARIO DI PIENA
Esempio di simulazione: piena F. Arno e T. Mugnone
Planimetria tratti simulati
T. Mugnone
Arno
Ponte_alle_Mosse
!(
F. Arno
Le Cascine
®
0
0.3
0.6
0.9
1.2
Kilometers
Uffizi
Ponte Vecchio
!(
13
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E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
RISULTATI: SIMULAZIONE IDRAULICA SCENARIO DI PIENA
Esempio di simulazione: piena F. Arno e T. Mugnone
Idrometro
Ponte alle Mosse
Legend
WS 02APR2001 2300
Ground
Levee
T. Mugnone
Bank Sta
Ineff
Ground
F. Arno
Ponte all’Indiano
14
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
RISULTATI: ANALISI DELLE CONDIZIONI IDRAULICHE NEI TRATTI
Livello idrometrico al colmo di piena (F. Arno – tratto Firenze città)
75
Thalweg
Traverse
Ponti
Zmax
Zidr (colmo piena)
70
65
60
Ponte di
Varlungo
Ponte Vecchio
Ponte
all'Indiano
Quote Z [m slm]
55
50
Fiume Arno
45
40
35
30
Idrometro
Uffizi
25
20
534
538
542
546
550
554
558
562
566
570
574
578
582
586
590
Sezione trasversale
594
598
602
606
610
614
618
622
626
630
634
15
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
RISULTATI: ANALISI DELLE CONDIZIONI IDRAULICHE NEI TRATTI
Grado di contenimento al colmo di piena (F. Arno – tratto Firenze città)
180%
C (colmo piena)
160%
Ponte Vecchio
140%
120%
C [%]
100%
80%
60%
40%
Ponte
all'Indiano
20%
Ponte di
Varlungo
Idrometro
Uffizi
0%
534
538
542
546
550
554
558
562
566
570
574
578
582
586
590
594
598
602
606
610
614
618
622
626
630
634
Sezione trasversale
16
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
RISULTATI: ANALISI DELLE CONDIZIONI IDRAULICHE NEI TRATTI
Livello idrometrico al colmo di piena (T. Mugnone – confluenza Arno)
55
52.5
50
Thalweg
Traverse
Ponti
Zmax
Zidr (colmo piena)
Ponte del Barco
Quote Z [m slm]
47.5
45
42.5
T. Mugnone
40
37.5
35
32.5
Confluenza in Arno
Soglia canale
Macinanante
Idrometro
Ponte alle Mosse
30
-3921 -3821 -3721 -3621 -3521 -3421 -3321 -3221 -3121 -3021 -2921 -2821 -2721 -2621 -2521 -2421 -2321 -2221 -2121 -2021 -1921 -1821 -1721 -1621 -1521
Sezione trasversale
17
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
RISULTATI: ANALISI DELLE CONDIZIONI IDRAULICHE NEI TRATTI
Grado di contenimento al colmo di piena (T. Mugnone – confluenza Arno)
120%
C (colmo piena)
100%
C [%]
80%
Confluenza in Arno
Ponte del Barco
60%
40%
Soglia canale
Macinanante
20%
Idrometro
Ponte alle Mosse
0%
-3921 -3821 -3721 -3621 -3521 -3421 -3321 -3221 -3121 -3021 -2921 -2821 -2721 -2621 -2521 -2421 -2321 -2221 -2121 -2021 -1921 -1821 -1721 -1621 -1521
Sezione trasversale
18
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA
PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI
INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
RISCHIO IDRAULICO CONNESSO
AI COLLASSI ARGINALI
Giovanni Michelazzo
(DICEA – UNIFI)
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
IL CONTESTO ATTUALE
- Recenti eventi alluvionali connessi a rotture arginali non derivanti da sormonto
- Strutture arginali datate e con caratteristiche interne non note
- Elevata estensione dei rilevati arginali (102-103 km)
- Molteplici problematiche (presenza vegetazione, tane di animali…)
- Territorio sottoposto a continua antropizzazione
- Pianificazione territoriale: mappatura rischio idraulico con argini “non collassabili”
Fiume Serchio (Nodica,
2009)
Fiume Era (Ponsacco, 2014)
20
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
OBIETTIVI
1) Vulnerabilità
2) Rischio idraulico da collasso
arginale
arginale
Sifonamento argine
F. Serchio
25/12/2009
Rotta argine
F. Serchio
25/12/2009
21
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
1. VULNERABILITA’ ARGINALE
VULNERABILITÀ ARGINALE: propensione dell’argine al collasso (perdita di
funzionalità)
22
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
1. VULNERABILITA’ ARGINALE PER SIFONAMENTO
Modello interpretativo della propensione al collasso per sifonamento di argini in
terra
Meccanismo
fisico: filtrazione
I. Indice di filtrazione
Fattori morfologici:
piano golenale, posizione
altimetrica
II. Indice di froldo
III. Indice di pensilità
Indice sintetico itot
di vulnerabilità arginale per sifonamento
23
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
1. VULNERABILITA’ ARGINALE PER SIFONAMENTO
I. Indice di filtrazione ifiltr
Condizioni prestabilite:
- Proprietà geotecniche omogenee ed isotrope (k, n)
- Livello idrico h0 stazionario alla sommità arginale
- Livello di falda a quota intermedia tra piano campagna e thalweg
- Criticità: affioramento della linea di saturazione sul paramento lato campagna
Lato fiume
h0
TTcr
(k,n)
h0
t
P2
P1
P4
P3
P5
Lato
campagna
Linea saturazione P6
Quota falda
Thalweg
24
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
1. VULNERABILITA’ ARGINALE PER SIFONAMENTO
I. Indice di filtrazione ifiltr
Tempo critico Tcr di “tenuta” arginale:
minimo tempo necessario per affioramento della linea di saturazione
sul paramento arginale lato campagna
Tcr ,1
Tcr  min 
Tcr , 2
Modello analitico di Marchi
Modello analitico di Green-Ampt
Lato fiume
h0
TTcr
(k,n)
h0
t
P2
P1
P4
P3
P5
Lato
campagna
Linea saturazione P6
Quota falda
Thalweg
25
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
1. VULNERABILITA’ ARGINALE PER SIFONAMENTO
I. Indice di filtrazione ifiltr
Riferimento del Tcr ad una scala temporale t
t: tempo tipico di permanenza
di portate di piena in alveo
Q
Qpicco
t
Qpicco
t
tc
QTr 
φ  A  hp
3.6  t p
h p  a  t p  Tr
q
m
tp
 q11 
Δt   δ  1  tc




26
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
1. VULNERABILITA’ ARGINALE PER SIFONAMENTO
I. Indice di filtrazione ifiltr
Calcolo dell’indice di filtrazione ifiltr = f (Tcr/t)
Tcr/t
ifiltr
Classe di
vulnerabilità
[0  0.5]
3
“Molto elevata”
[0.5  1]
2
“Elevata”
[1  5]
1.5
“Media”
[5  10]
1
“Medio-Bassa”
[10  100]
0.5
“Bassa”
27
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
1. VULNERABILITA’ ARGINALE PER SIFONAMENTO
II. Indice di froldo ifr
Calcolo dell’indice di froldo ifr = f (LG/HLF)
LG
P4
Lato fiume
HLF
P5
Lato
campagna
Golena
P6
P2
P3
P1
Range
Valore ifr
Classe di vulnerabilità
LG > 2HLF
HLF < LG  2HLF
LG  HLF
0
0.5
1
“Bassa”
“Media”
“Elevata”
28
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
1. VULNERABILITA’ ARGINALE PER SIFONAMENTO
III. Indice di pensilità ipe
Calcolo dell’indice di pensilità ipe = f (HLC/HLF)
P4
Lato
fiume
P5
HLC
HLF
Lato
campagna
P6
P2
P3
P1
Range
Valore ipe
Classe di vulnerabilità
HLC < 1/2HLF
0
“Bassa”
1/2HLF  HLC < HLF
0.5
“Media”
HLC  HLF
1
“Elevata”
29
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
1. VULNERABILITA’ ARGINALE PER SIFONAMENTO
Indice sintetico itot
Calcolo dell’indice sintetico itot
itot  i filtr  i fr  i pe
Valore itot
Classe di vulnerabilità
0  itot < 1.5
“Bassa”
1.5  itot < 3
“Media”
3  itot  5
“Elevata”
30
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
2. SCENARI DI RISCHIO DA COLLASSO ARGINALE
R  PD
Pericolosità idraulica
connessa al collasso
Danno causato al
verificarsi di un
collasso
i. Propensione al collasso in base alle caratteristiche di argine e dell’onda di piena
ii. Processo di evoluzione della breccia
SOURCE
FLOOD SIDE (river)
RECEPTORS
PATHWAYS
LEVEE
PROTECTED SIDE
z
y
x
BREACH
Breach flow
Qbr
FLOODED
AREA
31
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
2. SCENARI DI RISCHIO DA COLLASSO ARGINALE
Conseguenze in termini di volume d’esondazione Ves
Metodologia per la stima di Ves
Q
Se Tcr < t
possibile collasso
arginale e
esondazione
Tes: tempo “utile” di
esondazione
t
Tcr
Tes
t
tc
tp
Q
Qmax
0.6Qmax
Ves
t
(Michelazzo, 2013)
Tes
32
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
APPLICAZIONE: Vulnerabilità arginale T. Ombrone PT
Poggio a Caiano
T. Ombrone
Tratti studiati
®
0
0.3
F. Arno
Signa
0.6
0.9
1.2
Kilometers
33
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
APPLICAZIONE: Vulnerabilità arginale T. Ombrone PT
Poggio a Caiano
Vulnerabilità
Bassa
Media
T. Ombrone
Elevata
Mappatura indice di
vulnerabilità itot
F. B
®
0
0.3
F. Arno
Signa
0.6
0.9
1.2
Kilometers
34
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
CASO STUDIO: Evento alluvionale T. Ombrone PT (2009)
Vulnerabilità argine collassato
Pistoia
T. Ombrone
T. Ombrone
Bottegone
®
0
0.75
ifiltr ifr ipe
[-] [-] [-]
3
1.5
2.25
3
Kilometers
Quarrata
1
1
Classe di
itot
vulnerabilit
[-]
à
5
Elevata
35
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI INTERVENTO
NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
CASO STUDIO: Evento alluvionale T. Ombrone PT (2009)
Analisi scenario d’esondazione
Ves,”reale” = 9105 m3
Ves,simulato = 1.4106 m3
Rotta
36
REDAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI PIENA DELLA
PROVINCIA DI FIRENZE E DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI
INTERVENTO NELLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
RISCHIO IDRAULICO CONNESSO
AI COLLASSI ARGINALI
Giovanni Michelazzo
DICEA – Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale
Università di Firenze (Italy)
Phone: +39 0554796458
E-mail: [email protected]
Le esigenze del monitoraggio dell’alveo
del Fiume Arno nel tratto urbano
Enio Paris, Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Università di Firenze
LE VALUTAZIONI SUL RISCHIO
IDRAULICO
SI BASANO
SULLA APPLICAZIONE DI UN
MODELLO MATEMATICO
UNIDIMENSIONALE
IL GRADO DI AFFIDABILITA’ DEL MODELLO
DOVREBBE ESSERE COMMISURATO
ALL’ENTITA’ DEL DANNO
NEL CENTRO STORICO DI FIRENZE
UN’INCERTEZZA SUI LIVELLI IDRICI DI PIENA
DELL’ORDINE DI 30 CM COMPORTA UNA
VARIAZIONE DELLA STIMA DEL DANNO DI
300-600 M€
il tratto fluviale di maggior interesse è compreso tra la
pescaia di S. Niccolò e la pescaia di Santa Rosa
Il tratto del F. Arno nel centro
storico di Firenze ha una
lunghezza ~ 2000 m
INOLTRE: OCCORRE TENER
CONTO DELLA DINAMICA D’ALVEO
PER GLI EFFETTI SULLA STABILITA’
DEI MANUFATTI E DELLE OPERE
(ponti, muraglioni di sponda,
pescaie…)
Il tratto urbano del Fiume Arno
La linea del thalweg del Fiume
Arno
Tratto urbano del Fiume ARNO
profili del fondo: confronto rilievi 1962 (
) e 2000 (
)
Ponte Vecchio
PESCAIA DI S.NICCOLO’
PESCAIA DI S.ROSA
Livello di piena
Livello di magra
Abbassamento
alveo ~ 4 m
Erosione a valle di P.
alle Grazie ~ 8 m
2000 m
Nonostante le numerose opere di stabilizzazione del
fondo, la dinamica dell’alveo del Fiume Arno nel
tratto cittadino appare attiva.
Durante gli eventi di piena la dinamica d’alveo è
ancor più accentuate con effetti sicuramente
maggiori rispetto a quanto evidenziato dai rilievi
topografici
La dinamica d’alveo può compromettere la stabilità
delle opere di fondazione dei ponti, dei muraglioni di
sponda e delle pescaie.
OCCORRE EFFETTUARE OPERAZIONI
SISTEMATICHE E APPROFONDITE
PER IL MONITORAGGIO
DEL FONDO E DEI MANUFATTI IN ALVEO
In particolare , il monitoraggio comprende:
RILIEVI DI DETTAGLIO DELLA
MORFOLOGIA DELL’ALVEO E DELLO
STATO DELLE OPERE
MISURE DELLA VELOCITA’ DELLA CORRENTE
E DELLA PORTATA
DURANTE GLI EVENTI DI PIENA
RILIEVI DEL MATERIALE D’ALVEO
E MISURE DEL TRASPORTO SOLIDO
I dati del monitoraggio consentono:
-di verificare e quantificare l’affidabilità del modello
unidimensionale;
-- di verificare lo stato dell’alveo e l’integrità dei
manufatti
-di costruire modelli più affidabili e di maggior
dettaglio (es.: modelli 2D) per lo studio di
situazioni localizzate non riproducibili con il
modello 1D
-di analizzare lo stato ambientale e la qualità della
risorsa idrica
-di svolgere attività di disseminazione