Firmato digitalmente da DI PIERNO NICOLA ND: c=IT, o=NON PRESENTE, cn=DI PIERNO NICOLA, serialNumber=IT:DPRNCL61B12E716O, givenName=NICOLA, sn=DI PIERNO, dnQualifier=0369777, title=INGEGNERE Data: 2014.04.05 13:08:49 +02'00' Raggruppamento Temporaneo di Professionisti Studio tecnico Ing. Nicola DI PIERNO via G. Mazzini,160 71036 LUCERA (FG) Studio tecnico Ing. Emanuele ZICCARDI via Scarano,69 71036 LUCERA (FG) Studio tecnico Arch. Andrea ZICCARDI via Canosa,6 71036 LUCERA (FG) Studio tecnico Dott. Agr. Giovanni Grasso via A. C. Carelli, 28/A 71100 Foggia (FG) Sommario RELAZIONE IDRAULICO – IDROLOGICA ...................................................................................... 2 1. PREMESSA.............................................................................................................................................. 2 2. INQUADRAMENTO GENERALE ............................................................................................................ 2 Inquadramento generale dell'area .................................................................................................................... 2 2.1.1 Caratteristiche climatiche .................................................................................................................. 3 2.1.2 Caratteristiche geologiche e pedologiche ......................................................................................... 4 2.1.3 Caratteristiche vegetazionali ............................................................................................................. 4 Inquadramento idrogeologico ........................................................................................................................... 4 Stato di fatto...................................................................................................................................................... 5 3. ANALISI DEL CORSO D'ACQUA ............................................................................................................ 6 Portata di massima piena ................................................................................................................................. 6 Verifica di sezioni d'alveo ................................................................................................................................. 8 3.3.1 Ante operam ...................................................................................................................................... 8 3.3.2 Post operam ...................................................................................................................................... 8 3.3.3 Calcolo dello sforzo tangenziale ....................................................................................................... 9 4. CONCLUSIONI ...................................................................................................................................... 10 RELAZIONE IDRAULICO – IDROLOGICA 1. PREMESSA La presente relazione ha lo scopo di verificare la problematica idrologico - idraulica inerente la parte di opere idrauliche previste nel progetto di “Procedura negoziale per l’attuazione delle azioni previste dal Piano di Gestione dei SIC/ZPS del fiume Fortore e per la conservazione e valorizzazione dell’area”. L’attenzione, da un punto di vista idraulico, è stata focalizzata principalmente sull'intervento C che prevede la riqualificazione naturalistica e funzionale del sistema ecologico ed idraulico del fiume Fortore nell’area di Dragonara. In particolare, si prevede la rinaturalizzazione degli argini che sarà effettuata estendendo gli interventi già sperimentati con il progetto LIFE Natura Fortore, tenendo conto di quanto previsto dal PAI. Pertanto, si procederà alla rinaturalizzazione degli argini con essenze di ecotipi locali (Populus alba, Salix alba, Ulmus minor, Quercus iIex, Quercus pubescens, Fraxinum oxycarpa, ecc.). Il presente studio prende in considerazione le indicazioni delle NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE (NTA) dello STRALCIO di ASSETTO IDROGEOLOGICO del PIANO DI BACINO (PAI) dell'Autorità di Bacino dei Fiumi Trigno, Bifemo e Minori, Saccione e Fortore, in cui ricade l'area di studio. Per una lettura dei risultati ottenuti, sono riportati, nei paragrafi successivi, i tabulati di calcolo, mentre per quanto riguarda i profili e gli andamenti delle opere si rimanda alle tavole grafiche allegate al presente progetto. 2. INQUADRAMENTO GENERALE Inquadramento generale dell'area Nel tratto in esame, il Fiume Fortore scorre al confine tra le province di Foggia (Puglia) e Campobasso (Molise). L'areale rientra nella seguente cartografia della Carta d'Italia I.G.M.: - a scala 1:100.000 nel Foglio 155 - SAN SEVERO - a scala 1:50.000 nel Foglio 395 - TORREMAGGIORE - a scala 1:25.000 nella tavoletta III S.E. - CASTELLO DI DRAGONARA. Relazione idraulico - idrologica 2 Individuazione dell'area di studio - IGM Individuazione dell'area di studio - ortofoto 2.1.1 Caratteristiche climatiche L'area in esame presenta caratteristiche riconducibili a quelle tipiche del clima mediterraneo, caratterizzato da un regime di precipitazioni invernali e primaverili e da aridità estiva, con inverni miti. Le attuali condizioni meteorologiche rispecchiano le vicende stagionali dell'area del Mediterraneo orientale, per effetto delle interferenze fra l'anticiclone eurasiatico, di origine termica, e l'anticiclone subtropicale delle Azzorre, di origine dinamica. Durante l'inverno, una fascia depressionaria (sede di ciclogenesi) si instaura nell'area mediterranea con orientamento SO-NE, separando la zona di alta pressione eurasiatica da quella delle Azzorre; nei mesi Relazione idraulico - idrologica 3 estivi, la zona anticiclonica eurasiatica scompare e l'anticiclone delle Azzorre si intensifica e si sposta verso nord. I venti predominanti provengono dai quadranti settentrionale e meridionale, di norma con valori medi di intensità alti e distribuiti in modo piuttosto uniforme durante il corso dell'anno, si rimanda alla relazione climatica per approfondimenti. 2.1.2 Caratteristiche geologiche e pedologiche Il tratto vallivo in esame presenta un'area alluvionale pianeggiante e molto ampia, essa riflette le condizioni geologiche e l'articolazione topografica. Il substrato di quest'area è costituito da una potente successione calcareo-dolomitica del Mesozoico su cui poggiano argille con irregolari e ripetute alternanze di livelli sabbiosi e/o ghiaiosi di età Pliocene superiore - Pleistocene inferiore. Alle argille sono sovrapposti depositi marini ed alluvionali terrazzati (Pleistocene superiore - Olocene), formati da ghiaie, sabbie e limi sabbiosi. Localmente le linee fondamentali dell'assetto geomorfologico sono caratterizzate soprattutto dalla presenza dei terreni di natura alluvionale depositatesi durante l'Olocene (recente - attuale), distribuiti in quattro ordini di terrazzi fluviali, costituiti da detriti di varia granulometria, con potenze che possono raggiungere localmente gli 80 metri. 2.1.3 Caratteristiche vegetazionali La vegetazione è abbondante, con forte connotazione igrofila e con un grado di biodiversità elevato rispetto a quella presente nell'ambito del bacino. Gli elementi di fitocenosi ripariale e golenale sono differenziati e di interesse, sia in riferimento alle specie erbacee, sia a quelle arbustive ed arboree, si rimanda alla relazione sulla vegetazione per approfondimenti. Inquadramento idrogeologico Le aree facenti parte del bacino del fiume Fortore appartengono a 3 regioni: Puglia, Molise e Campania, come illustrato nella figura seguente. Bacini idrografici Per quanto attiene il PAI Fortore, come si deduce dalle successive figure, l'area perimetrale al fiume nella zona di studio è, per l'Autorità di Bacino dei fiumi Trigno, Biferno e Minori, Saccione e Fortore, classificata ad alta pericolosità idraulica (PI3) e in parte a pericolosità idraulica moderata (PI2). Relazione idraulico - idrologica 4 Stralcio dalla Tavola "Fc_TAV 04_019" - Carta della Pericolosità Idraulica, dal Progetto di Piano Stralcio per l'assetto idrogeologico del bacino interregionale del fiume Fortore Stato di fatto Il bosco di Dragonara è uno degli ultimi boschi planiziali pugliesi; si estende in adiacenza al fiume Fortore, in agro del comune di Castelnuovo della Daunia, ed è in gran parte di proprietà del comune di Torremaggiore. Nell'area del bosco di Dragonara i tagli indiscriminati e l’eccessivo pascolo hanno determinato il progressivo diradamento dell’habitat con la conseguente contrazione del bosco e l’impoverimento dei popolamenti vegetali/animali presenti nell’area. In particolare, una parte del bosco, quella più degradata, è ancora di proprietà privata. Nella stessa area vecchi interventi di regimazione idraulica effettuati a seguito della costruzione della diga di Occhito hanno comportato la realizzazione di argini in cemento che per un ampio tratto hanno causato il restringimento dell'alveo fluviale naturale, molto più ampio. Tale intervento costituisce un ostacolo fisico alla naturale evoluzione del corso d'acqua. L'alveo è, inoltre, significativamente ostruito dal trasporto solido che si è depositato, presumibilmente, durante eventi di particolare intensità, come l'apertura del canale di scolo della diga di Occhito. Durante i sopralluoghi effettuati nell'area di studio si sono evidenziate molte situazioni di dissesto di sponda, accumulo di materiale solido in alveo e presenza di una fittissima vegetazione che di fatto ostacolano un corretto deflusso all'intermo della sede del corso d'acqua. Il dissesto di sponda comporta grossi problemi per la sicurezza del corso d'acqua in quanto non viene solo a mancare la garanzia dell'effetto di contenimento delle portate in transito nell'alveo, ma è sintomatico di una tendenza negativa del sistema idraulico inteso come reticolo idrografico. L' accumulo di materiale solido trasportato in alveo, riducendo la sezione idraulica utile, costituisce il maggior rischio di esondazione per un corso d'acqua. Il trasporto solido dipende dalla modalità e dalle caratteristiche idrauliche del corso d'acqua stesso. La presenza di una fittissima vegetazione, sia spondale che nella sezione di deflusso del corso d'acqua, costituisce un ostacolo al libero deflusso dell'acqua, influendo sia sulla grandezza della sezione di deflusso che sui parametri di scabrezza del fondo alveo e delle sponde. Di seguito si riportano alcune foto scattate durante i sopralluoghi effettuati. Relazione idraulico - idrologica 5 3. ANALISI DEL CORSO D'ACQUA Portata di massima piena L'allegato I "Indirizzi tecnici per la redazione di studi e verifiche idrauliche" delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del Piano dello Stralcio di Assetto Idrogeologico del Piano di Bacino (PAI) dell'Autorità di Relazione idraulico - idrologica 6 Bacino dei Fiumi Trigno, Biferno e Minori, Saccione e Fortore, prevede l'utilizzo delle seguenti curve d'inviluppo per il calcolo della portata di massima piena: Nelle successive figure sono rappresentate le curve di inviluppo presentate nel PAI. Curva di inviluppo per Tr=20 e Tr=30 anni Curva di inviluppo per Tr=100 e Tr=200 anni 2 Il bacino scolante è di circa 1.311 km ; utilizzando tale valore per il calcolo delle portate di massima piena si ottengono i seguenti valori: Tempo di ritorno 20 100 200 500 Relazione idraulico - idrologica Curva inviluppo 075 Q=10 A 075 Q=13 A 075 Q=16 A 0 75 Q=19 A 3 QMAX [m /sec] 2.179 2.832 3.486 4.140 7 Verifica di sezioni d'alveo La progettazione dell'intervento parte dalla verifica della capacità di deflusso delle sezioni dell'alveo allo stato attuale. Per definire le caratteristiche idrauliche del torrente sono state effettuate delle verifiche della capacità di deflusso dell'alveo allo stato attuale mediante la procedura di calcolo con moto permanente. 3.3.1 Ante operam I parametri di scabrezza selezionati attraverso le caratteristiche delle superfici di scorrimento e osservando quanto richiesto dalle NTA, sono omogenei per ogni sezione e il coefficiente di Strickler è risultato pari a: K= 0.030 [m / s K= 0.013 [m 1/3 —1 ] per i tratti coperti da folta vegetazione; s —1 ] per gli argini in cemento. Per le elaborazioni idrologiche ed idrauliche sono state individuate 12 sezioni Le portate utilizzate per la verifica sono quelle presentate al paragrafo 3.1. La simulazione ha verificato che il torrente esonda in tutte le sezioni considerate per tempi di ritorno di 20 anni. Le motivazioni sono legate alla superficie delle sezioni richiamate, ad una scarsa pendenza motrice ed alla folta vegetazione che invade tutto l'alveo. 3.3.2 Post operam Per la sistemazione del canale e la rinaturalizzazione dell'area si utilizzeranno tecniche di Ingegneria Naturalistica. La visione sistemica dell'intero fiume è l'unico approccio capace di garantire la corretta gestione dello stesso; l'intervento proposto è significativamente esteso, ma non è indirizzato verso una riduzione del rischio idrogeologico ed idraulico, bensì verso una rinaturalizzazione delle sponde. Di fatto non saranno modificati in maniera significativa i parametri idraulici che regolano il deflusso del corso d'acqua: - la scabrezza complessiva della sezione non varia di molto poiché le opere si estendono per una superficie trascurabile data l'ampiezza del torrente; - la resistenza degli argini rinaturalizzati si dimostra compatibile con gli sforzi tangenziali; - la stabilità dell'argine non viene compromessa poiché si ha la sostituzione di argini in cemento di scarsa qualità (data l'età e la scarsa manutenzione) con opere in ingegneria naturalistica quali materassi e rete zincata. Per le verifiche post intervento sono stati utilizzati i seguenti coefficienti di Strickler: Ks = 0.030[m 1/3 s -1] per i tratti coperti da folta vegetazione; Ks = 0.030[m 1/3 s -1] per i tratti di nuova realizzazione con opere di ingegneria naturalistica. Le verifiche evidenziano che il torrente esonda in tutte le sezioni considerate non modificando nulla rispetto alla situazione precedente. Relazione idraulico - idrologica 8 Nelle tabelle e negli allegati grafici vengono allegati i risultati delle sezioni analizzate. 3.3.3 Calcolo dello sforzo tangenziale In questo capitolo si procede alla verifica della resistenza delle sponde andando a calcolare l'andamento, sezione per sezione, degli sforzi tangenziali sulle sponde del torrente. Avremo pertanto: =R i) dove: = sforzo tangenziale massimo (forza erosiva); Rt = coefficiente dipendente dalla forma della sezione, dal rapporto d'aspetto L/h e dalla zona di interesse (fondo o sponda); peso specifico del liquido; H = tirante idrico; i = pendenza canale, Per quanto riguarda il valore del tirante idrico h, si fa riferimento alla profondità del canale avendo verificato che il torrente esonda. % — Yhi Fig. 4.1 Schematizzazione per il calcolo degli sforzi medi tangenziali Nel nostro caso il calcolo viene condotto direttamente calcolando lo sforzo tangenziale media sulla sezione arginata prima e dopo l’intervento. Dal modellatore Hec – Ras, in regime di corrente mista, si sono ricavati i dati inerenti gli sforzi tangenziali sul fondo di ogni singola sezione e la pendenza dei tratti (i). Le tabelle riepilogative allegate dimostrano inifluenza della modifica della scabrezza sia sul tirante idrico che sulla variabite tensionale. Relazione idraulico - idrologica 9 4. CONCLUSIONI La verifica idraulica evidenzia che non vi sono variazioni significative apportate dalle opere proposte. Si sottolinea, infatti, che il torrente esonda dalla zona arginata per le portate inferiori a 20 anni di tempo di ritorno sia prima che dopo la realizzazione delle opere di progetto. Inoltre, la verifica effettuata con una portata con T= 20 anni dimostra che l'aumento locale della scabrezza, a causa della presenza di vegetazione, non modifica i livelli idrometrici nelle sezioni prese in esame. Tale aumento di scabrezza in relazione all'ampiezza complessiva della sezione risulta essere totalmente ininfluente sulle capacità di deflusso globale come si dimostra dalle tabelle e dagli schemi allegati. Inoltre gli sforzi tangenziali calcolati sul rivestimento in materassi reno sono totalmente compatibili con i materiali utilizzati. Relazione idraulico - idrologica 10
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