versione Pdf - Intersezioni

5 novembre 2014
54
Entomologia
La piralide del bosso
Valeria Todeschini
Caratteristiche dell’insetto
e mezzi di difesa nei confronti
di questa emergenza fitosanitaria.
La piralide del bosso, Cydalima (Diaphania o Glyphodes) perspectalis (Walker, 1859), è un lepidottero appartenente alla famiglia dei Crambidi divenuto noto negli ultimi anni per i danni che arreca al bosso (Buxus
spp.), pianta sempreverde presente nella vegetazione
spontanea delle zone forestali europee e molto utilizzata
a scopo ornamentale nelle aree verdi urbane e nella realizzazione di giardini storici all’italiana.
Sono particolarmente suscettibili le specie B. microphylla, B. microphylla var. insularis, B. sempervirens,
B. colchica e B. sinica, ma talvolta la piralide si riscontra anche su pachisandra (Pachysandra terminalis) e,
nei territori di origine, su
agrifoglio purpureo (Ilex
purpurea), murraia (Murraya paniculata) ed evonimo (Euonymus japonicus,
Euonymus alatus).
La coltivazione e la commercializzazione delle piante di bosso contribuisce a
rendere più complesso il
contenimento della piralide.
In Italia è stata segnalata ufficialmente nella provincia
di Como nel 2011 ma ci sono stati avvistamenti precedenti nelle province di Padova e Vicenza nel 2010 e, negli ultimi quattro anni, si è diffusa nel Centro-Nord interessando anche Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana e Marche. Nel 2013, la piralide è stata riscontrata anche in Sicilia, nella provincia di Catania, su
piante da vivaio provenienti da Pistoia.
La piralide del bosso è stata inserita nel 2007 nella lista
di allerta dell’Eppo (European plant protection organization) ma è stata in seguito cancellata dalla stessa nel
2011 in quanto, trascorsi tre anni, nessuna azione ufficiale internazionale era stata
sollecitata dai Paesi membri.
Morfologia e biologia
Gli adulti di piralide hanno
un’apertura alare di 25-40
mm e sono facilmente riconoscibili per la loro livrea
bianco iridescente con una
fascia marrone che decorre
lungo i bordi delle ali. Esiste
anche una variante melanica
dalle ali marrone con alcune piccole macchie bianche.
Le uova, dapprima giallo pallido, poi con una macchia
scura in corrispondenza del capo della larva presente
all’interno, sono deposte a gruppi di 5-20 sulla pagina
inferiore delle foglie.
Le larve sono verdi, con il capo nero e striature bianche
e nere lungo il corpo e, a maturità, arrivano fino a 36
mm di lunghezza. La crisalide misura circa 15-20 mm
ed è inizialmente verde con delle striature nere per poi
virare al marrone a maturità.
Origine e diffusione
La piralide del bosso, originaria dell’Asia orientale (Cina, Corea, Giappone, Taiwan, India e Russia orientale),
è stata rinvenuta per la prima volta nel 2007 in Germania, nella città di Weil am Rhein, sita nella regione del
Baden-Württemberg e da lì si è diffusa in tutto il continente interessando Svizzera, Paesi Bassi, Danimarca,
Gran Bretagna, Austria, Liechtenstein, Francia, Belgio,
Croazia, Slovacchia, Ungheria, Romania, Repubblica
Ceca e Slovenia.
1
5 novembre 2014
54
Alle nostre latitudini, la piralide compie due o tre generazioni l’anno, con cinque o sei età larvali.
Sverna principalmente come larva di terza età in un
bozzolo sericeo intessuto tra due foglie e, quando la
temperatura si fa mite in primavera, la larva riprende
ad alimentarsi per circa un mese e poi si impupa. Gli
adulti, generalmente presenti tra marzo e ottobre, vivono circa due settimane e sono buoni volatori, anche se
la via preferenziale di diffusione è il trasporto delle
piante infestate per la commercializzazione.
l’Europa: sarà quanto mai necessario un attento controllo fitosanitario delle piante da vivaio per ridurne la
diffusione, oltre a un tempestivo intervento nei casi di
infestazione.
Riferimenti bibliografici
Bella S., 2013. The box tree moth Cydalima perspectalis
(Walker, 1859) continues to spread in southern Europe:
new records for Italy (Lepidoptera Pyraloidea Crambidae). Redia XCVI, 51-55.
EPPO, 2012.
http://www.eppo.int/QUARANTINE/Alert_List/deleti
ons.htm.
Danni
La piralide è in grado di defogliare completamente le
piante in poco tempo, portandole alla morte. Le larve
giovani tendono a cibarsi a spese della pagina inferiore
delle foglie, mentre le larve mature si nutrono dell’intera lamina lasciando solo la nervatura centrale. Inoltre gli abbondanti fili sericei che producono intrappolano foglie secche, esuvie larvali ed escrementi dando
un aspetto sgradevole alla pianta infestata.
L’attacco della piralide può favorire l’infezione di patogeni secondari, come il fungo fitopatogeno Cylindrocladium buxicola che causa disseccamenti fogliari.
Governatori G., 2013. La piralide del bosso (Cydalima
perspectalis) in Friuli Venezia Giulia. Notiziario Ersa,
1, 35-37.
Mally R., Nuss M., 2010. Phylogeny and nomenclature
of the box tree moth, Cydalima perspectalis (Walker,
1859) comb. n., which was recently introduced into
Europe (Lepidoptera: Pyraloidea: Crambidae: Spilomelinae). European journal of entomology, 107 (3), 393–
400.
Mezzi di controllo
La piralide del bosso non ha purtroppo molti competitori e predatori naturali al di fuori del suo areale di origine; di conseguenza si rende a volte necessario il controllo chimico o biologico al fine di contenere le infestazioni.
Tramite trappole a feromoni specifici che attirano i maschi è possibile monitorare le popolazioni e intervenire
in caso raggiungano la soglia di danno economico.
La piralide può essere contenuta con trattamenti abbattenti a base di piretroidi (ad esempio cipermetrina, deltametrina, lambda-cialotrina), regolatori di crescita (teflubenzuron) che impediscono lo sviluppo larvale oppure piretrine in miscela con olio di colza.
In caso di pesante infestazione si può ricorrere agli esteri fosforici (clorpirifos).
Per il controllo biologico si può utilizzare il batterio entomopatogeno Bacillus thuringiensis var. kurstaki o
var. aizawai il quale produce una tossina che, una volta
ingerita, uccide la larva per setticemia oppure nematodi
entomoparassiti quale Steinernema spp.
Le informazioni sulla biologia e sul controllo della piralide del bosso sono ancora scarse ma il lepidottero, favorito del clima, sta colonizzando rapidamente
Nacambo S., Leuthardt F. L. G., Wan H., Li H., Haye T.,
Baur B., Weiss R. M., Kenis M., 2013. Development
characteristics of the box-tree moth Cydalima perspectalis and its potential distribution in Europe. Journal of
applied entomology, 138, 14-26.
Sáfián Sz., Horváth B., 2011. Box Tree Moth – Cydalima perspectalis (Walker, 1859), new member in the
Lepidoptera fauna of Hungary (Lepidoptera: Crambidae). Natura somogyiensis, 19, 245–246.
Vanarelli S., Rizzo D., Stefani L., Paoli M., 2013. Cydalima (Diaphania o Glyphodes) perspectalis. Regione
Toscana – Laboratorio di diagnostica fitopatologia e
di biologia molecolare del Servizio fitosanitario regionale.
Valeria Todeschini è laureata in Scienze della Produzione e
della protezione delle piante presso l’Università degli Studi di
Milano.
www.intersezioni.eu
2