Tesi di Laurea in Matematica AUTOIMMERSIONI DI ORDINI LINEARI E GRADI DI TURING Relatore: Prof. ALBERTO MARCONE Laureando: ANDREA CETTOLO 28 agosto 2014 Contesto 2 Contesto Matematica computabile : 2 Contesto 2 Matematica computabile : analisi degli aspetti effettivi, computabili dei risultati delle altre aree della matematica, utilizzando la Teoria della Calcolabilit` a. Contesto 2 Matematica computabile : analisi degli aspetti effettivi, computabili dei risultati delle altre aree della matematica, utilizzando la Teoria della Calcolabilit` a. Teoria degli ordini lineari: Contesto 2 Matematica computabile : analisi degli aspetti effettivi, computabili dei risultati delle altre aree della matematica, utilizzando la Teoria della Calcolabilit` a. Teoria degli ordini lineari: conseguenze di un classico teorema di B.Dushnik e E.W.Miller. Definizioni preliminari 3 Definizioni preliminari 3 Definizione di ordine lineare. Relazione binaria, transitiva, antisimmetrica, antiriflessiva e totale. Definizioni preliminari 3 Definizione di ordine lineare. Relazione binaria, transitiva, antisimmetrica, antiriflessiva e totale. Indicheremo con < o / gli ordini. Definizioni preliminari 3 Definizione di ordine lineare. Relazione binaria, transitiva, antisimmetrica, antiriflessiva e totale. Indicheremo con < o / gli ordini. Esempi: Gli insiemi numerici N, Z, Q, R con i loro ordini naturali. L’ordine di N lo indichiamo con ω. Definizioni preliminari 3 Definizione di ordine lineare. Relazione binaria, transitiva, antisimmetrica, antiriflessiva e totale. Indicheremo con < o / gli ordini. Esempi: Gli insiemi numerici N, Z, Q, R con i loro ordini naturali. L’ordine di N lo indichiamo con ω. Anche ω ∗ = {x ∈ Z : x ≤ 0} `e un importante ordine lineare. Come pure ω + ω ∗. Definizioni preliminari 4 Definizione. Dati (A, <) e (B, /) ordini lineari, f : A → B rispetta l’ordine se ∀x, y ∈ A (x < y ⇐⇒ f (x) / f (y)). Definizioni preliminari 4 Definizione. Dati (A, <) e (B, /) ordini lineari, f : A → B rispetta l’ordine se ∀x, y ∈ A (x < y ⇐⇒ f (x) / f (y)). f `e iniettiva (un’immersione). Se `e biiettiva si parla anche di isomorfismo. Definizioni preliminari 4 Definizione. Dati (A, <) e (B, /) ordini lineari, f : A → B rispetta l’ordine se ∀x, y ∈ A (x < y ⇐⇒ f (x) / f (y)). f `e iniettiva (un’immersione). Se `e biiettiva si parla anche di isomorfismo. Se (A, <) = (B, /), f viene chiamata autoimmersione. Definizioni preliminari 4 Definizione. Dati (A, <) e (B, /) ordini lineari, f : A → B rispetta l’ordine se ∀x, y ∈ A (x < y ⇐⇒ f (x) / f (y)). f `e iniettiva (un’immersione). Se `e biiettiva si parla anche di isomorfismo. Se (A, <) = (B, /), f viene chiamata autoimmersione. Ogni ordine ammette l’identit`a come autoimmersione, gli ordini finiti ammettono solo autoimmersioni banali. Risultati preliminari 5 Risultati preliminari 5 Teorema (Dushnik-Miller,1940). Ogni ordine lineare infinito e numerabile ammette un’autoimmersione non banale. Risultati preliminari 5 Teorema (Dushnik-Miller,1940). Ogni ordine lineare infinito e numerabile ammette un’autoimmersione non banale. ◦ Dim: Dato (L, ≤) ordine lineare, si effettua la sua condensazione. Ovvero si considera il quoziente rispetto alla relazione di equivalenza ≡ definita da x ≡ y ⇐⇒ [x, y] ∪ [y, x] `e finito. Si analizzano i seguenti due casi: Risultati preliminari 5 Teorema (Dushnik-Miller,1940). Ogni ordine lineare infinito e numerabile ammette un’autoimmersione non banale. ◦ Dim: Dato (L, ≤) ordine lineare, si effettua la sua condensazione. Ovvero si considera il quoziente rispetto alla relazione di equivalenza ≡ definita da x ≡ y ⇐⇒ [x, y] ∪ [y, x] `e finito. Si analizzano i seguenti due casi: 1) Esiste un blocco infinito. Tale blocco `e isomorfo a ω, ω ∗ o Z. Risultati preliminari 5 Teorema (Dushnik-Miller,1940). Ogni ordine lineare infinito e numerabile ammette un’autoimmersione non banale. ◦ Dim: Dato (L, ≤) ordine lineare, si effettua la sua condensazione. Ovvero si considera il quoziente rispetto alla relazione di equivalenza ≡ definita da x ≡ y ⇐⇒ [x, y] ∪ [y, x] `e finito. Si analizzano i seguenti due casi: 1) Esiste un blocco infinito. Tale blocco `e isomorfo a ω, ω ∗ o Z. 2) Tutti i blocchi sono finiti. L contiene un sottoinsieme denso. Risultati preliminari 5 Teorema (Dushnik-Miller,1940). Ogni ordine lineare infinito e numerabile ammette un’autoimmersione non banale. ◦ Dim: Dato (L, ≤) ordine lineare, si effettua la sua condensazione. Ovvero si considera il quoziente rispetto alla relazione di equivalenza ≡ definita da x ≡ y ⇐⇒ [x, y] ∪ [y, x] `e finito. Si analizzano i seguenti due casi: 1) Esiste un blocco infinito. Tale blocco `e isomorfo a ω, ω ∗ o Z. 2) Tutti i blocchi sono finiti. L contiene un sottoinsieme denso. Questo risultato non vale per ordini pi`u che numerabili. Risultati preliminari 6 Definizione: Un ordine lineare (L, <) ` e 2 computabile se L ⊆ N e < ⊆ N sono computabili. Risultati preliminari 6 Definizione: Un ordine lineare (L, <) ` e 2 computabile se L ⊆ N e < ⊆ N sono computabili. Problema: Vale la versione effettivizzata del teorema di Dushnik e Miller? Risultati preliminari 6 Definizione: Un ordine lineare (L, <) ` e 2 computabile se L ⊆ N e < ⊆ N sono computabili. Problema: Vale la versione effettivizzata del teorema di Dushnik e Miller? ` vero che: “Ogni ordine lineare computabile infinito E ammette autoimmersioni non banali computabili”? Risultati preliminari 6 Definizione: Un ordine lineare (L, <) ` e 2 computabile se L ⊆ N e < ⊆ N sono computabili. Problema: Vale la versione effettivizzata del teorema di Dushnik e Miller? ` vero che: “Ogni ordine lineare computabile infinito E ammette autoimmersioni non banali computabili”? La risposta `e negativa. Risultati preliminari 7 Teorema (Hay-Rosenstein, 1977) Esiste un ordine lineare computabile infinito le cui autoimmersioni non sono computabili. Risultati preliminari 7 Teorema (Hay-Rosenstein, 1977) Esiste un ordine lineare computabile infinito le cui autoimmersioni non sono computabili. Costruzioni a stadi: Risultati preliminari 7 Teorema (Hay-Rosenstein, 1977) Esiste un ordine lineare computabile infinito le cui autoimmersioni non sono computabili. Costruzioni a stadi: si definiscono ricorsivamente delle operazioni da eseguire ad ogni stadio, le operazioni devono essere computabili, la costruzione si deve stabilizzare. Risultati preliminari ◦ Dim: Si costruisce un ordine (A, /) a stadi. 8 Risultati preliminari 8 ◦ Dim: Si costruisce un ordine (A, /) a stadi. Stadio 0 : A0 = {0} e /0 = ∅. Stadio s+1 : Si estende con un numero finito di elementi (As, /s) in modo che: Risultati preliminari 8 ◦ Dim: Si costruisce un ordine (A, /) a stadi. Stadio 0 : A0 = {0} e /0 = ∅. Stadio s+1 : Si estende con un numero finito di elementi (As, /s) in modo che: L’ordine risulti isomorfo a ω e A = N. Risultati preliminari 8 ◦ Dim: Si costruisce un ordine (A, /) a stadi. Stadio 0 : A0 = {0} e /0 = ∅. Stadio s+1 : Si estende con un numero finito di elementi (As, /s) in modo che: L’ordine risulti isomorfo a ω e A = N. Dovranno inoltre valere le seguenti condizioni Re per ogni e ∈ N: • (Re) : Se ϕe 6= id allora non rispetta /. Risultati preliminari 8 ◦ Dim: Si costruisce un ordine (A, /) a stadi. Stadio 0 : A0 = {0} e /0 = ∅. Stadio s+1 : Si estende con un numero finito di elementi (As, /s) in modo che: L’ordine risulti isomorfo a ω e A = N. Dovranno inoltre valere le seguenti condizioni Re per ogni e ∈ N: • (Re) : Se ϕe 6= id allora non rispetta /. Strategia: ci occupiamo di Re ad uno stadio s se: Risultati preliminari 8 ◦ Dim: Si costruisce un ordine (A, /) a stadi. Stadio 0 : A0 = {0} e /0 = ∅. Stadio s+1 : Si estende con un numero finito di elementi (As, /s) in modo che: L’ordine risulti isomorfo a ω e A = N. Dovranno inoltre valere le seguenti condizioni Re per ogni e ∈ N: • (Re) : Se ϕe 6= id allora non rispetta /. Strategia: ci occupiamo di Re ad uno stadio s se: ∃x ∈ As tale che x0 := ϕe,s(x) ↓, x00 := ϕe,s(x0) ↓, x0, x00 ∈ As e x /s x0 /s x00. Risultati preliminari 8 ◦ Dim: Si costruisce un ordine (A, /) a stadi. Stadio 0 : A0 = {0} e /0 = ∅. Stadio s+1 : Si estende con un numero finito di elementi (As, /s) in modo che: L’ordine risulti isomorfo a ω e A = N. Dovranno inoltre valere le seguenti condizioni Re per ogni e ∈ N: • (Re) : Se ϕe 6= id allora non rispetta /. Strategia: ci occupiamo di Re ad uno stadio s se: ∃x ∈ As tale che x0 := ϕe,s(x) ↓, x00 := ϕe,s(x0) ↓, x0, x00 ∈ As e x /s x0 /s x00. Aggiungiamo elementi in [x, x0] in modo che |[x, x0]| > |[x0, x00]|. Risultati preliminari 8 ◦ Dim: Si costruisce un ordine (A, /) a stadi. Stadio 0 : A0 = {0} e /0 = ∅. Stadio s+1 : Si estende con un numero finito di elementi (As, /s) in modo che: L’ordine risulti isomorfo a ω e A = N. Dovranno inoltre valere le seguenti condizioni Re per ogni e ∈ N: • (Re) : Se ϕe 6= id allora non rispetta /. Strategia: ci occupiamo di Re ad uno stadio s se: ∃x ∈ As tale che x0 := ϕe,s(x) ↓, x00 := ϕe,s(x0) ↓, x0, x00 ∈ As e x /s x0 /s x00. Aggiungiamo elementi in [x, x0] in modo che |[x, x0]| > |[x0, x00]|. Si impedisce che vengano inseriti elementi sotto x00. Risultati preliminari 9 Sorge naturale la seguente questione: Determinare la complessit` a computazionale (minimale) necessaria a calcolare almeno un’autoimmersione non banale di ogni ordine lineare infinito computabile. Relativizzazione dei concetti 10 Relativizzazione dei concetti 10 Fissiamo A ⊆ N. Relativizzazione dei concetti 10 Fissiamo A ⊆ N. Obiettivo. Formalizzare il concetto di funzione A-computabile. Relativizzazione dei concetti 10 Fissiamo A ⊆ N. Obiettivo. Formalizzare il concetto di funzione A-computabile. Due approcci: Relativizzazione dei concetti 10 Fissiamo A ⊆ N. Obiettivo. Formalizzare il concetto di funzione A-computabile. Due approcci: si aggiunge l’istruzione “oracolo” O(n) alle URM, Relativizzazione dei concetti 10 Fissiamo A ⊆ N. Obiettivo. Formalizzare il concetto di funzione A-computabile. Due approcci: si aggiunge l’istruzione “oracolo” O(n) alle URM, si aggiunge χA alle funzioni iniziali nella definizione di funzione ricorsiva. Relativizzazione dei concetti 10 Fissiamo A ⊆ N. Obiettivo. Formalizzare il concetto di funzione A-computabile. Due approcci: si aggiunge l’istruzione “oracolo” O(n) alle URM, si aggiunge χA alle funzioni iniziali nella definizione di funzione ricorsiva. I due approcci sono equivalenti. Relativizzazione dei concetti 10 Fissiamo A ⊆ N. Obiettivo. Formalizzare il concetto di funzione A-computabile. Due approcci: si aggiunge l’istruzione “oracolo” O(n) alle URM, si aggiunge χA alle funzioni iniziali nella definizione di funzione ricorsiva. I due approcci sono equivalenti. ◦ ϕA e indica la funzione calcolata dal programma e-simo con oracolo collegato ad A. Relativizzazione dei concetti 11 Definizione. B ⊆ N ` e A-computabile χB = ϕA e per qualche e. Relativizzazione dei concetti 11 Definizione. B ⊆ N ` e A-computabile χB = ϕA e per qualche e. In tal caso si scrive B ≤T A. Relativizzazione dei concetti 11 Definizione. B ⊆ N ` e A-computabile χB = ϕA e per qualche e. In tal caso si scrive B ≤T A. B ≡T A sta per B ≤T A ∧ A ≤T B. Relativizzazione dei concetti 11 Definizione. B ⊆ N ` e A-computabile χB = ϕA e per qualche e. In tal caso si scrive B ≤T A. B ≡T A sta per B ≤T A ∧ A ≤T B. Osservazione. ≡T ` e una relazione di equivalenza in P(N). Relativizzazione dei concetti 11 Definizione. B ⊆ N ` e A-computabile χB = ϕA e per qualche e. In tal caso si scrive B ≤T A. B ≡T A sta per B ≤T A ∧ A ≤T B. Osservazione. ≡T ` e una relazione di equivalenza in P(N). Gli elementi di D := P(N)/≡T sono chiamati gradi di Turing e vengono indicati con a, b, c, . . . Relativizzazione dei concetti 11 Definizione. B ⊆ N ` e A-computabile χB = ϕA e per qualche e. In tal caso si scrive B ≤T A. B ≡T A sta per B ≤T A ∧ A ≤T B. Osservazione. ≡T ` e una relazione di equivalenza in P(N). Gli elementi di D := P(N)/≡T sono chiamati gradi di Turing e vengono indicati con a, b, c, . . . ◦ Il grado di Turing degli insiemi computabili viene indicato con 0. Relativizzazione dei concetti 12 Definizione. Il Jump di A ⊆ N ` e l’insieme A0 := {x : ϕA x (x) ↓}. Relativizzazione dei concetti 12 Definizione. Il Jump di A ⊆ N ` e l’insieme A0 := {x : ϕA x (x) ↓}. Vale A ≤T A0 e A T A0. Relativizzazione dei concetti 12 Definizione. Il Jump di A ⊆ N ` e l’insieme A0 := {x : ϕA x (x) ↓}. Vale A ≤T A0 e A T A0. Ha senso definire a0. Relativizzazione dei concetti 12 Definizione. Il Jump di A ⊆ N ` e l’insieme A0 := {x : ϕA x (x) ↓}. Vale A ≤T A0 e A T A0. Ha senso definire a0. Iterando l’operazione di Jump si ottengono A00,A(3), . . . Un limite superiore 13 Un limite superiore 13 Possiamo dare una prima risposta al problema posto: Un limite superiore 13 Possiamo dare una prima risposta al problema posto: Teorema Ogni ordine lineare computabile ammette un’autoimmersione non 00 banale computabile da ∅ . Un limite superiore 13 Possiamo dare una prima risposta al problema posto: Teorema Ogni ordine lineare computabile ammette un’autoimmersione non 00 banale computabile da ∅ . ◦ Dim: Fissato (L, /), si definiscono AL := {(x, y) ∈ L2 : y `e successore immediato di x}, BL := {(x, y) ∈ L2 : [x, y] ∪ [y, x] `e finito}. Si dimostra che esiste un’autoimmersione computabile da AL ⊕ BL. La dimostrazione ripercorre essenzialmente quella del teorema classico di Dushnik e Miller. Si esegue un ragionamento per casi a seconda che esista o meno un blocco infinito. L’asserto segue dal fatto che AL ⊕ BL ≤T ∅00. Un limite superiore 14 Il Teorema garantisce una prima risposta al problema. 000 `e in grado di calcolare autoimmersioni. Un limite superiore 14 Il Teorema garantisce una prima risposta al problema. 000 `e in grado di calcolare autoimmersioni. Problema. Determinare la migliore stima possibile alla complessit` a necessaria a calcolare autoimmersioni di ogni ordine lineare computabile. Sappiamo che tale grado deve essere > 0 e ≤ 000. Limiti inferiori 15 Limiti inferiori 15 Teorema (Downey-Lempp, 1999). Esiste un ordine lineare infinito computabile tale che ogni sua autoimmersione 0 non banale computa ∅ . Limiti inferiori 15 Teorema (Downey-Lempp, 1999). Esiste un ordine lineare infinito computabile tale che ogni sua autoimmersione 0 non banale computa ∅ . ◦ Dim: Si definisce la seguente funzione: c(x) := µs (∅0s|(x + 1) = ∅0|(x + 1)) dove ∅0s := {x : ϕx,s(x) ↓}. (1) Limiti inferiori 15 Teorema (Downey-Lempp, 1999). Esiste un ordine lineare infinito computabile tale che ogni sua autoimmersione 0 non banale computa ∅ . ◦ Dim: Si definisce la seguente funzione: c(x) := µs (∅0s|(x + 1) = ∅0|(x + 1)) (1) dove ∅0s := {x : ϕx,s(x) ↓}. Si costruisce l’ordine (L, /) a stadi, in modo che risulti isomorfo a ω e L = N. Limiti inferiori 15 Teorema (Downey-Lempp, 1999). Esiste un ordine lineare infinito computabile tale che ogni sua autoimmersione 0 non banale computa ∅ . ◦ Dim: Si definisce la seguente funzione: c(x) := µs (∅0s|(x + 1) = ∅0|(x + 1)) (1) dove ∅0s := {x : ϕx,s(x) ↓}. Si costruisce l’ordine (L, /) a stadi, in modo che risulti isomorfo a ω e L = N. Con una strategia simile a quella usata nel Teorema di Hay-Rosenstein si fa in modo che ogni autoimmersione non banale computi la funzione c. Limiti inferiori 15 Teorema (Downey-Lempp, 1999). Esiste un ordine lineare infinito computabile tale che ogni sua autoimmersione 0 non banale computa ∅ . ◦ Dim: Si definisce la seguente funzione: c(x) := µs (∅0s|(x + 1) = ∅0|(x + 1)) (1) dove ∅0s := {x : ϕx,s(x) ↓}. Si costruisce l’ordine (L, /) a stadi, in modo che risulti isomorfo a ω e L = N. Con una strategia simile a quella usata nel Teorema di Hay-Rosenstein si fa in modo che ogni autoimmersione non banale computi la funzione c. Basta quindi osservare che c ≡T ∅0. Limiti inferiori Questo risultato migliora quello di Hay-Rosenstein. 16 Limiti inferiori 16 Questo risultato migliora quello di Hay-Rosenstein. Pone 00 come limite inferiore. Un grado di Turing capace di calcolare autoimmersioni di ogni ordine lineare dovr`a essere ≥ 00. Limiti inferiori Siano a, b due gradi di Turing. 17 Limiti inferiori 17 Siano a, b due gradi di Turing. Definizione. b ` e PA su a (b a) se ogni funzione a-computabile a valori in {0, 1} ammette un’estensione totale bcomputabile. Limiti inferiori 17 Siano a, b due gradi di Turing. Definizione. b ` e PA su a (b a) se ogni funzione a-computabile a valori in {0, 1} ammette un’estensione totale bcomputabile. Propriet` a. 1. se b a allora b > a. 2. se b ≥ a0 allora b a. Limiti inferiori 17 Siano a, b due gradi di Turing. Definizione. b ` e PA su a (b a) se ogni funzione a-computabile a valori in {0, 1} ammette un’estensione totale bcomputabile. Propriet` a. 1. se b a allora b > a. 2. se b ≥ a0 allora b a. ◦ Dim: 1. I gradi PA su a separano insiemi a-computabilmente inseparabili. Limiti inferiori 17 Siano a, b due gradi di Turing. Definizione. b ` e PA su a (b a) se ogni funzione a-computabile a valori in {0, 1} ammette un’estensione totale bcomputabile. Propriet` a. 1. se b a allora b > a. 2. se b ≥ a0 allora b a. ◦ Dim: 1. I gradi PA su a separano insiemi a-computabilmente inseparabili. A 2. Data ϕA e con A ∈ a, il jump sa quando ∃s ϕe,s(x) ↓. Limiti inferiori 18 Teorema (D.-Jockusch-Miller, 2006). Esiste un ordine lineare computabile infinito tale che ogni sua autoimmer0 sione non banale ha grado PA su 0 . Limiti inferiori 18 Teorema (D.-Jockusch-Miller, 2006). Esiste un ordine lineare computabile infinito tale che ogni sua autoimmer0 sione non banale ha grado PA su 0 . ◦ Dim: Si usa il seguente: Lemma. Esistono insiemi A0, A1 ∅0-c.e. disgiunti tali che ogni insieme che li separa ha grado P A su 00. Limiti inferiori 18 Teorema (D.-Jockusch-Miller, 2006). Esiste un ordine lineare computabile infinito tale che ogni sua autoimmer0 sione non banale ha grado PA su 0 . ◦ Dim: Si usa il seguente: Lemma. Esistono insiemi A0, A1 ∅0-c.e. disgiunti tali che ogni insieme che li separa ha grado P A su 00. Si costruisce un ordine (L, /) a stadi computabili, in modo che L = N. Si pone 0 e 1 rispettivamente come elementi di minimo e massimo di L. Limiti inferiori 18 Teorema (D.-Jockusch-Miller, 2006). Esiste un ordine lineare computabile infinito tale che ogni sua autoimmer0 sione non banale ha grado PA su 0 . ◦ Dim: Si usa il seguente: Lemma. Esistono insiemi A0, A1 ∅0-c.e. disgiunti tali che ogni insieme che li separa ha grado P A su 00. Si costruisce un ordine (L, /) a stadi computabili, in modo che L = N. Si pone 0 e 1 rispettivamente come elementi di minimo e massimo di L. Ogni autoimmersione dovr`a essere in grado di computare un insieme che separa A0 e A1. Limiti inferiori Osservazioni: 19 Limiti inferiori 19 Osservazioni: In questo caso l’ordine `e isomorfo a ω + Z · Q + ω ∗. Limiti inferiori 19 Osservazioni: In questo caso l’ordine `e isomorfo a ω + Z · Q + ω ∗. Questo risultato migliora quello ottenuto da Downey e Lempp nel 1999. Limiti inferiori 19 Osservazioni: In questo caso l’ordine `e isomorfo a ω + Z · Q + ω ∗. Questo risultato migliora quello ottenuto da Downey e Lempp nel 1999. Non si pu`o estendere il risultato ottenuto per 000 a 00. Conclusioni 20 Conclusioni 20 Abbiamo determinato i seguenti limiti: Conclusioni 20 Abbiamo determinato i seguenti limiti: Limite superiore: 000 Limite inferiore: gradi PA su 00 Conclusioni 20 Abbiamo determinato i seguenti limiti: Limite superiore: 000 Limite inferiore: gradi PA su 00 0 Fatto: Esistono gradi PA su 0 strettamente minori di 000. Conclusioni 20 Abbiamo determinato i seguenti limiti: Limite superiore: 000 Limite inferiore: gradi PA su 00 0 Fatto: Esistono gradi PA su 0 strettamente minori di 000. Rimane aperto il problema di determinare la migliore stima possibile. Conclusioni 20 Abbiamo determinato i seguenti limiti: Limite superiore: 000 Limite inferiore: gradi PA su 00 0 Fatto: Esistono gradi PA su 0 strettamente minori di 000. Rimane aperto il problema di determinare la migliore stima possibile. Data la complessit`a di D non `e detto che esista un elemento minimale tra quelli cercati. Risultati relativizzati 21 Risultati relativizzati 21 T. Hay-Rosenstein: Esiste un ordine lineare infinito A-computabile le cui autoimmersioni non sono Acomputabili. Limite superiore: Ogni ordine lineare A-computabile ammette autoimmersione non banale computabile da A00. T. Downey-Lempp: Esiste un ordine lineare infinito A-computabile tale che per ogni autoimmersione non banale f vale A0 ≤T A ⊕ f . T. Downey-Jockusch-Miller: Esiste un ordine lineare infinito A-computabile tale che per ogni autoimmersione non banale f vale A ⊕ f A0. Bibliografia 22 Bibliografia 22 Bibliografia ◦ R. G. Downey, C. Jockusch, J.S. Miller, On self-embeddings of computable linear orderings, Annals of Pure and Applied Logic 138 (2006), 52-61. ◦ R.G. Downey, S. Lempp, On the proof theoretical strength of the Dushnik-Miller theorem for countable linear orders, in: M.M. Arslanov, S. Lempp, Recursion Theory and Complexity, de Gruyter (1999), 55-58. ◦ B. Dushnik, E.W. Miller, Concerning similarity transformations of linearly ordered sets, Bull. Amer. Math. Soc. 46 (1940), 322-326. ◦ J. G. Rosenstein, Linear Orderings, Academic Press (1982). ◦ R.I. Soare, Recursively Enumerable Sets and Degrees, SpringerVerlag (1987). Fine
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