2 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso CONSIGLIO DIRETTIVO COLLEGIO REVISORI DEI CONTI PRESIDENTE VICE PRESIDENTE SEGRETARIO (Odont.) TESORIERE CONSIGLIERI PRESIDENTE Dott. COMPONENTE EFFETTIVO Dott. Dott. COMPONENTE SUPPLENTE Dott. Dott. Gennaro BARONE Dott. Sergio ZARRILLI Dott. Domenico COLOCCIA Dott. Filomena GALLO Dott. Celestina CLEMENTE Dott. Elda DELLA FAZIA Dott. Sonia DE NOTARIS Dott. Angelo Elio GENNARELLI (Odont.) Dott. Gianfranco GIGLIO Dott. Ernesto LA VECCHIA Maria Carmela MASCARO Florio REALE Bartolomeo TERZANO Daniele Antonio FALCONE COMMISSIONE ISCRITTI ALBO ODONTOIATRI COMITATO DI REDAZIONE PRESIDENTE COMPONENTE DIRETTORE REDATTORE Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Attilio CICCHETTI Raffaella AMORUSO Domenico COLOCCIA Angelo Elio GENNARELLI William SUSI Mena VASELLINO Dott. Gennaro BARONE Dott. Attilio CICCHETTI Dott. Luciano GRECO Dott. Giovanni SPÀRANO Dott. Sergio ZARRILLI BOLLETTINO DELL’ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI CAMPOBASSO www.ordinedeimedici.cb.it - E-mail: [email protected] Tel. 0874 69177 • Fax 0874 618358 Registrazione Tribunale di Campobasso del 12.1.1984, n. 141 Impaginazione e stampa: ARTI GRAFICHE LA REGIONE s.r.l. C.da Pescofarese, 44 - 86100 RIPALIMOSANI (CB) Tel. 0874 483224 • Fax 0874 64374 • E-mail: [email protected] • ISDN: 0874 618148 Le foto di copertina sono del Dott. Luciano Greco In prima di copertina: Bivio La Madonnella - Campobasso. Quarta di copertina: Basso Molise BOLLETTINO 3 dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso Sommario • L’Angolo del Presidente PAG. 4 • Saper comunicare con efficacia in ambito sanitario » 6 • Le malattie infiammatorie croniche intestinali » 8 • Luci e ombre di un ricovero ospedaliero » 11 » 14 • La sindrome di Ondine. Una malattia rara » 15 • Manifestazione rotary presso la casa “Pistilli” » 19 • “Pagina Odontoiatrica” » 20 • La Storia dell’Ordine dei Medici della Provincia di Campobasso » 23 • “Notizie utili” » 28 • “Non solo medicina” » 34 • “Ai medici scomparsi” » 36 • “Riceviamo e pubblichiamo” » 38 • “I dati dell’Ordine” » 39 • Approccio integrato medicina tradizionale e terapia low dose nelle allergopatie AVVISA Tutti coloro che vogliono pubblicare articoli, suggerimenti, notizie e quant’altro possono farlo inviando il materiale alla segreteria dell’ordine oppure all’indirizzo di posta elettronica.Ci aspettiamo la collaborazione di tutti i medici iscritti e faremo del nostro meglio per pubblicare ogni vostra richiesta Si ricorda di compilare e spedire all’Ordine il modulo che vi è stato inviato per aggiornare l’anagrafica ai sensi delle nuove normative e utile anche ai fini previdenziali. Il modulo può anche essere scaricato direttamente dal sito dell’Ordine. Obbligo PEC - Posta Elettronica Certificata: si ricorda che il D. L. 185 del 29 /11/2008 convertito con L. 28/01/2009, n.2, stabilisce l’obbligo, per le società di capitali, per le società di persone e per i professionisti iscritti in albi o elenchi e le pubbliche amministrazioni, di dotarsi di una casella di posta elettronica certificata (l’indirizzo pec dovrebbe divenire l’unico mezzo di comunicazione con le pubbliche amministrazioni, compresi gli organi giudiziari ed il consiglio dell’Ordine di appartenenza); per i professionisti (architetti, avvocati, ingegneri, medici, odontoiatri,ecc...) diviene obbligatoria dal 29/11/2011. Nella fattispecie si rammenta che l’art. 16, comma 7, del D.L 185/08 dispone che “i professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato comunicano ai rispettivi ordini o collegi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata”. Si rende noto che le domande di verifica messaggi pubblicitari, per essere sottoposte all’approvazione del Consiglio Direttivo nel mese in cui vengono inoltrate, devono pervenire entro il 10 di ogni mese. Gli iscritti all’Ordine sono pregati di inviare i loro indirizzi mail aggiornati in modo da ricevere tutte le comunicazioni in modo tempestivo. 4 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso L’ANGOLO DEL PRESIDENTE L’imprescindibile importanza del saper comunicare in sanità. Dott. Gennaro Barone Tutti “a scuola” per apprendere Riflessioni tratte dal Convegno “Saper comunicare con efficacia in ambito sanitario” organizzato dall’Ordine. rendo spunto, per questo Editoriale, dal riuscitissimo Convegno che l’Ordine dei Medici ha organizzato venerdì 4 e sabato 5 aprile, presso l’Hotel EDEN di Campobasso. E’ stato affrontato e sviluppato un interessante tema, forse troppo trascurato, nonostante fosse estremamente importante per chi opera in sanità e non solo. Come relatore è intervenuto il prof. Fabio Tosolin, psicologo, docente universitario, uno dei maggiori esperti in Italia in tecniche di Behavior analysis applicate alla gestione del comportamento in ambito organizzativo. Non potevamo scegliere meglio: il suo valore e le sue capacità sono state espresse abbondantemente sul campo riscuotendo unanimi apprezzamenti dai 150 partecipanti che lo hanno ascoltato dall’inizio alla fine, interessati e totalmente calamitati dalla importanza e dalla utilità degli argomenti trattati ed esposti con competenza e capacità comunicative di raro riscontro. Curriculum di spessore quello del relatore, sul quale non mi dilungo per ragioni di spazio. L’Ordine, nella consapevolezza che il saper comunicare e il sapersi relazionare con la variegata utenza che si rivolge agli operatori della sanità sono strumenti di lavoro indispensabili e imprescindibili, ha esteso l’invito a partecipare ai lavori anche ad altre figure professionali sanitarie. Tra l’altro mi piace citare le numerose iscrizioni degli assistenti alla poltrona in ambito odontoiatrico, intervenuti insieme agli odontoiatri con i quali collaborano. La utilità dell’iniziativa, come già detto, è stata riconosciuta da tutti i convenuti che hanno partecipato. Ampio e articolato è stato il dibattito che ha ulteriormente chiarito tanti aspetti inerenti i comportamenti da adottare per ottenere i risultati sperati adoperando una comunicazione efficace e, soprattutto non im- P provvisata. Il prof. Tosolin ha fatto scoprire a tutti nuove prospettive utili per affrontare correttamente la quotidianità lavorativa di ciascuno, comunque importante, indipendentemente dal ruolo ricoperto. Ha sottolineato come il sapersi relazionare tramite idonei e adeguati comportamenti, condizioni in larga parte la efficacia delle cure e aumenti in modo straordinario la compliance dei pazienti ad esse. Il tutto è stato supportato da argomentazioni scientifiche afferenti prevalentemente ai principi teorizzati dalla scuola fondata da Burrhus Skinner e validati da un’ampia letteratura internazionale. L’impostazione di questo evento formativo ha rispettato i criteri di concretezza e praticità e sono certo che i partecipanti ne siano usciti culturalmente arricchiti e desiderosi di approfondire l’argomento per colmare evidenti lacune presenti ubiquitariamente. Ho ragionato a lungo sulla importanza di questa iniziativa che, nel suo genere, dovrebbe essere riproposta e approfondita su larga scala e con una frequenza ravvicinata. Infatti una domanda dovremmo porcela: se è vero che questa dimensione psicologica della nostra professione inerente il saper comunicare rappresenta uno strumento di lavoro irrinunciabile; se è vero che lo stesso saper comunicare, adottando strategie comportamentali utili alla cura del paziente, condiziona il risultato terapeutico; se è vero, ad esempio, che il consenso del paziente alle cure dipende molto, come è stato ampiamente dimostrato, da come il paziente viene informato e non solo se viene “formalmente” informato casomai tramite un impersonale prestampato; se è vero, per entrare più nello specifico, che, adottando strategie di performance management e di performance feedback (soprattutto feedback positivo) si possono promuo- BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 5 L’ANGOLO DEL PRESIDENTE vere motivazione, attività e risultati presso chiunque; se è vero tutto questo e tante altre cose ancora, vengo alla domanda: perché le Università che sfornano numerose tipologie di operatori sanitari (ovviamente medici compresi) trascurano questo importante tipo di formazione? Purtroppo è così dappertutto, inutile negarlo! Di tutto questo, dagli scranni delle Università se ne parla poco o per nulla! Ovviamente non si vuole mettere in discussione la preparazione tecnico-pratica ottimamente garantita da tanti corsi di laurea in Medicina, Odontoiatria, Infermieristica, etc., ci mancherebbe altro …. Voglio riferirmi ad un tipo di formazione che dovrebbe integrarsi con essa inculcando, nei futuri professionisti della sanità, la indispensabile cultura del saper comunicare rapportandosi con la “dimensione sofferenza” in modo altrettanto terapeutico. Troppo spesso si assiste a situazioni in cui vengono purtroppo vanificati interventi sanitari potenzialmente ineccepibili sotto il profilo tecnico perché non supportati da adeguate capacità relazionali. E’ come servire un’ottima e ricercata pietanza in un piatto sbeccato o incrinato …… Forse questa evidente falla andrebbe evitata fin da quando si selezionano i futuri professionisti della salute indagando più sulle loro potenziali capacità relazionali e comunicative che su un nozionismo mnemonico (sovente abbastanza rappresentato nei questionarti) che trova spesso la sua massima espressione nel proporre, agli speranzosi candidati, quiz assurdi che si commentano da soli. Celebre è quello proposto da un questionario di qualche anno fa, sulla “grattachecca” (???!!!!) che ho scoperto (da Wikipedia) essere “un alimento rinfrescante tipico e molto comune della città di Roma, che si gradisce durante le giornate estive e le calde serate romane”. Alta cultura dell’italico ministeriale ingegno! E per carità di patria risparmio altri cervellotici esempi presi dai questionari che proprio in questi giorni hanno messo a dura prova le cortecce cerebrali di tanti diplomandi alle prese con i test di accesso alle facoltà sanitarie (distogliendoli dall’ importante impegno degli esami di stato). Quiz che tutto possono sondare fuorchè quelle potenziali capacità che poi, se opportunamente coltivate e perfezionate, potrebbero fare del candidato medico, odontoiatra, fisioterapista o infermiere un vero professionista della salute a 360 gradi. Cosa questa indispensabile, perché non esistono altre professioni, come quelle sanitarie, in cui l’interazione interpersonale diventa uno stesso strumento di lavoro e quindi di terapia. Del resto, il problema dei test di accesso è questione trita e ritrita tante volte, ed è a tutt’oggi irrisolto. E ogni anno, insieme a polemiche, ricorsi, denunce, proteste e quant’altro, si ripresenta questa inutile lotteria (inutile per i fini che si propone di raggiungere), questa “fiera dei sogni” che troppe volte, illusoriamente, si nutre della gravissima assenza di opportunità di lavoro in altri ambiti professionali. La scienza medica ha fatto passi da gigante in questi ultimi trenta anni. Il relativo scibile si è dilatato a dismisura e conseguentemente viene richiesta una continua formazione in ogni settore della sanità. Continua però a mancare, lo si ripete, quella indispensabile formazione che dovrebbe preparare il personale sanitario ad un approccio non soltanto superspecialistico in settori ultraspecifici della medicina. E’ oltremodo urgente adoperarsi per recuperare quella dimensione olistica della medicina, auspicata fin dai tempi di Ippocrate; insieme a quel tipo di cultura che si sostanzia anche in un sapersi orientare correttamente nelle relazioni umane, in piena sintonia con quanto alcuni settori specifici della psicologia ci insegnano. Si renderà così facilmente realizzabile l’instaurarsi di quella benefica alleanza terapeutica di cui tanto si parla, dalla quale ogni paziente sofferente può trarre effetti positivi in senso terapeutico. È quello che ogni malato desidera trovare in chi si prende cura di lui e, non dimentichiamolo, potrebbe essere anche quello che vorremmo riscontrare in chi si prenderà cura di noi nel caso in cui, malauguratamente passando “dall’altra parte”, ci toccherà indossare un pigiama al posto del rassicurante e protettivo camice. A me è capitato ….. Gennaro Barone BOLLETTINO Prof. F abio Tosoli n dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 7 8 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso Prof. Marcello Ingrosso Direttore Unità Operativa di Endoscopia Digestiva Fondazione di Ricerca e Cura Giovanni Paolo II Campobasso Dr.ssa Stefania Marangi Referente Ambulatorio di Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali Fondazione di Ricerca e Cura Giovanni Paolo II Campobasso il titolo di un convegno che si è svolto lo scorso 1 Marzo presso la Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II” con il patrocinio dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Campobasso. Queste malattie, le cosiddette MICI o in inglese IBD (Inflammatory Bowel Disease), sono essenzialmente due: la rettocolite ulcerosa (RCU) e il morbo di Crohn (MdC). Esse sono molto simili anche se presentano alcune sostanziali differenze come, per esempio, la localizzazione È (esclusivamente al colon-retto e con caratteri di continuità la RCU; in tutti i tratti del tubo digerente e più frequentemente nell’intestino tenue e con caratteri di localizzazione segmentaria il MdC) o le complicanze (possibile presenza di fistole nella MdC non rilevabili, invece, nella RCU). Obiettivo dell’incontro è stato quello di perseguire nella pratica clinica quotidiana una collaborazione armoniosa tra i Medici di Medicina Generale e gli Specialisti mediante una maggiore interazione che BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso possa rendere più agevoli i percorsi diagnostici e semplificare le procedure per i trattamenti terapeutici. Le diverse relazioni si sono avvicendate immaginando l’iter diagnostico-terapeutico del paziente che riferisce i suoi sintomi al suo medico di famiglia il quale rileva i segni e richiede gli esami di laboratorio e strumentali invasivi e non invasivi per confermare il sospetto diagnostico di MICI e poi concorda la terapia con lo Specialista. L’aver acquisito queste conoscenze permetterà un nuovo e più moderno approccio alla gestione dei pazienti con MICI, orientata soprattutto al realizzarsi di una stretta collaborazione tra Specialista e Medici di Medicina Generale, il cui compito attivo sarà quello, dal momento della prima diagnosi, di monitorare il paziente con adeguato follow up, richiedendo all’occorrenza l’intervento dello specialista. Si calcola che in Italia ci siano circa 200.000 persone affette da queste patologie. Le IBD colpiscono con la stessa frequenza entrambi i sessi con esordio clinico mediamente tra i 15 e i 45 anni. L’ipotesi patogenetica principale è quella di una reazione immunologica abnorme da parte dell’intestino nei confronti di antigeni (per esempio batteri, virus, ecc). Questo squilibrio immunologico può instaurarsi per un’alterata interazione tra fattori genetici propri dell’individuo e fattori ambientali. È noto che vi sia l’implicazione di un gene chiamato NOD2 che, se mutato, predispone alla Malattia di Crohn. Tra i fattori ambientali, il più importante è il fumo che predispone alla M. di Crohn e sembrerebbe, invece, avere un ruolo protettivo nei confronti della rettocolite ulcerosa. Anche situazioni stressanti che determinino un disagio psichico al paziente o stati ansioso-depressivi possono essere coinvolti. Le MICI sono malattie ad andamento cronico-ricorrente, che presentano fasi di latenza alternate a periodi di recrudescenza. Per la malattia di Crohn i sintomi principali sono rappresentati dalla diarrea e dal dolore addominale, localizzato soprattutto nel quadrante inferiore destro dell’addome. La colite ulcerosa invece si presenta quasi sempre con diarrea mucoematica associata a tenesmo. In fase di recrudescenza, soprattutto nelle forme severe, si possono accompagnare sintomi quali febbre, calo ponderale, astenia marcata e anoressia. Gli esami di laboratorio che possono porre il sospetto di MICI sono l’incremento degli indici di flogosi in fase acuta e soprattutto la PCR, la calprotectina fecale, la positività degli ASCA (anticorpi antisaccaromyces cerevisiae) e/o ANCA (anticorpi anticitoplasma dei neutrofili a pattern perinucleare). Per quanto riguarda la diagnostica strumentale, il gold standard è rappresentato dall’endoscopia. Secondo le linee guida 2013 della società europea per lo studio delle malattie infiammatorie croniche intestinali (ECCO), la diagnosi di MICI va effettuata mediante la colonscopia con ileoscopia retrograda e campionamento bioptico di tutti i tratti intestinali esplorati. L’ecografia delle anse intestinali, metodica non invasiva e facilmente ripetibile, è utile nelle fasi più 9 precoci della diagnosi e anche nel follow up; tuttavia, essendo una metodica estremamente operatore-dipendente, necessita di notevole esperienza da parte di chi la esegue. Le metodiche di imaging, come l’EnteroTC e soprattutto l’EnteroRM, metodica non invasiva non gravata dall’utilizzo di radiazioni ionizzanti, sono importanti per valutare l’estensione della malattia tenuale e soprattutto le complicanze della malattia di Crohn, come la presenza di ascessi e fistole o l’entità delle stenosi. Oltre all’esplorazione digitorettale in narcosi, l’ecografia endoanale e l’eventuale ecoendoscopia rettale sono utili per lo studio della malattia di Crohn perianale, fortemente invalidante per il paziente, e consentono soprattutto di valutare il grado di complessità delle fistole e se queste devono essere aggredite solo con terapia chirurgica o combinata all’uso di farmaci biologici. Gli esami radiologici sono di grande aiuto anche per il megacolon tossico, una rara ma temibile complicanza della colite ulcerosa. Più frequente complicanza delle coliti long standing è, invece, rappresentata dalla comparsa di displasia e, quindi, dal rischio di cancerizzazione. Il cancro associato alle coliti insorge prevalentemente prima dei 50 anni ed è spesso multifocale. Per questa problematica bisogna ricorrere nuovamente alla colonscopia totale, meglio se corredata dall’utilizzo di coloranti (indaco carminio); essa è utile per riscontrare le lesioni precancerose, come ad esempio lesioni polipoidi, lesioni piatte o DALM (dysplasia associated lesions or mass). I pazienti che presentino malattia colica da almeno 7-10 anni, che abbiano familiarità per carcinoma del colon, che abbiano una colangite sclerosante primitiva associata, devono essere sottoposti a regolare sorveglianza endoscopica ogni 1-2 anni. Le IBD sono malattie che necessitano di terapia di tipo medico, di stretta sorveglianza clinica e di un appropriato regime terapeutico. La terapia medica ha lo scopo principale di controllare i sintomi e di indurre la remissione clinica e mantenerla quanto più a lungo possibile (deep remission). A questi obiettivi attualmente si aggiunge il raggiungimento del mucosal healing (guarigione mucosale). La terapia medica nelle forme non complicate (a lieve-moderata attività) si basa sull’uso di mesalazina, corticosteroidi sistemici o a bassa biodisponibilità (diclometasone diproprionato e budesonide) e alcuni antibiotici ad attività intestinale (metroinidazolo, ciprofloxacina, rifaximina, ecc). Gli steroidi sistemici portano ad un rapido miglioramento dei sintomi, hanno alta efficacia nell’indurre la remissione ma, per contro, non hanno la capacità di mantenere la remissione clinica ed endoscopica e, soprattutto, creano problemi di steroido-resistenza o steroido-dipendenza, con possibile insorgenza di eventi avversi severi. Anche l’utilizzo della budesonide oltre le 16 settimane non è raccomandato perché può indurre corticodipendenza. Farmaci immunosoppressori convenzionali (azatiorpina/6mercaptopurina o ciclosporina) e immunomodulatori di nuova generazione come i farmaci biologici (gli anticorpi bloccanti il TNFalpha, 10 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso antiintegrina, ecc.) sono, invece, utilizzati nelle forme ad attività moderato-severa. Sono da considerare nuovi “goals” della terapia medica nelle MICI: un miglioramento della qualità di vita, una riduzione in termini di ospedalizzazioni e di interventi chirurgici, la riduzione delle complicanze a lungo termine, la riduzione/abolizione della corticodipendenza, la prevenzione delle complicanze che portano a disabilità, il basso rischo di eventi avversi. L’impiego di farmaci biologici come approccio precoce (Top Down), potrebbe modificare la storia naturale della malattia e quindi la prognosi di questi pazienti. Infatti, è stato ampiamente dimostrato in numerosi trials clinici che la guarigione mucosale (“mucosal healing”) ottenuta con l’utilizzo dei farmaci biologici rappresenta un importante goal terapeutico perché associata con il miglioramento dell’outcome clinico. Quando il gastroenterologo decide di instaurare un trattamento con Anticorpi antiTNF-alfa, deve innanzitutto escludere alcune controindicazioni assolute (scompenso cardiaco severo, sclerosi multipla o malattie demielinizzanti, infezioni attive, ascessi,TBC, pregressa storia di cancro/linfoma). Fattori che possono inficiare la rispo- sta alla terapia biologica sono il fumo, la giovane età alla diagnosi, l’estesa malattia colica con ulcere profonde, una malattia perianale severa con severa compromissione rettale, manifestazioni extraintestinali, necessità di steroidi alla diagnosi. In caso di perdita di risposta alla terapia con antiTNF è necessario ottimizzare il trattamento (incrementando il dosaggio dell’IFX, riducendo l’intervallo delle somministrazioni) e se possibile eseguire il dosaggio degli anticorpi antiTNF - i cui elevati livelli si associano alla comparsa precoce di effetti collaterali o alla perdita di risposta al trattamento - ed eventualmente eseguire uno switch ad un altro biologico. Fattori predittivi di una risposta alla terapia con immunosopressori o anticorpi antiTNF alfa sono il mantenimento della remissione senza steroidi, il mucosal healing, l’histological healing (scomparsa della plasmocitosi basale nella colite ulcerosa) e la normalizzazione degli indici di flogosi (PCR/calprotectina fecale). Il fallimento della terapia medica e l’insorgenza di complicanze possono porre indicazione alla chirurgia. Prof. Marcello Ingrosso Dr.ssa Stefania Marangi Ulcerazioni aftoidi M. di Crohn Ulcerazioni serpiginose M. di Chron Rettocolite ulcerosa DALM (colorazione vitale) BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 11 LUCI E OMBRE DI UN RICOVERO OSPEDALIERO l giorno tredici febbraio mi son ricoverato per essere sottoposto ad intervento di emicolectomia sinistra nel reparto di Chirurgia Generale del mio Ospedale “A. Cardarelli” di Campobasso, diretto dall’amico chirurgo dottor Giuseppe Cecere. La fiducia in lui e nella sua equipe era completa. I risultati hanno confermato abbondantemente la fiducia riposta. Il dottor Cecere ha eseguito il delicato intervento in laparoscopia. Come risultato non ho avuto rialzo termico, ho avuto precoce canalizzazione dell’alvo e, dopo cinque giorni, godo del benessere domiciliare. L’assistenza sanitaria è stata ottima sotto ogni punto di vista. Il risultato ottimale certamente è dovuto alla maturata e lunga esperienza del dottore che frequenta da anni corsi di chirurgia attinente prevalentemente alle patologie dell’addome e delle vie biliari, eseguita per via laparoscopica oltre che laparotomica. Ha frequentato, oltre alle sale operatorie dei maggiori centri chirurgici italiani, anche l’ospedale S. Mark’s di Londra, il più qualificato centro per la chirurgia addominale, oltre agli ospedali americani I (Cleveland e Philadelpia) e tedeschi (Amburgo e Heidelberg). L’assistenza familiare e sanitaria è stata ottima. Nella mia breve permanenza ho potuto apprezzare la sensibilità avuta dal primario nel ricordare i medici che hanno creato e diretto nel tempo i reparti chirurgici, con belle foto posizionate lungo le pareti dei corridoi del reparto. Come in un museo storico sono presenti primari del passato, medici attualmente in pensione e medici deceduti. Altrettanto interessanti, dal punto di vista storico, le belle immagini dei saloni, degli ambulatori, delle attrezzature e della struttura dell’Ospedale “Cardarelli” risalenti agli anni 1925 e 1938, quando l’edificio era limitato a piano terra e piano rialzato. Nelle cinque giornate di permanenza in reparto ho notato con ammirazione il lavoro instancabile e la professionalità dei medici, continuamente impegnati in sala operatoria e nelle corsie del reparto insieme alla caposala e al personale infermieristico che, oltre ad espletare con rapidità e competenza il lavoro di assistenza ai quaranta ricoverati, impiega gran parte del tempo a far funzionare un sofisticato sistema computerizzato che lo imbriglia nell’esecuzione della terapia con frequenti blocchi da guasti improvvisi e conseguente perdita di tempo, con i pazienti in giusta protesta per i ritardi nella somministrazione dei farmaci e del piano terapeutico che svanivano e riapparivano dai meandri informatici. Mi viene spontaneo chiedere come sia possibile che, per evitare sprechi e sparizioni di farmaci, non si possa adottare un sistema più semplice e ac- cessibile o affidarlo a personale tecnico che, su richiesta del medico o dell’infermiere, provveda con immediatezza a fornire il farmaco occorrente, lasciando all’infermiere solo il gravoso compito dell’assistenza all’ammalato! Perché un reparto dove la sofferenza grida da ogni letto deve essere trasformato in un’officina computerizzata dove tutti si affannano a interpretare un mondo virtuale, sottraendo tempo utile al mondo reale della sofferenza della persona che implora aiuto, rassicurazione e conforto! Forse ci sarà qualcuno che emetterà grida di gioia alla vista di una miriade di computer emananti riflessi di luci multicolori e innalzerà inni al Signore per tanta buona tecnologia e per il “Gran Risparmio” così ottenuto! Questo qualcuno certamente non è la persona malata cui è stata promessa la Centralità e, al contrario, si sente sempre più emarginata e sola, in preda alle sue paure cui nessuno dà rassicurazione. La moderna politica sanitaria, con la sua trasformazione in azienda, sta ponendo al centro non più la persona dotata di spirito e di corpo, ma un freddo e arido meccanismo, che forse produrrà anche risparmi, ma marginalizza sempre più il malato, cui per fortuna, a Campobasso è rimasto solo il campanello per implorare l’amico infermiere (finché non sparirà anche il campanello sostituito da un sms)! Il dolore e la sofferenza veniva, infatti, segnalato dal vecchio e caro campanello che, con il suo tintinnio sommesso ma insistente e continuato, richiamava l’attenzione sulle implorazioni che venivano dal fondo dell’animo di tante per- 12 BOLLETTINO sone abbandonate alla solitudine. Ometto per brevità le tante richieste di condivisione provenienti dai tanti letti di degenza. Tali richieste erano le più varie perché il modo di avvertire la sofferenza e il dolore cambia, non solo da persona a persona, ma anche in rapporto a determinate condizioni variabili con l’età, il sesso, la cultura, le credenze, l’ambiente in cui la persona è vissuta. Spesso il motivo della sofferenza deriva dal non poter far scelte e decisioni, per scarsa informazione ricevuta sulla gravità, sulle complicanze e gli esiti della propria malattia o perché il malato non è riuscito a dare un senso al suo dolore. Solo una persona e, non certamente un computer, può sollevare, in un rapporto paritario, il malato dalla solitudine e dalla ignoranza conoscitiva e morale in cui versa. “La Carità non la Scienza cambierà il mondo” cosi raccomandava S. Giuseppe Moscati, il medico che sapeva prendersi cura del corpo e dello spirito del malato. Nella mia permanenza ho notato, con piacere, una solerte e calorosa assistenza spirituale e religiosa da parte del Cappellano e del Diacono, anche se non estesa all’arco delle ventiquattro ore. Alle ore 6,30 del mattino nella Cappella al piano terra, è molto edificante partecipare alla recita delle lodi e alla celebrazione eucaristica, ripetuta anche alle ore 16 del pomeriggio. Il volto di Gesù e dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso di Maria, insieme alla gigantesca statua lignea di S. Pio, aiutano malati e familiari a sopportare meglio le sofferenze, dando loro valore e significato. Mercoledì 5 marzo, Giornata delle Ceneri, alle ore 8 eravamo tutti nel reparto di Rianimazione per partecipare alla celebrazione eucaristica del Mistero Delle Ceneri che, per il quarto anno consecutivo, l’arcivescovo Giancarlo Maria Bregantini celebra in questo reparto, che meglio fa intravedere il passaggio tra cielo e terra, tra finito e infinito. Lunedì 10 marzo, come da programma, ho iniziato a praticare la chemioterapia nel reparto di Oncologia: ”S. Giuseppe Moscati”. Ho passato sei ore in affettuosa compagnia di pazienti e personale. In questi momenti, in cui la fragilità umana squarcia ogni residuo velo palesandosi con l’ansia e la paura di quel temuto e amato “farmaco” che scorre nelle vene, come stabilito da freddi e standardizzati protocolli, cui l’oncologo apporta le dovute modifiche adattandoli al singolo paziente, la presenza del volontario che ti ascolta, del bravo infermiere e degli amici in terapia, riesce quasi sempre a far superare la paura e ti porta, non solo a parlare di tante cose che ti riallacciano alla vita vissuta, ma ti fanno anche sorridere al futuro. È importante vivere intensamente ogni giorno, guardando al domani con ottimismo, affidandosi pienamente alla volontà di Dio che sta sempre vicino e rende forte chi, per suo amore, accetta le infermità: ”Mi compiaccio delle mie infermità e delle angosce sofferte per Cristo, perché quando sono debole, è allora che sono forte (S. Paolo - 2 Cor12, 9b - 10). L’amore può tutto e nulla è impossibile a Dio! Purtroppo, chi entra in questo reparto, viene colpito dal poco spazio riservato ai tanti pazienti, costretti a sostare nelle sale e nei corridoi riservati a una patologia così invasiva nell’animo e nel corpo. Possibile che di fronte a tanti spazi inutilizzati non si possa dare maggiore respiro a un reparto dove tanti di noi son passati o passeranno! Le prestazioni e i servizi effettuati sono tanti: accettazione del paziente, prelievi di routine e di emergenza, preparazione dei farmaci per i pazienti in day hospital e pazienti ricoverati, esecuzione della terapia in condizioni di disagio per la ristrettezza degli ambienti a disposizione, visita, cura e assistenza ai ricoverati, consulenze ambulatoriali e territoriali, servizio di Psico - Oncologia, preparazione dei piani di trattamento, prelievi per esami bioptici, etc. È commuovente la buona volontà dei dirigenti e del personale sempre pronto a rispondere ai bisogni e a dirimere dubbi, ma è facile non accorgersi che manca la cubatura d’aria indispensabile a un ambiente ospedaliero riservato a terapie così impegnative. * La presenza nella sala di attesa, di una statua della Madonna che sembra piegarsi sotto il peso delle tante croci delle corone che piegano le sue spalle, rende bene l’idea dell’entità e dell’intensità della sofferenza che trapela dal reparto. Non basta una piccola biblioteca a rendere più piacevole la permanenza a pazienti e familiari, che hanno il giusto diritto di accompagnare e dare conforto ai parenti. Il concetto di “ospedale aperto” sta proprio a rendere palese che il familiare, ben educato e formato all’assistenza del parente in ambiente ospedaliero, può essere presente al fianco del malato bisognevole e non obbligato a restare confinato dietro una porta chiusa. Nonostante i disagi strutturali e ambientali, il buon cuore dei ricoverati e dei familiari ha riempito le pareti dell’angusto reparto di tanti attestati di ottima assistenza ricevuta, forse anche per ricompensare la professionalità e l’abnegazione del personale che opera bene in condizioni così disagiate. A tutti i livelli si parla continuamente della necessità di umanizzare gli ospedali, rendendoli più vivibili e aperti all’esterno e al conforto dei parenti, ma mi domando come possa avverarsi una cosa simile se, proprio in un reparto così fragile e delicato per la patologia trattata, è deficitario addirittura lo spazio vitale per operatori e pazienti!* BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso *In data 17 aprile, da parte del direttore sanitario dell’ASREM dottor Giancarlo Paglione, ho ricevuto assicurazione che, in data 2 maggio, sarà inaugurato la nuova UOC di Oncologia che utilizzerà anche i vani dove attualmente è ubicata la UOC di Geriatria, trasferita in altra sede. Si ringraziano le Autorità Preposte per la sensibilità dimostrata nell’accogliere una giusta esigenza, che mette a disposizione del personale sanitario e dei tanti utenti, ambienti più confortevoli. Per meglio far conoscere, in sede regionale, il pericolo di stravolgimento dei diritti irrinunciabili e non negoziabili della vita e del malato, nonché le difficoltà in cui il personale sanitario è costretto ad operare, il giorno 7 giugno, a partire dalle ore 9 si terrà, presso la Sala Conferenze del Santuario di Castelpetroso (IS), un Convegno, organizzato dall’AMCI della regione Molise, sul tema: “Tutela della Salute oggi - Il medico tra scienza, coscienza, legislazione ed economia”. I relatori, oltre ad essere esperti del settore, ricoprono attualmente le cariche direttive dell’Associazione AMCI. Moderatore del convegno sarà il professor Fernando Galluppi, vice presidente nazionale dell’AMCI per il Centro Italia. La professoressa Maria Benedetta Donati del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’IRCCS di Pozzilli, introdurrà il tema. Il ginecologo professor Giovanni Adinolfi, presidente della sezione di Caserta e consigliere nazionale AMCI, parlerà di S.Giuseppe Moscati, uomo di scienza e medico santo. Il professor Filippo Boscia, ginecologo dell’Università di Bari e presidente nazionale AMCI, relazionerà sul volto umano dell’embrione. Il medico internista professor Giuseppe Battimelli, vicepresidente AMCI per il Sud Italia, parlerà del medico tra economia e diritti del paziente. Concluderà il Convegno S.E. Monsignor Giancarlo Maria Bregantini, che alle ore 12 presiederà anche una solenne Funzione Eucaristica. Dott. Giovanni Spàrano 13 CONVEGNO AMCI MOLISE “TUTELA DELLA SALUTE OGGI” Regione Molise IL MEDICO TRA SCIENZA, COSCIENZA, ECONOMIA E LEGISLAZIONE Moderatore - FERNANDO GALLUPPI Vicepresidente Nazionale AMCI Centro Italia. SALA CONVEGNI SANTUARIO DI CASTELPETROSO 7 GIUGNO ORE 9 Saluto Dei Presidenti: SALVATORE FORTE - Presidente AMCI Campobasso FRANCO CARUGNO - Presidente AMCI Isernia GIOVANNI SPARANO - Presidente AMCI Regione Molise Introduzione al tema - MARIA BENEDETTA DONATI-Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione - IRCCS - POZZILLI (IS) Giuseppe Moscati Uomo di scienza e medico santo - GIOVANNI ADINOLFI – Consigliere Nazionale AMCI - Presidente AMCI Caserta Il volto umano dell’embrione - FILIPPO BOSCIA – Presidente Nazionale AMCI Il medico tra economia e diritti del paziente - GIUSEPPE BATTIMELLI – Vicepresidente Nazionale AMCI Sud Italia S.E. Monsignor Giancarlo Maria Bregantini Arcivescovo Campobasso Bojano - Conclusioni ORE 12- Funzione Eucaristica Presieduta da S.E. Monsignor Giancarlo Maria Bregantini Sede del Convegno: Sala Convegni Santuario di Castelpetroso - Giorno 7 Giugno ore 9 14 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso “APPROCCIO INTEGRATO MEDICINA TRADIZIONALE E TERAPIA LOW DOSE NELLE ALLERGOPATIE” Dott. Bartolomeo Terzano on il patrocinio dell’ Università degli Studi del Molise – Dipartimento di Medicina e di Scienze della Salute, organizzato dall’Ordine dei Medici della Provincia di Campobasso si è svolto a Campobasso, sabato 12 aprile, un interessante convegno dal titolo particolarmente suggestivo “Approccio integrato medicina tradizionale e terapia low dose nelle allergopatie” presso l’HOTEL SAN GIORGIO a Campobasso. Bisogna innanzitutto ringraziare per la collaborazione in fase di costruzione dell’evento la Guna Farmaceutici spa che ha inoltre suggerito il titolo della giornata di aggiornamento e seguito le diverse fasi congressuali per poter raggiungere un risultato soddisfacente e una migliore finalità educazionale. La giornata è stata partecipata da oltre 100 iscritti, molti pediatri della regione e della provincia di Foggia, molti medici di medicina generale oltre a 25 biologi e altrettanti infermieri che anche ascoltando i commenti finali sono rimasti entusiasti delle relazioni e della discussione finale. Dallo stesso titolo del convegno si intuisce la particolarità dell’argomento trattato: la possibilità di un approccio ragionato e sostanzialmente meno aggressivo indirizzato a soggetti in fase di crescita e in condizioni fisiche instabili, così come la potenzialità espressa da una terapia che utilizzando le stesse impostazioni cliniche e diagnostiche tenta di utilizzare in un approccio ragionato farmaci a bassi dosaggi per raggiungere la guarigione clinica e/o il miglioramento delle condizioni oppure infine la riduzione di recidive del paziente pediatrico allergico. Come si può facilmente intuire si tratta essenzialmente di abbracciare una medicina che possa transitare da una concezione allopatica di scuola universitaria con impostazione tradizionale, ragionando sulle complessità e difficoltà che coin- C volgono, a volte, i nostri piccoli pazienti, e aggiungere, come fosse una ricetta in cucina, una parte del ragionamento che si riallacci a temi di tipo omeopatico, in questo caso più precisamente omotossiologico. Procedendo in tal modo si può trattare i piccoli pazienti con farmaci pensati e proposti proprio per non aggravare il carico di sostanze chimiche di cui molto spesso non riusciamo a cogliere le numerose interferenze e interazioni. Conosciamo, però, le cause delle allergopatie e ne sappiamo anche molto sul perché si stiano ampliando in così gran numero i casi di bambini che manifestano sensibilità a sostanze inalanti e prodotti alimentari, o infine siano affetti da patologia da contatto. La relazione stretta che, infatti, sussiste tra la teoria igienica e le allergie in generale ci dà lo spunto per una riflessione che più facilmente può indirizzarci verso una terapia, diciamolo così meno aggressiva: le nuove generazioni sempre meno esposte a infezioni elmintiche, batteriche e virali mantengono per più tempo la dipendenza Th2 restando per questo motivo più reattivi per le risposte IgE mediate. Dobbiamo ringraziare, infine, calorosamente i due relatori, oltre che per una smaccata professionalità, anche perché sono stati in grado di rendere fruibile e simpatiche relazioni tutt’altro che facili ed hanno con l’aiuto di immagini accattivanti attratto l’attenzione di quanti hanno assistito con interesse all’evento. La dottoressa Paola Picone dell’ U.O.C. Pediatria P.O. “A. Cardarelli” di Campobasso ed il Dottore Massimo Ciampi responsabile .dell’U.O.C. Pediatria Azienda “Ospedali Riuniti“ di Foggia sono stati gli artefici di una gran bella giornata e hanno accettato e riscaldato un confronto su temi clinici e terapeutici di pressante interesse e di attualità. Per tale motivo l’Ordine dei Medici ringrazia e dichiara sin da subito l’interesse a continuare in questa direzione e a ospitare altri incontri così interessanti e stimolanti. Dott. Bartolomeo Terzano BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 15 Luca Astarita, Ornella Caputo, Deborah Chiarullo,Tiziana Presutti abato 5 Aprile 2014 si è tenuto presso l’hotel Meridiano di Termoli il convegno intitolato “La sindrome di Ondine. Una malattia rara”, organizzato dalla dott.ssa Maria Lucia Di Nunzio, Coordinatrice del Centro Malattie Rare, Direttore U.O.C Pediatria di Campobasso, e dal Dirigente scolastico del liceo classico “G. Perrotta” di Termoli, Prof. Antonio Franzese che ha fortemente voluto questo evento. Il convegno monotematico, si è avvalso di valenti esperti in campo nazionale, con l’intento di affrontare le problematiche legate alla sindrome di “Ondine” in modo da indicare per questa malattia il percorso diagnostico terapeutico da seguire sia a livello ospedaliero che territoriale. Le Associazioni Nazionali e le rappresentanze regionali delle Associazioni sono state invitate a svolgere il loro ruolo di affiancamento alle istituzioni pubbliche e private che si occupano di malattie rare. Il ruolo di moderatore è stato sapientemente svolto dalla giornalista del TGR3 Molise Dott.ssa Enrica Cefaratti che ha presentato i relatori e commentato le relazioni con la consueta professionalità, ma anche mostrando particolare interesse e partecipazione emotiva. Il suo in- S tervento all’evento ha contribuito a rendere efficace la comunicazione che riveste una enorme importanza per la divulgazione delle malattie rare. Sono stati, inoltre, presenti all’evento gli allievi di due classi del Liceo Classico di Termoli, anche a loro si sono rivolti i relatori desiderosi di trasmettere l’interesse verso la medicina e l’entusiasmo per la ricerca. La sindrome di Ondine o “ Sindrome da Ipoventilazione Centrale Congenita (CCHS)” è una delle 8000 malattie rare ad oggi conosciute, la sua prevalenza è stimata in 1/200.000 nati vivi, in Italia i casi censiti ammontano a circa 60. La Sindrome CCHS, come relazionato in maniera chiara e precisa dal dott. Raffaele Piumelli, direttore del Centro CCHS Ospedale Meyer di Firenze, è dovuta a una disfunzione del Sistema Nervoso Autonomo (SNA) e in particolare dei meccanismi di controllo automatico del respiro, con compromissione della capacità da parte del SNC di percepire e di rispondere ai cambiamenti dei livelli di anidride carbonica e di ossigeno nel sangue. Generalmente i bambini affetti dalla malattia possono andare incontro ad apnee, in particolare durante il sonno, con possibili conseguenti danni neurologici. 16 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso La sindrome trae l’eponimo dalla mitologia tedesca in cui si narrra della ninfa Ondine che, avendo subito un tradimento dal suo amante, lo condanna alla veglia perenne, poiché se si fosse addormentato si sarebbe “dimenticato di respirare”. Il “ respiro dimenticato” durante il sonno è l’espressione più eclatante della malattia. Il sospetto di CCHS viene posto precocemente dopo la nascita, per la comparsa di cianosi che non recede al momento della sospensione della ventilazione meccanica.I criteri di orientamento diagnostico sono rappresentati da: • persistente evidenza di ipoventilazione durante il sonno (PaCO2 > 60 mmHg) • assenza di malattie polmonari o neuromuscolari causa di ipoventilazione • esclusione di patologie cardiache Poiché nessun trattamento farmacologico è attualmente efficace, l’impiego di supporti per la ventilazione risulta necessario. Oltre alla classica forma ad esordio neonatale, sono descritte una forma caratterizzata da una complessa alterazione ipotalamica, definita Rapid Onset Obesity, With Hypotlamic Disfunction, Hypoventilation, and Autonomic Dysregulation (ROHHAD) che non presenta l’alterazione del gene PHOX-2B, ed una forma ad esordio tardivo (“later onset”) meno grave dal punto di vista clinico che invece presenta la classica alterazione genetica. Il dott. Piumelli, ha descritto all’attenta platea alcuni casi emblematici di pazienti affetti da questa sindrome che a volte hanno ricevuto la giusta diagnosi solo dopo un lungo iter diagnostico ed in qualche caso in età adulta. Il quadro clinico della malattia è infine reso ancora più complesso dalla variabile associazione con patologie che coinvolgono vari organi ed apparati (M. di Hirschsprung in circa il 15-20% dei casi, alterazioni del ritmo cardiaco, alterazioni della motilità esofagea, patologie oculari, endocrinopatie, tumori della cresta neurale, alterazioni dello sviluppo neurocognitivo), il che rende imprescindibile un approccio multidisciplinare per garantire una corretta gestione clinica. I pazienti che sono affetti da CCHS devono essere assistiti tramite dispositivi di ventilazione durante il sonno, ma in circa il 20 % di casi la sindrome si presenta in forma particolarmente grave essendo caratterizzata da ipoventilazione anche durante la veglia (ipoventilazione globale). Il supporto respiratorio può essere fornito tramite ventilatori meccanici. La dott.ssa Maria Giovanna Paglietti, dirigente medico – UOC Broncopneumologia Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” di Roma , che segue con grande partecipazione i suoi pazienti, tra cui anche il piccolo A., unico molisano affetto da CCHS, ha illustrato le nuove tecniche ventilatorie a disposizione. La tracheotomia come prima scelta terapeutica, risulta obsoleta, potendo utilizzare tecniche non invasive (NIV) con maschere facciali o nasali sempre più ergonomiche per limitare, quanto più possibile, la comparsa di deformazioni del volto nelle sedi di appoggio della maschera definite dagli autori anglosassoni “mid facial hypoplasia”. Il Prof. Pier Luigi Lelli Chiesa, direttore della UOC di Chirurgia Pediatrica del PO “Spirito Santo” di Pescara, dopo aver brevemente elencato le patologie di pertinenza diretta chirurgico-pediatrica inserite nel Decreto Ministeriale sulle Malattie Rare, malformative e tumorali (T.di Wilms, teratoma sacro coccigeo, Vacterl e atresia dell’esofago, onfalocele, gastroschisi), ha testimoniato quanto sia fondamentale l’approccio multidisciplinare e l’ intervento del chirurgo per la possibile patologia associata alla CCHS, quale il megacolon congenito. Infine ha illustrato brevemente, il ruolo del chirurgo pediatra nel supporto diagnostico terapeutico (biopsie, CVC, PEG ) alle malattie rare di competenza medica (sindromi genetiche, malattie metaboliche) La diagnosi di certezza richiede l’indagine molecolare per la ricerca delle mutazioni del gene PHOX2B. Le mutazioni genetiche riscontrate nel 90 % dei pazienti sono a carico del fattore di trascrizione PHOX2B sito sul cromosoma 4, responsabili di fenotipi più o meno complessi. Il Prof. Diego Fornasari, farmacologo all’Università degli Studi di Milano, da anni studia il ruolo ed i meccanismi di azione del fattore di trascrizione PHOX2B. La CCHS è causata dalla presenza di mutazioni nel gene PHOX2B, che codifica per un fattore di trascrizione fondamentale per lo sviluppo embrionale delle strutture nervose che controllano le funzioni respiratorie, cardiovascolari e digestive. Questo gene è costituito da tre esoni. A livello dell’esone 3 sono contenute due aree di replicazione dell’alanina costituite da 9 e 20 residui rispettivamente. La mutazione più frequente del gene comporta l’inserzione di un numero variabile di residui di alanina a livello della seconda area di replicazione dell’alanina: Polyalanine repeat expansion mutations (PARMs), in numero compreso tra 24 e 33. Le mutazioni che non coinvolgono espansioni di alanina (delezioni) vengono definite “Non Polyalanine Repeat Expansion Mutations” (NPARMs). BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 17 L’alterazione genetica nella maggior parte dei casi si manifesta come mutazione “de novo”, ma può anche essere trasmessa, da genitori asintomatici, come carattere autosomico a dominanza incompleta, come mosaicismo somatico o mosaicismo della linea germinale. Il gruppo di ricerca del Prof. Fornasari, sostenuto da fondi provenienti dalle Associazioni di volontariato e da Telethon, ha indirizzato gli studi verso la comprensione dei meccanismi molecolari coinvolti nell’insorgenza della malattia, con particolare riferimen- to all’ identificazione dei geni regolati da PHOX2B, allo scopo di individuare nuovi possibili bersagli terapeutici. Inoltre, recentemente sono state individuate due pazienti affette da CCHS con un parziale miglioramento nel controllo della respirazione, in seguito all’assunzione di un contraccettivo progestinico (desogestrel). Nel corso della relazione sono stati illustrati i dati e le ipotesi sul possibile meccanismo molecolare alla base di questo effetto farmacologico, con la prospettiva di poter individuare farmaci alternativi privi di azione contraccettiva. Il trattamento con il progestinico, è stato constatato che non aumenta i livelli di espressione di PHOX2B, ma la sua attività trascrizionale. Lo studio su cavie ha mostrato che l’azione del Desogestrel è mediata dall’interazione con il recettore nucleare PRB, che potenzia l’attività trascrizionale di PHOX2B sui suoi geni bersaglio in maniera promotore-specifica e che l’effetto sul promotore di TLX2 si esplica attraverso un meccanismo genomico. Il lavoro dei ricercatori di svezzare i pazienti dalla ventilazione ipnica sta ottenendo importanti conquiste, ma questo percorso è ancora lungo e soprattutto molto impegnativo anche dal punto di vista economico. La dott.ssa Maria Lucia Di Nunzio ha presentato lo stato dell’arte relativo all’assistenza alle persone affette da malattie rare in Molise. Nella diagnosi precoce gioca un ruolo cruciale lo screening neonatale allargato. I campioni di sangue raccolti presso i tre punti nascita della Regione sono inviati al Centro di Screening della UOC di Patologia Clinica del Policlinico Umberto I di Roma. Nel quadriennio 20102013 su 7.963 campioni esaminati sono stati indi- viduati: 1 caso di fibrosi cistica, 1 di galattosemia, 1 di fenilchetonuria e 3 casi di alterazione dei valori dell’acilcarnitina, 6 di ipotiroidismo congenito. Le attività di screening hanno determinato un impatto rilevante sulla salute della popolazione nell’ambito delle malattie rare. Per avere un’idea dei possibili vantaggi degli screening neonatali, si può fare riferimento allo screening per l’ipotiroidismo congenito i cui esiti invalidanti, tempo fa piuttosto diffusi, oggi sono stati debellati dalla terapia sostitutiva instaurata entro il primo mese di vita. Dalla fine degli anni novanta l’introduzione di nuove metodiche analitiche (spettrometria di massa tandem) ha suggerito di riconsiderare il numero delle malattie metaboliche ereditarie da proporre per lo screening neonatale obbligatorio. La spettrometria di massa tandem permette di effettuare con elevata sensibilità e specificità analisi su circa 40 malattie metaboliche ereditarie, in tempi molto limitati (pochi minuti) e a partire da un’unica goccia di sangue. Per molte delle patologie identificabili (aminoacidopatie, disturbi del ciclo dell’urea, acidurie organiche e difetti della beta ossida- 18 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso zione) una diagnosi appropriata e tempestiva è in grado di contenere gli esiti fortemente invalidanti. Il Progetto Regionale Malattie Rare (Piano Sanitario Nazionale 2006-2008) approvato con DGR il 5 maggio del 2008, propone come obiettivi da raggiungere: • La presa in carico globale del paziente • L’integrazione con strutture territoriali (assistenza domiciliare e servizi sociali) • Le attività formative per gli operatori • Le campagne informative rivolte ai pazienti e alle famiglie I suddetti obiettivi richiedono molto impegno da parte degli operatori ma anche la giusta attenzione da parte delle istituzioni regionali e aziendali. Il Centro di Malattie Rare di Campobasso, di fatto, non dispone di una sede propria, non esistono posti letto dedicati, ne posti di Day Hospital, nemmeno al Pronto Soccorso è previsto un percorso preferenziale. La costruzione della rete ospedale-territorio prevede la formazione di operatori capaci sia ospedalieri che sul territorio, da impegnare nell’assistenza al bambino o agli adulti. Il convegno prevedeva un tavolo di confronto con i rappresentanti istituzionali, per condividere le criticità e formulare delle proposte da parte degli operatori del settore, dei malati e delle famiglie per migliorare l’organizzazione dei centri di riferimento e delle strutture territoriali, ma ha presenziato solo la Dott.ssa Erminia Gatti, garante dei diritti dei minori, che dopo un breve saluto è dovuta andare via per impegni personali. Toccante è stato l’intervento della madre di A. che ha descritto la convivenza, da parte di un bambino così piccolo, con una malattia di questo genere, testimonianza che ha commosso la platea. La mamma ha presentato un video amatoriale che ha permesso ai presenti di percepire concretamente le difficoltà vissute dai genitori e dalla famiglia nella gestione del sonno del piccolo. Appare centrale il ruolo della mamma che ha rinunciato con devozione, alla vita universitaria e professionale per dedicarsi integralmente al bambino anche grazie al supporto della nonna, affettuosamente definita “nonna –mamma”e dell’intera famiglia. Il clima è stato poi ravvivato dagli applausi e dai sorrisi del piccolo A., segno della sua spiccata solarità e della caparbia volontà di vivere una vita serena. La seconda parte del convegno ha visto la partecipazione delle Associazioni e nello specifico dell’ Avv. Maria Grazia Valen- tini Vicepresidente dell’ Associazione AISICC (Associazione italiana per la sindrome da ipoventilazione centrale congenita) che ha presentato i principali obiettivi della associazione ovvero il miglioramento della qualità della vita delle persone colpite da malattia rara. La Dott.ssa Renza Barbon Galluppi Presidente UNIAMO F.I.M.R. onlus (Federazione Italiana Malattie Rare) con grande pathos ha proposto gli obiettivi comuni perseguiti : costruire una strategia europea unica, globale ed integrata a lungo termine, rispondente ai bisogni delle persone affette da patologie rare in tutta l’Europa. Di primario interesse è rendere uniforme la gestione dei malati rari su tutto il territorio italiano creando percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (PDTA) condivisi da tutti ed adottando iniziative di cooperazione tra Regioni. Il fine ultimo è ridurre la variabilità clinica, contribuire a diffondere la medicina basata sulle evidenze, utilizzare in modo congruo le risorse e permettere di valutare le prestazioni erogate mediante indicatori. A chiusura dei lavori si è tenuta una tavola rotonda delle associazioni allo scopo di costituire un’ Associazione Malati Rari del Molise. Hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni ed alcuni pazienti affetti da malattia rara. Questi ultimi hanno portato la loro testimonianza circa le molteplici difficoltà incontrate non solo per ricevere la diagnosi, ma una volta inquadrata la loro condizione anche per ottenere i loro diritti. A volte sembra invalicabile il muro della burocrazia con il quale i malati rari e le loro famiglie sono costretti a scontrarsi. Proprio sulla scorta di queste difficoltà, la Dott.ssa Barbon ha messo a disposizione dei presenti una piattaforma informatica per interloquire tra di loro con lo scopo di creare un “cantiere” per la costruzione di una valida associazione molisana, in grado di supportare il lavoro di quanti medici, infermieri, amministrativi ed altri si vogliano dedicare a questo vasto ed eterogeneo settore della medicina. Luca Astarita, Ornella Caputo, Deborah Chiarullo,Tiziana Presutti BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 19 MANIFESTAZIONE ROTARY PRESSO LA CASA ‘PISTILLI’ Mimma L. Bollella, Presidente Rotary Club Campobasso ’idea di una targa commemorativa in ricordo del dott. Nicola Pagliarulo, noto medico di base scomparso a Campobasso dieci anni fa, è balzata spontanea all’interno del Rotary Club quando, tra le iniziative in programma quest’anno, è stato proposto un service a favore della Casa di Riposo ‘Don Carlo Pistilli’. Forte fu infatti il suo legame con quella struttura, che ancora oggi è testimonianza viva della caparbia volontà e del suo generoso impegno volto a risolvere i problemi della collettività. La manifestazione si è svolta lo scorso 3 aprile, presso la Casa ‘Pistilli’- in via delle Frasche- e ha visto la partecipazione di un numeroso gruppo di Rotariani ed amici. La targa è stata posizionata vicino alla sala di Fisioterapia, che ben rappresenta il frutto del suo poliedrico operare, avendo egli provveduto ad attrezzarla in parte con i mezzi propri, in parte con i proventi di ingegnose iniziative, come la partita di calcio tra vecchie Glorie Rossoblu e Magistrati. Nel mio breve saluto, come Presidente del Rotary Club di Campobasso, ho voluto ricordare la circostanza in cui il dott. Nicola Pagliarulo, nel 2003 avendo dedicato buona parte della sua vita “al servizio del Bene Comune” quale medico, Presidente della Croce Rossa e Presidente della Casa di Riposo “Pistilli”- aveva ricevuto l’attestato di Paul Harris Fellow, uno dei più ambìti riconoscimenti rotariani. L’arduo compito di tracciarne il profilo è stato affidato al dott. Gennaro Barone, Presidente dell’Ordine dei Medici di Campobasso, che magistralmente ne ha illustrato l’ampio raggio d’azione, rimarcando l’impegno professionale, umano e sociale. Il suo racconto è stato vivace ed esaltante coinvolgendo tutti, anziani ospiti ed operatori della Casa, rotariani ed amici, soprattutto quando il Presidente ha voluto con- L dividere episodi personali di vita illuminati da quella arguzia e simpatia che il dott. Nicola Pagliarulo immediatamente trasmetteva all’interlocutore. Dopo la cerimonia ‘ufficiale’, finalmente la consegna del nostro service, che va a soddisfare un desiderio a lungo agognato: un carrello monodose ‘ad hoc’ per la distribuzione dei farmaci –fornito di ottanta cassetti, quanti sono gli ospiti- ed una sterilizzatrice. Quindi, la manifestazione è proseguita con un momento ricreativo, musica dal vivo a cura di giovani fisarmonicisti del Conservatorio “L. Perosi”, preparati dal M° Angelo Miele. I ritmi di valzer, bossa nova e polka hanno entusiasmato, fino a spingere alla danza alcune coppie di anziani, e sollecitando anche l’anima artistica del dott. Barone, che si è così esibito in un brillante monologo in versi, lungo ed esilarante… Concludendo, è stato un incontro ricco, di quel senso di festa che intendevamo appunto proporre agli ospiti della Casa. Insieme al ricordo di una persona che si è tanto prodigata, affinché la loro dimora fosse degna e serena. Sicuramente degna,”… senza ‘se’ e senza ‘ma’, hic et nunc…” Mimma L. Bollella 20 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso PAGINA ODONTOIATRICA Manuale per l’esercizio della professione Odontoiatrica Dott. Attilio Cicchetti È stato presentato venerdì 11 aprile in occasione del XXI Congresso del Collegio dei Docenti dal Presidente della CAO Nazionale Giuseppe Renzo il “Manuale per l’esercizio della Professione Odontoiatrica”: un organico e completo volume che raccoglie in modo sistematico, ordinato e giuridicamente ineccepibile tutte le disposizioni che regolamentano l’esercizio della Professione Odontoiatrica. Il manuale affronta i principali temi di interesse della professione proponendosi come elemento formativo per gli studenti e i giovani, e come agile strumento di consultazione per tutti gli odontoiatri, che si confrontano con una professione in continuo cambiamento e sempre aperta a nuove sfide. L’Odontoiatra non sarà mai un imprenditore e il suo paziente non sarà mai considerato un cliente da attirare con facili promozioni. Questo manuale ha tutti i requisiti per diventare un passaggio importante del percorso di maturazione di una Professione capace di andare incontro al futuro e alle richieste di Salute di una società in continua evoluzione. Il Presidente Commissione Albo Odontoiatri Dr. Cicchetti Attilio RACCOMANDAZIONI CLINICHE IN ODONTOSTOMATOLOGIA “rimettere al centro dell’esercizio dell’odontoiatria il concetto di qualità, base fondante della professione insieme al concetto di umanità “ Il documento è stato scritto e condiviso da Università, Ordine, associazioni e Società scientifiche di area odontoiatrica. L’obiettivo è tutelare il paziente, stabilendo uno standard per le cure, ma anche l’operatore con l’individuazione di regole concrete per una buona pratica clinica. La natura delle raccomandazioni Le raccomandazioni cliniche in odontostomatologia, presentate il 20 marzo – quasi a celebrare la Giornata mondiale della salute orale che cadeva proprio in quella data – nell’Auditorium del ministero della Salute di Lungotevere Ripa a Roma, raccolgono una lunga serie di consigli clinici per gli operatori in ogni branca dell’odontoiatria, dall’uso appropriato di attrezzature e materiali fino alle indicazioni e controindicazioni chirurgiche. «Il loro principale obiettivo è quello di riunire in un unico testo la definizione di approcci terapeutici chiari e basati su dati scientifici per tutte le singole tematiche specifiche, in modo tale da consentire all’operatore sanitario la migliore risposta ai bisogni di salute orale non solo sulla base della propria individuale scienza e coscienza, ma anche al fine di facilitare una maggiore condivisione delle finalità terapeutiche tra professionista e paziente» scrive il ministro della Salute Beatrice Lorenzin nella presentazione del documento, che è stato realizzato «anche con l’obiettivo di ridurre progressivamente le diversità della qualità dell’offerta di prestazioni odontoiatriche esistente nel nostro Paese, sia in regime di Ssn che di libera professione». All’interno del documento ci sono indicazioni cliniche su tutte le branche dell’odontoiatria: medicina orale, restaurativa, endodonzia, parodontologia, chirurgia orale, implantologia, gnatologia, ortognatodonzia, odontoiatria pediatrica, odontoiatria speciale, odontoiatria protesica e riabilitazione post-oncologica. Un documento con molteplici obiettivi «Il 93% dell’odontoiatria italiana è privata e siamo soggetti a una massiva espansione di low cost, di iniziative che tendono ad abbassare la qualità, a vessare i colleghi e soprattutto i pazienti. E allora abbiamo avuto l’idea di queste raccomandazioni, realizzate in sinergia con tutti gli attori dell’odontoiatria» ha spiegato BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 21 PAGINA ODONTOIATRICA Enrico Gherlone, secondo il quale le raccomandazioni «fissano un’asticella al di sotto della quale la salute del cittadino potrebbe non essere garantita». Il documento «servirà non solo a tutelare il paziente, ma anche l’operatore» sottolinea Gherlone. Seguendo queste raccomandazioni cliniche infatti l’odontoiatra, in caso di problemi, potrà sostenere di aver operato secondo le regole della buona pratica clinica. Il professionista sarà forse più tutelato anche dal punto di vista dei controlli fiscali: «nelle raccomandazioni sono indicati i passaggi necessari per ogni terapia, i materiali da utilizzare, il numero di sedute che servono e quindi anche quanto tempo è necessario per offrire una prestazione di qualità – spiega Prada –. Questo ci può tutelare anche su un certo numero di verifiche induttive che ci vengono fatte», ad esempio sui materiali di consumo. Giuseppe Renzo, presidente Cao, conferma che questo documento arriva al termine di un percorso «assolutamente non facile» e ricorda che il contributo dell’Ordine è stato quello, che naturalmente gli compete, di tutela dell’applicazione del codice deontologico, insieme di norme che sono diventate legge ma che non possono essere seguite se mancano le regole a cui fare riferimento. «Alcune regole non c’erano – ha detto Renzo –. Non erano scritte. Scrivere le raccomandazioni cliniche ha costituito un pre-requisito che permetterà ai pazienti di essere tutelati ma soprattutto fornirà degli strumenti ai professionisti, che potranno così essere tranquillizzati nella diurna applicazione di quelle che sono le loro conoscenze». Tanto nel privato quanto nel pubblico. Antonella Polimeni, presidente del Collegio dei docenti di odontoiatria, celebra questo «bel momento di sintesi, di risultato soprattutto» ricordando il contributo dei molti docenti che hanno partecipato alla stesura delle raccomandazioni che, assicura Polimeni, «saranno anche uno strumento didattico, un ottimo viatico per il nuovo sesto anno (del corso di laurea in odontoiatria e protesi dentaria, ndr) che inizierà l’anno prossimo e che ci consentirà di dare ai nostri studenti quell’imprinting professionale anche sulla condotta, sulla best practice». L’utilità delle raccomandazioni cliniche in odontoiatria viene certificata anche dall’Organizzazione mondiale della sanità. Come riporta Laura Strohmenger del Centro di collaborazione Oms di Milano, il massimo organismo sanitario mondiale ha sottolineato che l’odontoiatria si è talmente sviluppata nei paesi industrializzati e la tecnica è cosi importante che «senza le raccomandazioni cliniche non sarà possibile concretizzare, nel pubblico e nel privato, questo lavoro così importante». Raccomandazioni cliniche come risposta ai low cost Per Gianfranco Prada le raccomandazioni contengono un forte messaggio sindacale: mettono al centro il modello libero professionale come luogo in cui difendere e mantenere elevata la qualità della prestazione odontoiatrica. «Questo è un discorso che i politici recepiscono bene» sottolinea Prada. L’azione politica della categoria, secondo il presidente Andi, deve quindi essere orientata all’obiettivo «di mantenere la qualità dell’odontoiatria negli studi libero professionali come è sempre stato e come ben hanno prodotto fino ad oggi» e non certo «andare a dire che noi siamo impoveriti dai low cost oppure che il nostro reddito diminuisce a causa loro». Il percorso istituzionale delle raccomandazioni A ricostruire il percorso che ha portato alla stesura delle raccomandazioni è il suo coordinatore, Enrico Gherlone, presidente del corso di laurea in odontoiatria all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. L’idea nasce durante il ministero di Ferruccio Fazio, quando Gherlone rappresentava l’odontoiatria in seno al Consiglio superiore di sanità. I lavori sono iniziati nel giugno del 2009. Il documento prodotto è stato subito inviato alla Cao, che a sua volta l’ha trasmesso alle associazioni sindacali per valutarne «la percorribilità nella professione» e agli odontoiatri forensi per le implicazioni medico-legali. Il documento è tornato poi alle commissioni con delle proposte di modifica. Approvate infine da tutti gli attori coinvolti, le raccomandazioni sono state sottoposte al Consiglio superiore di sanità per l’approvazione finale. Alla stesura del documento hanno collaborato tutti i maggiori attori del panorama odontoiatrico nazionale: la Cao, il Collegio dei docenti, i sindacati Aio, Andi e Sumai e le società scientifiche raggruppate nel Comitato intersocietario di coordinamento delle società scientifiche odontostomatologiche (Cic). Le raccomandazioni andranno sicuramente aggiornate nel tempo. «Il primo impegno sarà certamente quello di una manutenzione costante» ha assicurato Giuseppe Ruocco, direttore generale della prevenzione presso il Dipartimento di sanità pubblica e innovazione del ministero della Salute, che ha avuto un ruolo decisivo nel percorso di approvazione del documento, così come Michele Nardone, dirigente dello stesso dipartimento. Ma, come ha spiegato Fabrizio Oleari, presidente dell’Istituto superiore di sanità, siamo solo all’inizio di un percorso e a partire dalle raccomandazioni ci sarà da fare un grande lavoro «non solo di manutenzione ma anche di concretizzazione della funzione di indirizzo e di conoscenza di ciò che accade, anche con metodo campionario, per poter avere poi dei report che possano dirci come vanno le cose nell’ambito della salute orale in Italia». Il testo è scaricabile dal sito dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Campobasso Il Presidente CAO di Campobasso Dr. Cicchetti Attilio 22 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso PAGINA ODONTOIATRICA Fondamenti su salute e sicurezza nello studio odontoiatrico li adempimenti sono sempre stati al contempo odiati ed amati dai medici ed in particolare dagli odontoiatri. Odiati perché di sicuro vanno a rubare tempo all’attività clinica. Amati, ovviamente fra virgolette, perché consentono di essere in regola con quanto la legge prescrive e garantiscono agli studi professionali di lavorare in regime di sicurezza. È proprio in quest’ottica che si va ad inserire il corso tenuto a Campobasso, presso la sala consiliare dell’Ordine dei Medici, sabato 5 aprile 2014 dall’esperto qualificato in radioprotezione Carmine Di Filippo, che da anni offre una convenzione con gli odontoiatri molisani iscritti all’Associazione Nazionale Dentisti Italiani. Il relatore ha illustrato i principi, le norme, gli adempimenti e la documentazione da produrre e conservare in materia di radiazioni ionizzanti, radiazioni ottiche artificiali, impianti e apparecchiature elettriche, prevenzione incendi e segnaletica di sicurezza. Infatti il rispetto di tali normative, lungi dall’essere un ennesimo adempimento burocratico, garantisce un ambiente salubre, sicuro e controllato al professionista stesso, ai suoi dipendenti, consulenti e collaboratori, ovviamente al paziente ed in generale alla popolazione (si pensi a quanti abitano nei pressi di uno studio dentistico o agli accompagnatori dei pazienti che aspettano in sala d’attesa). Nello specifico il decreto legislativo n° 230 del 17 marzo 1995, in materia di protezione sanitaria delle persone contro i pericoli delle radiazioni ionizzanti connesse ad esposizioni mediche, stabilisce che il personale che opera in ambito professionale con apparecchi radiologici deve essere formato e informato. Tale formazione si estende anche ai rischi relativi alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro come da decreto legislativo n° 81 del 9 aprile 2008. Il corso, pur interessando principalmente i titolari di studi odontoiatrici, era rivolto a tutti i dentisti ed ha fornito conoscenze generali sui concetti di Danno, Rischio, Prevenzione e conoscenze specifiche sul quadro normativo che disciplina la protezione dalle radiazioni e sui concetti fondamentali su cui si basa la normativa sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Inoltre il corso ha fornito ai partecipanti le nozioni per poter individuare e correggere eventuali non conformità e per poter mantenere nel tempo i requisiti minimi previsti dalla normativa. Dott. William Susi G L’ortodonzia funzionale: funziona? Corso teorico-pratico Prof. Domenico Ciavarella h h h h 08:30 Registrazione partecipanti 09:00 Introduzione - Prof. Ciavarella 09:30 La malocclusione: problema genetico o funzionale. 10:00 I marcatori orali ed estetici del difetto di crescita delle ossa mascellari h 10:30 Quando intervenire e come. h 11:00 Principi fisiologici dei dispositivi intraorali maggiormente utilizzati h 11:30 Evidence based medicine and dentistry h 12:00 Le apparecchiature funzionali h 12:30 Criteri di scelta dei dispositivi funzionalizzanti h 13:00 Casi clinici h 13.30 Verifica dellʼapprendimento BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 23 La Storia dell’Ordine dei Medici della Provincia di Campobasso Italo Testa omunque la legge modificata alla Camera dovette tornare i Senato dove si svolse una discussione alla quale presero parte i Senatori: Durante, Astrengo, Grassi, Lucchini, Maragliano che era stato il relatore, Todaro ed il primo Ministro Luzzatti, che appoggiò le modifiche apportate alla Camera. Il 10 luglio il Senato approvò il disegno senza apportare ulteriori variazioni che avrebbero richiesto un ritorno alla Camera. Dei Senatori molisani fu presente al dibattito ed alla votazione il solo On. Ugo Petrella. Le modifiche apportate alla Camera al disegno di legge Giolitti furono importanti, anche se non riuscirono a ripristinare la spirito informatore del primitivo disegno della Federazione, e furono possibili perché quando la legge fu discussa alla Camera e successivamente al Senato in seconda lettura a dirigere il governo ed il ministero dell’interno c’era Luzzatti e non Giolitti che non avrebbe consentito alcuna modifica al suo disegno di legge. Alla fine possiamo concludere che il rinvio della discussione del disegno alla Camera dalla seconda sessione del 1909 alla prima del 1910 giovò alla causa dei Sanitari. Alla notizia dell’approvazione definitiva in Senato del disegno legge sul riconoscimento giuridico degli Ordini la Presidenza della Federazione, nonostante destinata a scomparire quando la legge sarebbe entrata in vigore, inviò al nostro Emilio Pittarelli il seguente telegramma: C “Dottore Emilio Pittarelli Campochiaro Nel giorno in cui anche dal Senato approvasi progetto riconoscimento giuridico Ordine Sanitarii, questa Presidenza rivolge memore, affettuoso pensiero a chi ne fu primo efficace relatore.” Pittarelli rispose: “Ringraziando gentile pensiero, auguro sospirata legge, per cui abbiamo lavorato dieci anni contro ...continua mille ostacoli, segni nuova era classi sanitarie.” Sul periodico «La provincia di Campobasso» dell’11 agosto fu pubblicato un lungo articolo di Emilio Pittarelli dal titolo “Sull’organizzazione legale delle classi Sanitarie” nel quale riportò tutto il travagliato iter che aveva, alla fine, portato al risultato del riconoscimento giuridico Il riconoscimento per legge degli Ordini dei Sanitari, anche se con le limitazioni del disegno Giolitti furono accolte con grande soddisfazione dalla maggior parte dei medici che vedevano riconosciute, almeno parzialmente le loro aspettative; la parte più attenta della categoria si rese conto che la forza propositiva e propulsiva che fino ad allora gli Ordini dei Sanitari provinciali, divenute Camere Sanitarie, avevano svolto in materia di pubblica salute ed anche di difesa della categoria si era esaurita con la trasformazione degli ordini in strutture burocratiche con scarso potere di incidere sulle scelte di politica sanitaria locale. Anche l’impegno preso dal ministro Luttazzi di riportare nel regolamento attuativo il terzo emendamento Pietravalle, quello più qualificante perché consentiva agli ordini di partecipare alle scelte di igiene e sanità pubblica, cadde perché alla stesura e firma del decreto contenente il regolamento attuativo della legge sugli ordini Sanitari era tornato a dirigere il Governo ed il ministero dell’Interno Giovanni Giolitti. Le funzioni sindacali furono riprese e portate avanti dalla associazioni di categoria da cui poi nacquero i sindacati dei medici. I tempi lunghi della legislazione italiana richiesero circa due anni perché la legge ed i suoi effetti entrassero in vigore per cui sia le Camere Sanitarie che la Federazione continuarono ad operare. A Campobasso si riunì il 4 ottobre, in assemblea, la Sezione provinciale dell’Associazione Nazionale dei Medici Condotti per discutere dei temi che si sarebbero trattati al Congresso Naziona- 24 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso le dell’associazione che, previsto per il mese di settembre a Perugia, era stato rinviato a causa di una epidemia di colera che aveva interessato tutto il territorio nazionale. I temi all’Ordine del Giorno erano quelli già discussi negli altri congressi: Il minimo di stipendio; le condotte piene; la vigilanza igienica; i Medici Condotti supplenti; l’avocazione delle condotte allo Stato o alla Provincia. Il primo argomento fu a lungo discusso con l’intervento di numerosi medici ed alla fine fu presentato e approvato un O.d.g. nel quale veniva richiesto un minimo di stipendio annuo di lire 1500. L’assemblea dette poi mandato al Presidente, il dottor Altobello, di redigere un memoriale sulle condizioni dei medici condotti da inviare al Prefetto della Provincia, al Consiglio Provinciale di Sanità ed alla Giunta Provinciale Amministrativa. Altobello che era uomo deciso, in breve tempo scrisse il memoriale che fece stampare in un opuscolo indirizzato alle autorità cui erano destinate ma diffuso attraverso la stampa sanitaria e politica in tutte le province del Regno. Intitolato: “Per un minimo di stipendio” l’opuscolo riporta, sotto al titolo, il seguente pensiero del grande maestro bolognese Augusto Murri, estrapolato dalle sue lezioni: Il lungo memoriale, di cui riporto di seguito alcuni stralci, descrive in maniera alquanto drammatica, ma veritiera, la situazione in cui si trovavano ad operare i medici condotti nella nostra Provincia (ed anche in molte altre Province specialmente meridionali), non solo per l’esiguo trattamento economico, ma anche per l’isolamento in cui si trovavano a causa della precaria viabilità; per la protervia della Autorità Comunale che molte volte, come abbiamo visto, infieriva sui medici o perché non allineati o per altri motivi sempre discutibili; per la difficoltà oggettiva di far comprendere alla Autorità l’importanza della igiene pubblica nei Comuni senza fogne dove al mattino passava il carretto per le deiezioni; e molto altro. Tra le altre cose nel memoriale si legge: “Noi sappiamo di adempiere una funzione sociale, di cui non ci sarà mai la più alta, finché la vita e la salute saranno il fondamento indispensabile d’ogni altro bene.” […] A diminuire poi maggiormente le risorse del Medico concorre in gran parte la compilazione della lista dei poveri perché attualmente nelle Amministrazioni comunali vi è una tendenza ingiusta ad allargare su vasta scala quell’elenco includendovi, non quelli che veramente hanno bisogno, ma per lo più parenti, compari, amici, elettori che sfruttano continuamente la faticosa opera del Sanitario.[…] Per tornare poi all’elenco dei povero, occorre notare che per legge il Medico Condotto deve far parte della Commissione per la revisione delle liste: ma in quale Comune della nostra Provincia si è mai osservata questa legge? Quale Medico è stato mai invitato?[…] Ma anche la seguente lettera a stampa indirizzata a tutti i medici condotti della Provincia: Campobasso, 15 0ttobre 1910. Egregio Collega, Io ho appena iniziata l’opera di redenzione che dovrà essere continuata ed intensificata e spetta a voi ora l’aiutarmi col mandarmi prima d’ogni altro la vostra adesione a Socio della nostra Associazione, se fino ad ora non l’avete fatto, per agire tutti d’accordo in caso di una eventuale azione collettiva; col concorrere a preparare su pei giornali della Provincia la pubblica opinione e tener desta la quistione; coll’interessare vivamente i Deputati, le Autorità, i vostri amici Componenti la G.P.A. ed il Consiglio Sanitario per la definitiva approvazione dei nostri onesti desiderati. Se questo farete noi vinceremo. Cordiali saluti dal vostro G. Altobello “[…]Date poi le condizioni poco igieniche delle nostre popolazioni, l’ignoranza, la superstizione, le pessime inveterate abitudini, la deficienza di nutrizione con la conseguente miseria fisica si comprende quale continuo, improbo lavoro debba fare il Medico, quest’essere sempre frettoloso e affaticato della cui opera ognuno pretende erigersi a giudice ed a cui è negato non solo un po’ di riposo ma anche il diritto che hanno tutti di un onesto ed equo compenso.[…] […]Le SS.VV. sanno bene come gli Amministratori credono di avere in mano le sorti del Medico, come credono di poterlo comandare e condannare falcidiando il già misero stipendio, scacciandolo, quando possono, per non fargli acquistare la stabilità perché aspettano il figlio, il nipote che deve trovare in paese il posto libero per continuare le…. buone tradizioni di sua famiglia. A Lei, Ill.mo signor Prefetto, a Loro Componenti del Consiglio Sanitario e della Giunta Amministrativa queste cose sono più che note perché in ogni loro riunione hanno sotto gli occhi le calunnie, le BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso persecuzioni di cui è vittima il povero Medico Condotto e le bassezze di alcuni Amministratori che soltanto per non aver avuto il voto nelle elezioni brigano da mane a sera A danno del Sanitario che pur avendo un mondo di ragioni dalla sua deve stare in pensiero per i ricorsi che piovono sul suo capo, per gli anonimi alle Autorità, per le liti che deve intentare e che gli costano del suo mentre che per gli Amministratori paga… il Comune.[…] […]I Medici attuali sono giovani pieni di vita e d’entusiasmo che temono di rimanere indietro, di fossilizzarsi, ed hanno una premura continua di apprendere sempre, di aumentare le proprie cognizioni leggendo periodici, acquistando libri, invocando corsi di perfezionamento e convenendo numerosi alle Adunanze della classe ed ai Congressi dove son sempre i primi a portare il frutto del loro studio e della loro continua osservazione. Essi son convinti che in una gola delle Alpi o dell’Appennino, che sembra dimenticata perfino dal sole, come insegna il Murri mio venerato Maestro, uno può crearsi tanta nobiltà di vita, quanta non ne han mai sognata altri che seggono nei più illustri Atenei. “Basta pensare che ciò che a noi è affidato, è quanto gli uomini hanno di più prezioso. Noi non possiamo sempre difenderlo, ma dobbiamo sempre sentire l’obbligo di far tutto per salvarlo, se a questo può bastare l’opera umana”. Ma tutto il buon volere, tutta la sete di apprendere e di sapere non bastano da sole perché occorre un compenso adeguato, occorre un giusto corrispettivo che a sua volta ritorna a beneficio di chi lo concede perché serve per un ulteriore miglioramento che si esplica con l’applicazione delle moderne conoscenze scientifiche a vantaggio della collettività.[…].” Il memoriale ottenne il risultato sperato perché il Prefetto di Campobasso inviò a tutti i Comuni della Provincia la circolare che di seguito trascrivo: “Ai sig.ri Sindaci della Provincia, e per norma ai signori Sottoprefetti di Isernia e Larino. La Presidenza di questa Sezione Provinciale dell’Associazione Nazionale dei medici condotti, si è rivolta a me interessandomi a far si che nei bilanci dei Comuni lo stipendio dei medici condotti venga elevato ad un minimo di lire 1500 e vi sia stanziata la somma occorrente per la supplenza dei medesimi durante il mese di congedo cui hanno diritto. Tali desiderata sono meritevolissimi di essere presi nella più benevola considerazione, essendo giu- 25 sto che ad una classe cosi benemerita sia fatto un trattamento pari alla sua dignità professionale e proporzionato ai disagi, sacrifizi, pericoli ai quali va incontro nell’esercizio della sua missione altamente umanitaria. È doloroso constatare che in parecchi Comuni di questa Provincia lo stipendio dei medici non arriva che a poche centinaia di lire, le quali rappresentano un compenso irrisorio tanto più se si consideri che su di esso gravano la tassa di Ricchezza Mobile ed il contributo pel Monte Pensione, e se si tenga conto del mutamento avvenuto nelle condizioni generali economiche, nonché delle accresciute esigenze del servizio. È regola generale che le prestazioni devono essere retribuite in ragione del loro valore specifico; ora quali prestazioni nell’ambito del territorio Comunale hanno importanza maggiore di quelle del medico condotto, che è il tutore della salute di tutti i cittadini? Confido quindi nella compilazione del bilancio pel venturo esercizio le Amministrazioni Comunali, compenetrandosi delle ragioni che militano a favore dei loro Sanitari, s’inducano a migliorarne le sorti, anche per evitare che si faccia luogo all’applicazione dell’art. 26 della legge 1° agosto n. 636. Il Prefetto Bertagnoni La Circolare ebbe un effetto dirompente perché, per la prima volta, una Prefettura prendeva pubblicamente le difese della categoria dei medici condotti verso i quali il Governo ed il Parlamento, anche di recente, non erano stati particolarmente benevoli. La notizia della Circolare fu riportata dal dottor Vincenzo D’Amico, delegato dalla Sezione Molisana, al Congresso Nazionale di Perugia dell’Associazione Medici Condotti ove fu accolta con una grande ovazione all’indirizzo del Prefetto di Campobasso Il periodico «La Provincia di Campobasso» che la riportò nel numero 19 del novembre di quel 1910, la fece precedere seguente commento: “Un’opportuna circolare del Prefetto Pubblichiamo volentieri, a titolo di dovuta lode, la premurosa e bella circolare che, l’illustre e benamato Prefetto della nostra Provincia, ha testè inviata a tutti i Sindaci del Molise. Essa, mentre addimostra il vero e sincero affetto che il comm. Bertagnoni nutre per quelli che sono davvero i tutori della salute di tutti i cittadini, nonché la mente sua aperta agl’incalzanti problemi economici della vita odierna, d’altra parte, siffatta circola- 26 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso re, rappresenta la vittoria più splendida che ha vinto l’infaticabile presidente della Sezione dei medici condotti del Molise, il valoroso dottor Giuseppe Altobello.” Anche la stampa nazionale, sia quella stampa medica che da quella, cosiddetta, politica riportarono, commentandola la circolare Bertagnoni. Il «Tommasi», rivista medica napoletana riportò per intero il documento con il seguente commento: “ Il Tommasi che ha sempre caldeggiato gl’interessi della benemerita falange dei Medici Condotti, manda un plauso sincero e cordiale al distintissimo collega che ha saputo si validamente esortare, con alta e sicura coscienza e con saldi evitali argomenti, le Autorità tutorie ad una richiesta cosi equa nell’interesse di quelli che rappresentano, senza vana retorica, i vigili tutori della salute di tutti i cittadini.” « La Riforma» giornale di Roma scrisse: “……….La Circolare del Prefetto non può che essere commentata favorevolmente da noi e plaudita con l’augurio che l’esempio sia seguito nelle altre province, e soprattutto che non reti lettera morta innanzi alle eventuali opposizioni di certi campidogli rurali ove impera ancora lo zarismo più sfacciato e ove si crede che il Medico Condotto debba essere un umile dipendente prono a tutte le violenze. La Prefettura e la Giunta provinciale Amministrativa sappiano resistere energicamente iscrivendo la spesa di ufficio e portando gli stipendi dei Medici condotti a quel livello che richiedono la dignità della professione e l’onestà nel riconoscere e pagare un’opera assidua e preziosa.” Il Presidente nazionale dell’Associazione dei Medici Condotti, il dottor Brunelli, a nome di tutta la categoria, scrisse una lettera di plauso e ringraziamento al comm. Bertagnoni che rispose con il seguente telegramma: “Affrettomi ringraziarla per lettera cortese oggi ricevuta. Era doveroso per me il poco che feci per classe medica. Gradisca distinti ossequi. Bertagnoni.” Non ci è dato sapere se la circolare Bertagnoni sia stata una libera e personale iniziativa del Prefetto o se questi abbia concordato l’iniziativa o abbia richiesto ed avuto il consenso dal Ministero dell’Interno. In quel periodo era Presidente del Consiglio e Ministro dell’Interno l’onorevole Luzzatto, giurista, che si era mostrato più benevolo verso la categoria dei Medici Condotti rispetto a Giolitti che, l’anno precedente, durante l’iter parlamentare della legge che migliorava il loro trattamento pensionistico, aveva loro negato una contribuzione statale sul Monte Pensioni della categoria facendo gravare il miglioramento solo sull’aumento delle ritenute sul trattamento economico. La considerazione che l’aumento delle ritenute su uno stipendio annuo troppo inferiore al periodo economico, come avveniva di regola nel Molise, avrebbe potuto favorire ulteriori dure prese di posizione della categoria, potrebbe avere convinto il Ministero sulla linea Bertagnoni. D’altra parte la resistenza posta dalle Amministrazioni comunali alla applicazione della circolare, come in seguito dirò, lascerebbe pensare che l’ iniziativa sia invece partita dalla locale Prefettura. Il successivo 14 dicembre si riunì nuovamente il Consiglio Direttivo della Sezione provinciale dei medici condotti, la più numerosa della Camera Sanitaria, ed in quella occasione, oltre all’ordinaria amministrazione, fu inviato un plauso al Prefetto e furono approvati i seguenti ordini del giorno: il primo, indirizzato ai colleghi medici liberi esercenti facenti parte dei Consigli Comunali, recita: “ Il Consiglio della Sezione Medici Condotti fidando sui sentimenti di colleganza e di solidarietà di tutti i Sanitari della Provincia, fa specialmente appello a tutti quelli che si trovano a far parte delle Amministrazioni Comunali affinché con il loro autorevole appoggio contribuiscano a migliorare le sorti dei Medici Condotti che domandano un modesto miglioramento.” Il secondo di biasimo verso l’Amministrazione comunale di Ururi che si voleva liberare del Condotto, che esercitava da oltre venti anni, reo di non essersi impegnato durante le elezioni amministrative: “ Il Consiglio della Sezione Medici Condotti, considerando che il Socio dottor Primiani Cav, Giacinto per oltre 20 anni ha esercitato le sue funzioni di Medico Condotto sempre con zelo e plauso dell’intera popolazione; considerando che le ragioni addotte dal Consiglio comunale di Ururi dimostrano chiaramente una rappresaglia personale contro il collega; considerando anche che il Con- BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso siglio Sanitario Provinciale ha trovato destituite di ogni fondamento le ridicole accuse; biasima vivamente l’operato di quell’Amministrazione che il Consiglio denunzia alla opinione pubblica.” Intanto la Camera Sanitaria di Campobasso dovette impegnarsi su di un altro fronte che riguardava la categoria degli Ufficiali Sanitari che avevano costituito la loro associazione. Il problema era legato al fatto che l’Ufficio Sanitario Provinciale anche sollecitato dal Governo, intendeva creare dei “Consorzi di vigilanza igienica”, vale a dire affidare ad un solo Ufficiale Sanitario un territorio comprendente vari Comuni di una zona Lo scopo era quello di ridurre le spese delle Amministrazioni Comunali che avrebbero avuto in comune un solo Ufficiale Sanitario. I consorzi, previsti come possibilità dalla Legge del 1904, non erano stati mai attuati non solo perché osteggiati dalle organizzazioni sanitarie ma perché nella nostra Provincia non sarebbero stati funzionali per le realtà comunali che avrebbero avuto una sporadica presenza del medico funzionario a fronte delle reali esigenze igieniche dei vari territori. Già negli anni precedenti si era discusso di tale argomento, in particolare nel congresso medico di Campobasso del 1907 durante il quale fu approvato all’unanimità ed inviato al Prefetto un ordine del giorno proposto dal dottor Pittarelli con il quale si faceva voto perché nelle nostra Provincia non venissero istituiti i Consorzi. A distanza di alcuni anni il problema della loro creazione si era riproposto ed era stato discusso in seno al Consiglio Provinciale di Sanità del quale faceva parte Marcello Barone che lo aveva osteggiato anche in quella sede cercando, senza riuscirci, di non far passare la proposta concreta di istituzione di alcuni di essi formulata dall’ufficio del Medico Provinciale. Il Sindaco di Campobasso, l’avvocato Eugenio Spetrino, ed il presidente della Camera Sanitaria, Marcello Barone, in data 31 dicembre 1910, insieme, convocarono a Campobasso un’Assemblea dei Sindaci e dei Medici-Chirurghi della Provincia da tenersi il successivo 8 gennaio. Nonostante il breve preavviso e la stagione invernale l’Assemblea, tenuta nelle sale del Comune, ebbe un notevole successo: le presenze numerose, molte le adesioni epistolari e telegrafiche degli assenti, la discussione ampia ed esauriente al termine della quale fu, all’unanimità, approvato il seguente lungo ed articolato ordine del giorno proposto dal Sindaco Spetrino: “ L’Assemblea dei Sindaci e dei Medici-Chirur- 27 gi della Provincia, riunita nel Palazzo Comunale della Città di Campobasso, dopo aver largamente discusse e valutate le condizioni che verrebbero a crearsi ai singoli Comuni ed agli Ufficiali Sanitarii con la creazione dei Consorzii Sanitarii; Ritenuto che, nell’interesse dell’igiene e del servizio sanitario, i Consorzii di vigilanza igienica devono essere considerati soltanto come una misura eccezionale da applicarsi in caso di estrema necessità; Considerato: che è semplicemente assurdo il pretendere che sia efficacemente tutelato,- specie in caso di epidemia -, il servizio sanitario da un solo funzionario cui siano affidati dieci o più Comuni, assai spesso uniti tra loro da vie d’accesso lunghe, difficile e a volte impraticabili che la chiara ed esplicita parola della Legge pone in evidenza solamente i casi eccezionali, nei quali è dato ricorrere alla costituzione di Consorzii Sanitarii; che il sistema dei Consorzii si riduce, in fondo, per le indennità ed altro, ad un aggravio evidente di spesa in confronto di quella che occorrerebbe per un Ufficiale Sanitario autonomo, senza tener conto della sensibile diminuzione del servizio; che la formazione coercitiva dei Consorzii rappresenta infine uno strappo ed una gratuita offesa ad ogni principio di diritto pubblico, che garentisce ai Comuni la libera esplicazione dei proprii servizi, nei confini stabiliti dalle leggi: poiché, per le suesposte considerazioni, i propositi manifestati dall’Ufficio Sanitario Provinciale si appalesano inopportuni ed arbitrarii. Lieta di constatare in questo grave argomento, la più completa armonia di interessi e di aspirazioni fra Ufficiali Sanitarii ed Amministrazioni Comunali, DELIBERA Di far voti a S. E. l’On. Ministro degli Interni ed all’Illustre Capo della Provincia perché sia garentito ai Comuni ed agli Ufficiali Sanitarii della Provincia una più doverosa applicazione della Legge. Di far voti al Consiglio Provinciale Sanitario ed alla Giunta Provinciale Amministrativa perché vogliano con azione energica ed efficace, tutelare gl’interessi sanitarii ed economici delle Amministrazioni Comunali. Di intensificare una viva e legale agitazione per vedere eliminato il temuto inconveniente, usando, in casi di bisogno, anche tutti i mezzi di gravame per opporsi ad ogni tentativo che miri a sovvertire i criteri della legge, le esigenze del servizio sanitario e le necessità economiche dei comuni. ...continua Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine. NOTIZIE UTILI 28 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 29 NOTIZIE UTILI dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine. BOLLETTINO Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine. NOTIZIE UTILI 30 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso IMPORTANTE INIZIATIVA DELL’ORDINE CONVEGNO INTERREGIONALE 31 NOTIZIE UTILI dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine. BOLLETTINO Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine. NOTIZIE UTILI 32 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 33 La città di Campobasso rende onore al compianto prof. Leandro Carile NOTIZIE UTILI BOLLETTINO ercoledì 14 maggio, alle ore 17,30, si svolgerà presso la sede dell’Ordine dei Medici della provincia di Campobasso ubicata in via Mazzini n. 129, la cerimonia di commemorazione del compianto prof. Leandro Carile al quale è stata intestata, su richiesta del nostro Ordine Professionale, una strada del capoluogo regionale (individuata nell’ampia rotonda sita nei pressi del Terminal degli autobus che, d’ora in poi, si chiamerà “Largo Leandro Carile”). Il consiglio direttivo dell’Ordine manifesta viva soddisfazione per l’accoglimento, da parte della amministrazione comunale di Campobasso, della richiesta di inserire nella toponomastica cittadina un sito a lui dedicato, richiesta motivata dalla esigenza di onorare la figura di un valente clinico che, con la sua eccellente professionalità, ha dato lustro e decoro alla classe medica, alla città di Campobasso e all’intera regione. Il prof. Carile, medico conosciutissimo e molto apprezzato, ha rappresentato per la sanità regionale ed extra regionale un valido riferimento per tanti cittadini che si sono affidati alle sue cure, elargite sempre con estrema competenza e professionalità, riscuotendo gratitudine e riconoscenza. Per anni, ricoprendo le importanti funzioni di primario medico presso i nosocomi di Agnone, Larino e Campobasso, ha avuto modo di confermare le sue indiscutibili capacità, trasmettendo a tanti colleghi che hanno lavorato con lui, il suo sapere scientifico perfezionato e ottimamente integrato da una metodologia clinica di alta scuola, essendo stato diretto allievo del grande maestro Luigi Condorelli. Il suo valore professionale gli ha consentito di acquisire la libera docenza in Semeiotica Medica presso la Facoltà di Medicina dell’ateneo M romano, traguardo prestigioso e meritato del quale si è sempre sentito profondamente onorato. I medici della provincia di Campobasso lo hanno voluto Presidente dell’Ordine nel 1982, incarico ricoperto con passione e fermezza fino al 1987. Professionista di acclarato spessore, ha amato ed onorato la nobile arte di Ippocrate distinguendosi come eccellente cardiologo, ottimo internista e fine diagnosta neurologo, magistrale interprete di una medicina olistica oggi purtroppo in via di progressivo smarrimento. Un triste destino ce lo ha portato via nel 1991 all’età di 59 anni, privandoci della sua maestria e del suo acume clinico nel pieno di una maturità professionale che aveva ancora tanto da esprimere. Il mondo della sanità, con la sua prematura scomparsa, ha così perso ineluttabilmente uno dei suoi migliori interpreti. L’onorificenza che gli sarà tributata, vuole essere un concreto segno di gratitudine non solo della classe medica che, tramite l’Ordine, si è fatta promotrice di questa iniziativa, ma di tanti cittadini che hanno ricevuto da lui cure efficaci, elargite sempre con puntuale competenza e rigore scientifico. E’ questo , ne sono sicuro, il modo migliore per fermare l’inesorabile oblio che stende il suo velo anche sugli uomini migliori, su coloro che hanno dato un senso alla storia della nostra Sanità che oggi versa in note difficoltà anche perché è poco rappresentata da figure di un certo carisma come il suo. E’ questa una iniziativa alla quale sono invitati tutti: i medici e il personale sanitario che lo hanno avuto indimenticabile maestro, gli amministratori e i numerosi cittadini per i quali è stato dispensatore di salute e buoni consigli. Il Presidente dott. Gennaro Barone Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine. Il Presidente dott. Gennaro Barone BOLLETTINO Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine. NON SOLO MEDICINA 34 Lo scorso 12 febbraio la Direttrice del nostro Bollettino è andata in scena con il suo monologo dedicato all’Olocausto nel prestigioso Teatro dell’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles. Lo spettacolo era già andato in scena a favore di alcuni Medici iscritti al nostro Ordine che periodicamente si recano in Africa a prestare la loro opera. L’augurio è che possa continuare su questa strada mietendo ancora grandi successi. ndr dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 35 UN PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO AD UN NOSTRO COLLEGA Campione d’Italia di Filatelia: al dottor William Susi, 37 anni, odon toiatra termolese, una giuria ufficiale della Federazione fra le Socie tà Filateliche Italiane ha assegnato il massimo titolo nell’ambito del la finale del Campionato Italiano Cadetti di filatelia. Con 90 punti ed una medaglia di Oro Grande, il premio è stato con quistato grazie ad una collezione che racconta con i francobolli la sto ria della paternità e l’evoluzione dei rapporti familiari a partire dall’an tica Grecia. Già qualche anno fa il collega aveva raggiunto la medaglia di Argen to Grande mondiale nell’esposizione internazionale del 2009, con una raccolta di francobolli e documenti postali sull’odontoiatria. Quel la collezione di filatelia tematica a tema professionale piacque molto all’Associazione Nazionale Den tisti Italiani, che l’anno seguente volle realizzarne un libro e tradurne anche il testo in inglese. NON SOLO MEDICINA BOLLETTINO Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine. Al dottor William Susi le congratulazioni di tutti i colleghi dell’Ordine dei Medici e della Commissio ne Odontoiatri. Gennaro Barone AI MEDICI SCOMPARSI 36 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso Al dott. Ciro della Valle nel giorno dell’estremo saluto (L’Ordine ricorda il suo antico Presidente) Penso sia doveroso spendere qualche parola per ricordare un collega speciale, che appartiene a quel gruppo di medici che hanno segnato la storia del nostro Ospedale cittadino e in particolare della Oculistica molisana ospedaliera di cui, a buon diritto, può essere definito il padre fondatore. Lo faccio a nome del suo Ordine Professionale che ha sempre rispettato e che ha ben guidato, come Presidente, qualche decennio fa, nel 1965 succedendo al dott. Alberto Albanese e nel 1970 succedendo al dott. Ernesto Di Giovanni; carica che ha rivestito con competenza e passione in un periodo importante della sua carriera professionale, quando era fortemente intento ad inserire lʼoculistica presso lʼOspedale Cardarelli che, proprio in quegli anni, stava assumendo proporzioni di un certo rilievo per lʼattivazione di nuove divisioni e servizi. Nel momento dellʼestremo saluto, solo qualche pensiero in sintonia con il suo essere schietto ed essenziale, ma concreto, nei rapporti con pazienti, colleghi e amici. Credo che gran parte dei molisani abbiano affidato, almeno una volta, la salute degli occhi a lui che per diversi anni è stato il punto di riferimento di tanti cittadini. Ho il nitido ricordo, anche per vicissitudini personali di una certa importanza, dei tempi pionieristici dellʼoculistica, tempi in cui, per comprensibili carenze di mezzi in una branca che si stava conquistando uno spazio nel vecchio ospedale, erano la passione e lʼattaccamento alla professione a guidare lʼoperatività di chi voleva a tutti i costi raggiungere uno scopo, un sogno da realizzare. La sua tenacia e la sua instancabile laboriosità non di rado lo spingevano ad accompagnare, con la sua inconfondibile Fiat 600 celeste slavato, i numerosi pazienti affetti da patologie oculari complesse e quindi non trattabili in loco, presso la Clinica Oculistica dellʼUniversità di Napoli allora diretta dal prof. Santoni, suo antico maestro, per affrontare con lui i problemi segnalati. Un modo veramente encomiabile di farsi carico globale dei problemi dei suoi pazienti, e che rifletteva anche il suo insaziabile desiderio di apprendere direttamente tecniche innovative utili per la istituenda divisione di Oculistica. Un modo di operare certamente oggi improponibile ma che deve farci riflettere per la innegabile dose di generosità e di infaticabile dedizione al lavoro che richiedeva. Con la scomparsa del dott. Ciro, una pietra miliare della storia post bellica della nostra sanità esce dallo scenario della nostra martoriata sanità che oltre che di necessità urgente di riorganizzazione e di mezzi, ha forse bisogno anche di quella passione e di quella abnegazione che rappresentavano gli unici strumenti di lavoro posseduti da chi ci ha preceduto, da chi ha favorito la modernizzazione e il progresso dei nostri ospedali. La sua semina, iniziata più di cinquanta anni fa, ha dato ottimi frutti per le pregevoli qualità professionali di chi è venuto dopo di lui. Evidentemente la passione e lʼamore per lʼarte di ridare più luce a tantissimi cittadini dimostrate con concretezza dal dott. Ciro in più di mezzo secolo di attività, hanno contagiato tanti validissimi colleghi che hanno raccolto il suo testimone proseguendo un fantastico cammino lungo un solco tracciato tanti anni fa con innegabili sacrifici. Grazie a tutto ciò nel nostro Molise, tra tante contraddizioni, arrivano tantissime autovetture da lontano per ricevere cure specialistiche in campo oftalmologico in tanti servizi regionali. E questo soddisfacente risultato penso parta anche da lontano, da quando una Fiat 600 celeste slavato faceva con umiltà percorsi inversi da Campobasso alla volta di Napoli, carica di voglia di progresso e di sete di sapere. Vogliamo ricordarti così. Eʼ un modo per dirti Grazie, Grazie dott. Ciro per quanto hai fatto! Adesso riposa in pace! Gennaro Barone Presidente Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri Provincia di Campobasso Campobasso, 3 Aprile 2014 dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 37 ICaro dottore della Valle, la bellissima annunciazione di Marcello Scarano, della quale mi avevi fatto dono qualche anno fa, è ora diventata per me anche immagine del tuo volto sorridente, di sempre, persino nella sofferenza degli ultimi giorni; ed è dolce, rivedendoti con il cuore, poter innalzare ogni giorno una preghiera nelle ore del mattino e della sera, chiedendo al Signore di benedirti e di illuminarti con la sua luce, li' nel Paradiso. Per me è bello, come ci educa Papa Francesco, come è dolce in ogni relazione tra persone che hanno avuto occasione di incontrarsi e di vivere e lavorare insieme, chiederti scusa se non sono riuscito a darti tutto quello che un maestro può aspettarsi da un discepolo; ma è appagante e naturale vedere ora la nostra temporanea separazione come guidata da una Provvidenza che sa meglio spiegare la casualità od il razionale di alcune scelte e vicende umane, facendovi intravedere un oltre. E l'essere consapevole di non aver mai smesso in tanti anni di essere animato sempre da sentimenti di stima e di rispetto, e di affetto profondo ed ancora di tenera nostalgia per tante esperienze maturate insieme, riempie solo il cuore di sentimenti ben più forti di gratitudine e apprezzamento per tutto quanto abbiamo vissuto insieme. Ti ringrazio per tanti esempi di vita divenuti poi per me, naturalmente, stimolo di emulazione e quindi abitudine: come iniziare molto presto, all'alba, le nostre giornate di lavoro e di avere sempre un incontro gioioso con i nostri malati anche loro ben accoglienti e desiderosi di donarci un sorriso. E grazie per avermi educato ad una disponibilità gratuita per gli ammalati e ad essere pronto a sentire pareri e a chiedere aiuto, per loro, a colleghi stimati ed esperti, con specifiche competenze; ed ancora per la tua umiltà e curiosità, ed interesse per tutto, per le letture sulla storia, sulla bella musica moderna. Grazie per avermi accolto qui in ospedale a Campobasso a lavorare con te e per aver dato un nuovo carattere, più umano, più vicino ai malati ad una specialità che appariva quasi esclusiva e più aristocratica. Grazie ancora per le fondamenta che hai saputo porre a quanto poi si è costruito dell'oculistica molisana. Il grazie più grande è per quelle ultime ed indimenticabili parole che mi hai detto dal tuo letto di ospedale: “Ermà, Ermà ti voglio bene” e per l'abbraccio che mi hai permesso di darti e del bacio col quale ho potuto aggiungere: “anch'io...ti voglio strabene”. Grazie proprio di tutto. Ora voglio solo immaginarti, come dice la Scrittura delle anime dei giusti, come una scintilla nella stoppia che vola qua e là nel Paradiso, in compagnia delle persone a te più care, i tuoi genitori, Giancarla, Bartolo. La mia preghiera ti accompagnerà sempre e spero che anche tu di lassù non ti stancherai, ora che sei accanto al Signore di intercedere per noi che abbiamo ancora tanto bisogno del Suo Spirito di Santità. Un bacio grandissimo, Ermanno. Dott. Ermanno dellʼOmo In ricordo del Dott. Franco Chimisso “Povera stella” Erano le due parole che Franco usava spesso dire nelle nostre interminabili discussioni sui problemi che affliggevano le persone che a lui si rivolgevano per ricevere un aiuto, una risposta. E lui trovava sempre una soluzione. Ma quello che mi faceva molto arrabbiare era il fatto che le stesse due parole “povera stella” lui le destinasse anche a quelli che invece facevano di tutto per rendergli la cose difficili. Io non capivo e cercavo di stimolarlo ad una qualsiasi reazione contraria. Ma lui mi lasciava dire e quando avevo finito, sfoderava la sua arma migliore: un sorriso sornione, che chi lo ha conosciuto bene ricorderà, e sono certo (pur non avendomelo mai detto) che in quei frangenti pensava anche di me “povera stella”. Solo da poco (quasi a sessantʼanni) ho imparato anche io a perdonare i nemici. Anche perché, come ha detto una domenica il nostro Pontefice “Oggi dovete fare un fioretto per me: dovete perdonare i nemici perché è troppo facile perdonare gli amici”. Franco, invece lo ha sempre fatto. Sono andato da poco in pensione e alla consueta festicciola che si fa ho dimenticato di fargli una telefonata per invitarlo, così come non si invita un fratello o un familiare stretto, lʼinvito in questi casi é scontato. Lui naturalmente si è presentato lo stesso e rivolgendosi a mia moglie, senza dire niente a me, le ha detto scherzando: “Salvatore non mi ha chiamato ma io sono venuto lo stesso perché me lo merito.” Ed io, rubando la risposta che la mia compagna ha lasciato a lui su facebook, gli dico ora “avevi ragione”. Ancora una volta. Io sono onorato di essere stato sempre dalla sua parte nelle sue battaglie in favore dei più deboli, perché so di avere ancora oggi il suo appoggio nelle mie. Ma so anche che pure chi lo ha ingiustamente trattato, ha ricevuto il suo formidabile sorriso. Ciao Franco, grandissimo uomo e impareggiabile amico: non ti dimenticherò mai. Salvatore Romano AI MEDICI SCOMPARSI BOLLETTINO RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO 38 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 6 APRILE 2014 PRESIDENTE ORDINE DEI MEDICI DI CAMPOBASSO E ISERNIA ORGANI DI STAMPA Centinaia di medici di guardia medica vivono nella precarietà più assoluta, E SONO CONSIDERATI UNA NULLITÀ CHE PER LA ASREM NON MERITANO NEMMENO DI ESSERE ASCOLTATI. VERGOGNA! Essi sono chiamati sostituti ma in realtà non sosti tuiscono nessuno perchè i posti di guardia medica sono liberi ed il servizio è assolutamente necessario e insostituibile oltre che essere l’unico accesso medico per molti paesi nei giorni prefestivi e festivi di tutto l’anno: CARNE DA MACELLO SOCIALE E PRO FESSIONALE. Il costo del servizio di “guardia medica” è assolutamente irrisorio rispetto ai costi di tutti gli altri servizi e com porta rischi per i medici di gran lunga superiori rispetto a tutti gli altri servizi sanitari dovendo lavorare di notte con la propria autovettura in tutte le condizioni climatiche e con condizioni di viabilità che in Molise sono spesso veramente proibitive. Ora questi colleghi non solo sono e forse saranno dei precari a vita di serie B ma sono esposti ad ogni sorta di umiliazione perchè il SSN locale non li tiene in alcuna considerazione nei momenti delle scelte anche dei meccanismi di attribuzione senza nemmeno interpellarli. Ora l’azienda ASREM pare che abbia deciso, senza alcuna CONSULTAZIONE, di cambiare totalmente i criteri di attribuzio ne dei turni disponibili rischiando di creare acerrimi e giustificati conflitti tra “poveri” medici che oltre a vivere nel precariato si vedranno classificati tra precari di serie A e precari di serie B. Non si è ancora reso ufficiale il nuovo meccanismo delle attribuzioni dei turni di lavoro ma sicuramente questo non è sta to concordato con i centinaia di medici disoccupati che dovranno subire ancora una volta l’insulto da parte della azienda Asrem a non esistere, dei fantasmi da sfruttare senza curarsi della loro dignità e del loro legittimo diritto all’autodeterminazione del la propria vita. Qui non stiamo parlando di giovani medici ma di professionisti che lavorano da anni nel precariato ed hanno una famiglia ed una età che supera abbondantemente i quarant’anni. Questa decisione della Asrem, anche se dovesse essere legittima, dimostra il disprezzo della dignità dei medici più sfortu nati ma visto che tale decisione non è ancora attuativa è legittimo pretendere che la ASREM prima di infliggere questa ulterio re umiliazione ai medici precari apra un tavolo di cencertazione perchè centinaia di famiglie saranno coinvolte dalle conseguen ze di questa sprezzante decisione. dott. Totaro Giancarlo Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine. CAMPOBASSO, 09 APRILE 2014 Al Direttore Generale Assessorato alle Politiche Sanitarie Al Direttore Generale ASReM Al dott. Giancarlo Totaro, sindacalista FIMMG LORO EMAIL Oggetto: Medici di Guardia Medica. Riscontro alla segnalazione ricevuta. Gli Ordini dei Medici delle province di Campobasso e di Isernia non possono fare a meno di prendere una posizione dopo aver ricevuto la accorata segnalazione, pubblicata anche sulla stampa locale (che si allega) del dott. Giancarlo Totaro, esponen te del sindacato FIMMG, su un paventato ridimensionamento del Servizio di Continuità Assistenziale, meglio noto come Servi zio di Guardia Medica e sul dilagante e mortificante precariato esistente in questa categoria. Lo fanno in piena sintonia con i numerosi interventi effettuati in passato in favore dei colleghi di Continuità Assistenzia le ogni qualvolta è stato necessario, raccogliendo tutte le segnalazioni ricevute e cercando di risolvere, in chiave costruttiva, le relative criticità esistenti coinvolgendo gli organi preposti. Lo fanno perché sono stati tirati in ballo il decoro e la dignità della professione che, per specifica competenza, devono es sere tutelati anche dall’Ordine Professionale di appartenenza. Tanto premesso, si sollecitano gli organi competenti ad aprire, prima di assumere le decisioni paventate, un tavolo di con certazione con le parti interessate per renderle edotte su quanto si andrà a decidere in merito e per trovare spunti di collabo razione che salvaguardino la salute dei cittadini, i posti di lavoro e la serenità di tanti professionisti che vegliano sulla salute dei cittadini nella ore notturne e nei giorni di festa. Gli scriventi Ordini si rendono disponibili fin d’ora a partecipare a specifici incontri fornendo la propria incondizionata col laborazione . Distinti saluti IL PRESIDENTE OMCeO DI CAMPOBASSO Dott. Gennaro Barone IL PRESIDENTE OMCeO DI ISERNIA Dott. Sergio Tartaglione dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 39 ALBO MEDICI CHIRURGHI ISCRIZIONI COGNOME E NOME LUOGO E DATA DI NASCITA CONSIGLIO DEL 26.03.2014 VENTURINO Luca Vasto (CH) 09/03/1986 RESIDENZA Petacciato (CB) - nuovo iscritto CONSIGLIO DEL 29.04.2014 —————— NESSUNA MODIFICA CANCELLAZIONI CONSIGLIO DEL 26.03.2014 CHIMISSO Franco Popoli (PE) 07.06.1950 ZAPPACOSTA Andrea Termoli (CB) 09.04.1986 CONSIGLIO DEL 29.04.2014 DELLA VALLE Ciro Guardiaregia (CB) BARANELLO Giovanni Campobasso 02.07.1975 I DATI DELL’ORDINE BOLLETTINO - deceduto il 08.03.2014 - trasferitosi all’O.M. di Frosinone - deceduto il 01.04.2014 03.08.1926 - trasferitosi all’O.M. di Milano TOTALE ISCRITTI ALL’ALBO DEI MEDICI-CHIRURGHI AL 30.04.2014 N° 1525 ISCRIZIONI CONSIGLIO DEL 26.03.2014 ———————- NESSUNA MODIFICA CONSIGLIO DEL 29.04.2014 SUARDI Fabiola Francesca Stefania Bucarest (Romania) Campomarino (CB) 23.04.1971 - nuova iscritta CANCELLAZIONI CONSIGLIO DEL 26.03.2014 —————— NESSUNA MODIFICA CONSIGLIO DEL 29.04.2014 —————— NESSUNA MODIFICA TOTALE ISCRITTI ALL’ALBO DEGLI ODONTOIATRI AL 30.04.2014 N° 224 ERRATA CORRIGE: ci scusiamo se nel precedente numero del Bollettino è stata stampata erroneamente la data di nascita del Dott. Michele Giuliano. Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine. ALBO ODONTOIATRI
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