Università degli studi “Roma Tre” Corso di Laurea in Fisica a.a. 2014/2015 Prof. Giuseppe SCHIRRIPA SPAGNOLO Il BJT come Amplificatore Esperimentazioni di Fisica III Il presente materiale riprende in parte informazioni, idee, trasparenze tratte da varie fonti e rielaborate ai fini del corso. Il transistore opera come amplificatore quando funziona in regione attiva diretta. Pertanto, una volta fissato, in regione attiva diretta, il punto di riposo Q di un transistore BJT con un’opportuna rete di polarizzazione, è possibile applicare un segnale d’ingresso per mezzo di condensatori di accoppiamento. I condensatori possono essere usati negli amplificatori per due scopi. • Condensatori di accoppiamento: servono per trasmettere un segnale tempo variante da un circuito ad un altro ed eliminare la componente continua di un segnale. • Condensatori di messa a terra: servono per eliminare la componente di segnale dai resistori usati per la polarizzazione del transistore. Un condensatore ha una reattanza data da X = 1/( 2 f C ), f rappresenta la frequenza del segnale. Si può notare che giocando sul prodotto f·C si può rendere trascurabile X . Nella figura seguente è riportato lo schema circuitale di un transistore polarizzato con partitore di tensione e accoppiato capacitivamente in base con un segnale alternato. Il condensatore di accoppiamento blocca le componenti continue e, pertanto, impedisce alla resistenza del generatore di segnale di modificare la tensione di polarizzazione presente alla base del transistore. Il segnale (tensione variabile) impone alla tensione di base una variazione al di sopra e al disotto del proprio livello di polarizzazione (tensione continua). La corrispondente variazione della corrente di base si ripercuote, a causa del guadagno di corrente del transistore, in una più ampia variazione della corrente di collettore. Un aumento della corrente di collettore fa aumentare anche la caduta di tensione ai capi di RC , imponendo una corrispondente diminuzione della tensione di collettore. La corrente di collettore varia nell’intorno del punto Q e oscilla in fase con la corrente di base, mentre la tensione tra collettore ed varia anch’essa intorno al punto Q e oscilla sfasata di 180° rispetto alla tensione di base. Assumiamo che le capacità dei condensatori siano di valore tale che si possano considerare, alla frequenze di lavoro del transistore, come cortocircuiti. Inoltre anche VCC può essere cortocircuitato; un generatore di tensione continua presenta una resistenza nulla nei confronti di un segnale alternato. Circuito equivalente per le variazioni Per effettuare lo studio del transistore ai piccoli segnali, considerando che lavora in zona attiva diretta, non è necessario utilizzare il modello di trasporto, ma si può utilizzare un modello semplificato (uno di quelli presentati nella prima slide di questa lezione). Consideriamo il seguente circuito equivalente: vbe r ib vce i g v c m be r0 ic gm vbe vce 0 vbe 1 I S exp VT V T ic ic F ie ie F VT F 1 ie VT Q1 Q1 La resistenza d’ingresso dell’amplificatore è data da parallelo di R1 , R2 e rπ : vbe Rin R1 R2 r iS Q1 La resistenza d’uscita è data dal parallelo di RC ed ro : Rout RC ro con ro Rout RC La tensione d’uscita a vuoto (senza carico RL ) è data da: vout RC ic RC g m vbe Pertanto il guadagno , in tensione, dell’amplificatore è: vout AV 0 g m RC vbe Il segno negativo sta ad indicare che il segnale d’uscita è in controfase con quello in ingresso. Per effettuare lo studio del transistore ai piccoli segnali, considerando che lavora in zona attiva diretta, non è necessario utilizzare il modello di trasporto, ma si può utilizzare un modello semplificato (uno di quelli presentati nella prima slide di questa lezione). Consideriamo, adesso, il seguente circuito equivalente: vbe r ib vce i h i c fe b r0 ic h fe ib vce 0 Q1 Q1 La resistenza d’ingresso dell’amplificatore è data da parallelo di R1 , R2 e rπ : vbe Rin R1 R2 r iS Q1 La resistenza d’uscita è data dal parallelo di RC ed ro : Rout RC ro con ro Rout RC La tensione d’uscita a vuoto (senza carico RL ) è data da: vout RC ic RC h feib Pertanto il guadagno , in tensione, dell’amplificatore è: RC h fe vbe RC h feib vout AV 0 vbe vbe vbe r AV 0 RC h fe r Il segno negativo sta ad indicare che il segnale d’uscita è in controfase con quello in ingresso. Se hfe e rπ sono "simili", l'amplificazione è uguale a Rc. Q1 La tensione d’uscita a vuoto (senza carico RL ) è data da: vin ib r ie RE vout RC ic RC h feib Pertanto il guadagno , in tensione, dell’amplificatore è: RC h feib vout AV 0 vin ib r ie RE ib r ie RE ie ic h feib RC AV 0 RE VCC VCC Interdizione distorsione VCC Saturazione distorsione I modelli del BJT visti in precedenza non prendono in considerazione la risposta in frequenza. Per studiare la risposta in frequenza, nel modello, bisogna includere le capacità parassite. In particolare bisogna considerare: Capacità Collettore‐Base Ccb Capacità Emettitore‐Base Ceb Capacità Collettore‐Emettitore Cce Per affrontare lo studio più agevolmente, le tre capacità parassite vengono inglobate in un modello che prevede due capacità "identiche" ( Cπ ) collegate tra base e collettore e tra base ed emettitore. Per lo studio della risposta in frequenza del BJT, in genere, si utilizza il modello illustrato sotto. C B E BJT planare 27 Nei BJT planari (la quasi totalità di quelli utilizzati) è anche presente una capacità parassita tra Collettore e Substrato, CCS. BJT cross-section BJT small-signal model Tempo di risposta La frequenza è legata al tempo di risposta del dispositivo ovvero al tempo necessario per un portatore di transitare dall’emettitore al collettore. Questo include diversi contributi: E ritardo dell’emettitore, B tempo di transito della base, C tempo di transito del collettore. Il più importante è il tempo di transito della base B W2 B 2 Dn Transistor per alte frequenze sono disegnati con uno spessore ridotto della base. Poiché la costante di diffusione elettronica è circa 3 volte superiore di quella delle buche, n-p-n sono preferiti. Un altro modo per ridurre il tempo di transito è di usare una base con drogaggio graduale (maggiore in prossimità dell’emettitore e minore verso il collettore); il campo indotto aiuta il moto dei portatori riducendo il tempo di transito. 0 α β= 1 α 1 j f f = Risposta a segnali AC gm dipende da α e quindi da . α0 1 j f f β ( fT ) 0 1 2 T 2 f f 1 Frequenza a cui =1
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