29/04/2014 IGIENE URBANA VETERINARIA DEFINIZIONI Attivita’ di Sanita’ Pubblica Veterinaria in ambito urbano Complesso delle attivita’ di competenza veterinaria atte a promuovere e a salvaguardare la salute dell’uomo in ambito urbano SALUTE (OMS, 1948) = completo benessere fisico, psichico e sociale Scienza dedicata alle attività ed alla organizzazione dei servizi veterinari in ambiente urbano IGIENE URBANA VETERINARIA Nasce formalmente a Roma nel 1977: Comitato di esperti OMS su “Problemi di Sanità Pubblica Veterinaria associati con gli allevamenti intensivi, con gli animali nelle zone urbane, e con i residui chimici nei prodotti di origine animale” 1 29/04/2014 • 1979 Repubblica di San Marino: analisi dei rischi associati alla presenza animale nelle zone urbane • 1981 Fac. di Medicina Veterinaria di Bologna: WHO/WSAVA Guidelines to Reduce Human Health Risks Associated with Animals in Urban Areas • 1987 CC OMS/FAO per SPV: gruppo interdisciplinare di lavoro su IUV 2 29/04/2014 Perché l’ IUV ? Urbanizzazione da piccoli agglomerati urbani a vere e proprie città, a metropoli, a megalopoli inurbamento ↓ Elevata densità di popolazione umana e di animali e aumento vertiginoso del numero di animali in città in Europa, 275 milioni di persone, 200 milioni di animali da compagnia RAPPORTO ASSALCO - ZOOMARK 2011 in Italia Cani Gatti 7 milioni 7,4 milioni Conigli 2 milioni Roditori 0,5 milioni Tartarughe d’acqua 1 milione Volatili 13 milioni Pesci 30 milioni Altro > 0,4 milioni TOTALE > 60 milioni 55% delle famiglie italiane posseggono uno o più animali da compagnia (dati 2013) 3 29/04/2014 Perché l’ IUV ? modificato il rapporto uomo / animale in conseguenza di • eradicazione della rabbia (U 1973) repulsione (zoofobia) convivenza promiscuità (zoomania) • controllo delle malattie degli animali • sviluppo economico Perché l’ IUV ? sovrapopolamento degli animali sinantropici crescita esponenziale di risorse trofiche per sinantropici errori di manutenzione edilizia e di gestione delle popolazioni sinantropiche 4 29/04/2014 Tre tipi di ambiente urbano: Aree urbane in senso stretto Aree suburbane Aree periurbane Diverse tipologie di animali Aumento, quantitativo e qualitativo, contatti uomo/animale Problemi di sanità pubblica TIPI DI ZONE URBANE Urbane: Zone prevalentemente occupate da edifici Sub-urbane: Periferie o non, con accesso a giardini, parchi pubblici Peri-urbane: Periferie con accesso diretto e/o frammiste a zone rurali Megalopoli: intreccio di aree fortemente antropizzate in cui centri abitati, zone industriali, allevamenti, colture, aree protette rappresentano un continuum (es: Pianura Padana) 5 29/04/2014 ANIMALI IN AMBIENTE URBANO Animali d’affezione stretto rapporto di convivenza, da specie tradizionali a specie esotiche Animali sinantropici proliferano in ambito urbano sfruttando indirettamente le risorse che esso offre in termini di alimenti e ricoveri Animali da reddito in aree periurbane Animali tenuti per scopi utilitaristici Animali da diporto in aree suburbane Animali selvatici divenuti “sinantropici” in aree periurbane, in cattività negli zoo e nei circhi, come animali da compagnia Aspetti del rapporto uomo/animale POSITIVI Reddito Alimenti Altri prodotti Lavoro Ricerca Benessere psichico Zoofilia Equilibrio ecosistema NEGATIVI Zoonosi Fecalizzazione Traumi, molestie Incidenti Allergie Zoomania/Zoofobia Squilibri ecosistema 6 29/04/2014 Compiti dell’ IUV Gestione del rapporto uomo/animale in ambiente urbano Educazione sanitaria, anche tramite media Controllo e gestione di: • popolazioni domestiche e sinantropiche (canili, colonie feline, ratti, gabbiani, piccioni) • specie esotiche • zoo, circhi • negozi di animali Ed ancora… Sorveglianza di cliniche ed ambulatori veterinari Raccolta e smaltimento di carcasse animali Controllo di alimenti in punti di preparazione, vendita e consumo Interventi nelle emergenze (medicina delle catastrofi) Controllo della sperimentazione animale (D.Lgs. 116/1992 → D.Lgs. 26/2014) 7 29/04/2014 ZOONOSI URBANE Zoonosi con ciclo urbano (rabbia, toxocarosi, infestazioni da pulci e zecche …..) Zoonosi da animalizzazione dell’ambiente Zoonosi trasferite dall’ambiente rurale all’ambiente urbano (attraverso canali alimentari) Zoonosi trasferite dall’ambiente urbano a quello rurale (cisticercosi) Zoonosi d’ importazione (tramite animali da compagnia e non con flussi commerciali e turistici, animali selvatici con flussi commerciali e migratori, animali da laboratorio, artropodi, piante esotiche d’acquario, alimenti) La fecalizzazione ovvero l’imbrattamento con feci animali può avere origini diverse e dare luogo a differenti problematiche 8 29/04/2014 fecalizzazione • da uccelli: colombi, storni, gabbiani, tortore, taccole • da mammiferi: cani, gatti La fecalizzazione di origine ornitica è responsabile soprattutto di problemi di natura architettonico – monumentale per gli effetti deleteri dell’acidità sulle strutture calcaree di palazzi e monumenti nelle città d’arte 9 29/04/2014 e non solo … ci sono anche i cosiddetti danni minori Produzione di odori sgradevoli Ostruzione di grondaie e condotte Imbrattamento di autovetture Costi per pulizia di immobili e strade Traumi da scivolamento sul guano Degrado ambientale per insudiciamento di aree turistiche e commerciali Deperimento e morte di piante nei siti dormitorio per eccesso di azoto fecale Richiamo di mosche nei cumuli di feci …… e le zoonosi • • • • • • • • • • Salmonellosi Colibacillosi Campylobatteriosi Clamidiosi Criptosporidiosi Criptococcosi Istoplasmosi Aspergillosi Infezioni da Microsporum gypseum Infestazioni da zecche Argas 10 29/04/2014 Se la fecalizzazione ornitica è un fenomeno di più complessa gestione (multidisciplinare), di quella da mammiferi sono responsabili soprattutto: Cani Cani vaganti (di proprietà, randagi, di quartiere…) Cani Cani padronali Gatti Gatti vaganti Colonie Colonie feline Di stretta competenza veterinaria Ogni cane in media elimina giornalmente 100 g di feci e 1000 ml di urina SI CALCOLA CHE OGNI GIORNO VENGANO PRODOTTE IN ITALIA 1000 tonnellate DI FECI CANINE LA MAGGIOR PARTE SEMBREREBBE DEPOSTA SULLE NOSTRE STRADE 11 29/04/2014 Bologna 64 % delle feci canine deposte in aree alberate 22 % su strade con marciapiedi 8 % su strade con portico 6, 5 % in aree pedonali o piazze 35 % al lato del marciapiede 31 % alla base degli alberi 17, 5 % nella cunetta 7 % al centro del marciapiede 5,5 % al centro della strada 54 % deposte in siti legali (Ordinanza sindacale) per puro caso visto che il 90 % dei proprietari la ignora! 22 % calpestate, di cui la metà in zone alberate Zoonosi • Campylobacteriosi • Salmonellosi • Toxocarosi • Toxoplasmosi fecalizzazione aspetto negativo per motivi igienici ed “estetici” 12 29/04/2014 Feci canine, che fare? Anagrafe Anagrafe canina = abbattimento del randagismo , OK! Cane di quartiere ? Colonie feline ? Soluzioni Soluzioni legislative comunali (Obblighi, Preclusioni): Impopolari e poco rispettate!! Aree Aree di defecazione: Praticamente irrealizzabili e ingestibili!! “Il “Il centauro merdaiolo” (Parigi Roma Bologna) Banca Banca dati genoma canino ?????? Feci canine, che fare? • E se la soluzione fosse ancora una volta una buona educazione sanitaria che induca a comportamenti corretti i proprietari dei cani? • Assieme, perché no, all’intensificazione dei controlli per il rispetto della normativa vigente? 13 29/04/2014 Morsicature • problema storicamente presente • principalmente riconducibile al cane • 40.000 morsicature/anno (sottostima) dati Bologna Ostanello et al., 2005 1500 casi di morsicature in 3 anni • 77% (1160) da cane 20% da gatto I annuale: 58 casi/100.000 res. da cane 18 casi/100.000 res. da gatto • bambini e M maggiormente a rischio di morso di cane anziani e F maggiormente a rischio di morso di gatto • lesioni più gravi nei bambini 14 29/04/2014 emergenza morsicature Crescente urbanizzazione/aumento cani in città (1 cane/10 ab.) Rapporto uomo/cane esclusivo in nuclei familiari sempre più ridotti Svolta culturale verso taglie medio-grandi e grandi Diffusione di scuole per l’addestramento alla difesa e all’attacco Diffusione di razze e linee genetiche a forte aggressività Combattimenti tra cani/scommesse clandestine rischio morsicature • reintroduzione rabbia • giornate lavorative perse • costi degli interventi sanitari sull’uomo e degli interventi di controllo sugli animali • spinta all’abbandono → randagismo • rapporto difensivo o di avversione → privazione di rapporto affettivo 15 29/04/2014 valutazione rischio morsicature Le morsicature non sono accettate dal pubblico: ” il cane non deve mordere” Timore della rabbia presente nelle persone che hanno vissuto in era pre-eradicazione Ed anche in quelle apprensive Poco considerati i rischi connessi con errati comportamenti Dibattito internazionale acceso (obblighi e divieti: castrazione, patentini, estinzione di razze…….) Aspetti economici legali ed illegali Risposta del legislatore Varie ordinanze ministeriali a tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressività dei cani Elenco di razze di cani aggressive Divieti (di addestramento e di selezione e incrocio; di doping; di interventi chirurgici non curativi; di collari elettrici o altri dispositivi analoghi) Obblighi (di guinzaglio e/o museruola; di polizza assicurativa) attualmente superate 16 29/04/2014 Risposta del legislatore Ordinanza 6 agosto 2013 del Ministero della Salute (G.U. n. 209 del 6/9/2013) Eliminato concetto di razze pericolose Concetto di responsabilità del proprietario nella corretta gestione del cane Percorsi formativi per i proprietari dei cani ⇒ patentino su base volontaria, od obbligatori per i proprietari di cani ad elevato rischio di aggressività Compiti dei Servizi Veterinari: misure di prevenzione e necessità di valutazione comportamentale Ruolo del veterinario libero professionista: informazione ai proprietari dei percorsi formativi e segnalazione ai Servizi Veterinari della ASL di cani a rischio di aggressività 17
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