Litorale romano giugno duemilaquattordici numero 6 periodico mensile anno II Q uesto numero di Duilio coincide con l’evento sportivo più seguito nel mondo e nel nostro territorio, il Mondiale di calcio. Manifestazioni che per un mese catalizzerà lo sguardo di milioni di spettatori davanti alla Tv, alla Radio e sui giornali, dalla presentazione alla cerimonia di chiusura. Così sarà anche per questo mondiale che, soprattutto, si disputerà in casa della Nazione più titolata dei mondiali, in un paese dove il calcio è “pane quotidiano”. Dal Brasile sono nati tanti mitici campioni, tra tutti il leggendario Pelè, e… mi accorgo però che sto entrando in un campo a me parzialmente sconosciuto ed allora, per raccontarvelo e spiegarvelo nei dettagli mi sono avvalsa di un giornalista di eccezione: Vittorio Guida. Lidense dal 1971 che ha raccontato tutti gli sport del nostro territorio sulla carta stampata, radio e tv, nei suoi circa 35 anni di attività di cui 30 sui fogli del Corriere dello Sport-Stadio. Dal Calcio all’atletica, al rugby, alle arti marziali, al pugiliato, alla vela ecc…. Chi meglio di Vittorio Guida poteva raccontare di nuovo un Mondiale di calcio dopo il successo su Duilio Litorale riscontrato nella edizione del Nostro Mondiale del 2006 e farci fare un viaggio nello splendido Brasile? Caterina Dini 2 Duilio Litorale Romano PILLOLE DI SAGGEZZA • Nello sport non esistono nemici chi ne ha, tradisce lo sport • Non sono felice per aver vinto, lo sono perchè chi ha perso mi ha stretto la mano • Il calcio non è solo uno sport è un sentimento • Più ami lo sport e più ti sono lontani i vizi come il vento dalla polvere • La vita ha bisogno di un gioco come il pallone di un campo • Il calcio, prima ti spinge a diventare adulto poi ti aiuta a ritornare bambino • Lo sport, toglie le salite della vita • Il pallone con un solo bambino... si annoia • Per giudicare correttamente una partita, non devi tenere mai conto del risultato dal libro: “Quando il calcio diventa amore” di Gaetano Camillo GIUGNO 2014 IL NOSTRO MONDIALE C i risiamo. Dal 12 giugno al 13 luglio 2014 la stragrande maggioranza della popolazione mondiale sarà attratta dai Mondiali in Brasile e naturalmente sarà cosi anche in tutto il nostro territorio lidense. L’idea di un dossier è nata con la Direttrice Editoriale della rivista “Duilio Litorale Romano” Caterina Dini, alla quale mi lega da sempre una sincera amicizia. Anche nel 2006 facemmo insieme uno speciale sui Mondiali, quando due nostri cam– pioni, Totti e De Rossi, vi parteciparono. E lo vincemmo!! … Giochiamo a casa della Nazionale più titolata dei mondiali finora disputati, 5 vittorie in 19 edizioni (l’unica nazione sempre presente) e che dal 1950 torna a giocare in casa!. Vi sembra possibile sperare per le altre nazioni? Noi con questo speciale abbiamo cercato di analizzare il Mondiale Brasile 2014 sotto molti aspetti. In primis descrivendo il paese Brasile con la sua storia, la grande conformazione,e dove si svolgeranno le partite del mondiale, anche per spiegare la differenza di temperatura che c’è tra uno stadio e l’altro. Ne è scaturito un ampio lavoro che ha coinvolto molti collaboratori di “Duilio Litorale Romano”. Lavori che in sintesi descrivo: GIUGNO 2014 Mensile di attualità e cultura - Anno II Numero 6 - GIUGNO 2014 copia omaggio Abbiamo intervistato due Campioni, con la C maiuscola, che risiedono ad Ostia: il brasiliano Angelo Sormani e l’argentino Pedro Manfredini. Due giocatori che hanno lascia– to il segno nella Roma e nel calcio italiano e internazionale. Abbiamo parlato dei nostri figli lidensi con la speranza che potessero esserci tutti e tre: Daniele De Rossi, Alessandro Florenzi e Francesco Totti. Purtroppo, mentre stavamo andando in stampa, è stata comunicata la lista dei 30 convocati dal tecnico cesare Prandelli e; il solo De Rossi sarà in Brasile 2014, mentre per Florenzi ci sarà, in futuro, ancora la possibilità di partecipare ad un mondiale visto la sua giovane età. Per Totti, la sua avventura ad un mondiale con la maglia azzurra, termina qui lasciando però un segno indelebile con la conquista del mondiale 2006 in Germania. Abbiamo presentato le Scuole Calcio del nostro Territorio, dove nascono i sogni, e co– loro che hanno visto avverarsi il loro sogno e raggiunto traguardi tra i professionisti e alcuni anche in Nazionale. Inoltre un servizio di primaria importanza sulle scuole calcio. Uno sguardo particolare anche alle scuole per disabili “Diamo un calcio alla disabi– lità” che fanno un’opera veramente lodevole. Abbiamo presentato la Scuola del futuro; il Liceo Scientifico Sportivo dell’Istituto Giovanni Paolo II di Ostia Lido. Il Prof. Zeppilli, ex medico della Nazionale azzurra, ci ha proposto alcuni curiosi ricordi dei tre mondiali ai quali ha preso parte. Siamo andati ancora a visitare la Sezione AIA di Ostia dove sono usciti arbitri che hanno raggiunto il campo professionistico. Ed infine non poteva mancare l’aspetto folcloristico con interviste sul territorio alle più svariate persone, anche straniere, in luoghi Reg. Trib. di Roma n° 162/2013 del 25 giugno 2013 Edizioni A.P.L. Associazione Promozione Litorale via Carlo Maria Rosini, 83/a - Roma Tel./Fax 06.5652465 - Cell. 348.7214408 [email protected] Redazione a cura dell’Associazione Culturale A.P.L. Direttore Responsabile: Silvia Grassi Direttore Editoriale: Caterina Dini Grafica e impaginazione Sergio Stati Collaborazione grafica Melissa Castelli, Valentina De Sanctis, Daniele Pedini Staff di Redazione Lucia Battaglia, Carola Chiarlitti, Nello Di Coste, Donatella Franchini, Augusto Gallo, Francesco Graziani, Silvia Grassi, Jone Pietrantonio, Aldo Marinelli, Silvia Rossetto, Elisabetta Valeri STAMPA: Gescom S.p.a. - Strada Teverina Km. 7 Loc. Acquarossa - 01100 Viterbo L’editore garantisce la riservatezza dei dati con possibilità di rettifica ai sensi dell’art.7 del DL 196/2003. Il materiale inviato, di cui non viene garantita la pubblicazione, diventa di esclusiva proprietà del giornale che si riserva di effettuare tutti gli opportuni tagli redazionali. La collaborazione è da ritenersi gratuita salvo diversi accordi. come bar, centro anziani ecc … e tutto ciò che possa unire più persone in particolar modo quando giocherà l’Italia. Per favorire i nostri lettori, al centro della rivista, ci saranno due pagine staccabili con il calendario delle nazioni partecipanti, i gironi, gli orari e l’albo d’Oro del più grande spettacolo di Calcio nel Mondo. Vittorio Guida Duilio Litorale Romano 3 Alla scoperta del BRASILE I l mondiale torna dopo 64 anni nel paese sudamericano, esplorato per la prima volta nel 1499 da Amerigo Ves– pucci, divenuto poi indipendente dal Portogallo nel 1822, attualmente è una Federazione con 26 Stati. Un breve escursus per conoscere la varietà del suo clima, vista l’estensione del territorio, gli sport più popolari e le tradizioni, come quella, rinomatissima, del carnevale di Vittorio Guida D opo 64 anni torna in Brasile il Mondiale, a casa dell’unica Nazione sempre presente in tutte le 19 edizioni finora svolte e con il maggior numero di vittorie ottenute: 5. Segue l’Italia con 4, Germania 3, Uruguay e Argentina 2, Inghilterra, Francia e Spagna 1. Siamo dunque alla 20° edizione in casa della più forte che parte come favoritissima. Al di là dell’aspetto tecnico, organizzativo e tutto ciò che è a latere della manifestazione descritto in altri servizi nel nostro “Speciale Mondiale”, desideriamo presentare il Brasile e alcuni aspetti della sua storia e per conoscere le zone dove si svolgeranno le gare del mondiale e del perché ognuna con un clima diverso. Ma andiamo all’inizio, quando il primo navigatore che esplorò le sue coste fu il fiorentino Amerigo Vespucci nel 1499, seguito subito dopo dallo spagnolo Vicente Yanez Pinzon. Anche se la scoperta ufficiale del Brasile avvenne il 22 aprile del 1500 da parte dell’esploratore 4 Duilio Litorale Romano GIUGNO 2014 portoghese Pedro Alvares Cabral, che arrivò nella zona dove oggi si trova Porto Seguro, nello Stato di Bahia. Il territorio brasiliano fece parte del Regno Unito di Portogallo, Brasile e Algarve e ottenne l’indipendenza il 7 settembre 1822 grazie al trattato di Tordesillas. In seguito il paese divenne un impero per poi diventare finalmente una Repubblica. La sua prima capitale fu Salvador sostituita da Rio de Janeiro e poi dalla attuale Brasilia con la sua Costituzione del 1988 che definisce il Brasile come una Repubblica Federale Presidenziale. La Federazione è formata dall’Unione del Distretto Federale, da 26 Stati fede– rali e 5565 comuni. Con circa 200 milioni di abitanti distribuiti in una superficie di 8.5 milioni di kmq, il Brasile è il paese più popoloso dell’America Latina e il quinto più popolato del GIUGNO 2014 mondo. Grazie alla sua rapida crescita econo– mica, la più grande in Ame– rica Latina, il Brasile è settima al mondo ed è uno dei paesi del G20. Il Clima brasiliano ha una grande varietà di condizioni atmosferiche, vista la ricca e va– riegata topografia del suo territorio, a conferma che la maggior parte del paese ha un clima tropicale. A nord è tropicale con temperature alte durante tutto l’anno e con precipitazioni abbondanti. Nella regione nordorientale esiste un clima semi arido con temperature elevate ma scarse precipitazioni. Nella fa– scia costiera meridionale il clima è caratterizzato da precipitazioni contenute e inverni miti. Sugli altopiani del centro-orientali il clima è subtropicale, le temperature variano a seconda dell’alti- tudine, con periodi di siccità frequenti, mentre la zona sud-occidentale degli altopiani è caratterizzata da forti precipitazioni, e la zona sud-orientale ha un clima variabile. Nella foresta Amazzonica e nella regione del Mato Grosso le temperature sono mediamente elevate, tra i 27 e i 32 gradi centigradi. La zona centrale presenta un clima tropicale con inverno secco e un’estate molto piovosa. Le regioni al di sotto del Tropico del Capricorno hanno un clima temperato. In questa zona le temperature medie annuali non superano i 18°C, inoltre, non sono rare le gelate notturne nei periodi più freddi, anche se raramente si hanno precipitazioni nevose. Per quanto riguarda lo sport in Brasile prevale su tutti il calcio, segue l’automobilismo, gli sport da combattimento, la pallavolo maschile e femminile, e il nuoto esploso in questi ultimi anni. Il Brasile poi è famosissima per i suoi Carnevali, per i brasiliani quello di Salvator de Bahia mentre per i turisti stranieri è quello di Rio de Janeiro. Stranieri che affluiranno dal resto del mondo per il mondiale di calcio e naturalmente anche gli italiani che, così daranno un supporto notevole ai tanti immigrati italiani, circa il 15% della popolazione brasiliana, che risiedono soprattutto nelle regioni Sud e Sudorientale. Si sentiranno soli i ragazzi della nazionale azzurra? Duilio Litorale Romano 5 I nostri figli AL MONDIALE di Vittorio Guida N ello speciale Mondiale del 2006, i nostri figli del litorale di Ostia che vi parteciparono erano Daniele De Rossi e Francesco Totti. In questa edizione 2014 se n’è aggiunto un altro, Alessandro Florenzi nato e cresciuto a Vitinia. Nel momento in cui prepariamo questo servizio non si conoscono i giocatori che partiranno per il Brasile. La lista definitiva dei 23, da una ini– ziale di 40 giocatori e successivamente ridotta a 30 alla fine del campionato di serie A, sarà presentata ufficialmente alla FIFA dall’allenatore della Nazionale Cesare Prandelli, i primi giorni di giugno. L’unico sicuro di esserci è Daniele De Rossi, molto probabile è Alessandro Florenzi, mentre per il grande Francesco Totti l’età lo porta ancora in forte dubbio secondo le opinioni espresse da Prandelli. “Il gruppo che si è conquistato il mondiale si è ben comportato – ha sempre dichiarato l’allenatore azzurro- e gli equilibri 6 Duilio Litorale Romano I l X Municipio sarà rappresentato nella rassegna iridata da Daniele De Rossi, cresciuto nell’Ostia Mare e già campione nel 2006. Ma la maglia azzurra ha un passato ed un futuro che passano per il nostro territorio. Otto anni fa ad alzare la Coppa fu anche Francesco Totti, una vita a Casalpalocco, oggi fuori dalla nazionale per decisione personale ed al quale molti chiedono di tornare. E’ partito invece dal San Giorgio Acilia il cammino calcistico di Alessandro Florenzi. Il campione di Vitinia ha indossato tanto la maglia dell’under 21 che della nazionale maggiore sono molto importanti. Tutto questo senza dimenticare le straordinarie qualità tecniche di un vero campione come Francesco Totti. Vedremo”. Di Francesco Totti, dopo 21 anni, conosciamo tutti gli aspetti della sua vita di calciatore e anche sotto l’aspetto familiare. Ricordo che Totti è un figlio adottivo di Ostia anche se è nato a Roma nel quartiere di San Giovanni ma successivamente trasferitosi a Palocco dove ha vissuto fino a qualche anno fa con i propri genitori e dove è titolare della scuola calcio S.S.D.Totti Soccer School diretta dal fratello Riccardo alla Longarina di Ostia Antica. Dopo aver vinto il Mondiale in Germania 2006, Totti al termine di una delle stagioni più belle ha vinto la Scarpa D’Oro grazie ai suoi 32 gol stagionali in campo europeo di cui 26 nel campionato italiano e vincendo la Coppa Italia. Il fiore più bello lo riceve dalla moglie Ilary Blasi con la nascita della figlia Chanel che va a fare compagnia al fratellino Cristian nato nel 2005. Ma è anche l’anno dell’addio alla Nazionale per via di vari infortuni. “Gli anni passano e il fisico non mi permette di giocare tutte le partite -spiegò Totti - ed allora ho fatto la scelta di pensare solo alla mia Roma”. Una decisione affrettata perché negli anni successivi ha seguitato a giocare ad alti livelli e conquistando dei record che non sembrano finire ancora: più di 550 partite 235 gol che lo porta secondo nella classifica marcatori della serie A di tutti i tempi dietro a Silvio Piola con 274 e superando le 700 presenze complessive finora disputate. “Se la Nazionale mi chiama io accetto volentieri” ha dichiarato Totti recentemente. Il capitano giallorosso si sente bene e in campo ancora riesce a fare cose straordinarie, apprezzate da tutti. Non ci resta che attendere la decisione del tecnico Cesare Prandelli che deve decidere anche se nella lista definitiva farà parte Alessandro Florenzi. Nato a Vitinia nel 1991 già all’età di 4 anni inizia a dare calci alla palla rotonda che in seguito capirà essere il pallone della sua vita di calciatore. Nella trafila della scuola calcio, tra Vitinia e la vicinissima Acilia, (ex San Giorgio ora Atletica Acilia), dimostra di possedere qualità che dovrebbero essere approfondite, come io stesso scrissi sul Corriere dello Sport avendo avuto la possibilità di vederlo in azione nel mio girovagare per tutti i campi del territorio lidense. E questo avviene con il passaggio nelle file giovanili della Roma dove si mette in luce tanto da essere inserito successivamente nella formazione primavera diretta da Alberto De Rossi. Ne diventa capitano e conquista nella stagione 2010-2011 lo scudetto realizzando GIUGNO 2014 15 reti. Gol che in seguito realizzerà anche negli anni successivi a partire dall’esordio in seri A il 22 maggio all’olimpico (Roma-Sampdoria 3-1) subentrato al posto del capitano Francesco Totti negli ultimi minuti della gara. Ceduto al Crotone in serie B, per fare esperienza sempre nell’estate 2011, al termine del campionato viene premiato come migliore giocatore della seri B e realizzando GIUGNO 2014 tra l’altro 11 reti. Sempre nell’estate 2011 viene convocato nella nazionale Under 21 per le qualificazione all’Europeo Under 21 e anche lì mette il sigillo del gol contro il Liechtenstein. Partecipa anche alle finali dell’Europeo Under 21 in Israele nel 2013, dove l’Italia ottiene il secondo posto e anche nella gara contro l’Israele Florenzi va in gol. La Nazionale maggiore lo aveva già convocato facendolo esordire il 14 novembre 2012, a 21 anni, subentrando in campo al posto di Montolivo nella partita amichevole contro la Francia. Undici mesi dopo,15 ottobre 2013, realizza la sua prima rete in Nazionale contro l’Armenia, nell’ultima partita valida per le qualificazioni al Mondiale 2014. Il sigillo del gol lo mette in ogni competizione e in particolare nell’attuale campionato di serie A contro il Genoa, 12 gennaio 2014, quando realizza un gol spettacolare in rovesciata tanto da essere in copertina in tutto il mondo del calcio e che ha meritato una menzione tra gol i più belli della stagione sportiva europea che vedrà l’assegnazione finale alla consegna del Pallone d’Oro al miglior giocatore del 2014 che si svolge ogni anno a Parigi. Può rimanere fuori dal Brasile 2014 un giocatore come lui? Personalmente non lo credo, anche se il futuro sarà a lungo tutto suo. In questa presentazione ho lasciato per ultimo Daniele De Rossi perché Daniele è sicuro di non mancare a questo mondiale. Per bravura, sa coprire più ruoli dalla difesa al centrocampo, ed è diventato con gli anni un punto fermo della nazionale maggiore tanto che è all’ottavo posto nella classifica delle presenze in Nazionale (93 , al 5 marzo 2014), terzo tra quelli in attività dopo Buffon e Pirlo. De Rossi, è il centrocampista della nazionale più prolifico di sempre con le sue 93 presenze ed è il giocatore della Roma che conta più presenze e gol, 15, in Nazionale. Dai primi calci nella scuola calcio dell’Ostia Mare ne ha fatta di strada Daniele De Rossi, sotto anche lo sguardo giornalistico di chi sta scrivendo queste righe attraverso le colonne del Corriere dello Sport. Non ci resta che segnalare che viene riconosciuto come uno dei centrocampisti più forti del mondo venendo inserito nella formazione ideale di Euro 2012 e che nel 2013 ha vinto la medaglia di bronzo con la Nazionale alla Confederation Cup svoltasi in Brasile. Altro dato significato è che Daniele ha solo indossato la maglia della sua Roma con la quale in questa stagione sportiva 2013-2014 ha meritato gli applausi per la eccellente stagione agonistica disputata La ritrovata serenità, dopo il periodo negativo subito nella passata stagione sportiva dall’allenatore Zeman, e con la nascita della seconda figlia Oliva, avuta dall’attuale compagna Sarah Felberbaum, che va a fare compagnia alla prima figlia Gaia avuta precedentemente con Tamara Pisnoli, sono certo che disputerà un eccezionale mondia– le. Auguri a Daniele e a gli altri nostri figli che dovessero partecipare e, naturalmente, a tutta la Nazionale azzurra che Ostia ha sempre seguito con amore. Forza ragazzi! Duilio Litorale Romano 7 Il pronostico C del Pelè bianco resciuto nel Santos ed approdato giovanissimo nel calcio italiano, il brasiliano Angelo Benedicto Sormani ha vinto tutto da calciatore, dedicandosi alla carriera di allenatore una volta appesi gli scarpini al chiodo. Lo abbiamo incontrato ad Ostia Antica, dove è Maestro di tecnica presso la Totti Soccer School. E sul mondiale si sbilancia. Bene i padroni di casa e l’Argentina. Tra le europee in pole position Spagna e Germania e… la sorpresa Italia di Vittorio Guida P er tutti è semplicemente Sormani, ma il suo vero nome è Angelo Benedicto Sormani nato a Jaù in Brasile il 3 luglio 1939 e dal 1961, quando arrivò al Mantova in serie A, non ha lasciato più l’Italia ma, soprattutto, si è stabilito con tutta la sua famiglia a Roma. “La mia esperienza nella Roma mi ha fatto innamorare della città e della gente -ricorda Sormani - comprai casa all’EUR e lì sono rimasto con tutta la mia famiglia”. Calcisticamente cresciuto nelle giovanili della città di Jaù e trasferito successivamente nel mitico Santos del leggendario Pelé, con il quale conviveva nella stessa pensione, Sormani veniva chiamato il Pelé Bianco. Attaccante veloce e tecnico venne notato dal Mantova, in una tournée in Europa e all’Olimpico di Roma, che lo tesserò. Dopo due stagioni il salto nei grandi Club d’Italia: 8 Duilio Litorale Romano Roma, Sampdoria, Milan, Napoli, Fiorentina ed infine L.R.Vicenza: 465 le gare ufficiali tra campionato, coppe nazionali e internazionali e realizzando ben 133 gol. L’origine dei nonni italiani, di Rovigo e della Carfagnana, gli permise di giocare anche nella Nazionale italiana e di partecipare allo sfortunato Mondiale del 1962 in Cile. Ma ben altre soddisfazioni ottenne Sormani: 1 Campionato italiano; 2 Coppe Italia; 1 Coppa delle Coppe; 1 Coppa del Campioni; 1 Coppa Intercontinentale. Attaccati gli scarpini al fatidico chiodo Sormani intraprese la carriera di allenatore nel Napoli, ma le soddisfazioni maggiori le ha ottenute nel settore giovanile soprattutto quando assunse la Direzione Tecnica della Scuola Calcio della FIGC dell’Acqua Acetosa di Roma.Una scuola all’avanguardia e chiusa dopo tanti anni inspiegabilmente. Sormani, che ama il mare di Ostia, ha iniziato a dirigere altre scuole calcio e attualmente si divide tra il Futbolclub di Roma e la Totti Soccer School alla Longarina di Ostia Antica, come Maestro di Tecnica. Ed è proprio alla Totti Soccer School che incontriamo il Pelé Bianco alle prese anche come osservatore interessato del suo adorato nipotino Matteo classe 2004, per parlare dell’imminente Mondiale nella sua terra nativa. “Lì risiedono ancora dei familiari con i quali i rapporti non sono mai tramontati - sottolinea Sormani - certamente il mondiale è un’occasione per essere più vicino anche all’Italia che vi partecipa”. Quali possono essere le difficoltà per tutte le Nazionali che vi partecipano? “Su tutto, il clima. Il Brasile è molto grande (con i suoi circa 9 milioni di kmq è la Nazione più estesa del Continente Sudamericano, 5° nel Mondo, e conta circa 200 milioni di popolazione n.dr.) e oltre alla differenza del caldo determinante sarà l’umidità”. Quale è la situazione economica attuale del Brasile? “C’è ancora molta differenza tra i ricchi e i poveri nonostante che il Brasile sia diventata la ottava potenza economica della Terra”. Per tornare al Mondiale, quali sono le favorite alla vittoria finale? “Il Brasile su tutte - pro– segue - penso poi alla Spagna, dominatrice in campo mondiale in questi ultimi anni, alla Germania che si è sempre fatta valere e all’Argentina con la quale si assapora sempre il gusto del derby. Le sorprese? Ci saranno anche in questa edizione ma credo che con i quarti di finale emergeranno le classiche Nazionali esperte. L’Italia? Non parte tra le favorite ma è abituata a vincere quando va al Mondiale e viene già data perdente“. GIUGNO 2014 Come lo vede PIEDONE A colloquio con Pedro Manfredini, indimenticato cannoniere argentino della Roma, da una vita ormai ad Ostia. Una strabiliante carriera da attaccante, con la vittoria di Coppa delle Fiere e Coppa Italia e 3 presenze nella nazionale biancoceleste. Al mondiale vede favoritissimo il Brasile. Spagna, Germania ed Argentina le outsider, insieme all’Italia di Vittorio Guida P edro Waldemar Manfredini, più noto come Piedone Manfredini dal giorno del suo sbarco all’aeroporto di Fiumicino nel lontano 22 giugno 1959 per colpa di una foto che lo immortalò durante la discesa dall’aereo che mostrava un piede nettamente superiore al suo 43 di scarpa, nasce a Maipù,un villaggio nel distretto andino di Mendoza in Argentina, il 7 settembre 1935. Dopo gli inizi giovanili nella squadra locale del Deportivo, sotto il mitico maestro argentino Raimundo Orsi, fu trasferito al Racing Club di Avellaneda nel 1957, nel Campionato di prima divisione. Nei due anni di appartenenza realizzò 28 gol in 39 partite, vincendo tra l’altro la classifica marcatori con 19 gol e il Campionato nazionale. Fu subito convocato con la Nazionale Argentina in occasione della Coppa America, poi vinta, segnando una doppietta al suo esordio contro il Cile. I consensi positivi su di lui convinsero molte squadre a cercare di prenderlo, ma la Roma superò tutte le offerte fatte dalle altre società (78 milioni di lire) e l’11 ottobre GIUGNO 2014 1959 esordì nel campionato italiano di serie A contro la Fiorentina e dopo appena 5 minuti andò in gol lasciando intravvedere grandi doti di cannoniere. Attaccante che serviva proprio alla Roma, diventò un vero ariete delle aree avversarie, realizzando complessivamente 9 triplette e due quadriplette tra campionato e coppe. Grazie ai suoi gol la Roma vinse la Coppa delle Fiere nel 1960-1961 e la Coppa Italia 1963-64 e nel campionato 1962-63, Manfredini, vinse la classifica cannonieri con 19 reti anche se ex aequo con Harald Nelsen. Nel 1963-64 vinse con la Roma la Coppa Italia realizzando 9 gol in 14 partite. Inoltre detiene ancora il record di 12 reti realizzate in un’unica edizione della Coppa delle Fiere (1960-61) e 6 gol ex aequo con Waldo nel 1962-63. Record poi superato dopo tanti anni dallo scozzese John Wark (14) nel 1980-81 e dal tedesco Jurgen Klinsmann (15) nel 199596 quando la competizione era stata trasformata in UEFA Europa League. Un dato significativo delle sue doti di grande attaccante è nella media di gol- partita in campionato (0,571) considerata nella sua intera carriera superiore a quella di celebri goleador del tempo come Altafini (0.471) e Sivori (0.513). Nell’epoca successiva risulta ancora il migliore davanti a Riva, Boninsegna, Platini, Maradona, Batitusta, Baggio, Signori, Shevcéenko, Henry, tutti cam– pioni che hanno giocato in Italia. Nonostante le sue origini italiane (i suoi nonni erano di Cremona e Bisceglie) non giocò mai nella nazionale italiana. Lasciata la Roma giocò altri tre anni, a Bre– scia nel 1965-66 e a Venezia 1966-68, per poi far ritorno stabilmente a Roma dove viveva con la sua famiglia. I problemi accumulati negli anni al ginocchio gli impedirono di immettersi stabilmente tra gli allenatori ed allora aprì un primo bar a Roma dal nome “Piedone” per poi trasferirsi definitivamente ad Ostia. Apre un altro bar dal nome “Roma” al centro di Ostia (via Vasco De Gama) e poi quello all’interno dello stabilimento balneare Tibidabo della sua famiglia. Sempre disponibile a raccontare la sua carriera calcistica e i ricordi che lo legano alla Roma e al mare di Ostia così ci spiega come vede l’imminente mondiale di calcio in Brasile. “Tutto il Brasile vivrà questo evento come una grande festa e renderà bello il mondiale. Non ci saranno difficoltà per il clima che varia in alcune zone, ma considerando che molti giocatori, brasiliani e di altre nazioni sudamericane giocano in giro per il mondo,servirà una sola settimana per adattarsi come per tutti gli altri”. Quali le favorite? “Il Brasile al 98%. Il resto se lo dividono Spagna, Germania e l’Argentina. L’Italia? È stata sempre una delle protagoniste dei mondiali e credo che anche in questa potrebbe lasciare il segno. Attenzione anche al Portogallo mentre l’Inghilterra non si è mai espressa bene al mondiale, solo una volta a casa sua”. Come vede una finale Brasile-Argentina? “E’ il classico derby come Italia-Francia, ma tutto dipenderà dai fuoriclasse come Messi, Tevez e company. Sono convinto che sarà un bel mon– diale”. Cosi parlò il mitico “Piedone” romanista. Duilio Litorale Romano 9 VOX POPULI di Silvia Rossetto C ome vedono il mondiale i tifosi italiani? Lo abbiamo chiesto ad alcuni sostenitori del nostro territorio, che ci hanno raccontato come vivranno questo mese di calcio e dove e con chi vedranno le partite. Ma ci hanno espresso anche i loro pronostici I Mondiali di calcio, come è noto, sono un evento mediatico, un fenomeno sociale prima ancora che sportivo, una kermesse planetaria che unisce e divide, ma che non passa mai inosservata: attesa con passione e impazienza da tantissimi “calciofili”, ma anche con uno sbuffo di noia da chi sa già di doversi sorbire per un mese intero palinsesti televisivi resettati in funzione della mitica saga pallonara. In ogni caso, se la propria nazionale arriva alle battute conclusive del torneo, l’emozione sale a livelli altissimi e persino chi è solitamente refrattario al fascino delle sirene calcistiche si lascia trascinare nel catartico rito collettivo. Prima che risuonino le grida di esultanza per un goal salvifico - o cadano copiose le lacrime per una esclusione irrevocabile – ecco la “Vox populi” raccolta nelle strade tra i tifosi italiani, per sondare umori e stati d’animo alla vigilia del fatidico fischio d’inizio: Marco Carlig, 44 anni Visto che il Mondiale si giocherà in Brasile e gli orari delle partite non saranno dei più comodi per noi italiani, nella prima fase seguirò solo la nostra nazionale, sperando che riesca ad andare oltre il girone di qualificazione. Poi sicuramente seguirò per intero le fasi finali, con o anche senza l’Italia in campo, come temo succederà... Solitamente amo guardare le partite a casa, ma l’atmosfera dei Mondiali di calcio è coinvolgente ed è bello anche stare insieme ad altri tifosi in un bar. Se poi si dovesse andare avanti nel torneo, il fascino della piazza gremita è unico. La storia racconta che in Sudamerica hanno sempre vinto squadre locali - Brasile, Uruguay e Argentina - e credo che anche in questa edizione sarà così. 10 Duilio Litorale Romano Alessandro Gambino, 37 anni Seguirò con discreto interesse i Mondiali brasiliani, e - se il lavoro e gli orari assurdi delle partite me lo consentiranno - guarderò sia le partite dell’Italia che quelle delle altre nazionali. Spero che l’Italia mi sorprenda e faccia una bella figura, ma temo che purtroppo non andrà molto lontano. Il mio pronostico è molto semplice, quasi scontato: deve vincere per forza il Brasile, perché gioca in casa e perché ha già perso nel lontano 1950, sempre in casa, contro gli acerrimi rivali dell’Uruguay. Le squadre-rivelazione del Mondiale, secondo me, saranno la Colombia e il Belgio, vedrete che ci stupiranno. Giordano Verardi, 37 anni I prossimi Mondiali in Brasile? Mi interessano molto e seguirò tutte le partite più importanti, sia della nostra nazionale che delle altre nazionali più forti. L’Italia è sempre un’incognita, perché spesso parte con il piede sbagliato ma poi, magari, migliora di partita in partita… .Credo che il Ct Prandelli possa fare bene, è una persona serena ed equilibrata e sarà all’altezza della situazione. La favorita assoluta del torneo rimane, comunque, la padrona di casa. Invece, tra le squadre che potrebbero fare un exploit inatteso, guardo con interesse all’Algeria. Lucia Fofi, 37 anni Il calcio mi piace e sono una gran tifosa della AS Roma. Il Mondiale, però, è un’altra cosa rispetto al campionato di calcio: c’è un’emozione diversa, legata all’internazionalità dell’evento. Sicuramente, durante i Mondiali, ci sentiamo tutti più uniti, e le tradizionali rivalità tra tifosi di club diversi vengono momentaneamente superate: non è raro vedere un romanista e un laziale, ad esempio, seduti vicini in un pub a tifare insieme per gli Azzurri. Questo è l’aspetto più bello e accattivante dei Mondiali di calcio. Sicuramente, per me, le partite dell’Italia saranno una buona occasione per organizzare rimpatriate con gli amici tra alcol e stuzzichini vari sul divano di casa. E, se dovessimo arrivare fino in fondo al torneo, il giro festoso in centro a Roma con bandiera e “vuvuzela” – cimelio dello sfortunatissimo Mondiale del 2010 non me lo perdo per nessun motivo. Maurizio Boccia, 44 anni Premetto che non sono un vero tifoso, né un conoscitore di calcio. Mio padre era un giocatore professionista, per la precisione un numero “10”, io invece non ho minimamente ereditato la sua passione per questo sport. I Mondiali però, li seguo sempre con interesse, perché non si tratta solo di calcio, bensì di un evento. Oltre all’Italia, seguirò soprattutto le squadre “piccole”, come il Camerun, il Ghana, l’Honduras e il Giappone, che mi incuriosiscono perché rappresentano una rottura con il grande calcio tradizionale. Secondo me l’Italia non vincerà questo Mondiale, anche perché ci sono squadre oggettivamente più forti come il Brasile e l’Argentina. Alla fine, però, sarebbe bello se, per uno scherzo del destino, vincesse proprio una “outsider” al posto delle solite nazionali pluripremiate, chissà... GIUGNO 2014 di Silvia Rossetto I l punto di vista dei tifosi stranieri che sono qui in Italia. La speranza di ognuno è che la nazionale del proprio paese possa essere protagonista. Ma nella lotteria dei pronostici Brasile e Spagna sembrano essere di una spanna avanti a tutti Q uali sono, invece, gli umori e le attese degli stranieri che orbitano in Italia, in vista del Mondiale brasiliano? Ecco cosa ci hanno raccontato cinque di loro: Christophe Sylvain, 42 anni, belga di Liegi, in Italia per amore Seguirò con passione tutto il Mondiale brasiliano con un occhio rivolto alla mia nazionale, cioè il Belgio, ed uno alla mia seconda squadra, l’Italia, visto che sono fidanzato con una ragazza italiana. Nel caso di uno scontro diretto tra le due nazionali, però, rischio grossi guai: la mia ragazza è una tifosa accanita, quindi sarebbe meglio se non capitasse! A fine giugno, comunque, sarò a casa mia a Liegi, e di sicuro andrò spesso in uno dei tanti pub che trasmetteranno gli incontri dei Mondiali a qualsiasi ora. Accompagnerò ogni partita con una buona birra belga e un tifo sfrenato con gli amici, ovviamente! La favorita, secondo me, resta il Brasile di Neymar, ma credo che il mio Belgio possa essere la sorpresa di questo Mondiale. Claudia Romero Botelho, 35 anni, brasiliana di Rio de Janeiro, residente a Roma Non sono una vera appassionata di calcio e non lo seguo molto, ma quando gioca la “Seleçao”, per GIUGNO 2014 giunta in casa, tutto il Brasile si ferma a tifare per i “Verdeoro”. Io guarderò le partite a casa mia qui in Italia, ma solo ed esclusivamente quelle del mio Brasile sperando di arrivare alla finalissima. Non possiamo che vincerlo noi, questo torneo: l’intero Paese si prepara da anni, e attende una rivincita dopo la finale sfortunata e tragica del 1950 a Rio de Janeiro. Mio nonno mi racconta ancora oggi la tragedia collettiva che è seguita alla sconfitta: venne proclamato il lutto nazionale per via dei numerosi suicidi scaturiti dalla grande delusione. Mark Alice Merry, 47 anni, camionista inglese, spesso in Italia per lavoro Sono una persona che vive di musica rock e di calcio, anche perché li abbiamo inventati entrambi noi! I Mondiali, poi, sono la massima espressione del mio sport preferito. Seguirò le partite a casa mia, vicino Manchester, e ovunque mi porterà il mio lavoro, sempre tifando per i “Leoni d’Inghilterra”. Purtroppo, non mi aspetto la vittoria finale. La favorita, secondo me, è la Spagna. In pole position, ovviamente, ci sono anche il Brasile, paese ospitante, e il Portogallo, da tenere d’occhio. La mia Inghilterra avrà delle difficoltà da subito, essendo stata inserita in un girone “tosto” insieme ad Italia, Uruguay e Costarica. Potremmo, forse, riuscire a battere l’Italia nel girone eliminatorio, ma poi ci fermeremo. Nonostante ciò, non farò mai mancare il mio tifo, e spero che potremo essere proprio noi la sorpresa di questa edizione. ale può essere il Belgio, o la simpatica Svizzera, ma per la vittoria finale non ho dubbi: “Argentina o muerte !”. Adriano Villalba, 32 anni, argentino di Buenos Aires, turista a Roma Questo Mondiale è atteso dall’intera nazione argentina come l’occasione per poter diventare campioni in casa dei nostri odiati cugini brasiliani. Si sa, il campanilismo tra di noi è forte. Io seguirò sicuramente tutte le partite e mi auguro che questo possa diventare il Mondiale di Lionel Messi. E’ la sua grande occasione, la squadra è forte, ricchissima di talenti come Higuain, Aguero ed Angel Di Maria, tanto per citarne alcuni. Ci sentiamo pronti a rivincere un Mondiale dopo quello del 1986 con il mitico Diego Armando Maradona. Vincerlo in Brasile, poi, magari proprio dopo una finale contro i Verdeoro, è il massimo che ogni argentino tifoso di calcio possa sperare. La sorpresa del Mondi- Alvaro Saez Morilla, 29 anni, spagnolo di Madrid, studente a Roma I prossimi Mondiali? Certo che li seguirò: la parte iniziale qui a Roma, per via degli esami all’Università, e poi via di corsa a Madrid, con i miei amici, tra fiumi di birra e “tapas”. Penso, però, che le “Furie Rosse” avranno vita difficile, perché ormai ci hanno preso le misure. Le altre squadre hanno capito il nostro gioco – basato sul possesso palla - e ci daranno del filo da torcere. La favorita è il Brasile perché, attualmente, è la migliore squadra del mondo, e soprattutto, giocando in casa, avrà tutto il tifo roboante dei brasiliani dalla sua parte! Altre squadre pericolose saranno l’Argentina, l’Olanda e la Germania… Purtroppo, la Spagna non può sempre vincere! Duilio Litorale Romano 11 C hi sono i fischietti italiani che saranno presenti in Brasile. Lo siamo andati a scoprire con Paolo Ricci, presidente della sezione AIA di Ostia, che spiega le insidie di un mondiale Gli arbitri di Elisabetta Valeri A d Ostia c’ è una prestigiosa sezione A.I.A.Associazione Italiana Arbitri - che esiste ormai dal 1976. Attualmente conta circa 154 associati. Uno dei nomi rilevanti sfornato dalla sezione di Ostia è quello di Riccardo Tozzi, arbitro arrivato ad alti livelli che, purtroppo, ha interrotto la carriera per problemi fisici. L’attuale Presidente di sezione, Paolo Ricci, vanta anni come assistente ed una presenza in numerose partite di serie A. Un paio di anni fa la sezione di Ostia ha vissuto anche la visita di Marcello Nicchi, Presidente Nazionale dell’A.I.A., ed il presidente la commenta così: “Il primo presidente dell’ A.I.A. che ha visitato tutte le sezioni, dimostrando un grande impegno. E’ stato un evento! La sezione era piena, tutti gli associati erano presenti”. Con Paolo Ricci abbiamo cercato di scoprire come vivranno gli arbitri questo Mondiale. Ci conferma che la triade designata sarà composta da Nicola Rizzoli, Renato Faverani ed Andrea Stefani. La designazione di Rizzoli, a parer suo, ne indica già la caratura. Gli abbiamo chiesto quali potrebbero essere le criticità da gestire e ci ha risposto sottolineando quanta professionalità ci sia dietro questo lavoro. “Gli arbitri italiani sono abituati ad allenarsi quotidianamente ed in tutte 12 Duilio Litorale Romano le condizioni, sono preparatissimi a livello atletico. I cambiamenti da contrastare saranno gli stessi che dovranno gestire i giocatori. La preparazione non si discosterà molto dalle partite abituali perché gli arbitri sono professionisti, sia a livello morale che fisico, inoltre sono continuamente sottoposti a test atletici e sul regolamento”. Anche confrontando l’ allenamento da programmare per un Campionato e quello per un Mondiale, Paolo Ricci sostiene che“il campionato italiano è già difficile, quindi in termini di preparazione affrontare il Mondiale non creerà grandi complessità. La differenza sta più nel fatto che il Mondiale è un torneo di grande prestigio”. Infine una curiosità è d’ obbligo, gli abbiamo chiesto in che veste guarderà il mondiale e ci ha risposto: “Noi facciamo il tifo per gli arbitri. Io lo guarderò da spettatore perché tanti non addetti ai lavori non si rendono conto che dal campo si vede un’altra partita”. GIUGNO 2014 Dove nascono I SOGNI di Vittorio Guida L e scuole calcio costituiscono il luogo in cui i più piccoli iniziano a giocare in maniera organizzata. Tutte le società del nostro territorio ne hanno una. Talvolta, però, queste strutture devono fare i conti con due circostanze: la carenza di un campo da gioco dedicato e d il fatto che le gestione è volta a finanziare la prima squadra S i dice che il calcio e’ il più bel gioco del mondo perché i bambini già in tenera età cercano con i loro piedini di muovere una pallina. E’ la cosa più naturale e divertente per qualsiasi bambino. Questo “vizio” ci accompagnerà per il resto della nostra vita e la stragrande maggioranza continuerà a viverlo da spettatore. Una statistica recente ci dice che 1 ragazzo su 30.000 avrà possibilità in futuro di praticare il calcio ad un livello nazionale. Nonostante tutto i ragazzi vogliono giocare al calcio e se possibile farlo anche bene e … sognare. Mentre molti anni fa le scuole calcio erano le strade e le mai dimenticate parrocchie, l’evoluzione della società, questa volta in senso positivo, ha permesso la nascita di scuole calcio, e anche ben organizzate, sotto la guida della FIGC. Anche il nostro territorio ha subito con gli anni questa trasformazione e proliferazione in considerazione dell‘aumento della popolazione soprattutto giovane. Non c’è una zona del nostro territorio che non abbia una scuola calcio. La prima è stata l’Ostiantica (oggi Luparoma) nata nel 1926. A seguire l’Ostia Mare nata da una fusione di due società di Ostia negli anni ’40 e, successivamente l’Acilia, Pescatori Ostia, Palocco, Morandi, Primo Maggio, Rinascita Acilia GIUGNO 2014 (oggi Città di Acilia), San Giorgio Acilia (oggi Atletico Acilia), Fiumicino Calcio, Infernetto, Vitinia, Dragon City, Centro Giano, Casal Bernocchi, Canossa, Stella Polare, Vega , Lido di Roma alla Madonnetta, Castelporziano, Alitalia Calcio, e non ultima la Totti Soccer School nata dalla fusione nel 2003 con l’AXA del 1976 che può essere additata, come poche altre, a ragione una vera e completa scuola calcio sotto tutti gli aspetti. Una moltitudine di scuole calcio che nascono e si modificano nel nome e nei più sparuti spazi del territorio (esempio della ex so– cietà Saline). Naturalmente le più affermate sono note anche a livello Nazionale e Regionale ed è qui che i ragazzi ambiscono di arrivare prima del grande sogno: “ il campo professionistico”. In un altro articolo riportiamo i nomi di quei ragazzi che sono riusciti a realizzare parzialmente o totalmente il loro sogno da bambino. Merito delle qualità personali o della bravura della scuola calcio?. Questo il dilemma che successivamente metterà a confronto le idee dei genitori e della scuola calcio. Certamente la qualità innata nel ragazzo aiuta molto la sua crescita calcistica come altrettanto dovrebbe essere fatto dalla società che gestisce la scuola calcio. Purtroppo devo confessare che con gli anni ho constatato scuole calcio non all’altezza e con il pensiero rivolto solo ad incassare le rette ed utilizzarle per le prime squadre, creando molte illusioni per campionati superiori, e partecipare alle spese generali della Società sportiva indirizzata anche su altri sport nel suo interno. Eppure sarebbe semplice organizzare una scuola calcio sia sotto il profilo organizzativo che tecnico che si au–tofinanzia solo con le proprie rette, per avere campi di calcetto a sufficienza dove far svolgere con qualsiasi tempo gli allenamenti tecnici-pratici. Non è sufficiente averne uno solo e l’altro per svolgere questa mansione su un unico campo grande di pozzolana. Credetemi, non mi sto inventando nulla. Oltre la necessaria organizzazione societaria, con persone qualificate, è essenziale su tutto: formare più gruppi misti tra chi ha già iniziato o chi sta per iniziare la scuola calcio; mettere in atto tutti gli insegnamenti emanati dalla FIGC e, soprattutto, far giocare, nelle gare dei tornei appropriati, a tutti gli stessi minuti! Il ragazzo deve sentirsi uguale agli altri e far si che anche lui possa sorridere e sentirsi appagato per quello che riesce a fare. Il tempo dirà poi chi avrà raggiunto il suo sogno e chi conserverà un bel ricordo di un periodo importante della propria vita. La socializzazione è fondamentale nel ragazzo per il suo futuro. Duilio Litorale Romano 13 Calcio e scuola 10 e lode alla Fiumicino calcio di Vittorio Guida - Aldo Marinelli “P rima la scuola e poi il calcio”. Quante volte abbiamo sentito questa frase da parte dei genitori per convincere il proprio figlio a studiare di più. E i risultati sempre gli stessi: la passione per lo sport e in particolare per il calcio prevale sullo studio. Solo da grandi ci si accorge che studiare era meglio. La società cerca sempre più gente che sappia in futuro esprimersi e comportarsi adeguatamente in particolar modo nel campo lavorativo. Ma con gli anni alcune strutture calcistiche hanno recepito l’importanza primaria dello studio per il ragazzo e hanno messo in atto iniziative lodevoli tra cui, soprattutto, la cultura generale. “Cultura e Sport“ come motto. Nel nostro litorale romano diverse società operano in tal senso, ma due in particolare hanno presente la pagella scolastica. “Se vai bene e frequenti la scuola, giochi”. E’ il caso della Fiumicino Calcio 1926 da dove il Presidente Simone Munaretto ci parla di questa lodevole iniziativa e i risultati sin 14 Duilio Litorale Romano L a passione per il pallone da sempre è causa di distrazione per i ragazzi. Ma le società, da qualche anno, sono attente all’equilibrio tra andamento scolastico e rendimento sportivo. Un progetto della Fiumicino Calcio, controlla le pagelle dei giovani calciatori. E uno della della Totti Soccer School, promuove la formazione qui ottenuti “Tutto è nato da una idea del nostro direttore della scuola calcio, Massimiliano Di Giulio, e subito recepita da tutta la società. Abbiamo pensato di dare ai nostri ragazzi e a qualche mamma disperata un aiuto, iniziando a controllare le pagelle di tutti i nostri ragazzi. In tanti l’hanno portata orgogliosi, mentre qualcuno è rimasto una giornata fuori dal campo a vedere i compagni giocare, perché a scuola non si era impegnato. Secondo noi da queste iniziative nasce la lotta al bullismo e anche perché per troppo tempo chi studiava era considerato un secchione e chi non studiava un figo. Non è cosi e ora i nostri ragazzi ne sono convinti più di noi. All’interno dei nostri campi – prosegue il Presidente Munaretto - insieme e con il supporto dei ragazzi organizziamo molteplici iniziative tra cui la beneficenza con la raccolta di genere alimentari, raccolte di fondi per chi ne ha più bisogno ed altro. Il tutto avviene con una vera socializzazione tra tutti i ragazzi che corrono si divertono e pensano al comportamento scola– stico in primis. La nostra Società è una grande scuola di vita – sottolinea con orgoglio il Presidente Munaretto- dove anche noi che la guidiamo, ci sentiamo studenti”. Come vivrete questi mondiali in Brasile e come vi state preparando? “Prima di Brasile 2014 abbiamo il nostro grande Torneo Simone Costa, giunto alla terza edizione, sempre più bello e coinvolgente, è il nostro mondiale e, a seguire, ci porterà tutti in Brasile attraverso un grande schermo che allestiremo nel nostro piazzale con brace, da bere e i bambini, insieme a noi adulti, che gridano Forza Italia“. L’altra società è la S.S.D. Totti Soccer School alla Longarina di Ostia Antica che oltre all’importanza dell’andamento scolastico si distingue per l’obiettivo di formare uomini prima e cal– ciatori poi con l’insegnamento del calcio con semplicità, dedizione e professionalità. Aggregazione, socialità, voglia di stare insieme, sono valori ben saldi nella filosofia della Società presieduta da Riccardo Totti, fratello del Campione giallorosso Francesco. “La Società merita particolare attenzione soprattutto per la trasmissione dei valori veri e puliti: il divertimento, tra la passione e l’aggregazione sono risultati questi che contano più di quelli ottenuti sul campo – spiega il Direttore Generale della S.S.D. Totti Soccer School Carlo Sorbara che così prosegue – il progetto cura gli aspetti formativi dei giovani, trasmettendo i messaggi fondamentali dello sport, sia morali (lealtà. rispetto per gli avversari,rispetto dell’arbitro, accettazione del risultato) che caratteriali (coraggio,spirito di sacrificio,disponibilità verso gli altri, modestia,desiderio di crescere), indispensabile per una corretta formazione ed una sana crescita. Inoltre- sottolinea il D.G: - durante la stagione calcistica abbiamo organizzato speciali Incontri Informativi aperti a tutti, calciatori e genitori su temi rivolti oltre allo sport e alla società: all’Alimentazione nello sport, relatore il Dott. Morieri; alla Prevenzione e recupero infortuni, Dott. Spoliti; al Progetto legalità e droga: la droga e lo sport, tenuta dalla Guardia di Finanza; a Facebook: come evitare i pericoli, illustrata dalla Polizia dello Stato; all’Iperattività e deficit dell’Attenzione, relatore la Dr.ssa Enrica Nisi. Oltre a questi incontri informativi- conclude il D.G. Sorbara- abbiamo organizzato le feste di Natale, quella Dal Carnevale ai giochi di Mimosa e In campo con Papà, naturalmente a marzo, con i pulcini del 2006-2007-2008. Senza dimenticare la chiusura di fine anno alla presenza di tutta la famiglia Totti con Francesco che, come sempre, è in prima fila soprattutto sotto l’aspetto a cui tiene molto: la beneficenza”. GIUGNO 2014 Il Liceo dello sport In attuazione alle disposizioni del 2013 del Ministero della Pubblica Istruzione, il Complesso Scolastico Internazionale Giovanni Paolo II ha istituito quella che può essere definita la scuola dello sport. L’ istruzione culturale viene considerata, anche se a ragione, primaria e lo sport lasciato di solito ai desideri e alle possibilità di ogni persona, donna e uomo che fosse. Ora finalmente, il Ministero della Pubblica Istruzione, ha emanato attraverso la Gazzetta Ufficiale il D.P.R. 52/2013 del 5 marzo 2013, le disposizioni riguardanti i “Licei Scientifici Sportivi”. In che consiste e come funziona il Liceo Scientifico ce lo illustra il Prof. Ottavio Di Paolo, vicepreside dell’Istituto Tecnico Amministrazione Finanza e Marketing del Complesso Scolastico Internazionale Giovanni Paolo II di Ostia, scuola paritaria sita ad Ostia Lido (RM) in Corso Duca Di Genova 157, referente del Liceo Scientifico ad indirizzo Sportivo, attivo già da settembre 2013. “E’ una opportunità formativa che unisce l’approfondimento delle scienze motorie e sportive allo studio delle discipline economiche e GIUGNO 2014 scientifiche per avere una formazione culturale solida e che consenta l’accesso ad ogni percorso universitario. I principali sport - prosegue il Prof. Ottavio Di Paolo - saranno nel corso del Primo Biennio calcio, calcio a 5, ginnastica artistica, nuoto, rugby; nel Secondo Biennio, pallavolo, pallacanestro, scherma, hockey; nel quinto anno pallamano, karate, judo, tiro con l’arco, propedeutica alla pesistica. Alla fine del quinquennio gli studenti avranno imparato gli elementi tecnici fondamentali degli sport trattati. Gli studenti partecipano a ma– nifestazioni sportive di vario genere e livello in qualità di atleti, organizzatori, giudici-arbitri, stagisti e accedere a corsi di raccordo con il mondo del lavoro”. Possono iscriversi tutti? “Si. L’indirizzo del Liceo Sportivo adotta le forme di flessibilità didattica e organizzativa prevista al fine di adeguare il percorso liceale, nel quale è strutturalmente inserita agli specifici bisogni formativi degli studenti, ivi compresi gli alunni disabili e con bisogni educativi speciali”. Quali i programmi? “Dallo scientifico vengono tolte le ore di di–segno e storia dell’arte, lingua e cultura latina per dare spazio alle materie di diritto ed economia dello sport e discipline sportive. Per il restoconclude il Prof. Ottavio Di Paolo- la struttura liceale resta la stesa, con 27 ore al biennio e 30 ore al triennio”. Le legge prevede che per un quinquennio dall’entrata in vigore del regola- mento, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca si avvale di un apposito gruppo di lavoro, avente la funzione di monitorare sul territorio nazionale l’assetto organizzativo-didatticodisciplinare della sezione ad indirizzo sportivo, nonché le esperienze realizzate dalle scuole in campo didattico-sportivo. E’ il caso di dire che il vecchio proverbio latino “Mens Sana in Corpore Sano” è tutt’altro che desueto. Mi permetto di aggiungere che “i ragazzi che fanno attività fisica vanno meglio a scuola”. Duilio Litorale Romano 15 DISABILITÀ Diamo un calcio alla di Vittorio Guida N S i chiama così il progetto portato avanti dalla Totti Soccer School per favorire la crescita fisica, motoria, intellettiva e sociale dei diversamente abili. I ragazzi, come spiegato dal Direttore generale della società Carlo Sorbara, vivono in modo ludico un’esperienza di apprendimento che li porta gradualmente ad integrarsi con i normodotati on sarà come il “Campionato del Mondo” di calcio in Brasile ma è decisamente il Campionato più bello ed educativo per le finalità che si propone. Parliamo della 5° edizione della “COPPA DEL SORRISO” organizzata dal Comitato Provinciale di Roma del Centro Sportivo Italiano tra le Società che lavorano al pro– getto integrato con ragazzi disabili che desiderano giocare al calcio. Nove le Società partecipanti: Totti Soccer School, Albano Dreamers, C’è posta per te, Albano Reds, Mai Soli, Blu Star, Il Ponte, Il Filo e Polini 16 Duilio Litorale Romano Team. Il torneo iniziato il 29 marzo ad Albano, è arrivato alla Longarina a maggio per lo svolgimento della settima giornata e della finale. Ma un ulteriore grande appuntamento è previsto per il 7 giugno 2014 quando tutte le Società del Centro Sportivo Italiano si raduneranno a Piazza San Pietro per l’incontro con Papa Francesco. Questo avvenimento ci permette di approfondire un tema che tocca i cuori di tutti e per conoscerlo meglio siamo andati alla Totti Soccer School della Longarina dove fin dalla sua acquisizione dell’impianto (maggio 2003) la famiglia Totti ha messo in atto iniziative sociali per l’intero territorio lidense e soprattutto il Progetto Integrato “diamo un calcio alla disabilità”. Questa in sintesi l’analisi del progetto nelle parole del Direttore Generale della S.S.D. Totti Soccer School Carlo Sorbara “E’ una proposta educativa che va– lorizza la globalità della persona; il bambino al centro visto nella sua interezza di crescita fisica, motoria, emotiva, intellettiva sociale. Il progetto ha come priorità, per bambini e ragazzi diversamente abili, l’attività sportiva, il gioco di squadra con l’obiettivo GIUGNO 2014 Sorbara - è il gruppo degli istruttori con a fianco il gruppo degli psicologi, diretti dalla Dr.ssa Enrica Nisi, che seguono i ragazzi dall’arrivo, nello spogliatoio, sul campo e al saluto finale con i genitori”. Personalmente posso confermare la validità di questo progetto avendo avuto la possibi– lità di assistere agli allenamenti e notare, soprattutto, la completa integrazione di questi ragazzi nel contesto generale osservando la loro tranquillità nella assoluta assenza di curiosità da parte dei tanti ragazzi e non della scuola calcio che si allenano negli stessi giorni e orari, così come nelle varie feste generali che vengono organizzate dalla Società stessa. dell’integrazione con i coetanei normodotati. Importante è il divertimento, l’opportunità di vivere un’esperienza ludica, che accresce la motivazione ad apprendere, a sviluppare socievolezza, autocontrollo, autonomia e senso di appartenenza al gruppo. Gli obiettivi sono diversificati per età, caratteristiche di personalità, abilità motorie e grado di ritardo mentale. Inizialmente i gruppi che si andranno a costituire si alleneranno senza i normodotati. L’integrazione avverrà gradualmente, ogni 15 giorni, che si aggiungeranno a quelli legati ai tornei, manifestazioni varie ed altre partite nell’arco della stagione sportiva. Determinante –sottolinea il Direttore Generale GIUGNO 2014 I ragazzi di vita di Aldo Marinelli L o sport, ed in particolare il calcio, ad Ostia passa anche per dei progetti di solidarietà e volontariato, come quello che Fabrizio Nizkad segue ormai da quasi 4 anni. “La nostra Associazione si chiama Ragazzi di vita e nasce nel settembre 2010 da un progetto che coniuga l’impegno per il sociale e la nostra passione per il calcio. Abbiamo deciso di dedicarla ad un personaggio importante per il nostro municipio che è Pier Paolo Pasolini, richiamando uno dei suoi più famosi romanzi”. L’Associazione vede al suo interno sia utenti con disabilità cognitive che normo-dotati e fa una scuola calcio a 5 presso il Pala Di Fiore ad Ostia, presso il Parco del Canale dello Stagno, due volte a settimana il martedì alle 16 e il sabato alle 10,30. La stagione sportiva, da settembre a giugno, è corollata anche da eventi come tornei, manifestazioni ed esibizioni. “Siamo in tre ad occuparci di questo progetto, mentre i fruitori sono circa una dozzina sia del nostro territorio che da più lontano. Si va dal più piccolo che ha 6 anni al più grande che ne ha 43. Il nostro è un progetto gratuito e l’unica spesa che affrontano le famiglie è quella del kit sportivo, che comprende borsone, tuta, giacca e divisa. Non ha finanziamenti pubblici, siamo volontari e il presidente del Pala Di Fiore, Dott. Galimberti ci ha messo a disposizione gratuitamente i campi da calcetto. Il nostro obiettivo è formare i ragazzi per farli diventare loro stessi allenatori, come mister in seconda. Si tratta di un progetto di calcio integrato, in cui ragazzi con problemi giocano con altri ragazzi e ragazze. I ragazzi con disabilità si sentono più parte integrante ed hanno la voglia di stare con altri giovani della loro età. I ragazzi normodotati sviluppano invece una sensibilità ed una attenzione verso il tema e si rendono loro stessi protagonisti, mettendosi a disposizione della squadra e dei limiti che i ragazzi possono avere”. Duilio Litorale Romano 17 C arrellata dei calciatori del nostro litorale che sono riusciti a raggiungere il professionismo ed in alcuni casi anche la maglia azzurra. Da Silenzi e Cappioli, tante stagioni nella massima serie ed una presenza ciascuno con la nazionale A, a Scarchilli, trionfatore negli europei del 1994 con l’Under 21. Fino a tutta una schiera di giocatori arrivati in serie A, B e C I sogni avverati Alessio Scarchilli di Vittorio Guida N ell’articolo “dove nascono i sogni” ab– biamo parlato delle scuole calcio e del lavoro importante che svolgono sotto il profilo sociale e tecnico, sottolineando che su 30.000 bambini 1 solo riuscirà ad avverare il sogno di giocare in campo professionistico fino ad arrivare alla seria A ed alcuni perfino nella Nazionale Italiana. Andiamo a ricordare questi fortunati e bravi nostri figli lidensi. Di De Rossi, Florenzi e Totti li citiamo in un altro servizio del “nostro mondiale” mentre qui ricordiamo molti altri e ci scusiamo in anticipo se qualcuno non sarà citato involontariamente. Iniziamo da Andrea Silenzi, attaccante classe 1966, che dalla Pescatori Ostia ha fatto una carriera calcistica notevole dopo il primo trasferimento alla Lodigiani di Roma. Tra le tante, il Torino, la Reggiana, il Napoli di Maradona e l’esperienza Inglese con il Nottingham Forest nel 1995-96. Vanta anche una partita amiche– vole nella Nazionale Italiana nel 1994 contro la Francia il 16 febbraio. Massimiliano Cap– pioli, centrocampista classe 1968, cresciuto anche lui nella scuola calcio della Pescatori 18 Duilio Litorale Romano Massimiliano Cappioli Ostia, nel 1986 passa nel settore giovanile della Roma e nel 1988 viene trasferito a Cagliari dove rimane fino al 1993 contribuendo al passaggio dalla serie C alla massima serie e conquistando la Coppa Italia e la partecipazione alla Coppa UEFA. Al termine del 1993 torna a Roma rimanendovi fino 1996 per poi essere trasferito all’Udinese e successivamente al Bologna, Perugia, Palermo. Come Silenzi ha potuto assaporare la Nazionale Italiana per l’amichevole contro la Francia nel 1994. Anche Alessio Scarchilli, classe 1972 centrocampista, altro prodotto delle giovanili della Pescatori Ostia, approda nelle giovanili della Roma nel 1991-92 vincendo il prestigioso Torneo di Viareggio. Dopo solo un anno passa a Lecce e successivamente milita a Udine, di nuovo Roma e poi Torino, Sampdoria e ancora Torino. Nazionale anche per Scarchilli ma quella dell’Under 21 che ha vinto gli Europei francesi del 1994. Dall’ Ostia Mare,escono due giovani entrambi classe 1968 che si mettono in luce nella seria Serie A: Stefano Mobili, centrocampista, nel 1990 dopo aver vinto il campionato di serie C2 con l’Ostia Mare, approda al Cagliari conquistando la serie A e Fabrizio Provitali, attaccante, trasferito alle giovanili della Roma ne diventa un punto di forza della Primavera allenata di Luciano Spinosi. Nel 1988 al Perugia in C2 e l’anno successivo al Cagliari con il quale dalla C1 approda in serie A, disputando 59 gare e realizzando 17 reti. Il suo palmares alla fine è di 167 le presenze tra serie A e B con 50 gol realizzati. Ancora due giovani della Pescatori Ostia: il difensore centrale Fabrizio Bucciarelli ,classe 1967, passato al Cynthia nel 1986 in serie D ha poi fatto il grande salto nel Palermo dove ha disputato campionati in serie C1 e serie B e Giorgio Olivari, classe 1966 centrocampista che vanta partecipazioni nella Fiorentina in seria A e successivamente campionati in C1 e C2. In chiusura di questa sintesi, come non ricordare Stefano D’Aversa, classe 1956, che ha militato dopo le giovanili della Roma nel LR. Vicenza, giocando con Agostino Di Bartolomei e Paolo Rossi; Angelo Orazi, centrocampista classe 1951, nato a Spoleto arrivato alla Roma a soli 14 anni e considerato a ragione un nostro Andrea Silenzi figlio adottivo perché si stabilì definitivamente subito ad Ostia. Un promettente giovane che esordì a soli 17 anni in serie A mentre usciva di scena il mitico Giacomino Losi. Un grave infortunio al ginocchio, nel derby con la Lazio, gli impedì di far parte del lista dei 40 della Nazionale per i mondiali di Germania 1974. Una grande delusione per Orazi che aveva fatto tutte le trafile delle nazionali ita– liane dalla juniores, all’olimpica under 21 e 23 e nella nazionale B diretta da Bernardini. In attesa di futuri campioni è in fase di decollo un giovane del prodotto della Pescatori Ostia, Emiliano Tortolano, classe 1990, che dopo campionati tra la C2 e C1 è pronto verso il Grande Sogno come nella mente di quei 30.00 bambini che amano il calcio. GIUGNO 2014 I l medico di Ostia ha preso parte a tre mondiali con la nazionale azzurra. E racconta tre episodi curiosi di Usa 94, Francia 98 e Corea e Giappone 2002 di Aldo Marinelli E’ senza ombra di dubbio un lidense doc. Paolo Zeppilli è Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport all’ Università Cattolica di Roma e Responsabile della sezione medica della FGCI a Coverciano. Per 16 anni è stato medico della Nazionale di Calcio, con la quale ha vissuto tre Mondiali. Gli abbiamo chiesto di raccontarci tre aneddoti legati alle altrettante rassegne iridate. Cominciamo da USA 94. “In quel mondiale perdemmo la prima partita con l’Irlanda per uno a zero. Alla fine della partita fu sorteggiato per l’Antidoping il nostro Franco Baresi. Stavamo nella stanza apposita dello Giants Stadium e Baresi non riusciva ad urinare. Gli demmo litri di acqua, birra, Coca Cola: siamo stati 5 ore ad aspettare che gli venisse lo stimolo. Alla fine tutti contenti ci apprestiamo ad andare via dallo stadio. Ma la porta era chiusa a chiave perché il custode pensando che dopo 5 ore dalla fine della partita tutti erano andati via, aveva chiuso. Non esistevamo cellulari ma per fortuna bussando sempre più forte sulla porta di metallo, ad un certo punto il guardiano ci ha sentiti. Abbiamo rischiato di dormire lì ed una cosa che mi fece arrabbiare e che nessuno si era preoccupato. Alla 23.00 eravamo ancora lì...” Andiamo avanti di quattro anni e ci ritroviamo in Francia… “Nel 1998 dovevamo andare a giocare a Marsiglia gli ottavi di GIUGNO 2014 Gli aneddoti del professor Zeppilli finale contro la Norvegia ed avevamo la sede principale vicino Parigi, in un castello. Allora c’era un giovanissimo Buffon, che era il terzo portiere. Era giocherellone, molto simpatico Fenomeni e brutti anatroccoli NELLO SPORT L o sport mette a nudo gli aspetti caratteriali e non consente finzioni. Questo suggerisce, in sede d’insegnamento, di creare un ambiente idoneo a sviluppare le singole personalità. Per farlo occorre puntare sul rafforzamento psicologico e sull’uso di test di valore attribuzionale che consistono nel lasciare al giocatore la libertà di fare la sua autovalutazione “cosa pensa di sè”, “dove deve migliorare”, “i punti di forza”. Questo modo di procedere fornirà la differenza tra una “motivazione pulita”, se la scelta del giocatore è personale, o “motivazione sporca”, se indotta da altri condizionamenti. Si pensi alla condizione di un bambino se– gnato dallo svantaggio sociale che vive in un contesto culturalmente assai carente, molto diversa la situazione di chi vive in un ambiente magari stimolante ma iperprotettivo. Il risultato è una eccessiva emotività, uno scarso adattamento a quegli scenari che vengono dai media e che vedono il giocatore come creatura indifesa. Molte volte allenatore e allievo vivono un rapporto asimmetrico. Il rapporto maestro- allievo molto spesso si configura come una convinzione UNIDIREZIONALE, tra un tecnico che sa e un giocatore che non partecipa attivamente al processo di cambiamento. La predisposizione all’ansia è direttamente proporzionale allo sviluppo della personalità e alla conoscenza di sé. Lo stress da sport agonistico è diventato negli anni uno dei principali ostacoli e solo un attento studio da parte di allenatori e di genitori può favorire quella situazione per l’autostima e la focalizzazione dei rituali dell’ allenamento. Il giocatore è tanto più forte quanto è in grado di selezionare i messaggi giusti da quelli inutili. L’allenatore renderà cosi educativo e funzionale il messaggio e non disperderà quel patrimonio di valori e di esperienza che lo sport attivo mette a sua disposizione. Dino Morandi PHD Analista della comunicazione ed esuberante, ma era anche un po’ distratto. Dovevamo prendere l’aereo e il pullman ci aspettava. Io esco dalla camera e lo vedo nella sua sul letto con le cuffie e col computer- Lo guardo e gli dico che è ora di andare. Io scendo al pullman e il mister Maldini ci chiede se siamo tutti, ma ne mancava uno. Il mister chiede chi manca ed io zitto, faccio a Gigi Riva “Manca Buffon sta in camera”, e lui mi dice di andarlo a chiamare. Allora io dico al Mister “Ho scordato qualcosa in camera, risalgo un attimo”. Maldini mi sorride capendo la situazione. Salgo in camera e dico a Buffon: l’aereo è partito!! Lui di corsa prepara tutto e scende: ma si prende una sgridata incredibile dal mister”. Infine Giappone e Corea. “Nel 2002 invece presi un ceffone da Angelo Di Livio. Quando ci furono gli ottavi di finale contro la Corea del Sud, arbitrati dall’ecuadoreno Moreno, l’arbitro era stato pagato per farci perdere. Per 500mila dollari ne ha combinate di tutti i colori contro di noi e alla fine perdemmo la partita. Rientrando a fine gara negli spogliatoi, i giocatori erano furibondi. Ad un certo punto sento urlare, perché i giocatori volevano andare a picchiare l’arbitro. I più agitati erano Panucci e Di Livio. Cercai di fermare quest’ultimo ma si divincolò e mi dette un ceffone così violento che mi volarono gli occhiali. Ma questo evento calmò un po‘ le acque e ci mettemmo tutti con i dirigenti a convincerli per andare via”. Duilio Litorale Romano 19 L e atmosfere del mundial sudamericano rimbalzeranno in Italia ed anche nel nostro Municipio. Bandiere, trombette e maxi schermi così come nel 2006, con il nostro tricolore in cima al mondo. Ed ora, rispetto ad allora, il tifo viaggia anche attraverso i social network Colore & folklore di Ione Pierantonio A rrivano i mondiali. I tricolori sventolano liberi al suono delle onde con l’ebbrezza del mare di Roma. Una festa che unisce il popolo dei tifosi, cosa che avviene una volta ogni quattro anni per gli amanti del pallone che di solito sono divisi dalla passione per squadre diverse. Ora tutti gli ita– liani sono uniti. Così anche sul Lido di Roma. Nel 2006, quando l’inno nazionale fu colonna sonora per la festa finale della vittoria italiana, il Pontile e tutto il Lungomare, divennero scenari di canti e gioie. Ora tutti nuovamente a sperare che l’Italia e i suoi calciatori, riportino quell’orgoglio e quella festa che unisce. Sul territorio del X Municipio è prevista l’installazione di maxischermi, il cui numero sarà deciso solo all’ultimo momento per mezzo di bando pubblico, come riferisce il Presidente della Commissione Sport Giovanni Zannola. Il nu- 20 Duilio Litorale Romano mero sarà quasi una sorpresa, fino al fischio di inizio degli attesi mondiali, data la riqualificazione in corso di varie aree del Lungomare. Ma ad attrezzarsi con schermi anche i locali. Come ad esempio ci racconta Massimiliano, proprietario di un bar nei pressi di Stella Polare. “Quest’anno saremo sintonizzati sugli stadi brasiliani dal 12 giugno. Offriremo le partite ai frequentatori del nostro bar e faremo il tifo insieme” dice il gestore sorridente e speranzoso nella vittoria italiana. Ma a frequentare il bar ci sono anche stranieri. “Beh a quel punto – incalza Massimiliano – il tifo sarà più colorito, perché sarà possibile scambiare le no– stre emozioni, le nostre gioie e le nostre delusioni. Ovviamente se ci sarà un incontro in cui giocheranno le nostre squadre ci sarà anche un bel baccano e questo movimenterà a serata!”. Così il X Municipio si prepara alla kermesse dei mondiali, Copa do Mundo FIFA de 2014. Ai balconi e alle finestre del litorale romano i tricolori sventolano, ma da qualche casa spuntano anche co– lori differenti, come quelli del Brasile. I bambini, poi, sono quelli che più di tutti raccontano il mondiale e l’emozione che dà: dai loro occhi, mano nella mano con le mamme o coi papà, sfoggiano tutta la vivacità nel seguire e nell’aspettare la partita della Nazionale, armati di bandiere e trombette. Otto anni fa, nella magica notte della vittoria, la scritta “Campioni del Mondo” si leggeva persino su alcuni autobus che facevano il turno di tarda sera. E “Campioni del Mondo” erano le parole urlate dai finestrini delle auto in coda sul Lungomare o dalle persone quasi arrampicate al lampione del piazzale di fronte il Pontile. Una notte di festa, coi cuori in gola. Le foto di allora sono poche in rete, non era l’epoca di internet e dei social. Quest’anno il campionato gira su Facebook e Twitter, è un mon– diale fatto di hashtag e post e commenti. Su Istagram appaiono le foto di persone in maglia azzurra col numero del calciatore preferito. Su Twitter si susseguono previsioni e voti all’andamento delle squadre. Su Facebook i video dei gol diventano virali. Insomma è un’altra era, è l’era in cui lo stesso X Municipio vive il Campionato, non solo sulle strade alberate che caratterizzano il nostro territorio o con i tramonti sul mare che fanno da cornice, ma anche attraverso l’interazione coi social. GIUGNO 2014 Programma Mostre 2014 A.C. ARTE D.E.G.A.S. dal 24/05/14 14/06/14 05/07/14 01/08/14 30/08/14 20/09/14 11/10/14 08/11/14 06/12/14 al 07/06/14 –MOSTRA GIOVANI FIRME (COLLETTIVA) 28/06/14 - COLLETTIVA DI “ FOTOGRAFIA ” 19/07/14 – MOSTRA D’ESTATE (COLLETTIVA) 25/08/14-“FERIE” 13/09/14 – MOSTRA GIOVANI FIRME (COLLETTIVA) 04/10/14 - PERSONALE DI “SERRA” 25/10/14 – MOSTRA D’AUTUNNO (COLLETTIVA ) 22/11/14 – PERSONALE DI “ SACCHI” 06/01/2015 - MOSTRA DI NATALE 2014 (COLLETTIVA ) Dipingere Esporre Generare Arte Servizi 2 1 L ’associazione “Artedegas” continua nel suo programma di mostre in sede nella galleria in via della stazione del lido 32 dove si è appena conclusa , precisamente il 7 giugno la collettiva dedicata alle “ GIOVANI FIRME “ dove quasi 30 artisti delle più diverse estrazioni pittoriche hanno esposto quasi 60 opere in un caleidoscopio di colori, dando vita ad un insieme ricco di creatività e passione rigenerante per i diversi visitatori. Molto interessante poi sarà la mostra successiva del 14/6 in quanto sarà una collettiva di FOTOGRAFIA e PITTURA con in comune il titolo: “ DEDICATO A.......” dove ogni artista, fotografo o pittore che sia, accanto all’opera o le opere che presenterà, dovrà fornire un pensiero rivolto a chi o a che cosa ha dedicato le opere e, se c’è, il motivo specifico. Pensiero ed immagine, realtà ed astrazione, un connubio intrigante dove e diffi- GIUGNO 2014 cile intravvedere i confini della mente e della creatività degli artisti coinvolti pittori o fotografi che siano. Parallelamente al programma interno l’associazione ha portato e porterà ancora avanti le mostre sul territorio altezza pontile di Ostia relativamente al programma offerto dal X° Municipio riguardante la pedonalizzazione del lungomare di sera per tutto il periodo estivo se il municipio confermerà le date dal 15 3 giugno al 24 agosto. Come si può notare un programma di mostre offerto agli artisti associati a tutto tondo cioè sia interno alla galleria e sia esterno sul territorio dove, tra l’altro anche quest’anno si è rinnovata la collaborazione con “APPRODO ALLA LETTURA” al cui stand, tra le altre, vengono presentate una serie di mostre personali di artisti dell’associazione . L’associazione inoltre sta organizzando un corso di mosaico aperto a coloro che voglian imparare questo peculiare tipo d’arte, così come si sta già facendo per l’arte dell’incisione e con i salotti fotografici del giovedì pomeriggio. Dopo il periodo estivo sono previsti anche corsi di pastello e di ceramica. La sede dell’associazione è anche il punto dove ogni artista può trovare tutto ciò che a lui serve come materiale belle art, cornici e servizi. Antonino Casavecchia 4 5 1. Energia viva - Antonino Casavecchia 4. Venezia - Giuliana Guidi 2. Effetto blu - Antonino Casavecchia 5. Piazza romana - Claudio Marcantonio 3. Senza titolo - M. G. Morsella Duilio Litorale Romano 21 BRASILE 2014 Ci siamo! I Mondiali sono alle porte, il Brasile ha gli occhi di tutti i tifosi puntati addosso e le nazionali sono pronte a sfidarsi sui campi di gioco. Ci aspetta circa un mese di partite che consacreranno al termine del torneo la nazionale che si aggiudicherà il 20° titolo mondiale di calcio. Calendario delle partite (orario italiano) - Fase gironi 22 Duilio Litorale Romano GIUGNO 2014 Calendario delle partite (orario italiano) - Fase finale GIUGNO 2014 Duilio Litorale Romano 23 A lla scoperta di alcune curiosità legate sia alla storia ed alle origini del campionato mondiale di calcio che all’edizione 2014. Dalle dirette televisive al pallone, fino alla mascotte ed alla coppa …lo sapevate che? di Nello Di Coste • Fino all’edizione del 2002 la squadra del Paese ospitante e il Paese campione in carica accedevano direttamente alla fase finale. Dall’edizione 2006, invece, questo diritto è rimasto in carico solo al Paese ospitante. • Il pallone con cui si giocheranno tutte le partite si chiama Brazuca e significa brasiliana, riferendosi ovviamente allo stile di vita brasiliano. È il pallone più testato di sempre, provato da oltre 600 dei migliori calciatori o ex calciatori al mondo (tra cui Zidane e Messi), usato da 30 squadre in 10 Paesi. La Brazuca è stata utilizzata già in match ufficiali come l’amichevole Svezia-Argentina ma con un di– segno diverso. Il pallone di GIUGNO 2014 Brasile 2014 mostra una struttura innovativa che porta a un miglior li– vello l’aderenza, il tocco, l’aerodinamica in campo e la stabilità. Il grado di perfezione raggiunto fa pensare che questo pallone lascerà una grande eredità come a loro tempo fecero il Telstar (1970), il Tango (1978) e il Tricolore (1998), nomi che per molti possono sembrare nuovi ma che identificano i palloni con i quali tutti abbiamo giocato da bambini e anche oltre. • La mascotte dei mondiali di calcio nasce con l’edizione del 1966 in Inghilterra. Un leone, simbolo del Regno Unito e dell’Inghilterra, indossava una maglietta della nazionale con la scritta WORLD CUP. Italia 90 presentò Ciao e il Sudafrica nel 2010 il leopardo Zakumi. Stavolta mascotte del mondiale è l’armadillo Fuleco, di colore giallo con la corazza azzurra, il cui nome è composto da FUL (FUtboL) e ECO (ECOlogia). • Il campionato del mondo di calcio è nato nel 1930 come Coppa della Vittoria ed è stato poi rinominato Coppa Rimet in onore del fondatore Jules Rimet. Ha mantenuto tale denominazione fino al 1970 allorchè la coppa fu appannaggio definitivo del Brasile che la vinse per la terza volta. Dall’edizione 1974 il cam- pionato si chiama Coppa del mondo FIFA, ed il designer del trofeo è l’italiano Silvio Gazzaniga. 1930 | URUGUAY 1934 | ITALIA 1938 | ITALIA 1950 | URUGUAY 1954 | GERMANIA 1958 | BRASILE 1962 | BRASILE 1966 | INGHILTERRA 1970 | BRASILE 1974 | GERMANIA 1978 | ARGENTINA 1982 | ITALIA 1986 | ARGENTINA 1990 | GERMANIA 1994 | BRASILE 1998 | FRANCIA 2002 | BRASILE 2006 | ITALIA 2010 | SPAGNA 2014 | CAMP IONI DEL M ONDO • La trasmissione delle partite, quest’anno sarà ad appannaggio di Sky. Su 64 partite solo 25 saranno trasmesse dalla RAI, ossia tutte le partite degli azzurri più una partita al giorno tra le altre squadre che si sfidano nel Mondiale. Il canale 57 del digitale terrestre, RaiSport1, sarà il canale dedicato dalla rete pubblica alla trasmissione delle partite in chiaro, mentre il pacchetto Skysport o Skycalcio garantirà agli abbonati la visione di tutte le partite del mondiale. Duilio Litorale Romano 25 Duilio Litorale Giovanni Neri Avvocato I nostri professionisti LEGGE SUL DIVORZIO: spesso sbilanciata a favore delle donne… L o scenario giuridico delle dinamiche familiari naufragate è rappresentato, o meglio, ben delineato, dal notevole ed allarmante carico di udienze che inflazionano il ruolo della Sezione Famiglia del tribunale Civile e del Tribunale per i Minorenni, quest’ultima sede geneticamente o “funzionalmente” collegata alla Sezione Famiglia, secondo il triste gergo amministrativo ad uso ad i C.D. “Operatori del diritto”. Il compito, che si diceva essere ingrato poiché tratta naufragi di progetti di vita comune ed affronta, quindi, fallimenti, disciplina situazioni che spesso assumono rilevanza anche a livello criminologico: si pone infatti in evidenza che i crimini più efferati contro la persona spesso nascono nell’alveo di una crisi del rapporto coniugale o di fatto. Vedasi ex multis la 26 Duilio Litorale Romano “Sindrome di Medea” i cui effetti ricadono tristemente sui figli minori, oppure lo Stalking, fenomeno oggi molto discusso e diffuso anche a livello informatico, ecc. Le statistiche sul punto parlano chiaro evidenziando come negli ultimi 15 anni un numero esponenzialmente in crescita di rapporti familiari naufragano: rapporti, si diceva, di fatto o di diritto, oggi finalmente equiparati dal legislatore a dignità giuridica. La percezione del problema è di palmare evidenza: a Roma, la sezione famiglia fissa ormai le separazioni consensuali a 6 mesi di distanza dall’iscrizione e ha tempistiche ben più dilatate per la fissazione delle giudiziali, in una paradossale condizione di convivenza forzata ad esponenziale rischio di degenerazione in fenomeni di rilevanza penale, che vanno dal maltrattamento in famiglia, al- l’ingiuria, tanto per citare i più ricorrenti. Se tuttavia, sebbene con notevole ritardo rispetto alla normazione di genere in Europa, l’equiparazione della famiglia di fatto a quella di diritto ha ridato in parte dignità e garanzie anche a quei rapporti non consacrati da unioni formali (quelle giuridicamente classificate quali ‘proprio iure dicto’ ovvero sotto la forma del matrimonio, concordatario o civile), il trattamento personale riservato dalla magistratura alla C.D. “parte forte” è ancora assai lontano da quel concetto, tanto anelato, di civiltà giuridica di cui, quantomeno storicamente, dovremmo essere tra i maggiori rappresentanti ed a cui dovremmo ispirarci come cultura giuridica. Gli esiti delle cause della “ sezione famiglia”, consacrati in sentenze, sono determinati da anni di reciproci addebiti tra le GIUGNO 2014 parti, cosa che accresce la preoccupante realtà criminologica dianzi menzionata, traducendosi spesso in epiloghi drammatici per chi deve sopportare l’onere di un assegno sproporzionato e sperequato che non riflette minimamente la capacità di reddito del soggetto passivo (quasi sempre uomo) e che produce, in primis, l’effetto di un depauperamento eccessivo delle poche risorse di cui spesso dispone. Molti uomini, infatti, separati o divorziati, per mantenere l’impegno preso o imposto per legge, sono costrettì a rinunciare anche al necessario, finendo spesso per recarsi a mangiare alla Caritas, dove la statistica del fenomeno si rileva in maniera evidente. In un’epoca in cui il lavoro, come offerta, è pressoché inesistente, purtroppo anche per i più giovani neo laureti e non, molti individui già strutturati in ambiti lavorativi modesti si trovano (dopo la separazione) a non poter mantenere neppure se stessi e i loro impegni economici, a seguito delle “sentenze mannaia“ sui mantenimenti; ciò genera una realtà piuttosto preoccupante. Può accadere ad esempio che un separato debba allontanarsi da casa, anche se di sua proprietà, e pure se non ha avuto comporta- GIUGNO 2014 menti violenti o trascurati nei confronti della famiglia finisce per pagare quasi esclusivamente lui: si trova ad alloggiare in bugigattoli, dormire sul divano degli amici, o … tornare a casa dei genitori, ovviamente ciò è tanto più evidente per le classi meno agiate. Ai separati, inoltre, non viene riconosciuta la dignità di “sfrattati” né la possibilità di detrarre i costi dell’affitto. Molti invocano per questi problemi l’introduzione degli accordi prematrimoniali, istituto riconosciuto da tempo nella realtà anglosassone, sebbene la forma negoziale del matrimonio a livello di dogmatica giuridica, non consenta In Italia l’apposizione di alcuna condizione al matrimonio. Tre i possibili esiti di questa situazione: nella migliore ipotesi il coniuge onerato dovrà trovare un secondo lavoro probabilmente “in nero”. Tale coniuge dovrà infatti non dare evidenza di quest’ultimo lavoro per non mettere in chiaro la propria accresciuta realtà reddituale -!!!- e trovarsi quindi avvolto nella classica spirale; ovvero dovrà fare ciò che necessario in modo non sempre socialmente giusto ed utile, rimanendo, anche qui, ai “limiti” del consentito, compromettendo talvolta la propria onestà per ten- tare di tamponare la situazione come può. Infine, il cosiddetto “coniuge forte” potrebbe direttamente omettere di versare quanto dovuto o stabilito in sentenza che spesso è quasi estorto legalmente a causa di una situazione di insostenibilità della convivenza, che si traduce nel frequente errore di aderire alle più assurde richieste della controparte per uscire dall’empasse generato da una convivenza insostenibile. In questi casi impossibilitato dalla situazione di fatto, diviene soggetto passivo di denunce ex art. 570 C.P. per la violazione degli obblighi di assistenza familiare. Questo scenario, così allarmante è solo uno dei possibili mondi del diritto di famiglia che fa sbilanciare la giustizia, spesso, a favore della donna. Quando poi, per motivi di fede, ci si rivolge ad un tribunale ecclesiastico, i tempi si dilatano ulteriormente. In quest’ultima ipotesi è proprio il caso di dire “solo Dio lo sa”. La politica e la legislazione dovrebbero intervenire d’urgenza per evitare drammi e ingiustizie diffuse. Prof. Giovanni Neri, Ph.D. Titolare della cattedra di Criminologia presso U.P.M. Avvocato, Perito Criminologo della Procura e del Tribunale Penale di Roma. Presidente Jus Academy Direttore Scientifico della Collana di Diritto e Diritto Comparato “Jus & Comparative Law” presso la “Sapienza Universita’ di Roma”. Tel. +39.06. 69300926 Fax: +39.06.94443147 Duilio Litorale Romano 27 Dott. Otello Gualandri Commercialista L Il Trust in Italia a debolezza della congiuntura economica e l’incertezza politica stanno favorendo il ricorso al trust, soprattutto tra quanti vogliono programmare per tempo la successione di patrimoni complessi. Lo strumento giuridico non è disciplinato dalla legge italiana, bensì dal diritto anglosassone, tuttavia può essere utilizzato anche in Italia che ha aderito alla Convenzione dell’Aia del 1985. Inoltre, dal 1992 è stata ammessa l’istituzione dei trust cosiddetti “interni”, ovvero quelli su beni e fra soggetti italiani, con espresso rinvio a una legge regolatrice estera (in primis inglese) e la Finanziaria del 2007 ha riconosciuto l’istituto a livello fiscale. C os’è un Trust. Vediamo molto sommariamente in cosa consiste. In sostanza con il Trust il proprietario di alcuni beni si spoglia dei beni stessi e li conferisce ad una terza persona che li amministrerà in favore di uno o più beneficiari. Più nel dettaglio: il disponente (o settlor) è colui che istituisce un Trust; il disponente è chi si spoglia della proprietà dei propri beni, o di parte di essi, e li trasferisce con un vero e proprio effetto reale in proprietà al trustee che dovrà amministrarli in favore del beneficiario secondo quanto contenuto nell’atto istitutivo del Trust e nel documento redatto dal disponente per il trustee (atto notarile). Disponente e beneficiario possono poi essere la stessa persona e ogni e qualsiasi ipotesi di interposizione fittizia è scongiurata proprio perché il ricorso al Trust fa sì che il disponente non sia titolare di diritti di sorta verso il trustee che è colui che in forza dell’atto istitutivo di Trust, diviene il solo e legittimo proprietario del beni in Trust e in forza di tale sua qualifica, dovrà attenersi scrupolosamente a quanto stabilito nell’atto istitutivo stesso. Oggetto del Trust può essere qualsiasi patrimonio immobiliare o mobiliare. L’effetto più importante che il trust produce è rappresentato dalla cosiddetta segregazione patrimoniale. Questo in sostanza significa che GIUGNO 2014 i beni posti in trust (da chiamarsi a tutti gli effetti beni in trust) costituiscono un patrimonio separato rispetto ai beni residui che compongono il patrimonio del disponente, del trustee e dei beneficiari. La conseguenza più importante di un simile “stato di fatto” e che qualunque vicenda personale e patrimoniale che potrebbe colpire non travolge mai i beni in Trust. La segregazione fa sì che i beni in Trust non possano essere aggrediti dai creditori personali del trustee, del disponente e dei beneficiari e il loro eventuale fallimento non vedrà mai ricompresa nella massa attiva fallimentare i beni in Trust. Questi risultano quindi efficacemente sottoposti ad un vincolo di destinazione (in sostanza sono destinati al raggiungimento dello scopo prefissato dal disponente nell’atto istitutivo) e ad un ulteriore vincolo di separazione (cioè giuridicamente separati sia dal patrimonio residuo del disponente sia da quello del trustee). I beni in Trust sono quindi, secondo una terminologia anglosassone, earmaking cioè “marchiati” affinché non si confondano con quelli delle altre parti citate. Da ultimo si rammenta che il Trust, proprio per gli effetti immediati che esso produce, non può esistere senza proprietà e i beni futuri non possono esserne oggetto. Quando si può utilizzare un Trust (casi più diffusi) a) tutela della integrità e della destinazione del patrimonio famigliare b) Tutela dei componenti “deboli” della famiglia (interazioni con la tutela, la curatela e l’amministrazione di sostegno) c) Sistemazioni in occasione di crisi della famiglia d) Verso la divisione ereditaria e) Vicende del capitale a rischio della famiglia e vicende dell’azienda di proprietà famigliare. f) Acquisti immobiliari operati dai genitori per conto dei figli g) Rapporti con fondo patrimo- niale h) Patrimonio della famiglia e patrimonio dei famigliari i) Cambio generazionale (imprese) l) Trust successori m) Gestione dell’azienda in crisi n) Regolamentazione patrimoniali coppie di fatto. Dott. Gualandri Otello Via delle Gondole, 13 Ostia - Roma Tel. Segr. 06.5696933 06.5613495 [email protected] Duilio Litorale Romano 29 A colloquio con... Dott. Prof. Fabrizio Ammirati Bellezza Salute di Elisabetta Valeri Lo abbiamo chiesto al Professor Fabrizio Ammirati, primario del reparto di Cardiologia dell’ Ospedale G.B. Grassi di Ostia. L’ attività fisica ha effetti benefici sull’ organismo e sulla psiche: è una medicina naturale in grado di apportare notevoli migliorie alla qualità della vita. La pratica costante di una moderata attività fisica favorisce la diminuzione del rischio di malattie coronariche e cardiovascolari e per comprendere quale sia l’ approccio corretto ad un esercizio sportivo sano ed adeguato abbiamo consultato il Professor Fabrizio Ammirati, primario del reparto di Cardiologia dell’ Ospedale G.B. Grassi di Ostia. L’ accento è stato posto sull’ importanza della prevenzione e sui sintomi insidiosi per l’ atleta. “In Italia - ci spiega il Professor Ammirati - la legislazione è più restrittiva riguardo all’ idoneità allo sport, perché mentre negli altri paesi la responsabilità è del singolo individuo, nel nostro, viene pretesa una certificazione di stato di salute. Questo, se da un lato può risultare limitante, dall’ altro è una maggior tutela per chi pratica sport a livello amatoriale. Riveste, infatti, un ruolo sociale importante nella prevenzione e nell’ identificazione iniziale della malattia cardiaca perché permette di effettuare uno GIUGNO 2014 Primario del reparto di Cardiologia Ospedale G.B. Grassi di Ostia Lo sport e il cuore: alleati o nemici? screening della popolazione. La certificazione viene attestata dal medico di famiglia, qualora sia necessaria per un’ attività sportiva ludica, deve invece essere rilasciata da un medico dello sport, allorché si intraprenda un impegno a livello agonistico. Per decretare se esiste un rischio, per il sistema cardiovascolare, bisogna individuare il tipo di sport che il paziente si accinge a praticare e distinguere se l’impegno fisico, al quale verrà sottoposto, sarà lieve, medio o elevato. E’ il livello di intensità che determina il grado di appropriatezza per il malato. Uno screening completo è necessario per chi vuole intraprendere un’ attività sportiva: un esame obiettivo, l’ anamnesi ed un elettrocardiogramma. Si inizia dall’ auscultazione di cuore, polmoni e spalle, per poi stilare l’ anamnesi del paziente, annotando malattie pregresse che possano aver coinvolto l’apparato cardiovascolare, come palpitazioni, perdite di coscienza, affanno durante uno sforzo. Se, infatti, questi sintomi esistono correlati ad un impegno fisico va approfondita, con la diagnostica, la reale motivazione. L’ indagine delle malattie familiari è egualmente determinante perchè casi di morti improvvise, in soggetti relativamente giovani, possono decretare ulteriori esami. Esistono, infatti, patologie cardiache ereditarie o forme di miocardite virali che provocano un decesso istantaneo e sono spesso silenti finché non si manifestano in maniera drammatica: l’ anamnesi aiuta a diagnosticarle. Un elettrocardiogramma è, infine, indispensabile. Una tutela fondamentale per gli sportivi, inoltre, è stata legife– rata imponendo l’ obbligo, a campi da gioco e palestre, di dotarsi di un defibrillatore. L’uso semplice permette la tempestività di reazione e consente di salvare vite (quante strutture sportive ne sono dotate? (ci chiediamo). Il defibrillatore semiautomatico viene applicato, tramite delle piastre, al paziente che ha perso conoscenza. Le piastre, azionando un bottone, identificano l’ aritmia e se c’ è una fibrillazione ventricolare, causa di morte improvvisa, viene emesso un messaggio vocale che segnala la necessità di erogare lo shock che può essere azionato tramite un semplice pulsante. A questo strumento va affiancato anche personale, nelle palestre e nei campi di gioco, in grado di utilizzare il defibrillatore e, soprattutto, preparato alla pratica del massaggio cardiaco. La nostra città, terminale della maratona Roma - Ostia, registra durante la manifestazione, troppo spesso, un evento grave perché si sottovaluta l’ esigenza di sottoporsi a controlli preventivi, soprattutto ad una determinata età. La malattia coronarica, ad esempio, si rivela prevalentemente dopo i 45 anni quindi un maratoneta, superata tale soglia, deve sottoporsi a maggiori controlli. Non sono da trascurare, poi, situazioni contingenti quali disidratazione, sforzo strenuo ed impegno agonistico che possono slatentizzare una malattia portando a conseguenze drammatiche”. Duilio Litorale Romano 31 Dietetica Cinese per conservare la salute A colloquio con... Dott. Riccardo Sansoni Farmacista con specializzazione in scienza e tecnologia farmaceutiche omeopatiche. Segue dal numero precedente N ello stile di vita mo– derno, gli abusi diretti ai reni sono molti, i più dannosi sono quelli legati al consumo di alcuni cibi: proteine a– nimali, grassi saturi, zucchero raffinato, stimolanti, farmaci e stress. I cibi più indicati per rafforzarli, invece, che rientrano nella categoria dei cibi “riscaldanti”, sono zucca, cipolle, porri, cavoli, verze, patate, rape, carote, rafano, sedano rapa, topinambur, pastinaca, zenzero, finocchio, aglio... Un’altra categoria di alimenti che rafforza e “nutre” i reni è rappresentata dai legumi. Un’attenzione particolare va riservata ai fagioli azuki la cui forma, tra l’altro, è simile al rene; non a caso nella Medicina Tradizionale Cinese si utilizzano per la loro spiccata azione diuretica e depurativa unitamente alla rilevante concentrazione di minerali in particolare Zinco, Ferro, Potassio e Acido Folico. Sono altresì da prediligere minestre di cereali integrali (avena, farro, miglio, riso…), polenta, semi oleaginosi (noci, mandorle, semi di zucca, di sesamo, di girasole) una miniera di nutrienti preziosi, oltre che per i reni, anche per la funzionalità del sistema nervoso e muscolare. I semi oleaginosi racchiudono l’essenza di quello che sta accadendo sotto terra: la nascita di minuscoli germogli che in primavera diventeranno buonissimi “frutti”; consumare i semi (nelle insalate, come snack o a colazione) significa fornire al nos- 32 Duilio Litorale Romano tro corpo una riserva di elementi benefici ed una energia di “crescita”. Inoltre, per rafforzare ulteriormente le “nostre batterie” (i reni) cosicchè anche altri apparati (respiratorio, digestivo…) possano mantenersi in salute, è consigliato aggiungere erbe aromatiche quali timo, rosmarino… e spezie (es: noce moscata, chiodi di garofano, peperoncino, curcuma e lo zenzero, radice che in forma essiccata favorisce le funzioni digestive, mentre, fresca favorisce la sudorazione e quindi è un valido supporto per trattare le forme da “attacco di freddo” come il classico raffreddore e i primi sintomi ad esso correlato). Il sapore che la medicina cinese collega al rene è il salato: non nel senso che vada prediletto, anzi! Il sale va dosato con moderazione; per evitare un “sovraccarico” è opportuno limitare/evitare formaggi, affettati, salumi, merendine con- fezionate... Il sapore salato se usato in abbondanza va a danneggiare la loggia energetica Rene con la quale si trova in relazione creandone uno squilibrio e successivamente una patologia. Per rafforzare i reni, andrebbero abbinati gli alimenti diuretici (es. finocchio) e gli alimenti dal sapore amaro, caratteristico di tutti gli alimenti depurativi (es. la cicoria). Il sapore che in MTC si collega alla loggia energetica Milza è il dolce e di conseguenza viene da se che un abuso di zuccheri raffinati crea uno squilibrio e conseguentemente una patologia. Inoltre, relativamente ai fattori climatici, secondo la tradizione cinese, il freddo contrae, rallenta la circolazione sanguigna ed energetica, penetra in profondità blocca la distribuzione dei liquidi e l’eliminazione delle scorie, causando delle “stasi”, ciò di riflesso, potrebbe provocare infiammazione della vescica, organo associato e strettamente relazionato al rene. Un noto disturbo alle vie urinarie è la cistite che, secondo la tradizione orientale oltre ad una causa batterica può essere facilmente correlata a condizioni climatiche quale il freddo. L’Antica Medicina Tradizionale Cinese, essendo che la vescica è l’organo “abbinato-legato” al rene, propone di attenersi alle stesse linee guida alimentari suggerite per rafforzare i reni. Dr Riccardo Sansoni Via Cesare Maccari, 312 - Acilia (Rm) - tel. 06.52363856 Gli articoli precedentemente pubblicati sono consultabili sul sito: www.farmaciaaxamadonnetta.it e-mail: [email protected] GIUGNO 2014 Psicologia dello sport: A colloquio con... Bioenergetica per vincere nello sport individuale e di squadra L e migliori potenzialità muscolari e le migliori tecniche sportive spesso non riescono ad emergere nel momento della sfida, poiché inconsci riflessi condizionati archetipici o familiari bloccano il valore obiettivo della persona. Allenarsi con tenacia, praticare lo sport prescelto non basta, è importante impegnarsi costantemente nel far penetrare nel corpo e nella mente il desiderio di VINCERE la gara ma soprattutto gli impedimenti inconsci. La potenza somato-psichica stimolata dalla Bioenergetica e dal training autogeno possono fare leva sulle motivazioni profonde protese alla VITTORIA. La Bioenergetica si fonda su 7 fattori psicofisici fondamentali: 1) accompagnare ogni motricità con la voce stimolante la respirazione profonda spontanea per esprimere l’aggressività e l’autoaffermazione; 2) partire dagli esercizi dei piedi sentendo le articolazioni coinvolte per radicarsi nella realtà interiore ed ELENCO LIBRERIE SUL SITO esteriore dando forza e flessibilità alle dita, all’arco plantare e alle caviglie (tenere presente che i piedi piatti e le loro dita a martello predispongono la personalità ad essere perdente); 3) sciogliere e scaricare le tensioni di tutti i distretti corporei, sentire il valore del movimento nello sciogliere ogni blocco; 4) caricarsi di forza vitale; 5) visualizzare, mimare e urlare il desiderio di vincere; 6) sentire le emozioni emerse nella sfida protese alla vittoria, stabilendo un dialogo tra l’inconscio e la mente razionale, tra le emozioni corporee protese all’espansione e quelle inibenti; 7) descrivere le sensazioni del corpo e della mente. Il training autogeno si fonda su 4 fattori importanti: 1) sentire le sei sensazioni fondamentali per il rilassamento: pesantezza, calore, battito cardiaco, polmoni e respirazione, fronte fresca, plesso solare caldo; 2) visualizzare immagini positive per caricare mente e corpo all’ottimismo e all’autostima; 3) giungere ad uno Dott.ssa Maria Stallone Alborghetti Psicoterapeuta, supervisore e terapeuta didatta in analisi Bioenergetica presso la Siab. Psicologa analista di formazione junghiana e training autogeno. Rafforzare piedi, gambe e braccia e interagire lasciandosi andare fiduciosamente al sostegno stato di commutazione, visualizzare la vittoria, pensare una frase di proponimento o realizzazione stimolante la vincita; 4) dopo il risveglio sentire e descrivere le sensazioni provate durante il training autogeno. Focalizzarsi sulle motivazioni che stimolano o frenano la vittoria. Se emergono conflitti tra vittoria e sconfitta effettuare un esercizio Bioenergetico mirato a integrare Tutti i martedì presso Marilab Center di Viale Zambrini (Ostia), è possibile partecipare alle classi di esercizi di Bioenergetica e Training Autogeno per scaricare lo stress quotidiano, aumentare l’autostima e il benessere, superare l’ansia e le crisi di panico e migliorare la salute e la bellezza interiori ed esteriori. Dott. Maria Stallone Alborghetti V.le dei Promontori, 00122 Ostia Lido - Roma, Cell. 338.543.8008 www.bioenergeticaonline.it. GIUGNO 2014 e superare la dualità. Nelle sedute individuali o di gruppo protese a risolvere i conflitti profondi che impediscono la vincita personale o di squadra, è importante il lavoro sui sogni: 1) libere associazioni; 2) elaborazione e integrazione; 3) esercizio Bioenergetico rivolto a superare eventuali conflitti e a dare forza vitale alla parte che vuole vincere; 3) visualizzazione della vittoria e frasi positive per rassicurarsi e sentire la potenza psicofisica per sentire la forza vibrante protesa ad assumere comportamenti efficaci per vincere. Ogni passaggio tra lavoro Bioenergetico, training autogeno, interpretazione dei sogni, frasi positive, è mirate a stabilire un dialogo tra mente e corpo, tra emozioni inibenti ed emozioni vincenti. Tempo e denaro investiti per la salute, l’espansione e realizzazione dei propri desideri di vincere sono i migliori investimenti che si possano fare. I grandi campioni per vincere sul campo vincono prima nel corpo e nella mente. Duilio Litorale Romano 33 di Elisabetta Valeri Biostimolazione viso, collo, décolleté A colloquio con... Dott.ssa Marzia Montaldo Dermatologa Ai giovani per migliorare e agli “altri”... per cancellare Cosa è la biostimolazione? La biostimolazione è un trattamento medico-estetico volto a migliorare l’aspetto della nostra pelle attraverso I’utilizzo di biorivitalizzanti, che sono preparati a base di acido ialuronico unito o meno ad aminoacidi, minerali, vitamine, che sono tutte sostanze perfettamente biocompatibili e totalmente riassorbibili a livello del derma, ed introdotti, tramite aghi sottilissimi con microiniezioni nella sede che si vuole trattare, proprio per ripristinare quelle componenti del tessuto connettivo di cui sopra, che il nostro organismo non riesce più a produrre in sufficiente quantità per effetto del fisiologico invecchiamento cellulare. Le zone più spesso trattate sono il viso, il collo e il decollete. In sintesi quindi l’infiltrazione locale di agenti biorivitalizzanti determina tre principali effetti benefici: idratazione, per immediata azione di richiamo nei tessuti di acqua (visibile sin dai primi trattamenti), stimolazione dei fibroblasti a produrre collagene ed acido ialuronico, (questo processo richiede un tempo di circa 80-90 giorni dalla prima infiltrazione), ed in ultimo, un’importante azione di contrasto dei radicali liberi. Per chi è indicato questo trattamento? Il trattamento è indicato sia per le pelli giovani, ancora elastiche e vitali, per rallentare il fisiologico processo d’ invecchia- 34 Duilio Litorale Romano mento, sia per le pelli mature, per ridurre i segni del tempo, riattivando la funzionalità cellulare. Quindi per tutte quelle pazienti che desiderano ottenere un visibile miglioramento dell’ idratazione cutanea, del tono, del turgore e della luminosità della pelle. Cosa si intende per invecchiamento cutaneo? Con il passare degli anni, la nostra pelle va incontro a modificazioni a livello cellulare e strutturale che si traducono in un progressivo mutamento del nostro aspetto esteriore. Il processo dell’invecchiamento cutaneo è legato alla progressiva diminuzione di attività dei fibroblasti, cellule queste presenti nel derma e deputate alla produzione di collagene, elastina ed acido ialuron- ico, sostanze che costituiscono la matrice di sostegno del nostro tessuto connettivo e che quindi determinano compattezza, elasticità e tonicità della nostra pelle. Inoltre la cute, più di altri organi, risente di fattori ambientali esterni (raggi UV, inquinamento, smog, stress, alimentazione) che generano radicali liberi che attivano a loro volta degli enzimi che a livello del derma provocano una diminuita produzione proprio di quelle sostanze che costituiscono la matrice del tessuto connettivo, ovvero elastina, collagene ed acido ialuronico. Così che a livello della superficie cutanea dapprima si manifestano secchezza e disidratazione, successivamente perdita di elasticità e compattezza cutanea per arrivare infine al rilassamento cutaneo con alterazione dell’”ovale” del viso. Come intervenire? Poichè l’invecchiamento cutaneo è un processo geneticamente determinato, non può essere arrestato e qualsiasi intervento si metta in atto avrà solamente effetti limitati. Ma molto si può fare, però, per cercare di rallentare questo processo: i segni del tempo si possono combattere innanzitutto conducendo una vita sana ed equilibrata, sia per quanto riguarda l’alimentazione che le abitudini di vita (es. non fumare, fare sport, esporsi al sole con moderazione). Inoltre esistono tutta una gamma di cosmetici antietà, che svolgono un ruolo di protezione della pelle dai fattori aggressivi esterni, apportando sostanze nutrienti ed idratanti. Oltre a ciò si possono prescrivere per via orale degli integratori a base di sostanze antiossidanti (soprattutto Vit. E e C, GIUGNO 2014 Q10 ed altre ancora), che permettono la protezione cellulare e quindi un fisiologico funzionamento cutaneo. Poi ci sono una serie di metodiche medico-estetiche, eseguite da personale medico specializzato, che si possono effettuare per migliorare ulteriormente l’aspetto della nostra pelle come: peeling chimici, filler riempitivi, tossina botulinica ed infine la biostimolazione. Come si svolge la prima visita? Durante la visita il medico esaminerà viso, collo e decollete, verificando le eventuali pro– blematiche estetiche della pelle. Vi ascolterà in modo da capire le vostre aspettative e valutare se gli esiti dei trattamenti di biorivita– lizzazione potranno soddisfarle, consigliando eventualmente trattamenti alternativi o complementari a quello di vostro interesse, dando tutte le informazioni relative al ciclo di trattamenti indicato per il vostro caso ed alla loro durata. Come si svolge il trattamento? Le sedute di biorivitalizzazione vengono effettuate in regime GIUGNO 2014 ambulatoriale, con l’introduzione appunto di queste sostanze biorivitalizzanti attraverso microiniezioni diffuse sull’area che si intende trattare. La seduta ha una durata di circa 1530 minuti, e al termine si possono immediatamente riprendere le normali attività. Un ciclo classico si effettua con un trattamento a settimana per un mese, poi due trattamenti ogni quindici giorni. Infine per prolungare i risultati si può proseguire con una seduta di mantenimento mensile. Il trattamento si può fare in qualsiasi periodo dell’anno. Quali controindicazioni ed effetti collaterali? Questo trattamento presenta solo controindicazioni generiche, come allergie al materiale da iniettare, dermatiti acute ed infezioni in corso nell’area da trattare (es. herpes in fase attiva) o gravidanza. Le microiniezioni non sono dolorose, al massimo per evitare questo si può utilizzare una crema anestetica locale e non comportano effetti collat- erali se non, in rari casi, un lieve rossore temporaneo o un piccolo ematoma dovuto al trauma dell’ago nella zona di inserimento, che tende a scomparire spontaneamente. Prima e dopo il trattamento è consigliabile non esporsi al sole o fare lampade abbronzanti ed evitare trattamenti estetici aggressivi (es. cerette depilatorie). Quanto dura il risultato del trattamento di biorivitalizzazione? I risultati sono visibili e molto soddisfacenti fin dalle prime sedute: la pelle apparirà visibilmente più luminosa, fresca e rilassata. La durata dei benefici varia a seconda della situazione di partenza ed allo stile di vita di ogni singola persona, ma in genere dato che l’invecchiamento cutaneo è un processo na– turale, che non può essere fermato, per mantenere la pelle morbida, elastica e compatta nel tempo sono consigliabili cicli di mantenimento. Dott.ssa Marzia Montaldo Med & Tech - Medicina e tecnologie Via delle Antille, 60 Ostia Lido - Roma Tel. 06.5640488 Duilio Litorale Romano 35 È Mondiale!! C on l’avvicinarsi dei prossimi Campionati del Mondo di Calcio in Brasile, crescono, insieme alla tensione delle vigilie dei grandi appuntamenti sportivi, anche le aspettative delle singole nazio– nali e con loro dei milioni di sportivi. Le varie federazioni, cosi come i grandi tornei continentali, hanno già programmato da tempo la conclusione anticipata della stagione per consentire ai selezionatori di completare le scelte per la squadra definitiva. Anche molti giocatori in odore di nazionale hanno tirato per così dire i remi in barca per ricaricare le batterie e presentarsi alla prossima rassegna iridata nella migliore condizione possibile. Purtroppo i calendari divenuti negli ultimi anni sempre più fitti di appuntamenti tra campionati e coppe nazionali e coppe continentali, risultano essere un motivo di stress psico fisico sempre maggiore per gli atleti ed i loro staff. Pensiamo che squadre di elite come il Barcellona F. C. o il Bayern Monaco, affrontano circa 70 incontri ufficiali all’ anno con circa 200 sedute di allenamento. All’ intensificarsi dell’attività a– 36 Duilio Litorale Romano gonistica si uniscono anche i di– sagi legati ai cambiamenti climatici, abitudini alimentari diverse ed in alcuni casi jet leg come per i giocatori sud americani convocati dalle proprie rappresentative. In alcuni paesi come il Brasile, il tempo dei trasferimenti tra pulmann e aereo raggiunge anche 8/10 ore, ciò comporta non solo una mancata attività fisica, ma anche disagi dal punto di vista alimentare, di idratazione e di supporto fisioterapico. L’aumento dell’incidenza di infortuni legati a questa intensa attività è oggetto già da alcuni anni di analisi da parte dei vari specialisti che compongono gli staff societari (medici, fisioterapisti, tecnici e manager). Anche la Federazione Internazionale del Calcio (FIFA) ha istituito già dal 1994 la FIFA ha istituito una Commissione Medica per la Prevenzione degli Infortuni e per la Salute dei giocatori (FIFA –Medical Assesment and Research Centre. FMARC). Attraverso la raccolta e l’analisi dei dati forniti da una fitta rete di centri accreditati in tutto il mondo, F-MARC fornisce indicazioni sull’incidenza degli in- A colloquio con... Dott. Alessandro Zeri Specialista in Ortopedia e Traumatologia, Chirurgia del ginocchio, Artroscopia e Traumatologia dello sport presso Ospedale G.B. Grassi di Ostia fortuni, nonché sulle circostanze e le caratteristiche di insorgenza. Dal Congresso tenutosi lo scorso mese a Milano, è emerso tra le altre indicazioni, che un periodo sufficientemente lungo di recupero fisico e psicologico aumenta le prestazioni dei singoli proteggendo dal rischio di infortunio. Il ruolo del supporto fisioterapico personalizzato al singolo atleta riveste un’ importanza strategica non solo per il recupero post chirurgico o dopo un infortunio, ma anche nell’ottica della prevenzione. Il fisiomassoterapista dovrà entrare in simbiosi con l’atleta, facendosi carico oltre che delle problematiche fisiche e organiche anche per quelle psicologiche, tranquillizzandolo dalle ansie pre gara anch’esse elementi di rischio. La salute dell’atleta comunque resta di fatto un compito del medico della società, che seguirà per tutta la stagione il giocatore conoscendolo si dall’inizio attraverso le abituali visite ed esami all’inizio della stagione. Inoltre il medico sociale si avvarrà della consulenza dei vari specialisti nei casi in cui sia richiesta una competenza specifica non di rado chirurgica. Ruolo importante nella prevenzione degli infortuni lo riveste senz’altro la programmazione dei calendari e la rosa dei giocatori. Problematiche legate alle ridotte risorse economiche fanno si che oggi si giochi sempre più spesso e con organici ristretti all’osso i quali impediscono un turn-over sufficiente con aumento degli infortuni. Ritornando agli imminenti Campionati del Mondo, senza dubbio assisteremo a match ad altissima intensità agonistica tra le grandi del calcio mondiali interpretati da giocatori con elevata esperienza; tuttavia la rassegna presenterà rappresentative non sempre dotate di bagaglio tecnico sufficiente e , come riscontrato per le passate edizioni, non di rado saranno accompagnate da infortuni più o meno importanti. Con l’augurio che i prossimi mondiali “brasiliani” siano solo la rassegna del bel gioco e di eventuali novità tecniche, l’auspicio di tutti e che la medicina dello sport mondiale svolga solo il suo ruolo di sicurezza e prevenzione della salute dei giocatori. Buon Mondiale. Dott. Alessandro Zeri [email protected] GIUGNO 2014 P come Pomodoro Consigli di Cinzia Gattiglia di Silvia Grassi O riginario dell’America centrale, il Pomodoro è protagonista assoluto della nostra tradizione alimentare, grande interprete della cucina mediterranea. Sembra impossibile che non sia una pianta nativa del nostro paese, tanto ne è diffusa la coltivazione e, in ogni caso, in questa idea c’è anche un po’ di verità perché il pomodoro trapiantato in Italia, grazie al clima e al suolo, ha acquisito un colore rosso vivo che le specie americane non avevano. Infatti era stato chiamato “pomo d’oro” proprio per il colore giallo dorato, con cui fu conosciuto quando venne importato in Europa. Il suo gusto è tale che anche i piatti più semplici in cui compare diventano delle preliba- tezze. Tuttavia il pomodoro è anche un prezioso alleato della salute. Grandi dosi di vitamina C, sali minerali, acqua e pochissimi grassi lo rendono adatto all’alimentazione di grandi e piccini e particolarmente indicato nelle diete ipocaloriche. Inoltre contiene il licopene che è un antiossidante utile a combattere il tumore della prostata. Queste proprietà, presenti indistintamente in tutte le varietà, sono contenute in misura quantitativamente maggiore nel pomodoro biologico. Studi recenti compiuti in Brasile attestano che i pomodori coltivati biologicamente, benché più piccoli di dimensione, contengono una quantità di vitamina C superiore del 55% rispetto ai loro fratelli provenienti da coltivazioni intensive, 139% in più di antiossidanti e più polpa solubile. Il motivo di questa maggiore presenza di so- stanze benefiche dipende dal fatto che il pomodoro, nella coltivazione biologica , non potendo avvalersi di protezioni chimiche, deve sviluppare maggiori difese dagli attacchi dei parassiti. Questo provoca una sorta di stress alla pianta che si traduce nella produzione di maggiori sostanze di difesa. Assumere pomodori biologici diventa quindi una sorta di fitoterapia, atta a rinforzare il sistema immunitario e l’apparato digerente e a combattere l’invecchiamento delle cellule. OFFERTA NATURCUORE GIUGNO SCONTO 10% ACETO DI MELE SENAPE DIJON FORTE KETCHUP PASSTA POMODORO POLPA RUSTICA PELATI E CUBETTATO CONDIPIU’ POMODORO SALSA MESSICANA SALSA DIABLO PESTO ROSSO CONDIM. 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Per farlo sfrutta un bagaglio professionale notevole: nato come consulente d’immagine, da quasi vent’anni studia e lavora in L’Oreal dove è arrivato a ricoprire il ruolo di pedanista, vale a dire colui che si occupa della formazione dei parrucchieri di domani. La maggior parte di noi lo conosce perché ha avuto modo di apprezzarlo presso “Gli inseparabili”, il par- rucchiere che gestisce a Ostia Antica in Via Attilio Profumo con la moglie Federica Passucci. E per chi ancora non lo conoscesse è vivamente consigliato a segnarsi le coordinate. Ma quello che non tutti sanno è che stiamo parlando di un artista a 360 gradi, non solo di uno stilista per capelli ma anche di vestiti, di un truccatore, di un cantante e di uno showman. I grandi creativi, si sa, raramente riescono a contenere l’estro in un 38 Duilio Litorale Romano solo binario. Strettissimo è il suo legame con la passerella: lo troviamo nel backstage di Miss Cinecittà, Miss Arcobaleno, Miss Isolina, per citare solo alcuni dei suoi più recenti ingaggi. Il suo “trucco e parrucco” a volte calca le scene del mondo dello spettacolo, altre volte calca la navata che conduce all’altare nel giorno più importante della vita. Ma che sia in chiesa o sul palcoscenico per le donne di Manolo vige la stessa legge: sentirsi belle. E il segreto per riuscirci sta nel rimanere fedeli a se stesse, per questo Manolo parte dalle donne normali che si affidano alla sua professionalità e non da quelle che gli vengono proposte come esempio in copertina. Perché attraverso la competenza che ha accumulato in tanti anni d’esperienza e la sua fantasia innata, riesce a creare dei look personalizzati i cui ingredienti sono la fisionomia e il carattere di donne vere. Compie un piccolo miracolo: fa sì che le donne che sono e quelle che vorrebbero essere, siano la stessa persona. GIUGNO 2014 Ristorazione evoluta A DUE PASSI DAL MARE… Zenzero: Il bar, bioristorante e pizzeria – anche gluten free - di Ostia cambia location di Silvia Rossetto P ortare la salute a tavola senza rinunciare al gusto e al piacere del palato: questa è la filosofia del Nuovo Ristorante Zenzero, inaugurato il 15 marzo scorso nella splendida cornice del Parco del Canale dello Stagno in Via Mar dei Sargassi a Ostia Lido. Un indirizzo nuovo per un locale di grande qualità nato nel nostro territorio nel 2005, e frequentato sin da allora da una vasta platea di clienti affezionati. Nelle intenzioni di Giulio Bernardo - uno dei quattro titolari e ispiratori di questo progetto gastronomico insieme a Gabriele Pompei, Luigi Molinini e Paolo Tempestini – “la cucina del nuovo Zenzero non si discosta da quella del precedente ristorante: come in passato, continueremo a proporre anche in questa nuova location pietanze semplici ma creative, privilegiando materie prime di stagione, biologiche, fresche e – dove possibile – anche a km zero. La frutta e la verdura, rigorosamente bio, che utilizziamo – prosegue Bernardo – provengono, ad esempio, da una azienda agricola di Maccarese. Anche le uova e la mozzarella provengono da produttori locali certificati bio”. Le prelibatezze che arrivano qui tutti i giorni vengono poi trasformate in magnifiche ricette vegetariane, vegane e di mare dalle sapienti mani dello chef e co-titolare Gabriele Pompei: “Spesso non c’è molta attenzione verso ciò che si mangia e verso la qualità degli ingre- 40 Duilio Litorale Romano dienti di base. Per noi, invece, è estremamente importante – ci spiega l’altro titolare e Operatore Olistico Paolo Tempestini – perché da ciò che mangiamo dipende il nostro stato di salute generale e di conseguenza la qualità della nostra vita. Noi puntiamo sull’artigianalità e sulla genuinità: il nostro pane, ad esempio, è fatto in casa con la pasta madre, risultando così molto più digeribile di quello fatto con il lievito di birra o, peggio ancora, con i lieviti chimici. Anche il seitan, che sostituisce in tutto la carne per i vegetariani, è fatto in casa, mentre il tofu, prodotto non direttamente da noi ma sempre artigianalmente, è anche la base di diversi dolci vegan. Tutti i dolci e le torte che serviamo vengono realizzati dallo staff della nostra cucina – ci informano i nostri interlocutori – e non contengono zucchero raffinato ma solo zucchero di canna grezzo o malto di riso. Coerentemente, stiamo introducendo nella nostra cucina anche i germogli al posto della pianta, perché hanno un valore nutrizionale ed energetico maggiore: ad esempio i germogli di erba di grano, di porro, di lenticchia, di ravanello. Non siamo certo i precursori di questa cultura alimentare salutista, ma qui sul litorale stiamo sicuramente proponendo qualcosa che supera i canoni della ristorazione tradizionale. La prova più evidente del nostro desiderio di innovare e sperimentare soluzioni più avanzate è rappresentata dagli “estratti”: si tratta di bevande salutari ricche di vitamine, enzimi, fibre e sali minerali che proponiamo al posto delle centrifughe tradizionali. A differenza della centrifuga – prosegue Bernardo - l’estrattore è un macchinario più evoluto che separa il succo dalla polpa della frutta e della verdura a velocità moderata, senza generare surriscaldamento. In questo modo i principi nutritivi restano intatti”. Un ristorante olistico per tutti! Non tutti sanno che da Zenzero chiunque abbia intolleranze alimentari, e in particolar modo i celiaci, sono i benvenuti: “Abbiamo a disposizione un menu completo dall’antipasto al dolce pensato appositamente per chi è intollerante al glutine, e la nostra pizza ad alta digeribilità è presente anche nella versione per celiaci. Non solo: anche chi è intollerante al lattosio da noi può trovare la pizza con la moz- GIUGNO 2014 ZENZERO BIORESTAURANT Via Mar Dei Sargassi 68 Tel. 0656362203 [email protected] zarella di bufala Dop priva di lattosio”. Da Zenzero si possono riunire a tavola persone dalle esigenze alimentari più disparate: il celiaco, il vegano e l’amante della buona cucina di pesce possono facilmente “convivere” e trovare nel menu ciò che più si addice a ciascuno: “E’ anche capitato che, in alcune tavolate conviviali, persone dai gusti tradizionali abbiano sperimentato piatti vegetariani ordinati dal vicino trovandoli gustosi. In questo modo gli orizzonti di ognuno possono ampliarsi e tanti pregiudizi possono essere superati. La nostra potrebbe essere definita ristorazione olistica – prosegue Giulio Bernardo – perché ricer- GIUGNO 2014 chiamo il benessere della persona nella sua totalità, a 360°. Ci piacerebbe essere un punto di riferimento per tutti coloro, singoli cittadini e associazioni, che già praticano o desiderano avvicinarsi a un nuovo stile di vita più salutare e più consapevole. Abbiamo ospitato, e ospiteremo in futuro, presentazioni di libri inerenti la Scienza dell’Alimentazione e cene sociali di gruppi legati ad una concezione salutista dell’esistenza. A breve, per la precisione l’11 giugno, ospiteremo anche una cena sociale di Amnesty International, che ovviamente è aperta a chiunque voglia partecipare”. Non solo cucina buona e che “fa bene”, quindi, ma anche impegno e at- tenzione verso tematiche più ampie: “Si – ci conferma Tempestini – ma Zenzero non è un locale serioso, come si potrebbe erroneamente immaginare. Siamo un locale alla portata di tutti: la location - bella, luminosa, immersa nel verde - ben si presta ad essere la cornice di eventi importanti, ricevimenti e feste per tutta la famiglia. Inoltre, tutti i venerdì abbiamo in programma una serata di musica dal vivo che accompagnerà la cena, senza disturbarla, e, ancora, venerdì 27 giugno ospiteremo il noto cabarettista Aldo Nucci per una serata all’insegna del divertimento. Non mancheranno, insomma, gli eventi godibili davvero per tutti”. Colazione, pranzo, aperitivo e cena: da Zenzero ogni momento è quello giusto Zenzero sta diventando un punto di ritrovo e di ristoro a tutte le ore del giorno: “Dal martedì al venerdì a pranzo proponiamo un menu appetitoso ma leggero che si adatta perfettamente al periodo estivo: insalate, piatti freddi e caldi sia vegetariani che di mare, oltre ai dolci, accontenteranno i gusti di tutti. Tra le grandi novità di questo “light lunch” – ci illustrano i nostri interlocutori – segnaliamo gli spaghetti di zucchine conditi con un pesto di verdure e pistacchi: un piatto freddo decisamente gustoso e originale. Inoltre, a partire da giugno, e per tutto il periodo estivo, tutte le domeniche sera a partire dalle 18:30 ci sarà l’aperitivo vegan: per chi ha trascorso la giornata al mare potrà essere un piacevolissimo intermezzo. Dulcis in fundo: tutti i giorni, compresi i sabati e le domeniche mattina, metteremo a disposizione le nostre verande per far consumare la colazione al tavolo a chiunque voglia concedersi una pausa in pieno relax. Invece del solito cornetto industriale, accompagneremo caffè e cappuccino con le nostre torte fatte in casa, disponibili anche al pomeriggio per le merende dei bambini e presenti anche nella versione gluten free per celiaci. Uno dei nostri mantra è: “Massima accoglienza per coloro che hanno a che fare con le intolleranze alimentari!”. Da mattina a sera, un buon motivo per fare una sosta da Zenzero ci sarà sempre… Duilio Litorale Romano 41 Io prima di te Jojo Moyes Mondadori L a Mondadori ha pubblicato nel 2014 “Io prima di te”, il romanzo della giornalista e scrittrice londinese Jojo Moyes che ha riscosso grande successo di critica e di pubblico anche in Italia. E’ la storia di un incontro tra due persone diverse, ma rese simili dai loro problemi esistenziali. Sono due emarginati senza prospettive per il futuro. Louisa Clark a ventisei anni ancora non sa che cosa fare della sua vita; ha perso il lavoro, è fidanzata da quasi sette anni con Patrick di cui non è innamorata, non si è mai mossa dal paesino in cui è nata. Will Trainor a 35 anni si trova immobilizzato su una sedie a rotelle a causa di un terribile incidente che lo ha reso paraplegico. Prima la sua vita era ricca di soddisfazioni e successi, ora non desidera altro che morire. I suoi genitori, disperati per la decisione presa dal figlio, ottengono da Will la promessa di aspettare 42 Duilio Litorale Romano sei mesi prima di andare in Svizzera incontro alla “dolce morte”. Cercano, quindi, una persona che sia capace di distoglierlo da questo suo pensiero di morte e assumono Louisa. Un incontro che sconvolge la vita di entrambi, è come una ventata che spazza via la tristezza e porta felicità e gioia di vivere; un incontro che cambierà per sempre Louisa e che trasmetterà serenità a Will. Alla scadenza dei sei mesi a Louise non resterà che assistere impotente alla morte del suo innamorato.. Un romanzo profondo, capace di suscitare intense emozioni. I protagonisti vivono una storia d’amore che il lettore riesce ad intuire dai loro dialoghi appassionati. Will nella ultima lettera che scrive a Louisa si esprime con estrema dolcezza:”Non pensare a me troppo spesso. Non voglio pensarti in un mare di lacrime. Vivi bene. Semplicemente, vivi”. GIUGNO 2014 LE VILLE DI ROMA E DINTORNI R VIA PINDARO, 36 - ROMA - Tel. 06.50915266 - www.casalieville.com FRASCATI: Villa monofamiliare di mq 110 con vista panoramica su Roma, risalente al 1600 con affresco attribuito al Domenichino. Dotata di ascensore interno, appartamento per domestici, piscina, grotte naturali. Parco di mq 5000. ACE E. R/66 AXA: Villa monofamiliare di mq 550 circa con giardino circostante di mq 1500 con piscina composta da: salone triplo, 5 camere, cucina tinello, sala hobby, 6 bagni, appartamento per domestici. 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