Sono giunte fino a noi attraverso una TRADIZIONE SCRITTA. La loro invenzione è attribuita a ESOPO. '' ' ~ ' I Sono BREVI RACCONTI I FANTASTICI, in versi o in ~-; prosa, CHE HANNO COME PROTAGONISTI ANIMALI PARLANTI che rappresentano: i vizi degli uomini: la prepotenza, la stupidità ... ) le loro virtù: la saggezza, il coraggio ... --· ' '\ '' I Presentano una STRUTTURA NARRATIVA semplice, normalmente basata su un solo episodio, organizzato in: -"" ~ ~ situazione iniziale; sviluppo; conclusione; morale. Hanno lo SCOPO di insegnare, attraverso l'esempio, quali comportamenti vanno seguiti e quali evitati. Tale insegnamento è espresso con una MORALE, quasi sempre esplicita. La favola ORIGINI E SVILUPPO La favola è un breve racconto fantastico, in versi o in prosa, che ha per protagonisti animali parlanti e che si conclude con un insegnamento morale o un consiglio pratico. Al contrario della fiaba, è giunta fino a noi attraverso una tradizione scritta pressoché ininterrotta. Le prime favole sono presenti nell'antica letteratura dei Sumeri, degli Egizi e di tutto l'Oriente. Nel mondo occidentale, l'invenzione della favola è attribuita a Esopo (VI secolo a.C.), ma è certa l'esistenza di un'ampia tradizione orale precedente. È dunque probabile che nelle Favole di Esopo (una raccolta di circa cinquecento testi) sia confluito l'intero patrimonio favolistico greco. Al modello esopico si ispira poi lo scrittore latino Fedro (15 a.e. circa - 50 d.C.) e i due autori, insieme, diventano parte integrante è:lell'insegnamento scolastico. Fabula docet, la favola insegna, dicevano i Romani. t..:ammaestramento che se nericavava era sempliçe, perciò universale: fedeltà all'amicizia, rispetto del lavoro, moderazione, accettazione del destino e della realtà. In altre parole, la favola indicava una serie di comportamenti da seguire o da evitare, per accettare l'esistenza così come si presentava, senza critiche al potere: era perciò uno strumento validissimo di stabilità sociale. In epoca medievale, la tradizione favolistica si diffonde nell'intera area mediterranea grazie agli Arabi. Ma è in Francia che trova nuovo sviluppo, nel Xli secolo, grazie al Romande Renart, una raccolta di favole incentrate sulla figura di Renardo, la volpe, un animale che da sempre rappresenta l'astuzia. Un altro grande scrittore di favole è Jean de La Fontaine (1621-1695) che attinge a piene mani dal patrimonio favolistico antico, ma modifica la forma, scrivendo in versi le sue storie. Scrittori di favole, nel tempo, sono stati: Leonardo da Vinci (1452-1519), il russo Lev Tolstoj (1828-1910) e parecchi autori del Novecento, che porteranno la favola verso sviluppi nuovi e originali. Tra gli italiani ricordiamo: Trilussa (1871-1950), Gianni Rodari (1920-1980) e Alberto Moravia (1907-1990). PRINCIPALI CARATTERISTICHE Anche la favola, come la fiaba, è un racconto di fantasia che ha assunto, fin dall'antichità, forme stabili ~ caratteristiche particolari. Eccole specificate qui di seguito. • La favola è un breve racconto fantastico, sviluppato in un solo episodio, un solo avvenimento che deve restare bene impresso nella mente. • Richiede pochi personaggi, spesso ne bastano due. Sono perlopiù animali parlanti, che rappresentano aspirazioni nobili e ignobili degli uomini, un vizio o una virtù, una caratteristica o una situazione umana elementare: la prepotenza, la furbizia, la saggezza, la stupidità, l'ingenuità, il coraggio. • Il tempo e il luogo in cui si svolgono i fatti sono indeterminati, cioè non vengono descritti in modo dettagliato. A volte si fa riferimento a un particolare momento del giorno o una particolare stagione, oppure si nomina un bosco, uno stagno, un ruscello ... ma sempre in modo vago e impreciso. •:t·* • la struttura della narrazione è lineare: - situazione iniziale, con la presentazione dei protagonisti; - sviluppo della vicenda; - conclusione, in cui solitamente uno dei personaggi ha la meglio; - morale. · • La favolà ha sempre una morale, perché il suo scopo è quello di insegnare; attraverso l'esempio, quali comportamenti vanno seguiti e quali evitati. Per questo, il racconto si conclude (o comincia) con una frase che esprime questa morale in maniera chiara, esplicita. A volte la morale è sottintesa (implicita), ma si può ricavare dal testo. • Il linguaggio è semplice, fatto di brevi frasi e dialoghi di poche battute, che portano rapidamente al finale della storia. FAVOLE MODERNE Anche in epoca moderna, alcuni favolisti hanno scritto testi interessanti. Solo che essi non amano affermare verità assolute o suggerire comportamenti rìtenuti corretti. Essi preferiscono giocare con le storie, puntare sull'umorismo e sull'ironia, osservare gli avvenimenti da un altro punto di vista e modificare la morale tradizionale. Le favole moderne, perciò, si differenziano per alcuni aspetti da quelle tradizionali: - la trama è più complessa e articolata; - i personaggi vengono caratterizzati in modo più completo e approfondito; - i tempi e i luoghi vengono maggiormente precisati; - il linguaggio è caratterizzato da frasi più complesse e da dialoghi più articolati; - la morale è generalmente poco evidente; - spesso le favole tradizionali vengono riprese e modificate, per giungere a una diversa conclusione o a una diversa morale. · DIFFERENZA Favola e fiaba sono due parole di significato differente, anche se entrambe derivano TRA FAVOLA dal medesimo nome latino, fabula. E FIABA La prima indica un· breve racconto fantastico a scopo morale; la seconda ha assunto il significato di racconto fantastico, con elementi di magia. Tra favola e fiaba, dunque, ci sono elementi comuni e differenze. t un racconto fantastico, narrato con un linguaggio semplice. t un racconto fantastico, narrato con un linguaggio semplice e molti dialoghi. Il luogo e il tempo sono indeterminati. Il luogo e il tempo sono indeterminati. Testo scritto, d'autore. Testo proveniente dalla tradizione orale e scritto successivamente. Narrazione breve, con struttura semplice, basata su un solo esempio Narrazione più lunga, con una trama complessa. I personaggi sono animali parlanti, raramente esseri umani I personaggi sono esseri umani, a volte esseri fantastici (animali magici, orchi, fate ... ). Ha come scopo un preciso insegnamento morale. Ha lo scòpo di divertire, raccontando episodi fantastici e meravigliosi. Presenta una morale, quasi sempre esplicita. Se c'è, la morale non è esplicita, ma indiretta e nascosta nel racconto. = @Leggere Le rane che chiesero un re Le ranocchie, stanche di vivere senza alcuno che le governasse, mandaroCHI L'HÀ SCRITTO? no ambasciatori a Zeus, pregandolo di largire1 loro un re. EZeus, vedenEsopo (VI secolo a. C.), do la semplicità dell'animo loro, buttò giù nello stagno un pezzo di legno. scrittore dell'antica Grecia, a A tutta prima, atterrite dal tonfo, le ranocchie si tuffarono nel fondo; ma cui viene attribuita la prima raccolta di favole del mondo poi, dato che il legno rimaneva immobile, risalirono a galla, e giunsero a occidentale. tal punto di disprezzo per il loro re che gli saltarono addosso e vi si accoDA DOVE È TRATTO? modarono sopra. In.fine, vergognandosi d'avere un sovrano di tal fatta, Da Favole. andarono nuovamente da Zeus, e lo pregarono di mandarne loro un altro 01 CHE COSA PARLA? in cambio, perché il primo era troppo indolente2. Allora Zeus perdette la Di un gruppo di rane che pazienza, e mandò una biscia d'acqua, che cominciò ad afferrarle e a divovuole ad ogni costo un re. rarsele. La favola mostra che è meglio avere governanti infingardi3 ma non cattivi, piuttosto che turbolenti e malvagi. da Favole, Bompiani, Milano 1998 1. /argire:concedere. ·-...Cli e Gl:---- =\-7 2. indolente:lento e svogliato nell'agire. 3. infingardi: pigri e svogliati. U2 La favola .. ·-e Cli Cli eeR CAelRE JL IESTO:.--..--~;;;;:;;iiiii-------------... *3·fo@9#§@t.J§ij 1 Dividi il testo nelle tre parti classiche della struttura narrativa: situazione iniziale, sviluppo e conclusione. Poi dai un titolo a ciascuna di esse. ){Tra il re e il falco avviene un incontro-scontro: sintetizza le azioni e i gesti con cui si verifica. L'esercizio è avviato. 2 Che cosa fa, all'inizio della favola, il falco addomesticato? ······················t-••(•,. . . m, .."............""'.~· ····· ··;,,i····· .. ···"················--·······--· . Il falco afferrò la lepre/ Il re gli tolse la lepre . ,,,,.,_.,,,,, ,,,,,, ,, , ,,, ,,,,,,,,,,.,, ,,,,,, , ,,,, ... ,.Jth 0 0 0-.o •,:• • •••••••V•••t • ·••••~• •• •••••••••~- ••••••••.oo"••••••••••••••••• ••t"''~' '"''" '" '''''''"':'"''"'"V''''''taot• • ••oo•'- • ••.. •• •• ••••••••Pt••• ..... ............ ............. .......:_,...,................"""'".>·······.......................\...,,. ~ ~ ~- 5 Quale personaggio chiarisce l'atteggiamento del falco? Cosa aveva scoperto? 3 Che cosa fa il re per calmare la gran sete che ha? •• 00 ••-u•••••"'"''••:•• • ••u•••••••.:,""'' j~i,,,, ••••••U••••••••• • uoou;••••••• • ••••••••••••••• •••u'• • •• •••••• ••••••• ••••••.,,•••.:\.o,oo~·••~uouo•o'oo .. r,,,_.... ,,.io,... , .,,,,.,.... ,,.,,,,,,... ,, .... 6 '4§th!i#i• 6 Per quale motivo il re uccide il falco? 7 Quali animali compaiono nella favola? Perché nessuno di loro parla? O Perché il falco che era diventato aggres- . sivo. O Perché gli aveva impedito di bere. O Perché l'animale lo aveva infastidito troppo. 8 Qual è la morale di questa favola? ,,,., ,,,,,.,,,,,.,_,, , ,c, ,,, ,,,,,, ••,,,,,,,,:•••.. ••'"•'••••••••Y.~•·••••• • ••• !1<>••••••'•• ..•-'••., 0.l.•w•~+r• 1art1·1 1 9-fàre l'anagramma di una parola significa cambiare la posizione delle lettere, in modo da comporre altre parole. Provaci con questi nomi di animali. L'esercizio è avviato. . ''"' ' '' ' '~'•••••••••,t..•• • •o'\ o o o o.OoooOl;!O••.o•.,••••t.onoooooooooo.o••••••• " ''' ' ''''" ' '''''''' ' ''''''u r. '· '• tq Spiega oralmente i seguenti modi di dire della lingua italiana, che parlano apparentemente di animali. a. b. c. d. e. f. Galline: .....'!.C.fJ~{(!..:...........................................................,.. Capra: ............,.,,.....................,,.m........................................... Maiale: ................................,.,,.,,.............................................. Castori: ......................................._.......................................... Prendere un granchio. Stare come sardine. Fare il pavone. Prendere lucciole per lanterne. Prendere il toro per le corna. Non essere un'aquila. · Piovra: ................................,..................................................... Serpenti: ................................................................................ Orango: ............................................~ .........:........................... Civetta: .......................................................................,............ Lepre: ..............................................................................:........ " Sottolinea le parole che contengono il prefisso in con significato negativo, contrario. Indegno - indagare - ingiuria - incerto indecente - incendio - incontr-0 - insufficiente - indefinito - incantesimo - inattuale - invidia ~ ... Cl> Cl) bO bO Cl) ...i ({I Leggere La cicala e la formica CHI L'HA SCRITTO? Jean de La Fontaine {1621-1695) visse in Francia, alla corte del Re Sole. Scrisse romanzi, opere teatrali e poemi; ma la sua fama è legata alle Favole. DA DOVE È TRATTO? Da Favole. 01 CHE COSA PARLA? Questa favola parla di Una cicala che, rimasta senza provviste per l'inverno, va a chiedere aiuto alla formica. Per capire la differenza tra favole tradizionali e favole moderne, ti proponiamo una favola, prima nella versione "classica", poi riscritta da un autore moderno. La Cicala che im~dente tutta estate al sol cantò, provveduta di niente nell'inverno si trovò, senza più un granello e senza una mosca nella credenza. Affp.mata e pia<rnolosa ._/ Q ' va a cercar della Formica e le chiede qualche cosa, qualche cosa in cortesia, per poter fino alla prossima primavera tirar via: promettendo per l'agÒsto, in coscienza d'animale, interessi e capitale. La Formica, che ha il difetto di ~estar malvolentieri, le domanda chiaro e netto: - Che hai tu fatto fino a ieri? - Cara amica, a dire il giusto, non ho fatto che cantare tutto il tempo. - Brava, ho gusto; balla adesso, se ti pare. da J. de La Fontaine, Favo/e, Einaudi Ragazzi, Trieste 1993 ·l ii- Cl.I e ·I U2 La favola ·-.e.. G.I G.I La cicala e la formica ~ Q) Quell'anno la formica sentì che sarebbe stato un inverno molto rigido. CHI L'HA scRmo? Così, durante tutta la bella stagione, la~orò duramente per fare provviste. Michel Piquemal è nato Nel cuore dell'estate faceva un caldo insopportabile e la formica era nel 1954, in Francia. Ha svolto l'attività di insegnante quasi sul punto di scoraggiarsi. Fortunatamente la sua amica cicala cantafino al 1988. Paroliere e va: questo le dava coraggio e la sollevava dalle sue ~ne. sceneggiatore della Quando arrivò, l'inverno fu effettivamente terribile, con burrasche e televisione francese, è autore un vento glaciale. La formica pensò allora alla sua amica cicala, che non di numerosi libri per ragazzi. era stata previdente come lei: invece di raccogliere provviste, aveva c~ DA DOVE t TRATTO? to per la felicità di tutti. Qualcuno nel villaggio diceva che era una scervelDa Piccoli egrandi racconti di Sophios. lata. Se ora moriva di fame, peggio per lei! Ma la formica non nutriva tan01 CHE COSA PARLA? to rancore. La cicala aveva una voce talmente bella che sarebbe stato un La vecchia favola de La crimine non farne godere tutta la comunità. cicala e la formica viene rivista con un diverso finale. · La formica allora raccolse un grande sacco di provviste e, dopo una piccola pausa, lo portò all'amica. Per ringraziarla, la Cicala cantò, solo per ~una delle sue canzoni più belle! da M. Piquemal, Piccoli e grandi racconti di Soph(os, Edizioni EL, San Dorligo della Valle 2005 Q) bi) bi) Q) ...... : (!Leggere PER CAPIRE )(Leggi la favola di La Fontaine e rispondi alle seguenti domande. - Che cosa fa la cicala durante l'estate? ....................................................................................................................:............-Che cosa ha fatto, presumibilmente, la formica? ·..........................................................................................................., - Quali qualità e quali difetti degli uomini rappresentano la cicala e la formica? ............................................ ....................... ...... ..... ..................................... .. .... . . .... . ... ...... . ........................... . . . .................................................................................".iu...... ... ~··4 - Quale di questi proverbi può rispecchiare la morale della favola? O Chi è causa del suo mal pianga se stesso. O Meglio un uovo oggi che una gallina domani. O Chi troppo vuole nulla stringe. O Chi non semina non raccoglie. XLeggi la favola di Piquemal e rispondi alle seguenti domande. - Perché la formica apprezza il canto del.la cicala durante l'estate? ........................................................................ ...........................................................................................................................................................................................................,...,,.. ... - Che cosa fa la formica per aiutare la cicala durante l'inverno e che cosa fa la cicala per ringraziarla? ~ --~·····~ 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 f 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 • 0 0 • • · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · . . 0 0 0 0 0 0 o 0 0 • 0 0 0 0 0 00 0 • 0 0 000 0 0 0 0 0 o • 0 0 . . 0 0 0 0 • • 0 0 0 0 0 • 0 0 0 0 0 o 0 0 0 0 0 • 0 0 . . o00 0000~ 0 ••••••• . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . ......... H . . . 00 . . . 00 - Qual è, secondo te, la morale implicita di questa favola? .......................................................................................... b., ..... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . , . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . o;. ., . .,,,... 3 Quali caratteristiche ha in comune la favola di Piquemal con quelle antiche? a. I personaggi sono animali parlanti? b. Gli animali hanno qualità umane? c. Il racconto è centrato su un solo episodio? d. Il linguaggio è semplice, fatto di brevi frasi? e. Viene confermata la morale del vecchio testo? Sì No o o o o o o o o o o ~ Commenta le due versioni della favola, esprimendo il tuo giudizio e la tua preferenza. Poi con- fronta la tua opinione con quella dei tuoi compagni. 5 Leggi questa versione della favola, scritta da Gianni Rodari. Poi rispondi alle domande. ·-cue 1- Rivoluzione Ho visto una formica in un giorno freddo e triste donare alla cicala metà delle sue provviste. Tutto cambia: le nuvole, le favole, le persone ... la formica si fa generosa ... È una rivoluzione. da G. Rodarì, li libro degli errori, Torino 1979 - Sei d'accordo con Rodari? Perché? .................. - A quale versione della favola si adatta meglio l'opinione di Rodari? Perché? ....................... ........................................................................................ ~······ · · .. ~ - Perché il cambiamento della formica sarebbe una rivoluzione? .....................................................
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