12 45 67 18 60 .Metropoli STAMPA .LA DOMENICA 7 DICEMBRE 2014 Settimo, minore denunciato per ricettazione Nove mesi di reclusione, 600 euro di multa e scarcerazione per Stefano Faccini, 21 anni, sorpreso dai carabinieri su un furgone rubato, condotto da M.F., 17 anni, denunciato a piede libero. In casa del minore i carabinieri hanno trovato 5 mila euro di refurtiva di una parrucchiera. [D. AND.] ETROPOLI M Per le vostre segnalazioni [email protected] Venaria Il progetto I 18 milioni ora ci sono: possono partire i cantieri del nuovo ospedale GIANNI GIACOMINO Dopo anni di progetti rinviati, tensioni, proclami, battaglie politiche e manifestazioni di piazza, arriva una buona notizia. La «struttura sanitaria polivalente» di Venaria sarà realizzata. Lo scorso 26 novembre il governatore Sergio Chiamparino, con gli assessori Antonio Saitta e Aldo Reschigna, hanno dato l’okay per costruire il primo lotto di quello che vie- ne chiamato «country hospital», confermando il finanziamento di 18 milioni di euro. Anzi, la Regione ha inserito nel bilancio pluriennale anche gli 8 milioni di euro che ancora mancavano per completare il quadro economico. «In tempi di crisi come questo non posso che essere soddisfatto, anche se è un grande sforzo – ammette l’assessore regionale alla Sanità, Saitta – finalmente siamo riusciti a sbloccare gli ostacoli tecnici ed eco- nomici che hanno causato i ritardi del cantiere». A questo punto le ruspe e gli escavatori potranno entrare in azione nell’area di via Don Sapino già la primavera prossima. Il nuovo polo sanitario servirà gli utenti della Reale e poi quelli di Alpignano, Druento, Givoletto, La Cassa, Pianezza, San Gillio e Valdellatorre, per un bacino di circa 150 mila abitanti. «È inutile nascondere che, ad un certo punto, abbiamo pensato di aver Battaglie e cortei La nuova struttura servirà anche Alpignano, Druento, Givoletto, La Cassa, Pianezza, San Gillio e Valdellatorre perso la possibilità di realizzare l’ospedale – ammettono Raffaele Longo, Rolando Dal Piaz e Antonio Ciccarelli, i rappresentanti dei Comitati di Quartiere che da anni seguono la vicenda – È stata una battaglia dura, nella quale siamo sempre stati affiancati dall’ex consigliere provinciale Salvino Ippolito». Resta, a grandi linee, quello di sempre. In via Don Sapino spunterà una struttura di due piani, che sostituirà il vecchio ospedale di piazza dell’Annunziata. Il piano interrato ospiterà la mensa e gli spogliatoi del personale, più altri servizi. A quello terreno, oltre all’ingresso principale, troveranno posto il punto di primo soccorso, gli ambulatori, l’accettazione, l’ufficio informazioni, l’area prelievi, la radio diagnostica, il centro unico prenotazioni, il 118, la guardia medica e un bar a disposizione del pubblico. Al primo livello la direzione sanitaria dell’Asl To3, gli ambulatori di chirurgia generale, diabetologia, cardiologia, dermatologia, pneumologia ed il servizio di endoscopia digestiva. Nel secondo piano il reparto di medicina generale con 46 posti letto per ricoveri ordinari. Tutto sarà servito da un parcheggio auto da 387 posti. Beinasco Villastellone Tre arresti polemiche sul campo rom In aula arriva la lavagna digitale MASSIMO MASSENZIO FEDERICO GENTA Le carcasse di auto e i rifiuti La scuola elementare L’arresto di tre ospiti del campo nomadi cittadino, accusati di furto avvenuto nei giorni scorsi a Savigliano, rilancia le polemiche sulle condizioni dell’insediamento Rom a Borgaretto. I cittadini chiedono più sicurezza e che la zona non sia lasciata al degrado. L’opposizione rilancia e invoca il rispetto delle regole e l’espulsione per chi si rende responsabile di reati. L’insediamento di Borgaretto risale al 2009 e oggi ospita una quarantina di persone su un lotto di terreno incastrato tra il Sangone e il casello autostradale: «La situazione è davvero molto grave – attacca Daniel Cannati, consigliere di Forza Italia – L’accampamento è in condizioni da terzo mondo, ci sono rifiuti di ogni genere e perfino carcasse di auto abbandonate. Questo è il risultato delle politiche di integrazione del Comune. Il sindaco ha il dovere di applicare il regolamento e espellere chi non lo rispetta». Il primo cittadino, Maurizio Piazza, è categorico: «Chi riporterà condanne definitive verrà allontanato. Per il resto il campo è ben gestito e in questi anni non ha mai creato grossi problemi. Noi stiamo mettendo in atto politiche di accompagnamento sociale che stanno dando ottimi frutti. Soprattutto sui giovani, che frequentano regolarmente le scuole». Spariscono gessetti colorati e stracci per cancellare. La città si adegua alla nuova era digitale e, giusto al rientro dalle vacanze di Natale, regala ai suoi studenti 17 lavagne multimediali. Il comune ha formalizzato la spesa di 40 mila euro per dotare tutte le classi delle scuole medie ed elementari della nuova tecnologia interattiva, approfittando dei fondi risparmiati nell’anno. «Con questo stanziamento, oltre alle lavagne multimediali, verranno anche acquistati, entro fine anno arredi e giochi per le scuole materne - dice il sindaco di Villastellone, Davide Nicco - Questi andranno a sostituire giochi obsoleti e aumenteranno il numero di quelli già presenti. Salvo imprevisti, tutto dovrebbe essere consegnato alle scuole entro la prima settimana di gennaio». Sulle lavagne Lim, simili come dimensioni ai modelli più tradizionali, è però possibile scrivere con appositi pennarelli e completare esercizi con un semplice tocco. Inoltre, sono collegate ad un proiettore e a un computer, regalando agli insegnanti la possibilità di inserire schede, fotografie e video. «Questa scelta è un chiaro segnale dell’attenzione che l’amministrazione pone ai bisogni e alla qualità della scuola» spiega l’assessore all’Istruzione Elisabetta Macchi. 12 LA STAMPA DOMENICA 7 DICEMBRE 2014 Il Tribunale del malato si scaglia contro la riforma sanitaria GIUSEPPE ORRÙ BORGOSESIA «Noi valsesiani non siamo cittadini di serie B. Siamo esseri umani esattamente come chi vive nelle grandi città». Il Tribunale per i diritti del malato di Borgosesia inveisce contro la riforma sanitaria regionale che «ha messo nero su bianco la cancellazione di quattro reparti di Cascine Agnona». Antonio Fontana, responsabile del Tribunale dei diritti del malato borgosesiano, punta il dito sui rischi innescati dai tagli, spiegando che «non è un capriccio, ma il diritto come tutti di vivere la malattia con dignità. Per questo chiediamo che le risorse vengano distribuite equamente sul territorio e non accentrate in centri privilegiati». Fontana fa l’esempio di un valsesiano che subisce un attacco cardiaco in piena notte. «Riuscirà ad arrivare sano in un punto di assistenza adeguato o morirà su un’ambulanza che sta girando il Piemonte alla disperata ricerca di un posto letto disponibile? Il tutto nella più assoluta indifferenza di chi ha fatto scelte sbagliate, senza tener con- Borgosesia Artiglieri in festa per Santa Barbara 1 Gli artiglieri valsesiani oggi festeggeranno la patrona Santa Barbara. Il raduno sarà alle 9,30 in piazza Mazzini, a Borgosesia. Dopo il corteo per omaggiare i monumenti ai caduti, alle 11 sarà celebrata la messa nella parrocchiale. Il pranzo sociale sarà al ristorante Casa Galloni. Fobello «EVVINCI BORGOSESIA» Magie dell’avvento con il mercatino Ieri in piazza la prima delle 4 estrazioni 1 Le «Magie dell’Avvento» arriveranno domani a Fobello. Per tutto il giorno nelle vie del centro si terrà il mercatino natalizio previsto per domenica scorsa, ma rinviato a causa del maltempo. Oltre a prodotti di hobbistica e artigianato, ci saranno degustazioni di prodotti tipici. Serravalle Canti sotto la neve alle 21 al Comunale L’ospedale di Borgosesia potrebbe perdere alcune specialità to delle persone. La situazione di oggi è frutto di scelte fatte nel passato, con leggerezza e troppo ottimistiche. Ma oggi dobbiamo opporci anche alla chiusura di un solo reparto». E se anziché quattro i reparti chiusi a Borgosesia saranno solo due o uno, «ci sarà chi esulterà – dice Fontana – ma non c’è nulla da festeggiare: è l’inizio del declino». Secondo il Tribunale del malato la cancellazione dei reparti porterebbe a un calo delle prestazioni ambulatoriali, «che verranno fatte negli ospedali in cui ci si sottoporrà al- l’intervento. Borgosesia quindi perderà numeri, diventerà meno appetibile per i medici e la Regione avrà gioco facile a giustificare altri tagli a fronte di un calo delle prestazioni». Fontana segnala anche un rischio sicurezza nei grandi ospedali: «Se tutti si concentreranno in un punto per le prestazioni, il personale sarà sotto pressione e le dimissioni saranno molto più sbrigative perchè ci saranno lunghe liste d'attesa. E non pensiamo di appoggiarci a Borgomanero: ormai è saturo e non è in grado di assorbire l'utenza valsesiana». Valsesia .53 In breve BORGOSESIA. PREVISTA LA CANCELLAZIONE DI 4 REPARTI “Non vogliamo essere cittadini di serie B” . 1 Serata benefica oggi alle 21 al teatro comunale di Serravalle, con «Canti sotto la neve». Il coro Varade del Cai di Varallo, gli Alpin dal Rosa e il coro Die Walser Im land di Alagna si esibiranno a favore del Fondo Edo Tempia. Scopello Benedizione degli sci domani all’alpe di Mera 1 Domani a Scopello si ter- rà la benedizione degli sci. Alle 14,30, all’Alpe di Mera, sarà celebrata la messa; al termine i partecipanti potranno far benedire i loro sci all’inizio della stagione sulla neve. Ieri pomeriggio, in piazza Mazzini a Borgosesia, si è svolta la prima delle quattro estrazioni settimanali della lotteria «Evvinci Borgosesia», promossa da Ascom e Oadi. Oggi e domani, alla Pro loco, si terrà «Idea regalo»: i commercianti esporranno le loro merci in una mostra mercato. [G.OR.] CELLIO. IL COMUNE RISPARMIA SULLE LUCI Natale senza luminarie “Ma niente malinconia” L’emergenza maltempo renderà il Natale meno luminoso a Cellio. Frane e smottamenti delle ultime settimane hanno provocato danni a case e strade per 1,8 milioni di euro. L’ultimo disastro in frazione Viganallo: un edificio disabitato è in parte crollato creando crepe anche alla casa vicina. Evacuata per motivi di sicurezza e aggiungendo altre 4 persone alle altre 3 già sfollate in vari punti del paese. Così il Comune ha deciso per quest’anno di rinunciare alle luminarie aeree: «L’affitto ci costava 3.000 euro e abbia- mo preferito risparmiare - spiega il sindaco Martino Valmacco –. Non per questo Cellio sarà un paese triste. Siamo riusciti ad avere gratuitamente degli alberi di Natale che distribuiremo, e i commercianti del paese illumineranno le loro zone, quindi l’atmosfera sarà garantita». Cellio non rinuncia neanche a essere la «valle dei presepi» coinvolgendo le frazioni nell’allestimento di Natività. Si comincia oggi da Mollie con una visita che alle 14,30 toccherà anche il forno storico. Nei locali dei Terrieri sarà poi offerto un rinfresco. [M.CU.] 34 IL METEO Sole Poco Nuvoloso nuvoloso Il tempo: veloci rovesci su basso Piemonte, poi rasserena e primo gelo nella notte. OGGI Temperature ˚C SVIZZERA AO Coperto Variabile Pioggia intensa Neve Vento Mare calmo Poco mosso Mare mosso Mare agitato TO MI VC PV CN SP FRANCIA MIN MAX 3 5 4 6 5 5 4 5 2 6 9 8 10 9 10 9 10 10 10 10 9 7 11 13 14 14 SVIZZERA CITTÀ AO BI TO MI VC PV CN SP FRANCIA IM AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA MIN MAX -3 0 -1 -3 -2 -1 -3 -2 -1 0 6 5 8 9 10 9 10 10 9 10 9 8 10 12 13 13 Un vortice depressionario alimentato da aria polare marittima si porta velocemente verso il sud della Francia facendo affluire aria più fredda al sud delle Alpi con correnti da nord-est e con un veloce peggioramento i cui effetti saranno concentrati sul basso Piemonte. Si affermeranno velocemente schiarite nel corso della giornata, ma l'aria più fredda e il rasserenamento favoriranno le prime estese gelate notturne. LA STAMPA ASTI MARTEDÌ 9 DICEMBRE 2014 REDAZIONE CORSO ALFIERI 234 TELEFONO 0141 390811 FAX 0141 530224 E-MAIL [email protected] WEB WWW.LASTAMPA.IT/ASTI PUBBLICITÀ PUBLIKOMPASS S.P.A. CUNEO, CORSO GIOLITTI 21 BIS TELEFONO 0171 609122 FAX 0171 488249 All’interno A cura di www.nimbus.it Nebbia BI AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA Centimetri-LA STAMPA Temporale CITTÀ VB DOMANI Temperature ˚C 12 E PROVINCIA SALA PASTRONE OGGI. PARTE IL GIRO DI CONSULTAZIONI IMMOBILI L’Asl gioca la carta della vendita «spezzatino» Franco Cavagnino PAGINA 49 Tagli all’ospedale la Provincia prepara il “contro piano” Incontro con i primari del Massaja e i vertici Asl Ilredcarpetdell’AstiFilmFestival La Sala Pastrone ospita registi e attori arrivati in città per 1 incontrare il pubblico, presentare corti, documentari e opere prime di «Asti film festival». Alle 21, fuori concorso, il corto «Veruska» di Lucio Pellegrini, con Giorgio Faletti. A seguire, evento dedicato a Monicelli con il film «Amici Miei» e la partecipazione di Milena Vukotic. A PAGINA 53 PREMIAZIONE Le Sagre pensano in grande tra Torino e l’Expo Valentina Fassio PAGINA 48 FIERA Nizza e Moncalvo rendono omaggio al bue grasso Servizi PAGINA 50 CALCIO Galletti in crisi precipita in zona playout Gianluca Forno PAGINA 56 *Offerta valida fino al 30 GIUGNO 2015 sulla sostituzione di una caldaia Vaillant con più di 15 anni e vincolata alla sottoscrizione di un contratto di manutenzione con un Centro Assistenza Tecnica Ufficiale Vaillant aderente all’iniziativa. Per conoscere le caldaie Vaillant che rientrano nel programa Garanzia 7 vai su vaillant.it ENRICA CERRATO ASTI I temi «caldi» della Sanità approdano in Consiglio provinciale: stamattina i neo amministratori provinciali incontrano i primari del Cardinal Massaja e i vertici Asl, cominciando così un giro di consultazioni, in qualità di «collettori» delle richieste di tutto il territorio. L’iniziativa (decisa con un ordine del giorno proposto da Fabrizio Brignolo e Flavio Pesce), nasce dalla volontà dei primi cittadini di portare in Regione una controproposta, per scongiurare quel che potrebbe accadere nei prossimi tre anni: la soppressione di 12 reparti dell’ospedale astigiano e la scomparsa di quello della Valle Belbo, perlomeno come ospedale. Alle 10 i consiglieri, nel palazzo di piazza Alfieri raccoglieranno informazioni dai primari che vivono ogni giorno «sul campo» i problemi della Sanità. A mezzogiorno sarà la volta dei dirigenti dell’Asl (Valter Galante e Massimo Uberti). In particolare, con loro i sindaci parleranno del documento che fu stilato e firmato dagli ospedali di Asti e Alessandria, in cui SAN DAMIANO. DOPO TRE TENTATIVI Rubano al parroco 3 mila litri di gasolio L’ospedale astigiano rischia la soppressione di 12 reparti mesi fa si era lavorato per ridistribuire i servizi. Documento di cui la Regione nella recente delibera non tiene affatto conto. «Quel lavoro – spiga Brignolo – partiva dal fatto che molte attività che oggi si vorrebbero spostare ad Alessandria, lì non ci starebbero e teneva conto che per alcune specializzazioni da noi c’è una tradizione e un’attrezzatura più consolidata. Quindi correttamente si prevedeva che tali servizi per il quadrante Sud Est sarebbero stati mantenuti ad Asti». La Provin- 7 anni di garanzia in regalo* se cambi la tua vecchia caldaia Vaillant con una di nuova generazione. cia rimarca anche la volontà di non disgiungere le sorti dell’ospedale della Valle Belbo, scomparso dalla programmazione regionale, da quelle dei reparti del Massaja e neppure dal futuro dell’ospedale di Acqui che, sebbene in provincia di Alessandria, «serve gli astigiani della valle Bormida» ha aggiunto Brignolo. Nei prossimi giorni i consiglieri provinciali continueranno gli incontri «con rappresentanti delle organizzazioni sindacali e gli altri soggetti aventi voce in capitolo». La prima volta hanno tagliato una rete di recinzione; la seconda scavalcato una siepe; la terza hanno divelto un lucchetto e lasciato sul posto un tubo di gomma che ha fatto scoprire la finalità dei loro «colpi»: i ladri hanno portato via circa 3 mila litri di gasolio (danno di varie migliaia di euro) dalla chiesa dei Santissimi Cosma e Damiano di San Damiano. E’ successo tutto negli ultimi 15 giorni, come racconta il parroco Don Antonio Delmastro: «Sul retro della chiesa abbiamo una cisterna dove viene immagazzinato il gasolio per il riscaldamento, ma non abbiamo subito capito che fosse quello l’obiettivo dei ladri. Abbiamo trovato una rete di recinzione tagliata e l’abbiamo sostituita con assi di legno; poi abbiamo capito che qualcuno era di nuovo entrato scavalcando una siepe. Per sicurezza abbiamo messo un lucchetto, anche se ci pareva che non fosse stato portato via nulla». La notte scorsa, però, dopo aver notato il lucchetto forzato, i responsabili della parrocchia hanno trovato anche un tubo di gomma che usciva dalla botola della cisterna: «E lì abbiamo capito quello che stava succedendo». Don Delmastro si è rivolto ai Carabinieri: «Speriamo che ci sia qualche immagine delle telecamere della zona: intanto però il danno è grosso». [G. FO.] 12 45 67 18 52 .Cronaca di Torino STAMPA .LA MARTEDÌ 9 DICEMBRE 2014 Diario L’Oftalmico deve chiudere “Ma di noi che ne sarà?” Medici e infermieri: nessuno ci dice dove andremo il caso ELISA BARBERIS S ulla carta, il futuro è già segnato: chiusura definitiva, si legge nella deliberazione della giunta regionale. Nella pratica, a tre settimane di distanza dall’annuncio del piano di riorganizzazione della rete sanitaria piemontese, quel che sarà dell’Oftalmico è ancora un punto interrogativo. Nessuna informazione su dove saranno ricollocati medici, pazienti e attrezzature oggi nello stabile di via Juvarra. «Una scelta senza senso», secondo il direttore sanitario Elisabetta Sardi, che non tiene conto del patrimonio di professionalità altamente specializzate che si rischia di disperdere, sia del diI CANTIERI Negli ultimi dieci anni ristrutturazioni e impianti all’avanguardia sagio che si andrà a creare nella popolazione. «Senza contare che, al momento, siamo forse il solo ospedale con il bilancio in attivo, nonostante siamo a costretti a pagare anche una parte delle spese dell’Asl di via San Secondo». Centro Centro di riferimento regionale per la rieducazione visiva in grado di risolvere tutte le problematiche diagnostico-terapeutiche connesse all’occhio, l’Oftalmico è organizzato come Almeno cento casi in una decina di anni: la dimostrazione che la Sanità piemontese, anche nel campo dell’oculistica, ha le sue specialità e che non è il caso di cercare fuori regione ciò che si ha in casa. Specialità talora sconosciute anche a quanti devono deciderne il destino. Accade all’ospedale Oftalmico di Torino, alle prese con un futuro incerto, dove la segnalazione della signora Francesca - madre di un bambino di dieci anni afflitto dalla «congiuntivite di Vernal», una malattia pediatrica cronica - è stata letta con molto interesse. Impossibile trovare in Piemonte un ambulatorio di riferimento Erano entrati forzando una grata sul tetto del supermercato «Carrefour» di corso Grosseto e volevano rubare materiale elettronico. La presenza di Adrian Ungureanu, 30 anni, e Marius Monteanu, di 27, entrambi di origine romena, è stata però notata dalla vigilanza, che ha dato l’allarme alla centrale operativa del Una «Volante» «113». I due si sono accorti della vigilanza e hanno cercato di fuggire, ma sono stati raggiunti dagli agenti della «Volante» in via Masaccio. Per evitare di essere bloccati con la refurtiva, Monteanu e Ungureanu hanno abbandonato sulla strada svariati telefoni cellulari, tablet e macchine fotografiche, tutto materiale recuperato e restituito a «Carrefour». I due avevano uno zaino e un borsone con dentro uno scalpello e un cacciavite, utilizzati per forzare la grata ed entrare nel supermercato. 1 “Picchiati in questura” Condannati per calunnia Condannati per calunnia i due immigrati marocchini che la primavera scorsa avevano accusato alcuni poliziotti della questura di averli colpiti con pugni e calci, e sottoposti a trattamenti degradanti dopo essere stati fermati in piazza Bengasi, nel corso di un controllo. I due, Said Outizal e Khalid El Houachmi sono stati condannati a Il Palagiustizia 2 anni e 2 mesi di reclusione, anche per l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale: le indagini sono state coordinate dal pm Andrea Padalino. I due erano stati fermati dalla polizia dopo un lancio di bottiglie contro la vetrina di una tabaccheria. Alterati dell’alcool, si erano scagliati contro gli agenti: nella colluttazione, uno dei due aveva cercato di afferrare la pistola di un poliziotto. Dopo l’arresto, avevano raccontato al gip di essere stati malmenati in Questura: filmati e accertamenti li hanno smentiti. 1 REPORTERS La raccolta firme L’anno scorso era stata organizzata una raccolta firme per evitare la chiusura dell’Oftalmico. «Si rischia di perdere un patrimonio di professionalità» dice la direttrice un unico dipartimento che, a rotazione, utilizza gli stessi spazi e strumentazione. Le cinque sale operatorie, di cui una sempre disponibile per le urgenze, lavorano mattina e pomeriggio per un totale di quasi 13mila interventi, un numero in continua crescita (+28,6 per cento rispetto al 2012) nonostante il personale pensionato non sia stato sostituito. Oltre 53mila i passaggi in pronto soccorso: «C’è chi arriva con traumi importanti o chi ha solo una congiuntivite - spiega il primario Claudio Panico -, tanti vengono da noi perché non riescono a prenotare una visita oculistica in tempi ragionevoli. A volte bisogna aspettare anche 6 o 7 mesi. Noi, nel giro di poche ore, dobbiamo sopperire a quelle carenze». Ultimi anni Negli ultimi dieci anni l’edificio di via Juvarra è stato ristrutturato e dotato di impianti all’avanguardia: ad agosto è entrata in funzione la centrale termica collegata a quaranta pannelli solari e da un mese è operativo il nuovo Day Hospital. La creazione di una dotazione di strumentazioni e la riallocazione presso altri presidi comporterebbe per ognuno una spesa nell’ordine di oltre 1 milio- ne di euro. «Perché chiudere un ospedale che funziona benissimo e che è un punto di riferimento per decine di migliaia di piemontesi e non, soprattutto anziani?», chiede un paziente, Adolfo Genovese. Non è la prima volta che si grida al lupo, fa notare la direzione, che solo tre anni fa raccolse 35mila firme per chiedere all’ex assessore Monferino di modificare il piano. «Oggi siamo punto e a capo - protestano i medici -: non siamo contrari al trasferimento alla Città della Salute, ma intanto, ci chiediamo: che fine faranno i reparti, il pronto soccorso e tutti i laboratori specialistici?». “Così mio figlio non potrà più curarsi” ALESSANDRO MONDO Presi dopo il furto di materiale elettronico False accuse contro gli agenti La storia Nei reparti di via Juvarra la ricerca su una malattia rara Al Carrefour dove i giovani pazienti, costretti ad assumere un collirio immunosoppressore per condurre un’esistenza pressochè normale, vengano seguiti da un oculista e da un allergologo pediatrico che lavorino insieme, spiegava nei giorni scorsi la signora al nostro giornale. Da qui la scelta, obbligata, di rivolgersi ad una struttura pubblica nella vicina Lombardia. Altri piemontesi, partono alla volta di altre regioni e di altre città: c’è chi si spinge fino a Firenze. La ricerca Interesse motivato dal fatto che la «congiuntivite di Vernal» è una vecchia conoscenza dell’ospedale. «Da 15 anni nella nostra struttura è attivo un ambulatorio che cura questi casi con la terapia topica immunosoppressiva, cioè colliri prodotti dalla farmacia ospedaliera interna – spiega il dottor Romolo Protti, dirigente medico oculista e responsabile dell’Ambulatorio Cornee -. Abbiamo una collaborazione con l’ospedale Regina Margherita per i con- Eccellenza L’oftalmico è un centro di eccellenza per alcune malattie rare anche dei più piccoli In via Pietro Micca Coltellate a un amico Arrestato un musicista Prima ha colpito l’amico in testa con un martello, poi ha cercato di ferirlo con un coltello da cucina, nel corso di una banale lite. Nel tentativo di parare i colpi, l’uomo è rimasto ferito al braccio destro. L’aggressore Lorenzo Peyrani, 30 anni, noto musicista torinese, è stato arrestato con l’accusa di lesioni dai carabinieri Il Maria Vittoria della compagnia San Carlo. L’aggressione è avvenuta l’altro ieri, nel tardo pomeriggio, in un appartamento di via Pietro Micca, dove vive l’artista, chitarrista e attivista per un’associazione a difesa dei diritti dei malati psichiatrici. La lite, stando ai primi accertamenti dei carabinieri, sarebbe scoppiata per futili motivi. I militari sono intervenuti dopo alcune segnalazioni da parte dei vicini, allarmati dalle grida. Peyrani è stato subito bloccato e arrestato. L’amico, I.G, 37 anni, residente a Torino è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maria Vittoria, dove i medici hanno emesso una prognosi di 10 giorni, per le ferite riportate al braccio. 1 Alla Metro Ruba whisky e champagne Finisce in carcere La passione per whisky e champagne ha fatto finire nei guai Josefina Garcia Rodriguez, 44 anni, di origine peruviana, bloccata all’uscita dell’ipermercato «Metro». Ma lei non aveva intenzione di restituire le bottiglie di «Chivas Regal» e «Moet Chandon», oltre ad alcuni spazzolini da denti e confezioni di ba- Il supermercato Metro gnoschiuma nascosti nelle tasche del giaccone e sotto i vestiti. Così, per riuscire a garantirsi la fuga ha dato un calcio in mezzo alle gambe al commesso che cercava di fermarla e si è diretta di corsa verso l’uscita. La fuga di Josefina è durata poco. Appena vista la situazione, il personale della «Metro» aveva chiamato la polizia. Gli agenti della «Volante» sono arrivati dopo pochi minuti e hanno bloccato la donna con la refurtiva ancora addosso, merce del valore commerciale di 210 euro. Ma quel calcio al commesso le è costato l’arresto per rapina impropria. Josefina è già conosciuta dalle forze dell’ordine per reati dello stesso tipo. 1 trolli e la cura di bambini affetti da disturbi oculari gravi, anche come complicanza di forme tumorali». Insomma: alta specializzazione. Non solo: «Siamo uno dei pochi centri italiani autorizzati dalla Regione e dalla Banca del Sangue alla manipolazione del sangue di ciascun paziente per la produzione dei naturali fattori di crescita antiinfiammatori in forma di collirio, necessari nella cura di casi refrattari alle comuni terapie di occhi che hanno alterate capacità di cicatrizzazione. Tralascio tutto quello che viene fatto in materia di trapianto ed utilizzo di cellule staminali». La terapia Significa che la malattia in questione può essere affrontata e trattata senza bisogno di macinare chilometri da un capo all’altro della penisola? «Molti oculisti ci girano questi noi prepariamo il collirio e diamo corso alla terapia, monitorando i pazienti. Il servizio di day hospital non è previsto semplicemente perché non è necessario». Il servizio non è conosciuto dalla stessa Regione, presa in contropiede dalla segnalazione della signora Francesca. «Sicuramente da parte nostra c’è un limite nel pubblicizzare le prestazioni che siamo in grado di offrire», spiega Protti. 12 45 67 18 52 .Cronaca di Torino STAMPA .LA MARTEDÌ 9 DICEMBRE 2014 Diario L’Oftalmico deve chiudere “Ma di noi che ne sarà?” Medici e infermieri: nessuno ci dice dove andremo il caso ELISA BARBERIS S ulla carta, il futuro è già segnato: chiusura definitiva, si legge nella deliberazione della giunta regionale. Nella pratica, a tre settimane di distanza dall’annuncio del piano di riorganizzazione della rete sanitaria piemontese, quel che sarà dell’Oftalmico è ancora un punto interrogativo. Nessuna informazione su dove saranno ricollocati medici, pazienti e attrezzature oggi nello stabile di via Juvarra. «Una scelta senza senso», secondo il direttore sanitario Elisabetta Sardi, che non tiene conto del patrimonio di professionalità altamente specializzate che si rischia di disperdere, sia del diI CANTIERI Negli ultimi dieci anni ristrutturazioni e impianti all’avanguardia sagio che si andrà a creare nella popolazione. «Senza contare che, al momento, siamo forse il solo ospedale con il bilancio in attivo, nonostante siamo a costretti a pagare anche una parte delle spese dell’Asl di via San Secondo». Centro Centro di riferimento regionale per la rieducazione visiva in grado di risolvere tutte le problematiche diagnostico-terapeutiche connesse all’occhio, l’Oftalmico è organizzato come Almeno cento casi in una decina di anni: la dimostrazione che la Sanità piemontese, anche nel campo dell’oculistica, ha le sue specialità e che non è il caso di cercare fuori regione ciò che si ha in casa. Specialità talora sconosciute anche a quanti devono deciderne il destino. Accade all’ospedale Oftalmico di Torino, alle prese con un futuro incerto, dove la segnalazione della signora Francesca - madre di un bambino di dieci anni afflitto dalla «congiuntivite di Vernal», una malattia pediatrica cronica - è stata letta con molto interesse. Impossibile trovare in Piemonte un ambulatorio di riferimento Erano entrati forzando una grata sul tetto del supermercato «Carrefour» di corso Grosseto e volevano rubare materiale elettronico. La presenza di Adrian Ungureanu, 30 anni, e Marius Monteanu, di 27, entrambi di origine romena, è stata però notata dalla vigilanza, che ha dato l’allarme alla centrale operativa del Una «Volante» «113». I due si sono accorti della vigilanza e hanno cercato di fuggire, ma sono stati raggiunti dagli agenti della «Volante» in via Masaccio. Per evitare di essere bloccati con la refurtiva, Monteanu e Ungureanu hanno abbandonato sulla strada svariati telefoni cellulari, tablet e macchine fotografiche, tutto materiale recuperato e restituito a «Carrefour». I due avevano uno zaino e un borsone con dentro uno scalpello e un cacciavite, utilizzati per forzare la grata ed entrare nel supermercato. 1 “Picchiati in questura” Condannati per calunnia Condannati per calunnia i due immigrati marocchini che la primavera scorsa avevano accusato alcuni poliziotti della questura di averli colpiti con pugni e calci, e sottoposti a trattamenti degradanti dopo essere stati fermati in piazza Bengasi, nel corso di un controllo. I due, Said Outizal e Khalid El Houachmi sono stati condannati a Il Palagiustizia 2 anni e 2 mesi di reclusione, anche per l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale: le indagini sono state coordinate dal pm Andrea Padalino. I due erano stati fermati dalla polizia dopo un lancio di bottiglie contro la vetrina di una tabaccheria. Alterati dell’alcool, si erano scagliati contro gli agenti: nella colluttazione, uno dei due aveva cercato di afferrare la pistola di un poliziotto. Dopo l’arresto, avevano raccontato al gip di essere stati malmenati in Questura: filmati e accertamenti li hanno smentiti. 1 REPORTERS La raccolta firme L’anno scorso era stata organizzata una raccolta firme per evitare la chiusura dell’Oftalmico. «Si rischia di perdere un patrimonio di professionalità» dice la direttrice un unico dipartimento che, a rotazione, utilizza gli stessi spazi e strumentazione. Le cinque sale operatorie, di cui una sempre disponibile per le urgenze, lavorano mattina e pomeriggio per un totale di quasi 13mila interventi, un numero in continua crescita (+28,6 per cento rispetto al 2012) nonostante il personale pensionato non sia stato sostituito. Oltre 53mila i passaggi in pronto soccorso: «C’è chi arriva con traumi importanti o chi ha solo una congiuntivite - spiega il primario Claudio Panico -, tanti vengono da noi perché non riescono a prenotare una visita oculistica in tempi ragionevoli. A volte bisogna aspettare anche 6 o 7 mesi. Noi, nel giro di poche ore, dobbiamo sopperire a quelle carenze». Ultimi anni Negli ultimi dieci anni l’edificio di via Juvarra è stato ristrutturato e dotato di impianti all’avanguardia: ad agosto è entrata in funzione la centrale termica collegata a quaranta pannelli solari e da un mese è operativo il nuovo Day Hospital. La creazione di una dotazione di strumentazioni e la riallocazione presso altri presidi comporterebbe per ognuno una spesa nell’ordine di oltre 1 milio- ne di euro. «Perché chiudere un ospedale che funziona benissimo e che è un punto di riferimento per decine di migliaia di piemontesi e non, soprattutto anziani?», chiede un paziente, Adolfo Genovese. Non è la prima volta che si grida al lupo, fa notare la direzione, che solo tre anni fa raccolse 35mila firme per chiedere all’ex assessore Monferino di modificare il piano. «Oggi siamo punto e a capo - protestano i medici -: non siamo contrari al trasferimento alla Città della Salute, ma intanto, ci chiediamo: che fine faranno i reparti, il pronto soccorso e tutti i laboratori specialistici?». “Così mio figlio non potrà più curarsi” ALESSANDRO MONDO Presi dopo il furto di materiale elettronico False accuse contro gli agenti La storia Nei reparti di via Juvarra la ricerca su una malattia rara Al Carrefour dove i giovani pazienti, costretti ad assumere un collirio immunosoppressore per condurre un’esistenza pressochè normale, vengano seguiti da un oculista e da un allergologo pediatrico che lavorino insieme, spiegava nei giorni scorsi la signora al nostro giornale. Da qui la scelta, obbligata, di rivolgersi ad una struttura pubblica nella vicina Lombardia. Altri piemontesi, partono alla volta di altre regioni e di altre città: c’è chi si spinge fino a Firenze. La ricerca Interesse motivato dal fatto che la «congiuntivite di Vernal» è una vecchia conoscenza dell’ospedale. «Da 15 anni nella nostra struttura è attivo un ambulatorio che cura questi casi con la terapia topica immunosoppressiva, cioè colliri prodotti dalla farmacia ospedaliera interna – spiega il dottor Romolo Protti, dirigente medico oculista e responsabile dell’Ambulatorio Cornee -. Abbiamo una collaborazione con l’ospedale Regina Margherita per i con- Eccellenza L’oftalmico è un centro di eccellenza per alcune malattie rare anche dei più piccoli In via Pietro Micca Coltellate a un amico Arrestato un musicista Prima ha colpito l’amico in testa con un martello, poi ha cercato di ferirlo con un coltello da cucina, nel corso di una banale lite. Nel tentativo di parare i colpi, l’uomo è rimasto ferito al braccio destro. L’aggressore Lorenzo Peyrani, 30 anni, noto musicista torinese, è stato arrestato con l’accusa di lesioni dai carabinieri Il Maria Vittoria della compagnia San Carlo. L’aggressione è avvenuta l’altro ieri, nel tardo pomeriggio, in un appartamento di via Pietro Micca, dove vive l’artista, chitarrista e attivista per un’associazione a difesa dei diritti dei malati psichiatrici. La lite, stando ai primi accertamenti dei carabinieri, sarebbe scoppiata per futili motivi. I militari sono intervenuti dopo alcune segnalazioni da parte dei vicini, allarmati dalle grida. Peyrani è stato subito bloccato e arrestato. L’amico, I.G, 37 anni, residente a Torino è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maria Vittoria, dove i medici hanno emesso una prognosi di 10 giorni, per le ferite riportate al braccio. 1 Alla Metro Ruba whisky e champagne Finisce in carcere La passione per whisky e champagne ha fatto finire nei guai Josefina Garcia Rodriguez, 44 anni, di origine peruviana, bloccata all’uscita dell’ipermercato «Metro». Ma lei non aveva intenzione di restituire le bottiglie di «Chivas Regal» e «Moet Chandon», oltre ad alcuni spazzolini da denti e confezioni di ba- Il supermercato Metro gnoschiuma nascosti nelle tasche del giaccone e sotto i vestiti. Così, per riuscire a garantirsi la fuga ha dato un calcio in mezzo alle gambe al commesso che cercava di fermarla e si è diretta di corsa verso l’uscita. La fuga di Josefina è durata poco. Appena vista la situazione, il personale della «Metro» aveva chiamato la polizia. Gli agenti della «Volante» sono arrivati dopo pochi minuti e hanno bloccato la donna con la refurtiva ancora addosso, merce del valore commerciale di 210 euro. Ma quel calcio al commesso le è costato l’arresto per rapina impropria. Josefina è già conosciuta dalle forze dell’ordine per reati dello stesso tipo. 1 trolli e la cura di bambini affetti da disturbi oculari gravi, anche come complicanza di forme tumorali». Insomma: alta specializzazione. Non solo: «Siamo uno dei pochi centri italiani autorizzati dalla Regione e dalla Banca del Sangue alla manipolazione del sangue di ciascun paziente per la produzione dei naturali fattori di crescita antiinfiammatori in forma di collirio, necessari nella cura di casi refrattari alle comuni terapie di occhi che hanno alterate capacità di cicatrizzazione. Tralascio tutto quello che viene fatto in materia di trapianto ed utilizzo di cellule staminali». La terapia Significa che la malattia in questione può essere affrontata e trattata senza bisogno di macinare chilometri da un capo all’altro della penisola? «Molti oculisti ci girano questi noi prepariamo il collirio e diamo corso alla terapia, monitorando i pazienti. Il servizio di day hospital non è previsto semplicemente perché non è necessario». Il servizio non è conosciuto dalla stessa Regione, presa in contropiede dalla segnalazione della signora Francesca. «Sicuramente da parte nostra c’è un limite nel pubblicizzare le prestazioni che siamo in grado di offrire», spiega Protti.
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