PROPOSTA YPRES E LE FIANDRE

PROPOSTA YPRES E LE FIANDRE
Ypres e le Fiandre: al termine del primo anno di guerra il fronte nelle Fiandre assunse una conformazione tipica di un saliente
con la cittadina di Ypres pericolosamente protesa ad oriente e circondata su tre lati dai tedeschi. Ben tre terrificanti
campagne, con un clima quasi perennemente piovoso, ridussero l'intera zona ad un paesaggio lunare e spettrale, dove
moltissimi soldati furono vittima del fango e degli elementi naturali particolarmente avversi, ancor prima delle mitragliatrici,
dei cannoni e dei gas asfissianti. Sulle orme della Storia propone un viaggio alla scoperta di quei luoghi ove cent'anni fa si
affrontarono i giovani di mezza Europa.
IL CONTESTO STORICO
Nella zona di Ypres si svolsero ben 4 battaglie che si svolsero rispettivamente dal 21 ottobre 1914 al 22 novembre 1914, dal
22 aprile 1915 al 25 maggio 1915, dal 31 luglio 1917 al 6 novembre 1917 e dal 7 aprile 1918 al 29 aprile 1918. La prima
battaglia di Ypres fu originata dal tentativo tedesco di raggiungere i porti sul canale della Manica.
Il capo dello Stato Maggiore tedesco Erich von Falkenhayn concentrò nella zona di Ypres gli sforzi delle sue armate 4a e 6a; a
fronteggiarlo la 10a Armata francese con tre corpi d'armata britannici della British Expeditionary Force e alcune divisioni
territoriali francesi, raggiunte successivamente dal II Corpo d'armata di cavalleria francese e dal IV Corpo d'armata britannico.
Il giorno 21 ebbe inizio l'offensiva alleata col I Corpo d'armata britannico, sostenuto dal II Corpo di cavalleria francese,
all'attacco in direzione di Bruges; il IV Corpo d'armata britannico attaccò Menen, mentre il III e la cavalleria britannica
resistevano agli attacchi tedeschi fra la Lys e il canale d'Ypres: qui la situazione si fece presto difficile per i britannici, che
richiesero l'intervento del IX Corpo d'armata francese per spostare il proprio I Corpo d'armata a sostegno degli altri.
L'offensiva riprese il giorno 25, su un saliente di quasi cinquanta chilometri, ma il I Corpo d'armata britannico ed il IX francese
avanzarono con grandissima difficoltà; il giorno dopo la lotta si fece ancora più accanita, e così per i tre giorni successivi, in
una serie di attacchi e contrattacchi.
L'attacco alleato, ormai bloccato, doveva per logica risolversi in una lotta difensiva, tuttavia il terreno era del tutto
sfavorevole, i materiali da trincea inadeguati e le truppe insufficienti: ciò giocoforza costrinse al proseguimento dell'offensiva,
sfruttando la natura boscosa della regione e contando sulla rapidità di spostamento delle riserve.
Il 30 ottobre a sud, fra il I Corpo d'armata ed il Corpo di cavalleria britannici, i tedeschi attaccarono col XV Corpo d'armata, la
48a Divisione della riserva e la 26a Divisione fanteria. Dopo un violento bombardamento la cavalleria fu respinta verso Ypres
e la linea britannica iniziò a presentare diversi varchi.
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All'alba del 31 ottobre i tedeschi, galvanizzati dai successi del giorno precedente, rinnovarono gli attacchi su tutto il fronte e
specialmente nel settore tenuto dai britannici, che iniziarono ad indietreggiare. Il comando britannico considerò la ritirata di
tutto il IV Corpo d'armata; solo a seguito di un colloquio fra il maresciallo Foch ed il maresciallo French si decise di continuare
la resistenza ad oltranza, in attesa di ricevere rinforzi francesi, contrattaccando anzi in altri settori per alleggerire la pressione
sul I Corpo britannico.
La situazione non cambiò il 1 novembre, coi tedeschi all'attacco contro i britannici nel settore di Messines e Menen e le
truppe francesi del fianco nord impegnate nel vano tentativo di sfondare. Il 2 novembre i tedeschi, col rinforzo di una nuova
divisione, concentrarono gli sforzi a sud della ferrovia tra Ypres e Roulers, ma vennero arrestati da una brigata della 6a
Divisione di cavalleria francese e dalla 18a Divisione di fanteria; più a sud la pressione tedesca fece retrocedere i britannici
sino ad aprire nuovamente un varco sulla strada per Ypres, ma l'intervento del XVI Corpo d'armata del generale Vidal riuscì
nuovamente ad arginare l'attacco.
Nella giornata del 3 novembre i tedeschi intrapresero un bombardamento sistematico di Ypres, e così il giorno successivo: lo
Stato Maggiore tedesco si trovò costretto, non avendo avuto esito l'attacco frontale, ad attaccare il saliente ai lati, a nord e a
sud di Ypres, contando comunque di disturbare con la propria artiglieria le comunicazioni da e per la città. Nei giorni 5 e 6 i
tedeschi, col rinforzo di una nuova divisione, attaccarono violentemente.
Il 7 i francesi furono costretti ad arretrare nel settore sud, dovendo abbandonare Klein Zillebeke per poi, il giorno successivo,
contrattaccare respingendo il nemico sino alla ferrovia Ypres-Comines. Nei giorni successivi si susseguirono attacchi e
contrattacchi; il giorno 11 i tedeschi attaccarono anche a sud, mentre il bombardamento su Ypres continuava. Nonostante gli
sforzi l'offensiva non ebbe esito, e continuò anche il giorno successivo. Solo il giorno 13 gli attacchi si interruppero, e il 18
entrambe le parti si erano attestate su posizioni stabili.
Con la Prima battaglia di Ypres si concluse la prima fase del conflitto, ebbe termine la guerra di movimento e si affermò anche
sul settore settentrionale del fronte occidentale la guerra di trincea, destinata a durare sino alle offensive del 1918.
La seconda battaglia di Ypres fu in realtà l'insieme di quattro battaglie separate: battaglia di Gravenstafel dal 22 la 23 aprile
1915, battaglia di Saint Julien dal 24 aprile al 4 maggio 1915, battaglia di Frezenberg dall'8 al 13 maggio 1915 e battaglia di
Bellewaarde dal 24 al 25 maggio 1915.
Alle 17.30 del 22 aprile i tedeschi rilasciarono 168 tonnellate di gas di cloro su un fronte di circa sei chilometri, causando circa
5.000 morti nello schieramento alleato nel giro di dieci minuti; il gas colpiva i polmoni e gli occhi causando problemi
respiratori e cecità; essendo più denso dell'aria tendeva a raccogliersi sul fondo delle trincee, forzando gli occupanti ad
abbandonarle. Tuttavia gli stessi tedeschi non avevano preveduto una tale efficacia della nuova arma, così non erano state
predisposte truppe sufficienti a sfruttare l'occasione favorevole, e la Divisione canadese, ivi presente, riuscì a ripristinare la
continuità della linea e a tenerla pur di fronte a successivi attacchi col gas fino al 3 maggio.
Si è più volte sostenuto che se i tedeschi fossero stati preparati ad approfittare del vantaggio conseguito, da questa battaglia
sarebbe risultato uno sfondamento diretto su Parigi che avrebbe posto fine alla guerra. L'uso di gas tossici non era al suo
esordio storico, giacché si era già visto sul Fronte orientale, ma giunse come una sorpresa per gli Alleati. Dopo questa
battaglia, entrambe le parti svilupparono armi chimiche più sofisticate, e conseguenti contromisure, cosicché mai più in
seguito i gas furono una sorpresa, né ebbero un effetto particolarmente determinante.
La terza battaglia di Ypres o di Passchendaele aveva come obiettivo la conquista dei crinali meridionali e orientali nei pressi
dell'omonima città belga nelle Fiandre Occidentali: Passchendaele si trova sull'ultimo crinale orientale rispetto a Ypres;
l'avanzata faceva parte di un complesso insieme di operazioni che dovevano portare al controllo totale delle Fiandre.
Dopo un'importante offensiva aerea, che garantì ai britannici il controllo del cielo, avvenne il primo scontro diretto.
L'obiettivo consisteva nella conquista dell'altura di Pilckem. Alle 03:50 del mattino del 31 luglio nove divisioni britanniche
uscirono all'assalto dalle trincee. Tecnicamente la battaglia è da annoverare tra le vittorie britanniche, ma in realtà furono
molti gli svantaggi. La fanteria dell'ala sinistra di Gough, supportata da quella di Anthoine, riuscì a guadagnare 3 km,
occupando gran parte dell'altura, ma al contempo il centro si indebolì indietreggiando di 550 m. I britannici catturarono
8.000 soldati tedeschi e 67 cannoni, al prezzo, però, della perdita di 17 dei 19 carri armati sul campo.
Il paesaggio "lunare" che si era creato intorno a Ypres rese talmente ingestibile la situazione che l'alto comando britannico
dovette sospendere le operazioni il 2 agosto 1917. Haig dovette lottare duramente per evitare un'interruzione definitiva
dell'offensiva (il gabinetto di guerra era stato fortemente impressionato dal numero di vittime).
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La seconda fase si riaprì con il ritorno del generale Herbert Plumer. Questi, come già detto, caratterizzato da un'insolita
umanità nei confronti delle vite dei suoi uomini, riuscì a risparmiare parecchie vite. La battaglia della strada di Menin durò dal
20 al 25 settembre e fu caratterizzata da un costante avanzamento dei soldati inglesi col sistema del "Bombardamento
Strisciante". Esso consisteva in uno spostamento in avanti dei fanti, sotto copertura del fuoco d'artiglieria, raggiungevano il
loro obiettivo, attendevano che l'artiglieria si muovesse in avanti e così via.
Il 20 settembre gli alleati attaccarono su un fronte di circa 13 km e catturarono gran parte degli obbiettivi a una profondità di
circa 1,3 km a mezzogiorno. I tedeschi fecero molti contrattacchi, iniziando verso le 15.00 fino al crepuscolo, ma fallirono tutti
nel tentativo di riprendere terreno o anche di penetrare nelle file nemiche temporaneamente sul fronte della II armata. Si
tennero degli attacchi minori dopo il 20 settembre ed entrambi gli schieramenti approfittarono della situazione per
riorganizzare le proprie posizioni. Un attacco tedesco del 25 settembre conquistò nuovamente delle casematte al confine
sud-ovest del bosco del Poligono, ma al prezzo di numerose vittime. Non molto dopo, le posizioni tedesche vicino al bosco
vennero conquistate dai britannici nel corso del successivo attacco del generale Plumer svoltosi il 26 settembre.
La seconda fase della terza offensiva di Ypres si concluse con piccoli successi tattici che permisero agli alleati di rendere più
forte la loro linea.
La battaglia di Broodseinde fu l'ultima battaglia della campagna di Passchendaele in cui i britannici applicarono la tecnica del
bite and hold (letteralmente "mordi e tieni"), già prima utilizzata nelle due battaglie precedenti del 20 e del 26 settembre.
L'obiettivo britannico a Broodseinde consisteva nel catturare la cresta dell'altopiano di Gheluvelt, sul fianco sudorientale del
saliente di Ypres e proteggere così il fianco destro di quest'ultimo, consentendo ulteriori attacchi al crinale di Passchendaele
verso est. Le difese tedesche nella zona consistevano principalmente di casematte che si sostenevano reciprocamente,
protette da reti di filo spinato. L'attacco si sviluppò su un fronte di 13 km, su cui si affrontarono 12 divisioni dell'Intesa e 10
tedesche.
Complessivamente dal punto di vista tattico, l'attacco fu un successo per gli alleati, con un'avanzata media di circa 900 m. In
questa fase della campagna gli alti comandi tedeschi apparvero seriamente preoccupati per l'evoluzione sfavorevole della
situazione.
La prima armata francese e la 2a e 5a armata attaccarono il 9 ottobre su un fronte di 12 km che si estendeva dalla zona sud di
Broodseinde sino a St. Jansbeek, e riuscirono a coprire metà della distanza tra il crinale di Broodseinde fino a Passchendaele
sul fronte principale, causando molte perdite ad ambedue gli schieramenti. Il ritorno della pioggia causò difficoltà a entrambi
i contendenti nel mantenere le aree conquistate.
Incoraggiato dalla quantità di perdite tedesche durante la battaglia di Broodseinde e del conseguente abbassamento del
morale tedesco, Haig cercò di riprendere rapidamente l'offensiva alleata e conquistare Passchendaele Ridge. Come nella
battaglia precedente di Poelcapelle anche l'attacco a Passchendaele sarebbe consistito nello sforzo congiunto della 2a e della
5a armata britannica. L'obiettivo consisted nel prendere il crinale di Passchendaele, catturando il villaggio omonimo, e lo
sperone Goudberg a nord. Ci furono 13.000 fra le forze alleate.
Il Canadian Corps, affiancato dalle truppe del II ANZAC Corps, continuò l'avanzata iniziata durante la Prima battaglia di
Passchendaele, riuscendo finalmente a catturare il paese di Passchendaele stesso. L'offensiva fu eseguita attraverso una serie
di attacchi, ognuno dei quali aveva particolari obiettivi. Gli attacchi furono lanciati ad intervalli di tre o più giorni l'uno
dall'altro. Le date di esecuzione dei singoli attacchi erano, provvisoriamente, il 26 ottobre, il 30 ottobre e il 6 novembre:
l'azione finale, di modeste dimensioni, fu prevista per il 10 novembre.
L'attacco raggiunse l'obiettivo tattico prefissato, cioè catturare le postazioni sopraelevate lungo la linea PasschendaeleWestrozebeke, ma l'avanzata stessa fu obbligata ad arrestarsi subito dopo aver preso Westrozebeke. Fu proprio per questo
che gli scontri a Passchendaele divennero il simbolo dell'intera campagna, "immortalandola alla memoria collettiva come una
terrificante carneficina avvenuta nel fango delle Fiandre".
La quarta battaglia di Ypres si svolse come detto fra il 9 ed il 29 aprile 1918, durante l'ultima grande offensiva tedesca della
prima guerra mondiale; l'obiettivo principale dell'Alto comando tedesco era rappresentato dalla città di Diksmuide.
Il saliente di Ypres col passare del tempo risultò sempre più pericoloso, in quanto si stava ampliando e diventando un punto
strategico fondamentale per i britannici. Risultò quindi inevitabile per i tedeschi spazzare la strenua resistenza delle forze
dell'Intesa. Già nei primi giorni di marzo il generale von Dittelberger e il suo 2° reggimento bavarese aveva preparato l'attacco
con astute infiltrazioni dietro le linee avversarie; in particolare, si cercò di facilitare il guado del fiume Ijzer.
Il combattimento vero e proprio ebbe inizio il 18 marzo. Alle 3.45 del mattino i militari tedeschi scattarono fuori dalle trincee,
cercando di superare il corso d'acqua. L'attacco avvenne sotto la copertura di proiettili a gas, ai quali risposero i
bombardamenti della contro-artiglieria britannica. Due ore dopo iniziarono a farsi vedere i proiettili convenzionali, seguiti
pochi minuti dopo dal crepitio delle mitragliatrici.
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Il 12 aprile, dopo un violentissimo bombardamento d'artiglieria, gli attaccanti riuscirono a sfondare le linee avversarie
creando una breccia di ben 148 km tra Ypres e Loos. Il 17 aprile il capo di Stato Maggiore Douglas Haig fu costretto a dare
l'ordine di ritirata e le truppe tedesche riuscirono a sfondare a raggiungere il fiume Lys. Il 20, però, la situazione cambiò
radicalmente. L'arrivo di fresche unità francesi risollevò il morale dei difensori.
L'ultimo vero attacco tedesco avvenne il 25 aprile contro le alture di Kemmel, puntando sempre più contro la cittadina di
Ypres. Le truppe francesi, già logorate da un martellante bombardamento della notte precedente, furono costrette a
indietreggiare, nonostante l'intervento dell'aviazione. Mentre la spinta offensiva tedesca si indeboliva, la resistenza
dell'Intesa continuava a ricevere rinforzi. Il generale Erich von Ludendorff ordinò la fine delle operazioni offensive il 29 aprile,
tentando, però, di continuare l'avanzata. Ad ogni modo, non si ottennero altri risultati di rilievo.
LE METE PROPOSTE
Cimitero di Essex Farm: la zona a sud di Essex Farm fu un enorme posto di medicazione a cielo aperto per i feriti delle diverse
battaglie di Ypres per il periodo che va dall'aprile 1915 all'agosto 1917; qui sorge il cimitero ove riposano 1.204 caduti del
Commonwealth, fra i quali spicca la sepoltura di Valentine Strudwick di soli 15 anni, caduto il 14 gennaio 1916.
Advanced Dressing Station: appena a nord del cimitero di Essex Farm si trovano appunto una serie di bunker, oggi visitabili,
ed utilizzati all'epoca della battaglia come posti di medicazione avanzati. Per molto tempo dopo la guerra queste strutture
erano allagate ed inaccessibile; successivamente furono acquistate dalla città di Ypres e ripristinati per consentirne l'accesso.
Cimitero tedesco di Langemark: il cimitero di guerra tedesco di Langemark è vicino al villaggio di Langemark, parte del
comune di Langemark-Poelkapelle; raccolgie le spoglie di oltre 44.000 caduti. Fu inaugurato nel 1932; oggi i visitatori trovano
una fossa comune vicino all'ingresso che contiene i resti di 24.917 militari.
Cimitero di Tyne Cot a Passendale: è il più grande cimitero del Commonwealth del mondo sia della Prima che della Seconda
Guerra Mondiale; qui riposano le salme di 11.954 soldati. Nacque nel 1917 quando il crinale, ove oggi è posizionato il
cimitero, fu catturato dalle forze inglesi e uno dei fortini tedeschi fu inizialmente utilizzato come posto di medicazione.
Museo Memoriale Passchendaele a Zonnebeke: il museo dedicato agli avvenimenti nella zona di Ypres è dedicato in
particolare alla battaglia di Passchendaele del 1917. E' il luogo ideale per comprendere quanto avvenne nei campi di battaglia
della zona. I diorami a grandezza naturale raffigurano differenti situazioni e riproducono interni ed esterni di bunker e fortini
della zona.
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Trench of Death a Diksmuide: questa rete di trincee e ricoveri fu considerata una delle più pericolose posizioni sul Fronte
Occidentale in quanto posizionata a soli 50 metri da un bunker tedesco e per questo sottoposta ad un costante fuoco
nemico. Il sito è completamente rinnovato ed è stato aperto il centro visitatori: mappe, fotografie e cimeli raccontano la vita
e la morte degli uomini che qui combatterono.
Hill 60 a Zillebeke: al centro di una continua disputa fra le truppe francesi, britanniche ed australiane da un lato e tedesche
dall'altro, il sito è una delle località più significative dell'intero fronte. Guerra di trincea ma anche guerra di mine e tunnel da
ambo le parti; a causa delle difficoltà nel disoterrare i corpi dei caduti, molti di loro riposano ancora qui oggi sotto metri di
terra.
Sanctuary Wood Trenches a Zillebeke: presso la famosa collina 62 oggi si trova il museo Sanctuary Wood e parte delle
trincee restaurate e ancor oggi conservate. E' una collezione unica di oggetti, fotografie, armi e munizioni della Grande
Guerra.
In Flanders Fields a Ypres: questo bellissimo museo situato a Ypres è un omaggio agli uomini che qui si affrontarono
cent'anni fa ed alla brutalità della guerra. E' allestito all'interno del Cloth Hall, edificio completamente distrutto dall'artiglieria
durante la Prima Guerra Mondiale. Oggi vuole fornire ai visitatori una percezione più ricca ed intensa della vita in trincea
durante la guerra.
LA PROPOSTA - PARTI CON NOI
La formula "Parti con noi" è indicata per chi cerca la comodità di un viaggio completamente organizzato e accompagnato dal
nostro personale qualificato. Grazie ad un'attenta scelta dei servizi e degli itinerari, Sulle orme della Storia vi garantirà
tranquillità e comfort per vivere un viaggio unico. Una soluzione adeguata per chi ricerca comode emozioni.
In programmazione:
• dal 25 settembre al 28 settembre 2014 CONSIGLIATA,
• dal 30 ottobre al 2 novembre 2014 CONSIGLIATA.
Durata: 4 giorni e 3 notti.
Pax: partenza garantita con minimo 15.
Possibilità di essere accompagnati per tutta la durata del viaggio da un nostro docente storico. Per le Condizioni del servizio e
l’Assicurazione si rimanda a quanto già riportato nel sito di Sulle orme della Storia.
LA PROPOSTA - PARTI COME E QUANDO VUOI
La formula "Parti e come quando vuoi" da la possibilità di viaggiare in libertà, adeguando il programma alle proprie esigenze
sia che si tratti di persone singole o gruppi. Si potrà decidere l'itinerario e servizi in base ai propri interessi comprendendo
anche località non menzionate nella nostra proposta. Una soluzione adeguata per chi ricerca flessibilità e un itinerario su
misura.
Possibilità di essere accompagnati per tutta la durata del viaggio da un nostro docente storico. Per le Condizioni del servizio e
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