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Specializzati
Il trasporto delle opere è in crescita,
ma risente comunque della crisi
economica. Una grande occasione
è l’Expo 2015. Attesa una gara
per movimentare circa 500 rarità
L’arte gira
il mondo
sui camion
U
na delle conseguenze dell’era della
globalizzazione è che l’arte è diventata “POP”. I mezzi sempre più tecnologici e specializzati permettono oggi
di trasportare qualunque oggetto, accade così che le opere d’arte perdano la caratteristica di rappresentare una cultura nel luogo esatto in cui sono
state prodotte, viaggiando per il mondo
come fossero delle
star in tournè, con
scambi di oggetti tra
musei e istituzioni,
attirando l’interesse
di un pubblico sempre più vasto.
Esempi clamorosi recenti sono i “pezzi” di
Pompei nelle sale del British Museum, piuttosto che
l’arrivo a Roma di una intera collezione privata di una fondazione americana, per l’allestimento della mostra dedicata a Andy Worhol.
Questo approfondimento di TIR ha
preso spunto dalla polemica nata a proposito dei Bronzi di Riace che Vittorio
Sgarbi, ambasciatore di Expo 2015 per
26 TIR176-2014
l’arte, ha chiesto in prestito al Museo di
Reggio Calabria per i sei mesi dell’esposizione universale a Milano, “come rappresentanti delle radici culturali italiane”,
ci ha spiegato il professore durante l’intervista rilasciata a TIR, a pochi
giorni dalla decisione definitiva sul trasporto delle
sculture (si veda l’intervista a pagina 26).
La commissione di
esperti del ministro Dario Franceschini ha stabilito
che i Bronzi non
possono essere
trasportati “senza
pregiudizio alcuno”, ovvero nessuno
si è assunto la responsabilità di consentire lo spostamento dei
due guerrieri per l’imponderabilità sul futuro, sul caso inteso come fato,
più che sulla fattibilità tecnica del trasporto.
“Il trasporto di sculture avviene solitamente in casse realizzate su misura – ha
spiegato a TIR Elio Chiafalà, general manager di Fine Art Italy (filiale dell’ameri-
SGARBI: “FINO A
TRASPORTATE PER
Dopo il niet della commissione ministeriale al trasporto dei Bronzi di Riace, Vittorio Sgarbi, ambasciatore dell’Expo per
l’arte, guarda avanti e ipotizza la movimentazione di circa 500 opere per l’esposizione
internazionale come spiega in questa intervista a TIR.
Quante sono le opere che saranno movimentate per l’Expo?
Ho in amministrazione numerose mostre.
Quella che curo direttamente io è al padiglione Eataly dove sono previste sessanta
opere antiche, venti del ‘900 e venti contemporanee, quindi quelle che richiedono
particolare cautele sono circa 80. Poi ci sono
altre mostre di cui non sono responsabile e
di cui non conosco il numero. Per gli altri padiglioni che controllo io sono circa 80 disegni di Tiepolo, poi ci sono alcune opere che
riguardano il tema Arte e Cibo, che probabilmente andranno al Castello di Bard; complessivamente sotto la mia supervisione
saranno circa 300 opere, tra cui anche alcune abbastanza recenti come i Bronzi di
Messina realizzate per ‘Expo del 1942, che
però sono ormai opere storicizzate. Complessivamente possiamo ipotizzare che saranno movimentate fino a 500 opere.
cana Crown con sede principale a Hong
Kong) – che hanno dei sistemi di bloccaggio con le cosiddette “nappine” in
grado di immobilizzare le opere. Per i
Bronzi, per esempio, esisterebbero già delle casse di questo tipo probabilmente realizzate dalla sovrintendenza per il restauro. All’occorrenza, esiste la possibilità di casse per imballaggio con climatizzazione passiva che garantiscono la temperatura costante e il controllo del livello di umidità all’interno della cassa stessa. Per quanto riguarda il furgone, naturalmente vale lo stesso discorso, per la
sede ospitante generalmente non dovrebbero esserci problemi: non si potrà ricreare lo stesso identico microclima di
Reggio Calabria per i Bronzi, ad esempio,
ma ci si può avvicinare molto”.
L’appuntamento con Expo 2015 si
avvicina, ma ancora non si conoscono le
date per le gare d’appalto del trasporto delle opere. Ciò accade perché le
aziende che si occuperanno della logistica e del trasporto saranno le ultime a
essere contattate. L’allestimento di una
mostra parte innanzitutto dalla selezione delle opere, che passa attraverso la
disponibilità di musei o privati e solo, in
ultima istanza, si può fare un preventi-
500 OPERE
L’EXPO 2015”
Quali sono i costi
per la movimentazione di opere di livello medio-alto?
Per una mostra
i costi possono
partire dai 200
mila euro fino a
un milione di euro.
Ci può anticipare
qualche nome degli arVittorio Sgarbi
tisti che esporranno nel
padiglione di Farinetti?
Tra i contemporanei non ci sono
nomi particolarmente conosciuti, ci sarà lo
scultore Ciulla, lo scultore Rubino e altri,
complessivamente 20 artisti. Oltre al Tiepolo
ci sarà Clerici per il ‘900, sempre nel padiglione Eataly, ci saranno Morandi, Ligabue,
Rosai, Fasolati.
Sarà il cibo il filo conduttore della mostra?
No, tranne che per la mostra di Bard, che
saranno Nature morte e tavole imbandite,
la mostra principale non è a soggetto, ma è
sulla biodiversità tra gli artisti italiani: la differenza tra un ferrarese, un marchigiano, un
umbro, nella suggestione che danno attraverso la loro interpretazione.
vo dei costi a seconda del luogo in cui
si trovano e delle difficoltà di trasporto
che comportano.
A conferma della crescente necessità di
spostare pezzi rari e garantire loro la
massima sicurezza, da segnalare anche l’inaugurazione lo scorso
maggio del caveau Safe Art di
Fiumicino che, insieme al caveau di Malpensa inaugurato nel 2009, rappresentano
un’eccellenza nel garantire
l’assoluta sicurezza, fisica e
virtuale dei beni di pregio in
transito. Entrambi i progetti nascono dalla partnership
tra il Gruppo Bcube, operatore logistico internazionale e
handler cargo per gli scali di Milano, Roma e Venezia e Arterìa,
un’altra grande azienda specializzata in
trasporti di opere d’arte.
RS
Neri (Gondrand): “Un settore difficile, basato sulla fiducia”
Il mondo del trasporto
delle opere d’arte spiegato
a TIR da Simone Neri,
responsabile dei trasporti
d’arte per Gondrand
Quali sono le caratteristiche del settore? Ci
può spiegare come avvengono le commesse,
solo pubbliche o anche da privati?
Sicuramente anche questo settore sta risentendo della crisi globale, i traffici negli ultimi
anni si stanno spostando per lo più nell’Estremo
oriente. Le commesse sono sia pubbliche che
private per l’acquisto di opere, gallerie o fondazioni. Negli ultimi anni sono nate anche molte
società di produzione mostre o eventi che vendono pacchetti completi di trasporto e allestimento agli enti pubblici. In questo caso, pur
lavorando per un ente pubblico, il lavoro ci
viene commissionato da un privato. Le commissioni del pubblico hanno normalmente fatturati
molto più alti rispetto al privato, ma una marginalità in termini percentuali molto più bassi .
Quali cautele, assicurazioni e mezzi vengono
impiegate per le opere di pregio?
Le cautele standard sono imballi a "regola
d'arte" sia morbidi (cartone, pluriball, angolari
ecc...) sia casse (climatizzate, ignifughe) che seguano gli standard museali. Le assicurazioni generalmente sono "nail to nail", coprono cioè
l'intero percorso dal chiodo su cui è fissata
l'opera a casa del prestatore fino al suo ritorno
a termine mostra.
Coprono quindi sia le fasi di imballo e trasporto sia la giacenza in sede mostra. Anche per
i mezzi di trasporto ci si attiene agli standard
delle linee guida emesse dal ministero dei Beni
culturali: i veicoli devono essere climatizzati e
coibentati, non avere altre aperture oltre al portellone posteriore, devono essere dotati di
sponda idraulica e sospensioni idropneumatiche e devono avere in dotazione un antifurto
satellitare, i trasporti devono essere sempre effettuati da due autisti muniti di telefono cellulare in modo da non lasciare mai incustodito il
mezzo, in molti casi siamo scortati dalla sicurezza pubblica.
Tra le grandi mostre allestite da Gondrand,
ci sono casi particolari che ci può raccontare?
Negli ultimi tempi il trasporto che ha susci-
tato più clamore e più impegnativo nel
coordinare le parti in gioco è stato l'autoritratto di Leonardo, esposto per la
prima volta al grande pubblico in occasione della mostra "Leonardo. Il genio, il
mito" presso la Reggia di Venaria.
C’e ancora spazio per altre aziende in questo settore?
Entrare in questo mercato non è facile, in
particolar modo perché le aziende storiche
hanno un rapporto di fiducia con i loro clienti
che necessariamente le nuove dovranno conquistare.
Normalmente i trasportatori non specializzati vengono utilizzati solo per fiere di arte
contemporanea.
Il mercato risente della crisi economica ed
è difficile per un’azienda entrare in un settore
in cui la specializzazione è elevata, che richiede competenze specifiche e, soprattutto,
un rapporto di fiducia con gli operatori.
I trasporti d’arte hanno sempre più un respiro internazionale. Le opere viaggiano su
strada prevalentemente entro i confini europei, in aereo sulle lunghe distanze e, raramente, in nave.
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