Reg. Trib. n. 297-11/4/1984 • Spedizione in A.P. - Filiale di Pavia • Pubblicità inferiore al 70% - Distribuzione gratuita N. 1 • ANNO XXXIV • LUGLIO 2014 TIRATURA: 900 COPIE Passano le stagioni… la Cano Ti aspetta sempre! NOTIZIE IN BREVE GINNASTICA E YOGA A fine maggio sono finiti i corsi, sia di ginnastica che di yoga… i docenti sono stati bravi, tutti promossi! Ma soprattutto gli allievi si sono ritrovati con un fisico da sballo! Li noterete a bordo piscina, in costume e in bikini… Per adesso un po’ di vacanze. Si riprenderà agli inizi di ottobre per l’anno accademico 2014-2015. Seguiteci sul sito www.canottieriticino.it e sulle locandine esposte in Società. MADONNA DELLA STELLA Il 31 maggio ha avuto luogo la consueta manifestazione sull’acqua “Madonna della Stella”, con processione alla Chiesa del Borgo, Santa Maria in Betlem. La Canottieri ha partecipato con suoi Vogatori. È stata una serata suggestiva con sentita partecipazione. Periodico della Società Canottieri Ticino Registrazione Tribunale di Pavia n. 297 dell’11-04-1984 DIRETTORE RESPONSABILE BARBARA CANESTRARI DIREZIONE E REDAZIONE Strada Canarazzo, 15 - 27100 Pavia Tel. 0382.303395 - Fax 0382.35576 GRAFICA E STAMPA Tipografia PI-ME Editrice Srl Via Vigentina, 136A - 27100 Pavia Tel. 0382.572169 - Fax 0382.572102 PRESIDENTE ALBERTO CANESTRARI VICE-PRESIDENTE DAVIDE PETRIN CONSIGLIERI LUIGI ARBUSCHI FURIO CELLÈ ENRICO GALLOTTI MARSILIO GUSELLA MASSIMO LUCENTI BERNARDO MARINO FRANCO NICOLA EDOARDO SILVOTTI REVISORI DEI CONTI SINDACI IN COOPERATIVA PRESIDENTE: RENATO PAGELLA PIETRO FERRARI TITO CHELAZZI SINDACI IN ASSOCIAZIONE PRESIDENTE: RENATO PAGELLA PIETRO FERRARI TITO CHELAZZI COLLEGIO PROBIVIRI ROBECCHI MAJNARDI ELENA FIORI ALESSANDRO BIANCHI MASSIMO NICOLA FRANCESCO MARANGOLO PRESIDENTE: A. SOCI ORDINARI: 750 SOCI AGGREGATI: 1.008 TOTALE SOCI: 1.758 PALIO DEL TICINO Il 7 e 8 giugno si è svolto il Palio del Ticino con numerosissimo pubblico a far da ala al corteo e ad acclamare i partecipanti. Ha vinto la Canottieri Ticino! Abbiamo vinto! Complimenti! Ecco la squadra al completo: Vogatori: STEFANO BARETTA e MARCO PRINA (Riserva: GUIDO GUSMAROLI) Podista: PAOLO RAVETTA (Podista riserva: RICCARDO BERTI) Arciere: OMAR VANELLI. Avremmo voluto documentarVelo anche con notizie e commenti sullo svolgimento della manifestazione e tante fotografie, ma eravamo già in stampa. STAGIONE ESTIVA Dal primo maggio è iniziata la stagione estiva con l’apertura delle piscine, alaggi ecc. Ci saranno tante iniziative e tante attività ricreative. Tenetevi aggiornati consultando il nostro sito www.canottieriticino.it e le locandine che saranno esposte, di volta in volta, in Società. CONTROLLO INGRESSI Anche quest’anno, nei mesi di giugno, luglio e agosto, è stato attivato il Servizio di controllo degli ingressi con guardia. È quindi indispensabile che portiate sempre con Voi il documento (Tessera) che comprova il diritto ad accedere alla Società. LETTINI Vi raccomandiamo di non occupare, con asciugamani e oggetti personali, tanti lettini che poi rimangono vuoti… pensate anche ai Vostri consoci. PARCHEGGIO Cercate di parcheggiare con ordine, come indicato nei cartelli, per lasciare spazio a tutti. AUTOMOBILI E BAMBINI OLTRE LA SBARRA Si raccomanda ai signori soci che hanno accesso, con le loro automobili, al viale dalla sbarra alla palazzina Uffici, di prestare molta attenzione sia nel transito che nelle manovre. Raccomandiamo altresì ai genitori di prestare la massima attenzione ai bambini che girano con biciclette, pattini o skate e di raccomandare loro la massima prudenza. Ci teniamo all’incolumità di tutti, anche se il nostro Direttore vigila, la prudenza non basta mai. CANOA: VIGEVANO-PAVIA Il 5 ottobre si svolgerà la gara di canoe marathon Vigevano Pavia, è la gara sportiva per eccellenza della nostra Società, si effettua da 45 anni! Come già da tre anni, saranno in gara anche i Dragonboat. È una spettacolare manifestazione che merita di essere vista. Ci raccomandiamo, l’estate sarà finita, però partecipate numerosi ad applaudire e sostenere i partecipanti. PARTECIPAZIONE SOCIETA’ Lo sappiamo che il clou della Canottieri è l’estate, Vi raccomandiamo però, come scritto anche in copertina, di frequentare la Società in tutte le stagioni. C’è sempre qualche amico che Vi aspetta. E-MAIL Sollecitiamo ancora chi ha una e-mail personale, a comunicarla in segreteria. In questo modo riceverete tempestivamente le notizie della Società, in particolare le date delle manifestazioni ricreative, e non solo. 2 Cari Soci, mai come in questo periodo vivo la sensazione che i giorni, le settimane, i mesi, le stagioni si susseguano con una velocità incredibile. Certo le cose da fare sono tante, i problemi da affrontare e risolvere anche, non sempre di facile soluzione, ma anche quest’anno siamo arrivati alla soglia della stagione estiva con i suoi colori accesi ed i suoi rinnovati sapori e la Canottieri Ticino c’è. Tutte le nostre strutture ed impianti sono efficienti e funzionanti, l’ambiente curato ed in ordine, pronto a ricevere i soci che, come sempre, frequentano la Società usufruendo di tutto ciò che offre. Le occasioni di svago non mancano e verranno proposte ai Soci attraverso locandine ed e-mail, anche con la nuova gestione del bar ristorante, pronta ad esaudire Le Vostre e le nostre richieste. Facciamo un “in bocca al lupo” ai nostri atleti impegnati nelle varie discipline, dai tennisti che parteciperanno ai Campionati Provinciali, a tutti gli iscritti ai Campionati a Squadre, ai canoisti impegnati nelle numerose gare di Canoa fino a ottobre inoltrato, i podisti e i triatleti che con passione si cimentano nelle più svariate prove, ai vogatori che hanno un calendario ricco di manifestazioni locali e non, ai bridgisti che con tenacia si battono a suon di smazzate. Mi auguro e Vi auguro che sia per tutti una buona stagione, serena, rilassante e divertente. BUONA ESTATE A TUTTI! IL PRESIDENTE Alberto Canestrari 3 ATTIVITA’ RICREATIVE BAR-RISTORANTE Nella mia precedente corrispondenza annotavo positivamente l’avvenuto cambio di gestione del servizio BAR-RISTORANTE ed ora, a parte qualche lamentela per l’eccessiva attesa per il servizio barristorante, verificatasi in occasione dei primi afflussi dei soci nelle giornate prefestive ed estive del mese di maggio, non posso che confermare tale prima impressione. Stiamo cercando di risolvere il problema e spero, quando andrà in stampa quest’articolo, che il problema sia stato risolto e che quindi i tempi di attesa siano diventati fisiologici anche nelle giornate estive e prefestive. L’impatto dovuto all’affluenza al servizio di ristorazione del bar e del ristorante, maggiore rispetto allo scorso anno, ha sicuramente colto impreparato il Gestore, nonostante la messa in campo di parecchio personale. Il problema si è verificato perché il notevole afflusso dei soci in occasione dei servizi di ristorazione in club house per cresime ed eventi vari nelle giornate festive del mese di maggio ha rallentato il servizio di ristorazione al bar. È convinzione mia e di tutto il Consiglio che il servizio di ristorazione e bar nei mesi di maggiore affluenza giugno-agosto vada sicuramente privilegiato in quanto servi- zio di primaria importanza per i soci e per tale ragione che in tale periodo l’impegno di ristorazione in Club House, con particolare riguardo alle giornate prefestive ed estive, sarà ridotto. Ciò consentirà al gestore di fornire un servizio del bar esterno sicuramente con tempi di attesa nella norma, anche se non bisogna dimenticare che in giornate particolari dell’estate un afflusso contemporaneo al bar ristorante anche solo del 10% dei soci pari a circa 150 persone potrebbe creare delle criticità. È bene però sottolineare positivamente, in quanto di assoluta novità quest’anno, che il servizio di risto- 4 ATTIVITA’ RICREATIVE razione e bar viene fornito con comanda e somministrazione direttamente al tavolo. Non avremo al bar estivo i soci alle prese con i bigliettini delle ordinazioni e poi in attesa della chiamata per il recupero del vassoio. Sempre in tema di ristorazione-bar estiva e nell’ottica di fornire un migliore servizio si è provveduto, con una soluzione di recupero, utilizzando i moduli prima relegati in zona barbecue, a rendere il bancone bar fruibile per una maggiore lunghezza. È stata poi posizionata una colorata e allegra postazione bar in zona sabbiaia che si porrà come servizio aggiuntivo ed alternativo al bar 5 centrale ed ovviamente avrà anche lo scopo di ridurre i tempi di attesa al bar centrale. Molti poi sono stati gli eventi organizzati dal gestore in questi primi 4 mesi, quali cene a tema, Brunch, che hanno riscosso un indubbio successo tra i soci. La Società, con l’impegno del consigliere incaricato e la collaborazione di chi ha curato, devo dire con grande passione e professionalità gli allestimenti della sala, ha già messo in campo molti eventi, “La festa di primavera” “La festa in bianco e nero” “Il Safari party” “Esibizione dei vagabondi del rock” ed altri ne seguiranno per tutta la stagione, tutti eventi pubblicizzati sul sito e sotto data portati a conoscenza dei soci via email ed in bacheca. Ci rendiamo conto che è praticamente impossibile soddisfare tutte le necessità dei singoli Soci, confidiamo che le eventuali lamentele o critiche possano servirci, nella ricerca di un costante miglioramento, per rendere ancor più piacevoli e condivisibili le serate di festa e convivialità affinché tutti i Soci riescano a sentirsi parte attiva e integrante di questa meravigliosa Società per un futuro ancora più ricco di eventi e successi. Il Consigliere incaricato BERNARDO MARINO CANOA PRONTI… VIA! È stato un buon inizio di stagione quello della nostra SEZIONE CANOA, una squadra rinnovata dai tanti volti nuovi che hanno deciso di proseguire a Pavia la propria carriera agonistica. Nelle prime tre gare nazionali dell’anno i ragazzi hanno messo in acqua una gran voglia di vincere, anche se non sono mancate quelle naturali delusioni che da sempre fanno parte dello sport. maschile di Jacopo Albertoni e Edoardo Chierini ed il sesto posto del K2 junior di Federico Mezzadra e Matteo Orsolini, due ottimi equipaggi che non sono però riusciti a ritrovare in finale il feeling con la barca dimostrato in batteria. Buone infine le gare di Pietro Tavaroli ed Elisa Zucchini, alla loro prima esperienza ad un Campionato Italiano; assente giustificato Manfredi Rizza che a causa di alcuni impegni universitari ha deciso di proseguire la preparazione a Pavia in vista delle prime selezioni. 29-30 MARZO 23 FEBBRAIO Campionati Italiani in campo corto (2000 mt) Alla prima gara dell’anno, i Campionati Italiani in campo corto a Castel Gandolfo, a splendere è il K2 senior femminile delle neobiancoazzurre Ilaria Ordesi e Francesca Genzo che hanno conquistato il titolo di Campionesse d’Italia sulla distanza dei 2000 mt. Seconde al traguardo, le nostre ragazze sono comunque salite sul gradino più alto del podio per un’infrazione del codice di gara commessa dall’equipaggio dell’Aniene, squalificato all’arrivo. A completare il podio tricolore il Canoa Club Arenella, seconda a tredici secondi dalla Canottieri, e l’Unione Canottieri Livornesi, terza, staccata di ventisette secondi. A prescindere dalla squalifica dell’Aniene, Ilaria e Francesca hanno lottato dal primo all’ultimo colpo credendoci fino in fondo e portando a casa il primo (meritatissimo) titolo della stagione. La domenica di gare ha registrato anche il quinto posto del K2 senior I prova indicativa senior e Campionati italiani di fondo Ancora una volta a Castel Gandolfo, in occasione questa volta dei Campionati Italiani di fondo e delle prime prove selettive per la composizione della squadra nazionale, il protagonista del fine settimana è stato il nostro Manfredi Rizza che, dopo aver vinto la medaglia d’argento nella prova individuale di selezione sui 200 mt, dove si è dovuto arrendere allo strapotere fisico di Matteo Florio, è salito nuovamente sul secondo gradino del podio con i compagni di squadra Jacopo Albertoni, Edoardo Chierini e Claudio Checcucci, vice campioni italiani nella gara del K4 senior. Non sono purtroppo riuscite a ripetersi Ilaria Ordesi e Francesca Genzo, campionesse d’Italia in carica sui 2000 mt, squalificate per un contatto con l’equipaggio dell’Aniene scrivendo così il secondo capitolo di una sfida che durerà tutta la stagione. L’ottavo posto del K2 junior di Lorenzo Baretta e Federico Mezzadra, il nono posto di Jessica Feurra, l’undicesimo ed il diciassettesimo posto di Andrea Nicrosini e Matteo Orsolini e le prove di Elisa Zucchini, Sofia Nicrosini e Valentina Tacconi completano il quadro dei risultati. Il bilancio finale è di due medaglie e qualche delusione di troppo, quello che conta è però la voglia di tornare fin da subito a competere ad alti livelli, una voglia che ai nostri ragazzi non manca mai. 12-13 APRILE Prova indicativa senior e junior e Gara internazionale di velocita’ È arrivata, al termine delle gare selettive di Mantova, la convocazione di Manfredi Rizza al prossimo raduno della squadra nazionale di canoa in preparazione alla tappa italiana di Coppa del Mondo. Grazie al secondo posto nelle prova individuale di selezione sulla distanza dei 200 mt, Manfredi ha conquistato il pass necessario per partecipare alla prova di Coppa del Mondo in programma il primo week-end di maggio a Milano. Non è invece riuscito ad ottenere la convocazione Edoardo Chierini, uno dei volti nuovi in Canottieri, a cui non è bastato il terzo posto alle spalle di Manfredi e del gigante mantovano Matteo Florio; quella di Edoardo è stata una medaglia di bronzo conquistata al termine di una prova di talento e di carattere e sarebbe dovuta valere la convocazione in nazionale. Nella gara internazionale di contorno alle prove di selezione, Manfredi e Edoardo sono saliti un’altra volta sul podio vincendo la gara 6 CANOA 7 CANOA breve del K2 senior: il loro esordio in barca multipla è stato da brividi, i ragazzi si trovano e la barca scorre; i Campionati italiani (e non solo quelli) sono già nel mirino. Un’altra medaglia d’oro è arrivata dal K2 femminile di Ilaria Ordesi e Francesca Genzo, che si sono aggiudicate la prova sui 200 mt prima di conquistare anche il secondo gradino del podio sui 500 mt riconfermandosi un’altra volta ad altissimi livelli. Nella categoria junior il K2 di Federico Mezzadra e Lorenzo Baretta è salito sul gradino più basso del podio nella gara breve dei 200 metri portando a casa una medaglia utile a migliorare il morale dei nostri junior dopo le prove non brillantissime nelle gare individuali. Torniamo da Mantova con sei medaglie ed ottimi segnali per il resto della stagione che continuerà con le prove selettive di giugno, decisive per la composizione delle squadre nazionali senior e junior. GIOVANNI VESCOVI 8 CANOA Coppa del Mondo IL COMMENTO DEL COACH Rientrando a Pavia con Manfredi e la sua MEDAGLIA DI BRONZO appesa al collo, ci siamo imbattuti in una foltissima folla di tifosi della Juve che festeggiavano la vittoria dello scudetto. Dopo tutta la sporcizia vista in questi giorni nel mondo del calcio, sono infinite volte maggiormente soddisfatto dei risultati ottenuti dal nostro Rizza alla Coppa del Mondo di canoa e kayak. La sera prima della gara, Manfredi e lo staff della nazionale si sono trovati a discutere le strategie di gara; il verdetto è stato quello di dare la priorità al K2 200, tenendo bassa la guardia nel K1 500 e 200, gare per le quali Manfredi aveva guadagnato l’accesso alle finali. Apparentemente poteva sembrare una scelta autolesionista, invece ha finito per rivelarsi la strategia vincente: terzi alla Coppa del Mondo di Milano, primo appuntamento internazionale della stagione, non si poteva pretendere di più. Davanti solo i tedeschi, una coppia che ha collezionato decine di titoli mondiali, e i russi che negli ultimi due anni e mezzo, fatta eccezione per una gara in cui hanno distrutto una pagaia durante la loro azione, non avevano mai perso, olimpiadi comprese. Manfredi Rizza, pavese dalle origini siciliane, studente di ingegneria meccanica e Matteo Florio, mantovano della Lega Navale Italiana, si sono dati battaglia alle selezioni per far parte nella squadra nazionale, senza sapere che il loro destino fosse insieme. Matteo, 193 cm di atleta, con comprovata esperienza in campo internazionale e Manfredi che negli ultimi due anni si è sempre distinto in Italia e all’estero, hanno dato vita ad un autentico capolavoro che ha fatto risollevare la testa all’Italia della canoa. Già nei turni eliminatori avevano dato fondo alle loro capacità, facendo intravedere il loro valore, ma nessuno avrebbe mai pensato ad un risultato del genere. Nella finale, dopo una partenza non brillante che li ha tenuti nelle retrovie, hanno letteralmente aperto il gas, in una distruttiva rimonta: 32 secondi sono troppo corti ma a raccontarli servirebbe tanto tempo, perché è colpo dopo colpo che la loro azione si è concretizzata. All’ufficializzazione dei risultati dalle tribune si è sollevato un boato; pur senza guardare il tabellone, Manfredi e Matteo, ormai a terra, si son stretti in un abbraccio che fa ben sperare per il futuro. Cosa poter chiedere di più? Buona la prima, da domani al lavoro per la prossima. Per cercare di dare altri esempi realmente sportivi. STEFANO LODDO 9 CANOA Manfredi Rizza TERZO IN COPPA DEL MONDO È iniziata con una splendida medaglia di bronzo la stagione internazionale di MANFREDI RIZZA, impegnato il 3 e il 4 maggio all’Idroscalo di Milano in occasione della prima prova di Coppa del Mondo di canoa. In coppia con il mantovano Matteo Florio, il nostro portacolori è salito sul terzo gradino del podio nella gara del K2 200 metri, gara che dal 2012 è entrata a far parte del programma olimpico. Dopo aver agilmente conquistato l’accesso alla finale direttamente dalla batteria, nella gara per le medaglie il K2 di Rizza e Florio non ha tradito le attese: in una finale equilibrata fino all’ultimo, la medaglia d’oro è andata all’equipaggio tedesco di Rauhe e Liebscher, bronzo mondiale lo scorso anno, che hanno chiuso la propria prova in 31 secondi e 529 millesimi, sette decimi meglio del favoritissimo K2 dei russi Postrigay e Dyachenko, campioni olimpici e mondiali in carica. “Abbiamo iniziato a preparare il K2 solo due settimane fa - racconta Manfredi, già medaglia d’argento lo scorso anno ai Giochi del Mediterraneo ed alle Universiadi - trovando fin da subito il feeling giusto con la barca: abbiamo lavorato davvero tanto per preparare il percorso al meglio, per rendere, in breve tempo, il nostro K2 competitivo a livello internazionale. La gara è stata perfetta: siamo riusciti a rimanere fino alla fine con due equipaggi che l’anno scorso sono saliti sul podio dei Campionati Mondiali e questo risultato vale ben più della medaglia in sé. È ancora troppo presto per parlare di Olimpiadi, di sicuro come inizio non è male ma ora non ci resta che continuare ad allenarci; sia io che Matteo vogliamo consacrarci definitivamente a livello internazionale: lavoreremo insieme per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi”. In una rassegna che ha visto l’Italia tornare finalmente competitiva sul palcoscenico internazionale, oltre al terzo posto in K2, Manfredi Rizza si è classificato nono nel K1 500 metri e dodicesimo nella gara individuale sui 200 mt. Da due anni Manfredi sta dimostrando a tutto il mondo la sua voglia di vincere; la strada è ancora tutta in salita, ma la direzione è quella giusta. GIOVANNI VESCOVI 10 CANOA 11 12 CANOA IN BOCCA AL LUPO! IL RITIRO ESTIVO A CALDONAZZO EGREGIO PRESIDENTE, SIGNORI CONSIGLIERI, scriviamo que- CANOA Mentre la squadra junior e senior raccoglie medaglie in tutta Italia, i nostri under 14 si preparano per le prossime gare di Omegna (17-18 maggio). sta lettera per elogiare le attività svolte durante la scorsa stagione dagli allenatori di canoa. Un particolare elogio va a Marco Zetti che ha guidato il team degli allenatori Giovanni Vescovi e Michela Boffelli del gruppo dei più giovani e che ha promosso alcune iniziative aldilà delle pure attività di allenamento e di partecipazione alle gare. Ci riferiamo in particolare alla settimana di ritiro a Caldonazzo dove i nostri figli, oltre a divertirsi moltissimo, hanno potuto affinare il loro stato di forma per partecipare alla gara nazionale che concludeva la settimana nel migliore dei modi. Elogiamo quindi l’operato, la professionalità e l’entusiasmo di Marco, Giovanni e Michela che rappresentano elementi insostituibili del team e che hanno creato una squadra di giovani che è un eccezionale gruppo di atleti ma anche di amici veri. Non dimentichiamo inoltre la guida di tutto lo squadrone della canoa rappresentato da Stefano Loddo. Vogliamo ringraziare Lei signor presidente e i signori consiglieri per aver consentito lo svolgimento di tutte le attività svoltesi durante la scorsa stagione nell’auspicio che tali attività saranno ripetute e, possibilmente, ampliate nel corso della stagione a venire. RINGRAZIAMO E SALUTIAMO. Andrea Scianna, Elena Rossi, Marco Crosio, Anna Bendiscioli, Alessandro Rubini, Federica Gaia, Oreste Nicrosini, Patrizia Pregaglia, Furio Cellè, Claudia Maggi, Raul Cassetti, Marisa Re, Giuliano Tavaroli, Marina Eichholzer, Massimo Tacconi, Caterina Oneda, Alberto Broli, Simona Damnotti, Michele Verda, Maria Carla Uberti, Michele Paloschi, Laura Farinotti, Carlo Pietra, Eugenia Ceciliani, Ivano Scoglio, Elena Astolfi, Luigi Zangrandi, Barbara Perotti, Andrea Salvini, Lucilla Strada, Pietro Santangelo, Maria Maggi, Livia Astroni, Luca Tarantola, Letizia Cerutti. Anche quest’anno il 13 CAMPUS si ripeterà, sempre a Caldonazzo, dal 25 al 31 agosto. AI BLOCCHI Dopo un anno concluso con sette titoli italiani e le prestigiose vittorie a Berna, Bardolino e Piné, il dragon boat della Canottieri Ticino si è subito rimesso al lavoro per riconfermarsi ad altissimi livelli. Il capitano Lorenzo Schieroni ci racconta come sta proseguendo la preparazione alle soglie dei primi appuntamenti stagionali. Corsa, palestra e barca: sono questi gli ingredienti della preparazione invernale del nostro dragon boat. Ogni anno propongo alla squadra uno schema settimanale di allenamenti con due sedute di pesi a percentuali differenti, un allenamento di corsa e la classica barca del sabato mattina dove ci dedichiamo alla preparazione delle gare di fondo. Con il cambio dell’ora invece scendiamo in barca tre volte la settimana, lasciando poi ad ognuno il compito di non abbandonare corsa e palestra. Una buona preparazione passa anche attraverso i test. I test mi servono per valutare lo stato di forma di ogni componente della squadra. Mensilmente affrontiamo un test di corsa sui 10 Km; ogni due mesi invece siamo in palestra per i massimali. Da quest’anno inoltre, grazie al nuovo dragometro che abbiamo portato in palestrina, abbiamo introdotto anche dei nuovi test sui 200 metri, i 6 minuti e i 10 minuti. Parallelamente ai test ed agli allenamenti, il coach Paolo Marangolo e la prima voga Paolo Gatti por- 14 DRAGON BOAT DI PARTENZA tano avanti un importante lavoro sulla tecnica organizzando sedute individuali sul dragoergometro e programmando la ripresa degli allenamenti in barca, a cui seguirà un meeting per analizzare in gruppo i dettagli della pagaiata di ogni membro della squadra. Perché concentrarsi sulla tecnica? Su una barca con venti rematori, avere una tecnica il più simile possibile è ciò che fa davvero la differenza. Per questo dedichiamo molto tempo allo studio ed alla correzione della tecnica; questa attenzione è stata una delle due componenti fondamentali su cui abbiamo costruito tutti i risultati della scorsa stagione. Quale è stata l’altra? La forza del gruppo: siamo una squadra di amici. Anche se gli allenamenti sono duri continuiamo a sostenerci a vicenda; le riserve fanno il tifo ai titolari e viceversa e questo succede solo in una squadra unita a cui piace stare insieme. Cosa ti aspetti dalla prossima stagione? Sappiamo che ripeterci sarà molto difficile, ma noi ci vogliamo provare. Quest’anno saremo al via anche delle gare organizzate dalla FIDB per dimostrare che siamo il miglior dragon boat italiano! Abbiamo ancora tanta voglia di vincere e tanti traguardi da raggiungere, non ci fermeremo finché non avremo dimostrato a tutti il nostro valore. 15 GIOVANNI VESCOVI 16 DRAGON BOAT A Toscolano Maderno (BS) per il CAMPIONATO ITALIANO DI FONDO (5000 mt), organizzato dalla Federazione Italiana Canoa Kayak, il nostro Dragon Boat si è confermato ai vertici della specialità classificandosi al terzo posto nella categoria Open (che non prevede un numero minimo di donne). Nella gara vinta dall’Idroscalo di Milano, l’equipaggio della Canottieri ha chiuso la propria prova in 21 minuti e 43 secondi, a 40 secondi dal vincitore ed a soli 2 secondi dalla medaglia d’argento, vinta dall’equipaggio di Venezia. “Alla riunione capitani che precedeva la gara Open, è stato deciso per la partenza a handicap - racconta la prima voga Paolo Gatti -. Partendo per primi abbiamo potuto impostare il nostro passo e chiudere con un buon tempo; sono soddisfatto della barca, le sensazioni sono state buone fin dalla partenza, sono sicuro che abbiamo fatto il massimo. È stata la conferma che siamo competitivi e che ce la giocheremo con tutti per l’oro: anche l’anno scorso abbiamo preso quasi un minuto da Sabaudia al Campionato di fondo, per poi distruggerli nella velocità. L’obiettivo era dare tutto: la squadra l’ha capito ed infatti il bilancio della prova è assolutamente positivo”. Nella categoria Misto (che prevede un numero minimo di otto donne), la Canottieri è invece rimasta a sorpresa fuori dal podio, classificandosi al quarto posto nella gara vinta dal Firenze: dopo un 2013 da imbattuti, il misto biancoazzurro si è dovuto arrendere alla voglia di riscatto delle altre squadre, relegate per tutto l’anno scorso alla lotta per il secondo posto. “Il misto era un po’ rimaneggiato: - continua Paolo il misto è la somma di due componenti, maschile e femminile, se entrambe non sono al top, l’effetto sulla prestazione è decisamente più forte che non in un open. Gli atleti che hanno gareggiato hanno comunque dato il massimo e non sarà mai costume della Canottieri Ticino cercare scuse. Dalla riunione capitani questa volta si è deciso per la partenza in linea: dopo una buona partenza, durante il primo rettilineo abbiamo cercato invano di andare via. Al giro di boa Mario ha fatto un gran numero, allargandosi e facendo sfilare le altre imbarcazioni per entrare deciso all’interno così che all’uscita abbiamo recuperato una barca tornando a pari con Padova e Bardolino, mentre Firenze rimaneva più avanti. Abbiamo provato ad andare via, staccandoci dalle scie ma purtroppo abbiamo beccato due Quest’anno ci concentreremo sulle gare più importanti delle due Federazioni di Dragonboat: Federazione Italiana Canoa Kayak e Federazione Italiana Dragonboat. Cinque le gare in obiettivo: 2 Campionati di Fondo (FICK e FIDB) e due campionati di Velocità (FICK e FIDB) e la Gara di casa ZanzaDrago. A queste cinque gare potrebbe aggiungersi una Gara Selezione per poter partecipare ai Campionati del Mondi di Club di Ravenna. 17 26-27 Luglio - Sabaudia - Campionati Italiani di Velocità FICK. Altre competizioni in programma: Gardalonga, Vogalonga, Berna. DRAGON BOAT DRAGON BOAT: TERZO POSTO AI CAMPIONATI ITALIANI DI FONDO onde gigantesche che mi hanno fatto temere di affondare. Morale: il centro barca si è fermato per svuotare, abbiamo preso due barche dagli altri e la gara è finita lì. Ovviamente abbiamo stretto i denti e concluso la gara al massimo, mantenendo inalterato il distacco e quindi tenendo lo stesso passo degli altri. Visti i risultati dell’anno scorso, c’è stato un po’ di scoramento della squadra, tuttavia non c’è da abbattersi, perché quando si dà il massimo e non si ci si fa abbattere dalle avversità, si cresce. Onore agli avversari, ma noi non molleremo e ci presenteremo alle gare di velocità al top della forma. Devo infine sottolineare come il nostro sia un gran gruppo oltre ad una grande squadra: a Toscolano diversi atleti hanno fatto solo una gara, ma molti di loro hanno presenziato comunque alla due giorni, dimostrando un grande attaccamento; a questo si aggiunge inoltre la partecipazione in massa alla premiazione del misto, solo per battere le mani agli avversari. Stessi applausi che abbiamo tributato, ancora in barca, alle altre imbarcazioni una volta finita la gara”. GIOVANNI VESCOVI VOGA VI REGATA DI SAN GIUSEPPE 23 Marzo 2014 Cari Soci, anche quest’anno il nostro prode Vogatore Raffaele Apollonio ci invia un bellissimo resoconto della gara di Barcè, che organizziamo da ormai sei anni alla Canottieri. Le condizioni del fiume sono state davvero dure, ma questo non ha impedito ai Nostri, ed agli amici della Battellieri Colombo e del Club Vogatori Pavesi, di partecipare numerosi, certo, allettati anche dalla grigliata che il Bruno stava preparando. Abbiamo avuto il piacere di mettere in barca due esordienti di lusso: Julian Rushaj e Mino Chiesa, entrambi già validi canoisti e dragoneti. Abbiamo dedicato la Regata ad Ezio: la moglie, Elisa, è intervenuta per premiare il vogatore più giovane, che quest’anno è stato Nicolò Pisati, che ha partecipato in doppio con il nostro Valter. Vi lascio perciò alla lettura dello scritto; e se non capite qualcosa, ad esempio riguardo alla temibile Isola delle Mangrovie, quando incontrate Apo, meglio non chiedergli spiegazioni… 18 19 nazione anche dei vogatori più audaci. Non sarà meglio rimandare? Chi ce lo fa fare ad uscire con questo tempo? Come faremo a remare di punta, con la prolunga? Ma è solo un attimo, come direbbe Mel Brooks, potrebbe andar peggio, potrebbe piovere. Parte la gara del singolo e incomincia a piovere. Il passaggio di punta del capo dell’isola delle Mangrovie fa subito selezione; basta un piccolo errore e la corrente trascina la barca alla deriva tra radici, rami intricati e detriti; i più inesperti non ce la fanno, prevalgono i veri lupi di fiume, Francesca, regina delle acque, China il corsaro, capitan Sarani e Giorgio Bovina, navigatore intrepido, degli altri, purtroppo, non abbiamo avuto più notizie. Nel doppio la coppia da battere, Faff & Furios, appare tranquilla, ma tra i soliti partecipanti quest’anno c’è una coppia imprevedibile: Gianni Milani, un gradito ritorno, e il debuttante Julian ovvero la potenza non è nulla senza controllo. Faff & Furios senza affanno e con orgogliosa sicurezza tagliano il traguardo con il miglior tempo, solo il doppio a sorpresa deve ancora arrivare: riuscirà la classe cristallina di Gianni ad imbrigliare l’esuberanza un po’ frenetica di Julian? Arrivano, il giudice lentamente annuncia il tempo, solo per tre secondi si devono accontentare del VOGA Quando i primi tepori primaverili sembravano annunciare la fine dell’inverno, arriva la REGATA DI SAN GIUSEPPE e riporta tutto come prima: tornano pioggia, nebbia e grigio. Il fiume è in piena, plumbeo e gonfio d’acqua, la corrente molto forte e il vento da ovest verso est spazza il campo di gara. Il percorso è sempre spettacolare, ma in queste condizioni ha un fascino particolare; si percorre con il remo di punta la costa nord dell’inesplorata isola delle Mangrovie, il cui capo più estremo deve essere doppiato tra correnti impetuose che si infrangono contro i sassi e le radici affioranti, e tronchi galleggianti trasportati dalla piena passano come coccodrilli nelle acque limacciose. Dopo questo passaggio terribile si prosegue fino allo splendido arco naturale del ponte della ferrovia da dove, con una virata di 180°, si parte per una folle corsa in piena corrente verso le bianche scogliere del ponte della Libertà. Qui, dopo una seconda virata, ci si infila, ancora di punta, nello stretto canale tra l’arcipelago dei gabbiani e la costa, tra secche, scogli e le rovine di un vecchio porto ormai in disuso, fino ad approdare nelle acque sicure del bacino di Porto Cano. Il freddo, il vento, le correnti impetuose, il cielo plumbeo e le costine che incominciano a sfrigolare sulla brace sembrano minare la determi- secondo posto, Furio sviene per l’emozione. Terzi arrivano Ale Baciocchi e Tarlarini del Club Vogatori. Anche nel doppio alcuni equipaggi vengono avviluppati da rami e radici trascinati e fatti naufragare miseramente sull’isola inesplorata. Non c’è tempo per i soccorsi, il freddo ormai ha decisamente la meglio; mentre il pubblico si dirige di soppiatto verso le costine sfrigolanti partono gli equipaggi del doppio misto. Al loro arrivo troveranno solo il solerte cronometrista grazie al quale sappiamo che vincono… davanti a… e a… Tutto molto spettacolare, un plauso va senz’altro agli organizzatori e a tutti i vogatori che hanno partecipato alla gara in condizioni così difficili, ma con una nota di tristezza dobbiamo ricordare gli impavidi che sono partiti e non sono più tornati. Tra le leggende della Canottieri, insieme agli eroi di Berna, ci sarà posto per sempre per i naufraghi dell’isola delle Mangrovie; d’ora in avanti, durante le grigliate alla Canottieri, se tenderete l’orecchio verso il fiume, potrete sentire in lontananza come delle invocazioni portate dal vento: siamo qui… veniteci a prendere… RAFFAELE APOLLONIO VOGA 8 Giugno 8 Giugno 29 Giugno 7 Settembre • PALIO DEL TICINO • VOGALONGA • CANARAZZO PAVIA • PALIO DEI QUARTIERI 28 Settembre • QUATAR PONT E CRISTO DEL FIUME 20 SEZIONE NAUTICA VOGA 21 GENTILI SOCI MOTONAUTI, ben ritrovati. Dal primo maggio, è ricominciata la stagione nautica, ovvero è di nuovo possibile alare i motoscafi, che hanno passato l’inverno a prender polvere nel capannone. Quest’anno introduciamo una piccola variazione, richiesta da vari Soci, all’orario di alaggio; al pomeriggio, sarà possibile mettere in acqua la propria barca fino alle 17.30, invece delle 17. Questa mezz’ora in più, consentirà a chi esce dal lavoro, di arrivare in tempo per fare un giro pomeridiano infrasettimanale. Ricordo perciò gli orari di alaggio: al mattino si potrà scendere in acqua dalle 8 e si dovrà risalire entro le 12, al pomeriggio discesa dalle 13.30 alle 17.30, risalita al massimo alle 19. A tutti i soci, ricordo che a fine stagione, o in caso di inutilizzo prolungato, sarà necessario legare il proprio scafo al carrello, onde ritrovarcelo dopo che un’eventuale piena lo avrà sollevato. Avrete visto i nuovi parabordi delle zattere, che sostituiscono quelli precedenti, ormai fuori uso; ringraziamo per questo il Socio Renzo Cellè, che si è dedicato con pazienza al rifacimento, con ottimi risultati. Auguro quindi a tutti una buona stagione; sapete che al capannone trovate sempre l’assistenza di cui avete bisogno, e nel caso contattate anche me. Il Consigliere Addetto FURIO CELLÈ TENNIS BISCALDI VINCE IL 3.3 RODEO DI VALENZA La notizia era sfuggita alla redazione del Tennis Pavese, ma la locandina trovata questa settimana presso il circolo Canottieri Ticino che recitava “Biscaldi Alessandro Class 4.1 vincitore del torneo di Valenza limitato 3/3 battendo: Dadda 3.5 36 60 61, Suardi 3.3 63 75, Scagliotti 61 67 63, Rampoldi 3.3 75 60, Denari 3/3 76 16 64. Lalla Complimenti” ha portato alla luce questo importante risultato del giocatore di casa Alessandro Biscaldi. A questi complimenti si aggiungono quindi anche quelli del Tennis Pavese! TENNIS 2014 PROGRAMMA ESTIVO DAL 30 GIUGNO AL 13 LUGLIO TORNEO SOCIALE 15 AGOSTO TORNEO DOPPIO GIALLO DAL 18 AGOSTO AL 31 AGOSTO TORNEO FIT LIMITATO 3.3 M/F QUEST’ANNO IL TORNEO SOCIALE SARÀ CURATO DAL GIUDICE ARBITRO FIT (GAC2) NAZZARENA RAVETTA, CON EURO 7,00 DI ISCRIZIONE SI POTRÀ PARTECIPARE A 1, 2 O 3 TABELLONI (SINGOLO, DOPPIO, DOPPIO MISTO). LE ISCRIZIONI, CON INDICAZIONE DELLA DISPONIBILITÀ, VANNO INVIATE ALL’INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA [email protected] ENTRO IL 25 GIUGNO. BUON TENNIS A TUTTI! IL CONSIGLIERE LUIGI ARBUSCHI GRUPPO SCUOLA TENNIS 2013/2014 22 TENNIS SQUADRA ISCRITTA ALLA COPPA LOMBARDIA VINTO IL PROPRIO GIRONE CON 5 VITTORIE SU 5 INCONTRI DISPUTATI. GALLINELLA RICCARDO: VINTO I 5 SINGOLI DISPUTATI, BATTENDO DUE 4/1, UN 4/2, UN 4/4, E UN 4/6. BISI GIACOMO: VINTO I SUOI 5 DOPPI DISPUTATI. 4 VOLTE IN COPPIA CON BISI GLUCA, E UNA VOLTA CON GALLINELLA BISI GLUCA: VINTO I DUE SINGOLI DISPUTATI, BATTENDO UN 4/2 E UN 4/3. RAVETTA PAOLO: VINTO DUE DEI TRE SINGOLI DISPUTATI BATTENDO UN 4/1 E UN 4/1 QUALIFICATA ALLA SECONDA FASE, E SCONFITTA AL PRIMO TURNO DAL HARBOUR MILANO PIAZZATA TRA LE PRIME TRENTA IN REGIONE SU OLTRE 150 SQUADRE ISCRITTE. SQUADRA UNDER 10 GRAGLIA LEONARDO 2004, MORDÀ MATILDE 2004, CASSIANI CHIARA 2005, BERGONZI LUCA 2004. VINTO IL PRIMO INCONTRO PER 2/1. 23 TENNIS SQUADRA U12 FEMMINILE POGGI CAMILLA 2003 - 4.NC - COVA GIULIA 2002 - 4.6. VINTO IL PRIMO INCONTRO E PERSE LE DUE PARTITE, BUONA ESPERIENZA. BRAVE COMUNQUE. SQUADRA U12 MASCHILE BRANDSTETTER ENRICO - CARIDI SIMONE - BONESSI MANUEL - PARENTI ALESSANDRO. PERSO TUTTE E TRE LE PARTITE DISPUTATE, MA GRANDE IMPEGNO E OTTIMA ESPERIENZA. 24 CASSIANI ALESSANDRO 2001 4.4 - MOLLA ANDREA 2002 4.2 - GATTI ALBERTO 2001 4.4. VINTO IL PRIMO GIRONE CON TRE VITTORIE SU TRE INCONTRI. QUALIFICATI ALLA SECONDA FASE. COMPLIMENTI! U14 FEMMINILE MASCHERPA FRANCESCA 4.2 - PALOSCHI MICOL 4.3. VINTI TUTTI GLI INCONTRI E QUALIFICATE PER LA SECONDA FASE. COMPLIMENTI. 25 TENNIS SQUADRA UNDER14 MASCHILE TENNIS UNDER 16 MASCHILE GRANZINI MATTIA 4.5 - PARADISI NICCOLÒ 4.6 - FORLINI ALESSANDRO 4.2 - BISI GIACOMO 4.3. VINTE LE PRIME DUE E PERSA LA TERZA PER 2/1 CONTRO L’HOURBOUR MI. SPERIAMO DI ESSERE PASSATE COME MIGLIORI SECONDI. BRAVI RAGAZZI! SQUADRA D3 FEMMINILE MASCHERPA FRANCESCA PALOSCHI MICOL MASCHERPA SARA. HA ESORDITO CON UNA VITTORIA PER 3/0 NELLA PRIMA GIORNATA. 26 RISULTATI IN QUESTO INIZIO STAGIONE: VINCITORE DEL RODEO U10 ALLA MOTONAUTICA, SEMIFINALSTA AL KINDER DEL MALASPINA, PERSO AL TERZO TURNO AL TORENO MACROAREO DI CASALE, PRIMO CLASSIFICATO AL COUNTRY CLUB DI RHO, PRIMO CLASSIFICATO AL TC VOGHERA, VINCITORE AL KINDER DI CASALE (PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO). TENNIS BERGONZI LUCA 2004 GRAGLIA LEONARDO 2004 RISULTATI INIZIO STAGIONE: SEMIFINALISTA AL RODEO U10 ALLA MOTONAUTICA, SEMIFINALISTA AL CIRCOLO TENNIS DI VOGHERA. FORLINI ALESSANDRO 1999 - 4.2 27 RISULTATI IN QUESTO INIZIO STAGIONE: FINALISTA AL RODEO U16 ALLA MOTONAUTICA, RAGGIUNTO I QUARTI DI FINALE AL RODEO OPEN AL TC PAVIA PERDENDO CON UN 3/2 DOPO AVER BATTUTO UN: 4.3, 4.4,4.1 E 3.4 - ALLA TERZA CATEGORIA DEL SELVA ALTA VIGEVANO HA PERSO AL TERZO TURNO CON UN 4.1, DOPO AVER BATTUTO UN 4.2 E UN 4.1 - ALLA TERZA TERZA CATEGORIA ALLA MOTONAUTICA VINTO IL PRIMO E SECONDO BATTENDO DUE 4.2, BATTUTA 4.1. UNDER 16 A SQUADRE. TENNIS GALLINELLA RICCARDO 1996 - 4.1 RISULTATI IN QUESTO INIZIO STAGIONE: SEMIFINALISTA AL RODEO DI 4a CATEGORIA ALLA JUNIOR VIGEVANO A MEDE. HA PERSO AL 4° TURNO CON UN 3.4, DOPO AVER BATTUTO UN 4.2, UN 4.1 E UN 3.5. AL 3a CATEGORIA DEL SELVA ALTA VIGEVANO HA PERSO CON UN 3.5. CHIARAMONDIA FILIPPO 2001 - 4NC SEMIFINALISTA AL CIRCOLO TENNIS VOGHERA. 28 TENNIS CASSIANI CHIARA 2005 VINCITRICE AL CIRCOLO TENNIS VOGHERA. MORDA’ MATILDE 2004 FINALISTA AL TC VOGHERA, FINALISTA AL CIRCOLO TENNIS VOGHERA. MASCHERPA FRANCESCA A CORONAMENTO DELLA MARAVIGLIOSA STAGIONE 2013, HA DISPUTATO IL TORNEO INTERNAZIONALE ETA E TC PAVIA. 29 BRIDGE O T E R C S I D O N I C S A IL F M A L S I DEGL Quando si disputa un CAMPIONATO FIGB le smazzate sono duplicate da computer per fare in modo che siano giocate a tutti i tavoli, addirittura contemporaneamente nei gironi Barometer, e permettere quindi una classifica unica anche quando le coppie al via, come nell’ultimo Campionato a Coppie Libere disputato a Salsomaggiore a fine marzo, sono più di 300. Un effetto collaterale, graditissimo dal punto di vista disciplinare, è che gli arbitri sono preventivamente a conoscenza delle smazzate per cui non devono faticare nel ricostruirle come accade in un torneo locale smazzando al tavolo. Ci sono scuole di pensiero circa l’eventualità che gli organizzatori possano fissare dei parametri sul Software che genera le smazzate e condizionare quindi le caratteristiche delle smazzate stesse, aumentando la possibilità di distribuzioni selvagge. Personalmente non penso ciò avvenga per due motivi. Il primo è che sarebbe uno sforzo tutto sommato immotivato da parte della Direzione Gare e il secondo, più tecnico, deriva dal fatto che le distribuzioni selvagge e le 5-0 aumentano il fattore fortuna a discapito della regolarità nel gioco e della precisione dichiarativa. In particolare in contratti ad alto livello bisogna prendere decisioni con pochi elementi a disposizione. A conferma di quanto sopra vi porto 3 esempi di come, a fronte di distribuzioni irregolari, anche nel Bridge la fortuna ha la sua importanza. SMAZZATA 1 - Nel corso delle eliminatorie, seduto in EST, decido di aprire in barrage a 3 Fiori, cosa che non condivido assolutamente malgrado l’abbia fatta io stesso… Come vedete dal diagramma Nord Sud dispongono di una agevole manche a Picche ma la mia apertura, con il conseguente salto del compagno a 5 Fiori, li ha portati a giocarne 5, di Picche. Con l’attacco di A Fiori le 11 prese sono sul tavolo ma guardate cosa succede se, giustamente temendo il taglio immediato, il compagno attacca di A Cuori, si incassa anche il K e gioca un terzo giro. Il mio taglio di J promuove il 9 quarto per il down. Non so come sarebbe finita se non avessi aperto. Da notare che anche 5 Quadri sono destinate a cadere perché, con lo stesso controgioco si taglierebbe il primo giro di Picche, dopo A e K di Cuori o tagliando di 6 si promuoverebbe il 10 in caso di terzo giro a Cuori. 30 1 Picche e il mio contro, che garantisce le Cuori o arriva da una mano forte, la licita mi è tornata a 5 Picche dette da Nord sul 5 Cuori del mio partner. Decido di rischiare un 6 Cuori, non sapendo ancora bene che è in difesa e chi in attacco, ma Nord mi crede e cade di una presa contrata a 6 Picche regalandomi un top certamente fortunoso. Come vedete 5 Cuori si fanno senza l’attacco a Quadri, tutt’altro che scritto, 6 Cuori proprio no. SMAZZATA 3 - Sempre dal Barometer finale. Il mio compagno in Ovest apre di un Fiori, Nord contra e già devo decidere quante Picche licitare. 2 Picche sarebbe comunque salto debole ma opto per un barrage a livello 3. Ancora, come nel caso precedente, la licita mi torna a 5 Cuori dopo il Contro di Sud, il 4 Picche di Ovest e il 5 Cuori di Nord ma questa volta dire 5 Picche è “facile”. Come vedete si cadrebbe di due prese ma, anche questa volta, Sud prende la decisione sbagliata e opta per un infattibile 6 Cuori. Le carte di Nord contengono punti inutili e Sud non ha tempo di verificare quante delle sue perdenti, che sono pochine peraltro, sono coperte. Come vi sareste comportati voi nei suoi panni? BUONA ESTATE E BUON BRIDGE A TUTTI. 31 PAOLO VITALI BRIDGE SMAZZATA 2 - La prima del Barometer finale. Dopo l’apertura di TRIATHLON CAMPIONATI ITALIANI DI WINTER TRIATHLON La prima volta non si scorda mai! 32 33 Le località più vicine ed attrezzate per questo tipo di allenamenti, sono la pista di Santa Maria Maggiore in Val Vigezzo e quella di Cunardo in Valganna vicino a Varese. In tutte le gare dove è prevista la partecipazione di più atleti della stessa Società, si vengono a delineare diversi tipi di re- TRIATHLON Durante il viaggio di ritorno dalla fantastica trasferta invernale a Cap d’Antibes, per partecipare al TRIATHLON SPRINT DI NATALE, avevamo incominciato a programmare la stagione 2014. Ognuno proponeva di partecipare alla gara che più gli stimola sensazioni positive, vuoi per la “location”, vuoi per le caratteristiche del percorso; oppure per la comodità del viaggio necessario per raggiungere la sua sede di svolgimento. Arrivato il mio turno, la scelta cadde subito sulle gare di Winter Triathlon, che già da dicembre ti stimolano a procedere con una preparazione intensa. È dal lontano 2009 che non vi partecipo, quindi ho tanta voglia di ricominciare da lì, per preparare una stagione senza affanni. Con mia grande sorpresa, dal gruppo arriva un coro di approvazione; e ancora più sorpreso rimango, quando capisco che i due più convinti sono il grande Coach Simone Forlani e il mitico Responsabile di Sezione, Socio Fausto Beltrami. Capisco subito che da una semplice boutade, la mia proposta acquista importanza di una sfida; con l’aggiunta del fatto che la prima gara sarà proprio il Campionato Italiano della specialità a Madesimo. Nasceva così, tra il serio e il faceto, la nuova stagione e, ancora indeciso se credere alle adesioni dei miei Compagni, iniziai a programmare gli allenamenti più complicati per gli atleti che vivono a Pavia: quelli per lo sci di fondo. Sì, perché i Winter Triathlon è la specialità che comprende una prima frazione di corsa, seguita dalla frazione in mountain bike, per concludersi con la frazione con gli sci fondo ai piedi. Il tutto svolto su percorsi interamente innevati. TRIATHLON sponsabilità, mai esplicitate, ma sempre valide. Questa volta, tocca a me, veterano della specialità, “iniziare” Simone e Fausto che non vi hanno mai gareggiato. A metà gennaio riusciamo ad organizzare una “prova percorso” sulle piste di gara, riuscendo a trarne sensazioni positive per una competizione non esageratamente impegnativa. Quest’anno l’inverno è stato particolarmente nevoso in montagna e, alla data dell’evento, viene misurato uno spessore di quasi 2 metri sulle piste! Fausto è preoccupato perché lui adopera la tecnica classica nel fondo e teme di non essere all’altezza dei migliori che adottano la tecnica skating, con il passo spinta laterale. Simone nicchia, ritraendosi ogni volta che se ne parla nel gruppo atleti, ma tutti sanno che la sua anima di Agonista, lo spingerà ad una meticolosa preparazione. Non riesco ancora a credere che un Atleta della sua portata, abbia deciso di mettersi in discussione così tanto, decidendo di partecipare ad una competizione che rischia di creargli parecchi grattacapi, sia dal punto di vista tecnico, che da impietosi confronti con altri atleti specialisti di questa disciplina. Arriva il giorno precedente la gara e, come spesso accade di inverno, è brutto tempo. A fine gennaio ci si aspettano temperature rigide, quindi nevicate. Invece troviamo tantissima neve a terra, ma un clima autunnale accompagnato da pioggia insistente in cielo. A sera l’acqua si trasforma in neve e ci regala uno spettacolo fiabesco che fa da cornice ad una allegra cena in compagnia. L’indomani mattina ci svegliamo ancora con la pioggia e una temperatura mite; così mite che le piste sono fradicie. L’organizzazione decide di accorciare il percorso bike da 9 a 6 Km e modifica anche quello di corsa, introducendo un tratto di strada invaso da neve squagliata, pozzanghere e rivoli d’acqua. Non è il massimo, ma ormai ci siamo: ingresso in zona cambio con mountain bike, sci da fondo e scarpette da corsa ai piedi. 34 TRIATHLON Diamo una ultima controllata agli attrezzi e poi andiamo alla linea di partenza. Sorrido nel vedere le scarpette fosforescenti di qualche Atleta, e penso al colore che prenderanno di lì a poco, quando attraverseranno acque limacciose e neve mista a fango. Mi consolo pensando alla temperatura elevata e ai piedi fradici che forse riuscirò a non fare gelare. 35 La prima frazione di corsa scorre via veloce, appesantita solo dall’affanno determinato dall’altezza di 1.800 mt della licalità. Inforcata la bici, mi rendo subito conto di affondare fino all’altezza del mozzo della ruota interiore, rendendo inutili i miei tentativi di pedalare. Entro nel percorso e vedo gli altri davanti a me che accompagnano a mano la bici, correndovi di fianco. Non mi è possibile, non vo- glio convincermi di fare 6 Km di corsa spingendo la bici affondando nella neve fino alla caviglia! Incrocio un Simone ridanciano, già adattato alle circostanze e dello spirito giusto per fare buon viso a cattiva sorte. Mi rincuoro; Fausto arranca anche lui, con grande forza d’animo, 4 minuti davanti a me. Con il passaggio dei Concorrenti, il percorso si deteriora ancora di più e il secondo giro diventa un calvario. Come nelle corse di motocross, si sono create infinite scie che sbatacchiano la ruota anteriore in ogni direzione. Le gambe si irrigidiscono, ed è come correre sulla sabbia smossa, lontano dalla battigia. Il rientro in zona cambio è una liberazione e, con le gambe che tremano per lo sforzo, inforchiamo gli sci alla ricerca del ritmo giusto. Fausto è quello più a suo agio sulla neve bagnata. Il suo passo lineare, non necessita di spingere sulla neve come succede a quelli che usano lo skating. Dopo 8 Km arriva il traguardo. Ci troviamo tutti e tre ancora increduli per lo “scherzo” che le condizioni meteo ci hanno riservato. Anche questa è fatta! Il risultato non conta. Abbiamo portato a casa tanti punti per la Società, tanta fatica e tanta acqua, subita durante i due giorni della trasferta. Buona la prima, e ora il pensiero corre al prossimo appuntamento: il Campionato del Mondo di Winter Triathlon che si terrà il 16 febbraio a Cogne (AO). Sarà un’altra “prima volta”, ma, per il suo racconto, Vi chiediamo di aspettare la prossima edizione di Ticino Domani. SIMONE FORLANI FAUSTO BELTRAMI GIOVANNI PIOVELLA PODISMO PODISMO CANOTTIERI TICINO Il GIOVANE GRUPPO PODISTICO della Canottieri Ticino cresce e comincia a integrarsi sempre di più, diventando squadra, nonostante il podismo sembri uno sport individualista. Non ci vuole molto per diventare runner, basta un paio di scarpe da ginnastica e un po’ di tempo libero e poi ci si può cimentare nelle varie distanze a seconda delle proprie attitudini. Correre è un modo semplice per star bene e vivere la natura nelle prime ore dell’alba, al tramonto o con il lumicino da minatore per combattere il buio della sera. Come per tanti sport, anche per i runners non ci sono scuse o ostacoli che ti impediscono di allenarti. Come per la maggior parte di noi, chi corre lo fa per stare bene, per divertirsi, e trovare nella corsa lungo le strade sterrate di campagna, tra gli alberi, lungo il fiume, al fianco di leprotti e fagiani uno sfogo importante e utile a bilanciare quelli che sono gli stress quotidiani dovuti alla frenesia del lavoro e degli impegni familiari… e se ogni tanto l’impegno è coronato da una vittoria… tanto meglio! È per questo che sempre più sportivi si avvicinano al podismo, uno sport per molti, uno sport democratico e libero. Sempre più numerosi sono gli sportivi che si cimentano nelle Maratone, e c’è anche chi va molto oltre come il nostro Andrea Bazzo, che colleziona sempre più ultramaratone. La sfida con se stessi e non con gli altri è la vera motivazione che ci spinge ad affrontare duri e lunghi allenamenti che si devono incastrare tra i vari impegni familiari e lavorativi. All’inizio dell’articolo, non a caso ho parlato di squadra, perché quello che sta accadendo ai podisti della canottieri è proprio quello, stanno diventando un gruppo coeso e forte, che in tante occasioni si allena insieme, gareggia insieme e perché no, organizza cene insieme. Proprio a testimonianza di questo gruppo coeso, parliamo dell’ultima gara Milanese: la staffetta Relay Marathon di Milano e la 14 Suisse gas Milano Marathon del 6/04/2014. Hanno partecipato due squadre una femminile e una maschile e un runner partecipante alla Maratona. LA SQUADRA FEMMINILE era composta da: prima staffettista CRISTINA VALISI, seconda KATIA MARINO, terza MARISTELA BORDON GARCIA, quarta SONIA DE VECCHI con un soddisfacente tempo di chiusura totale di h: 3:53:25. LA SQUADRA MASCHILE era composta: primo staffettista DINO 36 37 vuto correre sotto un sole che sembrava estivo, quando fino al giorno prima le temperature erano ancora invernali, e molti di noi non hanno avuto il tempo di abituare il corpo al cambiamento rimanendo spiazzati a corto di Sali minerali e di benzina nelle gambe. Ma nonostante tutto i risultati sono stati soddisfacenti e la giornata è stata brillantemente superata e coronata con foto e abbracci. Purtroppo dobbiamo annotare l’unico vero dispiacere e incidente della giornata che ha toccato la nostra Cristina Valisi che incolpevolmente è stata sgambettata nell’area cambio staffettista ed è caduta riportando seri danni alle costole con diverse settimane di convalescenza. Ma noi che la conosciamo bene, sappiamo che presto sarà di nuovo insieme a noi nelle prossime gare autunnali. Le altre GARE DISPUTATE nei primi mesi del 2014: • 21 KM TERRE VERDIANE PR (DINO DORI). • ULTRABERICUS Vicenza 03/2014 68 Km 2800 mt di dislivello (ANDREA BAZZO 8 h 10 min PODISMO DORI, secondo ROBERTO CASTELLI, terzo CORRADO SPAIRANI, quarto ANDREA BAZZO con il tempo eccezionale di h: 3:19:16. (A proposito della staffetta, ringraziamo Corrado Spairani, esterno alla Canottieri Ticino, che con un preavviso di poche ore ci ha permesso di competere nella staffetta, sostituendo un componente della squadra maschile.) Nella Maratona ha partecipato GASPARE RUSSO con il tempo di h: 3:32. È stata una giornata bellissima e piena di divertimento, ricca di adrenalina ed ansie da prestazioni, dovute anche ai risvolti degli ultimi giorni prima della gara che hanno visto purtroppo alcuni protagonisti principali impossibilitati a partecipare, come il simpaticissimo Marco Orlandi abbattuto da una influenza pesante dell’ultima ora, ma bisogna sottolineare che dal suo letto febbricitante non ha lesinato wattsappare minuto dopo minuto ai colleghi messaggi di incitamento! La giornata della gara è stata veramente impegnativa, poiché si è do- • • • • - posizione assoluta 150° su 800 concorrenti al traguardo - Cat M40: 39°). 10 KM STRAMAGENTA (CRISTINA VALISI, DINO DORI, VALERIO MANFRINI, ROBERTO CASTELLI). 21 KM SANTA MARGHERITA PORTOFINO (MARCO ORLANDI). 21 KM STRAMILANO (MARCO ORLANDI, SONIA DE VECCHI). 21 KM NIZZA (DINO DORI). Le GARE in PROGRAMMA per il 2014: • 10 Maggio - La Mezza della Baia del Sole (gara notturna Alassio / Laigueglia). • 11 Maggio - BRUNO ROSSINI RUN 10 Km (motonautica pavia organizza). • 24-25 Maggio - 100 Km del Passatore. • Settembre - PARMA 21 Km. • Ottobre - CARPI 21Km e 30 Km e CORRIPAVIA 21 Km. • Novembre - NIZZA-CANNES 21 Km e Maratona. PODISMO DUE PAVESI NEL SAHARA “La nostra Africa di corsa” MICHELA sarebbe pronta a tornare domattina, FULVIO ci pensa, ma ci tornerà. Michela Boffelli e Fulvio Fiordiponti sono tornati con il mal d’Africa dalla Marathon des sables, 240 chilometri in sei giorni nel deserto del Sahara. “Una esperienza di vita prima che una gara - commenta la 27enne pavese, tecnico di neurofisiopatologia all’ospedale di Melegnano -. Mi sono divertita moltissimo nonostante la fatica. La tappa più dura è stata quella di 81 chilometri: per coprirla io ho impiegato 18 ore, Fulvio 27, ne ha perse 5 o 6 tra medicazioni e riposo. Vorrei tornare perché si può correre per lunghi tratti e non ho potuto farlo commenta il 58enne Fiordiponti, che lavora per una società che si occupa di servizi bancari all’estero Fin dal primo giorno ho avuto vesciche sempre più grandi ai piedi. Di sabbia ne abbiamo vista poca, il primo giorno, poi tante pietraie, fondi sconnessi ed un fiume in secca che ha dato qualche problema perché era tutto bianco e rifletteva la luce. Ai miei piedi nei primi due giorni ci ha pensato Michela, dal terzo mi La Marathon des Sables del 58enne Fulvio Fiordiponti e Michela Boffelli “Pronti a ripartire domattina dopo 240 chilometri in sei giorni nel deserto” sono affidato ai medici”. E i cibi liofilizzati? “Quando rifaremo la Marathon des Sables andremo al supermercato a comprare il cibo - sorride Michela -. Si può mangiare benissimo anche senza la pasta liofilizzata. Cucinare, anzi, era un modo per stare insieme. In compenso bisogna imparare a bere anche se non si sente la sete”. Alla sera Michela ed un altro maratoneta si dividevano l’incombenza di cercare legna per riscaldarsi e cucinare. “Sono finito in una tenda con un ragazzo e tre donne - sorride Fulvio all’inizio c’erano altri due uomini, che si sono ritirati. Il deserto non fa sconti, occorre arrivare preparati, aver voglia di soffrire e pronti per l’esperienza, altrimenti ti ritiri. Michela è stata bravissima, si è adattata subito, ha studiato da leader per la prossima esperienza”. Sia Michela che Fulvio hanno perso un paio di chili. “Il primo desiderio alla fino non è stato mangiare ma un bagno caldo - afferma Michela - durante la settimana noi donne una mini doccia con la razione d’acqua che ci davano, la facevamo, ma gli uomini no. Siamo rimasti sempre con la stessa maglietta e calzoncini”. E la notte nel deserto? “Bellissima - risponde Fulvio - ad ogni gruppetto era assegnata una tenda aperta da entrambi i lati. La temperatura calava anche di venti gradi e si stava bene solo dentro il sacco a pelo”. Il rischio di perdersi? “L’organizzazione ha previsto elicotteri che ci sorvolavano sempre” - chiude Michela. MAURIZIO SCORBATI da la Provincia Pavese del 6 maggio 2014 I TEMPI Più di 50 ore per il traguardo. La Marathon des Sables è una corsa sulla distanza di 240 Km che si svolge interamente nel Sahara marocchino. La manifestazione dura una settimana, con sei frazioni e un giorno di riposo. Lungo il percorso c’è un ristoro ogni 10 Km dove i partecipanti possono ritirare la razione personale di acqua giornaliera (nove litri). In classifica i pavesi si sono piazzati così: 584 Michela Boffelli in 50h 04’ 46”. 855 Fulvio Fiordiponti in 64h 22’ 08”. Ha vinto il marocchino Rachid Elmorabity in 20 h 27’ 37”. 38 L’ECONOMIA PAVESE IERI ED OGGI 39 Da anni non si riflette e non si discute più sulle sfide e sulle opportunità dell’ECONOMIA PAVESE. Questo argomento è stato, invece, affrontato con attenzione dalla metà degli anni Settanta sino alla metà circa degli anni Novanta e ha dato luogo ad alcuni importanti confronti tra le parti sociali e tra le istituzioni locali ed ha coinvolto un numero elevato di studiosi, non soltanto dell’area pavese. Alla fine degli anni Settanta e nei primi anni Ottanta sono state organizzate diverse Conferenze sull’economia locale non solo a Pavia ma anche in vari Comuni delle diverse aree della provincia. La Camera di Commercio e l’Amministrazione Provinciale sono state, allora, “motori” della riflessione e del confronto, della mobilitazione degli attori economici e sociali e di una partecipazione diffusa e attenta a temi e a questioni che interessavano l’intera società e che vedevano spesso in prima fila i sindaci quali referenti dell’attenzione dei cittadini sulle questioni dell’occupazione e dello sviluppo. Si può, anzi, sostenere che Pavia è stata in quegli anni all’avanguardia nel dibattito sullo sviluppo locale che stava nascendo e si stava velocemente diffondendo in Italia e che ha particolarmente caratterizzato l’avvio di una interpretazione originale dei connotati dello sviluppo italiano di quegli anni, mettendo in evidenza il ruolo cruciale sia delle piccole e medie imprese che dei distretti industriali. È alquanto curioso che in molte aree e in molti piccoli centri urbani del Nord Italia che stanno soffrendo una situazione di grave e perdurante crisi economica e occupazionale, siano nuovamente i sindaci dei piccoli comuni che si trovano ad essere i punti di riferimento e di coagulo delle preoccupazioni dei cittadini sul loro incerto futuro e sulle estese difficoltà occupazionali. Si apre, quindi, una opportunità per una riflessione sui problemi dell’economia a livello locale, coinvolgendo gli enti locali e le rappresentanze degli interessi e delle istanze sociali. Lo scopo della raccolta di scritti è proprio quello di sollecitare una diffusa riflessione sulla struttura economica di Pavia (e del suo territorio) e della sua evoluzione negli ultimi decenni. Ciò dovrebbe favorire non solo il recupero e la ricostruzione di una memoria storica ma anche la costruzione di una consapevolezza diffusa tra i cittadini sull’organizzazione dell’economia e della società locale. Quando si parla di questi temi con i giovani, ma ormai sempre più anche quando si discute con i meno giovani, si ha una crescente sensazione di disorientamento e di assenza di punti di riferimento, di elementi informativi, di capacità di confronto con altre aree, per comprendere come funzioni l’econo- mia del territorio e quali siano le relazioni tra economia e società locale. Questi sono elementi propedeutici per essere consapevoli delle sfide e delle opportunità alternative che si presentano e per avere una visione del futuro che possa dipendere dalle idee e dalla volontà di innescare azioni e comportamenti idonei da parte dei cittadini e dei diversi operatori economici e sociali. La raccolta di scritti, alcuni pubblicati negli anni Ottanta e Novanta e difficilmente rintracciabili, altri due scritti recentemente e che mi hanno consentito di rileggere la situazione economica locale dopo molti anni, vuole semplicemente richiamare alcune questioni della struttura economica locale per sottolineare alcune caratteristiche salienti e alcune problematiche cruciali che si sono poste sia negli anni Ottanta che negli anni Novanta, anche per sottolineare che il declino economico e industriale di Pavia e del suo territorio non era assolutamente predeterminato ma che è stato solo conseguenza di mancate azioni e di iniziative coraggiose che avrebbero potuto cambiare le traiettorie evolutive dell’economia locale. Chi ricorda ormai che Pavia all’inizio degli anni Cinquanta era uno dei due capoluoghi di provincia della Lombardia con il più alto livello di industrializzazione, più elevato di Varese, Como, Bergamo e Brescia? Chi ricorda le riflessioni e i dibattiti, nel nostro territorio, sullo sviluppo industriale degli anni Settanta - Ottanta e le prime analisi sul campo sul ruolo delle piccole imprese e dei distretti industriali? Il distretto di Vigevano è stato uno dei primi casi studiati con questa metodologia ed è stato uno dei fondamentali punti di riferimento sia della teoria dei distretti industriali sia delle strategie di sviluppo in molte aree sia in Italia che all’estero. Chi ricorda il dibattito, alla fine degli anni Ottanta e all’inizio degli anni Novanta, sui poli tecnologici e sullo sviluppo industriale e sui processi innovativi di Grenoble, Cambridge, Toulouse e Sophie Antipolis? Eppure di questi argomenti si discuteva allora a Pavia, con la presenza di attori economici e sociali di quelle aree e con studiosi di diversi paesi, coinvolgendo imprese, organizzazioni ed istituzioni del nostro territorio. Grandi imprese italiane e straniere venivano allora a discutere e a confrontarsi sulle opportunità di sviluppo di un polo tecnologico a Pavia. Era la prima area in Italia a organizzare una tale riflessione e a suscitare un elevato interesse da parte di imprese innovative. L’obiettivo vero e sintetico è quello di scoprire se c’è ancora un po’ di brace sotto il fuoco dello sviluppo che sembrerebbe ormai spento a Pavia ed aprire nuovamente una riflessione collettiva sui problemi economici e sociali di oggi, che hanno bisogno tuttavia di aver ben presente ciò che è avvenuto (o che non si è realizzato) negli scorsi decenni. Solo la conoscenza della storia del passato più o meno recente potrà aiutarci ad individuare un cammino per il futuro. GIOACCHINO GAROFOLI I T R I E I CI NO• OTT N A C Arrivederci al prossimo numero! A I PAV • STRADA CANARAZZO, 15 - PAVIA
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