Negoziare la relazione terapeutica

Marinai Terapeuti e Balene : XVII congresso SITCC, Genova- settembre 2014
Simposio: Negoziare la relazione terapeutica: rotture e riparazioni
Abstract
Dott.sa Antonella Ivaldi
Sesto Centro di psicoterapia Cognitiva, Roma
Società Italiana di Terapia Cognitivo Comportamentale
Istituto di psicologia del sé e psicoanalisi relazionale, Roma
Negoziare l’alleanza terapeutica: un fenomeno complesso
Nel modello d’intervento, Terapia Intersoggettiva Cognitivo-Evoluzionista (Ivaldi 1998 2009) Negoziazione e Alleanza, non sono fenomeni riferiti ai soli obiettivi terapeutici
concordati, ma espressioni della natura dinamica della relazione tra terapeuta e paziente,
dentro la quale emerge la particolare modalità di funzionamento di ciascuno, Modello
Operativo Interno (MOI), focus principale del lavoro terapeutico. L’impegno del terapeuta è
costantemente rivolto a individuare, momento per momento, insieme al paziente, il territorio
relazionale, entro cui è possibile muoversi per esplorare le proprie difficoltà. I confini di
questo territorio vengono, marcati dalla coppia terapeutica, tenendo conto dello stato e
dell’evoluzione dei margini di sicurezza, possibili e necessari, entro cui procedere e
dell’incremento delle capacità metacognitive. Nei pazienti difficili, caratterizzati da un
attaccamento disorganizzato e da esperienze di trauma complesso, riscontrabili in diverse
categorie diagnostiche, la capacità di sintesi e integrazione dell’esperienza soggettiva è
particolarmente compromessa. E’ necessaria una particolare attenzione da parte del
terapeuta a mantenersi su un piano collaborativo/contrattuale nel costruire una sorta di
" zona franca" (Ivaldi 2005-2007) dove poter restaurare un clima di comprensione reciproca,
negli inevitabili momenti di attivazione di MOI disorganizzati che mettono a rischio la
relazione terapeutica. Alcuni esempi evidenzieranno le operazioni necessarie per la
costruzione di questo spazio e la complessità dello scambio clinico, in chiave di Sistemi
Motivazionali Interpersonali. L’idea è che l’Alleanza non possa prescindere dalla motivazione di
attaccamento e non sia riducibile alla sola attivazione della motivazione collaborativa, ma sia,
invece, la risultante della sintesi armonica che di volta in volta il terapeuta riesce a fare, insieme al
paziente, delle diverse combinazioni dei sistemi motivazionali attivi nella relazione, in base alle
priorità richieste dal momento, dal contesto terapeutico e dalle risorse in campo.