XXX . La Provincia SPORT LUNEDÌ 17 FEBBRAIO 2014 Panathlon. Al forum il ct azzurro Romagnoli e le mondiali Rodini, Sancassani e Milani Cresce il canottaggio in rosa sulle sponde del fiume Po di Giorgio Barbieri CREMONA —Dove c’è acqua c’è sport. Noi, che siamo nati e viviamo sulle sponde del grande fiume Po, sappiamo che da sempre Cremona e Casalmaggiore hanno portato ai massimi livelli mondiali atleti di canoa, canottaggio, nuoto e pallanuoto. E il merito va dato alle società Canottieri che si affacciano proprio sulla riva del fiume. Qui sono nati campioni come Beltrami e Ziglioli, Boni e Fanetti, Oreste Perri, Losi e Lana, Farina, Raineri, Signore, Michelotti (nuoto) e la grande squadra della pallanuoto Bissolati che ha giocato nella massima serie. Sono solo i nomi che ci sono venuti in mente, ma chissà quanti ne Valentina Rodini (seconda a sinistra) con le compagne mondiali I partecipanti al forum organizzato al giornale da Panathlon e ‘La Provincia’ abbiamo dimenticati. Il forum organizzato dal Panathlon Cremona nel salone del giornale ‘La Provincia’ ha affrontato il tema del canottaggio femminile, uno sport che comincia a portare sul podio più alto molte delle nostre atlete. E’ il caso di Valentina Rodini della Bissolati, fresca campionessa mondiale juniores nel quattro di coppia. Ma anche di molte altre atlete che hanno portato a Campionesse grazie al lavoro delle società Claudio Romagnoli, ct azzurro Valentina Rodini (Bissolati) Betta Sancassani (Fiamme Gialle) Laura Milani (Fiamme Gialle) Gigi Arrigoni (Bissolati) Cesare Beltrami (Panathlon) Alessandro Zanetti (Bissolati) Ronny Ariberti (Flora) Marzio Azzoni (Eridanea) di Michele Mondoni Cesare Beltrami (Panathlon). «E’ il quinto anno che organizziamo la tavola rotonda. Oggi parliamo del canottaggio, e in particolare del settore femminile». Francesco Sanfelici (Baldesio): «Credo che il canottaggio donne stia raggiungendo un livello importante. La Federazione sta mettendo sempre più in risalto questa disciplina e i risultati aiutano ad allargare la partecipazione». Cremona fa ormai parte integrante della storia di questo sport. Abbiamo campioni di ogni generazione che hanno conquistato medaglie d’oro a Olimpiadi, Mondiali e Europei, senza dimenticare gli innumerevoli titoli italiani. Quando il canottaggio cremonese ha iniziato a fare breccia nel mondo femminile? Claudio Romagnoli (ct Italia): «Nella mia esperienza di tecnico alla Baldesio ricordo la comparsa in sala voga delle prime ragazze negli anni ’70. Paola Bruni è stata una delle prime anche perché era figlia d’arte, poi sono arrivate altre, soprattutto dal nuoto. Mi vengono in mente in ordine sparso atlete come Barbara Casana, Cristina Chiozzi, Paola Corti, mia figlia. Solo negli ultimi anni la Federazione ha recepito questi sforzi e ha iniziato a sviluppare un progetto giovanile. Nel 2000 c’è stato un salto di qualità, il movimento è cresciuto ed è arrivata la prima medaglia ai Mondiali Junior 2001. La forza del canottaggio femminile, comunque, arriva sempre dalle società sportive, che investono sui giovani, comprano le barche e affidano i propri atleti ad allenatori esperti e preparati». Ad oggi a Cremona sono 28 le atlete che gareggiano per le canottieri cremonesi (10 alla Baldesio, 8 alla Bissolati, 7 al Flora e 3 all’Eridanea). Valentina Rodini (Bissolati): «Sono arrivata in Bissolati a 9 anni e ho scoperto questo sport prima con Mauro (Cavalieri, allenatore cat. allievi, nrd) e poi Gigi (Arrigoni, nrd) quando sono passata nella squadra senior. Mi sono subito trovata bene anche perché mi hanno fatto sentire impor- Francesco Sanfelici (Baldesio) Roberto Rigoli (Panathlon) Michele Mondoni (La Provincia) tante. Gigi per me è ormai come un secondo papà». Gigi Arrigoni (Bissolati): «La sicurezza, l’ami ci zi a, l’ambiente: questi sono i valori della nostra società che hanno fatto la differenza nel reclutamento. Valentina ha raggiunto questi risultati perché la Bissolati è stata ed è tuttora la sua seconda casa». Ronny Ariberti (Flora): «Nella nostra squadra abbiamo più donne che maschi. Le nostre ragazze continuano a remare anche perché hanno formato un bel gruppo dove ognuna di loro viene trascinata e sostenuta dall’altra». Non è tutto rosa e fiori, però. Per una ragazza la scelta del canottaggio non è sicuramente la prima opzione... Fabio Mirri (Baldesio): «E’ vero, le difficoltà nel reclutamento giovanile dipendono anche dal fatto che le nostre società sono polisportive. A differenza delle altre società lombarde dove la scelta è ridotta al solo canottaggio o poco altro, nelle nostre Canottieri c’è una scelta più ampia. Il canottaggio paga l’ambiente più spartano e l’impegno maggiore rispetto ad altri sport, più appetibili e meno dispendiosi in termini di orari e allenamenti». Marzio Azzoni (Eridanea): «Il canottaggio è uno sport duro, intenso e quindi prettamente maschile. E’ pr opr io questo aspetto di forza che non ci permette di fare breccia sul gentil sesso. Casalmaggiore poi ha dimensioni più modeste come numeri rispetto a Cremona». Claudio Romagnoli (ct Italia): «Ma il canottaggio femminile è anche eleganza, bellezza». Marzio Azzoni (Eridanea): «Sono d’accordo, ma le famiglie lo capiscono dopo. Il canottaggio ha poco appeal quando si decide lo sport per la propria figlia». Claudio Romagnoli (ct Italia): «Il canottaggio è sempre stato uno sport maschilista. Il movimento rosa si è sviluppato solo negli ultimi anni. Con l’apertura ai pesi leggeri (possono gareggiare atlete sotto i 57 kg, nrd) oggi vediamo atlete belle, in forma e decisamente femminili. Inoltre le donne mentalmente sono migliori degli uomini. Se conquisti la loro fiducia, danno il massimo». G i g i A r r i g o n i ( B i s s o l ati):«Noi invece abbiamo sempre lavorato bene con le donne. Nel 1995 in squadra avevamo già 17 ragazze e 17 ragazzi e anche ora, dopo 20 anni, abbiamo un buon numero di atlete. La pubblicità maggiore è il passaparola fra amiche». Il canottaggio, come la maggior parte degli sport delle Canottieri, non riesce a far conoscere appieno le proprie virtù non solo tecnico-agonistiche, ma soprattutto sociali ed educative. Marzio Azzoni (Eridanea): «I nostri atleti all’Eridanea trovano spazi e strutture adeguate per fare attività fisica e sportiva pomeridiana che facilità la coesione e l’amalgama del gruppo. Questo è stato per anni il metodo di Viti». Cesare Beltrami (Pana- thlon): «Molti cittadini cremonesi non sanno nemmeno che tipo di sport viene fatto nelle Canottieri. Servirebbe far vedere le strutture, far conoscere la competenza dei dirigenti e la qualità dei tecnici, che sono educatori». R o b e r t o R i g o l i ( P a n athl on):«Non solo i cittadini ma a volte neanche i soci sanno quello che viene fatto in società». Alessandro Zanetti (Bissolati): «Lo sport dentro le Canottieri non ha vita facile, in quanto la composizione sociale è variegata e anche chi non fa sport ha i suoi interessi. Ci sono tensioni nei rapporti tra socio-atleta e socio-ordinario, l’atleta viene spesso visto come un elemento estraneo, avulso dalla stessa società». G i g i A r r i g o n i ( B i s s o l ati):«Abbiamo il fiume Po ma non abbiamo manifestazioni. E’ difficile far appassionare i soci e i cremonesi ad uno sport che non si vede, che non ha gare. Ogni anno veniamo in contatto con 1300 ragazzi delle scuole medie e scopriamo che per loro il grande fiume è solo un pericolo». Abbiamo chiesto alle campionesse mondiali un giudizio sull’operato di Romagnoli come allenatore. Elisabetta Sancassani (Fiamme Gialle): «Lui si fida molto di noi, ci capisce e sa dosare gli interventi. Lo abbiamo avuto 10 anni quando eravamo più giovani». Laura Milani (Fiamme Gia lle) : «Abbiamo avuto ct più autoritari ma credo che più un atleta è evoluto più è in grado di sviluppare un rapporto di fiducia con il proprio tecnico». © RIPRODUZIONE RISERVATA casa titoli nazionali. Valentina Rodini, insieme alle campionesse mondiali Sancassani e Milani delle Fiamme Gialle e al loro ct cremonese Claudio Romagnoli, hanno partecipato al forum. Prima della conviviale che si è svolta alla sera alla Cascina Moreni. Con loro allenatori e dirigenti della nostre società, oltre a Cesare Beltrami, presidente del Panathlon. © RIPRODUZIONE RISERVATA I partecipanti l Cesare Beltrami (presidente Panathlon Cremona) l Francesco Sanfelici (presidente Canottieri Baldesio) l Claudio Romagnoli (CT Italia femminile ) l Fabio Mirri (consigliere Canottieri Baldesio e vice presidente della Fic Lombardia) l Marzio Azzoni (presidente Canottieri Eridanea) l Gigi Arrigoni (tecnico Canottieri Bissolati) l Ronny Ariberti (tecnico Canottieri Flora) l Valentina Rodini (atleta Canottieri Bissolati) l Roberto Rigoli (addetto stampa Panathlon Club Cremona) l Alessandro Zanetti (presidente Canottieri Bissolati). l Elisabetta Sancassani (atleta Fiamme Gialle) l Laura Milani (atleta Fiamme Gialle) Fabio Mirri (Baldesio e Fic reg.) Mirri: il ricordo di Giorgio Sartori Fabio Mirri (Baldesio): «Credo sia importante ricordare il contributo che ha dato al canottaggio e alla Canottieri Baldesio un allenatore stimato come Giorgio Sartori, che ci ha lasciato pochi giorni fa. Ha cavalcato diverse fasi di questo sport, m an t en e nd o sempre dritta la barra sulla tecnica e la qualità. Aveva una sensibilità incredib i l e su ll’a spet to tecnico, cor- Giorgio Sartori roborato da una passione e da un amore verso questo sport che contagiava tutti e che spingeva noi atleti a dare sempre il massimo in ogni circostanza. E’ sempre rimasto nel nostro staff tecnico anche dopo gli anni più intensi, seguiva la crescita tecnica dei giovanissimi che approcciavano per la prima volta lo sport del remo. Ho un ricordo ancora vivido nella mia mente: nel 2011, mentre seguiva in sala voga le evoluzioni dei nostri ragazzi impegnati negli allenamenti, si emozionò fino alle lacrime nel vedere i progressi della remata dei suoi allievi, capaci di una fluidità magica grazie alla perfetta impostazione insegnata».
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