Copia di 39c02b0bc8ccced2250278fc28e45537 la Repubblica MERCOLEDÌ 10 SETTEMBRE 2014 CONTATTI TORINO @ REPUBBLICA.IT Torino TORINO.REPUBBLICA.IT LO SPORT IL RECITAL IL CONCERTO Juve, paura per Vidal problema alla coscia Paci: “Ho messo pepe nella mia musica” Sold out al Lingotto per Martha e i giovani ORMEZZANO A PAGINA XVIII ALBERTO CAMPO A PAGINA XV SUSANNA FRANCHI A PAGINA XVII Per la Ztl centrale un’area più larga e meno permessi LA POLEMICA BLUECAR SRÀ PRODOTTA IN FRANCIA Caso cimici Saitta avverte “Sugli appalti decidiamo noi” SARA STRIPPOLI Q UARANTASEI milioni per nove anni per informatizzare l’azienda To3. Cifra plausibile, o un errore grossolano dell’azienda e dell’Asl che avrebbe potuto spenderne solo 36 se avesse dato l’affidamento al Csi, il consorzio informatico di cui la Regione è socia? L’ex segretario di Roberto Cota, Giuseppe Cortese, riaccende i riflettori sull’appalto milionario del 2012 che invece di essere sospeso, com’era stato annunciato da Paolo Monferino, è andato avanti senza ostacoli. E Antonio Saitta annuncia: «Non ci saranno più appalti di questo genere decisi dalle singole aziende, l’informatizzazione è un processo che va governato centralmente dall’assessorato alla Sanità. Le conseguenze di questa assenza di governance le riscontriamo ogni giorno, Monferino a un certo punto ha dato il “liberi tutti”e s’è visto il caos che ne è venuto fuori». > Il “tagliando” della giunta a due anni dalla scadenza > Previste nuove pedonalizzazioni nella zona aulica > Fassino agli assessori: “Ricandidiamoci a governare” NAMPLIAMENTO della zona a U traffico limitato «ma concordato con cittadini e commercianti», ma anche meno permessi per l’ingresso in centro nelle ore di chiusura e nuove aree pedonalizate nella zona aulica di Torino per favorire i tanti turisti. Poi avanti sulla cessione di quote della partecipate da Gtt a Iren, da Amiat alla Sagat e alle farmacie comunali. Sono alcuni dei punti usciti ieri dal “tagliando” che Fassino ha fatto alla sua giunta a due anni dalla scadenza del mandato. Alla domanda «Si ricandiderà?», il sindaco ha risposto: «È presto per parlarne». ALLE PAGINE II E III LA STORIA La Sala Rossa chiude la buvette I consiglieri senza caffè SEGUE A PAGINA VII LA STORIA Tutte le scuole che fanno rima con qualità GABRIELE GUCCIONE La buvette della Sala Rossa A PAGINA III LA POLEMICA/ I SINDACATI: VIOLENZE A BORDO, PRONTI ALLO SCIOPERO Controllori, “processo” a Lubatti IL CASO/1 GABRIELE GUCCIONE DIEGO LONGHIN Uccide il padre a colpi di forbice “Era depresso dopo aver perso il lavoro” Il simbolo del dollaro disegnato col sangue La linea di produzione della Bluecar a Bairo Canavese IL CASO/2 E NON riusciva a nessuno da tempo, di mettere assieme i sindacati di Gtt, l’assessore Claudio Lubatti ci è riuscito in un sol colpo. Cgil, Cisl, Uil, Faisa e Ugl hanno avviato l’altro ieri la procedura di raffreddamento, «alla luce degli ennesimi episodi di ordine pubblico contro gli assistenti alla clientela», cioè i controllori. Listone con Pd e Fi: la città metropolitana test per sperimentare la “grosse koalition” SEGUE A PAGINA VI IL SERVIZIO A PAGINA IV S DI BLASI A PAGINA VI Gariglio e Pichetto: non è intesa politica LGRUPPO Bollorè e Renault hanno deciso di unire le forze per potenziare l’auto elettrica. L’accordo prevede un forte aumento della produzione della Bluecar l’auto finora prodotta per conto di Bollorè dalla Cecomp di La Loggia nello stabilimento di Bairo. Progressivamente la vettura sarà assemblata nella fabbrica Renault a Dieppe dal secondo semestre del 2015.«L’accordo con Bairo scade nel 2016. Poi si vedrà» ha detto il finanziere bretone non escludendo che grazie al successo dell’auto elettrica in Europa, sia possibile continuare a lavorare anche con Torino. ORSE sarebbe stato troppo facile andare alla ricerca di tutto ciò che non funziona nell’istruzione. Così il Forum educazione scuola Piemonte, che riunisce 19 associazioni, è andato a caccia dell’esatto opposto: la scuola “buona”. «Non ci siamo limitati alle migliori pratiche, ma abbiamo cercato dei casi che potrebbero essere utilizzati come modello per il sistema nazionale», racconta il presidente Domenico Chiesa. Il risultato? «Abbiamo individuato decine di casi in cui si dimostra che nella nostra scuola c’è grande volontà di innovare». IL SERVIZIO A PAGINA V PAROLA A PAGINA IX L’ombra Renault sul futuro dell’auto elettrica torinese I F METROPOLI/ IL PERSONAGGIO TEST SU 150 PREMATURI COORDINATO DALLA CITTÀ DELLA SALUTE Il sarto dei vip piemontesi che arriva dalla Romania Latte d’asina per bimbi fragili ENTOCINQUANTA bimbi piemontesi nati prematuri saranno alimentati con un latte nuovo: materno in parte, ma con l’aggiunta di un “fortificatore” brevettato con latte d’asina. «Sono piccoli fragilissimi, molto più soggetti a malattie gravi. Siamo convinti che si rivelerà migliore dal punto di vista nutrizionale e questo può fare la differenza per la qualità della vita futura dei piccoli», spiega Enrico Bertino, direttore della neonatologia universitaria della C L VOLTO della sartoria piemon- I tese è romeno. Si chiama Daniel Robu, ha 41 anni, e dall’anno scorso è delegato regionale alla prestigiosa Accademia dei Sartori di Roma. «Porto avanti la qualità italiana dei miei prodotti», dice, mostrando la targa di Eccellenza artigiana ricevuta nel 2007 dalla Regione. Oggi è uno dei sarti più esclusivi della città: uno dei pochi rimasti. «E pensare che io sono venuto qui per scelta. Perché 27 anni fa era questa la vera città della moda». ROCCI A PAGINA XI Daniel Robu SARA STRIPPOLI Città della Salute. La sfida dei medici torinesi è lanciata: fra un anno, a ricerca conclusa, si saprà se l’intuizione era corretta. «E una volta testato tutto il mondo potrà beneficiarne». Un rimedio antico, in realtà, il latte d’asino era considerato una cura preziosa e la vera difficoltà era averne abbastanza. «Per i bimbi prematuri il latte materno non è sufficiente, dev’essere potenziato con vitamine, pro- teine e sali minerali, il latte d’asina le ha, è il più simile a quello materno e ha molte più probabilità di non causare allergie», dice ancora il neonatologo. La scommessa è possibile grazie ad un finanziamento della Compagnia di San Paolo che ha stanziato 250 mila euro in due anni per una ricerca che coinvolge anche il Cnr e l’associazione Piccoli Passi di Claudio Fabris. Sono 400 i bimbi che nascono prematuri in Piemonte, 5 mila in tutta Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA REDAZIONE DI TORINO VIA BRUNO BUOZZI, 10 ■ 10123 ■ TEL. 011/5169611 ■ FAX 011/533327 ■ CAPO DELLA REDAZIONE PIER PAOLO LUCIANO ■ VICARIO ROBERTO ORLANDO ■ INTERNET TORINO.REPUBBLICA.IT ■ E-MAIL: [email protected] ■ SEGRETERIA DI REDAZIONE TEL. 011/5169611 ■ FAX 011/533327 DALLE ORE 9.00 ALLE ORE 21.00 ■ TAMBURINI FAX 011/533327 ■ PUBBLICITÀ A. MANZONI & C. S.P.A. ■ VIA BRUNO BUOZZI, 10 ■ 10123 TORINO ■ TEL. 011/5527511 ■ FAX 011/5527580 Rassegna del 10 settembre.pdf pagina 33 Sanità Socio-Assistenziale Copia di 39c02b0bc8ccced2250278fc28e45537 TORINO CRONACA la Repubblica MERCOLEDÌ 10 SETTEMBRE 2014 VII PER SAPERNE DI PIÙ Informazioni e aggiornamenti su torino.repubblica.it Politica e giustizia Saitta: “Sugli appalti decideremo noi” L’assessore dopo il “caso cimici” che ha portato alla luce un maxi-contratto Asl <DALLA PRIMA DI CRONACA LA GIOR NA TA SARA STRIPPOLI P ROPRIO Saitta, allora presidente della Provincia, su quell’appalto dell’Asl To3 aveva scritto alla Corte dei Conti chiedendo una verifica. «La mia valutazione riguardava il Csi. Perché è escluso dagli affidamenti visto che è socio della Regione?» spiega. In quei giorni il Pd aveva alzato la voce, Monferino aveva chiesto al direttore dell’azienda sanitaria Gaetano Cosenza di fermare tutto, ma dal carteggio emerge che di fronte alla richiesta del direttore di avere assistenza legale da parte della Regione in caso di ricorso sicuro, l’assessorato non se l’era sentita di dare garanzie. Così l’appalto è stato assegnato, e adesso Cosenza spiega: «Quando sono arrivato, marzo 2012, la gara era già stata espletata e non potevo fare altro che assegnarla. La ditta vincitrice è la Dedalus e quel contratto prevede che in caso di informatizzazione complessiva di tutte le aziende da parte della Regione il contratto può essere annullato senza oneri per l’azienda». Saitta non entra nel merito del singolo caso. Insiste però sul fatto che il tema dell’informatizzazione è centrale per il futuro della sanità piemontese, un progetto per cui la Regione ha chiesto 48 milioni di fondi europei. Aggiunge però che «la prima riflessione debba riguardare il futuro del Csi. «Monferino sosteneva che era fuori mercato? Può darsi che avesse ragione, ma allora diciamo che la priorità dev’essere chiarire cosa se ne voglia fare. Se va chiuso facciamolo, ma se così non è allora bisogna capire come può essere utile ad un processo generale di contenimento della spesa sanitaria dando più servizi. In altre parole il Csi deve stare sul mercato ma in condizione di giocare la sua partita». © RIPRODUZIONE RISERVATA Lega in guerra, 21 richieste di giudizio ma tra Cota e rivali i veleni continuano L’INCHIESTA OTTAVIA GIUSTETTI IL BLITZ S ONO ventuno le richieste di rinvio a giudizio, e nessun indagato ha accennato per ora a voler patteggiare: si avvia verso la fase conclusiva l’inchiesta della procura di Francesco Saluzzo che ha travolto la Lega novarese a cinque giorni dalle elezioni politiche nel 2013, spazzando via la «fazione» invisa all’ex governatore Roberto Cota a suon di perquisizioni e avvisi di garanzia. Ma due dei principali indagati, ex amici fraterni dello stesso Cota, l’assessore regionale Massimo Giordano (dimessosi dall’incarico allo scoppio dello scandalo), e Giuseppe Cortese, ex capo di gabinetto del presidente, partono al contrattacco e presentano denunce contro le fonti «riservate e confidenziali» che diedero il via all’inchiesta. La loro teoria è che il contenuto di quelle informazioni riservate di cui a questo punto chiedono vengano fatti i nomi - sia platealmente falso (che fossero occultamente soci, per esempio, e che avessero in piedi un business immobiliare intorno alla realizzazione del Novarello, il campo sportivo del Novara Calcio) e che le soffiate siano state usate ad hoc per costruire un’inchiesta che si è nutrita di sedici mesi di intercettazioni in ogni luogo privato possibile, dai telefoni, alle abitazioni, agli uffici, alle automobili, ai ristoranti, ai FEBBRAIO 2O13 Contro il “sistema Giordano” a Novara era scattata una raffica di avvisi alla vigilia del voto LA NOTIZIA SU REPUBBLICA Gli articoli di ieri sul “caso cimici” nell’ex ufficio di Giuseppe Cortese in Regione INTERCETTAZIONI La polizia è arrivata in Regione per togliere le “cimici” collocate all’epoca della giunta Cota bar. Sedici mesi che hanno svelato un coacervo di macchinazioni e complotti costruiti non tanto con la finalità del guadagno personale quanto della rivincita politica, senza esclusio- Rassegna del 10 settembre.pdf ne di colpi bassi, tra le due fazioni della Lega novarese nate dal divorzio del “trio magico” Cortese-Cota-Giordano. Gli atti allegati al documento di chiusura delle indagini con- tengono migliaia di pagine di conversazioni, testimoni dell’attività di intercettazione che ancora ieri è venuta fuori dal racconto di Sergio Chiamparino il quale ha ricevuto in piazza Ca- pagina 34 stello gli uomini delle forze dell’ordine arrivati per bonificare dalle cimici l’ex ufficio di Giuseppe Cortese. Gli scenari entro i quali si giocherà la partita del processo sa- ranno due. Ed è presumibile che proprio in aula, a questo punto, si delineeranno non solo le responsabilità penali ma anche i retroscena di un periodo politico molto delicato per il Piemonte. La prima parte delle accuse nei confronti di Massimo Giordano ruota intorno all’ipotesi che il politico, allora sindaco di Novara, avesse favorito un «amico», Mario Berti, nella gestione del bar del Teatro, il Bar Coccia, con atti contrari ai suoi doveri d’ufficio. Ancora: il sindaco Giordano viene accusato di non aver esitato a esercitare pressioni nei confronti di dirigenti comunali per favorire persone del suo giro nella gestione di appalti per la ristrutturazione di edifici pubblici. La spalla di Giordano, nella ricostruzione fatta dai pm Nicola Serianni e Olimpia Bossi, è sempre Giuseppe Cortese, direttore del giornale Tribuna Novarese, uno dei quotidiani più influenti della zona. Cortese, secondo gli informatori della procura, non esita a mettere cronisti e pagine di giornale a disposizione della causa. Anche lui amico fraterno di Cota approda in Regione con la vittoria alle elezioni nel 2010. Ma l’equilibrio tra i tre si incrina fino a che Giordano e Cortese da una parte, e il presidente dall’altra, vanno allo scontro totale. Nel frattempo, scrivono gli inquirenti, Giordano tenta la rivincita politica e mette in piedi, insieme all’amico, un nuovo progetto editoriale chiamando a raccolta un gruppo di imprenditori, e dispensando loro favori in virtù del proprio ruolo politico. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sanità Socio-Assistenziale 12 14 50 .Quartieri STAMPA .LA MERCOLEDÌ 10 SETTEMBRE 2014 Aperte tutti i giorni: Piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30. Orario minimo 9-19,30: corso Regina Margherita 254/c; via San Marino 69; via Ancina 43/G; via Monginevro 57/D; corso Brunelleschi 75/C; via Borgaro 103; via P. Cossa 280; largo Brescia 47; via del Carmine 1 ang. p.za Savoia; piazza Vitto- rio Veneto 11; via Nizza 115; via Pio VII 164/C; corso Vercelli 195; corso Francia 212. Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo 37; via Sacchi 4; corso Traiano 73; corso Francia 1/bis. Di notte (19,30-9): corso Belgio 151/B; via Nizza 65; corso Vitt. Emanuele II 66; piazza Massaua 1. Informazioni: www.farmapiemonte.org QUARTIERI Per le vostre segnalazioni [email protected] Risposta in un mese Centro Piazze auliche del centro stop al bitume nelle buche Il quartiere vorrebbe riconquistare parte del presidio sanitario con ottanta posti Dopo la denuncia della “Stampa” tornano sampietrini o lose di pietra PAOLO COCCORESE Il Comune corre ai ripari per salvaguardare l’immagine delle più belle piazze della città. Nei giorni scorsi, «La Stampa» aveva denunciato come le pavimentazioni di pregio del centro storico si fossero trasformate in tappeti di cubetti e lose mancanti colmati da orribili rattoppi di bitume. Scorci da cartolina rovinati da orribili colate di catrame color pece che hanno attirato le critiche di tanti cittadini. Il restyling non si è fatto attendere. E, in attesa delle promesse opere di manutenzione su larga scala, annunciate per l’anno venturo, i lavori di risistemazione sono partiti da piazza Carignano e piazza Castello. Potrà tirare un sospiro di sollievo, il lettore che due settimana scrisse un’arrabbiata lettera alla nostra rubrica, Specchio dei tempi, per chiedere di fermare l’invasione dei «tacconi di bitume al posto dei sampietrini nell’elegante piazza Carignano». Ieri, il tappetto di blocchetti di porfido è stato riportato all’antica bellezza. Davanti alla prima sede del Parlamento italiano, a metà strada dal foyer del teatro omonimo e gli eleganti dehors del ristorante Cambio e della gelateria Pepino, sono spariti i rattoppi di catrame che avevano rovinato il sorriso di una delle piazze auliche della città. Lose più spesse Discorso diverso per piazza Castello, dove ieri ha mosso il primo passo il cantiere che dovrà sostituire il manto di lose sconnesse davanti agli uffici della Regione. La piazza, dopo aver accolto palchi, gazebi e chioschi delle varie ini- Piazza Carignano Prima Ecco come si presentava poche settimane fa piazza Carignano, le buche senza sampietrini Dopo Dopo le denunce su Specchio dei tempi e l’inchiesta del nostro giornale in piazza Carignano al posto delle buche sono ricomparsi i sampietrini ziative, più o meno nobili, organizzate col permesso del Comune, sarà interessata da una manutenzione più intensa di quella della vicina piazza Carignano. Lo aveva annunciato, l’assessore alla Viabilità, Claudio Lubatti. «Questa volta, per evitare altri danni, abbiamo deciso di puntare sull’installazione di un tappeto di lose più spesse di quelle poste nell’ultimo intervento di riqualificazione». Interventi necessari Si è scoperto, sulla pelle della piazza, che le lastre di pietra scelte in passato erano troppo fragili per sopravvivere ai carichi di lavoro di un’area destinata ad accogliere, non solo le passeggiate come via Lagrange, ma anche eventi e maxi-concerti. «In caso di danni, agli organizzatori è chiesto di dover sostenere le spese di sistemazione delle lo- se rotte», puntualizzano dal Comune. Mentre si attende il 2015. Nelle prossime settimane, sarà pronto il monitoraggio sullo stato delle piazza auliche. Servirà a finanziare la ristrutturazione completa. Per l’anno che viene, tra Ostensione della Sindone e il calendario della Capitale dello Sport, Torino non può permettersi di fare brutta figura. REPORTERS San Salvario Al Valdese si apre una speranza per senologia Ottimismo dopo l’incontro tra Saitta, Levi e i comitati di tutela dei malati PAOLA ITALIANO Tornare indietro è impossibile. L’ospedale Valdese non sarà più quello che era, ma il giorno dopo l’incontro tra l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, il comitato Mettiamoci le Tette e il comitato Evangelico, a San Salvario c’è chi si sente prudentemente ottimista.«Il problema è stato riaperto - commenta il presidente della Circoscrizione 8, Mario Levi - e se non altro adesso c’è un interlocutore che ascolta». La maggioranza in Regione era minoranza quando si batteva per scongiurare la chiusura da parte della giunta Cota. Ma tornare indietro non si può perché lo smantellamento è andato avanti a tempo record: le attrezzature sono state spostate, i service sono stati disattivati. «L’obiettivo minimo - spiega ancora Levi - è la riapertura del presidio, delle sue quattro sale operatorie e la riattivazione dell’ottantina di posti letto». Raccolte 1025 firme Parella Cit Turin Oltre mille residenti si sono schierati perchè la Circoscrizione chiedesse al Comune di prorogare il servizio alla ditta che si occupa di chiudere i cancelli di notte al parco Famiglie abusive Comuneprorogal’appalto dentro la Westinghouse Tesorierachiusadinotte Lo sgombero di qualche settimana fa è ormai solo un ricordo. Dentro allo scheletro dell’ex fabbrica Nebiolo, nell’area Westinghouse, sono tornate a vivere alcune famiglie: è stata forzata la porta d’ingresso che era stata bloccata con un lucchetto. Diverse persone entrano ed escono con i carrelli con le loro poche cose, all’interno ci sono materassi insieme a rifiuti ed escrementi nella struttura sostenuta dai ponteggi. L’area attende la riqualificazione - lì è prevista la costruzione di un centro congressi - ma il suo FABRIZIO ASSANDRI L’ex fabbrica rifugio di sbandati presente è segnato dall’abbandono. «Chiederemo ai vigili di intervenire nuovamente per chiudere l’accesso a un edificio degradato al punto che per gli occupanti può essere un pericolo stare lì» dice il presidente della Circoscrizione 3 Daniele Valle. [F.ASS.] Rassegna del 10 settembre.pdf Ma il problema sono soprattutto le conseguenze portate dalla chiusura della senologia a cui non è seguita un’adeguata riorganizzazione: lo sportello attivato per il supporto alle pazienti non faceva altro che fornire indirizzi e numeri di telefono di altri ospedali, dove le liste di attesa si sono allungate a dismisura, costringendo molte donne a rivolgersi alla sanità privata. E generando quello che Saitta ha chiamato «un bisogno di salute» a cui si è impegnato a dare risposte entro un mese. In questo quadro si inserisce la speranza che dei servizi di senologia possano ancora trovare spazio al Valdese. Per il quartiere, si tratterà comunque di una perdita, perché è inimmaginabile che tornino i servizi di oculistica o di odontoiatria, per esempio. «Ma la mia non è mai stata una battaglia per i muri - dice Levi - ma per l’idea di salute che il Valdese portava avanti». Di battaglie per i muri ce n’è un’altra che si protrae a San Salvario, quella per la sede Asl To1 in via Petitti. La consegna dopo i lavori era stati garantita entro l’autunno, ora si parla di Natale. E sul ritorno completo di ambulatori e uffici presenti prima della chiusura, le garanzie sono state date, per ora, solo a parole. Hanno raccolto 1.025 firme in due giorni per chiedere che il parco non resti incustodito. I frequentatori della Tesoriera si sono ribellati dopo aver saputo che il Comune non ha più i soldi per chiudere il parco di notte. E un risultato l’hanno già ottenuto, anche se provvisorio. «Il contratto alla ditta di vigilanza che apre e chiude i cancelli del parco, in scadenza il 15 settembre, sarà prorogato» spiega dopo il pressing sul Comune il presidente della Circoscrizione 4, Claudio Cerrato. «Chi pensava di lasciare sempre aperta la Tesoriera non la conosce, non sa di cosa parla: qui ci sono la biblioteca musicale, le scuderie con la sede del Cai, un asilo, statue, composizioni floreali» dice la pensionata Silvana Guadagno che, insieme all’ex custode del parco Mario Piovano, ha raccolto le firme: «Non vogliamo che il parco monumentale cada in mano ai vandali». E per aggiornare i firmatari sulla situazione attaccano cartelli proprio ai cancelli. Il taglio dei fondi resta in agguato. La proroga serve a tamponare l’emergenza: si cerca entro qualche mese quella solu- pagina 36 zione a costo zero che finora non è stata trovata. L’assessore Gianguido Passoni ipotizza che il servizio torni a essere svolto da un dipendente comunale. Altre possibilità di cui si discute sono di riattivare un alloggio di custodia, chiedere una mano al Cai o all’associazione nazionale carabinieri. Molti residenti, firmando la petizione, si sono offerti di aprire e chiudere gratis, magari a turno, i quattro cancelli del parco. «A condizione che il servizio sia garantito e continuativo» dice Cerrato, che pensa anche ad altre forme di collaborazione dei cittadini, come la vigilanza diurna contro episodi di inciviltà. Sanità Socio-Assistenziale
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