DOTTORATO DI RICERCA IN “Scienze dello sport, dell’esercizio fisico e dell’ergonomia” XXIV CICLO TITOLO TESI DI DOTTORATO “Le motivazioni alla pratica sportiva in atleti italiani” Tutore Prof. Laura Capranica Dottorando Dott. Stefano Amici Riassunto La motivazione alla pratica sportiva è uno degli argomenti più studiati nell’ambito della psicologia dello sport; cercare di capire la dinamica del complesso processo psicologico delle motivazioni è fondamentale per la comprensione del comportamento umano; in particolare risulta fondamentale conoscere ciò che avvicina le persone allo sport, che le sostiene nel continuare o che le porta ad abbandonare l’attività intrapresa. L’indagine è stata divisa in tre parti: nella prima parte sono stati studiati giovani atleti italiani competitivi (9-17 anni), per verificare se e come le motivazioni potessero modificarsi in relazione al genere, all’età, al tipo di sport praticato ed al livello di competizione. Nella seconda parte, sono state studiate le motivazioni di atleti adulti italiani (25-45 anni), per verificare se il genere, l’età ed il praticare attività sportiva in forma competitiva o orientata al fitness, possano modificare i profili motivazionali. Nella terza parte gli studi hanno riguardato l’analisi delle motivazioni in relazione all’abbandono; si è indagato quali motivazioni possano essere predittrici di drop out e quali al contrario facilitino la persistenza, nei giovani atleti italiani competitivi praticanti nuoto (12-22 anni) e negli adulti che iniziano a seguire programmi di fitness (18-70 anni), mediante due indagini di tipo longitudinale della durata, rispettivamente, di dodici e sei mesi. E’ stato eseguito inoltre un confronto tra giovani nuotatori competitivi ed atleti “master” praticanti nuoto, per indagare gli aspetti motivazionali di queste due categorie di atleti, allo scopo di individuare caratteristiche simili o eventuali differenze. Per valutare le motivazioni che guidano gli individui a praticare sport, è stato utilizzato il questionario Sport Motivation Scale (Pelletier et al., 1995), che consta di sette sottoscale: tre per la misurazione delle motivazioni intrinseche, tre per le motivazioni estrinseche e una per l’amotivazione, per un totale di 28 items. E’ stata utilizzata la versione a 32 items, nello studio riguardante gli adulti praticanti attività di fitness, in relazione al drop out. Negli studi effettuati sui giovani atleti competitivi, riguardo il genere, due hanno evidenziato negli atleti competitivi di genere maschile, in particolare i nuotatori, più elevati livelli di External Regulation rispetto alle femmine. mostrando un più elevato rischio di drop out; mentre nei giovani ginnasti competitivi non si sono rilevate differenze significative. In relazione all’età, in tutti gli studi su giovani atleti competitivi si nota, in accordo con la letteratura, un progressivo declino delle motivazioni intrinseche rispetto alle estrinseche con l’aumentare dell’età. In particolare, gli atleti competitivi più giovani (9-12 anni), praticanti ginnastica e nuoto mostravano livelli più elevati di motivazioni intrinseche e di Identified Regulation, rispetto agli atleti più grandi (13-17 anni). I risultati, in relazione al tipo di sport praticato, indicano che i nuotatori competitivi esibiscono un profilo motivazionale caratteristico degli atleti praticanti sport individuali, al contrario i ginnasti tendono ad assomigliare agli atleti coinvolti negli sport di squadra. Indagando nei giovani ginnasti competitivi le differenze per livello di competizione, abbiamo ottenuto dei risultati che contrastano con quanto affermato nella letteratura; infatti i ginnasti di livello più basso, partecipano più per motivi estrinseci, rispetto ai ginnasti di più alto livello; mostrando caratteristiche motivazionali che contraddistinguono gli atleti di elevato livello. Dal confronto tra i giovani nuotatori competitivi ed i nuotatori master adulti, è emerso che i giovani si allenano più per il piacere derivato nel conoscere aspetti relativi al nuoto ma mostrando poca convinzione di poter raggiungere gli obiettivi personali; mentre gli atleti master sono risultati meno motivati dal miglioramento degli aspetti tecnici ma vivono le loro esperienze competitive con molti meno dubbi. Gli studi effettuati sugli adulti, in relazione al genere indicano, in accordo con la letteratura, che gli atleti di genere maschile praticano l’attività sportiva con un più elevato senso di “pressione”, rispetto alle atlete. In particolare, gli atleti di genere maschile più grandi (35-44 anni), credono meno di poter raggiungere i risultati desiderati, mostrando un più elevato rischio di abbandono. Mentre nello studio sugli atleti adulti competitivi e ricreativi, il genere non sembra influire sulle motivazioni, in linea con altri studi sulle motivazioni in atleti adulti agonisti svolti in Italia. In riferimento al livello di attività, gli atleti ricreativi maschi mostrano un più elevato rischio di drop out, rispetto alle atlete ricreative di genere femminile. In riferimento all’età, gli atleti adulti più giovani (25-34 anni), vivono l’attività sportiva più consapevoli di voler continuare ad allenarsi; mentre gli atleti più grandi (35-44 anni) mostrando livelli più elevati di Amotivation, esibiscono un aumento del rischio di drop out. In particolare, rospetto al livello gli atleti competitivi più giovani (25-34 anni), mostrano maggior persistenza nell’attività sportiva, rispetto agli atleti ricreativi della stessa età. I risultati relativi al confronto tra i partecipanti ad attività di fitness e gli atleti competitivi, indicano che gli atleti ricreativi coinvolti in programmi di fitness sembrano partecipare perché pressati da amici o conoscenti, aumentando il rischio di abbandono; al contrario gli atleti adulti competitivi, si allenano con molto meno bisogno di approvazioni esterne, mostrando maggiore persistenza nell’attività sportiva. Per quanto riguarda l’indagine longitudinale in relazione al drop, out nei giovani nuotatori competitivi, è risultata una percentuale di abbandono negli atleti italiani, dopo dodici mesi di attività, del 24.6% in linea con quelle indicate dalla letteratura, più marcata nella fascia di età compresa tra i 12 ed i 16 anni dove si sono rilevati il 69.4% degli abbandoni. I risultati ottenuti confermano che le forme di motivazione self-determinate sono associate positivamente con la persistenza nell’attività sportiva, mentre le forme di motivazione meno self-determinate, in particolare l’Amotivation, sono risultate le migliori “predittrici” di drop out. Lo studio longitudinale riguardante gli adulti coinvolti in attività di fitness in relazione all’abbandono, ha dimostrato che anche negli atleti adulti italiani il drop out è un fenomeno rilevante; infatti gli atleti adulti italiani hanno esibito percentuali di abbandono pari al 45.0%, in linea con la letteratura. Gli atleti studiati risultavano motivati principalmente da tutto ciò che contribuisce al miglioramento dell’aspetto estetico; mostrando un elevato bisogno di ricevere approvazioni esterne e, pur trattandosi di atleti che si erano avvicinati al fitness da poco tempo, hanno evidenziato un profilo motivazionale caratteristico degli atleti coinvolti in questo tipo di attività. Quindi le forme meno self-determinate delle motivazioni, in particolare l’External regulation e l’Amotivation, si sono rivelate le migliori “predittrici” di abbandono negli atleti adulti che si avvicinavano alla pratica del fitness. Abstract Motivations for sport is one of the most studied topics in psychology of sport, try to understand the dynamics of the complex psychological process of motivation is crucial to understanding of human behaviour in particular is important to know what brings people to sports or leads to abandon the activity undertaken. The study was divided into three parts: the first part we studied young Italian competitive athletes (9-17 years), to verify if and how motivations change in relation to gender, age, type of sport and the level of competition. In the second part, we studied motivations of adults Italian athletes (25-45 years), to test whether gender, age and competitive or fitness activities oriented, may change their motivational profile. In the third study involved the motivation analysis in relation to drop out; investigating such reasons may be predictor of drop out and which facilitate the persistence, in young Italians competitive athletes practicing swimming (12-22 years) and adults starting to follow fitness programs (18-70 years), with two longitudinal studies of twelve and six months respectively. Furthermore, was performed comparison among young competitive swimmers and "master" athletes practitioners swimming, to investigate the motivational aspects, in order to identify similar characteristics or differences. To assess the motivations that drive people to play sport, we used Sport Motivation Scale questionnaire (Pelletier et al., 1995), which consists of seven subscales: three for the measurement of intrinsic motivation, three for the measurement of extrinsic motivation and one for amotivation subscale, for a total of 28 items while in the study concerning drop out on adult involved in fitness activities, we used the 32 items version. Studies on young competitive athletes, with respect to gender, two of these showed that male competitive athletes, especially swimmers, showed higher levels of External Regulation, with respect females competitive, showing a higher risk of drop out. While in young competitive gymnasts we did not found significant differences. In relation to age, in all studies of young competitive athletes, in agreement with the literature, to observe a progressive decline of intrinsic motivation with increasing age. In particular, younger competitive athletes (9-12 years), practicing gymnastics and swimming, showed higher levels of intrinsic motivation and Identified Regulation, with respect to 13-17 years. The results for type of sport, indicate that competitive swimmers exhibit a distinctive motivational profile of athletes practicing individual sports, while the gymnasts tend to be like athletes involved in team sports. Investigating the differences in level of competition in young competitive gymnasts, we obtained results that contrast with the literature; low-level gymnasts participated more for extrinsic reasons respect to high-level gymnasts which showed motivational characteristics that distinguish high-level athletes, The comparison among young competitive swimmers and master swimmers, showed that young athletes seem to train more for the pleasure of knowing aspects of swimming, while master athletes were less motivated by improvement of technical aspects, living their competitive experiences with few doubts. Studies in relation to gender indicate, in agreement with the literature, that adults male athletes engaged in sports activities with a higher sense of "pressure" with respect to female athletes; in particular, male athletes of 35-44 years showing higher risk of dropping out. The study in competitive and recreational adult athletes, gender does not seem to affect motivation, resulting in line with other studies in Italian adults competitive athletes and in relation to level of activity, male recreational athletes showed a higher risk of dropping out, with respect female recreational athletes. In relation to age, younger adults (25-34 years), live sport activities more aware of wanting to continue to train, while athletes of 35-44 years, showed higher levels of Amotivation. In particular, younger adults (25-34 years), seem believed more to continue training, while athletes of 35-44 years showed higher levels of Amotivation with higher risk of dropping out. In particular younger competitive athletes (25-34 years), would seem to take exercise more for fun and exciting sensations, with increased persistence, compared to recreational athletes of same age. Results related to participate in recreational or competitive activities, indicate that athletes involved in fitness programs, seem to participate more driven by friends, increasing drop out risk, while competitive athletes, seem to work out more for fun, with less need for external approvals, showed greater persistence in sport. Longitudinal study on drop out in young competitive swimmers, showed drop out percentage, after twelve months of activity, around 24.6% in line with the literature, with 69.4% between 12 to 16 years. The results obtained confirm that the self-determined forms of motivation are positively associated with greater persistence in the sport, in particular Amotivation, was the best "predictor" of drop out. Longitudinal study on adults involved in fitness activities, showed that drop out is a significant phenomenon, also in Italian adult athletes. Indeed adults athletes exhibited dropout rates around 45.0%, in line with the literature and seem to be motivated to improve aesthetic variables, showing a high need to receive external approvals, showing a typical motivational profile of athletes involved in fitness activity, In conclusion External regulation and Amotivation, have proved the best "predictor" of drop out in adult athletes who approached fitness activity.
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