Relazione compatibilita - Urbanistica Tolentino

Studio di geologia ambientale
PR
Comune:
Dott. Geol.
Roberto Pucciarelli
TOLENTINO (MC)
Committente:
Piazza Mauruzi, 17 - 62029 Tolentino (MC)
Tel./fax 0733/960504 – 334/5824474
C.F. PCC RRT 68P18 L191Q
P.I. 01280050434
La Governatori s.r.l. - Zaheer Ud Din Babar
VERIFICA DI COMPATIBILITA' IDRAULICA E INDICAZIONI
PER IL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI INVARIANZA
D.G.R. n° 51 del 27.01.2014
Dott. Geol. Roberto Pucciarelli
RELAZIONE
data:
Giugno
2014
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COMUNE DI TOLENTINO (MC)
VERIFICA DI COMPATIBILITÀ IDRAULICA E INDICAZIONI
PER IL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI INVARIANZA
(D.G.R. N° 51 27.01.2014)
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INDICE
1. PREMESSA................................................................................................................................... 2
2. ANALISI DEI DATI ESISTENTI ............................................................................................. 3
3. VERIFICA COMPATIBILITA’ IDRAULICA .......................................................................... 5
3.1 LIVELLI DI VERIFICA..................................................................................................................................5
3.2 ANALISI MORFOLOGICA ED IDROGRAFICA .............................................................................................6
3.3 CONCLUSIONI ...............................................................................................................................................7
4. VERIFICA DI INVARIANZA IDRAULICA ............................................................................ 8
4.1 FINALITÀ.......................................................................................................................................................8
4.2 MODALITÀ DI CALCOLO DEI VOLUMI E DEGLI INVASI DI COMPENSAZIONE DELLA
IMPERMEABILIZZAZIONE ..................................................................................................................................9
4.3 INDICAZIONI PER LE AREE DI TRASFORMAZIONE URBANA ............................................................. 11
4.4 INDICAZIONI OPERATIVE PER LA MITIGAZIONE DELL’EFFETTO IMPERMEABILIZZAZIONE ..... 12
4.5 CONCLUSIONI ............................................................................................................................................ 13
Figure nel testo:
-
Corografia, scala 1:25.000 (Fig. n° 1);
Inquadramento topografico, scala 1:10.000 (Fig. n° 2);
Planimetria catastale, scala 1:2.000 (Fig. n° 3).
Dott. Geol. Roberto Pucciarelli, Piazza Mauruzi n° 17 – 62029 Tolentino (MC)
e-mail: [email protected] – Tel./Fax: 0733/960504 Cell. 334/5824474
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1. PREMESSA
Il presente lavoro, redatto in ottemperanza all’art. 10 della L.R. 22 novembre 2011 n°
22 (“Norme in materia di riqualificazione urbana sostenibile e assetto idrogeologico” e modifiche alle
Leggi Regionali 5 agosto 1992 n° 34 “Norme in materia urbanistica, paesaggistica e di assetto del
territorio” e 8 ottobre 2009 n° 22 “Interventi della Regione per il riavvio delle attività edilizie al fine di
fronteggiare la crisi economica, difendere l’occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici e promuovere tecniche
di edilizia sostenibile”), è finalizzato alla valutazione dei seguenti elementi:
→ Verifica di compatibilità idraulica degli interventi previsti all’interno di un’area
localizzata in C.da Bura (piano di recupero a fini residenziali di accessori agricoli
in disuso siti in c.da bura – L.R. 22/2009 e ss.mm.ii. ) nel Comune di Tolentino
(MC) – art. 1, comma 1 e successivi L.R. 22 novembre 2011;
→ Valutazione degli interventi necessari al perseguimento dell’invarianza idraulica in
seguito alle trasformazioni del suolo comportanti una variazione delle caratteristiche di
permeabilità, nell’ambito degli interventi previsti all’interno di un’area localizzata in
C.da Bura (piano di recupero a fini residenziali di accessori agricoli in disuso siti
in c.da bura – L.R. 22/2009 e ss.mm.ii. ) nel Comune di Tolentino (MC) – art. 1,
comma 2 e successivi L.R. 22 novembre 2011;
Come basi cartografiche sono state utilizzate la Carta Topografica Regionale in scala
1:25.000, Foglio 124 Macerata - Quadrante 124 I (Fig. n° 1), la Carta Tecnica Regionale in scala
1:10.000, Foglio 302 Tolentino, Sezione 302160 “Tolentino” (Fig. n° 2) e la planimetria catastale in
scala 1:2.000.
Dott. Geol. Roberto Pucciarelli, Piazza Mauruzi n° 17 – 62029 Tolentino (MC)
e-mail: [email protected] – Tel./Fax: 0733/960504 Cell. 334/5824474
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2. ANALISI DEI DATI ESISTENTI
Nel corso della redazione del presente lavoro sono stati consultati ed analizzati i
seguenti documenti:
 Le sorgenti della Provincia di Macerata - Studio idrogeologico (Vol. I-II; a cura
dell'Università di Camerino, 1972).
 Carta Geologica dei depositi neogenico-quaternari tra il F. Potenza e il F. Tronto (G.
Cantalamessa ed altri, Studi Geologici Camerti, Numero Speciale, VII, 1983).
 L'ambiente Fisico delle Marche - Geologia-Geomorfologia-Idrologia (Regione Marche,
Assessorato Urbanistica-Ambiente,1991).
 Analisi dell'evoluzione tettonico-sedimentaria dei bacini minori torbiditici del Miocene mediosuperiore nell'Appennino umbro-marchigiano e laziale-abruzzese: 9) Il bacino della Laga tra il F. Potenza
ed
il F. Fiastrone - T. Fiastrella
(Studi Geologici Camerti, Istituto di Geologia Univ. di
Camerino, Volume VII, 1981-82).
 Carta inventario dei movimenti franosi della Regione Marche ed aree limitrofe - Scala 1:100.000
- Coordinatori: M. Cardinali e F. Guzzetti, CNR-IRPI, Perugia, 1993.
 Il rischio idrogeologico nella Provincia di Macerata (a cura di Torquato Nanni), Provincia di
Macerata - Assessorato all'Ambiente (2000).
 Carta del Rischio Idrogeologico Potenziale nella Provincia di Macerata (Marche) - scala
1:100.000 (A cura di Torquato Nanni) - Amministrazione Provinciale di Macerata - Settore
Ambiente e Territorio (2000).
 Carta Geologica d’Italia - Catalogo delle Formazioni - Quaderni Serie III – Volume 7 –
Fascicolo VI (2007).
 Carta Geologica d’Italia - Catalogo delle Formazioni - Quaderni Serie III – Volume 7 –
Fascicolo VII (2007).
 D.G.R. 2948 del 6 Ottobre 2009, Regione Veneto.
 D.G.R. 8/1566 del 22/12/2005 e D.G.R. 8/7374 del 28/05/2008, Regione Lombardia.
 Bozza Direttiva per “Modalità e procedure relative all’esecuzione degli studi idrologici e delle
verifiche idrauliche” (Sedute del Comitato Tecnico del 16/06/2005 e del 04/10/2005).
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 Proposta metodologica per l’aggiornamento delle mappe di pericolosità e di rischio. Attuazione della
Direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi da alluvioni (D.Lgs n° 49/2010),
IPRA, Linee Guida n. 82/2012, luglio 2013.
 Direttiva contenente i criteri per la valutazione della compatibilità idraulica delle infrastrutture
pubbliche e di interesse pubblico all’interno delle fasce “A” e “B”, Autorità di Bacino del Fiume Po, adottata
con delibera del C.I. n° 2 del 11/5/1999, aggiornata con delibera del C.I. n° 10 del 05/04/2006.
 Criteri, modalità e indicazioni tecnico – operative per la redazione della verifica di compatibilità
idraulica degli strumenti di pianificazione territoriale e per l’invarianza idraulica delle trasformazioni
territoriali. D.G.R. n° 53 del 27/01/2014. Linee Guida. “A” sviluppo della Verifica di Compatibilità
Idraulica.
 Criteri, modalità e indicazioni tecnico – operative per la redazione della verifica di compatibilità
idraulica degli strumenti di pianificazione territoriale e per l’invarianza idraulica delle trasformazioni
territoriali. D.G.R. n° 53 del 27/01/2014. Linee Guida. “B” sviluppo della Verifica per l’Invarianza
Idraulica.
 Criteri, modalità e indicazioni tecnico – operative per la redazione della verifica di compatibilità
idraulica degli strumenti di pianificazione territoriale e per l’invarianza idraulica delle trasformazioni
territoriali. D.G.R. n° 53 del 27/01/2014. Linee Guida. “C” accorgimenti tecnico – costruttivi per la
mitigazione del rischio idraulico in aree inondabili.
Tali studi, circolari e delibere, forniscono utili indicazioni per inquadrare il territorio
indagato in un contesto più ampio, relativamente alle condizioni geologiche, geomorfologiche,
idrogeologiche ed idrauliche e consentono altresì di valutare in maniera approfondita le
problematiche inerenti la compatibilità e l’invarianza idraulica.
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3. VERIFICA COMPATIBILITA’ IDRAULICA
3.1 Livelli di verifica
La Verifica di Compatibilità Idraulica si sviluppa su più livelli di approfondimento e, a
seconda del livello di sviluppo della stessa, implica la valutazione dei seguenti dati e analisi:
→ VERIFICA PRELIMINARE - Dati e analisi bibliografici e storici: permettono di
ottenere informazioni sugli effetti di precedenti eventi di inondazione, nonché sugli
studi esistenti e sull’individuazione delle aree inondabili negli strumenti di
Programmazione esistenti, utili al fine di tarare le analisi geomorfologiche e idrauliche;
→ VERIFICA SEMPLIFICATA - Dati e analisi geomorfologiche: permettono di ottenere
informazioni sulla porzione di territorio interessabile dalle dinamiche fluviali, sui
processi geomorfologici predominanti e sugli elementi geomorfologici che delimitano
le aree interessabili da fenomeni di piena, nonché sull’evoluzione nel tempo del corso
d’acqua e delle aree di pertinenza fluviale;
→ VERIFICA COMPLETA – Dati e analisi idrologiche - idrauliche: permettono di
quantificare, in relazione a criteri fissati convenzionalmente (es: tempo di ritorno), le
aree inondabili; in genere, salvo analisi di maggior impegno, tali verifiche si riferiscono
a schematizzazioni geometriche statiche dell’alveo.
Ciascuno di questi tre gruppi di dati ed analisi è utile e importante al fine di definire nella
maniera più possibile attinente alla realtà le aree interessabili dalle dinamiche fluviali; la
Verifica di Compatibilità Idraulica risulterà dalla integrazione e sintesi ragionata dei suddetti
dati, evidenziando la congruenza tra l’insieme delle informazioni raccolte e le analisi effettuate.
Il grado di approfondimento degli studi è funzione dell’importanza della trasformazione
territoriale prevista e della situazione della rete idrografica nel contesto in cui si colloca la
trasformazione territoriale.
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Indicativamente è più approfondito in funzione dell’ampiezza del bacino sotteso, della
vicinanza al corso d’acqua, dell’esistenza di dati su precedenti eventi di allagamento/dissesto,
della consistenza e del livello di attuazione della trasformazione territoriale.
Nel caso specifico, in relazione all’ubicazione dell’area oggetto di verifica, del’assetto
geomorfologico e del reticolo idrografico caratterizzante la stessa area ed un suo intorno
significativo, verrà redatta unicamente la Verifica Preliminare. I successivi livelli di
approfondimento devono essere infatti sviluppati in caso di presenza di corsi da’acqua:
-
che rientrano tra quelli demaniali, individuati nelle mappe catastali;
-
per i quali sono individuate criticità legate a fenomeni di esondazione/allagamento in strumenti di
programmazione o in altri studi eventualmente disponibili;
-
sui quali si sono verificati in passato eventi di esondazione allagamento.
3.2 Analisi morfologica ed idrografica
L'area in esame, ubicata ad ovest rispetto al centro abitato di Tolentino, a quote
comprese tra circa 339.0 e 361.0 metri s.l.m., si sviluppa nella porzione mediana di un versante
collinare variamente articolato (versante orientale di C.le Bura, con presenza di scarpate
strutturali, vallecole, impluvi, ecc.), degradante verso NE, posto in destra idrografica del Fosso
Troiano (localizzato circa a 800 m in direzione NE). I litotipi del substrato risultano sovente
ricoperti da una coltre detritica di natura eluvio-colluviale, di spessore variabile (modesto
all’interno dell’area in oggetto), la cui genesi è da attribuire a meccanismi di alterazione,
soliflusso, ruscellamento diffuso e a movimenti di massa del terreno.
In generale, le condizioni morfologiche sono caratterizzate dal contrasto tra gli
affioramenti dei terreni prevalentemente arenacei, rispetto ai litotipi pelitico-arenacei del
substrato ed alla coltre colluviale; i processi predominanti riguardano l’erosione selettiva,
condizionata anche dall’assetto strutturale dell’area, e l’azione esercitata dalla gravità
(movimenti di massa del terreno).
L’organizzazione del reticolo idrografico è fotografata dal cosiddetto pattern del
drenaggio, che rappresenta in pianta l’andamento generale delle aste fluviali che
contribuiscono a formare l’intero reticolo del bacino analizzato. Nel caso specifico il reticolo
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idrografico, poco sviluppato, si sviluppa prevalentemente nelle porzioni medio – basali dei
versanti, in corrispondenza di zone concave (impluvi) caratterizzate dalla presenza di terreni
facilmente erodibili (Figg. n° 1 – 2). L’area oggetto di intervento non è attraversate da vie
preferenziali di scorrimento idrico superficiale; come già evidenziato in precedenza il corso
d’acqua più vicino, il Fosso Troiano, si localizza ad una distanza di circa 800 m in direzione
nord – est.
Il reticolo idrografico delle aree circostanti l’area di interesse progettuale, non ha subito
modificazioni nel corso degli ultimi decenni ne si hanno notizie inerenti condizioni di criticità
di carattere idraulico.
3.3 Conclusioni
La Verifica Preliminare di compatibilità idraulica, eseguita su base bibliografica – storica,
è stata sviluppata analizzando le seguenti cartografie ed i seguenti Piani:

Carta Topografica Regionale in scala 1:25.000;

Carta Tecnica Regionale in scala 1:10.000;

Planimetria Catastale in scala 1:2.000;

Piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico – PAI;

Piano Regolatore Generale del Comune di Tolentino.
L’analisi condotta ha consentito di accertare che l’area oggetto di intervento è posta ad
una quota e ad una distanza tale, rispetto al corso d’acqua più vicino, da non essere
interessabile (inequivocabilmente e senza alcuna incertezza) da potenziali fenomeni di
inondazione/allagamento. La stessa area non è interessabile dalle dinamiche fluviali anche
considerando un orizzonte temporale di lungo periodo.
In considerazione di quanto sopra espresso, la Compatibilità Idraulica dell’area è
Verificata.
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4. VERIFICA DI INVARIANZA IDRAULICA
4.1 Finalità
L’obiettivo dell’invarianza idraulica è quello di richiedere, a chi propone una
trasformazione di uso del suolo, di accollarsi, attraverso opportune azioni compensative, gli
oneri del consumo della risorsa territoriale, costituita dalla capacità di un bacino di regolare le
piene e quindi mantenere le condizioni di sicurezza territoriale nel tempo. La verifica di
invarianza idraulica va eseguita sempre, senza alcuna distinzione tra pianura e collina –
montagna.
Le piogge di forte intensità che cadono all’interno di un bacino idrografico, subiscono
due tipi di processi che determinano l’entità delle piene dei corsi d’acqua riceventi:

l’infiltrazione nei suoli;

la laminazione superficiale.
Il primo processo, influenzato dalle caratteristiche del reticolo drenante e dalla
morfologia delle aree, agisce trattenendo i volumi che scorrono in superficie e determinandone
una restituzione rallentata.
Il secondo processo controlla i volumi d’acqua restituiti e viene descritto in via speditiva
mediante un “coefficiente di deflusso”, il quale rappresenta la percentuale della pioggia che
raggiunge il corpo ricettore.
Un bacino naturale presenta la caratteristica di lasciare infiltrare una certa quantità di
acqua durante gli eventi di piena e di restituire i volumi che non si infiltrano in modo graduale.
L’acqua ristagna nelle depressioni superficiali, segue percorsi articolati, si spande in aree
normalmente non interessate dal deflusso ed in questo modo le piene hanno un colmo di
portata relativamente modesto ed una durata delle portate più lunga. Quando un bacino
subisce un intervento antropico (artificializzazione) i deflussi vengono canalizzati e le superfici
regolarizzate. Si ha quindi una accelerazione del deflusso stesso con conseguente aumento dei
picchi di piena e delle condizioni di rischio idraulico. L’impermeabilizzazione dei suoli
determina un aumento dei volumi che scorrono in superficie, aggravando ulteriormente le
possibili criticità.
Ogni intervento che provoca impermeabilizzazione dei suoli ed aumento della velocità
di corrivazione deve essere associato ad azioni correttive volte a mitigarne gli effetti; tali azioni
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sono da rilevare essenzialmente nella realizzazione di volumi di invaso finalizzati alla
laminazione; se la laminazione è attuata in modo da mantenere inalterati i colmi di piena prima
e dopo la trasformazione, si parla di invarianza idraulica delle trasformazioni di uso del suolo
(Pistocchi, 2001).
La L.R. n° 22 del 23 novembre 2001 introduce, con lart. 10, il principio di invarianza
idraulica delle trasformazioni del territorio:
“Per trasformazione del territorio ad invarianza idraulica si intende la trasformazione
di un’area che non provochi aggravio della portata di piena del corpo idrico ricevente i
deflussi superficiali originati dall’area stessa”.
E’ importante sottolineare che la predisposizione dei volumi di invaso di laminazione –
raccolta, di cui all’art. 13 della suddetta L.R. n° 22/2011, a compensazione delle
impermeabilizzazioni, non
è finalizzata a trattenere le acque di piena nel lotto, ma a
mantenere inalterate le prestazioni complessive del bacino.
4.2
Modalità di calcolo dei volumi e degli invasi di compensazione della
impermeabilizzazione
Il volume minimo di invaso da prescrivere per aree sottoposte ad una quota di
trasformazione I (% dell’area che viene trasformata) e in cui viene lasciata inalterata una quota
P (tale che I + P = 100 %) è data dal valore convenzionale:
∅ �1/(1−𝑛𝑛)�
𝑊𝑊 = 𝑊𝑊 0 �∅0 �
− 15𝐼𝐼 − 𝑊𝑊 0 𝑃𝑃 (1)
dove:
𝐖𝐖 𝟎𝟎
= 50 m3/ha;
∅
∅𝟎𝟎
= coefficiente di deflusso prima della trasformazione;
IeP
= frazione dell’area trasformata;
n=0.48
= esponente delle curve di possibilità climatica di durata inferiore all’ora, stimato
= coefficiente di deflusso dopo la trasformazione;
nell’ipotesi che le percentuali delle piogge orarie cadute nei 5’, 15’ e 30’ siano rispettivamente il
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30%, 60% e 75%, come risulta – orientativamente – da vari studi sperimentali, ad esempio
CSDU, 1997).
Il volume così ricavato è espresso in m3/ha e deve essere moltiplicato per l’area totale
dell’intervento (superficie territoriale, St) a prescindere dalla frazione di P che viene lasciata
inalterata.
Per il calcolo dei coefficienti di deflusso si utilizzano le seguenti relazioni convenzionali:
∅0 = 0.9 𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼0 + 0.2 𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃 0
∅ = 0.9 𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼𝐼 + 0.2 𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃𝑃
in cui Imp e Per sono, rispettivamente, le frazioni dell’area totale da ritenersi impermeabile e
permeabile, prima della trasformazione (se connotati dall’apice 0) e dopo (se non connotati
dall’apice 0).
Il calcolo del volume di invaso richiede quindi la conoscenza delle seguenti grandezze:
→ quota dell'area di progetto che viene interessata dalla trasformazione (I); è da notare
che anche le aree che non vengono pavimentate con la trasformazione, ma vengono
sistemate e regolarizzate, devono essere incluse a computare la quota I;
→ quota dell’area di progetto non interessata dalla trasformazione (P): essa è costituita
solo da quelle parti che non vengono significativamente modificate, mediante
regolarizzazione del terreno o altri interventi anche non impermeabilizzanti;
→ quota dell'area da ritenersi permeabile (Per): tale grandezza viene valutata prima e
dopo la trasformazione;
→ quota dell'area da ritenersi impermeabile (Imp) : tale grandezza viene valutata prima e
dopo la trasformazione.
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4.3 Indicazioni per le aree di trasformazione urbana
Gli interventi di trasformazione delle superfici vengono classificati, mediante soglie
dimensionali, in base alle quali si applicano considerazioni differenziate in relazione all’effetto
atteso dall’intervento stesso.
Classe di intervento
Definizione
Trascurabile impermeabilizzazione potenziale
Intervento su superfici di estensione inferiore a 0.1 ha
Modesta impermeabilizzazione potenziale
Intervento su superfici comprese tra 0.1 e 1.0 ha
Significativa impermeabilizzazione potenziale
Marcata impermeabilizzazione potenziale
Intervento su superfici comprese tra 1.0 e 10 ha; interventi
su superfici di estensione oltre 10 ha con Imp < 0.3
Intervento su superfici superiori a 10 ha con Imp > 0.3
In base a tale classificazione si applicano i seguenti criteri:
→ nel caso di trascurabile impermeabilizzazione potenziale, è sufficiente che i volumi
disponibili per la laminazione soddisfino i requisiti dimensionali della formula (1) ad
esclusione degli interventi comportanti la realizzazione di impermeabilizzazione per
una superficie pari o inferiore a 100 mq;
→ nel caso di modesta impermeabilizzazione, oltre al soddisfacimento dei requisiti
della formula (1) è opportuno che le luci di scarico non eccedano le dimensioni di un
tubo di diametro 200 mm e che i tiranti idrici ammessi nell’invaso non eccedano il
metro;
→ nel caso di significativa impermeabilizzazione, si consiglia di dimensionare le luci
di scarico e i tiranti idrici ammessi nell’invaso in modo da garantire la conservazione
della portata massima defluente dall’area in trasformazione ai valori precedenti
l’impermeabilizzazione, almeno per una durata di pioggia di 2 ore e un tempo di
ritorno di 30 anni;
→ nel caso di marcata impermeabilizzazione, si richiede la presentazione di uno studio
di maggiore dettaglio.
I volumi calcolati con i metodi sopra descritti indicano i volumi da realizzare al fine di
garantire l’invarianza idraulica in termini di portata scaricata al recapito finale e devono essere
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realizzati in modo tale da essere pienamente efficienti. I volumi calcolati nel caso di
trascurabile impermeabilizzazione, non necessitano di manufatto di regolamentazione delle
portate, è sufficiente che siano protetti in sezione di chiusura da valvole di non ritorno di tipo
a
clapet.
Diversamente,
i
volumi
calcolati nel
caso
modesta
e
significativa
impermeabilizzazione devono essere afferenti ad un manufatto di regolazione delle portate
(ad esempio un manufatto con bocca tarata o una stazione di sollevamento). Per quanto
concerne il caso di marcata impermeabilizzazione, i manufatti di protezione devono essere
stabiliti e dimensionati in relazione agli esiti degli studi di maggiore dettaglio.
Fatto salvo quanto previsto dal Titolo IV della D.G.R. n. 53 del 27/01/2014, il valore
determinato dal dimensionamento dell’invarianza idraulica rappresenta un elemento
prestazionale da conseguire attraverso la realizzazione di interventi
L’area oggetto della presente relazione ricade all’interno della classe di
intervento definita come “trascurabile impermeabilizzazione potenziale”.
4.4 Indicazioni operative per la mitigazione dell’effetto impermeabilizzazione
Le linee guida regionali in materia di invarianza idraulica prevedono, in via prioritaria,
che l’effetto dell’impermeabilizzazione sia compensato con volumi di invaso la cui dimensione
venga calcolata in funzione del tasso di impermeabilizzazione indotto. Tale sistema consente
di potenziare la capacità di laminazione del bacino. I volumi di invaso costituiscono delle zone
periodicamente allagabili, che vengono tenute drenate in condizioni di tempo asciutto; ciò
consente, tra l’altro, di prevenire problemi di tipo igienico-sanitario connessi al trattenimento
ed allo stoccaggio delle acque.
Le soluzioni “tecnicamente conformi” che possono essere adottate sono le seguenti:
•
vasca in c.a. o altro materiale rigido posta a monte del punto di scarico, sia aperta e sia
coperta;
•
invaso in terra posto a monte del punto di scarico;
•
depressione in area verde o in piazzale posta a monte del punto di scarico;
•
dimensionamento con “strozzatura” delle caditoie in modo da consentire un invaso su
strade e piazzali;
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•
dimensionamento con “strozzatura” delle grondaie e tetti piani con opportuno bordo
di invaso in modo da consentire un invaso sulle coperture;
•
sovradimensionamento delle fognature interne al lotto;
•
mantenimento di aree allagabili;
•
scarico in acque costiere o comunque in acque che non subiscono effetti idraulici dagli
apporti meteorici;
•
scarico in vasche adibite ad altri scopi (sedimentazione, depurazione ecc.) purché il
volume di invaso si aggiunga al volume previsto per gli altri scopi e purché siano
rispettati i vincoli ed i limiti allo scarico per motivi di qualità delle acque;
•
scarico a dispersione in terreni agricoli senza afflusso diretto alle reti di drenaggio sia
superficiale, sia tubolare sotterraneo.
4.5 Conclusioni
Nel caso in esame, come già esplicitato in precedenza, le opere in progetto ricadono
nella classe di intervento “trascurabile impermeabilizzazione potenziale”; occorre tuttavia
evidenziare che tali opere determineranno la seguente situazione:
PIANO DI RECUPERO A FINI RESIDENZIALI DI ACCESSORI AGRICOLI IN DISUSO
SITI IN C.DA BURA – L.R. 22/2009 e ss.mm.ii.
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SUPERFICI IMPERMEABILI
STATO ATTUALE
AREA OCCUPATA DAGLI EDIFICI ESISTENTI E DALLE
PORZIONI PAVIMENTATE
mq 450
INTERVENTO DEL PIANO DI RECUPERO
AREA OCCUPATA DAI NUOVI EDIFICI, PORTICATI E
PORZIONI PAVIMENTATE
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mq 445
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Come si può osservare nella tabella sopra riportata, il piano di recupero comporterà la
demolizione di superfici attualmente impermeabili pari a 450 m2 e la realizzazione di nuove
superfici impermeabili per una superfici complessiva di 445 m2; il saldo è positivo, ovvero
nella situazione di progetto si avrà una superficie impermeabile minore rispetto allo
stato attuale.
Stante tale situazione, non essendo previsto alcun aumento delle superfici
impermeabili, non è necessaria la realizzazione di sistemi di mitigazione quali vasche,
invasi, ecc..
Tolentino, giugno 2014
Dott. Geol. Roberto Pucciarelli
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14
E
N
N
O
N
E
SO
SE
O
S
Area oggetto di indagine
CARTA TOPOGRAFICA REGIONALE
FOGLIO 124 - QUADRANTE 124 I
Studio di geologia ambientale
COROGRAFIA
Fig. n° 1
PR
Scala 1 : 25.000
Dott. Geol.
Roberto Pucciarelli
Piazza Mauruzi, 17 - 62029 Tolentino (MC)
Tel./fax 0733/960504 – 334/5824474
C.F. PCC RRT 68P18 L191Q
P.I. 01280050434
N
243.3
N
SE
247.0
S
N
297.1
339.9
SO
A
285.4
383.4
E
I
404.5
E
O
O
293.4
N
R
274.5
306.1
361.6
378.8
O
T
370.9
O
326.8
308.8
384.1
331.6
406.8
426.9
275.5
295.5
TERME
428.9
363.6
S. LUCIA
335.7
Km9
C. SILVERI
383.2
451.8
270.3
294.0
324.1
415.0
281.7
452.8
456.9
S. B A
R T O
L O M
E O
BURA
461.3
448.0
355.8
373.9
308.3
329.6
444.7
337.2
334.4
453.2
C. SILVERI
427.0
395.8
404.6
326.3
427.1
369.5
442.9
410.1
354.6
366.2
0
30
466.9
403.7
392.9
423.8
373.7
296.9
435.5
353.7
423.9
303.2
450.4
389.0
259.2
457.9
367.2
278.1
264.3
446.3
319.6
336.8
369.3
361.9
350.5
282.7
302.1
400
299.1
335.4
362.8
C. FORCONI
C. FERRANTI
321.9
350
30
310.6
0
328.3
309.4
S.
M
A
R
T
I N
O
379.5
387.5
361.5
211.5
Area oggetto di indagine
CARTA TECNICA REGIONALE
Foglio 302 TOLENTINO - Sezione 302160 Tolentino
Studio di geologia ambientale
INQUADRAMENTO TOPOGRAFICO
Fig. n° 2
Scala 1 : 10.000
PR
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Roberto Pucciarelli
Piazza Mauruzi, 17 - 62029 Tolentino (MC)
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C.F. PCC RRT 68P18 L191Q
P.I. 01280050434
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N
N
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N
E
SO
SE
O
S
Comune di Tolentino (MC)
Foglio n° 50, Particella n° 184, 664
Studio di geologia ambientale
PLANIMETRIA CATASTALE
Fig. n° 3
Scala 1 : 2.000
PR
Dott. Geol.
Roberto Pucciarelli
Piazza Mauruzi, 17 - 62029 Tolentino (MC)
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