La Nuova Ferrara On line - Esclusi, silurati, pensionati Ma sono

16 febbraio 2014
lanuovaferrara.it
Cispadana
Esclusi, silurati, pensionati Ma sono ancora in piedi
Le alterne vicende di politici, imprenditori, dirigenti che per necessità o per scelta si sono
inventati nuovi mestieri o hanno cambiato città.
Cosa succede alle persone in vista quando
non sono più sotto le luci della ribalta? Quando
per raggiunti limiti di età debbono uscire di
scena? Quando per rovesci politici,
contraccolpi economici, vicende giudiziare,
lotte di potere sono costrette a inventarsi una
nuova vita, a cambiare aria? Contrariamente a
quanto si potrebbe immaginare,almeno con
riguardo al campionario preso in
considerazione, la maggior parte ha saputo
reagire e non ha, o non sembra avere, forti
nostalgie. C' è anche chi sta meglio di prima
Dopo10 anni da sindaco Gaetano Sateriale si
aspettava dal suo partito una qualche forma di
riconoscenza, invece nel 2009 è dovuto
rientrare nei ranghi romani della Cgil. Qui si è
ricavato uno spazio arrivando a fare il
coordinatore della segreteria nazionale
capeggiata da Susanna Camusso; non è un
ruolo premimente, ma ora è uscito dal cono d'
ombra: è il responsabile del Piano del lavoro
messo a punto dalla Cgil e in queste vesti gira
l' Italia e lo si è rivisto anche a Ferrara (che
resta la sua città) a dibattere con Bratti e
Marattin. Le soddisfazioni se le prende anche
sul web: ha divulgato il Piano del lavoro in 100
tweet con un' ironica sottigliezza antirenziana:
al Job Act del quasi premier Matteo ha
contrapposto #jobfact. Anche a Pier Giorgio Dall' Acqua è capitato come a Sateriale: con la differenza
che dopo 10 anni da presidente della Provincia gli si è chiuso anche il paracadute della Cisl, oltre a
quello del Pd, e gli è rimasto quello della pensione. Non rimaneva che farsi strada da soli e Dall' Acqua
si mantiene in forma con lunghe passeggiate, buone letture, ma anche fornendo "consulenze" gratuite ­
consigli suggeriti dall' esperienza ­ in ambito fieristico e non solo. Dal fare politica al fare buona lobby è
passato Alfredo Zagatti : segretario del Pci a cavallo degli anni 90, poi deputato dal 1992 al 2001, al
termine della carriera da onorevole non poteva più giocare di sponda col partito ormai in mano ai
rinnovatori e lui, forte anche di una legge sugli affitti (la 431 del 1998) che porta il suo nome, si è
ritagliato uno spazio nell' Asspi, l' associazione nazionale piccoli proprietari immobiliari, di cui è tuttora
presidente. Abita a Ferrara, ma passa a Roma due­tre giorni la settimana, gira l' Italia per curare gli
interessi delll' Asppi, che eroga servizi, assistenza legale e ha 80 sedi sparse per la Penisola. Fino a
poco tempo fa sedeva anche nel cda della Cispadana. Si è messo in proprio un altro ex segretario
provinciale del Pci: il "socialdemocratico" Alfredo Sandri , dopo aver fatto l' assessore regionale a l
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turismo e il deputato (2001­2006), ha sfruttato le sue conoscenze per inserirsi nel settore della
portualistica; nel 2009 ha messo in piedi la Marina Manage, con cui è entrato in altre società, ad
esempio al 50% in Marine Italia, che era anche subentrata nella gestione della Marinara di Ravenna
dopo i rovesci finanziari della Cmr. Da quando è uscito dalla politica attiva ha mantenuto un profilo
basso, poco propenso a parlare del suo nuovo mondo degli affari. Parlamentare dal 1987 al 2001, due
volte sottosegretaria con D' Alema e con Amato, Silvia Barbieri ­ denominata la "frusta di Prodi" per la
capacità che ebbe di governare la maggioranza ulivista al Senato ­ ora da San Biagio d' Argenta segue
con qualche turbamento la politica, i suoi sussulti e insulti istituzionali. Entrò alla Camera che era ancora
presidente Nilde Iotti, un' altra Italia, un' altro modo di fare politica. Tanti auguri a Renzi che "forse è l'
ultima carta", ma per ritemprarsi è meglio guardarsi intorno: "Mi godo i miei quattro nipoti, sto vicino a
mio marito, ho una bella casa in campagna. Cerco di vivere bene questo periodo della vita, che è anche
un po' delicato, e mi pare di riuscirci". Uno di cui si vanno perdendo le tracce è Fernando Rossi , astro
nascente del Pci di Portomaggiore, assessore provinciale all' agricoltura, prima nemico giurato del
sindaco Soffritti, poi suo sodale fino a entrare nella sue giunta (assessore all' urbanistica) a quindi
condividere l' esperienza del Pdci e ad essere eletto senatore nel 2006: divenne una spina nel fianco del
governo Prodi ­ che gli valse una sovraesposizione mediatica ­ e anche del Pdci da cui dovette
sloggiare per andare ondare il partito Per il Bene Comune. Ha dato notizie di sè nel novembre 2013
spiegando che le piogge devastanti che avevano colpito la Sardegna erano causate dalle scie chimiche
rilasciate dagli aerei che si sollevano dalla basi Nato e Usa. Con i piedi per terra è rimasto Vainer
Merighi : a lungo assessore ai lavori pubblici, prima con Soffritti e poi con Sateriale, abbandonata la
giunta comunale si è dato ai giochi dell' Ente Palio, divenendone presidente per due mandati. Finita
quella stagione e quella di presidente di Ergo, l' ente regionale che erogava servizi agli studenti
universitari, Merighi ­ che cinque anni fa si è preso anche il lusso di sfidare Tagliani nelle primarie per la
candidatura a sindaco ­ anzichè aspettare la pensione si è ricordato del suo passato in Cna e con altri
soci ha messo in piedi Poleis Consulting, una srl con sede legale a Modena e ufficio operativo a Ferrara
di cui è presidente che lavora molto, dal nord al centro Italia, con la pubblica amministrazione:
riorganizzazione dei servizi, fusioni di Comuni, sicurezza urbana e comunicazione (anche con i privati)
e ora anche gestione delle emergenze; in occasione dell' ultimo terremoto ha affiancato l' Anci
regionale. Incapace di starsene buono è Paolo Siconolfi : avvocato, docente universitario, consigliere
regionale Dc, dirigente di primo piano dello Scudocrociato ferrarese e del Ppi, nel 1995 viene eletto
presidente della Provincia. Alla fine resta senza cariche, ma è sempre lì a battagliare, perfino nell'
ultima assemblea comunale del Pd che ha eletto Renato Finco ha fatto il suo intervento. Il comitato
"Ferrara per la Costituzione" è una sua creatura: gli serve per mantenere i contatti anche con Roma e
per consegnare ogni anno la Costituzione a chi compie 18 anni . E guai se Tagliani non è presente alla
cerimonia. Un paio d' anni fa alla presidenza del Circolo Negozianti di Ferrara è stato eletto Giovanni
Piepoli : nulla a che vedere con i ruolo ricoperti in passato, quando il socialista Piepoli arrivò al vertice
dell' Ente Delta Padano per poi decollare verso la presidenza del consiglio regionale dell' Emilia
Romagna; quando la parabola politica prese la piega discendente (consigliere comunale di opposizione
ai tempi in cui Vittorio Sgarbi si candidò sindaco), Piepoli puntò anche su un centro di formazione
professionale; ora, incapace di starsene con la mani in mano, ha preso possesso di Palazzo Roverella,
subentrando a Giuseppe Inzerillo. Di lui, di Giuseppe Inzerillo , una volta qualcuno disse "i provveditori
passano, Inzerillo resta". Per molti è rimasto il provveditore per antonomasia. A dispetto dell' età ("non
sono un pensionato" dice di sè) la verve intellettuale resiste e lo porta sia in direzione del passato
letterario ­ un anno fa ha pubblicato insieme ad Albero Rossatti "Ferrara, donna d' amore e di pianto,
armonie di ricordi e vivente nostalgia dell' abbandono", un' antologia di autori italiani e stranieri ­ che del
passato familiare: ha raccolto in un libro gli scritti del padre Lorenzo che ha presentato a modo suo ­ tra
l' anticonformista e il provocatorio anche nella natia Mazara del Vallo (Trapani). Se non è Ferrara, è in
Sicilia che vola, ma la curiosità di recente l' ha portato anche in Uzbekistan e nel Marocco "là dove la
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primavera araba non è arrivata, ma nemmeno l' inverno". Nemmeno Francesco Conconi , già rettore
dell' Università, si dà pace. Le inchieste sul doping, da cui è uscito sempre indenne, sembrano averlo
orientato sempre più decisamente verso lo sport non agonistico. L' amico di Romano Prodi (pedalavano
insieme) privilegia, sostiene e incoraggia attività motoria che ha come fine non la medaglia, non il
primato, ma la salute: e la longevità: "Cammina con noi" è il nuovo progetto del Dipartimento di Scienze
della vita dell' Università di Ferrara che il professor Conconi coordina. Giuseppe Zuccatelli per anni anni
dominus della sanità ferrarese, dal 1994 applica altrove le sue ricette amministrative: Romagna,
Toscana, Marche, Abruzzo. Adesso ricopre due incarichi: ad Ancona dirige l' Isituto nazionale per il
ricovero e la cura degli anziani, a Pescara è commissario ad acta per l' attuazione del piano di rientro
dal disavanzo sanitario della Regione Abruzzo; a Ferrara è raro incontrarlo, è tornato pochi mesi fa per
l' omaggio alla memoria dell prof. ippolito Donini. Non ha più voluto saperne di sanità Riccardo Baldi ,
fino al 2010 direttore generale del S. Anna. Discreto prima, discreto adesso. Se è ancora sulla scena è
solo per via del processo legato all' appalto di Cona. Dopo la burrasca giudiziaria finita col
patteggiamento per qualche spesa pazza ai danni di Confcooperative, l' uomo­immagine dell'
agricoltura, il cavalier Paolo Bruni , ha dovuto rinunciare a molte cariche ­ avrebbe potuto rivaleggiare
con Mastrapasqua ­ ma da direttore del Cso (Centro servizi ortofrutticoli) conserva una posizione di
rilievo per la promozione internazionale delle produzioni made in Italy eper il buon nome di Ferrara.
Nessuna possibilità di riciclarsi invece per l' ingegnere Roberto Mascellani , che a causa dei problemi
finanziari delle sue società (crisi edilizia infinita combinata all' ambizioso ma poco remunerativo affaire
di Darsena City) ha dovuto abbandonare anche il palcoscenico del Basket Club. Ma è un combattente e
le avversità non l' hanno piegato. Incredibilmente è ancora in piedi Giovanni Donigaglia : la sua
Costruttori ha chiuso, lui ha preso una batosta penale (sopportabile, poteva andargli peggio in primo
grado) e morale (più dura da smaltire). Nella sua Argenta tanti lo guardano di traverso e lui che fa?
Ogni lunedì prende, parte e va in Sicilia, destinazione zona industriale di Ragusa, zona, dove dirige
Sieleva, un' azienda che produce ascensori e montacarichi. Al venerdì torna casa dove lo aspetta la
moglie Marilena. Così da quasi 10 anni. La sua massima è: "Sono un animale da lavoro". Egidio
Checcoli , che quando Donigaglia era in auge, guidava la Legacoop, da un anno fa vita da pensionato a
Filo. Ma attivissima: conserva contatti con il mondo cooperativo, se un' azienda ha bisogno lui c' è e dà
(gratis) un aiuto. Ma ha anche qualcosa di cui disporre: è la Fondazione Primaro di Filo, con cui il
presidente Checcoli tiene vive le radici storico­sociali della sinistra. Dalla cooperazione di sinistra ­ e
dalle terre argentane ­ viene anche Tino Cesari . Aveva una buona visibilità a Ferrara quando era
vicepresidente di Coop Estense. Ora non più. Non qui almeno. Ma non se la passa per niente male da
presidente di Co.ind, importante gruppo industriale italiano con sede a Castel Maggiore (Bologna), uno
dei colossi della torrefazione: commercia caffé in mezza Italia. Bazzica sempre meno Ferrara Valerio
Miglioli , sebbene "Iniziative Turistiche" di cui è presidente, abbia in città al sede. L' ex presidente di
Confesercenti è altrove che promuove gli affari: Arts and Events, la Borsa del Turismo delle 100 Città d'
Arte non ha più casa in piazza Trento Trieste, ma a Bologna. E uno potente come era Alfredo Santini
ora che fa? Quasi tutte le mattina va a Casa Cini, dove ha sede l' Ucid, l' Unione cristiana degli
imprenditori e dirigenti. Non è come essere a capo di Carife, ma perfino da presidente dell' Ucid si
possono tessere legami con il potere ferrarese e con quello romano; nella capitale e nella cinta del
Vaticano Santini va assiduamente anche come Gentiluomo di Sua Santità. All' Ucid è iscritto anche l'
ingegnere Sergio Capatti ; aveva intrapreso la carriera politica, ma senza andare troppo oltre la
segreteria provinciale della Dc. Non tutto il mal viene per nuocere: è tuttora presidente di Cedacri, sede
a Parma, la più importante azienda italiana specializzata in servizi di outsourcing informatico per il
settore bancario: oltre 700 dipendenti, centinaia di clienti tra banche, assiocurazioni, industrie.
di Marcello Pradarelli
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