Una rapida carrellata su... sedie pieghevoli! by ANDREA CARLONI Tra i sedili più ricorrenti in Europa Occidentale nel tardo XV secolo, attestati sia da originali che in iconografia coeva, vi sono le tipologie pieghevoli. Limitandoci a quelle principali, si possono elencare il faldistorio, la Savonarola, la sedia “a tenaglie” e il sedile "a dantesca"; è doveroso avvertire che non esiste una terminologia univoca per definirle tra gli studiosi, in quanto si tratta sostanzialmente di sedili a X e le variazioni impattano su pochi tratti distintivi (es. altezza e parti articolate). L'Italia, mia patria natale, non fa eccezione a tanta varietà. Dando un'occhiata alla seguente Gallery PINTEREST potrete averne un piccolo assaggio: http://www.pinterest.com/andreacarloni/italian-folding-chairs-15th-c/ Negli ultimi mesi, dovendo cercare un modo di alleviare i mal di schiena di mia moglie Silvia durante gli eventi in interno, mi sono messo alla ricerca di un sedile con schienale adatto. Volendo evitare lo stereotipo della super-abusata Savonarola ed essendo comunque prioritario restare ancorati alle fonti dirette, recentemente ho fatto realizzare una sedia "a tenaglie". Essa è richiudibile su se stessa in senso antero-posteriore e la sua origine sarebbe da ricollegarsi alla sella plicatibilis di romana memoria, sorta di seggiolone dove i braccioli risultano in connessione con il sedile e le gambe per mezzo di perni girevoli. Si testimoniano alcune rare sopravvivenze trecentesche e quattrocentesche di questo particolare seggiolone pieghevole, forse originario dell'oriente e importato in Italia attraverso l'influenza arabo-sicula. Ne abbiamo due celebri esempi presso Casa del Petrarca ad Arquà Petrarca (vedi immagine) ed il Museo Bagatti Valsecchi di Firenze (http://www.pinterest.com/pin/326088829241652903/ ) Seggiolone pieghevole presso la Casa del Petrarca, tardo XIV sec. Tornando ai sedili a tenaglie, si può osservare come essi in genere presentino uno schienale sagomato con rialzo centrale e recante tre decorazioni a cerchi concentrici; le stecche, invece, possono essere sia ondulate che dritte, nonchè abbellite da incisioni cuneiformi sapientemente realizzate a punta di coltello. In particolare, la replica da me commissionata all'abile amico Ezio Zanini (ViduQuestla), con il quale colgo l'opportunità di complimentarmi, è stata ispirata da un originale conservato al Philadelphia Museum of Art (http://www.pinterest.com/pin/326088829241647226/) Replica di sedia a tenaglie, realizzata da Ezio Zanini (http://www.viduquestla.it/) Con grande sorpresa e soddisfazione, ho successivamente scoperto che alcune sedie a tenaglia di analoga fattura sono conservate in Svizzera presso lo Schweizerisches Landesmuseum di Zurigo, nello spazio allestito per la ricostruzione di un'autentica “Stube” edificata da Cäcilia Helfenstein nel 1489, anticamente proveniente dal Fraumünster: Stube del 1489 presso il Schweizerisches Landesmuseum di Zurigo Sarebbe assai interessante verificare quali e quante tipologie di sedili a stecche - e in genere pieghevoli - sono presenti nelle fonti quattrocentesche dell'Europa Occidentale. Siete dunque tutti invitati a partecipare al censimento, sia di fonti iconografiche che dirette (originali). Per fare ciò, vi prego di lasciare di seguito i vostri contributi, commenti o suggerimenti; in alternativa, potete inviare un messaggio email al CoStG Home Page Team Staff: [email protected]
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