::: ARIA DI SECESSIONE Dopo il referendum Indipendenza non solo a parole Il Veneto ha già 21 ambasciate Germania, Inghilterra, Spagna. E anche Usa e Brasile. La Serenissima si attrezza per impostare rapporti diplomatici (e commerciali) senza passare da Roma lUMBIMi'ISfla La copertina ::: GIULIANO ZULIN • • • È passato più di un mese dalla "dichiarazione di indipendenza" del Veneto, frutto del plebiscito on line che - a maggioranza - ha votato per l'autonomia della Repubblica di San Marco. Nel frattempo è successo di tutto: polemiche sui numeri del referendum, arresti, scioperi della fame per i venetisti in carcere. La macchina "amministrativa" tuttavia è andata avanti come un treno. Massimo Colomban, grande imprenditore trevigiano, ha messo a disposizione il suo Castelbrando per gli Stati generali del Veneto. E all'estero sono nate delle vere e proprie ambasciate venete. A oggi si registrano 21 ambasciatori e consulenti diplomaticiperla Serenissima. «Abbiamo ambasciatori che risiedono in Germania, Olanda, Inghilterra, Scozia, Irlanda, Catalogna, Serbia, Montenegro, Polonia, Ucraina, Repubblica Ceca, Brasile, Ecuador, Panama, USA, Sudafrica e consulenti diplomatici per Austria, Slovenia, Ungheria, Spagna, Argentina. Il bello è che se ne aggiungono di nuovi ogni giorno. Oggi intervistiamo per Taipei e Indocina. Contiamo di avere circa un centinaio di ambasciate entro tre mesi», rivela Giovanni Dalla-Valle, capo del team internazionale di plebiscito, eu e ambasciatore nel Regno Unito e in Scozia. CINQUE MILIONI «Riceviamo molte richieste ma la selezione è dura, specialmente sulle competenze linguistiche e le capacità di comunicazione. Esigiamo una conoscenza perfetta della lingua locale e possibilmente esperienza nel settore commerciale o culturale. Un funzionario della Repubblica Veneta - spiega ancora Dalla Valle rappresenta cinque milioni di persone e deve eccellere ad ogni costo». Gran parte del lavoro di ambasciatori e consulenti sarà all'inizio di tipo commerciale per favorire l'utilizzo di contatti imprenditoriali alternativi, a causa della scarsa «attività di tanti consolati Italiani e istituti come l'Ice. Passeremo alla fase diplomatica vera e propria a conclusione dello scrutinio degli osservatori internazionali e la validazione dei risultati del referendum. Il ttattato di New York sul diritto all'autodeterminazione dei Popoli e lo stesso articolo 10 della Costituzione Italiana (che impone la conformità alle leggi internazionali) saranno punti chiave dell'azione diplomatica e giuridica internazionale perii iconoscimento della nostta Indipendenza», continua DaliaValle. MODELLO SCOZZESE La svolta "digitale" e "internazionale" della questione veneta sembra essere la formula vincente dei nuovi serenissimi. La fonte d'ispirazione è stato certamente il modello scozzese, specie quello dello Scottish National Party, che poi è un partito di sinistra. Plebiscito.eu, sotto la leadership di Gianluca Busato, è stato poi «molto abile nell'importare l'impostazione aperta, tollerante e trasversale della Yes Scotland Campaign e dello SNP, consentendo di uscire dagli schemi beceri e xenofobi di un Venetismo provinciale o al meglio folkloristico. Soltanto domenica scorsa, una roccaforte mediatica della sinistra inglese come il Guardian ci ha concesso l'intera terza pagina sulla versione stampata e buona parte della prima online», racconta l'ambasciatore veneto Oltremanica. SEI MESI L'estero va bene, ma il Veneto? L'Italia? Come procede la marcia per l'autodeterminazione? La prossima tappa sarà il Libro Bianco dei Veneti, il cuore del progetto costituzionale, il quale si ispira al modello delle WhitePapers scozzesi. Si tratta di un'enorme opera di documentazione e consultazione dal basso di associazioni civili e cittadini che affronta tutti i temi istituzionali (per esempio l'economia, il lavoro, le pensioni, la scuola, la sanità, l'immigrazione e via dicendo) che sarà condotta in modo scientifico e sistematico nei prossimi sei mesi e che consentirà la produzione di un canovaccio ben articolato su cui poi formulare la bozza di Costituzione da sottoporre all'approvazione dell'Assemblea Costituente. «È tempo di far vedere al mondo che i Veneti del 2014 - conclude Dalla Valle - sono pronti ad accettare la sfida della globalizzazio- ne, sono interessati arisolverei problemi urgenti di adesso e non quelli del 1797.E perciò torneranno ad essere una zona chiave nello scacchiere politico-economico di una nuova Europa dipopoli». ::: IL LIBRO MADE IN VENETO «Indipendenza», di cui sono autori Matteo Mion e Giuliano Zulin, è un libro interamente made in Veneto, edito dalla casa editrice trevigiana Programmae in distribuzione nelle edicole al prezzo di 4,70 euro con «Libero». LEONE DI SAN MARCO La copertina di Paolo Mameli rappresenta il Leone di San Marco, secolare simbolo della città di Venezia, della sua antica Repubblica, che cerca una via di fuga alla disfatta italiana, a simboleggiare lo smarrimento di molti veneti. GLI AUTORI Matteo Mion (www.matteomion.com), nato a Padova nel 1974, si è laureato in giurisprudenza a Milano. Avvocato, è specializzato In malasanità. Pubblicista, collabora con «Libero» dal 2007. Giuliano Zulin, nato in provincia di Verona nel 1977, è laureato in Scienze Politiche a Padova ed è caporedattore di «Libero». CONTRIBUTI ESTERNI Il volume è impreziosito dalle prefazioni di Maurizio Belpietro e Vittorio Feltri, rispettivamente direttore e fondatore di «Libero». A introdurre il testo anche uno scritto di Luca Zaia, governatore della Regione Veneto, e uno di Davide Guiotto, dell'associazione Raixe Venete. GRANDE RICHIESTA Nei primi giorni di distribuzione - è uscito lo scorso 24 aprile - il libro di Mion e Zulin è stato molto richiesto, sia nelle edicole del Veneto sia con chiamate da altre regioni al numero verde appositamente IL SOGNO DI SAN MARCO In alto, nella foto piccola, l'insegna di un'ambasciata veneta all'estero: il Veneto ne conta addirittura 21, importanti soprattutto per impostare e seguire i rapporti commerciali. Sopra, una manifestazione per l'indiprendenza. Qui a sinistra, Palazzo Balbi, a Venezia, sede della giunta regionale del Veneto [web]
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