numero 15 giugno 2014 Direzione centrale attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali - Servizio sviluppo rurale www.regione.fvg.it - Area PSR Presentato a Bruxelles il progetto regionale sul legname certificato PEFC Il PSR 2014-2020 ai blocchi di partenza Prosegue senza indugi il cammino del nuovo PSR, quello che accompagnerà lo sviluppo rurale (e non solo rurale) del Friuli Venezia Giulia nel periodo 2014-2020. Entro fine giugno, il programma elaborato dal Servizio Sviluppo Rurale, tenendo conto anche delle risultanze emerse dal costruttivo confronto con il Tavolo di Partenariato, verrà sottoposto all’approvazione della Giunta regionale. Entro il 22 luglio sarà trasmesso alla Commissione europea, che – ci auguriamo – lo approverà in tempi tali da consentirci di essere operativi con l’inizio del 2015. Come già annunciato, le risorse assegnate alla nostra Regione ammontano a 269 milioni di euro, ovvero il 10 per cento in più rispetto alla precedente programmazione. Di questo importo, il 38 per cento è vincolato alle misure a tutela dell’ambiente, a conferma della connotazione “green” della nuova PAC. Tra i principali elementi di continuità con il PSR che si sta concludendo, al primo posto c’è il supporto alle filiere produttive. Riteniamo che per il comparto agro-alimentare, ma in generale per tutta l’economia del Friuli Venezia Giulia, sia prioritario mantenere sul territorio il valore. Punteremo sulle filiere più caratteristiche, puntando alla crescita di quelle più forti ed al rafforzamento di quelle bisognose di sostegno. Altro importante elemento di continuità, il supporto alle indennità compensative in montagna, che vengono mantenute. Tra le novità più rilevanti le modalità di attuazione, che puntano ad uno sviluppo equilibrato del territorio. Riteniamo di aver disegnato un PSR composito, ad ampio raggio, in grado di sostenere tutte le esigenze del comparto, purché finalizzate alla crescita e allo sviluppo. Verranno valorizzati, puntando a progetti di cooperazione territoriale, elementi di programmazione locale fortemente agganciati allo sviluppo turistico. Abbiamo dato spazio – prevedendo una dotazione finanziaria molto rafforzata – al settore dell’agricoltura biologica, che a differenza della vecchia programmazione potrà beneficiare di una misura dedicata. Il nuovo PSR punterà inoltre al rafforzamento della capacità tecnicogestionale delle aziende, attraverso l’attivazione di misure mirate di formazione e consulenza, per elevare il tasso di professionalità e imprenditorialità degli operatori. Sergio Bolzonello Vice-presidente ed Assessore alle attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali I FRANCESI DEL LIMOUSIN INTERESSATI AL “MODELLO FRIULI” In Friuli Venezia Giulia sono 81 mila gli ettari di foresta di legname certificato PEFC, ovvero proveniente da una gestione forestale sostenibile. Seconda in Italia per superficie solo al Trentino Alto Adige, la nostra Regione può contare su una filiera di oltre 90 aziende (boschive, forestali e di trasformazione) che hanno ottenuto a loro volta la certificazione secondo lo schema PEFC, il più diffuso a livello mondiale, riconosciuto dall’Unione Europea. Proprio dall’Europa, nell’ambito del progetto RUR@CT, sostenuto dalla ARE (Assemblea delle Regioni d’Europa) e nato per favorire lo scambio di conoscenze ed il trasferimento di buone pratiche, è arrivato un significativo riconoscimento per l’attività svolta, nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, dal Sersegue a pagina 2 >>> 2 segue da pagina 1 >>> vizio gestione forestale e produzione legnosa della Regione. Il progetto RUR@CT è stato concepito come un mercato, dove ci sono regioni che “offrono” le loro esperienze innovative e altre interessate ad “acquistare” quelle replicabili nel loro territorio. La regione francese del Limousin ha puntato la sua attenzione sul progetto denominato “Interventi di manutenzione straordinaria dei fabbricati rurali tradizionali con legname locale certificato PEFC” presentato appunto dal Friuli Venezia Giulia. Un progetto che ha messo insieme tre obiettivi: la conservazione e il recupero dei fabbricati rurali in modo coerente con le tradizioni e il patrimonio culturale locale, il miglioramento del paesaggio rurale e la promozione del legname locale prodotto secondo criteri di sostenibilità ambientale. A questo proposito, oltre il 35 per cento del legname certificato PEFC prodotto in Friuli Venezia Giulia viene utilizzato entro i confini regionali. Cristina D’Orlando, funzionaria del Servizio gestione forestale della Regione, ha illustrato a Bruxelles ad una delegazione del Limousin i contenuti del progetto. Tecnicamente una “azione collettiva” inquadrata nell’asse 3, “Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia”, e in particolare sulla Misura 323, Azione 1: “Investimenti per la riqualificazione del patrimonio rurale” del PSR 2007-2013, che ha visto coinvolti, oltre alla Regione, 16 soggetti proprietari di fabbricati ubicati nei comuni di Ovaro, Rigolato, Prato Carnico, Comeglians e Paluzza, nonché la CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) della Provincia di Udine, in qualità di capofila. GIOVEDì 26 GIUGNO GORIZIA OSPITA IL COMITATO DI SORVEGLIANZA Il Comitato di Sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 del Friuli Venezia Giulia è stato convocato per giovedì 26 giugno prossimo a Gorizia (ore 9.00, Sala del Consiglio Provinciale in corso Italia 55). All’ordine del giorno, la relazione annuale 2013 sullo stato di attuazione del PSR; l’illustrazione delle attività di valutazione in itinere e del piano di comunicazione; le proposte di modifica del piano finanziario del Programma 20072013 e, infine, l’illustrazione del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Gli interventi effettuati hanno riguardato il rifacimento di tetti, solai, scale, parapetti, ringhiere, serramenti, porte, rivestimenti esterni. Il progetto, avviato alla fine del 2008, si è concluso a marzo 2013, con un costo di 566 mila euro, sostenuto per il 45 per cento dal PSR, con il restante 55 per cento a carico dei soggetti partecipanti. A Bruxelles la delegazione del Limousin era guidata da Marc Horvat, Consigliere regionale incaricato delle questioni riguardanti le risorse forestali. Erano anche presenti una delegazione dell’Abruzzo ed una della Navarra. In campo forestale il Limousin ha una situazione per molti versi simile a quella del Friuli Venezia Giulia: frammentazione delle aziende forestali private con conseguenti problemi di accesso e di utilizzo, mancanza di forza lavoro nel settore, offerte di lavoro poco attraenti, settore poco strutturato, mancanza di collegamenti tra i vari attori della filiera. Il progetto realizzato in Carnia ha riscosso vivo interesse e molto probabilmente verrà adottato dalla regione del Limousin nell’ambito della nuova programmazione del PSR 2014-20. 3 PSR 2007-13: DAI GAL LE PROPOSTE PER LA NUOVA PROGRAMMAZIONE Buone pratiche a confronto nel workshop organizzato dal Servizio Sviluppo Rurale della Regione a Maniago Un confronto a tutto campo su quanto realizzato fino ad oggi dai GAL operanti nel territorio regionale nell’ambito del PSR 2007-2013, per affrontare con suggerimenti e proposte costruttive la nuova programmazione 2014-2020. È stato questo in sintesi l’obiettivo raggiunto dal workshop che si è tenuto a Maniago nella sala convegni Nip, organizzato dal Servizio Sviluppo Rurale della Regione, che ha visto riuniti i rappresentanti dei Gruppi di Azione Locale del Friuli Venezia Giulia, forse per la prima volta impegnati in uno scambio di esperienze significative e di buone pratiche che hanno permesso di ottenere risultati positivi nella promozione del territorio. dettaglio le domande di contributo presentate nella programmazione 2007-2013 e ha riportato l’esperienza positiva dei Circoli di studio del progetto transfrontaliero ItaliaSlovenia “Study Circles” per far emergere le conoscenze diffuse e valorizzare le risorse del territorio in collegamento con iniziative di sviluppo locale, promuovendo il dialogo tra culture e lo sviluppo di reti di saperi transfrontaliere. Dall’incontro è emerso un quadro con luci e ombre, nel quale però le positività sono risultate più cospicue delle criticità, queste ultime peraltro “in parte dovute – ha sottolineato Serena Cutrano, Direttore del Servizio Sviluppo Rurale – alla novità di questa programmazione, che ha visto il LEADER trasformarsi da Programma autonomo in asse del PSR. Oggi molti aspetti li conosciamo e da qui dobbiamo ripartire, con tempi più celeri rispetto alla programmazione passata e con il fondamentale coinvolgimento del partenariato, per una gestione più efficiente ed efficace delle risorse e un miglior coordinamento delle attività da programmare”. Moderato dal giornalista Stefano Cosma, coordinatore del Piano di comunicazione del PSR FVG 2007-2013, il workshop “Leader nel trainare lo sviluppo. I GAL: esperienze e proposte a confronto” ha visto la partecipazione di Loris Toneguzzi, Direttore Servizio coordinamento politiche per la montagna della Regione, che ha ricordato come “nonostante le difficoltà il territorio ha risposto alle opportunità offerte dall’approccio Leader e i dati finanziari danno conto di un raggiungimento degli obiettivi anche nell’utilizzo delle risorse. Certo, si poteva forse fare meglio e fare prima, ma ci sono tutti i presupposti per operare bene anche in futuro”. Giuseppe Damiani, direttore di GAL Montagna Leader, ha quindi esposto i dati dell’attività svolta in questi anni sul tema del “turismo rurale sostenibile” e le collaborazioni attuate con GAL di altre regioni. Tra le principali criticità emerse Damiani ha ricordato i tempi molti lunghi nell’ultimazione degli interventi, la complessità delle procedure, la sovrapposizione tra la contribuzione regionale e quella del GAL. In accordo con le difficoltà esposte da Damiani, il direttore del GAL Torre Natisone, Guglielmo Favi ha analizzato nel Barbara De Monte del GAL EuroLeader (che opera in Carnia) ha dato conto del positivo risultato riportato dai due bandi per il miglioramento e la creazione di nuovi posti letto che hanno creato una rete di 68 soggetti coinvolti e hanno innescato un processo virtuoso per incentivare gli operatori locali a fare sistema. Molto positiva anche l’esperienza riportata da Barbara Matellon del GAL Open Leader: due progetti di cicloturismo e kinderland inverno/estate, di cui sono stati beneficiari e partner il Comune di Chiusaforte e un soggetto privato. Complessivamente, Open Leader è riuscito a sostenere l’avvio di tre nuove strutture e il potenziamento e riqualificazione di cinque strutture già esistenti che renderanno il territorio più appetibile sia per i residenti sia per i turisti. Infine Franc Fabec per il GAL Carso/LAS Kras ha esposto le aspettative e le attese del territorio in relazione all’impegno portato avanti in questi anni che ha consentito di attuare quasi tutti i bandi, nonostante le difficoltà e le limitate risorse umane disponibili. 4 REGIME DI CONDIZIONALITÀ IN FVG: NUOVI PARAMETRI PER IL 2014 Recepiti dalla Giunta Regionale gli aggiornamenti normativi nazionali ed europei La Regione Friuli Venezia Giulia ha recentemente deliberato l’aggiornamento della disciplina della condizionalità vigente nel territorio regionale per l’anno 2014, recependo le modifiche introdotte dalla normativa nazionale ed europea. In particolare, il regime di condizionalità applicabile nel territorio della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia per l’anno 2014 prevede nuovi vincoli e impegni per gli agricoltori per quanto riguarda i Criteri di Gestione Obbligatori e le norme per il mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche ed ambientali. Con la nuova normativa è stato rettificato per maggiore chiarezza applicativa lstandard 5.2 “Introduzione di fasce tampone lungo i corsi d’acqua”; e sono stati aggiornati i riferimenti normativi relativi ai Criteri di Gestione Obbligatoria B9 e B11, relativi rispettivamente all’acquisto e utilizzo di prodotti fitosanitari ed alla sicurezza alimentare di alimenti e mangimi prodotti dalle aziende agricole e zootecniche; l’atto A2 è stato eliminato e gli obblighi sono stati ripresi nel nuovo standard 5.3 “Protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento provocato da certe sostanze pericolose”. I requisiti per l´applicazione della condizionalità per l´anno 2014 sono stati definiti con Deliberazione di Giunta Regionale n. 881 del 16/05/2014 e nei relativi Allegato 1 e Allegato 2, pubblicati sul sito della Regione. Il regime di condizionalità in agricoltura prevede che ogni agricoltore beneficiario di pagamenti diretti sia tenuto a rispettare i criteri di gestione obbligatori e a mantenere la terra in buone condizioni agronomiche e ambientali, con l’obiettivo di garantire un corretto equilibrio tra una produzione agricola competitiva ed il rispetto della natura e dell’ambiente. Il mancato rispetto delle norme e standard previsti dal regime di condizionalità comporta l’applicazione di sanzioni agli agricoltori nell’ambito della Politica Agricola Comunitaria, sia per quanto riguarda i pagamenti diretti (il cosiddetto I pilastro) sia per lo Sviluppo Rurale (II pilastro). Direzione centrale attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali - Servizio sviluppo rurale Via Sabbadini, 31 - 33100 Udine
© Copyright 2024 Paperzz