marzo 2014 - ACLI Trentine

Acli trentine n. 3 - Marzo 2014 - Anno 48° - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Trento - Iscritto n. 74 Trib. TN - Contiene I.P.
Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani - Mensile di riflessione, attualità e informazione
EDUCAZIONE
PERMANENTE
PAGINA 8 LE LEZIONI DEL PASSATO
PAGINA 12 INTERROGARSI PER RILANCIARE L’AZIONE SOCIALE
PAGINA 18 AL PATRONATO IL NUOVO SPORTELLO “INCONTRA LAVORO”
3
2014
EDITORIALE
Educazione permanente
2 min
LA FORMAZIONE,
LUCE DEL NOSTRO CAMMINO
Comunitari e territoriali è il titolo di un
programma di valori che le Acli Trentine intendono perseguire per essere
sempre più utili al prossimo a partire
dalla dimensione locale. Per “costruire
comunità” è però necessaria una grande
cultura dell’organizzazione. Questo
significa saper entrare in sintonia con il
territorio organizzandolo secondo reti
di alleanze, relazioni interassociative e
intercooperative. Un movimento sociale
come le Acli dovrà quindi curare il tema
dell’organizzazione se vorrà essere vicino
ai bisogni dei giovani e del lavoro. Il
nostro movimento è nato nella comunità del lavoro. Siamo stati in prima fila
nell’autorganizzazione di tante categorie
lavorative deboli e sottorappresentate
ad iniziare dalle donne (sarte, cernitrici di
frutta, collaboratrici famigliari). E in prima
fila lo siamo stati quando si trattava di
FAUSTO GARDUMI
Presidente Acli trentine
[email protected]
formare i giovani manovali e carpentieri
che emigravano in Svizzera, grazie ai primi corsi di formazione che sarebbero poi
diventati l’Enaip che conosciamo oggi.
Le Acli sono quindi cresciute con la formazione in quanto i nostri predecessori
e padri fondatori avevano capito che è
con la promozione umana che si diventa
“cristiani adulti” e “sentinelle del territorio”.
Oggi questa tradizione può essere
rinnovata nell’interesse delle lavoratrici
e dei lavoratori e nell’interesse di un
movimento che, altrimenti, è destinato
al progressivo invecchiamento, visto il
mancato ricambio generazionale che
ci caratterizza. Si tratta allora di comprendere che la nostra leva di successo
risiede nella formazione a tutti i livelli:
dall’alfabetizzazione civile con la Scuola
di Comunità alla formazione rurale con le
Acli Terra, dalla formazione professionale
con l’Enaip allo sviluppo associativo con
i circoli, per non parlare dei momenti culturali e conoscitivi promossi dalle tante
associazioni specifiche come la FAP, il
CTA, l’Ipsia e l’Unione sportiva. Formazione e organizzazione vanno di pari passo
e sono la chiave per lo sviluppo della
comunità e del movimento. La formazione è però un animale esigente. Richiede
impegno e coerenza. Passione civile e
ricerca di competenze. È la piazza dove
la pratica incontra la grammatica e dove
si costruiscono, alla luce del sole, nuovi
processi inclusivi e di nuova solidarietà.
Per questo dobbiamo, coerentemente
con la nostra storia, credere nella formazione e soprattutto praticarla e partire dai
dirigenti per giungere ai singoli associati. Senza questo impegno non ci sarà
progresso associativo e men che meno
cambiamento a livello politico.
IN QUESTO NUMERO
Fedeltà al Vangelo per non correre invano
PAGINA 6
OPINIONI
RUBRICA
ATTUALITÀ
NOTIZIE UTILI
Un patto fra agricoltura e comunità trentina
Novità e scadenze nel modello 730/2014
PAGINA 14
PAGINA 16
Un bene comune davvero “comune”
Per una nuova politica delle migrazioni
Il valore della formazione
Quali sfide attendono le ACLI?
Fedeltà al Vangelo per non correre invano
Le lezioni del passato
Ripartire dai Circoli per riscoprire le grandi
utopie umaniste
Interrogarsi per rilanciare l’azione sociale
Un patto fra agricoltura e comunità trentina
Novità e scadenze del modello 730/2014
A proposito di contratti e manutenzioni
Sportello “incontra lavoro”
Le Acli trentine per il sostegno ai lavoratori
in difficoltà
ACLI trentine MARZO 2014
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MONDO ACLI
CULTURA
VITA ASSOCIATIVA
Bilancio 2013 della previdenza
complementare: ancora un anno record
Spesometro: il paradosso degli agricoltori
esenti ma costretti alle comunicazioni IVA
entro 20 aprile 2014
Gli antichi insegnamenti delle arti marziali
Le Acli trentine per il sostegno ai lavoratori
in difficoltà
Sandri in Presidenza nazionale
Costruire il bene comune
Puntuale, il sole ritorna
Servizio di consulenza legale
Somalia perchè
Affronta la crisi
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OPINIONI
La “Carta di Lampedusa”
Il mantice
PER UNA NUOVA POLITICA
DELLE MIGRAZIONI
2 min
UN BENE COMUNE
DAVVERO “COMUNE”
Una intera sezione della ponderosa esortazione apostolica
Evangelii gaudium è dedicata alla crisi “dell’impegno
comunitario”. Molti densi paragrafi si soffermano su
aspetti economici e sociali che vengono però ricondotti
al progressivo sgretolamento –tipico della cultura
individualista –del senso stesso del bene comune e
dell’appartenenza a un gruppo o ad uno spazio più
grandi del proprio ristretto orizzonte. Come nella
conoscenza e nell’applicazione tecnica tutto si specializza
inesorabilmente,così sembra che nella società si creino
insiemi a compartimenti stagni, incapaci di fare incontrare
interessi, generazioni, speranze diverse. Eppure proprio il
mondo globalizzato richiederebbe sintesi ulteriori. Non
esistono più, per fare un solo esempio, i partiti di massa
che riunivano persone di variegata estrazione sociale
accomunate però da una visione condivisa. Oggi è quasi
impossibile trovare questi luoghi. Lo potrebbero essere e
in parte lo sono ancora le nostre parrocchie: in esse non
dovrebbero distinguersi ricchi e poveri, giovani e anziani,
colti e ignoranti. Tutti dovrebbero partecipare a un’idea
che rende uguali e liberi. Si sa che l’afflato religioso è un
potente aggregatore, ma se nelle nostre chiese si respira
l’anonimato, se il problema principale è mantenere il
posto all’estremità dei banchi (per scappare prima?), cosa
possiamo sperare che avvenga nella società?
La sfida è recuperare un perduto senso di comunità.
Parafrasando San Paolo si potrebbe dire che il bene
comune non è dei cattolici, né dei laici, né degli italiani,
né degli stranieri, né dell’Europa né di piccole patrie più
o meno inventate: ma deve essere di tutti, perché per
sua natura è un bene indivisibile. Facile a dirsi. Le Acli
hanno cercato di fare un percorso di “scuola di comunità”.
È paradossale che occorra imparare che non siamo soli.
Questa però è la situazione odierna. Concretamente
è difficile trovare soluzioni ma già abituarsi a pensare
partendo dagli altri e dal mondo esterno invece che dalle
nostre anguste prospettive individuali, sarebbe un passo
importante.
PIERGIORGIO CATTANI
Redattore Acli trentine
[email protected]
4
2 min
Dopo i tragici naufragi dell’ottobre scorso, con la morte
di oltre 600 persone a Lampedusa, scrivevo che non è più
possibile girarsi dall’altra parte. Lo sdegno suscitato da
quegli orrori ha portato l’associazione Melting Pot Europa
a riunire associazioni ed enti di vari Paesi a Lampedusa per
predisporre un documento che chiede una diversa politica
dell’Europa nei confronti delle migrazioni.
E’ nata così il 2 febbraio la Carta di Lampedusa, fondata sul
riconoscimento che tutti, in quanto esseri umani, abitiamo
la terra come spazio condiviso e che tale appartenenza
comune deve essere rispettata.
La Carta è divisa in due parti: la prima elenca i principi di
fondo, la seconda risponde alla necessità di confrontarsi
con la realtà delle attuali politiche migratorie, con
il razzismo, le discriminazioni, lo sfruttamento, le
disuguaglianze e la morte degli esseri umani che esse
producono. La prima parte afferma la libertà di movimento
di tutti, la libertà di ogni essere umano di scegliere il
luogo in cui abitare, di restare nel proprio paese o di
sceglierne un altro in cui costruire il proprio progetto
di vita, di resistere a politiche tese a creare divisione,
discriminazione, sfruttamento e precarietà degli esseri
umani. La seconda parte afferma la necessità della
smilitarizzazione dei confini; la riconversione delle risorse
sino ad oggi investite in tal campo per assicurare percorsi
di arrivo garantito alle persone che migrano; l’abolizione
del sistema dei Visti di ingresso, che costringe tante
persone a rischiare la vita per attraversare le frontiere;
lo svincolo del diritto di ingresso e permanenza dal
possesso di un rapporto di lavoro; l’eliminazione delle
diseguaglianze nell’accesso ai diritti; il diritto al lavoro,
all’abitazione, all’istruzione, alla preservazione e alla
costruzione del proprio nucleo familiare e affettivo, alla
partecipazione sociale e politica; l’affermazione di un
linguaggio della non discriminazione nel rispetto di tutte
e tutti e la previsione di nuove forme di cittadinanza.
Infine si afferma la necessità dell’immediata abrogazione
dell’istituto della detenzione amministrativa e la chiusura
di tutti i centri di detenzione e di espulsione, destinando le
risorse a scopi sociali.
Chiunque può sottoscrivere la Carta sul sito
http://www.meltingpot.org/La-Carta-di-Lampedusa.
FULVIO GARDUMI
[email protected]
ACLI trentine MARZO 2014
OPINIONI
Spritualità
Cultura
2 min
IL VALORE
DELLA FORMAZIONE
Viviamo momenti complessi, periodi di profondo
trasformazioni strutturale e di sistema, cambiamenti
tutt’ora in atto che ci porteranno a nuovi equilibri. Si sente
dibattere molto sulla società, la politica, l’economia, il
genere umano. Vuoi per la voglia dei semplici cittadini di
capire i problemi per ricercarne le soluzioni. Oppure, per
un banale ma ingombrante senso di impotenza che sfocia
in indignazione e rabbia, rispetto ad una situazione che
pare nessuno riesca a modificare (se non in peggio), men
che meno chi ci governa.
I cambiamenti in atto nascono da processi complicati
da organizzare e gestire, spesso poco organici, ma
fortemente voluti da persone comuni che con la voglia
di partecipazione e azione sociale cercano di innescare
meccanismi positivi. Base fondamentale di questo
procedimento di partecipazione può essere la formazione.
Scrive Wikipedia : “La formazione non è un insieme di
nozioni contenute in un cassetto ma al contrario è il
risultato di un piano formativo organico che tende a
strutturare, solidificare e rinforzare in maniera completa.
Questo vale sia sotto il profilo della struttura delle cose che
sotto il profilo delle persone.” Vedo due aspetti rilevanti.
In prima istanza, la formazione è insegnamento tecnico,
imparare il “saper fare”, imparare a costruire oggetti
materiali cosi come a stimolare ed organizzare processi
sociali di cambiamento. In seconda battuta, la formazione
è utopia, è nuova speranza, è immaginarsi e sognare una
nuova stagione sociale, economica, umana.
È come una fontana in cui ogni goccia d’acqua
rappresenta un piccolo cambiamento nei comportamenti
di una singola persona. La formazione può sviluppare il
pensiero, fornire elementi utili per ripensare il territorio,
creare immaginario, aiutarci a capire il messaggio “pensare
globalmente, agire localmente” e ad immaginarne
evoluzioni pratiche.
Speriamo, dunque, in offerte formative strutturate e
nuove: da questo settore, spesso lasciato colpevolmente in
disparte per tanti anni, parte e prosegue il cammino per
immaginare e costruire qualcosa di nuovo.
ALESSANDRO VACCARI
[email protected]
ACLI trentine MARZO 2014
2 min
QUALI SFIDE
ATTENDONO LE ACLI?
Ci stiamo avvicinando al momento dei cosiddetti stati
generali delle ACLI. Essi vogliono essere un momento di
verifica della salute della nostra realtà aclista trentina e
riuscire ad essere una presenza significativa nel contesto
attuale. Per essere significativi bisogna, prima di tutto,
capire il proprio significato; per dare un senso alle realtà
umane è necessario aver colto il senso di se stessi. La
domanda, quindi, riguarda il significato che gli aclisti
danno alle ACLI e quale senso essi colgono in questa
nostra realtà. Per la riflessione di questo testo è allora
importante rifarsi alle origini, perché chi è senza le radici
del passato è senza nutrimento per il proprio presente.
Le ACLI sono nate per essere luogo e strumento per
l’evangelizzazione dei lavoratori. Nella concezione di fede,
che sta alla base della costituzione delle ACLI, era chiara
la coscienza che un lavoratore ha bisogno anche di una
formazione cristiana: di ascolto della Parola di Dio e del
pensiero sociale cristiano. Le ACLI, quindi, sono realtà di
evangelizzazione con una propria metodologia ed una
dimensione cristiana incarnata nella realtà e ci dicono che
il cristianesimo si vive nella quotidianità altrimenti la fede
in Gesù Cristo non è vera. La quotidianità è il luogo della
Fede ed è il banco di prova di essa. Francesco, vescovo di
Roma, ci ricorda che «L’umanità vive in questo momento
una svolta storica che possiamo vedere nei progressi
che si producono in diversi campi. Si devono lodare i
successi che contribuiscono al benessere delle persone,
per esempio nell’ambito della salute, dell’educazione e
della comunicazione. Non possiamo tuttavia dimenticare
che la maggior parte degli uomini e delle donne del
nostro tempo vivono una quotidiana precarietà, con
conseguenze funeste. Aumentano alcune patologie. Il
timore e la disperazione si impadroniscono del cuore di
numerose persone, persino nei cosiddetti paesi ricchi.
La gioia di vivere frequentemente si spegne, crescono
la mancanza di rispetto e la violenza, l’inequità diventa
sempre più evidente. Bisogna lottare per vivere e, spesso,
per vivere con poca dignità» (n. 52). Questa è la realtà
nella quale le ACLI sono chiamate a donare speranza, ad
operare per la pace e la giustizia, per il rispetto della vita e
della dignità di ogni persona, alla luce del Vangelo. Questi
gli impegni per i prossimi stati generali.
DON RODOLFO PIZZOLLI
Accompagnatore spirituale Acli trentine
[email protected]
5
RUBRICA
MARCELLO FARINA
Filosofo e saggista
Pensieri
3,5 min
FEDELTA’ AL VANGELO
PER NON CORRERE INVANO
Molti di voi hanno sentito parlare
dell’ultimo, straordinario documento
di Papa Francesco, intitolato “Evangelii
Gaudium – La gioia del Vangelo” scritto
nel novembre 2013. Alcuni possono
anche averlo già letto, con la curiosità,
mista allo stupore, di imbattersi in uno
scritto di grande freschezza evangelica
e “umana”, propositivo e stimolante.
Infatti lo si può definire un inno alla
gioia del Vangelo, come a confermare
che quella Parola di duemila anni
fa porta con sé una ricchezza e una
capacità di “muovere” lo spirito
delle donne e degli uomini davvero
ineguagliabile.
Di questo grande documento, scritto
con grande semplicità, così da renderlo
leggibile a tutti, vorrei qui mettere in
evidenza quella sezione che si intitola:
Fedeltà del Vangelo per non correre
invano. (nn. 193-216).
Papa Francesco dice di inseguire
un sogno: quello di una comunità
cristiana che sappia “ascoltare il grido
dei poveri” (n. 193). Per lui ciò significa
adempiere la grande beatitudine
evangelica: “Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia”
(Matteo 5,7). E commenta: “E’ un
messaggio così chiaro, così diretto, così
semplice, che nessuna ermeneutica
(interpretazione) ecclesiale ha il diritto
di relativizzarlo”. La bellezza stessa
6
del Vangelo non sempre può essere
manifestata dalle donne e dagli uomini
che vi si rivolgono, ma non può mai
mancare, però, “l’attenzione per gli
ultimi, per quelli che la società scarta e
getta via”.
Il suo discorso si dipana in quattro
passaggi fondamentali:
- “per la Chiesa l’opzione per i poveri
è una categoria teologica prima
che culturale, sociologica, politica
o filosofica”. Con parole semplici
si potrebbe dire che essa riguarda
la stessa fede: del credente, non il
suo buon cuore o il suo senso di
giustizia per una società ben ordinata.
Ne va dell’incredulità, di una falsa
appartenenza alla comunità cristiana,
di una falsa immagine del Dio di Gesù
di Nazareth.
- infatti “senza l’opzione preferenziale
per i poveri, l’annuncio del Vangelo,
che pure è la prima carità, rischia di
essere incompreso o di affogare in quel
mare di parole a cui l’odierna società
della comunicazione quotidianamente
ci espone” (n. 199)
Per il Papa nessuno dovrebbe dire
che si mantiene lontano dai poveri,
perché le sue scelte di vita comportano
di prestare più attenzione ad altre
incombenze. Si trovano tante scuse
da parte degli ambienti più diversi di
fronte a questo impegno: sia da parte
di chi esplora la teoria sociale, sia da
parte imprenditoriale e professionale”.
Nessuno può sentirsi esonerato dalla
preoccupazione per i poveri e per la
giustizia sociale. (201)
-si deve agire con urgenza, secondo
Francesco: “la necessità di risolvere
le cause strutturali della povertà non
può attendere”. (202) Non possono
bastare i piani assistenziali, che fanno
fronte ad alcune urgenze, ma che si
dovrebbero considerare solo come
risposte provvisorie. Finché non si
risolveranno radicalmente i problemi
dei poveri, rinunciando all’autonomia
assoluta del mercato e della
speculazione finanziaria e aggredendo
le cause strutturali dell’inequità, non si
risolveranno i problemi del mondo e in
definitiva nessun problema.
Scrive Francesco:
“ Da fastidio si parli di etica, dà fastidio
che si parli di solidarietà mondiale, dà
fastidio che si parli di distribuzione
dei beni, dà fastidio che si parli di
difendere i posti di lavoro, dà fastidio
che si parli della dignità dei deboli, dà
fastidio che si parli di un Dio che esige
un impegno per la giustizia. Altre volte
accade che queste parole diventino
oggetto di una manipolazione
opportunistica che le disonora. La
comoda indifferenza di fronte a queste
questioni svuota la nostra vita e le
nostre parole di ogni significato”
- infine occorre “avere cura della
fragilità” (209): cioè prendersi cura dei
più fragili della terra: i senza-tetto, i
tossicodipendenti, i rifugiati, i popoli
indigeni, gli anziani sempre più soli e
abbandonati, i migranti, le donne che
soffrono situazioni di esclusione…
“Tutti noi cristiani – conclude il Papa –
siamo chiamati a prenderci cura della
fragilità del popolo e del mondo in cui
viviamo”.
ACLI trentine MARZO 2014
ATTUALITÀ
Verso gli Stati Generali
4,5 min
LE LEZIONI DEL PASSATO
Ci siamo più volte soffermati sulla
necessità, nel tempo della crisi,
di rivalutare le nostre radici. È un
processo che in realtà riguarda
l’insieme dei sistemi economici e sociali
che intendono guardare a questo
momento storico, per molti definito un
passaggio epocale, come un’occasione
di cambiamento (in meglio, s’intende).
Il tema delle radici ritorna ad esempio
in ambito cooperativo per ritrovare
lo spirito originario della fratellanza
e del mutualismo che si riconosceva
essenzialmente nelle cooperative di
primo grado, controllate dai socilavoratori o soci-consumatori e non
dai commercialisti, come spesso
avviene oggi. Ma di radici sta parlando
anche la Chiesa con questo Papa, che
guarda con rinnovato interesse al
Concilio Vaticano II e soprattutto alla
necessità di umanizzare l’economia
ed il lavoro ponendo al primo posto
non l’ecclesia, ma la persona umana e
la totalità del creato. Le Acli Trentine
stanno percorrendo una strada per
tornare a casa. Per tornare ad occuparsi
di territorio e di comunità in piena
sintonia con quanto sta accadendo
nel mondo del lavoro indebolito del
precariato e dalla crisi giovanile. Per
condividere insieme le ansie di coloro
che non ce la fanno perché oppressi
dalle prepotenze del fisco e della
mancanza di liquidità. Per lavorare
dal basso nella costruzione di presìdi
produttivi, per cercare di rafforzare le
reti territoriali, far funzionare la scuola
ed i servizi. Le Acli Trentine, con i loro
Stati generali di primavera, intendono
rilanciare la loro azione sociale
smarcandosi dalle tentazioni della
politica e ribadendo l’urgenza della
proposta contro le derive populiste e le
semplificazioni.
Per fare questo, prima di tutto, è però
necessario conoscere la storia. Le
nostre origini e le nostre tradizioni.
È fondamentale ad esempio che
gli aclisti e le acliste di lungo corso
...le Acli Trentine, con i loro Stati Generali
di primavera, intendono rilanciare la loro
azione sociale smarcandosi dalle tentazioni
della politica...
8
WALTER NICOLETTI
[email protected]
mettano a disposizione di questa
iniziativa la loro esperienza per
comunicare ai giovani che anche
senza finanziamenti pubblici è
possibile fare volontariato ed azione
sociale. È ad esempio fondamentale
conoscere la storia delle Acli Colf,
dell’autorganizzazione delle cernitrici
di frutta, degli albori della formazione
professionale, dei dibattiti epocali
attivati dalle Acli in Trentino a partire
dal Piano urbanistico provinciale per
passare alle tante riforme degli anni
Sessanta e Settanta. Ed è fondamentale
conoscere anche ambiti vicini al
movimento aclista attraverso la storia
di entità come la Pastorale del lavoro
e il sindacalismo cattolico trentino
(radicale ma anche fortemente
umanista). E ancora conoscere figure
storiche come Giuseppe Veronesi o
padri spirituali ed accompagnatori del
calibro di Monsignor Rodolfo Pizzolli
e don Giuseppe Grosselli, per non
parlare dell’esperienza di tante donne
come Alceste Bertagnolli, Giuseppina
Bassetti e Maria Menapace.
È attraverso la storia che possiamo
rintracciare le ragioni e le idee per
rinnovare il nostro servizio rivolto
sia alla promozione umana, sia alla
salvaguardia e promozione dei
beni comuni. Per fare questo serve
innanzitutto una grande capacità di
analisi in modo tale da comprendere
l’essenza della realtà.
Dobbiamo capire ad esempio che
alla grande rivoluzione finanziaria
ed informatica di questi anni, che
si è risolta rispettivamente nella
globalizzazione economica e nella
sconfitta dell’economia reale a
vantaggio della speculazione,
è subentrata una forma di
organizzazione politica sempre più
elitaria ed autocratica.
Staccata dal controllo democratico
ACLI trentine MARZO 2014
ATTUALITÀ
dei cittadini ed affidata a caste
di privilegiati e grandi decisori
occulti che operano nelle lobbies
e nelle nuove corporazioni globali.
Questo significa che si sono ridotti,
drammaticamente, gli spazi
democratici: oggi comandano le
grandi banche e le piccole oligarchie
politiche. Oggi le grandi opere,
con il project financing, servono
solo a coloro che hanno interesse a
realizzarle indipendentemente dalla
loro utilità pubblica. Serve dunque
elaborare un contraccolpo civile
rappresentato rispettivamente da
una grande alleanza globale della
società civile e da un’azione capillare
di ricostruzione della comunità a
livello locale. È da questi processi,
che uniscono partecipazione a nuova
rappresentanza dei veri interessi
delle persone, che nascerà una nuova
politica, non certo dal sistema politico
attuale. È anche per questo che le Acli,
assieme alla Cooperazione trentina,
hanno promosso la Scuola di comunità
che si presenta certo come una piccola
istituzione scolastica impegnata
sul fronte dell’alfabetizzazione
civile, ma che intende lavorare
anche sull’ideazione partecipata ed
accompagnamento di progetti di
ACLI trentine MARZO 2014
...le Acli devono dunque tornare ad occuparsi
di lavoro sapendo che questo non lo troviamo
attraverso manifestazioni sindacali, ma
sapendo che dobbiamo “inventarlo” a partire
dalla comunità locale. ...
autosviluppo del territorio sull’esempio
di don Lorenzo Guetti.
Le Acli devono dunque tornare ad
occuparsi di lavoro sapendo che
questo non lo troviamo attraverso
manifestazioni sindacali, ma sapendo
che dobbiamo “inventarlo” a partire
dalla comunità locale.
Per questo è importante che in questo
percorso di avvicinamento agli Stati
generali parlino coloro che le Acli le
hanno vissute (e costruite) per primi.
È importante che le generazioni di ieri
comunichino certi valori e soprattutto
certe esperienze ai giovani d’oggi.
Per conoscere le difficoltà del mondo
di ieri, ma anche le possibili soluzioni,
i metodi adottati, le strategie messe
in campo. Abbiamo bisogno di quegli
insegnamenti e di quella saggezza.
Di quella radicalità e capacità di agire
concretamente dando risposte, qui ed
ora, ai bisogni dei più deboli.
Per questo motivo non vogliamo che
nessuno si senta escluso. Scriveteci,
accoglieremo volentieri le vostre
proposte per rinnovare le Acli e
soprattutto la loro azione sociale.
PS: alcuni amici ci interpellano
rimarcando il fatto che la parola Stati
generali sarebbe troppo pomposa e
pretenziosa. Credo abbiamo una parte
di ragione. Ci siamo in realtà affidati
ad una vulgata che negli ultimi anni
è stata utilizzata in diversi ambiti,
da quello economico e quello della
pianificazione, da quello sindacale
e quello scolastico per riorganizzare
le rispettive funzioni. Cercheremo
comunque di essere umili ed attenti
all’ascolto, magari, anche con il vostro
aiuto, trovando un richiamo in linea
con la nostra identità democratica ed
evangelica.
9
ATTUALITÀ
Tavola rotonda
6 min
RIPARTIRE DAI CIRCOLI PER
RISCOPRIRE LE GRANDI UTO
NELLA FOTO, XXXXXXXXXXXXXXXX
XXXX XXXXXXXXXXXXXXXXXXX.
La preparazione degli Stati generali
prosegue su tre direttrici. Da una parte
il confronto con i Circoli e le Zone, in
secondo luogo attraverso dei focus in
cui coinvolgere tutti i servizi ed infine
attraverso una serie di colloqui ed
interviste ad esponenti dei spicco dei
settori economici e sociali.
Al centro di tutto, come riportato anche
in queste pagine, c’è la voglia e la
necessità di conoscere e misurarsi con
la nostra storia e le nostre tradizioni.
Guardare all’esperienza di ieri per
ricavarne utili indicazioni per quella
di domani. Nella tavola rotonda
che presentiamo in questo numero
abbiamo aperto un confronto con alcuni
presidenti di zona ed in particolare con
Vittorio Agnini dell’Alto Garda e Ledro,
Lisa Borz della Vallagarina, Fiorenzo
Ariazzi di Fiemme e Fassa, Ugo Bettega
del Primiero, Vanoi, Mis e Marcello
Concin della Rotaliana.
Iniziamo da una domanda molto
diretta: cosa dovrebbero fare le Acli
nel territorio e quale dovrebbe essere
il ruolo ideale del Circolo?
NELLE FOTO DALL’ALTO, VITTORIO
AGNINI, FIORENZO ARIAZZI, UGO BETTEGA,
LUISA BORZ, MARCELLO CONCIN
10
Vittorio Agnini Oggi nel territorio
assistiamo al deserto partecipativo. La
politica appare sempre più come un
blocco di potere incapace di visione
strategica in favore della comunità e del
bene comune. Per questo noi anziani
dobbiamo innanzitutto capire che il
futuro è dei giovani e che è necessario
coinvolgerli affermando e comunicando
loro, prima di tutto, il valore dell’onestà.
Da questo punto di vista il primo passo
da fare è sicuramente quello della
formazione: è fondamentale investire
in questo settore. In secondo luogo
è importante ribadire il valore della
creatività, aiutando i giovani a viverla in
prima persona e a sviluppare le grandi
utopie umaniste che, ricordiamolo, sono
state le idee fondamentali di movimenti
come le Acli.
Lisa Borz Le Acli ed i loro circoli devono
progettare insieme un’idea condivisa per
il loro territorio di riferimento. Devono
fare questo assieme alle altre associazioni
in uno spirito di collaborazione, senza
chiusure o forme di specializzazione che
le rendono distanti dalle persone. Le Acli
sono inoltre il luogo dell’azione sociale.
Questo significa svolgere una funzione
di mediazione fra cittadini ed istituzioni
oppure fra lavoratori ed aziende.
Significa che le Acli devono “mettersi
in mezzo” creando le condizioni per il
superamento dei conflitti e per facilitare
la collaborazione e la mediazione fra
interessi e ruoli diversi. Infine le Acli
devono agire secondo progetti a
rete come nel caso, ad esempio, del
Progetto parrocchie delle Acli nazionali,
attraverso il quale si cerca di instaurare
un clima diverso di collaborazione
fra il nostro movimento e la chiesa.
Dobbiamo entrare nelle commissioni
pastorali e negli oratori sostenendo
ad esempio le proposte acliste contro
la crisi e costruendo insieme ipotesi
di nuova solidarietà a partire dalle
nostre comunità. Per quanto riguarda
la situazione specificamente trentina
va detto che una grande occasione di
testimonianza aclista può venire da
quello che abbiamo definito il nuovo
patto generazionale per avvicinare
generazioni diverse ed unirle per
affrontare i problemi del presente. Infine
vorrei sottolineare anch’io l’importanza
della formazione a partire dall’esperienza
della Scuola di comunità e dalle
significative esperienze nel campo
dell’economia domestica.
ACLI trentine MARZO 2014
ATTUALITÀ
WALTER NICOLETTI
[email protected]
OPIE UMANISTE
Fiorenzo Ariazzi Condivido le
priorità relative alla formazione e
alla collaborazione a rete fra diverse
associazioni, ma vorrei anche ribadire
la necessità di sviluppare proposte di
azione sociale sul fronte del problema
casa e lavoro. Nella mia valle, ad esempio,
fino a qualche anno fa nessuno voleva
andare a lavorare negli alberghi, mentre
oggi c’è la corsa in questa direzione.
Questo significa che c’è fame di lavoro
e su questo, sul tema della mediazione,
dell’incontro fra domanda ed offerta,
sulla formazione, le Acli devono essere
presenti. Le Acli non sono, in buona
sostanza, una realtà meramente
ricreativa. Dobbiamo occuparci del
lavoro a partire dal territorio e tornare
ad essere sentinelle attive contribuendo,
tanto per fare qualche esempio, alla
comprensione di una realtà (globale e
locale) sempre più complessa e lontana
dalla vita reale delle persone.
Ugo Bettega Anche nei prossimi
decenni le Acli devono mantenere
e rafforzare i servizi di Patronato,
formazione professionale ed attività
formative in genere, nonché attività
ricreative. Per evitare il progressivo
invecchiamento dell’associazione,
coinvolgere i giovani e persone in età
produttiva, (senza nulla togliere ai
pensionati) è necessario promuovere
iniziative innovative ed aperte al futuro.
Marcello Concin L’attività di un circolo
deve essere un giusto mix di impegno
e ricreazione. Ai presidenti di circolo si
dovrebbero fornire, una volta eletti, dei
validi supporti per individuare tematiche
forti che interessino i soci ed i cittadini
anche in linea con quanto riportato sul
nostro mensile. Ogni componente del
singolo direttivo deve essere formato
ACLI trentine MARZO 2014
per comprendere a fondo il ruolo del
circolo e le varie possibilità di sviluppo
associativo.
e l’agricoltura di montagna. Le Acli
devono quindi diventare impresa sociale
a partire dal territorio.
Le Acli hanno lanciato, come peraltro
era già avvenuto nella loro storia, la
sfida del fare comunità individuando
in questo il “luogo” della nostra
azione sociale. Avete qualche idea o
suggerimento in proposito?
Fiorenzo Ariazzi Penso che l’Enaip
dovrebbe essere parte integrante di
questo processo di autosviluppo del
territorio. In val di Fiemme ad esempio
assistiamo ad un percorso virtuoso
della formazione professionale con un
centro Enaip molto legato alla filiera
locale del legno che mi fa pensare che i
giovani adeguatamente formati trovino
veramente lavoro e soddisfazione
professionale. Un altro ambito molto
importante è quello del welfare di
comunità. Un esempio, da replicare, è
quello della Cassa rurale di Fiemme che
organizza e finanzia, a Tesero e Predazzo,
degli sportelli in collaborazione con
il nostro Patronato per consulenze
gratuite sulla previdenza, lavoro, reddito
di garanzia ecc.
Vittorio Agnini Per individuare la nostra
nuova azione sociale basta andare alla
storia dell’Enaip per comprendere che è
possibile, a partire dall’oggi, sviluppare
una formazione legata ai bisogni dei
lavoratori e delle aziende. Penso a figure
come Giuseppe Veronesi e al lavoro che
era stato portato avanti dalle Acli sul
fronte delle case popolari. Guardando
all’oggi ritengo che sia necessario
riprendere le fila della concretezza,
un pensiero che mi fa dire che le Acli
fanno meglio a promuovere un corso di
economia domestica piuttosto che sterili
dibattiti politici.
Lisa Borz Serve innanzitutto uno sforzo
creativo per liberare l’azione delle
Acli nel territorio. Penso ad esempio
all’importanza della collaborazione con
la cooperazione a partire dai paesi, dalle
famiglie cooperative e dalle casse rurali.
Credo che le Acli dovrebbero occuparsi
dello sviluppo locale contribuendo
alla realizzazione di progetti per i
giovani dove ambiente ed economia
si incontrano nell’interesse delle
generazioni future. È necessario tornare
ad occuparsi di lavoro, rilanciando temi
quali il ripopolamento del territorio
Ugo Bettega Nella nostra realtà sarebbe
interessante accompagnare i giovani
che escono dall’Enaip nel mondo del
lavoro per avviarli in nuove iniziative
lavorative che vanno dall’artigianato
al turismo e al commercio magari
favorendo la costituzione di cooperative
e supportandoli nel rapporto con la
burocrazia. Vanno promosse iniziative
formative, non solo per le badanti, ma
per gli anziani stessi. Al fine di favorire
l’occupazione giovanile andrebbero
incoraggiati i part time e forme di
prepensionamento per le persone che
hanno una buona base contributiva
affiancando ad esse dei giovani per
avviarli positivamente al lavoro.
11
ATTUALITÀ
Verso gli Stati Generali
3 min
INTERROGARSI PER RILANCIARE
L’AZIONE SOCIALE
Negli scorsi giorni, con l’invio a
tutti i Circoli della lettera che invita
ad organizzare le riunioni locali, è
cominciato il conto alla rovescia per
gli Stati Generali della Acli trentine
che si terranno a Trento il prossimo 11
maggio. L’evento, nato in sostituzione
della Conferenza organizzativa di
metà mandato non più prevista dal
calendario nazionale, rappresenterà
una’occasione concreta per presentare
quanto realizzato fino ad ora e
rilanciare la nostra azione su temi
ritenuti strategici. Alle acliste e agli
aclisti trentini che si incontreranno nei
circoli nelle prossime settimane viene
chiesto, in questo 2014 cominciato
ancora in una crisi ormai strutturale e
dopo la quale niente sarà come prima,
di dedicarsi alla risposta di quattro
domande:
Secondo te, quale dovrebbe essere il
ruolo di un Circolo Acli oggi?
Quali sono i bisogni, le esigenze del
tuo territorio, alle quali il Circolo
ACLI potrebbe dare risposte?
Quali proposte suggerisci per
rafforzare la presenza del Circolo
ACLI nella tua comunità?
Cosa ci vorrebbe per coinvolgere
nuovi aclisti?
Si tratta di quesiti apparentemente
semplici ma che racchiudono, se letti
con attenzione, il punto di partenza
per la nostra azione sociale dei
prossimi anni. In un mondo cablato
e globalizzato, dove tutto nel giro di
pochi anni si è modificato, a partire da
quella che una volta era definita come
struttura sociale consolidata – sistema
del lavoro, delle pensioni, della sanità,
della scuola – anche le nostre Acli
devono modificarsi se vogliono trovare
un nuovo senso di esistere e di operare.
12
...gli Stati Generali
della Acli trentine
che si terranno a
Trento il prossimo
11 maggio. L’evento,
nato in sostituzione
della Conferenza
organizzativa...
Per questo abbiamo scelto come
filo rosso che guida le nostre azioni
la volontà di ‘’rinnovamento nella
continuità”. Tutto quanto i nostri Circoli
riescono oggi a mettere in campo, dalla
gita, alla castagnata, dal momento di
ascolto, alla serata di approfondimento
sulla sanità o sul fondo sociale europeo,
va certamente rafforzato e conservato
e per tutto questo un enorme GRAZIE
è dedicato a tutti i volontari che
quotidianamente e da anni si spendo
per tenera viva la fiammella dell’azione
sociale aclista. Ma ora a questo vanno
aggiunte nuove azioni. Le persone in
difficoltà che si rivolgono a noi hanno
emergenze alle quali dobbiamo
rispondere proponendo azioni
concrete. Credo che il tema
fondamentale sia oggi per noi quello
del LAVORO. Penso ai disoccupati,
quelli giovani - i quali chiedono
nuove possibilità di accesso al lavoro
per cominciare a costruire la loro
professionalità e il loro futuro – e
quelli over quaranta e cinquanta –
che chiedono di poter ripartire con i
loro progetti di vita, spesso interrotti
o complicati da leggi ingiuste e non
attente alla dignità della persona
(come le normative sulle pensioni che
hanno creato gli esodati e le disastrose
semi-riforme del lavoro, succedutesi
dal 2003, capaci solo di creare precari
senza diritti, indifesi sindacalmente e
sfruttati.) Per riuscire a costruire una
nuova società abbiamo bisogno di
lavorare tutti assieme, di raccogliere
le idee di ognuno e muoverci compatti
verso i nuovi traguardi che ci daremo,
pensando ai nostri figli e ai nostri
nipoti.
Aiutateci, mandando le vostre
proposte all’indirizzo mail stati.
[email protected] o scrivendo
direttamente in sede provinciale
(Acli trentine, Via Roma, 57 – Trento).
Le Acli del 2030 si costruiscono a partire
da oggi. Grazie.
FABIO PIZZI
Vicepresidente Vicario Acli Trentine
[email protected]
ACLI trentine MARZO 2014
ATTUALITÀ
Verso gli Stati Generali
3 min
UN PATTO FRA AGRICOLTURA
E COMUNITÀ TRENTINA
UN MOMENTO DELL’INCONTRO
CON LA PRESIDENZA ACLI TERRA
Nella parte del giornale che si occupa
degli Stati generali ci occupiamo delle
proposte di Acli Terra intese anche come
“esempio esportabile” in altri contesti
associativi.
Di fronte alla difficile situazione economica e finanziaria le Acli Terra propongono una vero e proprio patto fra il settore
agricolo e la comunità trentina per il rafforzamento della rete distributiva locale,
il riconoscimento delle funzioni ambientali e sociali dei contadini di montagna
e la conservazione del territorio. In un
redente incontro con l’assessore all’agricoltura provinciale Michele Dallapiccola,
una delegazione guidata dal Presidente
Flavio Sandri e dal segretario Ezio Dandra sono stati presentati alcuni esempio
concreti per reagire di fronte a questa
crisi economica.
1. Attivare reti di impresa sull’esempio del Maschinenring dell’Alto Adige: come è già avvenuto in provincia
di Bolzano, si propone la costituzione
di associazioni spontanee o cooperative e livello locale e di un’associazione
centrale di secondo grado per sviluppare azioni concertate sull’esempio del
Maschinenring, l’organismo attivo da
tempo in Sudtirolo attraverso il quale si
punta alla riduzione del parco macchine
e dei relativi costi.
14
Attraverso questa alleanza, coordinata
a livello provinciale da un’associazione
di secondo grado, è possibile che ogni
socio aderente offra il proprio lavoro
e le proprie macchine al altri associati
senza dover ricorrere all’acquisto di ogni
singola tecnologia, mezzo o apparecchiatura facilitando lo scambio e la
collaborazione e riducendo gli oneri ed i
costi per il parco macchine aziendale.
2. Recupero della campagna incolta:
le Acli Terra hanno deciso di farsi parte
attiva nel difficile processo di recupero
dei territori incolti proponendosi come
garante unico ed ente super partes
nei confronti dei proprietari dei campi
abbandonati acquisendo direttamente
in affitto i terreni con condizioni chiare e
semplici assicurate da un contratto con
delega per il sub-affitto agli associati.
3. Gruppo di Acquisto Solidale delle
...le Acli Terra
propongono una vero
e proprio patto fra il
settore agricolo e la
comunità trentina
per il rafforzamento
della rete distributiva
locale...
Acli: le Acli Terra intendo collaborare
con il movimento aclista aprendo una
fattiva sinergia con i neo costituiti Acli
Gas, i Gruppi di acquisto solidale aclisti
presso i quali potranno essere convogliate le produzioni degli agricoltori
aderenti.
4. Rilancio della fattorie sociali e della
multifunzionalità: si propone il recepimento della normativa sulla gestione
delle fattorie sociali (attualmente assente) sulla falsariga dell’esperienza veneta.
Al fine di rilanciare la multifunzionalità e
le ricadute sociali dell’agricoltura, le Acli
Terra hanno già presentato il progetto
pilota della Fondazione De Bellat in
Valsugana per farne un esempio virtuoso di azienda multifunzionale ed una
vera e propria destinazione turistica.
Il progetto è stato elaborato in piana
sintonia con le associazioni locali, la
Comunità di valle, i comuni, Artesella e
altri imprenditori del territorio.
Le proposte di Acli Terra sono state
accolte favorevolmente dall’assessore
Dallapiccola il quale si riserverà una
serie di ulteriori approfondimenti e
valutazioni che verranno discusse in
incontri successivi.
DA SINISTRA: SANDRI,
DALLAPICCOLA E GARDUMI
ACLI trentine MARZO 2014
NOTIZIE UTILI
MICHELE MARIOTTO
Direttore Caf Acli Trento
Caf Acli
3 min
NOVITÀ E SCADENZE DEL MODELLO 730/2014
Come per gli anni scorsi, il numero di
marzo di Acli trentine ci consente di
dare il punto sulle scadenze e sulle
novità del Modello 730.
NOVITÀ’:
• dal 2014 l’erogazione dei rimborsi
superiori ai 4.000,00 € è subordinata a
controlli preventivi sulla spettanza delle
detrazioni per carichi di famiglia;
• aumento delle detrazioni per carichi
di famiglia;
• possibilità di presentare il modello
730/2014 per coloro che si trovano
in assenza di sostituto d’imposta
e che nel corso dell’anno d’imposta
2013 hanno percepito redditi da lavoro
dipendente, pensione ovvero redditi
assimilati a quelli di lavoro dipendente;
• ulteriore rivalutazione del reddito
agrario e dominicale dei terreni
del 15%;
• riduzione dell’aliquota della cedolare
secca per i contratti a canone
concordato dal 19% al 15%;
• riduzione della detrazione forfettaria
dei canoni di locazione, non soggetti a
cedolare secca, dal 15% al 5%;
• reintroduzione delle abitazioni
principali, escluse le abitazioni di lusso
(categoria A1, A8 e A9) per le quali è
stato versato l’IMU, nella formazione del
reddito complessivo ai fini IRPEF;
• introduzione dei fabbricati non
locati, se situati nello stesso comune
della casa di abitazione principale, nella
formazione della base imponibile IRPEF
nella misura del 50%;
16
• proroga dell’agevolazione, per
l’anno 2013 e 2014, per le somme
percepite a titolo di incremento della
produttività;
• aumento della detrazione dal 19%
al 24% per le erogazioni a favore di
movimenti e partiti politici e a favore
delle ONLUS;
• riduzione del limite massimo di
detrazione per i premi assicurativi da
1.291,14 € ad € 630,00;
• proroga della detrazione per gli
interventi di recupero edilizio al
31.12.2014 nella misura del 50% su un
limite massimo di spesa di € 96.000,00;
• introduzione, nella misura del 50%
su un limite massimo di spesa di
€10.000,00, della detrazione relativa
alle spese sostenute per l’arredo degli
immobili ristrutturati;
• proroga della detrazione per gli
interventi di risparmio energetico al
31.12.2014 con aumento dell’aliquota
dal 55% al 65% per le spese sostenute
nel periodo 06.06.2013 - 31.12.2014;
• ampliamento dei soggetti ai quali
è possibile destinare l’8 per mille
dell’IRPEF; tra i possibili destinatari
è stata prevista l’Unione Buddhista
Italiana e l’Unione Induista Italiana.
SCADENZE:
Il Caf Acli ricorda le principali scadenze
previste per chi presenta il Modello
730/2014 relativo ai redditi 2013.
Entro il 28 febbraio 2014 il
contribuente riceve dal sostituto
d’imposta il Modello CUD 2014
(certificazione dei redditi percepiti
e delle ritenute subite nel corso del
2013). Il Modello 730 deve essere
presentato al Caf entro il 31 maggio
2014. A partire dal mese di luglio
2014 (agosto o settembre per i
pensionati) il contribuente riceve la
retribuzione con i rimborsi o con le
trattenute delle somme dovute. Entro
il 30 settembre 2014 il contribuente
può comunicare al sostituto d’imposta
di non voler effettuare il versamento
degli acconti o di volerli effettuare
in misura inferiore rispetto a quanto
indicato nel modello 730-3.
...è aperta la campagna
prenotazioni per le
dichiarazioni modello
730/2014 e modello
unico 2014. Prenota la
tua dichiarazione...
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Tel 0461 274911 Fax 0461 274910
e-mail [email protected]
www.acliservizi.it
Per informazioni ed appuntamenti
rivolgiti al CAF Acli telefonando al
Numero Unico 199 199 730
Orario di apertura
Da lunedì a giovedì
8:00 - 12:00 e 14:00 - 18:00
Venerdì 8:00 - 12:00 e 14:00 - 17:00
ACLI trentine MARZO 2014
O
ERT
INS
NEWS
Da CTA Turismo n. 1, in redazione Marta Fontanari, progetto e realizzazione grafica Palma & Associati
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NOTIZIE UTILI
LUCA OLIVER
Responsabile Acli Casa
INVIATE LE VOSTRE DOMANDE A:
[email protected]
Casa e territorio
A PROPOSITO DI CONTRATTI E MANUTENZIONI
3 min
Risponde Luca Oliver
D. Avevo stipulato un contratto di 4
anni per un appartamento.
Ora, trascorsi 2 anni, per vari motivi
devo lasciare questo appartamento.
Dopo aver avuto alcune discussioni
con il proprietario sulla validità
della mia disdetta, adesso mi chiede
67,00 euro per la tassa di recesso.
È corretto? Non va divisa in parti
uguali?
R. La norma che regolamenta
l’applicazione dell’imposta di registro,
prevede che nel caso di rilascio
anticipato dell’appartamento e quindi
della conseguente risoluzione del
contratto, si debba pagare l’imposta
nella misura fissa di 67,00 Euro.
L’applicazione dell’imposta di registro
nel campo delle locazioni interessa
sempre entrambe le parti che
sono, quindi, obbligate in solido al
pagamento. Nel contratto potrebbe
essere stata inserita una clausola per
stabilire a chi compete il pagamento
dell’imposta per la risoluzione.
Nel caso in cui non esistano
precise indicazioni nel contratto,
convenzionalmente si considera
obbligato al pagamento l’inquilino,
soggetto che con la sua decisione
di lasciare l’appartamento ha fatto
anche nascere il debito tributario.
Vale la pena di aggiungere che la
risoluzione deve essere completata
con l’invio o la consegna all’Agenzia
ACLI trentine MARZO 2014
delle Entrate di un modulo nel quale
si dovranno inserire i dati anagrafici
dei contraenti, i dati catastali
dell’immobile e la data di risoluzione
del contratto. Con decorrenza 3
febbraio 2014 il modello 69, usato
a tal fine negli ultimi anni, è stato
sostituito dal modello RLI che deve
essere presentato esclusivamente
in via telematica, invio che potrà
essere fatto anche presso gli
uffici dell’Agenzia. Il versamento
dell’imposta deve essere effettuato
(ora anche con F24) entro 30 giorni
dalla data di effettiva risoluzione del
contratto, entro successivi 20 giorni
dal pagamento va invece inviato
all’Agenzia il modello RLI, succitato.
D. Possiedo un appartamento
all’interno di un condominio.
L’assemblea ha deciso di effettuare
alcune opere di manutenzione
straordinaria. L’amministratore
ha accennato alla necessità di fare
alcuni versamenti anticipati per dare
al condominio la liquidità necessaria
a fare i primi pagamenti alle
imprese. In quel contesto si è parlato
di obbligo di legge, mi può dare
qualche informazione in merito?
R. L’art. 1135 c.c., al primo comma,
n. 4) prevede che l’assemblea
deve provvedere “alle opere di
manutenzione straordinaria e
alle innovazioni, costituendo
obbligatoriamente un fondo speciale
di importo pari all’ammontare dei
lavori”. La recentissima Legge di
stabilità ha poi integrato l’articolo
prescrivendo che nel caso in cui
i lavori vengano eseguiti “in base
a un contratto che ne prevede il
pagamento graduale in funzione
del loro progressivo stato di
avanzamento, il fondo può’ essere
costituito in relazione ai singoli
pagamenti dovuti”.
Al nostro lettore, possiamo quindi
dire che l’obbligo di costituire un
fondo speciale per far fronte al
pagamento delle manutenzioni
straordinarie effettivamente sussiste.
Sarà l’assemblea del condominio
poi a dover decidere se costituire
il fondo in un’unica soluzione
oppure se provvedere in diverse
rate, corrispondenti ai vari stati di
avanzamento previsti nel contratto
di appalto stipulato con l’impresa che
eseguirà le opere.
SPORTELLO CASA
38122 Trento Via Diaz, 5
Appuntamenti previa prenotazione
Tel 0461 277277
www.aclitrentine.it
17
NOTIZIE UTILI
Lavoro/occupazione
LE ACLI TRENTINE
PER IL SOSTEGNO
AI LAVORATORI
IN DIFFICOLTÀ
Patronato Acli
2 min
SPORTELLO “INCONTRA LAVORO”
...sarà attivo un nuovo sportello che si occuperà
di fornire un servizio di selezione di lavoratori
domestici (colf, badanti e babysitter), che
svolgerà attività di intermediazione tra famiglie
e persone interessate...
Il Patronato Acli attiverà nei prossimi
mesi un nuovo sportello: “Incontra
Lavoro”, che si occuperà di fornire
un servizio di selezione di lavoratori
domestici (colf, badanti e babysitter),
svolgendo attività di intermediazione
tra famiglie che necessitano di aiuto
nel lavoro domestico e persone
interessate a svolgere quel tipo di
mansione. Le Acli Trentine, quindi,
al momento ricercano candidature
da parte di collaboratori domestici
(colf), assistenti familiari (badanti) e
babysitter in cerca di occupazione da
inserire nel proprio archivio.
Tutte le persone interessate possono
rivolgersi ad uno degli uffici di Patronato
presenti sul territorio provinciale,
o ad uno dei Circoli Acli aderenti
all’iniziativa. I candidati saranno invitati
a compilare una scheda conoscitiva
e verranno in seguito contattati
per un colloquio approfondito.
Nel corso del colloquio sarà fornita
un’assistenza alla compilazione del
curriculum, alla valutazione delle
attitudini, delle esperienze pregresse
e delle aspettative. L’attivazione
dello sportello “Incontra Lavoro” è
18
possibile in seguito dell’autorizzazione
ottenuta nel novembre 2011 da parte
del Ministero del Lavoro. Infatti il
Patronato Acli è, oggi, anche un’agenzia
di intermediazione che può quindi
legittimamente svolgere raccolta delle
domande ed offerte di lavoro, fare
la selezione dei lavoratori, realizzare
l’attività di orientamento, gestire
l’incontro domanda/offerta di lavoro,
effettuare le comunicazioni obbligatorie
e promuovere percorsi di formazione.
Con questo servizio ACLI Trentine
vogliono concorrere all’emersione e alla
qualificazione del lavoro domestico.
In sinergia con altri servizi e progetti
del Patronato e del sistema Acli, si
va ad integrare la propria offerta alle
famiglie e ai lavoratori e si contribuisce a
incentivare le politiche attive del lavoro.
Nei prossimi mesi, quando lo sportello
“Incontra Lavoro” avrà arricchito il
proprio archivio, inizierà la fase di
incrocio domanda/offerta: raccogliendo
le richieste delle famiglie che cercano
lavoratori in ambito domestico,
mettendole in contatto con i candidati
che cercano di collocarsi nel mondo del
lavoro.
Le Acli Trentine hanno diffuso una
nota sulle problematiche del lavoro
in Vallagarina nella quale si eprime
piena solidarietà ai lavoratori della
Marangoni e ai lavoratori delle altre
aziende presenti sul territorio che in
questi anni di crisi e diseguaglianza
sociale lottano per affermare il loro
diritto ad un futuro, ad uno stipendio
dignitoso e di conseguenza ad una
vita dignitosa. Da subito, si scrive in
una nota, comunichiamo la nostra
disponibilità a partecipare, come
associazione del terzo settore che
ogni giorno incontra centinaia di
lavoratori, a tavoli di lavoro che i
Lavoratori, la Provincia Autonoma di
Trento, i Sindacati e la Associazioni
professionali vorranno organizzare
per ricercare una soluzione condivisa.
Riteniamo infatti che momenti come
quello attuale richiedano il fattivo
impegno di tutti quanti siano in grado
di fornire un contributo atto a trovare
le soluzioni migliori a tutela sia delle
imprese e del perdurare delle loro
attività in Trentino che dei lavoratori
e dei loro diritti, e come associazione
cristiana dei lavoratori italiani siamo
pronti a fare la nostra parte.
PATRONATO ACLI
38122 Trento Via Roma, 57
Numero verde 800 74 00 44
e-mail [email protected]
www.patronato.acli.it
Orario di apertura
8:00 - 12:00 e 15:00 - 17:00
da lunedì a venerdì
giovedì 8:00 - 14:00
ACLI trentine MARZO 2014
NOTIZIE UTILI
Pensplan
4 min
BILANCIO 2013 DELLA PREVIDENZA
COMPLEMENTARE: ANCORA UN ANNO RECORD
Ancora un anno record per la previdenza complementare regionale, sia
in termini di adesioni che di rendimenti, che fanno del Trentino Alto
Adige una Regione modello a livello
nazionale.
Continua il trend positivo dei dati
sulla previdenza complementare a
livello regionale. In generale quasi
tutte le linee di investimento dei fondi pensione istituiti in Regione hanno
registrato risultati migliori rispetto
alla rivalutazione del TFR rimasto in
azienda, pari per il 2013 all’1,7%. Tra
queste, le linee con una componente
azionaria maggiore, quali la Linea
Dinamica di Laborfonds, ActivITAS
e SummITAS di PensPlan Plurifonds,
Dynamic di Raiffeisen e il Comparto A
di PensPlan Profi, hanno premiato gli
aderenti che hanno deciso di rischiare qualcosa in più con rendimenti
quasi sempre a due cifre (v. tabella 1).
Risultati positivi anche per l’andamento delle adesioni in Trentino
Alto Adige, dove l’attività di consulenza e informazione ha dato i suoi
buoni frutti con una tenuta del fondo
chiuso Laborfonds (rispetto al -1%
registrato dai fondi pensione chiusi a
livello nazionale) e un’ottima crescita dei due maggiori fondi pensione
aperti, PensPlan Plurifonds e Raiffeisen (v. tabella 2). Per avere maggiori
informazioni in merito è possibile
rivolgersi alle sedi Pensplan di Trento
e Bolzano o presso lo sportello Pensplan Infopoint più vicino.
tabella 1
RENDIMENTI DEI FONDI PENSIONE ISTITUITI IN REGIONE TRENTINO ALTO ADIGE
Laborfonds
Linea Garantita1
Linea Prudente-Etica
Linea Bilanciata
Linea Dinamica
PensPlan Plurifonds
SecurITAS1
SerenITAS
AequITAS
SolidITAS
ActivITAS
SummITAS
Raiffeisen
Safe
Activity
Dynamic
PensPlan Profi
Comparto A
Comparto B
Comparto C
TFR2
1
2
2008
2009
2010
2011
2012
2013
1,6
-4,7
-
6,5
9,0
7,7
8,7
0,7
3,5
3,3
6,1
1,1
2,7
0,0
-2,0
3,7
8,8
9,7
10,6
1,7
3,9
7,5
10,8
4,2
2,6
-1,6
-11,6
-19,3
-20,8
4,8
6,1
9,5
11,3
14,5
15,0
0,7
1,7
5,8
3,7
3,8
6,0
-0,6
1,3
-0,7
-2,7
-5,5
-8,7
6,2
8,6
7,7
8,4
8,8
8,2
2,3
3,4
6,8
9,1
12,5
14,3
8,1
-6,0
-25,1
2,3
9,9
20,1
1,2
2,1
2,3
1,2
-1,6
-7,1
8,3
12,2
14,1
1,8
5,2
11,3
3,7
3,8
2,5
2,7
7,3
6,1
3,5
2,0
2,8
2,0
0,7
2,6
-2,9
0,5
0,0
3,5
8,0
9,0
3,8
2,9
5,8
2,9
1,3
1,7
I rendimenti dei comparti garantiti non incorporano il valore della garanzia.
Tasso di rivalutazione al netto dell’imposta sostitutiva introdotta a partire del 1° gennaio 2001
tabella 2
ADERENTI AI FONDI PENSIONE ISTITUITI IN REGIONE TRENTINO ALTO ADIGE
Iscritti
Laborfonds
PensPlan Plurifonds
Raiffeisen
PensPlan Profi
113.657
43.854
16.989
453
Variazione
Dic 2013/Dic 2012
0,1%
7,6%
10,4%
12,7%
PER INFORMAZIONI
38122 Trento Piazza delle Erbe 2
Tel 0461 274800
39100 Bolzano Via della Mostra 11/13
Tel 0471 317600
e-mail [email protected]
ACLI trentine MARZO 2014
19
MONDO ACLI
Acli Terra
3 min
SPESOMETRO: IL PARADOSSO DEGLI AGRICOLTORI
ESENTI MA COSTRETTI ALLE COMUNICAZIONI IVA
ENTRO 20 APRILE 2014
Sembra paradossale, ma è ciò che sta
accadendo agli imprenditori agricoli
in regime di esonero ai fini IVA, cioè a
quegli imprenditori “minimi” che hanno
realizzato un volume di affari inferiore
ai 7.000 euro nell’anno 2013. In questo
momento loro e i CAF che li seguono,
camminano a tentoni e c’è grande
incertezza sulla scadenza di trasmettere
l’elenco clienti e fornitori; ma per
legge, il dovere di comunicazione delle
operazioni rilevanti ai fini IVA, esiste
anche in capo agli agricoltori “minimi”.
Lo dice l’articolo 36 comma 8-bis del
Dl 179/2012, entrato in vigore il 19
dicembre 2012. «Al fine di rendere più
efficienti le attività di controllo relative
alla rintracciabilità dei prodotti agricoli
[...] sono tenuti alla comunicazione
annuale delle operazioni rilevanti ai fini
dell’imposta sul valore aggiunto».
Si tratta degli imprenditori agricoli
assoggettati in via naturale al regime
speciale di detrazione forfetaria
dell’IVA che, avendo realizzato nel
corso dell’anno solare precedente o,
in caso d’inizio attività, prevedendo
di realizzare, un volume di affari
non superiore 7.000 euro costituito
ACLI trentine MARZO 2014
per almeno due terzi da cessioni di
prodotti agricoli rientranti nella Tab. A),
parte I, allegata al D.P.R. n. 633/1972,
beneficiano di un particolare regime di
esonero dagli ordinari adempimenti IVA.
Alla luce di tale nuovo adempimento,
nel corso dell’incontro con la stampa
specializzata “Telefisco 2013”, è stato
chiesto all’Agenzia delle Entrate la
decorrenza del nuovo obbligo. Di fronte
a tale domanda i tecnici dell’Agenzia
delle Entrate hanno preso atto del
ritardo con cui è stato introdotto il
nuovo obbligo rendendo noto che la
prima comunicazione che dovranno
fare i piccoli agricoltori avverrà nel 2014
con oggetto le operazioni del 2013.
La circolare esplicativa 1/E dell’Agenzia
confermava l’obbligo a partire dal 2014
per le operazioni del 2013, ma questo
caso lascia un po’ l’amaro in bocca.
Tutto doveva essere sistemato con
la Legge di stabilità 2014 ma anche
qui è saltata la correzione che doveva
ripristinare l’esonero di tutti gli
adempimenti della contabilità Iva per i
produttori con giro d’affari inferiore ai
7mila euro, i cosiddetti «minimi».
Le aziende agricole esonerate ai fini IVA
...le aziende agricole
hanno l’obbligo di
presentare l’elenco
dei clienti e fornitori
2013, quindi la prima
scadenza sarà il
20 aprile 2014. ...
hanno, dunque, l’obbligo di presentare
l’elenco dei clienti e fornitori per l’anno
2013, quindi la prima scadenza sarà il
20 aprile 2014.
La comunicazione deve avvenire per
via telematica, ne consegue che i
piccoli produttori dovranno ricorrere
all’assistenza dei consulenti o dei
CAF e, per questo, Acli Service ha
già provveduto ad invitare i propri
utenti ed è pronta ad assistere ogni
agricoltore interessato.
È quindi necessario che i piccoli
produttori prestino attenzione
alla raccolta e conservazione dei
documenti di acquisto (fornitori)
e autofatture (clienti) necessari
a ricavare le informazioni che
andranno comunicate (in via
telematica) nel 2014 all’Agenzia delle
Entrate.
21
MONDO ACLI
US Acli
GLI ANTICHI INSEGNAMENTI
DELLE ARTI MARZIALI
...due argenti e
un bronzo. Li ha
collezionati l’atleta
Luca Zanne nel primo
campionato del
mondo a Parigi di
shou bo, arte marziale
cinese...
Due argenti e un bronzo. Li ha
collezionati l’atleta Luca Zanne nel
primo campionato del mondo a
Parigi di shou bo, arte marziale cinese
riscoperta e valorizzata dal maestro
Yuan Zumou. Zanne, 34 anni, è in forza
alla scuola di kung fu “La porta del
drago” di Trento, rappresentata nella
competizione dal maestro Diego Paoli.
La gara si è svolta il 7 e l’8 dicembre
2013 a Parigi nell’ambito
dell’undicesimo campionato del mondo
22
2 min
di shuai jiao, che assieme a shou bo e
xiang bo è uno degli stili adottati nei
combattimenti della competizione. Le
discipline rientrano nella famiglia del
kung fu, termine con cui in Occidente
sono diventate famose le arti marziali
cinesi (in realtà il termine corretto è wu
shu, mentre gong fu, traslitterazione
moderna di kung fu, significa duro
lavoro). Sessanta gli atleti internazionali
che hanno partecipato ai campionati.
Nel primo giorno ci sono state le gare
eliminatorie, nel secondo le semifinali e
le finali. Tre appunto gli stili adottati per
le gare: lo xiang bo, dove si combatte
con le mani a contatto e si privilegia la
fluidità e la velocità delle tecniche di
lotta, lo shuai jiao, la lotta tradizionale
cinese fatta di prese, sbilanciamenti,
spazzate e proiezioni, e lo shou bo,
stile di combattimento spettacolare
sviluppato dal maestro Zumou che
combina il combattimento con calci e
pugni del kung fu con la lotta cinese.
La squadra italiana guidata dal maestro
Stefano Danesi ha combattuto nelle
diverse categorie di peso (da meno 66
a -90 chilogrammi) conquistando 2 ori,
7 argenti e 4 bronzi. Buono il risultato
personale di Zanne, accompagnato
dal maestro Paoli. L’atleta ha ottenuto
nella categoria -90kg due argenti (stili
shou bo e xian bo) e un bronzo (shuai
jiao). Zanne pratica kung fu dal 1995 e
nella scuola di Trento dal 1999, dove è
istruttore. Parallelamente ha praticato
lo shou bo e il tai chi, ottenendo
rispettivamente il grado di istruttore e di
allenatore presso l’associazione Shou Bo
Italia. Paoli, una delle pochissie cinture
nere del maestro Shin Dae Woung (tra i
primi a portare il kung fu in Italia), pratica
arti marziali da 35 anni ed è maestro dal
1998 nella scuola di kung fu “La porta del
drago” di via degli Olmi a Trento (www.
laportadeldrago.it).
ACLI trentine MARZO 2014
CULTURA
In visita dal Vescovo
LE ACLI ALLA RICERCA DI UNA NUOVA IDENTITÀ
Una delegazione della presidenza
delle Acli Trentine ha fatto visita
all’Arcivescovo della Diocesi di Trento
Luigi Bressan. Al centro del cordiale
incontro l’impegno del movimento
verso il rinnovamento della propria
azione sociale e l’importante
appuntamento con gli Stati generali
del prossimo 11 maggio. Il presidente
Gardumi, accompagnato da don
Rodolfo Pizzolli, Sergio Bragagna,
Joseph Valer, Cristian Bosio, Livio Trepin
e Piergiorgio Bortolotti, ha ribadito la
necessità di rilanciare il ruolo delle Acli
sia nel territorio sia in favore dei giovani.
Al centro del confronto anche il ruolo
della formazione e dell’assistenza agli
anziani non autosufficienti.
Acli Terra
SANDRI IN PRESIDENZA NAZIONALE
pubb_ACLI_Trentine 20/02/14 16.17 Pagina 1
Aderiscono
Flavio Sandri, coltivatore diretto in
Valsugana e presidente provinciale
di Acli Terra, è entrato a far parte
della Presidenza nazionale
dell’organizzazione agricola delle Acli.
La nomina di Sandri si deve alla precisa
volontà di dare spazio alle regioni del
nord voluta dal presidente Michele
Zannini all’interno di un’organizzazione
tradizionalmente radicata nel
mezzogiorno. L’impegno di Sandri,
oltre alla salvaguardia e rilancio
dell’agricoltura di montagna, sarà rivolto
alla continua ricerca di alleanze con i
consumatori attraverso i mercati agricoli
e la vendita diretta dei prodotti.
UN SOGNO CHE È DIVENTATO BANCA
BANCA ETICA dalle ORIGINI al FUTURO
Comitato Regionale
Trentino Alto Adige
SINTESI DI 15 ANNI DI UN’ESPERIENZA CHE È DIVENTATA STORIA DA RACCONTARE
ASSOCIAZIONE
«AMICI DELLA STORIA»
PERGINE
SABATO 15 MARZO 2014 TEATRO COMUNALE, PERGINE VALSUGANA
ORE 10.30 FOYER DEL TEATRO
ORE 17.00 FOYER DEL TEATRO
ORE 20.45 TEATRO
Presentazione del libro
UN SOGNO
CHE È DIVENTATO BANCA
Spettacolo teatrale
BENVENUTA LEGGEREZZA
Pensieri veloci
Claudio Ferrari, 2013
ENTRATA LIBERA
Letture di Denis Fontanari e incontro
con l’autore
TRANNE PER LO SPETTACOLO
“GENTE COME UNO”: INGRESSO 10 EURO
Prenotazioni e prevendite
I biglietti sono in vendita:
online (www.teatrodipergine.it/biglietteria),
presso il teatro e presso l’ufficio del banchiere
ambulante di Trento (via Milano, 41).
È possibile prenotare:
tel. 389 1151058 - [email protected]
24
Ufficio del Banchiere Ambulante
Massimo Sinigaglia
via Milano 41, Trento
cell. 339.4966681 • [email protected]
Incontro sul ruolo dell’etica nell’economia con:
• Ugo Biggeri, Presidente di Banca
Popolare Etica
• Fabio Salviato, primo Presidente della Banca
• don Albino Bizzotto, fondatore di “Beati
i costruttori di pace”
• moderatore Mauro Meggiolaro, giornalista
esperto di finanza etica
Gruppo di Iniziativa Territoriale dei Soci
di Banca Etica di Trento
[email protected]
GENTE COME UNO
Compagnia Alma Rosé,
con Manuel Ferreira
Seguirà approfondimento sulle tematiche
emerse dagli incontri e dallo spettacolo
www.bancaetica.it
ACLI trentine MARZO 2014
CULTURA
Uno sguardo oltre il profitto
5,5 min
COSTRUIRE IL BENE COMUNE
...il libro di Salvatore Settis “Azione
popolare. Cittadini per il bene comune”
offre un interessante spunto di riflessione,
focalizzandosi sulla necessità da parte
dei cittadini di riappropriarsi della loro
sovranità...
“Indignazione” è un termine ormai
entrato nel vocabolario comune
e le sue manifestazioni sono
riportate quotidianamente alla
nostra attenzione dai giornali e dalla
televisione. Protestare e portare alla
luce i problemi e le contraddizioni
del nostro paese è doveroso, ma
l’indignazione non deve esaurirsi in
se stessa, pena la sua evanescenza;
bisogna fare un passo in avanti.
Il libro di Salvatore Settis “Azione
popolare. Cittadini per il bene
comune” (Einaudi, 2012) offre un
interessante spunto di riflessione
in tal senso, focalizzandosi sulla
necessità da parte dei cittadini di
riappropriarsi della loro sovranità
per reagire alla degenerazione
della politica e alla crisi del nostro
modello di sviluppo, che è anche
crisi del nostro modello sociale. In
questo tipo di discorso, diritti e doveri
dell’individuo rappresentano entità
inscindibili: da una parte vi è il “diritto
ad avere diritti”, dall’altra il dovere,
in quanto cittadini, di assumersi
delle responsabilità e di contribuire
attivamente alla costruzione
della società in cui viviamo e che
trasmetteremo alle generazioni
future. Secondo Settis il problema
principale è di tipo culturale: viviamo
in un sistema che pone al centro il
“dio denaro” e che declina i concetti
di “crescita” e di “sviluppo” dentro
una sfera puramente economica. La
produzione di ricchezza e la riduzione
del debito pubblico sembrano essere
ACLI trentine MARZO 2014
il fine ultimo di ogni azione politica
e la ripresa economica la soluzione
a tutti i mali, per cui qualsiasi mezzo
necessario a raggiungere questi
obiettivi è lecito. È il sistema-mercato
di stampo capitalista dominato dalla
fiducia in una crescita illimitata, dalla
corsa sfrenata al guadagno personale
e dalla mercificazione di ogni sorta
di bene (persino il patrimonio
culturale italiano e infine l’individuo)
a dettare le regole, a scapito di altri
valori di tipo comunitario e sociale,
considerati secondari e sacrificabili. In
proposito, l’autore pone l’accento su
due concetti chiave: quello di “bene
comune”, inteso come un valore,
sinonimo di “interesse pubblico”; e
il concetto di “beni comuni”, intesi
come un insieme di beni materiali
aventi un significato di tipo identitario
MARIANNA CALOVI
[email protected]
per la collettività da un punto di
vista artistico, storico, culturale,
paesaggistico (ad es. l’ambiente,
l’acqua, l’aria, i monumenti, le strade,
le piazze, le scuole ecc.), di cui siamo
responsabili tanto individualmente
quanto collettivamente, poiché è a
noi cittadini che appartengono.
È proprio in nome del bene comune
e della tutela e valorizzazione
dei beni comuni che i cittadini
dovrebbero rendersi protagonisti
di un cambiamento di rotta volto
alla formulazione di una nuova
etica capace di generare nuove
norme, nuovi comportamenti sociali
e nuove forme di responsabilità
e di cittadinanza. Come? Dando
attuazione ai principi contenuti nella
Costituzione, che rimane, secondo
Settis, “il massimo manifesto di
un’etica e di una politica del bene
comune”, fondato sul riconoscimento
della sovranità popolare e sulla
tutela dei diritti del cittadino. Si
tratta dunque di saper costruire
nuovi spazi e nuove forme di
partecipazione, anche informali,
all’interno delle quali i cittadini
25
CULTURA
possano vigilare, giudicare e
influenzare il potere politico, al fine di
potenziarlo anziché delegittimarlo e
di indirizzarlo verso il perseguimento
del bene comune. Anche lo storico
e saggista Marco Revelli, ospite della
Scuola di Comunità, ha sottolineato
la necessità di immaginare forme di
rappresentanza e di partecipazione
che vadano oltre il “partito”,
organismo figlio del Novecento che
nella complessità della realtà attuale
sembra non essere più in grado di
rispondere, da solo, alle esigenze della
società. Le decisioni non possono
più essere monopolizzate dai partiti,
come è successo nel secolo scorso,
ma devono farsi avanti nuovi processi
di auto-organizzazione, di auto-
coscienza e di auto-iniziativa nei e
dei territori. Ciò implica una vera
e propria mutazione della cultura
e degli stili di vita dei cittadini,
nonché la necessaria attivazione di
“meccanismi di trasformazione dell’io
in noi” (Marco Revelli) per ripristinare
quel senso di comunità che sembra
andato perduto. È proprio in questa
direzione che si muove l’idea del
“Social street” (“strada sociale”: www.
socialstreet.it), un’esperienza nata nel
settembre del 2013 in via Fondazza
a Bologna e che in poco tempo si
è diffusa in tante altre vie di varie
città italiane. Questo progetto nasce
con l’intento di socializzare e di
instaurare dei legami di prossimità
con i vicini di casa, dei veri e propri
...è proprio in questa direzione che si muove
l’idea del “Social street”, un’esperienza nata
nel settembre del 2013 in via Fondazza a
Bologna e che in poco tempo si è diffusa in
tante altre vie di varie città italiane. ...
26
sconosciuti in molte realtà urbane.
Sfruttando la forza innovativa di
uno strumento come Facebook,
gli abitanti di una “social street” si
incontrano, virtualmente e non, per
condividere necessità, scambiarsi
professionalità, competenze e favori,
fino a progettare in maniera condivisa
iniziative di interesse comune, come
possono essere, ad esempio, la pulizia
della strada o l’organizzazione di
una mostra fotografica sulla vita e i
luoghi della via. Attualmente esistono
più di centocinquanta “Social street”
in oltre cinquanta città italiane, a
dimostrazione di come questa idea
possa rappresentare una delle risposte
per attivare nuovi meccanismi di
cooperazione sociale, di mutuo
aiuto e di pianificazione partecipata,
nonché un nuovo modo per facilitare
la costruzione di un rapporto di
fiducia tra persone che vivono nella
stessa (micro) realtà ma che, molto
spesso, non hanno alcun contatto.
Anche a Trento, in via Suffragio, si sta
tentando di introdurre un’esperienza
di questo tipo; le potenzialità sono
molte, sta nei promotori riuscire a
comunicarle e alle persone capirne il
valore, abbandonando la diffidenza e
l’indifferenza nei confronti dei propri
vicini.
ACLI trentine MARZO 2014
LA FESTA DI PRIMAVERA
DEI TRENTINI
68 ^
MOSTRA
DELL’AGRI
COLTURA
T R E N T O
^
DOMO
E D I L I Z I A
RISPARMIO ENERGETICO
NUOVE TECNOLOGIE
il 15 e 16 marzo 2014 nei padiglioni di Trento Fiere
8.00 - 19.00
www.mostraagricolturatrento.com
VITA ASSOCIATIVA
Circolo di Pré e Biacesa
PUNTUALE, IL SOLE RITORNA
Anche quest’anno, immancabilmente,
il sole è tornato, dopo lunghe
settimane di assenza a Pré in valle
di Ledro. La festa del ritorno da
sempre viene organizzata ai primi di
febbraio dal circolo di Pré e Biacesa e
rappresenta un momento di grande
incontro e conferma dei valori di
questa comunità. Il circolo Acli, in
queste realtà, rappresenta un’effettiva
e concreta testimonianza della
capacità di fare presidio, di garantire
una sede aperta, di intervenire in tutte
le questioni che riguardano i bisogni
sociali ed anche socioeconomici di
questi paesi.
La festa, come sempre molto
partecipata, ha visto la partecipazione
del Sindaco del Sol affiancato
quest’anno da un piccolo collega,
e da uno stuolo di giovanissimi
ballerini che hanno intrattenuto la
piazza. Molto apprezzata anche la
rappresentazione teatrale con un
divertentissimo Mariano Bonisolli,
presidente del circolo di Pré e Biacesa,
nei panni di Papa Francesco.
Legge & diritti
SERVIZIO DI CONSULENZA LEGALE
Vorrei capire qual è la differenza
fra l’erede ed il legatario?
Le qualifiche di erede o legatario
competono ai soggetti che, in forza
di una successione a causa di morte,
subentrano al “de cuius” (si chiama
così la persona defunta che ha
lasciato un’eredità) nella titolarità di
uno o più rapporti giuridici.
L’erede è il soggetto che succede
“a titolo universale”, cioè subentra
indistintamente nell’universalità dei
beni del defunto o in una quota di
essa (ad esempio un mezzo o un
terzo) che comprende quindi sia
rapporti attivi (crediti, proprietà..)
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sia rapporti passivi (debiti..). Di
conseguenza l’erede risponde dei debiti
del defunto non solo con i beni ricevuti
in eredità ma anche con tutto il proprio
patrimonio personale.
Il legatario invece è il soggetto che
succede “a titolo particolare”, cioè
subentra al testatore in uno o più
rapporti specifici (ad esempio un
quadro, un appartamento, una somma
di denaro) e solo in quelli. Ne consegue
che non risponde dei debiti dell’eredità.
Il legato (così si chiama il bene lasciato
in successione al legatario) può
riguardare solo la parte di patrimonio
del defunto “disponibile”, ossia quella
che rimane una volta sottratte le quote
di “riserva” che la legge attribuisce
a determinati soggetti (ad esempio
i figli e la moglie) in ragione del
proprio grado di parentela con il
defunto. Tutti i soggetti beneficiati
dal testamento, sia gli eredi che i
legatari, devono essere determinati o
facilmente determinabili in quanto è
nulla ogni disposizione fatta a favore
di una persona che sia indicata in
modo da non poter determinata.
Inoltre nel caso in cui nel testamento i
termini “erede” e “legatario” non siano
usati in modo corretto ciò che conta
sono le volontà effettive del testatore
indipendentemente dal termine
utilizzato.
ACLI trentine MARZO 2014
VITA ASSOCIATIVA
Circolo Gardolo
SOMALIA PERCHÉ
Il Circolo ACLI di Gardolo, ormai da 15
anni, sostiene un’adozione a distanza
dell’Associazione “Una scuola per
la vita - onlus” che opera in Somalia
con l’appoggio di una consorella
partner in loco denominata “Madiina
Warsame”: e tutti gli anni organizza
una cena con cibi somali il cui ricavato
è devoluto alle attività di quella
associazione. Quest’anno la cena si
è svolta il 17 gennaio 2014 con la
partecipazione di quasi 50 persone.
Negli scorsi anni l’Associazione ha
fatto nascere e organizzato una scuola
di base e professionale e ha costruito
un pozzo per l’acqua potabile in
uno dei quartieri più poveri di
Mogadiscio. Ha dotato la scuola di un
ambulatorio polivalente: nel quartiere
l’assistenza sanitaria era totalmente
assente. I lavori, iniziati nel 1998 con
la realizzazione del primo piano,
che ospitava le classi della scuola
elementare, sono stati ultimati nel
2002. Uno dei progetti realizzati negli
ultimi anni ha visto la costituzione
di una Azienda Agricola nel distretto
di Afgooye (a 50 km. dalla capitale
Mogadiscio), con la costruzione di una
scuola e la realizzazione di strutture
di servizio a supporto di un centro di
istruzione e formazione professionale.
Per maggiori informazioni
consultate il sito http://
www.unascuolaperlavita.org
Nelle news è possibile leggere in
tempo reale i comunicati delle
varie agenzie di stampa: un modo
concreto per poter seguire gli
avvenimenti.
Copertina
Foto e concept Palma & Associati.
Acli trentine
Periodico mensile di riflessione, attualità e
informazione.
N° 3, marzo 2014 - Anno 48°
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Luisa Masera, Loris Montagner, Walter Mosna,
Lorenzo Nardelli, Walter Nicoletti, Luca Oliver,
Gianni Palma, Fabio Pipinato, Fabio Pizzi,
Don Rodolfo Pizzolli, Livio Trepin, Joseph Valer
Hanno collaborato
Piergiorgio Bortolotti, Marcello Farina, Fulvio
Gardumi, Alessandro Vaccari
Convenzioni per gli associati
AFFRONTA LA CRISI
Concept and layout
Palma & Associati
Fotografie
Fra le convenzioni per gli associati Acli
è prevista anche quella con il Mirò
Medical Dental Centre di Trento (Via
Brennero, 246).
L’accordo prevede uno sconto del 10%
sul prezzo di listino escluse le offerte e
promozioni.
Archivio Acli trentine,
Per maggiori informazioni
telefonare al numero
0461-1730500.
Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 74
archivi Palma & Associati,
Piero Cavagna, Walter Nicoletti
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Litotipografia Editrice Alcione
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Il giornale è consultabile sul
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ACLI trentine MARZO 2014