festival internazionale di musica antica 29.05 ~ 3.08

29.05
~ 3.08
2014
festival
internazionale
di musica
antica
una realizzazione di
in collaborazione con
con il patrocinio di
e il contributo di
Comune di
Romano Canavese
Comune di
San Mauro Torinese
Comune di
San Raffaele Cimena
partners
Comune di
Perosa Canavese
Comune di
Scarmagno
Comune di
Settimo Torinese
presentazione
D
alla metà degli anni Novanta gli appassionati di musica antica residenti in
Piemonte coltivano il loro genere musicale preferito assistendo ai concerti di
Antiqua, rassegna giunta quest’anno alla diciannovesima edizione che nel corso
degli anni ha ospitato alcuni dei solisti e degli ensemble strumentali più prestigiosi del
panorama filologico internazionale.
Sarebbe facile – persino troppo – fare a questo punto un excursus dei momenti più
significativi delle edizioni passate, perché sono veramente tanti e degni di menzione.
Tu!avia per presentare questa nuova rassegna vale la pena di rimanere saldamente
ancorati al presente, per prendere lo slancio che porterà il dire!ore artistico Pietro
Busca e i suoi collaboratori artistici a varare l’edizione del 2015, quella del ventennale, un
traguardo estremamente lusinghiero per i tempi di crisi in cui viviamo da tempo e che
hanno visto molte iniziative culturali – musicali e non – chiudere tristemente i ba!enti,
impoverendo il patrimonio della nostra bella Italia.
I tagli di bilancio – che l’esotica espressione spending review non riesce a rendere meno
amari – e la minore disponibilità di spesa delle famiglie hanno reso sempre più difficile
destinare alle a!ività culturali le cifre che meriterebbero, un processo perverso che rischia
di ridurre il tempo libero di molti alla programmazione televisiva e a poco altro. Eppure –
come si diceva già all’indomani dell’Unità italiana, oltre un secolo e mezzo fa – la crescita
di una nazione dovrebbe passare a!raverso la maturazione intelle!uale dei suoi abitanti.
Consapevoli di questa verità tanto semplice quanto incontestabile, gli organizzatori
di Antiqua hanno deciso di continuare a proporre concerti gratuiti, una scelta quasi
incredibile se si pensa alla qualità dei programmi e al livello artistico degli interpreti in
cartellone, una decisione singola che forse si perde nei gravi problemi che a!anagliano il
nostro paese, ma che vuole porsi come un segnale di speranza e di fiducia in un futuro
migliore.Inoltre, dal momento che non si può amare ciò che non si conosce, proseguendo
nell’iniziativa varata lo scorso anno, tra un concerto e l’altro alcuni musicisti e studiosi
terranno una breve conferenza introdu!iva, nel corso della quale verranno presentate
con parole semplici e alla portata di tu!i gli autori e le opere del concerto in programma
la sera stessa. Il Corso Internazionale di Musica Antica. Già, negli ultimi anni nell’ambito
di Antiqua ha assunto un’importanza sempre maggiore. Questo appuntamento di grande
richiamo giunto alla xvi edizione e curato dal dire!ore artistico Manuel Staropoli, che
vede la partecipazione di un gruppo di docenti di primissimo piano.
A differenza di altre iniziative simili, il Corso in programma a Romano non si rivolgono
solo ai cosidde!i “adde!i ai lavori”, ma cerca in ogni modo di coinvolgere il pubblico con
proposte di vario genere e non si limita a una serie di lezioni e al concerto finale degli
allievi e dei docenti, ma spalanca anche una finestra verso il futuro, come dimostra il
concerto del 28 luglio nella Chiesa Parrocchiale di Scarmagno, nel corso del quale potremo
apprezzare l’arte di alcuni dei migliori allievi partecipanti alle precedenti edizioni del
Corso. Mi piace concludere questa presentazione con il loro concerto, quale auspicio per
l’edizione del prossimo anno e una pronta ripresa del nostro paese.
concerti
h 21.15 chiesa di san vincenzo ~ settimo t.se
Accademia Hermans
Georg Friedrich Händel (1685-1759)
Vespro per la Madonna del Carmelo (Roma 1707)
h 21.15 chiesa di san raffaele ~ san raffaele cimena
Arbor Dianæ
Georg Philipp Telemann (1681-1767)
Quarte!i parigini e Tafelmusik
h 21.15 chiesa di santa marta ~ romano canavese
Ensemble Sergio Gaggia
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
La Pantomima rinata ~ Faschingspantomime kv 446
h 21.15 chiesa di santa marta in pulcherada ~ san mauro t.se
Il Grand tour di Quantz
Dalla Serenissima al Regno delle Due Sicilie
Elena Bakanova soprano
h 21.15 chiesa di santa marta in pulcherada ~ san mauro t.se
Franz Schubert (1797-1828)
Qua!ro mani famose
Bart Van Oort ~ Petra Somlai pianoforte
h 21.15 chiesa di santa marta ~ romano canavese
L’Amante Felice
Musiche vocali e strumentali italiane
e spagnole del xvi e x vii secolo
Laura Lanfranchi soprano
Federico Marincola voce e chitarra spagnola
h 21.15 chiesa di santa marta ~ romano canavese
Ensemble Les Nations
Giovanni Ba!ista Bassani (1647/1657-1716 ca.)
Giona ~ Oratorio per soli e orchestra
h 21.15 chiesa parrochiale ~ scarmagno
Vetrina di Giovani Promesse
Georg Philipp Telemann (1681-1767)
Sonate e concerti
h 21.15 chiesa di santa marta ~ romano canavese
Walter van Hauwe flauto dolce
Sergio Ciomei clavicembalo
h 21.15 chiesa di san genesio ~ perosa canavese
Vetrina di Giovani Promesse
Musica strumentale e vocale in Italia
Le meraviglie del Barocco da Napoli a Venezia
h 21.15 chiesa di santa marta ~ romano canavese
Ensemble Zefiro
Due!i e trii con basso continuo
h 17.30 chiesa di santa marta ~ romano canavese
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Actus Tragicus
Concerto finale del xvi Corso
Internazionale di Musica Antica
conferenze
h 20.30 chiesa di santa marta in pulcherada ~ san mauro t.se
Vita e opera di Johann Joachim Quantz (1697-1773)
Manuel Staropoli relatore
h 18.00 palazzo bellono ~ romano canavese
Il Flauto Dolce tra Se!ecento e O!ocento
Lorenzo Cavasanti ~ Manuel Staropoli relatori
h 17.30 palazzo bellono ~ romano canavese
Improvvisazione e ornamentazione del repertorio barocco
Relatori Ugo Nastrucci ~ Claudia Ferrero relatori
Tu!i i concerti e le conferenze sono a ingresso liberto fino ad esaurimento
dei posti disponibili. Per eventuali cambiamenti al programma e per
rimanere costantemente aggiornati sulle a!ività della stagione, consultate il
sito dell’Accademia del Ricercare www.accademiadelricercare.com e seguiteci
sulla pagina ufficiale di Facebook. Vi ricordiamo inoltre che potete anche pubblicare
commenti e foto sui principali social network usando gli hashtag ufficiali
#festivalantiqua2014 #artisceniche
h 21.15 chiesa di san vincenzo ~ settimo t.se
georg friedrich händel 1685-1759
vespro per la madonna del carmelo roma 1707
Dixit Dominus hwv 232
Salmo (110) per due soprani, alto, tenore, basso, archi e b.c.
Dixit Dominus, Virgam virtutis tuae. Tecum principium,
Juravit Dominus, Tu es sacerdos, Dominus a dextris tuis,
Judicabit, Conquassabit, De torrente in via, Gloria Patri
Concerto grosso in la minore op. 6 n. 4 hwv 322
Larghe!o-Adagio, Allegro, Largo, Allegro
Haec est Regina Virginum hwv 235
Antifona per soprano, archi e b.c.
Salve Regina hwv 241
Antifona per Soprano, organo concertante archi e b.c.
Largo-Adagio, Allegro, Adagissimo
Nisi Dominus hwv 238
Salmo (126) per o!o voci, archi e b.c.
Nisi Dominus, Vanum est vobis, Cum dederit,
Sicut sagi!ae, Beatus Vir, Gloria Patri
Accademia Hermans
soprano i Giulia Peri
soprano ii Karin Selva
alto Lucia Napoli
tenore Baltazar Zuniga
basso Mauro Borgioni
voci di ripieno
alto Eleonora Pirondi,
Lucia Casagrande Raffi,
Francesca Romana Cassarelli
tenore Gennaro Panarello
basso Daniele Bonacci
violini i Rossella Croce* (spalla),
Paolo Cantamessa, Sara Montani
violini ii Luca Venturi*, Yayoi
Mazuda, Giancarlo Ceccacci
viole Sebastiano Airoldi,
Emanuele Mercante
violoncelli Alessandra Montani*,
Nicola Paoli
contrabbasso Alberto Lo Ga'o
tiorba Stefano Maiorana*
*concertino
organo e direzione Fabio Ciofini
note di sala
C
È giunto nella nostra Città un Sassone,
eccellente suonatore di cembalo e
compositore, il quale oggi ha fatto gran
pompa di sé suonando l’organo nella
Chiesa di San Giovanni,
con stupore di tutti i presenti.
on questa laconica nota Francesco
Valesio citò nel suo Diario di Roma
in data 14 gennaio 1707 l’arrivo nella
Ci!à Eterna di un ragazzo poco più che
ventenne di nome Georg Friedrich Händel.
Contrariamente da quanto si potrebbe
immaginare dal commento lusinghiero del
celebre memorialista capitolino, il giovane
compositore era ancora alle prime armi e
durante la sua permanenza ad Amburgo
non era riuscito a me!ersi in evidenza
presso il pubblico dell’opera, che allora
non aveva occhi che per Reinhard Keiser.
Il ragazzo aveva comunque dimostrato
di saper dire la sua sia all’organo sia al
clavicembalo, un talento che avrebbe
potuto garantirgli un’esistenza tranquilla
come organista presso una chiesa tedesca,
ma le sue ambizioni erano molto più
elevate. Per questo motivo, decise di
acce!are l’invito del principe Ferdinando
de’ Medici e di trasferirsi in Italia, patria del
canto, per migliorare la propria invenzione
melodica, fino a quel momento giudicata
troppo rigida e monocorde. Händel mise
piede nel Belpaese nel 1706 e nel giro
di pochi mesi avvenne il miracolo che
trasformò il bru!o anatroccolo in un cigno
meraviglioso, che con le sue immortali
melodie continua ancora oggi a stregare
il pubblico di tu!o il mondo. Nonostante
le gli studi di generazioni di musicologi,
nessuno è riuscito a capire cosa sia successo
veramente, per cui possiamo continuare a
parlare di miracolo, come del resto fanno i
cultori del blues ogni volta che il discorso
cade sulla figura di Robert Johnson (ma lì
si dice che ci fosse di mezzo il diavolo…).
Il programma di questo concerto perme!e
di apprezzare questa straordinaria
metamorfosi,
presentando
qua!ro
opere sacre scri!e tra l’aprile e il luglio
del 1707, disposte in modo da formare la
celebrazione dei Vespri per la Festa della
Madonna del Carmelo (16 luglio) come
sarebbero potuti essere celebrati in quella
magica estate romana, nobilitata dalla
presenza di uno dei più grandi geni della
storia della musica.
L’Accademia Hermans nasce nel 2000 per
volontà del suo dire!ore Fabio Ciofini
che ha coinvolto, travolgendoli con il suo
entusiasmo e il suo amore per la musica
antica, giovani strumentisti e cantanti
desiderosi
di
approfondire
questo
repertorio e la relativa prassi esecutiva.
Da allora è iniziato un percorso che ha
portato l’Accademia e i suoi componenti,
formatisi nelle più importanti scuole
europee, ad o!enere sempre maggiori
consensi nel panorama concertistico
italiano ed internazionale e a collaborare
con cantanti e strumentisti di acclamata
fama quali Enrico Ga!i, Marcello Ga!i,
Gloria Banditelli, Sergio Foresti, Mario
Cecche!i, Mirko Guadagnini, Roberta
Invernizzi, Bart Van Oort, Roberta
Mameli e altri. L’Accademia Hermans ha
registrato per Bongiovanni i Sei Concerti
Armonici di Unico Willem Van Wassenaer
in collaborazione con l’Orfeo Ensemble di
Spoleto sull’edizione critica del prof. Albert
Dunning; per Tactus ha inciso le sinfonie
e i concerti d’organo di Gaetano Valeri
in collaborazione con l’organista Luca
Scandali.
Per la Bo!ega Discantica è stato pubblicato
nel 2006 il CD Il più misero amante,
registrato nella sala degli affreschi di
Palazzo Castelli di Polino (TR), nel 2008
un CD su A. Vivaldi (Gloria, Stabat
Mater, Dixit Dominus). A giugno
2009 è uscito un CD monografico
su G.Ph. Telemann (concerti per
vari strumenti) registrato all’interno
del Festival Parco in Musica 2007
presso l’Abbazia di San Pietro in
Valle di Ferentillo (TR). Del 2011 è il
CD Requiem di W. Mozart registrato
presso la chiesa di Solomeo (PG),
Mozart - Concerti kv 466 e kv 467 con il M°
Bart Van Oort prodo!o dalla Fondazione
Cucinelli ed edito da Bo!ega Discantica è
stato giudicato “eccezionale” (5 stelle) dalla
rivista Musica.
Nel mese di luglio 2012, per Brilliant Classic,
l’Accademia ha registrato gli Scherzi
Musicali dell’Abbate Agostino Steffani
(xvii sec.), presentati in concerto per il
Bolzano Festival. L’Accademia Hermans
da alcuni anni svolge un’intensa a!ività
di promozione della musica antica sul
territorio umbro, organizzando corsi,
registrando CD in luoghi storici e curando
la direzione artistica di due festival: Parco
in Musica nei luoghi storici della Valnerina
e Musica e Musei nei principali musei della
provincia. Ha tenuto concerti per le più
prestigiose associazioni e Festival di Musica
Antica in Italia e all’estero (Spagna, Olanda
e Stati Uniti). Collabora costantemente
con il Festival Villa Solomei ed è orchestra
residente del Teatro Cucinelli a Solomeo di
Corciano (PG).
www.accademiahermans.it
Fabio Ciofini ha studiato organo,
pianoforte e fortepiano al Conservatorio
di Perugia rispe!ivamente con W.
Van de Pol, M.F. Spaventi e C. Veneri e
clavicembalo presso la Scuola di Musica
di Fiesole con A. Fedi. Ha continuato i suoi
studi in Organo presso il Conservatorio
di Amsterdam con J. Van Oortmerssen
o!enendo nel 1999 il Postgraduate in
musica barocca. Nel 1995 è stato nominato
Organista titolare presso la Collegiata
di Santa Maria Maggiore in Collescipoli
sull’organo barocco W. Hermans (1678).
Tiene regolarmente concerti e masterclass
in Italia, Europa e Stati Uniti ed è sovente
ospite dei importanti festival di musica
antica (Lu9hansa Festival, Oude Muziek
Utrecht, etc). Le sue interpretazioni della
musica antica e barocca riscuotono larghi
consensi. Fabio Ciofini è a!ivo anche
come dire!ore e concertatore. Incide per
la Bo!ega Discantica (Milano), per la Lo9
Recordings (Sea!le) e la Brilliant classics
(Amsterdam). È Dire!ore dell’Accademia
Hermans, con la quale ha lavorato con
i più grandi solisti: il violinista Enrico
Ga!i, il soprano Roberta Invernizzi, il
fortepianista Bart Van Oort (con il quale ha
inciso i concerti kv 466 e 467 di W.A. Mozart
per pianoforte e orchestra, giudicato dalla
critica “eccezionale” - 5 stelle dalla rivista
Musica), etc. Il suo ultimo disco dell’op. 4
di Corelli registrato con l’Ensemble Aurora
(Glossa) ha vinto il prestigioso “Diapason
d’oro”.
Insegna tastiere storiche presso l’Istituto
Superiore di Studi Musicali “G. Briccialdi”
di Terni. Dal 2010 è Dire!ore artisticomusicale della Fondazione Cucinelli.
h 21.15 chiesa di san raffaele ~ san raffaele cimena
georg philipp telemann 1681-1767
quartetti parigini e tafelmusik
Quarte'o in sol maggiore twv 43:g2
Tafelmusik
Largo-Allegro-Largo, Vivace, Grave, Vivace
Trio ii à Violon, Flûte à Bec et Basse chiffrée twv 42:a1
Six Trios (1718)
Affe!uoso, Vivace, Grave, Menuet
Quarte'o n. 6 in mi minore twv 43:e4
Nouveaux quatuor en six suites
Prélude. A discretion-tres Vîte-A discretion,
Gay, Vîte, Gracieusement, Distrait, Modéré
Quarte'o in re minore twv 43:d1
Tafelmusik
Andate, Vivace, Largo, Allegro
Arbor Dianæ
flauto diri!o Fabiano Martignago
flauto traverso Ma'ia Laurella
violino Gemma Longoni
violoncello Nicola Brovelli
cembalo Dušan Toroman
note di sala
S
ebbene il suo nome compaia spesso
nei programmi dei concerti di musica
barocca, Georg Philipp Telemann
continua a essere quasi uno sconosciuto. La
sua produzione è infa!i nota sopra!u!o
per la sua vastità, un vero e proprio mare
magnum che fino a questo momento
ha scoraggiato tu!i i suoi interpreti a
esplorarla organicamente.
Sotto questo aspetto,
Telemann superò di gran
lunga anche i compositori
più prolifici dell’epoca,
come dimostra il fa!o che a fronte
delle circa 200 cantate sacre del quasi
coetaneo Johann Sebastian Bach il grande
compositore di Magdeburgo ne scrisse più
di 1800, oltre a molti altri lavori di ampio
respiro come le passioni e gli oratori. Questo
ipera!ivismo ai limiti del parossismo
non andò però a discapito della qualità,
un fa!o che appare evidente sopra!u!o
nelle opere da camera, che presentano
una scri!ura perfe!amente levigata, una
scintillante brillantezza e una meravigliosa
vena melodica. A un esame più a!ento si
nota anche che Telemann seppe sempre
sfru!are nel modo migliore possibile
le risorse tecniche ed espressive di ogni
strumento – dal violino al flauto e dall’oboe
al fago!o – e che il discorso musicale non
si perde mai in una generica gradevolezza
di eloquio, ma si rivela sempre interessante
e incisivo, non di rado grazie alla presenza
di temi tra!i da canti popolari tedeschi
e di altre nazioni, che conferivano una
nota esotica particolarmente gradita al
pubblico dell’epoca. Un vero prodigio, se si
pensa che la cameristica non fu sempre la
sua priorità, visti gli impegni pressanti che
comportava il suo incarico al Johanneum
di Amburgo.
Telemann non era però uomo da limitarsi
a svolgere le incombenze della sua
professione e si dimostrò anzi un accorto
uomo d’affari, curando lui stesso la
pubblicazione di una serie di opere come
i Quarte!i parigini e la Tafelmusik che
riscossero un enorme successo a livello
europeo e contribuirono a consolidare la
sua fama a livello continentale. In queste
opere Telemann seppe far coesistere le
ragioni del virtuosismo e dell’espressività
senza le ridondanze e le pesantezze che
penalizzarono gli autori meno ispirati
dell’ultima fase del Barocco, proponendosi
come maestro ideale degli autori dello stile
galante e dell’incipiente Classicismo.
L’ensemble Arbor Dianæ nasce a Milano nel
2011, quando qua!ro musicisti, provenienti
da differenti esperienze professionali e
formative, si sono incontrati per dare vita
ad una formazione che si dedicasse al
repertorio cameristico se!ecentesco su
strumenti storici. La volontà di affrontare
la le!eratura musicale con un approccio
storicamente informato e consapevole,
ha permesso ai membri dell’ensemble
di intraprendere un cammino artistico
condiviso, al fine di proporre al
pubblico una nuova e personale visione
interpretativa del repertorio barocco e
classico, esaltandone l’espressività e aspe!i
cara!erizzanti.
Il gruppo di base è costituito da Gemma
Longoni (violino), Ma!ia Laurella (flauto),
Nicola Brovelli (violoncello) e Dušan
Toroman (fortepiano e cembalo), musicisti
che si sono formati nelle più prestigiose
accademie e conservatori d’Europa e che
svolgono un’intensa a!ività concertistica in
qualità di solisti e in importanti formazioni
orchestrali. A questa formazione si
aggiungono, in base alle esigenze di
organico, altri musicisti esterni. L’ensemble
ha al suo a!ivo numerosi concerti in Italia,
in Serbia e in Ungheria, partecipando a
importanti rassegne di musica antica.
Come gruppo da camera ha inoltre preso
parte a masterclass di perfezionamento
con importanti interpreti come Emilia
Fadini, Sergio Ciomei e Sigiswald Kuijken.
www.arbordianae.com
Nato nel 1994, Fabiano Martignago si è
diplomato nel 2012 in flauto dolce con
il massimo dei voti al Conservatorio
“A. Steffani” di Castelfranco Veneto.
A!ualmente è iscri!o al Biennio
accademico di ii livello presso il
Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza. Nel
2009 si è classificato primo al i Concorso
Nazionale di flauto dolce inde!o dall’ERTA
(European Recorder Teachers’ Association),
a Padova. Nel 2011 ha vinto come solista
l’o!ava edizione del Premio Nazionale
delle Arti, sezione “Musica con strumenti
antichi”, a Benevento. Ha partecipato a
masterclasses, corsi e laboratori di musica
antica e barocca, perfezionandosi con
Stefano Bagliano, Kees Boeke, Francis
Colpron, Dan Laurin, David Bellugi,
Manuel Staropoli, Lorenzo Cavasanti,
Gudrun Heyens, Johan Hofmann e Alfredo
Bernardini. Ha al suo a!ivo numerosi
concerti, in Italia e all’estero, sia con
formazioni di musica da camera, sia da
solista, con repertori di musica antica e
barocca; si è esibito nell’ambito di importanti
rassegne concertistiche e festival musicali
nazionali ed internazionali, tra cui il
Festival Musique de Chambre a Beausoleil
(Francia), dove ha suonato con l’Ensemble
“I fiati del Collegium Pro Musica” dire!a
da Stefano Bagliano, Ghislierimusica
a Pavia, Se!imane Barocche a Brescia,
Le vie del barocco di Genova e Savona,
Grandezze e Meraviglie a Modena, Spazio
e Musica a Vicenza, Nei suoni, dei luoghi
a Gorizia, la stagione Antonio il Verso - I
concerti del loggiato a Palermo, Musica
Futura a L’Aquila, Musica negli Horti a San
Quirico d’Orcia (SI). Nel 2013 si è esibito in
un concerto in dire!a dalla sala Assunta
di Radio Vaticana e ha partecipato, in
qualità di flautista, alla registrazione per
la RAI di una trasmissione presso il Museo
”Casa Giorgione” di Castelfranco Veneto.
È componente dell’Ensemble Seconda
Pra!ica e del Trio Harmonices Mundi, che
è risultato primo al vii Concorso “Premio
Fatima Terzo” organizzato dall’Associazione
Spazio & Musica di Vicenza. Collabora,
in qualità di flautista, con l’ensemble
L’Armonico Tributo, dire!o da Simone
Vebber, con l’Orchestra Barocca “Andrea
Palladio”, dire!a da Enrico Zanovello e
con l’Orchestra Mi!eleuropea “Lorenzo Da
Ponte”, dire!a da Roberto Zarpellon.
Dopo aver intrapreso gli studi di flauto
traverso, Ma'ia Laurella si dedica allo
studio del flauto traversiere, svolgendo la
sua formazione al Conservatorio “Giuseppe
Verdi” di Torino, dove si è diplomato con
Francesca Odling, e parallelamente alla
Civica Scuola di Musica di Milano, con
Marcello Ga!i, dove ha approfondito in
particolare il repertorio cameristico ed
orchestrale e lo studio del flauto con le
chiavi. Successivamente si è perfezionato
con Barthold Kuijken, Karl Kaiser, Claire
Genewein, Marco Brolli e Fiorella Andriani.
Ha studiato flauto diri!o con i flautisti
Manuel Staropoli e Lorenzo Cavasanti ed
ha seguito corsi di musica da camera con
Kees Boeke, Bob van Asperen, Sigiswald
Kuijken, Vi!orio Ghielmi, Emilia Fadini
e Sergio Ciomei. Ha inoltre partecipato
a corsi di orchestra su strumenti storici
all’Anton Bruckner Privat Universität di
Linz e all’Ensemble-Akademie Freiburg,
studiando con le prime parti dei Freiburger
Barockorchester. Membro dei Musici di
Santa Pelagia, dell’Accademia del Ricercare
e dell’Accademia degli Astrusi, collabora
con diverse formazioni cameristiche
ed orchestrali quali Academia Montis
Regalis, Accademia del Santo Spirito,
laVerdi Barocca, Orchestra da Camera
Milano Classica, l’orchestra giovanile della
Pietà de’ Turchini, Ensemble il Falcone,
Atalanta Fugiens, Collegio Musicale
Italiano, Ensemble Gli Invaghiti. Dal
2012 è inoltre membro di Diagramma
Ensemble ed Arbor Dianæ e porta avanti
un proge!o cameristico il cembalista
Ma!eo Pasqualini e con il pianista Mario
Tonda. Ha partecipato a numerose
rassegne musicali in Italia e in Francia,
tra cui MITO Se!embreMusica, Musica
a Corte, Suona Francese, Regie Sinfonie,
Antiqua, Organalia, I concerti di Santa
Pelagia, Europa Cantat, Festa Europea
della Musica, Bolzano Festival Bozen,
Se!imane Barocche di Brescia, Spazio e
Musica, Accademia Filarmonica di Verona,
Milano Classica, Festival Internazionale
Pietre Sonore, Musica Ricercata, I concerti
di Casa Romei, Marchesato Opera Festival,
Armoniche Fantasie, Festival International
de Musique Sion Valais, Festival de Musique
Ancienne Les Baroquiales. Nel 2008 ha
inciso Play me my songs con l’Ensemble
il Falcone per Dynamic e nel 2012 ha
inciso In viaggio con Mozart da Milano
a Torino con Atalanta Fugiens. Insegna
presso l’Accademia Musicale Torinese ed
ha preso parte a programmi radiofonici e
produzioni sperimentali interdisciplinari.
Appassionato conoscitore di musica
contemporanea, studia musica ele!ronica e
scrive per Soundwall, punto di riferimento
in Italia per la musica ele!ronica e la club
culture.
Nata a Milano nel 1987, Gemma Longoni
inizia lo studio del violino all’età di cinque
anni. Ammessa al Conservatorio “G. Verdi”
di Milano, ne consegue brillantemente il
diploma nell’o!obre 2010, so!o la guida del
M. Cinzia Barbagelata. Nel 2002 diventa
membro dell’Orchestra Cameristica di
Milano, e tra il 2000 e 2004 entra a far parte
dell’ Orchestra Giovanile della Svizzera
Italiana, dire!a dal M. Anna Modesti.
Prende parte a diverse masterclass di
violino, tra cui quella di Cristiano Rossi
(2006), e Paul Roczek (2009) e tra il 2002 e
2010 partecipa e diverse tournèe e corsi
di musica da camera e di violino, in Italia
e all’estero (Ungheria, Germania, Austria
e Svizzera) - tra cui Zell an der Pram,
International Workshop in Strings di
Graz - e masterclass estive so!o la guida
di Umberto Oliveti e Cinzia Barbagelata.
Prende inoltre parte a numerosi
laboratori e corsi di perfezionemento in
musica antica e violino barocco presso il
Conservatorio “G. Verdi” so!o la guida di
Cinzia Barbagelata, conseguendo l’esame
di secondo strumento (violino barocco), e
prassi esecutiva storica, col massimo dei
voti. Nel 2011 partecipa con successo al
corso-audizione per la European Union
Baroque Orchestra (EUBO), tenuto da
Enrico Onofri e Anton Steck. Dal 2007 è
membro di Arcantico, ensemble da camera
con strumenti storici dire!o da Cinzia
Barbagelata, col quale ha partecipato a
diversi concerti in Svizzera, Corsica e Italia,
suonandovi anche in qualità di solista,e
collaborando con prime parti dell’ensemble
Aglaia. Nel 2010-2011 frequenta il primo
anno di biennio di perfezionamento a
Strasburgo col proge!o Erasmus, so!o
la guida di Alexis Galperin e, sempre a
Strasburgo, vince l’audizione come aggiunto
presso l’Orchestre Philharmonique de
Strasbourg. Si esibisce in numerosi festival
e concerti, in Italia e all’estero come solista.
È membro dell’Orchestra dell’Università
degli Studi di Milano. Nella stagione 2011
partecipa come membro stabile dell’EUBO,
prendendo parte a tu!e le tournèe. Suona
regolarmente da aggiunta nell’orchestra
sinfonica laVerdi di Milano, nell’orchestra
laVerdi Barocca, nell’orchestra di Milano
Classica e presso i Pomeriggi Musicali.
Nicola Brovelli nasce a Busto Arsizio
(VA) nel 1986. Violoncellista di formazione
milanese, studia nella classe del M°
Silvio Righini presso la Scuola Civica di
Musica di Milano diplomandosi presso
il Conservatorio “G. Verdi” di Milano nel
giugno 2007. Nel 2004 è un elemento
dell’Orchestra Giovanile Interregionale
(IRO) di Ochsenhausen (D). Dal 2007 al 2009
è concertino dei violoncelli dell’Orchestra
Giovanile Italiana, tramite la quale ha
modo di collaborare con dire!ori quali
Gabriele Ferro, Jeffrey Tate, Riccardo Muti,
Claudio Abbado e Gianandrea Noseda.
Ha seguito masterclass di Karine Georgian,
Giulio Franze!i, Alfons Kontarsky,
Piernarciso Masi, Milos Mlejnik, Giovanni
Gnocchi ed Enrico Bronzi. Nel 2007 inizia
lo studio del violoncello barocco nella
classe di Gaetano Nasillo, diplomandosi
con lode nel giugno 2011. Nel 2010 è primo
violoncello borsista dell’orchestra barocca
della Civica Scuola di Musica di Milano,
tramite la quale collabora con Roberto
Balconi, Lorenzo Ghielmi, Antonio Frigé,
Stefano Montanari, Paolo Rizzi e Maurizio
Croci. Il suo repertorio su strumenti storici
parte dal Seicento e giunge fino alla metà
dell’O!ocento con Beethoven, Rossini
(une larme) e Romberg. A!ualmente è
primo violoncello dell’orchestra d’archi con
strumenti originali Arcantico, dire!a dalla
violinista Cinzia Barbagelata. Collabora
inoltre regolarmente con laVerdi Barocca
(anche come primo violoncello), l’Orchestra
Sinfonica Nazionale della RAI, l’Orchestra
da Camera Milano Classica, l’Accademia
del Santo Spirito, I Musici di Santa Pelagia,
gli Invaghiti e con l’Accademia Stefano
Tempia. Ha suonato per importanti
festival e rassegne di musica, tra cui:
Estate Fiesolana, Ravenna festival, Serate
Musicali, MITO Se!embre Musica, Amici
della Musica di Firenze, Festival Organistico
Olandese, Estate Musicale Internazionale
di Gressoney, Kalendamaya. Ha fa!o parte
dell’Ensemble Stilmoderno di Milano. Con
questa formazione ha registrato in prima
assoluta nel 2009 l’oratorio La Tromba della
Divina Misericordia di Giovanni Ba!ista
Bassani per l’etiche!a Concerto Classics,
e nel 2011, sempre di Bassani, le sonate
per due violini e violoncello obbligato
op. 5 per Brilliant. A!ualmente insegna
violoncello, sia barocco che moderno,
presso l’Accademia Musicale Torinese.
Dušan Toroman nasce a Čačak (Serbia),
dove inizia a studiare pianoforte all’età di
dieci anni. In seguito si trasferisce a Zemun
per studiare con Zlata Maleš all’istituto
musicale “Kosta Manojlović” vincendo i
primi premi in diversi concorsi pianistici,
tra cui “Ci!à di Gorizia”, “Petar Konjović”,
Serbian National Piano Competition
ed EPTA Competition, quest’ultima
concentrata sull’opera di Ludwig van
Beethoven. Dopo essersi diplomato con
il massimo dei voti presso la Facoltà di
Musica di Belgrado, si sposta in Italia per
dedicarsi in particolare allo studio degli
strumenti storici a tastiera, o!enendo il
diploma in fortepiano presso l’Accademia
“Incontri col Maestro” di Imola so!o la
guida di Stefano Fiuzzi. A!ualmente
studia clavicembalo con Emilia Fadini e
Maria Luisa Baldassari, seguendo inoltre
masterclass e lezioni di perfezionamento
con O!avio Dantone, Malcolm Bilson,
Ketil Haugsand, Sergio Ciomei, Egon
Mihajlović, Lidija Bizjak, Sigiswald Kuijken.
Ha o!enuto il premio come migliore
interpretazione del repertorio italiano per
tastiera da parte della giuria del concorso
internazionale per clavicembalo “Gianni
Gambi” di Pesaro. Ha suonato in qualità
di solista e in formazioni cameristiche
in Serbia (Belgrade, Kragujevac, Novi
Sad), Italia (Milano, Firenze, Bologna),
Francia, Slovenia ed Ungheria. È membro
di Arbor Dianae, ensemble dedicato al
repertorio del XVIII secolo su strumenti
storici. Appassionato conoscitore della
le!eratura vocale, ha lavorato a lungo
come accompagnatore al pianoforte, di cui
ricopre inoltre l’incarico presso la Facoltà
delle Arti di Kragujevac.
h 21.15 chiesa di santa marta ~ romano canavese
wolfgang amadeus mozart 1756-1791
la pantomima rinata
ricostruzione scenico-musicale della
Faschingspantomime kv 446
rifacimento dello spartito musicale
Vladimir Mendelssohn
trasformazione del canovaccio
e rielaborazione in testo drammatico
Quirino Principe
realizzazione scenica
Teatrino del Rifo
Giorgio Monte, Manuel Bu'us, Claudia Grimaz
realizzazione musicale
Ensemble Sergio Gaggia
violini Maurizio Cadossi, Vi'oria Panato
viola Elena Saccomandi
violoncello Antonio Fantinuoli
fortepiano Andrea Rucli
note di sala
Il lunedì grasso abbiamo messo in scena la
nostra compagnia di maschere al Reboute.
Trattavasi di una pantomima, la quale, poi
interrotta, ha riempito appena una mezz’ora.
Mia cognata interpretava Colombina, io
ero Arlecchino, mio cognato Pierrot, un
anziano insegnante di danza di nome Merk
ha vestito i panni di Pantalone, un pi!ore
Grassi ha fa!o il Do!ore. L’idea della
pantomima, così come la musica, sono
entrambe mie invenzioni. L’insegnante di
danza ci ha addestrati e io dico che siamo
stati ubbidienti. Qui Vi allego l’annuncio
che ha distribuito una maschera vestita
da ronzino-postino. I versi, stropicciati,
potrebbero essere migliori. Non sono
farina del mio sacco. Li ha imburrati l’a!ore
Müller”.
Con i suoi toni brillanti e maliziosi, questo
stralcio di una le!era inviata da Wolfgang
Amadeus Mozart a suo padre Leopold
sarebbe più che sufficiente per fare
nascere il desiderio di assistere a un’opera
del grande Saliburghese legata alle logiche
spassose – e a volte sguaiatelle, ma questo
fa parte del divertimento – della commedia
dell’arte, che a Venezia Carlo Goldoni aveva
da poco iniziato ad archiviare a favore
di quella che sarebbe passata alla storia
con il nome di “commedia di cara!ere”.
Purtroppo, della Faschingpantomime k. 446
scri!a nel 1783 ci è pervenuta solo la parte
del primo violino, con qualche indicazione
dell’azione. Troppo poco per realizzarne
una versione vicina all’originale (impresa
impossibile, vista anche la mancanza
del libre!o “imburrato” da Müller),
ma abbastanza per spingere il celebre
musicologo e scri!ore Quirino Principe a
immaginare come avrebbe potuto essere
questo fru!o del genio teatrale di Mozart.
Ne è derivata una brillante farse!a dai toni
mossi e molto gradevoli, che ci restituisce
l’immagine di un Mozart forse meno
grandioso del solito, ma ricco di verve e
di divertita malizia nel me!ere in scena
vicende pensate per strappare un sorriso
– merce di cui nel nostro mondo si sente
un bisogno sempre più disperato. Le parti
degli altri strumenti – secondo violino,
viola, violoncello e fortepiano – sono state
ricostruite dal violista e compositore
Vladimir Horowitz sulla base dello stile di
Mozart. Tu!o questo – si badi bene – senza
alcuna pretesa di aver fa!o una “riscoperta
storica”, ma con il semplice desiderio di
ridare vita a un Mozart estremamente
gradevole nella sua divertita umanità.
Il Teatrino del Rifo nasce nel 1991 da
precedenti esperienze teatrali. Ne sono
fondatori Giorgio Monte e Manuel Bu'us,
che collaborano anche con il teatro
dell’Elfo di Milano e con la Rai regionale.
Alcune produzioni del Teatrino del Rifo
sono: Koi(o)né, La strage di Peteano, una
fiaba friulana, Fo!uti (su testi originali
dei due teatranti del Rifo), Così fan tu!e,
l’opera buffa di W.A. Mozart, portata in
scena con Manuel Bu!us e con l’o!e!o
di fiati dell’Orchestra Sinfonica di Udine.
Altri successi sono stati Brundibàr di Hans
Krasa e sopra!u!o la Pantomima K. 446 di
W.A. Mozart, presentata anche ai concerti
del Quirinale del 2010. Intensa è l’a!ività
laboratoriale del Teatrino nel Rifo nelle
scuole.
www.teatrinodelrifo.it
Claudia Grimaz, cantante ed a!rice, si è
diplomata a Udine con Cristina Maltese.
Ha una ricca e sfacce!ata carriera
nell’ambito dei più diversi generi, dal canto
da camera alla musica contemporanea, dal
repertorio antico a quello di canto popolare
di tradizione orale. Assieme all’Ensemble
Sergio Gaggia è stata protagonista nel
Pierrot Lunaire di A. Schönberg, ne La
Pantomima Rinata di W.A. Mozart presso
i Concerti del Quirinale nel gennaio 2010,
con repliche in svariati ed importanti
festival.
Vi'oria Panato ha iniziato lo studio
del violino con il Maestro Ghirardelli,
o!enendo in seguito il diploma con il
massimo dei voti presso il Conservatorio
di Novara e il diploma di perfezionamento
presso l’Accademia Internazionale “L.
Perosi” di Biella, so!o la guida di Corrado
Romano. Diplomata in Musicoterapia,
ha inoltre conseguito con lode il diploma
accademico di secondo livello in Musica da
Camera, presso il Conservatorio di Parma,
so!o la guida di P. Maurizzi, e in Discipline
musicali a indirizzo interpretativo presso
l’Istituto Superiore di Studi Musicali
di Reggio Emilia. Ha seguito corsi di
perfezionamento in violino, musica da
camera e prassi esecutiva barocca con
docenti di fama internazionale quali V.
Brodski, R. Ranfaldi, M. Rizzi, E. Casazza,
U. Nastrucci e N. Robinson. Svolge a!ività
concertistica in diverse formazioni
cameristiche, occupandosi in particolare
del repertorio barocco e del Novecento,
collaborando con musicisti quali F.
Renard, C. Lootgieter, A. Orsi, D. Mingolla,
Accademia del Ricercare. Vanta svariate
collaborazioni orchestrali, fra le quali:
Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia,
del Teatro Comunale di Bologna, del Teatro
Regio di Torino, Orchestra dei Pomeriggi
Musicali di Milano, del Teatro Regio di
Parma. Ha lavorato presso il Conservatorio
“G.F. Ghedini” di Cuneo, il Conservatorio
di Mantova, gli Istituti Superiori di Studi
musicali di Reggio Emilia e di Modena e
Carpi, sia come ricercatrice nell’ambito
della dida!ica per bambini e ragazzi, sia
come docente per le a!ività laboratoriali di
musica d’insieme e propedeutica.
Brillantemente diplomatosi in violino
e viola presso il Conservatorio “A.
Boito” di Parma, Maurizio Cadossi
ha frequentato nel 1984 i corsi di alto
perfezionamento tenuti da H. Szeryng
presso il Conservatorio di Ginevra, per
perfezionarsi successivamente con Renato
Zane!ovich (Scuola di Musica di Fiesole),
Gigino Maestri e Franco Claudio Ferrari.
Da sempre a!ento alla musica barocca
si è diplomato in violino barocco presso
la Civica Scuola di Musica di Milano nel
2000. Particolarmente a!ivo in ambito
cameristico deve la sua formazione ad Elisa
Pegreffi e Franco Rossi (quarte!o d’archi)
membri del celebre Quarte!o Italiano,
a Dario De Rosa e Giuliano Carmignola
(Musica da Camera). Premiato in diverse
rassegne musicali internazionali ha tenuto
concerti, sia in veste di solista che nel ruolo
di camerista, in tu!a Italia nell’ambito
di importanti festival e rassegne (Teatro
Regio di Parma, Teatro Verdi di Trieste,
Estate Musicale Senese, Bologna Festival,
Stagione RAI di Milano, Autunno Musicale
di Como, Accademia Filarmonica Romana,
Festival Barocco di Viterbo, Teatro
Massimo di Palermo, Ravenna Festival,
Festival Monteverdi di Cremona, Se!imane
Musicali di Stresa, Festival Lodoviciano
di Viadana, Festival MITO, Amici della
Musica di Firenze, I Concerti del Quirinale,
ecc.) in tu!a Europa (Parigi, Lisbona,
Porto, Vienna, Praga, Monaco di Baviera,
Santander, Amsterdam, Bruxelles, Nizza,
Lugano, Dusseldorf, Linz, ecc.) Stati Uniti
(New York, Palazzo dell’ONU, Washington,
Baltimora, Athens, ecc) Canada, Messico
(Festival Cervantino, ecc.), Sud America e
Giappone. All’intensa a!ività concertistica
ha sempre affiancato una costante a!ività
discografica: le Sinfonie di L. Boccherini, i
Concerti di G. Tartini, Opere di Cherubini
con Giorgio Bernasconi e l’Accademia
Strumentale Italiana, dove è sempre stato
primo violino di spalla, per case come Koch
Europa, musiche di F. Paer per Bongiovanni
di Bologna, diverse opere strumentali
(sempre in veste di solista e maestro
concertatore) di B. Laurenti, F. Manfredini,
G. Demachi, M. D’Alay, G. Valentini, A.
Luchesi per Tactus, musiche di Scarla!i
per Velut Luna. Ha collaborato con G.
Carmignola, M. Brunello, U.B. Michelangeli,
G. Garbarino, G. Bernasconi, F.M. Bressan,
P. Stein, M. Crippa, C. Bartoli, K. Ricciarelli
e altri. È primo violino dell’Orchestra
Sinfonica di Savona dove compare tra i
fondatori dell’Ensemble Vox Sonus, gruppo
strumentale con strumenti originali
dire!o da F.M. Bressan, del Quarte!o
Vox Sonus, in cui ricopre il ruolo di primo
violino, e con cui ha appena inciso musiche
di G. Cambini, e del Duo Vox Sonus (violino
e viola) con Claudio Gilio. È titolare della
ca!edra di Musica d’insieme per strumenti
ad arco presso il Conservatorio “A. Vivaldi”
di Alessandria. Tiene regolarmente corsi
e stages di musica da camera e violino
barocco ed è stato docente ospite presso
l’Università della Georgia, Atlanta (USA).
Nato a Genova nel 1961, Antonio Fantinuoli
ha iniziato lo studio del violoncello a 22
anni, diplomandosi in breve tempo al
Conservatorio di Alessandria con Marco
Guidarini. Nel 1988 ha iniziato a collaborare
con l’Orchestra della RAI di Torino.
Appassionato di musica antica studia
violoncello barocco come autodida!a e nel
1989 inizia a lavorare con Jordi Savall.
Nel 1990 assieme a Fabio Biondi ed ad altri
collaboratori fonda Europa Galante, uno
dei principali gruppi italiani dediti alla
musica antica. Con questa orchestra ha
suonato nei principali teatri del mondo.
In o!obre tornerà a New York nella
prestigiosa Carnegie Hall. In quegli anni
conosce e frequenta Christophe Coin
con il quale approfondisce lo studio della
prassi esecutiva. Ha al suo a!ivo concerti
in tu!o il mondo e numerose registrazioni
fra le quali tu!e le registrazioni con Europa
Galante, i Concerti Brandeburghesi e le
Suites di Bach con Jordi Savall.
Andrea Rucli, pianista, si è diplomato al
Conservatorio “L. Cherubini” di Firenze
con il massimo dei voti e la lode so!o la
guida del M° Alessandro Specchi. Vincitore
in numerose competizioni pianistiche
di primi e secondi premi - concorsi di
Alberga, Como, Aversa, ecc. - suona da
più di venticinque anni sia come solista
che in svariate formazioni cameristiche,
collaborando con figure di primo piano
del concertismo. È stato prima allievo, poi
partner in duo pianistico e assistente per
più di 10 anni, del pianista russo Konstantin
Bogino, mentre ora continua da diversi anni
un sodalizio di arte e amicizia pianamente
soddisfacente con il violista e compositore
Vladimir Mendelssohn. Ha partecipato a
prestigiosi festival di musica da camera,
tra cui quelli di Portogruaro (per nove
anni di cui se!e anni consecutivi), della
Se!imana Musicale al Teatro Olimpico
di Vicenza, di Kuhmo in Finlandia (dove
sarà ospite nel 2013 per la nona volta),
della Società della Musica da Camera al
Teatro dell’Ermitage di San Pietroburgo,
del Sound Jerusalem in Israele, del Festival
Pontino, del Cantiere di Montepulciano,
ecc. Ha registrato in cd brani cameristici
di E. Chausson con i Cameristi di Verona,
opere di Dvorak a 4 mani assieme al M°
Bogino, in prima assoluta un quarte!o
di Daniele Zane!ovich. le due sonate di
Robert Schumann e le romanze di Clara
Wieck, assieme al violinista Lucio Degani.
In prima mondiale ha registrato opere
per pianoforte solo e di musica da camera
della compositrice russa Ella Adaiewsky,
coronamento di un lavoro di riscoperta
promosso dall’Associazione Sergio Gaggia,
di cui si sono occupati anche le riviste
Amadeus, Musica e a più tappe Radio 3
Suite. Nel giugno 2011 è uscito un altro
cd con opere della compositrice russa
per la prestigiosa etiche!a Dynamic.
Nel gennaio 2010 e nel febbraio 2012 si è
esibito per i “Concerti del Quirinale” in
dire!a radiofonica sul terzo canale RAI
ed in circuito Euro Radio, presentando
rispe!ivamente “La Pantomima Rinata”,
produzione della Gaggia 2006, ricostruzione
musicale di Vladimir Mendelssohn della
Pantomima k 446 di W.A. Mozart, con una
commedia dell’arte appositamente scri!a
da Quirino Principe e un programma
costruito per la giornata del Ricordo. È
stato giovanissimo di concorso ministeriale
presso il Liceo Musicale Pareggiato “G.
Puccini” di Gallarate per l’insegnamento di
pianoforte principale.
h 21.15 chiesa di santa maria in pulcherada ~ san mauro t.se
il grand tour di quantz
dalla serenissima al regno delle due sicilie
A. Vivaldi (1678-1741)
All’ombra di sospe!o
Cantata per soprano, flauto traverso e continuo
rv 678
A. Vivaldi
Sonata (da chiesa) per due flauti traversi e continuo
rv 800
A. Scarla'i (1660-1725)
Filli, tu sai s’io t’amo
Cantata per soprano, due flauti diri!i e continuo
G. Tartini (1692-1770)
Sonata (da chiesa) per due flauti traversi e continuo
A. Scarla'i
Bella Madre dei Fiori
Cantata per soprano, due flauti traversi e continuo
soprano Elena Bakanova
flauti dolci e traversi Germana Busca, Manuel Staropoli
violoncello Daniele Bovo
tiorba Ugo Nastrucci
clavicembalo Claudia Ferrero
note di sala
P
iù che per la sua a!ività compositiva
(peraltro rilevante, visto che scrisse
oltre 300 concerti per flauto), Johann
Joachim Quantz è passato alla storia della
musica sopra!u!o per essere l’autore
del Versuch einer Anweisung die Flöte
traversiere zu spielen, un metodo che
continua a essere utilizzato ancora oggi
dai flautisti che desiderano perfezionare
la loro conoscenza della prassi esecutiva
se!ecentesca. So!o il profilo stilistico,
Quantz è invece ritenuto un autore
dotato di poco talento, sopra!u!o se
messo a confronto con i grandi musicisti
che prestavano servizio con lui alla corte
berlinese di Federico il Grande, primo tra
tu!i Carl Philipp Emanuel Bach.
Quantz seppe però
supplire a questa pecca con
l’intelligenza, riuscendo
a compiacere meglio di
chiunque altro i gusti
piuttosto antiquati del
suo augusto datore di
lavoro, che lo elesse a
suo beniamino e finì per
renderlo ricco, un destino
quanto meno inconsueto
per i musicisti di ieri e di oggi.
Quantz poté conquistare i favori di Federico
grazie alla sua profonda conoscenza dello
stile barocco italiano, che aveva avuto la
possibilità di conoscere a fondo durante
un viaggio in Italia compiuto al seguito del
conte di Lagnasco, ambasciatore polacco
presso la corte papale. Nel corso dei due
anni trascorsi in Italia, Quantz ebbe la
possibilità di incontrare l’ormai anziano
Alessandro Scarla!i – compositore che,
pur non avendo mai apprezzato troppo il
flauto, tributò caldi elogi al ventise!enne
musicista tedesco – e Antonio Vivaldi, che
aveva già avuto modo di apprezzare negli
anni della sua giovinezza. Forte di questa
esperienza, Quantz iniziò a sfornare a ge!o
continuo concerti e sonate per flauto che
suscitarono l’entusiasmo del potente re di
Prussia e di pochi altri, visto che queste
opere rimasero in gran parte manoscri!e e
vennero dimenticate subito dopo la morte
del loro autore.
Non che le sue opere siano bru!e – anzi – ma
la loro gradevolezza d’eloquio finisce presto
per apparire superficiale e ripetitiva, molto
lontana dai lavori degli autori a cui cercò di
ispirarsi. Per questo motivo, il programma
di questo concerto dedicato al suo Grand
Tour non comprende nemmeno un’opera di
Quantz, ma un’incantevole silloge di brani
per flauto di Vivaldi e di Scarla!i – alcuni
dei quali meritatamente famosi come le
cantate All’ombra di sospe!o del Prete
Rosso e Bella madre de’ fiori del grande
Palermitano – che delineano un’immagine
molto affascinante di uno dei periodi più
fecondi della storia della musica italiana.
Elena
Bakanova compie gli studi
musicali presso il Conservatorio “G. Verdi”
di Milano, conseguendo il Diploma in
Canto con il massimo dei voti e la Lode e,
successivamente, il Diploma Accademico
di ii livello in Canto con il massimo dei
voti nel 2006. Ha inoltre seguito i corsi
di perfezionamento con Mirella Freni e
presso l’Accademia Nazionale di Santa
Cecilia di Roma so!o la guida di Renata
Sco!o con borsa di studio. Vincitrice
dell’audizione inde!a dall’Opera National
du Rhin de Strasbourg, si trasferisce
in Francia perfezionando il repertorio
francese con Michel Plasson e Francoise
Pollet, debu!ando nei ruoli assegnati
dalla
commissione
presso
l’Opera
Nazionale di Strasburgo. Nel 2004 è stata
selezionata alle audizioni inde!e dall’As.
Li.Co. debu!ando nell’Elisir d’amore di
G. Donize!i nei seguenti teatri: Sociale di
Como, Teatro A. Ponchielli di Cremona,
Teatro Grande di Brescia, Teatro Fraschini
di Pavia, Teatro dell’Aquila di Fermo, Teatro
Donize!i di Bergamo, Teatro Comunale
di Bologna. Il suo debu!o avviene 1996
nei ruoli di Michaela nella Carmen di G.
Bizet e nel ruolo di Prilepa ne La dama di
Picche di P.J. Tchaikovsky, sviluppando una
brillante a!ività che la vede protagonista
di una tournée in Sud Africa, esibendosi al
National Theatre di Windhoek, Sunnyside
e all’Opera Huose di Cape Town (2000) con
il M° Umbrto Finazzi del Teatro alla Scala
di Milano ed una tournée in Argentina in
prestigiosi teatri quali il Teatro Coliseo
di Buenos Aires, Teatro A. Bustelo di
Mendoza, Teatro El Circulo di Rosario.
Debu!a nello stesso periodo nell’opera
Rigole!o di G. Verdi nel ruolo di Gilda
al Teatro alle Vigne di Lodi e nel ruolo di
Norina nel Don Pasquale di G. Donize!i.
Nel 2001 è chiamata a partecipare al
prestigioso 50° Wexford Festival Opera in
Irlanda nell’opera Falstaff di G. Verdi nel
ruolo di Nanne!a. Nel 2002 debu!a al
Teatro Comunale di Bologna nell’opera
La Favorite di G. Donize!i dire!a dall
M° M.Benini, presso il Nuovo Teatro
Comunale di Bolzano nel Die Zauberflote
di W.A. Mozart con la regia di D. Abbado
e l’Orchestra Gustav Mahler Akademie, al
Teatro Sociale di Trento, al Comunale di
Rovigo e nuovamente presso a Bologna
nel Die Zauberflote con la direzione M°
K. Ono con la regia di D. Abbado. Nel
2003 è richiamata al 53° Wexford Festival
Opera nell’opera Hansel und Gretel di
Humperdinck nel ruolo di Gretel. Nel 2004
debu!a nella prima ripresa dell’opera di O.
Respighi La bella dormiente nel bosco, nel
ruolo de La Fata Azzurra al Teatro Rossini e
si esibisce nell’opera Moskva Cheremushki
di D. Shostakovitch presso il teatro de
l’Opéra de Lyon dire!a dal M° A. Lazarev e
con la regia di J. Deschamps. Nel marzo 2005
è stata impegnata in una serie di concerti
in Russia con l’Orchestra del Teatro Statale
di Cheliabynsk dove ha registrato in prima
assoluta per “Canale Cultura” Ave verum
per soprano e orchestra di Alberto Colla.
Nel 2005 ha debu!ato in prima assoluta nel
monodramma Else di A. Colla per soprano
e orchestra al Teatro G. Verdi di Firenze
so!o la direzione del M° Carulli, trasmesso
in dire!a da RAI Radio3. Dal 2000 svolge
una intensa a!ività concertistica nella
formazione di “Duo Luoghi Immaginari”
eseguendo autori e pagine meno note
di rara esecuzione, sia del repertorio
liederistico che di quello di autori del
nord Europa. In questa formazione ha
effe!uato numerose tournée in Spagna,
Danimarca, Germania, Russia, Francia
e Italia. Tra le sue esibizioni nel 2007 è
di rilievo il debu!o in Spagna al Teatro
dell’Opera di Bilbao so!o la direzione del
M° P. Heras Cassado. In Svizzera ha cantato
con l’orchestra Verein Interlaken la Messa
C-mol kv 427 di W.A. Mozart, in Francia con
l’Orchestre Symphonique de Mulhouse
del Theatre Municipal La Filatur dire!a
dal M° Y. Pouspourikas. Al Teatro Regio di
Torino ha interpretato in prima assoluta
Promenade dans l’ile de la libertè di Azio
Corghi. Nel 2008 è stata impegnata in una
serie di concerti a Copenaghen e presso
la prestigiosa Accademia Chigiana di
Siena, dove è stata “Soprano in residence”
del Corso di Composizione. Nel 2009 è
stata protagonista nel ruolo di Adina
nell’Elisir d’amore presso The National
Opera of Denmark a Copenaghen. Tra i
prossimi impegni figurano Ein deutsches
Requiem op. 45 di J. Brahms presso il
Teatro dell’Hermitage di San Pietroburgo,
e la Sinfonia Corale n. 2 Lobgesang di
Mendelssohn per MITO Se!embreMusica
e presso il Teatro di Murcia in Spagna.
Nel 2014 ha debu!ato da protagonista
nell’Opera Iolanta di P.I. Tchajkovskij a San
Pietroburgo, in aprile 2014 sarà solista nella
stagione concertistica Saison culturel di
Aosta nel Requiem kv 626 di W.A. Mozart.
Nata a Torino il 30 agosto 1971, Germana
Busca si è diplomata nel 1992 presso
il Conservatorio “G. Verdi” in flauto
traverso e nel 1996 in dida!ica della
musica o!enendo il punteggio massimo
di 10/10. Successivamente si è diplomata
in prepolifonia e canto gregoriano so!o
la guida del M° Fulvio Rampi, con il quale
ha in seguito collaborato come corista in
diverse stagioni concertistiche. Docente
di flauto traverso e orchestra presso
l’Istituto Sinigaglia di Chivasso da oltre
un decennio insegna nel Centro Studi
Musicali di Se!imo Torinese. Tu!ora
è aggiornatrice SIEM per i corsi di
aggiornamento organizzati dalla Regione
Piemonte a Torino e Cuneo. Svolge a!ività
artistica in varie formazioni cameristiche,
con il Trio Harmonia ha o!enuto il primo
premio assoluto al Concorso Europeo
Ci!à di Moncalieri. Si è specializzata
nella prassi educativa della musica antica
studiando la traversa rinascimentale con
F. Mongiardino e il traversiere barocco
unitamente al flauto dri!o e traversiere con
il M° Lorenzo Cavasanti. Offre inoltre la sua
collaborazione a diversi gruppi di musica
antica sia in qualità di orchestrale che di
solista quali: Camerata musicale Mistà,
l’ensemble Affe!i musicali, i gruppi vocali
De Labyrintho, il Consortium Carissimi,
l’orchestra barocca Vicentina Musica e in
special modo l’Accademia del Ricercare con
la quale vanta una considerevole a!ività
discografica (una decina di registrazioni)
e la partecipazione alle più importanti
rassegne e festivals italiani ed europei.
Inoltre fa parte dell’ensemble Ariel
Harmoniae con il quale si è specializzata
nella esecuzione del repertorio medioevale
con strumenti originali. Ha collaborato
e collabora con l’Orchestra Nazionale
Sinfonica della RAI per le produzioni di
Se!embre in Musica.
Manuel Staropoli, tra i più interessanti
flautisti a livello internazionale della sua
generazione, si è diplomato brillantemente
in Flauto Dolce presso il Conservatorio “G.
Tartini” di Trieste con il Prof. S. Casaccia
perfezionandosi successivamente presso la
Scuola di Alto Perfezionamento Musicale
di Saluzzo con Lorenzo Cavasanti. Si
diploma in seguito in Flauto Traversiere
conseguendo il diploma accademico di
secondo livello con 110 e lode presso il
Conservatorio “G. Verdi” di Torino con
F. Odling, seguendo Masterclass del M°
Barthold Kuijken. Ha studiato anche Oboe
barocco con G. Caviglia e P. Faldi. Collabora
regolarmente con flautisti e artisti di fama
internazionale quali Dorothee Oberlinger,
Maurice Steger, Kees Boeke, Gudrun
Heyens, Dan Laurin, Walter Van Hauwe,
Christophe Rousset.
Si è esibito come solista, in formazioni
cameristiche e orchestre, in oltre 600
concerti in Italia e all’estero partecipando
a importanti rassegne concertistiche
e festivals internazionali (Festival van
Vlaanderen, Teatro Alla Scala di Milano,
etc.) e per gli Istituti italiani di cultura
all’estero (Londra, Amburgo, Wolfsburg,
Madrid, Bratislava). Solista all’interno
di ogni formazione dell’Accademia del
Ricercare, collabora con I Sonatori della
Gioiosa Marca, l’Orchestra Montis Regalis,
Arion Consort, Collegium Pro Musica,
l’Orchestra barocca e l’orchestra sinfonica
de laVerdi; è inoltre membro fondatore del
Quarte!o italiano di Flauti Dolci Icarus.
In qualità di flautista e recentemente
di compositore ha partecipato alle
registrazioni di tu!i i CD della Heavy
Metal Band Rhapsody of Fire distribuiti
in tu!o il mondo. Ha inciso per le case
discografiche Sony, Stradivarius, Tactus,
Amadeus, Pizzicato, Rugginenti, Carrara,
Brilliant Classic, Dinamic. Con le incisioni
Vivaldi, Sonate a Tre (Brilliant) e R. de Visée,
La Musique de la Chambre du Roy si è
aggiudicato 5 stelle sulla rivista Diapason,
mentre si è aggiudicato il Diapason
D’or con l’incisione Il flauto Veneziano
per l’etiche!a SONY, collaborando con
Dorothee Oberlinger. Di recente uscita
il secondo volume (sempre per Brilliant)
delle suite di R. de Visée. Ha scri!o sulle
riviste di musica antica Orfeo e CD Classics
e dal 2007 si occupa della rubrica intitolata
“Flauto Dolce & Dintorni” sulla rivista
trimestrale per Flauto FaLaUt. Ha tenuto
Masterclass e seminari sul flauto dolce, il
traversiere e l’interpretazione della musica
antica presso la “Musik Hockschule” di
Mannheim (Germania), presso la Muzička
akademija di Zagabria (Croazia), presso la
“Musik Hockschule” di Duisburg-Essen
(Germania) e presso la “Musikschule”
di St Georgen im A!ergau (Salisburgo,
Austria). Dal 2005 è dire!ore del “Corso
Internazionale di Musica Antica” di
Romano Canavese (TO), il quale da svariati
anni ospita docenti tra i più qualificati
nel panorama della musica antica. È
stato docente presso il Conservatorio “A.
Pedrollo” di Vicenza, collabora stabilmente
con il Conservatorio “N. Paganini” di
Genova ed insegna a!ualmente presso il
Conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco
Veneto (TV).
Sono Daniele Bovo, quando sono nato
nel 1974, i Beatles avevano già smesso
di suonare insieme da qualche anno,
situazione che mi ha reso zoppo sin da
subito nel mio cammino musicale. Infa!i,
ringrazio i miei genitori per aver provato a
farmi imparare il violoncello con il metodo
Suzuki, poi in Conservatorio a Torino per
finire (si fa per dire) con la Hochschule di
Leipzig in terra teutonica, ma gli sforzi son
stati vani; anche perché, se è pur vero che
nella vita bisogna studiare, la vita stessa ci
insegna che per “arrivare” non c’è sempre
bisogno di una preparazione culturale
troppo ricercata…figurarsi riuscire negli
studi. Il ritorno dalla Germania mi ha però
insegnato che viaggiare in autostrada
sulla corsia di destra è possibile, così
come segnalare l’uscita dalle rotatorie
con l’indicatore di direzione destro può
essere una buona abitudine. Quindi inizio
il mio viaggio che so bene non mi porterà
mai alla tanto agognata pensione - anche
perché non s’è mai visto uno che prenda la
pensione dopo una vita passata in vacanza
- ma almeno mi perme!e di vivere senza la
fobia del lunedì ma!ina e la corsa verso il
weekend. C’è gente che giurerebbe d’avermi
visto in eventi mediatici con gruppi
come Queen, Deep Purple, Eurythmics,
oppure artisti come Luciano Pavaro!i,
Josè Carreras, Lionel Richie, Joe Cocker,
George Michael, BB King, Sting, Bono,
Eric Clapton, James Brown, Barry White.
In effe!i la fisica quantistica è ormai una
realtà (ma cos’è poi la realtà, tanto per
rimanere nella quantistica). Ora mi spaccio
per uno che suona il violoncello barocco
(questa filologia è tu!a una bufala, fosse
almeno so!o forma di mozzarella…) e sto
preparando i filmini delle vacanze a Leipzig
nella Thomaskirche, ad Amsterdam nel
Concertgebouw, poi Musikverein Vienna,
Capilla Real Madrid, WDR-Philharmonie
Konzertsaal Köln, Al Bustan Beirut,
Auditorium Roma, Barbican Londra,
Tonhalle Zurigo, Carnegie Hall New
York, Disney Hall (LA Phil) Los Angeles.
Sì, l’avevo de!o: è una vita che sono in
vacanza! La compagnia durante queste
gite è sempre stata piacevole. Innanzitu!o
ho viaggiato con tour-operator come I
Sontatori della Gioiosa Marca, Concerto
de’ Cavalieri, Leipziger Concert perché in
questi casi è giusto non badare a spese;
secondariamente, come potrei dimenticare
quella volta in USA con Katy e Marielle (il
nome di mia mamma) Labeque, oppure
a spasso per l’Europa con M. Kožená, ma
anche con G. Carmignola e V. Mullova, E.
Kirkby, C. Bartoli, M. Custer, V. Genaux,
A. Netrebko, M. Radulescu, P. Németh,
G. Leonhardt, J.C. Malgoire, S. Preston,
A. Marcon, J. van Himmersel. Ho da poco
finito di rinnovare il mio guardaroba e per
questo devo molto ai consigli dei colleghi
della Venice Baroque Orchestra con i quali
ho passato indimenticabili pomeriggi in
giro a far shopping, ma oltre a ciò devo
confessare che dopo più di trent’anni
di musica continuo ancora a divertirmi
quando suono; sì, perché alla fine della
storia, fare questo lavoro senza divertirsi
è ben più frustrante e pesante che fare
l’operaio e, poiché provengo da una famiglia
di operai che dopo il lavoro si dile!avano
con la musica, so bene quanto valore abbia
questa mia vita fa!a di vacanze.
Ugo Nastrucci ha studiato composizione
con Irlando Danieli e Giacomo Manzoni
presso il Conservatorio “G. Verdi” di
Milano, conseguendone il diploma.
Contemporaneamente ha studiato chitarra
classica con Massimo Lonardi, dedicandosi
in seguito agli strumenti antichi a corde
pizzicate: ha frequentato il corso di
liuto tenuto da Paolo Cherici presso il
Conservatorio di Milano, perfezionandosi
ai seminari di Hopkinson Smith. Ha
approfondito gli studi di direzione
d’orchestra con Simone Fontanelli,
dedicandosi alla direzione di importanti
lavori del periodo preromantico. Come
liutista e tiorbista ha al suo a!ivo una
intensa a!ività solistica e collaborazioni
con varie formazioni di musica antica
fra cui Il Conserto Vago, Lo Scrigno
d’Orfeo, Europa Galante, Ensemble ArteMusica, la Capella Leopoldina di Graz,
l’Alessandro Stradella Consort, l’Ensemble
Zefiro, I Barocchisti, l’Accademia del
Ricercare; ha partecipato a numerose
registrazioni discografiche, radiofoniche
e televisive (RAI, ZDF, ORF, Radio France)
ha tenuto concerti presso importanti sedi
italiane ed in Francia, Svizzera, Austria,
Germania, Olanda, Belgio, Repubblica
Ceca, Spagna, Croazia, Stati Uniti. È
autore delle musiche di scena di vari lavori
teatrali e di composizioni orchestrali,
corali e cameristiche. Insegna Teoria e
Composizione presso l’Istituto Superiore
di Studi Musicali “F. Vi!adini” di Pavia, di
cui è stato dire!ore dal 1996 al 2000.
Claudia Ferrero si è diplomata in
Pianoforte, Musica Corale e Direzione di
Coro, Prepolifonia presso il Conservatorio
“G. Verdi” di Torino ed in Clavicembalo
presso il Conservatorio “N. Paganini” di
Genova, dove si è anche laureata con 110 e
lode in Tastiere Storiche. Ha frequentato
inoltre i corsi presso la Scuola di Alto
Perfezionamento Musicale di Saluzzo,
o!enendo il Diploma in Clavicembalo e
Basso Continuo e si è successivamente
perfezionata con Edoardo Bello!i, Bob
Van Asperen e Pierre Hantai. Fin dalla
fondazione (1989) è membro dell’Accademia
del Ricercare, con il quale ha partecipato
in Italia e in Europa alle più prestigiose
rassegne e festival del se!ore, riscuotendo
ovunque consensi di pubblico e critica.
Sempre con Accademia del Ricercare ha
inciso dodici CD editi da Stradivarius,
Brilliant e Tactus. Recentemente ha inciso
per Decca Italia con l’ensemble dei Solisti di
Pavia (E. Dindo, violoncello solista). Come
clavicembalista ha collaborato con
vari ensemble quali Tripla Concordia,
Collegium Pro Musica, Orfei Farnesiani,
Templum Musicae, Consortium Carissimi,
Venice Virtuoso Ensemble, Orchestra
Pressenda, Camerata Mistà, I Madrigalisti
Ambrosiani, Il Dile!o musicale, Il Concerto
delle Dame. In veste di corista ha inciso
un CD per le ed. Paoline con il M° F. Rampi
sul repertorio gregoriano. In qualità di
dire!rice di coro ha dire!o il Vocalis
Concentus ed il Coro dell’Università
di Torino con la pubblicazione del CD
Anno Domini 2000 presentato durante
le celebrazioni universitarie in occasione
dell’Anno
Giubilare.
Parallelamente
all’a!ività artistica, si è specializzata nella
dida!ica, frequentando corsi e seminari
con docenti di fama internazionale (Siem,
Irrsae, Centro Goitre di Torino). Dal 1990
ha tenuto corsi di aggiornamento per
insegnanti di scuola materna ed elementare
sulla dida!ica e lo strumentario infantile.
È stata docente presso l’Istituto Musicale
Comunale “L. Sinigaglia” di Chivasso, e dal
1993 anche dell’Istituto Musicale Comunale
di Se!imo T.se. Ha collaborato alla
realizzazione de La Suite degli animali con
il M° S. Pasteris, edita da Suvini Zerboni,
mentre ha partecipato alla realizzazione
discografica di diverse opere dida!iche di
G. Abbà, edite da Rugginenti. Ha curato
la strumentazione per il CD For Children
dei Piccoli Cantori di Torino. Dal 2004 è
docente di Clavicembalo e Basso Continuo
nei Corsi Internazionali di Musica Antica
dell’Accademia del Ricercare e collabora
nell’allestimento della stagione Antiqua.
Docente di pianoforte nelle Scuole Medie
ad Indirizzo Musicale della Provincia di
Torino, ha preso parte ad oltre 600 concerti,
sia in formazioni cameristiche in qualità
di clavicembalista o vocali come dire!ore
di coro. Recentemente ha partecipato all’
incisione dei Concerti per Violoncello e
Orchestra di C.Ph.E Bach con Enrico Dindo
e i Solisti di Pavia, edito dalla Decca.
h 21.15 chiesa di santa maria in pulcherada ~ san mauro t.se
franz schubert 1797-1828
quattro mani famose
Deutscher and Two Ländler
d. 618
Rondo in la maggiore
d. 951
Grande Marche Funèbre
d. 859
Deux Marches caractéristiques
d. 886
Fantasie in fa minore
d. 940
Pianoforte a tavolo originale pleyel 1835
Restaurato da Bizzi nel 2013
pianoforte Bart Van Oort, Petra Somlai
note di sala
A
differenza di Beethoven, autore di sonate, quarte!i e sinfonie di scultorea
monumentalità, Franz Schubert seppe quasi sempre dare il meglio di sé nelle
opere di brevi dimensioni, in epigrammi che riescono a cogliere con folgorante
immediatezza un pensiero o una sensazione destinata a passare nell’arco di pochi minuti.
Senza voler far torto alla sua ultima sinfonia (per la quale venne coniata l’espressione
“divine lunghezze”), lo spirito più autentico di Schubert può essere colto pienamente in
Lieder della durata di un paio di minuti, come il celebre Wehmut, la cui intima confessione
di sentirsi al tempo stesso felice e profondamente triste (“so wohl und weh”) riecheggia il
celebre Odi et amo catulliano, arte sublime distillata nello spazio di due versi diventati
meritatamente immortali. Ma la produzione di Schubert è uno scrigno inesauribile di
tesori, in grado di sorprendere anche chi la conosce bene – o crede di conoscerla bene –
per cui merita di essere esplorata in tu!a la sua sconfinata varietà.
Uno degli ambiti
più stimolanti e
paradossalmente
meno indagati del
corpus del grande
compositore viennese
è quello relativo alle
opere scritte per
le Schubertiadi, le
spensierate serate
trascorse tra amici
appassionati di poesia,
musica e arte.
Da queste opere è possibile desumere
l’immagine quasi inedita di un Schubert
sempre pronto a scrivere brani vivaci e
leggeri per la danza e l’intra!enimento,
che lo collocano ad anni luce di distanza
dallo stereotipo del vate del romanticismo
al tempo stesso trasognato e tormentato a
cui molti continuano ad associarlo. So!o
questo aspe!o, i lavori per pianoforte a
qua!ro mani costituiscono la prova più
evidente di quanto Schubert amasse fare
musica insieme, dalle danze tedesche
alle scozzesi e dai Ländler alla Marcia
militare op. 51 n. 1, la pagina più gradevole
e delicata che sia mai stata scri!a su
temi guerreschi. Ovviamente, anche tra
le opere per pianoforte a qua!ro mani si
insinua qualche ombra, come la Grande
marche funèbre in do minore D.859, scri!a
in occasione della scomparsa dello zar
Alessandro I, morto nel 1825 all’età di 47
anni, dove la malinconia si scioglie in un
intimo lirismo dai tra!i molto commoventi.
Dopo il conseguimento del diploma in
pianoforte al Royal Conservatory de
L’Aia nel 1983, Bart van Oort ha studiato
fortepiano con Stanley Hoogland sempre
presso lo stesso Conservatorio.
Nel 1986 ha vinto il primo premio ed il
premio speciale del pubblico al Concorso
Mozart Fortepiano di Brugges, in Belgio e
ha successivamente studiato con Malcolm
Bilson all’Università di Cornell (Itaca,
NY), conseguendo il diploma di Doctor
of Musical Arts in Prassi Esecutiva su
Strumenti Storici nel 1993. Ha partecipato a
svariati festival a Utrecht, Firenze, Berlino,
Anversa, Brugges, Melbourne, Brisbane,
York, Montpellier, Mosca e Esterhaza,
negli USA e in Nuova Zelanda ed ha
tenuto conferenze e masterclasses presso
i conservatori di Bruxelles, Parigi, Mosca,
Helsinki, Oslo, Bucarest, Sofia, Mosca,
Stavanger, Perugia, Sydney, Adelaide,
Wellington, Melbourne, Hong Kong, Tokyo,
Juilliard, Bloomington e nell’Ontario
occidentale.
Bart van Oort insegna fortepiano ed è
docente di Prassi Esecutiva su Strumenti
Storici (Historical Performance Practice)
presso il Royal Conservatory dell’Aia
(Paesi Bassi). Bart van Oort è senz’altro
considerato uno dei più importanti
fortepianisti del nostro tempo. Bart
van Oort è anche fondatore e docente
dell’Accademia Europea Villa Bossi.
Nata in Ungheria, Petra Somlai si è laureata
in Direzione d’orchestra e Pianoforte al
Conservatorio Bela Bartòk di Budapest
e ha completato gli studi in Pianoforte
moderno all’Accademia Franz Liszt di
Budapest nel 2007.
Durante questi anni i suoi interessi si
sono principalmente indirizzati verso
l’interpretazione autentica su strumenti
storici,
studiando
clavicembalo
e
fortepiano con David Ward (England), più
tardi al Conservatorio Reale di Amsterdam
e dell’Aia, so!o la direzione di Andrea
Bonizzoni, Menno va Del9 e Bart van Oort.
Ha suonato nei più importanti festival
internazionali
di
musica
barocca,
sopra!u!o in Europa e in Giappone. Oltre
ad esibirsi in recital ed in esecuzioni di
musica da camera, viene regolarmente
invitata come solista da orchestre e lavora
regolarmente in ricerche musicologiche,
in proge!i d’opera barocca e classica ed
inoltre come ‘basso continuo’.
Nel 2010, ha conseguito il primo premio ed
il premio speciale de pubblico al Concorso
Internazionale di Fortepiano di Bruges,
il più importante e prestigioso in questo
campo, ed ha o!enuto il premio Junior
Prima Primissima in Ungheria come
eccezionale giovane talento.
È stata nominata Professore di Strumenti
Tastiera storici all’Università del Nord Texas
(USA) dove ha iniziato l’insegnamento
nell’autunno 2013. È inoltre Professore
associato all’Accademia Europra Villa Bossi
di Bodio Lomnago (VA).
h 21.15 chiesa di santa marta ~ romano canavese
l’amante felice
musiche vocali e strumentali italiane e spagnole del XVI e XVII secolo
Anonimo (sec. xvii)
Canzone!a Amante Felice
F. Cavalli (1602-1676)
Aria Affè mi fate ridere
C. Bo'egari (1554-1620)
Villanelle Stano!e m’insognavo,
Iso!ant’arso Amore
T. Merula (1595-1665)
La Dada
C. Bo'egari
Villanelle Mi stare pone totesche,
Monicella mi farei
G.B. Fontana (1571-1630)
Sonata Terza
Anonimo (sec. xvii)
Canzone!a La Mantovana
G. Caccini (1545-1618)
Tu ch’hai le penne amore
Amor ch’a!endi
A. Falconiero (1585-1656)
La Borga
Non più d’amore, non più d’ardore
La Monarca
Anonimo (sec. xvii)
Canzone!e l’Ausençia,
Vuestra bellezza señora,
Vuestros ojos
Anonimo (sec. xvii)
Danze tradizionali pugliesi
Pizzicarella mia,
Tarantella del Gargano
B. Marini (1594-1663)
Canzone!a La Vecchia innamorata
D. Castello (c.1590-c.1658)
Sonata Seconda
F. Azzaiolo (sec. xvi)
Villo!a Chi passa per sta strada
soprano Laura Lanfranchi
voce e chitarra spagnola Federico Marincola
flauti Manuel Staropoli
viola da gamba Massimo Sartori
clavicembalo Claudia Ferrero
C. Bo'egari
Villanella Che fai qua figlia bella
Anonimo (sec. xviii)
L’Ortolano
note di sala
Il sentimento amoroso costituisce uno
dei principali fil rouge della storia della
musica, partendo dai lavori medievali che
esaltavano l’amor cortese vagheggiato dai
poeti del Dolce stil novo.
I
l programma di questo concerto ci
conduce a esplorare il sentimento
amoroso alla luce del complesso e
multiforme legame che unì per diversi
secoli Napoli e la Spagna, un rapporto
che si basa sia su considerazioni di natura
storica - nel 1443 la capitale partenopea
entrò a far parte dei domini degli Aragonesi
- sia sulla comune anima latina. Anche
dopo il passaggio di Napoli ai Borboni i due
paesi mantennero relazioni molto stre!e
so!o l’aspe!o artistico, come dimostra per
esempio la lunga permanenza di Domenico
Scarla!i a Madrid.
Nella prima metà del xvi secolo a Napoli
si diffuse la villanella, un genere dallo
stile popolaresco e dai toni satirici, dal
quale in seguito si sviluppò la più raffinata
canzone!a, da cui sarebbe derivato il
madrigale, quintessenza della vocalità
rinascimentale. I contenuti ammiccanti
e maliziosi e la gioiosa sensualità della
villanella le garantirono una grande
fortuna anche in altre regioni d’Italia,
conquistando spesso l’a!enzione dei
pubblici più colti. Tra gli autori di villanelle
a!ivi nella seconda metà del xvi secolo si
distinse il fiorentino Cosimo Bo!egari, un
personaggio dai multiformi talenti che
trascorse alcuni anni al servizio del duca
Alberto v di Baviera, al quale dedicò nel
1575 il Secondo libro de madrigali a cinque
voci de floridi virtuosi del serenissimo
ducca. Il soggiorno in Germania spiega Mi
stare pone totesche, un brano che imita
in maniera esilarante l’incerta pronuncia
italiana dei mercenari tedeschi che in
quel periodo vivevano nel frammentato
territorio italiano. Un altro tema molto
caro agli autori della villanella era quello
della vecchia bramosa d’amore, che era
spesso raffigurata con la stessa ironia
impietosa con cui venivano delineati gli
arzilli barbogi dell’opera buffa, a volte
addolcita da un velo di rassegnata mestizia.
Questo aspe!o trova espressione nel
brano del virtuoso bresciano Biagio Marini,
Ovviamente un programma dedicato al
repertorio del Regno delle Due Sicilie non
poteva prescindere dai travolgenti ritmi
della tarantella e della pizzica, danze di
tradizione popolare e riprese da parecchi
compositori sei-se!ecenteschi, che godono
ancora di una grandissima fortuna.
Diplomata a pieni voti in canto e musica
vocale da camera presso il Conservatorio
di Mantova, Laura Lanfranchi ha studiato
per molti anni anche il violino. Vincitrice
di numerosi concorsi vocali tra cui quello
di musica vocale da camera “Ci!à di
Conegliano Veneto”. Ha cantato Folk Songs
di L. Berio dire!a da Danilo Grassi per il
festival “Di nuovo musica” di Reggio Emilia,
Ravello Festival, Roma Palazzo Pamphilj.
Ha seguito, come vincitrice di borsa di
studio, corsi di perfezionamento sulla
vocalità mozartiana e monteverdiana con
il soprano Graziella Sciu!i e il tenore Nigel
Rogers presso l’Accademia di Villecroze en
Provence. A seguito di questa esperienza
si è occupata prevalentemente di musica
sacra, barocca e cameristica e si è esibita
come solista in numerose occasioni: Gloria
e Beatus Vir di A. Vivaldi (Chiesa delle
Grazie di Brescia), Magnificat di T. Albinoni,
Salmo 49 di B. Marcello, Synfonia Pytagoras
di T. Fortmann (Teatro della Laguna di
Orbetello), Gloria, Beatus Vir e madrigali
di C. Monteverdi (Chappelle S. Victor a
Villecroze), Carmina Burana di C. Orff
(Teatro Sociale di Mantova), Missa Brevis di
Z. Kodaly, Messe Basse di G. Fauré (Teatro
Regio di Torino), Jephte di G. Carissimi
(Ensemble Arte e Musica), Messa per il
Santissimo Natale di A. Scarla!i (Roma e
Rieti Ensemble Festina Lente). Ha cantato
nelle seguenti opere: Ballo delle ingrate e
Comba!imento fra Tancredi e Clorinda di
C. Monteverdi (Teatro Bibiena di Mantova),
L’Isola di Alcina di G. Gazzaniga (Teatro
Filarmonico di Verona), Didone ed Enea di
H. Purcell (Teatro municipale di Tunisi),
Memet di G.B. Sammartini (Sala Farnese
a Bologna e Metropolitan Museum of
Art di New York). Ha inciso musiche di
Paccini per Eridania, l’opera Memet di
Sammartini per Dynamic e un doppio CD
di madrigali di F.M. Marini per Roda Viva.
Lavora stabilmente da 11 anni nel coro del
Teatro Regio di Torino e collabora con il
Coro Filarmonico della Scala. Nell’ambito
piemontese canta in tre gruppi di musica
barocca: Collegio Musicale, Musici di Santa
Pelagia e Vox Libera, dire!i rispe!ivamente
da Adriano Gaglianello, Maurizio Fornero e
Dario Tabbia. Con questi gruppi si è esibita
da solista e in formazione cantando:
Magnificat di T. Alinoni, Messa a 4 voci,
Missa Dolorosa e Stabat Mater di A. Caldara,
Missa Sancti Joannis de deo di J. Haydn,
Litanie Lauretane kv 109 e Missa Brevis kv
65 di W.A. Mozart, O Praise the lord with one
consent hwv 250, I will magnify thee hwv
250 di G.Fr. Handel, La Barca e il Festino di
A. Banchieri, Laetatum Sum e Magnificat
di A. Scarla!i, Selva Morale e Spirituale
di C. Monteverdi, O magnum misterium
di Palestrina, Tenebre Responsories di
L. da Victoria, in festival quali: Unione
Musicale Torino, Regie Sinfonie, Antiqua
2009, Festival Armonie sul Lago ad Orta,
Filarmonica di Saluzzo, Laudes Paschales,
Cori a Palazzo di Mantova, Kalendamaya,
Invaghite Note, Ravenna Festival. Nel 2010
con il coro del Teatro Regio di Torino ha
cantato in una tournée in Cina (Shanghai)
e Giappone (Tokyo, Yokohama) so!o la
direzione di Gianandrea Noseda.
Nato a Roma, dopo aver studiato chitarra
classica, Federico Marincola ha seguito i
corsi di liuto del Conservatorio “Sweelinck”
di Amsterdam e del Royal College of Music
di Londra, dove si è diplomato in liuto
e musica antica. Si è in seguito laureato
con lode presso la facoltà di Sociologia
dell’Università di Urbino e diplomato in
Liuto con il massimo dei voti presso il
Conservatorio S. Cecilia di Roma. Ha inoltre
conseguito il diploma di canto presso
il Conservatorio di Musica di Menton
(Francia), specializzandosi nel repertorio
vocale rinascimentale e barocco. Da più
di venti anni svolge un’intensa a!ività
concertistica (Europa, Americhe ed Asia)
come solista, in ensemble e in orchestra.
Oltre ad aver partecipato a numerosissime
incisioni sia in orchestra che in ensemble,
ha realizzato vari CD solistici di liuto
e chitarra rinascimentale per la casa
discografica Verany-Arion. Questi ultimi
lavori sono stati entusiasticamente accolti
dalla critica internazionale, e la rivista
francese Diapason lo ha riconosciuto come
uno dei maggiori interpreti mondiali per
quanto riguarda la discografia liutistica
rinascimentale.
Ecle!ico
polistrumentista,
Massimo
Sartori ha intrapreso lo studio del flauto
diri!o con Lorenzo Cavasanti e più di
recente della viola da gamba con Guido
Balestracci. Si è lauretao im viola da gamba
presso il Conservatorio “Giuseppe Vedi” di
Torino. Si è specializzato nell’esecuzione
della musica medievale, rinascimentale
e barocca partecipando a masterclasses
tenute, fra gli altri, da A. Bernardini,
S. Brage!i, J. Tyson, K. Boeke e W. van
Hauwe. Collabora con varie formazioni
con le quali ha effe!uato numerose
registrazioni discografiche (Stradivarius,
Tactus, Nuova Carisch, Brambus Records)
ed è stato ospite di significative rassegne
musicali in Italia e all’estero. Ha preso
parte, in qualità di musicista, ad alcune
rappresentazioni teatrali so!o la regia
di E. Fenoglio e F. Urban. Come flautista
è stato scri!urato da RAI 3 per alcune
produzioni televisive. Dal 1991 fa parte
del Cantovivo, gruppo torinese presente
da oltre venticinque anni nei più
importanti circuiti del folk europeo. Ha
effe!uato numerosi concerti in Italia,
Francia, Svizzera, Austria, Belgio, Olanda,
Germania, Spagna, Portogallo e a Cuba.
È docente di musica e svolge una intensa
a!ività concertistica.
h 21.15 chiesa di santa marta ~ romano canavese
giovanni battista bassani 1647/1657-1716 ca.
giona
Oratorio per soli,
orchestra e basso continuo
Giona Carlo Vistoli
Testo Mauro Borgioni
Atrebate Raffaele Giordani
Speranza Laura Antonaz
Obbedienza Margherita Rotondi
Orchestra d’archi di Ravenna “Les Nations”
dire!ore al clavicembalo Maria Luisa Baldassari
note di sala
T
ra il xvii e il xviii secolo in Italia si
assiste!e alla fioritura dell’oratorio,
un lavoro di cara!ere devozionale
basato che si era sviluppato dalla lauda
cinquecentesca e aveva conosciuto una
brusca accelerazione dopo il Concilio di
Trento, per contrastare l’approccio più
dire!o con cui i predicatori riformati si
rivolgevano alle comunità di fedeli dei
paesi di lingua tedesca. Di questo genere
ci sono pervenuti centinaia di opere spesso di livello artistico molto elevato
- che continuano ad a!endere di essere
riscoperti organicamente e di essere
proposti al grande pubblico.
Questo concerto ha il grande merito di
presentare uno dei capolavori di Giovanni
Ba!ista Bassani, compositore padovano
che ebbe l’inusitato onore di essere preso in
considerazione nientemeno che da Johann
Sebastian Bach, che fece trascrivere sei
sue messe e se ne ricordò in alcune opere.
Come molti suoi contemporanei, Bassani
non fu profeta in patria e intorno al 1672 si
trasferì a Ferrara, dove ricoprì l’incarico di
organista dell’Accademia della Morte, una
delle istituzioni religiose più in vista della
ci!à estense, che si occupava di fornire i
conforti ai condannati alla pena capitale e
della sepoltura dei cadaveri abbandonati.
Nel corso dei quarant’anni che trascorse
a Ferrara, Bassani diede prova di essere
un compositore tanto prolifico quanto
ecle!ico, scrivendo una ricca messe di
lavori strumentali, tredici opere liriche -
tu!e andate perdute, fa!a eccezione per
qualche aria de Gli amori alla moda - e
altre!anti oratori, cinque dei quali sono
sopravvissuti.
Il Giona è con ogni
probabilità una delle
opere di maggior
successo di Bassani,
in quanto - dopo essere stata eseguita
per la prima volta a Modena nel 1689 - fu
riproposto a Ferrara nel 1691 e nel 1696 e
a Firenze nel 1693, un fa!o tu!’altro che
frequente in un’epoca in cui venivano
composte opere a ge!o continuo.
Protagonista assoluto è il profeta biblico
a cui Dio aveva chiesto di andare a
convertire gli assiri, ma che aveva rifiutato
il pericoloso incarico, finendo dopo alcune
peripezie per mare per essere ingoiato da
una balena. Dopo essersi pentito della
sua decisione, Giona viene rige!ato per
intervento divino sulla riva del mare, dove
termina il libre!o di Ambrogio Ambrosini.
So!o il profilo stilistico, il Giona vanta una
scri!ura molto incisiva e variegata, che
alterna sapientemente i toni lirici a quelli
drammatici e delinea con grande efficacia
l’animo tormentato dell’antico profeta.
L’Ensemble Les Nations è presente da
alcuni anni sulla scena musicale italiana;
nato con l’intento di approfondire il
repertorio barocco italiano ha in seguito
esteso i suoi interessi al repertorio
rinascimentale, su solide basi di ricerca
filologica che però non trascura l’aspe!o
spe!acolare.
Il gruppo ha registrato per RAI Radio3, ha
partecipato a numerose rassegne e festival
musicali in diverse ci!à italiane (ricordiamo
i prestigiosi Bolzano Festival, il Festival del
concorso internazionale Guido d’Arezzo
e il doppio appuntamento MITO, 2007 e
2008) ed è stato invitato a festival musicali
in Grecia e Francia; su commissione della
Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e
Rovigo ha allestito ’Euridice’ di Jacopo Peri,
che ha avuto diverse repliche in vari luoghi
storici del Veneto nell’estate 1999 con
notevole successo di pubblico. La stessa
opera è stata commissionata di recente dal
prestigioso festival MITO 2008.
Nell’o!obre 1997 l’ensemble ha inciso il
primo compact, dedicato alle musiche sacre
del compositore mantovano/veronese
B. Tromboncino per la casa discografica
Tactus. La registrazione è stata modellata
sulla pratica vocale e strumentale del primo
Rinascimento, in particolare nel nord
Italia e a Venezia. Un nuovo CD dedicato
alla musica profana di Tromboncino è
uscito nel 2001; nel 2002 è stata pubblicata
invece una registrazione di composizioni
sacre e profane del polifonista Costanzo
Porta. Dal 2005 inizia invece la ricerca
sull’oratorio emiliano romagnolo di fine
’600, che ha prodo!o finora 5 titoli: il primo
anno è uscito il CD che contiene l’oratorio
di Giovanni Paolo Colonna Il Transito
di S. Giuseppe, inedito conservato alla
biblioteca Estense di Modena, trascri!o
per l’occasione. Nel 2008 è uscito un altro
oratorio inedito, San Sigismondo re di
Borgogna, del compositore bolognese
Domenico Gabrielli, e. nel 2011 l’ultima
produzione ha visto eseguire e registrare
il Mosè di Giacomo Antonio Perti. In
uscita nel 2014 Gionata di Antonio Pio e
Assalonne di G. P. Colonna, mentre il lavoro
proseguirà con il Giona di G. B: Bassani.
I suoi componenti hanno al proprio
a!ivo ampie esperienze musicali come
solisti, docenti in conservatori e corsi di
perfezionamento musicale, musicologi.
“Con le sue sonorità (Les Nations) ci
ha riportato a un epoca più felice...”
[K.Papadakis, Rethimnika Nea, Creta].
“L’Ensemble Les Nations è riuscito
felicemente a far concordare codici
stilistici e codici di ascolto...” [Il Resto del
Carlino] “Il festino del Giovedì grasso
eseguito dall’Ensemble Les Nations...un
appuntamento imperdibile” [La Nazione]
“An interpretation full of grace...” [Early
Music America]
www.ensemblelesnations.eu
Carlo Vistoli nasce a Lugo (RA) nel 1987.
Conseguita nel 2006 la Maturità Classica,
si iscrive alla Facoltà di Conservazione dei
Beni Culturali dell’Università di Bologna.
Dopo aver studiato chitarra classica e
pianoforte, si dedica allo studio del canto
lirico come controtenore, dapprima con
il tenore Fabrizio Facchini (dal 2005 al
2007) e il controtenore Michele Andalò
(nel corso del 2007), ed a!ualmente con
il tenore William Ma!euzzi (dal 2007) e il
contralto Sonia Prina (dal 2012). Partecipa
a masterclass sulla vocalità barocca tenute
da Monica Bacelli, Sara Mingardo e Sonia
Prina. È inoltre iscri!o al Triennio di
Canto rinascimentale e barocco presso il
Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara.
Dal 2010 si esibisce in recital solistici in
varie ci!à italiane, spesso in duo con il
clavicembalista Marco Farolfi. Nel giugno
2012 canta nell’ambito del Ravenna Festival
2012, in un concerto assieme al tiorbista
Fabiano Merlante e a Cristina Mazzavillani
Muti quale voce recitante. Selezionato
tramite il Concorso Primo Palcoscenico,
inde!o dal Conservatorio “B. Maderna”
di Cesena, debu!a, nell’o!obre 2012, nel
ruolo della Sorceress in Dido & Aeneas
di Henry Purcell (concertazione di Luca
Giardini; regìa di Gabriella Mede!i),
presso il Teatro Bonci di Cesena (RA),
con successiva replica presso il Teatro
Alighieri di Ravenna. Nel novembre 2012,
canta il ruolo di Licida ne L’Olimpiade di
Josef Mysliveček (direzione di Oliver von
Dohnányi; regìa di Ludek Golat) presso il
Teatro Comunale di Bologna, nell’àmbito di
un proge!o della Scuola dell’Opera Italiana
di Bologna. Nel 2013 incide un disco per
l’etiche!a Tactus dedicato al repertorio
sacro di Ippolito Ghezzi (1650-dopo il 1709),
assieme ai complessi strumentali e vocali
della Cappella Musicale di San Giacomo
Maggiore di Bologna. Nel dicembre 2013 è
solista nel Weihnachts-Oratorium bwv 248
di Johann Sebastian Bach a Bordeaux, con la
direzione di Éliane Lavail. Distintosi in vari
concorsi internazionali, riceve i seguenti
riconoscimenti: vi Concorso Internazionale
Ci!à di Bologna 2012: Targa del Centro
Studi Farinelli (miglior interprete barocco);
Targa Teatro Guardassoni (Premio del
Pubblico); i Concorso Internazionale
“Cleto Tomba” 2012 di Castel San Pietro
Terme (BO): i Premio; iii Internationaler
Gesangswe!bewerb für Barockoper Pietro
Antonio Cesti 2012 di Innsbruck: finalista; v
Concorso Internazionale di Canto “Renata
Tebaldi” 2013 - Repertorio antico e barocco
di San Marino: i Premio; Premio Rotary. xiii
Concorso Internazionale “Musica Sacra” di
Roma: finalista.
Mauro Borgioni ha studiato canto
al Conservatorio di Perugia per poi
specializzarsi nella vocalità antica e nel
canto barocco presso la Scuola Civica di
Milano e successivamente al Conservatorio
di Cesena. Si esibisce come solista con un
repertorio che spazia dal madrigale alla
cantata, dall’oratorio all’opera, prendendo
parte a varie produzioni tra cui Vespro della
Beata Vergine di Monteverdi, Oratorio di
Natale, Ma!haus, Johannes Passion, Messa
in Si minore, Magnificat di Bach, Messiah
di Handel, Requiem di J. Gilles e A. Campra,
Nelson-Messe di Haydn, Vesperae e Missae
di Mozart, Via Crucis di Listz, Requiem
di Faure, lavorando con La Venexiana, Il
Canto di Orfeo, Cantar Lontano, Concerto
Italiano, Coro della Radio Svizzera, LaVerdi
Barocca, Orchestra da Camera di Mantova,
I Turchini, Academia Montis Regalis, La
Stagione Armonica, Accademia Hermans,
Odecathon e Micrologus.
Collabora con importanti dire!ori e
musicisti, tra cui Claudio Cavina Gianluca
Capuano, Rinaldo Alessandrini, Marco
Mencoboni, Diego Fasolis, Leonardo G.
Alarcon, Antonio Florio, Corrado Rovaris,
Johnatan Webb, Michele Campanella,
Chiara Banchini, Lorenzo Ghielmi, Sergio
Balestracci. Ha interpretato Apollo ne
L’Orfeo (Festival di Santander), Giove ne Il
ritorno di Ulisse in patria (Cité de la Musique
di Parigi; Tage Alte Musik Regensburg,
Concertgebouw di Amsterdam, Musikfest
Stu!gart)
e
Mercurio/Familiari
ne
L’Incoronazione di Poppea (Sinfonia en
Perigord, MITO Milano); il Testo ne Il
Comba!imento di C. Monteverdi (Citè de
la Musique di Parigi), Pastore e Caronte
ne L’Euridice di Giulio Caccini (Altemusik
Innsbruck), Il Damone di Alessandro
Stradella (Segni Barocchi, Foligno), Mondo
e Consiglio ne Rappresentatione di Anima
et Corpo di E. de’ Cavalieri (Copenaghen
Renaissance Music Festival), Aeneas in
Dido & Aeneas di Purcell (Teatro Bonci di
Cesena, Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro
Verdi di Gorizia), Don Roberto ne La Stanza
Terrena di A. Miari (Teatro Comunale di
Belluno), The Traveller in Curlew River di
Benjamin Bri!en (Sagra Musicale Umbra).
Inoltre ha preso parte a diversi allestimenti
tra cui Festa Monteverdiana, spe!acolo
con musiche di C. Monteverdi e la regia
di Pierluigi Pizzi (Sferisterio di Macerata);
Myth, opera del coreografo belga/
marocchino Sidi Larbi Cherkaoui, in scena
in tu!e le capitali europee (produzione
congiunta di Toneelhuis di Anversa,
Theatre de la Ville di Parigi, Saddler’s
Theatre di Londra, Art Foundation di
O!awa, Fondazione Musica per Roma) con
l’ensemble Micrologus; La Fabula d’Orpheo,
rappresentazione sul testo del Poliziano
con musiche del primo Rinascimento,
prodo!a da Fondation Royaumont (Parigi)
e Ensemble Lucidarium. Ha inciso per le
etiche!e discografiche Zig-Zag Territoires,
Alpha-Prod,
Bongiovanni,
Dynamic,
Elucevanlestelle Records, Stradivarius,
K617, Glossa, ORF, Arcana, Ricercar e per
emi!enti radiofoniche e televisive.
Raffaele Giordani è laureato in Chimica
presso l’Università di Ferrara, ma la passione
per la musica lo spinge a intraprendere
anche la formazione musicale presso il
Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara.
A!ualmente si perfeziona con M. Luisa
Vannini e Sonia Prina. Collabora con i
migliori ensemble italiani ed europei di
musica antica tra cui: Concerto Italiano,
La Venexiana, Malapunica, Odhecaton, De
Labyrintho e Vox Altera (con cui affronta
anche il repertorio contemporaneo). È
membro de’ La Compagnia del Madrigale
dalla sua fondazione.
Nel repertorio solistico di epoca barocca
o più tarda sono da segnalare opere quali
cantate ed oratori di G.Fr. Händel, di
J.S. Bach. e Comba!imento di Tancredi
e Clorinda, di Monteverdi; Requiem di
Mozart, collaborando con dire!ori quali,
tra gli altri, di Rinaldo Alessandrini,
Michael Radulescu, O!avio Dantone, Fabio
Bonizzoni, Diego Fasolis.
Ha cantato, in numerosi festival di musica
antica e stagioni operistiche i seguenti
ruoli: Bastian in Bastian und Bastienne
di Mozart; Pastore e Apollo, nell’Orfeo ed
Eurimaco ne Il Ritorno di Ulisse in Patria
di Monteverdi; Aminta nell’Euridice di Peri
e Un Pastore nell’Euridice di Caccini; Mr.
K, Karl e Un Imprenditore in Joseph K,
il processo continua di F. Hoch, in prima
assoluta a Lugano. Con il pianista Marco
Giardini affronta repertorio liederistico
e cameristico tenendo concerti in
varie stagioni musicali del nord Italia.
Ha inciso per Naïve, Glossa, Ricercar,
Arcana, Amadeus, Stradivarius, Bo!ega
Discantica, Tactus, Rai Radio3, Deutsche
Grammophon, (con Claudio Abbado), WDR
e RSI. Le sue incisioni vantano numerosi
premi tra cui Diapason d’or de l’année,
Choc de l’année, Midem Classical Award,
disco del mese Amadeus.
Dopo il diploma in canto conseguito
al Conservatorio “G. Tartini” di Trieste,
Laura Antonaz ha proseguito gli studi
con Jessica Cash e con Serge Wilfart. Il
suo indirizzo interpretativo predilige
la dimensione della vocalità barocca e
liederistica. Ha perfezionato la prassi
esecutiva con Nigel Rogers, Joshua RiBin,
Alan Curtis, e il repertorio liederistico con
E. Werba e Ch.Ludwig. Ha vinto il concorso
internazionale di Bardolino per cantanti
di Lieder, il “G.B. Pergolesi” di Roma, il
concorso della “Società dell’Opera Buffa”
di Milano. Ha debu!ato nel Flauto magico
di Mozart a Trieste, seguito da Paisiello,
Jommelli, Cavalli, Gluck, Weber, Offenbach,
fino all’Agrippina di Haendel a Buenos
Aires e Monteverdi a New York, Lincoln
Center. È ospite di prestigiosi festival
(Bruges, Utrecht, Lugano, Lucerna, Milano,
Tenerife, Rio de Janeiro) in collaborazione
con I Barocchisti, la Radio Svizzera
Italiana, l’Orchestra Sinfonica Nazionale
della Rai, La Risonanza, Concerto Italiano,
Odhecaton, Les Nations, Ensemble La
Fenice. L’oratorio è il fulcro della sua
a!ività, dagli inediti secenteschi a Haendel,
Bach, Haydn, Schumann. Ha effe!uato più
di trenta incisioni discografiche per Tactus,
Stradivarius, Discantica, Nuova Era, Rivo
Alto, Amadeus.
Nata a Bari nel 1986, Margherita Rotondi
si diploma in canto con il massimo dei voti
so!o la guida del mezzosoprano N. Ciliento
presso il Conservatorio “N. Piccinni” di
Bari. Nel 2006 ha cantato da solista a
New York con l’Accademia del Canto in
collaborazione con l’associazione culturale
“Van Westerhout Cultural Activities”.
Nel 2007 ha debu!ato nel ruolo di Sofia
nell’opere!a I fiori della piccola Ida della
compositrice Elisabe!a Tri!o eseguita
in prima assoluta all’interno del Festival
“I Mozartini”. Ad aprile 2009 ha cantato
come solista nel Auditorio Conde Duque
di Madrid e a maggio si è esibita nel Teatro
Piccinni di Bari. Nel 2009 ha interpretato
il ruolo di “Voce di Sopranino” nell’opera Il
Tabarro all’interno del Festival Operistico
del Mediterraneo. Nel 2010 e nel 2011 è
stata Annina nella Traviata”di G. Verdi
all’interno del Festival Lirico nell’Abbazia
di Casamari. A se!embre 2010 ha debu!ato
il ruolo di Ines nel Trovatore di G. Verdi. È
stata Flora in Traviata al Bitonto Opera
Festival dire!a da G. Solliman e al Festival
Lirico nell’Abbazia di Casamari, dove ha
debu!ato nel 2011 come solista nella Messa
in do maggiore di L. van Beethoven. Ha
frequentato masterclass con Erik Ba!aglia
e Valentina Valente per il repertorio
cameristico italiano, spagnolo, tedesco e
francese, con Lucrezia Messa, Sherman
Lowe e Paola Pi!aluga per la tecnica
vocale, con Bruna Baglioni, Lella Cuberli,
Mariella Devia, Paolo Coni, Vi!orio
Terranova e Stefania Bonfadelli per il
repertorio operistico, con Roberta Mameli
e Sonia Prina per il repertorio barocco.
Ad aprile 2012 è entrata a far parte
dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo
Celle!i”. Ha partecipato al Festival della
Valle d’Itria interpretando una do!oressa
nell’opera contemporanea Nur di M.
Taralli ed è stata cover del ruolo di Semira
nell’Artaserse di Hasse dire!o da C. Rovaris
con la regia di G. Lavia e del ruolo di Fatima
nella Zaira di V. Bellini. Sempre all’interno
del festival ha tenuto diversi concerti di
musica antica con A. Greco ed il concerto
di Liederistica accompagnata al pianoforte
da E. Papadia. Sempre con l’Accademia
Celle!i, nel 2012 ha debu!ato nell’Orfeo di
Luigi Rossi/Daniela Terranova all’interno
dell’o!avo Tallinn Chamber Music Festival.
A novembre ha debu!ato nel Gloria e nel
Beatus Vir di A. Vivaldi in Albania. A maggio
2013 ha debu!ato nel ruolo di Cherubino
ne Le Nozze di Figaro di W.A. Mozart
presso il LuccaOperaFestival. A luglio 2013
ha debu!ato con L’Opera de Chambre de
Geneve ne Lo Speziale di Haydn nel ruolo
di Volpino. A se!embre ha partecipato
alle celebrazioni per il quarto centenario
della morte di Carlo Gesualdo a Gesualdo,
esibendosi con l’ensemble madrigalistico
Fiorilegium Vocis. Ad o!obre 2013 è stata
Lola in Cavalleria Rusticana presso L’Ente
Concerti Maria De Carolis di Sassari.
Ad o!obre 2014 debu!erà Nerone ne
L’Incoronazione di Poppea a Tokyo con
il M° Cavina. Ha vinto il primo premio al
Concorso Internazionale di Canto Lirico
Federico ii presieduto dal M° Arena. Si
sta specializzando nel repertorio barocco
presso il Conservatorio di Ferrara so!o la
guida del contralto Sonia Prina.
Luca de Paolis
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corsi & seminari
Il Corso Internazionale di Musica Antica,
giunto quest’anno alla 16ma edizione, si pone
ormai come un un punto di riferimento nel
panorama italiano della musica antica,
a!irando ogni anno sempre più allievi e
professionisti da tu!o il mondo.
corsi individuali
Walter van Hauwe
masterclass di flauto diri!o
Noelia Reverte
viola da gamba
Lorenzo Cavasanti
Manuel Staropoli
flauto diri!o e traversiere
Federico Bagnasco
violone
Birgit Pircher
assistente di flauto diri!o
Lia Serafini
canto
Fulvio Rampi
canto gregoriano
Maurizio Cadossi
violino barocco
Daniele Bovo
violoncello barocco
Sergio Ciomei
clavicembalo
Claudia Ferrero
basso continuo e clavicembalo
Ugo Nastrucci
liuto, tiorba e chitarra barocca
Alessandro Pontremoli
danza storica
corsi colle!ivi
Consort di flauti dolci
Consort rinascimentale
Ensemble vocale
Improvvisazione
Musica d’insieme
LdP Recorders Workshop
Due laboratori pratici di base
ed avanzato a cura di
Luca de Paolis.
Il Corso di Formazione per
Giovani Musicisti è rivolto
agli studenti dei corsi di base,
interessati ad avvicinarsi
agli strumenti storici,
continuando parallelamente
il percorso sugli strumenti
moderni.
Il corso è organizzato
dai docenti dell’Istituto
Musicale “Accademia del
Ricercare” di Se!imo T.se
ed è inserito all’interno del
festival Antiqua 2014, in
contemporanea con il xvi
Corso Internazionale di
Musica Antica.
docenti
Germana Busca
flauto
Vi'oria Panato
violino
Luisa Busca
tastiere storiche
Alessandro Bucchieri
percussioni
Gino Borio
chitarra
h 21.00
chiesa di santa marta
~ romano canavese
Concerto finale
degli allievi del corso
h 21.15 chiesa parrocchiale ~ scarmagno
georg philipp telemann 1681-1767
sonate e concerti
Sonata per flauto dolce, violino
e continuo in re minore
Largo, Allegro, Grave, Allegro, Presto
Sonata per flauto dolce, viola da gamba
e continuo in fa maggiore
Allegro, Largo, Allegr
Sonata per due flauti dolci e continuo in la minore
Adagio, Allegro, Largo, Allegro
Concerto a qua'ro flauti in fa maggiore
Adagio, Allegro, Largo Allegro
Quarte'o in do minore per flauto dolce,
oboe o flauto, violino e continuo
Adagio, allegro molto, Largo, Allegro
flauti Susanne Geist,
Federico Vitalone, Julian Dodaj,
Hagen Goar Bornmann
violoncello Nicola Brovelli
con la collaborazione dei docenti
flauto e oboe barocco Manuel Staropoli
clavicembalo Claudia Ferrero
tiorba e chitarra barocca Ugo Nastrucci
note di sala
S
ebbene abbia conosciuto la sua
massima diffusione e la sua maggiore
popolarità in epoca rinascimentale,
quando veniva utilizzato nelle chiese,
nelle corti, come strumento pastorale
e addiri!ura nei complessi militari, il
flauto dolce continuò a godere di una
grande fortuna anche nel xviii secolo,
sfiorendo poi rapidamente con gli ultimi
bagliori dell’esaltante stagione barocca. Se
considerata nella sua giusta prospe!iva,
la lunga e gloriosa storia del flauto dolce
- che affonda le sue origini in tempi
remotissimi e prosegue ancora oggi riveste un cara!ere davvero eccezionale,
in quanto seppe tenere validamente testa
a strumenti più versatili come il violino,
l’oboe e il flauto traversiere, pur non
potendo vantare le stesse risorse tecniche
ed espressive. Uno dei suoi principali
punti di forza consisteva in una tecnica
non eccessivamente complessa, che lo
me!eva alla portata di molti appassionati
e dile!anti privi di particolare talento.
Questa schiera di amateurs costituiva
anche un mercato molto appetibile per
i compositori più a!enti alle possibilità
offerte dal mercato editoriale come Georg
Philipp Telemann, che diedero alle stampe
parecchi lavori eseguibili con il flauto, il
violino o l’oboe in modo da massimizzare
le vendite. Sbaglierebbe di grosso però
chi pensasse che Telemann si dedicava
a questo strumento solo sulla base di
considerazioni economiche.
Il grande compositore
di Magdeburgo
dimostrò infatti
in molte occasioni
di saper trarre il
massimo da questo
strumento dal suono
alquanto esile e
dall’estensione
limitata,
scrivendo opere di straordinaria bellezza,
di cui la celeberrima Suite in la minore
non rappresenta che la punta dell’iceberg.
Il segreto di Telemann consisteva
semplicemente nel prendere tu!o quello
che lo strumento era in grado di dare che, a ben vedere, non è affa!o poco! - e
nell’utilizzarlo nella maniera più naturale
possibile, esaltandone da un lato la vena
cantabile e dall’altro la propensione per il
virtuosismo. Con questo semplice - almeno
in teoria - sistema videro la luce alcuni dei
più grandi capolavori di Telemann, perle di
incomparabile bellezza che continuano ad
ammaliare anche il pubblico di oggi.
h 21.15 chiesa di santa marta ~ romano canavese
walter van hauwe flauto dolce
sergio ciomei clavicembalo
Jacques Ho'eterre le Romain (±1580-1761)
Preludes
L’Art de Préluder (1712)
François Couperin (1668-1733)
Quatrième Concert Royaux in mi minore
Prélude, Allemande, Courante Françoise,
Courante a L’italiéne, Sarabande, Rigaudon,
Forlane Rondeau
Georg Philipp Telemann (1681-1767)
Fantasie n. 9
Affe!uoso, Allegro, Grave, Vivace
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Partita bwv 997
Prelude, Sarabande, Gigue
Jhr. Jacob van Eyck (±1590-1657)
Da Der Fluyten Lusthof (1635)
Isang Yun (1924-1997)
Der Besucher der Idyle
Vier Chinesische Bilder (1993)
Jhr. Jacob van Eyck
Da Der Fluyten Lusthof (1635)
Carl Philipp Emanuel Bach
(1714-1788)
Sonata in sol minore
wotq 135
Adagio, Allegro, Vivace
note di sala
P
arallelamente
alla
progressiva
affermazione
del
movimento
filologico, una ventina di anni fa
anche il pubblico si divise tra quelli che
erano rimasti conquistati dal repertorio
rinascimentale
e
barocco
appena
riscoperto, chi rimaneva fedele al verbo
romantico di Beethoven e Brahms e
quanti si avventuravano nelle lande
tu!e da esplorare della produzione
contemporanea, oltre ovviamente ai
melomani legati a filo doppio alle opere di
Verdi e Puccini. In questo modo si vennero
a creare forti contrapposizioni, con gli
uni che difendevano il proprio orticello
rifiutandosi ostinatamente di prendere in
considerazione quello degli altri, in una
maniera non molto dissimile da quella
dei tifosi di calcio, capaci di vedere solo la
propria squadra del cuore. Il programma di
questo concerto sembra fa!o apposta per
dimostrare che nella musica questi steccati
sono del tu!o assurdi,
anche le opere degli autori
più grandi non nascono dal
nulla, ma sono figlie di una
continua evoluzione dove
nulla succede per caso,
al punto che alla musica
si potrebbe applicare il
famoso detto del naturalista
Carlo Linneo Natura non
facit saltus.
Date queste premesse, nessuno può
storcere il naso di fronte a questo
programma di sorprendente bellezza,
che abbina alcuni capolavori dei grandi
maestri barocchi come Dario Castello, Jean
Jacques Ho!eterre e François Couperin
Le Grand ai brani di due compositori dei
giorni nostri come il coreano Isang Yun
e l’olandese Louis Andriessen. Non si
tra!a di una proposta provocatoria, ma
della dimostrazione che - nonostante il
trascorrere dei secoli e l’avvicendarsi delle
mode - l’uomo rimane sempre se stesso,
un essere perennemente alla ricerca
della bellezza e dell’espressione delle sue
istanze più profonde. Il desiderio di andare
sempre un passo più avanti costituisce
una delle cara!eristiche principali di
Carl Philipp Emanuel Bach, compositore
che partendo dai capolavori di suo padre
pose le basi da cui Ludwig van Beethoven
avrebbe spalancato le porte alla sensibilità
romantica che - seppure in forma sempre
un po’ diversa - sarebbe giunta fino alla fine
del xix secolo con Brahms.
Il fil rouge che unisce questo inedito viaggio
musicale è costituito dal flauto dolce, uno
strumento che - sebbene continui a vedersi
preferire da molti il violino o il pianoforte
- accompagna con le sue sonorità brillanti
ed evocative la storia dell’uomo da secoli,
rivelando un’a!ualità che lo ha reso molto
appetibile agli occhi - e alle orecchie
- di due dei più eminenti compositori
contemporanei e dimostrando la validità
di un’altra celebre legge scientifica, quelle
secondo cui nulla si crea e nulla - per
fortuna - si distrugge.
Considerato tra i migliori e più esperti
esecutori del suo strumento, da molto
tempo Walter van Hauwe si occupa della
tradizionale le!eratura del flauto dolce
non solo come solista ma anche come
membro dell’ensemble Quadro Ho!eterre
(1969 insieme a Kees Boeke) e Li!le
Consort (1979). Ha suonato sia il flauto
dolce che il traverso in molte performance
e registrazioni con Nicolaus Harnoncourt,
Gustav Leonhardt e Frans Brüggen .
Nel 1971 è stato co-fondatore, insieme
a Frans Brüggen e Kees Boeke, del
controverso e
sperimentale ensemble
di flauti dolci “Sour Cream”. Le scoperte
effe!uate con questo ensemble sulle
tecniche flautistiche e l’interpretazione di
una grande varietà di stili musicali (che
coprono un periodo di oltre sei secoli) sono
convogliate in un metodo professionale
diviso in tre volumi, The Modern Recorder
Player, edito da Scho! e trado!o in diverse
lingue. La sua affinità con la le!eratura
contemporanea si è sviluppata nel corso
degli anni e ha ispirato molti compositori
come Franco Donatoni e Isang Yun, a
scrivere musica per il flauto dolce.
Grazie ad una breve ma intensa
collaborazione con i giapponesi Keiko Abe
e poi con la Maarten Altena Ensemble,
specializzato in musica contemporanea
improvvisata con forti influenze jazzsperimentale, van Hauwe ha sviluppato
un grande interesse per l’improvvisazione.
Come insegnante, Walter van Hauwe
ha lavorato presso il Conservatorio di
Amsterdam dal 1971, dove ha ricevuto molti
studenti provenienti da tu!o il mondo
e viene spesso invitato a tenere master
class di interpretazione per quasi ogni
stile di musica, in particolare per la musica
contemporanea. In tale veste collabora
con Nobuko Imai, Seiji Ozawa, The Aurelia
Quarte! e molti altri. Nel 2001 è stato
responsabile per la programmazione e la
registrazione del ciclo dedicato a J.S. Bach
durante il famoso Saito Kinen Festival di
Matsumoto, in Giappone. Dal 1988, van
Hauwe cura il più de!agliato catalogo sulla
musica contemporanea per flauto dolce,
contenente circa 3400 titoli (fino a 40 campi
di informazioni per ogni titolo) che possono
essere consultate visitando www.blokfluit.
org, insieme al catalogo del repertorio
storico “Recorder Repertorio”, catalogando
la musica originale dal xvi secolo fino al
‘900. Nel 2002 ha ricevuto il prestigioso
premio olandese “Prins Bernard Music
Award”. Ha registrato per Telefunken ‘Das
Alte Werk’, Vanguard, Columbia - Denon,
RCA, CBS, su A!acca e Channel Classics Moeck Verlag e per Channel Classics .
Nato a Genova nel 1965, Sergio Ciomei
si è diplomato in pianoforte nel 1984
con il massimo dei voti e la lode, so!o la
guida di Franco Trabucco. Si è in seguito
perfezionato con Muriel Chemin, Piero
Ra!alino e András Schiff. Vincitore di
numerosi concorsi pianistici, nel 1991 si è
aggiudicato il secondo premio al concorso
“Mozart” del Mozarteum di Salisburgo.
Parallelamente all’a!ività pianistica, si
è perfezionato in clavicembalo con C.
Rousset e J.W. Jansen e in fortepiano con
Andreas Staier e Laura Alvini. Dal 1989 al
1994 è stato assistente di Frans Brüggen
e Kees Boeke ai corsi di musica barocca
inde!i dall’Accademia Chigiana di Siena.
Svolge un’intensa a!ività concertistica in
tu!o il mondo come solista di pianoforte
e clavicembalo, con il suo ensemble Tripla
Concordia (fondato nel 2005) e con alcuni
complessi di musica barocca (Il Giardino
Armonico, Europa Galante, La Musiche
Nove, La Scintilla) ospite di importanti
istituzioni musicali quali Philharmonie
di Berlino, Grand Théâtre di Ginevra,
Wigmore Hall e Royal Albert Hall di Londra,
Musikverein di Vienna, Auditorium
Nacional di Madrid, Concertgebouw di
Amsterdam, Théâtre des Champs-Elysées
di Parigi, Teatro Universidad di Santiago
del Cile, festival di Bad Kissingen, Martigny,
“Antiqua” di Genova, e Halle.
Dal 1999 di dedica anche alla direzione
d’orchestra sopra!u!o nel repertorio
barocco eseguito su strumenti originali.
Dal 2001 collabora con il mezzosoprano
Cecilia Bartoli con concerti in tu!o il
mondo. Nel 2004 sono stati protagonisti
di una serie di concerti negli Stati Uniti e
in Russia (Dorothy Chandler Pavillon e
Grande Sala del Conservatorio di Mosca).
Recentemente ha iniziato una proficua
collaborazione con l’Orchestra da Camera
di Basilea che ha portato anche all’incisione
di Affe!i Barocchi per Sony Classical con
Marjana Mijanovic e una tournée europea
con Sol Gabe!a e Marjana Mijanovic.
Registra per le etiche!e Nuova Era, Opus
111, Dynamic, Cantus, Stradivarius, EMIVirgin, Sony conseguendo numerosi premi
della critica internazionale.
La sua incisione delle Sonate di Mozart
per fortepiano e violino è stata premiata
in Giappone come una delle più belle
registrazioni “mozartiane” (Ontomo Guide
for best Chamber Music).
h 21.15 chiesa di san genesio ~ perosa canavese
musica strumentale e vocale in italia
le meraviglie del barocco da napoli a venezia
G.B. Fontana (ca. 1580-ca. 1630)
Sonate a 1, 2 , 3 per violino o flauto col basso continuo
D. Castello (xvii secolo)
Sonata per flauto, violino e basso continuo
da Sonate Concertate in Stil Moderno (edizioni 1621-1644)
Allegro, Largo, Allegro
A. Corelli (1653-1713)
Triosonate per due flauti dolci e basso continuo
A. Vivaldi (1678-1741)
Sonate e concerti per archi
violino Francesco Bergamini
flauti Pietro Scalzo, Luca Ventimiglia
viola da gamba Chiara Torrero
con la collaborazione dei docenti
flauti Lorenzo Cavasanti
clavicembalo Sergio Ciomei
tiorba e chitarra barocca Ugo Nastrucci
note di sala
S
e nel corso del xix secolo l’Italia
è stata senza dubbio la patria del
melodramma grazie ai celebri
lavori di Rossini, Verdi e Puccini, nei due
secoli precedenti fu maestra del genere
strumentale, de!ando le regole del buon
gusto anche ai compositori più carismatici,
primo tra tu!i il sommo Bach, che nei suoi
anni giovanili studiò e trascrisse diversi
concerti di Vivaldi, Marcello e Legrenzi. Il
programma di questo concerto ci consente
di ripercorrere le tre fasi dell’evoluzione di
questo repertorio, che costituisce uno dei
capitoli più gloriosi della storia dell’arte del
nostro paese.
Nei primi decenni del xvii secolo a Venezia
si misero in evidenza due compositori
che profusero gran parte del loro
talento nel repertorio strumentale, il
bresciano Giovanni Ba!ista Fontana e
Dario Castello, figura tu!ora avvolta nel
mistero, nonostante gli studi compiuti
dai musicologi per svelarne l’identità.
Fontana e Castello diedero
un contributo determinante
alla transizione dalla
“sonata per molti
istrumenti” di breve durata
e dalla struttura ancora
estremamente fluida a
opere pensate per le risorse
tecniche ed espressive di
uno strumento specifico
come il violino,
strumento che proprio in quegli anni stava
conoscendo una rapida affermazione.
In particolare, i due libri di Sonate in stil
moderno di Castello rappresentarono un
punto di svolta di grande importanza,
facendo balenare prospe!ive fino ad allora
inimmaginabili.
Dopo questa fase di definizione, Arcangelo Corelli portò i tre tipi di sonata (solistica,
da camera e da chiesa) a straordinari livelli di perfezione formale, al punto da essere
considerato un indiscutibile modello di stile. In questi anni – siamo a cavallo tra la fine
del xvii e l’inizio del xviii secolo - un gran numero di musicisti stranieri si recò a Roma
per studiare con Corelli (o semplicemente per ascoltarlo), portandone poi il suo verbo nel
loro paese. La terza fase - quella della definitiva consacrazione a livello europeo - ebbe
inizio subito dopo e trovò il suo principale alfiere in Antonio Vivaldi, il Prete Rosso che
non si limitò a dare alle stampe le sue principali raccolte di concerti ad Amsterdam (come
del resto aveva già fa!o Corelli), ma scrisse parecchi concerti per illustri commi!enti
stranieri, portando al massimo splendore il nostro repertorio strumentale.
h 21.15 chiesa di santa marta ~ romano canavese
zefiro
duetti e trii con basso continuo
Georg Friedrich Händel (1685-1759)
Trio in fa maggiore per oboe, fago!o e basso continuo
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Preludio dal clavicembalo ben temperato
Georg Friedrich Händel
Sonata in si bemolle maggiore per oboe e basso continuo
Antonio Vivaldi (1678-1741)
Sonata per violoncello e b.c.
Sonata in do minore per oboe e b.c.
Giovanni Benede'o Pla'i (1697-1763)
Trio in sol maggiore per oboe, violoncello e basso continuo
François Couperin (1668-1733)
Preludio da L’art de toucher le clavecin
Concert royal n. 1 in sol maggiore
Georg Philipp Telemann (1681-1767)
Sonata in fa minore per fago!o e basso continuo
Giovanni Benede'o Pla'i
Trio in do minore per oboe, fago!o e basso continuo
Ensemble Zefiro
oboe Paolo Grazzi
fago!o Alberto Grazzi
violoncello Gaetano Nasillo
clavicembalo Luca Guglielmi
note di sala
S
e è senz’altro vero che nella le!eratura
cameristica barocca la fanno spesso da
padroni il violino e il flauto (sia dolce
sia traversiere), al punto da rappresentare
agli occhi di molti i principali alfieri del
repertorio sei-se!ecentesco, non bisogna
nemmeno dimenticare che al loro fianco
si misero in luce anche altri strumenti,
che seppero esprimerne in maniera molto
efficace lo spirito e gli affe!i di quel periodo.
In particolare, nel corso
di questi secoli la tecnica
costruttiva degli strumenti
a fiato fece passi da
gigante, consentendo a
strumenti come l’oboe e
il fagotto di proporsi in
veste solistica con sempre
maggiore autorevolezza.
Nel caso del fago!o si tra!a di un risultato
veramente ragguardevole, se si pensa che
era rimasto confinato quasi esclusivamente
alla formazione del basso continuo fino
all’inizio del xvii secolo, quando il frate
agostiniano spagnolo Bartolomé de Selma
de Salaverde iniziò a scrivere opere pensate
per le sue risorse tecniche ed espressive.
Il fago!o seppe sfru!are molto bene
l’opportunità che gli fu concessa, come
dimostrano non solo i 39 concerti solistici
di Vivaldi, ma anche le molte opere
cameristiche che lo vedono dialogare
brillantemente al fianco di altri strumenti.
Ascoltando le triosonate per oboe e fago!o
di Händel e di Pla!i e la sonata di Telemann
ci si rende conto che il fago!o non incarna
l’immagine pesante e un po’ buffa di un
vecchio brontolone, ma possiede una
personalità dinamica e vivace, a proprio
agio sia nella cantabilità degli andanti sia
nei passaggi virtuosistici.
Grazie al suo timbro morbido e pastoso,
l’oboe riuscì a fare breccia nel cuore di tu!i
i compositori barocchi, che gli riservarono
parti di spicco non solo in concerti e sonate
solistiche, ma anche in arie da opere
teatrali e di cantate sacre; uno dei suoi
maggiori estimatori fu Bach, che utilizzò
più volte anche l’oboe d’amore e l’oboe da
caccia. Come si può notare nelle sonate di
Händel e di Vivaldi, l’oboe dimostra di poter
competere so!o il profilo dell’agilità sia con
il violino sia con il flauto, potendo contare
su una tavolozza di colori ricca e sontuosa.
L’immancabile Vivaldi ci offre anche una
bella sonata per violoncello - anch’egli per
molto tempo habitué del basso continuo
in felice libera uscita solistica - mentre
il clavicembalo è assoluto protagonista
nelle opere di Bach e di Couperin che
concludono questo tour europeo.
Nel 1989 a Mantova, gli oboisti Alfredo
Bernardini e Paolo Grazzi ed il fago!ista
Alberto Grazzi fondano Zefiro, un
complesso
con
organico
variabile
specializzato in quel repertorio del
Se!ecento in cui i fiati hanno un ruolo
di primo piano. In questi anni Zefiro è
diventato un punto di riferimento, in
ambito internazionale, per il repertorio
di musica da camera del ’700 e ’800 con
strumenti d’epoca.
I suoi fondatori, insegnanti presso i
Conservatori di Musica di Amsterdam,
Barcellona, Mantova, Verona, Milano,
sono considerati tra i più validi esecutori
nell’ambito della musica antica e
apprezzati solisti di famose orchestre; si
avvalgono della collaborazione dei migliori
strumentisti in campo europeo.
Zefiro è presente nei principali festival
europei di musica (Amsterdam, Aranjuez,
Barcellona, Bonn, Ginevra, Graz, Helsinki,
Innsbruck, Liegi, Lione, Londra, Malmö,
Manchester, Milano, Monaco di Baviera,
Palma di Mallorca, Parigi, Potsdam,
Praga, Ravenna, Regensburg, Salisburgo,
Stoccarda, Utrecht, Vienna, ecc.) e con
tournée in Israele, in Egi!o, in Sud America
(Cile, Argentina, Uruguay e Brasile - estate
2004), in Giappone (gennaio 2005), Canada
(giugno 2006), Corea (se!embre 2006) e
Stati Uniti (agosto 2007, marzo e giugno
2009), riscuotendo ovunque un grande
successo di pubblico e di critica.
Zefiro è stato scelto dalla televisione belga
per un documentario su Vivaldi ed ha al
suo a!ivo la registrazione di 20 compact
disc, tra cui le sei sonate di J.D. Zelenka, la
musica per insieme di fiati ed i divertimenti
per fiati e archi di W.A. Mozart, la musica
per fiati di L.v. Beethoven, la Water Music
di Händel e Wassermusik di Telemann, gli
arrangiamenti per 13 strumenti a fiato di
arie da Opere di Mozart e la pubblicazione
dei Concerti per vari strumenti e Concerti
per Oboe di A. Vivaldi (Opus 111/Naïve). Le
registrazioni più recenti, pubblicate da
Sony Music - Deutsche Harmonia Mundi,
riguardano il concerto per oboe, il concerto
per fago!o e il Concertone di Mozart, i
concerti dei fratelli Joan & Josep Pla e due
CD di Händel: The Musick for the Royal
Fireworks e Venus et Adonis con sonate e
cantate da camera insieme alla soprano
Gemma Bertagnolli. Alcuni di questi CD
hanno ricevuto diversi riconoscimenti e
premi internazionali, tra cui il “Grand Prix
du Disque”, il “Premio Nazionale Classic
Voice”, l’Editor’s Choice di Gramophone, le
“Choc du Monde de la Musique de l’année
2007”, il “Diapason d’Or de l’année 2009” e
fanno di Zefiro un punto di riferimento per
questo repertorio nel mondo intero.
L’a!ività di Zefiro si divide in tre
organici: ensemble da camera, gruppo
di fiati (Harmonie) ed orchestra barocca
proponendo una grande varietà di
programmi dall’ampio repertorio del
Se!ecento: dai concerti a 5 e per strumenti
solisti di Vivaldi alle opere teatrali e musica
festiva di Händel, dalle cantate di Bach alle
Messe di Haydn, fino alla musica per fiati di
Mozart, Beethoven e Rossini.
www.ensemblezefiro.it
Dopo il diploma in oboe, conseguito a 17
anni presso il Conservatorio di Parma,
Paolo Grazzi intraprende lo studio
dell’oboe barocco, prima come autodida!a
e poi so!o la guida di Paul Dombrecht,
presso il Conservatoire Royal di Bruxelles.
O!enuto nell’81 il “Premier Prix” con
distinzione in oboe e oboe barocco, diviene
ben presto un punto di riferimento, per
questo strumento, sia come esecutore
sia come dida!a, in Italia ed all’estero. In
particolare, come dida!a, ha dato vita
alla ca!edra di oboe barocco della Civica
Scuola di Musica di Milano, dalla quale,
nel tempo, sono usciti numerosi specialisti
oggi a!ivi nelle orchestre di tu!a Europa.
Come esecutore, collabora stabilmente
con i principali gruppi di musica antica in
Europa fra i quali “Il Giardino Armonico”
dire!o da Giovanni Antonini e “Le Concert
des Nations” dire!o da Jordi Savall. Nel
1989 fonda “Ensemble Zefiro” assieme
al fratello Alberto ed all’oboista Alfredo
Bernardini. Paolo Grazzi oltre, ad essere un
apprezzato interprete, si dedica allo studio
ed alla ricostruzione di copie di oboi del 18°
secolo, ha insegnato oboe barocco presso
la Escola Superior de Musica de Cataluña a
Barcellona e tiene corsi di specializzazione
in oboe barocco presso il Conservatorio di
Verona.
Alberto Grazzi ha studiato fago!o a Reggio
Emilia e a Milano dove si è diplomato nel
1987 so!o la guida del prof. V. Bianchi. Nel
1985 è stato invitato alla formazione della
“European Baroque Orchestra” e da allora
ha collaborato anche in veste di solista
con le più importanti orchestre europee
tra cui “London Baroque”, “Concentus
Musicus Wien”, “The English Baroque
soloist”, “Le Concert des Nations”. E’ stato
membro de “Il Giardino Armonico” e dal
1990 è primo fago!o dell’orchestra “The
English Concert” dire!a da Trevor Pinnock
con cui ha registrato alcuni concerti come
solista. Assieme al fratello Paolo e ad
Alfredo Bernardini ha fondato nel 1989
“Ensemble Zefiro”, gruppo che si dedica alla
esecuzione e alla riscoperta del repertorio
se!ecentesco con strumenti a fiato.
Insegna fago!o barocco presso la
“Civica Scuola di Musica” di Milano e il
conservatorio “E. F. Dall’Abaco” di Verona.
È docente durante i corsi estivi di Urbino,
Innsbruck e per la fondazione “La Caixa” in
Spagna. Tiene regolari masterclass in Italia
e all’estero.
Gaetano Nasillo si è diplomato in
violoncello al Conservatorio G. Verdi di
Milano so!o la guida di Rocco Filippini, del
quale ha successivamente seguito i corsi
presso l’Accademia W. Stauffer di Cremona.
Dopo aver svolto a!ività concertistica
nei più qualificati gruppi di musica
contemporanea e nelle principali orchestre
milanesi, si è dedicato allo studio della
prassi esecutiva su strumenti originali
affiancando al violoncello lo studio della
viola da gamba, perfezionandosi alla
“Schola Cantorum Basiliensis” so!o la
guida di Paolo Pandolfo.
La sua a!ività concertistica si svolge
in Europa, Stati Uniti, America del Sud
e collaborando in veste di solista con
prestigiosi ensemble europei (l’Ensemble
415 di Chiara Banchini, Concerto Vocale
di René Jacobs, Le Concert des Nations
di Jordi Savall, etc.). La sua discografia
comprende 80 CD, alcuni dei quali hanno
ricevuto importanti riconoscimenti (CD
dell’anno di Amadeus 2006), incide per
le case discografiche Harmonia Mundi,
Ricordi, Teldec, Zig-Zag Territoires. Insegna
all’Accademia Internazionale di Musica di
Milano e il master in violoncello barocco
presso l’Università della Basilicata;
partecipa ai corsi di Urbino, Fiesole,
Venezia, Daroca, Curitiba, Campinas.
Luca Guglielmi ha intrapreso giovanissimo
lo studio della musica formandosi presso
il Conservatorio e l’Ateneo della sua
ci!à. Allievo di Ton Koopman e Patrizia
Marisaldi per il clavicembalo e di Vi!orio
Bono!o per l’organo, ha ricevuto nel 1997
la “Menzione d’onore” al xii Concorso
Internazionale di Bruges. È a!ivo dal
1993 come solista di clavicembalo, organo,
clavicordo e fortepiano, continuista e
dire!ore d’ensemble. All’età di vent’anni
è stato invitato da Jordi Savall a far parte
dei suoi ensembles Hesperion XX, La
Capella Reial de Catalunya e Le Concert
des Nations.
È membro stabile dell’Ensemble Zefiro,
dell’Ensemble La Fenice e dell’Accademia
Strumentale Italiana. Ha collaborato con
ensembles quali Il Giardino Armonico,
la Freiburger Barockorchester e la
Mahler Chamber Orchestra dire!a da
Daniel Harding. Appassionato dida!a,
è professore di clavicembalo e organo ai
Corsi di Pamparato, San Feliu de Guixols
(Catalunya) e Barbaste (Francia). Ha
effe!uato più di trenta incisioni, tra CD
e Dvd, da solo e in ensemble per Decca,
Teldec, Alia Vox, Naïve, Stradivarius, Alpha,
Cpo, Orf, MA Recordings.
h 17.30 chiesa di santa marta ~ romano canavese
concerto di chiusura
corso internazionale di musica antica
M. Praetorius (1571-1621)
Suite di danze per consort rinascimentale
A. Marcello (1673-1747)
Concerto di flauti col raddoppio degli archi
J.B. Lully (1632-1687)
Suite strumentale per fiati ed archi
A. Vivaldi (1678-1741)
Concerto per Molti Instrumenti
J.S. Bach (1675-1750)
Actus Tragicus (Cantate bwv 4, 12, 106, 196)
Cantata per soli, coro e orchestra
allievi delle classi di
canto Lia Serafini
flauto Lorenzo Cavasanti, Manuel Staropoli
violino Maurizio Cadossi
viola da gamba Noelia Reverte
violone Federico Bagnasco
violoncello Daniele Bovo
clavicembalo Sergio Ciomei, Claudia Ferrero
tiorba Ugo Nastrucci
coreografie di Alessandro Pontremoli
note di sala
T
ra i primi capolavori sacri di Johann
Sebastian Bach spicca Go!es Zeit ist
die Allerbeste Zeit (Il tempo di Dio è il
tempo migliore) bwv 106, una breve cantata
funebre composta nel 1707 e conosciuta
anche con il titolo Actus tragicus, tra!o dal
frontespizio di una copia manoscri!a del
1768. Nonostante le ricerche degli studiosi,
finora non è stato possibile stabilire con
certezza per chi sia stata scri!a quest’opera
commovente, che rivela da un lato la
maturità artistica del ventiduenne Bach
e dall’altra la profondità della sua fede.
Secondo l’ipotesi più a!endibile, la cantata
sarebbe stata eseguita per la prima volta il
14 agosto del 1707 per le esequie di Tobias
Lämmerhirt, zio per parte di madre del
compositore.
A differenza della maggior parte delle
cantate bachiane, l’Actus tragicus si
apre con una Sonatina dai toni al tempo
stesso mesti e colmi di speranza, che
vede protagonisti due flauti dolci e due
viole da gamba. Il primo coro si apre con
un’atmosfera serena e contemplativa,
che lascia ben presto spazio a una vivace
fuga che esprime il frenetico a!ivismo
che l’uomo conduce per tu!a la sua
esistenza, ma con alla fine la linea d’ombra
rappresentata dalla consapevolezza che
tu!o è destinato ad avere prima o poi una
fine.
Per Bach però la morte non è solo
un momento di doloroso distacco
dagli affetti familiari, ma anche il
momento del fiducioso abbraccio con
il Padre celeste, un tema che ricorre
continuamente sia nelle cantate sia
nell’accorata riflessione delle ultime
sofferenze di Cristo delle passioni.
A questo coro fa seguito un arioso del
tenore che rifle!e sulla caducità della vita,
sul quale si inserisce il basso che con toni
incalzanti invita gli uomini a prepararsi
a rendere conto delle proprie azioni
nell’imminenza della morte. Il successivo
coro costituisce il cuore dell’opera, un
brano di meravigliosa bellezza che culmina
con l’appassionata e ripetuta invocazione
del nome di Gesù, salvezza dell’uomo
giunto al momento dell’agonia. Questo
coro è seguito simmetricamente da un’aria
del contralto accompagnato dal solo basso
continuo, in cui viene citato sul ritmo di
ciaccona l’estrema invocazione di Cristo in
croce (“Padre, nelle Tue mani affido il mio
spirito”) e da un’aria del basso in cui viene
ricordata la promessa di Cristo al buon
ladrone (“Oggi sarai con me in Paradiso”) e
infine dal commovente corale omofonico
conclusivo, preceduto da un brevissimo
passaggio strumentale che riecheggia la
Sonatina iniziale.
Lia Serafini rivolge da subito una
particolare dedizione al repertorio vocale
antico, diventando una tra le soliste più
apprezzate e richieste nel repertorio
classico e barocco. Ha il piacere di lavorare
con Maestri che hanno fa!o la storia della
musica antica, tra i quali: Jordi Savall, R.
Alessandrini, M. Mencoboni D. Fasolis, O.
Dantone, A. Florio, S. Vartolo, A. Curtis,
R. Clementic. Collabora con il pianista
Antonio Tessoni con il quale approfondisce
lo studio e l’esecuzione del repertorio della
musica vocale da camera, e con Ensemble
vocali e strumentali di grande prestigio.
È inoltre interprete esperta di Oratorio
classico e barocco. E’ stata dunque ospite
dei più importanti festival e teatri italiani,
europei e americani. Per citare solo i più
recenti: Teatro Olimpico di Roma e di
Vicenza, Auditorium di Castel Sant’Elmo
a Napoli, Usher Hall di Edinbourgh,
Auditorium di Madrid, Catedral de
Murcia, Iglesia de San Miguel a Cuenca,
Chaise-Dieu, Citè de la Musique a Parigi,
Festival d’Ambronay, Temple Protestant
de Lyon, Festival Oudemuziek a Utrecht,
Sé de Lisboa, Misteria Paschalia Krakow,
Wiener Konzerthaus a Vienna, e infine
Rose Theater del Lincoln Center a New
York. Dopo avere interpretato il ruolo di
“Amore” nell’Orfeo ed Euridice di Gluck,
ha cantato in diversi allestimenti di Opere
barocche tra le quali ricordiamo: Orfeo,
L’incoronazione di Poppea e Il ritorno di
Ulisse in patria di C. Monteverdi, L’Euridice
di Peri, e Il mondo alla roversa di Galuppi il
cui disco live è risultato nel 2004 vincitore
del Premio Internazionale A.Vivaldi inde!o
dalla fondazione Cini (dir. Diego Fasolis). E’
stata protagonista di rare opere di G.Fr.
Haendel, e precisamente: Acis and Galatea,
Alceste, Apollo e Daphne, Clori Tirsi e
Fileno, Aci, Galatea e Polifemo, Il Trionfo
del Tempo e del Disinganno. Ha effe!uato
registrazioni radiofoniche in tu!a Europa.
Suoi interventi sono apparsi nelle riviste
Orfeo e Amadeus. Ha inciso dischi per
le case discografiche Astrée, Dynamic,
Brilliant, Rainbow, Sarx Rds., Symphonia,
Stradivarius, Tactus, Chandos, Cypress,
Naxos, Opus 111, Naive, e il DVD live
dell’opera Orfeo di C. Monteverdi dire!a
da J. Savall, o!enendo riconoscimenti
e segnalazioni sia in ambito italiano
che internazionale. Tiene corsi presso il
Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza. È
una appassionata studiosa della vocalità.
Nata ad Almería, in Spagna, nel 1981, Noelia
Reverte Reche collabora regolarmente con
importanti gruppi italiani di musica antica
tra cui Il Giardino Armonico (Giovanni
Antonini), Accademia Bizantina (O!avio
Dantone) e La Divina Armonia (Lorenzo
Ghielmi), con la quale si è esibita in alcuni
dei locali più prestigiosi d’Europa.
Si esibisce regolarmente con la Verdi
Barocca di Milano (Gianluca Capuano), il
Coro Costanzo Porta (Antonio Greco), la
Capella de Ministresrs (Carles Magraner),
l’Accademia Arcadia (Alessandra Rossi),
l’Accademia del Ricercare (Pietro Busca
), e Triacamusicale (Mara Colombo), ecc.
Prima di iniziare viola da gamba, Noelia
si è laureata con lode in chitarra classica,
nel 2002 e ha ricevuto una borsa di
studio della Fondazione Antonio Gala per
giovani artisti (Cordoba, Spagna), dandole
la possibilità di esibirsi come solista in
concerti importanti, tra cui spe!acoli
al Teatro Liceu di Barcellona e il Grand
Theatre di Cordoba. Dal 2004, Noelia si
dedica interamente alla viola da gamba,
studiando so!o la guida di Leonardo
Luckert, Alfredo Barrales e Fahmi Alqhai.
Nel 2008 si è trasferita a Milano per
approfondire i suoi studi con il maestro
Rodney Prada alla Scuola Civica di Milano,
dove si è laureata nel 2011. In seguito
ha seguito un corso di specializzazione
di studio in viola da gamba con il M °
Vi!orio Ghielmi presso il Conservatorio
L. Marenzio di Brescia. Nel 2011 in tour
Noelia Mosca con clavicembalista Anna
Kuchina, eseguendo sonate di JS Bach
per viola da gamba e clavicembalo. Nello
stesso anno ha fondato l’ensemble, Il
Caleidoscopio, insieme barocco violinista
Lathika Vithanage e barocca arpista Flora
Papadopoulos, dedicata alla presentazione
dei programmi in conformità con le
pratiche storiche dei loro strumenti.
Insegna al corso estivo organizzato dalla
Accademia del Ricercare un Romano
Canavese, Torino Italia, e nei programmi
annuali promossi dal Triacamusicale
per il Gaudete! Festival Internazionale di
Musica Antica. Ha effe!uato registrazioni
con il gruppo Accordone (Guido Morini e
Marco Beasley) per Arcana e Il Rossignolo
O!aviano Tenerai per Sony.
Lorenzo Cavasanti vanta un’a!ività
concertistica di oltre 600 concerti in
qualità di solista, ospite dei maggiori
festivals nazionali ed internazionali quali
BBC Proms di Londra, Musica e Poesia a
San Maurizio di Milano (in collaborazione
Società del Quarte!o), Festwochen
der Alten Musik di Innsbruck, Festival
internazionale di Musica Antica di Urbino,
Festival Internacional de Musica Antiqua
in Daroca (Spagna).
Ha inoltre suonato per famose istituzioni
musicali quali la Cité de la Musiquedi Parigi,
l’Accademia Filarmonica Romana, gli Amici
della Musica di Firenze, l’Ente Concerti
di Pesaro, l’Accademia Filarmonica di
Verona, gli Amici della Musica di Vicenza,
l’Accademia Filarmonica di Messina, la GOG
di Genova. Inoltre ha suonato, sempre come
solista, alla Royal Albert Hall di Londra
e alla Konzerthaus di Vienna. Lorenzo
Cavasanti é membro fondatore di Tripla
Concordia e del Quadro Janas; collabora
inoltre regolarmente con i complessi Le
Musiche Nove, lAccademia del Ricercare,
Europa Galante, Le Concert des Nations , i
Sonatori della Gioiosa Marca, l’Accademia
Bizantina, Il Falcone, l’Academia De Li
Musici, l’Accademia Strumentale Italiana
e, oltre a preziose collaborazioni con artisti
come D. Oberlinger, G. Antonini, M. Steger,
K. Boeke, R. Dick, S. Kermess, I. Bostrige,
R. Invernizzi, A. Rasi e dire!ori del calibro
di R.Muti, F. Brüggen, O. Dantone, J.
Savall, P. Busca, F. M. Bressan e F. Biondi,
A. De Marchi. Dal 1990 è particolarmente
impegnato nella produzione discografica
con il gruppo Tripla Concordia, lavoro che
lo coinvolge nella scelta e nella revisione
dei testi oltre che nella realizzazione
del montaggio sonoro. Per tali a!ività
ha ricevuto particolari riconoscimenti
e premi dalla critica internazionale: nel
1991 la rivista francese Diapason ha così
recensito il CD Canzoni, Fantasie e Sonate
dedicato a Frescobaldi, Selma, Fontana e
Castello: parmi les plus belles réalisations
consacrées au répertoire instrumental
italien du baroque naissant, inserendolo
peraltro nel 1992 tra le migliori produzioni
discografiche dell’anno precedente. La sua
incisione delle sonate per flauto di Mancini
(CD Nuova Era 7138) è stata premiata dalla
Fondazione Cini di Venezia nel 1993. Nel
1998 l’album su J.S. Bach e G.Ph. Telemann
edito dall’etiche!a spagnola Cantus ha
avuto numerosi riconoscimenti tra cui il
Diapason d’or (Francia), R de Racomandé
da parte della rivista Repertoire (Francia),
Magistral (The Record Geijutsu, Giappone)
ed il giudizio Tecnica Perfe!a da parte della
rivista tedesca Alte Musik. Nel Novembre
del 1999 La rivista Audio Review ha scelto
il suo cd con l’integrale delle Triosonate
di G.Ph. Telemann per flauto, violino e
continuo (Philarmonia) come Cd del mese.
L’etiche!a Virgin Classics ha pubblicato nel
2000 due dc contenenti i concerti La No!e
e Tempesta di Mare di Vivaldi e le Cantate
bwv 55 e 82 di Bach dove Lorenzo Cavasanti
svolge il ruolo di flauto dolce e traversiere
solista
accompagnato
dall’Orchestra
Europa Galante dire!a da Fabio Biondi
(Diapason D’Or).
Dal 2004 Presidente dell’Associazione
Italiana per la Ricerca sulla Danza
(AIRDanza), Alessandro Pontremoli dopo
la maturità classica si laurea in Le!ere
moderne all’Università Ca!olica del Sacro
Cuore di Milano, presso la quale o!iene
il Diploma post lauream in Scienze dello
spe!acolo alla Scuola Superiore delle
Comunicazioni Sociali. Dall’a.a. 1994/95 al
2000/2001, dopo il conseguimento del titolo
di Do!ore di Ricerca in Teoria e storia della
rappresentazione drammatica (vii ciclo),
insegna come professore a contra!o presso
l’Università Ca!olica di Milano e di Brescia
e in seguito presso l’Università degli Studi
di Torino. Dall’o!obre 2001 è professore
Associato di Storia della Danza e del Mimo
e di Teoria e tecniche del teatro educativo
e sociale presso la Facoltà di Scienze della
Formazione (Corso di Laurea in D.A.M.S.
e Scienze dell’Educazione) dell’Università
degli Studi di Torino, dove ricopre il ruolo
di membro del Comitato Scientifico del
Centro di Studi “L’Italia del Rinascimento
e l’Europa” e dove dirige il CRUD (Centro
Regionale Universitario per la Danza)
“Bella Hu!er”. Dall’a.a. 2004/05 è dire!ore
scientifico del Master di I livello in Teatro
sociale e di Comunità presso l’Ateneo
torinese. Ha studiato danza storica con
Peggy Dixon in Inghilterra e dirige dal 1980
“Il Leoncello - Scuola e gruppo di danza
storica” di Legnano (MI). Le sue ricerche in
ambito storico e teorico vertono sopra!u!o
sulle forme e le estetiche coreiche, in
particolare dei secoli dal xv al xviii e della
contemporaneità, e sul teatro sociale e di
comunità. Oltre alla ricerca e alla dida!ica,
svolge a!ività di consulenza per enti locali
(Comune di Torino, Regione Piemonte)
per proge!i inerenti la danza e il teatro
educativo e sociale. Si è occupato, inoltre,
di consulenze storiche e coreografiche per
la fiction televisiva e cinematografica.
Hotel Arcadia
Via Romano, 
 Scarmagno
ITALY
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Viale Marconi, 
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www.relaisvillamatilde.com
colophon
Accademia del Ricercare
L’Accademia del Ricercare è un’associazione
culturale senza scopo di lucro. Fondata nel
1989, si occupa della riscoperta, dello studio
e della diffusione del repertorio musicale dei
secoli xv e xviii eseguito su strumenti storici.
L’associazione è parte del ciruito REMA
(www.rema-eemn.net), creato per me!ere in
rete le realtà europee operanti nel campo della
musica antica.
Ringraziamenti
Si ringraziano per la preziosa collaborazione
all’organizzazione di Antiqua 2014: Cristina
Ariagno, Giorgio Lorenzon, Oscar Ferrero,
Francesco Zappia, Stefania Lampugnaghi
Bertone, Giuseppe Bruno, le famiglie Beccia,
Bozzola, Laini, Montrucchio, Manconi, i
volontari della Fondazione Arte Nova e Liuteria
Canavesana.
presidente
Claudia Ferrero
Comunicazione
dire!ore artistico
Pietro Busca
dire!ore artistico dei corsi
Manuel Staropoli
www.accademiadelricercare.com
Fondazione Arte Nova
La Fondazione nasce nel 2011 a Romano
Canavese, con lo scopo di promuovere e
diffondere le arti visive, in particolare art
nouveau ed arte contemporanea, la musica
classica e la scienza. Opera senza fini di lucro
nel territorio del Canavese, organizzando,
in collaborazione con altre istituzioni,
manifestazioni artistiche e di diffusione
culturale.
presidente
Giorgio Lorenzon
dire!ore
Cristina Ariagno
www.fondazioneartenova.org
contenuti e testi
Giovanni Tasso
layout
Koyaanisqatsi Collective
www.koyaanisqatsicollective.tumblr.com
photo credits
Yvan Lemeur, Pascal Poggi, Ian Dolphin,
Silvia Perucche!i.
stampa
Tipografia Bellis
www.tipografiabellis.it
Finito di stampare a maggio 2014.