SCHEDA TECNICA DI PRESENTAZIONE PROGETTO E/O MACROPROGETTO L.r. 8/2005 – Dgr 1004 del 29 novembre 2013 BIENNIO 2014-2015 TITOLO PROGETTO: SCHEDA TECNICA DI PRESENTAZIONE PROGETTO SEZIONE 1: RICHIESTA DI PARTECIPAZIONE AL BANDO All’ASL di Bergamo Il/ Sottoscritto VALENTINA LANFRANCHI Rappresentante legale dell’Ente con sede legale in ASSOCIAZIONE CARCERE E TERRITORIO BERGAMO VIA ALBERICO DA ROSCIATE, 25 24124 BERGAMO (BG) Iscritto al seguente albo/registro regionale o nazionale (esclusi gli Enti Locali) REGISTRO PROVINCIALE DELLE ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE Con provvedimento n°1948 del 10/06/2009 Operante nell’ambito degli interventi a favore delle persone sottoposte a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria dall’anno 1983 Vista la DGR n. 1004 DEL 29/11/2013 CHIEDE di poter beneficiare del contributo di € 238.966,00 in conformità alla l.r. 8/2005 e ai provvedimenti amministrativi conseguenti per la realizzazione del progetto: “L’alternativa su misura” sintetizzato con la presente scheda, in conformità alle disposizioni procedurali indicate nell’Avviso Pubblico dell’ASL di BERGAMO 1 A tal fine allega alla presente: Provvedimento di nomina del responsabile del procedimento (ai sensi della Legge n. 241/90 artt. 6, 7 e successive modificazioni); Formalizzazione del rapporto di partnership in merito all’attuazione della proposta progettuale (es. Accordi di programma, delibere di approvazione/impegno) con indicazione del soggetto capofila, del soggetto responsabile e del coordinatore operativo, l’ambito, l’oggetto e la durata dell’accordo, gli impegni di carattere finanziario ed economico assunti da ogni singolo partner e le relative fonti di copertura (scrittura privata) Dichiarazione del soggetto proponente di aver maturato un’esperienza di almeno due anni nelle aree individuate nel Piano di azione per il reinserimento delle persone sottoposte a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria di cui alla DGR n. 1004 del 29 novembre 2013 (o in alternativa si allega altro documento dal quale si evinca tale requisito) Dichiarazione di eventuale partecipazione in qualità di partner ad altra proposta progettuale finanziabile con il presente bando nell’ASL di riferimento Altro _________________________________________________________________________________ (specificare) Chiede che ogni comunicazione relativa alla presente richiesta di contributo sia inviata al tel. e cell. 035/232657 CELL 3391966489 fax:0354176081 e/o all’indirizzo e-mail: [email protected] oppure [email protected] Luogo e data Bergamo, 05/05/2014 Timbro e Firma (Legale rappresentante) ____________________________ Ai sensi del D.lgs.196/2003 si autorizza la competenze amministrazione all’utilizzo e al trattamento dei dati riportati nella presente scheda Tecnica di presentazione del progetto per tutte le procedure connesse alle finalità del Bando di cui alla DGR N. 1004 DEL 29/11/2013. Luogo e data Bergamo, 05/05/2014 Timbro e Firma (Legale rappresentante) ____________________________ 2 SEZIONE 2 SCHEDA DI PRESENTAZIONE DEL PROGETTO PARTE I: SOGGETTO PROPONENTE 1 Denominazione del soggetto giuridico proponente Indirizzo sede sociale dell’ente: VIA ALBERICO DA ROSCIATE, 25 24124 BERGAMO Codice fiscale 95185560166 Partita IVA / Telefono: 035232657 Cellulare: 338/3859367 Fax: 0354176081 e-mail: [email protected] Sito web:www.acterritoriobg.it 2 Legale rappresentante del soggetto proponente Cognome: Lanfranchi Nome: Valentina Indirizzo : via Zavaritt, 216 CAP: 24020 Città: Gorle Prov.: Bg Telefono: 3383859367 Fax: 035336560 3 Responsabile dell’attuazione del Progetto (è responsabile della gestione del progetto e referente del medesimo che potrebbe non coincidere con il rappresentante legale del soggetto proponente) Cognome: Gelmi Nome: Luigi Indirizzo: via Matteotti, 18 CAP: 24021 Città: Albino Provincia: (Bg) Telefono: Cellulare:3391966489 Fax: e-mail [email protected] Professione: consulente sociale 4 Tipologia di soggetto proponente (nel caso il soggetto proponente risultasse iscritto a più registri, specifichi soltanto l’iscrizione al registro con la quale intende partecipare al presente bando) 3 X Associazioni senza scopo di lucro o associazioni di promozione sociale iscritte nei registri regionali e/o provinciali dell’associazionismo ex legge regionale n° 1/2008 Cooperative sociali iscritte nella sezione A), B), C) dell’Albo regionale ex legge regionale n° 1/2008 Enti ecclesiastici con personalità giuridica ex legge 222/85 Enti privati con personalità giuridica riconosciuta ed iscritti al registro regionale delle persone giuridiche private ex regolamento regionale 2/2001 Organizzazioni di volontariato iscritte nella sezione regionale o provinciale del registro ex legge regionale n° 1/2008 Associazioni di Solidarietà Familiare iscritte nel registro regionale ex legge regionale n° 1/2008 Amministrazioni comunali singole o associate Amministrazioni provinciali ONG 5 Altri progetti presentati Il soggetto proponente ha presentato altri progetti relativamente al presente bando? No X Sì, in partnership (specificare su quali progetti) PROGETTO RUAH Linee di intervento (barrare una o più linee di intervento) 6 I progetti possono essere costruiti su più linee di intervento, secondo i criteri e le modalità indicate nel Piano di Azione per il reinserimento delle persone sottoposte ai provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria (DGR 1004 del 29/11/2013) Area Adulti □ X X □ X Linea di intervento n. 1 - Consolidamento delle reti territoriali (Agente di rete) Linea di intervento n. 2 - Potenziamento e continuità dei percorsi di accompagnamento al reinserimento sociale Linea di intervento n. 4 - Housing sociale e pronto intervento Linea di intervento n. 5 - La giustizia riparativa Linea di intervento n. 6 -Situazioni di particolare vulnerabilità Area Minori □ □ □ □ □ Linea di intervento n. 1 - Consolidamento delle reti territoriali (Agente di rete) Linea di intervento n. 2 - Potenziamento e continuità dei percorsi di accompagnamento al reinserimento sociale Linea di intervento n. 4 - Housing sociale e pronto intervento Linea di intervento n. 5 - La giustizia riparativa Linea di intervento n. 6 - Situazioni di particolare vulnerabilità Area Adulti e Minori □ Linea di intervento n. 3 - La famiglia e la genitorialità 4 PARTE II: SOGGETTI COINVOLTI NELL’ATTUAZIONE DEL PROGETTO 6 AZIENDA OSPEDALIERA UNITA’ DI PSICOLOGIA X /__/ X Collaborazione pregressa (((Sì o no e anno di inizio della collaborazione) Ruolo di verifica l’Ufficio o il servizio coinvolto) Ruolo di realizzazione Denominazione completa dell’ente o dell’istituzione (se trattasi di Ente pubblico, specificare anche Ruolo di progettazione 7 Tipo di soggetto Ruolo di coordinamento Soggetti Partner (riportare i soggetti partner contenuti nella scrittura privata compilando una riga per ogni soggetto che si prevede di coinvolgere nel progetto e indicare per ciascuno il ruolo svolto nell’ambito della presente proposta progettuale) X NO X SI X SI 13 CONSORZIO MESTIERI X /__/ X 5 ASSOCIAZIONE DIAKONIA /__/ /__/ X 5 NUOVO ALBERGO POPOLARE /__/ /__/ X /__/ 5 ASSOCIAZIONE DON MILANI /__/ /__/ X /__/ 5 COOPERATIVA SOCIALE RUAH /__/ /__/ X /__/ SI SI SI Legenda 1: Tipologia soggetti 34 34 UEPE 23 26 Ruolo di verifica di inizio della collaborazione) /__/ /__/ X X SI /__/ /__/ X X SI ASL /__/ /__/ /__/ X SI COMUNE DI BERGAMO /__/ /__/ /__/ X SI PROVINCIA ASSESSORATO LAVORO E FORMAZIONE /__/ /__/ X /__/ SI /__/ /__/ X /__/ SI CASA CIRCONDARIALE BERGAMO 2 9 Ruolo di realizzazi one l’Ufficio o il servizio coinvolto) Ruolo di progettazi one Ruolo di coordina mento Altri Soggetti coinvolti nella rete (riportare altri soggetti coinvolti nella rete compilando una riga per ogni soggetto che si prevede di coinvolgere nel progetto e indicare per ciascuno il ruolo svolto nell’ambito della presente proposta progettuale) 7.1 Tipo di Denominazione Collaborazion soggetto completa dell’ente o dell’istituzione e pregressa (Sì o no e anno (se trattasi di Ente pubblico, specificare anche CISL, CGIL 34 CAMERA PENALE /__/ /__/ X /__/ 33 BERGAMO SVILUPPO CCI.AA. /__/ /__/ X /__/ Legenda 1: Tipologia soggetti partner 5 SI SI Legenda 1 – Tipologia soggetti partner Agenzia per l’impiego 1 2 ASL ( servizio socio sanitario) 3 Associazioni di categoria. 4 Associazioni di Solidarietà Familiare iscritte nel registro regionale ex legge regionale 23/99 5 Associazioni senza scopo di lucro o associazioni di promozione sociale iscritte nei registri regionale o provinciale associazionismo (art. 3 legge regionale 28/96 e successive modifiche 6 Azienda Ospedaliera 7 Azienda/ società 8 CFP (Centri di Formazione Professionale) 9 Comune 10 Comunità per minori 11 Comunità residenziali (accoglienza, terapeutiche, ecc.) 12 Consorzi formazione professionale 13 Cooperative sociali iscritte nella sezione A), B), C) dell’Albo regionale ex legge regionale 16/93 e confermata dalla legge regionale 21/03 e loro consorzi 14 CPA (Centro di Prima Accoglienza) 15 Enti ecclesiastici con personalità giuridica ex legge 222/85 16 17 18 Enti privati con personalità giuridica riconosciuta ed iscritti al registro regionale delle persone giuridiche private ex regolamento regionale 2/2001 Fondazioni Gruppi o associazioni di famiglie 19 Istituzione scolastica/CTP (Centri Territoriali di Educazione Permanente) 20 Organizzazioni di volontariato iscritte nella sezione regionale o provinciale del registro ex legge regionale 22/93 21 Parrocchia 22 Prefettura 23 Provincia 24 25 Scuola di Formazione del personale per i minorenni Questura 26 Sindacato 27 Soggetti iscritti nel Registro nazionale delle associazioni e degli enti (sezioni I e III) che svolgono attività a favore di immigrati ex art. 42 D.lgs 286/98 – artt. 52,53 e 54 del DPR 394/99 così come modificato dal DPR 334/04 28 Tribunale di Sorveglianza 29 Tribunale Minori 30 Ufficio Scolastico Provinciale 31 Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia 32 Università. 33 Unioncamere 34 Altro (specificare) ……………………………………… 6 PARTE III: DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO 8 Luogo di realizzazione dell’intervento Specificare il luogo presso cui si svolge l’attività, l’ambito distrettuale e il Comune di appartenenza. X PROVINCIA DI BERGAMO □ ________________________ 9 10 X □ Durata in mesi dell’intervento N. 24 Continuazione di un precedente intervento finanziato nell’anno precedente SI NO 11.1 AREA ADULTI Linea di intervento n.2 POTENZIAMENTO E CONTINUITÀ DEI PERCORSI DI ACCOMPAGNAMENTO AL REINSERIMENTO SOCIALE OBIETTIVI INTERCETTAZIONE DEL BISOGNO DI INCLUSIONE SOCIALE E PRESA IN CARICO PROMUOVERE E INCREMENTARE L’ACCESSO ALLE MISURE ALTERNATIVE AZIONE AMBITO I = interno E = esterno RACCOLTA DI SEGNALAZIONI DI SOGGETTI CON BISOGNI DI INCLUSIONE SOCIALE PRESA IN CARICO ATTRAVERSO: • l’individuazione delle attivita’ di supporto da attivare in relazione dei bisogni rilevati • accompagnamento all’accoglienza abitativa • il supporto alla ricostruzione delle relazioni sociali ACCOMPAGNAMENTO SOCIALE E LAVORATIVO: • predisponendo un’accoglienza abitativa temporanea qualificata dall’accompagnamento sociale e educativo; • attivare forme di sostegno al reddito e di lavoro socialmente utile all’interno di servizi di orientamento al lavoro I/E I/E E Linea di intervento n.4 HOUSING SOCIALE E PRONTO INTERVENTO OBIETTIVI FAVORIRE L’INSERIMENTO ABITATIVO DI PERSONE PRIVE DI RIFERIMENTI FAMIGLIARI E ABITATIVI PROPRI AZIONE ACCOGLIENZA : • realizzazione di percorsi individuali di inserimento abitativo; • sostegno all’autonomia abitativa attraverso opportunità abitative esistenti sul territorio AMBITO I = interno E = esterno E linea di intervento n.6 SITUAZIONI DI PARTICOLARE VULNERABILITÀ: SOGGETTI PSICOLOGICAMENTE FRAGILI OBIETTIVI RAFFORZARE L’EQUILIBRIO PERSONALE DI SOGGETTI FRAGILI AZIONE PREDISPOSIZIONE DI PERCORSI INDIVIDUALI A FAVORE DI SOGGETTI PSICOLOGICAMENTE FRAGILI: • con il coinvolgimento del detenuto e della famiglia; • in raccordo con i servizi territoriali 7 AMBITO I = interno E = esterno I/E 11.2 AREA MINORI Linea di intervento n. OBIETTIVI AZIONE AMBITO I = interno E = esterno • • • • Linea di intervento n.__ OBIETTIVI AZIONE AMBITO I = interno E = esterno • • • • 11.3 AREA ADULTI E MINORI Linea di intervento n.__ OBIETTIVI AZIONE AMBITO I = interno E = esterno • • • • 12 Descrizione e rilevazione dettagliata dei bisogni/problemi ai quali si vuole rispondere La politica giudiziaria in materia penale è fortemente orientata, dopo la sentenza ultimativa della Corte di Strasburgo, da un lato a migliorare le condizioni detentive interne agli Istituti e dall’altro a incentivare il ricorso alle misure alternative, non solo in fase di esecuzione penale, ma anche nella fase del processo di cognizione. Tale contesto aumenta le opportunità di ampliare, già durante la fase detentiva, gli interventi volti a leggere i bisogni complessi dei detenuti e le risorse di cui dispongono, ma sollecita fortemente anche la necessità di risposte integrate che agevolino e rendano possibile il mantenimento o il ricorso alle misure alternative, precostituendo le necessarie condizioni personali e sociali. Nella realtà bergamasca gli ultimi dati forniti dall’Amministrazione Penitenziaria evidenziano su 509 detenuti ben 112 con un fine pena inferiore ai 18 mesi. Parimenti nel 2013, L’UEPE ha avuto incarico 129 affidati, 124 soggetti in detenzione domiciliare e 15 semiliberi. Questa utenza potenziale di misure alternative per le caratteristiche social che rappresenta ha un enorme bisogno di interventi a supporto. Sempre nel 2013 son pervenute al Comitato Carcere ben 210 segnalazioni con richieste di intervento in tema di supporto abitativo e lavorativo a conferma della rilevante quota di “bisogno sociale” che condiziona le modalità di esecuzione della pena e in particolare il poter beneficiare di misure alternative. E’ evidente, come testimonia l’esperienza pregressa, che i bisogni espressi non sollecitano risposte segmentate, ma interventi fortemente integrati tra politiche sociali e quelle di accompagnamento al lavoro e al reddito attraverso la predisposizione di progetti individuali mirati. 13 Anni di esperienza nel settore penitenziario del soggetto capofila e breve descrizione dell’esperienza stessa L’Associazione Carcere e Territorio dal 1983 è impegnata sui temi della giustizia e della pena, sia sul piano culturale, sia su quello sociale, perseguendo la pienezza dei diritti della popolazione detenuta e cercando di limitare il ricorso al carcere, sia nella fase processuale che in quella dell’esecuzione penale. Ciò avviene sia sostenendo le attività interne, sia realizzando progetti di reinserimento sociale, centrati sull’attivazione di risorse abitative temporanee per chi ne è privo, sia attraverso percorsi di inserimento lavorativo. L’Associazione nello svolgimento delle proprie attività, si avvale sia dell’aiuto di volontari, sia della collaborazione di Enti che, grazie a specifici progetti forniscono competenze professionali e operative adeguate agli obiettivi perseguiti. La 8 funzione dell’Associazione è quindi prevalentemente di indirizzo politicoprogettuale, come dimostra la composizione del Direttivo che vede la presenza di Enti (il Comune di Bergamo, la Provincia di Bergamo, l’ASL,l’Università degli Studi, le Organizzazioni sindacali, la Caritas, il Centro E.D.A.) accanto a quella di volontari. La progettualità dell’Associazione e la sua operatività si avvalgono di importanti collaborazioni: • • • • Con l’Amministrazione Penitenziaria: Carcere di Bergamo, U.E.P.E., P.R.A.P. ; con gli Enti Locali: Regione Lombardia, Provincia di Bergamo, comune di Bergamo, Consiglio di rappresentanza dei Sindaci; con Enti e Associazioni: Fondazione Cariplo e Fondazione della Comunità Bergamasca, Sindacati Confederali, Università e Centro EDA, Caritas, Bergamo Sviluppo della CCIAA; con il sistema non profit: Consorzio Mestieri, Diakonia, Opera Pia Caleppio, Nuovo Albergo Popolare, Ruah, Associazione "Don Milani", Cooperative sociali di tipo A e B (in misura prevalente consorzi Sol.co e Ribes). I progetti sociali promossi dall’Associazione, che hanno come beneficiari i soggetti sottoposti a misure limitative della libertà personale, prevedono tre tipi di attività: Accoglienza temporanea e gratuita presso gli alloggi dell’Associazione e presso strutture convenzionate; Percorsi di inserimento lavorativo attraverso tirocini osservativi; Accompagnamento sociale attraverso un sostegno psicologico o l’orientamento ai servizi. Queste attività sono sostenute da progetti finanziati da Fondazioni bancarie (Cariplo, Comunità Bergamasca) ed Enti pubblici (Regione Lombardia, Asl). Accanto ai progetti del territorio, l’Associazione agisce all’interno del carcere attraverso: • La realizzazione del progetto “Albatros” attraverso l’utilizzo dell’art. 21, in convenzione con il Carcere di Bergamo e con alcuni comuni della provincia di Bergamo; • La collaborazione dei propri volontari con l’area educativa - trattamentale per tutte le attività programmate; • La presenza di volontari per il rapporto assistenziale e per l’individuazione delle risorse necessarie con la finalità di attivazione di misure alternative alla detenzione; • la collaborazione con l’UEPE e con i servizi operanti all’interno (Ser.T. e SSN). Infine, L’associazione intende promuovere un sempre maggior coinvolgimento della società esterna sia sul piano operativo che su quello culturale. 9 14 Descrizione dei rapporti di collaborazione precedenti al progetto tra i soggetti della rete ed eventuale formalizzazione degli stessi Già la base associativa del Comitato Carcere Territorio evidenzia come si sia sedimentata nel tempo una logica di rete. Tuttavia sui singoli progetti, a seconda delle azioni proposte e delle metodologie adottate, si rende necessaria l’assunzione, da parte di determinati soggetti, precisi impegni di collaborazione. Nei progetti precedenti, ed in particolare in quello denominato A.L.I. sostenuto dalla Fondazione Cariplo, si sono formalizzati specifici rapporti di collaborazione con i seguenti soggetti, tra i quali i più significativi sono: - l’Asl e il Comitato di Rappresentanza dei Sindaci hanno collaborato a: individuare e rafforzare la connessione tra i progetti da essa sostenuti e quelli finanziati da altri Enti; coinvolgere gli ambiti territoriali e di servizi specialistici non solo nell’individuazione dei bisogni, ma anche nell’accompagnamento sul territorio dei destinatari; a partecipare ai moneti di valutazione degli interventi. - L’Assessorato Lavoro dell’amministrazione provinciale ha collaborato a: Assicurare il collegamento degli strumenti delle politiche attive del lavoro con quelli di orientamento e di inserimento lavorativo predisposti all’interno dei progetti. - Bergamo Sviluppo, azienda speciale della Camera di Commercio ha collaborato ha: Favorire il collegamento con le associazioni datoriali per ricercare una stabilizzazione a favore dei beneficiari dei progetti. - Gli organi dell’amministrazione penitenziaria(Uepe, Carcere) hanno collaborato a: Segnalare i bisogni e prospettare gli interventi a favore dei potenziali beneficiari; Partecipare ai momenti di valutazione degli interventi 14.1 Elenco delle collaborazioni formalizzate con i diversi soggetti della rete relative al progetto presentato (da allegare in copia) Nel progetto “L’alternativa su misura” l’operatività è supportata da un significativo numero di partners (6). Tra essi si registra l’acquisizione di una nuova collaborazione con l’Azienda ospedaliera “Giovanni XXIII” che all’interno del macroprogetto supporta l’intervento sulla fragilità psicologica, creando i l presupposto di una maggiore collaborazione con i servizi specialistici territoriali. Tuttavia perché le azioni dispiegate nel Progetto possano configurarsi come efficaci e duraturi interventi volti a consolidare i progetti di vita dei beneficiari, è necessario che si integrino con le politiche sociali più generali sia nell’ambito della casa, che in quello del lavoro, che in quello dei servizi. Questo presuppone l’esistenza di una rete di collaborazioni sia nella fase dell’individuazione del bisogno, che in quella degli interventi che in quella degli sviluppi duraturi degli stessi. A questo proposito, le collaborazioni più significative riguardano le seguenti aree e soggetti: - Lettura del bisogno (UEPE, GOT, servizi sociali specialistici del territorio, camera penale) - realizzazione degli interventi sulla casa (servizi sociali comunali e assessorati competenti ) - Realizzazione degli interventi di orientamento e accompagnamento al lavoro (Assessorato al Lavoro della Provincia, Bergamo Sviluppo, Azienda Speciale della Camera di Commercio, CGIL/CISL) - Realizzazione degli interventi sulla fragilità psicologica (Azienda Ospedaliera e servizi territoriali) - Valutazione qualitativa e quantitativa degli interventi (ASL, UEPE, Casa Circondariale). 15 Identificazione degli ambiti di intervento e descrizione delle strategie che si intendono porre in essere per raggiungere gli obiettivi prefissati I destinatari del Progetto sono persone spesso segnate da esperienze di vita problematiche che hanno cancellato o fortemente ridimensionato i legami famigliari e sociali oltre che le risorse materiali che rendono possibile una vita dignitosa nella legalità. Pertanto solo l’elaborazione di progetti integrati e mirati può dare risposte significative capaci di impattare in modo efficace sul progetto di vita. Perciò è necessario una strategia che: • renda possibile un intervento precoce e graduale sui problemi individuati; • costruisca un percorso virtuoso e sinergico tra Istituzioni, Servizi territoriali e Terzo Settore. 10 16 Tipologie di destinatari del progetto Indicare il target secondo un ordine di priorità (1=più rilevante). Tipologia AFFIDATI AI SERVIZI SOCIALI DETENUTI DOMICILIARI SEMILIBERI ART. 21 AA.DD./LIBERI VIGILATI 1 Priorità N. utenti (stima) 1 1 2 2 3 30 20 10 8 12 TOT 80 Fascia di età1 ADULTI ADULTI ADULTI ADULTI ADULTI Sesso (M /F)2 M /F M /F M /F M /F M /F Fasce di età: MINORI: 10-13 anni, 14-16 anni, 17-20 anni, ADULTI: 18-25 anni, 26-30 anni, 31-35 anni, 36-40 anni, più di 40 anni. 2 Se il progetto si rivolge a tutte e due le tipologie, inserirle entrambe. 11 17 Fase Fasi della progetto Indicare per ciascuna fase della progetto: gli obiettivi, le azioni previste in modo sintetico, i risultati corrispondenti e gli indicatori (compilare una riga per ogni fase del progetto) Durata Obiettivo Azioni Risultati attesi Indicatori • • 1 22 mesi Analisi del bisogno Segnalazioni 140 • • 2 20 mesi Individuazione delle attività a supporto del progetto individuale • Accompagnamento all’accoglienza abitativa Supporto alla ricostruzione delle relazioni famigliari e sociali • 80 • 3 24 mesi Integrazione tra politiche sociali e orientamento al lavoro Attivazione di forme di sostegno al reddito e di lavori socialmente utili 60 4 24 mesi Accoglienza abitativa e sostegno all’autonomia Accoglienza in appartamento e/o in struttura 40 24 mesi Sostegno alla vulnerabilità psicologica 5 Predisposizione percorsi individuali 12 12 Scomposizioni per Enti segnalanti Rapporti tra la segnalazione dal carcere e dalla libertà Rapporto tra segnalazioni e progetti attivati Numero sottoscrizioni del Regolamento d’uso degli alloggi e delle strutture Numero contatti famigliari facilitati Durata media dei lavori socialmente utili e valore medio dei rimborsi corrisposti • • Durata media della permanenza Esiti in termini di autonomia abitativa • Numero interazioni con i servizi territoriali, sociali e specialistici Numero interazioni con la famiglia di riferimento • 18 CRONOPROGRAMMA Ottobre Novembre Dicembre 4 5 5 5 3 0 0 0 0 0 0 1 2 2 1 2 0 0 0 2 1 1 6 2 INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITÀ A SUPPORTO DEL PROGETTO INDIVIDUALE PRESA IN CARICO 3 1 INTEGRAZIONE TRA POLITICHE SOCIALI E ORIENTAMENTO AL LAVORO ATTIVAZIONE DI FORME DI SOSTEGNO AL REDDITO E DI LAVORI SOCIALMENTE UTILI 0 ACCOGLIENZA ABITATIVA E SOSTEGNO ALL’AUTONOMIA SOSTEGNO ALLA VULNERABILITÀ PSICOLOGICA Aprile SEGNALAZIONI Marzo ANALISI DEL BISOGNO ACCOGLIENZA IN APPARTAMENTO E/O IN STRUTTURA PREDISPOSIZIONE PERCORSI INDIVIDUALI Settembre 7 Azioni Agosto 8 Fasi Luglio Giugno Maggio Gennaio Febbraio ANNO 2014 7 18.1 CRONOPROGRAMMA Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto 5 7 7 6 6 6 6 2 INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITÀ A SUPPORTO DEL PROGETTO INDIVIDUALE PRESA IN CARICO 3 5 5 4 4 4 4 2 ATTIVAZIONE DI FORME DI SOSTEGNO AL REDDITO E DI LAVORI SOCIALMENTE UTILI ATTIVAZIONE DI FORME DI SOSTEGNO AL REDDITO E DI LAVORI SOCIALMENTE UTILI 4 5 6 5 4 4 3 0 13 Dicembre Marzo SEGNALAZIONI Novembre Febbraio ANALISI DEL BISOGNO Ottobre Azioni 8 8 3 5 6 5 2 5 7 6 3 Settembre Fasi Gennaio ANNO 2015 7 2 2 3 2 4 3 3 0 3 2 3 2 0 1 1 0 1 1 0 0 0 0 1 0 Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre SOSTEGNO ALLA VULNERABILITÀ PSICOLOGICA ACCOGLIENZA IN APPARTAMENTO E/O IN STRUTTURA PREDISPOSIZIONE PERCORSI INDIVIDUALI Luglio ACCOGLIENZA ABITATIVA E SOSTEGNO ALL’AUTONOMIA 18.2 CRONOPROGRAMMA Fasi Azioni Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno ANNO 2016 ANALISI DEL BISOGNO SEGNALAZIONI 3 5 4 2 1 0 INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITÀ A SUPPORTO DEL PROGETTO INDIVIDUALE PRESA IN CARICO 2 4 2 1 0 0 INTEGRAZIONE TRA POLITICHE SOCIALI E ORIENTAMENTO AL LAVORO ATTIVAZIONE DI FORME DI SOSTEGNO AL REDDITO E DI LAVORI SOCIALMENTE UTILI 1 4 2 1 0 0 1 2 0 0 0 0 1 1 1 0 0 0 ACCOGLIENZA ABITATIVA E ACCOGLIENZA IN SOSTEGNO APPARTAMENTO E/O IN ALL’AUTONOMIA STRUTTURA SOSTEGNO ALLA PREDISPOSIZIONE VULNERABILITÀ PERCORSI INDIVIDUALI PSICOLOGICA 14 19 Caratteristiche degli interventi Descrizione dettagliata delle attività che verranno realizzate Azione 1 SEGNALAZIONI La rilevazione del bisogno di accompagnamento al reinserimento sociale e lavorativo avviene attraverso l’attività di 5 operatori che operano sia sul territorio (4) per intercettare le richieste che provengono dalla libertà, che all’interno del carcere (1) Quelli che operano sul territorio agiscono in stretto collegamento con L’UEPE e con i servizi sociali territoriali, mentre quello in carcere è agevolato dalla compresenza dei soggetti in uno stesso luogo e dalla collaborazione con il GOT (Gruppo osservazione e Trattamento). Le segnalazioni possono pervenire da diversi soggetti (servizi specialistici e sociali, avvocati, diretti interessati, familiari, ecc.) e vengono registrate in un’apposita scheda di segnalazione che viene riportata in un database specifico che consente una mappatura analitica dei bisogni. Azione 2 PRESA IN CARICO E INDIVIDUAZIONE ATTIVITA’ A SUPPORTO E PROGETTO INDIVIDUALE Le segnalazioni pervenute, una volta verificati i requisiti di ammissibilità sia giuridici che personali, si sviluppano in una presa in carico che avviene attraverso la raccolta di un ampio spettro di informazioni sia direttamente dal soggetto interessato, attraverso colloqui mirati, sia dalle figure professionali che l’hanno evenyalmente in carico (educatori, servizi sociali e specialistici, ecc.). Tali informazioni sono finalizzate: • all’approfondimento del bisogno; • alla predisposizione di un progetto individuale mirato • all’attivazione di interventi di accompagnamento sia per la situazione abitativa che rispetto alle relazioni sociali Azione 3 ACCOMPAGNAMENTO SOCIALE E ORIENTAMENTO AL LAVORO L’accompagnamento sociale all’integrazione spesso fa i conti con le difficoltà di accedere ad una attività occupazionale che assicuri almeno il reddito vitale e l’acquisizione di una idonea cultura al lavoro. È perciò necessaria una integrazione tra gli strumenti previsti dalle politiche sociali con quelle fornite dalle politiche attive del lavoro. In attesa che queste ultime dispieghino i propri effetti soprattutto attraverso l’accesso al sistema delle doti, sia generiche che specifiche per i soggetti fragili, è necessario attivare forme di sostegno al reddito e percorsi di lavoro socialmente utile che si sviluppino in tempi brevi e contingentati (mediamente 6 mesi). 15 Azione 4 ACCOGLIENZA ABITATIVA E SOSTEGNO ALL’AUTONOMIA In diversi casi, specie per soggetti che provengono dal carcere, si registra una mancanza di soluzioni abitative proprie per cui si rende necessario attivare situazioni di temporanea accoglienza o negli appartamenti o nelle strutture messe a disposizione dai partner per i casi di minore autonomia, o che richiedono un’osservazione e un accompagnamento educativo maggiore. In particolare ogni partner privilegia una specifica tipologia di utenza pur nell’omogeneità dell’intervento educativo: • Associazione Diakonia attraverso “Casa Samaria” per le donne; • Associazione don Milani per adulti di età non elevata; • N.A.P. per persone che presentano scarsa autonomia abitativa anche per esperienza come senza fissa dimora; • Cooperativa sociale Ruah per stranieri. Perché tale azione non assuma un mero carattere assistenziale, è necessario che, duramente l’accoglienza, si sviluppi un’azione educativa finalizzata a: • attivare nuove relazioni sociali a partire dalla cura degli interessi espressi dagli ospiti nel tempo libero; • ricercare l’eventuale ricomposizione degli eventuali legami famigliari; • accompagnare gli ospiti all’acquisizione di una maggiore autonomia avvalendosi degli strumenti delle politiche sociali della casa. A tali compiti provvedono dia gli educatori professionali previsti dal Progetto, sia i volontari (una decina) messi a disposizione dal Comitato Carcere e dal partner diakonia. Azione 5 SOSTEGNO ALLA VULNERABILITÀ PSICOLOGICA Per assicurare la prosecuzione del progetto dell’Azienda Ospedaliera Giovanni XXIII, denominato “Legami oltre le barriere”, è stato previsto nel Macroprogetto a favore di soggetti psicologicamente vulnerabili, un intervento a favore di soggetti che godono di misure alternative sul territorio. Le condanne penali infatti spesso comportano una frattura nei legami famigliari e nella genitorialità, fratture che occorre cercare di ricomporre o comunque di accompagnare per assicurare al soggetto preso in carico un equilibrio emotivo e relazionale indispensabile. Il fatto di affidare tali interventi a psicologi che operano in collegamento con la struttura ospedaliera ha il vantaggio di facilitare un’interazione, sia con i servizi che presidiano le fasi di acuzie, sia con i servizi territoriali che sono in grado di assicurare prestazioni più durature nel tempo. 16 20 Strumenti di valutazione, coordinamento e/o di monitoraggio: Descrizione delle modalità di monitoraggio e di valutazione previste, specificando gli strumenti che si utilizzano, la tempistica, le risorse impiegate e gli indicatori di riferimento Per monitorare l’andamento del Progetto, ma anche per valutare efficacemente i suoi risultati , è necessario anzitutto che tutti gli operatori coinvolti abbiano cura degli aspetti compilativi e di registrazione connessi alla propria attività con modalità formalizzate e condivise. Tutti gli interventi e le azioni attivate, con i relativi risultati, solo se opportunamente rilevati, possono consentire l’elaborazione di valutazioni aderenti alla realtà. Per assicurare tale risultato, si è provveduto ad acquisire un sistema di database e di elaborazione dati funzionale agli obiettivi sia quantitativi che qualitativi che il Progetto si prefigge. Un secondo strumento è rappresentato dall’attività d coordinamento. Essa si articola su due livelli: 1. Un coordinamento dell’operatività ; 2. Un coordinamento finalizzato alla verifica e alla valutazione dei risultati. 1. Il coordinamento dell’operatività prevede: TIPOLOGIA Coordinamento degli educatori che intercettano i bisogni e predispongono i progetti individuali Coordinamento degli interventi di accompagnamento al lavoro Coordinamento degli interventi housing e di sostegno psicologico Coordinamento generale del progetto MODALITÀ TEMPI STRUMENTI Incontri periodici degli educatori Mensili Report attività svolte Incontri periodici degli educatori Mensili Report attività svolte Incontri con i partner Bimestrali Report attività svolte Incontri con responsabile progetto e referenti coordinamento singole azioni Periodico/ Bimestrale Analisi criticità e potenzialità del progetto 2. Un coordinamento finalizzato alla verifica e alla valutazione dei risultati prevede: TIPOLOGIA Microequipe presso l’Asl MODALITÀ Riunione del capofila membri istituzionali Rete degli attori a sostegno del progetto Riunione con i membri della rete 17 con i TEMPI Quadrimestre Semestre STRUMENTI dei risultati ottenuti in rapporto ai risultati previsti • Punti di forza e criticità del progetto Verifica dell’efficacia del sostegno e prospettive di sostenibilità • Report 21 Eventuale carattere innovativo delle proposte d’intervento Indicare a quale/i elemento/i è indirizzata l’innovatività dell’intervento Descrivere l’eventuale carattere innovativo degli interventi (azioni e/o metodologie): • La creazione di una banca dati comune ai diversi progetti che riguardano persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale consente non solo una puntuale lettura degli interventi, sia in forma aggregata che specifica, ma anche l’affermarsi di metodologie condivise pur rispettando la specificità di ciascun progetto. • La valorizzazione di strumenti di accompagnamento al lavoro, come i lavori socialmente utili, che per le loro caratteristiche (tempestività e maggior coinvolgimento degli Enti no profit) possono rappresentare uno strumento utile da connettere con gli strumenti più tradizionali delle politiche attive del lavoro (tirocini osservativi, doti, ecc.) 21.1 Sostenibilità degli interventi proposti Descrizione di eventuali azioni capaci di promuovere risorse a sostegno del consolidamento del progetto anche una volta concluso Il coinvolgimento sia della rete istituzionale che dei partners non risponde solo ad una logica di supporto all’operatività , ma rappresenta anche: • Un rafforzamento del peso politico che è indispensabile per sollecitare un maggior coinvolgimento degli Enti Pubblici e Privati (fondazioni) nel reperimento delle risorse; • Una integrazione delle diverse progettualità a prescindere dalla loro titolarità. Occorre comunque che a livello centrale il DAP utilizzi con maggior intensità lo strumento della Cassa Ammende, mentre a livello regionale lombardo il Tavolo, che vede la compresenza di Regione Lombardia, PRAP e Fondazione Cariplo, metta a punto strumenti integrati e duraturi che assicurino continuità ed efficacia agli interventi. 18 22 PERSONALE CAPOFILA Indicare le risorse umane che saranno impiegate nella realizzazione della proposta progettuale utilizzando le codifiche elencate alla legenda Personale interno Ruolo nel progetto Professione3 Monte ore complessivo dedicato Tariffa oraria Totale Personale esterno Compilare una riga per ogni soggetto che si prevede di coinvolgere nella proposta progettuale Ruolo nel progetto Professione 5 8 8 8 Consulenza del Progetto Coord. housing Educatore accompagnamen to sociale Educatore alloggi Monte ore complessivo dedicato Tariffa oraria Totale 200 25 5000 468 19 8892 1216 19 23104 2334 15 35010 22. PERSONALE PARTNER Indicare le risorse umane che saranno impiegate nella realizzazione della proposta progettuale utilizzando le codifiche elencate alla 1 legenda Professione 23 23 23 23 5 Personale interno Monte ore Ruolo nel complessivo progetto dedicato Educatore 400 struttura Educatore 200 struttura Educatore 200 struttura Educatore 200 struttura N° 4 Educatori Mestieri accompagnamen 1864 to sociale e accompagnamen to lavoro Tariffa oraria Totale 15 6000 15 3000 15 3000 15 3000 15 27960 Personale esterno Compilare una riga per ogni soggetto che si prevede di coinvolgere nella proposta progettuale 3 Professione Ruolo nel progetto Monte ore complessivo dedicato Tariffa oraria Totale 26 Sostegno psicologico utenti e familiari 480 25 12000 TOTALE 126966 Indicare una delle professionalità elencate nella legenda n.2 denominata “Codifica professione personale”. 19 23 24 Personale volontario Professione N. ore previste 1 34 470 500 TOTALE Stima valore orario 15 12 Costo totale Fonte 7050 6000 13.050 Risorse Capofila Risorse Diakonia Strutture ed attrezzature Indicare e descrivere brevemente le strutture e le attrezzature che saranno impiegate nella realizzazione del la proposta progettuale. Per ciascun elemento specificare se di proprietà del soggetto presentatore o di eventuali partner, se in locazione/leasing, se previsto noleggio, ecc). Descrizione Proprietà (indicare soggetto) Locazione N° 4 Appartamenti in affitto Noleggio Comodato X N° 9 Appartamenti in comodato d’uso Costo totale 10000 X 0 10000 TOTALE 25 Spese dirette ai destinatari Descrizione Proprietà (indicare soggetto) Utenze e piccole manutenzioni alloggi Sostegno al reddito e rimborsi lavori socialmente utili Locazione Comodato Costo totale X X 30000 65000 95000 TOTALE 20 PARTE IV: LE RISORSE DELLA PROPOSTA PROGETTUALE Le spese indicate sono esclusivamente dedicate al progetto. In caso contrario, potrà essere rimborsata solo la percentuale pro quota effettivamente riferita alle attività del progetto (esempio: ore effettivamente dedicate al progetto dal dipendente). Spese generali: - spese generali di funzionamento e gestione del progetto assunte esclusivamente per lo stesso, compresi gli oneri per l’acquisto di servizi e materiali di consumo non superiori al 8% della spesa totale ammessa a contributo; - spese riferite all’eventuale pubblicizzazione e divulgazione del progetto, entro il limite massimo del 2% dell’importo richiesto. Spese x il personale: - oneri x personale dipendente impegnato esclusivamente nella realizzazione del progetto presentato, se non già indicato come quota parte de cofinanziamento; - oneri x attività aggiuntiva (oltre l’orario di servizio) che il personale dipendente occupato in attività ordinarie svolge nell’ambito del progetto, se non già indicato come quota parte del cofinanziamento; - oneri x figure professionali esterne che svolgono direttamente l’attività oggetto del progetto (si specifica a riguardo che spese relative ad attività di coordinamento, supervisione scientifica devono essere indicate quale quota parte del cofinanziamento da parte dell’ente proponente il percorso progettuale; - oneri x personale amministrativo, se non già indicato come quota parte del cofinanziamento (non devono superare il massimale di euro 30/h;); - oneri x attività di consulenza (non devono superare entità complessiva per tali compensi superiore al 5% della spesa totale ammessa a contributo); Eventuali spese di viaggio, vitto, alloggio previste nel progetto rientrano delle tipologie di spese generali Spese per acquisti di beni e servizi: - acquisto di beni di consumo; - utilizzo di attrezzature e immobili: locazione di attrezzature affitto immobili canoni leasing Non costituiscono spesa ammissibile a contributo: a) oneri x acquisizione o ristrutturazione di beni immobili; b) ammortamenti; c) oneri meramente finanziari (es. retribuzione di giornate di congedo o ferie, ulteriori rispetto a quelle previste dalla legge), interessi debitori, gli aggi, ecc.; d) spese x attività svolte, in qualunque fase del progetto, da soggetti che agiscono nello svolgimento dei propri compiti istituzionali e) IVA, in tutti i casi e nei limiti in cui costituisca per il proponente una spesa recuperabile: di conseguenza, in tali ipotesi, i costi vanno inseriti nel piano finanziario al netto di IVA; in ogni caso nel piano finanziario dovrà essere evidenziato se il costo è imputato al netto o al lordo di IVA, specificando se la stessa costituisca un onere recuperabile per il proponente; f) altre imposte, tasse e oneri (in particolare le imposte dirette e i contributi previdenziali e assistenziali su stipendi e compensi, altre imposte indirette, IRAP, ecc.). 26 Descrizione delle voci di spesa - Descrizione del finanziamento richiesto in maniera analitica per unità di costo. I costi si espongono comprensivi di IVA e degli oneri fiscali. Tipologie di spesa - Specificare i dettagli per singole tipologia di spesa Totale Spese generali e gestione amministrativa: Spese generali e amministrative Spese di personale: Consulenza Progetto Educatori Housing Operatori orientamento lavoro e accompagnamento sociale Educatori di struttura Psicologi 7000 5000 67006 27960 15000 12000 Spese di attrezzature/arredi Fitti alloggi Spese dirette ai destinatari (es. sostegno affitti, buoni mensa, trasporto, coperture assicurative, ecc) Utenze e manutenzioni alloggi Sostegno al reddito e rimborsi socialmente utili 10000 30000 65000 Altro TOTALE SPESE 21 238966 27 PIANO FINANZIARIO TOTALE PROPOSTA DI FINANZIAMENTO REGIONALE 238966 RISORSE PROPRIE (SOGGETTO PROPONENTE) COFINANZIAMENTO – COMPRESA LA VALORIZZAZIONE DEL PERSONALE VOLONTARIO 10050 PARTNER 1 DIAKONIA RISORSE PARTNERS (COFINANZIAMENTO) 6000 PARTNER 2 NAP 3000 PARTNER 3 RUAH 3000 PARTNER 4 ASS. DON MILANI 3000 PARTNER 5 CONSORZIO MESTIERI 11160 PARTNER 6 AZIENDA OSPEDALIERA GIOVANNI XXIII 6000 ALTRO (RETE) (SPECIFICARE): FINANZIAMENTO TOTALE DEL PROGETTO 281176 PERCENTUALE DI COFINANZIAMENTO DEI SOGGETTI PARTNER E CAPOFILA (MINIMO 15 o 20 %)* *Il contributo richiesto per ciascun progetto dovrà essere non superiore dell’80%, fatto salvo il riconoscimento fino ad una quota massima dell’85% per i cosiddetti macro progetti e/o progetti complementari. Luogo e data Firma e timbro del legale rappresentante del Soggetto proponente 05/05/2014 _______________________________ 22 Legenda 2: CODIFICA PROFESSIONE PERSONALE 1 Amministrativo 2 Animatore 3 Assistente sociale 4 Consulente familiare 5 Consulente orientamento 6 Coordinatore del progetto 7 Docenti 8 Educatore/educatori professionali 9 Esperti d’area 10 Formatore 11 Infermiere 12 Informatico 13 Insegnante 14 Istruttore socio-assistenziale 15 Maestri d’arte/artigiani 16 Mediatore culturale 17 Mediatore familiare 18 Mediatore penale 19 Medico 20 Neuropsichiatra 21 Obiettore di coscienza 22 Operatore ausiliario 23 Operatore di comunità 24 Pedagogista 25 Psichiatra 26 Psicologo 27 Presidente Cooperativa 28 Psicoterapeuta 29 Responsabile di Comunità 30 Ricercatore 31 Sociologo 32 Supervisore 33 Tecnico delle comunicazioni 35 Tutor 34 Volontario 36 Altro (specificare) 23
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