QUI - Parrocchia San Francesco

Vita
della parrocchia
Verso la Pasqua 2014
QUARESIMA
Mercoledì delle ceneri 5 marzo
- SS. Messe con imposizione delle ceneri:
ore 7,30 - 18,30
- Rito delle ceneri senza la S. Messa:
ore 17 - 21
Ogni settimana di Quaresima:
- Catechesi per gli adulti tutti i martedì ore16,30 e
tutti i mercoledì ore 21
- Via Crucis: tutti i venerdì ore 17,50
- Confessioni tutti i giorni feriali dalle 17,30 alle 18,30
- Adorazione del Santissimo Sacramento: tutte le
domeniche ore 17
Venerdì 11 aprile
Via Crucis del vicariato: ore 21
Mercoledì Santo:
Confessioni in chiesa ore 8 -12
S. Messa ore 7,30 in parrocchia
S. Messa crismale ore 18 in Duomo
(alle 18,30 in parrocchia la S. Messa non c’è)
Venerdì Santo:
- Via Crucis per ragazzi (e adulti che non possono
partecipare ai riti della sera) ore 15
- Celebrazione della Passione del Signore ore 18,30
Sabato Santo:
Sepoltura del Signore: giorno aliturgico
SOLENNE VEGLIA PASQUALE ore 21
Domenica di Risurrezione e
Lunedì dell’Angelo:
S. Messe ore 7,30 –10 – 11,15 – 18,30
Benedizioni delle famiglie nelle case 2014
Le benedizioni si svolgeranno nei giorni indicati a partire dalle ore 9,30 fino a sera. Si presenteranno per le
benedizioni il parroco don Paolo oppure don Samanthe, sacerdote dello Sri Lanka, collaboratore parrocchiale.
LUNEDI’ 17 FEBBRAIO
GIARDINI n.25, n.45, n.55
MARTEDI’18 FEBBRAIO
GIOVEDI’ 20 FEBBRAIO
VACCARI (n.2, 20, 37)
GUARINI (dal 2 al 38 solo numeri pari)
JACOPI, LANA (solo numeri dispari)
MURATORI dal n.209 al n.245
VENERDI’ 21 FEBBRAIO
MURATORI dal n.259 al n.291
LUNEDI’ 24 FEBBRAIO
FREDA, STELLA, BERTOLDA (n.5)
MARTEDI’ 25 FEBBRAIO
AMICI
MERCOLEDI’ 26 FEBBRAIO
FOGLIANI, CAVEDONI (solo numeri pari)
GIOVEDI’ 27 FEBBRAIO
SIGONIO numeri pari dal 50 al 136
VENERDI’ 28 FEBBRAIO
SIGONIO numeri dispari dal 3 al 149
LUNEDI’ 3 MARZO
RISORGIMENTO dal n.7 al n.57
VENERDI’ 7 MARZO
BARBIERI
LUNEDI’ 10 MARZO
MERCOLEDI’ 19 MARZO
CANALCHIARO (dal n.91 in su)
CALLE DI LUCA, P.za S. GIACOMO
S. GIACOMO (n. pari dal 38 in su)
GIANNONE, P.za S. FRANCESCO, FRASSONE
SELMI (dal n.51 al n.92),
RIMEMBRANZE(dal n.50 al n.54)
GRASOLFI, GRASSETTI
CAMATTA, FOSCHIERI
CANALINO (solo numeri pari dal 60 in su)
CARANDINI, S. GEMINIANO
SARAGOZZA (solo numeri pari),
CASELLE
RUA MURO (numeri dispari dal 87 in su)
GIOVEDI’ 20 MARZO
RUA MURO (numeri pari dal 92 in su)
VENERDI’ 21 MARZO
TORTI, BALUGOLA, TRE RE
MARTEDI’ 25 MARZO
S. PAOLO, REDECOCCA
MERCOLEDI’ 26 MARZO
RUA FRATI MINORI
MARTEDI’ 11 MARZO
MERCOLEDI’ 12 MARZO
GIOVEDI’ 13 MARZO
VENERDI’ 14 MARZO
LUNEDI’ 17 MARZO
MARTEDI’ 18 MARZO
San Francesco
Giovedì Santo:
Messa della Cena del Signore (inizio del Triduo
Pasquale) ore 18,30
SETTIMANA SANTA (13 – 20 aprile)
Domenica delle Palme:
S. Messe ore 7,30 -9,30 (con processione)
11,15 -18,30
Lunedì Santo e Martedì Santo:
S. Messe ore 7,30 -18,30
MERCOLEDI’ 19 FEBBRAIO
La Fontana di
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Parrocchia di San Francesco
Rua dei Frati Minori, 19
41121 Modena
Tel. 059 236218
[email protected]
N.10 - febbraio 2014
Editoriale
del parroco
Silenzio, Umiltà, ascolto per pregare
Molti momenti della vita cristiana vengono definiti preghiera: quello dell’orazione personale,
quello della celebrazione liturgica, persino ogni
attività sostenuta dall’intenzione di compiere la
volontà del Signore.
Parliamo della preghiera del singolo, quella di
chi - dice il Signore nel Vangelo - chiusa dietro di
sé la porta della sua stanza, cerca “nel segreto”
l’incontro con il Padre.
Non si può negare che questa preghiera fatta
nel segreto si rivela spesso difficile. Come e di
che cosa parlare nel segreto con questo Padre,
troppo nascosto ai nostri sguardi? Come vincere
la sconfortante impressione che nel segreto non
possa esserci che silenzio?
Per la verità ci sono diversi tipi di silenzio. C’è il
silenzio che rivela il vuoto nelle relazioni. Il silenzio che nasce dal senso di fastidio per le troppe
chiacchiere inconcludenti, tra le quali trascorre
la nostra vita. C’è anche il silenzio che corrisponde alla constatazione del limite di ogni possibile
parola, che è stupore di fronte al mistero che circonda da ogni parte le poche cose di cui siamo
capaci di parlare. Ed è forse questo il tipo di
silenzio che diventa necessario per imparare a
pregare. D’altra parte non è soltanto nella preghiera che scopriamo la necessità del silenzio:
anche nella gioia dell’amore, anche nella tristezza della morte, le parole appaiono ad un certo
momento, se non false, almeno inutili.
Oggi si avverte una certa paura del silenzio,
manifestata con l’uso esasperato della musica
di sottofondo attraverso l’auricolare o attraverso
le chiacchiere interminabili su argomenti futili ...
D’altra parte mai come nell’attuale società si sente il bisogno di “concedersi momenti di pausa”,
di fare esperienze originali che permettano di
contemplare meglio gli spettacoli della natura, di
mantenersi a una certa distanza dai rumori che
disturbano...
Il silenzio per la preghiera richiama il valore
dell’umiltà, intesa non come un far finta di non
sapere, di non valere, bensì come la capacità di
presentarsi con schiettezza e senza veli davanti
al prossimo e soprattutto davanti a Dio. La constatazione delle nostre miserie ci induce all’invocazione di Dio, di Colui che insieme ci accusa e
ci perdona. E che non si stanca di parlarci, non
rifiuta mai il dialogo. Perciò per imparare a pregare è importante la conoscenza e l’ascolto della
sua Parola, quella che è racchiusa prima di tutto
nella Bibbia. Occorre fare come Maria. Di lei si
dicono poche cose nel Vangelo, ma stupisce l’insistenza con cui si dice che ascoltava e meditava
nel suo cuore la Parola del suo Figlio Gesù.
Anche per noi la Parola ascoltata e meditata con
assiduità comincerà a dar forma al nostro mondo
interiore, ci aprirà nuovi occhi, aprirà le nostre
labbra alla preghiera, a partire da ogni esperienza di vita.
Sono mete troppo lontane ed esigenti? Sono
mete possibili solo per chi vive in convento? No,
sono soltanto mete troppo spesso trascurate. Ma
il risultato è davanti agli occhi di tutti: la nostra
fede è spesso fragile, immatura, traballante; è
fede infantile, spesso incapace di dare forma al
nostro mondo.
Auspico che questa prima parte dell’anno 2014
e il tempo di Quaresima, che presto comincia,
siano occasioni per tutti i parrocchiani per approfondire questi temi.
Don Paolo
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Vita
della
La professionalità del malato e dei suoi familiari
Il tempo della malattia è un tempo delicato, a volte lento, a
volte veloce, fatto di domande, di dubbi, di incertezze, ma
può essere anche il tempo della scoperta, del riuscire ad
accorgersi di chi si ha accanto.
Non si può scegliere di non ammalarsi, ma forse si può
decidere, piano piano, come camminare lungo il percorso
della malattia e della cura, vivendo la propria malattia come
fosse un lavoro.
Il lavoro del malato e del suo familiare può essere inteso
come un mestiere d’equilibrio, che si preferirebbe non fare,
ma che è bene portare avanti attivando le proprie capacità
e possibilità nella speranza di stare meglio.
Il lavoro richiede molta pazienza, attenzione, concentrazione,
dedizione e pratica.
Nel tempo della malattia e della cura si impareranno
a fare tante cose: a conoscere se stessi, fisicamente e
psicologicamente, a prendere gli appuntamenti con i medici,
a lasciarsi curare, a sottoporsi agli esami strumentali, a
saper attendere i risultati, a pazientare con speranza fuori
dagli ambulatori medici, a conoscere persone, luoghi, letti,
stanze, sedie, odori, luci, medicine, scale, ma soprattutto ad affidarsi alle mani sconosciute degli
operatori sanitari che diverranno conosciute con il passar del tempo.
Tutto quello che accadrà sarà nuovo e sarà gestibile con l’esperienza. In questo mestiere è necessario
imparare anche nuovi linguaggi: medici, infermieristici, psicologici.
Bisognerà ascoltare la stanchezza fisica, occorrerà darsi il tempo di fermarsi per riposare, si
ricorderanno gli orari dei medici e quelli della guardia medica; con alcune persone ci si sentirà liberi
di raccontarsi, con altre si deciderà di non aprirsi e con altre ancora s’imparerà a farlo.
Il lavoro del malato e del suo familiare è senza ferie, 24 ore su 24, per un tempo non ben definito,
ma per farlo bene sarebbe opportuno riconoscere la propria invalidità e usufruire dei diritti di cui la
persona può godere, come qualsiasi altro lavoratore. Questo è un tema importante che il malato e il
suo familiare devono assolutamente conoscere informandosi, ad esempio, a un patronato.
Quando la persona malata e il suo familiare riusciranno a pensare che il tempo della cura è un
tempo di lavoro in cui s’impara la professione del farsi curare, allora avranno imparato a guardare i
disegni della vita, i colori e i particolari con occhi diversi e potranno dare altri significati alla propria
condizione di malattia.
Lisa
Blog Quando la vita cambia colore www.lisagalli.it
Blog Guido Speranza http://galli-modena.blogautore.repubblica.it/
Il filo di lana
Volontariato per il movimento per la vita:
l’appuntamento del giovedì pomeriggio (h.15.30 Rua Frati 17)
Alcuni anni fa, con alcune amiche, si è pensato di ritrovarsi un pomeriggio alla settimana nei locali
della parrocchia per stare insieme, con un invito aperto a tutti quelli che come noi, gradivano dare
e ricevere compagnia. La risposta c’è stata. Contemporaneamente, l’Unicef aveva chiesto ad alcune
2
Vita
Parrocchia
della parrocchia
di noi di confezionare le famose “pigotte”.
L’entusiasmo è stato grande e la partecipazione
laboriosa di questo gruppo ha portato a
confezionare un gran numero di bambole, il
tutto, a beneficio dell’Unicef. Successivamente, su
richiesta del movimento per la vita -via S.Chiara,
Modena- ci è stato proposto di confezionare a
maglia abitini per bimbi. Il gruppo ha accettato il
nuovo lavoro e già da un po’ di anni, quel filo di
lana, regalato, acquistato, selezionato per i vari
lavoretti, viene sferruzzato per farsi dono.
Perché comunicare questo sul bollettino? Perché
desideriamo condividere con tutti l’esperienza
unica e gratificante che ci ha fatto fare quel filo
di lana: ogni abitino, scalfarotto, berrettino, è
frutto delle ore trascorse a sferruzzare insieme e
delle nostre risate, chiacchiere e preghiere, ma
soprattutto, dell’amore che ci mettiamo pensando
ai bimbi che lo indosseranno.
Così, senza volere, abbiamo toccato con mano le parole di San Franceso “è donando che si riceve”
Loretta
Rendiconto economico anno 2013
A) Conto entrate anno 2013
1) Offertorio
2) Offerte per la parrocchia da privati
3) Offerte da benedizioni alle famiglie
4) Offerte da pesca
5) Offerte da fondazioni
6) Offerte concerto in Cittadella
7) Incassi da affitti
8) Offerte da Sacramenti e Sacramentali
9) Raccolta a favore di iniziative extraparrocchiali
Sommano entrate anno 2013
71.209,00
8.610,00
17.645,00
1.795,00
17.680,00
1.230,00
16.726,41
8.380,00
4.608,00
147.883,40
B) Conto uscite anno 2013
1) Interventi terremoto
2) Spese per falegnami
3) Spese per muratori
4) Spese per idraulici
5) Spese per elettricisti
6) Spese per manutenzione elettrificazione campane
7) Spese per rifacimento audio chiesa (acconto)
8) Spese per stampe, bollettini, riviste
9) Spese per il culto, carità
10) Canoni per fotocopiatrice, TV, sito internet
11) Acconto organo
12) Spese per festa parrocchiale San Francesco
13) Spese Telecom
14) Spese HERA, luce, acqua, gas, igiene ambientale
15) Spese per assicurazioni
16) Tasse ed imposte
17) Attività formative
18) Tasse diocesane
Sommano uscite anno 2013
14.351,37
3.787,72
2.650,00
4.660,68
2.377,24
98,92
2.040,97
1.725,98
40.216,00
2.015,27
56.547,80
1.120,68
786,70
25.975,94
2.583,74
13.855,08
2.761
1.603
179.158,10
Riepilogo
A) Importo entrate anno 2013
B) Importo uscite anno 2013
Differenza passiva
2
3
147.883,40
179.158,10
31.274,70