E davanti a lui tremava tutta Padova

Personaggi e interpreti
Personaggi
Floria Tosca
Interpreti
Francesco Civili
Contessa Attavanti
Virginia Zecchin
Luigi Pavan
Franca Carità
Veronica Fioranzato
Elisa Carità
Laura Croccolo
Spoletta/Ildefonso,
Tommaso Mantoan
Cesare Angelotti
Giovangabriele Iacono
Ragazza con la sporta
Silvia Sabbadin
(figlia maggiore di Mario Carità)
(figlia minore di Mario Carità)
spretato e scomunicato
appartenente alle Banda Carità
Ragazza che canta
Storica/narratrice
Ragazza spia
I quattro santi, torturatori
dalla banda Carità
I sgherro
Elisabetta Piazza
Ilenia Uriani
Chiara Mazzocco
Vitalie Bitca
Elia Bellucco
Pietro Ferraresso
Tommaso Sato
Stefano Parpajola
II sgherro
Giacomo Battaglia
PIANISTA
Elisabetta Chiarato
Regista Junior
Silvia Sabbadin
III sgherro
Regista senior e
responsabile del progetto
presenta
Lavinia Noto
Scarpia/Mario Carità
Mario Caravadossi
Il Laboratorio Musicale
del Liceo Ginnasio Tito Livio
di Padova
Leonardo Soldan
Prof. ssa Daniela Mazzon
… E davanti a lui tremava
tutta Padova
Regista senior e responsabile
prof.ssa DANIELA
MAZZON
Regista junior
SILVIA SABBADIN
martedì 15 aprile 2014 h. 10.00, 12.00, 15.00
Sale apollinee del Teatro La Fenice - Venezia
martedì 6 maggio h. 18.30
Aula Magna — Liceo Tito Livio- Padova
Venerdì 23 maggio h. 21.00
Palazzo Zacco - Padova
Evento aperto ai Sigg. ri Soci del Circolo Unificato dell'Esercito di Padova - dress code: tie
Martedì 5 giugno h. 21.00
Palazzo Zacco - Padova
Evento aperto ai Sigg. ri Soci del Circolo Unificato dell'Esercito di Padova - dress code: tie
L’opera originale, Tosca
Tosca è una delle più intense opere di Puccini. La prima
andò in scena a Roma il 14 gennaio 1900.
La vicenda è ambientata nella città pontificia il 14 giugno
1800, giorno della battaglia di Marengo.
Nell’arco di ventiquattro ore fra Palazzo Farnese e Castel
Sant’angelo s’intrecciano storie d’amore e di politica, in cui
l’antagonista è sempre il barone Scarpia, lo spietato capo
della polizia vaticana che mira a uccidere Cavaradossi,
amante della celebre e passionale cantante Floria Tosca e a
sedurre questa.
Per salvare Caravadossi, tratto in arresto con l’accusa di
cospirazione, la donna si promette a Scarpia, ma, ottenuto il
salvacondotto, lo pugnala. Corsa a salvare l’amato, lo vede
cadere fucilato davanti ai suoi occhi e, disperata, si getta
nelle acque del Tevere.
Il nostro spettacolo … E davanti a lui tremava tutta Padova
Abbiamo deciso di elaborare questa performance su stimolo del concorso Opera trailer, bandito dalla Fondazione
Teatro La Fenice, che, nella sua seconda edizione, invitava
gli studenti a creare un breve trailer di Tosca, ambientandolo nella propria città, in un momento significativo della
sua storia.
L’assimilazione della truce figura di Scarpia con quella
di Mario Carità, comandante delle SS italiane, che soggiornò nella nostra città per alcuni mesi seminando terrore
e morte è stata immediata.
La performance si riferisce a questo momento e alla vicenda del professore del Liceo “Tito Livio” Mario Todesco*,
antifascista, amico di Egidio Meneghetti e Concetto Marchesi, ucciso dalle Brigate Nere all’età di 35 anni.
Su questo sfondo abbiamo intessuto — con le opportune
modifiche, riguardanti soprattutto la morte di Scarpia/Carità — l’eterna storia d’amore di Mario e Floria.
* Il Liceo Tito Livio è stato insignito dal Presidente della Repubblica di medaglia d’oro al valor civile per il prof. Mario Todesco.
Nota storica sulla “Banda Carità”
Padova, autunno del 1944
Da poco è giunto nella città Mario Carità con una quarantina
d’uomini del Reparto dei Servizi Speciali Italiano, di cui è comandante. Il 7 luglio di fronte all’avanzare degli Alleati, aveva dovuto lasciare Firenze. Là aveva operato dal 17 settembre 1943, gettando
terrore e morte fra la cittadinanza.
Giunge nell’autunno del ’44 con le due giovani figlie, Franca ed
Elisa, e un ingente tesoro in denaro, preziosi e opere d’arte, poiché,
prima di lasciare Firenze, aveva rapinato la Banca d’Italia e depredato la Sinagoga
A Padova requisisce ai legittimi proprietari Palazzo Giusti, in via
San Francesco, 55: un’ala del palazzo gli serve come alloggio, il
resto lo adibisce a sede logistica e operativa della sua squadraccia.
I prigionieri, appena arrestati, vengono ammassati nel salone; i
quattro salotti vengono adibiti a stanze per gli interrogatori e le torture.
Poiché i prigionieri aumentano in continuazione, Carità ricava
nelle vecchie scuderie cinque piccolissime celle, in cui in uno spazio di un metro e ottanta per un metro e dieci dormono tre prigionieri su tavolacci sovrapposti.
Questa prigione fu soprannominata dai reclusi “La Nave”.
Il 25 aprile 1945 il Reparto si divise: alcuni membri cercarono
la salvezza con la fuga, altri iniziarono a intavolare trattative con i
partigiani.
Carità si rifugiò in un paesino verso l’Alpe di Siusi, in una casa
di contadini in provincia di Bolzano, portando con sé un vero e
proprio tesoro in lire e preziosi.
Nella notte tra il 18 e il 19 maggio 1945, colto nel sonno, fu ucciso con una sventagliata di mitra dalla Polizia Americana.