1 A cura: Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute Ulss 6, “Vicenza” Direttore: Dr. Celestino Piz Via IV Novembre, 46 – 36100 Vicenza Referente: Dr.ssa Blanca Ojeda Montes Tel. 0444/752335 e-mail. [email protected] Segreteria: Sig.ra Maria Luisa Giacomello Telefono: 0444/752331 Fax: 0444/752287 e-mail: [email protected] Revisione settembre 2014 INDICE Presentazione del Direttore Generale dell’U.L.SS. pag. 04 Presentazione dei progettipag. 05 Modalità per aderire ai progetti di Promozione della Salute pag. 07 Progetti per ordine - grado di scuola pag. 08 Progettipag. 10 ALIMENTAZIONE Consumo responsabile di alimenti di origine animale pag. 11 Ho inseguito l’ape dal fiore al miele pag. 13 Il latte … dalle stalle alla tavola pag. 15 Il mare … un immenso e ricco prato azzurro pag. 17 Leggimi e ti dirò chi sono pag. 19 Occhio all’etichetta pag. 22 Progetto corpo pag. 24 Rischi alimentari pag. 26 ATTIVITA’ MOTORIA Eccomi qui pag. 28 Muoviti e vivi in salute pag. 32 Prevenzione e Doping pag. 34 DIPENDENZE (ALCOL, DROGHE, TABAGISMO) Ap & Ap – Appigli e Appartenenze pag. 36 C’era una volta … e poi vissero sani e contenti (fumo) pag. 42 Meno alcol più gusto pag. 45 Scuola D+ pag. 50 Sfumiamo i dubbi (fumo) pag. 53 Siamo … sicuri?* pag. 56 Smoke Free Class Competition (fumo) pag. 59 SALUTE DENTALE I-denti-kit pag. 61 Sorridi! pag. 63 EDUCAZIONE AFFETTIVA-SESSUALE AffetivaMente pag. 65 Prevenzione andrologica nelle scuole pag. 68 Prevenzione dell’AIDS e delle MST pag. 71 SICUREZZA Affy fiutapericolo pag. 74 Farmaci a scuola pag. 76 Il Primo Soccorso nelle scuole pag. 78 Pensasicuro pag. 80 Vendi cara la pelle pag. 82 SVILUPPO COGNITIVO Nati per leggere: un nido di libri pag. 84 ZOOANTROPOLOGIA Balla con i lupipag. 86 Un mondo di animali amici pag. 89 Servizi promotoripag. 91 Scheda di adesionepag. 95 Scheda di segnalazionepag. 97 3 Presentazione da parte del Direttore Generale dell’U.L.SS 6 “Vicenza” Presento con piacere questo volume che contiene i progetti che il Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute propone alle scuole sulla scorta dell’intesa raggiunta tra l’Azienda ULSS 6 e l’Ufficio Scolastico Territoriale Vicenza (delibera n. 83 del 6 febbraio 2012). L’offerta formativa, che mi sembra ampia e articolata, è stata realizzata grazie alla collaborazione dei Servizi dell’Azienda ULSS 6 impegnati ad attuare interventi preventivi e promuovere stili di vita sani. La proposta comprende infatti molti progetti per ridurre l’esposizione ai principali fattori di rischio sin dall’infanzia (alimentazione scorretta, inattività fisica, dipendenze, luoghi di vita non sicuri, ecc.), o nell’adolescenza (dipendenze, uso di sostanze dopanti, utilizzo scorretto di farmaci e sessualità non sicura), altri in cui è previsto anche un intervento sanitario diretto (ad es. la visita odontoiatrica, andrologica), non trascurando la promozione di una corretta relazione con gli animali. Le risorse disponibili, seguendo le indicazioni dei Piani Sanitari (Nazionale e Regionale) sono state orientate ai problemi di salute prioritari che possono trovare soluzione con questo tipo di interventi e permettono di raggiungere risultati misurabili. Partendo da questi presupposti, l’augurio di un lavoro proficuo può diventare facilmente realtà. IL DIRETTORE GENERALE Ing. Ermanno Angonese 4 Presentazione dei progetti Presentiamo, come ormai consuetudine, le iniziative di Promozione della Salute rivolte alle scuole di ogni ordine e grado, sulla base del Protocollo d’Intesa siglato tra U.L.SS. ed Ufficio Scolastico Territoriale di Vicenza. Si tratta di iniziative coordinate dal Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute (SPES) utilizzando un gruppo di lavoro a cui partecipano i responsabili o referenti di varie Unità Operative (del Dipartimento di Prevenzione, dell’Ospedale, dei Distretti Socio Sanitari e del Dipartimento per le Dipendenze) già impegnato nel “Piano Strategico delle Prevenzione”. “Scuola e salute sono legate in modo indissolubile”, come afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità. La salute e il benessere dei bambini e dei giovani influiscono sulla capacità di avere successo nello studio, così come il successo scolastico genera maggior benessere e salute nell’individuo e nella popolazione (International Union for Health Promotion and Education, 2009). Le istituzioni scolastiche, infatti, possono sia promuovere la “salute” all’interno del curriculum formativo sia realizzare un ambiente strutturale e culturale favorevole alla salute: incentivando l’equità, l’interculturalità, il potenziamento delle capacità dei soggetti più svantaggiati e lo sviluppo di relazioni positive all’interno della scuola, con le famiglie e con la comunità. Il ruolo della scuola è fondamentale nell’incidere sugli “stili di vita” e sui comportamenti salutari in quanto rappresenta la principale “agenzia” educativa che può erogare agli studenti informazioni scientificamente corrette ma soprattutto può metterli in grado di riconoscere le pressioni sociali ed i messaggi che suggeriscono modelli comportamentali rischiosi o nocivi, fornendo strumenti per attuare scelte consapevoli. Gli operatori dell’Azienda U.L.SS. confermano, ancora una volta, l’impegno e la propria disponibilità ad affiancare la scuola in tale importante compito attraverso l’offerta di interventi informativi - formativi, rivolti prioritariamente ai bambini ed agli adolescenti delle scuole. L’approccio utilizzato, in linea con le indicazioni dell’Unione Europea e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, privilegia il ruolo attivo degli studenti e la metodologia dell’Educazione tra Pari (Peer Education) ritenute particolarmente efficaci nello sviluppo di abilità di vita (Life Skills) necessarie per una crescita sana e responsabile. Sullo sfondo è fondamentale la figura dell’insegnante coadiuvato, a sua volta, dalle conoscenze e dall’esperienza degli operatori sanitari. A questo proposito, il riscontro positivo ottenuto lo scorso anno sia sotto il profilo quantitativo (13.000 studenti 5 coinvolti in 135 scuole), che qualitativo (apprezzamento degli operatori scolastici, produzione di materiali, incremento delle conoscenze) ci spinge a continuare sulla strada intrapresa, introducendo elementi di valutazione e di innovazione, utili per comprendere meglio la qualità dei processi attivati nelle scuole coinvolte. I risultati specifici di ciascun intervento verranno elaborati e presentati in un’apposita relazione “Risultati dei progetti di Promozione della salute anno 2012/13”, consultabile sul sito del servizio (www.ulssvicenza.it/nodo.php/2087). In tale ottica, si colloca l’offerta progettuale presentata nel volume che si sviluppa in un arco temporale di tre anni scolastici, per rendere possibile una migliore pianificazione e permettere una valutazione dei risultati su un periodo più lungo. Questo è particolarmente importante quando l’obiettivo dell’intervento riguarda non solo l’acquisizione di conoscenze ma la modifica di comportamenti e/o di atteggiamenti perché occorrono tempi più ampi per poter verificare i cambiamenti attesi. La priorità dei nostri progetti è di contrastare i principali fattori di rischio modificabili per prevenire le malattie cronico degenerative che oggi colpiscono non solo gli adulti ma anche i più giovani (ad es. l’obesità, il diabete ecc). Nel volume, i progetti affrontano argomenti riguardanti l’attività motoria, l’alimentazione, le dipendenze, l’educazione affettiva e sessuale, il doping, la salute dentale, la prevenzione degli incidenti...). Tutte queste tematiche si prestano facilmente ad essere integrate in maniera trasversale nelle materie scolastiche per creare le condizioni adatte a consolidare le “competenze per la vita” che si traducono in comportamenti consapevoli e responsabili dei giovani verso la salute, non solo in ambito scolastico ma anche nella vita quotidiana. Con l’augurio che le proposte presentate possano essere di aiuto alle scuole per il conseguimento dei loro fini istituzionali, oltre che di supporto ai programmi scolastici, auguriamo a tutti un proficuo lavoro. Celestino Piz Blanca Ojeda Montes 6 Modalità per aderire ai progetti di Promozione della Salute Per aderire ai progetti è necessario compilare la “scheda di adesione” allegata ed inviarla al Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute (SPES) tramite fax allo 0444/752287 e/o e-mail a [email protected] Il termine per inoltrare la “scheda di adesione” è il 15 Settembre 2014 (a meno che all’interno del singolo progetto non venga indicata una data precedente o comunque diversa da questa sopra indicata). Si ricorda che tutti i progetti possono essere consultati al seguente indirizzo web www.ulssvicenza.it/nodo.php/2087 ed eventuali interventi nuovi che si svilupperanno nell’arco del triennio, oltre a poter essere visionati allo stesso indirizzo, saranno comunicati tramite posta elettronica alla “rete delle scuole” attivata dallo SPES. 7 Progetti per ordine - grado di scuola TEMATICA CLASSE DESTINATARI ASILO NIDO Farmaci a scuola Nati per leggere: un nido di libri Sicurezza Sviluppo cognitivo tutte tutte [i][a] [i] Sicurezza Attività motoria Sicurezza Dipendenze (alcol) Sviluppo cognitivo Salute dentale tutte ( * ) tutte tutte I anno III anno [s][i][g] [i][g] [i][a] [s][i][a][g] [i] [s] INFANZIA Affy Fiutapericolo Eccomi qui Farmaci a scuola Meno alcol più gusto Nati per leggere: un nido di libri Sorridi! PRIMARIA Balla con i lupi C’era una volta, Dipendenze (tabagismo) Farmaci a scuola Ho inseguito l’ape dal fiore al miele I-denti-kit Il latte ... dalle stalle alla tavola Il mare ... un immenso e ricco... Leggimi e ti dirò chi sono Meno alcol più gusto Muoviti e vivi in salute Pensasicuro Siamo ... sicuri? Un mondo di animali amici Zooantropologia Dipendenze Sicurezza Alimentazione Salute dentale Alimentazione Alimentazione Alimentazione Dipendenze (alcol) Attività motoria Sicurezza Dipendenze (alcol, droghe) Zooantropologia ( * ) per bambini seguiti dal Servizio di Riabilitazione Noventa Vicentina 8 III, IV, V [ s ] III, IV, V [ s ] [ i ] [ g ] tutte [i][a] IV e V [ s ] III [s] tutte [s][i][a] tutte [s][i][a][g] tutte [s][i] tutte [s][i][a][g] tutte [s][i] tutte [s][i] V (solo DSS Sud-Est) [ s ] [ i ] [ g ] V [s] TEMATICA CLASSE DESTINATARI SECONDARIA I° Ap & Ap - Appigli e Appartenenze Balla con i lupi Farmaci a scuola Ho inseguito l’ape dal fiore al miele Il mare ... un immenso e ... Il primo soccorso nelle scuole Leggimi e ti dirò chi sono Meno alcol più gusto Muoviti e vivi in salute Occhio all’etichetta! Pensasicuro Smoke Free Class Competition Un mondo di animali amici Dipendenze (droghe) Zooantropologia Sicurezza Alimentazione Alimentazione Sicurezza Alimentazione Dipendenze (alcol) Attività motoria Alimentazione Sicurezza Dipendenze (tabagismo) Zooantropologia tutte tutte tutte I tutte tutte tutte tutte tutte III tutte II, III I, II [s][i] [g] [s] [i][a] [s] [s][i][a][g] [s] [s][i] [s][i][a][g] [s][i] [s][i][a][g] [s][i] [s][i] [s] Affettiva-sessuale Alimentazione Sicurezza Alimentazione Sicurezza Dipendenze (alcol) Alimentazione Affettiva-sessuale Affettiva-sessuale Attività motoria Alimentazione Alimentazione Dipendenze (alcol, droghe) Dipendenze (tabagismo) Dipendenze (tabagismo) Sicurezza II [s] III, IV, V [ s ] [ i ] tutte [i][a] tutte [s][i][a][g] tutte [s] tutte [s][i][a][g] I, II [s][i][a][g] III, gen. M [ s ] III [s] IV, V [s][i] tutte, gen. F [ s ] III, IV, V [ s ] [ i ] [ g ] tutte [s][i][a][g] IV, V [s] I [s][i] I, II [s] SECONDARIA II° AffettivaMente Consumo resp. di alimenti di origine animale Farmaci a scuola Il mare ... un immenso e ricco prato azzurro Il primo soccorso nelle scuole Meno alcol più gusto Occhio all’etichetta! Prevenzione andrologica Prevenzione dell’AIDS e delle MST Prevenzione e Doping Progetto corpo Rischi alimentari Scuola D+ Sfumiamo i dubbi Smoke Free Class Competition Vendi cara la pelle! 9 Legenda: [ S ] = studenti [ I ] = insegnati [ A ] = altro personale [ G ] = genitori Progetti ALIMENTAZIONE CONSUMO RESPONSABILE DI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE Titolo del progetto: La rivoluzione nel piatto: consumo responsabile di alimenti di origine animale Macroarea: 2. Prevenzione universale Linea di intervento generale 2.9.4 e 3.2.5 - Educazione e promozione della salute in ambito alimentare Servizio promotore Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale, U.L.SS. 6 “Vicenza” Responsabile di progetto Dott. Stefano Ferrarini, dr.ssa Cristiana Penon, dott. Giuseppe D’Aura Descrizione del problema ed analisi di contesto Il progetto è un percorso di autovalutazione dei propri stili di vita e di sperimentazione di piccoli cambiamenti nelle abitudini quotidiane, in modo da rendere i partecipanti consumatori responsabili. Si affronteranno i temi dell’alimentazione con particolare riguardo alle carni. Si tratta di una tematica che dobbiamo affrontare perché è importante per la nostra salute, ma anche per non favorire tendenze di mercato irresponsabili; dobbiamo sapere da dove arriva la carne che ci accingiamo a mangiare e da quale tipologia di allevamento. Vero, non dobbiamo neanche esagerare, altrimenti ci passa pure la fame, ma è davvero necessario ricordare che solo noi consumatori, ponendoci sempre più in modo critico nei confronti della produzione degli alimenti, saremo in grado di far cambiare le regole del gioco. Scopriamo quale sicurezza alimentare i prodotti ci garantiscono. Valutiamo gli strumenti più affidabili per scegliere ciò che mangiamo. Promuoviamo la nostra salute premiando la trasparenza delle filiere alimentari sostenibili e bioetiche, secondo le indicazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri “Alimentazione umana e benessere animale” (Comitato Nazionale di Bioetica 28 settembre 2012). Beneficiari Gli studenti della Scuola Secondaria di II grado delle classi III, IV, V ed il personale scolastico docente. 11 Obiettivi generali Favorire la diffusione della cultura della sana alimentazione e della sicurezza alimentare, attraverso la conoscenza del mondo delle carni, scoprendone l’origine, i procedimenti di produzione e le proprietà. Far capire l’importanza che rivestono questi alimenti in una sana nutrizione e fornire gli strumenti per una scelta responsabile. Obiettivi specifici • Sviluppare in almeno il 50% dei ragazzi coinvolti la conoscenza del mondo delle carni e dell’importanza che rivestono all’interno di una sana alimentazione. • Sensibilizzare i genitori sull’importanza dell’argomento e sviluppare anche in loro la corretta conoscenza delle carni, in accordo e su richiesta degli insegnanti.. Articolazione del progetto Il progetto si svolge in un unico incontro con gli studenti della durata di circa 2 ore. Fase 1: Raccolta adesioni dalle scuole interessate. Fase 2: Contatto con le istituzioni scolastiche e definizione della data di svolgimento del corso. Fase 3: Incontro con le classi e svolgimento del corso. Fase 4: Verifica dell’apprendimento (questionario). Risorse impiegate Personale del Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale. Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione All’inizio ed al termine dell’incontro viene somministrato, ad un gruppo di studenti a campione, un breve test per valutare l’apprendimento, la motivazione al cambiamento ed il gradimento dell’evento. Piano costi A carico dell’Azienda ULSS. ALIMENTAZIONE HO INSEGUITO L’APE DAL FIORE AL MIELE Titolo del progetto: Ho inseguito l’ape dal fiore al miele Macroarea: 2. Prevenzione universale Linea di intervento generale 2.9.4 e 3.2.5 - Educazione e promozione della salute in ambito alimentare Servizio promotore Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale, ULSS 6 “Vicenza” Responsabile di progetto Dott. Stefano Ferrarini Descrizione del problema e analisi di contesto Il mondo delle api è un mondo che corre parallelamente al nostro e di cui sappiamo ancora poco. Per gli antichi Egizi ed i Greci le api erano animali sacri ed essi chiamavano il miele “cibo degli dèi”. Già 3000 anni fa l’Ayurveda, la medicina indiana della tradizione, lo raccomandava per le sue proprietà disintossicanti e ricostituenti. Il miele in effetti dà energia e fornisce importanti elementi nutritivi: non solo vitamine (soprattutto del gruppo B) ed aminoacidi essenziali (importanti per la crescita e il rendimento psicofisico) ma anche minerali rinforzanti (calcio, potassio, magnesio) e oligoelementi (tra cui ferro, rame e zinco), oltre ad una sostanza protettiva, l’inibina, che agisce sugli anticorpi come un antibiotico. Beneficiari Gli alunni della Scuola Primaria (classi IV e V) e gli studenti della Scuola Secondaria di I grado (classe I). Obiettivi generali Favorire la diffusione della conoscenza del mondo delle api attraverso il miele, scoprendone l’origine, le proprietà e l’importanza che riveste all’interno di una sana alimentazione. Obiettivi specifici • Sviluppare in almeno il 50% dei ragazzi coinvolti la conoscenza del mondo del miele e dell’importanza che riveste all’interno di una sana alimentazione. • Sensibilizzare i genitori circa l’importanza dell’argomento, sviluppare anche in essi la corretta conoscenza delle proprietà del miele. 13 Articolazione del progetto Si tratta di un unico incontro di circa due ore con la presenza di materiale apistico e la proiezione di diapositive sul mondo del miele. Al termine dell’incontro “merendiamo” insieme con possibilità di assaggio di miele e formaggi. Fase 1: Raccolta adesioni dalle scuole interessate. Fase 2: Contatto con le istituzioni scolastiche e definizione della data di svolgimento del corso. Fase 3: Incontro con le classi e svolgimento della lezione. Fase 4: Verifica degli apprendimenti (questionario). Risorse impiegate Personale del Servizio Igiene degli alimenti di Origine Animale. Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione Al termine dell’incontro viene somministrato un breve questionario per valutare la corretta comprensione delle informazioni ed il gradimento dell’evento. Piano costi A carico dell’Azienda ULSS. 14 ALIMENTAZIONE IL LATTE … DALLE STALLE ALLA TAVOLA Titolo del progetto: Il latte … dalle stalle alla tavola Macroarea: 2. Prevenzione universale Linea di intervento generale 2.9.4 e 3.2.5 - Educazione e promozione della salute in ambito alimentare Servizio promotore Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale, U.L.SS. 6 “Vicenza” Responsabile di progetto Dott. Giuseppe D’Aura e dr. Silvio Pittui Descrizione del problema ed analisi di contesto In ogni angolo del mondo, per i neonati dei mammiferi, e quindi anche per l’uomo, il latte è il primo e unico alimento. Alcuni studiosi hanno osservato che “i popoli che consumano più latte sono caratterizzati da una statura media più alta, da una maggiore resistenza alle malattie, da un’attività intellettuale e manuale più intensa, da una longevità più prolungata e da un’inferiore mortalità infantile”. Oggi, in particolare per i più giovani, le origini, le tecnologie di trasformazione e gli aspetti nutrizionali del latte rappresentano un mondo pressoché sconosciuto. Beneficiari Gli alunni della Scuola Primaria, il personale scolastico docente e non docente. Obiettivi generali Favorire la diffusione della cultura della sana alimentazione attraverso la conoscenza del mondo del latte dalla stalla alla tavola, scoprendone l’origine, le proprietà e l’importanza. Obiettivi specifici • Sviluppare in almeno il 50% dei ragazzi coinvolti la conoscenza del mondo del latte e dell’importanza che riveste all’interno di una sana alimentazione. • Sensibilizzare i genitori in merito all’importanza dell’argomento, sviluppare anche in loro la corretta conoscenza delle proprietà del latte. 15 Articolazione del progetto Si tratta di in un unico incontro, di circa due ore, con gli studenti con la proiezione di diapositive sul mondo del latte e una degustazione di latte o yogurt al termine dell’incontro. Fase 1: Raccolta adesioni dalle scuole interessate Fase 2: Contatto con le istituzioni scolastiche e definizione della data di svolgimento del corso Fase 3: Incontro con le classi e svolgimento del corso Fase 4: Verifica degli apprendimenti (questionario). Risorse impiegate Personale del Servizio Igiene degli alimenti di Origine Animale in collaborazione con la Centrale del Latte di Vicenza. Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione Al termine dell’incontro viene somministrato un breve questionario per valutare la corretta comprensione delle informazioni ed il gradimento dell’evento. Piano costi A carico dell’Azienda ULSS. 16 ALIMENTAZIONE IL MARE... UN IMMENSO E RICCO PRATO AZZURRO Titolo del progetto: Il mare … un immenso e ricco prato azzurro Macroarea: 2. Prevenzione universale Linea di intervento generale 2.9.4 e 3.2.5 - Educazione e promozione della salute in ambito alimentare Servizio promotore Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale, U.L.SS. 6 “Vicenza” Responsabile e referenti di progetto Dott.ssa Blanca Ojeda Montes (referente SPES) Dott. Gabriele Poli (referente di progetto) Descrizione del problema ed analisi di contesto Il nostro mare Adriatico, quello dove molti di noi in estate si recano a trascorrere le vacanze, non è solo un “immenso parco giochi acquatico”, ma molto di più. Nelle sue acque, i pescatori raccolgono nelle loro reti quintali di pesce prelibato, il pesce azzurro: sardine e sgombri, naselli e alici, pesci argentati che paiono azzurri ed in poco tempo giungono sulle nostre tavole, arricchendo l’alimentazione quotidiana di salutari elementi quali i famosi omega 3, importanti per il nostro sviluppo cerebrale e per proteggere cuore e vasi sanguigni. Beneficiari Gli alunni della Scuola Primaria e gli studenti della Scuola Secondaria di I e II grado, i loro genitori ed il personale scolastico docente e non docente. Obiettivi generali Favorire la diffusione della cultura della sana alimentazione attraverso la conoscenza del mondo del pesce dal mare alla tavola, scoprendone l’origine, le proprietà e l’importanza che riveste in una sana alimentazione. 17 Obiettivi specifici • Sviluppare in almeno il 50% dei ragazzi coinvolti la corretta conoscenza del pesce azzurro e del suo utilizzo quale fattore importante nella prevenzione delle patologie legate a scorretta alimentazione • Sensibilizzare i genitori sull’importanza dell’argomento, sviluppare anche in loro la corretta conoscenza del pesce azzurro e del suo utilizzo • Predisporre e fornire materiale sull’argomento alla popolazione scolastica e non. Articolazione del progetto Fase 1: Presentazione del progetto alle scuole Fase 2: Svolgimento del corso rivolto agli studenti (durata 2 ore) Eventuale corso per insegnanti e genitori, su richiesta (durata 2 ore) Fase 3: Verifica dell’apprendimento tramite pre e post test Fase 4: Elaborazione dei dati e restituzione agli interessati Risorse impiegate Personale del Servizio Igiene degli alimenti di Origine Animale. Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione All’inizio ed alla fine del corso viene somministrato un breve questionario per valutare le conoscenze e gli apprendimenti acquisiti. Piano costi A carico dell’Azienda ULSS. 18 ALIMENTAZIONE LEGGIMI E TI DIRÒ CHI SONO Titolo del progetto: Leggimi e ti dirò chi sono … l’etichettatura dei prodotti alimentari Macroarea: 2. Prevenzione universale Linea di intervento generale 2.9. Prevenzione e sorveglianza di abitudini, comportamenti, stili di vita non salutari e patologie correlate Servizio promotore Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, ULSS 6 “Vicenza” Responsabile e referenti di progetto Dr.ssa Angiola Vanzo Stefania Meneghini, Silvia Scremin Descrizione del problema ed analisi di contesto Il sistema di indagine epidemiologica Okkio alla Salute 2010 ha messo in evidenza che nella Regione Veneto i bambini con eccesso di peso raggiungono il 28%. Rispetto alle abitudini alimentari il 68% dei bambini di otto anni consuma una merenda inadeguata e il 53% ricorre a bevande zuccherate e/o gassate una o più volte al giorno (+ 3% rispetto al 2008). Lo studio HBSC 2006 ha rivelato che i ragazzi di 11, 13, 15 anni consumano bevande zuccherate almeno una volta al giorno rispettivamente per il 19,4%, 22% e 22,4%. Entrambi gli studi evidenziano che i maschi includono nella loro dieta le bevande zuccherate più delle femmine. Rispetto alla scelta dei prodotti alimentari gli adolescenti si lasciano guidare più dalle dichiarazioni e dai richiami pubblicitari, diciture come: a basso contenuto di zuccheri, colesterolo, senza grassi…, che dalle tabelle nutrizionali. Il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) promuove la realizzazione di una serie di interventi con gli insegnanti delle scuole primarie e secondarie di I grado. Lo scopo è di fornire conoscenze adeguate per sviluppare programmi didattici finalizzati a formare negli alunni una sufficiente capacità critica per saper scegliere alimenti sani e nutrienti, tramite la lettura corretta delle etichette alimentari. 19 Beneficiari Insegnanti ed alunni della Scuola Primaria e Secondaria di I grado. Obiettivi generali Prevenzione dell’obesità, con particolare riguardo a quella infantile. Obiettivi specifici • Aumentare il senso critico per resistere alle pressioni sociali e compiere scelte consapevoli • Migliorare le abitudini alimentari (ridurre il consumo di bevande zuccherate, aumentare il consumo di merende salutari). Articolazione del progetto Fase 1: Raccolta delle adesioni dalle scuole interessate. Fase 2: Costituzione di un gruppo di lavoro tra SIAN e scuole aderenti. Fase 3: Formazione degli insegnanti (su etichettatura e messaggi pubblicitari, corretta alimentazione, sviluppo del senso critico sulla materia). Fase 4: Realizzazione del progetto con i ragazzi a scuola. Fase 5: Valutazione intermedia da parte del gruppo di lavoro. Fase 6: Verifica dei risultati con i ragazzi. Fase 7: Verifica finale dell’intervento da parte del gruppo di lavoro. Risorse impiegate Personale S.I.A.N. (Medico, Dietista, Psicologo). Materiali: documentazione cartacea, in formato ppt, video. 20 Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione Sono previsti 3 momenti di valutazione del progetto: • valutazione intermedia tra SIAN ed insegnanti a metà del percorso • verifica dei risultati con i ragazzi • valutazione finale tra SIAN ed insegnanti. Saranno valutati parametri qualitativi, come il grado di coinvolgimento dei ragazzi, e parametri quantitativi, come il livello di partecipazione e il miglioramento delle abitudini alimentari rispetto al consumo di bevande zuccherate e merende non adeguate. Piano costi I costi saranno sostenuti dal Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione. 21 ALIMENTAZIONE OCCHIO ALL’ETICHETTA! Titolo del progetto: Occhio all’etichetta! Etichettatura dei prodotti di origine animale Macroarea: 2. Prevenzione universale Linea di intervento generale 2.9.4 e 3.2.5 – Educazione e promozione della salute in ambito alimentare Servizio promotore Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale, U.L.SS. 6 “Vicenza” Responsabile e referenti di progetto Dott. Stefano Ferrarini, dr.ssa Cristiana Penon Descrizione del problema ed analisi di contesto Quando facciamo la spesa ci affidiamo ai sensi, al portafoglio o al buon senso? Chi si affida al buon senso non può dimenticare quel famoso detto cinese che recita: “siamo ciò che mangiamo”. E ciò che mangiamo è riportato sulle etichette alimentari! A volte in modo chiaro ed esauriente, a volte con indicazioni sommarie e poco chiare. In realtà, alcune informazioni sono facoltative o complementari mentre altre sono obbligatorie e regolamentate per legge, come ad esempio il termine minimo di conservazione o la data di scadenza. Quante volte acquistiamo per poi buttare il cibo, perché non sappiamo valutare l’alimento acquistato! Lo spreco alimentare ha assunto negli ultimi anni rilevanza non solo economica ma anche culturale, rappresentando un problema etico e di sostenibilità del nostro futuro. Le aziende produttrici predispongono strategie e tecnologie per la riduzione delle eccedenze e dello spreco nella filiera alimentare, anche il consumatore ha il dovere etico di contribuire alla riduzione dello spreco nell’ambito domestico. La necessità di far conoscere l’etichettatura dei prodotti alimentari è necessaria quanto lo è il saper riconoscere la segnaletica stradale. Con la conoscenza delle etichette possiamo ridurre lo spreco alimentare, possiamo risparmiare, e soprattutto guadagnare in salute. Beneficiari • Gli studenti della Scuola Secondaria di I grado (classe III), e della Scuola Secondaria di II grado (classi I e II) • Il personale scolastico docente e non docente • Genitori e cittadinanza 22 Obiettivi generali A fine 2014 diventa applicativo un Regolamento Europeo che disciplina l’etichettatura dei prodotti alimentari, che tiene conto delle esigenze espresse dalle diverse parti interessate ed in particolare dai consumatori. L’obiettivo principale del progetto, modulando gli interventi in relazione ai beneficiari, è quello di far conoscere l’alimento attraverso l’analisi dell’etichetta prima ancora che con i sensi. Obiettivi specifici Promuovere l’acquisto consapevole degli alimenti attraverso la conoscenza degli ingredienti, delle tabelle nutrizionali, della scadenza e di quanto può essere utile per un acquisto consapevole. Articolazione del progetto Si tratta di un unico incontro di circa due ore con la proiezione di diapositive e la valutazione di prodotti alimentari di origine animale. È previsto l’utilizzo in aula di alimenti etichettati per favorire un apprendimento esperienziale e di etichette tipo. Il progetto verrà svolto a partire dal mese di febbraio. Fase 1: Raccolta adesioni dalle scuole interessate. Fase 2: Contatto con le istituzioni scolastiche e definizione della data di svolgimento del corso. Fase 3: Incontro con le classi e svolgimento della lezione. Fase 4: Verifica dell’apprendimento (questionario). Risorse impiegate Personale del Servizio Igiene degli alimenti di Origine Animale. Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione Al termine dell’incontro viene somministrato un breve questionario per valutare il grado e la corretta comprensione delle informazioni, oltre al gradimento dell’evento. Piano costi I costi sono a carico dell’Azienda ULSS. 23 ALIMENTAZIONE PROGETTO CORPO Titolo del progetto: Progetto Corpo Macroarea: 2. Prevenzione universale Linea di intervento generale 2.9. - Prevenzione e sorveglianza di abitudini, comportamenti, stili di vita non salutari e patologie correlate. Servizio promotore Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, ULSS 6 “Vicenza” Responsabile e referenti di progetto Dott.ssa Angiola Vanzo Dott.ssa Ortensia Pavan Descrizione del problema ed analisi di contesto I disturbi dell’alimentazione e l’obesità, pur essendo due patologie distinte, presentano molti fattori di rischio in comune: diete, uso acritico dei media, insoddisfazione dell’immagine corporea, preoccupazioni per il peso. Studi epidemiologici indicano che la fascia più a rischio è quella delle adolescenti, in cui i disturbi dell’alimentazione colpiscono più del 5% delle giovani donne. L’elevata percentuale, i gravi effetti sulla salute e sul funzionamento psicosociale e le difficoltà di trattamento, spingono a proporre un intervento “Progetto Corpo” di consolidata efficacia, ideato e sperimentato da Eric Stice (2011) e dal suo gruppo di ricerca dell’università del Texas. Il progetto si basa quindi su una strategia di prevenzione integrata per entrambi i problemi affrontati, con programmi selettivi (per età e genere), interattivi, offerti ai maggiori di 15 anni, che includono accettazione del proprio corpo, l’aumento dell’autostima e dell’autoefficacia e sono condotti da personale specializzato. Beneficiari Studentesse delle Scuole Secondarie di II grado, con preoccupazione dell’immagine corporea, che siano interessate ad un intervento sull’accettazione del proprio corpo. Obiettivi generali Promuovere l’accettazione del proprio corpo e prevenire i disturbi dell’alimentazione e l’obesità. Una riduzione dell’interiorizzazione dell’ideale di magrezza, comporta una riduzione dell’insoddisfazione corporea, degli stati d’animo negativi e dei comportamenti di controllo del peso non salutari. Obiettivi specifici • Prima sessione: discussione sulla definizione dell’ideale di magrezza ed analisi della sua origine, valutazione dei costi personali per perseguire questo ideale, individuazione dei modi per resistere alle pressioni sociali. Consegna di esercizi da eseguire a casa. • Seconda sessione: analisi degli esercizi della sessione precedente, coinvolgimento delle partecipanti con giochi di ruolo per l’affermazione di sé. • Terza sessione: analisi degli esercizi a casa della sessione precedente, coinvolgimento delle partecipanti nei giochi di ruolo e condivisione dei motivi per la partecipazione al gruppo, introduzione del concetto di “attivismo corporeo”. Consegna di esercizi da eseguire a casa. • Quarta sessione: analisi degli esercizi della sessione precedente, problematizzazione dell’ideale di magrezza e delle pressioni esterne future. Presentazione la modalità con cui parlare positivamente del proprio corpo. Articolazione del progetto Progetto Corpo è un intervento per l’accettazione del proprio corpo, svolto con lavori di gruppo. Il programma di intervento è progettato per essere completato in 4 sessioni di due ore condotte per 4 settimane consecutive presso la scuola ospitante. Fase 1: Raccolta delle adesioni dalle scuole interessate. Fase 2: Comunicazione del progetto ai genitori e richiesta di consenso. Fase 3: Realizzazione del progetto con piccoli gruppi. Fase 4: Restituzione dei risultati dell’ intervento alle famiglie e alla scuola. Risorse impiegate Personale S.I.A.N. (Dietista e Psicologo) Materiali: documentazione cartacea, diapositive, video. Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione È prevista la valutazione finale del progetto tra SIAN, insegnanti e genitori rappresentanti dei genitori. 25 Piano costi I costi saranno sostenuti dal Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione. ALIMENTAZIONE RISCHI ALIMENTARI Titolo del progetto: Rischi alimentari, ecco da dove vengono Macroarea: 2. Prevenzione universale Linea di intervento generale 2.9.4 e 3.2.5 - Educazione e promozione della salute in ambito alimentare Servizio promotore Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale, U.L.SS. 6 “Vicenza” In collaborazione con Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione dell’Università degli Studi di Padova Responsabile e referenti di progetto Dott. Stefano Ferrarini, dott.ssa Cristiana Penon, dr.ssa Stefania Balzan Descrizione del problema ed analisi di contesto Quando andiamo al supermercato pensiamo di sapere quello che compriamo, ma spesso è solo un’illusione. Il carrello della spesa può nascondere sorprese che vengono svelate solo con specifici controlli, com’è successo quando si è scoperto l’utilizzo della carne di cavallo in sostituzione di quella di manzo (solo per citare l’ultimo allarme). Le frodi alimentari non costituiscono, del resto, l’unico rischio che portiamo in tavola: dobbiamo fare i conti anche con contaminazioni microbiologiche e chimiche, con la presenza di batteri, virus e molecole patogeni (ricordate la mucca pazza? E i germogli di soia?) e con intossicazioni alimentari. Nei paesi industrializzati, ogni anno una persona su quattro si ammala per colpa del cibo. Molte ricerche scientifiche ed epidemiologiche segnalano che nel corso degli ultimi trent’anni il tasso di incidenza dei tumori è aumentato del 40% in paesi come gli Stati Uniti, la Norvegia e la Svezia. Sempre in questo lasso di tempo la progressione delle leucemie e dei tumori cerebrali tra i bambini è stata del l’1% annuo. Come spiegare questa epidemia inquietante, che colpisce soprattutto i paesi “sviluppati”? Emerge da numerosi studi scientifici che la causa principale di questa vera e propria epidemia è di tipo ambientale. In particolare per la presenza di decine di molecole chimiche che hanno invaso il nostro ambito quotidiano e l’alimentazione, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale. Il progetto ripercorre l’intera catena produttiva del cibo: dall’utilizzo dei pesticidi nei campi fino all’impiego di additivi e plastiche ad uso alimentare nei nostri piatti e mette a nudo il sistema di valutazione e omologazione dei prodotti chimici, attraverso gli esempi emblematici dei pesticidi, dell’aspartame e del bisfenolo A. Per aiutare a comprendere i rischi ed i benefici alimentari verrà prodotta una guida e saranno analizzate le modalità con cui gli studenti interpretano ed usano le informazioni ricevute, al fine di migliorare i messaggi trasmessi, proporre strategie e strumenti per rendere efficace e coerente questo tipo di comunicazione. 26 Beneficiari Gli studenti della Scuola Secondaria di II grado delle classi III, IV, V ed inoltre genitori e docenti. Obiettivi generali Far conoscere gli elementi fondamentali dei rischi e dei benefici associati agli alimenti e le conseguenze delle scelte alimentari. Obiettivi specifici Sviluppare in almeno il 50% dei ragazzi coinvolti la conoscenza dei rischi e dei benefici associati agli alimenti e delle conseguenze delle scelte alimentari. Articolazione del progetto Si tratta di un unico incontro della durata di circa 2 ore, con 30 minuti di lavoro in gruppo. Eventuali approfondimenti, su richiesta, prevedono ore aggiuntive. Fase 1: Raccolta delle adesioni dalle scuole interessate. Fase 2: Contatto con le istituzioni scolastiche e definizione della data di svolgimento del corso. Fase 3: Incontro con le classi e svolgimento del corso. Fase 4: Valutazione della percezione del rischio sugli studenti coinvolti. Risorse impiegate Personale del Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale. Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione Dopo l’intervento in classe viene somministrato agli alunni un questionario per valutare la loro percezione dei rischi alimentari. Dopo l’intervento in classe viene valutato il gradimento dell’evento. 27 Piano costi A carico dell’Azienda ULSS. ATTIVITà MOTORIA ECCOMI QUI Titolo del progetto: “Eccomi qui!” Insieme verso una scuola più abile Macroarea: 4. Prevenzione delle complicanze e delle recidive di malattia Linea di intervento generale 4.2 – Prevenzione e sorveglianza della disabilità e della non autosufficienza Servizio promotore UO Medicina Fisica e Riabilitazione – US - UGC Altà Specialità in Riabilitazione Pediatrica - Ospedale San Bortolo – U.L.SS. 6 “Vicenza” In collaborazione con il Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute (SPES) Responsabile di progetto Dott. Federica Nai Fovino Medicina Fisica e Riabilitazione – Ospedale S. Bortolo – Vicenza Descrizione del problema ed analisi di contesto Gli studi indicano che i bambini con disabilità neuromotoria sono a rischio di bassa partecipazione nelle attività ordinarie sia a casa che nella comunità. Senza adeguate opportunità di partecipazione sono incapaci di esplorare il loro potenziale sociale, intellettuale, emozionale, comunicativo e fisico e hanno una bassa possibilità di crescita come individui. La partecipazione nelle attività quotidiane è considerata quindi una parte vitale nello sviluppo del bambino in relazione alla qualità di vita e agli esiti futuri. Quando il piccolo si trova all’appuntamento con la scuola e con i coetanei all’interno dell’ambiente scolastico si presenta un momento molto delicato nella vita del bambino e della sua famiglia. Da un lato si apre il mondo nuovo dei coetanei, della scuola, dell’esterno, dall’altro lato sembra che la scuola “tolga fisioterapia” e quindi possibilità di miglioramento. Le proposte fatte alla famiglia per consentire la prosecuzione di quelle attività a valenza riabilitativa anche durante le attività della vita quotidiana, potrebbero essere trasferite in ambito scolastico, dando così un significato riabilitativo a molte attività svolte talora anche in maniera inconsapevole. Tenendo presente il Piano di Indirizzo della Riabilitazione, le Linee Guida Nazionali del Gruppo Paralisi Cerebrali Infantili e riflettendo sulle possibilità che possiamo dare al bambino per favorire il suo sviluppo, si è pensato di progettare questo percorso per dare valore all’unità biopsico-sociale del bambino. Questo percorso deve prevedere un approccio multiprofessionale, coinvolgendo bambino-famiglia-scuola-strutture sanitarie. 28 Beneficiari Il progetto è rivolto ai bambini con problemi neuromotori che afferiscono per l’intervento fisioterapico al Servizio di Riabilitazione dell’ULSS con sede a Noventa Vicentina e che frequentano la scuola dell’infanzia. Obiettivo Obiettivo di questo progetto è di organizzare al meglio il percorso del bambino collaborando con le istituzioni scolastiche in maniera strutturata ed organizzata attraverso la creazione di un programma condiviso con la scuola, in cui la figura del riabilitatore si integra con gli altri professionisti. La formazione del personale e dei genitori permetterà una condivisione delle esperienze e favorirà la collaborazione. Questa modalità organizzativa permetterà al bambino l’inserimento in un ambiente di coetanei, la possibilità di continuare a svolgere attività a valenza riabilitativa controllate da esperti, ridurre il numero di accessi al Servizio e quindi una demedicalizzazione delle attività, proseguendo il trattamento a cicli per obiettivi. Articolazione del progetto Il progetto verrà attuato in via sperimentale per l’anno scolastico 2014-2015 1) Fase Iniziale: • identificazione dei bambini con problemi neuromotori che frequenteranno la scuola dell’infanzia per l’anno scolastico 2014/15; presentazione del progetto ai genitori; • invio di lettera di invito e informativa al Dirigente Scolastico a prendere parte allo studio sperimentale; • a inizio anno scolastico, somministrazione del test di sviluppo e dell’ICF CY (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute); • organizzazione di una prima riunione informativa-formativa tra il personale identificato dal Dirigente Scolastico e il personale riabilitativo per la condivisione del progetto. La finalità è lo scambio di informazioni e la verifica dei bisogni del bambino sia nell’ambito degli apprendimenti che nell’ambito sanitario (problematiche specifiche legate alla patologia, eventuali ausili da utilizzare..) e del personale scolastico in termini di suggerimenti sulle attività da svolgere a valenza riabilitativa per favorire l’integrazione e la partecipazione del bambino in classe; • stesura condivisa del progetto personalizzato per ogni bambino. 2) Fase intermedia: • attuazione del progetto; • verifica in itinere e organizzazione di un secondo incontro, con gli operatori a un mese dall’inizio delle attività scolastiche, finalizzato a un consolidamento delle attività proposte o ad eventuali 29 modifiche - revisioni in base all’esperienza iniziale. Considerando le necessità e l’evoluzione del bambino ed in stretta collaborazione tra riabilitatore, famiglia e scuola potranno essere apportate le opportune modifiche o integrate nuove attività o accorgimenti per promuovere la partecipazione. Questo potrà essere realizzato tramite l’accesso dell’operatore scolastico al servizio di riabilitazione o dell’operatore sanitario a scuola o tramite l’utilizzo di altri strumenti di comunicazione (mail, telefono, Skipe dove possibile). 3) Fase finale con valutazione dei risultati A fine anno verranno somministrati dal riabilitatore: • l’ICF CY • un questionario agli operatori sanitari e scolastici coinvolti nel progetto • un questionario ai genitori dei bambini coinvolti nel progetto Si prevede inoltre una riunione tra gli operatori scolastici e sanitari per fare un bilancio dell’esperienza e un incontro con i genitori per restituire gli esiti dell’esperienza compiuta. Inoltre, al Dirigente scolastico sarà data restituzione sui risultati del progetto tramite una relazione finale. Risorse impiegate personale medico di medicina fisica e riabilitazione esperto in età evolutiva fisioterapista esperto in età evolutiva personale scolastico identificato dal dirigente scolastico Indicatori di risultato a) la modificazione dello sviluppo funzionale motorio del bambino misurata tramite l’utilizzo di un test specifico b) la modificazione nell’ambito delle attività e della partecipazione misurata tramite l’utilizzo dell’ICF-CY c) la percezione, da parte del personale scolastico, del servizio prestato dagli operatori Ulss misurata tramite la somministrazione di questionario (misura dei Processi di cura per i prestatori dei servizi) d) la percezione, da parte dei genitori, della qualità di assistenza ricevuta dall’organizzazione sanitaria misurata tramite la somministrazione di questionario (misura dei Processi di cura) 30 Piano costi A carico dell’Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”. 31 ATTIVITà MOTORIA MUOVITI E VIVI IN SALUTE! Titolo del progetto: Muoviti e vivi in salute! Macroarea: 2 – Prevenzione universale Linea di intervento generale 2.9 Prevenzione e sorveglianza di abitudini, comportamenti, stili di vita non salutari e patologie correlate. Servizio promotore Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute, ULSS 6 “Vicenza” Referenti di progetto Dott.ssa Blanca Ojeda Montes (referente SPES) Dott. Riccardo Salvadori, Dott.ssa Alessandra Piatti (referenti di progetto) Descrizione del problema ed analisi di contesto Le cause delle patologie croniche sempre più frequenti in età adulta (obesità, ipertensione …) sono riconducibili a cattive abitudini alimentari e a stili di vita non idonei, la cui prevenzione deve iniziare fin dalla primissima infanzia. I dati OMS indicano come l’86% dei decessi e il 77% della perdita di anni di vita siano legati a patologie croniche che hanno alla base fattori di rischio modificabili, tra i quali figurano sedentarietà, sovrappeso, scarso consumo di frutta e verdura. Nell’ULSS 6 (studio PASSI 2011) si stima che il 38% della popolazione presenti un eccesso ponderale e, quanto all’attività fisica, il 74% non la pratica in quantità sufficiente rispetto a quanto raccomandato e il 19% è da considerare completamente sedentario. E’ fondamentale in tal senso un intervento di educazione sanitaria fin dalle prime età della vita e la scuola è il luogo precipuo per istruire a comportamenti corretti. Beneficiari I ragazzi delle Scuole Primarie e Secondarie di I grado con il coinvolgimento attivo degli insegnanti. Obiettivi generali Promuovere il piacere dell’attività fisica come fattore di protezione delle malattie degenerative (obesità, diabete, ipertensione …), nell’ambito di una più ampia educazione alla salute, che coinvolga alimentazione sana, stili di vita e comportamenti salutari. 32 Obiettivi specifici Entro la fine dell’anno scolastico incrementare di almeno il 60% il livello di conoscenza da parte dei bambini delle singole classi partecipanti, in merito ai rischi legati alla sedentarietà ed ai vantaggi derivanti da regolare attività motoria, attraverso la creazione nella scuola di un programma idoneo, con coinvolgimento degli insegnanti di scienze e/o educazione motoria. Articolazione del progetto Fase 1: Stesura, assieme agli insegnanti referenti, di un programma specifico di attività ed incontri su argomenti inerenti l’attività motoria e/o la sana alimentazione; predisposizione materiale idoneo; indagine conoscitiva sulle competenze specifiche dei bambini prima della realizzazione del progetto Fase 2: Incontri di educazione sanitaria nelle singole classi Fase 3: Realizzazione di iniziative nelle scuole per favorire l’attività motoria (pedibus, bicibus …) Fase 4: Verifica dei risultati ottenuti: dati di attività, raccolta dati dell’indagine sul livello di apprendimento a fine progetto. Risorse impiegate Personale S.P.E.S. Materiale cartaceo Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione Si prevede la verifica del progetto attraverso la somministrazione di questionari per insegnanti/ alunni. Piano costi Le risorse di personale e la produzione di materiale (dispense cartacee, CD) sono a carico dell’U.L.SS. 33 ATTIVITà MOTORIA PREVENZIONE E DOPING Titolo del progetto: Prevenzione e Doping Macroarea: 2. Prevenzione universale Servizi promotori Servizio di Medicina dello Sport, ULSS 6 “Vicenza” Responsabile di progetto Dott.ssa Laura Brusamolin Descrizione del problema ed analisi di contesto Negli ultimi anni il fenomeno dell’inquinamento farmacologico e del doping risultano in crescita sia tra gli atleti professionisti che tra gli sportivi amatoriali. In Italia, dati recenti, riportano che circa il 3% degli adolescenti, anche non sportivi, utilizza sostanze che possono essere considerate dopanti. Sono migliaia i giovani che frequentano gli ambienti sportivi e che fanno uso di sostanze considerate dopanti, fornite a volte dagli stessi allenatori o da rivenditori che si appoggiano spesso a medici o farmacisti compiacenti. Ogni anno circa 400mila persone assumono sostanze illegali per migliorare le prestazioni sportive. È importante, quindi, educare tutti, partendo specialmente dai più giovani, al rispetto delle regole e dell’etica sportiva, soprattutto considerando i danni arrecati alla salute e sensibilizzarli rispetto ai rischi relativi all’inquinamento farmacologico e al doping. Beneficiari Gli studenti della Scuola Secondaria di II grado delle classi IV e V, con il coinvolgimento attivo degli insegnanti. Obiettivi generali Prevenire i rischi relativi all’inquinamento farmacologico e al doping. Obiettivi specifici • Prevenire il fenomeno del doping attraverso la promozione di stili di vita sani e la valorizzazione del ruolo sociale ed etico dello sport • Mettere a disposizione materiale e documenti inerenti l’argomento. 34 Articolazione del progetto Fase 1: Raccolta adesioni dalle scuole interessate Fase 2: Contatto con le istituzioni scolastiche e definizione della data di svolgimento del corso, che potrà essere a partire da novembre Fase 3: Incontro con le classi e svolgimento della lezione (durata di tre ore circa) Fase 4: Verifica degli apprendimenti (questionario). Risorse impiegate Personale medico del Servizio di Medicina dello Sport. Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione Somministrazione di questionari prima e dopo l’intervento per verifica dell’apprendimento. Piano costi A carico dell’Azienda ULSS. 35 DIPENDENZE ( ALCOL, DROGHE, TABAGISMO ) AP & AP Titolo del progetto: Ap & Ap - Appigli e Appartenenze Macroarea: 2. Prevenzione universale Linea di intervento generale Prevenzione delle dipendenze: percorsi di educazione alle abilità sociali per le scuole secondarie di primo grado. Servizio promotore Servizio Territoriale per le Tossicodipendenze e l’Alcolismo (SERT), ULSS 6 “Vicenza Referenti di progetto Dott. Giovanni Sbalchiero Descrizione del problema ed analisi di contesto La necessità di pensare ad un percorso di prevenzione rivolto alle scuole secondarie di 1° grado è nata da una serie di indicazioni. • Rilevazione da parte degli Istituti di Ricerca e dagli Osservatori Epidemiologici nazionali e internazionali di un progressivo abbassamento di età nell’uso di sostanze di abuso. • Aumento del numero di richieste di consulenze che afferiscono al SERT sia di tipo psicoeducativo che clinico, da parte di genitori di preadolescenti e/o di altri tipi di educatori. • Richieste da parte dei soggetti scolastici di pensare ad un progetto specifico. • Invito da parte della Conferenza dei Sindaci dell’ULSS di Vicenza di realizzare progettualità in tale ambito. Nell’ambito dei programmi di prevenzione il NIDA (National Institute of Drug Abuse - USA) evidenzia alcuni fattori nell’area delle dipendenze patologiche che è importante considerare nella strutturazione di progetti di prevenzione. Fattori di rischio: ambiente familiare caotico, genitorialità inefficace, mancanza del legame di attaccamento tra genitore e figlio, antisocialità scolastica, fallimento nelle prove scolastiche, affiliazione a gruppi devianti, scarse abilità sociali, percezione che in ambito familiare, scolastico, dei pari o della comunità vi sia approvazione nei confronti del consumo di droghe. 36 Fattori protettivi: legami familiari forti e positivi, monitoraggio da parte dei genitori dei comportamenti dei figli e delle attività che conducono con i pari, chiare regole di condotta all’interno della famiglia, successi in ambito scolastico, senso di appartenenza, adesione alle norme sociali e forte legame con le istituzioni, coinvolgimento dei genitori nella vita dei figli con possibilità di ascolto e di elaborazione delle difficoltà, acquisizione di responsabilità (anche piccole). Accanto a tali considerazioni, le evidenze scientifiche nel campo della prevenzione delle dipendenze propongono delle linee guida utili per garantire la strutturazione di interventi efficaci. In ambito scolastico i programmi che mirano a fornire unicamente informazioni sulle conseguenze negative dell’uso di droghe sono reputati una strategia poco efficace. Infatti, dare unicamente informazioni incrementa la conoscenza degli effetti negativi, ma non apporta significativi cambiamenti negli atteggiamenti e nei comportamenti legati al consumo delle sostanze. Gli interventi volti a modificare le errate opinioni relativamente all’uso di droghe risultano più efficaci se associati ad approcci educativi, quali ad esempio l’incremento delle abilità sociali (Shope, Kloska, Dielman, Maharg, 1994). Per il consolidamento e la stabilizzazione delle abilità acquisite è importante prevedere sessioni di rinforzo a breve e lungo termine (Botvin et al., 1994, 1995). I programmi devono coinvolgere non solo gli studenti ma anche i genitori nonché il personale docente e non (Paglia, Room, 1998). A tale riguardo diventa fondamentale investire su azioni preventive che vedano gli insegnanti come principali attori e protagonisti. Tale scelta risponde ai principi del lavoro sociale secondo cui bisogna andare verso una comunità competente ed una autonomia dei soggetti perseguita attraverso l’incremento di competenze, conoscenze e abilità. Inoltre si vuole sostenere all’interno della scuola la riflessione sul ruolo educativo e formativo dei docenti nella costruzione di relazioni significative con i ragazzi. È quindi fondamentale rifiutare una delega educativa affidata ad esperti esterni, restituendo alla scuola il ruolo e i compiti pedagogici che le appartengono nell’ottica dell’integrazione e della collaborazione, attuando gli interventi preventivi tramite insegnanti formati e supervisionati da professionisti della prevenzione. Tali orientamenti possono essere integrati con indicazioni di “buone prassi” evidenziate da EDDRA, l’archivio europeo dei programmi di prevenzione dell’EMCDDA (European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction) di Lisbona. 37 In generale il modello delle Social Skills è tra i più utilizzati e il suo fondamento è rappresentato dalla teoria dell’apprendimento sociale sviluppata da Bandura (1977-2000) secondo la quale l’apprendimento è attivo e avviene attraverso la trasformazione e la strutturazione dell’esperienza. Beneficiari Il progetto triennale è rivolto agli studenti delle classi I, II e III della Scuola Secondaria di I grado, ai loro genitori e ai loro insegnanti. Obiettivi generali • Incrementare la presenza di fattori di protezione della salute nei preadolescenti, attraverso l’apprendimento di alcune abilità sociali che favoriscono la capacità di espressione, di confronto e di scelta di comportamenti autoprotettivi. • Formare gli insegnanti sulle tematiche relative a: fattori di rischio, fattori di protezione, life skills, etc. • Promuovere negli insegnanti l’acquisizione di strumenti operativi, relativamente alle abilità sociali, da utilizzare nella formazione degli studenti. • Prevenire l’iniziazione e la sperimentazione del consumo di sostanze psicoattive. • Prevenire e/o diminuire la presenza dei fattori di rischio correlati al consumo di sostanze psicoattive. • Aumentare la collaborazione tra scuola e servizi pubblici al fine di promuovere la salute e la responsabilizzazione delle scelte, in un’ottica di lavoro integrato. Obiettivi specifici Formare gli insegnanti e gli studenti all’apprendimento di alcune abilità sociali: 38 1. • • • prendere decisioni fornire ai ragazzi l’opportunità di misurarsi sulla presa di decisione all’interno di un gruppo; favorire l’espressione di pensieri e valori personali; migliorare la sicurezza nelle proprie capacità di espressione e mediazione; 2. • • • senso critico aiutare i ragazzi a chiarire il proprio punto di vista; promuovere l’ascolto delle opinioni degli altri; favorire il confronto e l’accettazione di punti di vista diversi dal proprio; 3. gestione delle emozioni • aiutare gli studenti a identificare le situazioni, le emozioni connesse, gli stati d’animo sottostanti alla rabbia; • favorire la comprensione dei modi con cui si esprime la rabbia; • esplorare varie modalità di gestione della rabbia; 4. gestione dello stress • Facilitare la consapevolezza dei segnali di stress; • aumentare le capacità di gestione di situazioni stressanti; 5. gestione del conflitto • aiutare i ragazzi a riconoscere situazioni di conflitto che possono creare malessere o disagio; • favorire la consapevolezza delle diverse dimensioni coinvolte in un momento conflittuale (emotiva, fisica, comunicativa, cognitiva, sociale, economica ...); • esplorare le strategie efficaci per poter gestire situazioni di conflitto nel rispetto dei propri desideri e valori; 6. imparare a dire di no • aiutare i ragazzi a riconoscere situazioni di conflitto che possono creare malessere o disagio; • aumentare la consapevolezza della difficoltà a dire di no. • esplorare le strategie efficaci per poter dire di no rispetto a situazioni di gruppo percepite come contrarie ai propri desideri e valori. Articolazione del progetto La metodologia, di tipo collaborativo, richiede la disponibilità e l’impegno degli insegnanti a partecipare ai percorsi formativi predisposti dall’équipe di formatori del Ser.T., oltre che alla realizzazione degli interventi previsti in classe. Queste figure vengono coinvolte considerando l’importanza del loro ruolo educativo e del loro costante contatto con gli allievi, che può incidere positivamente sulle scelte e sui comportamenti adottati dagli studenti. La metodologia utilizzata nei percorsi formativi è di tipo interattivo e prevede l’utilizzo di stimoli teorici, di supporti audiovisivi utilizzati secondo il modello della Media Education, la presentazione e la sperimentazione di specifiche unità operative, anche attraverso una fase di discussione dell’esperienza diretta in classe circa il ruolo di facilitatore. 39 L’andamento delle unità operative svolte in classe viene discusso di volta in volta con tutti gli insegnanti con la supervisione dei formatori del Ser.T. I percorsi di formazione rivolti agli insegnanti si articolano durante tutto l’anno scolastico, in modo da garantire un apprendimento “in itinere” ed esperienziale, oltre che una supervisione costante del percorso. La struttura dei percorsi, a seconda dell’annualità cui si riferiscono e all’esperienza formativa degli insegnanti, prevedono: a. un incontro introduttivo di base per la presentazione del progetto e la definizione del ruolo dell’insegnante facilitatore di 3 ore; b. incontri di formazione di 2,30 ore per l’approfondimento delle tematiche proposte e per la presentazione, sperimentazione e rielaborazione delle unità operative da attuare con gli studenti. Durante l’ultimo incontro è riservata una parte per la verifica finale al fine di valutare il programma nelle diverse fasi e la soddisfazione dei partecipanti all’iniziativa; c. verifiche intermedie attraverso contatti “a distanza” (telefono, e-mail, …) per il monitoraggio del percorso ed eventuali problemi specifici in itinere. La metodologia utilizzata nei percorsi formativi è di tipo interattivo e prevede l’utilizzo di stimoli teorici, di supporti audiovisivi, la presentazione e la sperimentazione di specifiche unità operative, anche attraverso una fase di discussione dell’esperienza diretta in classe circa il ruolo di facilitatore. L’andamento delle unità operative viene monitorato classe per classe secondo modalità concordate con gli insegnanti durante il primo incontro di formazione. Risorse impiegate Quattro Educatori SERT, supporto di coop. “Il Mosaico” per la formazione/supervisione percorso progettuale, gestione sito internet. Indicatori di risultato 1. Il questionario clima di classe ex ante 1^ (e 2^ se si inizia dalla 2^) ed ex post classi 2^ e 3^. 2. All’ultimo incontro di formazione con gli insegnanti per le classi 1^, 2^ e 3^, è previsto uno spazio per la valutazione dell’intero percorso sul livello di efficacia raggiunto fino a quel momento rispetto agli obiettivi del progetto, sui nodi critici che sono emersi, su suggerimenti e proposte progettuali per il proseguo del percorso. La metodologia è di tipo dialogico-partecipativo. 40 Monitoraggio e valutazione Durante l’anno scolastico ci sarà un monitoraggio mensile telefonico con gli insegnanti per verificare/ supervisionare l’applicazione del progetto; inoltre verifica con gli insegnanti sulla realizzazione del percorso durante gli incontri formativi. Strumenti utilizzati: Compilazione scheda di osservazione da parte degli insegnanti sullo svolgimento dell’attività in classe e scheda di osservazione da parte dei formatori sugli incontri di formazione con gli insegnanti. A fine anno scolastico (giugno-luglio) l’équipe del Ser.T. attua una fase di valutazione generale dell’intero progetto dell’anno in corso e una successiva fase di ripensamento e riprogettazione di alcuni aspetti del percorso che necessitano di un cambiamento. Piano costi I costi sono a carico dell’Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”. 41 DIPENDENZE ( ALCOL, DROGHE, TABAGISMO ) C'ERA UNA VOLTA Titolo del progetto: C’era una volta ... e poi vissero sani e contenti Macroarea: 2 - Prevenzione universale Linea di intervento generale 2.9 - Prevenzione e sorveglianza di abitudini, comportamenti, stili di vita non salutari e patologie correlate Servizio promotore Servizio di Promozione ed Educazione della Salute, ULSS 6 “Vicenza”. In collaborazione con LILT Vicenza Referente di progetto Dott.ssa Blanca Ojeda Montes (referente SPES) Dott. Giorgio Dal Santo (referente di progetto) Descrizione del problema ed analisi di contesto L’OMS ha definito il fumo di tabacco come “la più grande minaccia per la salute nella Regione Europa”. La diffusione dell’abitudine al fumo di sigaretta è un tema a carattere sociale oltre che sanitario. Infatti si è stimato che i fumatori adolescenti passino dal 3% a 13 anni, al 16% a 15 anni (studio HBSC-OMS-Italia 2010); mentre per la fascia 18-20 anni i fumatori raggiungono il 23,5% (indagine DOXA-I.S.S.-Italia 2007). Secondo le rilevazioni ISTAT (2009) la percentuale dei fumatori attivi nella popolazione veneta dai 14 anni in su è del 22%; la sorveglianza PASSI relativa al 2011 rileva che il 22% dei veneti intervistati (30% uomini e 20% donne), tra i 18 e 69 anni, sono fumatori. Secondo l’OMS l’abitudine al fumo, se acquisita precocemente (tra i 12 e 18 anni), può diventare una vera e propria dipendenza in età adulta. Dagli studi risulta che se una persona non comincia a fumare da giovane, più difficilmente lo farà in seguito. Le evidenze sembrano confermare l’importanza che i fattori protettivi si sviluppino prima del passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza. I fattori di rischio e quelli di protezione sono connessi sia alle caratteristiche personali sia ai diversi contesti di vita (in particolare famiglia, scuola, gruppo di amici). Dall’esperienza della sperimentazione regionale è emersa la necessità di realizzare interventi in età sempre più precoce per perseguire la finalità di protezione dal fumo di tabacco, utilizzando l’approccio della life skills education. Tale approccio si focalizza sull’allenamento ed implementazione di competenze ed abilità che favoriscano il benessere in un’ottica di promozione della salute. 42 Beneficiari • Bambini della scuola primaria (triennale: dalla classe terza alla classe quinta) • Genitori dei bambini • Insegnanti Obiettivi generali rivolti ai bambini • Favorire la costruzione di opinioni ed atteggiamenti di stili di vita sani nei bambini. • Sviluppare le competenze socio-comportamentali (capacità comunicativa, di socializzazione, assertiva, autostima e autoefficacia). • Favorire la conoscenza critica delle proprie esperienze personali finalizzata ad aumentare la capacità di proteggersi dai comportamenti a rischio. Obiettivi generali rivolti ai genitori/adulti significativi • Stimolare la collaborazione delle famiglie, rendendole consapevoli dell’importanza del loro ruolo di modello educativo e dell’influenza che hanno rispetto alle pressioni sociali a favore del fumo. • Fornire le conoscenze e gli strumenti per poter rivedere e modificare le regole familiari rispetto al fumo di tabacco. • Aumentare la conoscenza dei propri comportamenti ed atteggiamenti relativi al fumo di tabacco • Proteggere i bambini dall’esposizione al fumo passivo e creare ambienti favorevoli alla salute. Obiettivi specifici Sviluppare in almeno il 60% dei bambini coinvolti nel progetto le competenze sociocomportamentali, quali importanti fattori di protezione, necessari a prevenire le abitudini del fumo di tabacco, fra la 3^ e la 5^ classe della scuola primaria. Articolazione del progetto per ciascun anno Fase 1: presentazione del progetto a genitori ed insegnanti Fase 2: incontri di formazione con insegnanti e genitori Fase 3: incontri in classe con gli alunni Fase 4: valutazione progetto Fase 5: elaborazione dati e produzione di report Risorse impiegate Personale SPES Personale LILT Materiale vario 43 Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione Si prevedono “schede di analisi” quantitativa per genitori, insegnanti e bambini nelle 3 annualità, accompagnate da metodi di valutazione qualitativa (quali ad es. osservazione, focus group, narrazione..). Piano costi A carico dell’Ulss sia il personale che il materiale didattico. 44 DIPENDENZE ( ALCOL, DROGHE, TABAGISMO ) MENO ALCOL PIÙ GUSTO Titolo del progetto: meno alcol PIU’ GUSTO Macroarea: 2. Prevenzione universale Linea di intervento generale 2.9 Prevenzione abuso di alcol Servizio promotore Servizio Territoriale per le Tossicodipendenze e l’Alcolismo, ULSS 6 “Vicenza” Referenti di progetto Dott. Enzo Gelain - Albino Ferrarotto - Editta Zenere - Lucia Graser Descrizione del problema ed analisi di contesto E’ un dato noto e largamente acquisito che la Regione Veneto vanta il primato italiano di avere il numero più elevato di utenti nei Servizi di Alcologia. Lo confermano anche i dati dell’attività nel settore dell’alcoldipendenza inviata alle Ulss dal Ministero della Salute. E’ stato evidenziato l’aumento dell’uso e dell’abuso di alcolici da parte dei giovani, con una soglia di inizio che nel nostro paese è la più bassa d’Europa: 11-12 anni. L’età della prima ubriacatura nel Vicentino si situa in media verso i 13 anni. Non solo, un’indagine svolta nelle scuole elementari dal Ser.T di Noventa Vicentina, in collaborazione con l’Università di Padova, ha evidenziato che l’età di iniziazione, vale a dire il momento in cui avviene il primo contatto con la bevanda alcolica, si colloca in quel territorio attorno agli otto anni. Inoltre, l’iniziazione avviene in famiglia e solitamente in occasioni “speciali”. Anche i dati dell’ultimo “Monitoraggio Regionale” confermano questa realtà registrando: • l’aumento dei consumatori adolescenti e giovani di entrambi i sessi; • l’aumento dei comportamenti di consumo a rischio, quali il consumo fuori dei pasti e le ubriacature, in particolare nella popolazione giovanile; • la precoce età di iniziazione al consumo di bevande alcoliche. In Veneto tra gli adolescenti maschi si registra un incremento di circa il 90% tra i 15enni e del 37% tra i 16enni, mentre nelle adolescenti gli incrementi percentuali si evidenziano tra le 14enni (+53,2%) e le 15enni (+ 70% circa). Gli incrementi maggiori si rilevano nei consumatori di aperitivi alcolici (+62,6%) e di superalcolici (+122,8%), per effetto soprattutto dell’incremento registrato tra le adolescenti. 45 A differenza di quanto rilevato a livello nazionale, in Veneto si registra un aumento anche dei giovani consumatori di vino e di birra, in questo caso per effetto dei maschi. FONTI: Studio Passi, HBSC, Istat. Beneficiari Il progetto si rivolge a tutta la popolazione in generale, distinguendo gli obiettivi e le azioni per aree specifiche (Spazio Giovani, Spazio Città, Spazio Scuole). Beneficiari dello Spazio Scuole sono i ragazzi, i genitori e gli insegnanti di tutte le scuole di ogni ordine e grado; inoltre è rivolto anche ai ragazzi che frequentano i doposcuola. Obiettivi generali Spazio scuole • Promuovere attraverso la scuola uno stile di vita sano nei bambini, nei ragazzi e nelle loro famiglie, favorendo la diffusione di una cultura preventiva che escluda per i bambini e gli adolescenti il contatto con la bevanda alcolica. • Promuovere una cultura preventiva finalizzata alla moderazione e alla consapevolezza rispetto all’uso degli alcolici per i ragazzi con età superiore ai 16 anni. • Promuovere il protagonismo dei soggetti del territorio affinché si attivino direttamente con proprie iniziative (la rete) in sintonia con il messaggio della Campagna. • Aumentare la collaborazione tra scuola/genitori e servizi pubblici al fine di promuovere la salute e la responsabilizzazione delle scelte. Obiettivi specifici Spazio scuole • Far conoscere ai bambini ed ai ragazzi alcuni aspetti fondamentali di sana alimentazione • Far sperimentare ai bambini, ai ragazzi e soprattutto ai genitori l’analcolico come bevanda gustosa e accattivante (quale alternativa all’alcolico) • Fornire alcune informazioni di carattere educativo rispetto agli atteggiamenti da tenere da parte dei familiari nei confronti dell’alcol • Attivare sinergie con progetti di prevenzione (relativi anche allo sviluppo di abilità sociali) e/o promozione della salute per veicolare messaggi di divertimento, socializzazione e promozione di uno stile di vita sano. 46 Articolazione del progetto Il progetto annuale, “meno alcol PIÙ GUSTO”, intende coinvolgere le scuole dei diversi Comuni dell’Ulss in quanto operano a diretto contatto con i bambini, con gli adolescenti e soprattutto con le loro famiglie. Uno dei punti di forza della campagna è rappresentato dal protagonismo dei soggetti del territorio che si attivano direttamente (“la Rete”). Alle Scuole Secondarie di Secondo grado interessate al Progetto, viene chiesto di aderire inserendo nell’agenda delle iniziative, attività o progetti già esistenti nella scuola (feste, marce, approfondimenti didattici , ricreazioni analcoliche, “visitoni” con drinks analcolici,..), programmati per il mese di aprile (... e non solo!), che sono in sintonia con il messaggio della campagna. Per tutte le altre scuole si suggeriscono alcuni spunti progettuali che potrebbero essere realizzati da loro: Scuole per l’Infanzia • “Enjoy your choice: bevi semplice, bevi Analcolico!” Partecipazione di genitori • (comitati e/o rappresentanti) e/o di insegnanti che intendono promuovere feste o iniziative in sintonia con le finalità della Campagna e rivolte agli studenti e alle loro famiglie, a corsi di drinks analcolici promossi dalla Segreteria Organizzativa della Campagna; Distribuzione di materiale e gadget sulla campagna “meno alcol PIU’ GUSTO” all’interno dei m momenti di festa o delle iniziative programmate dalla scuola. Scuole Primarie • “Gioco di Nemo: la salute si impara!” (progetto realizzato dal Ser.T di Noventa) gioco finalizzato alla promozione di uno stile di vita sano; • “Enjoy your choice: bevi semplice, bevi Analcolico!” Partecipazione di genitori (comitati e/o rappresentanti) e/o di insegnanti che intendono promuovere feste o iniziative in sintonia con le finalità della Campagna e rivolte agli studenti e alle loro famiglie, a corsi di drinks analcolici promossi dalla Segreteria Organizzativa della Campagna; Distribuzione di materiale e gadget sulla campagna “meno alcol PIU’ GUSTO” all’interno dei momenti di festa o delle iniziative programmate dalla scuola. Scuole Secondarie di I Grado • “Enjoy your choice: bevi semplice, bevi Analcolico!” Partecipazione di genitori • (comitati e/o rappresentanti) e/o di insegnanti che intendono promuovere feste o iniziative in sintonia con le finalità della Campagna e rivolte agli studenti e alle loro famiglie, a corsi di drinks analcolici promossi dalla Segreteria Organizzativa della Campagna; inoltre, con le competenze acquisite al corso, le insegnanti possono attivare dei laboratori, per le classi terze, di preparazione e assaggio di drinks analcolici. Il progetto potrebbe essere esteso prevedendo l’assaggio anche agli studenti delle altre classi (durante una ricreazione di un giorno di Aprile) e ai genitori durante il “visitone” di primavera (progetto già sperimentato e consultabile nel video “Spazio scuola” presente nel sito); Distribuzione di materiale e gadget sulla campagna “meno alcol PIU’ GUSTO” all’interno dei momenti di festa o delle iniziative programmate dalla scuola. Scuole Secondarie di II Grado • “Enjoy your choice: bevi semplice, bevi Analcolico!” Intervento con i “ragazzi- • 47 tutor” in piccolo work-shop (con informazione sul progetto, preparazione ed assaggio di drinks analcolici - 2 ore circa) finalizzato ad un’azione peer-to-peer da attivare all’interno dell’Istituto (es: proposta di un aperitivo analcolico durante una ricreazione di un giorno di Aprile, oppure nelle feste di fine anno o altre iniziative); Distribuzione di materiale e gadget sulla campagna “meno alcol PIU’ GUSTO” all’interno dei momenti di festa o delle iniziative programmate dalla scuola. Per tutte le scuole Fase 1: Raccolta delle adesioni alla campagna e pianificazione assieme agli insegnanti del programma Fase 2: Realizzazione delle attività da parte degli insegnanti in classe o in occasioni di socialità presenti nell’istituto (feste, etc) Fase 3: Verifica con gli insegnanti delle attività svolte mediante somministrazione della scheda “Reazione dei partecipanti“ Fase 4: Valutazione percorso. Risorse impiegate Tre operatori del Ser.T, insegnanti di scuola alberghiera e/o baristi per la realizzazione di corsi di preparazione cocktails, due valutatori dell’Associazione Sinodè in convenzione, gadget utilizzati per rinforzo al progetto, materiali di pubblicizzazione, un sito internet, tre profili attivi nei principali social-newtork. Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione La campagna “Meno alcol PIÙ GUSTO” è dotata di un piano di valutazione che prende in considerazione i seguenti elementi: • l’urgenza del problema alcol • l’adesione alle iniziative proposte ed il potenziamento della rete di supporto • l’adeguatezza degli interventi proposti • la capacità di penetrazione nella popolazione (quanti ricordano?) • la capacità di introdurre cambiamenti negli atteggiamenti e nei comportamenti verso l’alcol. 48 Gli strumenti utilizzati per rilevare i dati sono: • scheda di “Reazione dei partecipanti” via web per l’individuazione dei punti di forza e di debolezza degli interventi promossi. • focus group per identificare le tipologie di atteggiamento verso l’alcol maggiormente diffuse tra i giovani ed i meno giovani. • indagine statistica sulla popolazione in età 18-50 anni, residente nell’Ulss di Vicenza e nell’Ulss di Treviso (di controllo) allo scopo di quantificare il numero di vicentini che ricordano la campagna. • quantificare il grado di diffusione nella popolazione delle diverse tipologie di atteggiamento verso l’alcol. • confrontare gli atteggiamenti dei vicentini con quelli di un’altra popolazione che non è stata interessata dalla campagna. • analizzare i legami tra atteggiamenti e comportamenti. Piano costi Finanziamento ULSS annuale per la Campagna meno alcol PIU’ GUSTO. Modalità di adesione al progetto Invio della scheda di adesione entro il 31 gennaio. 49 DIPENDENZE ( ALCOL, DROGHE, TABAGISMO ) SCUOLA D+ Titolo del progetto: Scuola D+ Macroarea: 2. Prevenzione universale Linea di intervento generale 2.9 Prevenzione nell’abuso di sostanze ed alcol Servizio promotore Servizio Territoriale per le Tossicodipendenze e l’Alcolismo ULSS 6 “Vicenza” Referenti di progetto Dott. Roberto Cavion (Ser.T.) - Dott. Marcello Manea (Centro Vicentino Di Solidarietà CEIS onlus) - Dott. Stefano Panella (Il Mosaico Scsarl) Descrizione del problema ed analisi di contesto La disponibilità di droghe legali e illegali (in particolare alcol e cannabis) è molto ampia fra i giovani e i giovanissimi e la percezione di pericolosità nell’uso di queste sostanze è bassa. I dati di contesto sono ricavati dalla “Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia”, che evidenzia come: • Il 31,3% degli italiani (tra i 15 e i 64 anni) e il 51% degli studenti (tra i 15 e i 19 anni) trova le sostanze illegali in modo “facile” o “piuttosto facile”. • Le sostanze in assoluto più consumate sono l’alcol ed i cannabinoidi e si nota, dopo una lieve flessione, anche l’aumento del consumo di tabacco, soprattutto tra le donne • L’età d’inizio dell’assunzione è sempre più bassa e nel caso dell’alcol e delle sigarette si registrano situazioni di inizio già verso gli undici-tredici anni. • Alcol, tabacco e cannabis rappresentano la porta di accesso al consumo di altre droghe (come l’eroina, la cocaina, le amfetamine). • Spesso vengono sottovalutati i rischi da intossicazione per gli effetti farmacologici delle sostanze, ritenendo che l’assenza di dipendenza sia una condizione che “permetta” l’uso delle sostanze e che quindi non siano pericolose. • Nonostante le campagne informative, moltissimi consumatori non conoscono gli effetti dannosi delle droghe utilizzate e molti pensano (come nel caso degli spinelli) che alcune droghe siano non solo innocue ma addirittura “utili” in determinate circostanze. • Sul piano della prevenzione, si constata la scarsa incidenza delle sole campagne informative nel modificare i comportamenti collettivi. Gli interventi preventivi nel contrastare in tempo i fattori di rischio e vulnerabilità e la promozione dei fattori protettivi, dovrebbero subire un notevole incremento nella programmazione e nei finanziamenti. 50 Beneficiari Studenti, genitori e personale docente e non docente delle scuole secondarie di II grado. Obiettivo generale Modificare le conoscenze, le rappresentazioni sociali, gli atteggiamenti ed i comportamenti per ridurre uso, abuso e cessione di sostanze psicoattive ed alcol. Obiettivi specifici • Attivare un Tavolo Di Lavoro (TDL) all’interno di ogni istituto scolastico al fine di definire strategie preventive specifiche da attuare in ogni istituto, in risposta ai fattori di rischio individuati • Realizzare una o più delle seguenti attività in ogni istituto scolastico, volte a contrastare i fattori di rischio: formazione degli insegnanti e del personale ATA, incontri con i genitori, formazione di “Peer Educators” • Modificare e correggere gli stereotipi e le false credenze legate al consumo e agli aspetti legali di sostanze psicoattive e di alcolici (intervento con le classi II, intervento su alcol e guida per le classi IV). • Articolazione del progetto La quantità di tempo necessaria per effettuare il progetto è variabile e dipende dallo stato di attuazione nelle singole scuole: dove è già attivo da anni sarà ovviamente molto più contenuto, mentre dove il progetto non è mai stato attuato l’intervento è più corposo. Fase 1: Attivazione TDL Raccolta delle adesioni dalle scuole Incontri con i dirigenti scolastici (condivisione di una strategia di intervento specifica in ogni scuola aderente) Raccolta dati Individuazione dei componenti del Tavolo Di Lavoro (TDL) Fase 2: Coinvolgimento delle componenti scolastiche Incontri con il referente per la salute Incontri TDL 51 Fase 3: Realizzazione di strategie preventive Formazione insegnanti e personale ATA Interventi con i genitori Formazione dei Peer Educators Fase 4: Interventi diretti Incontri con gli studenti delle classi II Interventi su alcol e guida con le classi IV Risorse impiegate Psicologo dirigente del Ser.T. per il coordinamento del progetto (in orario di servizio). Educatori del privato sociale per l’attuazione dell’intervento, in proporzione al numero di scuole aderenti. Il tempo necessario per la realizzazione del progetto è variabile e dipende dallo stato di attuazione nelle singole scuole. Dove è già attivo da anni sarà ovviamente molto più contenuto, mentre dove il progetto non è mai stato attuato l’intervento è più corposo. Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione Verifica in itinere dopo la costituzione dei tavoli di lavoro e dopo l’intervento diretto. Verifica finale a fine anno scolastico. Piano costi L’attivazione del progetto è vincolata alla disponibilità di finanziamento regionale. In mancanza, sarà richiesta la compartecipazione alle scuole, ai comitati genitori ed agli sponsor interessati al tema. 52 DIPENDENZE ( ALCOL, DROGHE, TABAGISMO ) SFUMIAMO I DUBBI Titolo del progetto: Sfumiamo i dubbi Macroarea: 2 – Prevenzione universale Linea di intervento generale 2.9 Prevenzione e sorveglianza di abitudini, comportamenti, stili di vita non salutari e patologie correlate Servizio promotore Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute, ULSS 6 “Vicenza”. In collaborazione con LILT Vicenza Referente di progetto Dott.ssa Blanca Ojeda Montes (referente SPES) Dott. Giorgio Dal Santo (referente di progetto) Dott. Mirko Balbo Descrizione del problema ed analisi di contesto Il tabagismo è considerato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità un fattore strettamente associato ai determinanti sociali di salute, che provoca un’importante disuguaglianza sanitaria. I due momenti della vita in cui queste disuguaglianze sono più evidenti, in termini di vulnerabilità ed esposizione, sono l’adolescenza (più a rischio per l’iniziazione) e l’età adulta (in particolare quando smettere diventa difficile). Le vulnerabilità in termini di salute fisica, psichica e sociale aumentano se associate all’esposizione al fumo in famiglia e da parte dei pari. Al contrario, i fattori che riducono questa vulnerabilità, secondo l’OMS, sono l’abilità a resistere alle pressioni sociali, la consapevolezza dei danni del tabacco, buone capacità relazionali sia in famiglia che tra pari, un modello positivo di non-fumo, un’appropriata prevenzione. Il fumo è dannoso ad ogni età, ma il rischio di sviluppare una malattia ad esso correlata è strettamente dipendente dalla data di inizio dell’abitudine. Inoltre la precocità di iniziazione si configura come un importante fattore di rischio per la stabilizzazione e per l’aumento del consumo. Dagli studi risulta che, se una persona non comincia a fumare da giovane, più difficilmente lo farà in seguito. È necessario pertanto sviluppare azioni efficaci a livello educativo per prevenire l’iniziazione al fumo tra i giovani, con uno sguardo particolarmente attento ai significati che il fumo di tabacco assume in adolescenza, in risposta ad alcuni bisogni specifici di questa fase della vita. L’ambito scolastico è il luogo ideale per promuovere una cultura del benessere e per contrastare efficacemente l’avvio di pericolose abitudini. 53 “Sfumiamo i dubbi”, strategia regionale di prevenzione del fumo di tabacco nelle scuole, è un progetto basato sul modello dell’educazione tra pari, sono cioè gli stessi studenti, opportunamente formati, ad effettuare gli interventi di prevenzione del tabagismo con i loro compagni e/o quelli più giovani. Gli studi evidenziano che i programmi che utilizzano i pari si rivelano generalmente più efficaci (riduzione dell’incidenza del fumo di sigaretta del 35-50%) di quelli di tipo informativo condotti da adulti (Murray 1989). I pari sono percepiti come credibili, fidati ed attraenti fonti di informazione e possono fornire un’importante funzione di modello in termini di atteggiamenti, abilità sociali e comportamenti. I pari possono quindi aiutare la popolazione bersaglio ad acquisire nuovi comportamenti, come non iniziare o smettere di fumare (Bandura 1986). Beneficiari I ragazzi delle Scuole Secondarie di II grado (classi quarte e quinte che lavoreranno poi su classi più giovani). Obiettivi generali • Prevenire l’abitudine al fumo tra i giovani (o almeno ritardarne l’inizio). • Eliminare o ridurre il consumo di sigarette di coloro che già fumano. • Promuovere una scuola libera dal fumo, rafforzando la capacità dei giovani di agire nella propria comunità/scuola. Obiettivi specifici Dotare ciascun istituto scolastico interessato di un gruppo di Educatori tra Pari, opportunamente formati al fine di coinvolgere le classi più giovani in attività di promozione della salute nel campo del tabagismo. Articolazione del progetto La realizzazione del progetto “Sfumiamo i dubbi” in ciascuna scuola richiede un impegno complessivo di 15h e si articola in fasi che richiedono uno specifico impegno da parte delle istituzioni scolastiche che aderiscono all’iniziativa, in particolare: Fase 1: Incontro di presentazione del progetto agli insegnanti (durata 1h). Questa fase prevede anche la definizione delle modalità di attuazione e degli strumenti da utilizzare nello svolgimento del progetto. Fase 2: Selezione degli Educatori tra Pari, almeno 2 studenti non fumatori per ogni classe (durata 1h per gruppo classe in orario scolastico). Fase 3: Formazione degli Educatori tra Pari attraverso incontri programmati (10h articolate in 5 incontri, in orario scolastico o extrascolastico). Fase 4: Sperimentazione dell’intervento in una classe III e supervisione (durata 1.30’ in orario scolastico o 54 extrascolastico) e successivamente in altre classi. Fase 5: Valutazione degli interventi dei Peers con questionario. Restituzione finale con studenti, docenti, ecc. ed eventuale revisione e miglioramento dell’iniziativa (1.30’). Fase 6: Produzione report di attività. Risorse impiegate Personale S.P.E.S. Personale LILT Materiale educativo (cartaceo, video, CD, ecc.). Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione Si prevede monitoraggio costante e valutazione finale del progetto (maggio-giugno). Piano costi A carico dello S.P.E.S. sia per il personale che per il materiale didattico. Modalità di adesione al progetto Si considerano valide le richieste già pervenute al Servizio per l’anno scolastico 2013/14. Le scuole che non hanno ancora inoltrato domanda, possono farlo entro il 30 settembre. 55 DIPENDENZE ( ALCOL, DROGHE, TABAGISMO ) SIAMO...SICURI? Titolo del progetto: Siamo … sicuri? Macroarea: 2. Prevenzione universale Linea di intervento generale 2. Promozione del pensiero critico Servizio Promotore Servizio Territoriale per le Tossicodipendenze e l’Alcolismo di Noventa Vicentina, ULSS 6 “Vicenza” Referenti di progetto Dott. Mauro Codogno - dott.ssa Gabriella Vetrali Descrizione del problema ed analisi di contesto La capacità critica, l’autonomia e la capacità decisionale sono fattori fondamentali per una vita responsabile e indirettamente fungono da protezione anche per comportamenti specifici inadeguati, come per esempio l’uso e l’abuso di sostanze, gli atti di bullismo e le violenze di “branco”. Il passaggio attraverso l’identificazione con il “gruppo dei pari” è necessario al ragazzo per giungere all’identificazione e allo sviluppo di sé. Più un bambino cresce, più la società tende ad influenzare le sue percezioni e sensazioni. Quando poi arriva al periodo dell’adolescenza, la tensione a conformarsi diventa molto forte. Nella nostra società è evidente l’influenza di giornali e televisione che “bombardano” bambini e ragazzi sul modo “giusto” di vestirsi, divertirsi, mangiare, atteggiarsi per essere accettati dal gruppo. Questo progetto si pone come finalità quella di favorire lo sviluppo del pensiero critico per mettersi in discussione e con forza e convinzione sostenere le proprie idee. Con l’ausilio di materiale diverso si lavora sulla percezione, spostando poi l’attenzione sul modo in cui noi percepiamo gli altri. Sviluppare la capacità critica significa saper “analizzare informazioni ed esperienze in modo oggettivo, valutandone vantaggi e svantaggi, al fine di arrivare ad una decisione più consapevole”, riconoscendo e valutando i diversi fattori che influenzano gli atteggiamenti ed il comportamento, quali ad esempio le pressioni dei coetanei e l’influenza dei mass media. Il progetto è proposto dal Dipartimento Dipendenze dell’ULSS 22 di Bussolengo, che lo sta sperimentando da alcuni anni e lo sta condividendo, compreso un periodo di formazione, con tutti i Dipartimenti della Regione Veneto che desiderano aggregarsi al gruppo di lavoro. 56 Beneficiari I ragazzi delle classi V delle Scuole Primarie del Distretto Sud-Est, con il coinvolgimento attivo degli insegnanti e dei genitori. Per continuità con l’anno scolastico precedente, verrà favorita la partecipazione delle scuole già coinvolte. Obiettivi generali Rinforzare i fattori di protezione, in particolare la capacità critica e la resistenza alla pressione dei pari e prevenire i fattori di rischio legati all’uso di alcool e delle sostanze illegali. Obiettivi specifici • Favorire nei bambini lo sviluppo di un “pensiero critico” sia rispetto alle proprie sensazioni che alle informazioni provenienti dal mondo esterno. • Far riconoscere ai bambini la pressione del gruppo dei pari. • Trasmettere ai bambini l’idea che conformarsi al gruppo non è l’unica possibilità per essere accettati. • Sviluppare nei bambini la disponibilità a comprendere “visioni del mondo” diverse dalle proprie e di attuare scelte consapevoli. • Fornire agli insegnanti stimoli di approfondimento sui temi trattati. • Condividere con i genitori il percorso fatto con i bambini ed accompagnarli in una riflessione educativa. Articolazione del progetto Fase 1: Presentazione progetto e raccolta adesioni - incontri con i dirigenti e gli insegnanti referenti del progetto, sia per istituto comprensivo che per plesso. Fase 2: Stesura di un calendario di interventi nelle singole scuole e classi in accordo con gli insegnanti Fase 3: Continuazione degli incontri nelle singole classi. Fase 4: Preparazione dell’incontro con i genitori. Fase 5: Incontri nelle singole scuole o istituti comprensivi con i genitori. Fase 6: Valutazione con gli insegnanti dei risultati ottenuti (dati di attività e partecipazione dei genitori, questionari per insegnanti, genitori e alunni). Risorse impiegate • Personale Ser.T. sede di Noventa Vicentina (Educatori Professionali). • Altro personale esterno, in collaborazione con l’A.C.A.T. (Associazione Club Alcolisti in Trattamento). 57 Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione Si prevede una verifica finale del progetto a giugno. Piano costi L’attuazione del progetto è vincolata allo stanziamento di fondi da parte dell’Azienda Ulss. Modalità di adesione al progetto Il Servizio invia direttamente una lettera di invito alle scuole che dovranno far pervenire il modulo di adesione direttamente al Ser.T di Noventa Vicentina entro i termini indicati. Se le richieste dovessero essere superiori a quanto previsto e a quanto sostenibile economicamente, si procederà ad una graduatoria in base a criteri quali: data di arrivo, territorialità, nuove scuole, disponibilità finanziarie. Alle scuole verrà data comunicazione all’inizio del nuovo anno scolastico. 58 DIPENDENZE ( ALCOL, DROGHE, TABAGISMO ) SMOKE FREE CLASS COMPETITION Titolo del progetto: Smoke Free Class Competition Macroarea: 2 – Prevenzione universale Linea di intervento generale 2.9 Prevenzione e sorveglianza di abitudini, comportamenti stili di vita non salutari e patologie correlate Servizio promotore Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute, ULSS 6 “Vicenza”. In collaborazione con LILT Vicenza Referente di progetto Dott.ssa Blanca Ojeda Montes (referente SPES) Dott. Giorgio Dal Santo (referente di progetto) Descrizione del problema ed analisi di contesto Progetto promosso dalla Regione Veneto. È un Concorso Europeo per la prevenzione del fumo di tabacco nelle scuole, nato in Finlandia nel 1989 e giunto in Italia (Regione Veneto) nell’ anno scolastico 1997/98. Al termine del concorso avrà luogo una lotteria nazionale per l’assegnazione dei premi tra le classi partecipanti. L’impegno degli alunni è quello di decidere di essere liberi dal fumo per il periodo che va dal 1° novembre al 30 aprile dell’anno scolastico in corso. Le classi potranno, facoltativamente, produrre anche uno slogan di promozione di una scelta di vita libera dal fumo. Le valutazioni svolte indicano che questo concorso contribuisce a ritardare l’iniziazione al fumo tra i giovani, come il passaggio da fumatori sperimentali a fumatori abituali (Public Health 2007; J Epidemiol Community Health 2010). Beneficiari • Studenti delle Scuole Secondarie di I grado (classi seconde e terze) • Studenti delle Scuole Secondarie di II grado (classi prime) • Insegnanti Obiettivi generali • Prevenire o ritardare l’inizio dell’abitudine al fumo tra gli studenti. • Promuovere l’immagine del non-fumatore. 59 Obiettivi specifici • Creare classi di alunni libere dal fumo . • Eliminare o ridurre il consumo di sigarette di coloro che già hanno sperimentato il fumo, per evitare che diventino fumatori abituali. • Creare una cultura “smoke free” in ciascuna scuola aderente. Articolazione del progetto Fase 1: Presentazione e programmazione, assieme agli insegnanti referenti, delle attività ed incontri; consegna del materiale (kit concorso). Fase 2: Svolgimento del progetto in classe (compilazione schede smokefree). Fase 3: Valutazione finale, conclusione del Concorso con premiazione delle classi in occasione della giornata mondiale senza tabacco (31 maggio). A completamento del progetto sarà proposta visita ai Laboratori Multimediali di Cà Dotta – Sarcedo. Risorse impiegate Personale S.P.E.S. Personale LILT Kit didattico Concorso “Smoke Free Class Competition”. Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione Si prevedono monitoraggi intermedi e verifica finale del progetto (maggio-giugno). Piano costi A carico dell’Azienda Ulss, escluse le spese per recarsi a Cà Dotta. 60 SALUTE DENTALE Titolo del progetto: I-denti-kit I-DENTI-KIT Macroarea: 3. – Prevenzione popolazione a rischio Linea di intervento generale 3.6 Patologie orali Servizio promotore Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute, ULSS 6 “Vicenza” Responsabile e referenti di progetto Dott.ssa Blanca Ojeda Montes (referente SPES) Dott.ssa Mariantonia Ferronato (referente di progetto) Descrizione del problema ed analisi di contesto La malattia cariosa e la malattia parodontale (gengiviti e parodontiti) sono patologie di grande rilevanza sociale. Si tratta di patologie ben conosciute per quanto riguarda l’eziologia, la patogenesi e l’evoluzione, per le quali la prevenzione è una strategia vincente, sia per la disponibilità di misure efficaci, sia per il favorevole rapporto costo-beneficio. Inoltre, poiché diversi fattori di rischio per le malattie del cavo orale sono comuni ad altre malattie cronico-degenerative, molte delle misure di prevenzione nel campo dell’igiene orale, possono considerarsi potenzialmente utili anche in termini di promozione della salute globale dell’individuo. Il progetto I-denti-kit trae spunti dal Protocollo d’Intesa siglato fra il Ministero della Salute ed il Ministero dell’Istruzione, per la realizzazione di interventi di promozione di stili di vita sani che coinvolgano il sistema scolastico ed il sistema sanitario (Progetto di prevenzione in materia di salute orale mediante educazione sanitaria nella scuola primaria. Linea 2 del Progetto “Scuola e Salute”). Il kit che viene proposto nel progetto è una occasione per ripensare in modo intersettoriale e multidisciplinare le patologie del cavo orale, attraverso un viaggio all’interno delle varie materie scolastiche. Beneficiari Bambini del terzo anno della Scuola Primaria. Obiettivo generale Fornire agli educatori, ai bambini e conseguentemente alle loro famiglie, le conoscenze teoricopratiche necessarie per poter attuare comportamenti che influiscano positivamente sulla salute orale e quindi sulla salute globale dell’individuo. 61 Obiettivi specifici • Aumentare l’attenzione dei bambini coinvolti all’igiene orale (lavare i denti ogni volta dopo i pasti, tutti i giorni, anche a scuola). • Ridurre i comportamenti a rischio (consumo frequente di dolci e di bevande zuccherate). Articolazione del progetto Fase 1: Predisposizione del materiale (kit). Raccolta adesioni. Fase 2: Presentazione del progetto alla scuola (insegnanti e genitori) e valutazione con gli insegnanti del materiale a disposizione (kit) per personalizzarlo a seconda delle esigenze della classe. Stipula del Patto Educativo Scuola-Famiglia Fase 3: Incontro dell’odontoiatra con gli alunni e visita di controllo a scuola. Realizzazione delle attività multidisciplinari a scuola. Fase 4: Verifica dei risultati con alunni ed insegnanti. Risorse impiegate Personale SPES Materiale vario. Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione Si prevede una verifica finale del progetto. Piano costi Le risorse del personale ed il materiale sono a carico dello SPES. 62 SALUTE DENTALE SORRIDI! Titolo del progetto: Sorridi! Macroarea: 3 - Prevenzione popolazione a rischio Linea di intervento generale 3.6 Patologie orali Servizio promotore Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute, ULSS 6 “Vicenza” Referenti di progetto Dott.ssa Blanca Ojeda Montes (referente SPES) Dott.ssa Mariantonia Ferronato (referente di progetto) Descrizione del problema ed analisi di contesto La salute orale è una componente essenziale della salute globale dell’individuo ed ha una importanza rilevante per la qualità della vita. L’OMS europea ha stabilito l’obiettivo “niente carie” per il 90% dei bambini di 5-6 anni nel 2020. Per la realizzazione di questo obiettivo l’OMS raccomanda programmi di prevenzione rivolti ai bambini della scuola dell’infanzia, età in cui la capacità di apprendimento di nuove abitudini è massima. Il D.G.R. n. 2227 della Regione Veneto in materia di Livelli Essenziali di Assistenza chiede di orientare le prestazioni odontoiatriche dedicate all’età evolutiva (0-16 anni) su obiettivi di prevenzione, per raggiungere l’obiettivo di DMFT 1.5/1.7 (Decay-Missing-Filling Tooth) “niente carie per il 90% dei bambini di 5-6 anni entro il 2020”, intercettando in tempo utile le malocclusioni a maggiore rischio e nel contempo fornendo dati epidemiologici sulla patologia orale. Beneficiari Bambini del terzo anno della scuola dell’infanzia. Obiettivi generali • Ridurre l’incidenza della carie e della malocclusione in età pediatrica . • Raccogliere dati epidemiologici sulla incidenza della carie e delle malocclusioni nella popolazione pediatrica. 63 Obiettivi specifici • Fornire ai bambini strumenti utili alla prevenzione della carie. • Orientare a corrette abitudini di igiene orale ed alimentare. • Informare sulla influenza negativa delle abitudini viziate (succhiotto, biberon ecc.) della masticazione. • Orientare la popolazione interessata alle verifiche e alle cure necessarie. Articolazione del progetto Fase 1: Raccolta adesioni. Fase 2: Incontro con gli insegnanti referenti per la salute e consegna materiale. Fase 3: • Intervento a scuola del personale dello SPES (medico odontostomatologo). • Visita odontoiatrica dei bambini del terzo anno con stesura della scheda odontoiatrica individuale, nella quale vengono raccolti anche dati sulla alimentazione. • Al termine dei controlli si procede ad una lezione frontale con i bambini e gli insegnanti con l’illustrazione pratica delle tecniche di spazzolamento. • Alle famiglie viene consegnato l’esito scritto della visita con i consigli necessari per le ulteriori verifiche/cure e un opuscolo con consigli pratici sull’igiene orale ed alimentare. Fase 4: Raccolta questionari ed elaborazione dei dati raccolti con le visite odontoiatriche. Risorse impiegate Personale SPES, Materiale per le visite odontoiatriche (kit monouso, ecc.) Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione Si prevede una verifica finale del progetto. Piano costi Costo del personale a carico dello SPES. Kit monouso per le visite e stampa del materiale cartaceo a carico dello SPES. 64 SALUTE SESSUALE AFFETTIVAMENTE Titolo del progetto: AffettivaMente: non a caso ma per scelta Linea di intervento generale Le leggi di indirizzo e applicative individuano il Consultorio Familiare come un “Servizio che si occupa non solo di consulenza psicologica, sociale, ostetrica e legale, ma che assume anche dimensioni sempre più complesse sia nel campo della prevenzione che della presa in carico dell’utenza” (L.N. 194 del 22/05/1978; L.R. 28 del 25/03/1977; DGR n. 215 del 03/02/2010 “Linee guida per il Servizio di Consultorio Familiare nella Regione Veneto”). Prevenzione e promozione della salute sono, insieme al sostegno e alla cura, le due macro aree in cui vengono svolte le funzioni istituzionali del Consultorio Familiare. Servizio promotore Coordinamento Distretti Responsabile/referente di progetto Responsabile: Dott.ssa Maria Margherita Morselli Referente di progetto: Dr.ssa Eleonora Ronchetti Descrizione del problema ed analisi di contesto L’adolescenza è una fase dello sviluppo connessa all’acquisizione di una identità adulta e alla sperimentazione di un ruolo sessuale; è collegata all’acquisizione di conoscenze, apprendimenti e consapevolezze molto importanti per il futuro della persona adulta. Durante l’adolescenza la persona va incontro ad importanti cambiamenti corporei, mentali, relazionali e sociali. Alcuni orientamenti, oltre a riconoscere l’importanza del perseguimento di specifici obiettivi di salute (prevenzione delle gravidanze precoci/indesiderate, passaggio di malattie sessualmente trasmissibili), mettono in rilievo il fatto che l’educazione sessuale dovrebbe tendere verso un’educazione sentimentale che faciliti il processo di mentalizzazione del corpo in trasformazione. Beneficiari Studenti della Scuola Secondaria di II grado (classe II), tramite formazione degli alunni tutor. Il progetto prevede il raggiungimento di un target di circa 3.600 ragazzi di seconda superiore, tramite il coinvolgimento diretto di massimo 15 – 20 tutor per ogni istituto (21 istituti). 65 Obiettivi generali • Promuovere una rappresentazione integrata di sessualità e affettività e rinforzare l’importanza dell’assertività sessuale e del rispetto della libertà personale al riguardo. • Promuovere una rappresentazione positiva delle relazioni sentimentali - sessuali nel rapporto con se stessi e con l’altro/a, valorizzando la relazione e la qualità del rapporto affettivo. • Coinvolgere gli studenti target in una riflessione responsabile sulle tematiche relative ai comportamenti sessuali a rischio (Malattie Sessualmente Trasmissibili e gravidanze precoci/indesiderate), promuovendo una corretta informazione sulla procreazione e sulle modalità contraccettive. • Sollecitare una visione più complessa e nello stesso tempo più tollerabile di alcune situazioni critiche connesse alle trasformazioni corporee tipiche della pubertà e dell’adolescenza, ai compiti evolutivi legati all’identità personale e all’identità sessuale, alle relazioni interpersonali. • Diffondere l’informazione sui servizi socio-sanitari attivati presso i Consultori Familiari dell’ULSS 6 (Spazio Giovani e Youngmail) e le relative modalità di accesso e fruizione. Obiettivi specifici • Promozione della responsabilità delle scelte. • Prevenzione delle gravidanze precoci e/o indesiderate. • Prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. • Prevenzione dell’interruzione volontaria della gravidanza, in particolar modo nelle minorenni. • Prevenzione del ricorso ripetuto alla contraccezione d’emergenza e promozione di una scelta contraccettiva soddisfacente ed efficace per l’adolescente e per la donna. • Diffusione di informazioni sui servizi per i giovani e sulle modalità di accesso: CF, Youngmail e Spazio Giovani. Articolazione del progetto Fase 1: Raccolta adesione delle scuole interessate entro settembre 2014. Fase 2: Contatto con le Istituzioni scolastiche, incontro con gli insegnanti referenti di ogni scuola e definizione di date, orari e modalità di svolgimento del progetto (entro dicembre). Fase 3: Incontri di informazione/formazione con gli alunni tutor (massimo 15/20 alunni per istituto, entro marzo). Fase 4: Divulgazione da parte dei tutor delle informazioni acquisite e delle brochure (tempi stabiliti in autonomia dalle scuole tra gennaio e maggio). Verrà predisposto un questionario di gradimento da somministrare ai ragazzi target attraverso i tutor. Fase 5: Incontri di verifica dell’andamento del progetto e di restituzione dei questionari con almeno un tutor rappresentante per scuola e un insegnante referente. 66 Risorse impiegate Umane (professionisti IAF), materiali ed economiche. Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione Si vedano tempi e modalità indicati nell’Articolazione del progetto e negli Indicatori di risultato. Piano costi A carico dell’Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”. 67 SALUTE SESSUALE PREVENZIONE ANDROLOGICA Titolo del progetto: Prevenzione Andrologica Macroarea: 2. Prevenzione universale Linea di intervento generale 2.9 - Prevenzione e sorveglianza di abitudini, comportamenti, stili di vita non salutari e patologie correlate 2.6 – Ridurre le malattie sessualmente trasmesse Servizio promotore U.O.C. Urologia Ospedale San Bortolo. In collaborazione con Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute, ULSS 6 “Vicenza” Responsabile di progetto Dott. Giuseppe Benedetto dell’U.O.C. Urologia – Ospedale San Bortolo Descrizione del problema ed analisi di contesto Con la chiusura del servizio di leva obbligatorio è venuto meno uno dei capisaldi della prevenzione delle patologie andrologiche: la visita di leva. Per questo la scuola deve porsi come obiettivo anche la prevenzione delle patologie andrologiche: in Italia il 10-15% della popolazione in età riproduttiva (15-35 anni) presenta fattori di rischio per l’apparato riproduttivo ed il 50% delle coppie infertili presenta problematiche di origine maschile. I tumori testicolari rappresentano l’1-1,5% delle neoplasie umane, con massima incidenza fra i 15 e i 40 anni. Dai tassi di incidenza “età specifici” del tumore del testicolo, calcolati dal Registro Tumori del Veneto per il periodo 20002004, si stimano 139 nuovi casi/anno di tumore nell’intera regione. Diagnosticata in tempo, tale patologia ha percentuali di guarigione molto alte, fino al 98% dei casi. E’ fondamentale per i ragazzi conoscere l’autopalpazione del testicolo ai fini della prevenzione del tumore a quest’organo. Inoltre i giovani sono particolarmente esposti alle infezioni da HIV e ad altre malattie sessualmente trasmesse. E’ universalmente accettato che gli adolescenti hanno diritto a ricevere un’educazione sessuale, in quanto questa rappresenta uno strumento che permette di aiutarli a difendersi verso gli abusi, lo sfruttamento, le gravidanze indesiderate, le MTS e HIV/AIDS. Contrariamente a quanto spesso viene sostenuto per non introdurre l’educazione sessuale nelle scuole, non vi sono evidenze che dimostrino che l’educazione sessuale induca i giovani ad esperienze sessuali anticipate. In più paesi del mondo è stato dimostrato che essa, svolta con appropriatezza, non induce in generale i giovani ad avere rapporti sessuali, ma aumenta l’uso del preservativo tra coloro che già praticavano il sesso e risulta essere efficace nella prevenzione dell’HIV/AIDS. 68 Beneficiari Studenti degli Istituti Superiori (classi III) dell’Ulss di Vicenza. Obiettivi generali • Promuovere l’adozione di “stili di vita sani” da parte degli studenti • Prevenire le principali patologie andrologiche dell’età adolescenziale • Preservare la salute sessuale nei giovani Obiettivi specifici • Far conoscere ed informare gli studenti sulle principali patologie andrologiche (varicocele, fimosi, tumori del testicolo, torsione del testicolo). • Orientare gli studenti a fare una visita medica andrologica. • Fornire informazioni sulle principali malattie sessualmente trasmesse e modalità di prevenzione. • Predisporre un database per raccolta dati ai fini epidemiologici Articolazione del progetto Fase 1: Raccolta delle adesioni dalle scuole Fase 2: Avvio incontri informativi con gli studenti e gli insegnanti (durata della lezione di circa 1 ora sulle principali patologie andrologiche e malattie sessualmente trasmesse. Somministrazione di un questionario anonimo Fase 3: Visita medica andrologica presso la scuola con gli studenti interessati, previo consenso informato dei genitori Fase 4: Raccolta dati Fase 5: Elaborazione dati. 69 Risorse impiegate Medico Andrologo dell’UO Urologia Ospedale San Bortolo Personale referente ed amministrativo SPES Epidemiologo Ulss. Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione Sono rappresentati dall’elaborazione dei risultati delle visite e dei dati del questionario conoscitivo somministrato. Piano costi I costi sono esclusivamente a carico dell’Azienda Ulss e non vi è alcun costo per la scuola o per gli alunni. 70 SALUTE SESSUALE PREVENZIONE DELL’ AIDS E DELLE MST Titolo del progetto: Prevenzione dell’AIDS e delle malattie sessualmente trasmesse Macroarea: 2. Prevenzione universale Linea di intervento generale 2.6 - Prevenzione delle malattie infettive per le quali non vi è disponibilità di vaccinazioni 2.6.2 – Progetto Prevenzione dell’AIDS e delle malattie a trasmissione sessuale nelle scuole secondarie di secondo grado. Servizio promotore Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (SISP), U.L.SS. 6 “Vicenza” Responsabile di progetto Dott. Andrea Todescato Assistenti Sanitarie: Bertilla Peruzzi, Albina Dani, Antonella Ramina Descrizione del problema ed analisi di contesto Il rapporto di UNAIDS sull’epidemia di AIDS stima che nel 2009 le persone affette da HIV nel mondo erano 33,3 milioni, di cui oltre 30 milioni residenti nei paesi in via di sviluppo. In Italia ci sono 150.000 sieropositivi; ogni giorno 10 persone si infettano e una muore di AIDS. In Veneto (al 31 dicembre 2009) avevamo quasi 3.900 casi segnalati di AIDS, ponendoci al 6° posto tra le regioni più coinvolte. È interessante osservare come nel corso degli anni sia progressivamente aumentata la proporzione relativa di casi attribuibili a trasmissione eterosessuale: a partire dal 2004 i rapporti eterosessuali rappresentano il fattore di rischio per il 50% circa dei casi di AIDS segnalati. Eppure, TV e giornali non ne parlano più, perché l’AIDS non fa più notizia: è stata declassata a una delle tante malattie croniche con cui si deve convivere, anche se l’epidemia aumenta giorno per giorno. E’ vero che la malattia si è modificata, grazie alle nuove terapie, che chi è ammalato può vivere molto di più e meglio. Ma non si può mettere nel dimenticatoio, perché, basandosi sulla convinzione sbagliata che è basso il rischio di contrarre l’infezione, soprattutto per via sessuale, si sono ridotti anche i comportamenti di prevenzione e di auto-protezione, in particolare tra i giovani. Così si assiste ad un preoccupante aumento delle Malattie Sessualmente Trasmesse (MST) negli adolescenti, specialmente della Clamidia, responsabile poi di sterilità future per danni irreversibili alle tube uterine. E’ quindi fondamentale non abbassare la guardia. E non essere complici del silenzio ... e della malattia. In questo la Regione Veneto è stata all’avanguardia, attivando già dal 1999 un progetto sperimentale rivolto agli studenti degli Istituti Secondari di II grado che, utilizzando metodologie e strumenti attivi e coinvolgenti, si è posto l’obiettivo di mantenere bassi i tassi di incidenza nei giovani, favorendo scelte efficaci di prevenzione. 71 Beneficiari Gli studenti delle classi terze della Scuola Secondaria di II grado, per un massimo di 8 classi/ corsi nell’anno scolastico. Obiettivi generali • Mantenere bassi i tassi di incidenza dell’infezione HIV negli adolescenti • Aumentare la consapevolezza e modificare il livello di percezione del rischio da parte degli stessi. Obiettivi specifici Di comportamento • Facilitare l’adozione di comportamenti preventivi dell’infezione da HIV. • Aumentare la disponibilità ad affrontare correttamente la tematica con gli adolescenti da parte delle figure intermediarie significative (insegnanti, operatori socio-sanitari, rappresentanti degli studenti). Educativi • Aumentare le conoscenze sul tema, modificando gli atteggiamenti connessi • Fornire strumenti aggiornati, didatticamente efficaci e facilmente applicabili da parte delle figure intermediarie • Intervenire sulle fasi di strutturazione dei pregiudizi e delle resistenze alla modifica di comportamenti a rischio. • Promuovere una riflessione sui temi dell’integrazione sociale delle persone sieropositive. Articolazione del progetto Il progetto si articola in due incontri con le singole classi, della durata di 2 ore ciascuno, che si svolgono nell’arco di 5-7 giorni. Fase 1: Raccolta adesioni dalle scuole interessate. Fase 2: Contatto con le istituzioni scolastiche e definizione delle date di svolgimento del corso. Fase 3: Incontri con la classe e svolgimento del corso. Fase 4: Verifica degli apprendimenti (questionario). Fase 5: Elaborazione dati e produzione di report. 72 Risorse impiegate Assistenti Sanitarie del SISP Materiale vario. Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione • Somministrazione di test di verifica dell’ apprendimento (pre e post lezione) • Incontro di valutazione tra operatori Ulss al termine dell’attività didattica • Registrazione dei dati dei questionari e loro valutazione • Restituzione dei dati ai singoli istituti scolastici. Piano costi A carico del Servizio Igiene e Sanità Pubblica. 73 SICUREZZA AFFY FIUTAPERICOLO Titolo del progetto: Affy Fiutapericolo Macroarea: 2 -Prevenzione universale Linea di intervento generale 2.1 - Prevenzione eventi infortunistici in ambito stradale 2.2 - Prevenzione eventi infortunistici in ambito scolastico 2.3 - Prevenzione eventi infortunistici in ambito domestico Servizio promotore Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (SISP), ULSS 6 “Vicenza” Referenti di progetto Dott.ssa Maria Teresa Padovan Descrizione del problema ed analisi di contesto Gli infortuni dovuti ad incidente sono un problema di sanità pubblica molto rilevante, in quanto rappresentano la prima causa di morte dei bambini e degli adolescenti e/o sono fonte di disabilità gravi. Il 20% dei ricoveri in età pediatrica è dovuto ad un incidente domestico. In particolare i bambini di età compresa tra 0 e 4 anni rappresentano una fascia di popolazione ad alto rischio per gli incidenti domestici, sia perché trascorrono molto tempo in casa, sia perché le acquisizioni motorie precedono la capacità di riconoscere ed anticipare eventuali situazioni di rischio e pericolo. In realtà la maggior parte degli incidenti domestici nei bambini è prevedibile ed evitabile, mediante l’adozione di comportamenti adeguati e di misure di sicurezza da parte delle persone che se ne prendono cura: genitori, familiari, educatori. In tal senso la scuola, assieme alla famiglia, risulta la prima realtà educativa ove è possibile realizzare un progetto di educazione alla sicurezza. Attraverso il progetto regionale Affy Fiutapericolo, vengono forniti materiali (kit “La valigia di Affy”) ed una formazione specifica agli insegnanti, per proporre itinerari didattici tesi a favorire una presa di coscienza da parte dei bambini riguardo ai pericoli insiti negli ambienti ed oggetti che li circondano. Beneficiari • Bambini della Scuola dell’Infanzia (3-5 anni) • Insegnanti, genitori. 74 Obiettivi generali • Fornire ai bambini le conoscenze di base necessarie per prevenire situazioni potenzialmente pericolose all’interno dell’ambiente domestico • Informare i genitori sulla necessità di adottare alcuni comportamenti per rendere la propria abitazione maggiormente sicura per il figlio. Obiettivi specifici Entro giugno incrementare di almeno il 60% il livello di conoscenza dei bambini sui principali rischi correlati agli incidenti in casa, a scuola ed in strada e sui comportamenti sicuri da adottare. Articolazione del progetto Fase 1: Raccolta delle adesioni dalle scuole interessate Fase 2: Contatto con le scuole per la definizione delle date di incontro Fase 3: Formazione degli insegnanti con l’utilizzo del kit Fase 4: Verifica dei risultati. Risorse impiegate Personale SISP per la formazione ai docenti Kit “La valigia di Affy”, che viene fornito gratuitamente dalla Regione Veneto nell’ambito del programma “Genitoripiù”. Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione Si prevede la verifica finale del progetto: questionari di verifica per insegnanti e genitori degli alunni attraverso il Programma Regionale di misurazione del Progetto. Piano costi Le risorse di personale e la fornitura alle scuole del materiale (prodotto dalla Regione) sono a carico dell’ULSS. 75 SICUREZZA FARMACI A SCUOLA Titolo del progetto: Farmaci a scuola Macroarea: 4. Prevenzione delle complicanze e delle recidive di malattia Linea di intervento generale 4.1 Medicina della complessità e relativi percorsi di presa in carico Servizio promotore Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute, ULSS 6 “Vicenza”. In collaborazione con: SUEM 118 U.O. Pediatria (diabetologia) Ospedale San Bortolo Vicenza Referenti di progetto Dott.ssa Blanca Ojeda Montes (referente SPES) Dott. Riccardo Salvadori, Dott.ssa Alessandra Piatti (referenti di progetto) Assistente sanitaria Bertilla Peruzzi (SISP). Descrizione del problema ed analisi di contesto Numerosi sono i bambini frequentanti le scuole in cui si manifestano problemi acuti (convulsioni febbrili 4%, crisi acute di asma 10%, diabete 3‰, shock anafilattico da grave intolleranza alimentare 1‰). Per questo gli operatori scolastici devono essere preparati a saper gestire il problema. Beneficiari Personale docente e non docente di Asilo nido, Scuola dell’Infanzia, di Scuola Primaria e Secondaria di I e II grado. Obiettivi generali Contribuire a rendere sicura la frequenza scolastica ai bambini affetti da malattie croniche o con crisi recidivanti di patologie potenzialmente gravi, che richiedono somministrazione di farmaci anche a scuola in base ad uno specifico Protocollo che sarà definito nel corso del c.a. 76 Obiettivi specifici Fornire al personale scolastico delle scuole dell’ULSS 6 competenze sufficienti ad affrontare emergenze prevedibili a scuola e a riconoscere i sintomi clinici di una grave malattia già segnalata. Articolazione del progetto Fase 1: Predisposizione da parte dello SPES di materiali didattici specifici secondo le linee guida nazionali Fase 2: Raccogliere indicazioni dalle scuole sul numero di bambini che necessitano di terapia salvavita in orario scolastico e sul numero di personale scolastico che è necessario formare Fase 3: Organizzazione di corsi di formazione teorico-pratici al personale scolastico docente e non docente Fase 4: Verifica di risultati, questionari, test di gradimento. Risorse impiegate Personale SPES e SISP Specialisti ospedalieri del SUEM Medici dell’U.O. Pediatria Ospedale Vicenza Food Allergy Italia Materiale cartaceo, CD, altro Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione Somministrazione di questionari di verifica, test di gradimento. Piano costi Le risorse di personale e materiali saranno a carico dell’ULSS. 77 SICUREZZA IL PRIMO SOCCORSO NELLE SCUOLE Titolo del progetto: Il Primo Soccorso nelle scuole Macroarea: 2 - Prevenzione universale Servizi promotori SUEM 118 Vicenza. Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute, U.L.SS. 6 “Vicenza” Referenti di progetto Dott. Federico Politi (SUEM) Dott.ssa Blanca Ojeda Montes (referente SPES) Dott. Riccardo Salvadori, Dott.ssa Alessandra Piatti (SPES) Descrizione del problema ed analisi di contesto Nel contesto scolastico locale, studenti ed insegnanti si sono sempre dimostrati molto interessati alla tematica della gestione del pronto soccorso. Precisamente gli insegnanti che hanno partecipato al corso “Farmaci a scuola” promosso dallo SPES in collaborazione con il SUEM, nelle note dei test di gradimento, hanno richiesto di attivare “esercitazioni pratiche di pronto soccorso” nelle scuole. Nello specifico il progetto “Il Primo Soccorso nelle scuole” mira a fornire ad alunni e personale scolastico informazioni corrette e precise su “che cosa fare”, “che cosa non fare” e “come fare” per gestire al meglio situazioni d’urgenza. Quindi, dalle semplici informazioni su come chiedere i soccorsi alle più corrette manovre di assistenza (cosa fare e cosa non fare) per prevenire aggravamenti in attesa dei soccorsi. Beneficiari Gli studenti della Scuola Secondaria di I e II grado dell’Ulss 6 di Vicenza. Obiettivi generali La scuola ed il Servizio Sanitario hanno il compito di promuovere nei giovani l’adozione di comportamenti responsabili circa la propria salute e quella altrui. Importante è quindi far loro acquisire informazioni e conoscenze sull’argomento e prepararli ad intervenire adeguatamente in caso di situazioni d’urgenza ad es. ferite, traumi, incidenti vari…. 78 Obiettivi specifici • Saper affrontare eventuali situazioni di urgenza/emergenza in sicurezza • Conoscere le procedure per la chiamata dei soccorsi (giochi di ruolo) • Avere una conoscenza specifica sulle più comuni patologie legate agli incidenti e traumatismi • Essere informati sulle corrette manovre di base nell’aiutare chi ha bisogno di soccorso sanitario (anche attraverso prove simulate). Articolazione del progetto Fase 1: Raccolta di adesioni delle scuole al progetto. Fase 2: Incontro teorico-pratico con gli studenti e gli insegnanti (4 ore circa). Fase 3: Verifica del risultato e consegna degli attestati. Risorse impiegate Specialisti ospedalieri del SUEM-118 Vicenza Personale SPES Materiale informativo. Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione Somministrazione di questionario di verifica dell’apprendimento e di gradimento. Piano costi L’attivazione del progetto è vincolata alla disponibilità di fondi. 79 SICUREZZA PENSASICURO Titolo del progetto: Pensasicuro Macroarea: 2 - Prevenzione universale Linea di intervento generale 2.1 - Prevenzione eventi infortunistici in ambito stradale 2.2 - Prevenzione eventi infortunistici in ambito lavorativo-scolastico 2.3 - Prevenzione eventi infortunistici in ambito domestico Servizi promotori Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute, ULSS 6 “Vicenza” Referenti di progetto Dott.ssa Blanca Ojeda Montes (referente SPES) Dott. Riccardo Salvadori e Dott.ssa Alessandra Piatti (referenti di progetto) Descrizione del problema ed analisi di contesto Nei paesi occidentali gli incidenti rappresentano la prima causa di morte in età pediatrica e giovanile e una delle più frequenti cause di ospedalizzazione e di invalidità. Dati Istat (“Annuario statistico 2008”) indicano che in Italia circa 300 bambini (età 0-14 anni) muoiono ogni anno per incidente, in media 7,9 ogni 100.000 bambini. Inoltre il 20% dei ricoveri ospedalieri in età pediatrica è dovuto ad incidente. Tra i fattori che intervengono nella dinamica degli incidenti in età pediatrica hanno una notevole rilevanza gli aspetti psicologici ed educativi. In tal senso la scuola, assieme alla famiglia, risulta la prima realtà educativa ove è possibile realizzare un progetto di educazione alla sicurezza. Beneficiari Insegnanti e alunni della Scuola Primaria e Secondaria di I grado. Obiettivi generali Mettere in grado gli alunni di riconoscere i rischi legati agli incidenti a casa, a scuola e sulla strada. Obiettivi specifici Incrementare il livello di conoscenza degli alunni, in merito ai principali rischi correlati agli incidenti in casa, a scuola ed in strada ed ai comportamenti sicuri da adottare. 80 Articolazione del progetto Fase 1 Predisposizione, da parte del Servizio SPES, di materiali didattici, diversificati per le varie età, ideati da docenti ed operatori sanitari, finalizzati all’acquisizione di comportamenti sicuri a casa, a scuola e sulla strada. Fase 2 Illustrazione dei materiali didattici agli insegnanti aderenti al progetto. Indagine conoscitiva sulle competenze specifiche dei bambini prima della realizzazione progetto. Fase 3 Realizzazione del progetto nelle classi coinvolte, con l’utilizzo dei materiali da parte degli insegnanti. In questa fase: supervisione dei referenti SPES. Fase 4 Verifica dei risultati ottenuti: dati di attività, raccolta dati dell’indagine sul livello di apprendimento a fine progetto, verifiche dei referenti SPES. Risorse impiegate Personale SPES Materiale cartaceo e CD predisposto da SPES. Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione Si prevede la verifica finale del progetto (questionari di verifica per insegnanti/alunni). Piano costi Le risorse di personale e la produzione di materiale (cartaceo, CD) sono a carico dell’ ULSS. 81 SICUREZZA VENDI CARA LA PELLE! Titolo del progetto: Tatuaggio e piercing: vendi cara la pelle! Linea di intervento generale Promozione di comportamenti e tutela della salute in età giovanile Servizi promotori Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (SISP), U.L.SS. n. 6 “Vicenza”. In collaborazione con U.O. di Dermatologia Ospedale Civile di Vicenza Referenti di progetto Dr. Felice Foglia Descrizione del problema ed analisi di contesto La rilevanza sanitaria del fenomeno tatuaggio e piercing, vista la crescente e costante diffusione nella popolazione giovanile e i non trascurabili rischi per la salute connessi al trattamento, richiede sicuramente un’azione di prevenzione nell’ambito della popolazione scolastica. Molto spesso chi si sottopone ad un piercing o a un tatuaggio non è abbastanza informato sui possibili rischi, soprattutto se si tratta di adolescenti. Il rischio può essere presente già prima di effettuare l’intervento in quanto ci sono alcune categorie di persone per le quali non è raccomandato sottoporsi a piercing o tatuaggi: persone allergiche, persone già affette da qualche infezione, chi assume farmaci anticoagulanti, soggetti immunodepressi, soggetti affetti da gravi malattie dermatologiche. Particolare cautela e attenzione deve essere prestata anche durante i giorni successivi al trattamento, per evitare complicazioni. Quando vengono trascurate le adeguate precauzioni sanitarie, tatuaggi e piercing possono provocare infezioni, quali malattie trasmissibili per via ematica, infezioni batteriche e micotiche, reazioni allergiche e a volte gravi lesioni quali il melanoma. Da cio’ l’importanza di un’azione di sostegno alle iniziative di prevenzione sanitaria, sotto il profilo dell’educazione e della sensibilizzazione sul potenziale danno alla salute derivante dai trattamenti in questione. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, circa un milione e mezzo di individui ha un tatuaggio e di questi il 7,5% è rappresentato da adolescenti tra i 14 e i 18 anni. Beneficiari Studenti delle Scuole Secondarie di II grado delle classi I e II. Obiettivi generali Prevenzione delle malattie infettive, malattie dermatologiche, sindromi allergiche, altre patologie correlate alla pratica del tatuaggio e piercing. 82 Obiettivi specifici • Far conoscere il fenomeno “tatuaggio e piercing” • Informare degli aspetti igienico sanitari • Sensibilizzare sui rischi sanitari connessi al trattamento Articolazione del progetto L’intervento si articola in un unico incontro della durata di 2h 15’. Sarà inoltre fornito del materiale divulgativo sull’argomento. Risorse impiegate Specialisti del SISP e dell’U.O. di Dermatologia Indicatori di risultato Piano costi Le risorse di personale e materiali sono a carico dell’ULSS. 83 SVILUPPO COGNITIVO NATI PER LEGGERE: UN NIDO DI LIBRI Titolo del progetto: Nati per leggere: un nido di libri Macroarea:2. prevenzione universale Linea di intervento generale Promozione della salute nei primi anni di vita Servizi promotori Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute (SPES), U.L.SS. 6 “Vicenza”. In collaborazione con Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (SISP), U.L.SS. 6 “Vicenza” Referenti di progetto Dott.ssa Alessandra Piatti (SPES), Dott. Riccardo Salvadori (SPES), dott.ssa Maria Teresa Padovan (SISP) Descrizione del problema ed analisi di contesto Nel Programma Regionale “Genitoripiù“ che prevede 9 azioni per promuovere la salute ed il benessere dei bambini fin dalla nascita, una di queste è proprio la “Promozione della lettura ad alta voce ai bambini di età compresa tra i 6 mesi ed i 6 anni“ . La lettura ad alta voce, come documentato da numerosi studi scientifici e ribadito dall’OMS, favorisce oltre allo sviluppo relazionale ed emotivo anche lo sviluppo del linguaggio e altre competenze che riguardano la “emergent literacy”, ossia le abilità che un bambino deve sviluppare prima di imparare a leggere e scrivere e che rende i bambini più pronti per la scuola e lettori più abili. Beneficiari Educatori degli Asili Nido e insegnanti del primo anno della Scuola dell’Infanzia. Obiettivi generali Fornire agli educatori le conoscenze scientifiche che supportano il progetto “Nati Per Leggere” (NPL), sviluppare ed incrementare la rete collaborativa multi professionale, in particolare, tramite la conoscenza delle iniziative e dei percorsi di NPL della Biblioteca Territoriale. Obiettivi specifici Fornire al personale scolastico competenze e conoscenze sulle evidenze scientifiche del NPL e sulla sua articolazione territoriale per una promozione del Progetto all’interno delle scuole e tra i genitori dei bambini. 84 Articolazione del progetto Fase 1: Raccolta delle adesioni da parte delle scuole (per il 2014 il progetto avrà un avvio sperimentale con un gruppo limitato di scuole). Fase 2: Incontro teorico-pratico (2 ore). Fase 3: raccolta tramite questionario del gradimento del progetto e delle sue ricadute a livello locale . Risorse impiegate Personale SPES, SISP Personale Bibliotecario Materiale informativo Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione Somministrazione di test di gradimento. Piano costi Le risorse di personale e materiali sono a carico dell’ULSS. 85 ZOOANTROPOLOGIA BALLA CON I LUPI Titolo del progetto: Balla con i lupi Promozione della prosocialità attraverso la relazione con gli animali Macroarea: promozione di una corretta relazione con l’animale Servizio Promotore Unità Territoriale Veterinaria n. 3, U.L.SS. 6 “Vicenza” Responsabile di progetto Dr.ssa Stefania Laverda, Medico Veterinario Ulss 6 Beneficiari Gli alunni della Scuola Primaria (classi 3^, 4^ e 5^) e Secondaria di I Grado. Obiettivi generali Il progetto si basa su un percorso didattico che prevede l’utilizzo di dimensioni e attività di relazione che, sulla base delle conoscenze scientifiche che la zooantropologia ha reso disponibili, aiutino i ragazzi a migliorarsi ai fini di un comportamento pro-sociale attraverso il riconoscimento dell’animale come altro da sé che merita rispetto. Si parlerà di attività di cura e collaborazione, di valutazione dei bisogni, di empatia, ossia di saper riconoscere lo stato emozionale e motivazionale dell’animale, di apprendere a comunicare con lui partendo dalla sua prospettiva sul mondo. Obiettivi specifici • Conoscere la multiformità del mondo animale e le diverse prospettive specie-specifiche • Rispettare i bisogni che caratterizzano le diverse specie e acquisire le competenze su come esaudirli • Capire le diverse dimensioni socio-relazionali presenti nelle comunità di animali • Conoscere le diverse partnership tra uomo e animale domestico che hanno caratterizzato la storia e le varie culture • Imparare a comunicare secondo codici semiotici differenti e a osservare i segnali che ci invia un animale • Conoscere le diverse strategie del comportamento di squadra e le logiche che regolano il comportamento sociale negli animali. 86 Declinazione del progetto nelle diverse classi Primaria (III e IV) – Attività di squadra Le attività devono essere complesse e coinvolgere poco la fisicità del ragazzo, per esempio i cartelloni didattici: • sui bisogni, affiancando da una parte il bisogno dell’animale e dall’altra la partnership che lo soddisfa, • sull’alleanza uomo-cane, affiancando da una parte l’attività umana e dall’altra la razza predisposta, • sulle alleanze tra specie diverse, affiancando una specie a quella collaborativa (lo squalo e la remora, gli uccelli che puliscono i denti ai coccodrilli, l’uccello indicatore e il tasso). Ogni gruppo potrebbe lavorare su un cartellone e alla fine ogni gruppo lo presenta e lo spiega alla classe. Primaria (V) e Secondaria di I grado (classe I) – Capirsi per fare A questa età il giovane dovrebbe aver già sviluppato una buona empatia per cui si può lavorare sulla capacità di comprendere l’altro: per esempio sulla percezione per far capire ai ragazzi come gli altri esseri viventi sono immersi in una realtà differente e aumentare la consapevolezza sulle prospettive altrui. Analogamente si può lavorare sulle diverse motivazioni, per esempio nelle varie razze di cani, sulla comunicazione, sullo stile di vita, sull’ambiente di vita, sulla nictemeralità. A questo punto si introduce il bisogno di capire l’altro per poter convivere, poi fare delle cose per lui per guadagnare la sua fiducia, mettersi in sintonia per poter fare delle cose con lui. Si possono pertanto introdurre dei concetti di base sull’educazione del cane. Secondaria di I grado (classi II e III) – I valori Il conflitto diviene il tema dominante, tra i sessi, con i genitori, con gli insegnanti, all’interno del gruppo dei pari e persino con se stessi. Il ragazzo ha bisogno più che mai di situazioni che lo tranquillizzino pur permanendo la sua fisiologica inquietudine interna. Argomenti forti, come l’adozione responsabile e la protezione degli animali, entrano perfettamente nelle corde di questi ragazzi, affrontando argomenti più complessi sull’educazione e sulla gestione-conduzione del pet. Articolazione del progetto Fase 1: Raccolta adesioni dalle scuole interessate Fase 2: Contatto con le istituzioni scolastiche e definizione delle date di svolgimento del corso Fase 3: Incontro con le classi e svolgimento di cinque lezioni in giornate diverse: • 1^ lezione – I bisogni primari degli animali Argomenti: fame, sete, riposo, luce, calore, movimento, pulizia, sicurezza, interessi, socialità: le caratteristiche dei bisogni e come assolverli. • 2^ lezione – La diversità Argomenti: la multiformità come forma, colore, ambiente, stile di vita, alimentazione, modo di spostamento, e la diversa prospettiva come percezione, comunicazione, motivazione, rituali. 87 • 3^ lezione – La struttura sociale Argomenti: varie tipologie sociali, rapporto mamma-cucciolo, caratteristiche del gruppo dei pari, rituali di incontro-confronto, corteggiamento, convivenza. • 4^ lezione – La collaborazione Argomenti: collaborare, avere un ruolo, conoscersi, appartenere a una squadra, avere una buona intesa, saper comunicare, provare degli schemi, concertarsi. • 5^ lezione – L’alleanza Argomenti: comportamenti di aiuto nel gruppo (la difesa, il soccorso, la pulizia), la pacificazione nei rituali di confronto, i segnali calmanti, la partnership tra uomo e animale domestico, i cani che lavorano nel salvataggio, la simbiosi e la mutualità. Fase 4: Verifica dell’apprendimento. Risorse impiegate Medici Veterinari Coinvolgimento di un cane certificato, qualora il grado di attivazione della classe lo consenta Filmati, diapositive, ecc. Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione Si prevede una verifica per gli alunni con schede da compilare e la somministrazione di un questionario di gradimento. Piano costi I costi sono a carico dell’Azienda Ulss 6 Vicenza. 88 ZOOANTROPOLOGIA UN MONDO DI ANIMALI AMICI Titolo del progetto: Zooantropologia didattica - un mondo di Animali Amici Macroarea: promozione di una corretta relazione con l’animale Servizio promotore Unità Territoriale Veterinaria 1, ULSS 6 “Vicenza” Referente di progetto Dott.ssa Cristina Marcolin Descrizione del problema ed analisi di contesto Con il Progetto “Un mondo di animali amici” si intende valorizzare l’importanza della relazione uomo-animale e promuovere il rispetto e la responsabilità nei confronti del vivente. La relazione con un animale di compagnia ha un valore formativo straordinario poiché stimola l’accrescimento della fantasia, del senso di responsabilità e di relazione. Non solo, una corretta relazione con gli animali domestici può avere forti potenzialità nel promuovere un effetto positivo sulla salute e sulla qualità di vita delle persone. Da un punto di vista strettamente didattico le ricerche evidenziano che l’interazione con l’animale apporta molti benefici, quali: il miglioramento della partecipazione del bambino alla vita scolastica, una maggiore integrazione del bambino con il gruppo classe, un più forte interesse verso l’apprendimento ed il miglioramento nelle dinamiche relazionali docenti-allievo. Beneficiari Gli alunni della Scuola Primaria (classe 5^) e secondaria di I grado (classi 1^e 2^). Obiettivi generali Formare gli alunni al fine di favorire una sensibilità maggiore verso “l’alterità animale” unitamente al rispetto e alla conoscenza degli animali e delle loro specificità. Obiettivi specifici • Fornire informazioni specifiche agli alunni su tematiche riguardanti la zooantropologia, la storia, l’etica, la pedagogia della relazione uomo/animale • Fornire elementi di base di educazione sanitaria animale e di conoscenza delle zoonosi • Dare indicazioni pratiche per una corretta gestione dell’animale domestico: accudimento, alimentazione, adempimenti di legge, prevenzione delle aggressioni • Promuovere l’assunzione di un comportamento responsabile e rispettoso nei confronti dell’animale domestico (prevenire l’abbandono ed il randagismo). 89 Articolazione del progetto Fase 1: Raccolta adesioni Fase 2: Contatto con le scuole interessate Fase 3: Svolgimento del corso. Il corso si articola in tre incontri della durata di circa due ore e mezza ciascuno, per un totale di circa 8 ore. La metodologia utilizzata prevede lezioni frontali interattive, attività di laboratorio e in gruppo, visione di filmati con discussione. Fase 4: Verifica degli apprendimenti. Risorse impiegate • Personale medico veterinario dipendente dell’U.L.S.S. 6 • Coinvolgimento di un cane, qualora il grado di attivazione della classe lo consenta • Computer e proiettore, lettore DVD, filmati, diapositive. Indicatori di risultato Monitoraggio e valutazione Si baserà sulla valutazione dei risultati della verifica finale del progetto indicata nella fase 4. Piano costi I costi sono a carico del Servizio dell’ULSS per le ore impiegate dai medici nella conduzione dei corsi, così come per la preparazione dei materiali. 90 SERVIZI PROMOTORI AZIENDA U.L.SS. 6 "VICENZA" Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute (SPES) Via IV Novembre, 46 - Vicenza Telefono: 0444/752331 - 2335 Fax: 0444/752287 E-mail: [email protected] Servizio di Medicina dello Sport C/o Centro sanitario polifunzionale di Sandrigo P.zza Zanella - Sandrigo Telefono: 0444/756467 Fax: 0444/750153 E-mail: [email protected] Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale (SIAOA) Viale Camisano, 61/69 - Vicenza Telefono: 0444/202107 Fax: 0444/202111 Cell. 338.2721636 E-mail: [email protected] Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) Via IV novembre, 46 - Vicenza Tel 0444/752339 - 2228 Fax 0444/752329 E-mail: [email protected] http://www.ulssvicenza.it Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP) Via IV Novembre, 46 - Vicenza Telefono: 0444/752221 Fax: 0444/511127 E-mail: [email protected] Servizio Territoriale per le Tossicodipendenze e l’Alcolismo di Noventa Vicentina (Ser.T) 91 Via Capo di Sopra, 3 – Noventa Vicentina Telefono: 0444/755662 Fax: 0444/760615 E-mail: [email protected] Servizio Territoriale per le Tossicodipendenze e l’Alcolismo di Vicenza (Ser.T) Contrà Mure San Domenico, 4 - Vicenza Telefono: 0444/757550 Fax: 0444/317061 E-mail: [email protected] | [email protected] | [email protected] SUEM 118 Vicenza E-mail: [email protected] Unità Territoriale Veterinaria n. 1 (UTV 1) Viale Camisano, 61/69 - Vicenza Telefono: 0444/202118 – 0444/202117 Fax: 0444/202111 E-mail: [email protected] Unità Territoriale Veterinaria n. 3 (UTV 3) Piazza Marconi 7 - Sandrigo Telefono: 0444/756505 Fax: 0444/756551 E-mail: [email protected] U.O. Epidemiologia Via IV Novembre, 46 – Vicenza Telefono: 0444/752180 - 2223 Fax: 0444/753076 E-mail: [email protected] U.O. Infanzia Adolescenza Famiglia (IAF) Distretto di Vicenza - Contrà SS. Apostoli 21 Telefono: 0444/752037 Fax: 0444/752005 U.O. Medicina Fisica e Riabilitazione – US – UGC Alta Specialità in Riabilitazione Pediatrica – Ospedale S. Bortolo Tel: 0444/753603 Fax: 0444/753604 U.O. Pediatria Ospedale Vicenza U.O. Urologia Ospedale San Bortolo Viale Rodolfi 37 – Vicenza Telefono: 0444/753236 E-mail: [email protected] 92 ALLEGATI SCHEDE Al Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute – U.L.SS. 6 “Vicenza” Fax 0444/752287 [email protected] SCHEDA DI ADESIONE Anno scolastico: ___________ Progetto: _____________________________________________________________________ Insegnante referente per la promozione della salute: Cognome/nome ___________________________________________ Tel. _________________ E-mail _________________________________________________ Scuola, nome: __________________________________________________________________ Comune: ______________________________ Via e n.: _________________________________ E-mail: _______________________________________________________________________ Telefono: _____________________________ Fax: ___________________________________ Asilo nido Scuola dell’Infanzia Scuola Primaria Scuola Secondaria di I grado Scuola Secondaria di II grado Appartenente all’Istituto/Federazione: Partecipano al progetto: Classe Numero di classi N. alunni Femmine Maschi Totale N. insegnanti N. altro personale Per esigenze statistiche, si chiede di indicare di seguito il numero totale degli iscritti alla scuola, a prescindere dalla partecipazione al progetto: Totali scuola Num. di classi Num. alunni 95 Classe I Classe II Classe III (I anno) (II anno) (III anno) Classe IV Classe V Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute SCHEDA DI SEGNALAZIONE (per suggerire interventi non presenti nel volume) Non ho trovato nelle proposte il tema/i: ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ Propongo che venga realizzato il seguente intervento: ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ Rivolto a: alunne/i di età ______________________________________________________________ studentesse/studenti (specificare) _______________________________________________ docenti ___________________________________________________________________ genitori ___________________________________________________________________ personale (indicare figure/servizio) ______________________________________________ altro (specificare) ___________________________________________________________ Referente: Cognome e nome ____________________________________________ Telefono _________________________________________________ E-mail____________________________________________________ Scuola ___________________________________________________ 97 generated at BeQRious.com
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